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Non siete eredi dei padri, ma dei figli che quei padri hanno ucciso.

Sì… avrei dovuto pubblicare questo post alcuni giorni fa, ma purtroppo alcuni impegni ed altri post che avevo preparato hanno avuto la precedenza e quindi ho dovuto posticipare questa pubblicazione.

C’è però un motivo più profondo: quando la notizia mi ha raggiunto, sono rimasto senza parole. È un paradosso, perché le sue sono state tra quelle che più mi hanno trasmesso la vicinanza e la forza di Peppino Impastato.

Oggi, provando a superare quello sconforto, voglio unirmi al ricordo di Luisa Impastato che dice: ci lascia un altro pezzo grande della nostra storia, una storia di ragazzi che volevano cambiare il mondo sfidando il potere della mafia. Con profonda gratitudine e sincera tristezza salutiamo Salvo Vitale, fondatore di Radio Aut e da sempre testimone della lotta, che ha incarnato con straordinaria coerenza il senso più autentico della testimonianza quotidiana. La sua voce è stata un esempio luminoso di libertà e responsabilità, capace di guidare intere generazioni a comprendere che il cambiamento nasce da ciascuno di noi.

Era lui, nel film “I cento passi”, a essere interpretato da Claudio Gioè nel momento del monologo più straziante e vero, quello che squarcia il velo dell’omertà. In quel monologo diceva: domani leggerete che Peppino si è suicidato, che ha abbandonato la politica e la vita, come Pinelli, come Feltrinelli, tutti suicidi. Poi non leggerete proprio niente, perché i giornali parleranno di altro, perché chi se ne frega del piccolo siciliano di provincia. E concludeva, con un’amarezza che era un pugno nello stomaco per tutti: spegnete questa radio, tanto si sa che niente può cambiare, e diciamolo una volta per tutte che noi siciliani la mafia la vogliamo, perché ci dà sicurezza, perché ci identifica, perché ci piace. Noi siamo la mafia!
Ma Salvo Vitale, quel ragazzo di Cinisi nato nel 1943, amico e compagno di battaglie di Peppino Impastato, a quella rassegnazione non si è mai arreso, nemmeno nei momenti più difficili. Ha invece custodito e rinnovato la memoria collettiva, trasformandola in azione concreta.

Difatti, dopo la morte di Peppino, ha continuato la sua attività attraverso “Radio Aut”, lavorando senza sosta per cercare la verità, puntando il dito contro il boss Gaetano Badalamenti, insegnando storia e filosofia ai giovani, perché la cultura arrivasse a tutti. Con le sue parole, i suoi gesti e il suo impegno costante ha mostrato cosa significhi contrastare le mafie sul piano civile e culturale, senza paura, senza piegarsi.

Ecco perché a lui va la mia gratitudine, sì… per la strada che ha tracciato con dignità e coraggio, una strada lastricata dalla forza semplice di persone che non hanno accettato di essere “Nuddu ammiscatu cu nenti”, un esempio, insieme a quello di Peppino, che ogni giorno orienta il mio cammino, già… di chi crede – ancora tra mille difficoltà – nella giustizia e soprattutto nella democrazia, ricordando a me e a tutti voi, che la vera sicurezza non viene dalla sottomissione, ma dal riscatto!

Mafia e antimafia, tra riforme e passi indietro! – Parte seconda.

E allora, continuando con quanto riportato ieri, entro nel merito per esperienza diretta di ciò che accade a un cittadino che decide di compiere il proprio dovere, senza che quest’ultimo abbia alcuna necessità morale di prendere a esempio gli insegnamenti di quegli uomini coraggiosi dello Stato, ricordati nel discorso del procuratore Di Matteo, non solo come vittime della mafia, ma per la loro dedizione e professionalità.

Osservare quella foto in cui due di quei magistrati sono ritratti sorridenti insieme, già… quanti di voi l’avranno vista esposta in bella mostra, quasi fosse un altarino, appesa alle pareti di quegli uffici istituzionali, come se la loro semplice presenza bastasse a motivare moralmente chi vi lavora. Già, se solo un’immagine potesse trasmettere quei veri valori, quel senso di servizio e devozione per l’incarico ricoperto. Ma se andiamo a scavare, scopriamo come la maggior parte di quei soggetti abbia ottenuto quel ruolo non per merito, non attraverso un concorso pubblico, ma grazie alla solita raccomandazione politica. E allora, ditemi, cosa possiamo aspettarci da chi si è già compromesso in partenza?

Ecco perché ritengo ormai inutile continuare a organizzare incontri per parlare di mafia, collusioni, corruzione, di un “sistema tentacolare e sedimentato”. Già… invece potrei gentilmente invitare i due procuratori, Ardita e Di Matteo, a una giornata al mare, sì, per fare un bel bagno e parlare del nostro Paese, o meglio, della mia meravigliosa isola, la Sicilia, con la sua cultura, la sua cucina, le sue tradizioni, il mare e la montagna, un paradiso per chi cerca relax e bellezza. Peccato che la realtà sia un’altra: viviamo in una terra marcia, da nord a sud, dove la maggior parte dei miei connazionali si è piegata a quel sistema clientelare e tentacolare chiamato politica, e nei casi più gravi si è lasciata foraggiare come pecore dalla criminalità organizzata, con buste e mazzette che arrivavano puntuali ogni mese.

