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Un sistema illegale che ha visto il sostegno anche di professionisti…

Dalle indagini dei carabinieri di Paternò, coordinate dal procuratore aggiunto di Catania Ignazio Fonzo e dai sostituti Tiziana Laudani e Alessandra Tasciotti si è scoperto che esisteva un sistema fraudolento nell’ambito delle aste giudiziarie.
Già perchè alcuni soggetti hanno potuto contare sull’esistenza di rapporti di conoscenza con alcuni delegati alla vendita e su altri professionisti, gli stessi che si sarebbe prestati a favorire quelle aggiudicazioni…
Inoltre durante le indagini si è scoperto come oltre l’attività illecita delle aste pilotate, vi sia stato anche un traffico illecito di sostanze stupefacenti e difatti nel corso delle operazioni investigative ne sono state sequestrate all’incirca 70 kg.
L’inchiesta ha infine trattato presunte infiltrazioni di voto nelle passate amministrative del Comune di Paternò.
L’indagine, denominata “Athena” è partita dalla denuncia di un imprenditore locale che era stato minacciato al fine di non partecipare alla vendita all’asta di un lotto di terreni; difatti, questa particolare modalità coercitiva, rappresentava il modus operandi di quel clan che durante le procedure di vendita, allontanava eventuali partecipanti, garantendo così ai loro clienti l’acquisto o il rientro in possesso del bene posto in asta.
Naturalmente le aste andate a buon fine, hanno garantito a quel gruppo un consistente guadagno, quest’ultimo per riuscire nell’intento, sembra utilizzasse per le procedure un avvocato di Siracusa che in qualità di delegato alla vendita, favoriva nel corso delle procedure esecutive le eventuali aggiudicazioni a cui il gruppo era interessato. 
Certo a leggere l’articolo di cui sopra si potrebbe pensare ad una qualche novità…
Ma non è così… il sottoscritto già nel lontano 2020 ne aveva parlato, vedasi i seguenti link: 

ADESSO BASTA!!! Il 20 Novembre tutti in piazza a Siracusa per protestare…

Il ministro Salvini, per la prima volta,  ha precettato i lavoratori dallo sciopero generale del 17 novembre indetto da Cgil e Uil, riducendo – ripeto, una circostanza mai accaduta prima – la durata dello sciopero da otto a quattro ore nel settore dei trasporti!!!

Per un momento, osservando quell’imposizione, ho ripensato a quanto accaduto nel 1922, un momento che – a seguito dell’ascesa del fascismo – vedrà nel giro di pochi anni cancellata ogni forma di legalità democratica, libertà politica e soprattutto sindacale!!!   

Ecco perché non è tempo di aver paura o comportarsi da codardi e ancor peggio da crumiri, peraltro è incredibile dover costatare come in questa “repubblica delle banane” si viene precettati da un ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che in vita sua non ha mia lavorato e non conosce minimamente il significato di faticare, già… per un salario dignitoso!!! 

Ecco perché è tempo di scendere in piazza a iniziare dal 20 Novembre a Siracusa, insieme a CGIL e UIL per giungere ancor più numerosi a Roma, per far comprendere come il tempo dei ricatti e delle imposizioni sia ormai finito!!!

Basta quindi con l’aumento degli stipendi e dei vitalizi solo per loro, mi riferisco ai nostri sterili parlamentari, mentre viceversa gli stipendi dei lavoratori e delle pensioni sono rimasti eguali da 25 anni a causa di una mancata riforma fiscale…

Inoltre, si osservino le misure di contrasto adottate, banali in particolare contro l’evasione e il lavoro a nero, una condizione che ha determinato di fatto, disuguaglianza, povertà e soprattutto precarietà!!!

Non parliamo poi delle pensioni, nessuna garanzia di flessibilità, siamo per loro come “carne da macello”, serviamo esclusivamente – lavorando fino a 67 anni – a garantire quegli stipendi d’oro e quelle pensioni immeritate, senza ricevere da questo stato ingrato, quantomeno un dignitoso futuro pensionistico, che tuteli quel minimo di potere d’acquisto!!!

Non parliamo poi delle penalizzazioni nei confronti del mezzogiorno, mi riferisco al taglio di 1,4 miliardi delle risorse del Pnrr e dei fondi strutturale europei, denaro che l’Europa ha destinato per lo sviluppo e la crescita della nostra Sicilia, affinché si limiti l’emigrazione e lo spopolamento in particolare dei nostri giovani!!!   

