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La corruzione non ha più confini: Quando la talpa indossa la divisa!


In questi giorni mi sono trovato a leggere pagine di una storia che purtroppo ha il sapore amaro di chi vorrebbe che certe circostanze non accadessero mai, già… una di quelle vicende che ci fanno riflettere su quanto il male possa infiltrarsi persino laddove dovremmo sentirci più al sicuro.
La notizia peggiore parla di un alto ufficiale, un uomo che indossa una divisa simbolo di onore, e che invece viene accusato di averne tradito il giuramento, sussurrando segreti dell’istituzione a chi quelle indagini avrebbe voluto eluderle.

Sì… l’immagine di una talpa che, invece di scavare nella terra, scava nell’archivio sacro della giustizia, avvisando un uomo già condannato in passato e i suoi alleati che l’occhio della legge si stava posando nuovamente su di loro.

Ciò che lascia sgomenti non è solo l’atto in sé, ma il contesto in cui si inserisce, un quadro fosco che sembra ripetersi con una sconcertante regolarità. A distanza di molti anni, lo stesso personaggio sembra poter ancora contare su qualcuno pronto a macchiare quella divisa in cambio di cosa, forse di un favore, di una raccomandazione, di un posto di lavoro per una persona cara.

È l’abituale logica del baratto che sostituisce quella del dovere, la stessa che trasforma un presidio di legalità in una stanza dei bottoni occulta. I magistrati parlano di un comitato d’affari che si muove nell’ombra, capace di infiltrarsi e deviare la macchina amministrativa, una trama che sembra riavvolgere il nastro fino ai giorni delle talpe di un lontano passato.

Emerge così il racconto di un incontro clandestino, organizzato nello studio di un legale, dove le parole sussurrate valgono più di qualsiasi documento ufficiale. L’ex governatore, attraverso un amico, viene a sapere che un colonnello vuole vederlo per questioni delicate, e il sospetto che si tratti di informazioni riservate sulle indagini a suo carico diventa rapidamente certezza.

L’unica soluzione è incontrarlo, guardarlo negli occhi e ascoltare. Le telecamere di sorveglianza catturano i volti, i tabulati confermano gli spostamenti e il quadro diventa sempre più nitido e desolante. Quel faccia a faccia non era una cortesia tra conoscenti, era il luogo dove la riservatezza delle indagini veniva mercificata.

Poco dopo, in una conversazione intercettata, l’ex governatore racconta al suo braccio destro il contenuto di quell’incontro. Il consiglio era di fare attenzione, di vigilare sulle proprie parole e su quelle di chi li circonda, un monito che suona più come un’ammissione di complicità che come un generico avvertimento.

Ma il punto cruciale, quello che trasforma una rivelazione in un patto osceno, arriva dopo. Le informazioni preziose, quelle che potrebbero scongiurare guai giudiziari, avevano un prezzo non detto ma chiarissimo. In cambio delle notizie riservate, si chiedeva un posto di lavoro per la moglie in un programma di microcredito. È questo il baratto, lo scambio che umilia la divisa e tradisce la fiducia di tutti noi.

E così, mentre leggevo su questa notizia mi chiedevo: dove è il limite, dove finisca l’errore e inizia la corruzione sistemica? Cosa fare quando chi dovrebbe essere il baluardo della trasparenza diventa egli stesso una falla?

Una cosa è certa… non ci sono più alibi, quanto accade è un male che non conosce confini, che non si ferma davanti a nessun simbolo di autorità e che macchia in modo indelebile non solo le persone, ma l’idea stessa di giustizia che faticosamente cerchiamo di preservare.

Sì… oggi è toccato a loro, a quei nomi che deliberatamente scelgo di non riportare perché non meritano l’attenzione di queste pagine, ma domani chissà. La riflessione che mi porto a casa è amara, ma necessaria. La vigilanza deve essere costante, perché l’integrità è un bene fragile, e la sua difesa non ammette pause.

I nuovi don Lolò: imprigionati nella giara della loro avidità!

Buongiorno a tutti, condivido con voi una riflessione che mi è venuta rileggendo una delle novelle più potenti di Pirandello.
I siciliani disonesti, ladri e soprattutto avidi di potere e denaro, sono come quel don Lolò Zirafa, già… il protagonista della novella di Pirandello, un uomo ossessionato dalla brama del possesso, che vive nella perenne e logorante diffidenza nei confronti del prossimo.

Ma non solo, spinto da quella identità che lo contraddistingue, ha la perenne convinzione che chiunque possa derubarlo, sottraendogli la cosiddetta “roba” a cui ha consacrato tutta la sua esistenza. Ed allora trascorre il suo tempo inseguendo e accanendosi verso chiunque possa intaccare quel suo potere e nel far ciò, dissipa il suo denaro in processi persi in partenza.

Anche il suo legale – che pur si arricchisce grazie alla nevrosi del suo cliente – arriva al punto di non sopportarlo più ed ecco perché quella sua parabola è un monito perfetto e sempre attuale.

Pensate a don Lolò, che dopo aver acquistato una giara enorme per la sua oliva, la trova inspiegabilmente rotta a metà. La sua mente sospettosa lo spinge immediatamente dall’artigiano Zi’ Dima, un uomo di cui, ovviamente, non si fida per niente…

È questa diffidenza patologica a portarlo alla rovina. Non si accontenta del collante proposto da Zi’ Dima per riparare il danno e, convinto di essere furbissimo, lo obbliga a rinforzare tutto con una saldatura di ferro, per paura di essere raggirato. E qui inizia la trappola.

Zi’ Dima, per eseguire quell’ordine insensato, è costretto a entrare nella giara, rimanendovi poi tragicamente intrappolato una volta terminato il lavoro. L’artigiano capisce subito che l’unica via d’uscita è rompere quel vaso, ma si rifiuta di farlo perché non vuole pagare i danni di una colpa che non è sua. Don Lolò, davanti a questa scena, non vede la paradossale disgrazia di un anno, ma solo la minaccia per la sua proprietà.

