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Vorrei fare una domanda ai direttori dei Tg nazionali: agli Italiani cosa interessa dei problemi di salute di Re Carlo o del funerale di Vittorio Emanuele di Savoia???

Scusate ma non ho capito se siamo in Italia o nel Regno Unito!!!  

Ogni giorno nei Tg nazionali si parla dei problemi di salute di Re Carlo come se a noi italiani potesse importarci qualcosa e non mi riferisco al solo aspetto umano, certamente quel suo stato di salute può dispiacere, ma in fondo perché fare gli ipocriti, quel suoi malanni in fondo trovano per noi, il tempo che trovano…

Per cui, invece di dedicare tempo inutile per comprendere da quale forma non meglio specificata di cancro egli purtroppo è stato colpito o di quante volte si reca in chiesa con la regina Camilla, ed ancora, dei suoi allenamenti militari, delle passeggiate consigliate dai medici e via discorrendo, beh… vorrei dire a quei direttori dei Tg che la vita di quel sovrano a noi tutti interessi poco, per non dire nulla!!!

D’altronde parliamo di uomo di 75 anni, che ha vissuto la propria vita senza grandi impegni fisici, certamente non lavorativi, peraltro va detto, sicuramente il corso della sua vita è stato meglio della maggior parte degli abitanti di questa terra (in tal senso consiglio un documentario prodotto da SKY intitolato: “Essere umani – Lo spettro di Mumbai sul nostro futuro”) e quindi, questa spropositata sensibilità incessantemente evidenziata in questi giorni dalle nostre testate e in Tv, mi sembra essere alquanto fuori luogo, certamente irrispettose nei confronti di chi – proprio in questi ultimi anni – sta morendo ogni giorno e non perché giunti in età avanzata, come nel caso specifico del Sig. Charles Philip Arthur George, ma per conflittualità esterne con cui nulla avevano a che fare, come ancor meno con eventuali loro problemi di salute, ma se pur in queste condizioni, sono rimasti lo stesso vittime, alcuni di essi tra l’altro in tenera età!!!   

Quindi per concludere, non me ne frega nulla dei suoi problemi di salute o se dovesse campare come sua madre altri 25 anni e quindi nel caso di una prematura dipartita – per il sottoscritto – non sarebbe un dramma!!!

Passiamo quindi al funerale di Vittorio Emanuele di Savoia, figlio di Umberto II, ultimo re d’Italia.

Innanzitutto non ho compreso – vista la residenza di famiglia da oltre mezzo secolo in Svizzera – perché il funerale non è stato eseguito in quella Confederazione elvetica, senza alcuna necessità di dover realizzarle quell’ultimo saluto nel Duomo di Torino…

Ma d’altronde si sa, con questa insincera Chiesa che porta avanti falsità e una parte della nostra politica che pur di compiacere la parte ancora monarchica che sopravvive nel nostro paese che ha fatto sì che la storia di questo paese venisse dimenticata e soprattutto quanto compiuto in negativo da alcuni suoi interpreti!!!

Ho sentito nell’omelia il Vescovo che si è soffermato sul dono della Sacra Sindone da parte dei Savoia al Duomo di Torino (ricordo comunque che a seguito delle analisi compiute su quel telo al R14 si è scoperto che si tratta semplicemente di un falso medievale…) e proseguendo ha invitato i discendenti a “continuare a fare bene” (vorrei sapere allora da quel Vescovo a quale bene si riferisce, se potrebbe indicarmi tutte le opere finora caritatevoli compiute da quella famiglia, già… gliene sarei grato…)!!!

Difatti, come dimenticare quell’ignobile fuga e quali conseguenze quell’azione determinò: la notte tra l’8 e il 9 settembre del 1943, Vittorio Emanuele III, la famiglia reale, Badoglio e due ministri militari, più altre persone del seguito, lasciarono Roma lungo la via Tiburtina (stranamente lasciata libera dall’avanzata tedesca…) e si diressero verso Pescara; quindi ad Ortona si imbarcarono sulla corvetta Baionetta per consegnarsi agli alleati nell’Adriatico meridionale.

Ora, indipendentemente dalle motivazioni che hanno portato quel re e l’allora governo ad abbandonare Roma, questa scelta infelice fu la causa che determino il disastro politico e militare del nostro Paese. Difatti, quest’ultimo si troverà ad affrontare un momento tragico della sua storia: senza più una guida e senza alcuna indicazioni. Peraltro, le nostre forze armate si troveranno a dover affrontare i tedeschi senza più alcun coordinamento, mentre il grosso dell’esercito restò totalmente allo sbando; l’Italia tra l’altro perse pure la possibilità di contribuire come forza decisiva nella continuazione della guerra, essendo quel suo ruolo ormai fortemente ridimensionato dall’opinione degli alleati. Viceversa per i tedeschi gli italiani erano divenuti dei “traditori” e saranno ahimè puniti con un’occupazione durissima e con una guerra che colpirà per altri 20 mesi l’intera penisola!!!

Ma non solo, se cercate sul web troverete che la famiglia Savoia poté contare dopo la guerra di fondi all’estero per circa 3 Miliardi (che non poterono essere confiscati dallo Stato Italiano) depositati in Inghilterra, derivanti da una assicurazione sulla vita del Re Umberto I; alla morte del Re il figlio Vittorio Emanuele III li lasciò a Londra e non vennero nemmeno confiscati dal governo inglese, quindi rimasero nelle disponibilità di casa Savoia. Infine sembra che manchino all’appello 363 casse contenenti dipinti ed oggetti vari spariti dal castello di Pollenzo di cui si ignora l’effettiva destinazione…

Ah… vorrei ricordare al Vescovo, a propositi di “far del bene” che proprio alcuni anni fa, precisamente il 30 novembre 2021, una lettera degli eredi dell’ultimo re d’Italia, indirizzata alla presidenza del Consiglio, chiedeva la restituzione dei gioielli della Corona, che si trovano a tutt’oggi in un caveau della Banca d’Italia; gioielli che rappresentano un autentico tesoro e che include 6.732 brillanti e circa 2mila perle montati su collier, orecchini, diademi e spille. Va inoltre ricordato inoltre l’immenso tesoro trafugato durante l’Unità d’Italia al Regno delle Due Sicilie che fu portato (non si sa dove…) nel nord del paese e mai entrò a far parte delle casse dell’embrionale del nostro Stato!!! 

A proposito della “Famiglia Reale”, dimenticavo che non tutti i membri erano presenti durante quella fuga (come  la principessa Maria José e i figli che riuscirono a riparare in Svizzera, tra cui per l’appunto Vittorio Emanuele); alcuni di essi furono arrestati dai tedeschi e internati in vari campi di concentramento, come la principessa Mafalda di Savoia, che in quei giorni si trovava in Bulgaria e non fu avvisata della fuga dei Reali da Roma e dell’armistizio (venne avvisata durante il viaggio di rientro in Italia, ma volle egualmente proseguire per cadere prigioniera dai nazisti e deportata nel campo di concentramento di Buchenwald ove duramente provata dalla prigionia morì). Eguale circostanza avvenne per la principessa Maria Francesca di Savoia che fu internata in un campo di concentramento in Germania con due dei suoi figli e il marito Luigi di Borbone-Parma: per fortuna furono liberati dagli alleati e fecero ritorno in Italia. Stessa sorte per la Duchessa d’Aosta Irene di Grecia insieme al figlio Amedeo, la cognata Anna d’Orléans e le sue figlie Margherita e Maria Cristina di Savoia-Aosta che vennero arrestate dai tedeschi il 26 luglio 1944 e deportate in Austria nel campo di concentramento di Hirschegg, per poi essere liberate al termine del conflitto nel maggio 1945…

Sì… il vero problema di questo nostro paese è che in questi trent’anni si è fatto in modo che la materia “Storia” venisse nelle scuole eliminata, non solo per far si che nessuno leggesse quanto accaduto, ma affinché le falsità di taluni sgradevoli periodi storici, potessero essere appositamente manipolati o celati!!!

 D’altronde: “Un ignorante non conosce l’enorme estensione della sua ignoranza, viceversa un sapiente conosce la piccolezza del suo sapere”!!!

Calcio Catania: per quanto ancora…???

Mi dispiace dover scrivere questo post, principalmente perché non voglio sostituirmi a chi opera da sempre in questo settore calcistico (un ambiente che premetto non mi appartiene…), evidenziando competenze che nello specifico mancano certamente al sottoscritto… 

Questo post (che devia totalmente dagli argomenti a cui solitamente mi dedico…) nasce da una profonda delusione eguale a quella di chiunque si consideri sostenitore della squadra del calcio Catania…

Il sottoscritto sa bene di essere ultimo tra quei suoi tifosi, in particolare di chi da sempre segue questa squadra del cuore non solo quando gioca in casa, ma soprattutto quando si reca in trasferta, ecco perché ritengo sconfortante osservare partite come quelle viste in quest’ultime settimane!!! 

Innanzitutto permettetemi di anticipare che questo post non rappresenta una critica, anzi è mio desiderio riuscire a trasmettere ai giocatori del Catania un semplice messaggio che se verrà ascoltato in maniera serena (affido tra l’altro queste mie parole non solo a mister Lucarelli, ma rivolgo questo invito anche ai  dirigenti della Società per far sì che ciascun giocatore possa leggerle…), potrà dare una svolta al percorso intrapreso e cambiare le sorti di questa squadra, garantendo a ciascuno delle parti in causa di raggiungere grandi soddisfazioni… 

Ci  tengo altresì a ringraziare il Presidente Ross Pellegra per quanto sta compiendo, affinché questa nostra squadra risalga presto in quel rango sportivo prestigioso che tanto merita…

Quindi grazie Presidente a Lei e ai suoi collaboratori che evidenziano professionalità e preparazione, se pur – come accade nella vita di ciascuno di noi – nel tentare a volte di far il bene si cade in errore; l’importante comunque è comprendere dove si è errato per ripartire, che per l’appunto è ciò che è stato fatto in questi ultimi giorni attraverso i nuovi acquisti di mercato… 

Eguale considerazione di stima vorrei esprimere a mister Lucarelli che ritengo essere una persona competente, corretta, ma soprattutto capace di assumersi eventuali colpe, anche per una errata impostazione del modulo della squadra e/o per la scelta dei giocatori posti in campo; è evidente a tutti che qualcosa non stia funzionando a dovere e lo si vede ahimè dai risultati!!! 

D’altro canto, non bisogna essere un allenatore per comprendere che non si sta ottenendo quanto si vorrebbe, ma è proprio questo il punto che ritengo fondamentale e che attiene alla responsabilità dei giocatori, quest’ultimi infatti dovrebbero fare in modo d’aiutare il loro mister, seguire quanto egli impartisce e non lasciarsi andare a condotte arbitrarie e/o giocate individuali che poi si ripercuoto su tutta la squadra…

Vengo quindi al nocciolo della questione che ritengo sia il punto fondamentale da cui ripartire… 

Cari giocatori, non discuto dell’impegno e dell’amore che avete per la mia squadra e comprendo benissimo come molti di voi – come giusto che sia essendo essenzialmente dei “professionisti” – non possieda quell’attaccamento morboso per questa maglia per come viceversa potrebbe averlo un calciatore siciliano, ancor più se catanese, che da bambino ha tifato con passione questa sua squadra del cuore…

Nessuno vi chiede questo, ma come riportavo sopra, voi siete dei professionisti e quindi come tali avete l’obbligo di rispettare la maglia che indossate!!! Peraltro questa Società ha dato a ciascuno di voi una grande chance, non solo rispettando gli impegni contrattuali, ma offrendovi una opportunità di crescita e soprattutto di visibilità…

Ed allora, ciascuno di voi a fine partita deve chiedersi se si è meritato questa possibilità o se forse sta togliendo spazio ad altri che nella squadra dimostrano esserne più meritevoli!!!

Ho visto in Tv le ultime partite giocate di coppa Italia e campionato, sapete cosa mi ha fatto più male??? Vedere con quanta superficialità sono state affrontate, costatare sin da subito la modalità molle con cui si è scesi in campo; si vedeva che eravate lì senza alcun ardore, non tanto per voi stessi (circostanza quest’ultima che già di per se andrebbe criticata…) ma quantomeno per quei tifosi che con tanto sacrificio (anche finanziario…) avevano fatto in modo di esser presenti e mi riferisco alla trasferta di Rimini…

E cosa dire della partita di ieri contro il Monopoli, veniva da piangere!!! Ho rinunciato tra l’altro a vedermi una partita interessante di serie A (Fiorentina-Inter) per vedere il Catania e man mano che passavano i minuti pensavo: se continua così (ricordo il Monopoli stava giocando in dieci…) pareggiano e difatti cosi è stato!!!      

Ragion per cui non ci vuole molto a capire che cosa non vada in questa squadra, semplice… manca l’orgoglio, la fierezza, l’entusiasmo, il fervore di voler vincere a tutti i costi!!! Ho come l’impressione che si è su quel campo per fare il minimo sindacale, quel compitino loro assegnato, quasi ci stessero facendo un favore, sì… dovremmo pure ringraziarli perché tirano al posto nostro due calci al pallone e debbo aggiungere neppure tanto bene!!!     

Cazz… dovrebbero entrare in campo inferociti e con gli occhi pieni di sangue nei confronti di quei loro avversari (ovviamente è una metafora), già… dovrebbero uscire con le maglie sudate sapendo d’aver dato tutto se stessi per la causa del Catania, poi naturalmente a fine partita si può anche perdere, d’altronde parliamo di uno sport e quindi è prevista anche la bravura degli altri e a volte questa va purtroppo premiata, come d’altro canto la sfortuna che può metterci del suo, ma scendere in campo per come si è fatto finora è una vera vergogna e sentire il pubblico fischiare a gran voce dovrebbe quantomeno (per chi possiede un po’ d’orgoglio…) fare riflettere!!!

Ed allora rivolgendomi a ciascuno di quei nostri giocatori, chiedo loro moralmente di rispondermi: vi state realmente meritando l’ingaggio pattuito??? Perdonatemi, ma al sottoscritto non sembra… d’altronde spiegatemi come sia possibile che in queste ultime due partite ho evidenziato (ma vi basterà rivedere le partite…) come la maggior parte dei contrasti siano stati vinti dai nostri avversari, sembrava che si avesse paura ad affrontarli, essi… arrivavano sempre prima, ma non solo, ripartivano come furie verso la nostra porta; viceversa la nostra squadra, intercettata la palla avversaria, invece di rivolgere le proprie azioni verso la loro porta, si fermava, già… a palleggiare in maniera sterile nella propria metà campo: ecco, è questo il reale problema da superare: avere sempre una mentalità vincente, senza pensare mai d’accontentarsi!!! 

Sì… miei cari giocatori (di questa meravigliosa città di Catania…), forse non avete compreso quanto noi tifosi vogliamo e cioè che non importa minimamente perdere o prendere un punto soffrendo maledettamente: noi vogliamo vedere undici leoni in campo e non 22 gattini che non hanno la forza neppure di graffiare!!!

Quindi dalla prossima partita scendete in campo per vincere, giocate quei 90 minuti come se fossero l’ultimo istante della vostra vita, date tutto voi stessi per dimostrare di esserci e di valere la nostra maglia che ricordo tra l’altro, tante soddisfazioni ha dato a chi vi ha preceduto, molti dei quali a differenza vostra, si sono poi dimostrati essere veri campioni, non solo con il Catania, ma anche con altre squadre rinomate!!!

Se viceversa pensate di non valere questa maglia, se pensate che le mie parole vi stanno ferendo (auspicate che il Presidente non mi chiami quale Vs. “Mental Coach”, d’altronde chi mi conosce sa che mi verrebbe spontaneo farlo e soprattutto a differenza vostra, lo farei gratuitamente…), significa che non avete compreso il messaggio che desideravo trasmettervi e allora permettetemi un consiglio, abbandonate l’idea di giocare su quest’isola, in questa città, chiedete (celermente…) alla Società di lasciarvi andare, noi tutti ce ne faremo una ragione, d’altronde come ripeteva spesso mio nonno: siamo tutti importanti… ma nessuno è indispensabile!!!

Forza Catania!!! 

       

Per giungere alla fine del conflitto, bisogna creare uno Stato Palestinese!!!

Alcuni mesi fa avevo scritto questo post https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/11/a-catania-ho-fondato-lo-stato.html – sicuramente utopistico, ma che dava un senso logico ad una situazione certamente oggi di difficile soluzione…

Ho letto i tanti commenti ricevuti, alcuni tra l’altro favorevoli all’idea, altri viceversa non così disponibili a dover rinunciare ai propri territori, seppur parliamo di terre per la maggior parte incolte o desertiche, ma che potrebbero attraverso sostanziosi fondi internazionali e interventi industriali e agricoli, trasformarsi in un vero e proprio paradiso, con due sbocchi a mare, uno il Mediterraneo e l’altro il Mar rosso, fondamentali per nuovi collegamenti commerciali…

Ora però incredibilmente ecco che anche Gila Gamliel, a capo del ministero dell’intelligence israeliano, ha proposto (debbo forse credere che abbia copiato la mia proposta???) uno studio in cui tra le ipotesi per il dopo Hamas a Gaza, proponeva la possibilità di trasferire la popolazione civile palestinese da Gaza verso l’Egitto, creando una zona cuscinetto per proteggere il confine israeliano.

