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Quali segreti si nascondono dietro l'omicidio di Piersanti Mattarella…???


Se provate a verificare, per ogni giorno dell’anno, quali vittime della mafia andrebbero commemorate, resterete sorpresi nello scoprire che, per ogni giorno, vi è stato un’omicidio…
Solitamente, siamo portati a rievocare i personaggi più illustri o certamente quelli che hanno lasciato un segno profondo sia nel campo sociale che in quello culturale…
Ma ci sono molti tra essi, che in totale anonimato, hanno operato in gran segreto affinché la legalità potesse compiersi…
Parlo di tutti quei militari delle forze dell’ordine, che sotto copertura, si sono infiltrati all’interno di quelle associazioni malavitose, per dare la caccia a quei boss latitanti e che a causa di ciò, hanno purtroppo perso la vita…

Oggi, 6 gennaio 2017… ricordiamo Piersanti Mattarella.

Fu dichiarato nel processo che, ad assassinarlo era stata “cosa nostra”… ma forse rileggendo meglio quei documenti processuali, si comprenderà come la mafia, in questo delitto, centrasse poco… o forse nulla, anche perché a quei tempi, gli interessi della Dc erano convergenti con gli affari di quella associazione criminale, per cui, non era ragionevole colpire un uomo di quel partito!!! 
Va ricordato inoltre, che proprio durante il processo, la moglie di Mattarella (testimone oculare dell’omicidio), dichiarò di riconoscere l’esecutore materiale nella persona di Giuseppe Valerio Fioravanti, ma tuttavia, per questo crimine verrà assolto, in quanto la testimonianza della Sig.ra Mattarella e di altre testimonianze contro di egli (tra cui quella del pluriomicida Angelo Izzo) non furono ritenute attendibili…
Non si tenne conto d’altronde, delle dichiarazioni stesse del Fioravanti, che fece intendere che l’ordine di uccidere Piersanti Mattarella, proveniva direttamente da quell’ambiente massonico, affaristico e politico di carattere democristiano…
Va inserito in quei “delitti politici” iniziati l’anno prima, con il segretario provinciale Dc a Palermo Michele Reina, proseguito quindi con l’uccisione di Mattarella proprio mentre era presidente della Regione siciliana e completato, con il segretario regionale del Pci, Pio La Torre…
La storia come abbiamo visto, proseguì con l’assassinio dell’eurodeputato Salvo Lima, assassinato il 12 marzo del 1992, che secondo però il killer Angelo Izzo, sarebbe stato il “suggeritore” del pentito catanese Giuseppe Pellegriti, il quale indicò in Salvo Lima, il mandante del delitto Mattarella… 
Era un periodo nel quale i Procuratori della Repubblica, passavano “informazioni” ai cugini Salvo, i giornalisti erano molto vicini ai boss, i funzionari di polizia si dimostravano corrotti. con i Ministri che restavano “a disposizione”, seguiti da tutta una serie di personaggi collusi, tra cui noti Avvocati, Consulenti, Medici, Docenti universitari e vari “nobili”… tutti ovviamente al servizio dei mafiosi. 
Ecco questa era la sicilia di allora… raccontata dai vari pentiti e chi decise di non piegarsi a quel sistema mafioso/clientelare, come per esempio il giornalista Mario Francese, venne tragicamente ucciso…
In questa lista di persone perbene, vanno ricordati i giudici Scaglione, Costa e Terranova, anch’essi barbaramente uccisi…
Come abbiamo visto, per molti di quei delitti, lo “stato” (quello con la “s” minuscola… ) ha preferito attribuire a quella associazione criminale tutte le responsabilità…
In questo modo, ha potuto continuare indisturbata per un altro ventennio, a realizzare quelle necessarie collusioni, di cui in molti sapevano, ma che per l’appunto facevano finta d’ignorare…

Bisogna aggiungere comunque, che qualcosa in questi anni (grazie al sacrificio di quegli uomini) è cambiata… anche se purtroppo di quel sistema restano ancora oggi, molti intrecci attivi, ben legati tra essi e purtroppo difficili –con le metodologie “delicate” finora applicate ed una legislazione basata sulle “interpretazioni”  da essere debellati…
Mi piace ricordare una frase di Carlo Alberto Dalla Chiesa: Quando c’è un delitto di mafia, la prima corona che arriva è quella del mandante!!!

Catania: perché si sta tentando di screditare i pentiti???

“Infame”… con questo termine viene definito il mafioso che tradisce la propria associazione a delinquere…
Quanto però avviene a seguito di quelle dichiarazioni, risulta per molti di difficile comprensione…
Difatti, sembrerà strano, ma quando questi soggetti decidono di riferire su fatti e circostanze accaduti in un preciso momento di quella loro affiliazione, quando questi riportano, nomi e cognomi di coloro con cui hanno collaborato nel adempiere quelle azioni violente, quando cioè descrivono in maniera dettagliata gli omicidi compiuti che, fino ad allora, erano rimasti irrisolti o ancora, quando ripercorrono i pestaggi compiuti a seguito delle richieste di racket fatte ad alcuni imprenditori, comunicando i nomi di coloro che si erano sottomessi e di quanti, a quel sistema malavitoso, non avevano ceduto, subendo di conseguenza le ben note intimidazioni personali (e familiari…) in aggiunta alle azioni dolose, ecco, stranamente a quelle dichiarazioni, si da la giusta importanza, in quanto concretizzano le lacune di cui non si aveva certezza…
Al contrario, quando questi stessi pentiti, iniziano a fare nomi e cognomi di personaggi noti ed influenti legati al mondo della  politica, delle istituzioni, di enti pubblici, dell’imprenditoria o anche di semplici professionisti, ecco, appena si concretizzano quelle dichiarazioni, si scatena una vera e propria, caccia alle streghe…,   
Mi chiedo quindi, come sia possibile che un pentito possa dire delle cose vere in talune circostanze ed in altre, quando cioè si tratta di colpire i cosiddetti pesci “grossi”, ecco che all’improvviso, di quelle spontanee dichiarazioni, sono in molti a dubitare…
Dopotutto quale vantaggio avrebbe un pentito di prendersi delle colpe gravi, come per esempio gli omicidi e poi, quando si tratta di riportare riunioni o accordi presi, a cui direttamente si è assistiti, ecco che stranamente, emergono dubbi sulla propria veridicità…
Quest’ultima considerazione evidentemente, rappresenta una strategia preparata a tavolino, anche da alcuni mass-media… che cavalcano l’onda di quelle notizie, in particolare se richieste da una parte politica-imprenditoriale collusa con cosa nostra, la quale cerca di gettare fango su tutti quei “pentiti”, in particolare se testimoni diretti di quegli stessi procedimenti, nei quali sono direttamente coinvolti quei soggetti… ora indagati.
Si tenta in tutti i modi di trovare un caso… per utilizzarlo come “capro espiatorio” affinché lo si possa elevare da caso particolare… a principio generale!!!
Un sistema raffinato elaborato da alcuni difensori, per distruggere le testimonianze di quei pentiti e soprattutto per argomentare tesi improbabili!!! 
Ecco come attraverso quei giudizi artefatti, un pentito poco credibile… finisce per rendere poco credibili tutti i pentiti, tanto da mettere in discussione le stesse sentenza già pronunciate e discreditando di diritto… tutta la magistratura!!!
Certo nessuno mette in discussione che ci sia una parte di quei cosiddetti “pentiti” che utilizzino la procedura di “collaboratore di giustizia”, per godere dei benefici di legge…
Ma non bisogna dimenticare, l’importante impulso alla lotta alla criminalità, che propri questi pentiti hanno dato alle indagini, essendo essi stessi, in possesso di quelle informazioni, in quanto, il più delle volte, direttamente responsabili di quei crimini…
Difatti i giudici Falcone e Scopelliti, intuirono sin da subito l’importanza del fenomeno dei collaboratori di giustizia, ed è a loro che si devono i numerosi provvedimenti volti ad incoraggiare l’utilizzo dei cosiddetti “pentiti” per la risoluzione delle indagini, nonché per la formazione della cosiddetta “prova orale” nel dibattimento processuale. 
Se oggi quindi una riflessione si può e si deve fare e quella sul pericolo che un uso distorto dei pentiti può comportare per la corretta amministrazione della giustizia e per la vita democratica del nostro Paese… 
Chissà perché, ho l’impressione che a Catania, dopo quel generale “magna-magna” che vi è stato, sono in molti a sperare che alcuni di questi pentiti che oggi li accusano, possano ritrattare le proprie dichiarazioni, già come fece per esempio “Dante” (vi ricordate il film Jonny Stecchino…) con quelle sue parole: lo sanno già tutti che mi sono pentito??? Ed allora… io non mi pento più e domani lo voglio scritto sulla prima pagina di tutti i giornali!!! Deve essere scritto grosso: “Dante non si pente più“!!!
Ma il tempo di quei film è finito da un bel pezzo e nessuno di noi, sente il bisogno di un revival…

Mafiosi: forse c'è un modo per salvarsi…

Già… fra i tanti obiettivi da offrire ai mafiosi per salvarsi… forse c’è una possibilità!!!
Ovviamente, non vi è in me alcuna pretesa nel garantire un “passepartout” che possa aprire le porte ad una possibile via di uscita…
Come d’altronde, non si tratta di certo di una vera e propria remissione (da cui sono esclusi ovviamente… eventuali peccati), ma ciò che andrebbe esaminato è se c’è, da parte di essi, la volontà di ripudiare quel fenomeno mafioso con cui finora si è convissuto.
Si tratta cioè di ricercare un nuovo “spiraglio di luce”, nulla che centri con il volersi “pentire” facendo nomi e cognomi di coloro che sono affiliati a quel sistema criminale o che hanno indirettamente beneficiato di quei collegamenti, dati loro, da da quella associazione …
Ma bisogna dimostrare con i fatti… di aver deciso di dare un taglio netto con tutte quelle possibili attività corruttive, rimediando a quanto compiuto, non solo per ripulire la propria immagine, ma anche e soprattutto quella dei propri discendenti…
Certo, comprendo, quanto ciò non sia semplice… come intuisco quanto sia difficile interrompere quel filo che da sempre li ha tenuti legati e che li ha visti, sin da ragazzi, “formati” in tutto e per tutto, da quell’ambiente che ha trasmesso loro, quella convinzione personale, di poter essere “apprezzati”, grazie a quella considerazione mafiosa…
Ma qui… tra essi, non è uscito fuori alcun “padrino” e neppure un qualsivoglia “boss”!!!
Vi è stato esclusivamente il desiderio di realizzare un sogno: rappresenta l’ambizione umana di voler elevare se stessi agli occhi degli altri; credere che attraverso l’esternazione di quei propri beni di lusso, realizzati con capitali per lo più di provenienza illecita (di derivazione truffaldina o meglio accumulati con “celati” meccanismi di evasione fiscale…).
Certo… il rischio è sapere di dover perdere tutto, in particolare quel potere conquistato con le unghia… comprendere ora, come agli occhi degli altri, non si conti più nulla. 
Sapere di non appartenere più a questo sistema… non potendo più incidere nelle scelte, lontani da quanto il mercato adesso richiede,
Ma quanto sopra non deve importare… poiché non è più a repentaglio la propria incolumità o il restare privi di quei beni costruiti, l’azzardo infatti non è saper di perdere tutto… perché in gioco ora vi è qualcosa di più importante… la propria libertà, quella certezza di poter andare fieri a testa alta e non doversi nascondere… come gli struzzi!!!
La libertà non è una cosa che si può prendere o dare a piacimento…
Ciascuno è libero per quanto vuole esserlo… perché il vero segreto della libertà è dato dal proprio coraggio!!!

Quando i figli seguono le "orme" dei padri…

L’Antico testamento (Esodo 20,2-17) riporta: “Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione”.
Chissà… almeno nella Bibbia possiamo  sperare in una vera giustizia, visto che nella vita quotidiana di ognuno di noi, la giustizia etica e quella sociale, non trova per nulla applicazione…
Sì… non bisogna andare lontano, basti per esempio analizzare i genitori di alcuni attuali rappresentanti delle nostre cariche dello Stato, per comprendere da se… come non ci sia alcuna giustizia!!!
Se poi a quei genitori, sommiamo i figli, parenti e vari affini… allora l’immondezzaio è completo!!!
Oggi comunque non parliamo di quei figli… anche perché in questo momento sono più impegnati al “Sì” del referendum e a cercare quegli ultimi voti disponibili!!! 
Ecco il perché parliamo di un’altra corruzione… quella delle grandi opere pubbliche!!!
Parliamo di alta velocità… e chi poteva esserci tra le persone coinvolte, se non i figli dell’ex ministro dei trasporti e quello dell’ex ragioniere generale dello Stato!!!
Incredibile… ma quando mai, sembra ogni volta che si cada dalle nuvole!!!
In tutto sono ventuno gli arrestati nell’inchiesta della procura di Roma ed altri quattordici sono quelli richiesti dai pm di Genova, per un’altra inchiesta ad essa collegata. 
Tra gli indagati per corruzione compaiono Giuseppe Lunardi (figlio dell’ex ministro e attuale responsabile di Rocksoil, l’azienda di progettazione di cui è proprietaria la famiglia Lunardi) e Gian Domenico Monorchio (figlio dell’ex Ragionere generale dello stato) accusato di corruzione, ma non del reato associativo.
In arresto inoltre, sono finiti dirigenti o ex di Cociv, tra cui l’attuale presidente Michele Longo e il vice Ettore Pagani, ai domiciliari, oltre a vari imprenditori. 
Cociv è formata da Salini Impregilo (64%), Società italiana condotte d’acqua (31%) e Civ (5%) ed è il cosiddetto “general contractor” dell’infrastruttura, cioè, l’appaltatore principale a cui sono stati assegnati in dieci anni quasi 4 miliardi di finanziamenti pubblici (deliberati progressivamente dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica) per la realizzazione dell’opera.
Longo è inoltre presidente del consorzio Reggio Calabria Scilla che gestisce il macro lotto della Salerno Reggio Calabria che “dovrebbe” essere inaugurato a fine anno…
Un altro ruolo fondamentale – secondo gli inquirenti – sul meccanismo corruttivo è stato svolto da De Michelis, ingegnere abruzzese che lavora per una grande società di ingegneristica la “Sintel Engeniering” che secondo l’accusa è controllata da Monorchio jr. 
Al centro delle indagini il “Direttore dei lavori” (come ripeto sempre… senza il quale, diventerebbe difficile realizzare certe congiunture criminali…) delle tre opere, che è anche suo socio di fatto, dell’imprenditore calabrese Domenico Gallo.
L’ingegnere De Michelis e l’imprenditore Gallo sarebbero il punto di contatto tra le inchieste di Roma e Genova.
Giro delle solite tangenti e mazzette, grazie a questi appalti… 
Potrei dire che… sono più di trent’anni che sento sempre le stesse cose, dove, soliti personaggi ed ora anche i loro figli, (dopotutto se i padri sono ladri… cosa ci si potrebbe aspettare dai propri figli…) vengono coinvolti nei soliti reati di associazione per delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e tentata estorsione… Nient’altro???
Personaggi che, secondo la Guardia di Finanza (in un caso documentato), si sono venduti per una tangente da 10 mila euro: “missione compiuta, secondo indicazioni ricevute“, commentava l’imprenditore intercettato.
Nell’inchiesta della procura di Roma c’è un particolare che riporta perfettamente quanto vado riportando da tempo… (e non mi stancherò mai di ripeterlo…), cioè, di come sia importante la condivisione del sistema, da parte di chi corrompe e di chi viene corrotto. 
Rappresenta quella visione universale, ormai adottata dalla moltitudine… per raggiungere quel medesimo obiettivo e cioè: L’ARRICCHIMENTO ILLECITO!!!
Questo infatti dice uno degli indagati al telefono- si raggiunge, solo e soltanto se… c’è “l’amalgama”, che consente a tutti di poter coltivare il proprio orticello…
E’ inutile farsi la guerra… meglio e più proficua la pace… e De Michelis, aveva ricreato quel cosiddetto “Amalgama”…
Un accordo celato nel quale si faceva fare alle imprese ciò che volevano, ed in cambio quest’ultime… ricambiavano con mazzette…
L’importante è restare tutti amici… per far si che non si creino difficoltà ma soprattutto, che nessuno avesse di che lamentarsi…
Un modo “preventivo” ma efficace di evitare contrasti e lotte interne nel gruppo corruttivo!!!
La verità è che siamo un paese di disonesti, ognuno a modo suo, chi più… e chi meno, non si dice dopotutto: Tali padri, tali figli!!!

