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“Non è che non si può fare il ponte perché ci sono mafia e ndrangheta”! No… infatti… è proprio perché ci sono che si sta provando a farlo!

Qualche giorno fa, il 6 agosto per la precisione, il Ministro Salvini ha rilasciato una dichiarazione a Palazzo Chigi che merita di essere esaminata senza pregiudizi ma con la massima lucidità: https://www.youtube.com/watch?v=j-j3wXwUV0c&ab_channel=IlFattoQuotidiano.

Affermare che la presenza della criminalità organizzata non sia un impedimento per un’opera colossale come il Ponte sullo Stretto è, nella migliore delle ipotesi, una visione ingenua della realtà siciliana e calabrese.

La verità è che il nesso tra grandi opere e appetiti malavitosi è storicamente innegabile e questo progetto faraonico rischia di trasformarsi nell’appalto del secolo proprio per quelle stesse cosche che si giurano di combattere.

Si proclama a gran voce trasparenza e controlli stretti, eppure la storia recente e meno recente ci insegna che è proprio qui che il sistema spesso fallisce, permettendo alle infiltrazioni di prosperare nell’ombra dei subappalti e delle tangenti.

Sono fermamente convinto che se il Ministro Salvini avesse la reale volontà di affidare a me, o a chiunque altro sia completamente svincolato dal sistema di voti di scambio che alimenta il consenso di certi partiti, il compito di dettare le regole per controlli efficaci, si scontrerebbe con una resistenza feroce.

Il motivo è semplice: la mia conoscenza del settore non proviene “dall’esterno“, ovvero dalla prospettiva di chi appartiene alle istituzioni o alle forze dell’ordine, al contrario, proviene “dall’interno“, già… so perfettamente come si eseguono i lavori e conosco soprattutto tutte le procedure che dovrebbero essere applicate sotto il profilo della sicurezza dei luoghi di lavoro, qualità e ambiente, regole e procedure che peraltro, dovrebbero essere di fatto rispettate e quindi applicate da chi opera e sottoposte a verifica da chi controlla costantemente.

Proprio perché possiedo un’esperienza diretta trentennale di quel mondo – ho avuto modo di conoscerne ahimè tutta una serie di strategie e misure fraudolente solitamente applicate – le stesse che negli anni, esponendomi in prima persona, ho provveduto a denunciare – le quali, quando applicate, sono riuscite ad eludere quei cosiddetti “controlli“.

In questi lunghi anni – osservando quanto svolto da talune società – posso affermare (senza alcuna presunzione…) di comprendere cosa sta già accadendo o anticipare le mosse che di lì a poco verranno compiute da talune imprese, certamente, grazie anche alla complicità di chi dovrebbe controllare, ma che – per motivi che non sto qui a ripetere – preferisce girarsi dall’altro lato.

Ecco perché giustifico in parte quanti sono del tutto estranei a quel mondo che potremmo definire in parte “illegale“, a loro difatti manca quel cosiddetto “sesto senso”, per riuscire a percepire anticipatamente quali metodi truffaldini sono stati posti in atto, certamente difficili da individuare per quei referenti istituzionali, in quanto non possiedono alcuna esperienza sul campo, ma si affidano esclusivamente al promuovere documenti, come ad esempio il ben noto “Protocollo di legalità“, già… come se quest’ultimo possa contrastare quanto poi ahimè accade.

Tuttavia, proprio per questa mia conoscenza diretta e non teorica, sono – ahimè – consapevole che qualsivoglia tentativo di riforma seria e trasparente fallirebbe inevitabilmente nel suo scopo, poiché minaccerebbe gli equilibri di un sistema consolidato, i cui meccanismi sono noti e ben oliati, già… più a chi li usa, che da chi dovrebbe smantellarli.

Ecco perché ritengo che – appena quel sistema criminale venisse a conoscenza di un (eventuale) incarico dato alla mia persona – sono certo che troverebbero un modo più comodo per risolvere la questione, già… eliminando alla radice il problema.

Sì… colpendo – per come ha sempre fatto – chiunque rappresenti un ostacolo reale ai suoi interessi economici e finanziari, vedasi d’altronde quanto tristemente accaduto nei confronti di tutte coloro che si sono ribellati e che oggi appartengono alle cosiddette “vittime di mafia“, cui idealmente io andrei a rendere visita, subito dopo aver accettato un simile incarico.

Ma questa comunque è solo una faccia della medaglia, l’altra, forse ancor più potente, è costituita dagli ingombranti interessi di una parte di quelle istituzioni, di quei colletti bianchi legati a doppia maglia con una grossa fetta della nostra imprenditoria, la stessa che proprio in questi ultimi anni – dopo la pandemia del Covid – si è aggiudicata gran parte degli appalti milionari di questo Paese.

Parliamo dello stesso gruppo che sta spingendo con irrefrenabile fermezza, affinché i cantieri non si blocchino, ma anzi vadano avanti a tutta forza.

Il governo e i suoi referenti “cicale“, ci regalano quotidianamente da quei Tg perle di saggezza, dipingendo il loro lavoro come una missione, sì come qualcosa di unico ed eccezionale, un momento storico paragonabile a un faro di progresso, capace di cambiare per sempre le sorti della nostra nazione in particolare del Mezzogiorno.

E così tra annunci propagandistici che mirano a indurre specifici atteggiamenti attraverso l’uso sistematico di tecniche di persuasione (a modello Goebbels), ecco che il mio pensiero si rivolge agli allarmi in vigore nelle Procure nazionali, alla Dia e soprattutto all’Antimafia, che in questi anni stanno segnalando come le grandi opere siano il banchetto preferito delle criminalità organizzate, attratte dai fiumi di denaro e dalla “giungla” dei subappalti.

Ecco perché nutro inquietudine, perché di fronte a questi pericoli concreti, leggo ogni giorno le risposte delle nostre istituzioni che usano dozzinali battute sprezzanti, già… come se la criminalità organizzata fosse una scusa per non fare, e non un avversario da cui proteggersi con ogni mezzo.

Alla fine, vedrete, non sarà il cemento a unire due regioni, ma il silenzio a dividere la verità dalla menzogna, e quel ponte, se mai sorgerà, non collegherà Sicilia e Calabria, ma diventerà il simbolo di un Paese che ancora una volta ha scelto di voltarsi dall’altra parte, mentre chi conta ci guadagna, e chi vive qui, come sempre, ci perde!

Non è un ponte, è un affare per pochi!

La realizzazione del Ponte sullo Stretto viene presentata come un traguardo storico, un simbolo di modernità che unirà due mondi e rilancerà l’economia del Sud, ma dietro questa narrazione trionfalistica – secondo me – si nasconde un groviglio di interessi che poco hanno a che fare con il bene comune.
Già… il governo parla di sviluppo, di collegamento tra le due sponde, di un’opera che cambierà per sempre il volto del nostro Paese, eppure queste parole risuonano vuote, in particolare se si osserva in maniera obiettiva, chi sta già incassando, chi sta decidendo e soprattutto chi sta muovendo le fila dietro le quinte…

Non sono ahimè soltanto i timori di infiltrazioni mafiose a rendere questa impresa così controversa, anche se va detto, dietro i miei sospetti, vi sono rapporti purtroppo fondati: le allerte della Dia, i rapporti dell’Antimafia, le cronache di appalti oscuri e i subappalti incontrollabili, raccontano come, ormai da decenni, le grandi opere in questo Paese siano terreno di caccia per la criminalità organizzata.

Eppure, nonostante il settore delle costruzioni e tutto ciò che ad esso è direttamente connesso, continui a concentrare oltre il 60% delle misure preventive antimafia, la risposta ufficiale si riduce spesso in una pericolosa sottovalutazione del fenomeno…

Già… è come se la criminalità organizzata fosse solo un pretesto da liquidare con leggerezza, un approccio che da sempre alimenta nel sottoscritto il sospetto che, per alcuni, la lotta alla criminalità sia più un obbligo di facciata che una reale missione, sì… un mero adempimento per garantirsi lo stipendio.

Ma esiste un livello ancora più profondo, e forse più inquietante, che va oltre la criminalità organizzata. È un sistema di potere fondato su alleanze silenziose e interessi convergenti tra una certa politica e una precisa fetta dell’imprenditoria – solitamente settentrionale – la stessa che oggi, sotto l’egida di “general contractor”, si sta accaparrando appalti milionari grazie alle nostre regioni.

Non si tratta quindi di semplice speculazione: è un meccanismo ben oliato, una trama di comodo in cui finanziamenti pubblici, scelte politiche e commesse private si fondono sotto una finta trasparenza di legalità. È questo sistema, che ho già definito (nei miei precedenti post) “triadico”, a spingere con forza per l’avvio dei cantieri, quasi per creare un fatto compiuto, un’opera talmente avviata da risultare a chiunque impossibile da fermare, anche quando i dubbi si accumulano…

Le stime di costo superano i tredici miliardi e mezzo di euro, una cifra astronomica, di cui oltre dieci miliardi sarebbero già destinati a un’unica figura contrattuale, un’enormità di denaro pubblico che scorre in un canale poco controllabile.

E mentre si parla di pedaggi sostenibili, gli analisti internazionali, come quelli del Financial Times, mettono in guardia: il costo per attraversare il ponte – attualmente il costo di sola andata con il traghetto per un’autovettura è di €. 42.00 – potrebbe salire fino a sessanta volte quello di un’autostrada comune, una barriera invisibile che trasformerebbe l’opera non in un collegamento, ma in un esclusivo corridoio per pochi privilegiati.

Nel frattempo, a Torre Faro, a Villa San Giovanni, migliaia di famiglie vivono nel terrore di perdere le loro case, strappate via da un progetto che non le ha mai ascoltate e le rassicurazioni tecniche, non cancellano la paura di vivere su una faglia sismica dove ogni vibrazione potrebbe diventare fatale. Si parla di progresso: ma il progresso non dovrebbe cancellare le comunità, non dovrebbe spezzare la vita di chi ci abita da generazioni…

E allora, cosa spinge l’attuale governo a questa decisione? E’ forse l’idea di unire due regioni, il continente con l’isola, il desiderio di modernizzare il Sud? O forse dietro c’è la smania di oliare quel meccanismo di potere, di ricchezza concentrata, di opportunità riservate a pochi, loro, sì… gli stessi che da sempre si muovono sotto il velo del patriottismo infrastrutturale!

E quando tutta questa storia finirà, con il ponte costruito o meno, una cosa è certa: le conseguenze le pagheranno ancora una volta i soliti. Noi siciliani, noi calabresi, quelli che dal 1860 in poi hanno imparato a conoscere bene il prezzo delle promesse non mantenute.

Il ponte, forse, si farà. Ma non sarà mai un ponte per il popolo: Sarà un ponte d’oro per pochi, e un futuro d’ombra per molti!

Mentre da noi si parla da anni del "Ponte sullo stretto", in Romania un'impresa italiana ha inaugurato il ponte di Braila!!!

Se alcuni anni fa mi avessero detto che i politici in Romania fossero più competenti dei nostri, credetemi… non avrei avuto alcun dubbio, d’altronde non ci voleva una grande intelligenza per comprenderne l’evidenza…

Ma che poi quei governanti, fossero – dopo anni vissuti sotto un regime dittatoriale d’ispirazione comunista e di conseguenza costretti a convivere con metodologie coercitive e soprattutto con inquadramenti professionali che lasciavano poca libertà alla creazione o alla promozione di quelle eccellenze personali, beh… se questi di oggi, sono ora i figli di quei politici, hanno dimostrato di averne fatta strada… non solo per aver dimostrato di essere più validi dei nostri ( ma come riportavo sopra, per quello bastava poco…) , ma certamente nell’esser più celeri nel saper comprendere cosa fossa bene realizzare per il proprio paese e cosa no!!!

