Archivi tag: dubbio

Dal dubbio alla conferma: l’Iron Beam e l’ombra sull’incidente di Raisi.


Come spesso accade quando scavo sotto la superficie delle notizie ufficiali, finisco per rincorrere le ipotesi più scomode e così, stamani, leggendo della piena operatività del sistema laser israeliano “Iron Beam“, non ho potuto fare a meno di ripensare ai miei post dello scorso anno, e a quel dubbio che in molti, avevano liquidato come un volo di fantasia.

Si era trattato davvero di un incidente, la caduta dell’elicottero del Presidente Ebrahim Raisi, o qualcosa di più? Allora parlavo di armi capaci di bloccare i sistemi elettrici di un velivolo senza lasciare traccia, di tecnologie segrete che potevano sembrare fantascienza. 

Oggi, quella fantascienza ha un nome, una potenza di 100 kilowatt, e un costo per colpo di pochi dollari. L’Iron Beam è l’incarnazione tangibile di quel “caso ipotetico” su cui avevo costruito le mie riflessioni.

Rileggendo i miei appunti, mi colpisce la fredda corrispondenza tra la mia ipotesi e le caratteristiche di questo sistema. Avevo immaginato un’arma a raggio laser in grado di accecare e bloccare l’intero impianto elettrico di un veicolo in volo, facendolo precipitare senza un Mayday e senza segni convenzionali di esplosivo. L’Iron Beam utilizza un fascio laser ad alta energia per distruggere droni, razzi e mortai in pochi secondi. Il punto cruciale è il suo funzionamento: non esplode un missile, ma concentra energia sul bersaglio fino a danneggiarlo strutturalmente o a neutralizzarne i sistemi.

È difficile non pensare che una tecnologia simile, in una configurazione diversa, possa essere impiegata per mandare in tilt i delicatissimi sistemi avionici di un elicottero e il fatto che una sua versione sia già stata usata in combattimento nell’ottobre 2024 dimostra che non era un progetto in laboratorio, ma uno strumento operativo e collaudato.

Il quadro si fa ancora più significativo considerando il contesto strategico. Israele ha sviluppato l’Iron Beam come risposta specifica ai droni iraniani, una minaccia persistente e difficile da intercettare. In questa corsa agli armamenti, un’arma laser efficace, precisa e a bassissimo costo rappresenta un cambiamento di paradigma. Ma mi chiedo, e chiedo a voi: quando una nazione sviluppa una capacità difensiva così avanzata e mirata, è così inconcepibile che la stessa tecnologia, o una sua variante, possa essere esplorata in scenari diversi? 

Tutto questo getta una luce sinistra su quanto accaduto mesi fa. La sequenza degli eventi si ricompone con una logica spietata. La morte improvvisa di Raisi, l’elicottero precipitato senza segnale, l’assenza di prove di un attacco convenzionale. Poi, le elezioni accelerate e l’ombra del Consiglio dei Guardiani. E ora, a coronamento, l’annuncio trionfante di un’arma laser che sembra uscita dalle pagine del mio primo post.

I media hanno trattato il caso Raisi e la mia ipotesi come due narrative separate. A me, che ho il sospetto di guardare dietro il sipario, viene chiesto di credere a una serie di coincidenze straordinarie. La tecnologia esiste, il movente politico esisteva, l’opportunità forse c’era. Eppure, la versione ufficiale rimane immutata: un tragico incidente.

Forse non sapremo mai la verità sull’incidente di maggio, fintanto che al governo c’è quella classe politica. La storia di queste guerre ombra è scritta su pagine che non ci saranno mai mostrate. Ma ciò che oggi è innegabile, è che le mie “fantasie” di allora erano meno fantasiose di quanto molti pensassero. L’Iron Beam è qui, è reale, e riscrive le regole dell’ingaggio.