E allora, mi rivolgo a quella parte sana che ancora esiste, esigua ma a cui voglio ancora credere, anche se ancora troppo timida nel compiere il proprio dovere e denunciare ciò che avviene illegalmente intorno a sé. Domani descriverò cosa succede quando qualcuno prova a fare la cosa giusta, sia come cittadino che come professionista.

Ma permettetemi di chiudere con un messaggio che ho ricevuto su WhatsApp dalla mia amica Romj, che ho menzionato nel post di ieri: “Nicola, ti ringrazio per avermi avvisato dell’intervista ai due procuratori. Come sempre, belle parole, ma nessuna risposta per chi, come me o te, si è esposto in prima linea. Oggi, senza entrare nei dettagli, nonostante tre condanne contro un professionista grazie alle nostre denunce, il sistema giudiziario continua a proteggerlo, lasciando in ostaggio lo Stato, l’amministratore giudiziario e 800 famiglie. In questi anni ho subito aggressioni, minacce, danni alla mia casa, costruita con sacrifici. La mia vita è trascorsa tra tribunali e uffici, sono testimone per due Procure, eppure nessuno mi ascolta. Alcuni magistrati sono scappati davanti alle mie richieste. Le associazioni antimafia tacciono, e la stampa d’inchiesta, quella che fa gli eroi quando conviene, ha avuto paura della complessità del caso e delle persone coinvolte. Nicola, nel mio cuore credo ancora nella giustizia, ma il problema è che non c’è nessuno che ascolta…”

Ecco perché scrivo. Perché quando le istituzioni tacciono, quando i magistrati voltano le spalle, quando la stampa ha paura, resta solo la voce di chi, come Romj, continua a lottare nonostante tutto. E questa voce non può rimanere inascoltata.

Sventato dai carabinieri un furto ad una Società che opera da anni con professionalità (e aggiungerei audacia…) nella vendita di macchinari industriali.

Cosa dire… per fortuna il colpo non è riuscito, grazie anche all’intervento dei militari dell’Arma…

Certo, dopo aver ascoltato ieri sera il notiziario della Rai su quanto accaduto nella nostra isola (mi riferisco al recupero nei giorni scorsi da parte delle forze del’ordine di un cospicuo arsenale), ed ora, riascoltare di un furto tentato a una Società che opera nel commercio di macchinari industriali, lascia certamente  noi cittadini attoniti!!!

Qualcosa non sta funzionando e la dimostrazione è proprio quel mancato controllo del territorio che secondo il sottoscritto difetta di un serio coordinamento – vedasi quanto scritto ad inizio anno – https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/01/controllo-del-territorio-in-sicilia.html, infatti quanto ora accaduto rappresenta (solo in parte) la punta dell’iceberg, poichè il resto del malaffare resta inabissato e opportunamente celato ( per ovvi motivi…) dalle nostre Istituzioni!!!

Peraltro, basti osservare le politiche di governo messe in campo per comprendere quanto sterili siano le lotte di contrasto alla criminalità che sopravvivono grazie a momenti sporadici, frutto principalmente del grande sacrificio individuale e/o di reparto di uomini e donne di quelle forze di polizia che cercano costantemente – aggiungerei in maniera coraggiosa – di lottare contro questa diffusa illegalità!!!

A conferma di quanto sopra, sono stati proprio quest’ultimi a intervenire immediatamente insieme alla pattuglia di vigilanza privata presso quella Società ove si stava compiendo il furto e seppur i malviventi avevano parcheggiato un mezzo di traverso per occupare la carreggiata e impedirne l’accesso, i militari e le guardie giurate, senza la minima esitazione, si sono diretti all’interno di quell’area, dove all’incirca una decina di soggetti stavano effettuando il furto, gli stessi che poi – resosi conto d’esser stati scoperti – sono fuggiti a piedi tra la fitta vegetazione… 

Difatti quest’ultimi, inseguiti dai militari hanno dovuto abbandonare la refurtiva, recuperata dalle forze dell’ordine e restituita al legittimo proprietario. 

I ladri sono ora ricercati e sul caso indagano i carabinieri per risalire ai componenti della banda.

Cosa dire… occorre intervenire in maniera concreta, già… basta recrudescenza di furti ai danni delle attività commerciali che creano gravi difficoltà a quegli esigui e dire “coraggiosi” operatori economici, che ancora oggi provano (con le loro uniche forze…) a rimanere in questa terra, pur sapendo d’esser circondati ovunque da fenomeni criminali… 

Basta chiacchiere e tempo d’intervenire in maniera decisa e severa, sì… anche con la presenza dell’esercito https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/01/in-sicilia-ma-non-solo-ce-bisogno.html se ciò dovesse rendersi necessario, perché continuare così – con tutto quello a cui quotidianamente assistiamo – non è più possibile!!! 

Odio gli indifferenti…

Credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani“!!! 

Non pos­sono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città, chi vive veramente non può non essere cit­tadino e parteggiare: indifferenza è abulia, è paras­sitismo, è vigliaccheria, non è vita. 

Ecco perché odio gli indifferenti… 

L’indifferenza è il peso morto della storia, è la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splenden­ti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall’impresa eroica. 

Ma d’altronde sappiamo bene come l’indifferenza operi potentemente nella storia…

Sì… opera passivamente, ma opera!!!

E’ la fatalità è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costrutti; è la materia bruta che si ribella all’intelligenza e la strozza. 

Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare non è tanto dovuto all’iniziativa dei pochi che operano, quanto all’in­differenza, all’assenteismo dei molti. 

Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggrup­pare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, las­cia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. 

La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. 