Quando i figli seguono le "orme" dei padri…

L’Antico testamento (Esodo 20,2-17) riporta: “Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione”.
Chissà… almeno nella Bibbia possiamo  sperare in una vera giustizia, visto che nella vita quotidiana di ognuno di noi, la giustizia etica e quella sociale, non trova per nulla applicazione…
Sì… non bisogna andare lontano, basti per esempio analizzare i genitori di alcuni attuali rappresentanti delle nostre cariche dello Stato, per comprendere da se… come non ci sia alcuna giustizia!!!
Se poi a quei genitori, sommiamo i figli, parenti e vari affini… allora l’immondezzaio è completo!!!
Oggi comunque non parliamo di quei figli… anche perché in questo momento sono più impegnati al “Sì” del referendum e a cercare quegli ultimi voti disponibili!!! 
Ecco il perché parliamo di un’altra corruzione… quella delle grandi opere pubbliche!!!
Parliamo di alta velocità… e chi poteva esserci tra le persone coinvolte, se non i figli dell’ex ministro dei trasporti e quello dell’ex ragioniere generale dello Stato!!!
Incredibile… ma quando mai, sembra ogni volta che si cada dalle nuvole!!!
In tutto sono ventuno gli arrestati nell’inchiesta della procura di Roma ed altri quattordici sono quelli richiesti dai pm di Genova, per un’altra inchiesta ad essa collegata. 
Tra gli indagati per corruzione compaiono Giuseppe Lunardi (figlio dell’ex ministro e attuale responsabile di Rocksoil, l’azienda di progettazione di cui è proprietaria la famiglia Lunardi) e Gian Domenico Monorchio (figlio dell’ex Ragionere generale dello stato) accusato di corruzione, ma non del reato associativo.
In arresto inoltre, sono finiti dirigenti o ex di Cociv, tra cui l’attuale presidente Michele Longo e il vice Ettore Pagani, ai domiciliari, oltre a vari imprenditori. 
Cociv è formata da Salini Impregilo (64%), Società italiana condotte d’acqua (31%) e Civ (5%) ed è il cosiddetto “general contractor” dell’infrastruttura, cioè, l’appaltatore principale a cui sono stati assegnati in dieci anni quasi 4 miliardi di finanziamenti pubblici (deliberati progressivamente dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica) per la realizzazione dell’opera.
Longo è inoltre presidente del consorzio Reggio Calabria Scilla che gestisce il macro lotto della Salerno Reggio Calabria che “dovrebbe” essere inaugurato a fine anno…
Un altro ruolo fondamentale – secondo gli inquirenti – sul meccanismo corruttivo è stato svolto da De Michelis, ingegnere abruzzese che lavora per una grande società di ingegneristica la “Sintel Engeniering” che secondo l’accusa è controllata da Monorchio jr. 
Al centro delle indagini il “Direttore dei lavori” (come ripeto sempre… senza il quale, diventerebbe difficile realizzare certe congiunture criminali…) delle tre opere, che è anche suo socio di fatto, dell’imprenditore calabrese Domenico Gallo.
L’ingegnere De Michelis e l’imprenditore Gallo sarebbero il punto di contatto tra le inchieste di Roma e Genova.
Giro delle solite tangenti e mazzette, grazie a questi appalti… 
Potrei dire che… sono più di trent’anni che sento sempre le stesse cose, dove, soliti personaggi ed ora anche i loro figli, (dopotutto se i padri sono ladri… cosa ci si potrebbe aspettare dai propri figli…) vengono coinvolti nei soliti reati di associazione per delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e tentata estorsione… Nient’altro???
Personaggi che, secondo la Guardia di Finanza (in un caso documentato), si sono venduti per una tangente da 10 mila euro: “missione compiuta, secondo indicazioni ricevute“, commentava l’imprenditore intercettato.
Nell’inchiesta della procura di Roma c’è un particolare che riporta perfettamente quanto vado riportando da tempo… (e non mi stancherò mai di ripeterlo…), cioè, di come sia importante la condivisione del sistema, da parte di chi corrompe e di chi viene corrotto. 
Rappresenta quella visione universale, ormai adottata dalla moltitudine… per raggiungere quel medesimo obiettivo e cioè: L’ARRICCHIMENTO ILLECITO!!!
Questo infatti dice uno degli indagati al telefono- si raggiunge, solo e soltanto se… c’è “l’amalgama”, che consente a tutti di poter coltivare il proprio orticello…
E’ inutile farsi la guerra… meglio e più proficua la pace… e De Michelis, aveva ricreato quel cosiddetto “Amalgama”…
Un accordo celato nel quale si faceva fare alle imprese ciò che volevano, ed in cambio quest’ultime… ricambiavano con mazzette…
L’importante è restare tutti amici… per far si che non si creino difficoltà ma soprattutto, che nessuno avesse di che lamentarsi…
Un modo “preventivo” ma efficace di evitare contrasti e lotte interne nel gruppo corruttivo!!!
La verità è che siamo un paese di disonesti, ognuno a modo suo, chi più… e chi meno, non si dice dopotutto: Tali padri, tali figli!!!

Nuova requisitoria per l'ex Presidente della Regione Siciliana

Eravamo giunti all’ultima udienza (dinnanzi alla terza sezione penale della Corte d’appello di Catania) con la requisitoria del processo all’ex leader del Mpa Raffaele Lombardo (ed ex presidente della Regione Siciliana), condannato, il 19 febbraio 2014, in primo grado a sei anni e otto mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. 
In aula, per l’accusa erano intervenuti il sostituto Procuratore generale Sabrina Gambino e il sostituto procuratore Agata Santonocito…
Come sempre, l’ex presidente Lombardo, assistito dai propri legali, si era proclamato innocente!!!
La requisitoria del processo fu aggiornata a questo mese d’Ottobre… ma per l’appunto, alcuni giorni fa, abbiamo scoperto che ci vorrà un’altra udienza, la quarta, per conoscere la richiesta dell’accusa…
I tempi del processo… già finora abbastanza estesi (va ricordato infatti che il processo si sta svolgendo con il rito abbreviato) hanno ricevuto quindi, una richiesta da parte dei sostituti procuratori, per un’ulteriore requisitoria… ribadendo di essere in possesso di quelle prove necessarie, che inchioderebbero Lombardo a precise responsabilità!
Il tutto – secondo i magistrati – è basato su dichiarazioni, incontri, testimonianze ed episodi, che confermerebbero le loro accuse e proverebbero il sostegno “politico” dato, direttamente (o indirettamente) all’ex presidente, da una parte di quegli ambienti mafiosi…
Per cui, l’udienza per adesso è stata rinviata e verrà ripresa intorno ai primi giorni di Novembre… con la formulazione delle richieste dell’accusa, alle quali ovviamente, seguiranno le arringhe degli avvocati difensori…
E’ un momento di grande “fibrillazione” giurisprudenziale questo… in quanto ciò che vi è in gioco, è il “reato di concorso esterno” e cioè dove il soggetto incriminato, non è parte integrante o direttamente affiliato a quel mondo criminale, ma si mette “a seconda delle circostanze” a disposizione –grazie alla posizione privilegiata acquisita– della medesima…
A mio modesto parere, ciò che sta avvenendo – in particolare all’interno delle nostre aule di Giustizia di Catania – è di determinare o ancor meglio “limitare”, quelle regole di partecipazione criminosa…
In particolare ciò che si vuole far evidenziare è la demarcazione “morale”, che punisce per l’appunto colui che, pur non partecipando materialmente al reato… (attraverso proprie azioni specifiche) le avalla di fatto, incentivandole (o suggerendole) a chi di dovere, attraverso messaggi subliminali, mezze parole, cenni d’intesa, strette di mano e omissioni; tutte azioni capaci di rafforzare la volontà di colui (o di coloro) che compiono successivamente quegli atti materiali…
Non bisogna però trascurare, quanto espresso dalla Corte Europea (ma anche da un giudice di Catania per un’altro noto procedimento in corso…), che ha posto in luce un argomento fondamentale e cioè l’assenza di una disposizione normativa sul concorso esterno!!!
Quanto sopra rappresenta un tema fondamentale per la nostra legislazione, che vive esattamente sul dogma del principio di legalità in virtù del quale, nessuno, può essere punito per un fatto che, al momento della sua commissione, non è previsto dalla legge come reato e sono in molti difatti – tra gli studiosi di diritto – a dichiarare che la legge, non contempla il concorso esterno!!!
Non si tratta quindi di doversi schierarsi per l’una o per l’altra interpretazione legislativa, ma far in modo che venga sempre rispettata la legge in maniera corretta!!!
A breve, vedremo cosa accadrà…

Fondamentale iniziativa a Catania, dall'Associazione Alfredo Agosta.

Ogni venerdì è attivo presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania (Via Battello) lo sportello sul sovra-indebitamento gestito dagli esperti avvocati messi a disposizione dall’Associazione Nazionale Antimafia, Alfredo Agosta, di cui mi onoro far parte.
Si tratta di  applicare la legge 3 del 2012, una procedura che a Catania è poco conosciuta (è stata difatti utilizzata una sola volta…) sia dagli utenti, che dagli stessi operatori… 
La norma rivolta ai privati e alle piccole imprese, permette la cancellazione dei debiti pregressi del debitore,  ivi compresi quelli verso il fisco (Equitalia).
La Legge infatti ha introdotto nel nostro ordinamento, una procedura concorsuale anche nei confronti del debitore persona fisica, attivabile però solo dal debitore stesso e non dai creditori.
Per poter beneficiare delle procedure di composizione della crisi è necessario avere due requisiti:
– il primo prevede che non si deve essere assoggettati (né assoggettabili) alle vigenti procedure concorsuali disciplinate dal R.D. 267 del 1942.
Pertanto, alla procedura in commento possono ricorrere tutti i soggetti, persone fisiche, società, enti, che:
*  non svolgono attività d’impresa;
* sono professionisti, artisti o altri lavoratori autonomi;
* sono imprenditori commerciali sotto la soglia di cui all’art. 1 l. fall.;
* sono enti privati non commerciali (associazioni ecc.);
* sono imprenditori agricoli;
* sono “start up innovative” indipendentemente dalle loro dimensioni.
– il secondo requisito prevede che vi deve essere lo stato di “sovra-indebitamento” definito come “la situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà ad adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente” (Art. 6 co. 2, lett. a), L. 3/2012).
Il concetto di ”sovra-indebitamento” è diverso da quello di insolvenza della legge fallimentare in quanto prevede non solo l’incapacità definitiva e non transitoria di adempiere regolarmente ai propri debiti, ma fa anche riferimento ad una sproporzione tra il complesso dei debiti e il proprio patrimonio prontamente liquidabile, seppur sia specificato il rapporto di tale squilibrio.
Il consumatore, invece, è definito come “il debitore persona fisica che ha assunto obbligazioni esclusivamente per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta” (Art.6, co.2, lett b), L.3/2012)”.
Questa specifica individuazione è da ricondursi alla volontà del legislatore di distinguere nettamente la procedura relativa al consumatore, rispetto a quella prevista per tutti i restanti soggetti non fallibili.
  • Non possono accedere al queste procedure coloro che sono in queste condizioni: essere soggetto a procedure concorsuali diverse da quelle previste dalla L.3/2012;
  • aver fatto ricorso, nei precedenti cinque anni, ai procedimenti di composizione della crisi da sovra-indebitamento;
  • aver subito, per cause imputabili al debitore, uno dei provvedimenti di cui agli art.14 e 14-bis (ovvero l’impugnazione e la risoluzione dell’accordo e la revoca e la cessazione degli effetti dell’omologazione del piano del consumatore);
  • aver presentato una documentazione che non consente di ricostruire compiutamente la sua situazione economica e patrimoniale.

Lo sportello sarà aperto dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e per chi fosse impossibilitato a recarsi il venerdì mattina potrà chiedere un appuntamento concordando orari e giorni diversi inviando una mail all’indirizzo: info@associazionealfredoagosta.it
Si precisa altresì che lo sportello svolgerà funzione di antiusura e antiracket, e sarà impegnato in iniziative di informazione, sensibilizzazione e promozione, per offrire ai cittadini che sono a rischio usura o che siano già vittime di questi fenomeni, un supporto gratuito che tenga conto di tutti gli aspetti del problema, economici, legali, psicologici.
Il direttore dell’Ispettorato del lavoro, Domenico Amich, ha già annunciato che nell’immediato futuro moltiplicherà i giorni di ricevimento dello sportello e le sue funzioni, anche perché – ha affermato Amich- “A molti, compreso le banche, fa comodo che la procedura sul sovraindebitamento sia poco conosciuta l’Associazione Alfredo Agosta, che si è resa disponibile gratuitamente a prestare questo servizio e ben volentieri abbiamo deciso di istituire questo sportello le cui funzioni saranno presto ampliate, mettendo a disposizione nostro personale, per creare anche uno sportello informativo sul lavoro.»
In un momento di crisi profonda del nostro paese, sia finanziaria (che morale…) dove, intere famiglie ed imprese, vengono ridotte sul lastrico, vi è uno strumento (ahimè… scarsamente noto). per poter ripartire nuovamente da zero, cancellando (o quanto meno riducendo) drasticamente i debiti e ridando dignità a tutti quei soggetti che da troppo tempo, erano rimasti vessati ed imprigionati in quelle maglie cupe della disperazione, a causa di “strozzini” (ufficiali e ufficiosi…) che ormai li avevano resi incapaci anche di poter vivere…
Una nuova speranza si è accesa… per dare coraggio e conforto alla sofferenza.

Quel labile confine tra la giustizia legale e quella morale…


Nel nostro ordinamento giudiziario, ultimamente, si sta assistendo ad una diatriba, tra quanti vorrebbero cancellare il reato di concorso d’associazione mafiosa e quanti invece lo ritengono fondamentale…

Ciò che si sta cercando di fare (ma non nelle sedi naturali…) attraverso emeriti “oratori”, è di riuscire ad ottenere, un cambio di rotta e per far ciò, questi illustri studioso del diritto penale, sfruttano la potenza dei media, per legittimare le proprie ragioni…
Si tenta cioè di spettacolizzare la giustizia, non tenendo in considerazione quel netto confine che esiste tra giustizia “morale”  e giustizia “legale”…
Dopotutto come si può chiedere quanto sopra, quando tra i principi del difensore, ci sono quelli di difendere chi si sa essere colpevole, sostenendone di contro… l’innocenza!!!
Non bisogna difatti mai scordare, quanto stabilisce dall’art. 64 c.p.p. e cioè che permane nel nostro ordinamento, il diritto dell’imputato a mentire e che l’avvocato, può difendere la menzogna, anzi la può anche suggerire: è un diritto del suo assistito e l’avvocato è difensore dei diritti prima che delle persone che li esercitano e può indicare i modi di esercizio del diritto…

Quanto sopra ovviamente va in profondo conflitto con quei basilari principi di legalità… che sono alla base dello Stato di diritto e che rappresentano, elemento fondamentale della moralità…

Tuttavia, è evidente come manchino nel nostro ordinamento, quegli strumenti giuridici che consentano di valutare e tutelare, innanzitutto i principi di condotta morale, ancor prima di determinare l’eventuale responsabilità diretta e di conseguenza, la determinazione della  pena…

Credo che sia tempo che certi “signori”, svolgano onorevolmente le funzioni ad essi affidati dalla nostra Costituzione, evitando, per come sta accadendo, quella indegna strumentalizzazione di singoli casi di cronaca, per creare confusione, istigare processi mediatici, implementare commenti e giudizi sui blog o nei quotidiani di parte, quanto sopra, per voler diffondere il terrore nella società civile… additando rischi e pericoli, da parte di quanti sono designati allo svolgimento di quei procedimenti giudiziari….

E’ ovvio che, se pur certi difensori debbono (visti i congrui compensi ricevuti per quelle prestazioni…) tutelare gli interessi del proprio assistito al meglio e in ogni circostanza (in ossequio oltre che alle norme processuali, alle regole deontologiche), tuttavia non bisogna dimenticare la regola principale che è quella di pervenire alla verità e non creare falsità pur di giungere alla assoluzione del proprio assistito…
Ovviamente, nessuno di noi può chiedere –in virtù del segreto professionale– il mancato rispetto del proprio adempimento, tuttavia ritengo che, tentare di stravolgere a tutti i costi quella verità, utilizzando espedienti di cui si è maestri, non costituisce quanto prevede il proprio codice deontologico, in particolare, nei confronti del dovere di verità…

Difatti, capita frequentemente di trovare dei soggetti che si presentano dall’avvocato indossando le vesti della vittima, ritenendo ingiusto il procedimento in corso per il reato ad egli contestato…

C’è un bellissimo assioma, di un noto concittadino penalista di fama nazionale, l’Avvocato Giuseppe Lipera che dice: “l’imputato colpevole si assiste, l’innocente si difende”!!!
Cosa aggiungere, nessuno può con i propri giudizi, posizionarsi al di sopra della giurisprudenza, in particolare quanti svolgono, la funzione di difensori…
Non per altro che, proprio agli inizi di quest’anno, abbiamo letto di come, l’organizzazione mafiosa della sicilia occidentale, poteva contare sul più insospettabile dei professionisti di Palermo, per gestire le proprie ricchezze…

Questo legale, curava gli affari immobiliari del boss ed infatti, con questa accusa, la Procura di Palermo lo ha accusato di, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego e peculato, tutti aggravati per aver agevolato e favorito l’associazione mafiosa….

In manette sono finite in ugual modo, altre otto persone, fra cui un ingegnere che frequentava spesso lo studio del legale, un costruttore, un geologo, alcuni familiari del boss e due presunti prestanome…
In alcune circostanze, l’avvocato intercettato, si vantava del suo ruolo di insospettabile complice del boss: “tutti quei signori – diceva dei mafiosi – hanno attinto e attingono da questa minna, che è la mia… come denaro”… 

Le risorse mafiose, furono riversate in società pulite amministrate da stimati soggetti, posti dalla “famiglia” in qualità d’amministratori, che hanno permesso e consentito di avviare contatti imprenditoriali, celando per quelle iniziative i reali interlocutori: grazie difatti alla presenza di insospettabili (come per l’appunto l’avvocato difensore), si è riusciti a concretizzare quelle iniziative che, con molta probabilità, non avrebbero mai potuto essere realizzate, con quei soggetti, di cui si era a conoscenza visti i pregressi di giustizia… 

Altresì… nel corso delle indagini, sono state ricostruite anomale attività, immobiliari e finanziarie, poste in essere dalla “famiglia”, che ha potuto avvalersi della figura e della credibilità del professionista legale…
Oltre a tali aspetti è emerso che “l’Avvocato”, aveva ricevuto già numerosi incarichi in qualità di curatore fallimentare: in tale contesto le indagini hanno fatto emergere come lo stesso, si sia appropriato di somme di denaro derivanti dal fallimento di una società amministrata e le abbia successivamente utilizzate, per gli affari in comune con la famiglia del boss…
Diceva il grande Totò: “gli avvocati difendono i ladri. Sa com’è… tra colleghi…”…

Concorso esterno in associazione mafiosa??? No… semplicemente "Leit motiv"!!!