E quindi, mentre da noi si discute e si continua a discutere su un ponte da oltre trent’anni, in altri paesi le stesse imprese italiane che qui vengono limitate in quelle loro capacità infrastrutturale, realizzano nel mondo, opere ingegneristiche tra le più importanti… 

Un esempio è il ponte sul Danubio “Braila”, inaugurato pochi giorni fa: rappresenta il secondo ponte sospeso più lungo d’Europa ha testimonianza di quanto dicevo sopra e cioè che l’eccellenza italiana nel campo delle infrastrutture viene premiata ovunque!!! 

Il progetto tra l’altro è stato finanziato dall’Unione Europea con un investimento di 363 milioni di euro provenienti dalla politica di coesione ed è stato realizzato da “Webuild” in joint venture…

Il ponte tecnologicamente avanzato, presenta un sistema di monitoraggio strutturale che controlla in maniera costante le condizioni strutturali dell’opera, attraverso l’installazione di una rete di distribuzione di sensori che permette di raccogliere dati in tempo reale le cui informazioni sono necessarie per il mantenimento dell’integrità strutturale…

Con questo sistema di monitoraggio è possibile infatti rilevare anomalie e danni e quindi effettuare una stima della durata dei componenti strutturali principali e di quegli elementi sottoposti a criticità. 

Cosa dire… lo scorso anno avevo scritto: “Presidente Meloni, affidi a “Webuild” la realizzazione del Ponte sullo stretto: forse finalmente l’opera verrà realizzata!!!” – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/11/presidente-meloni-affidi-webuild-la.html ed ora vorrei chiedere nuovamente a quel nostro presidente del Governo: perché invece di perdere tempo in chiacchere sterili, non si comincia a fare finalmente sul serio???

Ma  – conoscendo bene i miei connazionali al governo – sono certo di poter affermare che passeranno altre 3 legislature, prima di poter vedere forse qualcosa realizzarsi e la circostanza peggiore non è soltanto quella di dover sentire nei prossimi 15/20 anni ancora cazz…, in particolare su questo nostro ponte sullo stretto, ma anche vedere affrontare temi e argomenti così banali, con i quali ogni giorno siamo costretti a convivere!!! 

Ponte sullo stretto di Messina: i cinesi lo realizzerebbero subito, ma qualcuno viceversa preferirebbe metterci le mani…

Abbiamo l’esperienza e le competenze giuste per realizzare l’opera”!!! 

Con queste parole, Pei Minshan, deputy della società GM, terzo big mondiale in campo di costruzione di Ponti, ha deciso di scendere in campo!!!

Una società con un portfolio importante, attualmente impegnata nella costruzione del ponte sul mare da 54,7 chilometri per collegare Hong Kong e Macao. 

La China Communications Construction Company (CCCC) è una società nata dalla fusione di China Harbor Engineering Company (CHEC) e China Road and Bridge Corporation (CRBC) con le gru di ZPMC e dopo il periodo del “Covid-19” ha ripreso pienamente la propria attività, in particolare con la realizzazione di ponti…

Ecco perché si è offerta a realizzare l’opera da dieci miliardi di euro sullo Stretto di Messina: “abbiamo appreso che il decreto del 16 marzo del Consiglio dei ministri italiano è stato firmato, il che consente l’immediata ripresa della progettazione e costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Sappiamo che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano ha emesso un avviso in cui si afferma che il progetto del ponte utilizzerà il piano tecnico del 2011 e realizzerà il ponte strallato (cioè sospeso, con l’impalcatura retta da una serie di cavi ancorati a piloni di sostegno, ndr) più ampio al mondo, ben 3,2 chilometri”.

Un opera che abbiamo interesse di realizzare, utilizzando i più recenti standard tecnologici e di progettazione e costruzione, ma non solo, anche di sicurezza ed ambientali, speriamo quindi di poter utilizzare la nostra tecnologia già collaudata nella costruzione di altri ponti simili per contribuire a promuovere lo sviluppo economico e l’integrazione tra il Sud e il Nord dell’Italia.

Va ricordato come la CCCC è sempre stata da sempre molto interessata a cooperare con l’Italia ed i Paesi della Ue nella costruzione di infrastrutture come i porti; già nel 2017, ha fornito una soluzione di consulenza progettuale basata sul BIM (build information modeling, ndr) per il nuovo progetto del porto offshore in acque profonde a Venezia e nel 2019 ha fornito 4 gru di banchina, 14 gru a cavalletto su rotaia automatizzate e 7 attrezzature per il Cantiere per il porto di Vado a Genova, oltre a ricambi e servizi di manutenzione full life cycle per il porto di Vado, facendone il primo porto italiano con terminal automatizzato. 

Certo, ciascuno di noi, un po’ forse per nazionalismo, vorremmo vedere l’opera realizzata da una nostra grande impresa, ad esempio come “WeBuild”, ma bisogna fare in modo che la sua realizzazione non duri più di quanto necessario – la progettazione esecutiva è prevista in 8 mesi, mentre il tempo necessario per la costruzione del ponte sarà di poco più di 6 anni – perché altrimenti ci ritroveremo con l’ennesima opera incompiuta di questo Paese, in un territorio che presenta già di suo, rischi idrogeologici e sismici… 

Va altresì ricordato come altre opere – ancora fatiscenti o fortemente in ritardo – dovranno essere portate a compimento, mi riferisco a quelle di collegamento e di potenziamento della rete stradale e ferroviaria sui versanti siciliani e calabresi, cui vanno sommati gli innumerevoli interventi di riqualifica di quei territori…

Certo, il volano di crescita economica previsto a seguito della costruzione del ponte rappresenta qualcosa di importante, non solo per la mano d’opera coinvolta, ma anche per l’intero indotto, ma ciò non deve diventare – per come abitualmente accade bel nostro paese – motivo di baratto per le forze nostre forze politiche o per quei suoi referenti…

No… ciò che è importante è il benessere dell’Italia, senza i soliti sprechi, ruberie, favori, scambi di voto, speculazioni e tutto lo schifo che in queste circostanze si mette in atto, meccanismi illegali e criminalità organizzata che si sarà già messa in moto per non farsi scappare l’occasione d’oro, a cui va sommato il contributo dato dalla maggior parte dei miei corregionali, gli stessi d’altronde che continuano a favorire quel sistema illegale e che fanno finta di non saper quanto accade nel loro territorio…

Sono certo che se il ponte sullo stretto venisse iniziato dai cinesi, tra qualche anno sicuramente potremmo anche percorrerlo!!! Viceversa, se per come accade la nostra politica inizierà a discuterne, vedrete… il sottoscritto sarà passato a miglior vita e molti di coloro che oggi sono seduti lì a parlarne, saranno ancora lì ( se non loro, forse i loro figli…) a valutarne l’eventuale sua realizzazione!!!

Fuori Autostrade per l'Italia dalla ricostruzione del ponte Morandi…

L’amico Mauro da Genova mi ha chiesto di far condividere il post di Luca M, che ha lanciato questa petizione su Charge.org!!!
Il messaggio riporta: Noi siamo contrari ad affidare la ricostruzione del ponte Morandi ad Autostrade per l’italia non per un sentimento di vendetta o di punizione ma per combattere la logica di chi guadagna risparmiando sulle manutenzioni per poi guadagnare nuovamente nella ricostruzione.  Sarebbe un invito a far si che nuove tragedie avvengano…
Autostrade per l’Italia non deve partecipare alla ricostruzione del ponte Morandi, così come tutte le aziende della galassia del gruppo. 
Una azienda che non ha fatto quasi nessuna manutenzione per decenni, una azienda che investe utili in operazioni finanziarie e non in manutenzione, oggi chiede in maniera insistente di partecipare alla ricostruzione. 
Perchè??? 
Ovvio vuole partecipare alla spartizione della torta…
Sembra banale… ma “un piccolo gesto“, da a ciascuno di noi la possibilità di poter cambiare quanto può sembrare già deciso…
Sì… perché un piccolo gesto 
è come una pietra preziosa
cela un segreto che è molto potente
qualcosa accade, se tu fai qualcosa
e niente accade, se tu non fai niente.
Basta un secchiello a vuotare il mare?
Basta una scopa a pulire la città?
Forse non basta, ma devi provare
se provi, forse, qualcosa accadrà…
È un gesto inutile, ma non importa
piccoli gesti hanno forza infinita
se ognuno spazza davanti alla porta
la città intera sarà pulita!!!

Fuori Autostrade per l'Italia dalla ricostruzione del ponte Morandi…

L’amico Mauro da Genova mi ha chiesto di far condividere il post di Luca M, che ha lanciato questa petizione su Charge.org!!!
Il messaggio riporta: Noi siamo contrari ad affidare la ricostruzione del ponte Morandi ad Autostrade per l’italia non per un sentimento di vendetta o di punizione ma per combattere la logica di chi guadagna risparmiando sulle manutenzioni per poi guadagnare nuovamente nella ricostruzione.  Sarebbe un invito a far si che nuove tragedie avvengano…
Autostrade per l’Italia non deve partecipare alla ricostruzione del ponte Morandi, così come tutte le aziende della galassia del gruppo. 
Una azienda che non ha fatto quasi nessuna manutenzione per decenni, una azienda che investe utili in operazioni finanziarie e non in manutenzione, oggi chiede in maniera insistente di partecipare alla ricostruzione. 
Perchè??? 
Ovvio vuole partecipare alla spartizione della torta…
Sembra banale… ma “un piccolo gesto“, da a ciascuno di noi la possibilità di poter cambiare quanto può sembrare già deciso…
Sì… perché un piccolo gesto 
è come una pietra preziosa
cela un segreto che è molto potente
qualcosa accade, se tu fai qualcosa
e niente accade, se tu non fai niente.
Basta un secchiello a vuotare il mare?
Basta una scopa a pulire la città?
Forse non basta, ma devi provare
se provi, forse, qualcosa accadrà…
È un gesto inutile, ma non importa
piccoli gesti hanno forza infinita
se ognuno spazza davanti alla porta
la città intera sarà pulita!!!

Genova: "Al di là di un ponte"…

Crolla un ponte, crolla una strada, crollano i nervi di chi consapevolmente pensa: “Avrei potuto essere li…”!!!
Crolla una città, ora più isolata.
Crolla la sua economia, fragile e insicura. 
Crolla la fede, nel cielo, nel destino, nella vita…
Crollano le braccia di chi sta spalando, crolla pesante lo sconforto sulle nostre spalle..
Tutto crolla tranne noi, gente dura e inospitale, musoni e testardi…
Per chi non ci conosce, lavoratori, camalli, portuali e carbonai, artigiani, banchieri, capitani e marinai. agricoltori sulle rocce…
Superbi e orgogliosi, ovunque fieri!!!
Insiste inutilmente il cielo sulla nostra città, che da acqua, fango, macerie e bombe, ne è sempre uscita.
Genova, è passato un mese ed è ora che cominci a rialzarti, vedrai domani sarai ancor più bella!!! 
“Loro”… sono andati al di là del ponte e fluttuando nel vento vedrai, aiuteranno ciascuno di noi, a poter andare avanti…

Ponte Morandi: Chi sapeva non ha detto niente e chi (forse) era stato portato a conoscenza non ha fatto nulla!!!