La sua stessa esistenza conferma che il dubbio che ho sollevato non era infondato, ma fondato su una comprensione anticipata della direzione della tecnologia militare. Questo non prova nulla riguardo alla morte di Raisi, lo ammetto. Ma dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il mondo in cui un simile evento potrebbe essere stato orchestrato non è il mondo della fantaspionaggio, ma il nostro. 

E questa consapevolezza è il primo passo per non farsi raccontare la realtà solo attraverso il comodo filtro dell'”incidente“. La verità è spesso diversa, e talvolta è nascosta in bella vista, nell’annuncio di una nuova, rivoluzionaria, arma da difesa

Sì… fa caldo, ma la verità sembra restare nell’ombra!

Non so che dire… la vicenda delle temperature in Sicilia continua a rivelarsi un groviglio inestricabile di dubbi e opacità, e più leggo le notizie riportate sul web, più mi convinco che ciò che sfugge alla mia vista, sia molto più interessante – e forse decisivo – di ciò che mi viene mostrato.
Se ricordate, qualche giorno fa mi interrogavo su alcune affermazioni riportate su http://www.meteoweb.eu in particolare riguardo alle stazioni SIAS dichiarate “malfunzionanti”, e su quel presunto record europeo di 48,8°C registrato a Floridia nell’agosto 2021. Un dato la cui ombra di illegittimità, anche alla luce delle ultime rivelazioni, sembra allungarsi sempre di più.

Difatti, la lettura del paper tecnico-scientifico utilizzato dalla WMO per convalidare ufficialmente quel record non ha fatto altro che alimentare nuove perplessità. Anzi, da quanto ho approfondito in queste ore, quelle perplessità si sono trasformate in un vero e proprio sospetto. Sono emerse contraddizioni evidenti, affermazioni che appaiono costruite ad arte per superare l’esame della commissione internazionale. E mi ritrovo, ancora una volta, a chiedermi: quale sia davvero il gioco in corso?

Il geologo Alfio Grassi – che ho contattato telefonicamente e che gentilmente mi ha concesso un incontro nel suo ufficio per metà della prossima settimana – nel suo ultimo contributo smonta pezzo per pezzo lo studio, evidenziando quelle che a tutti gli effetti sembrano vere e proprie falsità.

La prima riguarda lo schermo solare della stazione, quel guscio protettivo fondamentale per garantire una misurazione accurata della temperatura. Nel documento della WMO si afferma che lo schermo del sensore principale era intatto, e che le foto che ne mostravano uno danneggiato si riferivano invece a un sensore secondario di backup.

Eppure, un confronto incrociato tra le foto scattate da Grassi pochi giorni dopo il record e i fotogrammi di una trasmissione televisiva successiva dimostra il contrario: lo schermo sottoposto alle verifiche di laboratorio – e presentato come originale – è proprio quello danneggiato, con il famoso buco che avrebbe potuto alterare significativamente la lettura termica.

Questo non è un semplice dettaglio tecnico: è una discrepanza fondamentale, che getta un’ombra pesantissima sull’intera procedura di convalida. A tutto ciò si aggiunge il fatto sconcertante che la verifica dello stato della stazione sia avvenuta esclusivamente attraverso fotografie fornite dal SIAS, senza alcuna ispezione diretta sul campo da parte di tecnici indipendenti. E ancora: la strumentazione è stata poi sostituita in modo opaco, senza trasparenza né protocolli condivisi, violando ogni principio di corretta prassi scientifica.

Ma le incongruenze non finiscono qui. La descrizione del sito di misurazione fornita nel paper sembra volutamente ignorare la realtà dei fatti. Si legge che il terreno circostante è prativo, con “piccoli alberi”, e che una stretta stradina asfaltata non si trovava a monte rispetto alla direzione del vento durante l’evento record.

Guardando però una semplice mappa satellitare, emerge con chiarezza che la strada si trova esattamente a nord-ovest – la stessa direzione da cui proveniva il vento in quelle ore. Ciò significa che una potenziale bolla di calore generata dall’asfalto sarebbe stata spinta direttamente verso i sensori, falsando la misurazione.