Il tema è sempre quello!!! 
Rappresenta l’argomento dominante e ricorrente, di quest’ultimo periodo ed in particolare di quanto sta avvenendo nei procedimenti delle aule dei tribunali penali…
Da alcuni mesi infatti, si ha la sensazione, di come si voglia – da parte di taluni soggetti – riportare il complesso dibattito, dottrinale e giurisprudenziale, del concorso esterno nei reati associativi, ad un livello di clamore mediatico.
Esistono infatti – tra chi difende e chi accusa – posizioni diametralmente opposte, nelle quali alcuni operatori del diritto, sono arrivati anche a negare la possibilità di ammettere il concorso eventuale nei reati associativi…
Altri, contrari, assimilano la condotte dei concorrenti esterni, a quelle dei veri e propri “affiliati” interni all’associazione mafiosa, ovvero ad ammetterli entro confini piuttosto ampi, pur mantenendo delle distinzioni, tra gli uni e gli altri.
Si cerca quindi ( in particolare da quanti hanno in cuore la difesa dei propri assistiti e che a causa di ciò, purtroppo… non dormono più nemmeno la notte…), di stabilire quel corretto inquadramento della problematica, sottesa all’individuazione delle ipotesi di concorso esterno nei reati associativi…
Bisogna fornire cioè quei giusti “parametri” per identificare colui che ha partecipazione diretta (se pur esterna), determinare in maniera chiara, quella differenziazione netta, tra il cosiddetto affiliato e l’eventuale concorrente esterno…
Sappiamo che la norma di riferimento in tema di reati associativi è rappresentata dagli art.li 110 e 416 bis c.p., che delineano una tipologia delittuosa pluri-soggettiva, richiedendosi (ai fini dell’integrazione della fattispecie), la presenza di un vincolo associativo tra tre o più soggetti finalizzato alla commissione di più delitti. 
E’ chiamato pactum sceleris è coinvolge tutti quei soggetti che, riunitisi in un sodalizio criminoso, agiscono nella piena coscienza e volontà di farvi parte in maniera permanente (dolo generico) con l’intenzione di contribuire, attraverso la realizzazione di una serie anche indeterminata di delitti, all’attuazione del programma criminoso (dolo specifico)!!!
Il tratto distintivo di quella condotta è rappresentato da due elementi qualificanti: il primo, oggettivo, individuabile nel requisito della permanenza nella “illicita societas“, ossia nello stabile inquadramento del soggetto operante nell’organizzazione criminale (circostanza questa facilmente accertabile dalle indagini e con le intercettazioni…), il secondo meno agevole a verificarsi, è ravvisabile nell’elemento psichico che sorregge la condotta del soggetto partecipe dell’associazione, dato dalla commistione di due elementi soggettivi essenziali, e cioè, il “dolo generico” ad aderire al programma tracciato dall’associazione e il “dolo specifico” di contribuire, fattivamente, a realizzarlo…
Basta quindi la sussistenza di questi due requisiti, oggettivi e soggettivi, per verificare e circoscrivere la figura del partecipe, ed isolarla da quella del semplice concorrente esterno…
Difatti, nella pronuncia a Sezioni Unite n. 16 del 28.12.1994 (sentenza Demitri) la Corte di Cassazione ha sottolineato la diversità di ruoli tra “partecipazione all’associazione” e “concorso eventuale materiale“, attribuendo ai soggetti “intranei” alla societas sceleris, una posizione determinante nella “fisiologia” dell’associazione – fornendo gli stessi un apporto quotidiano o comunque assiduo, insostituibile o quantomeno agevolante, alla realizzazione dei fini associativi – e ai soggetti “extranei” un ruolo sostitutivo, non sorretto dalla volontà di far parte dell’associazione, ma asservito a quest’ultima nei momenti di “fibrillazione” o vuoti temporanei che fanno entrare la “societas” in una fase patologica.
Un chiarimento è giunto dalla pronuncia a sezioni unite n. 22327 del 21.5.2003 (sentenza Carnevale), che, prendendo le distanze dai precedenti indirizzi che ritenevano sufficiente (ai fini della sussistenza dell’integrazione dell’elemento psichico) la mera consapevolezza dell’altrui finalità criminosa, richiede come indice necessario anche la coscienza e la volontà dell’efficienza causale del proprio contributo rispetto al conseguimento degli scopi dell’associazione.
Si esige che il concorrente esterno, pur sprovvisto dell’affectio societatis (e cioè della volontà di far parte dell’associazione), si renda compiutamente conto dell’efficacia causale del suo contributo, diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso del sodalizio.
E’ chiara la differenza sotto il profilo oggettivo, tra partecipe necessario e concorrente eventuale: “si definisce partecipe colui che, risultando inserito stabilmente e organicamente nella struttura organizzativa dell’associazione mafiosa, non solo “è” ma “fa parte” della (meglio ancora: “prende parte” alla) stessa”…
Sul piano probatorio, poi, rilevano, ai fini della partecipazione, “tutti gli indicatori fattuali dai quali, sulla base di attendibili regole di esperienza attinenti propriamente al fenomeno della criminalità di stampo mafioso, possa logicamente inferirsi il nucleo essenziale della condotta partecipativa e cioè la stabile compenetrazione del soggetto nel tessuto organizzativo del sodalizio. 
E’ logico dedurre che, affinché ci sia un comportamento concorsuale, deve esserci un requisito essenziale dove, il dolo del concorrente esterno, investa nei momenti della rappresentazione e della volizione, sia gli elementi essenziali della figura criminosa tipica, sia il contributo causale recato dal proprio comportamento alla realizzazione del fatto concreto, con la consapevolezza e la volontà di interagire “sinergicamente” con le condotte altrui nella produzione dell’evento lesivo del “medesimo reato”.
Questo è un dibattito che dura da oltre vent’anni… e negli atti del maxi processo contro la mafia, (istruito dai giudici Falcone e Borsellino), emergeva chiaramente la posizione dei due magistrati secondo i quali, la figura del concorso esterno è la figura più idonea per colpire l’area “grigia” della cosiddetta contiguità mafiosa…
I casi per i quali, in quest’ultimo periodo – una particolare categoria si sta affannando a trovare una possibile soluzione – sono (casualmente) quelli relativi al politico, al libero professionista (medico, avvocato, bancario, ecc. ), ai funzionari delle PA ed agli imprenditori che, pur non essendo formalmente affiliati a quella organizzazione criminosa o comunque non sono direttamente organici, intrattengono dei rapporti con l’associazione mafiosa, per fini che sono vantaggiosi, sia per l’associazione stessa, che soprattutto… per il soggetto esterno a questa!!!
Basti vedere in quali modi opera l’associazione mafiosa, per comprendere come questa presenti una particolare attitudine ad intrecciare rapporti di cooperazione (attivi e passivi), con tutti quei soggetti “esterni”, dalla cui collaborazione, riesce a condizionare a loro favore, tutti i settori della vita civile: dalla politica all’economia, dalla finanza alle istituzioni, dalla gestione occupazionale agli incarichi ai professionisti, fino al controllo del voto dei cittadini!!!
Ma chissà forse mi sto sbagliando ed hanno ragione loro: già, come può esistere il concorso esterno in associazione mafiosa, quando manca di fatto, l’elemento essenziale…. chiamato mafia???
  

Ho l'impressione che, qualsivoglia scelta venga fatta alle prossime elezioni, a vincere… sarà sempre la mafia!!!

C’era una volta la mafia… quella della lupara, degli omicidi, quella della lotta alle istituzioni e ai suoi uomini…

Sì… c’era una volta, ma da alcuni anni non c’è più!!!
Quei metodi coercitivi, ormai, si sono trasformati in un salto di qualità…
Si punta a governare grazie al potere finanziario, si soffoca quel po di economia che ancora c’è, con quei tentacoli, ci si appoggia ai propri amici -funzionari di quegli apparati pubblici- per moltiplicare i propri affari…
Ormai è certo… si comprano i voti per girarli ai propri amici politici, i quali garantiscono successivamente, l’aggiudicazione degli appalti ed un giro di tangenti…
Hanno comprato tutti e con quelle bustarelle, si sono infiltrare ovunque e gestiscono di fatto questa società civile…
Ormai è certo… non c’è più bisogno di sparare, i soldi fanno meno rumore ed aprono tutte le porte!!! 
Abbiamo visto in questi giorni dalle intercettazioni della DIA come proprio qui da noi, nella nostra Provincia di Catania, taluni soggetti sorpresi a contare mazzette; alcuni miei amici, mi hanno confermato che alcuni giorni prima, avevano visto quel Sindaco, ad un convegno politica proprio qui a Catania, sarà stato certamente un caso, ma comunque era lì…   
Allo stesso tempo, credo che la penetrazione di quell’associazione criminale, sia giunta ad un buon livello di ramificazione… grazie ai suoi uomini affiliati (ufficialmente e ufficiosamente) e a quanti, in questi anni si sono fatti corrompere ed ora, non possono più tornare indietro, perché ormai ricattabili!!! 
Il potere genere economia e con quella si comprano i voti, si promettono posti di lavoro, si realizzano favori personali, s’investono capitali in quelle società legate a quel “sistema”, perché in fondo, la corruzione è divenuto un fattore strategico, fondamentale per l’espansione mafiosa…
Dopotutto con le tangenti… non si rischia giuridicamente nulla, le condanne – quando avvengono – sono leggerissime, direi inconsistenti…
Da qualche parte ho letto su un mensile che: su quasi 60 mila detenuti in Italia, solo circa 500 erano state arrestate per corruzione e di queste, soltanto la metà sta scontando sentenze definitive, tutti gli altri hanno speranze concrete di evitare il verdetto grazie alle ben note prescrizioni…
Non è un caso infatti che nelle ultime indagini, i boss siano sempre più spesso in compagnia di dirigenti, impiegati delle PA, politici, imprenditori, tutti accusati d’essersi fatti corrompere con interessanti mazzette, confidando eventuali indagini nei loro riguardi e favorendo con quelle loro azioni, coloro che sono coinvolti…
La catena della collusione è stata realizzata e nessuno (una volta che si è fatto parte di quel libro paga…) può pensare di uscirne!!!
Trent’anni fa la divisione era netta e distinta: da un lato c’era la politica (e quei suoi uomini corrotti di partito), da un’altra gli imprenditori (affiliati e/o sottomessi) e da un’altra ancora più distante i boss, che decidevano chi far salire e quali appalti spartire…
Oggi il sistema è cambiato… siedono tutti intorno allo stesso tavolo e sono diventati una indivisa realtà “viscida” che, proprio come sanguisuga, succhiano il sangue di tutti noi poveri cittadini…
La colpa è anche nostra, ho meglio, di tutti coloro che hanno permesso che quel fenomeno corruttivo potesse dilagare… il quale, non essendo stato contrastato in maniera seria, in ordine giuridico, giudiziario o quantomeno a livello di prevenzione, ecco che lo stesso, è stato dai tanti tollerato ed accettato…
C’è una soluzione quindi per sconfiggere questo radicale sistema politico-imprenditoriale-mafioso corruttivo e clientelare???
Sì c’è… e non ci crederete, ma passa proprio da quel voto e dalle scelte che giornalmente andate facendo!!!
Si tratta di guardare le cose per come sono… senza condizionamenti o atteggiamenti “servili” ai quali da troppo tempo (inutilmente aggiungerei…) si ci è inchinati…
Bisogna in modo semplice contrastare quegli atteggiamenti mafiosi richiesti e allontanare da se, quelle offerte corruttive che favoriscono la criminalità e che non lasciano nulla, alla speranza dei nostri figli…
Sarà un piccolo passo per recuperare per lo meno, quella dignità finora perduta… sapendo che d’ora in poi, mettendo in pratica nuovi gesti comportamentali, si potrà iniziare a far parte di poche persone perbene, ma certamente, non ci si riterrà… CORROTTI!!!
Una volta che rinunci all’integrità’ morale, il resto e’ facile… 

Il mondo di mezzo: tra mafie e antimafie…

Ieri, 30 settembre alle 19,30, al Salone Loyola (Parrocchia SS. Crocifisso dei Miracoli di Via Enrico Pantano 42 a Catania) si è tenuta una conferenza sul tema di cui in oggetto, tenuta dal Prof. Antonio La Spina.

Bisogna dare un plauso a Padre Gianni Notari, che, attraverso questi incontri, cerca di dare un importante contributo morale al rinnovamento delle coscienze civili… 
Difatti, la questione morale rappresenta oggi, uno dei tratti più significativi sul terreno della lotta alla mafia, che vede ancora la presenza di forti riserve culturali e di esitazioni politiche, difficoltà nel rinnovamento di quelle vecchie classi dirigenti e da quel ricercato sostegno clientelare, da cui siamo totalmente sommersi…
Ma soprattutto manca un’alternativa incapace di riuscire a restituire quel diritto democratico proprio dei suoi concittadini, un sistema quest’ultimo, che preferisce andare a braccetto con quel mondo del malaffare, collusivo e corruttivo, che permette a quel ceto di comando, di prendere le redini della cosa pubblica!!!
Il raffronto del Prof. La Spina è perfetto: esistono tre mondi suddivisi in sotto-mondo, sovra-mondo e mondo di mezzo… 
Ognuno di quei mondi si muove in sintonia con i propri affiliati, quasi fossero di fatto una vera e propria organizzazione professionale; ognuna di esse è sorretta da dei veri e propri codici, quasi fossero deontologici, con specialità, abilità e conoscenza…
Esiste tra esse un confine di separazione… ma vi è la possibilità in taluni casi, che esse, entrino in contatto tra loro, per mettere in comune quanto necessario, affinché si concretizzino le necessità di ognuno di quei mondi…
C’è un mondo di mezzo che partecipa a seconda delle circostanze con i due mondi, quello di sopra e quello di sotto… 
Nel suo libro riporta tutto l’universo delle mafie è dei fenomeni che la contraddistinguono… si passa da Cosa-nostra alla Camorre, dalla ‘Ndrangheta agli Stiddari fino a quelli della Sacra Corona Unita… per giungere a entità completamente nuove come “Mafia capitale”….
Ma la lotta alla mafia passa anche attraverso “l’antimafia”, quella vera e sana, quella realizzata dalle associazioni che direttamente sul campo, fanno sì, di dare un grande contributo a quella lotta…
Perché si sa che esiste un’antimafia istituzionale e soprattutto un’antimafia autentica sociale, ma sappiamo bene che da qualche tempo, vi è la presenza di un’antimafìa “apparente”, che camuffata da personaggi “paladini della legalità”, operano falsamente, affinché s’innescano ingannevoli condizioni che permettono di creare, confusioni ed instabilità, nell’operato delle forze istituzionali…
Sono personaggi che operano in quel mondo di mezzo… colletti bianchi che, pur mantenendo sottobanco un rapporto organico con i sodalizi mafiosi, aderiscono ufficialmente o costituiscono di fatto una nuova associazione antimafia… dedicata all’opera di una vittima di mafia… 
Conoscere dal di dentro le dinamiche organizzative della mafia, permetterà a tutti noi di combatterla ed eliminarla definitivamente…
Come diceva il giudice Falcone: “La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine…”.
Noi tutti però, non siamo più nelle condizioni di potere attendere che quel fenomeno giunga da solo alla propria fine!!!
Dobbiamo unire tutte le forze e l’energie, affinché si giunga a quella unione necessaria, per dare un colpo decisivo a quei mondi, criminali, clientelari e associativi…
Faccio quindi un appello a tutte quelle persone perbene presenti (ed anche assenti al convegno…), ma soprattutto rivolgo questo mio appello alle associazioni tutte di legalità… ai loro rappresentanti, che con passione e dedizione, fanno sì che questa nostra terra possa essere migliore – non un giorno – ma sin d’ora…
Ringrazio quindi, quanti ho avuto il piacere di conoscere, in particolare l’Associazione Anti-racket “A.S.I.A.” attraverso il suo Presidente, Dott. Salvatore Campo; l’Associazione antiestorsione di Catania “Libero Grassi” che vede il presidente Linda Russo Zangara e tutti i suoi volontari nella quotidiana battaglia contro il pizzo; dell’Associazione “Giustizia e Pace” dedicata ai due magistrati uccisi dalla mafia, Antonino Saetta(assassinato insieme al figlio nel 1988) e Rosario Livatino (freddato nel 1990), rappresentata da Ugo Tomaselli.
Colgo l’occasione infine per salutare coloro che, quotidianamente, con il proprio impegno, si sacrificano con dedizione affinché, legalità e giustizia, abbiano a radicarsi nella società attuale… mi riferisco a Nicola Grassi, Romj Crocitti Bellanti, Mirko Viola, Antonello Costanzo, ed anche gli amici Alfio Grassi e Maria Anselmi (la quale, mi ha gentilmente concesso di pubblicare in copertina la sua foto…).
Sono in molti ad aver sacrificato se stessi perché animati dal desiderio di rivalsa contro qualunque forma di criminalità organizzata: perché si sa… il bene trionferà e la legalità vincerà la sua battaglia!!!

Nessuno sa, nessuno deve sapere!!!