Servono ora nuove politiche di sviluppo per creare occupazione e per risolvere quelle crisi ancora fortemente presenti, tra cui la sanità pubblica, le infrastrutture, la scuola, l’università, la ricerca, l’impoverimento dei nostri pensionati e dei tanti giovani…

E’ tempo quindi di scendere in piazza, di contrastare in maniera seria e soprattutto “civile” l’inadeguatezza dell’azione politica di questo governo nazionale e ahimè debbo aggiungere anche regionale, osservando i gravi problemi della mia regione, la Sicilia, che purtroppo ancora non sono stati risolti… 

Ci vediamo quini il 20 Novembre a Siracusa, alle ore 9.30 in Piazza Marconi, per gridare tutti ad alta voce: ADESSO BASTA!!!

   

Ispettore del lavoro a Siracusa: indagato per corruzione, concussione e rivelazione di segreto d'ufficio.

La Guardia di Finanza ha emesso i provvedimenti ordinati dal gip. 

Dall’inchiesta sembra sia emerso che l’Ispettore avesse ottenuto assunzioni di personale ed altri favori dalle aziende private alle quali faceva i controlli, sorvolando sulle irregolarità riscontrate.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Siracusa, avrebbero svelato l’esistenza di un “consolidato circuito corruttivo, alimentato da solidi legami di amicizia che univano corrotti e corruttori“. 

Difatti, sono stati altresì notificati tre provvedimenti interdittivi della durata di un anno nei confronti di due imprenditori di Siracusa nel settore della vigilanza privata (divieti di esercitare uffici direttivi presso persone giuridiche e imprese) e di un consulente del lavoro (divieto di esercitare la professione) che avrebbero assicurato l’assunzione del personale segnalato dal dirigente dell’Ispettorato.

I militari delle Fiamme Gialle della Compagnia di Noto avrebbero scoperto episodi di corruzione, concussione e rivelazione di segreto d’ufficio di dirigenti e funzionari dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Siracusa i quali “in cambio di utilità di varia natura, avrebbero condizionato la pianificazione o l’esito delle attività ispettive in favore di diversi soggetti economici“.

D’altronde perché meravigliarsi, è da tempo infatti che ormai non mi meraviglio più di nulla, peraltro quanto sopra potrebbe sembrare a molti un caso isolato, mentre di fatto rappresenta qualcosa di generalizzato e prosegue per l’appunto quella quotidiana metodologia di cui avevo scritto proprio ieri e dire che vi è qualcuno ancora in questo Paese che vorrebbe farci credere (o ancor peggio illuderci) che qualcosa stia finalmente cambiando, ma la verità e che nulla di ciò è vero!!!

Ci vediamo alla prossima inchiesta: tranquilli… sono certo che avverrà ancor prima che Voi possiate leggere il mio prossimo post!!!

Ok al decreto di salvaguardia per la raffineria siciliana Lukoil di Priolo.

E’ stato approvato dal Cdm il decreto per il salvataggio della raffineria siciliana Lukoil di Priolo, in provincia di Siracusa. Il via libera è arrivato all’unanimità. 

Il decreto prevede una “amministrazione temporanea” per lo stabilimento. Questo permetterà di garantire la continuità operativa, dopo che lunedì scatteranno le sanzioni Ue sul petrolio russo. E’ prevista anche la nomina di un commissario ministeriale che potrà essere incaricato per 12 mesi, prorogabili per altri 12.

Il decreto si compone di due parti: da un lato, viene spiegato, si interviene nel settore degli idrocarburi per ” assicurare continuità produttiva e la sicurezza degli approvvigionamenti” attraverso “le procedure di amministrazione temporanea”. 

Dall’altra si prevedono “misure compensative” che si possono attivare a sostegno delle imprese destinatarie delle misure di Golden Power, sulla base di specifiche richieste.

L’amministrazione temporanea può durare per 12 mesi ed è rinnovabile solo una volta per altri 12. Le disposizioni saranno valide fino al 30 giugno 2023. 

Le richieste potranno essere avanzate entro giugno 2023 ma in assenza di domanda il governo, perseguendo “l’interesse nazionale” potrà disporre comunque l’amministrazione temporanea attraverso un decreto ministeriale del Mimit, Mef e Mase.

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime “soddisfazione” per l’approvazione del decreto. “Una norma – sottolinea una nota di Palazzo Chigi – con la quale il governo interviene, tra l’altro, per garantire la continuità del lavoro nella raffineria di Priolo che impiega con l’indotto circa 10mila persone. 

Scopo dell’intervento d’urgenza è tutelare al tempo stesso un nodo energetico strategico nazionale e i livelli occupazionali.

La mafia comanda a Catania…

 Ancora arresti, già… gli ennesimi!!!