Inoltre, quei “piccoli alberi” sono in realtà un filare alto diversi metri, disposto in modo da poter favorire il ristagno dell’aria calda, creando un microclima anomalo. Sono dettagli troppo grossolani per essere semplici errori di valutazione: sembrano piuttosto elementi di una narrazione costruita ad hoc, finalizzata a dipingere uno scenario ideale che nella realtà non esiste.

Tutto questo mi porta a chiedermi: perché tanta ostinazione nel difendere un dato numerico? Perché investire tante energie, autorevolezze e procedure internazionali su un valore che presenta così tante crepe?

Penso che si stia giocando una partita che va ben oltre la meteorologia: una schermaglia tra schieramenti, dove la scienza viene piegata, strumentalizzata, trasformata in arma di persuasione. Da una parte, chi quel record – gonfiato o meno – lo brandisce per alimentare una certa narrazione climatica, amplificando allarmi; dall’altra, chi forse cerca di coprire inefficienze strutturali, ritardi tecnologici o, semplicemente, di salvare la faccia di un sistema già sotto pressione.

Il vero mistero, allora, non è più il termometro di Floridia. Il vero mistero è ciò che si nasconde dietro la volontà di renderlo credibile a tutti i costi: interessi istituzionali, pressioni mediatiche, ambizioni di visibilità, o forse qualcosa di ancora più profondo, legato al modo in cui oggi la scienza viene selezionata, filtrata e usata.

Auspico che il Dott. Grassi possa finalmente chiarire questa circostanza, che ormai sta rasentando il malcostume scientifico. E che qualcuno, da qualche parte, abbia ancora il coraggio di chiedersi non solo quanto ha fatto caldo, ma come e perché lo sappiamo. Perché la verità non sta nei numeri, ma nel modo in cui vengono prodotti.

Se desiderate un’analisi ancora più dettagliata, potete leggere l’articolo pubblicato ieri intitolato: Meteo, le falsità contenute nel ‘paper’ con il quale la WMO ha convalidato il record europeo di Floridia del 2021 – disponibile qui: https://www.meteoweb.eu/2025/09/meteo-le-falsita-contenute-nel-paper-con-il-quale-la-wmo-ha-convalidato-il-record-europeo-di-floridia-del-2021/1001834997/

Avverto il disgusto dei giudici Falcone e Borsellino, nel vedere da lassù certi atteggiamenti compiuti da quei loro colleghi…

Certo, a sentire certe notizie vien da pensare…

Ora, che i magistrati debbano anch’essi avere un momento per trascorrere le proprie vacanze è cosa naturale e indiscussa, in particolare dopo essere stati sottoposti per un anno intero, ai forti carichi di lavoro che come ben sappiamo, sono sempre più in aumento presso le sedi dei nostri Tribunali…

Qualcuno, certamente più interessato a non farsi i caz… propri, potrebbe anche chiedersi dove qualcuno di essi passi le proprie vacanze, come se conoscerne i possibili luoghi, possa determinare in essi un qualche fascino…  

Però, se da quella curiosa indagine emerge che un giornalista, precisamente del quotidiano “Il Giornale”, scopre come alcuni di essi abbiano trascorso la propria villeggiatura in uno e più esclusivi resort praticamente gratis o per essere più precisi al modico prezzo di 7 euro al giorno, qualche riflessione morale su quel comportamento viene spontaneo farla… 

E sì… perché se il problema fosse dipeso dalla esigua disponibilità economica che viene concessa – per quel suo incarico – al magistrato, se si evidenziasse che quel compenso sia di per se irrisorio, allora certamente un eventuale benefit, costituito ad esempio da una villeggiatura gratis, non comporterebbe alcun problema… 