Ho finito di leggere su http://catania.meridionews.it/articolo/47010/caso-ciancio-cassazione-annulla-proscioglimento-requisitoria-questo-processo-non-si-voleva-fare/ l’articolo sull’imprenditore ed editore del quotidiano La Sicilia, Mario Ciancio Sanfilippo.
C’è riportato che l’indagine per concorso esterno in associazione mafiosa a carico dello stesso, tornerà alla fase dell’udienza preliminare, a deciderlo, i giudici della Cassazione (a seguito del ricorso della Procura e delle parti offese Dario e Gerlando Montana), annullando di fatto il proscioglimento ottenuto lo scorso dicembre a Catania. 
Lo stesso Procuratore generale ha dichiarato la volontà che “Questo processo non si voleva fare”…
Non entro nei meriti giudiziari, anche perché non ne avrei le competenze… ciò che invece mi ha incuriosito è la frase del legale riportata nel link http://catania.meridionews.it/articolo/38603/ciancio-de-benedetti-e-i-capitali-dallestero-il-progetto-per-far-tornare-i-fondi-neri-in-italia/ dove attraverso una precisa rielaborazione, è stata spiegata la modalità con la quale è stato possibile far rientrare in Italia milioni di euro ( grazie a quel famoso “scudo fiscale” portato avanti dal governo del “Cav.”), custoditi in alcuni fondi neri all’estero, per averli così immediatamente disponibili…
Tra le documentazioni dell’inchiesta vi è il progetto di un’operazione finanziaria internazionale che lo coinvolge direttamente in prima persona… un affare a livello globale che aveva per obiettivo, quello di rendere lecita una struttura offshore. 
Le indagini hanno documentato che per riuscire a togliere il velo sull’operazione che riguardava la rete offshore di Ciancio è stata decisiva la visita dell’economista Raffaella Quarato negli uffici di Ciancio, nella sede del quotidiano locale (un faccia a faccia che però viene ascoltato dai militari della guardia di finanza).  
In quell’occasione, la Quarato avrebbe richiesto all’editore catanese di effettuare ulteriori investimenti nei fondi proponendo un’operazione strutturata e complessa che prevedeva il controllo dell’investimento tramite una società italiana e una società olandese, la stessa illustra a Ciancio tutti i dettagli della complessa operazione finanziaria che intende portare avanti e che ha come risultato definitivo, quello di far rientrare in Italia in maniera pulita alcuni milioni di euro…
L’avvocata – non indagata – viene sentita dagli inquirenti come persona informata sui fatti nel 2011. Inizialmente nega tutto. 
Dai possibili legami proposti nel faccia a faccia tra la società olandese e Ciancio, fino alla conoscenza di fondi dell’editore nella Plurifid. 
Quarato dice di non sapere nemmeno se l’editore fosse in possesso di fondi neri. 
La versione dei fatti tuttavia cambia dopo che i militari fanno sentire alla fiscalista la sua voce intercettata insieme a quella di Ciancio. 
In un passaggio l’editore, riferendosi alle società, dice: “Io teoricamente non potrei averle”. Affermazione a cui segue la risposta dell’avvocata: Nessuno sa, nessuno deve sapere!!!
Termino riportando quanto affermato dal Vice Presidente della Commissione Antimafia, On. Claudio Fava: “Il sequestro antimafia di 17 milioni di euro ai danni dell’editore Mario Ciancio e la supposta provenienza illecita di quei fondi, in parte detenuti all’estero attraverso fiduciarie di copertura, sono notizie gravi… perché riguardano il più potente editore del sud Italia. E la concreta eventualità di una sua compromissione mafiosa, getta un’ombra sull’uso che negli anni Ciancio può aver fatto dei giornali e delle emittenti di cui, in tutto o in parte, è l’editore“.

Andrea Piazza: "la mafia è soltanto morte e parassitismo sulla vita degli altri"

Al di la delle dinamiche giudiziarie che richiedono tempi processuali, emerge in ogni caso un quadro poco rassicurante… 
La gestione Istituzionale in ogni caso richiede uno spirito contrapposto al management sottoposto a sequestro ( è necessario azzerare qualsiasi forma di continuità ), anche se trattasi di vicende complesse e quindi pur non sussistendo bacchette magiche, è opportuno salvaguardare il livello occupazionale.
La riservatezza delle notizie apprese in via confidenziale ( è scontato che le stesse se hanno rilevanza devono essere tempestivamente portate a conoscenza del Giudice Delegato del procedimento di Misure di Prevenzione_ estensione art. 35 D.Lgs 159/2011 ). 
Un plauso a Nicola Costanzo, per non essersi consegnato alla cultura del silenzio, per contribuire a decodificare le dinamiche aziendali (la Misura del sequestro è stata applicata in via preventiva perché sussistono molteplici elementi …), agevolare l’attività di indagine che, hanno già consentito all’autorità giudiziaria di ritenere fondate le ipotesi delittuose e condannare il Presidente ANCE Salvatore Ferlito, nonché l’avvio di altri procedimenti di indagine alla luce delle dichiarazioni rese innanzi l’Autorità Giudiziaria. 
Per fortuna, la prevaricazione mafiosa è minoranza anche se organizzata, ed ognuno di noi deve essere portatore di valori di solidarietà contrapposti a qualsivoglia forma di prevaricazione materiale e/o morale. 
La mafia è soltanto male e bisogna controbattere anche sotto il profilo ideologico qualsiasi forma di giustificazione, dove taluni tendono a sviluppare il concetto ERRATO che esisterebbe mafia buona e mafia cattiva…
LA MAFIA E’ SOLTANTO MORTE E PARASSITISMO SULLA VITA DEGLI ALTRI!!!

Imprenditori o affiliati???

Come definire gli imprenditori che pagano??? 
Cosa sono??? Degli affiliati, dei subalterni o soltanto degli uomini spaventati che non trovano la forza o il coraggio di ribellarsi???
Oppure sono soggetti che si rendono sin da subito disponibili a pagare, pensando che in tal maniera, potranno migliorare la loro posizione sociale…
Dobbiamo credere quindi che, così facendo, danno quei segnali di propria  disponibilità, per i quali sperano d’esser presi in considerazione???
Sembrerà assurdo, ma è stato dimostrato come sono in molti, coloro che, si sono precipitati a pagare, ancor prima che gli stessi estorsori, avessero fatto le proprie richieste… 
La verità è che quanto compiuto, risponde ad una precisa logica e cioè di chi pensa di poter capitalizzare quel comportamento servile, nella speranza che un domani possa ritornare loro utile… 
Molti imprenditori infatti, pensano in casi del genere, di ricavarne comunque un utile e per far ciò, emettono fatture false: in questa maniera l’estorsione viene camuffata e giustificata dietro pagamento di una fornitura o di un contratto di lavoro, in realtà mai effettuato…
Rappresenta uno dei tanti modi truffaldini di questi imprenditori, per celare quei rapporti di sudditanza, ovviamente inconfessabili, ma di cui molti dipendenti loro “fedeli”, sono ben a conoscenza…
Con il tempo, questi stessi imprenditori, approfittando del ruolo di “vittime”, iniziano a collaborare direttamente con i soggetti criminali, diventando così essi stessi “associati” alle cosche, dalle quali ovviamente ricevono in cambio contratti di lavoro, finanziamenti ed anche nuove opportunità di riciclaggio, reinvestimento di quei noti proventi illeciti… 
È evidente che lo scenario che viene fuori è di per se inquietante perché, al di là dei soliti nomi o della quantità di persone coinvolte, viene a delinearsi un figura imprenditoriale che è poco propensa a sviluppare il benessere della propria azienda, dei propri dipendenti e di conseguenza anche in campo sociale, ma ciò che emerge è il procedere con una cultura d’impresa, che pensa di poter manipolare a suo piacimento regole e leggi, oltre a quella stessa etica professionale, poiché convinti che per crescere, bisogna rapportarsi con quel sistema politico e imprenditoriale colluso (legato a quei soggetti mafiosi), nella piena consapevolezza che soltanto attraverso essi, si potrà beneficiare di una crescita economica… dimenticando nel contempo, la natura criminale di quei nuovi partner…
Già, fanno finta di niente… l’idea è quella di produrre un vantaggio non solo economico nel immediato, ma che si possa proiettare al futuro, battendo la concorrenza con ovvie modalità sleali e superando così facendo, quei dislivelli sociali che fino ad allora si ritenevano insuperabili. 
D’altronde, con quei loro modi nefandi, questi “prenditori” non hanno calcolato i danni che nel corso di questi anni hanno provocato alla loro terra, in quanto non hanno tenuto conto dei vantaggi che hanno concesso a quei soggetti legati al mondo criminale, che nel frattempo – grazie proprio a quegli appoggi ricevuti – si sono rafforzati, consolidando ancor di più quel denaro per poterlo reinvestire su nuovi soggetti ad essi affiliati, che adesso potranno sfruttare per aumentare il proprio prestigio sociale…
Questo modo di pensare altresì, ha creato in loro la convinzione che quanto realizzato, fosse eticamente possibile, socialmente accettabile ed economicamente vantaggioso…
Ecco il perché oggi troviamo, anche presso le PA, soggetti certamente legati a quel mondo “mafioso” in quanto questi, sono riusciti a confondersi tra i professionisti e gli imprenditori locali, sicché oggi è diventato difficile comprenderne le differenze, tra gli uni e gli altri… 
Non dobbiamo certamente fare di tutta un’erba un fascio, come d’altronde, non possiamo dimenticare quanto sta emergendo dalle inchieste delle procure, dove, sempre con maggiore frequenza, le indagini giudiziarie conducono ad incrociarsi con i comportamenti disonesti di molti imprenditori. 
Il mondo imprenditoriale si sa… è in continua evoluzione, ma le zone ancora grigie sono purtroppo fortemente presenti… 
Fortunatamente, in questo periodo, c’è chi sta dimostrando (grazie anche al sostegno dato da alcune associazioni di legalità, quali per esempio AddioPizzo) di non essere disposti a subire o a farsi ricattare, ovvero, a realizzare affari con quei mafiosi!!!
Abbiamo oggi una mafia più civile e una società più mafiosa. Una mafia sempre più in giacca e cravatta e una società che cambiandosi abito troppe volte al giorno sceglie il travestimento… 

La mafia oggi è esattamente quella che era 5 anni fa e alle prossime elezioni regionali serve un candidato nuovo!!!

A dirlo è stato Totò Cuffaro… (ex presidente della regione Sicilia) intervistato alcuni giorni fa, da Sudpress…

Nel video sono stati toccati tanti argomenti…
Si è parlato di politica, di mafia, delle condizioni disumane dei detenuti e dei rapporti familiari… 
Un racconto che partendo da lontano… tenta di rivolgersi ai nuovi giovani “costruttivi” di questa terra…
Sulla parete… c’è un enorme crocifisso e posto a fianco della sua scrivania, tra foto e libri ovunque…
Ha voluto evidenziare il problema della gestione carceraria… per poi passare al suo argomento principe, lo stesso per il quale, ha dovuto scontare la pena… 
Riporta l’ex presidente: “ho sbattuto contro la mafia, credo di essere nella mia coscienza assolutamente sincero quando dico di non aver voluto favorire la mafia; per me la mafia oggi è esattamente quello che era 5 anni fa un fenomeno criminale, schifoso, dissacrante, pericolosissimo che fa pagare alla sicilia e ai siciliani un prezzo altissimo, non soltanto in termini di vite umane ma anche in termini di cultura, di immagine ed economici”!!!
Continuando… “se quasi tutti i presidenti siciliani hanno avuto qualche problema con la mafia bisogna porsi un interrogativo, la mafia cerca di infiltrarsi e bisogna trovare il vaccino giusto, gli anticorpi giusti; gli uomini della mafia utilizzano i volti puliti per fare i loro affari”!!!
Il pensiero prosegue quindi sull’attuale presidente della Regione Siciliana… Rosario Crocetta, che, pur riconoscendogli il merito di essere persona onesta, non ne condivide la gestione, in particolare quanto compiuto sulla vicenda dei termo-valorizzatori… che secondo molti, dovrebbe far superare l’emergenza rifiuti…
Il sottoscritto se pur condivide in parte quella soluzione (oggi ci sono difatti sistemi più innovativi ed ecologici…), ritiene comunque che quest’ultima soluzione, per poter essere realizzata, deve essere “blindata” e controllata da una struttura autoritaria e fuori da controlli politici o privati, ma vigilata quotidianamente da militari, per non permettere con i fatti alla mafia di mettere le mani…perché altrimenti – con l’attuale condizione – è meglio abbandonare sin da subito l’idea…)!

Quindi ad un Crocetta inadeguato e “burattino”… con qualcuno che dietro di lui ne muove le fila… vi sono altri due pretendenti, Musumeci e Miccichè, che ad oggi non sono mai stati scelti dai siciliani, in quanto chissà, non ritenuti all’altezza di essere le persone giuste… dopotutto se il 51% dei siciliani non si è riconosciuto in loro… non è certamente per protesta, ma perché volutamente indifferenti a quei candidati!!!
Ora affinché la parte moderata vuole ritornare a vincere… bisogna che trovi un candidato credibile… e soprattutto onesto!!!
Su quest’ultimo punto ho dei forti dubbi…

Trovare un soggetto che non appartenga a quegli schemi politici, incorruttibile, senza scheletri nell’armadio e che negli anni si sia dimostrato integerrimo, aggiungerei, senza tessera elettorale e se possibile, senza alcuna averlo visto in qualche foto compromettente… non sarebbe male…
Certo… il problema è trovarlo (già… come trovare “un ago in un pagliaio“)!!!    
Infine… ricorda che (se pur interdetto dai pubblici uffici), non gli è vietato continuare a fare il dirigente in un partito o di poter esprimere giudizi di pensiero…
Dopotutto se pensiamo a tutti quei soggetti che, se pur condannati o con processi a loro carico, fanno parte ancora di quei partiti… come dargli torto.
Io certamente da quel partito starei molto lontano, come mi guardo da stare distante da quei suoi giudizi di merito, tanto inutili e di cui sono sicuro… poterne fare a meno.
Non mi convinceva allora e non mi sembra oggi, quella persona adeguata dalla quale avrei potuto prendere consigli, dopotutto per come egli stesso dice… “la politica o la si fa o la si subisce“!!!

Ecco… nel suo caso specifico dovrà subirla e dovrà subire anche l’atteggiamento repulsivo e distaccato di chi… proprio come me, da sempre, tenta di combattere quelle schifose collusioni e quei modi infidi e criminali, che hanno di fatto permesso a pochi soggetti ignoranti… di distruggere fino ad oggi, questa nostra terra…
La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine: Lei… e tutti quelli come Lei (siete purtroppo ancora in tanti…) fa ormai parte dell’inizio, sì l’INIZIO DI QUELLA FINE!!!
So che abbiamo molto da fare, ma vedrà… alla fine, questa terra verrà ripulita!!!

La "zona grigia"…

Ormai non si contano più i provvedimenti di fermo nei confronti di amministratori operanti nel settore imprenditoriale…
Le disposizioni emesse, a firma dei Sostituti Procuratori, hanno riguardato tutti quei soggetti che da sempre operano nella cosiddetta “zona grigia”, in virtù di quella ormai consolidata evoluzione che quest’ultimi hanno raggiunto (in sodalizio) con personaggi di note associazioni criminali…
Infatti, utilizzando in modo sistemico la rete e gli agganci a loro disposizione (anche presso gli uffici delle P.A.), riescono a condizionare e alterare gli equilibri di una classe dirigente sempre più sottomessa…
Le  varie Procure hanno da tempo individuato un connubio ben organizzato, tra i componenti di associazioni criminali e questi “variopinti” professionisti…
In particolare, le indagini hanno fatto emergere che quest’ultimi si prestano ben volentieri (in cambio ovviamente di una discreta remunerazione…) ad eseguire quanto viene loro comandato…
Fra questi, spiccano alcuni soggetti che non sono nuovi a situazioni poco chiare, ma che nel corso della loro esperienza professionale… sono stati capaci di curare quegli aspetti necessari al fine di ottenere quanto utile per i loro fini…
Ed è proprio grazie a quelle amicizie e conoscenze, che è stato possibile scoprire dagli organi inquirenti quella fitta rete relazionale, in grado d’influenzare la condotta di alcuni funzionari “perbene”, in virtù di risoluzioni antecedenti, di quelle problematiche familiari che non trovavano soluzione a causa della ben nota crisi occupazionale…
Difatti, senza mai accentuarne quel favore dato, si è stati in grado di condizionarne le decisioni successivamente prese da quegli uomini della PA… facendo leva, proprio su quel “beneficio” a suo tempo concesso… 
Le risultanze emerse hanno consentito d’evidenziare a vario titolo, tutta una serie di reati, quali per esempio: l’associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata all’intestazione fraudolenta di beni per eludere le disposizioni in materia di prevenzione patrimoniale, falso in bilancio, estorsione, concorrenza sleale, pressione sui funzionari delle P.A. per l’assegnazione d’appalti nelle opere di grande rilievo… 
Sul registro degli indagati, figurano  noti personaggi… 
Sono i nomi di “corrotti” amministratori, che mostrano di continuare imperterriti in quelle losche contrattazioni… stando sempre in equilibrio tra un mondo “civile” che li vorrebbe “corretti” ed un’altro “tentacolare” che fa di tutto per renderli “corrotti e disonesti”… sempre assoggettati a quei rapporti con la politica malsana, con le amministrazioni locali, ma soprattutto con quei dirigenti e funzionari pubblici… da troppo tempo collusi.
L’altra notte ho fatto uno strano sogno…
Sì… ero nella mia Catania ed osservavo meravigliato come tutto fosse in regola: già, i politici si dedicavano alle problematiche della città, gli amministratori gestivano in modo regolare le proprie società, i professionisti si dedicavano con passione a quelle proprie consulenze, ed i ladri… facevano i ladri; e non come adesso in cui, i politici fanno i ladri, gli amministratori e i professionisti… rubano ed i ladri, non sanno più che cazzo fare, perché fanno tutto i politici, gli amministratori e i professionisti!

C'è gente invece… che non dorme mai!!!

Ammettiamo che in questa zona, in questa provincia, operino dieci ditte appaltatrici: ogni ditta ha le sue macchine, i suoi materiali: cose che di notte restano lungo le strade o vicino ai cantieri di costruzione; e le macchine son cose delicate, basta tirar fuori un pezzo, magari una sola vite: e ci vogliono ore o giorni per rimetterle in funzione; e i materiali, nafta, catrame, armature, ci vuole poco a farli sparire o a bruciarli sul posto. Vero è che vicino al materiale e alle macchine spesso c’è la baracchetta con uno o due operai che vi dormono: ma gli operai, per l’appunto, dormono; e c’è gente invece, voi mi capite, che non dorme mai. Non è naturale rivolgersi a questa gente che non dorme per avere protezione?”.