Dei fatti matu­rano nell’ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita colletti­va, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa…

I destini di un’epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati, delle ambizioni e passioni personali di piccoli gruppi attivi, e la massa degli uomini ignora, perché non se ne preoccupa. 

Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare; ma la tela tessuta nell’ombra arriva a compimento: e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. 

E questo ultimo si irrita, vorrebbe sottrarsi alle con­seguenze, vorrebbe apparisse chiaro che egli non ha voluto, che egli non è responsabile. 

Alcuni piag­nucolano pietosamente, altri bestemmiano oscena­mente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi anch’io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe suc­cesso ciò che è successo? 

Ma nessuno o pochi si fanno una colpa della loro indifferenza, del loro scetticismo, del non aver dato il loro braccio e la loro attività a quei gruppi di cittadini che, appunto per evitare quel tal male, combattevano, di procu­rare quel tal bene si proponevano. 

I più di costoro, invece, ad avvenimenti compiu­ti, preferiscono parlare di fallimenti ideali, di pro­grammi definitivamente crollati e di altre simili piacevolezze. 

Ricominciano così la loro assenza da ogni responsabilità. E non già che non vedano chiaro nelle cose, e che qualche volta non siano capaci di prospettare bellissime soluzioni dei problemi più urgenti, o di quelli che, pur richiedendo ampia preparazione e tempo, sono tuttavia altrettanto urgenti!!!

Ma queste soluzioni rimangono bellissimamente infeconde, ma questo contributo alla vita collettiva non è animato da alcuna luce morale; è prodotto di curiosità intellettuale, non di pungente senso di una responsabilità storica che vuole tutti attivi nella vita, che non ammette agnosticismi e indifferenze di nessun genere. 

Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia, il loro piagnisteo di eterni innocenti… 

Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. 

E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime… 

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze virili della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. 

E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. 

Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano nel sacrifizio; e colui che sta alla finestra, in agguato, voglia usufruire del poco bene che l’attività di pochi procura e sfoghi la sua delusione vituperando il sacrificato, lo svenato perché non è riuscito nel suo intento.  

Vivo, sono partigiano, perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti!!!

C'è in questo nostro paese chi si sacrifica e chi purtroppo, rema contro!!!

C’è una bellissima frase del Mahatma Gandhi che diceva: “Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio. Se si fa una cosa apertamente, si può anche soffrire di più, ma alla fine l’azione sarà più efficace. Chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vince”.
Ma per vincere in questo paese, non basta combattere contro quel sistema corruttivo e collusivo, ma bisogna lottare anche contro una parte di quegli uomini e donne delle Istituzioni, che evidenziano sospetti sulle metodologie adottate e manifestano solitamente in quei loro atti (o nelle azioni intraprese), comportamenti ambigui che rasentano l’illecito giudiziario…
D’altronde quanto sopra, appartiene a quella cosiddetta “questione morale” che abbiamo visto in questi anni, toccare molti uomini di questo paese, dai nostri parlamentari fino a coloro che operano nelle nostre Pubbliche Amministrazioni e che hanno certamente creato in noi cittadini, preoccupazione e sconcerto…
La questione morale sappiamo come tocchi varie realtà sociali, ma ancor più preoccupante sta diventando la questione della sicurezza, che proprio in questi giorni, a seguito della tragedia di Genova, a fatto emergere una disastrosa condizione di gran parte delle nostre infrastrutture… 
Certo non tutti in questo paese sono stati inermi… 
Come non ricordare in questa circostanza, il sacrificio di quegli uomini eccelsi che insieme alle loro scorte, alle forze dell’ordine e a molti eroici cittadini, hanno dato la loro vita per lottare contro il crimine organizzato ed un generale malaffare, affinché si potesse, con la loro opera, prevenire e soffocare quel cancro della corruzione, per ridare a questo paese, sicurezza e coraggio, contro muri di silenzi ed omertà!!!
Ma al sottoscritto pare che non tutti in questo paese facciano in egual maniera il proprio dovere, anzi in taluni casi, potrei dire, tutt’altro…
Ad alcuni cittadini non interessa questo nostro paese, questa loro democrazia, sono individui che non combattono per la propria libertà e ancor meno per quella altrui…
Sono individui nati in catene a cui piace stare sottomessi, una volta per quei soggetti politici ed un’altra volte, per i cosiddetti “mafiosi”…
Ciascuno di essi d’altronde, fa quanto necessario per il proprio tornaconto e mai per gli altri… 
No, a questi soggetti non interessa la Patria, come poco entusiasmo mostrano nel trovare quel comune denominatore d’unione, per difendere e sostenere il futuro delle prossime generazioni… 
A nessuno di loro interessa salvare questo paese da questa attuale condizione, a loro va bene così…
D’altronde la maggior parte di essi si è adeguata a questo sistema… e tutto per loro, passa in secondo piano; vedasi l’immoralità politica o amministrativa di una parte delle istituzioni, vedasi quella “imbavagliata” stampa che esprime giudizi e valutazioni, che dà consigli, critica, che non rispetta la dignità della persona e si sostituisce ai tribunali, emettendo ancor prima di un processo, le proprie sentenze, dimenticando il principio costituzionale in cui è riportato: “Nessuno può essere ritenuto colpevole se non dopo essere stato condannato con sentenza definitiva “!!!
Ma da noi si sa… avviene tutto il contrario e così, diritto e democrazia vengono calpestati e a volte sovvertiti…
Risulta quindi indispensabile che tutti gli organi di controllo compiano il proprio dovere con scrupolo ed efficacia, essendo inconcepibile o gravemente illecito, che situazioni che abbiano fatto emergere truffe e/o raggiri ai danni dello Stato, trovino in un qualche modo l’approvazione di chi ha il dovere di controllare e soprattutto di stroncare!!!
I cittadini sono stanchi di sacrificarci… e certamente il sottoscritto è stanco di dover osservare, ancora una volta, un sistema di controllo non efficace e in taluni casi addirittura… compiacente e complice!!!
E’ dovere intervenire urgentemente, poiché l’attività di controllo è nell’interesse del cittadino come garanzia di legittimità e se questa garanzia è frodata o negata, diventa di fatto, un danno grave nell’interesse generale della comunità…
Io credo nella giustizia, e credo inoltre che la speranza in essa non debba spegnersi mai.
Come peraltro ritengo che ciascuno di noi debba fare di tutto per sostenerla, affinché essa possa, grazie al nostro impegno, dimostrare di sapersi fare rispettare!!!
Ma dopo il nostro impegno (che non voglio definire sacrificio), c’è bisogno che anche dall’altra parte della barricata, qualcuno dimostri con il proprio operato, di averlo apprezzato… altrimenti risulta tutto inutile!!!