È ossessionato dal volere un risarcimento per la sua “roba”, esattamente come certa gente oggi è ossessionata dall’apparire ricca e potente a tutti i costi. Alla fine, accecato da un impeto di rabbia incontenibile, è proprio lui a dare il calcio che distrugge la giara.

E così, con le sue stesse mani, don Lolò libera l’artigiano e distrugge il simbolo stesso della sua ricchezza, uscendo sconfitto e beffato. È la perfetta allegoria di un sistema malato dove l’avidità e la diffidenza portano all’autodistruzione.

Come don Lolò, chi vive nell’illegalità e nello sfruttamento dei propri conterranei finisce per ritrovarsi imprigionato nella giara che lui stesso ha costruito, una prigione di terracotta fatta di sospetti, paure e solitudine, dove l’unico modo per uscire sarebbe distruggere tutto ciò che si è accumulato con tanta avidità.

Mi consola profondamente pensare che tutto il frutto della loro vita meschina, quell’accumulo spasmodico di potere e ricchezza, sia destinato a ridursi a nulla, per poi trasformarsi in altro.

Come insegnava Lavoisier: nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Quel potere tanto agognato e difeso con ogni nefandezza, un giorno si dissolverà in polvere, e a beneficiarne non saranno neppure i loro stessi familiari, che non avranno lasciato alcuna stirpe degna di questo nome, ma bensì soggetti totalmente estranei e indifferenti alla loro misera storia.

Sì… ma tanto non succede niente.

Quante volte l’abbiamo detto dopo ogni scandalo? 

Già… dopo ogni arresto per corruzione, traffico di potere, concussione: un funzionario con le mani nel vaso, un politico che riceve denaro al buio, un colletto bianco che stringe accordi sporchi. 

Eppure la solita eco torna puntale: Sì… ma tanto non succede niente

Ma come potrebbe cambiare qualcosa in questo Paese che difende chi sbaglia? Sì… dove lo Stato scrive leggi come scudi, non come spade, un Paese che promuove norme che non spazzano via il marcio ma viceversa lo incastonano nel sistema, rendendolo intoccabile? Dove la complicità si maschera da legalità e chi dovrebbe pagare non paga mai? 

E tutto questo grazie allo Stato stesso, ai suo uomini/donne che promuovono queste riforme per pararsi il c…, una politica che non solo non agisce, ma firma, ratifica e soprattutto si piega a chi ha interesse a non cambiare mai!

Io nel mio piccolo ci ho provato. Già molti anni a portare alla luce scheletri che altri volevano sepolti, ma ogni volta ritrovo semrpe lo stesso schema: gente farabutta che fa dell’illegalità il proprio vivere, sostenitori e lecchinio che promuovo e foraggiano con le loro azioni quotidiane quel sistema illegale a cui poi si somma una giustizia lenta, inceppata, con leggi trasformate in scappatoie e così chi denuncia, quei pochi esigui individui che hanno fatto della purezza d’animo il loro vivere quotidiano, non solo devono scontrarsi con quei muri di gomma collusi, ma ahimè vengono traditi da chi viceversa avrebbe dovuto proteggerli.  

Il tradimento più grave? Non è solo la corruzione, ma la sua normalizzazione, l’averla trasformata in routine, in prassi. Perché quando diventa “normale”, diventa invincibile!

Ogni riforma che rallenta i processi, ogni norma che protegge i colpevoli, ogni legge scritta su misura per i potenti: non è una battaglia contro il crimine. È un accordo con esso!

E lo Stato? Lo Stato è certamente complice. Quelle norme approvate per finta, quelle regole scritte a favore di chi comanda, sono un colpo al cuore di chi crede ancora in uno Stato giusto ed equo.

Che schifo. Che vergogna…. dopo anni a cercare di cambiare le cose, a rompere schemi immutabili, ci si ritrova con le mani vuote, perché chi doveva riscrivere le regole, le ha ridisegnate per chi non vuole che nulla si muova…

E allora sì, forse è tempo di contare i giorni, di pensare a una vita diversa, lontano da questo Paese ingrato, dove lo Stato non protegge i cittadini, ma i potenti. Dove la corruzione non è un cancro da estirpare, ma un affare da gestire.

Ma prima di andare via – riferendomi a tutti quei soggetti ancora perbene – dovrebbero chiedersi: fino a quando permetteremo che il gioco resti sempre lo stesso?

Sì… immagino che starete pensando: “ma tanto non succede niente”. Ed allora iniziate voi con i vostri gesti: rifiutatevi quando vi viene chiesto un “favore”, abbandonate quelle adulazioni che sanno di “ipocrisie ricamate“, non scambiate la vostra dignità per una promessa o una bustarella, sapendo a priori che accettandola, si diventa indissolubilmente compromessi, con quei soggetti corroti e con quel sistema marcio da loro rappresentato, che negli anni, avevate criticato e odiato!

E tu, da che parte stai? Quella di chi aspetta o di chi prova ( o quantomeno proverà…) a cambiare le cose?

L'Abuso che nasce dalla fiducia: Quando la collaborazione diventa tradimento.

La prestazione d’opera – quel rapporto anche di fatto – diventa l’occasione e la ragione di quello possessorio proprio lì, in quel legame apparentemente innocuo, in quella collaborazione di fiducia nata sì… per esigenza, ma perché imposta dalla normativa vigente. Ed è qui che ahimè si annida il pericolo più subdolo: quell’incarico professionale che si trasforma in un’arma silenziosa protetta dall’ipocrisia, dall’omertà e ancor peggio…dal compromesso!

Un’opportunità perfetta, sì, per chi sa scorgere nella vicinanza la chiave dei propri fini illeciti. Così comincia il gioco: un incarico formale, un sorriso rassicurante, una stretta di mano che sigilla promesse di perfezione. 

Ma sotto questa patina di correttezza pulsa una realtà ben diversa, perché l’uomo in malafede conosce un segreto crudele: la fiducia è la serratura più facile da scassinare!