Eccoli, sono loro i responsabili di quei silenzi…
Mi auguro che nessuno tra voi pensi – anche solo per un solo istante – che quei signori sono degli emeriti incapaci… tutt’altro, quegli individui svolgono in maniera perfetta quanto “gli è stato ordinato di fare“!!!
E lì la loro bravura, perché riescono a oltrepassare con disinvolta noncuranza, quei principi morali solitamente definiti come invalicabili…
Ma non tutti la pensano così, anzi al contrario, coloro che si rendono disponibili rappresentano la maggioranza dei miei connazionali, i quali pur di far carriera o di rendersi credibili agli occhi dei loro superiori, fanno di tutto, in particolare sottacere quanto venuti a conoscenza…
“Silenzio, parla Agn”…. si il titolo di quella pubblicità calza a pennello per questi soggetti che fanno di quel loro mutismo, il loro principale requisito!!!
Ed eccoli quindi quei responsabili, ci sono tutti: direttore generale della vigilanza del ministero delle infrastrutture, responsabili di divisione, presidenti del Cda, amministratori delegati, direttore generale delle operazioni, il direttore del tronco di riferimento, direttore di manutenzione, direttore degli interventi e la lista continua con tutta una serie di direttori… fino all’ultimo e cioè, quello di cantiere. 
Attualmente i nomi finiti sulla scrivania del Procura sono all’incirca una trentina, tutti dirigenti e responsabili che avrebbero avuto consapevolezza dello stato in cui si trovava quel ponte di Genova, crollato come sappiamo il giorno prima di ferragosto, cagionando 43 vittime!!!
Ora ovviamente sono tutti in attesa di conoscere i nomi che verranno iscritti nel registro degli indagati con ipotesi di reato che vanno dall’omicidio plurimo colposo, al disastro colposo, fino all’attentato colposo alla sicurezza dei trasporti…
Ovviamente ora verrà la parte più difficile e cioè determinare se quei soggetti, fossero a conoscenza o meno dell’imminente crollo e se hanno fatto qualcosa per segnalarlo a chi di dovere…
Sì perché uno dei problemi ai quali solitamente in molti sfuggono (oltre quello di essere “omertosi”….), non è tanto l’aver avvisato i propri superiori dell’eventuale rischio, ma denunciare immediatamente quel pericolo avente il potenziale di causare danni, direttamente in Procura, affinché un giorno, quell’eventuale esposto presentato in tempi non sospetti, possa costituire un vero e proprio “paracadute” a quelle ipotesi di reato di cui si potrebbe restare coinvolti…  
In tal modo, “TUTTI” diventano responsabili, non solo quindi, chi si doveva occupare di garantire la salvaguardia di quelle infrastrutture o chi era addetto a svolgere quei necessari controlli e dare il via alle successive manutenzioni, ma anche chi, venuto a conoscenza del problema, a fatto in modo che non venissero prese immediatamente quelle necessarie precauzioni, quali ad esempio in questa precisa circostanza, la chiusura del traffico su quel viadotto.  
Perché è facile ricercare negligenze e soprattutto colpevoli da esporre al pubblico ludibrio, ma siamo certi che le nostre Istituzioni non fossero state portate a conoscenza del problema e come purtroppo molte volte avviene in questo nostro Paese, non si è dato seguito a quelle corrette segnalazioni???
Non mi sorprenderei difatti di leggere tra qualche giorno/mese o anno, in una nota testata giornalistica, che qualcuno – al di là di quei responsabili – sapesse e non ha fatto niente!!!

Catania e Gravina di Ct: A proposito di viadotti…

Ho scritto alcuni giorni fa che è giunto il momento di denunciare alle autorità giudiziarie tutte quelle infrastrutture che a nostro avviso risultano se non pericolanti, quantomeno necessarie d’interventi urgenti…

Inoltre è fondamentale che le vostre segnalazioni, vengano compiute in maniera ufficiale, intendo dire, protocollando presso gli uffici preposti, oppure inviando raccomandate RR o attraverso Pec (solo quando ciò è previsto), allegando tutti i necessari documenti che possano evidenziare i problemi (foto, video, ecc…), affinché nessuno un domani, possa dire di non essere stato informato!!!
Sì perché sembrerà assurdo… ma il problema fondamentale di questo nostro paese, non è far emergere le criticità di cui si è venuti a conoscenza, ma trovare qualcuno disposto ad ascoltarle.
Inoltre, è importante che quelle segnalazioni (esposti, denunce e quant’altro…), vengano confermate da una cosiddetta “prova” che palesi il Vs. operato, affinché nessuno possa un domani dire (come solitamente avviene ), “noi non ne sappiamo nulla…” oppure “nessuno ci ha avvisato” o ancora, “io quel giorno non c’ero” e la più bella risposta a modello… “scarica barile”:“non ero io il responsabile”!!!
Come ben capite, sono le solite giustificazioni a quel loro maldestro operato, che evidenzia come sempre, la volontà di trovare scuse o ribaltare su altri, quelle proprie responsabilità!!!
Ecco il motivo per cui oggi pubblico sul mio blog un post che riguarda per l’appunto una bratella fondamentale della mia città, che collega in doppio senso di circolazione via Due Obelischi con la rotonda di San Paolo, quel tratto di strada che inizia dall’incrocio di Via Condorelli in territorio catanese, fino a quello di San Paolo di pertinenza dell’amministrazione di Gravina di Catania.
Un opera realizzata ai tempi del Sindaco Umberto Scapagnini (allorché Commissario straordinario per la viabilità della Provincia etnea) e del Presidente della Provincia Nello Musumeci; realizzata con i fondi della protezione civile in quanto era considerata nelle procedure d’emergenza ed evacuazione, quale preventiva via di fuga verso un’area, quella dove oggi insiste il cosiddetto “parcheggio scambiatore”, considerato nel piano, punto di raccolta per la salvaguardia della popolazione.
Sin dall’inizio però questa soluzione venne fortemente criticata dal Comune di Gravina, in quanto non assicurava in caso di calamita quella richiesta via di fuga sufficiente a garantire l’esodo…
D’altronde, basti recarsi in quel tratto di strada durante gli orari di punta e ci si accorge di come lo stesso, venga di fatto ostacolato dall’eccessivo flusso di auto posti in entrambi i sensi di marcia, con una serie di auto in fila, senza alcuna possibilità d’uscire da quel traffico: Sì… una vera e propria trappola!!!
Se oggi quindi mi permetto di scrivere, è perché proprio alcuni giorni fa, uscendo dall’Autostrada Me-Ct, in località “Gravina di Catania”, mi sono immesso in quel viadotto che conduce per l’appunto verso Catania…
Passando sopra quel viadotto a gomito, ho avuto come la sensazione che qualcosa non funzionasse, penso si trattasse dei giunti di dilatazione ed allora, mi sono immediatamente ripromesso di recarmi nei giorni seguenti a verificare quanto avevo riscontrato, portando con me la fotocamera, per meglio evidenziare eventuali problematiche presenti e farle pervenire a chi di dovere.
Ma mentre mi trovavo in quei luoghi a fotografare alcune sezioni di quel viadotto, mi sono sentito chiamare da una amica, che mi chiedeva cosa stessi facendo lì…
Appena si è avvicinata, ho raccontato quanto stavo compiendo e lei, interrompendomi subito, mi ha detto che quel tratto in questione, non risultava neppure collaudato, ad essere precisi le sue parole sono state: “Quel viadotto, non risulta in nessun documento ufficiale”!!!
Ma come può essere…”, credetemi… ho pensato di essere in quel programma “Scherzi a parte” e che qualcuno lì nascosto, mi stesse facendo uno scherno: “Ma dai… non può essere, cosa significa che non è mai stata mai collaudata”??? 
E Lei… “guarda che è come ti dico, ed ancora, sappi che la sottoscritta faceva parte del ”Comitato Civico Barrieraed ancora, “se oggi vi è un semaforo pedonale, se è stata rimossa una parte della barriera fisica che divideva in due la carreggiata, se esistono degli stalli per la sosta breve e la messa in sicurezza sul lato dei marciapiedi, è grazie proprio a quel comitato civico, che dopo aver raccolto migliaia di firme per sollecitare il Comune a intervenire, ha chiesto ed ottenuto dall’allora amministrazione comunale, di realizzare quegli interventi…
Ovviamente, dopo aver appreso la notizia, mi sono subito attivato per verificarla, attraverso alcuni amici presso quegli uffici preposti…
Ho inoltre fatto richiesta, di accesso agli atti per comprendere qual’è fosse la verità sul quel tratto di strada…
Certo, nel caso in cui dovessi riscontrare qualche anomalia procedurale – oltre quanto stavo già preparando attraverso le foto – provvederò ad informare immediatamente i nostri due Sindaci S. Pogliese e M. Giammusso, rispettivamente per i Comuni di Catania e di Gravina di Ct.

Naturalmente la storia… continua!!!

Tra l'indifferenza delle Istituzioni, c'è chi rischia la propria vita, per salvare gli altri!!!

Mai come quest’anno abbiamo assistito a tanti articoli pubblicati con cadenza mensile sulle testate giornalistiche e sui molti siti web, in particolare sull’inquinamento del mare prospiciente un villaggio che, proprio nel periodo estivo, fa confluire a se, migliaia di condomini e turisti… 
Sembra quasi che abbiano fatto a gara per pubblicare le notizie…  
Tutto era iniziato con un post pubblicato su youtube, intitolato “Viaggio tra i depuratori che rovinano il mare siciliano” il cui link parlava dei depuratori in particolare quello dell’Alcantara: https://www.youtube.com/watch?v=A0VrElziMUQ&feature=youtu.be
Successivamente era uscito un articolo sulla “Sicilia” che rappresentava le proteste di alcuni turisti: 
A quanto sopra si è aggiunta la famosa “Goletta verde”, che aveva fatto un’analisi particolareggiata di questo tratto di mare: 
Tra tutti, credo che bisogna dare ampi meriti ad una testata “Meridionews”, che si è particolarmente occupata d questo problema con vari articoli tra cui: http://meridionews.it/articolo/68451/giardini-naxos-escrementi-a-mare-e-vermi-in-spiaggia-villeggianti-presentano-esposto-meglio-andare-via/
Anche il sottoscritto non si era tirato fuori dal problema, chiamando in causa “Lega Ambiente Sicilia”, che per quanto concerne il problema evidenziato, non ha voluto interessarsi, ne contattandomi e neppure affrontando da soli il problema: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/08/legambiente-sicilia-sveglia.html    

Ed oggi… a dare una mazzata a quel Villaggio, già colpito dai problemi di cui sopra, ecco l’ennesimo articolo – anche se nulla centra con l’inquinamento ambientale – ma fa riferimento indirettamente ad un problema,certamente non meno grave e cioè la sicurezza e la salvaguardia dell’incolumità delle persone… 
Su quanto sopra vorrei aggiungere quanto previsto dalla normativa vigente; mi riferisco ai Piani di emergenza e di evacuazione (D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) e a quanto compiuto il 24 aprile di quest’anno, attraverso il Comitato Centrale tecnico-scientifico dei Vigili del Fuoco, che ha approvato una  nuova bozza di regola tecnica che andrà ad integrare il vecchio Decreto del Ministero dell’Interno 16 maggio 1987, n. 246 recante “Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione”, con nuove norme più stringenti per gli edifici di civile abitazione… 
Come molti sanno, la redazione del piano di emergenza ed evacuazione è fondamentale nei condomini, non solo perché deve contenere i dati identificativi, la descrizione dell’edificio e l’attività svolta, ma soprattutto perché deve evidenziare in maniera precisa i luoghi e la posizione nella quale ci si trova con riferimento ad essa, con particolare riferimento ai sistemi antincendio, al posizionamento delle scale, delle uscite di emergenza e ai percorsi di esodo.
Come solitamente avviene, tutti gli impianti vanno controllati periodicamente e tale regola vale anche per gli estintori e le manichette dell’antincendio, come anche per gli eventuali presidi antincendio e di primo soccorso, sia fissi che mobili.
E’ necessario un impianto di allarme che avvisi tutti i condomini su un eventuale incendio, programmando inoltre con essi un giorno, per effettuare le prove di evacuazione, controllando così non solo l’affollamento, ma anche le eventuali problematiche derivate da comportamenti indisciplinati compiuti durante la fuga da parte di alcuni condomini…

Vanno inoltre formati i lavoratori eventualmente esposti a tali rischi, abilitandoli con corsi di formazione quali, addetti all’antincendio, primo soccorso ed evacuazione… e facendo comprendere loro, quali sono le aree operative, gli accessi per i soccorritori e le procedure comportamentali da adottarsi , ed anorca,  quali raccomandazioni compiere in casi d’incendio o di esplosioni…

Infine è utile pubblicare una tabella con i numeri utili ed un elenco nominativo degli addetti alla gestione delle emergenze, evacuazione, lotta antincendio e pronto soccorso. 
L’Amministratore dovrebbe inoltre prevedere a pubblicare nei vari piani delle planimetria generali, di quell’edificio con i percorsi di fuga e i presidi antincendio, quadri elettrici, valvole di intercettazione fluidi, ecc..
Leggere quindi stamani il post su quel villaggio, non mi ha sorpreso minimamente:
http://meridionews.it/articolo/68718/giardini-naxos-frigo-a-fuoco-in-complesso-turistico-due-persone-intossicate-sul-posto-i-vigili-del-fuoco/ anzi, mi ha fatto pensare alla tragedia del ponte di Genova, dove tutti sapevano e tutti hanno fatto finta di non sapere!!!