C'è in questo nostro paese chi si sacrifica e chi purtroppo, rema contro!!!

C’è una bellissima frase del Mahatma Gandhi che diceva: “Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio. Se si fa una cosa apertamente, si può anche soffrire di più, ma alla fine l’azione sarà più efficace. Chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vince”.
Ma per vincere in questo paese, non basta combattere contro quel sistema corruttivo e collusivo, ma bisogna lottare anche contro una parte di quegli uomini e donne delle Istituzioni, che evidenziano sospetti sulle metodologie adottate e manifestano solitamente in quei loro atti (o nelle azioni intraprese), comportamenti ambigui che rasentano l’illecito giudiziario…
D’altronde quanto sopra, appartiene a quella cosiddetta “questione morale” che abbiamo visto in questi anni, toccare molti uomini di questo paese, dai nostri parlamentari fino a coloro che operano nelle nostre Pubbliche Amministrazioni e che hanno certamente creato in noi cittadini, preoccupazione e sconcerto…
La questione morale sappiamo come tocchi varie realtà sociali, ma ancor più preoccupante sta diventando la questione della sicurezza, che proprio in questi giorni, a seguito della tragedia di Genova, a fatto emergere una disastrosa condizione di gran parte delle nostre infrastrutture… 
Certo non tutti in questo paese sono stati inermi… 
Come non ricordare in questa circostanza, il sacrificio di quegli uomini eccelsi che insieme alle loro scorte, alle forze dell’ordine e a molti eroici cittadini, hanno dato la loro vita per lottare contro il crimine organizzato ed un generale malaffare, affinché si potesse, con la loro opera, prevenire e soffocare quel cancro della corruzione, per ridare a questo paese, sicurezza e coraggio, contro muri di silenzi ed omertà!!!
Ma al sottoscritto pare che non tutti in questo paese facciano in egual maniera il proprio dovere, anzi in taluni casi, potrei dire, tutt’altro…
Ad alcuni cittadini non interessa questo nostro paese, questa loro democrazia, sono individui che non combattono per la propria libertà e ancor meno per quella altrui…
Sono individui nati in catene a cui piace stare sottomessi, una volta per quei soggetti politici ed un’altra volte, per i cosiddetti “mafiosi”…
Ciascuno di essi d’altronde, fa quanto necessario per il proprio tornaconto e mai per gli altri… 
No, a questi soggetti non interessa la Patria, come poco entusiasmo mostrano nel trovare quel comune denominatore d’unione, per difendere e sostenere il futuro delle prossime generazioni… 
A nessuno di loro interessa salvare questo paese da questa attuale condizione, a loro va bene così…
D’altronde la maggior parte di essi si è adeguata a questo sistema… e tutto per loro, passa in secondo piano; vedasi l’immoralità politica o amministrativa di una parte delle istituzioni, vedasi quella “imbavagliata” stampa che esprime giudizi e valutazioni, che dà consigli, critica, che non rispetta la dignità della persona e si sostituisce ai tribunali, emettendo ancor prima di un processo, le proprie sentenze, dimenticando il principio costituzionale in cui è riportato: “Nessuno può essere ritenuto colpevole se non dopo essere stato condannato con sentenza definitiva “!!!
Ma da noi si sa… avviene tutto il contrario e così, diritto e democrazia vengono calpestati e a volte sovvertiti…
Risulta quindi indispensabile che tutti gli organi di controllo compiano il proprio dovere con scrupolo ed efficacia, essendo inconcepibile o gravemente illecito, che situazioni che abbiano fatto emergere truffe e/o raggiri ai danni dello Stato, trovino in un qualche modo l’approvazione di chi ha il dovere di controllare e soprattutto di stroncare!!!
I cittadini sono stanchi di sacrificarci… e certamente il sottoscritto è stanco di dover osservare, ancora una volta, un sistema di controllo non efficace e in taluni casi addirittura… compiacente e complice!!!
E’ dovere intervenire urgentemente, poiché l’attività di controllo è nell’interesse del cittadino come garanzia di legittimità e se questa garanzia è frodata o negata, diventa di fatto, un danno grave nell’interesse generale della comunità…
Io credo nella giustizia, e credo inoltre che la speranza in essa non debba spegnersi mai.
Come peraltro ritengo che ciascuno di noi debba fare di tutto per sostenerla, affinché essa possa, grazie al nostro impegno, dimostrare di sapersi fare rispettare!!!
Ma dopo il nostro impegno (che non voglio definire sacrificio), c’è bisogno che anche dall’altra parte della barricata, qualcuno dimostri con il proprio operato, di averlo apprezzato… altrimenti risulta tutto inutile!!!