Documenti, fondi, rapporti riservati, tutto gli viene consegnato con ingenua solerzia. La prestazione d’opera si trasforma così nel pretesto perfetto, nella maschera più convincente. È l’ombrello sotto cui nascondere movimenti nell’ombra, appropriazioni indebite, distrazioni di somme, manipolazioni calcolate. Una frode che avanza al ritmo regolare di chi sa di poter essere al sicuro – perché quando sei “quello di fiducia“, chi oserebbe controllarti e poi se chi controlla è anche partecipe all’inganno…

Il sistema si autoalimenta: complicità passive, silenzi interessati, occhi volutamente distratti, finché – improvviso – il crollo. Un coraggioso rompe il muro dell’omertà, porta alla luce vuoti contabili, incongruenze, scuse che ormai puzzano di menzogna. La sentenza di condanna arriva come un macigno: sì… quelle denunce secondo molti (per lo più gli stessi che si erano resi complici di quel malaffare o che auspicavano di ricevere da quel sostegno dato, chissà… qualche briciola) erano “fantasiose“, ma che – dalla sentenza pronunciata – si scopre essere una verità scomoda! 

Ed ora, già… ora quegli stessi complici si scoprono “vittime“, fingono stupore – “Come abbiamo fatto a non capire, a non vedere, come è stato possibile tutto ciò?” – quando invece… avevano scelto di non guardare!

La verità è cruda: ogni ignavo è complice! Ogni silenzio ha permesso all’illegalità di radicarsi. L’abusatore, certo, è stato abile: ha studiato mosse e contromosse, ha sfruttato ogni dettaglio, ha vestito il crimine con l’abito rassicurante della normalità. Ma la sua forza veniva principalmente dall’indifferenza altrui!

Ora la lezione è chiara: diffidare non basta. Occorre vigilare, controllare, ma soprattutto ricordare!

Perché ogni rapporto professionale porta in sé un paradosso: la fiducia è necessaria, ma può diventare il cavallo di Troia dell’inganno. Riconoscere i segnali  e soprattutto – gli ipocriti sostenitori del sistemi – non è cinismo: è l’unico vaccino contro danni irreparabili. 

Il prezzo della legalità? L’eterna vigilanza!

Il triangolo oscuro: intrecci tra criminalità, politica e istituzioni

La situazione attuale, analizzata attraverso il prisma delle relazioni tra criminalità organizzata, politica e istituzioni, presenta due scenari distinti ma profondamente intrecciati.

Il primo scenario mette in evidenza una frattura interna alla criminalità organizzata stessa. 

Già… da un lato, vi sono i capi detenuti, figure storiche che dal carcere cercano di mantenere la loro influenza attraverso strategie orientate a ottenere benefici legali, come sconti di pena e allentamenti delle rigide misure detentive. Il loro obiettivo non è soltanto personale: garantire il controllo delle proprie cosche e preservare il potere anche dall’interno del carcere rappresenta una forma di continuità del dominio. 

Dall’altro lato, vi è una nuova generazione, attiva sul territorio, che considera i detenuti come un ostacolo al consolidamento degli affari, specie in seguito ai danni reputazionali e operativi causati da azioni eclatanti del passato. Questa nuova leadership sembra preferire un approccio più silenzioso e meno esposto, concentrato sulla gestione economica e sulle alleanze strategiche. Non è escluso che questa frattura sia stata acuita da calcoli interni che hanno portato a tradimenti mirati per eliminare le figure ritenute scomode.

Il secondo scenario riguarda il rapporto tra la criminalità organizzata e alcuni settori delle istituzioni. 

Qui emergono tensioni legate a promesse politiche non mantenute, che avrebbero alimentato malumori tra i boss incarcerati. Tra queste promesse figurano questioni come l’abolizione di regimi detentivi particolarmente duri, la revisione di processi penali e modifiche legislative favorevoli. Le dichiarazioni di alcuni esponenti del crimine organizzato sembrano denunciare apertamente la percezione di essere stati strumentalizzati da settori della politica, utilizzati come merce di scambio durante momenti di campagna elettorale e poi abbandonati.

Tali dinamiche come ben sappiamo non sono nuove… 

Già in passato si è rilevato come la criminalità organizzata puntasse a instaurare nuovi equilibri politici ed economici, cercando interlocutori istituzionali che potessero garantire il ripristino di vecchie complicità o la creazione di nuovi legami strategici. La capacità di sfruttare trattative sotterranee con lo Stato, o almeno con alcune sue componenti, emerge come un tratto ricorrente nelle strategie di lungo periodo del crimine organizzato.

Un elemento significativo di questa complessa rete di relazioni è rappresentato dalle testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia, il cui contenuto, spesso custodito con estrema segretezza, ha rivelato dettagli inquietanti sulle modalità di interazione tra politica, istituzioni e criminalità. Le implicazioni di tali rivelazioni sono di tale gravità che hanno richiesto, in alcuni casi, interventi ai massimi livelli istituzionali per discuterne la portata e le conseguenze.

Questa complessa trama di rapporti, fatta di alleanze temporanee, tradimenti e calcoli strategici, evidenzia quanto sia profonda e ramificata l’interconnessione tra politica, istituzioni e criminalità organizzata. 

Questa realtà, in cui alcuni esponenti politici e istituzionali scelgono di piegarsi ai voleri della criminalità organizzata per interessi personali, non può che suscitare in me una profonda amarezza. 

Sì… è desolante constatare come chi dovrebbe incarnare l’etica e il senso di giustizia si trasformi in complice di un sistema corrotto, svendendo il bene comune per tornaconto individuale. 

Ogni compromesso, ogni promessa tradita e ogni silenzio complice non fa altro che rafforzare un circolo vizioso che priva la società di fiducia nelle sue istituzioni. 

Già… un completo tradimento non solo della legge ma anche del popolo che quelle istituzioni dovrebbe poter considerare un baluardo contro ogni forma di sopraffazione!!!

Per trenta (milioni…) denari, non si tradisce!!!

Ho letto di un post che conferma pienamente quanto ho riportato in questi anni e cioè che la campagna stragista sia servita per creare quelle necessarie condizioni per l’affermazione di una nuova forza politica…

Gli investigatori della Dia di Firenze e di Milano stanno in questi giorni perquisendo alcune abitazioni, nell’ambito dell’inchiesta sui mandanti delle stragi di mafia del 1993: Fonti della procura confermano l’attività in perquisizioni, ispezioni e sequestri.