Siamo a pagina 7 del Libro di Sciascia: Il giorno della civetta.
Come non ricordare altresì il regista Damiano Damiani che nel 1968 ne fece un film con Franco Nero e la bellissima Claudia Cardinale…
Vi ricordate il capitano Bellodi… comandante della compagnia dei Carabinieri di C. (un personaggio al quale Sciascia si era ispirato prendendo spunto dal “reale” capitano dell’arma di Agrigento: Renato Candida, divenuto poi Generale…) e di quei dialoghi con il fratello del costruttore edile ucciso dalla mafia locale, Salvatore Colasberna…
Bisogna rammentare che fino a quel momento, la mafia, era una concezione astratta, una parola che non doveva essere mai pronunciata, anzi se ne doveva negare l’esistenza…
Nessuna informazione doveva emergere e la politica doveva starne fuori… o meglio, doveva  occuparsi esclusivamente di far ricevere i finanziamenti per gli appalti (da girare alle proprie imprese associate…) ed in cambio (il partito) l’ex Dc… ed i suoi uomini, avrebbero ricevuto i cambio quei voti pattuiti…
In che modo…??? 
C’è lo dice lo stesso capitano Bellodi…
“Ci sono dunque dieci ditte: e nove accettano o chiedono protezione. Ma sarebbe una associazione ben misera, voi capite di quale associazione parlo, se dovesse limitarsi solo al compito e al guadagno di quella che voi chiamate “guardiania”; la protezione che l’associazione offre è molto più vasta. Ottiene per voi, per le ditte che accettano protezione e regolamentazione, gli appalti a licitazione privata; vi dà informazioni preziose per concorrere a quelli con asta pubblica, vi aiuta al momento del collaudo e soprattutto tiene buoni gli operai… 
“Minchia… stu cazz’ i libru pari scrittu ora… i’e no cinquant’anni fa!!! Pi davveru… curnutu do riavulu, si ci pensi… di tannu a’ oggi ca cangiatu… nenti!!!”.
E difatti cos’è cambiato???
Il controllo prepotente del territorio, degli appalti, della ricchezza di questa terra è rimasto da sempre in quelle stesse mani… o meglio a disposizione di quella associazione, che nel corso degli anni si è andata evolvendo, affidando a seconda delle circostanze, quel proprio patrimonio a suoi “adepti” prestanome…
Sono gli stessi uomini e/o donne che, di volta in volta (a seconda delle indagini giudiziarie…) vengono arrestati ed il patrimonio intestato loro, viene confiscato…
D’altronde, la gestione mafiosa negli appalti pubblici ha permesso che si alimentasse quella corruzione nelle pubbliche amministrazioni, accrescendone lo scambio di voto e legando in maniera indissolubile, la classe politica con l’associazione criminale…
Di contro, gli appalti di quelle opere pubbliche hanno permesso che la corruzione dilagasse anche tra quelle persone che di fatto, avrebbero dovuto controllare…
Analogamente, il flusso di denaro circolato con gli appalti a permesso a quel “sistema mafia” di riciclare tutto il denaro sporco proveniente dai traffici illeciti, in denaro pulito… ed ora, reinvestito in moderne e limpide attività commerciali!!!
Oggi, il pericolo più grave non è quello rappresentato dalla visibilità espressa sotto forma di violenza da parte di quei delinquenti, ma è la parte più nascosta della mafia: quella che scava nella società, quella che si addentra nelle istituzioni e nell’economia, quella cioè che controlla ogni parte del nostro territorio, ed è la stessa che da sempre, corrompe gli uomini e ne impedisce lo sviluppo e la democrazia!!!
Riprendendo Sciascia: ad un certo punto della vita non è la speranza l’ultima a morire, ma il morire è l’ultima speranza!!!

Per amore della verità: Felicia Impastato.

A volte per fare emergere la verità bisogna sacrificarsi!!!

E’ quello che ha fatto Peppino… si è sacrificato per fare conoscere una verità, quella che la mafia comandava a Cinisi e di conseguenza a Palermo!!!
Ma quando si tenta di fare il proprio dovere… c’è chi si mette di traverso e non si tratta del consueto mafioso preso di mira, ma di quella parte d’istituzione che in molti definiscono “deviata” e che io chiamo “succube”… propriamente di quel sistema clientelare e corruttivo, al quale sicuramente nel corso degli anni antecedenti la propria ascesa professionale, ci si è (anche se solo per una volta…) conformati…
Sì, anche la verità sulla morte di Peppino è stata abilmente depistata e non tanto dai responsabili dell’omicidio, ma proprio dalle trascuratezza di coloro che avevano il compito di condurre le indagini…
Il 9 Maggio 1978 è per il sottoscritto una data importante… una di quelle poche che mi ha profondamente segnato… e debbo scusarmi proprio con Peppino, perché quel giorno ero sì triste… ma non per lui, non per la sua morte… ma per quella di una persona che avevo conosciuto da bambino: il Presidente Aldo Moro!!! 
Di Peppino infatti non sapevo nulla… ne chi fosse, cosa avesse fatto ed ancora oggi, non ricordo minimamente se quel giorno ne parlarono al notiziario del Tg1 su quella televisione in bianco e nero…
Ricordo soltanto quella Renault 4 con quel portellone di dietro aperto, quel corpo avvolto su quella coperta… quanta tristezza, ancora oggi se ci penso… e debbo aggiungere che ci penso più volte di quanto voi possiate immaginare, dopotutto la sua figura mi viene perennemente ricordata nei miei usi quotidiani, dal momento che si trova appesa nel corridoio, già, proprio di fronte la porta d’ingresso alla mia stanza da letto, capirete quindi da voi, come mi è impossibile non osservarla e di conseguenza non pensarci…
Mi scuso con la famiglia Impastato, per aver apprezzato soltanto d’adulto quanto egli avesse fatto per questa terra… e debbo dire anche grazie a Marco Tullio Giordana, che mi ha permesso nel 2000 di poter apprezzare (ne “I cento passi”) la vita di un uomo Peppino Impastato (magistralmente interpretato nel film da Luigi Lo Cascio), che ne ha saputo esaltare l’impegno e la lotta contro quella associazione criminale che soltanto in pochi chiamavano “mafia”, perché la maggior parte dei suoi concittadini, continuava a far finta di non sapere… restando in quell’assoluto silenzio… (non che oggi molto sia cambiato…).
Crescendo comunque ho cominciato a leggere… mi sono appassionato di tutto quanto fosse stato scritto sulla nostra terra… in particolare ho voluto comprenderne l’evoluzione storica ed i suoi uomini… quali immagini positive da imitare… e quali certamente negative da sopprimere…

Ed allora debbo dire grazie a tutti gli autori di quelle pubblicazioni, ma debbo ringraziare anche il cinema che mi ha saputo mostrare un mondo a me differente, molto lontano dal contesto al quale ero abituato a vivere…
E allora oggi ancor più di ieri ho compreso come, in un momento in cui si legge pochissimo… (per non dire nulla…), diventa fondamentale insegnare ai giovani (sin dalle elementari…) i valori fondamentali della vita, il rispetto e la cultura dell’onesta, proprio attraverso quelle immagini, far guardare loro questa tipologia di film, potrà certamente influenzare positivamente quelle loro coscienze…

Non si tratta di voler modificare quelle proprie aspirazioni… non bisogna diventare a tutti costi, uomini e donne dello Stato, ma si tratta di fare il proprio dovere, di rispettare gli insegnamenti familiari quando questi sono giusti e di saperli rinnegare -proprio per come ha fatto Peppino- quando costituiscono un pericolo per se, per i propri cari o per la società civile…
La famiglia di Peppino era una famiglia “mafiosa”, suo zio era un capo-mafia e suo padre ne era associato… ma questo non lo ha limitato nel rinnegarli…
Peppino se pur adolescente riusci ad andare controcorrente, contrastò quell’aria familiare tanto irrespirabile… anzi fece di tutto per allontanarsi e gridare a squarciagola dalla sua “Radio Aut” una nuova voglia di libertà e di giustizia…
La vita di Peppino raccontata in quel film appartiene a quel insegnamento di vita, che punta a sfidarla questa terra ed i suoi uomini corrotti; vi è in quel messaggio… la speranza e l’illusione di cambiarla la Sicilia, con coraggio ma soprattutto con amore.
Perché ci vuole un grande amore per continuare ad amarla questa terra, la stessa che purtroppo ha saputo dare a troppe famiglie, atroci dolori…
Quello stesso amore che ha dato Felicia Impastato (la madre di Peppino) per tutta la sua vita, dedicandosi a contrastare quell’omertà presente nella sua città e a ricercare la verità sull’assassinio del proprio figlio, una verità scomoda che ha saputo raccontare nel suo libro “La mafia in casa mia”…
Ecco, aver visto alcune sere fa in Tv la vita di questa donna… dell’amore per il proprio figlio, una donna che fino agli ultimi giorni (è morta a 88 anni) ha fatto in modo che la storia di quel proprio figlio venisse ricordata, lasciando la propria casa a memoria… delle future generazioni.
Le scuole dovrebbero organizzare delle gite culturali, facendo conoscere ai nostri adolescenti siciliani proprio quei luoghi, in cui, i nostri uomini migliori, hanno saputo con generosità lasciare una traccia indelebile del loro passato…
Sono persone semplici… ma oneste, che in quei luoghi hanno vissuto, sorriso e sperato… ed uno di questi luoghi si trova a Cinisi e si chiama “Casa memoria Felicia e Peppino Impastato”…

Catanesi… felici e contenti!!!

Vedo intorno a me quanto sta accadendo…  e pur recependo i discorsi che vanno facendo i miei concittadini per le vie di questa città, nei locali privati, negli uffici pubblici, nelle scuole o anche semplicemente stando seduto in un ristorate… sento le solite discussioni, ma vedo di contro… quella serenità e felicità… inaspettata!!!

Sì, non comprendo la gioia di vivere in questo modo… in un periodo in cui c’è poco da stare allegri, dove sono molti ad avere difficoltà ad arrivare a fine mese… dove non c’è alcuna opportunità occupazionale, dove i giovani sono ancora dipendenti dalle famiglie e non riescono a crearsene una loro…
Sono giovani senza alcun futuro… che sperano soltanto di emigrare per trovare quella giusta soluzione ai loro problemi, recuperare finalmente quella tanto agognata dignità personale, che ormai sembra essersi persa, tra la burocrazia di una terra “inutile”…
Un lavoro, il potersi creare una famiglia, possedere una casa dove stare e crescere i propri figli… sono cose semplici che però rappresentano per i giovani, degli obbiettivi… irraggiungibili, distanti, quasi fossero utopici e neppure ormai la speranza della fede può colmare!!!     
Si guarda in Tv a modelli di benessere, come se fossero prima o poi raggiungibili… sapendo però in cuor proprio che rappresentano dei miraggi… impossibili per le persone comuni da raggiungere, ma nel contempo si sogna e in quella visione onirica, si crede di viverli…
Sanno di sopravvivere… eppure fanno finta di star bene, non possiedono nulla… neppure i soldi per offrire un aperitivo al bar (o meglio… forse a stento un caffè), restano lì in attesa, che siano gli altri a fare il primo gesto…
Una condizione di povertà “camuffata” da benessere… una vita di privazione, se non fosse per quei pochi “gadget” tecnologici, acquistati usati, a rate o in qualche promozione, tanto per far vedere che anche loro sono a passo con i tempi, che possono permetterselo… in seguito, se quelle rate non verranno pagate, poco importa!!!  
Dopotutto se il reddito di benessere di una provincia è proporzionato ai livelli pro-capite di reddito posseduto… si capisce perché la nostra Provincia di Catania, sia posta nelle ultime posizioni a livello nazionale… 
Si tratta di valutare quel cosiddetto livello di PIL nazionale e benessere di ricchezza effettivamente raggiunto e di conseguenza vissuto…
I dati, a differenza delle parole…  parlano chiari!!!
Manca un vero e proprio progetto di vita… che consenta laddove lo si desidera di tentare nuove opportunità, di mettere in pratica quelle proprie idee, il non doversi sempre assoggettare ad una cultura non meritocratica, che fa sì che gli inetti vadano avanti e contemporaneamente, distrugge i sogni di quanti possedevano quelle vere e proprie qualità… facendo sì che i nostri migliori cervelli, vadano persi o sparsi nel mondo, invece di restare qui a migliorare questa nostra isola… tentando di creare nel proprio territorio, quell’ambiente produttivo tanto necessario, che non sia visto esclusivamente quale benessere economico e finanziario, ma bensì stimolante per la propria vita e per le proprie idee… 
Le restanti teste vuote… quelle totalmente inutili, sì quelle… andrebbero buttate lì… da quegli scogli di pietra lavica… gettati in quel mare cristallino, sapendo già… che neppure i pesci li vorranno inghiottire…
Se a quest’ultimi inoltre, aggiungessimo anche quelli provenienti da quell’ambiente associativo criminale, lo stesso che fa proseliti di seguaci e che permette alla corruzione di diffondersi a macchia d’olio su molti ambienti lavorativi… ecco, se riuscissimo ad eliminare dalla nostra terra anche quest’ultimi, potremmo avere il nostro territorio finalmente libero da questi cancri… un nuovo modello da imitare e da invidiare!!!
Se saremo in grado di fare questo, di togliere questo marciume e questa connivenze politiche/istituzionali/mafiose da questa nostra terra bellissima, ecco, senza più questa criminalità, burocrazia, sprechi, evasione fiscale e quant’altro…  forse, se riusciremo nell’impresa di fare ciò… di sicuro potremmo definirci “felici e contenti”… perché in caso contrario, continueremo a vivere nell’illusione… di stare realmente bene!!!  

23 Maggio… iniziano i preparativi per l'anniversario della strage di Capaci…

Fra tre giorni, c’è l’Anniversario della strage di Capaci ed in queste ore a Palermo, sono in corso i preparativi per ricordare il Giudice Falcone, la moglie (Magistrato) Francesca Morvillo  e, insieme a loro gli uomini della della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, tutti barbaramente assassinati in quel tratto autostradale dalla mafia… ed anche i sopravvissuti ( di questi stranamente non si parla mai… chissà forse perché sono ancora vivi???), mi riferisco agli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza…. 
Sì… è incredibile come nel nostro paese ci si ricordi con puntualità degli anniversari delle vittime di cosa-nostra e poi in tutti gli altri giorni, si continua a vivere in modo imperturbabile e a partecipare alle collusioni…
Il paese, in particolare la nostra regione, da quel lontano 23 maggio del 1992 non è minimamente migliorato… anzi tutt’altro è peggiorato in qualsivoglia settore, produttivo e istituzionale!!!
Qualcuno obbietta che in questi anni il contrasto alla criminalità a dato i suoi frutti… in particolare, non ci sono più omicidi eccellenti…
Ma quanto sta accadendo in questi anni, non è un merito del contrasto realizzato dagli uomini dello stato, ma bensì, fa parte di quella nuova strategia della mafia, che ha adottato una politica “distensiva” per potere operare i suoi loschi affari in maniera celata…
E non si pensa (da parte loro) minimamente di alzare lo scontro… guai anzi se a qualcuno dei suoi associati venisse in mente una qualsivoglia ritorsione… ne pagherebbe personalmente le conseguenze…
E’ come se ci fosse in atto una “pax” concordata… ovviamente di tanto in tanto… qualche personaggio di poca rilevanza all’interno di quell’associazione deve “saltare”… ma quella è semplice manovalanza ed è messa in conto, per il resto, coloro che sono demandati al comando, restano lì al potere… ed è difficile anche prenderli!!!
Tutto sommato, in questi anni cosa-nostra ha puntato in alto… attraverso collusioni con personaggi dall’immagine limpida e seduti in quelle poltrone istituzionali, paladini della legalità che ora scopriamo essere legati a quel sistema criminale, personaggi politici che ovviamente ringraziano per i voti “recuperati” e via discorrendo…
Un’immagine… quella dell’antimafia annebbiata da tutte quelle vicende che vanno emergendo…
E poi… quei procedimenti giudiziari che proprio in questi giorni  che come bolle di sapone, vanno scoppiando…
Ultima quella del Generale Mario Mori o del Colonnello Mauro Obinu, un processo durato 22 udienze ed ora assolti (dopo cinque anni di dibattimento) perché il “caso non sussiste”…
E’ cosa dire del fallimento della gestione dei “Beni Confiscati”, di quegli uomini e donne, posti sotto inchiesta per corruzione e che adesso, si sta tentando di coprire… oppure su quanto sta avvenendo in quest’ultimo periodo… una svolta apicale per tutte quelle società sottoposte a sequestro o confisca e che ora vengono, a poco a poco… restituite…
E’mancato quel rigore tanto auspicato dal giudice Falcone!!! 
Il 2015 è stato un anno terribile per l’antimafia… o meglio per quella di facciata, l’hanno chiamato “Annus horribilis” dove si è compreso come l’unico interesse fosse in fin dei conti quello finanziario… strettamente personale!!!
Altro che passione per questo lavoro, nessuna missione per il bene della collettività… qui c’è stato soltanto un’interesse esclusivo… e cioè quello di portare al proprio mulino vantaggi per se e per i propri familiari o amici… 
Una lista lunga di consulenti a cui dare incarichi per ricevere quali conseguenze favori personali… 
Un completo disinteresse per quanto loro affidato… dimenticando soprattutto coloro che hanno operato in maniera professionale e che hanno promosso innanzitutto sempre e ovunque la legalità… facendo inoltre sì, che altri potessero rimanere seduti in quelle sedie…
Ed ora… finito tutto, senza esprimere per quell’operato il benché minimo ringraziamento!!!
Sì… m’interessa riprendere personalmente quest’ultimo passaggio (così chi vorrà comprendere capirà… che siamo soltanto all’inizio e che il “bello” o il “brutto” per quanti verranno opportunamente chiamati  deve ancora saltare fuori…): sì, caro STATO… il sottoscritto ricorda che è ancora in attesa di un esplicito ringraziamento personale… mi va bene anche un semplice… GRAZIE!!!
Già, si parla tanto di lotta, di omertà di disinteresse da parte dei cittadini… ma sono tutte cazzate!!!
Non esiste una abnegazione da parte dei cittadini… il più delle volte esiste una assoluta inefficienza e noncuranza su quanto denunciato, segnalato o fatto emergere… superficialità data al lavoro delle persone oneste… che hanno avuto il coraggio di presentare delle denunce e che non vengono fatte emergere perché vanno a colpire quei cosiddetti soggetti “intoccabili”… sia del mondo civile, che di quello istituzionale…
Ecco che allora in questi casi, cala il silenzio… anche da parte dei media esiste un muro di gomma… facendo finta di non riceverle le notizie o meglio preferiscono censurarle…
Molti di questi media… sono talmente furbi come aggiungerei anche alcune associazioni (note) di legalità che adottano un ambiguo stratagemma… (e mi dispiace dover dire ciò… perché in alcune di queste sono iscritto, ma stranamente non mi hanno mai risposto ufficialmente sulle problematiche fatte loro evidenziare…) e cioè, fanno in modo di non avere un contatto ufficiale… per dire… a mezzo Pec, ma nei loro contatti trovate o il classico indirizzo email o nelle pagine web, precompilati “format”, dai quali si riservano di leggere le notizie, ma a quanti hanno scritto, non si da seguito, con note di ricevimento della comunicazioni… così possono sempre dire di non averle ricevute quelle segnalazioni o denunce tanto per loro “imbarazzanti”; io comunque per molti di loro… ho una bella sorpresa (uscirà a breve, a momento debito): ho sempre registrato a video quanto ho loro trasmesso, evidenziandone il ringraziamento che ho anche provveduto a salvare e stampare tramite “cattura screen”!!!
A breve pubblicherò i nominativi di questi cosiddetti giornali, quotidiani on line, programmi che si promuovono a baluardi della legalità o della lotta alla corruzione: sono pochi quelli che realmente fanno il proprio dovere… gli altri non solo censurano le notizia inappropriate (perché colpiscono i loro amici…) ma utilizzano quei propri servizi (il più delle volte offerti gratuitamente), per screditare ed attaccare i propri avversari, siano essi imprenditori, politici, giornalisti o quanti dimostrano di essere loro concorrenti e avversi ideologicamente…
Dice bene la Dott.ssa Falcone (sorella del giudice): “È ovvio che per perseguire i loro fini, alcuni hanno l’interesse a mascherarsi da buoni… quella è un’antimafia che con me (o la nostra Associazione) non ha niente a che fare… Noi trasmettiamo ai giovani i valori che ci hanno lasciato Giovanni, Paolo, Francesca e tutti i morti nella guerra contro Cosa Nostra”.