Ama la verità, mostrati qual sei, senza infingimenti, senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio!!!


Ho come l’impressione a volte che ciascuno, conduca la propria vita per come gli è stata prestabilita…

Non sono propriamente un fatalista, perché credo che ognuno di noi possa modificare – in ogni momento – quel proprio percorso intrapreso e nessuno, sì… neppure Dio è in grado di poter cambiare quelle nostre scelte!!! 
Ora sono sicuro che qualcuno verrà a dirmi che, anche queste nostre decisioni, erano state previste e facevano parte di un disegno più alto, sovrannaturale…  
Ma io su questo punto ho forti dubbi e credo che quel cosiddetto “libero arbitrio” permetta a ciascuno di noi, di fare ciò che cazz… vogliamo, senza doverci giustificare e soprattutto senza dover dare conto a qualsivoglia soggetto, sia egli terreno… che uktraterreno…

La vita è nostra e ciascuno può decidere di viverla come meglio ritiene… e non sto parlando di dover scegliere tra fede e scienza, anzi, questi due percorsi possono essere a volte complementari o quantomeno convergenti, se la loro ricerca, punta a trascendere verso la verità…

Ho letto molti libri sull’argomento, tra i quali per ultimo quello del Prof. A. Zichichi,  intitolato “Perchè io credo in colui che ha fatto il mondo” nel quale l’autore prova a dimostrare come la scienza non esclude la fede, anzi ha bisogno di essa quale complemento…
D’altronde: “La ricerca metodica in ogni disciplina, se procede in maniera veramente scientifica e secondo le norme morali, non sarà mai in reale contrasto con la fede, perché le realtà profane e le realtà della fede hanno origine dal medesimo Dio. Anzi, chi si sforza con umiltà e con perseveranza di scandagliare i segreti della realtà, anche senza avvertirlo viene come condotto dalla mano di Dio”.
Ma in questo post non voglio dilungarmi in considerazioni teologico/scientifico, m’interessa viceversa fare emergere un altro aspetto, quello personale dell’uomo…
Ciò che noto maggiormente nei miei simili, è un’abituale comportamento, ripetuto costantemente, anche dinnanzi alla prova che esso possa essere nei fatti errato… 
Ed allora, è proprio in questi particolari momenti che mi accorgo di come a nessuno interessa ricercare la verità… quell’unica verità, ma bensì, ciascuno punta a trovarne una propria, quella che fa loro più comodo… 
L’importante per loro non è giungere alla verità, possa quest’ultima essere anche “falsa”, non ha per loro alcuna importanza, già, l’importante e che da quella decisione possa scaturire un vantaggio personale o quantomeno che non si concretizzi una gratificazione, per colui o per coloro che l’avevano per l’appunto fatta evidenziare…

Ed eccoli quindi questi individui, personaggi sterili che vivono le loro vita in modo “insignificante“!!!

D’altronde se li osservate bene, vedrete che anche quei loro partner sono identici a loro, sì come il detto: “Dio li fa e tra di loro s’accoppiano”!!!
Solitamente questi soggetti non fanno altro che esprimere giudizi o critiche, verso situazioni di cui non hanno conoscenza, perché non le hanno mai vissuto in maniera diretta, ma le hanno esclusivamente sentite raccontate da altri ed ora provano a riportarle, come fossero essi stessi gli attori principali…
Eppure ci dovrebbe essere un momento nel corso di quelle loro vita in cui il riscatto familiare, sociale o professionale emerga in tutta la sua veemenza, ed invece nulla, questi esseri amorfi stanno lì trascorrendo le loro giornate nello stesso modo, potremmo dire che quasi non si avvertono, non esistono per nessuno, certamente non aspettatevi una qualche iniziativa personale, perché se vedono qualcosa, ad esempio una circostanza “ambigua” tale da mettere a repentaglio quella propria serenità, ecco che si girano dall’altra parte e si mostrano indifferenti, evitando così d’affrontare quelle eventuali situazioni, che potrebbero di fatto danneggiarli…
Sarebbe bello se questi soggetti fossero una minoranza, sì quantomeno li vedrei vivere all’interno di quel loro microcosmo, lontano e separato dal nostro, un mondo che possiamo osservare e che mette a nudo quella povertà morale, espressa quotidianamente con azioni meschine e con comportamenti ambigui, fatti di compromessi e favori!!! 
Ma purtroppo non è così… già, perché sono loro a governare questa società e l’hanno talmente resa “infetta”, che hanno contagiato quasi tutti… 
Sì… restiamo noi!!!
Pochi soggetti moralmente “liberi”, ancora disponibili a sacrificarci per tutti coloro che desiderano essere salvati…