Mich… ma è la stessa soluzione che il sottoscritto nel disegno sopra riportato aveva proposto, debbo pensare quindi di non esser così folle… sarà che sull’argomento “Storia” sono preparato e soprattutto vorrei evitare i corsi e i ricorsi storici che per natura umana, dimostrano purtroppo nei secoli di volersi ripetere!!!

Certo anche il ministro mette le mani avanti e parla di proposta “concettuale” ribadendo che una tale ipotesi non è mai stata discussa dal governo nazionale, il ministro però ha voluto comunque ribadire l’idea come una possibile soluzione pacifica che potrebbe mettere tutte le parti n causa d’accordo… 

Certo, esiste un’altra soluzione e si chiama guerra “totale” e coinvolgerebbe non solo i due attuali contendenti, ma estenderebbe in Libano, Siria, Yemen e Iran l’eventuale conflitto, con ripercussioni certamente imprevedibili che coinvolgerebbero molte di quelle potenze militari…  

Ovviamente una soluzione rapida va trovata, parliamo di milioni di profughi senza alcuna terra, difficili da sistemare anche in altri paesi, molti dei quali se pur legati dalla stessa cultura araba, dimostrano esser poco disponibili ad accoglierli….

Bisogna indirizzare le risorse di bilancio dell’L’United Nations Relief and Rehabilitation Administration (UNRA) per assistere economicamente e civilmente i Palestinesi per creare nuove condizioni che incoraggino il popolo palestinese a ricostruire la propria vita altrove, in una terra libera e indipendente dove progettare il proprio futuro senza dover sottostare a nessuno, mi riferisco ad Israele ma anche a quelle organizzazioni fondamentaliste militari che dettano non solo la politica ma ahimè anche la vita sociale!!!

Vedremo quindi quale scenario si adatterà meglio a quel popolo “profugo” dal momento che – vista l’attuale politica militare del governo israeliano – difficilmente riuscirà a rimanere in quella terra, la stessa su cui fino a pochi mesi fa risiedeva, se pur tra condizioni durissime, ma che rischia ora di venir definitivamente sfollata da quella Striscia di Gaza… 

2 Giugno – La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa!!!

Volevo scrivere stamani sul 2 giugno, poi ho ricordato quanto riportato nel lontano 2017 e rileggendo quel post ho avuto la conferma come nulla fosse cambiato da allora ed ogni mia parola espressa oggi, a poco sarebbe servita visto quanto è accaduto in questi anni…

Diceva il filosofo ed economista tedesco Karl Marx: La storia si ripete sempre due volte, la prima volta come tragedia, la seconda come farsa!!!

Incredibile, già qualcuno – che dovrebbe neppure parlare – ci viene a dire come dovremmo festeggiare questo giorno!!! 

Quei figli, nipoti e sostenitori di quella idolatria sociale, configurata nell’assoluta devozione ad un leader politico divenuto dittatore, loro… discendenti di quel élite di oppressori fascisti che hanno portato alla rovina il nostro Paese, sono oggi 2 giugno lì a ricordarci la nascita della Repubblica Italiana, grazie a quel referendum istituzionale del 1946.

Ecco perché ancora oggi quella frase di Marx rappresenta perfettamente quanto accaduto in questi lunghi decenni di vita politica nel nostro paese, una storia che ora con attori diversi, prova a ripercorrere nuovamente tra – ipocrisie e falsità – quel medesimo percorso a suo tempo dai loro padri tanto sostenuto!!! 
Sì… volevo scrivere, ma basterà rileggersi questa pagina  http://nicola-costanzo.blogspot.com/2017/06/2-giugno-festeggiamo-questa-repubblica.html, per comprendere come nulla alla fine sia cambiato, ma anzi va sempre più peggiorando!!!

Odio gli indifferenti…

Credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani“!!! 

Non pos­sono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città, chi vive veramente non può non essere cit­tadino e parteggiare: indifferenza è abulia, è paras­sitismo, è vigliaccheria, non è vita. 

Ecco perché odio gli indifferenti… 

L’indifferenza è il peso morto della storia, è la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splenden­ti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall’impresa eroica. 

Ma d’altronde sappiamo bene come l’indifferenza operi potentemente nella storia…

Sì… opera passivamente, ma opera!!!

E’ la fatalità è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costrutti; è la materia bruta che si ribella all’intelligenza e la strozza. 

Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare non è tanto dovuto all’iniziativa dei pochi che operano, quanto all’in­differenza, all’assenteismo dei molti. 

Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggrup­pare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, las­cia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. 

La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. 

Dei fatti matu­rano nell’ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita colletti­va, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa…

I destini di un’epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati, delle ambizioni e passioni personali di piccoli gruppi attivi, e la massa degli uomini ignora, perché non se ne preoccupa. 

Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare; ma la tela tessuta nell’ombra arriva a compimento: e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. 

E questo ultimo si irrita, vorrebbe sottrarsi alle con­seguenze, vorrebbe apparisse chiaro che egli non ha voluto, che egli non è responsabile. 

Alcuni piag­nucolano pietosamente, altri bestemmiano oscena­mente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi anch’io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe suc­cesso ciò che è successo? 

Ma nessuno o pochi si fanno una colpa della loro indifferenza, del loro scetticismo, del non aver dato il loro braccio e la loro attività a quei gruppi di cittadini che, appunto per evitare quel tal male, combattevano, di procu­rare quel tal bene si proponevano. 

I più di costoro, invece, ad avvenimenti compiu­ti, preferiscono parlare di fallimenti ideali, di pro­grammi definitivamente crollati e di altre simili piacevolezze. 

Ricominciano così la loro assenza da ogni responsabilità. E non già che non vedano chiaro nelle cose, e che qualche volta non siano capaci di prospettare bellissime soluzioni dei problemi più urgenti, o di quelli che, pur richiedendo ampia preparazione e tempo, sono tuttavia altrettanto urgenti!!!

Ma queste soluzioni rimangono bellissimamente infeconde, ma questo contributo alla vita collettiva non è animato da alcuna luce morale; è prodotto di curiosità intellettuale, non di pungente senso di una responsabilità storica che vuole tutti attivi nella vita, che non ammette agnosticismi e indifferenze di nessun genere. 

Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia, il loro piagnisteo di eterni innocenti… 

Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. 

E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime… 

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze virili della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. 

E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. 

Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano nel sacrifizio; e colui che sta alla finestra, in agguato, voglia usufruire del poco bene che l’attività di pochi procura e sfoghi la sua delusione vituperando il sacrificato, lo svenato perché non è riuscito nel suo intento.  

Vivo, sono partigiano, perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti!!!

Un po' di storia per i "fratelli" massoni e per quanti vogliono comprenderne qualcosa…

L’origine della Massoneria costituisce un tema di straordinario interesse che ben difficilmente potrà essere chiarito una volta per tutte. 

Per quanto numerosi siano i dati a disposizione degli storici, essi non permettono ancora di decidere in maniera conclusiva a favore di questa o quella teoria rivale. 
Ci si deve accontentare di ipotesi, di congetture, che hanno però un elevato grado di probabilità.
Se non è possibile stabilire con certezza da dove la Massoneria proviene, è tuttavia possibile stabilire con certezza da dove non proviene: non fu una creazione dell’umanità post-diluviana, dell’antico Egitto, dei primi cristiani o dei Templari piuttosto che dei Rosacroce. 
Accanto a queste spiegazioni, più o meno stravaganti, ve ne sono altre che chiamano in causa i Maestri Comacini, gli Steinmetzen tedeschi e i Compagnonaggi francesi; malgrado la loro maggiore aderenza ai fatti storici, anch’esse si sono rivelate inaffidabili. 
La strada più sicura da percorrere è quella che ci riporta ai costruttori medievali anglo-scozzesi.
È in questa direzione che si sono concentrati gli studi della massonologia scientifica, affermatasi in Inghilterra sul finire dell’Ottocento con la nascita della Quatuor Coronati Lodge, la prima loggia di ricerca al mondo. 
Autori come R. F. Gould, D. Knoop, G. P. Jones e soprattutto H. Carr, formularono la cosiddetta teoria della transizione, che si è guadagnata col tempo lo status di teoria classica sulla genesi della Libera Muratoria. Essa afferma che la Massoneria moderna o speculativa é derivata direttamente dall’antica Massoneria operativa o di mestiere attraverso il fenomeno dell’accettazione.
Dopo l’anno Mille l’Europa fu interessata da una ripresa demografica, economica e culturale che favorì la rinascita della vita urbana, la quale diede a sua volta nuovo impulso all’Arte muratoria. 
Iniziarono a comparire in tutto l’Occidente organizzazioni professionali di costruttori che, a seconda del paese d’origine, assunsero le più varie fisionomie associative: confraternite, corporazioni, compagnonaggi. 
In Scozia ed Inghilterra le associazioni muratorie conobbero però, grazie all’accettazione, un’evoluzione del tutto peculiare. 
Per “accettazione” si intende l’ammissione nella Massoneria operativa di membri non-operativi, ovvero di persone estranee all’Arte muratoria: artigiani di altri mestieri, nobili, borghesi, ecclesiastici, intellettuali. 
Col passare del tempo i non-operativi avrebbero preso nelle logge il sopravvento sugli operativi, trasformando l’originaria associazione di mestiere in un’istituzione che perseguiva finalità sociali, culturali, caritative, morali e spirituali. 
Nella seconda metà del XVII secolo il processo di transizione poteva dirsi compiuto… 

Nasceva così la Massoneria moderna o speculativa, definita dagli anglosassoni “un particolare sistema di insegnamento morale, velato da allegorie e illustrato da simboli”. 

A sostegno di questa ricostruzione si citano di solito i registri della Compagnia dei Muratori di Londra, istituzione operativa risalente al Medioevo, dai quali si evincerebbe che nel XVII secolo esisteva al suo interno una sorta di loggia, di cui facevano parte sia massoni di mestiere, sia massoni accettati.
L’esistenza di questa loggia è l’anello mancante che dimostrerebbe la validità dello schema: Massoneria operativa – transizione – Massoneria speculativa.
Nel 1978 la teoria della transizione viene attaccata da E. Ward (anch’egli membro della Quatuor Coronati) non sulla base di nuovi documenti, ma in virtù di una diversa interpretazione di quelli già noti. 
Egli sostiene che prove di una progressiva penetrazione di elementi non-operativi nelle logge esistono in realtà solo per quanto riguarda la Scozia. 
Ma qui l’ammissione di individui estranei al mestiere non produsse alcun mutamento all’interno delle logge, le quali conservarono un carattere strettamente operativo. 
D’altra parte l’esistenza di una Massoneria non-operativa è attestata in Inghilterra nel 1646, anno in cui l’antiquario ed erudito Elias Ashmole venne fatto massone in una loggia a Warrington, nel Lancashire. Tutti questi dati portano Ward alla conclusione che la Massoneria nacque in Inghilterra e che fu speculativa fin dal suo apparire. 
La tesi di una filiazione della Massoneria moderna o speculativa alla Massoneria operativa o di mestiere deve quindi essere respinta in quanto non dimostrabile.
É un luogo comune affermare che fin dai tempi più antichi, sui quali siamo documentati, delle organizzazioni di mestiere medievali erano solite scegliere come membri dei personaggi importanti che non avevano direttamente a che fare con le loro attività professionali. 
Non abbiamo prove che delle società di massoni di mestiere inglesi abbiano mai fatto questo, ma gli archivi delle logge massoniche scozzesi mostrano che esse avevano avuto membri del genere a partire dal 1634. 
Tuttavia è storicamente importante che, malgrado l’afflusso di questi non-operativi, le logge scozzesi senza eccezione abbiano mantenuto un carattere e delle usanze operative fino a diciottesimo secolo inoltrato.

In Inghilterra si sviluppò una situazione completamente diversa e senza precedenti nel XVII secolo, quando cominciarono ad apparire delle logge che dalla loro origine erano indipendenti dal mestiere del massone.
All’ipotesi della transizione è così subentrata quella del prestito, secondo cui la Massoneria speculativa sarebbe stata creata prendendo deliberatamente a prestito testi ed usanze della Massoneria operativa, ma
in maniera del tutto unilaterale, senza autorizzazione, né filiazione diretta. 
Se vi fu un legame con la tradizione operativa, si trattò di un legame indiretto, frutto di una precisa, consapevole volontà di appropriazione.
La messa in discussione della teoria della transizione stimolò gli storici della Quatuor Coronati a cercare spiegazioni alternative. W. Seal-Coon, per esempio, ipotizza che la Massoneria speculativa sia nata come copertura per riunioni cospirative stuardiste nel decennio 1640, all’epoca dello scontro tra la Corona e il Parlamento. 
Poi, durante la Repubblica, le logge decisero di entrare in letargo, rinunciando alle proprie rivendicazioni. 
Tornate sulla scena a restaurazione avvenuta, si proposero come luoghi di convivialità e concordia civile, da cui il divieto di discutere in loggia di questioni politiche e religiose.
Continua… 

L’astensionismo rafforza la classe politica!!!

Una cosa è certa: alla gente della politica e dei nostri politici non frega nulla!!!

La dimostrazione di quella profonda distanza da quell’ambiente, la si avverte quando si è chiamati al voto e difatti, è proprio in quei giorni che si scopre come la maggior parte dei cittadini preferisca l”astensionismo al voto.

Certo, la scelta di non partecipare al voto o di non prendere parte alle attività politiche, rappresenta un problema in quanto compromette la partecipazione democratica e soprattutto la rappresentatività del sistema politico.

Difatti in un sistema che si definisce democratico la partecipazione dei cittadini è essenziale per garantire che le istituzioni rispecchino gli interessi e le esigenze della società, viceversa con l’astensionismo si riduce la legittimità del governo e si mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Sappiamo inoltre come l’astensionismo determini o quantomeno favorisca l’insorgere di gruppi estremisti e di movimenti populisti che tra l’altro è proprio quanto accaduto in questi anni nel nostro Paese, gli stessi che cercando di sfruttare la disaffezione dei cittadini verso la politica, hanno promosso la loro agenda.

Ciò che tuttavia i nostri governanti non vogliono ad oggi comprendere – ed è veramente grave – è che l’astensionismo può diventare un segnale di insoddisfazione o di dissenso nei confronti del sistema politico e quindi dei partiti esistenti, alimentando – come la storia insegna – partiti nazionalisti che evidenziano di saper ascoltare le reali esigenze dei cittadini, creando così quel clima di sfiducia o di insoddisfazione con il sistema politico esistente.

D’altronde, leggere ogni giorno i nomi di quei partiti e di quei loro politici corrotti, fa aumentare ancor più la frustrazione e la delusione nei confronti di essi, seppur va ricordato come questi rappresentino solo una parte del sistema politico e non tutti i politici sono uguali, anche se fortemente si somigliano….

Come accade solitamente vi sono persone In ogni Paese, ci sono politici che lavorano duramente per il bene comune e cercano di migliorare la vita dei cittadini ed altri che non fanno un cazz…. e rubano tempo e denaro!!!

La stessa cosa vale per i politici, vi sono politici che agiscono in modo corretto ed altri viceversa che utilizzano il loro incarico in maniera scorretta, non rispettando i loro dovere e soprattutto quelle loro responsabilità.

È importante quindi per i cittadini – difatti è loro la prima colpa – saper distinguere tra politici onesti e impegnati e quanti di contro agiscono in modo disonesto o che perseguono solo fini propri, per interessi personali; i cittadini, hanno l’obbligo e quindi il dovere di esprimere il proprio dissenso nei confronti di coloro che non li rappresentano adeguatamente e di cercare quindi di eleggere rappresentanti migliori in futuro.

Serve a poco anzi a nulla attaccarli o insultarli nei social oppure come ho visto ultimamente in Tv durante una gara canora, questi atteggiamenti non rappresentano un modo costruttivo per risolvere i problemi del nostro sistema politico, anzi deviano e distolgono, mentre viceversa è importante cercare sempre di promuovere un dialogo costruttivo e lavorare insieme per migliorare il sistema politico e la società nel suo complesso.

Se si vuole quindi migliorare questo nostro paese è fondamentale promuovere una cultura politica che si basi sulla ricerca della verità, sulla trasparenza e sulla responsabilità, e che incoraggi il dibattito aperto e rispettoso tra le diverse opinioni, solo in questo modo si potrà promuovere una politica reale basata sui valori della democrazia e sul  rispetto dei diritti dei propri cittadini…

Festa della liberazione… ma da chi???