Gli agenti avrebbero ispezionato anche vari uffici sequestrando elementi utili alle indagini, certo non credo proprio che documentazioni così “pericolose”, possano ancora circolare o essere presenti all’interno di un qualche armadio o cassaforte, viceversa ritengo che se queste non siano state ancora distrutte, è perché attraverso di esse, si può pensare di ricattare chi di dovere… 

Secondo la procura di Firenze vi sarebbe stato di fatto una vera e propria istigazione a cosa nostra, sollecitando l’allora boss Graviano ad organizzare e attuare una campagna stragista e, comunque, a proseguirla, al fine di contribuire a creare le condizioni per l’affermazione di una nuova forza politica,  nel quadro di un accordo, consistito nello scambio tra l’effettuazione, prima, da parte di Cosa nostra, di stragi, e poi, a seguito del favorevole risultato elettorale effettivamente ottenuto, la promessa di indirizzare la politica legislativa del Governo verso provvedimenti favorevoli a Cosa nostra in tema di trattamento carcerario, collaboratori di giustizia e sequestro di patrimoni, ricevendo altresì da Cosa nostra l’appoggio elettorale in occasione delle elezioni politiche…

Sembra di scoprire l’acqua calda, ormai questa è una storia che conosciamo bene e quando il Sig. Baiardo ha dichiarato di essere in possesso di una foto dinnanzi a un bar, che ha poi esibito al giornalista Massimo Giletti, possiamo essere certi, che questa esiste, come esistono i documenti che dimostrano quanto accaduto…

Certo quanto sopra ha un costo, ma d’altronde, per non tradire, trenta denari non bastano più!!! 

E difatti, abbiamo letto in questi giorni a quanto ammonta quel richiesto silenzio e chissà se prima o poi quella verità verrà fuori: già… perché molto dipenderà da un’unica circostanza e cioè se la somma a suo tempo promessa, gli verrà prima o poi versata oppure no!!!

Affidarsi è difficile… ma sapere di chi fidarsi è ancor più arduo!!!

Come dice il detto: “Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io”.
Fateci caso, la maggior parte delle volte a tradirvi non è l’estraneo, bensì il vostro amico più caro, un  parente o anche il collega più fidato…
D’altronde ditemi, quando si è trattato di pugnalare alle spalle qualcuno, di chi ci è serviti??? Solitamente a farlo è sempre stata la persona più intima, quella di cui si ha fiducia, il più delle volte un consanguineo, quasi mai un rivale o un antagonista… 
Vi sono in tal senso esempi celebri che ricordano quanto sopra, a iniziarsi dalla mitologia più antica che inserisce il parricidio, il matricidio, l‘infanticidio, il fratricidio, l‘incesto nelle leggende relative alle origini di stirpi o città…. 
Basti ricordare come nel nucleo originario della mitologia greca, la figura del titano Kronòs (Saturno), poi spodestato dal figlio Zeus (Giove), è riconducibile a colui che ha usurpato il potere del padre Urano e divorato la propria prole…. 
Lo stesso Osiride, divinità egizia, era stato ucciso dal fratello Seth e poi riportato alla vita dalla sposa-sorella Iside; Horus, figlio di Iside e Osiride, avrebbe poi ucciso il malvagio zio Seth… 
Sempre un fratricidio, secondo la leggenda, è alla base della fondazione di Roma mentre, nella tradizione giudaica, l’omicidio commesso da Caino nei confronti del fratello Abele costituisce il primo delitto nella storia dell‘umanità… 
Contunuando… la mitologia ci ha raccontato il mito di Oreste, fratello di Elettra e assassino di sua madre Clitennestra, la stessa che si era resa complice dell’omicidio di suo marito Egisto (padre di Oreste…), uno degli eroi della guerra di Troia…
Il re di Micene Agamennone, di ritorno dalla suddetta guerra, fu ucciso proprio da quest’ultimo (suo cugino), che era divenuto l’amante di Clitennestra, quando Oreste era ancora bambino… 
Per questo motivo, e preoccupata per la sorte del piccolo, la sorella Elettra fece sparire il fratello affidandolo allo zio Strofio. Negli anni in cui Oreste fu lontano da Micene, venne invitato più volte dalla sorella Elettra a vendicarsi dell’uccisione del padre, mentre Egisto dominava sulla città, fin che Oreste, ormai adulto, giunse a

Micene e compì la sua vendetta!!!

Passando alla storia, come non ricordare Giulio Cesare ucciso dalle mani del figlioccio Marco Giunio Bruto…
La stessa “famigghia” di cosa-nostra nel commettere gli omicidi dei propri affiliati, non si affida solitamente alla persona più cara di quel “infame“, per poi chiudere il cerchio, mandando successivamente quello stesso incaricato sotto terra per mano di un suo amico??? 
Tutti questi delitti chiamati di famiglia, hanno successivamente preso il termine di “omicidi di prossimità”, in quanto ci si riferisce ad essi, come delitti consumati o tentati nell’ambito di relazioni di vicinanza, siano essi familiari, sentimentali, di vicinanza, di affezione o anche di semplice coabitazione,  che implicano o hanno implicato, legami stabili di carattere affettivo o anche di semplice utilità…
D’altronde va ricordato come qui da noi, in Sicilia, la parola “famigghia” definiva: “Servi, figliuoli che vivono e stanno sotto la podestà paterna; comprende altresì moglie, sorelle e nipoti del padre, tenuti in casa”…
Dalla definizione sopra riportata traspare l’intricato tessuto relazionale posto alla base del concetto stesso di famiglia, che sembra essere saldamente legato all’esercizio della patria potestà e alla co-residenza dei suoi familiari. 
Se osserviamo in maniera dettagliata quali sono i motivi che conducono a quelle azioni spregevoli, possiamo osservare come molti tra essi siano identici con quanto sta accadendo in questi anni, mi riferisco a quelle violenze esercitate sistematicamente sulle donne, chiamate dai media “femminicidi“, spesso provocate dalla volontà del partner femminile nel rivendicare per se una maggiore autonomia o nell’annunciare al marito o al proprio partner la volontà di separarsi; sono questi gli uomini che uccidono la compagna o la ex, perché non accettano d’esser lasciati, certo vi sono anche casi – molto rari – dove è la moglie ha uccidere il marito…
E cosa dire del genitore che uccide il figlio che soffre di un disturbo psichiatrico o il figlio totalmente infermo di mente che viceversa uccide i propri genitori, ed ancora, il fratello che commette il delitto spinto da interessi economici e poi c’è chi si ribella e reagisce alla tirannia paterna ed altri ancora che si ergono a protettori dei valori della famiglia, senza però che nessuno di loro glielo avesse chiesto!!!
Gli avvenimenti riportati dai media sono centinaia, no che dico… migliaia e ognuno di quei delitti si connota per la sua particolare gravità, in quanto viola i vincoli di sangue e chi li commette tradisce gli affetti più naturali, istintivi e fondamentali della specie umana, venendo meno al legame di mutua fiducia che caratterizza gli intimi rapporti di quanti appartengono al medesimo nucleo familiare. 
Ma la fiducia si sa… richiede anni per essere costruita, secondi per essere persa, e per sempre essere riparata. Sì… perché a volte, anche per sempre non è sufficiente a riportare la stessa fiducia nel cuore di qualcuno!!! 