Ma visto che le cose non stanno così e considerata per l’appunto la loro posizione sociale, certamente per sua natura complessa e soprattutto sopra le parti, ecco questa loro condizione, avrebbe dovuto consigliare a non accettare alcuna forma di regalia, in particolare questa ora emersa che evidenzia in se, qualcosa d’imbarazzante… 

Il quotidiano tra l’altro ci fa sapere che non esiste solo Pianosa a disposizione dei magistrati, ma anche Is Arenas in Sardegna, Merano, Corvara, Selva di val Gardena e altre mete turistiche importanti… e questa volta, non sono – come solitamente avviene – i nostri politici a godere di quei privilegiati posti da sogno, tra l’altro permettetemi di ricordare, inaccessibili a chiunque, ma per l’appunto, alcuni magistrati!!!

Ecco perché ho pensato per un momento a quei nostri giudici illustri, vittime della mafia, a cosa starebbero pensando da lassù osservando ahimè quanto accade quaggiù… 

Naturalmente nessuno di noi sta urlando a chissà quale scandalo o come accade in questo nostro paese fare in modo che si sia inizio ad una inchiesta giudiziaria; ripeto… nessuno pensa che farsi una vacanza gratis sia un reato, ma certamente la figura di magistrato che possa accettare una tale situazione fa venire a noi semplici cittadini dei dubbi, ad esempio uno di questi è quello che un domani il favore ricevuto, possa venir contraccambiato… 

Non sarà così, ma sorge spontanea una domanda: perché porsi sotto quelle imbarazzanti condizioni???

Sì… nulla a che trattasi di una condizione ricattatoria, ma il fatto stesso che la notizia sia uscita nei giornali e nel web, fa quantomeno comprendere che l’azione in se, non possa considerarsi onorevole (certamente non è qualcosa di cui andar fieri) e credo che sia merito di quella toga, se oggi quei loro nomi non siano stati pubblicati, anche perché osservando quanto accade nei social, non vorrei esser al loro posto e finire in quel pubblico ludibrio!!! 

Difatti, a dimostrazione proprio di quanto appena detto, mi permetto di concludere con una frase riportata su una nota testata web che riprende per l’appunto l’inchiesta de “Il Giornale”: “Ma d’altronde è così da un pezzo. Nel Csm-gate rivelato da Sallusti e Palamara c’erano magistrati che raccomandavano fratelli agli esami da magistrato e chiedevano biglietti a scrocco allo stadio, ovviamente in tribuna autorità mica in curva. Ora possono sciare e fare il bagno quasi gratis mentre noi paghiamo 50 euro al giorno d’ombrellone. A me va bene, a chi ha additato altri come privilegiati per anni non dovrebbe. Ma la coerenza non è uguale per tutti, un po’ come la legge amministrata dai magistrati”.

Conto su pochi lettori e ambisco a poche approvazioni…

Già… conto su pochi lettori e ambisco a poche approvazioni. Se questi pensieri non piaceranno a nessuno non potranno che essere cattivi, ma se dovessero piacere a tutti, lì considererei detestabili!!!

Si… da tempo ho compreso come nulla è come sembra e che non si possono cambiare le opinioni degli altri, anche se quest’ultimi sanno di essere in torto!!!

A cosa serve quindi provare a cambiare un ambiente che non vuole minimamente mutare??? 

La circostanza più incredibile non è tanto quella di non esser a conoscenza di errare e quini continuare così a supportare quei propri convincimenti, ma non avere il benché minimo dubbio di porli a critica, di analizzare attraverso i fatti quelle circostanze, provando così a ricercare quell’unica verità o quantomeno la più giusta tra esse!!!

No… a questi soggetti non interessa nulla di giungere alla verità, ancor più se questa è diretta alla legalità,  beh come avrete compreso, ad essi interessa soltanto portare avanti le proprie ragioni, siano esse anche illegali… 

L’orticello di casa prima di tutto e poi il resto, se infine, nel procedere con quelle metodologie corruttive e clientelari vi è anche un tornaconto economico ben venga… 

Ecco con chi abbiamo a che fare, con tutta una serie di soggetti che si prestano a vendersi al migliore offerente!!!