A vedere in questa giornata tutte le dichiarazioni fatte in Tv, mi convinco sempre di più di quanto ignorante sia questo nostro Paese ed i suoi interpreti.

Ricordiamo com’è andata… 

Innanzitutto va detto come sono in pochi a sapere che la data del 25 aprile venne decisa solo a quattro anni di distanza dalla fine della guerra e cioè nel 1949…

La scelta cadde su quel giorno perché era il giorno della liberazione dei partigiani nelle città di Milano e Torino, ma ci si dimentica di come la guerra continuò ancora per qualche giorno e precisamente fino ai primi giorni di maggio.

L’hanno definita “festa della liberazione“, ma liberazione da chi e soprattutto da cosa, forse da quello stesso fascismo, lo stesso a cui tutti si sentivano di appartenere??

Già… in quel periodo la maggior parte era fascista ed erano pochi gli italiani, già soltanto quegli esigui partigiani, che avevano avuto nel corso degli anni il coraggio di ribellarsi a quel governo fascista, tanto da venir deportati o essere emarginati dalla società stessa, ecco sicuramente sono soltanto questi ultimi a fregiarsi di poter di festeggiare quel giorno, tutti gli altri dovrebbero stare zitti!!!

Ovviamente nell’analizzare quanto accaduto, non si tiene conto delle vicissitudini negative che quelle azioni di contrasto causarono anche a molti loro connazionali, nel premiare (correttamente) i partigiani, ci si dimentica chissà forse volontariamente quanto accaduto, mi riferisco alle vittime decedute a seguito dei molti attentati commessi da quel gruppo di resistenza e soprattutto di quanto commesso a fine della guerra da un gruppo ristretto di partigiani che condusse ad folle guerra civile, fatta di saccheggi e di violenze gratuite, equiparati per condotta, ai peggiori nazisti delle SS…

Per favore quindi non mi parlate di lotta di liberazione dal fascismo e di riscatto politico o militare della nostra nazione, di riconquista della libertà e della democrazia!!!

Gli italiani avevano scelto il “fascismo”, ci credevano, erano esaltati nel vedere quel loro DUX dal balcone, ed oggi, dopo che sono trascorsi più di settant’anni, non si ha ancora il coraggio di raccontare la verità certamente scomoda, descrivere quanto accaduto, senza liquidare quel periodo come fosse stato un particolare momento storico…

Abbiamo visto come negli anni successivi si sia cercato di portare avanti una nuova ricostruzione affinché si potesse plagiare la memoria delle future generazioni, in particolare attraverso la pubblicazione di libri (social-comunisti) o sulla carta stampata di quei quotidiani d’ispirazione cattolico-democristiana, creando così uno stereotipo di quella Resistenza divenuta con gli anni (in particolare fra gli strati meno acculturati del paese), l’unica componente che determinò la liberazione dal fasismo…

Ma se per un istante si andasse a rivedere quanto accaduto o se quantomeno si nutrissero quelle opportune riserve, si scoprirebbe come una parte consistente del nostro Paese, durante il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, avesse espresso per l’ennesima volta, la propria fiducia a quel re fedifrago!!!

Già… Monarchia o Repubblica??? F questa la domanda posta agli italiani con quel referendum e sappiamo bene come poco più della metà di quel 54,3% degli elettori (furono ammesse per l’occasione al voto le donne, altrimenti non si sarebbe raggiunta la maggioranza) votò per la Repubblica, con un scarto minimo di appena due milioni di voti, decretando la fine della Monarchia.

Viene quindi da chiedersi: ma com’é possibile che metà degli italiani votarono per la monarchia, la stessa che aveva permesso a Mussolini di diventare dittatore, una monarchia che nel momento del pericolo fuggiva via saccheggiando i forzieri del nostro paese???

Quanto sopra insegna come i ricorsi storici si ripetano… 

Ad esempio vedasi quanto sta accadendo in questi giorni e di come la paura dell’italiano di allora venga riproposta oggi, sì… quel timore per tutto ciò che è nuovo, diverso da quella desiderata riproposizione di continuità, che suona come implicita sconfessione delle istanze di rinnovamento incarnate allora dal movimento di liberazione ed oggi da que movimenti politici definiti “populisti”…

Ancora una volta, a distanza di tanti anni, le nostre forze istituzionali provano a influenzare l’opinione pubblica descrivendo quel periodo in maniera difforme, ignorando appositamente quanto accaduto e cioè che allora il nostro paese aveva molto da farsi perdonare dai vincitori, perché con se, portava le colpe non solo del fascismo, ma anche della guerra rovinosa da esso dichiarata…

Ecco perché oggi dobbiamo rivalutare quel periodo e la sua resistenza, dobbiamo guardare a tutta la vicenda che inizia con il periodo prefascista e si conclude con la guerra di liberazione e con tutte quelle migliaia di vittime decedute a causa di “giustizie sommarie” improvvisate da tribunali militari partigiani… 

Cerchiamo prima di tutto quindi di capire, di comprendere cosa ha significato vivere in quel periodo, coglierne le diversità morali e collocarle in un’epoca di guerra, imbarbarito da una violenza estrema perpetrata sulla popolazione civile, senza precedenti nell’età contemporanea… 

Il tempo della resa dei conti è finito e il nostro Paese deve saper andare avanti, ammettendo ahimè anche le proprie colpe, che come sappiamo sono state tante!!!

Nasconderci ancora una volta non servirà a nulla, come provare a festeggiare una liberazione che non vi è mai stata, non darà al nostro paese nuova dignità o il rispetto di coloro che oggi siedono insieme a noi come partner europei o in quanto inseriti in quella organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della difesa….

Di contro, riuscire ad ammettere i nostri errori, farà crescere le coscienze dei nostri giovani, peraltro gli stessi che stamani sono scesi in piazza senza sapere  minimamente cosa si stia festeggiando, affinché gli errori d’allora, non abbiano nuovamente a ripetersi.

E' tempo di negoziare la tregua, ma vi prego… fate stare zitti quei nostri politici!!!

Purtroppo come sempre avviene quando vi è una guerra a pagarne le conseguenze sono i più deboli, in particolare le donne e i bambini…

Ecco perchè serve a nulla fare proclami, aizzare il popolo a difendersi fino alla morte, perché sappiamo bene quanto ciò non risolva in maniera celere il conflitto, ma anzi lo prolunga in maniera indefinita e conduce alla totale distruzione del territorio e della maggior parte dei suoi abitanti!!!

Le guerre sono così… annullano tutto ciò che resta di quella civiltà esistente e alla fne del conflitto non restano altro che morti, morti e ancora morti e feriti gravi, macerie ovunque ed un paese da ricostruire…   

Ed allora basta con le chiacchere, con quelle folli dimostrazione di forza compiute della Nato, in particolare degli Usa o ancor peggio da quei paesi come il nostro che finora hanno sopravvisuto grazie anche al sostegno energetico proprio della Russia…

Già, i nostri politici che oggi urlano a gran voce, dimenticano come solo pochi mesi fa si rivolgevano a Putin come il “salvatore della democrazia”, si sono scordati di quando si recavano a Mosca e dire che le foto sono ancora lì sul web, basta semplicemente cercarle…  

L’unica cosa giusta è stata fatta da Papa Francesco, il quale si è recato nell’ambasciata russa per chiedere la sospensione dei combattimenti… 

Egli infatti, a differenza dei nostri incapaci interpreti di governo ma non solo (ditemi, chi mai di loro ha dimostrato sul campo preparazione su politica estera…) ha provato a trovare una eventuale soluzione per giungere in tempi celeri ad una tregua e forse oggi possiamo dire che Sua Santita rappresenta l’unico interprete a cui il Presidente Russo Putin potrebbe dare ascolto…

Sento nei nostri Tg, quotidiani, web, dichiarazioni che fanno raccapricciare la pelle, frasi di sfida, impavidi atteggiamenti e prove di forza, ma poi contro chi… la Russia??? 
Se solo avessero coscienza della potenza militare di quel paese, del potere di distruzione nucleare a sua disposizione, ecco forse starebbero zitti e proverebbero quantomeno a mediare una situazione gravissima come quella attuale…

Penso infatti che molti di loro dovrebbe rileggersi il trattato di “Brest-Litovsk”, ma anche il patto “Molotov-Ribbentrop”, con l’indipendenza della Finlandia, per finire con quanto accaduto a quei paesi ai confini con la Russia che dal 1991 si sono resi indipendenti, mi riferisco all’Ucraina, Estonia, Lettonia, Lituania, Moldova, Bielorussia…

E’ tempo quindi di sedersi al tavolo dei negoziati se non si vuole distruggere una nazione, bisogna discutere ciò che va bene a tutti, perché se da un lato la guerra in corso è sbagliata, di contro è errato pensare di stravolgere ciò che è stata nella storia la Russia per quei paesi, un passato che li ha visti accumunati per oltre un secolo, d’altro canto va ricordato proprio come l’Ucraina rappresenti un  crogiolo di popoli mischiati tra loro da scontri eterni durati secoli ed è totalmente impossibile pensare di dividerli come d’altronde tenerli uniti…

Una composizione etnica variegata con ucraini, russi, ma anche ebrei, Polacchi, Tedeschi, Cechi ed altre nazionalità, che fa comprendere come l’instabilità di quella regione ha radici antichissime ed è dovuta principalmente alla diversificata etnia presente, la stessa che ha creato profonde spaccature e numerosi conflitti che non si sono mai sanati, perché diffidenza e desiderio di rivalsa per antichi torti, hanno offuscano le ragioni di ciascuno e hanno reso quella terra continuamente perseguitata, fino al giungere a questo conflitto assurdo, che la riporta indietro a quel passato che si era provato in questi anni a dimenticare…

Ma per superare quanto sta accadendo, bisogna iniziare a comprendere le ragioni di ciascuno, trovando così quel giusto equilibrio che finora, da quanto dimostrato, è mancato totalmente!!!

E’ tempo quindi di fare come Papa Francesco, sedersi e discutere la pace!!!

Silvio Berlusconi Presidente della Repubblica??? È importante che la società civile si ribelli a questa eventuale prospettiva!!!

Il Movimento 5 stelle è deciso a contrastare la candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale e per far cio mobilità la piazza…

L’Avv. Mario Perantoni, nonostante il ruolo ricoperto dal 2020 di Presidente della commissione Giustizia della Camera, si è reso protagonista di un intervento contro la semplice ipotesi di Presidente della Repubblica per Berlusconi: “È importante che la società civile si ribelli alla prospettiva che Silvio Berlusconi possa diventare Presidente della Repubblica”!!!

Continuando…“Sarebbe di grande significato una presa di posizione del mondo della cultura, della scienza, dello spettacolo che si esprima in merito alla candidatura di un uomo che ha tentato in tutti i modi di sottomettere ai propri interessi la legge e la Costituzione, che ha promosso una lunga serie di provvedimenti ad personam ed incostituzionali, che ha ridicolizzato l’Italia all’estero ed ha collezionato una lunga serie di gravi imputazioni”…

Ovviamente quanti a favore dell’ex Presidente del consiglio, hanno dichiarato che quest’ultimo possieda tutte le carte in regola per correre alla carica di Presidente della Repubblica, non dimenticando il suo impegno in Europa e nella politica estera… 

Ma si sa… la storia da noi è stata sempre interpretata, già non si è mai avuto il coraggio di dire la verità.

Ci si è nascosti sempre ed a seconda delle circostanze sono state fatte uscire le notizie che poi nulla avevano a che fare con la realtà, ma viceversa, essa è stata occultata per fini certamente personali…

Far finta quindi di dimenticare quanto allora accaduto, rappresenta perfettamente il modus operandi di molti italiani, gli stessi che sono portati principalmente ad allinearsi e genuflettersi dinnanzia gli uomini potenti e sono soprattutto – per quella loro condizione mmediocre – disposti quando serve a mettere la testa sotto la sabbia, sì… come tanti stru…zzi e poi continuare in quei loro ruoli (raccomandati) a far finta che nulla sia accaudto nulla!!!

Già… basta osservarli per comprendere che stiamo vivendo nella Repubblica delle banane…     

Una giustizia scarsamente attenta ai diritti dei più deboli e molto sensibile nei confronti dei più forti!!!

Sarà una coincidenza, ma casualmente da quando esiste questo governo “Draghi-Mix” ho come la sensazione che la nostra giustizia si sia un po’ rammollita… 

Per meglio chiarire questo mio pensiero, dopo anni e anni d’inchieste giudiziarie, una montagna di documenti, intercettazioni, dichiarazioni, etc… ecco che tetto finisce incredibilmente  nel cassonetto dei rifiuti, quelli “indifferenziati” (già perché non portano con se soltanto carte…)  e le persone che per anni erano state incriminate, ora improvvisamente vengono prosciolte, con la formula ampiamente liberatoria di “non aver commesso il fatto“!!!

Ed allora mi chiedo, perché non facciamo pagare tutti quei costi sostenuti – aggiungerei inutilmente, visto l’esito finale – a quei referenti della nostra giustizia???

Già… a cosa sono serviti tutti quei dibattimenti se poi la fine doveva essere questa???

Ecco, qualcosa di certo in questa nostra giustizia non funziona, oppure debbo credere che funzioni talmente bene da giustificare qualsiasi forma deviante, già evidenziata in questi anni attraverso i privilegiati collegamenti d’interdipendenza tra soggetti giudicanti e soggetti incriminati, tra individui influenti della nostra società e quanti incaricati d’analizzare quei loro illegali comportamenti, che vengono ora incredibilmente considerati quali vittime di un sistema coercitivo…

Ecco quindi che anni di storia, d’incriminazioni, di vergognose inchieste giudiziarie, di reati perpetrati, trasformano in un battito di ciglia quei soggetti in vere e proprie “vittime”!!!

Già… potrei dire che sia nato in questi mesi un nuovo concetto di “vittimologia” che tende ora ad identificare quegli individui in innocenti, quasi fossero stati bersagliati e di conseguenza danneggiati da atteggiamenti di vera e propria persecuzione, allo scopo di stroncare qualsivoglia loro influenza personale o ancor di più politica…  

Oggi però quel tempo è cambiato, come vediamo nel governo nazionale vanno tutti d’amore e d’accordo e il Presidente Draghi in questo è un maestro d’orchestra (d’altronde punta alla Presidenza della Repubblica…), compiacendo una volta l’uno e una volta l’altro, trasformando e con essa mutando anche quella devianza un tempo considerata illegale, ma che ora – grazie ad una forma di condono generalizzato –  è divenuta, sia pur illecitamente, condizione fondamentale per riapparire nuovamente “limpidi” in questa nostra società. 

Quanto sopra ha di fatto comportato una vera e propria trasformazione delle coscienze, in particolare nei cittadini che come fossero stati colpiti da un’amnesia, riprendono in maniera fisiologica da dove avevano a suo tempo lasciato, divenendo ora improvvisamente garantisti e accettando questo nuovo concetto espresso di “vittimologia”, prendendosela con tutto ciò che rappresenta l’ordine pubblico e le stesse istituzioni che a loro dire, hanno volontariamente sbagliato nel prendersela con chi era innocente…

Siamo passati quindi dal tirare le monete ad una totale rivisitazione della storia, in particolare ora grazie a una intercorsa tolleranza della nostra politica, si è dato il via a una profonda azione garantista, che sta portando al progressivo scomparire di un’equa giustizia sociale, che permette di disconoscere nei fatti le ragioni dei cittadini a scapito sempre dei personaggi più celebri e soprattutto ricchi di questo paese…

Una giustizia quindi non più in grado di occuparsi dei diritti delle persone offese, ma divenuti garanti delle regioni dei più forti e come conseguenza diretta assistiamo a quanto sta accadendo, vedasi i reati a carattere personale e/o collettivi, quelli ambientali ma anche a quelli connessi ahimè all’ambiente lavorativo!!!

Ma questa si sa… è un altra storia!!! 

Affidarsi è difficile… ma sapere di chi fidarsi è ancor più arduo!!!