CATANIA: LA CITTA' PIU' FEDELE D'ITALIA!!!

Avevo letto alcuni anni fa che, secondo una classifica stilata da Inrix (società americana specializzata nelle rilevazioni di traffico nelle città), Catania rappresentava la decima città più congestionata d’Italia… dalla quale per l’appunto, sembrava che noi catanesi, trascorrevamo bloccati nel traffico circa 16 ore in un anno… 

Io, debbo dire, avrei aggiunto almeno qualche ora in più, in particolare quando ci si trova a guidare nel mezzo di quei classici lavori stradali di manutenzione…
Comunque la nostra città si è piazzata al 489 posto nel mondo e 288 in Europa… per come diceva nel film a Palermo lo zio di Jonny Stecchino, per uno dei tre gravi problemi della Sicilia… in quel caso il “TRAFFICO“…
Comunque a differenza di quanto si possa pensare, con riferimento alle posizioni occupate dalla nostra città su tutta una serie di classifiche, che la vede quasi sempre tra le ultime o certamente tra le peggiori posizioni, ecco come all’improvviso, ho potuto leggere che la nostra città nel 2017 è risultata “PRIMA“, mi permetto di sottolinearlo e di scriverlo a grassetto, perché non capita mai di raggiungere quella meta… per una particolare condizione!!!
Vi starete chiedendo di cosa si tratta… vero???
Bene la classifica tiene conto dei paesi più infedeli al mondo e proprio l’Italia risulta essere la 5° Nazione più infedele d’Europa dopo Spagna, Francia, Olanda e Gran Bretagna…
Mentre tra le città più infedeli in Italia il primo posto è occupato da Milano, segue Roma, Torino, Bologna e come dicevo sopra ultima, per infedeltà… proprio Catania!!!
Sì… siamo i meno infedeli al mondo o meglio siamo i più fedeli!!!
Certo qualcuno storcerà il naso dicendo “siamo certi che tra gli intervistati non vi siano più bugiardi mentre gli altri nel mondo, hanno dimostrato d’essere più corretti nell’esprimere se stessi o meglio, quanto compiuto”, anche perché la risposta mendace, modifica di gran lunga un fattore determinante, che farebbe abbassare o aumentare, quell’eventuale giudizio…
Per ora quindi, prendiamo per buona quella indagine e crediamo a quanto da essa riportato…
D’altronde, si sa che da noi il romanticismo e la fedeltà coniugale son due fattori basilari, soprattutto conoscendo i rischi a cui s’incorre nei cosiddetti casi di “alta infedeltà”…
Già… mariti gelosi che sparano agli amanti, mogli violente che accoltellano le conviventi dei propri mariti e via discorrendo, chissà quindi se forse, non sia proprio questo il motivo che costituisce quel valido deterrente al tradimento… Comunque, tra uomini e donne il rapporto è quasi in parità: l’uomo tradisce per il 56%, mentre per il 44% è la donna la tentatrice del rapporto altrui… 
In particolare è stato dimostrato come coloro che predispongono l’altrui sesso al tradimento, sono maggiormente quanti sono usciti da una relazione coniugale o hanno dovuto subire scelte non condivise dai propri partner, con la logica conseguenza ora, di essere più portati ad abbordare quanti risultano allo stato civile…  “coniugati”!!! 
La scelta per le donne è quella di avere un uomo di bella presenza sui 40/50 anni, di buona cultura, se laureato o diplomato è meglio, che abbia una condizione economica sicura, con una professione importante o una attività imprenditoriale ben avviata, ma soprattutto che esprima in quel rapporto molta generosità e non parlo soltanto di quella sentimentale… 
Gli uomini di contro cercano una donna di età tra i 25 e i 45 anni, molto disinibita, preferibilmente bionda… ma castana chiara, va altrettanto bene… che abbia una sua indipendenza economica, sono difatti preferibili le bancarie o le impiegate in particolari quelle che operano nei negozi, mentre di contro attirano poco, le insegnanti per quella loro impostazione alle regole, ma soprattutto per quel superiore livello culturale che spinge solitamente la coppia a frequenti scontri d’opinioni; sono da evitare le casalinghe disilluse, in cerca non d’opportunità fedifraghe, ma di nuove opportunità che conducano ad un legame stabile…
Cosa si può aggiungere… se non la domanda: “siamo veramente “primi” per fedeltà”???
A voi la risposta!!!

Tra Becchi e… curnuti!!!

Povero Professor Becchi, per una frase detta a mo’ di battuta nel programma la zanzara ” se qualcuno tra qualche mese prende i fucili non lamentiamoci, abbiamo messo un altro banchiere all’economia…“, ecco che in molti, come pecoroni, sono qui a lapidarlo!