D’altronde quell’analoga circostanza, mi è stata egualmente segnalata oggi da molti condomini, che mi hanno per l’appunto informato su quanto accaduto, inviandomi tutta una serie di foto non solo dell’incidente, ma anche dell’attuale impianto antincendio presente…

Cosa aggiungere, aspettiamo come a Genova che l’edificio crolli, per poi vedere -come solitamente avviene- le nostre autorità vestite in giacca e cravatta e “a lutto per la circostanza“, affinché tutti insieme (appassionatamente…) si possa piangere sulle bare delle prossime vittime!!!
Concludo questo post, ringraziando due uomini coraggiosi… Farò menzione di questo loro eroico comportamento direttamente alle nostre autorità di competenza: mi riferisco ad uno dei portieri, il Sig. Scillipoti Sebastiano che con estremo coraggio si è gettato all’interno dell’appartamento e soltanto con l’ausilio di un semplice estintore ha cercato di spegnere il fuoco all’interno dell’appartamento e un condomino, il Sig. Incognito Gaetano, che dopo aver buttato a terra la porta e entrato nell’appartamento, ed è riuscito ad estrarre dalla cucina la bombola di gas presente (a detta di molti inquilini presenti, già incandescente…) portandola fuori ed evitando che essa esplodesse!!!
Grazie, sì perché grazie a loro se oggi sono qui a raccontare una storia a lieto fine e non come accade ultimamente nel nostro paese, l’ennesima tragedia annunciata!!!
Per tutti coloro che nel nostro paese stanno solo a guardare vorrei dire: Nella vita di un uomo prima o poi arriva un giorno in cui, per andare dove deve andare, se non ci sono porte né finestre, gli tocca sfondare la parete!!!

Tutti sapevano… e tutti hanno taciuto!!!

Mi è giunto su whatapp un articolo interessante a firma di Rosanna Spadini…
Penso che con questo suo post, abbia voluto rappresentare i motivi che hanno condotto alla tragedia di questi giorni nella città di Genova:
La Privatizzazione delle Autostrade (governo D’Alema con al Tesoro il Ministro Draghi), è stata concepita come un enorme generatore di tangenti e mazzette, visto come i politici hanno regalato l’enorme  rendita di tipo feudale ai Sig.ri Benetton, principi di quel capitalismo finanziario, che si ciba di diritti lavorativi, giustizia sindacale, rispetto per i diritti umani, con il consenso di tutti i partiti, in particolare di quei cosiddetti “compagni” di sinistra.  
Manca “lo ius primae nonctis”, ma c’è quello della pena di morte per i “prolet”, che non hanno alcun potere né privilegio, se non quello di morire casualmente in un giorno d’agosto, mentre stanno andando al mare o stanno tranquillamente in casa propria…
Per anni ci siamo sentiti dire sulle tv di “B…..ni” e della Rai, che “privato” è bello mentre “pubblico” è brutto, dove lì vi sono solo fannulloni, furbetti del cartellino etc etc… 
Ed ora, grazie a quelle false politiche, ci ritroviamo le autostrade più care d’Europa, con i ponti che crollano e provocano decine di vittime!!! Inoltre, mentre in Europa non vi è alcun segreto di Stato sulle concessioni, la Francia ad esempio pubblica online i contratti… da noi tutto viene decretato!!!
Ma la tragica vicenda del ponte Morandi non è che l’ultima in serie di tempo, perché la storia del gruppo è costellata di numerosi episodi di questo tipo. Infatti Benetton Group ha sistematicamente sfruttato la vita degli esseri umani, trattandoli come sudditi o peggio ancora come schiavi…  Ad esempio, trasferendo parte dei suoi prodotti a terzisti cinesi, una nazione che sappiamo vieta ogni libertà sindacale. 
Inoltre ha sfruttato collegamenti produttivi con Argentina, India, Lituania, Turchia, Ucraina, Ungheria, paesi che ostacolano fortemente le libertà sindacali…
Ed ancora, come dimenticare quel 16 aprile 2003, quando si concluse il processo promosso da Benetton contro Riccardo Orizio, giornalista del “Corriere della Sera”, che nell’ottobre del ’98 aveva pubblicato un servizio sulla presenza di lavoro minorile alla Bermuda e alla Gorkem Spor Giyim, due fabbriche turche che producevano abbigliamento a marchio Benetton. 
Di professione terziste, non lavoravano direttamente per Benetton Group, ma per il suo referente turco Bogazici Hazir Giyim.
Il servizio però era ben fornito di documentazione (nomi, cognomi e foto), quindi si meritava una querela da parte del gruppo, che doveva difendere il proprio onore di rispettabilità nella difesa dei diritti umani. 
Al tempo l’articolo di Orizio aveva imbarazzato fortemente i Benetton, anche perché aveva riportato una dichiarazione sconcertante dell’imprenditore delle Bermuda: “I rapporti tra noi e l’azienda italiana sono amichevoli e di intensa collaborazione. Loro sono i miei principali clienti”.
L’articolo affermava inoltre che i capi di vestiario prodotti alla Gorkem recavano l’etichetta “Made in Italy”. 
Per difendere la propria immagine, Benetton querelò Riccardo Orizio per diffamazione. 
In base alla documentazione presentata dal Corsera e a dichiarazioni rese dai testimoni, il Tribunale sentenziò che: “L’utilizzo, nelle aziende sub-fornitori del licenziatario turco di Benetton, di lavoratori-bambini” è “circostanza risultata sostanzialmente provata“. Tuttavia – in Italia la giustizia ha un modo ambiguo nell’emettere le sentenze – ha condannato Orizio a 800 euro di multa, perché avrebbe sbagliato nell’affermare in modo perentorio che in una di queste aziende, venissero prodotti capi con il marchio made in Italy per conto dell’azienda italiana“. 
Come si dice: “Un colpo al cerchio e uno alla botte”…
Altro tragico crollo fu quello della periferia di Dhaka, in Bangladesh, nell’aprile 2013, dove un palazzo di otto piani si sbriciolò e morirono almeno 381 operai, che lavoravano in assenza delle più elementari condizioni di sicurezza e producevano capi per conto di multinazionali, tra cui casualmente anche l’azienda di Treviso.
Dalle macerie del Rana Plaza una camicia di colore scuro, sporca di polvere, fu fotografata tra le macerie, con l’inconfondibile etichetta verde acceso: United Colors of Benetton!!!
Le fabbriche tessili che avevano sede in quel palazzo e soprattutto i dipendenti che lavoravano lì in assenza delle più elementari condizioni di sicurezza, producevano capi d’abbigliamento per conto ovviamente di quelle multinazionali occidentali…
Inoltre l’agenzia France Press aveva comunicato che aveva ricevuto dalla Federazione operai tessili del Bangladesh, documenti contenenti un ordine da circa 30mila pezzi fatto nel settembre 2012 da Benetton alla New Wave Bottoms Ltd, una delle manifatture ingoiate dal crollo. 
La dicitura “Benetton” appariva anche sul sito internet dell’azienda, all’indirizzo: “www.newwavebd.com”, ma fin dalle ore successive al crollo la pagina non fu più accessibile e in rete ne rimase solo una copia cache. 
“Main buyers” (clienti principali), si legge in alto a sinistra, più in basso, sotto la dicitura “Camicie uomo-donna”, l’elenco degli acquirenti: tra questi, numero 16 della lista, figura “Benetton Asia Pacific Ltd, Honk Kong”.
In un primo momento l’azienda veneta aveva negato legami con i laboratori venuti giù nel crollo, ma poi dopo la pubblicazione delle foto, su Twitter era arrivata una prima ammissione: “Per quanto riguarda il tragico incidente a Dhaka, in Bangladesh, desideriamo confermare che nessuna delle società coinvolte è un fornitore di nessuno dei nostri marchi. Oltre a questo, un ordine di una volta è stato completato e spedito da uno dei produttori coinvolti diverse settimane prima dell’incidente. 
Da allora, questo subappaltatore è stato rimosso dalla nostra lista dei fornitori.”
E ancora, sempre nel 2013, ai media italiani sfuggì completamente la notizia delle violenze subite  in Patagonia dalla Comunità Mapuche. 
Ma il perché i media dovrebbero occuparsi dei Mapuche, una popolazione indigena che attualmente vive divisa fra Cile e Argentina, di cui non interessa una mazza a nessuno, è questione raffinata. 
Quelli non facevano male a nessuno, se ne stavano tranquilli nelle loro tane finché non arrivarono prima gli occidentali (specie spagnoli) a massacrarli, a costruire dighe, autostrade e realizzare piantagioni invasive.  
Poi nel 1991 il capitalismo arrivò sotto gli united colors della famiglia Benetton, che acquistò per 50 milioni di dollari 900.000 ettari di terre dalla compagnia Tierras De Sur Argentino, principale proprietaria della Patagonia argentina. 
Quindi acquisite le terre, la Benetton procedette allo sfollamento dei Mapuche, per allevare capi di bestiame, tra pecore e montoni, utili alla produzione della lana che serviva per la lavorazione dei maglioni.
Ma i Mapuche sono una popolazione piuttosto cocciuta, così riuscirono a ri-occupare una parte delle terre loro sottratte, finché intervenne la gendarmeria argentina, che usò metodi brutali per sedare la resistenza di quel popolo fiero. Amnesty International Argentina ed altre ong denunciarono con forza l’ennesima violazione dei diritti umani.
Oggi l’impero della famiglia possiede in Argentina 280.000 pecore, che producono 1.300.000 chili di lana all’anno. 
Lo sfruttamento delle terre della Compagnia si è aggiunto a quello minerario di giacimenti situati nella provincia di San Juan, attraverso di Min Sud (Minera Sud Argentina S.A.), che ha sede centrale in Canada.
Per molti anni i Benetton hanno portato via le risorse nazionali senza pagare tasse e senza registrare i lussuosi edifici che realizzavano sulle loro terre.
Ma i Benetton non erano quelli della United Colors, dei bimbi di ogni razza che sorridevano felici dalle vetrine del franchising, della globalizzazione multicolor del vestiario, della pubblicistica spregiudicata di Oliviero Toscani che voleva denunciare la discriminazione contro i diversi e i diseredati del mondo? 
«Il conformismo è il peggior nemico della creatività. Chiunque sia incapace di prendersi dei rischi non può essere creativo» diceva il compagno, che ultimamente ha manifestato contro il governo “fascio-razzista”, indossando una maglietta rossa.
Perché allora qualcuno dovrebbe morire per colpa di questa “multinazionale della felicità” globalizzata?
Perché i Benetton, con il loro seguito di zerbinaggio politico, dovrebbero trattare gli italiani alla pari dei poveri Mapuche? 
Ma soprattutto perché nel nuovo mondo dei “prolet”, la condizione degli sfruttati del terzo mondo sta diventando comune agli abitanti del primo mondo, che credevano di avere ancora qualche diritto, sociale e civile, in particolare quello di vivere serenamente la propria vita?
Ce lo chiede la globalizzazione, direbbero in particolare quelli della sedicente sinistra, quelli che difendono i Benetton e le loro privatizzazioni… Rosanna Spadini

Se i controlli sono demandati ai dipendenti che devono anticipare pure i costi per le trasferte… siamo a mare!!!