Come dice il detto: “Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io”.
Fateci caso, la maggior parte delle volte a tradirvi non è l’estraneo, bensì il vostro amico più caro, un  parente o anche il collega più fidato…
D’altronde ditemi, quando si è trattato di pugnalare alle spalle qualcuno, di chi ci è serviti??? Solitamente a farlo è sempre stata la persona più intima, quella di cui si ha fiducia, il più delle volte un consanguineo, quasi mai un rivale o un antagonista… 
Vi sono in tal senso esempi celebri che ricordano quanto sopra, a iniziarsi dalla mitologia più antica che inserisce il parricidio, il matricidio, l‘infanticidio, il fratricidio, l‘incesto nelle leggende relative alle origini di stirpi o città…. 
Basti ricordare come nel nucleo originario della mitologia greca, la figura del titano Kronòs (Saturno), poi spodestato dal figlio Zeus (Giove), è riconducibile a colui che ha usurpato il potere del padre Urano e divorato la propria prole…. 
Lo stesso Osiride, divinità egizia, era stato ucciso dal fratello Seth e poi riportato alla vita dalla sposa-sorella Iside; Horus, figlio di Iside e Osiride, avrebbe poi ucciso il malvagio zio Seth… 
Sempre un fratricidio, secondo la leggenda, è alla base della fondazione di Roma mentre, nella tradizione giudaica, l’omicidio commesso da Caino nei confronti del fratello Abele costituisce il primo delitto nella storia dell‘umanità… 
Contunuando… la mitologia ci ha raccontato il mito di Oreste, fratello di Elettra e assassino di sua madre Clitennestra, la stessa che si era resa complice dell’omicidio di suo marito Egisto (padre di Oreste…), uno degli eroi della guerra di Troia…
Il re di Micene Agamennone, di ritorno dalla suddetta guerra, fu ucciso proprio da quest’ultimo (suo cugino), che era divenuto l’amante di Clitennestra, quando Oreste era ancora bambino… 
Per questo motivo, e preoccupata per la sorte del piccolo, la sorella Elettra fece sparire il fratello affidandolo allo zio Strofio. Negli anni in cui Oreste fu lontano da Micene, venne invitato più volte dalla sorella Elettra a vendicarsi dell’uccisione del padre, mentre Egisto dominava sulla città, fin che Oreste, ormai adulto, giunse a

Micene e compì la sua vendetta!!!

Passando alla storia, come non ricordare Giulio Cesare ucciso dalle mani del figlioccio Marco Giunio Bruto…
La stessa “famigghia” di cosa-nostra nel commettere gli omicidi dei propri affiliati, non si affida solitamente alla persona più cara di quel “infame“, per poi chiudere il cerchio, mandando successivamente quello stesso incaricato sotto terra per mano di un suo amico??? 
Tutti questi delitti chiamati di famiglia, hanno successivamente preso il termine di “omicidi di prossimità”, in quanto ci si riferisce ad essi, come delitti consumati o tentati nell’ambito di relazioni di vicinanza, siano essi familiari, sentimentali, di vicinanza, di affezione o anche di semplice coabitazione,  che implicano o hanno implicato, legami stabili di carattere affettivo o anche di semplice utilità…
D’altronde va ricordato come qui da noi, in Sicilia, la parola “famigghia” definiva: “Servi, figliuoli che vivono e stanno sotto la podestà paterna; comprende altresì moglie, sorelle e nipoti del padre, tenuti in casa”…
Dalla definizione sopra riportata traspare l’intricato tessuto relazionale posto alla base del concetto stesso di famiglia, che sembra essere saldamente legato all’esercizio della patria potestà e alla co-residenza dei suoi familiari. 
Se osserviamo in maniera dettagliata quali sono i motivi che conducono a quelle azioni spregevoli, possiamo osservare come molti tra essi siano identici con quanto sta accadendo in questi anni, mi riferisco a quelle violenze esercitate sistematicamente sulle donne, chiamate dai media “femminicidi“, spesso provocate dalla volontà del partner femminile nel rivendicare per se una maggiore autonomia o nell’annunciare al marito o al proprio partner la volontà di separarsi; sono questi gli uomini che uccidono la compagna o la ex, perché non accettano d’esser lasciati, certo vi sono anche casi – molto rari – dove è la moglie ha uccidere il marito…
E cosa dire del genitore che uccide il figlio che soffre di un disturbo psichiatrico o il figlio totalmente infermo di mente che viceversa uccide i propri genitori, ed ancora, il fratello che commette il delitto spinto da interessi economici e poi c’è chi si ribella e reagisce alla tirannia paterna ed altri ancora che si ergono a protettori dei valori della famiglia, senza però che nessuno di loro glielo avesse chiesto!!!
Gli avvenimenti riportati dai media sono centinaia, no che dico… migliaia e ognuno di quei delitti si connota per la sua particolare gravità, in quanto viola i vincoli di sangue e chi li commette tradisce gli affetti più naturali, istintivi e fondamentali della specie umana, venendo meno al legame di mutua fiducia che caratterizza gli intimi rapporti di quanti appartengono al medesimo nucleo familiare. 
Ma la fiducia si sa… richiede anni per essere costruita, secondi per essere persa, e per sempre essere riparata. Sì… perché a volte, anche per sempre non è sufficiente a riportare la stessa fiducia nel cuore di qualcuno!!! 

Basta con le parate: è tempo che si faccia luce su quanto realmente accaduto in questo paese!!!

Dando seguito a quanto alcuni giorni fa avevo scritto e cioè “Capaci non solo di ricordare, ma di mettere in atto quegli insegnamenti… (http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/05/capaci-non-solo-di-ricordare-ma-di.html), vorrei oggi riproporre un vecchio post – dove veniva intervistata dal “Fatto Quotidiano” e la “Repubblica” la figlia del giudice Borsellino, Fiammetta – intitolato: “Basta parate il 19 luglio, il Csm apra indagini su Ayala e altri”!!!
Il sottoscritto aveva realizzato un post intitolato “Borsellino una storia da riscrivere”:  http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/07/borsellino-una-storia-da-riscrivere.html che descriveva il più grande depistaggio compiuto tra il 92′ e il 94’…
E chissà se forse oggi, a trent’anni da quelle stragi, il nostro paese sarà capace di fare luce su quanto realmente accaduto, senza continuare – per come finora fatto – con quelle inutili parate che non rappresentano la realtà dei fatti, ma una finzione creata ad hoc da una parte di quegli uomini dello Stato deviati, per riuscire a sovvertire quell’allora democrazia… evento che poi nei fatti è realmente avvenuto!!!
Vi ripropongo l’intervista e mi permetto di allegare il video che descrive perfettamente i momenti successivi a quei giorni tragici…  
“Alla luce della pubblicazione delle motivazioni della sentenza, chiederò che sia fatta luce sulle responsabilità dei magistrati nelle indagini e nei processi sulla morte di mio padre. A noi e alla mia famiglia il Consiglio ha sempre risposto picche”. 
Fiammetta Borsellino, dopo il deposito della sentenza sul Borsellino quater si appella al Presidente Sergio Mattarella e si rivolge al Consiglio superiore: “Cosa fa il Csm? Perché questo reiterato silenzio sui magistrati che hanno avallato il falso pentito Scarantino?”.
La figlia del magistrato chiede “risposte tangibili e non parate in occasione del 19 luglio, per l’anniversario della morte di mio padre e dei poliziotti”. 
Fiammetta borsellino spiega che quel giorno “la famiglia Borsellino si chiuderà in una commemorazione strettamente privata, per sancire un lutto rinnovato dalle nefandezze che stanno emergendo”. 
Afferma che la sentenza del Borsellino quater “non è un punto di arrivo, ma di partenza, che il Csm deve acquisire al più presto. 
Alcuni dei magistrati che hanno avallato il falso pentito continuano a ricoprire incarichi importanti. Anna Palma è avvocato generale di Palermo, Carmelo Petralia è procuratore aggiunto a Catania”.
“Al magistrato Giuseppe Ayala, che nel 1992 era parlamentare, vorrei chiedere perché ha fornito sette versioni diverse dei momenti successivi alla strage, in cui si trovò fra i primi in via D’Amelio a tenere in mano la borsa di papà. E poco dopo scomparve l’agenda rossa“, aggiunge.
Spiega inoltre che insisterà per incontrare nuovamente in carcere i fratelli Graviano…



Tu che vieni qui a contemplare ricorda che: non tutti i siciliani siamo mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani!!!

Si sa… la memoria umana è uno strumento meraviglioso, ma ahimè fallace!!!
Certo, per non dimenticare vengono compiute ogni anno centinaia di celebrazioni, incontri, cortei, iniziative, che con il passar degli anni sono andate sempre più scemando, sia per quantità, che in presenze… 
Quando poi gli anni sono diventati decenni ecco che – ad esclusione di familiari/amici e qualche trafiletto sui quotidiani – l’ingratitudine di questo Paese, è diventata una costante!!!
Gli anniversari di quelle celebrazioni cosiddette della “memoria”, si sono trasformate in semplici occasioni gioviali, infatti, i ragazzi le vedono come un occasione per “caliarsela” dalle scuole, mentre agli adulti – in particolare a quanti legati al mondo istituzionale – servono per mettersi in mostra…
Ecco quindi che a seconda delle occasioni, assistiamo al collocamento di quelle targhe commemorative in ricordo delle vittime, come se attraverso quelle lapidi si potessero rinnovare le coscienze dei siciliani, per una storia che nei fatti in molti vorrebbe dimenticare… 
Sì… perché la verità in fondo è questa, peraltro quel frammento di storia non interessa a nessuno, neppure per ricordare a tutti noi, che c’è ancora molto da fare!!!
Sì perché finora si è solo discusso, certo vi sono state le inchieste, gli arresti, qualcuno di quegli affiliati è finito al penitenziario… ma per il resto, gli uomini e le donne di quel sistema mafioso/criminale sono ancora lì, sì… ad operare anche per coloro che non possono essere più presenti, ma che hanno ceduto il proprio scettro ai figli e/o familiari… lasciando così quel loro business inalterato, come se nulla fosse accaduto!!!
Viceversa, i familiari  di quelle vittime non sono andati più avanti, continuano a vivere le loro vita in antonimìa, in una sorta di contrapposizione sofferta nel non saper decidere se andare avanti o fermarsi, se ricercare giustizia o rinunciarvi definitivamente, ma poi ditemi, di quale verità parliamo, forse di quella che si sa essere stata collusa e depistata???
Ed allora quei familiari, a chi debbono affidare quel proprio disagio: alla comunità, alla politica, alla magistratura, sì… a chi??? 
Li hanno definiti “famigliari delle vittime“, ed hanno inciso nei propri volti la sofferenza di un dolore imposto non dal fato… ma dall’abbandono di uno Stato che avrebbe dovuto difendere e proteggere quei loro cari, i quali ahimè sono stati costretti da un corrotto sistema ad un ruolo troppo gravoso e di cui forse (rivedendo quanto accaduto e la sofferenza provocata da quel brutale crimine…) avrebbero fatto volentieri a meno. 
D’altronde sono gli stessi familiari che vengono ancora una volta inchiodati dai gesti vandalici di alcuni scellerati, individui che continuano ad offendere la dignità di un popolo con le loro azioni, ad esempio danneggiando la targa alla base dell’albero di ulivo che si trova in via d’Amelio, a Palermo, a ricordo dell’attentato compiuto il 19 luglio 1992 in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina…
La verità è che c’è ancora molto da fare per quei familiari delle vittime, perché il tempo degli insulti e dei sospetti non è ancora finito e perché in questo loro Paese sono costretti –ancora una volta – a doversi scusare per quella loro ingombrante presenza, per il peso che senza volere impongono alla memoria collettiva!!!
Sì… bisogna fortemente lottare contro questo sistema che ci vuole collusi, non solo per “non dimenticare” quelle vittime ed i loro familiari, ma soprattutto per ricordare a noi siciliani chi siamo, dove vogliamo andare,  ma soprattutto con i nostri comportamenti cosa vogliamo essere: perché non tutti i siciliani siamo mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani!!! 

Ma che vita è… passar la propria esistenza da "indagato??? Silvio Berlusconi…

Abbiamo letto alcuni giorni fa di come il “Cavaliere” sia stato per l’ennesima volta indagato per corruzione…
Credo che tutto abbia avuto inizio ben trent’anni fa, eravamo nel 1988, quando fu processato per l’inchiesta su falso in bilancio e appropriazione indebita con la sua società “Fininvest”…
Ho scoperto l’altro ieri sera, una serie televisiva che ricostruisce la sua scalata alla politica… s’intitola “1993”  e debbo dire che riguardando molti di quei personaggi di allora, politici, lacchè e veline varie, ci si accorge come quello schifo di allora, sia riuscito a sopravvivere per quasi un trentennio, già… come se non fosse accaduto nulla… 
Osservando quella serie televisiva, si comprende il perché oggi ci ritroviamo in questa situazione disastrosa, un mondo quello vissuto dai nostri governanti, una storia quella riprodotta che descrive perfettamente quei soggetti, che si sono dimostrati con il tempo,  senza alcuna dignità!!!
D’altronde come può un uomo vivere tutta la sua vita all’interno delle aule di Giustizia… sapendo che è soltanto grazie ai propri legali, pagati profumatamente  – peraltro rappresentano i migliori nomi del panorama tra i difensori nazionali – che si è potuto evitare di trascorrere la propria esistenza, all’interno di un penitenziario… 
Prescrizione, intervenuta amnistia, il fatto non costituisce più reato,  il fatto non sussiste, archiviazione, condono, indulto, immunità parlamentare, servizi sociali”, sono soltanto alcune di quelle procedure adottate dai suoi bravissimi “azzeccagarbugli“!!!
Peraltro sappiamo bene tutti come, con il denaro, si possa comprare tutto e tutti… a volte ahimè anche coloro che si pensa impossibile da corrompere e mi riferisco a quegli uomini e donne delle istituzioni, tra cui ad esempio i magistrati…
Difatti… l’inchiesta di questi giorni della Procura di Roma, prende spunto da un sospetto, in cui ad essere stato corrotto è un giudice del Consiglio di Stato, affinché si giungesse ad una sentenza favorevole, in un caso che riguardava – guarda un po’ – la Banca Mediolanum… sì quella che “gira intorno a noi”.
La notizia non è ancora uscita pubblicamente, ma sembra che il “cavaliere” sarebbe coinvolto in un’inchiesta che ruota intorno a un ex funzionario della presidenza del Consiglio… 
Tutto nasce da una perquisizione compiuta due anni fa nella sua abitazione – ha scrivere la notizia è La Repubblica – dove la Guardia di Finanza ha trovato circa 250 mila euro in contanti nascosti all’interno di una confezione di champagne… in cui erano state riposte alcune copie di una sentenza del Consiglio di Stato favorevole a Berlusconi. 
Quell’anno infatti il Consiglio aveva annullato l’obbligo – imposto a Berlusconi da Banca d’Italia ed anche dal TAR – di cedere azioni di banca Mediolanum per circa un miliardo di euro.
Banca d’Italia aveva imposto a Berlusconi di vendere le azioni perché riteneva che dopo la condanna del 2013 per frode fiscale non avesse più i cosiddetti “requisiti di onorabilità” necessari per poter controllare una quota superiore al 9,99% di una banca.
Secondo la procura di Roma, il “cavaliere” ha cercato di corrompere il giudice del Consiglio di Stato per ottenere una sentenza a lui favorevole – che poi ovviamente arrivò – in cambio di denaro!!!
Sono ormai 82’… gli anni del “Cavaliere” e forse qualcuno di quei suoi collaboratori dovrebbe fargli comprendere che, per “Quota 100“, non s’intende la possibilità di continuare – nel suo caso specifico – a far danni per altri 18 anni!!! 
NO!!! Ci si può fermare anche prima e credo proprio che il suo momento sia giunto già da un bel pezzo… speriamo che anch’egli se ne renda conto… 
Io nel frattempo continuerò a ridere: Già… sia vedendo l’imitazione di quella sua copia perfetta nell’interpretare la serie televisiva, ma ancor di più… vedendo egli dal vivo!!!
Dove??? In Tv…!!! 
In questi giorni mi fa quasi tenerezza, nel provare in tutti i modi a convincere quei quattro connazionali che ancora gli credono… a scegliere quei suoi adepti “quaquaraquà”, alle prossime elezioni Europee…

O si sta dalla parte della Giustizia oppure si è delinquenti!!!