Chi è senza colpa scagli la prima pietra…, ed ecco allora che i nostri meravigliosi giornalisti, tutti ovviamente senza peccati…, messi in fila, ricambiano la “raccomandazione” ricevuta dal loro politico e si pongono a Santa inquisizione,  per poter accusare l’avversario che si è messo tra loro ed i loro padroni ( di quelle cosiddette “testate” giornalistiche, televisive, radiofoniche).
Mi chiedo ma perché tanto clamore non è stato fatto quando un nostro ex Ministro di nome Bossi… innalzava alla violenza, dichiarando guerra a quella ” Roma Ladrona” e chiedendo ai propri iscritti di imbracciare i mitra per tentare con la forza di ottenere definitivamente la secessione…???

Dov’erano allora i nostri giornalisti, politici, filosofi, scrittori che dinnanzi ad una feroce ed inaudita provocazione sono rimasti in silenzio…

Forse, sono stati frenati perché a quell’epoca la Lega con quel suo 12% rappresentava l’unico sostegno necessario al Cavaliere perché il Suo governo potesse continuare ad esistere???
Oppure debbo pensare che la grande influenza data a Berlusconi attraverso le proprie televisioni e successivamente grazie anche alla acquisizione della casa editrice “Arnoldo Mondadori Editore ” è riuscita ad “influenzare” molti di loro, che pur di non perdere il proprio posto di lavoro e soprattutto quella acquisita popolarità, hanno dirottato verso il proprio cassetto della scrivania… quelle notizie che invece andavano pubblicate???

Ed allora in questa nostra ” Oligarchia “… o ti adatti oppure ti allontanano!!! E’ un modo subdolo per comandare, vieni escluso dal giro a cui appartieni, sia che tu sia un politico o giornalista o come in questo caso… un professore!!! 

Questo circo mediatico, come viene da molti definito, serve a farti diventare noto quando non lo sei… e poi ti butta giù quando non servi o inizi a dare fastidio!
Non è servito al Prof. dichiarare che,  non è Lui il vero ideologo del M5S, già, ma poi mi chiedo, ma perché… quale ideologia di pensiero si nasconde dietro questo movimento…??? Quale nuova esaltazione di pensiero è stata finalmente espressa??? Non si capisce che questo è un movimento nato come  semplice processo naturale, fatto da convergenza di idee, di stati d’animo, di argomentazioni, di valori, di cultura, di giustizia, di critiche e giudizi, che si sono voluti democraticamente confrontare ed unire, per esprimere e giustificare quell’unico interesse, rappresentato nel voler fare del bene al proprio paese…

E’ quindi c’era bisogno del Prof. Becchi, delle sue analisi, per migliorare e sostenere  il movimento… o forse pensate che siamo talmente sciocchi, da non capire che dietro l’attacco mirato al Professore, non si stia cercando di colpire proprio il M5Stelle???
Prof. Becchi, Lei è una persona perbene in mezzo ad un mondo di ipocriti, non ha bisogno di scusarsi con nessuno, le Sue idee “libere” vivranno sempre in questa nostro paese ” condizionato” e senza idee…, ( in particolare da coloro che oggi la criticano attraverso i pensieri suggeriti da altri ) ed un giorno vedrà che queste idee, saranno nuovamente rivalutate grazie alla  forza della ragione…
Nessuna necessaria comprensione, restano soltanto gli applausi che in maniera spontanea Le sono stati riservati nella trasmissione di Santoro ” Servizio Pubblico “!!!
Desidero concludere facendola ridere…; quando ho letto il suo cognome ho pensato ad una frase tipicamente Siciliana sul cosiddetto “tradimento” ( tralascio quanto venne decritto nella mitologia greca con la regina Pasifae, moglie di Minosse e di suo figlio il Minotauro ), che riporta due nomi ” becchi e curnuti “.
Ed allora ho pensato che, per la parola “Becchi” c’era già Lei, mentre per la parola “cornuti”, bastavano i volontari che in questi giorni si sono affannati a presentarsi e circondarla…, anche perché nella loro completa incompetenza, rappresentano proprio il dramma di tutti i cornuti… che è proprio il dramma dell’uomo: la conoscenza!!!

Tradimenti a Catania…

La vita è breve ed allora concediti una avventura…“, ecco è proprio con questa citazione che un sito specializzato in incontri extraconiugali si presenta al pubblico…
Già con questa frase di benvenuto, incuriosisce ed attira l’attenzione dei potenziali clienti che in questo momento d’incertezza ed in un momento di crisi oltre che economica è soprattutto personale, trova quel giusto consenso, evidenziato dal trend positivo…

Infatti l’agenzia sta avendo un prodigioso escalation, dove nell’ultimo anno è passata da 1 milione a 3 milioni e 700 mila iscritti e continua a crescere a ritmo vertiginoso…

Ovviamente anche i Catanesi non ne sono immuni,
visto che hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 3.000!!!

Il sistema funziona attraverso il pagamento di una quota d’iscrizione, dopo di che si entra in contatto con gli altri soci e con la differenza rispetto agli altri social network, che questo mette in contatto tra loro soltanto persone che desiderano apertamente commettere un adulterio!!!
Inoltre la privacy è assicurata e permette quindi di comunicare e di scambiarsi messaggi senza bisogno di utilizzare sms telefonici o email che potrebbero oltre che essere scoperti anche intercettati ed ancora, dispone di un ” panic botton ” provvidenziale… quando serve e cioè se la moglie o il marito sono nelle vicinanze, basterà cliccare su questo pulsante ed il browser si sposterà, automaticamente, su una altra pagina diciamo innocua…
Certo di siti così ce ne sono a centinaia, ma ciò che stupisce è la grande quantità di persone che impegnate sono in cerca di una relazione e non importa se breve o lunga, l’importante che sia extraconiugale!!!
Tra i sondaggi effettuati sono proprio le mamme…, con figli in età scolastica, che sfruttando i particolari orari e la propria abitazione libera, decidono per una storia di sesso senza legami…, soprattutto grazie ai giusti meriti dell’altro uomo, che si manifestano con quelle particolari attenzioni, che invece con il matrimonio sono venute a mancare… ed anche perché ormai i mariti danno tutto per scontato…
Il profilo dei catanesi è di un’uomo tra i 40/45 anni mentre per la donna verso i 35, con una percentuale degli sposati del 85% per gli uomini e del 70 % per le donne…
La classifica tra i quartieri varia, ma bisogna anche tenere conto che questa non ha certamente un valore reale, in quanto molti degli iscritti, modificano l’indirizzo di residenza per evitare di essere scoperti…, infatti non per niente al primo posto troviamo S. Giovanni Galermo…

La verità e che da sempre il tradimento è parte integrante delle nostre vite, sia che lo subiamo e/o perché lo mettiamo in atto, ed ancora perché abbiamo un amico/a o un parente che si trova a vivere appunto l’esperienza del tradimento…
Quindi per cercare di evitare il tradimento bisogna sempre avere bene in testa che l’amore è strettamente legato al desiderio ed è questo voler dare sempre qualcosa di sé all’altro, che ci rende profondamente fedeli….