Borsellino e la verità negata…

Sono passati 25 anni, da quel fatidico 19 luglio del 1992 in cui veniva assassinato il giudice Paolo Borsellino…
25 anni da quella strage… e ancora oggi, non si conoscono i colpevoli!!!
Si vabbé, ci hanno raccontato che è stata la mafia… Toto Riina & Co., ma tutti noi abbiamo compreso come su quella vicenda, sono più i contorni oscuri, che quelli chiari…
Troppe incertezze, troppi i ritardi, troppi gli errori e nessuna assoluta ricerca della verità… anzi, la verità ci è stata di fatto… negata!!!
Dice bene Lucia Borsellino…”abbiamo constatato che la verità non è stata pienamente trovata e che giustizia non è stata fatta dopo 25 anni” e se lo dice Lei, è tutto che dire!!!
Tutti si aspettavano in quei momenti… l’attentato, tutti sapevano e nessuno ha fatto nulla per impedirlo, ora poi… come sempre, si promuovono iniziative, fiction, manifestazioni… 
Alcuni giorni fa il sottoscritto si trovava a parlare con alcuni alunni di una scuola media e a chiesto loro… chi fosse Borsellino.
Un ragazzino, tutto entusiasta mi ha urlato… “combatteva la mafia”, ho risposto bene… ma come??? ehm… Lui andava nei negozi e diceva di non pagare più a loro… il… ( il pizzo???)… sì… ma di dare i soldi a lui…, ah, ho capito, ed un altro… lui voleva uccidere il boss mafioso per prendere il suo posto e comandare”,  bene… ( per modo di dire…), ed un’altro ancora, “era un giudice e l’hanno ucciso perché faceva affari con i mafiosi”, ed infine l’ultimo… “era un giudice… mi sembra… un giudice “buono”!!!”.
Ho pensato tra me, quanta tristezza, saper da lassù di aver donato la propria vita per un paese… il nostro, che non possiede alcuna memoria e ancor peggio, non l’ha saputa trasmettere…  

Ha cosa è servito aver combattuto la mafia, a cosa se quella stessa associazione criminale è ancora qui… presente, radicata, con migliaia di affiliati e prestanome, con politici che si prestano ai suoi voleri e uomini delle PA che si vendono quotidianamente…

E’ dire che il giudice diceva sempre… “la mafia un fenomeno criminale che può essere sconfitto”, ma che per raggiungere questo obiettivo è indispensabile diffondere tra i giovani, la cultura della legalità…”, ed è proprio su questo punto che lo Stato ha principalmente fallito !!!
Il resto serve a poco… indagini, arresti, tante condanne, sequestri, confische, ma come ripeto sempre, cambiano i suonatori, ma la musica resta sempre la stessa!!! 
Bisogna partire dal basso, bisogna andare in quei quartieri degradati, offrire ai tanti giovani una nuova possibilità, nuove opportunità occupazionali, garantire quel reddito minimo ai nuclei familiari, far comprendere come quella, non sia la strada giusta da percorrere…
Bisogna puntare sulla dignità morale, bisogna insegnare ai ragazzi che ci può essere una grande possibilità per il loro futuro…. 
Lo Stato deve dimostrare di essere “Stato” e non solo in questi giorni di doveroso tributo per il sacrificio di quei magistrati o di tutti quegli uomini e donne, che hanno sacrificato la loro vita per esso… ma per quella giustizia in cui credevano, per i principi di legalità, per quella ricercata libertà dei suoi cittadini…
Le iniziative vanno bene, solo se accompagnate da fatti concreti e non soltanto da inutili parole…
Come dico sempre, è tempo di finirla con i proclami, dobbiamo affrontare i veri problemi… in particolare quelli della nostra isola, ed è su quei temi che le istituzioni sono chiamati a svolgere il maggior lavoro, tenendo sempre in mente, l’indirizzo dato a suo tempo, da quegli uomini esemplari… 
D’altronde, “La lotta alla mafia, rappresenta il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, e non deve essere solo una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolge tutti, specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità…”.

Terremoto: noi italiani disposti al sacrificio… loro,certamente NO!!!

Il presidente del Senato ha dichiarato: “se i primi a cadere sono gli edifici simbolo dello Stato, la scuola, l’ospedale, la caserma dei carabinieri, vuol dire che siamo un Paese generoso nella solidarietà, ma non siamo in grado di seguire le regole”.