Mi è capitato di leggere sul web alcuni giorni fa una storia incredibile che desidero nuovamente riproporre, in quanto mi sembra che alcune circostanze d’allora, siano legate ad alcune congiunture, che a breve mi aspetto… stanno per compiersi!!!
L’episodio fu correttamente definito (nel 2013) dal quotidiano on-line “SUD”: Una bruttissima storia alla Procura di Catania!!!
Come dicevo sopra, sono passati ben cinque anni, ma ho come l’impressione che le vicende di questa nostra terra, non facciano altro che riproporsi come corsi e ricorsi storici…
Vi auguro quindi una buona lettura… 
“Noi di SUD siamo ormai abituati a maneggiare materiale incandescente. Abbiamo adottato protocolli rigidissimi di verifica e tutela di fonti e redattori.
La storia che raccontiamo è certamente tra le più brutte che abbiamo trattato, perché è vile, miserabile e coinvolge al massimo livello proprio quelle autorità che dovrebbero essere presidio di legalità ed invece si rivelano serve di quel sistema di potere parassitario e violento che continua, ancora adesso, a trarre vantaggi e ricchezza mentre un intero tessuto economico viene soffocato. Anzi, proprio per questo, proprio mentre la gente soffoca, loro la avvolgono, la circuiscono e poi la fagocitano.
Cominciamo quindi a raccontare come si conviene, com’è nostro stile, dai nomi e cognomi.
Ecco, per iniziare, i protagonisti, in ordine di apparizione:
il libraio Maurizio Distefano;
l’avvocato Riccardo Di Bella;
i noti imprenditori Riccardo e Gianfranco Campisi della notissima stirpe dei Virlinzi;
l’allora Procuratore Aggiunto Enzo D’Agata;
il sostituto procuratore Allegra Migliorini;
il GIP Alba Sammartino;
il consulente della Procura Massimo Cartalemi.
A raccontarci la storia  è Maurizio Distefano, 45 anni, noto libraio da generazioni.
E’ arrivato con una borsa di documenti e un carico di disperazione e determinazione che ci travolge.
Al primo incontro è un fiume di parole, date, circostanze, fatti che si intrecciano. Un romanzo criminale che ci confonde. Capiamo però una cosa: quest’uomo ha bisogno di rompere un muro che gli si è avvolto intorno e sta soffocando lui e la sua famiglia. Qualunque cosa sia, la decisione è presa: massima cautela, ma questo racconto deve essere reso pubblico.
La storia è davvero complessa, i documenti che ci consegna vengono protocollati e sottoposti alla nostra procedura di tutela, con deposito di copie in posti diversi e chiare disposizioni di pubblicare e consegnare all’autorità al verificarsi di eventi minacciosi. Tanto per essere chiari e chi deve intendere intenda.
Decidiamo di isolare alcuni fatti specifici e trattarli singolarmente, cominciando da quelli che ci appaiono più gravi per gli effetti che determinano sulla vita dell’intera famiglia Distefano e, alla fine, sullo stato di disagio di un’intera Comunità quando l’attività di alcuni magistrati, tra omissioni ed abusi, si sostanzia in vero e proprio sistema che si pone a tutela di quei poteri che lucrano nel caos amministrativo approfittando, determinandola, della miseria morale della classe politica che di tale impunità allargata alla fine si giova. Un circolo vizioso da spezzare ad ogni costo.
Sorvoleremo allora, al momento, sulle estorsioni che dal 2004 vessano la libreria di via Teramo di Maurizio Distefano, sorvoleremo anche sulla denuncia e arresto degli estortori, sulla concessione della scorta e sulla sua revoca, sulla denuncia per simulazione e la sua archiviazione, sulla liberazione degli estortori e la loro riscossa, sui problemi finanziari conseguenti, sui rapporti con alcuni esponenti delle forze dell’ordine, sulle tutele ottenute e quelle negate. E su molte altre cose.
Sorvoliamo su tutto questo, perché ciascuno di questi fatti merita uno spazio a parte. 
E glielo dedicheremo in seguito.
Per ora partiamo dal 2006, dal settembre 2006.
Maurizio Distefano  è ancora impelagato nelle difficoltà finanziarie provocate da estorsioni ed usura quando gli accade una fortuna insperata. Quasi senza troppa convinzione partecipa all’appalto per uno spazio commerciale presso l’aeroporto di Catania. E lo vince. L’opportunità di poter aprire una edicola-libreria nel trafficato scalo catanese appare come l’occasione della vita per Maurizio, la manna caduta dal cielo, quasi un risarcimento per tutto quanto subito nei 2 anni precedenti.
Ma c’è un problema: Distefano non ha al momento la liquidità per fare fronte agli impegni derivanti dalla concessione. Cauzione, fideiussione, canoni. Dove prendere i soldi? Compie quindi una decisione ovvia per un imprenditore in difficoltà: cerca un socio. E ne trova due. Anzi due più un prestanome, come egli stesso si definirà in pubblico dibattimento.
Il prestanome è l’avvocato Riccardo Di Bella, che acquista, per conto dei fratelli Riccardo e Gianfranco Campisi, il 51% della società libraia di Maurizio Distefano, per un corrispettivo di 210.000 euro. A parte la presenza di un “prestanome”, fin qui la vicenda è abbastanza comune e resta tale anche quando i rapporti tra i soci, tra i fratelli Campisi da una parte e Maurizio Distefano dall’altra, si complicano al punto da sfociare in querele e cause civili.
Fin qui siamo nella normale conflittualità imprenditoriale. Ci può stare, per quanto spiacevole. Arriviamo anche a considerare che la dinamica può ancora ritenersi normale (con molto sforzo però) persino quando, in emergenza finanziaria a causa di un assegno da coprire urgentemente, Distefano chiede ai soci occulti Campisi di intervenire e questi lo convocano presso la loro concessionaria di auto e, alla presenza di un notaio (che ha già pronto l’atto di cessione) lo costringono, in cambio di un conferimento di 21.000 euro per coprire l’assegno bruciante, a cedere loro la proprietà di un immobile intestato alla società del valore di almeno il quadruplo e che era stato acquistato proprio per patrimonializzare l’azienda, (questo fatto, detto per inciso, è oggetto di altro procedimento per violazione del patto commissorio).
Quello che trasforma la storia in scandalo è quanto accade al Palazzo di Giustizia, tra gli uffici dell’allora procura, del GIP e relativo perito.
Vediamo.
La querela presentata dal prestanome dei Campisi, Riccardo Di Bella contro Distefano finisce, abbastanza stranamente sul tavolo dell’allora Procuratore Aggiunto Enzo D’Agata. Strano perchè il dr. D’Agata aveva allora la delega per i reati contro la Pubblica Amministrazione e quella in questione è una banale denuncia per appropriazione indebita. 
Come mai se ne occupa il dr. D’Agata? Strano, anche perché nell’atto di querela non risulta il classico timbro recante il numero di protocollo da parte dell’ufficio ricevente, come se fosse finito sul tavolo del procuratore per caso o finito lì portato dal vento. 
Strano anche perché il procuratore aggiunto D’Agata lo assegna prima ad un sostituto, indicando addirittura il reato per cui procedere, e poi (carcerando il nome del primo assegnatario sul fronte della querela stessa) lo affida ad un altro sostituto, la dottoressa Allegra Migliorini.
E qui cominciano le “anomalie” (Attenzione alle date).
Il caso viene assegnato dal dr. D’Agata alla dr.ssa Migliorini il 28 settembre 2007. E’ un venerdì…
La dr.ssa Migliorini è un fulmine, un capolavoro di efficienza. Avrà passato il sabato e la domenica a studiare il complesso fascicolo per decidere il successivo lunedì 1 ottobre di richiedere un sequestro che viene subito notificato all’indagato Distefano anche come avviso di garanzia.
Intanto, è un altro fatto incidentale ed anomalo che riferisce il Distefano, i conti vengono in realtà movimentati abusivamente in corso di sequestro da parte della banca depositaria e di ciò non risulta alcuna conseguenza.
L’attività del sostituto Migliorini prosegue imperterrita, determinata, arrivando persino alla compilazione, il 24 giugno 2008, alla redazione di un altro strano ed inconsueto atto d’indagine.  Quel giorno la dr.ssa Migliorini verbalizza, da sola e senza la consueta presenza di un assistente verbalizzante, la testimonianza dei due fratelli Campisi. Nel verbale non si fa alcun riferimento alla relativa convocazione, come se i fratelli Campisi si fossero trovati innanzi al magistrato per pura coincidenza. Inoltre, cosa davvero abnorme, entrambi vengono ascoltati congiuntamente dal magistrato, quando è elementare che i testimoni vengano sentiti addirittura all’insaputa reciproca, proprio al fine di far emergere eventuali incongruenze. Non solo, ma il verbale è redatto come se i due testimoni rispondessero all’unisono, con una sola voce, senza fare alcuna distinzione su chi risponde cosa. Incredibile. L’assurdo verbale d’interrogatorio risulta firmato congiuntamente dalla dr.ssa Migliorini e da Riccardo e Gianfranco Campisi e fa stato nel procedimento senza che nessuno obietti nulla.
Intanto, gli effetti di tutta questa situazione sono drammatici per l’azienda e la famiglia Distefano, determinando inevitabilmente il blocco dell’operatività della libreria, con ulteriore definitivo deterioramento della situazione finanziaria. Il Distefano si ritrova così in una situazione paradossalmente ancora più preoccupante di quella estortiva subita nel 2004. 
Non capisce, non si spiega cosa stia succedendo ma tutto sommato pensa che alla fine la questione si chiarirà, essendovi dei magistrati ad occuparsene, magistrati pagati per chiarire le ragioni tra le parti, nominati per accertare verità ed impedire abusi, magistrati imparziali. Appunto.
Fa quindi quello che ciascun cittadino normale farebbe in circostanze così difficili, si affida a degli avvocati che tentano di difenderne la ragioni in una situazione che, come vedremo, non ha nulla di “normale”.
Ma torniamo un attimo indietro nel tempo, all’Ottobre 2007.
Già la storia non quadra al povero Distefano, troppa tempestività da parte degli inquirenti, troppa durezza nei provvedimenti, arriva a dubitare che tale solerzia possa essere determinata dal fatto che c’entri la potente famiglia dei Campisi, ma alla fine penserà che si tratta solo di sue malizie determinate dalla  improbabile sfortuna di uomo ormai in balia di eventi incredibili.
E va avanti, subendo un altro atto che si rivelerà determinante.
Il 23 ottobre 2007, mentre la famiglia Distefano ha l’intero patrimonio sotto sequestro, alle ore 16.10 presso gli uffici della procura di via Crispi, il sostituto procuratore dr.ssa Allegra Migliorini nomina il consulente tecnico d’ufficio, dr. Massimo Cartalemi, nato a Gorizia l’11/2/1967, domiciliato in Catania via Milano 47, per pura coincidenza a pochi passi dalla libreria di Distefano. 
Attenzione, il perito dr. Massimo Cartalemi giura, come di rito, di non trovarsi in alcuna delle condizioni di incapacità o incompatibilità previste dall’ordinamento.
Quindi, ricevuto l’incarico, si mette solertemente al lavoro e produce una perizia che pare aggravare la posizione del Distefano, che però reagisce con una contro perizia che ne contesta le risultanze. Fin qui siamo ancora nella dinamica processuale, a parte l’inusitata velocità degli atti vessatori interpretata dal Distefano come praticamente intimidatoria. Ne parla con qualcuno, ma tutti girano la testa. Infatti il libraio ricava la forte impressione di trovarsi di fronte a quelli che in cronaca vengono definiti “poteri forti”, rampolli di potenti famiglie in grado, quasi per gioco, di schiacciare un imprenditore che aveva avuto la presunzione di trattarli da soci qualunque, come fosse possibile entrare in contatto con questi ambienti e riuscire a salvare la propria posizione senza considerare che il prezzo da pagare per il loro “aiuto” non poteva che essere cedere tutto!
Il mondo gli sta crollando definitivamente addosso, tutto pare remare contro fino a che si ritrova in un Bar di piazza Verga.
Mentre sorseggia il caffè, alle sue spalle un parlottare invadente che lo distoglie dagli ormai tristi pensieri, come a volte capita. Quindi, in maniera inconsapevole si ritrova a fare attenzione a quanto si dicono quelle voci sconosciute. Si gira appena e ne riconosce una. E’ proprio di quel dr. Massimo Cartalemi cui per conto della Procura ha consegnato tutta la sua documentazione contabile. Guarda meglio, è proprio lui. Sta raccontando allo sconosciuto interlocutore qualcosa relativo al proprio recente matrimonio. Nella discussione emerge il nome di qualcuno dei Campisi. Nome noto, ormai purtroppo, stranoto al Distefano. Presta quindi maggiore attenzione e gli pare di capire che il dr. Cartalemi faccia riferimento al fatto che suo testimone di nozze sia nientemeno che Riccardo Campisi!? Pensa di aver sentito male, capito peggio, ma come una sprangata gli apre il cervello. Da quel momento, da vittima soccombente ad una incredibile sfortuna si trasforma in investigatore certosino. Decide di abbandonare la prudenza dell’attesa e comincia a scavare, girando chiese e parrocchie per scovare quell’atto di matrimonio capace di rendere chiaro che non si tratta più di equivoci, che nessun errore giudiziario si sta compiendo ma un vero e proprio disegno gli si è avvolto attorno. Per gioco, per il solo sollazzo di qualcuno a cui non si può dire no, qualcuno alla cui corte in troppi insospettabili corrono a servire e riverire. Qualcuno che non può permettere si sfugga alle grinfie di un potere che tutto compra e se non riesce a comprare al prezzo desiderato, distrugge.
Gira e rigira Maurizio Distefano, sino ad arrivare alla bella chiesa di San Biagio ad Acireale. L’atto di matrimonio è estratto, lo sposo certamente felice è proprio lui, Massimo Cartalemi, in calce la firma del testimone alle nozze, certamente altrettanto rallegrato, Riccardo Campisi. Fuochi d’artificio misti a pugnalate nella mente del povero Distefano. Ha scoperto l’inimmaginabile. E un po’ si sente salvo, ha le prove di una macchinazione, non sospetta ancora che il livello sia ancora più alto, che l’intrigo arrivi all’impensabile.
I suoi avvocati informano il sostituto procuratore Allegra Migliorini dell’inquietante scoperta.
La dr.ssa Migliorini appare sorpresa, contrariata, non si capisce se sorpresa della scoperta in se o per il fatto che la cosa sia stata scoperta.
E vedremo a breve.
La difesa si aspetta provvedimenti, una ricusazione del perito, magari una denuncia nei suoi confronti e invece nulla. Tutto prosegue come nulla fosse e la perizia del Cartalemi resta tranquillamente acquisita agli atti del processo come se non fosse viziata dalla comprovata confidenza amicale tra perito del PM e denunciante. Anzi, ci riferisce Distefano, tale è l’impudenza, la garanzia di impunità, che il perito/testimone di nozze Cartalemi arriva nonostante quanto scoperto, a richiedere il pagamento di una parcella di decine di migliaia di euro. Richiesta che, almeno questa, verrà respinta da un giudice terzo ed estraneo alla conventicola.
Continua quindi l’odissea sfiancante del Distefano che si trova mura più alte ogni qualvolta abbatte le precedenti.
Ma non demorde, non lo convince l’atteggiamento di quel PM che dovrebbe accertare la verità.
E indaga ancora, scoprendo che non c’è solo l’amicizia nuziale con il perito, ma persino una frequentazione tra il sostituto procuratore Allegra Migliorini, lo stesso Cartalemi, Riccardo Campisi e l’avvocato/prestanome dei Campisi/socio fittizio di Distefano Riccardo Di Bella.
Tutti amici tra di loro su Facebook! E come se non bastasse il sostituto procuratore Allegra Migliorini risulta aver fatto parte di una giuria ad un premio organizzato a Villa Di Bella in proprietà dell’avvocato dei Campisi e socio fittizio Riccardo Di Bella.
A quel punto, la facciamo breve, la Migliorini, scoperta documentalmente, ammette, a modo suo, i fatti e chiede al Procuratore Capo di potersi astenere dal procedimento. Richiesta accolta ma nessuno paga per questo obbrobrio, solo il Distefano che resta imputato in un processo penale che si trascina ormai stanco ed imbarazzante tra rinvii, cambio di giudici e PM onorari, con l’obiettivo probabile di far scivolare questa storia nell’oblio di una prescrizione che lascerà impuniti i carnefici e distrutta dall’onta del sospetto la vera vittima di un gioco vizioso e violento, Maurizio Distefano.
Ma Maurizio non ci sta, non può starci. Ne ha passate tante ed ha voglia di riprendersi il proprio onore, sente il dovere di farlo per la propria famiglia, per quello che ha patito.
Ha paura, ma sa che non può tornare indietro. Ha conosciuto sulla propria pelle quello di cui sono capaci certi poteri quando si uniscono, anche solo per gioco, anche solo per scherzarci su Facebook, tra un matrimonio ed una giuria. Ha visto come lo hanno schiacciato, ed i suoi occhi mentre ci racconta la sua storia si alzano alla ricerca di quei dolori ingiusti, al pensiero di giudici che hanno giurato di essere imparziali e hanno partecipato al suo scempio.
Ora in Procura non ci sono più D’Agata, in pensione, né la Migliorini trasferitasi nella città natale, Roma.
Rimangono però gli atti gravissimi e le palesi violazioni della legge commesse da Magistrati in Servizio.
Siamo sicuri, anzi certi, che il Procuratore Salvi non ne sappia nulla, poiché è difficile immaginare che chi sa storie simili informi il nuovo Capo delle malefatte passate.
Da questo momento però anche il Procuratore della Repubblica sa e potrà verificare accertare riscontrare e quindi trasmettere gli atti a Messina per chiedere la punizione dei colpevoli, responsabili di questa gravissima vicenda.
Distefano è un uomo distrutto, ma ancor di più potrebbe annientarlo pensare che possano farla franca i suoi carnefici, soprattutto quelli con la livrea della legge.
E l’Opinione Pubblica non può non temere che vicende analoghe, con massacro giudiziario di vittime e totale impunità per profittatori, possano essere alla base di quel sistema che distrugge il tessuto sano della città, devastandone le istituzioni.
Questa è davvero una brutta storia, che raccontiamo gonfi di indignazione e concludiamo con un appello ai tanti giudici per bene e ad una Pubblica Opinione che deve farsi parte attiva.
Non c’è più spazio per le ipocrisie, per le omissioni, perché in questa città si è superato il limite e la vita delle persone non è un gioco da consumare nei salotti buoni tra una chattata ed un aperitivo.
Non è più praticabile il quieto vivere: o si sta dalla parte della Giustizia o si è delinquenti”!!!
Naturalmente per maggiori dettagli, trovate l’articolo completo di tutta la documentazione ed il video del Sig. Distefano sulla pagina web: 

Rita Borsellino: "A te che sei qui a fare memoria, ricorda che sei parte di questa storia e devi continuarla…".