E’ vero c’è un incoraggiamento di cultura del sospetto… fatto principalmente da quanti operano per nome e per conto di cosa-nostra, che s’insinua nell’antimafia per tentare di carpire e comprenderne l’evoluzioni che la giustizia sta per compiere per poter vincere quella guerra… 

Ma è altrettanto vero che sono in molti, tantissimi, i cittadini comuni che si offrono solidali a quel mondo corrotto (in cambio di denaro, d’avanzamenti professionali o incarichi vari…) sostenendo indirettamente quell’associazione criminale… attraverso la messa in pratica di tutte quelle procedure e metodologie necessarie, illegali, corruttive e clientelari…
Non bisogna andare lontano per trovare lo schifo… e non bisogna ricercarlo nei quartieri disagiati o malfamati… non sono quelli che danno da mangiare alla mafia… anzi tutt’altro, a malapena (purtroppo… per quei poveri figli) questi procurano soltanto la forza lavoro, ma sono altri i posti cui bisogna cercare… quelli più lussuosi e con i tappeti rossi… è lì che siede la mafia, ma come sempre da noi… si fa finta di non saperlo!!! 
C’è una frase del Giudice Falcone che in un qualche modo ho trasformato e fatta mia: in Sicilia la mafia colpisce non solo i servitori dello Stato… ma anche i semplici cittadini, che lo Stato non è riuscito a proteggere!!!

L'ANTIMAFIA A CATANIA…

Desideravo riprendere una nota del Presidente Claudio Risicato dell’Associazione “Rocco Chinnici” di Confcommercio di Nicolosi.
Capisco e condivido perfettamente il disagio che oggi sta provando, in particolare nel vedere i nomi di coloro che, in questi anni, si erano fatti promotori di battaglie per la lotta alla mafia…
I “risvolti” a cui si riferisce, non hanno sicuramente nulla a che fare con il lavoro delle persone oneste e disinteressate e che fanno di tutto per contrastare quel fenomeno criminale, ma voler tentare di far passare il messaggio che in quei banchi degli imputati, ci siano anche persone innocenti… ecco – a differenza di quanto Lei riporta – credo non sia giusto…

E’ ormai risaputo come in questi anni, vi sia stata nella nostra provincia (parlo per quella di Catania… ma analogo discorso andrebbe ampliato anche alle altre…) una disuguale lotta alla mafia, tra chi “in campo” ha messo tutto se stesso affinché la verità venisse “a galla” e chi di contro ha fatto in modo che la stessa… fosse di fatto “insabbiata“…

Ed è proprio tra quegli uomini che bisogna ricercare i colpevoli, quei personaggi vili e dal doppio volto, che per meri interessi personali hanno svenduto di fatto la propria dignità (sempre se ne possedevano una…)!!!
Quando si parla di mafia bisogna conoscerne non solo la storia, ma le condizioni “intime” di quei modi di ragionare… di quelle collusioni che spingono molti a farsi avanti (per lo più… personaggi incompetenti e impreparati… sia sotto il profilo professionale che morale…) offrendosi a quel mondo corrotto e violento… pur di sedere (e dice bene…) in quei  consigli d’amministrazione, tentando carriere politiche (senza capirne di scienza politica o delle sue dottrine… ) e ricevendo per quell’inutile ruolo, compensi ben remunerati per inconcludenti consulenze…
Dice bene quando dichiara che sono tutti soggetti che non hanno mai fatto alcuna denuncia o mandato sotto processo qualcuno implicato con la mafia… quindi cosa ci stanno a fare ancora lì… non si capisce!!!

Leggo dalle sue azioni viceversa che l’Associazione da Lei rappresentata, ha denunciato quanto andava fatto, in particolare riporto quanto dichiarato: “assieme a diversi commercianti, che erano sotto usura e estorsione, abbiamo denunciato alcuni componenti del clan Puntina; ho contribuito a mandare in galera due appartenenti ai “mussi i ficudinia”; mi sono costituto parte civile contro il clan Santapaola-Ercolano; ho fatto pressioni in Procura affinché si procedesse all’arresto immediato di noti pregiudicati della zona di Picanello che vessavano un imprenditore edile”…

Ma se ora le chiedessi… quante di quelle società di commercio iscritte nella nostra Provincia (parliamo di migliaia e migliaia…) dichiarano di pagare il pizzo… vedrà che queste… si contano sulla punta delle nostre dita e difatti, se chiedessi alla sua Associazione a quanto ammontano in totale le denunce presentate… vedrà che in tutti questi anni di lotta (mi guarderei bene dal non elogiare ognuna di quelle lodevoli azioni…), pur sommandole tutte insieme… sono certo che i numeri dimostreranno essere certamente ancora irrisori…
Guardi, proprio questa mattina leggevo sul sito web di ADDIOPIZZO CATANIA (dove come ben sa… ci sono al proprio interno molti giovani che credono e operano quotidianamente  e aggiungerei gratuitamente… affinché la “gramigna” di questa terra, venga definitivamente estirpata), leggevo la lista di coloro che hanno aderito, contandone soltanto 127 (tra Commercianti, Imprenditori e liberi Professionisti…), ecco in quel momento ho pensato che per vincere questa lotta… siamo ancora lontani!!!
La verità è che l’Antimafia fa comodo… crea nuovi posti di lavoro per familiari, parenti e amici, sostiene le candidature politiche, ricerca voti tra i propri iscritti e su quanti gravitano intorno a quelle associazioni per poi convogliarli ad abituali politici; concedono consulenze legali, fiscali, mediche, ecc… promuovo convegni più per propagandare se stessi o per quanti appartengono a quella combriccola… io li chiamo quelli del “cerchio magico”… dove chi sta dentro va avanti e chi ne è fuori… viene escluso!!!
Nessuna meritocrazia… si va avanti da padre in figlio, quasi che l’antimafia fosse divenuta una professione dinastica…
Inoltre, non mi soffermerei sul numero delle associazioni o dei modi alquanto semplici della loro costituzione… ma mi preoccuperei maggiormente… di chi sta dietro e dentro quelle associazioni…
Da chi sono costituite… chi sono i vari associati… in quali modi questi siano stati inseriti: è stato per esempio richiesto a quanti hanno fatto domanda di adesione, un certificato dei carichi pendenti… questo almeno consentirebbe in prima battuta una conoscenza su eventuali procedimenti penali in corso; inoltre sarebbe opportuno conoscerne il curriculum vitae… sia familiare che professionale… comprendere cosa abbia fatto negli anni, dove abbia vissuto, chi sono i suoi familiari, ecc… e se nel corso della propria vita ha dato concretamente modo con le sue azioni… di aver intrapreso una qualsivoglia lotta alla illegalità…. per esempio denunciando o quantomeno fatto oggetto di attenzione, segnalato, riportato, una qualche vicenda legata alla corruzione o al malaffare…
Aspettarsi… sempre e ovunque, che siano gli altri a fare le guerre per noi… come per esempio la nostra Procura o i suoi collaboratori, mi chiedo… ma di quanti Borsellino e Falcone abbiamo ancora bisogno…????
Lo Stato c’è… e funziona perfettamente… è l’anti-stato che non va… quello che partecipa alle collusioni, quello che vive proprio con la illegalità, che ne ha fatto il proprio mestiere… che spera che
la criminalità si diffonda sempre più e che tenta di limitare quotidianamente la nostra libertà e soprattutto i nostri pensieri…
Il “pizzo” più grave non è quello imposto dal delinquente… a quello dopotutto ci si può ribellare… (già, la sola scelta di stravolgere professionalmente la propria vita è di per se una vittoria contro quella coercizione… e non va intesa come qualcuno vorrebbe farci credere come una vera e propria “ritirata” perché se lo facessero tutti questo gesto e cioè quello di chiudere la propria bottega, ecco… a chi chiederebbero poi il pizzo quei criminali??? la mafia non è stupida e sa quando tirare la corda e quando mollarla… )  ma è al pizzo “psicologico” che non si può dare rimedio… a quel volersi piegare sin da subito, ancor prima che qualcuno (quel pizzo) si presentasse a chiederlo!!!

Ecco questo è il vero dramma!!!

Sa… vorrei raccontarLe un’esperienza personale… che fa riferimento al nome dato alla vostra Associazione, per l’appunto al giudice Rocco Chinnici…
Alcuni mesi fa… avevo pubblicato un post prendendo spunto dalla figura illustre di questo giudice vittima della mafia e famoso per aver istituito il “pool antimafia”, fondamentale e decisivo nella lotta a cosanostra…
Nel preparare la nota e facendo si che il messaggio da me lanciato fosse ispirato principalmente verso la legalità… ho allegato alcune foto del giudice prese da “google immagini” ritenute di per se di dominio pubblico… (tutte le mie foto per esempio pubblicate… sono lì a disposizione di chiunque); un giorno ricevo una email dall’autore; mi faceva notare come il sottoscritto avesse abusato di quelle foto senza previa autorizzazione e di come non fosse menzionato il suo nome di fotografo…
Mi sono subito scusato e ho precisato quanto era riportato in fondo alle note del mio blog e cioè: le rare immagini utilizzate sono tratte liberamente da internet, quindi valutate di “pubblico dominio”, ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog al seguente indirizzo email:nicolacostanzo67@gmail.com, che provvederà alla loro pronta rimozione.
Dopo di che ho provveduto ad aggiungere in ogni foto il nome e cognome del fotografo, allegando alla fine del post una nota di ringraziamento all’autore per avermi concesso il loro utilizzo…
Credevo finalmente di aver adempiuto a quanto mi era stato richiesto, ma solo un mese dopo… ho ricevuto un’altra email, ribadendo che erano ancora presenti nel mio post le sue foto…
A quel punto ho “compreso“… ho tolto quelle foto dal mio blog e le ho sostituite con altre “libere da diritti d’autore”, lasciando inalterato il vero messaggio di speranza che intendevo promuovere… 
Vede in ognuno di noi la promozione di giustizia è vista in maniera diversa: c’è chi tenta di cambiare le coscienze mirando alla collettività e chi vorrebbe ricavarne dei vantaggi personale… ed è proprio lì che sta… la differenza!!!
Spero Presidente di conoscere personalmente Lei e i suoi associati e mi riprometto che alla prima occasione in cui sarò a Nicolosi, farò in modo di cercarvi per ringraziarvi dell’impegno finora mostrato dalla vostra Associazione.
Sono certo comunque che da lassù, il Giudice sarà felice nel vedere con quanto impegno vi state battendo…

Per scherzo d'Aprile… un'enorme "minchiata"!!!

LA MAFIA E’ STATA SCONFITTA!!!
Era stato il Cavaliere Silvio “ha spararla nu 2004 sta minchiata (già, come definirla diversamente):“abbiamo sconfitto la mafia, non esiste più, o almeno è un piccolo fenomeno circoscritto ad un determinato territorio… ed ancora: tutti i mafiosi sono in carcere”!
Ed oggi, quasi a volerlo copiare… il nostro attuale premier Renzi – parlando di terrorismo – ha dichiarato: “l’Italia è un grande Paese, in condizione di risolvere tutte le sfide, anche quelle più drammatiche”… ha già ha vinto il terrorismo interno, la mafia e perciò è in condizione di affrontare una sfida difficilissima… ma la sfida più grande è vincere la paura”.
Chi diri…”n’àutra minchiata”…
Come si dice… cambiano i suonatori ma la musica… anzi le “minchiate” sono sempre le stesse!!!
Non sanno minimamente di cosa parlano…
Soggetti come loro, li porterei a passeggiare per alcune nostre strade (e li lascerei lì…), in quei quartieri “ghetto” o in quei paesini dell’entroterra (ovviamente senza scorta…) e poi vedrei come a “gambe levate” questi coraggiosi… scappando, attraverserebbero lo stretto, non a nuoto, ma di corsa!!!
Ma fino a quanto dobbiamo stare qui a sentirle… non se ne può più… veramente – mi rivolgo a tutti i siciliani – ma non siete anche Voi stanchi di essere presi per i fondelli da questa gente inutile???
Non sanno niente… è parlano!!!
La Sicilia è al completo sfacelo e loro vorrebbero illuderci che va tutto bene… le persone stanno perdendo ogni giorno il proprio posto di lavoro e loro se ne escono con i soliti proclami, la disoccupazione è a livelli terribili e loro ci propinano la storia che siamo un “GRANDE PAESE”…
Sì… il paese delle “minchiate” a chi le racconta meglio… ed allora questa mattina, dopotutto è il I° di Aprile, anch’io voglio raccontarvene una…
Iniziamo:
il boss latitante Matteo Messina Denaro si è presentato spontaneamente per costituirsi insieme a tutti a gli altri “associati”… nelle varie procure siciliane; inoltre durante questo confronto, sono state restituite migliaia di armi ancora in loro possesso, tra cui molte pesanti… comprensive di mitragliatrici, lanciarazzi e via discorrendo… d’ultima generazione.
Gli imprenditori legati a quel sistema criminale hanno deciso anch’essi di collaborare, portando a conoscenza delle autorità giudiziarie, quegli appalti fin qui aggiudicati in maniera illegale “corruttiva e concussiva” ed anche i loro complici (quei cosiddetti… pubblici ufficiali) hanno deciso di collaborare e di restituire gran parte di quelle bustarelle ricevute!!!
Poi ci sono i commercianti che adesso – visto quanto sta accadendo pubblicamente – hanno preso coraggio e liberi da quelle imposizioni… si sono iscritti di corsa (anche se ormai non più necessario…) a quelle Associazione di legalità, in particolare quelle contro il pizzo…
Analoga situazione è avvenuta per tutti quei professionisti, che avendo operato in contrapposizione a quel sistema criminale, avevano indirettamente potuto beneficiare di tutte quelle inchieste delle procure, che nel corso degli anni sono andate emergendo… 
Certo, un grande servizio per l’intera comunità, ma principalmente per se stessi… 
Ora difatti, senza queste associazioni criminali e mafiose, diventerà sempre più difficile trovare nuovi clienti e soprattutto alternativi sbocchi professionali… ci si dovrà inventare qualcosa di diverso e non sarà per nulla facile!!!
Anche i Tribunali non avranno più motivo di esistere!!!
In una terra dove tutti sono onesti e corretti chi si dovrà giudicare???
Non servirà più alcun cuore “saggio e intelligente” a modello Salomonico, come non si dovranno più esporre simboli di legalità, con spade e bilance in segno di eguaglianza e giustizia… 
Anch’esse ormai… potranno finire trasportate in fondo al mare. 
Ed infine… cosa aggiungere sul grande rinnovamento intrapreso dalle amministrazioni, da quei poteri di governo e controllo che ora all’improvviso dovranno rinnovarsi… non avendo più al loro interno quei politici “collusi”, ex colletti “grigi” che sono stati portati allo scoperto per via di quanto sopra; finalmente per questi partiti ci sarà una aria nuova… vedranno rinnovate le proprie forze e si dovrà cambiare strategia politica…
Basta influenze da parte di quegli uomini disonesti e collusi che, dalla loro posizione (e grazie ai voti ricevuti dalla criminalità organizzata) si permettevano di condizionare le scelte del partito… bensì finalmente nuovi cittadini, che dimostreranno avere un pedigree limpido e incorruttibile!!!   
Incredibile… è bastato un giorno di cambiamento per vedere la nostra Sicilia rinata completamente!!!
Già sono bastati pochi ritocchi per cambiarla questa terra, sì… basterebbe innanzitutto… “non sparare più minchiate“!!!
   

"Lotta alla mafia" e "Antimafia", sono la stessa cosa???