Alcuni anni fa avevo parlato delle nostre autostrade in particolare dei tratti siciliani della A18-A20…
Abbiamo visto in questi anni cosa è accaduto… crolli di viadotti, terrapieni che hanno invaso le carreggiate, gallerie buie e fatiscenti, guard-rail non a norma, piazzole di sosta utilizzate come discariche, per gettare qualsivoglia rifiuto indifferenziato… ed ancora, la maggior parte di quelle cosiddette autostrade mancano dei minimi requisiti di sicurezza… ed oggi, ciascuno di voi starà pensando, sì oggi… dopo che sono passati più di due anni, quel’è la situazione???
La stessa d’allora… non è cambiato nulla, siamo nella medesima condizioni, anzi no… peggio!!!
Già, basti osservare qualunque tratto stradale… il pavimento non esiste più in quanto lo strato d’usura è sparito, sia per il degrado causato dai veicoli che vi transitano, ma soprattutto per quel conglomerato bituminoso d’indubbia qualità e spessore…
Ovviamente analogo discorso andrebbe fatto per tutto il pacchetto stradale che si sa, dovrebbe resistere a quei grossi carichi concentrati, all’usura, al degrado da parte degli agenti fisico-chimici, alle dilatazioni termiche, a tutte quelle condizioni per consentire ai veicoli, un’ottimale aderenza con i pneumatici.
Ed oggi siamo qui a valutare quanto accaduto a Genova… a quel ponte, sapendo già che tutto ciò che riguarda le nostre infrastrutture, non ha alcuna logica, ne di progettazione e neppure di sicurezza!!! 
Ora sono tutti a dire che la colpa di quanto sta accadendo è da attribuirsi alla scarsa manutenzione ed è innegabile come la maggior parte di quegli incidenti o ancor peggio di quelle tragedie, si sarebbero potute evitare se ci fosse stata una corretta manutenzione stradale o certamente uno scrupoloso controllo, da parte di quei suoi responsabili…
Ma ciò che nessuno dice è che quei semplici “controllori”, responsabili di valutare quelle opere infrastrutturali, per poter svolgere quel proprio incarico devono (premesso… senza quelle necessarie attrezzature oppure forse qualcuno in quelle società credeva che i propri dipendenti avessero la vista a raggi x… ) anticipare anche i costi delle trasferte…
Sì… non vi sono soldi ed i rimborsi anticipati per quelle indennità, verranno (se verranno…) rimborsati dopo circa sei mesi!!!
Ed allora mi chiedo: “Perché un semplice impiegato di una società autostradale, dovrebbe mettere a disposizione il proprio automezzo, anticipare tutti i costi necessari per andare a verificare quelle opere in corso o ancor più quelle opere realizzate a suo tempo dalla società con la quale per l’appunto, esercita il proprio incarico???   Ed è il motivo per cui ciascuno resta seduto dietro quella sua scrivania, senza assumersi così di fatto, alcuna responsabilità     
Certo il sottoscritto, un soggetto come quello sopra riportato, ha avuto modo di conoscerlo… e credetemi sulla parola, ci ha rimesso tutto, anche la sua auto…
Ma nella vita ci sono valori che non possono essere commisurati con il denaro o con la distruzione di una banale autovettura, sono principi che prendono il nome di “responsabilità” e fanno parte di quelle qualità intrinseche che taluni uomini possiedono…
Non tutti sanno farle emergere, d’altronde la maggior parte ormai si è adeguata al sistema e valuta tutto in maniera banale ed è il motivo per cui oggi, accadono queste disgrazie… 
La verità…???
Hanno tutti paura… e nessuno di loro è disponibile a metterci la faccia e soprattutto i propri soldi”!!!    

Autostrade: Quel ponte può star su altri 100 anni!!!

Sembra incredibile che nel 2018 possano accadere fatti gravi come questi… 

Ed ora siamo a contare le decine e decine di morti, per questo crollo… 
Un tratto di ponte autostradale, il “Morandi” di Genova, venuto giù come un castello di carte…
E dire che la società Autostrade nel 2009 aveva dichiarato: Quel ponte può star su altri 100 anni!!!
Verrebbe da dire “le ultime parole famose”, ma oggi ahimè c’è poco da scherzare, anzi tutto il contrario… perché ci sono loro, le vittime di questa assurda tragedia, che solo in un paese come il nostro poteva accadere!!!
Ora tutti i programmi televisivi si stanno occupando di quanto accaduto e sono in molti stasera gli opinionisti invitati ad esprimere quelle loro considerazioni…
La cosa assurda è che molti di coloro che ora vengono intervistati e che propongono di demolire quel ponte… sono gli stessi soggetti che avrebbero dovuto controllare, parlo ovviamente di colleghi, Direttori dei Lavori, Direttori Tecnici, Dirigenti, Collaudatori, Geologi, Funzionari e Responsabili delle manutenzioni, Coordinatori della sicurezza, Preposti, ecc…

Soggetti che invece di presentarsi in Tv a esprimere pareri sulle cause del disastro, avrebbero dovuto semplicemente fare il proprio dovere, affinché quanto accaduto, non si fosse realizzato…

Ma da noi queste sono discussioni futili, sì perché in Italia quando accadono questi disgrazie si va subito in cerca dei colpevoli e su chi deve pagare: Ma tanto si sa, alla fine non pagherà nessuno!!!

Nel frattempo ora più di 400 persone sono costrette (a seguito del crollo) a lasciare la propria abitazione e c’è ancora chi dichiara che, un fulmine e un grande temporale, ha fatto crollare il ponte…
Sono profondamente afflitto su quanto accaduto, soprattutto se ripenso alle migliaia di volte che ho attraversato quel ponte ed ora sono qui a riflettere, su quanto sono stato fortunato!!!

Perché ciò che è assurdo è che in questo paese non si può stare mai tranquilli… 
Sì… a nessuno di noi è data la certezza di vivere il proprio futuro in modo normale, perché tutto in questo paese è incerto: Ogni giorno ve n’è una, sia se attraversi un viadotto o anche se stai tranquillamente in casa!!!

L'Anno che verrà…


Strano amico ti scrivo, così mi distraggo un po’…“, si la canzone è perfetta per voler descrivere la fine di un anno… questo 2017,  dimostratosi –quantomeno per noi siciliani–  totalmente inutile…  

Abbiamo letto e ascoltato durante quest’anno una miriade di chiacchiere, sì… una serie infinita di propagande elettorali, che ci ha riempito la testa d’assurde giustificazioni o di mancate promesse per causa dai motivi inesistenti… 
Ovviamente, dalla direzione di provenienza di quegli sproloqui, abbiamo ascoltato richieste di continuità e incoraggiamenti al cambiamento, a seconda se a farle quelle rivendicazioni erano quanti (ancora per poco…) sedevano in quelle poltrone di governo oppure, tutti coloro che con l’arrivo delle nuove elezioni, puntavano a convincere ciascuno di noi, a dare loro quel posto…
D’altronde, il primo schieramento ha dimostrato in questi cinque anni, d’aver esclusivamente fallito, nascondendo i propri limiti e soprattutto evidenziando profonde lacune di gestione , mentre, il secondo gruppo, quello risultato vincente dalla ultima competizione elettorale, ha dimostrato grande capacità nel diffondere (illusi…) auspici di cambiamento…
La speranza ora e che… dopo essersi reclamizzati, tutto non si riduca (per come finora avvenuto in tutti i precedenti governo) nell’ennesima bugia… 
Sì… abbiamo visto come nel ottenere quel voto si è puntato su tutto e –tralasciando coloro che quei voti se li sono acquistati- ciò che resta sono i progetti proposti, alcuni di essi forse un po’ troppo smisurati, come ad esempio la realizzazione del Ponte, l’alta velocità ferroviaria, i piani urbanistici attuativi nelle città metropolitane di Catania e Palermo, l’ampliamento di porti ed aeroporti, collegamenti cargo e quant’altro… già, come diceva nel film il candidato a Sindaco Cetto La Qualunque: “Chiu lavoru pi tutti”!!!
Adesso, che la nostra regione ha certamente bisogno di un sistema efficiente d’infrastrutture è visibile a tutti, che i progetti sono reali e affidabili, possiamo confermarne la veridicità, ma che esistono anche i fondi per poter realizzare quelle opere, ecco, questa forse rappresenta purtroppo una grande falsità… 
Peraltro, abbiamo letto quanto ha dichiarato il neo Governatore Nello Musumeci, parlando delle casse vuote lasciate dal predecessore Crocetta…
Sì… qualcuno dice che per quanto riguarda il Ponte, questo dovrebbe essere pagato con i soldi dello Stato, si io aggiungerei i nostri… già, attraverso i flussi di traffico recuperati nei successivi 40 anni… 
Certo avremmo potuto concedere la realizzazione dell’opera a consorzi privati, affinché fossero loro ad investire e a rischiare scommettendo sulla redditività della gestione, ma come sappiamo bene, nel nostro paese o ancor più nella nostra regione, è impossibile realizzare qualcosa, se non vi è la mano “corrotta” della politica/imprenditoria e della mafia, che dimostra in ogni appalto d’essere ben presente e soprattutto, che non vuole ingerenze esterne e controlli di trasparenza e legalità, sulle opere da realizzarsi…
Richiedere quindi a gran voce la realizzazione del Ponte ha di per se un valore relativo, se non viene seguito da un sistema autostradale e ferroviario certamente valido, differente da quello visibile ora a tutti…
La realizzazione di queste opere, rappresenta qualcosa di fondamentale ed è necessario per dare una svolta alla profonda crisi economica ed occupazionale, che da troppo tempo ci sovrasta…
Ma affinché tutto ciò possa avverarsi in qualcosa di concreto, occorre innanzitutto che quest’isola non resti slegata dal resto d’Italia… altrimenti, dovremmo iniziare a pensare di fare a meno di essa… e procedere da soli, senza insistere più in quella che ormai da troppo tempo, sembra essersi trasformata, in una vera e propria… agonia!!!  

C'era una volta un ponte per giungere all'Ars…

Potevamo stupirvi con effetti speciali”… iniziava con queste parole, una nota pubblicità di televisori… ed oggi, quegli attori sono stati sostituiti dai nostri attuali politici…
Ho sentito ieri dire dal senatore di Forza Italia, Renato Schifani,: “con la vittoria del Centrodestra in Sicilia, ripartirà insieme con il futuro governo regionale, guidato da Nello Musumeci, anche il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina”… 
Incredibile come questa vana speranza del ponte, torni quotidianamente ad illudere e ingannare le menti di quei siciliani creduloni…  
“Bisogna ripartire da da questa grande opera, fondamentale per il rilancio della Sicilia e della città metropolitana di Messina e, vincendo a Roma e in questa regione, finalmente la realizzeremo”.
BRAVO… BRAVISSIMO… MERAVIGLIOSO…!!! 
Io veramente resto senza parole, quando ho il piacere di ascoltare degli abili esperti d’infrastruttura, soggetti competenti e preparati, top manager in project financing, ferrati soprattutto in ciò che rappresenta per la nostra economia ed il nostro bilancio, la realizzazione di un’opera come questa… 
D’altronde un paese come il nostro, che sta attraversando un momento così felice finanziariamente, eccellente sotto il profilo produttivo, con investimenti regolari provenienti dall’estero per miliardi e miliardi di euro, già, cosa sarà mai per noi, costruire quest’opera faraonica… un piccolo ponte di speranza, sospeso tra la penisola e la nostra isola???
Che grande paese è il nostro, che uomini meravigliosi questi nostri governanti, mi sento veramente fiero di potermi raffigurare in loro!!!
Già… sapete che vi dico, comincio a festeggiare, apro una delle mie migliori bottiglie e brindo alla fine di questa competizione elettorale, affinché si diano subito inizio i lavori sul ponte…
Per altro, questo ponte si sa… è fondamentale per dare soluzione alle richieste di noi cittadini, ai loro bisogni occupazionali… (ci stanno raccontando quanto compiuto a suo tempo, con la costruzione delle raffinerie…),  sono queste le cose importanti di cui ha bisogno la nostra comunità…
Mi piacciono inoltre quelle campagne propagandiste che dicono: “Basta con i voti di protesta, basta con quel M5Stelle…. non fanno altro che lamentarsi: noi siamo stati il passato, il presente e saremo il futuro!!!
Infatti, come dimenticare l’impegno profuso negli anni scorsi per questa loro terra, tutti quei 61 deputati siciliani posti lì a Roma per difendere le nostre esigenze, altro che semplice caccia delle poltrone, altro che ricerca d’incarichi di governo, la loro è stata una missione, compiuta ogni giorno con passione e dedizione, un impegno politico trasmesso da padre a figlio… ed ora ai nipoti.
Quando si dice che in Sicilia “a famigghia… veni prima ri tuttu“!!!
Che persone stupende, gente che ama la propria terra più di ogni altra cosa,  persone oneste che fanno di questa loro virtù un esempio da trasmettere alla politica, un modo per poter star vicino alla propria gente e fare in modo che questa terra, continui ad essere ciò che da sempre è… e continua ad essere: una delle regioni maggiormente eccellenti di questo nostro Paese!!!
Sì… scusate, ma stasera ero in vena di “sparare minchiate“, d’altra parte… mi adeguo ai nostri politici!!!