“Agorà”, è questo il nome che la Dda di Catania ha dato all’inchiesta scaturita dalle indagini dei carabinieri del Ros di Catania e del comando provinciale di Siracusa, che ha portato all’arresto di 47 persone. 

Il nome è azzeccato, d’altronde va ricordato come il nome “Agorà”, nell’antica Grecia, indicasse la piazza principale della polis, ove  si mantenevano o si creavano importanti relazioni interpersonali e nella quale venivano prese numerose decisioni…

Ci si meraviglia sempre quando accadono circostanze come quella emersa nella giornata di ieri, in particolare si fa finta di non comprendere come quel settore delle imprese sia di difficile definizione, in particolare su ciò che riguarda quel rapporto che viene ad instaurarsi nei casi di estorsione, poiché diventa estremamente difficile comprendere e quindi distinguere chi è vittima e chi viceversa ne è complice!!!

Difatti, molte imprese negli anni si sono mosse in stretta armonia con quelle strutture criminali, diventa quindi problematico affermare se quei rapporti siano stati occasionali o determinati da costrizioni o da legami di amicizia, oppure se essi siano stati motivati – come solitamente accade – da reciproci interessi comuni…

Difatti, ciò che maggiormente si evidenzia nelle attività ove vi è un forte interesse economico – in particolare negli appalti pubblici – è l’uso coercitivo e finanziario di quelle associazioni criminali; in primis con l’uso della violenza (solitamente rimane la prima “risorsa” potenziale), a cui segue – ma non per importanza strategica – la capacità di corruzione, dovute alla notevole disponibilità finanziarie di quell’organizzazione.

D’altronde entrambi dimostrano di avere dei vantaggi: la criminalità per vedersi finanziata la propria organizzazione, interviene con piccoli e grandi favori ed offre soprattutto un canale aperto nei contatti con i politici cui essi sono legati; viceversa l’impresa “amica” gode di quelle azioni di scoraggiamento adottate sulla concorrenza mediante intimidazioni ed ottenendo così gli appalti, i quali solitamente vengono assegnati in quanto agevolati mediante forme di corruzione da parte di quei collusi funzionari pubblici. 

Certo è difficile fare una analisi sociologica di quanto accade, ma comprendere come ormai anche per la magistratura è diventato difficile interpretare quel limite di demarcazione e soprattutto verificare qual è l’esistenza di quelle relazioni sociali (nel caso specifico il rapporto di scambio istauratosi tra l’impresa edile ed il clan mafioso) per indicare così con esattezza, la funzione svolta da ciascuna tipologia di relazione, la quale, non sempre, riesce a far emergere in maniera chiara gli elementi che costituiscono reato, ma che in ogni caso, assumono in se una grande rilevanza dal punto di vista sociologico e soprattutto socio-economico.

Ma d’altronde per meglio comprendere i passaggi di quanto avvenuto negli anni e ancora oggi si ripete in maniera costante, vi rimando ad un bellissimo libro di Claudio Fava, di cui vedete il titolo nelle foto sopra in allegato…

Catania: nuovamente nell'immondizia!!!

Sono passati un po’ di mesi e siamo ritornati nuovamente nella spazzatura!!!

Ma d’altronde il problema dei rifiuti costituisce da sempre in questa regione qualcosa che non bisogna risolvere, poiché il giro di denaro che esso produce è talmente esorbitante che soltanto a pochi è permessa quella sua gestione. 

Ed allora, andiamo per gradi… 

Innanzitutto le discariche, quelle esistenti sono esigue: lo sappiamo da almeno cinquant’anni ma non si è fatto nulla per ampliarle o non si è presa la briga di trovare nuove soluzioni alternative come ad esempio l’uso di quelle cave dismesse… 

Ed ancora, si era parlato della costruzione dei termovalorizzatori, ma anche in questo caso, qualsivoglia progetto presentato (se presentato…) è stato respinto!!! 

Chissà forse qualcuno ha deciso per noi oppure non voleva perdere quel proprio business milionario preferendo (o dovrei dire “imponendo”) che questa tipologia d’impianto, prettamente dedicato (in ogni parte del mondo) allo smaltimento dei rifiuti solidi non venisse realizzato, pur sapendo che il processo (simile a quello dell’inceneritore) riesca a trasformare in energia elettrica il calore prodotto dalla combustione e quindi potete comprendere quali benefici economici si potrebbero ottenere in questo periodo di crisi energetica e con gli aumenti delle fatture salite alle stelle a causa della guerra in corso.