Certo, comprendo bene come questo mio modo di evidenziarne le lacune conduca ad essere odiato, ma il sottoscritto non vuole e non potrebbe mai essere minimamente paragonato ad essi e quindi ancor meno desidero quella loro approvazione, anzi amo profondamente le critiche talvolta offensive che mi vengono inviate attraverso questo blog, alle quali rispondo sempre, anche quando la maggior parte di essi si nasconde dietro una falsa identità o uno pseudonimo nickname… 

D’altronde parliamo di persone meschine, d’individui sterili che si nasconde dietro le azioni degli altri, sono coraggiosi solo sui social e mai pubblicamente, codardi in tutto, in particolare quando devono esporsi pubblicamente, già… attraverso il proprio nome e cognome!!!

Sì, certe volte come sta accadendo ora sono stanco di parlare, di comunicare e ho solo voglia di spegnere il mondo e starmene da solo…

Quando il CSM interviene a favore di un magistrato e nega il trasferimento d'ufficio per incompatibilità!!!

E’ una di quelle circostanze che non ho mai compreso, nel senso che ritengo giusto che il Consiglio superiore della magistratura intervenga a difesa nel caso in cui un magistrato finisca sotto i riflettori di una qualche inchiesta giudiziaria o per delle intercettazioni che mettano a rischio la propria indipendenza quale condizione di imparzialità e quindi garanzia di uguaglianza, ma se esiste anche soltanto il dubbio che quanto sopra possa essere viceversa verificato o realmente accaduto, non sarebbe il caso di prendere in ogni caso delle precauzioni, come ad esempio il trasferire quel magistrato in un’altra sede???

D’altronde non si dice che: un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi sono una prova??? 

Ma d’altronde voi aggiungere, chi dovrebbe essere libero dal giudicare??? Abbiamo visto quanto accaduto con lo “scandalo delle nomine”, che ha per l’appunto coinvolto proprio il Csm, già… l’organo che al di sopra delle parti avrebbe dovuto assicurare e garantire indipendenza e autogoverno alla magistratura, supervisionando tra l’altro anche la vita professionale di quei suoi magistrati.

Dimenticate le intercettazioni pubblicate alcuni anni fa su quel noto componente del Csm e presidente dell’Associazione nazionale magistrati, finito sotto indagine per corruzione e dalle cui conversazioni erano emerse informazioni sui modi in cui sarebbero stati pilotati gli incarichi in diversi uffici giudiziari??? 

Quanto sopra ha fatto pensare a molti di noi che quanto compiuto da quel Consiglio non sia stato realizzato in maniera libera “moralmente” (quantomeno permettetemi di averne il dubbio…), ma che esso possa essere stato condizionato anche soltanto da un voto, da uno di quei suoi componenti.

Sono certo che se si potessero controllare tutte le volte in cui ad esempio è stato chiesto il trasferimento a seguito di una proposta – certamente per motivi fondati, rappresentati da) qualcosa di ambiguo o quantomeno controverso – troveremo tutta una serie di decisioni della commissione, dove la maggioranza ha deciso di promuovere e/o bocciare anche solo con un voto contrario e/o favorevole quella istanza.

Ma non solo questo, sì perché basta semplicemente che alcuni di quei consiglieri si astengano per vedere così sfumare ad esempio, quella proposta di trasferimento per incompatibilità!!! 

Siamo alle solite, la politica ed i giochi di potere entrano a gamba tesa nella valutazione di quei particolari uffici non solo dei tribunali, ma anche delle procure, ovviamente il tutto a danno di una giustizia che dovrebbe essere giusta, imparziale ed equa, ma che di fatto si è dimostrata negli anni, discutibile, incerta, ma soprattutto disonesta!!!