Una chiesa gremita stamani per dare l’ultimo saluto a Rita Borsellino… 
Come ormai consuetudine al termine dei funerali, un lungo applauso ha accompagnato l’uscita dalla chiesa del feretro di Rita, la sorella del giudice Paolo ucciso dalla mafia nel 1992. 
All’esterno, si è raccolta una folla commossa per rendere omaggio ad una donna, che si è impegnata in tutti i modi per ricordare il fratello e quanto da egli compiuto insieme al collega Giovanni… 
Don Luigi Ciotti (fondatore di Libera), al termine delle esequie ha voluto ricordarla così: “Era sempre disponibile con gli altri, con un forte impegno sia civile che nella politica, una politica intesa come servizio per il bene comune. Ricordare Rita significa ricordare una donna di sostanza, com’era suo fratello. E’ stata una delle prime a capire che la memoria delle vittime andava trasmessa ai giovani come impulso di vita e verità, e come il desiderio di costruire un’Italia mai più’ compromessa con le mafie e con i corrotti”. 
Lo stesso arcivescovo Corrado Lorefice, durante l’omelia ha voluto ricordarla così: “Da lei possiamo imparare qualcosa della vera umiltà della fede, il suo era un cuore non avvezzo al compromesso, la sua storia personale l’ha legata alla storia di un popolo, di questa città’ e di un’intera umanità. Mi porto ancora lo sguardo di Rita del 19 luglio quando lei stessa ha voluto la benedizione di quella targa che e’ sotto l’albero di ulivo che parla da se’, come e’ capace di parlare un segno. E su quella targa, citando Antonino Caponnetto, alla fine si legge ‘a te che sei qui a fare memoria, ricorda che sei parte di questa storia e devi continuarla’. E proprio il 19 luglio scorso Rita, in una intervista, ebbe a dire che il modo migliore per ricordare Paolo Borsellino e’ fare memoria. Significa ricordare non un giorno l’anno, ma operare ogni giorno affinché’ il passato non ritorni”.  
Vorrei ricordare la Sig.ra Rita Borsellino con una frase straordinaria, toccante, unica, che solo una donna speciale come Lei poteva esprimere: “Noi non chiediamo vendetta… non solo non la chiediamo, non la sentiamo proprio dentro. Io ho sempre detto che ho avuto un grandissimo dono da Dio, non ho mai provato odio nei confronti di nessuno e ho quasi paura di questo sentimento, ho quasi paura di poter provare odio nei confronti di qualcuno, perché penso che debba essere un sentimento devastante che ti debba far male dentro, che ti debba far vivere male, che ti debba far stare male. Una volta sentivo durante un dibattito la vedova di uno che era stato ucciso dalle Brigate Rosse e lei diceva: “Non posso perdonare perché sto troppo male”. Io le dissi:

“Tu stai troppo male perché non riesci a perdonare”. Perché è vero, perché se tu riesci a entrare in questa ottica particolarissima del perdono di cui adesso vorrei chiarire insieme a voi i termini, se non si riesce ad entrare in questa ottica, in questo meccanismo del perdono, si sta male, si deve stare proprio male, secondo me non si trova pace neanche per un momento. Ho visto persone dichiarare proprio di volere vendetta, di odiare coloro che gli avevano fatto del male e li ho visti sempre stare male, male, male, soffrire in una maniera tormentosa davvero. Io ringrazio Dio perché non ho mai provato questo. Perché non ho mai provato odio e ho quasi paura di potere chissà, qualche volta, scivolare in questa tentazione. Non l’ho mai provato, ma non è merito mio. Credo che sia un dono di Dio perché mi ha aiutato ad accettare questa situazione con serenità, non con rassegnazione. Attenzione, perché questo è assolutamente diverso. Non mi sono mai rassegnata alla morte di mio fratello, fin dal primo momento, quando mi sono resa conto perfettamente che questa morte che veniva sbandierata quasi come una morte inevitabile, non lo era affatto. E’ che nessuno aveva fatto niente per evitarla – il che è diverso, profondamente diverso…”!!!

Il Cavaliere è uscito allo scoperto… è mostra la sua vera natura!!!

Berlusconi… ha buttato giù la maschera: “Per quanto ci riguarda noi rimaniamo coerenti e fedeli al voto del popolo di centro-destra e saremo, perciò molto rigorosi nell’opporci a tutto quello che giudicheremo non positivo per l’Italia e per gli italiani. 
Per questo noi non possiamo che votare ‘no’ alla fiducia a questo Governo”. 
Ed ancora: “Ci opporremo al pauperismo, al giustizialismo, ad ogni atto che metta in pericolo i conti pubblici, il ruolo internazionale del nostro Paese, il lavoro e il risparmio degli italiani, la nostra libertà”.
Speriamo che giunga presto la sentenza definitiva da parte del Tribunale di Strasburgo… così finalmente non lo sentiremo più parlare!!!
Anche perché di quello che ha da dirmi, quell’ex premier incandidabile, io… – mi permetto di rispondere, utilizzando la sua stessa frase, quella concessa ai giornalisti lasciando la sede all’Ance a Roma: “Me ne frego“!!!
Per quanto ci riguarda… sÌ perché  d
insieme al sottoscritto c’è l’80,34 % degli italiani (dal momento che se la matematica non è un opinione, il suo partito Forza Italia ha preso il 14,01 % dei voti, i quali, sommati insieme al partito FdI 4.35% e NCI-UDC 1.30% non superano il 20% dei consensi… precisamente il 19.66%!!!)…
Viceversa, quelli dei cosiddetti populisti e ex suoi alleati, sommano rispettivamente il 32.68% M5Stelle e 17,37% la Lega, a cui sommano i voti di quei partiti,  che da sempre, sono ad egli contrari, mi riferisco difatti a quel centrosinistra costituito da Pd, Leu…ed altri, che sommano ben il 22,85%, a cui tra l’altro, vanno sommati, quella fetta importante d’astenuti… che certamente non vuole vederla neppure nel libro di storia…
Quindi Lei ed i suoi intimi collaboratori, potete dire e fare, quanto più volete… ed anche se dovesse giungere una sentenza per Lei positiva da parte della Cedu (Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali), sappia, che non le servirà a un cazz… perché ormai lei… è il passato di questo paese e non conta più nulla!!! 
Cosa aggiungere, spero che per questi ultimi suoi anni… se ne faccia una ragione!!!  

Iscritti del Pd??? Per una volta, fate la cosa giusta!!!

“Stamattina mi sono alzato, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao…” , interessante riproporre quel canto di ribellione popolare “antifascista”, contro gli estremismi filo-nazionalisti di destra…
Diventato celeberrimo dopo la resistenza, poiché  associato idealmente a quel movimento partigiano italiano…. 

Certo sarebbe bello, se soltanto uno… all’interno di questi attuali cortei, avesse vissuto in prima persona quell’esperienza tragica del nostro paese nel 1945 fino alla formazione della Repubblica Italiana… 
Ma nessuno di loro oggi sa niente d’allora, ma ripropone un testo che parla di un partigiano morto per la libertà…
Ma loro… già proprio loro, cosa sanno di libertà, in particolare di pensiero… sì, cosa ne sanno di democrazia, perché tale diritto include non solo la libertà di manifestare isolatamente o in comune, in pubblico o in privato, ma soprattutto tale diritto include la possibilità libertà di “cambiare”… ma ciascuno di loro, non ha mai cambiato idea, perché è fortemente radicato a quel concetto che da sempre gli è stato inculcato, quasi fosse giusto e corretto, il migliore, l’unico a cui doversi affidare…
Difatti nel nostro paese gli orrori prodotti dal comunismo sono sempre stati un tabù, peraltro considerato in quale modo è stata alterata la storia nei libri o osservando i programmi demenziali che vengono proposti dalla nostra Tv nazionale, si comprende come poco interesse vi sia stato, nel far emergere quanto accaduto non solo in quegli anni… ma fino ai giorni nostri, in tutte quelle nazioni governate sotto l’emblema del “comunismo”!!!
Non aver compreso che Fascismo/Nazismo e Comunismo, sono due specie all’interno dello stesso genere… significa non aver compreso nulla di storia!!!
Entrambi hanno provato a costruire una cosiddetta “società perfetta“, eliminando nel contempo, tutto ciò che si opponeva al raggiungimento dello scopo!!!
Eppure stranamente, dei primi ci si ricorda perfettamente (e non viene mai tenuto conto che proprio in quel periodo, nel nostro paese, erano tutti fascisti e quei pochi ed esigui individui che si erano voluti ribellare a quel sistema dittatoriale, erano stati -nelle migliori circostanze- esiliati dallo stesso…), mentre del secondo gruppo, ,quello per l’appunto comunista, tutto è stato diabolicamente rimosso dalle coscienze. 
Se ciascuno di quegli attuali iscritti, avesse dedicato un po’ del proprio tempo a scoprire cosa fosse realmente accaduto, senza limitare il proprio giudizio artefatto, ecco forse avrebbero compreso come i crimini del comunismo, in questo nostro paese, non sono mai stati sottoposti a una valutazione legittima e corretta, né dal punto di vista storico e neppure da quello morale…
La storia ha preferito dedicarsi sull’argomento in maniera superficiale, in particolare se paragonato al grande approfondimento che è stato fatto sul nazismo, ma anche senza voler utilizzare quel paragone, certamente va detto che su quest’argomento si è trattato troppo poco!!!
Non voler parlare nella storia dei regimi e dei partiti comunisti, dimenticare i viaggi dei nostri esponenti di sinistra in quella loro amata URSS, non apri bocca sui finanziamenti ricevuti negli anni e di quella politica imposta da quella potenza o di quei rapporti sottomessi con quelle rispettive società internazionali comuniste, non riducono le dimensioni criminale di terrore e repressione compiute in quella “democrazia popolare” da quel dittatore Stalin oppure quanto realizzato dall’amico cinese Mao Tze Tung…
Se qualcuno volesse conoscere in cifre gli orrori perpetuati da quei regimi sotto il nome di “comunismo”, sappia che – pur essendo ancora largamente approssimativo per difetto – attraverso di esso, si potrà comprendere la portata dell’enorme gravità…
Già, in URSS: 20 milioni di morti; Cina, 65 milioni di morti; Vietnam, 1 milione di morti; Corea del Nord, 2 milioni di morti; Cambogia, 2 milioni di morti; Europa dell’Est, 1 milione di morti; America Latina, 150.000 morti; Africa, 1,7 milioni di morti, Afghanistan, 1 milione e 500.000 morti, movimento comunista internazionale e partiti comunisti non al potere, circa 10.000 morti…
Il totale come potete vedere si avvicina ai 100 milioni di morti!!!
Ecco, questi sono i numeri di cui nessuno vuole parlare…ma cosa ne sanno di comunismo i nostri partiti di sinistra… o quei suoi leader (o ex leader…) loro vanno con lo Yacth a mare, possiedono lussuose ville e auto da sogno, minch… bello fare il comunista in questo modo… e quei loro iscritti che ancora li votano!!! 
Ma d’altronde – parlando di loro – se per un istante pensate in quali modi viene imposta quella tessera di partito, soprattutto in quelle regioni “rosse”, dove l’iscrizione garantisce vantaggi personali e familiari a quei propri iscritti, mentre di contro lascia a casa quanti la pensano diversamente politicamente…
Prendete ad esempio il sistema “COOP”…  il sistema si comporta come una banca (senza possedere alcun titolo), raccolgono denaro dai soci, che poi rinvestono in scelte finanziarie, il più delle volte errate, le quali stanno provocando fallimenti a raffica… e chi ci rimette sono sempre quei loro soci di minoranza, pensionati e famiglie.
Come dice la pubblicità, “La COOP sei tu”…  ma i soldi non ti ritornano più!!!
La notizia è talmente sconvolgente… che fanno tutti a gara per tenerla nascosta.
Come riportavo sopra, le coop si sono trasformate in banche, senza poterlo essere… ma non essendo formalmente banche, hanno potuto ignorare tutti quei parametri di bilancio che invece le banche devono avere…
Peraltro come non tenere conto dell’ultima manovra finanziaria del governo “Renzi bis” (ovviamente di sinistra…) che ha tenuto conto del debito miliardario necessario, per salvaguardare quelle banche (degli amici degli amici) o anche quanto compiuto nella giornata di ieri… dal governo “gentiloni” (mai legittimato), che ha previsto l’aumento delle imposte indirette nel 2019 e in minor misura, nel 2020, il tutto ovviamente come sempre… a scapito di tutti noi cittadini!!!
Ma d’altronde invece di ribellarsi per quanto compiuto in questi anni di governo Reni-Gentiloni, quei suoi iscritti perdono il loro tempo a cantare “Bella ciao”… nel frattempo questo nostro paese rischia di non uscire più da questa recessione!!!   
Cari iscritti del Pd, ricordatevi che “la libertà di manifestare non può essere oggetto di restrizioni diverse da quelle che sono stabilite dalla legge e che costituiscono misure necessarie in una società democratica, alla pubblica sicurezza, alla protezione dell’ordine, della salute o della morale pubblica o alla protezione dei diritti e della libertà altrui”!!!
Per una volta quindi… provate ad essere moralmente liberi e a fare il bene di questo nostro paese, anche se chiederlo è uno come il sottoscritto, certamente diverso da voi, non avendo mai posseduto alcuna tessera di partito e neppure del supermercato, ma voi provateci lo stesso… ad essere finalmente voi stessi!!!

Casualmente, il "capo dei capi" Totò Riina, in fin di vita…

Ha volte ho l’impressione di essere un precursore dei tempi… si prevedo e accade quanto avevo previsto…
In data 9 giugno di quest’anno avevo scritto un post a riguardo:
ed ora stranamente, la notizia che il boss Totò Riina, è stato ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma… in quanto in fin di vita!!!
Avevo preso per l’appunto allora come accostamento, un bellissimo libro di John Le Carrè, intitolato “Chiamata per il morto” ed avevo espresso alla fine della nota, un mio presentimento… che ora sembra, si stia avverando!!!
Già, dopo aver compiuto 87 anni e aver trascorso questi ultimi 24 anni in carcere (dal 15/01/1993 anno del suo arresto) per le condanne ricevute (26 ergastoli, tra cui proprio quelle per le le stragi di Falcone e Borsellino), ecco che ora si trova in fin di vita…
Ed è veramente strano… perché sembrava che – da quelle sue ultime apparizioni – si sentisse alquanto bene, tanto da dichiarare che voleva parlare…
Di cosa non si sa… ma ora purtroppo essendo in fin di vita, non potrà dire forse quanto voleva…
Certo… qualcuno potrebbe obbiettare che era prevedibile che accadesse una situazione del genere… d’altronde il boss corleonese, aveva ormai raggiunto una età nella quale è prevedibile pensare ad una dipartita…
Ovviamente i medici, dopo essere intervenuti chirurgicamente, hanno già messo le mani avanti, dichiarando che le condizioni del boss, sono da troppi anni compromesse, e che difficilmente avrebbe superato ulteriori interventi…
Strano però che proprio alcuni mesi fa, si ventilava l’ipotesi che il “capo dei capi” potesse lasciare il carcere a causa delle sue condizioni di salute… ed ora, all’improvviso… non ve ne più motivo, in quanto forse sta morendo!!!