Un discendete del "Faraone Tutankhamon" ha trovato i miliardi per realizzare il ponte sullo stretto…

Il ponte si farà… 

Sì…correva voce nel 1864 che la Società delle Ferrovie fosse interessata a realizzare il ponte…

Ora, dopo quasi duecento anni… ci si veglia da quel sonno profondo e non sapendo di cosa discutere si prospetta per l’ennesima volta, la storia del ponte!!!
Ecco allora che, un discendente della dinastia dei faraoni dell’antico Egitto, ricordando quanto i propri avi avevano già immaginato… e riprendendo quelle iscrizioni sulle pareti ritrovate all’interno di quelle camere mortuarie, ecco che, promuovendosi a nuovi mecenati (ma utilizzando i nostri soldi… quelli cioè dello Stato…) sperimentano di realizzare quelle opere grandiose, lasciate finora incompiute…    
Ma dove trovano quei denari… è ovviamente un mistero… comunque la propaganda politica dice che ci sono 8 miliardi di euro a disposizione…
Il problema è adesso individuare in quale voce, questi, sono stati accantonati!!!
Ed allora “Sì al Ponte sullo Stretto perché è di centrosinistra creare condizioni che favoriscano collegamenti agevoli, connessioni con il resto del mondo, sviluppo e occupazione”… 
Si dimentica che alcuni anni fa… erano proprio loro, quelli del centrosinistra, a gridare che il progetto “avrebbe favorito la mafia” ed oggi, forse perché con quella stessa mafia ci vanno a braccetto e si fanno affari… va tutto bene!!!
Dopotutto se la Sicilia ha bisogno di infrastrutture più moderne, di reti idriche funzionanti, di ammodernare i propri ospedali, di risolvere i problemi dei rifiuti, di realizzare nuove condotte per le acque bianche e nere, d’ampliare aeroporti e porti, non è per loro un problema o meglio, per ora, non può essere affrontato!!!
Se inoltre, questa nostra regione si ritrova –a differenza di quanto ci viene raccontato– in completo abbandono, in uno stato d’anarchia assoluta, con una gestione amministrativa pessima e “collusa” e con quel mondo “clientelare e politico/mafioso” che ha di fatto reso inevitabile i commissariamenti e l’utilizzo “in deroga” delle risorse pubbliche… l’importante è che si pensi al ponte!!!
D’altronde, parte di quelle opere sopra descritte, avrebbero dovuto essere di fatto, le reali necessità di questa nostra terra e non sentire ripetuti quei proclami futili… anche perché sappiamo bene che “con i se e con i ma”, si fanno attraversare mari e monti, senza però costruire alcun ponte…
Ho letto alcuni giorni fa che il Cipe ha approvato la destinazione di fondi comunitari per la spesa corrente e che il governo nazionale è stato costretto a prendere questo tipo di provvedimento, per consentire alla regione di coprire un buco finanziario. 
Come sempre, ci viene ripetuto che questa sarà l’ultima volta, che non è più tollerabile eliminare il terreno sotto i piedi delle nuove generazioni e che non possiamo distrarre risorse dal progresso e dal futuro!!!
La verità è che nessuno ha ancora chiesto a noi siciliani se il ponte lo vogliamo o forse, come già accaduto, si spera di prenderci per la gola o per meglio dire… per il posto di lavoro, convincendoci che questa occasione è la nostra principale priorità.

I posti di lavoro verrebbero occupati egualmente, attraverso una serie d’interventi necessari… e non ci sarebbe alcun bisogno -almeno in questa fase- di prevedere l’inizio dei lavori su un ponte che non darebbe, visti i tempi di realizzo, benefici immediati…
Non dimentichiamo inoltre, che la realizzazione di un opera “faraonica” come questa, creerebbe un potenziale pericoloso e dove certamente le associazioni criminali, sia siciliane che calabresi, faranno in modo di confluirci in tutti i modi…
Basti vedere quanto oggi scoperto sulle tangenti e le corruzione sul treno di Malpensa…
Questo nostro paese va -come ripeto ormai da troppo tempo- ripulito da questo marciume e forse chissà, tra qualche anno, senza tutti questi loschi e corrotti individui, presenti tra gli imprenditori, politici, dirigenti delle PA e uomini delle istituzioni, si potrà prendere in considerazione la possibilità di realizzare questo “benedetto” (o come finora dicono in molti “maledetto”…) ponte!!!
Già quel ponte: fra la disperazione e la speranza è una buona dormita!!!

Votazioni… vince l'astensionismo: votano 5 italiani su 10!!!

Renzi ha detto bene… “gli Italiani hanno imparato a fare zapping“!!!

Hanno perso infatti tutti coloro che fanno parte di quella vecchia politica…
Il primo dato politico che emerge è quello del successo del Movimento 5 Stelle a Roma e a Torino…
I romani dopo “Mafia Capitale” hanno deciso di voltare pagina e se il ballottaggio ha tenuto fuori i voti della Meloni… questi certamente diverranno fulcro della Bilancia con il ballottaggio…
Tutte le principali città andranno al ballottaggio: a Roma, la candidata del M5S Virginia Raggi affronterà al ballottaggio il Pd Roberto Giachetti; a Milano il candidato del Pd Beppe Sala avrà contro quello del centrodestra Stefano Parisi; i sindaci uscenti Piero Fassino a Torino e Luigi De Magistris a Napoli, se la dovranno vedere al ballottaggio rispettivamente con la candidata del M5S Chiara Appendino e con l’interlocutore del centrodestra Gianni Lettieri; a Bologna il sindaco uscente del Pd, Virginio Merola se la dovrà vedere in con la leghista Lucia Bergonzoni…
Diciamo che è tempo per il Cavaliere di ritirarsi… come stessa cosa devono fare tutti coloro che sono usciti dal Pd e hanno deciso di presentarsi da soli…
Inoltre, il trucchetto delle liste civiche non ha premiato… 
Celarsi difatti dietro un simbolo “mascherato” non è servito… gli italiani saranno pure dei pecoroni… ma certamente non sono così stupidi per come li si vuole passare!!!
Difatti, il vincitore di questa tornata elettorale sarebbe ancora una volta l’astensionismo, quella disaffezione dei cittadini ormai verso la politica o ancor meglio per quei suoi interlocutori…
Molti hanno voluto dare la colpa del proprio fallimento al ponte del 2 Giugno… ma lo sanno anche loro che è si tratta di una giustificazione banale…
La preoccupazione ora è per il prossimo referendum confermativo delle riforme costituzionali nel mese di Ottobre… ed il premier Renzi pensa che sul referendum gli italiani andranno a votare… e voteranno sì!!!
Io comunque credo che sia giunto il tempo di cambiare rotta… parlo anche per coloro che hanno momentaneamente vinto, come il Pd ed il M5Stelle…
Si tratta di comprendere per chi è al Governo cosa realmente gli italiani vogliono… ed il premier Renzi deve sforzarsi – una volta e per tutte –  che se vuole ancora governare deve abolire tutti quei privilegi vergognosi presenti e cominciare soprattutto a dare certezza e sicurezza ai suoi cittadini, contrastando definitivamente un paese completamente corrotto, non perché condizionato dalla criminalità organizzata, ma soprattutto da tutti quegli uomini legati ai poteri istituzionali… fortemente compiacenti!!!
Di contro i Penta-Stellari devono comprendere che non si può più puntare esclusivamente sul populismo, ma bisogna comprendere che è venuto il momento di programmare in ogni comune una alternativa seria… 
Bisogna dare al movimento ancor più ampia autonomia, senza bisogno che qualcuno ne detenga le chiavi del forziere e che si ponga al di sopra di tutti: dopotutto il motto del suo guru, Gianroberto Casaleggio, era quello che “ognuno valesse un solo voto”…

Tra un anno, precisamente il 01/01/2017 avremmo finalmente il PONTE sullo stretto!!!

Il bello delle “cazz…”… e che una volta dette non si possono più cancellare!!!

Ed in Italia nell’esprimere “caz…” – in particolare quelle annunciate dai nostri governanti – non li supera nessuno!!!
Volevo difatti ricordavi quanto disse nel marzo del 2010 il nostro Ministro delle Infrastrutture e Trasporti… Altero Matteoli e non voglio scriverlo, ma vi rimando al link di una puntata di Report, s’intiltolava “Il Progetto”: Report-puntata marzo 2010 .
Se posizionate il cursore nel minuto 00.05.40 potrete riascoltare quanto con convinzione, l’ex nostro Ministro andava ripetendo!!!
Meno male che del ponte non si vedono neanche le fondamenta perché se no… gli avrei fatto fare un bel volo da lassù…
Qualcuno potrebbe obiettare.. ma quelli erano altri tempi… ed allora permettetemi di ricordavi l’ultimo in ordine di tempo: Renzi annuncia la fine dei lavori.
Mi permetto di copiare una frase del nostro Premier Matteo Renzi… “fatemi fare una pubblicità progresso” così ha detto… rivolgendosi alla stampa estera e annunciando: “come sembrava impossibile concludere la variante di valico, so che non ci crederete, ma il 22 Dicembre 2016 inaugureremo la Salerno-Reggio Calabria” ed ancora “non tutte le opere incompiute sono utili alcune sono inutili e per questo non è utile finirle….” il ministro Del Rio ha poi corretto in… “sono state programmate male…”!
Ecco questa è solo l’ennesima dimostrazione di dove siamo ed in quale paese dei balocchi i troviamo… 
Ogni mattina qualcuno si alza e non sapendo cosa fare… spara qualche cazz…, c’è chi la manda via social, chi la scrive in qualche quotidiano, chi ne parla in televisione, l’importante è averla detta…, poi se quanto espresso detto è una bufala… poco importa, i cittadini tanto saranno contenti, avranno qualcosa di cui parlare nei bar e così un’altra giornata insignificante e passata… 
E quindi, mentre loro continuano a gestire l’Italia come nulla fosse… stando lì seduti in aula e facendo finta di far valere le proprie opinioni nei confronti degli altrui schieramenti (sanno benissimo che quanto stanno compiendo serva esclusivamente a rimanere attaccati a quella poltrona), la verità e che fondamentalmente questi pensano a come mettersi d’accordo sulle riforme o su come trasformare e far passare quelle procedure “corruttive” in “legalizzate”.
Poi ci si meraviglia che il nostro paese è pieno di politici ladri o d’imprenditori incapaci di gestire un’impresa e solitamente più disponibili ad elargire  tangenti… avendo così rischi d’impresa nulli e certezza che comunque vada, alla fine si guadagnerà lo stesso!!!
Contare gli scandali di questa classe politica è inutile, da ogni parte del mondo si è a conoscenza della condotta immorale di questi individui e non solo per quanto riguarda gli appalti, ma anche per quanto concerne usi e i costumi, in particolare mi riferisco a tutti quegli scandali sessuali… che fra una mazzetta ed un regalo costoso, hanno avuto il tempo d’intrattenesi con minorenni, prostitute e facendo il più delle volte anche uso di stupefacenti ecc…
Siamo nel paese dei corrotti e dei ladri… e per quanti in molti si sentano da questi giudizi offesi (o come si dice… toccati nell’animo), i numeri (e quindi non le dichiarazioni del sottoscritto), dimostrano come le truffe sono maggiori rispetto ai pochi e limitati comportamenti onesti!!!
Ma ritornando al Ponte… cosa aggiungere, stiamo leggendo dell’inchiesta dama nera condotta dalla guardia di finanza, dove sono accusati dalla magistratura, funzionari, politici e imprenditori per un un giro di mazzette nel campo di quegli appalti pubblici gestiti dall’Anas, reati di corruzione e turbativa d’asta…
Comportamenti sleali di quanti all’interno di quel gruppo si sono in tutti questi anni venduti, dopotutto come dimenticare che anche il suo ex presidente avesse assoggettato a se tutti gli incarichi disponibili… non solo quello di presidente, ma anche di amministratore delegato e direttore generale… tre cariche per un uomo solo, la dimostrazione perfetta di cosa sia stata amministrata in questi anni questa società!!!
Comunque io nel frattempo mi sto preparando… e non certo per attraversare con l’auto lo stretto, ma per quell’ennesima cazz… che a breve sono certo (insieme a Voi) dovrò ahimè ascoltare… 