Ho saputo tra l’altro proprio in questi giorni da parte di un autista che – a differenza di quanto avviene nella nostra regione – in altre realtà del nord Italia (stranamente) si prendono carico di gran parte dei nostri rifiuti, già… per riutilizzarli, riciclarli e recuperarli e trasformarli in risorse materiali, creando altresì così non solo un risparmio energetico per la collettività, ma incassando milioni di euro per quel ricevuto smaltimento…

Per correttezza, debbo avvisare che su quest’ultima notizia riportata non ho alcuna fondatezza, ma sarebbe grave se quanto a me riportato verbalmente fosse vero: pensare difatti che dove noi non riusciamo, altri ne approfittano, sarebbe qualcosa di allucinante!!!

Ovviamente non comprendendo i motivi di quella folle operazione, ho chiesto a quell’autista di chiarirmi, se poteva, i reali motivi che spingevano ad effettuare quella ambigua procedura: Sig. Costanzo lo capisce cosa significa spostare tutta questa spazzatura??? I costi dei trasporto che vengono pagate alle nostre imprese siciliane? I soldi che vengono dati alla regione del Friuli perché si prende la nostra immondizia?? E’ tutto un giro di soldi, ecco perché da noi non si fa nulla e si resta bloccati!!! 

Difatti (ho scoperto come quell’autista ne sappia più di me in rifiuti…) continuando in quel ragionamento mi diceva quanto segue: ma si chiede mai perché non si provvede a effettuare una legislazione regionale seria in tema di gestione dei rifiuti???

Vorrei ricordarLe come prima dell’avvento dell’Albo Gestori Rifiuti, per poter eseguire i trasporti dei rifiuti su tutto il suolo nazionale, bisognava ottenere tutta una serie di autorizzazioni che venivano rilasciate dai rispettivi organi competenti delle regioni nelle quali si volevano prelevare o smaltire i rifiuti ed i controlli erano serrati.

Oggi invece qualunque impresa in possesso di una idonea autorizzazione può effettuare il trasporto di quei rifiuti, di cui mi permetto di ricordarle che esistono due tipologie a seconda di chi produce il rifiuto e chi lo trasporta, sia per conto proprio che per conto terzi.

Ora, mi dica: chi mai controlla quei trasporti, i documenti (Ddt e/o formulari)??? Ed ancora: vengono realmente smaltiti in quegli stabilimenti distanti migliaia di chilometri oppure durante quel percorso i rifiuti subiscono una deviazione che li conduce a  finire quel loro tragitto in un percorso alternativo, quasi sempre una discarica non autorizzata e quindi abusiva???

Ho come l’impressione che egli sappia più di quanto non vuole dirmi, ma non proverò ad approfondire, d’altronde si è già aperto abbastanza senza conoscermi, più di quanto certamente  avrebbe voluto.

Mi saluta dicendomi: lo sa che in questo momento vi è una discarica enorme (non vorrei sbagliarmi ma credo abbia fatto riferimento a una località in Provincia di Siracusa…) che è pronta da mesi per essere utilizzata, ma che “incredibilmente” non riesce ad ottenere – causa la nostra burocrazia – le dovute autorizzazioni per aprire e far accedere in quel sito tutti i rifiuti attualmente sparsi per le nostre strade e non solo???

Non so che dire, sì… sono rimasto senza parole e per l’ennesima volta ho come la sensazione che anche su questa vicenda vi siano dei poteri (occulti) che determinano come in questa nostra regione, anche i rifiuti, siano di fatto “cosa loro”!!! 

Davvero ripugnante dover leggere ancora una volta: "sentenze pilotate"!!!