Ma cosa dice, ma di quali “regole” parla, e poi… quali sarebbero queste “regole” da seguire…???
Ma perché usa frasi enigmatiche… perché si nasconde dietro misteriosi termini… ed ancora, perché non dice le cose per come stanno realmente!!!
La verità è che in quasi tutti gli appalti si paga, per non eseguirli in maniera conforme!!!
Una tangente… una bustarella, qualche “rolex” e si potrebbe continuare all’infinito, ma stranamente questa forma di “PIZZO”, questa parola così “pericolosa” da pronunciare… non può certamente essere espressa, almeno non così… apertamente.
Ah… dimenticavo, non mi parlate più di denunciare, tanto ormai mi sono convinto che farlo… non serve a un cazzo, perché alla fine, nessuno paga…  grazie ai tanti disonesti “azzeccagarbugli” ed all’influenza data da qualche giudice disponibile (ecco sì… questo è il caso in cui, un’altra parola, sarebbe più appropriata…) a trasformare le sentenze…
La verità e che questo è un paese in cui non si fa niente per niente e dove, sono in molti, ad effettuare quella propria richiesta!!!
C’è chi la manifesta subito senza alcuna vergogna e chi viceversa, persegue la tattica del “carpe diem”, attendono di cogliere l’attimo opportuno, per far valere così quella propria posizione, presentandosi di fatto, quali risolutori dei problemi inaspettati; per quel sostegno ovviamente dato… si riceverà di conseguenza, quanto sopra riportato!!!
Questo è un paese in cui la corruzione la fa da “padrone” ed è ovvio aspettarsi che tutto crolli… anche senza bisogno di un improvviso terremoto…
La minore qualità delle materie prime o la realizzazione dell’opera effettuata in modo non conforme rispetto a previsto o applicando soluzioni alternative a quelle progettuali, hanno quale scopo, quello di realizzare fondi a nero… da potersi spartire!!!
Ora all’improvviso, fanno finta di scoprire “l’acqua calda” e s’improvvisano nuovi “Sherlock Holmes” iniziando valutazioni investigative che hanno la presunzione di dare soluzioni a fatti… ormai avvenuti.
Già, in questi anni, invece di aver fatto prevenzione o aver instaurato una commissione di controllo per tutti quegli edifici a rischio, come per l’appunto le scuole, ecco, se avessero essi stessi fatto visita a quegli edifici ancor prima che certi accadimenti avvengano, chissà forse queste tragedie non sarebbero accadute e non c’era bisogno di vederli lì in fila, vestiti a lutto per recarsi a quei funerali…
Che schifo… mi viene il vomito!!!  
Sì… è incredibile: durante il loro mandato non fanno nulla per dettare (ecco a cosa servono…) quelle “regole” e di contro, ora, hanno la faccia tosta, di venirci ancora a raccontare cazzate!!!
Inoltre, invece di attendere (a mani conserte) i sacrifici di noi italiani… (dopotutto anche loro mi sembra facciano parte di questo paese…), perché non cominciano essi a dare un bel esempio; potrebbero donare il 20% del loro “compenso” proprio a quanti oggi hanno perso tutto, a causa della loro inadeguatezza!!!
Su una cosa però sono d’accordo con loro: noi italiani siamo disposti al sacrificio… mentre loro… certamente NO!!!
Sarebbe interessante se potessimo tutti… costituirci parte civile, contro quanti… ci stanno governando…
Comunque, si devono soltanto vergognare… perché in ognuna di quelle poltrone, sta scorrendo il sangue dei nostri scomparsi concittadini…
Erano uomini, donne e bambini, che hanno avuto purtroppo quale unico torto, quello di nascere in questo Stato!!!
L’eterno riposo dona a loro o Signore, splenda ad essi la luce perpetua… riposino in pace, Amen. 

Alla ricerca del "Boss"…

Non bisogna cercare, ma osservare quel territorio… perché chiedere non servirà a nulla..
E dire che tutti sanno dov’è… 
Il trucco sta proprio lì ed è sotto gli occhi di tutti… ma non si vede!!!
Si racconta che in quell’ambiente il “boss” è come un “pastore” che non si allontana mai dalle proprie pecore…
Le accudisce, le tiene sempre sotto controllo, a volte osservandole direttamente e di tanto in tanto… attraverso i propri cani-lupi, quei segugi che negli anni si è cresciuti come figli e che ora ripagano quella fiducia ricevuta….
Ma curiosamente, sono proprio quest’ultimi che il pastore tiene maggiormente sotto controllo…
Ognuno di essi, in quel ruolo ora affidatogli, prende ad avere coscienza della propria forza…
Quel nuovo potere diretto imposto su quelle pecore, lo fa sentire importante… lo eleva a un nuovo rango superiore… sente il profumo del comando e l’attrazione nel predominare…
Il denaro… quello che ora gli viene consegnato fa il resto!!!
Ecco si è passati alla fase successiva quella della “mutazione“…
Inizia a cambiar pelle, da semplice e rilegata posizione di “soldato” si va trasformando in “comandante” ed ora, guarda sempre più in alto… va oltre, punta alla sua nuova preda… il pastore!!! 
Ma quest’ultimo l’aveva preventivato da tempo quel tradimento; sì, quel suo “figlioccio” che tanto spiccava e si distingueva dai propri compagni subalterni, manifestava sin da ragazzo la volontà di primeggiare, eccelleva nel sovrastare gli altri, ma soprattutto dimostrava quanto fosse forte caratterialmente e impossibile da sottomettere, una condizione resa difficile da quella natura non propria domestica… ma bensì d’esclusiva “cattività
Doveva emergere a tutti costi… era solo questione di tempo!!!
Ecco perché il pastore lo teneva sotto controllo… ed ora quel tempo (dello scontro…) è giunto.
Un nuovo giorno è passato, tutto è nuovamente stato… ripristinato!!!
Quel cane lupo… sacrificato.
Per l’ennesima volta qualcuno riprende la ricerca di quel noto “pecoraio“, senza però voler comprendere (o chissà forse fa finta di non voler comprendere) che è lì… che va cercato.
Sì, perché… è dove ci sono quelle pecore… che troverete il vostro pastore!

Beni confiscati: togliamoli dalle mani dell'Antimafia

Ho appena pubblicato una petizione su Change.org e debbo chiedere a tutti coloro che ritengono questa petizione giusta di fare un ulteriore sacrificio…
Sì… perché ogni persona che aggiungerai sarà un grande passo in avanti verso la vittoria della campagna!!!
Ogni nuovo sostenitore è una persona che parlerà della campagna, invitare i tuoi amici a firmare… porterà la campagna più vicina alla risoluzione!!! 
Per cui, se riesci a trovare altre persone disponibili a partecipare a questa campagna, bisogna chiedere a loro di firmare, perché solo se diventeremo in tanti, riusciremo a cambiarlo questo sistema che di legale nulla possiede, ma che anzi ha dimostrato in questi anni – grazie ai propri uomini – di essere totalmente fallimentare!!! 
Se si vuole cambiare questo stato di cose bisogna attivarsi… diventare partecipi, condividere fatti e situazioni che in molti vorrebbero tenere nascoste…

Non è più tempo di stare zitti… ognuno di noi… di voi… non deve pensare di essere solo o soltanto un numero…, perché quel numero, insieme agli altri numeri, costituiscono il vero motore trainante di questo nostro paese!!!