Quando si sapeva costruire…

C’era un tempo in cui le costruzioni duravano millenni…
Era un periodo nel quale, le modalità operative, la tipologia dei materiali, il controllo e quant’altro necessario, se pur tra mille difficoltà e con l’utilizzo di manodopera non sempre professionale in quanto personale facente parte dei considerati servi o ancor peggio schiavi, dimostra comunque ancora oggi, la loro grande capacità costruttiva…
Costruzioni di grande opere di architettura ed ingegneria, vengono ancor oggi studiate, per capirne i segreti e le metodologie utilizzate…
Monumenti, strade, acquedotti, templi, terme, ecc… realizzate completamente a mano, con l’uso prima di blocchi in pietra e successivamente con l’uso dei mattoni… 
Nuove importanti innovazioni tecniche, consentirono di costruire fino al medioevo opere monumentali, attraverso l’uso di nuovi leganti quali quello del conglomerato cementizio ( fatto da una miscela di malta di sabbia, calce e frammenti di pietra e laterizi), e l’impiego di nuove soluzioni architettoniche come l’arco, la cupola, la volta, tecniche giunte fino ai nostri giorni, prima della nascita del cemento armato o di strutture metalliche in acciaio.
Oggi a differenza di quanto avveniva allora, ciò che viene costruito si distrugge in pochi giorni… e non a causa di qualche cataclisma naturale o di chissà quale terremoto o ztunami, ma determinato principalmente dalla incuria umana…
Già, era da pochi giorni ( precisamente dieci ) stato inaugurato, il viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento che proprio nel giorno di Capodanno è crollato…
Non so se ciò possa annoverarsi pienamente nel “Guinnes World Records” ma certamente un record (se pur negativo) rappresenta …
La cosa assurda è che nei Tg nazionali, sono stati intervistati proprio coloro che avrebbero dovuto controllare e parlo ovviamente di miei colleghi, Direttori di Lavori, Direttori Tecnici, Collaudatori, ecc…, che invece di presentarsi pubblicamente a giustificare chiassà quali cause, avrebbero certamente dovuto provvedere affichè quanto successo non potesse accadere…  
Ora l’A.N.A.S. parla di “anomalo cedimento del piano viabile in corrispondenza del rilevato retrostante della spalla del viadotto“, ma vorrei conoscere cosa l’indagine geologica aveva a suo tempo evidenziato e se i parametri geo-tecnici sono stati correttamente applicati in fase di progettazione strutturale…
Per fortuna che quando è avvenuto il crollo non transitava nessuno… almeno non vi sono vittime, e comunque la strada è nuovamente chiusa!!!
Il nostro Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha preteso i nomi dei responsabili… 
Sì… perché in Italia, quando accadono analoghe situazioni, si va subito in cerca dei colpevoli… e di chi deve ovviamente pagare… per tutti…
Io invece vorrei sapere… dei 13 milioni di euro buttati al vento chi provvederà nuovamente ad integrarli… sempre i soliti fessi… e cioè noi cittadini!!!
Il tempo degli errori è finito… pagheranno tutto” ( mi viene di pensare ad un detto siciliano che dice… “curnutu cu ci criri” ) e poi vorrei sapere con quali soldi… forse con quelli degli stipendi???
Adesso tutto passa alla procura di Termini Imerese… la quale ha aperto l’ennesima inchiesta… per crollo colposo sul cedimento del tratto di strada che precede il viadotto Scorciavacche sulla statale 121 Palermo-Agrigento. 
Ora inizieranno ad arrivare tutta una serie di periti per consulenze tecniche e per determinare le cause che hanno prodotto il crollo… quindi sarà trasferito il tutto per il solito dibattimento al Tribunale… con la certa conseguenza di ulteriori aggravi, per costi su consulenze tecniche, legali, processuali, ecc… e così altro che 13 milioni… alla fine questo danno lieviterà di qualche altro milioni… 
Tutti adesso ci verranno a dire che pagheranno il costruttore ed il controllore… ma quando mai… in Italia non paga mai nessuno… gli avvocati ( quelli bravi, con la A maiuscola… ) servono proprio a questo!!!
Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha dichiarato che: c’è chi l’ha costruito male, chi non ha controllato che i lavori fossero fatti a dovere e chi ha dato il via libera alla circolazione… ma vorrei conoscere, proprio da egli in qualità di ministro ( nel periodo del suo mandato), quali provvedimenti di controllo ha provveduto a far adottare per evitare che tali disastri potessero accadere???
IL Consorzio “Bolognetta S.c.p.a.” raggruppamento di imprese tra cui la C.M.C. di Ravenna, la Tecnis e Ccc) è impegnata attualmente in Sicilia in diversi lavori tra cui appunto i viadotti Scorciavacche 1 e 2, ed inoltre sono previste gallerie artificiali, 5 nuovi viadotti, 12 svincoli, oltre interventi di manutenzione adeguamento sismico per ulteriori 16 viadotti esistenti…
Non bisogna inoltre dimenticare quanto già da tempo in corso di realizzazione nella SS 640 (Agrigento-Caltanissetta ) ed il nuovo tratto tra Porto Empedocle e lo svincolo di Imera.
Cosa aggiungere…, aver ascoltato la notizia mi ha profondamente scioccato, ma ciò che maggiormente mi ha meravigliato è aver ascoltato la dichiarazione del portavoce dell’ANAS, il quale ha precisato che la strada appena inaugurata, era stata (proprio giorno 30 Dicembre 2014) chiusa preventivamente… 
Una circostanza questa molto bizzarra… mi chiedo quindi, non è che forse qualcuno ne aveva già evidenziato i problemi e per evitare probabili rischi indesiderati (a quanti avrebbero potuto transitare da quel viadotto), si è preferito chiuderne il tratto, occultandone provvisoriamente il problema, per poi provvedere a rimediare successivamente, appena rientrati dalle festività???
Dopotutto questo modo di fare…  non rappresenta proprio una consuetudine del tutto italiana???  

Un ponte verso l’Oriente…

Dopo che siamo venuti a sapere dalla società Anas, i costi, che ad oggi sono stati pagati, per consulenze, assunzioni, amministratori, progettisti e quanti, che con questo ponte, ci stanno facendo affari d’oro…, ecco che scopriamo che questi, superano i trecento milioni di euro e del ponte neanche l’ombra…
Il governo del Prof. Monti, pochi giorni fa, ha annunciato lo stop alla costruzione, prorogando di due anni i termini di approvazione del progetto…, ma che purtroppo, per i prossimi due anni, peserà sulle nostre tasche… già ormai vuote…
Ed inoltre non bisogna trascurare, che oggi, il nostro Stato, non è nelle condizione di spendere gli 8,5 miliardi di euro previsti per la sua costruzione, considerato i tagli che in questo momento, tutti noi cittadini, stiamo subendo…, ed allora ecco che il Prof., furbescamente, ha lasciato la “ patata bollente ” al prossimo governo…
Ed allora, arrivato a questo punto forse è meglio guardare agli investitori stranieri, in particolare cinesi, i quali considerando l’investimento remunerativo, desiderano sfruttare questa opportunità…
Certo, bisogna stare molto attenti a non farsi influenzare da quell’interessante e colmo fondo sovrano cinese, ma bensì guardare con attenzione a quelle società, che operando nel settore delle costruzioni, potrebbero diventare concorrenti, alle nostre imprese locali…   
La possibilità di eventuali investimenti esteri, debbono essere sempre ricercati e accolti; la possibilità di riuscire in un opera, unica al mondo, deve superare quelle barriere nazionali, che oggi impongono strategie conservative, in particolare attraverso la partecipazione di capitali privati,  
Ritengo che oggi, bisogna essere capaci di realizzare join-venture tra le nostre imprese italiane, quali per esempio l’Astaldi ( che sta per realizzare il terzo ponte sul Bosforo ), e società straniere come la China Communication and Costruction Company o Cccc ( capace di costruire il ponte più lungo del mondo lo Huagzhou e quello di Su Tong Yangtze, rispettivamente lunghi 36 e 32 chilometri). 

Da non dimenticare inoltre, che la realizzazione di quest’opera è stata già aggiudicata, ad un consorzio guidato dalla società Impregilo ed a cui ancora, bisogna dare risposte…

Speriamo che tutto non finisca come sempre ( per come la maggior parte di quelle opere non compiute… ) e cioè dove, i ritardi causati e le decisioni non prese,  siano appositamente create, perché abilmente ci si è accorti, che tra conti, penali, indennizzi e rimborsi, potrebbe essere molto più vantaggioso, non realizzarla quest’opera!!!

Un ponte verso l'Oriente…

Dopo che siamo venuti a sapere dalla società Anas, i costi, che ad oggi sono stati pagati, per consulenze, assunzioni, amministratori, progettisti e quanti, che con questo ponte, ci stanno facendo affari d’oro…, ecco che scopriamo che questi, superano i trecento milioni di euro e del ponte neanche l’ombra…
Il governo del Prof. Monti, pochi giorni fa, ha annunciato lo stop alla costruzione, prorogando di due anni i termini di approvazione del progetto…, ma che purtroppo, per i prossimi due anni, peserà sulle nostre tasche… già ormai vuote…
Ed inoltre non bisogna trascurare, che oggi, il nostro Stato, non è nelle condizione di spendere gli 8,5 miliardi di euro previsti per la sua costruzione, considerato i tagli che in questo momento, tutti noi cittadini, stiamo subendo…, ed allora ecco che il Prof., furbescamente, ha lasciato la ” patata bollente ” al prossimo governo…
Ed allora, arrivato a questo punto forse è meglio guardare agli investitori stranieri, in particolare cinesi, i quali considerando l’investimento remunerativo, desiderano sfruttare questa opportunità…
Certo, bisogna stare molto attenti a non farsi influenzare da quell’interessante e colmo fondo sovrano cinese, ma bensì guardare con attenzione a quelle società, che operando nel settore delle costruzioni, potrebbero diventare concorrenti, alle nostre imprese locali…   
La possibilità di eventuali investimenti esteri, debbono essere sempre ricercati e accolti; la possibilità di riuscire in un opera, unica al mondo, deve superare quelle barriere nazionali, che oggi impongono strategie conservative, in particolare attraverso la partecipazione di capitali privati,  
Ritengo che oggi, bisogna essere capaci di realizzare join-venture tra le nostre imprese italiane, quali per esempio l’Astaldi ( che sta per realizzare il terzo ponte sul Bosforo ), e società straniere come la China Communication and Costruction Company o Cccc ( capace di costruire il ponte più lungo del mondo lo Huagzhou e quello di Su Tong Yangtze, rispettivamente lunghi 36 e 32 chilometri). 