Purtroppo invece nella coppia, si è portati soltanto a chiedere o a pretendere, la continua ricerca particolare di attenzione che rende difficile lo sviluppo e l’armonia per entrambi, creando quasi sempre ad uno dei partner, continue frustrazione per quelle inevase richieste d’amore…, che non sono altro che la rappresentazione di una mancata sicurezza, protezione e comprensione, residuo certamente di un periodo infantile che oggi si cerca di colmare attraverso il proprio partner e quando non ci si riesce, attraverso la ricerca di un’amante!!!
Ah… dimenticavo che il nome del sito è http://www.ashleymadison.com/

Tradimenti a Catania…

La vita è breve ed allora concediti una avventura…”, ecco è proprio con questa citazione che un sito specializzato in incontri extraconiugali si presenta al pubblico…
Già con questa frase di benvenuto, incuriosisce ed attira l’attenzione dei potenziali clienti che in questo momento d’incertezza ed in un momento di crisi oltre che economica è soprattutto personale, trova quel giusto consenso, evidenziato dal trend positivo…

Infatti l’agenzia sta avendo un prodigioso escalation, dove nell’ultimo anno è passata da 1 milione a 3 milioni e 700 mila iscritti e continua a crescere a ritmo vertiginoso…

Ovviamente anche i Catanesi non ne sono immuni,
visto che hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 3.000!!!

Il sistema funziona attraverso il pagamento di una quota d’iscrizione, dopo di che si entra in contatto con gli altri soci e con la differenza rispetto agli altri social network, che questo mette in contatto tra loro soltanto persone che desiderano apertamente commettere un adulterio!!!
Inoltre la privacy è assicurata e permette quindi di comunicare e di scambiarsi messaggi senza bisogno di utilizzare sms telefonici o email che potrebbero oltre che essere scoperti anche intercettati ed ancora, dispone di un “ panic botton ” provvidenziale… quando serve e cioè se la moglie o il marito sono nelle vicinanze, basterà cliccare su questo pulsante ed il browser si sposterà, automaticamente, su una altra pagina diciamo innocua…
Certo di siti così ce ne sono a centinaia, ma ciò che stupisce è la grande quantità di persone che impegnate sono in cerca di una relazione e non importa se breve o lunga, l’importante che sia extraconiugale!!!
Tra i sondaggi effettuati sono proprio le mamme…, con figli in età scolastica, che sfruttando i particolari orari e la propria abitazione libera, decidono per una storia di sesso senza legami…, soprattutto grazie ai giusti meriti dell’altro uomo, che si manifestano con quelle particolari attenzioni, che invece con il matrimonio sono venute a mancare… ed anche perché ormai i mariti danno tutto per scontato…
Il profilo dei catanesi è di un’uomo tra i 40/45 anni mentre per la donna verso i 35, con una percentuale degli sposati del 85% per gli uomini e del 70 % per le donne…
La classifica tra i quartieri varia, ma bisogna anche tenere conto che questa non ha certamente un valore reale, in quanto molti degli iscritti, modificano l’indirizzo di residenza per evitare di essere scoperti…, infatti non per niente al primo posto troviamo S. Giovanni Galermo…

La verità e che da sempre il tradimento è parte integrante delle nostre vite, sia che lo subiamo e/o perché lo mettiamo in atto, ed ancora perché abbiamo un amico/a o un parente che si trova a vivere appunto l’esperienza del tradimento…
Quindi per cercare di evitare il tradimento bisogna sempre avere bene in testa che l’amore è strettamente legato al desiderio ed è questo voler dare sempre qualcosa di sé all’altro, che ci rende profondamente fedeli….

Purtroppo invece nella coppia, si è portati soltanto a chiedere o a pretendere, la continua ricerca particolare di attenzione che rende difficile lo sviluppo e l’armonia per entrambi, creando quasi sempre ad uno dei partner, continue frustrazione per quelle inevase richieste d’amore…, che non sono altro che la rappresentazione di una mancata sicurezza, protezione e comprensione, residuo certamente di un periodo infantile che oggi si cerca di colmare attraverso il proprio partner e quando non ci si riesce, attraverso la ricerca di un’amante!!!
Ah… dimenticavo che il nome del sito è http://www.ashleymadison.com/

Formigoni e gli apostoli…

Ormai i nostri politici non sanno più cosa inventarsi… e pur di giustificare la propria inettitudine, se ne escono con frasi del tipo ” anche Gesù ha sbagliato a scegliersi uno dei collaboratori…” , certo trovandosi così in alto in quel suo Pirellone, pensa ormai da lassù, di toccare il cielo…
Non c’era bisogno comunque che dimostrasse la propria ignoranza, ripetendo quanto da piccolo, svolgendo la funzione di  chierichetto, qualcuno gli aveva insegnato, pensando che un certo Giuda, avesse tradito Gesù per i famosi trenta denari…, vede, dimostra quanto poco abbia letto ultimamente, in particolare sugli avvenimenti del ritrovamento del famoso Vangelo di Giuda, dove viene espresso in maniera inequivocabile, la scelta da parte di Gesù, nell’affidare la propria vita, proprio nelle mani del prescelto, unico individuo che poteva fare compiere la Sua volontà, predeterminata, per poter attuare ed ultimare, quanto Egli riteneva necessario, perché tutto potesse compiersi…      
Inoltre quel voler aggiungere di essere limpido come l’acqua di fonte… devo dire io ci vedo attorno a lui soltanto acqua di fogna…  e di solito, anche quando uno la tocchi poco quell’acqua, un po’ di puzza alla fine gli resta sempre addosso…, il tempo comunque ed in particolare i PM, ci faranno sapere, quanto limpidezza ci fosse…
Intanto sappiamo che ci sono 10 consiglieri su 80 che risultano indagati, non vorrei che proprio come la moltiplicazione dei pani e dei pesci, tra un po assisteremo ad un escalation di indagati e possibili arresti… 