Mi chiedevo in questi giorni, se chi lotta direttamente (dando il proprio concreto contributo) contro la mafia, può essere paragonato a quanti si dichiarano rappresentanti di quell’antimafia…  
Perché c’è una differenza sostanziale fra chi dice di lottare con le parole e non produce alcun vantaggio a quella lotta… e chi invece non si nasconde ma denuncia dando concretezza alle proprie azioni…
Ma allora perché voler appartenere a quel sistema meglio conosciuto come “antimafia”???
Qualcuno potrebbe credere che sia esclusivamente per riceverne dei vantaggi, quali per esempio notorietà e di conseguenza denaro!!!
Ma la realtà è un’altra…
Questo soggetto infatti, diventa per l’occhio sociale… quasi sacro, un protetto delle istituzioni, inattaccabile e intoccabile!!!
Potrà permettersi d’accusare tutti senza averne conseguenze personali e “stranamente” quelle proprie “filippiche” diventano per l’opinione pubblica inconfutabili (pur non avendo alcuna fondatezza…) e basterà ciò a far sì che quanto espresso (ripeto… per fatti circostanziali) venga amplificato dai media e condiviso su tutti i social…
La verità è che entrare in quel mondo dell’antimafia, non è semplice… come non basta essere stati vittime di mafia o autorevoli rappresentanti di quel potere giudiziario… mentre a volte –inverosimilmente- per entrarci è bastato poco!!!

Abbiamo visto come imprenditori, che hanno denunciato minacce ricevute (inesistenti o quantomeno mai comprovate) siano diventati “paladini” di quella lotta, come difatti quella serie di colleghi che, schermati da incarichi illustri e rappresentativi, si siano “incoronati” essi stessi a “prodi”  di quei principi di legalità, che nei fatti (successivamente emersi a seguito delle inchieste delle procure) si sono dimostrati illusori e inesistenti!!!
Bisogna inoltre aggiungere coloro -che con la scusa di appartenere all’antimafia- celano proprie appartenenze a cosa-nostra e fanno in modo che quanto origliato in quell’ambiente, possa servire ad informare i propri amici…
Ormai sono in molti ad aver compreso che con questa antimafia ci si può “campare” facendo concretamente diventare questa missione, come un vero e proprio mestiere…
Non si è mossi difatti da ispirazioni morali, come non si è pervasi da impulsi civili… qui tutto è stato perfettamente approntato…
La preparazione ha richiesto cura e soprattutto attenzione ai dettagli; colui che è stato scelto per esporsi ufficialmente è stato selezionato affinché quanto andrà a compiere (o denunciare) sembrerà reale e mai premeditato…
Nessuno intorno a lui dovrà comprendere che, nel periodo antecedente questa sua investitura ufficiale, egli si è addestrato e organizzato alla perfezione, affinché non solo lui, ma anche le società rappresentate e gli uomini scelti, saranno agli occhi di tutti, come limpide, incorruttibili e privi di qualunque macchie…
Eccoli quindi ora lì… ben inseriti in quel mondo dell’antimafia, propagandando e inneggiando (quando chiamati) al trionfo della legalità…
Una facciata ben esposta e riprodotta nella propria associazioni di legalità, quest’ultima creata principalmente per raccogliere quei consensi, per indirizzarli ai propri amici “mafiosi” politicanti, sempre disposti a barattare quel misero voto per qualche favore…
Nel frattempo si fa in modo che vengano colpite le società concorrenti (o che non si piegano a quel sistema criminale), insinuando al momento opportuno notizie di sospetti o favoreggiamenti con il crimine organizzato…
Vestiti di slogan efficaci e con dispendio d’informazioni utili (anche per eventuali indagini…) fanno si che in molti inizino ad affidarsi ad essi… 
Ed è proprio così che questi personaggi, ambigui ed opportunisti, avviandosi da lontano tentano (in modo silenzioso) di salire (celermente) i gradini di quella scala dell’antimafia, scavalcando quanti sono da tempo lì dinnanzi, affinché possano giungere a prenderne… il loro posto. 
La chiamano lotta alla mafia… ma quanto realmente si sta tentando di costruire è esclusivamente concepito per raccogliere fondi (e forse per riciclare anche denaro sporco), ma soprattutto consensi elettorali!!! 
Sono più di 2000 le Associazioni per la legalità che, oltre il 5 per mille, ricevono “contributi volontari” dagli iscritti all’associazione e dallo Stato: s’inizia richiedendo l’utilizzo di una parte di quei beni confiscati e successivamente si richiedono fondi di finanziamento per progetti vari…
Centinaia di migliaia di euro, gestiti in modo del tutto arbitrario e di cui nessuno ne conosce l’impiego, visto che la maggior parte di esse, non pubblicano nemmeno i loro bilanci… 
E’ dire che la chiamano lotta alla mafia!!!
 

21 marzo: giornata della Memoria e dell'Impegno, in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

https://it.wikipedia.org/wiki/Vittime_di_Cosa_nostra_in_Italia

Vi basta collegarvi a questo link per vedere tutti i nomi delle vittime della mafia e se li contate vedrete che sono… troppi!!!

Lo Stato avrebbe dovuto proteggerli non tutti… ma ognuno di essi, nessuno meritava di essere barbaramente ucciso per come è accaduto…

Contarli, vedere quanti sono… strazia il cuore, perché fa comprendere quanto debole o complice sia stato questo nostro paese, con quelle associazioni criminali!!!
Oggi, come ogni giorno in cui vi è un anniversario da ricordare si scende in piazza… voler essere lì  a manifestare il proprio sdegno, a sollecitare un maggiore impegno da parte delle istituzioni…
Certo è bello vedere tutta questa gente, quei giovani che scendono per le strade per fare sentire la loro presenza, contare tutte quelle associazioni di legalità che si mobilitano, da Messina a Milano… è vederli con quanto impegno hanno organizzato tutto questo…

Come in queste circostanza, le frasi espresse sono forti e incisive, soprattutto quando sono i familiari delle vittime a parlare…

Mi piace quella frase che dice “ognuno può e deve fare qualcosa”, il problema però è che quando si tratta di fare le cose o meglio di metterle in pratica… ecco quando si tratta di esporre la propria persona, qualcosa s’inceppa…
Perché la verità e che quando si tratta di mettere il proprio nome e cognome, ecco, in quel preciso momento, sono in molti a tirarsi indietro e alla fine restano sempre i soliti pochi “eroi” a combattere per tutti!!!
Basti vedere come alla fine – già da domani – questa giornata simbolica ritorna nel dimenticatoio… ed ognuno riprende a fare la propria vita come sempre… in egual maniera, aspettando sempre che siano gli altri a mettersi davanti, mentre loro dietro, senza mai intervenire o mostrare alcun impegno!!!
Leggere i nomi delle vittime serve a poco se poi l’andazzo è sempre lo stesso… quella ricercata uguaglianza e legalità che si contrappone principalmente ai propri interessi… quella giustizia che si perde quando si chiede il favore al politico di turno, quando si brama a proprio vantaggio a discapito di quanti si sa essere più meritevoli o quando, infine, dinnanzi ad una denuncia… si preferisce l’omertà…
Serve a poco sfilare o sperare che questi giovani cambieranno la storia della lotta alle mafie…
La maggior parte di essi dopotutto è figlia di quel sistema… e ha proprio come genitori quegli stessi che da sempre hanno partecipato a quei metodi collusivi/corruttivi e mafiosi che li hanno, negli anni, assistiti, sostenuti e cresciuti e che ora o a breve, faranno sì di trasmettere quel testimone tentacolare ai loro figli, insegnando loro quella sistematica metodologia che li visti chiedere e dare qualche favore ai soliti “amici degli amici”…
Dice bene l’ex Magistrato Gian Carlo Caselli: contro le mafie c’è ancora tanto da fare e i giovani che sfilano così numerosi, potranno “forse” riuscirci meglio di noi…
Sì… quel “forse” è perfetto, sottinteso… anzi aggiungerei collocato al posto giusto!!!
Perché non è passeggiando o gridando a squarciagola, che si vince contro la mafia…
Quello serve esclusivamente per fare propaganda o fare in modo di “sottrarsi” a un giorno di scuola… se non fosse per quel giusto tributo da dare a quanti hanno dato la loro vita… lo riterrei di per se un gesto inutile!!!
Perché la verità è che bisogna fare riforme serie e rigorose…
Basta con politiche inconcludenti o con leggi deboli che fanno sì che questa criminalità continui ad operare nei modi che ancora oggi vediamo…
Io non ci sto a questo modo di fare… mi sembra quasi di “elemosinare” la mafia, sperare cioè che essa si rammarichi per quanto finora compiuto e decida così… all’improvviso, di pentirsi del male commesso e corregga quelle azioni e quei modi violenti attuati, che finora le hanno permesso di resistere da oltre due secoli…
Un giorno “forse” la mafia sarà sconfitta… ma prima che si giunga a quel momento, strada da fare c’è ne… e non intendo certamente… quella che in tutti questi anni – proprio come oggi – si è deciso di percorrere!!!

Concorso esterno… l'Avv. Lipera: E' una mostruosità!

Desidero condividere una lettera di redazione dell’Avv. Giuseppe Lipera, nel dibattito che si è acceso dopo la sentenza di proscioglimento nei confronti dell’editore Mario Ciancio.
Sono dell’opinione che in uno stato di diritto, ognuno possa esprimere liberamente la propria opinione e quindi mi dissocio da quanti hanno voluto screditare l’intervento del legale, ritenendo “paradossale” lo spazio concesso da Live Sicilia, al Suo pensiero… 
La critica espressa, rappresenta difatti una situazione vergognosa, in quanto contrasta con quella libertà di espressione presente sempre nei paesi civili e che di contro, ispira con la propria limitazione, quei paesi in cui vige la dittatura!!!
Perché in ballo non vi è soltanto la difesa di quelle testate (per fortuna ancora libere…) che cercano con il loro operato d’informare il pubblico in modo corretto e completo, ma il diritto dei tanti lettori, di poter leggere ampi interventi, che a volte possono risultare discordanti rispetto al pensiero di ciascuno di noi…
Non bisogna dimenticare, che la libertà di manifestazione del pensiero rientra secondo la Corte Costituzionale, tra i «diritti inviolabili dell’uomo» con la conseguenza logica di garantirla sempre e ovunque, contrastando l’eventuale sopprimibilità della stessa…
Venendo quindi al merito della questione, la nota riportata dall’Avv. Lipera, tiene principalmente conto dei soli aspetti giuridici processuali (o da quei riconoscimenti), senza tentare mai di voler entrare nei meriti, in quei condizionamenti basati il più delle volte a diritti di cronaca (o di critica giornalistica), che il più delle volte basa in maniera limitata i propri giudizi su principi legislativi e affida di contro le proprie affermazioni su esternazioni umane…

Riscossione Sicilia: equità, efficienza, lotta agli sprechi e al malaffare, senza lacrime e sangue per i dipendenti!!!

Si concludeva così l’articolo di Mario Barresi, pubblicato alcuni giorni fa su lasicilia.it: Riscossione Sicilia, voragine miliardaria incassa 320 milioni su 4 miliardi di crediti…
In particolare il pezzo sull’inchiesta riportava le frasi dell’ex Presidente: “un dossier che s’ingrossa giorno dopo giorno sulle «incredibili anomalie» di Riscossione Sicilia. Ma anche un altro file sul computer: il nuovo piano industriale. «Con le priorità che mi ha chiesto il presidente Crocetta: equità, efficienza, lotta agli sprechi e al malaffare, senza lacrime e sangue per i dipendenti». Una missione impossibile? «Ci proviamo e vogliamo riuscirci presto», assicura Fiumefreddo. Altrimenti? «Portiamo i libri in tribunale»”.
Ecco, quanto sopra è ciò che pensava l’allora presidente di questo “carrozzone”… 
State certi che il problema non è da ricercare in quanti non pagano le cartelle esattoriali… ma di quella inefficacia del sistema, nel saper creare quei presupposti affinché nessuno paghi… o meglio solo i più fessi!!!
Sarei curioso di conoscere tutte quelle imprese in odor di mafia, che operano nel nostro territorio e a cui sono state fatte pervenire le richieste morose dei pagamenti… o forse queste sono dispensate dai pagamenti dei tributi???
Dopo poche settimana l’ex presidente definiva “Un quadro sconcertante” la situazione ad egli affidata, riconoscendo sin da subito di applicare ” una inversione di tendenza rispetto al passato nell’operato degli ultimi due miei predecessori”, ma perché cos’era successo negli anni passati… potrebbe chiarire meglio il concetto… perché così si palesa il dubbio che durante quegli anni, quanto doveva essere svolto correttamente non è stato fatto… ed allora perché non sono stati denunciati quegli ex presidenti che certamente, per la loro mansione, avranno ricevuto fior di quattrini???  
Alla fine mi chiedo… ma di chi ha responsabilità di questo fallimento???
La politica… i dirigenti… i dipendenti (erano 1500… ora sono 700… anche questa una circostanza assurda…; servivano questi dipendenti per averli assunti o erano in soprannumero???ed ancora che fine hanno fatto??? sono stati spostati presso un altro casermone della regione e a far che cosa???) alla fine cioè di chi è la colpa…  chi ha la responsabilità di un’azienda che fa acqua da tutte le parti e poi come può essere che in questo nostro paese, nessuno mai paga per gli errori commessi!!!
Sì… domande… domande… le solite e inutili domande… in una terra irrecuperabile!!!
Forse mi è venuta un’intuizione: perché non affidare questa azienda alla mafia… si proprio ad essa… ai suoi uomini… dopotutto quei soggetti, in questi anni, hanno dimostrando di aver conoscenza sulle metodologie da applicare per farsi pagare…  
Avranno sicuramente dei modi un po rudi… violenti… eccessivi… per non dire che il più delle volte sono coercitivi… ma alla fine i risultati li ottengono… e c’è da aggiungere inoltre, che quanto chiedono… (o quanto loro impongono di pretendere) il più delle volte, se pur gravato da interessi usurai… corrisponde a quanto univocamente pattuito… anche se in questo caso… non dovuto!!!
Sono certo che quanto sopra ha esclusivamente un carattere provocatorio e lungi da me il dover pensare di affidarci a soggetti criminali per la riscossione…, individui che debbono essere sempre denunciati (usufruendo anche del sostegno dato dalle associazioni di legalità) opponendosi a quella reiterata violenza e dimostrando forza e resistenza senza mai piegarsi, rifiutando sin da subito, eventuali compromessi a quelle loro forzate richieste!!!   
Quindi, ritornando a Riscossione Sicilia… sembra che le loro richieste, oltre a essere il più delle volte inesatte o a non sussistere in quanto sono del tutto (o in parte) infondate poiché vanno a gravare su società “corrette” amministrativamente o ancor peggio su aziende “confiscate”…  mentre nel contempo, la stessa azienda, ha pensato bene, di accomodare posizioni debitorie con alcune banche… infatti, lo stesso ex presidente la definiva: una “disonestà dei numeri”, che esprime “ingegneria finanziaria molto prossima al falso in bilancio”… minchia… complimenti… ma come sempre… nessuno che denuncia alla Procura???
Dice bene Baresi… altro che far impallidire Pirandello, gli esattori… indebitati!!!
Ma poi… indebitati per cosa???
Per gli alti costi di affitto, di forniture d’energia e telefonia, di personale in esubero, di parcelle per consulenze, di forniture varie, di manutenzione e pulizia… e di tutti quei costi che servono quotidianamente a far lievitare in maniera esponenziale i debiti… 
Ma tanto c’è chi paga o meglio chi dovrebbe pagare e non paga!!!
Sono i soliti furbetti… una sfilza di evasori (sarebbe interessante vedere pubblicati l’elenco dei nomi con accanto gli importi che debbono restituire…) sono certo che troveremo note banche e società, politici e industriali, imprenditori e professionisti, fino a scendere verso una serie di prestanome, truffatori e nullatenenti, a cui bisogna aggiungere quanti operano nel riciclaggio della criminalità organizzata ed infine, ci sono i poveri disgraziati…
Quindi avendo coscienza di quanto sopra, la diligenza del “buon padre di famiglia” dovrebbe sapere cosa fare…
Ma qui da noi è tutto diverso… non c’è mai un percorso chiaro, vedasi infatti quanto sta avvenendo proprio con Riscossione Sicilia… dove la nostra Ars continua a finanziare le perdite, per aumentare ancor di più quell’inutile fardello di sprechi!!!