Da non dimenticare inoltre, che la realizzazione di quest’opera è stata già aggiudicata, ad un consorzio guidato dalla società Impregilo ed a cui ancora, bisogna dare risposte…

Speriamo che tutto non finisca come sempre ( per come la maggior parte di quelle opere non compiute… ) e cioè dove, i ritardi causati e le decisioni non prese,  siano appositamente create, perché abilmente ci si è accorti, che tra conti, penali, indennizzi e rimborsi, potrebbe essere molto più vantaggioso, non realizzarla quest’opera!!!

Il Ponte… si farà!!!

Raccontavo qualche mese addietro, su Facebook, al mio amico Alessandro Chisari, che quando avevo circa 25 anni, mi sono trovato per lavoro a dover andare a Vibo Valentia, accompagnato dall’Ing. Francesco Carrara…

Al rientro dalla Calabria, sul traghetto della compagnia “ Caronte ”, mi ero seduto fuori nel ponte esterno per ammirare un bellissimo tramonto…

Ecco che a quel punto venne vicino me l’Ing., e mi racconto di una esperienza analoga, avvenuta molti anni prima: “ un giorno suo padre si trovava insieme a suo nonno e durante una attraversata quest’ultimo   gli disse: un giorno caro figliolo, io forse non ci sarò più, ma tu avrai il piacere di vedere un ponte fra queste terre…; ecco che allora il padre molti anni dopo racconto quanto sopra al proprio figlio ingegnere…”
Ora lui raccontava questa storia a me…
La notizia… è che io, l’ho già raccontata a mia figlia!!!

Sono passati più di cento anni ed ancora siamo qui a parlare di Ponte…  

Ovviamente, quando più ci si comincia ad avvicinare alle elezioni, quanto maggiori sono le possibilità di vedere opere straordinarie…, promesse fantastiche e come sempre si promette… lavoro per tutti !!!
Oggi infatti il Cda dello Stretto di Messina ha completato l’iter di approvazione del progetto definitivo dell’opera e dei 40 chilometri di raccordi a terra, sia stradali che ferroviari.
Si inizierà nel 2012 ( sarebbe un vero peccato che ci sarà come dicono i Maya la fine del mondo…) e si dovrebbero concludere nel 2018… ( voi ci credete…, sarebbe la prima volta che una data viene rispettata… ).
Come sempre l’investimento dei lavori previsto in circa 6 miliardi di euro e salito a circa 8,5 miliardi…, già si erano dimenticati della metropolitana a servizio dell’intera area. 

Verso la fine di quest’anno ci dovrebbe essere il completamento dei lavori dell’opera propedeutica ferroviaria a Cannitello e verso metà 2012 l’approvazione del Cipe con l’avvio gara per il reperimento dei finanziamenti…, si chissà dove li troveranno con la crisi mondiale che ci circonda…
Subito dopo si apriranno i cantieri…
Ovviamente si dovrà realizzare una variante ferroviaria sulla Sicilia, con lo spostamento della nuova Stazione di Messina e dei collegamenti ferroviari, con l’aggiunta di fermate sotterranee che si vanno a collegare al sistema metropolitano; vanno modificati gli ingressi autostradali in entrambe le regioni e verranno realizzate strutture complementari.

Ora tralasciando il fascino della traversata ( soltanto in alcuni mesi  dell’anno… preferibilmente non d’estate con la confusione ), poter godere della comodità di oltrepassare in auto in maniere celere, le due sponde per chi è costretto a farlo quotidianamente è ovviamente un bel vantaggio…
Immaginatevi in questo periodo d’Agosto, dove per poter attraversare ci vuole quasi una giornata, stare sotto il sole, senza posti di ristorazione, senza aree di servizio, nessun aiuto alle persone anziane o ai bambini… un vero strazio!!!

In fila ore e ore, facendo soltanto pochi metri, ecco che per chi ha vissuto questi momenti desiderare il ponte è il minimo, si è disposti a qualunque sacrificio ed anche per coloro che svolgono funzioni di autisti, sia con gli autoarticolati che con i bus, perdere intere giornate diventa veramente faticoso.
Ora se vogliamo avvicinare la Sicilia all’Europa ecco che questo potrebbe rappresentare il primo passo ( chissà quanti si ricordano di quel cartello esposto in Calabria che diceva… “ Benvenuti in Italia ”, mi chiedevo… ma perché Noi dov’eravamo??? ), per agevolare gli scambi ed esportare a costi inferiori i nostri prodotti tipici.

Certamente le compagnie di navigazioni ( sono tra l’altro le società che realizzano i maggiori fatturati… ), fanno di tutto perché ciò non si realizzi…, ( se andiamo ad indagare scopriremo quanti nostri politici ed imprenditori detengono quote societarie di queste…), evitando così di avere una diretta concorrente ed ovviamente detenendo per se il business, che non avendo altre alternative, non può che produrre soltanto ricchezza…
Sono in tanti a chiedere di non realizzare l’opera, proponendo altresì di finanziarne nuove o migliorare quelle già esistenti: case popolari, ospedali, viabilità, scuole, servizi di trasporto, reti ferroviarie, ecc…

Alcuni invece parlano di scempio per il paesaggio per il forte impatto ambientale, mentre altri ancora discutono sulla fattibilità dell’opera e sulla realizzazione del percorso dei treni in un’unica campata…
C’è poi chi parla di rischio sismico e di danni al territorio a causa degli sconvolgimenti idrogeologici ed infine c’è chi sostiene che moralmente l’uomo non deve unire ciò che da sempre ha trovato diviso… tra questi troviamo una grossa fetta di secessionisti, che desiderano continuare ad essere separati almeno fisicamente da questa Italia, ed infine ci sono coloro che sperano di diminuire la disoccupazione in quei sei anni, grazie proprio al ponte…

Come potete vedere di argomentazioni c’è ne sono tantissime ed ognuna di essa, può considerarsi legittima, ma proprio questo, provoca discussioni e divisioni, che con il tempo non saranno mai colmate, senza giungere quindi ad una definitiva conclusione…
Non ci resta che guardare queste foto in Rendering 3D, per poterne apprezzare e valutare la grandiosità  oppure disprezzare e maledire l’opera, seguitare ad ammirare il paesaggio, senza la presenza di questo ecomostro…
   

Il Ponte… si farà!!!

Raccontavo qualche mese addietro, su Facebook, al mio amico Alessandro Chisari, che quando avevo circa 25 anni, mi sono trovato per lavoro a dover andare a Vibo Valentia, accompagnato dall’Ing. Francesco Carrara…

Al rientro dalla Calabria, sul traghetto della compagnia ” Caronte “, mi ero seduto fuori nel ponte esterno per ammirare un bellissimo tramonto…

Ecco che a quel punto venne vicino me l’Ing., e mi racconto di una esperienza analoga, avvenuta molti anni prima: ” un giorno suo padre si trovava insieme a suo nonno e durante una attraversata quest’ultimo   gli disse: un giorno caro figliolo, io forse non ci sarò più, ma tu avrai il piacere di vedere un ponte fra queste terre…; ecco che allora il padre molti anni dopo racconto quanto sopra al proprio figlio ingegnere…”
Ora lui raccontava questa storia a me…
La notizia… è che io, l’ho già raccontata a mia figlia!!!

Sono passati più di cento anni ed ancora siamo qui a parlare di Ponte…  

Ovviamente, quando più ci si comincia ad avvicinare alle elezioni, quanto maggiori sono le possibilità di vedere opere straordinarie…, promesse fantastiche e come sempre si promette… lavoro per tutti !!!
Oggi infatti il Cda dello Stretto di Messina ha completato l’iter di approvazione del progetto definitivo dell’opera e dei 40 chilometri di raccordi a terra, sia stradali che ferroviari.
Si inizierà nel 2012 ( sarebbe un vero peccato che ci sarà come dicono i Maya la fine del mondo…) e si dovrebbero concludere nel 2018… ( voi ci credete…, sarebbe la prima volta che una data viene rispettata… ).
Come sempre l’investimento dei lavori previsto in circa 6 miliardi di euro e salito a circa 8,5 miliardi…, già si erano dimenticati della metropolitana a servizio dell’intera area. 

Verso la fine di quest’anno ci dovrebbe essere il completamento dei lavori dell’opera propedeutica ferroviaria a Cannitello e verso metà 2012 l’approvazione del Cipe con l’avvio gara per il reperimento dei finanziamenti…, si chissà dove li troveranno con la crisi mondiale che ci circonda…
Subito dopo si apriranno i cantieri…
Ovviamente si dovrà realizzare una variante ferroviaria sulla Sicilia, con lo spostamento della nuova Stazione di Messina e dei collegamenti ferroviari, con l’aggiunta di fermate sotterranee che si vanno a collegare al sistema metropolitano; vanno modificati gli ingressi autostradali in entrambe le regioni e verranno realizzate strutture complementari.

Ora tralasciando il fascino della traversata ( soltanto in alcuni mesi  dell’anno… preferibilmente non d’estate con la confusione ), poter godere della comodità di oltrepassare in auto in maniere celere, le due sponde per chi è costretto a farlo quotidianamente è ovviamente un bel vantaggio…
Immaginatevi in questo periodo d’Agosto, dove per poter attraversare ci vuole quasi una giornata, stare sotto il sole, senza posti di ristorazione, senza aree di servizio, nessun aiuto alle persone anziane o ai bambini… un vero strazio!!!

In fila ore e ore, facendo soltanto pochi metri, ecco che per chi ha vissuto questi momenti desiderare il ponte è il minimo, si è disposti a qualunque sacrificio ed anche per coloro che svolgono funzioni di autisti, sia con gli autoarticolati che con i bus, perdere intere giornate diventa veramente faticoso.
Ora se vogliamo avvicinare la Sicilia all’Europa ecco che questo potrebbe rappresentare il primo passo ( chissà quanti si ricordano di quel cartello esposto in Calabria che diceva… ” Benvenuti in Italia “, mi chiedevo… ma perché Noi dov’eravamo??? ), per agevolare gli scambi ed esportare a costi inferiori i nostri prodotti tipici.

Certamente le compagnie di navigazioni ( sono tra l’altro le società che realizzano i maggiori fatturati… ), fanno di tutto perché ciò non si realizzi…, ( se andiamo ad indagare scopriremo quanti nostri politici ed imprenditori detengono quote societarie di queste…), evitando così di avere una diretta concorrente ed ovviamente detenendo per se il business, che non avendo altre alternative, non può che produrre soltanto ricchezza…
Sono in tanti a chiedere di non realizzare l’opera, proponendo altresì di finanziarne nuove o migliorare quelle già esistenti: case popolari, ospedali, viabilità, scuole, servizi di trasporto, reti ferroviarie, ecc…

Alcuni invece parlano di scempio per il paesaggio per il forte impatto ambientale, mentre altri ancora discutono sulla fattibilità dell’opera e sulla realizzazione del percorso dei treni in un’unica campata…
C’è poi chi parla di rischio sismico e di danni al territorio a causa degli sconvolgimenti idrogeologici ed infine c’è chi sostiene che moralmente l’uomo non deve unire ciò che da sempre ha trovato diviso… tra questi troviamo una grossa fetta di secessionisti, che desiderano continuare ad essere separati almeno fisicamente da questa Italia, ed infine ci sono coloro che sperano di diminuire la disoccupazione in quei sei anni, grazie proprio al ponte…

Come potete vedere di argomentazioni c’è ne sono tantissime ed ognuna di essa, può considerarsi legittima, ma proprio questo, provoca discussioni e divisioni, che con il tempo non saranno mai colmate, senza giungere quindi ad una definitiva conclusione…
Non ci resta che guardare queste foto in Rendering 3D, per poterne apprezzare e valutare la grandiosità  oppure disprezzare e maledire l’opera, seguitare ad ammirare il paesaggio, senza la presenza di questo ecomostro…