Nella sopraddetta circostanza era stato espresso che il soggetto criminale, godeva al’interno di quel penitenziario la massima attenzione ed il rispetto della sua volontà, al pari di qualsiasi altra persona, che versi in analoghe condizioni fisiche…

Di contro, si escludeva la possibilità di liberarlo, in quanto le sue condizioni di salute seppur critiche, permettevano ad egli di potere esercitare ancora un potere criminale, in particolare, proprio nel caso in cui, avesse fatto ritorno a Corleone…

Il sottoscritto questa nota non la comprende… è infermo, moribondo, incapace d’intendere e di volere… oppure è ancora in forze da decidere e comandare all’interno di quell’associazione mafiosa???
Nel dubbio… lasciamolo dov’è, lì dove non può parlare!!!
Ecco infatti che da uno stato definito “lucido e vigile” è passato ad uno stato “vegetale”… poiché in coma.
La verità è che in tutti questi anni, sono in molti ad aver desiderato la morte di quell’uomo… e non parlo dei parenti vittime cadute per mano della mafia, la stessa associazione criminale che egli di fatto dirigeva, bensì, mi riferisco a tutti quegli uomini e donne che opportunamente legati a quello Stato parallelo “deviato e non”, hanno permesso in tutti quegli anni ad egli –attraverso propri uomini istituzionali, politici, dirigenti e militari– non solo di rimanere impunito e latitante per cinquant’anni, ma ancor peggio, d’aver stabilito patti e condizioni, con quell’associazione criminale!!!
Già… come dimenticare quell’infausta trattativa conosciuta col nome “Stato-mafia”…
Cosa aggiungere, con la morte di Riina… vedrete, svanirà un’importante periodo storico, una verità che questo paese ha preferito tenere celata, poiché sono in molti, a non voler che essa possa emergere!!!

Governi, Enti, Istituti, Aziende Nazionali e Società Partecipate, Associazioni varie… tutte accomunate dalla illegalità!!!

Non so se ci avete fatto caso… ma se contate tutti i nominativi “autorevoli” di questa nostra terra… vedrete che sono in molti ad aver dimostrato di essere legati ad un unico movimento… quello del malaffare!!!

A cominciare dai nostri ex Presidenti della regione, passando ai vari presidenti, vice-Presidenti, Consiglieri, ecc… tutti attualmente arrestati o condannati!!!
Un filiera completa, una vergognosa immagine data a scapito di noi onesti cittadini siciliani…
Presidenti di Camera di Commercio, Ance Sicilia, Associazione giovani industriali, Confindustria, Consiglieri d’Amministrazioni… e poi… Inps, Inail, Cassa Edile, Componenti, direttivi, consiglieri, segretari, di società partecipate, per la gestione d’aeroporti, viabilità, risorse umane,  tutti a loro modo impegnati, sui temi della difesa della legalità, della responsabilità sociale e del rispetto delle regole…
Non sono chiaramente io a dirlo… basta scrivere su un motore di ricerca come “google”: arrestato il Presidente… o uno dei titoli di cui sopra  e vedrete da voi stessi… la lunga lista della corruzione!!! 
Tutti personaggi al Top delle loro carriere, uomini che hanno saputo condizionare le regole civili di questa regione e non solo… infatti, attraverso quei legami instaurati, sia con la criminalità organizzata che con il sostegno del potere politico, sono riusciti in breve tempo, a giungere ad una ascesa rapida, sia professionale che personale…
Ed ancora…tutti paladini dell’illegalità… e dire che si promuovevano anche come immagini di quella legalità… quasi fossero da emulare… proprio loro… (minc… ci vuole coraggio!!!).
La verità che da quel 1992 nulla è cambiato…, già, sono cambiati soltanto i suonatori… ma la storia e la musica della nostra Sicilia è rimasta eguale, anzi no… è peggiorata e a pagarne le conseguenze, sono stati soprattutto i cittadini, le aspettative di quei quanti desideravano un futuro migliore!!! 
Una volta i “GIUDICI” ( quelli con la “G” maiuscola… come Chinnici, Terranova, Giacomelli, Borsellino, Falcone, Morvillo… ) morivano perché combattevano per la libertà e contrastavano seriamente i poteri occulti.
Oggi di contro, alcuni “ma….gistr..a…ti“, dimostrano con le loro mancate azioni, non solo di escludersi da quelle lotte ma anzi, approfittando del loro ruolo, beneficiano innanzitutto se stessi (e quanti appartenenti al loro cerchio magico) e nel contempo provano ad impadronirsi di quanto… andrebbe di fatto rigettato!!! 
Comunque, nessuno alla fine pagherà, come mai nessuno… ha mai pagato!!! 
Ne la mafia che ha soltanto perso qualche attore (o meglio una parte di quel braccio armato che si era deciso nelle alte sfere… di far uscire di scena…), ne quanti, hanno partecipato alla cosiddetta “trattativa” e di cui ancora oggi… nulla sappiamo, se non forse… che si dovrebbe riscrivere la storia (certamente differente da come, l’hanno a noi presentata).
Ma per fare ciò bisogna prima trovare gli uomini “giusti”… quelli che non hanno paura, che non debbono scendere a compromessi o mediare per timore che possano emergere propri scheletri, che dimostrano di non aver esitazioni reverenziali nei confronti dei poteri forti e soprattutto… che non si assoggettino a quel persistente silenzio generale, imposto certamente dalle istituzioni!!!
Non meravigliamoci quindi se, le intercettazioni vengono distrutte, se i collaboratori di giustizia non vengono ascoltati, se chi a conoscenza di quei momenti storici, decida quando chiamato, di rimanere in silenzio o non ricordare…
Sono silenzi è vero… ma non fine a se stessi… ognuno di essi trasporta dei messaggi… sì…”subliminali”, per chi deve capire, per far comprendere cioè che tutto è sotto controllo e che noi cittadini, siamo stati opportunamente “sedati” attraverso quelle assidue propagande dei mass media… 
Tutto così può camuffarsi facilmente, le notizie inquietanti non emergono più, vengono anzi il più delle volte “oscurate”… si cerca cioè di tenerle nascoste e se non fosse per quel giornalismo libero, d’inchiesta, investigativo, il più delle volte trasmesso via web e fatto soprattutto da quegli individui indipendenti, autonomi, che tentano in ogni modo di far emergere quanto accada realmente, attività volta nel ricercare, verità e giustizia, ecco, senza di questi, tutto verrebbe censurato o insabbiato!!!
Ora… se si vuole cambiare la storia di questa nostro paese ed in particolare della nostra regione… bisogna sacrificarsi, ognuno nel suo piccolo… si dovrà cercare ogni modo per dialogare e non si potrà più stare in silenzio o far finta che nulla stia succedendo… girandosi dall’altro lato.  
E’ giunto il momento di farci sentire… di cacciare definitivamente questa banda di lestofanti e farabutti!!!
Come diceva quella trasmissione sulla Rai… “La Storia siamo Noi” e questa volta dovrà andare diversamente!!!

Catania… una città morta!

E’ sconfortante dover descrivere in questi termini la città nella quale si vive ed è ancor più deprimente dover riportare tutte quelle peculiari negatività che purtroppo vengono quotidianamente espresse…
Non so quanti di voi ricordano il film di Benigni “ Gionny Stecchino “ in particolare la scena dell’arrivo in Sicilia del protagonista  “Dante”, in macchina dello zio ( l’Avvocato del rassomigliante boss… ) quando descrive le tre “piaghe” per le quali la nostra regione è famosa nel mondo e cioè: siamo conosciuti per qualcosa di negativo, quelle che voi chiamate… piaghe. Una terribile, e lei sa a cosa mi riferisco: L’Etna, il vulcano, ma è una bellezza naturale. Ma ce ne un’altra grave che nessuno riesce a risolvere, lei mi ha già capito… La Siccità! La terra brucia e sicca, una brutta cosa. Ma è la natura… E non ci possiamo fare niente. Ma dove possiamo fare e non facciamo, perché in buona sostanza, purtroppo non è la natura ma l’uomo… Dov’è?… È nella terza di queste piaghe che veramente diffama la Sicilia in patticolare agli occhi del mondo. Eh… Lei ha già capito. E’ inutile che io glielo dica. Mi veggogno a dillo. E’… il traffico! Troppe macchine! E’ un traffico tentacolare, vorticoso, che ci impedisce di vivere e ci fa nemici famigghia contro famigghia, troppe macchine! 
Ecco in quella scena possiamo estrapolare due parole fondamentali, la prima è “una bellezza naturale”, l’altra è rappresentata da “ non è la natura ma l’uomo “!!!
Già, parlare della nostra isola ed in particolare della nostra città, non tenendo conto delle bellezze naturali, artistiche e culturali, sarebbe qualcosa d’ingiusto e riduttivo, perché sono poche quelle città nel mondo che possiedono caratteristiche come quelle presenti da noi, a cominciare da un mare meraviglioso, con paesaggi che passano dai colori della sabbia a quella della roccia lavica, da quelle bianche spiagge finissime a quelle costituite da ghiaia e ciottoli…
Ed ancora, come esprimere la bellezza di questi giorni provocata dal ns. vulcano Etna, eruzioni di fuoco nella notte che scendono ad illuminare un paesaggio con i suoi colori caldi, accesi, scorrimento continuo di uno spettacolo unico ed indescrivibile… 
Ed infine ciò che rappresenta la ns. storia cultura, espressa da architetture, opere d’arti, scritti, ovunque visibili, millenaria presenza costante nelle nostra vite … 
Quanto invece emerge da ciò che non è la natura ma l’uomo, viene tragicamente evidenziato dai dati sconfortanti su come il nostro patrimonio viene utilizzato… dati negativi espressi dalle presenze minime in visita di turisti, nell’isola ed ancor più nella nostra città, Catania…
A parte quindi, solitarie iniziativa legata a qualche concerto organizzato dall’amministrazione pubblica, è soprattutto grazie a quella coraggiosa intraprendenza da parte d’irriducibili commercianti del centro storico che (con la speranza di una possibile ripresa), intervengono a proprie spese per sostenere quella “movida” tanto decantata attraverso, caffè concerto, disco-pub, interventi letterari, teatrali, ecc…, permettendo – chissà ancora per quanto tempo – di sopravvivere e di creare quella pur minima prospettiva occupazionale…
Un turismo abbandonato, lasciato solo, senza alcuna regola e soprattutto mostrando il lato negativo della nostra città: spazzatura ovunque, macchine posteggiate in tripla fila, nessun vigile che regolamenta il traffico, disservizi, strade sporche, bancarelle improvvisate di vu cumprà, rom e mendicati che ci perseguitano senza sosta in richieste caritatevoli, senza dover aggiungere quelle bande improvvisate di delinquenti, che tentano in ogni occasione di scippare qualche portafoglio e/o cellulare…
Qualcuno parla di prevenzione… ma questa è soltanto una bella parola, da proporre nelle solite manifestazioni organizzate, che hanno come unico obbiettivo, quello di voler promuovere qualcuno al suo interno o di realizzare la solita propaganda…  
Una città morta…- provate a guardarla per un istante con occhi critici… non da catanesi doc – vedrete che la città che tanto amiamo non offre nulla…
Mai un concerto interessante, le aree archeologiche d’estate chiuse, i musei ed i palazzi storici barricati, chiuse la sera anche le porte delle chiese, i negozi – anche di sabato sera – giunti alle 21.00 chiudono i battenti quasi ci fosse il coprifuoco ( certamente non li si può biasimare, con questa crisi sono rimasti in pochi quelli che fanno shopping…).   
Ovviamente avrei preferito non toccare il tasto dolente della politica o di quegli uomini scelti in questi anni, in qualità di primi cittadini… uno scempio… non so neanche da chi voler cominciare… ognuno di loro ha lasciato segni così negativi ed indelebili, che ho difficoltà a trovare nella loro gestione un solo pregio e considerato l’elenco numeroso di difetti che potrei qui numerare, comprendo come anni di tali amministrazioni ( di centrodestra e/o centrosinistra ) hanno saputo distruggere – sia socialmente che economicamente – questa nostra città…
Non vedo oggi, come ci si possa salvare dal baratro, perché ad esclusione delle solite belle parole, promesse dei soliti politicanti che tentano di salvaguardare la loro posizione… vi è il nulla…
La cosa assurda che c’è chi ancora crede ed insiste in quel modello di uomini, ecco questi oltre che meritare – per se e per i propri figli – questa attuale situazione, dimostrano tutta la loro complicità riprovevole ed è anche per loro che oggi, grazie alla loro collusione, la città che ne viene fuori è proprio la città che meritano!!! 

Sono stati così portati a leccare quell’unico spiraglio d’elemosina offerto loro dall’onorevole o senatore di turno, che da soli, hanno provveduto ad imbavagliarsi per non gridare ad alta voce ciò che non va…. attendendo sempre qualcun’altro, che faccia al posto loro il lavoro… rappresentazione da sempre del loro agire!!! 

Siamo ancora in attesa di veder trasformare la nostra Playa ( Bonita soltanto in tv… ) in qualcosa tipo Iesolo, Riccione, Viareggio… ( mi voglio allargare… ) Nizza, Cannes o Llorett de Mar…, quei lungomare realizzati in modo indescrivibile che permettono un turismo non soltanto estivo, ma annuale, con alberghi, ristoranti, discoteche, ecc…, su tutto il litorale, che offrono non soltanto servizi ed ospitalità, ma soprattutto che permettono di dare a tutti, quella necessaria possibilità di un lavoro… 
Sì… Catania…, come una bella donna, l’ami ma ti rendi conto che però non è quella giusta per te. La lasci, poi quando sei lontano ti rendi conto che le tue giornate sono tristi senza di lei. Pian piano allora dimentichi i guai ed i tormenti e rincominci a pensarla, a pregare di voler ritornar da lei. Si dice che l’amore fa male, ma è altrettanto vero, che la mancanza di quel particolare amore distrugge ancora di più…
Peccato che io oggi di quell’amore per questa città ne veda soltanto i resti…, già un città cadavere… in completa putrefazione!!!

Tra i due litiganti il terzo gode…

Ci siamo è finita…
Finalmente iniziano ad arrivare i risultati di questa tormentatissima campagna elettorale europea… poco europea molto italiana.
Vince Renzi, anzi stravince con un buon 42% mentre i due litiganti Grillo ed il cav… finiscono secondo e terzo, ripsettivamente con un 20 % il primo e con forza Italia fermato al 15,60%!!!
Un vero plebiscito per il Partito democratico, che nemmeno si aspettava di ricevere così tanti consensi e soprattutto per il suo leader che è riuscito a trasmettere agli Italiani quello spirito unitario dove ognuno conta, come riportava il suo hastag unoxuno: rabbia vs speranza, protesta vs proposta, vaffa vs idee. Cambiare l’Italia, non insultare gli italiani.
Lo slogan, in realtà, nasceva dalla lettera che Renzi ha inviato agli elettori delle primarie del Pd, per mobilitarli in vista del voto di ieri, domenica e cioè:
Se davvero credi che l’Europa debba cambiare e che possa farlo grazie all’Italia, dacci una mano.
Uno per uno, riprendiamoci la bella politica, quella fatta con passione e onestà.
Uno per uno, riprendiamoci la speranza, contro gli insulti di chi scommette per il fallimento dell’Italia.
Uno per uno, riprendiamoci la fiducia.
Certamente ora nel M5Stelle si ci interroga se qualcosa in strategia elettorale sia mancata, quanto sia da imputare a Beppe Grillo, quanto è venuto a mancare con la scelta delle preferenze, soggetti a cui è stata data poco la parola e quindi rimasti ai più sconosciuti e per questo quasi nulla incisivi nel sistema voto, ed infine quanto ha condizionato l’aver alzato la tensione sociale, che non ha fatto altro che spaventare tutti coloro che un cambiamento lo desiderano, ma che non vogliono perdere quanto già possiedono…
Cosa dire di Forza Italia… ormai in completo declino se non fosse altro che si salva proprio grazie al voto di preferenza… di quei suoi uomini che prendono i voti non per il partito che rappresentano, ma per il loro nome, per quanto si è fatto nel corso di questi anni, per le amicizia raccolte nel corso di una vita politica o per quante portate loro da parenti e poteri economici trasversali…
Forza Italia ormai è finita, quel Centro-destra tanto in questo ventennio osannato si sta pian piano spegnendo, e chissà forse per le prossime politiche, soltanto il rimescolare nuovamente insieme tutte quelle forze oggi disperse, ma che da sole non hanno trovato alcun riscontro elettorale, potrà tentare di raggiungere un insperato 22-25%… niente in confronto del 42% sopra e che con una politica di vero cambiamento e di rinnovazioni, potrebbe anche giungere al 51%!!!
La lega di Salvini si salva… in Nord italia si sono dimenticati presto delle truffe fatte dai loro ex leader, ma soprattutto avendo goduto in quei periodi di politiche vantaggiose, sia per le industrie che per l’agricoltura, ecco che hanno pensato bene, che forse era molto meglio per le regioni del Nord, ritornare tutti all’ovile…
Alfano leader del Ncd è andato male… si salva soltanto perché in extremis ha raggiunto quel fatidico 4%, viceversa a quest’ora sarebbe stato mandato a casa…
Difatti caro Angelino, non è riuscito nemmeno a sfruttare la propria posizione privilegiata e cioè quella di essere all’interno della coalizione di Governo, con Ministri, Governatori, Capogruppo, Presidenti, Consiglieri ecc…, personaggi che contavano tutti su numeri importanti, ma che da soli hanno inciso poco e se non fosse stato proprio per la ns. Regione, la sua tanto cara… Sicilia, che gli ha permesso di raggiungere grazie anche all’appoggio dei voti dell’Udc quel minimo scarto per godere di qualche seggio…
Ed infine un riconoscimento va alla Lista Tsipras che di poco è riuscita a superare lo sbarramento del 4% e che ha permesso loro l’ingresso nel parlamento Ue.
Cosa aggiungere, in questa campagna elettorale abbiamo sentito di tutto e di più, c’è chi dice che regalerà 80 euro, chi ha promesso di restituire l’Imu, chi taglierà le spese pubbliche, chi ha denunciato gli apparati dello Stato e chi si è fatto forte di questi ultimi, chi ha promesso l’abolizione delle imposte e chi riuscirà alla fine a non mantenere nulla di quanto sopra…
Come si dice staremo a vedere, intanto in Europa una cosa è certa, i partiti fortemente nazionalisti vincono e sono ritornati quelli di ispirazione estremista, sia di destra che di sinistra… vincono i partiti euro-scettici e soprattutto quelli anti-immigrati, un seme d’odio antisemita sta purtroppo rinascendo… 
Questa nuova gioventù, malcontenta, piena di odio e rancore, che odia il proprio paese perché li ostacola e non permette loro di vivere liberi, che pretendono di ricevere tutto senza fare niente, che esigono di essere trattati da adulti perché hanno in se la forza data loro dall’età, che non sopporta i rimproveri, che giudica tutto e tutti e che non vogliono essere giudicati, nessun ostacolo può essere interposto dinnanzi al loro cammino… e non importa se questi si chiami genitore, professore, anziano… niente ormai ha più valore se non la convinzione che soltanto attraverso il cambiamento ed una ideologia nazionalista, si può definitivamente cambiare questo sistema….
Non conoscono o non hanno avuto in questi anni avere interesse a studiare quanto la storia recente ci ha purtroppo mostrato in vittime e sofferenze, un’odio nazionalista che la ns. generazione ed ancor più questa dei nostri giovani non ha conosciuto, vissuti nella bambagia tra il possedere l’ultimo modello di smartphone e riportando le altrui discussioni attraverso il web…
Un passato che ritorna, un presente che fa paura…