Sì…vorrebbero farci sentire inutili, tentano in tutti i modi di sottometterci, fare in modo che il silenzio prevalga… ma il tempo dei ricatti è finito… ed anche coloro che a quel sistema si erano predisposti servizievoli, ora hanno capito che per andare avanti, bisogna cambiare pagina!!!
Bisogna fare presto, perché il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro.
Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vogliono dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone…
Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore.
E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione.
In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare…tutto il resto è secondario!

Il M5Stelle acquista l'abitazione della famiglia a cui era stata vergognosamente tolta…

Le cose buone fatte… non appartengono ai partiti ma alle persone perbene!!!
Bisognerebbe che alcuni cosiddetti Deputati dell’Assemblea regionale Siciliana… prendessero esempio da quelli del Movimento 5 Stelle!!!
Quest’ultimi… infatti, con le somme accantonate mensilmente (rinunciando a parte del loro stipendio), sono riusciti a comprare e restituire nuovamente alla famiglia Guarascio la loro casa di Vittoria…
Era la loro stessa casa finita qualche anno fa all’asta… per un mutuo non pagato. 
Per evitare lo sfratto, il Sig. Giovanni Guarascio, muratore di 64 anni e capofamiglia… si era dato a fuoco per quel debito di 10.000 euro… morendo successivamente per le gravi ustioni riportate…
Un gesto drammatico, realizzato dinnanzi agli occhi proprio dell’ufficiale giudiziario arrivato per eseguire l’ordine di sfratto… 
Quell’uomo… pur di difendere in tutti i modi la propria abitazione – fatta dopo anni di sacrifici – aveva deciso di ricorrere a quel gesto estremo, contro la banca (già le banche…) che gli aveva rescisso il mutuo, poiché non riusciva più a pagarne le rate mensili… 
La situazione assurda e che la stessa Banca ha poi rivenduto la casa all’asta, per una cifra irrisoria (26.000 euro), sfrattando la famiglia al di fuori di quelle mura… 
Certo, dopo quel grave gesto sono seguite le solite celebrazione a ricordo di quell’uomo semplice che desiderava soltanto salvare l’unica proprietà posseduta ed un tetto per la propria famiglia… una casa che aveva costruito con il proprio sudore e che la banca… per pochi miseri trenta denari gli aveva fatto perdere!!!
E lo Stato ed i suoi interpreti dov’erano… dormivano come sempre… pur sapendo che forse con quella legge, avrebbero potuto salvaguardare, non solo, la legittimità dei proprietari di quella loro prima casa… ma soprattutto la vita di Giovanni…
Tanto a loro le case gliele paghiamo noi…
Finalmente il 22 Ottobre 2014… (in Sicilia) la legge è stata approvata all’unanimità dall’Ars… forse o sicuramente… si poteva realizzare prima… ma chissà i nostri deputati  avranno avuto troppo da fare in questi anni per potersi dedicare ad una legge “civile” la stessa che però a livello nazionale è ancora ferma!!!
Per fortuna… già come dicevo all’inizio… meno male che esistono anche le persone perbene… in questo caso i deputati regionali del M5stelle che hanno saputo non solo acquistare l’appartamento e donarlo alla famiglia Guarascio… ma soprattutto fare quel gesto simbolico che dimostra come il più delle volte… anche le situazioni impossibili possono essere realizzate!!!
Ogni giorno questo movimento viene da tutti criticato, infangato, calunniato… abbiamo appena visto quanto accaduto a Quarto… ma ci si dimentica (o si tenta di distogliere l’attenzione) delle porcate fatte –da quasi tutti i partiti, di maggioranza e di opposizione- in questi anni in nord e centro Italia ed in particolare proprio nella capitale…
Si vuole allontanare l’interesse su questo movimento e sui suoi leader… che in più di una circostanza io stesso ho criticato… ma che sin da subito ho trovato in essi… quei principi di onesta e rettitudine, che neanche lontanamente sono presenti negli altri…
Certo c’è paura… il rischio che alle prossime elezioni il M5Stelle possa raggiungere da sola la maggioranza è qualcosa che sta facendo impazzire tutti… in particolare quei politici inconcludenti che da quarant’anni “mangiano” (e fanno come si dice… mangiare i propri parenti e amici…) con l’attività (non certo professionale) della politica!!!
Fintanto che questi credono di poter gestire con le loro finte raccomandazioni i cittadini, ne pretendono per quello scambio i relativi voti, fino al momento in cui questi atteggiamenti “mafiosi” perdurranno… non ci sarà alcuna possibilità di miglioramento in questo paese e ancor più nella nostra regione… dove la stra-maggioranza ancora dei miei concittadini preferiscono ricevere per andare avanti… la solita pedata nel culo…
Qualcosa sta cambiando… ed io ci credo a quella trasformazione… chissà, forse un dì avrò anche la fortuna di poter assistere a quello straordinario cambiamento… 
Sarebbe bello ritrovarsi in uno Stato… che ha saputo rinnovare le coscienze, un paese di fatto civile, senza più ladri o corruzione, dove tutti possiedono un lavoro ed i giovani non debbono pensare di dover andare via…
Sì… un’utopia forse… ma io intanto comincio facendo la mia parte, affinché questo mio desiderio, si possa concretamente realizzare!!!