Il "modello Catania"…

Se vi collegate al link:
http://www1.interno.gov.it/dip_ps/dia/page/relazioni_semestrali.html – troverete un interessante elenco di relazioni della DIA che vanno dal 1998 al I semestre del 2015…
Non consiglio di leggerle tutte, ma se ci provate, scoprirete come da quelle relazioni, venga rappresentata un analisi chiara di come in questi anni, si sia evoluta l’attività finanziaria ed economica di “cosa-nostra” e di come quest’ultima abbia suddiviso il territorio dell’isola, tra quanti ne fanno direttamente parte in qualità di affiliati…
E’ una mappatura accurata e scrupolosa, dove si comprendono e s’individuabili tutte le metodologie adottate, affinché si concretizzino quei poteri di dominio, necessari per attuare i ben noti “proficui” interessi…
Per ben comprendere questa associazione “mafiosa”, da altre anch’esse criminali, dobbiamo inquadrare questa in modo differente, in quanto coloro che ne fanno parte, si avvalgono non soltanto della forza d’intimidazione, ma da uno stretto legame associativo (possa essere questo familiare o non) e da quel vincolo di assoggettamento, espresso da regole di omertà che ne fanno un dettame imposto e inequivocabile!
Quanto sopra espresso è indispensabile affinché quella capacità di prevaricazione e di dominio possa esplicarsi, metodi e abusi quasi sempre accompagnati da gesti intimidatori o da cruenti delitti, affinché si possa imporre in modo diretta o indiretta, la gestione o comunque il controllo di quel territorio…

Per la mafia è fondamentale infatti essere presente sul territorio, monitorare le attività economiche, richiedere attraverso proprie imprese (o affiliate) quelle necessarie concessioni o autorizzazioni per l’esecuzione di appalti e servizi pubblici, procedure che hanno come fine, quello – non solo – di realizzare introiti (profitti ingiusti per sé o per l’associazione), ma soprattutto impedire o per meglio dire “ostacolare” quel mercato di libera concorrenza, che esprime di fatto, quel voler condizionare a tutti i costi la libertà civile, limitando quell’autonomia culturale, manifestata attraverso la  libertà d’espressione in particolare di voto, che attraverso cosa-nostra viene influenzata con la raccolta dei voti delle consultazioni elettorali, per barattarli ai consueti politici collusi…
La capacità di controllo è rilevante, non solo per la forza militare che possiede, ma soprattutto per quella economica-politico-amministrativa…
L’organigramma è ben definito ed i mandamenti sono suddivisi e amministrati affinché non ci siano interconnessioni e a ognuno è data la gestione di quel territorio, in modo tale che l’organizzazione benefici di quella parte a loro concessa …
Leggo dei risultati messi a segno in questi anni… certamente considerevoli sul piano del contrasto e sotto il profilo degli arresti e delle condanne…
Ma voler parlare di “forza” dello Stato, ecco questo mi sembra ancora un passo lontano dalla realtà…
Perché ciò che non viene detto è che questa lotta nel campo pratico ottiene sì benefici immediati, ma non certamente sul lungo termine, poiché è dimostrato che “recisi” alcune di quei tentacoli, tra affiliati o beni confiscati, ci si accorge come dopo poco tempo -ripristinate le gerarchie- tutto continua in maniera identica…
Sento dire dei patrimoni confiscati, ma se si analizzano realmente quei beni, ci si accorge come quei valori sono di fatto… sovradimensionati!!!
Il più delle volte i provvedimenti volti alla confisca, relativi alle proprietà immobiliari e/o mobiliari, dimostrano come quest’ultime sono nella reale, non nella disponibilità della persona e/o della società a cui sono state sottratte dal provvedimento giudiziario, bensì, risultano essere di fatto di proprietà di Banche o di società di leasing oppure, essere state affittate e/o noleggiate da terzi e che ora, non trovando riscontro con i pagamenti concordati, ne richiedono la restituzione dei beni…    
Quindi alla fine, se si quantificano realmente i beni confiscati, ci si accorge che ciò che resta è molto inferiore a quei numeri tanto proclamati…
Inoltre, bisogna aggiungere i problemi relativi a quella stessa gestione amministrata, dalle problematiche emerse in questi anni evidenti a tutti (e non mi sento di ripeterle…) che hanno evidenziato (vedasi per esempio… la gestione dei beni confiscati presso il tribunale di Palermo) lacune vergognose e soprattutto preoccupanti!!!
Quindi non esistono centinaia di milioni di euro sottratti alle mafie… ma certamente alcune migliaia, beni confiscati quasi sempre inutilizzabili o ancora lasciati nelle disponibilità di coloro a cui erano stati sottratti…
Comprendo che si vuole mostrare un realtà diversa da quello che è… cercando in ogni modo, di promuovere se stessi con “coccarde” colorate a dimostrazione dei meriti sul lavoro finora svolto, affinché queste “capacità” possano concretizzare in breve, con una probabile promozione…
Ma pensare soltanto di essere giunti ad una fase di “equilibrio” nella lotta, mi sembra un concetto molto “ottimistico” e poco realistico, in virtù di quanto giornalmente assistiamo, in particolare a quei livelli ancora alti ed in tutti i settori, per quanto concerne, corruzione, concussione, istigazione, ecc..
Non dimentichiamoci che a breve ci saranno le elezioni regionali e che intorno a quel periodo, avremmo modo di valutare l’aumento esponenziale del malaffare…
Mi dispiace sentire ancora oggi da siciliano (dopo aver vissuto sulla nostra pelle il periodo delle stragi…) quella odiosa “sensazione” che forse questa mafia, fa ancora comodo a tutti…
Sia a quanti appartengono al mondo delle Istituzioni, quell’apparato considerevole che tra uomini e donne, ha quale obbiettivo quello di doverla contrastare (e quindi gestire…) e quanti di contro (appartenenti ad un’altra grossa fetta di questa società) costituiscono quei colletti bianchi (o grigi a seconda di come li s’intende…), amministratori, politici, imprenditori, operatori finanziari e quant’altro, che proprio da quel sistema, riceve i maggiori benefici in risorse finanziarie e soprattutto umane attraverso i consensi elettorali…
Sono profondamente Siciliano, ma soprattutto voglio sentirmi intimamente ottimista, perché mi è impossibile credere di non vedere un giorno questa mia terra libera, da questo “dannato cancro“…
Ma per favore… nell’ascoltare questa vostra generale soddisfazione, non chiedetemi ugualmente di mettere negli occhi… le fette di prosciutto!!!

Alfano: la mafia non è solo criminale ma anche sconveniente!

Il nostro ministro degli Interni, intervistato nella trasmissione di Rai3 “Ballarò” ha dichiarato che vi è una nuova generazione di giovani siciliani, che ha capito da che parte stare e cioè, contro quella mafia che attanaglia ogni comparto della loro terra…
Perché la mafia dimostra non solo di essere criminale, ma è soprattutto sconveniente… in quanto produce povertà e nessuna speranza….
Adesso che finalmente le denunce contro il pizzo vengono presentate (vedasi… commercianti di Bagheria), ora tocca allo Stato dimostrare la propria forza, iniziando con la prevenzione e quindi proteggendo coloro che si rivolgono ad essa e punendo viceversa, coloro che a quelle regole civili non vogliono sottostare…
Qualcosa è già stato fatto… a cominciare dal ripulire e limitare quelle imprese che erano in odor di mafia, utilizzando meccanismi come le white list, il rating di legalità, gli accertamenti e le procedure interdittive…
E’ ormai certo che la mafia, rappresenta per la Sicilia, il principale fattore di sotto-sviluppo, in quanto blocca di fatto, quella libera concorrenza, che può determinare la ripresa dell’attività economica…
In una terra dove il controllo mafioso, viene esercitato in modo diretto dai suoi affiliati, dove il territorio è costantemente monitorato, dove, con quella costante presenza, si suole trasmettere ai cittadini la convinzione che sono loro a esercitare il potere in quelle aree… rappresentando l’unica alternativa allo Stato…
Una Dimostrazione di potere, non più manifestata in modo violento, ma mirata, aggredendo infatti quell’economia sana… per poi utilizzarla per fini illeciti. 
Esistono varie metodologie per incrementare quel business… a cominciare dalla sovra e falsa fatturazione, passando a quegli investimenti immobiliari e societari, realizzati con i proventi delle sperequazioni finanziarie o attraverso lo smaltimento dei rifiuti (tossici e non), ed ancora, investendo nelle risorse umane, non le proprie ma quelle poste nei settori chiave istituzionali ed a servizio del pubblico, sostentati quegli aiuti, da quelle ormai note procedure corruttive, rappresentate in tangenti, bustarelle, regalie, e quant’altro…
La mafia si sa… ha fatto in questi anni, un grosso balzo avanti, avendo predisposto all’interno di quelle strutture pubbliche molti propri uomini… colletti bianchi “dormienti” che restano lì in silenzio ad osservare, riferire e collaborare a seconda delle circostanze…
Un salto che ha permesso di creare quella cosiddetta “zona grigia” nella quale operano, quelle proprie figure insospettabili… che concentrano in se, quel collante indissolubile corruttivo, politico-imprenditoriale-criminale…. 
E’ una situazione che determinano vantaggi per tutti… per i politici che godono di quegli appoggi, tradotti in scambio di voti… per gli imprenditori ora “affiliati” a cui vengono girate le commesse più importanti, ed infine ai criminali, che utilizzano i due gruppi… per favorire collocazione ai propri affiliati e per fare cassa!!!
Non bisogna dimenticare che successivamente quel denaro… servirà, ad incrementare altri illeciti, quali il mercato delle sostanze stupefacenti, il traffico d’armi, la prostituzione, il gioco clandestino, l’estorsioni con l’investimento di quei profitti in settori importanti come l’edilizia, l’energie rinnovabili, il commercio, l’agricoltura, la pesca, ecc… 
Cosa Nostra non si ferma mai… si dedica a tutto, anche a finanziare le attività imprenditoriali dei giovani, per poi applicare tassi usurai per riprenderne il possesso… o anche applicare estorsioni -vista l’attuale grave crisi economica- a tariffe ribassate e con  pagamenti del pizzo dilazionati (ma guarda là… com’è sensibile questa mafia…).
Le aziende sotto il loro controllo sono migliaia e ad ogni sequestro e confisca… purtroppo, ne nascono di nuove!!!…
Lo Stato per debellare questo fenomeno deve aggredire i patrimoni… ma soprattutto provvedere alla loro gestione, con modalità sicuramente diverse… da quelle finora adottate!!!
Bisogna salvaguardare quelle società… mantenerne i livelli occupazionali presenti, incentivare la prevenzione ed aumentare le pene, per coloro che si offrono alla illegalità…
Aggiunge Alfano, il vero nodo sta nel tagliare i vertici di quella piramide, allontanare quei soggetti che mostrano di possedere capacità di leader e dove ancora molti di essi… operano in latitanza.

Bisogna infatti convincere i cittadini tutti che, stando dentro quei principi di giustizia si può crescere, operando nella legalità si può riuscire a dare un futuro a se stessi ed ai propri figli… diventa di contro sconveniente, credere per un istante, si possa negoziare con i componenti di quell’associazione malavitosa, pensando che, così facendo… si possa riuscire a fare un salto di qualità, a raggiungere in tempi celeri, quel ricercato benessere personale e familiare, tanto ambito…

Ma per quei vantaggi si paga “pegno“… e questo è come una cauzione senza scadenza, data a garanzia di un debito…
Ma ciò che non si sa (o che si fa finta di non sapere…) è che alla fine questo pegno (aggiungerei personale…) è come una trappola, abbastanza facile cadervi dentro, ma poi… abbastanza difficile per uscirne!!!

Governi, Enti, Istituti, Aziende Nazionali e Società Partecipate, Associazioni varie… tutte accomunate dalla illegalità!!!

Non so se ci avete fatto caso… ma se contate tutti i nominativi “autorevoli” di questa nostra terra… vedrete che sono in molti ad aver dimostrato di essere legati ad un unico movimento… quello del malaffare!!!

A cominciare dai nostri ex Presidenti della regione, passando ai vari presidenti, vice-Presidenti, Consiglieri, ecc… tutti attualmente arrestati o condannati!!!
Un filiera completa, una vergognosa immagine data a scapito di noi onesti cittadini siciliani…
Presidenti di Camera di Commercio, Ance Sicilia, Associazione giovani industriali, Confindustria, Consiglieri d’Amministrazioni… e poi… Inps, Inail, Cassa Edile, Componenti, direttivi, consiglieri, segretari, di società partecipate, per la gestione d’aeroporti, viabilità, risorse umane,  tutti a loro modo impegnati, sui temi della difesa della legalità, della responsabilità sociale e del rispetto delle regole…
Non sono chiaramente io a dirlo… basta scrivere su un motore di ricerca come “google”: arrestato il Presidente… o uno dei titoli di cui sopra  e vedrete da voi stessi… la lunga lista della corruzione!!! 
Tutti personaggi al Top delle loro carriere, uomini che hanno saputo condizionare le regole civili di questa regione e non solo… infatti, attraverso quei legami instaurati, sia con la criminalità organizzata che con il sostegno del potere politico, sono riusciti in breve tempo, a giungere ad una ascesa rapida, sia professionale che personale…
Ed ancora…tutti paladini dell’illegalità… e dire che si promuovevano anche come immagini di quella legalità… quasi fossero da emulare… proprio loro… (minc… ci vuole coraggio!!!).
La verità che da quel 1992 nulla è cambiato…, già, sono cambiati soltanto i suonatori… ma la storia e la musica della nostra Sicilia è rimasta eguale, anzi no… è peggiorata e a pagarne le conseguenze, sono stati soprattutto i cittadini, le aspettative di quei quanti desideravano un futuro migliore!!! 
Una volta i “GIUDICI” ( quelli con la “G” maiuscola… come Chinnici, Terranova, Giacomelli, Borsellino, Falcone, Morvillo… ) morivano perché combattevano per la libertà e contrastavano seriamente i poteri occulti.
Oggi di contro, alcuni “ma….gistr..a…ti“, dimostrano con le loro mancate azioni, non solo di escludersi da quelle lotte ma anzi, approfittando del loro ruolo, beneficiano innanzitutto se stessi (e quanti appartenenti al loro cerchio magico) e nel contempo provano ad impadronirsi di quanto… andrebbe di fatto rigettato!!! 
Comunque, nessuno alla fine pagherà, come mai nessuno… ha mai pagato!!! 
Ne la mafia che ha soltanto perso qualche attore (o meglio una parte di quel braccio armato che si era deciso nelle alte sfere… di far uscire di scena…), ne quanti, hanno partecipato alla cosiddetta “trattativa” e di cui ancora oggi… nulla sappiamo, se non forse… che si dovrebbe riscrivere la storia (certamente differente da come, l’hanno a noi presentata).
Ma per fare ciò bisogna prima trovare gli uomini “giusti”… quelli che non hanno paura, che non debbono scendere a compromessi o mediare per timore che possano emergere propri scheletri, che dimostrano di non aver esitazioni reverenziali nei confronti dei poteri forti e soprattutto… che non si assoggettino a quel persistente silenzio generale, imposto certamente dalle istituzioni!!!
Non meravigliamoci quindi se, le intercettazioni vengono distrutte, se i collaboratori di giustizia non vengono ascoltati, se chi a conoscenza di quei momenti storici, decida quando chiamato, di rimanere in silenzio o non ricordare…
Sono silenzi è vero… ma non fine a se stessi… ognuno di essi trasporta dei messaggi… sì…”subliminali”, per chi deve capire, per far comprendere cioè che tutto è sotto controllo e che noi cittadini, siamo stati opportunamente “sedati” attraverso quelle assidue propagande dei mass media… 
Tutto così può camuffarsi facilmente, le notizie inquietanti non emergono più, vengono anzi il più delle volte “oscurate”… si cerca cioè di tenerle nascoste e se non fosse per quel giornalismo libero, d’inchiesta, investigativo, il più delle volte trasmesso via web e fatto soprattutto da quegli individui indipendenti, autonomi, che tentano in ogni modo di far emergere quanto accada realmente, attività volta nel ricercare, verità e giustizia, ecco, senza di questi, tutto verrebbe censurato o insabbiato!!!
Ora… se si vuole cambiare la storia di questa nostro paese ed in particolare della nostra regione… bisogna sacrificarsi, ognuno nel suo piccolo… si dovrà cercare ogni modo per dialogare e non si potrà più stare in silenzio o far finta che nulla stia succedendo… girandosi dall’altro lato.  
E’ giunto il momento di farci sentire… di cacciare definitivamente questa banda di lestofanti e farabutti!!!
Come diceva quella trasmissione sulla Rai… “La Storia siamo Noi” e questa volta dovrà andare diversamente!!!

La Sicilia frana e i siciliani restano a guardare…

Un viadotto sulla A19 ha diviso la Sicilia in due…
Ora sulla Messina-Catania, a pochi chilometri da uno dei posti più belli del mondo (Taormina), un costone adiacente l’autostrada va giù, invadendo la carreggiata nei due sensi di marcia, con un imponente ammasso di detriti, pietre e quant’altro…
Un economia al tracollo, che ora con questo nuovo disastro, porterà in breve tempo alla crisi anche su quei settori che finora avevano aiutato e cioè il turismo e il commercio…
Potete immaginare la difficoltà degli autisti dei Tir, che a causa di quanto sopra (e già da parecchi mesi), sono costretti a scalare tornanti e strade pericolosissime, per trasportare le merci caricate, in particolare quelle necessarie all’approvvigionamento delle derrate alimentari…
E’ un vero schifo…
La più bella terra del mondo, lasciata all’incuria di governatori che hanno in questi anni –almeno nei casi più genuini– soltanto “blaterato”, mentre gli altri (vedasi conferme di condanne), aggravati da situazioni tra cui… favoreggiamento alla criminalità organizzata!!!
Se a questi importanti personaggi, sommiamo quanti tra i dipendenti pubblici e imprenditori “rapaci”, si sono macchiati di associazione per delinquere, corruzione, reati di turbativa d’asta, falso, giro di mazzette, richieste di assunzioni o anche favori personali (tra cui frequentazioni di case d’appuntamento) e soprattutto, l’aggiudicazione illegittima d’appalti a imprese amiche, in particolare nel settore delle costruzioni e di manutenzione…
L’inadeguatezza di quanti operano nel controllo del territorio, rappresenta una situazione non più sostenibile, perché qui, non vi è solo il rischio di vedere sbriciolata la nostra terra… ma soprattutto di assistere direttamente alla propria (e quella dei propri cari…) incolumità, anche nel voler semplicemente svolgere una passeggiata per le nostre strade…
Un incapacità totale del sistema… che non è soltanto da ricercare in quelle costanti calamità naturali, ma bisogna contrastare in maniera decisa, la negligenza dei suoi interpreti… evidenziate quotidianamente, da quelle continue inchieste svolte dalle nostre procure, sature ormai di nomi, cui purtroppo, vanno sempre più incrementandosi… nuovi soggetti!!!
Evitiamo quindi di pensare (per come qualcuno vorrebbe farci credere) che è giunto il momento d’investire sulla prevenzione, su nuovi appalti per collegamenti autostradali o ferroviari, lavori idrici, d’indagine del sottosuolo, impianti di depurazione, ponti e quant’altro…
Perché fintanto non predisporremo a “blindare” perfettamente quelle procedure non derogabili, che hanno quale unica priorità, non soltanto, la realizzazione delle opere, ma in particolare la loro trasparenza e la lotta alla corruzione… ecco che quegli appalti serviranno soltanto a ingrassare ancor più, quel mondo in cui viviamo, fatto di collusioni politico-mafiose!!!
Non è più tempo (per noi siciliani), di continuare a guardare che tutto ci crolli addosso… è finito il tempo di aspettare la cosiddetta “manna dal cielo”…
Sveglia… i problemi vanno affrontati e non si può attendere a braccia conserte, in quella posizione intransigente… che però, non produce alcuna iniziativa…
Già, quanto altro tempo vi occorre… per uscire definitivamente da quelle fila???