Nude sulla casse da morto…

Che dopo la morte ci possa essere un’altra vita… e l’auspicio di quanti oggi credono che dopo questa, c’è ne possa essere una migliore, speranza di quanti, in particolare oggi stanno soffrendo…
L’immaginazione comunque non trova mai ostacoli e pensare che da morti, ci si possa ritrovare circondato da giovani e belle donne è certamente l’aspirazione e l’illusione di molti uomini….

Chissà quanti opterebbero per il secondo girone dell’inferno, quello dei lussuriosi, amor ch’a nullo amato amar perdona.., ed in quel essere sbattuti nella bufera infernal che mai non resta, trovandosi trascinati di qua e di là….
Questo essere stati nella vita sentimentale ambigui, peccatori carnali, ecco sì… come Paolo e Francesca, Elena e Paride, ed allora questo nostro spirito, che in vita è stato travolto dalla passione sessuale, da quell’istinto veicolo dell’amore, strumento di seduzione e lussuria, intrigato momento carnale di piacere e tradimento, gioco a due in cui preda e cacciatore, si alternano in modo repentino, per terminare in una scelta quasi prestabilita: l’abbandono a quel piacere sessuale, godimento fisico di  un’erotismo che genera pulsione, negazione sublime alle ragioni dell’amore…
Ed è così quindi, che il titolare di una società che produce bare, la Lindner, ha scelto in Polonia di far posare per un calendario pubblicitario, delle modelle attraenti ed ovviamente nude, accanto a quelle casse da morto…, chissà forse il vero messaggio era rappresentato nella circostanza, che questa vicinanza tra corpi…, dovrebbe dovuto fare resuscitare il morto….

Ora la Chiesa polacca, ha immediatamente condannato questo pubblicità, dichiarando appunto, che la morte è un passaggio fondamentale della vita umana, momento di tristezza e di grande rispetto e non può essere gratuitamente associata al sesso…

La Società si giustifica, dicendo che volevano paragonare, la bellezza di un corpo con quella delle loro bare, altrettanto belle.., ed anche perché alla fine entrambe, non rappresentano altro, che il contenitore di quella essenza fondamentale chiamata anima…

E’ quindi nuda è la bara è nuda deve essere la modella, dove il serpente, lascia definitivamente andare via quel corpo ormai senza vita, che ai tempi, tentato…, l’aveva condotto da quel celestiale paradiso, alla tormentata terra… 
E’ siccome ad ogni fine c’è sempre un inizio, ecco che questo calendario riproduce e contrappone la concezione brutale della morte… alla bellezza della vita!!!
L’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine, l’origine ed il punto d’arrivo…, una legge naturale a cui non ci si può sottrarre…, ed allora, ecco che le due cose sono tangibili, cioè quel primo contatto con la morte e proprio come con il sesso, un’esperienza nuova, qualcosa di unico nella vita di una persona, perché la conclude e perché intorno elabora riflessioni personali, che non sono traducibile con altre esperienze…
Ecco quindi che il nostro corpo, nel momento in cui avverte che quella giovane bellezza va sempre più scomparendo, guardandosi ora allo specchio si accorge che nulla è più come prima, ed allora, ecco che inizia a sentire la morte come qualcosa di naturale, in particolare quando vede questo corpo logorarsi, ammalarsi ed invecchiare; ecco che questo deperire fisicamente, induce a vedere la morte, quasi come una soluzione liberatoria…

Il corpo una volta attraente, risulta non più idoneo a contenere quello spirito che finora ci aveva supportati in vita, creando la consapevolezza ed il desiderio a quella nuova condizione, che ha da sempre caratterizzato l’uomo e la sua storia…

Ed è così quindi, che la bara si eleva a nuova raffigurazione, involucro di un corpo, ormai soggetto a decomposizione…

Nude sulla casse da morto…

Che dopo la morte ci possa essere un’altra vita… e l’auspicio di quanti oggi credono che dopo questa, c’è ne possa essere una migliore, speranza di quanti, in particolare oggi stanno soffrendo…
L’immaginazione comunque non trova mai ostacoli e pensare che da morti, ci si possa ritrovare circondato da giovani e belle donne è certamente l’aspirazione e l’illusione di molti uomini….

Chissà quanti opterebbero per il secondo girone dell’inferno, quello dei lussuriosi, amor ch’a nullo amato amar perdona.., ed in quel essere sbattuti nella bufera infernal che mai non resta, trovandosi trascinati di qua e di là….
Questo essere stati nella vita sentimentale ambigui, peccatori carnali, ecco sì… come Paolo e Francesca, Elena e Paride, ed allora questo nostro spirito, che in vita è stato travolto dalla passione sessuale, da quell’istinto veicolo dell’amore, strumento di seduzione e lussuria, intrigato momento carnale di piacere e tradimento, gioco a due in cui preda e cacciatore, si alternano in modo repentino, per terminare in una scelta quasi prestabilita: l’abbandono a quel piacere sessuale, godimento fisico di  un’erotismo che genera pulsione, negazione sublime alle ragioni dell’amore…
Ed è così quindi, che il titolare di una società che produce bare, la Lindner, ha scelto in Polonia di far posare per un calendario pubblicitario, delle modelle attraenti ed ovviamente nude, accanto a quelle casse da morto…, chissà forse il vero messaggio era rappresentato nella circostanza, che questa vicinanza tra corpi…, dovrebbe dovuto fare resuscitare il morto….

Ora la Chiesa polacca, ha immediatamente condannato questo pubblicità, dichiarando appunto, che la morte è un passaggio fondamentale della vita umana, momento di tristezza e di grande rispetto e non può essere gratuitamente associata al sesso…

La Società si giustifica, dicendo che volevano paragonare, la bellezza di un corpo con quella delle loro bare, altrettanto belle.., ed anche perché alla fine entrambe, non rappresentano altro, che il contenitore di quella essenza fondamentale chiamata anima…

E’ quindi nuda è la bara è nuda deve essere la modella, dove il serpente, lascia definitivamente andare via quel corpo ormai senza vita, che ai tempi, tentato…, l’aveva condotto da quel celestiale paradiso, alla tormentata terra… 
E’ siccome ad ogni fine c’è sempre un inizio, ecco che questo calendario riproduce e contrappone la concezione brutale della morte… alla bellezza della vita!!!
L’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine, l’origine ed il punto d’arrivo…, una legge naturale a cui non ci si può sottrarre…, ed allora, ecco che le due cose sono tangibili, cioè quel primo contatto con la morte e proprio come con il sesso, un’esperienza nuova, qualcosa di unico nella vita di una persona, perché la conclude e perché intorno elabora riflessioni personali, che non sono traducibile con altre esperienze…
Ecco quindi che il nostro corpo, nel momento in cui avverte che quella giovane bellezza va sempre più scomparendo, guardandosi ora allo specchio si accorge che nulla è più come prima, ed allora, ecco che inizia a sentire la morte come qualcosa di naturale, in particolare quando vede questo corpo logorarsi, ammalarsi ed invecchiare; ecco che questo deperire fisicamente, induce a vedere la morte, quasi come una soluzione liberatoria…

Il corpo una volta attraente, risulta non più idoneo a contenere quello spirito che finora ci aveva supportati in vita, creando la consapevolezza ed il desiderio a quella nuova condizione, che ha da sempre caratterizzato l’uomo e la sua storia…

Ed è così quindi, che la bara si eleva a nuova raffigurazione, involucro di un corpo, ormai soggetto a decomposizione…

Sicilia e le sue 47 liste…

A differenza di quegli Stati, dove la politica è rappresentata da un democrazia dell’alternanza e di bipartitismo, ecco che da noi in Italia invece, il cocktail politico, ha portato a frammentare sempre più i partiti ed a dimezzare questi, in una moltitudine indifferenziata, di nomi e di simboli…
In tutto questo però la Sicilia è ancora più brava…, ed allora con l’avvicinarsi delle prossime elezioni regionali, sono state presentate ben 47 liste… e mentre uno potrebbe anche pensare che tutto ciò rappresenti una alternanza e particolareggiata proposta politica, questa invece non è altro, se non la carenza stessa della politica e dei suoi non degni rappresentanti…
Ogni giorno assistiamo a porcate di ogni maniera, l’ultima proprio di questi giorni nella Regione Lazio   ( che, se fosse avvenuta in Sicilia, avrebbero detto che era colpa della mafia…, questa serve sempre a giustificare le proprie nefandezze… ) e sono anni per non dire decenni, che questi Sig.ri ( per così dire… ) pur avendo perso ogni forma di credibilità, sono ancora oggi qui a presentarsi, con questi visi stampati e sorridenti… e non si capisce cosa ci sia da ridere in un momento invece così tragico… venendoci nuovamente a formulare proposte a cui non credono, ma che da loro o dai loro partiti non sono state in questi anni realizzate!!!
Non hanno ancora capito che di loro non ci convince ormai più nulla… hanno perduto irrimediabilmente anche quel poco di stima personale che poteva accompagnarli… e che ora, anche coloro che hanno in questi anni creduto alle loro frottole, si sono dovuti ricredere e finalmente cominciano a vedere i fatti per come sono…
L’obiettivo di ogni politico è quello di pensare per se e per i propri cari… vediamo ogni giorno con quale leggerezza ci vengono riproposti oggi i figli, fratelli ecc…, come se già quanto da loro mal realizzato, non bastasse a farci pentire ad averli avuti nostri indegni rappresentanti…
In un clima di sfiducia generale, qualcuno invocando programmi di legalità e correttezza morale, vorrebbe farsi passare quale nuova Pulzella d’Orléans, quasi fosse elevata a nuova vergine morale di democrazia…, ma per favore…
Ormai comunque gli elettori non ne vogliono più sapere… e state certi che se a livello regionale cambierà qualcosa ma sempre poco – già in questo noi Siciliani siamo specializzati, nell’essere cioè particolarmente pecoroni… e la dimostrazione vi è data dall’osservare in questi giorni le sedi dei candidati, sono tutte piene come i panifici… solo che quelli sono stabili, mentre queste provvisorie…, un po come le farfalle… nascono e muoiono in pochi giorni, il tempo delle elezioni… e state certi che pur di accontentarvi tutti…, si poseranno gentilmente un po di qua ed un po di là… e poi naturalmente provvisorie, perché finite le elezioni non troverete più… ne loro ne le loro sedi…
Ma per fortuna dove noi da sempre manchiamo, ci penserà a breve qualcun’altro… e sempre stata così la nostra Storia, infatti vedrete che ai  livello Nazionale compenserà questi nostri risultati, blindando e controllando i flussi economici verso la nostra Regione e facendoci adottare politiche severe sul piano finanziario, in una logica di continuità e pianificazione, con quanto finora realizzato dal Prof. Monti…
Ma se anche noi Siciliani oggi facessimo la nostra parte, cioè se provassimo almeno per una volta, ad essere coerenti con noi stessi, chissà forse la speranza di vedere migliorare questa nostra Isola, non sarebbe soltanto un’idea distante…, ma potrebbe trasformarsi a breve anche in realtà… 

Sicilia e le sue 47 liste…

A differenza di quegli Stati, dove la politica è rappresentata da un democrazia dell’alternanza e di bipartitismo, ecco che da noi in Italia invece, il cocktail politico, ha portato a frammentare sempre più i partiti ed a dimezzare questi, in una moltitudine indifferenziata, di nomi e di simboli…
In tutto questo però la Sicilia è ancora più brava…, ed allora con l’avvicinarsi delle prossime elezioni regionali, sono state presentate ben 47 liste… e mentre uno potrebbe anche pensare che tutto ciò rappresenti una alternanza e particolareggiata proposta politica, questa invece non è altro, se non la carenza stessa della politica e dei suoi non degni rappresentanti…
Ogni giorno assistiamo a porcate di ogni maniera, l’ultima proprio di questi giorni nella Regione Lazio   ( che, se fosse avvenuta in Sicilia, avrebbero detto che era colpa della mafia…, questa serve sempre a giustificare le proprie nefandezze… ) e sono anni per non dire decenni, che questi Sig.ri ( per così dire… ) pur avendo perso ogni forma di credibilità, sono ancora oggi qui a presentarsi, con questi visi stampati e sorridenti… e non si capisce cosa ci sia da ridere in un momento invece così tragico… venendoci nuovamente a formulare proposte a cui non credono, ma che da loro o dai loro partiti non sono state in questi anni realizzate!!!
Non hanno ancora capito che di loro non ci convince ormai più nulla… hanno perduto irrimediabilmente anche quel poco di stima personale che poteva accompagnarli… e che ora, anche coloro che hanno in questi anni creduto alle loro frottole, si sono dovuti ricredere e finalmente cominciano a vedere i fatti per come sono…
L’obiettivo di ogni politico è quello di pensare per se e per i propri cari… vediamo ogni giorno con quale leggerezza ci vengono riproposti oggi i figli, fratelli ecc…, come se già quanto da loro mal realizzato, non bastasse a farci pentire ad averli avuti nostri indegni rappresentanti…
In un clima di sfiducia generale, qualcuno invocando programmi di legalità e correttezza morale, vorrebbe farsi passare quale nuova Pulzella d’Orléans, quasi fosse elevata a nuova vergine morale di democrazia…, ma per favore…
Ormai comunque gli elettori non ne vogliono più sapere… e state certi che se a livello regionale cambierà qualcosa ma sempre poco – già in questo noi Siciliani siamo specializzati, nell’essere cioè particolarmente pecoroni… e la dimostrazione vi è data dall’osservare in questi giorni le sedi dei candidati, sono tutte piene come i panifici… solo che quelli sono stabili, mentre queste provvisorie…, un po come le farfalle… nascono e muoiono in pochi giorni, il tempo delle elezioni… e state certi che pur di accontentarvi tutti…, si poseranno gentilmente un po di qua ed un po di là… e poi naturalmente provvisorie, perché finite le elezioni non troverete più… ne loro ne le loro sedi…
Ma per fortuna dove noi da sempre manchiamo, ci penserà a breve qualcun’altro… e sempre stata così la nostra Storia, infatti vedrete che ai  livello Nazionale compenserà questi nostri risultati, blindando e controllando i flussi economici verso la nostra Regione e facendoci adottare politiche severe sul piano finanziario, in una logica di continuità e pianificazione, con quanto finora realizzato dal Prof. Monti…
Ma se anche noi Siciliani oggi facessimo la nostra parte, cioè se provassimo almeno per una volta, ad essere coerenti con noi stessi, chissà forse la speranza di vedere migliorare questa nostra Isola, non sarebbe soltanto un’idea distante…, ma potrebbe trasformarsi a breve anche in realtà…