Ora, che certe protezioni vengono a mancare, lei parla di attacchi mediatici, nei confronti della sua persona e dell’incarico che ricopre, Governatore della Lombardia, che ogni giorno tenta di fare al meglio il proprio lavoro…

Ora, secondo lei, dopo aver fatto politicamente fuori Berlusconi, si cerca di colpire lei, che dice di rappresentare per il centrodestra, la personalità più di rilievo…, mi meraviglio che in questo suo ” peccare di modestia “, non si sia posto, anche al di sopra del Cavaliere…, chissà cosa starà pensando Alfano… che si ritiene oggi il suo unico e prediletto discepolo… 

Ora la si accusa di vacanza regalate, di aver accettato un invito e passato qualche giorno su uno yatch, che non esistono mazzette e contributi a fondazioni… stia certo che nessuno la condanna se come dice… ” acquista il pane dal fornaio e non ha responsabilità se il fornaio ha quattro amanti “, il problema non è infatti quante amanti ha il fornaio, ma permettendomi la riflessione… ” se di quel pane ne avesse anche lei mangiato… e/o se di quelle eventuali amanti, ne avesse goduto anche lei…”.

Vede non è importante se la criticano nel non sapere accoppiare i colori dei suoi vestiti, perché per noi, può vestirsi come meglio crede e le assicuro che non è importante se sbaglia il colore delle giacche o quello delle cravatte, ciò che è fondamentale sapere è che Lei l’abbia comprate…, senza che chiunque, possa accreditarsi l’onere di avergliele regalate… ed inoltre, stia pur certo che non verrà mai giudicato perché porta sotto quel vestito una canottiera ” verde “, ma se mi è permesso consigliare, visti gli ultimi episodi, di coloro che attraverso il proprio partito, hanno approfittato godendo di quei privilegi dati loro, nel vestire indegnamente quel colore ( il verde appunto…), forse e meglio, che torni ad indossare una semplice canottiera preferibilmente di colore bianco… 

Formigoni e gli apostoli…

Ormai i nostri politici non sanno più cosa inventarsi… e pur di giustificare la propria inettitudine, se ne escono con frasi del tipo “ anche Gesù ha sbagliato a scegliersi uno dei collaboratori…” , certo trovandosi così in alto in quel suo Pirellone, pensa ormai da lassù, di toccare il cielo…
Non c’era bisogno comunque che dimostrasse la propria ignoranza, ripetendo quanto da piccolo, svolgendo la funzione di  chierichetto, qualcuno gli aveva insegnato, pensando che un certo Giuda, avesse tradito Gesù per i famosi trenta denari…, vede, dimostra quanto poco abbia letto ultimamente, in particolare sugli avvenimenti del ritrovamento del famoso Vangelo di Giuda, dove viene espresso in maniera inequivocabile, la scelta da parte di Gesù, nell’affidare la propria vita, proprio nelle mani del prescelto, unico individuo che poteva fare compiere la Sua volontà, predeterminata, per poter attuare ed ultimare, quanto Egli riteneva necessario, perché tutto potesse compiersi…      
Inoltre quel voler aggiungere di essere limpido come l’acqua di fonte… devo dire io ci vedo attorno a lui soltanto acqua di fogna…  e di solito, anche quando uno la tocchi poco quell’acqua, un po’ di puzza alla fine gli resta sempre addosso…, il tempo comunque ed in particolare i PM, ci faranno sapere, quanto limpidezza ci fosse…
Intanto sappiamo che ci sono 10 consiglieri su 80 che risultano indagati, non vorrei che proprio come la moltiplicazione dei pani e dei pesci, tra un po assisteremo ad un escalation di indagati e possibili arresti… 

Ora, che certe protezioni vengono a mancare, lei parla di attacchi mediatici, nei confronti della sua persona e dell’incarico che ricopre, Governatore della Lombardia, che ogni giorno tenta di fare al meglio il proprio lavoro…

Ora, secondo lei, dopo aver fatto politicamente fuori Berlusconi, si cerca di colpire lei, che dice di rappresentare per il centrodestra, la personalità più di rilievo…, mi meraviglio che in questo suo “ peccare di modestia ”, non si sia posto, anche al di sopra del Cavaliere…, chissà cosa starà pensando Alfano… che si ritiene oggi il suo unico e prediletto discepolo… 

Ora la si accusa di vacanza regalate, di aver accettato un invito e passato qualche giorno su uno yatch, che non esistono mazzette e contributi a fondazioni… stia certo che nessuno la condanna se come dice… “ acquista il pane dal fornaio e non ha responsabilità se il fornaio ha quattro amanti ”, il problema non è infatti quante amanti ha il fornaio, ma permettendomi la riflessione… “ se di quel pane ne avesse anche lei mangiato… e/o se di quelle eventuali amanti, ne avesse goduto anche lei…”.

Vede non è importante se la criticano nel non sapere accoppiare i colori dei suoi vestiti, perché per noi, può vestirsi come meglio crede e le assicuro che non è importante se sbaglia il colore delle giacche o quello delle cravatte, ciò che è fondamentale sapere è che Lei l’abbia comprate…, senza che chiunque, possa accreditarsi l’onere di avergliele regalate… ed inoltre, stia pur certo che non verrà mai giudicato perché porta sotto quel vestito una canottiera “ verde ”, ma se mi è permesso consigliare, visti gli ultimi episodi, di coloro che attraverso il proprio partito, hanno approfittato godendo di quei privilegi dati loro, nel vestire indegnamente quel colore ( il verde appunto…), forse e meglio, che torni ad indossare una semplice canottiera preferibilmente di colore bianco…