L’hanno definito il “Sistema Siracusa”!!!
A giudizio sono finiti il giudice Nicola Russo ex presidente del Cga, Raffaele Maria De Lepsis e l’ex giudice della Corte dei Conti, Luigi Pietro Maria Caruso…  
Oltre a loro, è stato accusato di corruzione in atti giudiziari il deputato dell’ARS, Giuseppe Gennuso.  
Dalle carte dell’indagine della Procura di Roma è emerso che ci si troverebbe di fronte ad un sistema corruttivo, messo in pratica attraverso l’intervento dii tre giudici amministrativi, che in cambio di “mazzette” – si parla di circa 150.000 euro – vendevano sentenze…
L’indagine è iniziata grazie alle dichiarazioni di due legali che hanno dato il via a tutta una serie d’intercettazioni e verifica dei flussi finanziari… 
Il “modus operandi” è sempre lo stesso, tangenti per agire su alcune sentenze, come ad esempio quella contestata all’ex presidente del Cga, che sarebbe intervenuto – in qualità di presidente del collegio – nella vicenda relativa al ricorso del deputato G. Gennuso, a causa della sua mancata elezione alle amministrative del 2012…
Difatti, il tribunale amministrativo annullò quel risultato elettorale, favorendo per l’appunto il Giannuso che venne rieletto alla successiva tornata elettorale!!!
Certo che se dovessi definire la magistratura alla luce dei fatti emersi di corruzione compiuti in questi anni – da taluni suoi uomini – il termine che mi viene senza indugio in mente è: “associazione per delinquere”!!!
D’altronde come si vuole definire una giustizia senza regole, dove all’interno di quei tribunali vi sono circostanze ambigue che fluttuano a secondo dell’avidità del giudice o ancor peggio del prestigio e/o dal potere degli imputati, ed anche da quel lavoro sagace di abili avvocati, maghi nell’arte di comprendere su quale magistrato indirizzare quel processo a cui sono stati chiamati…
L’importante dopotutto per quei partecipanti alle collusioni, è che alla fine, tutto venga “messo a posto”, ovviamente, seguiranno vantaggi equamente suddivisi…
Certo è che questo ennesimo episodio rappresenta uno sfregio per noi cittadini che come il sottoscritto crede ancora nella giustizia e soprattutto in molti suoi uomini, onesti e professionali… ma nello stesso tempo provo per ciascuno di quei loro colleghi corrotti, un’avversione che potrei definire peggiore di quella stessa che provo per i soggetti definiti “mafiosi”!!!
Si… perché a loro non può essere concessa alcuna giustificazione per quell’ignobile comportamento e non mi vergogno di dire che – se potessi sostituirmi a loro – li condannerei con la reclusione a vita!!!

Siracusa – Ospedale Umberto I: Un Presidio che vale "Oro"!!!

Si sente spesso parlare male della sanità, con riferimento alle strutture ospedaliere.. 
In particolare  proprio in questi ultimi mesi, abbiamo visto in Tv, veri e propri “assalti” di familiari e parenti, nei confronti di quei medici e paramedici, solo perché semplicemente stavano svolgendo il proprio lavoro…
Non si ha alcuna forma di educazione, ne per l’individuo e ancor meno per il ruolo professionale che essi ricoprono, l’importante è inveire, come se si fosse in casa propria, pensando che così facendo possano venire a modificarsi le condizioni di quel loro paziente: già, credono forse che grazie a quei loro schiamazzi, il malato si ritrovi improvvisamente a migliorare!!!
Il sottoscritto viceversa, a differenza di quei “signori”  crede che, quanto compiuto ogni giorno da questi uomini e donne, vada oltre il semplice aggettivo di “professione”… ma bensì possa annoverarsi, tra quelle sfere emozionali di chi si presta con “dedizione”  nei confronti di chi sta soffrendo.
In molti sono convinti che quel sentimento iniziale di entusiasmo con il tempo vada scemando… si forse quanto sopra è vero, ma per la maggior parte dei lavori, non per questa tipologia…
Qui è impossibile tralasciare, far finta di niente, posticipare quanto necessario per quei pazienti… qui c’è a rischio la vita di ciascuno di essi, e loro per primi lo sanno…
Ecco perché ho deciso di scrivere questo post, perché purtroppo in queste ultime settimane, ho avuto ricoverata mia madre presso questa struttura ospedaliera…
Durante questi giorni ho potuto costatare come quest’ospedale, possieda molte di quelle caratteristiche d’eccellenza… 
Non mi riferisco a chissà quale reparto di chirurgia avanzata o di ricerca o perché presente tra le loro fila un professore primario rinomato a livello mondiale, anche perché non saprei dirlo, non conosco nessuno…
No, mi riferisco alle cose più elementari, quelle che vorrei trovare in un ospedale qualsiasi del Sud Italia e non perché solitamente le ho potuto riscontrare, anche professionalmente, avendo diretto i lavori di manutenzione, per ben nove presidi tra Piemonte e Liguria, nei miei lunghi anni nel nord Italia…
Bene a Siracusa c’è quanto si vorrebbe!!!
Cordialità sin dall’ingresso, pulizia ovunque, parti comuni tenuti in perfette condizioni, impianti (ascensori, condizionamento, ecc…) sempre funzionanti, reparti perfetti e in ottime condizioni…
Mia mamma è stata portata in due reparti, quello di Medicina d’Urgenza e quello di Geratria.
Posso dire che in entrambi ho trovato medici preparati e disponibili a rispondere ad ogni mia richiesta…
Mi permetto quindi di ringraziare tutti a nome personale – ma sono certo di poter estendere anche a nome di molti familiari, che per ragioni di salute hanno dovuto ricorrere alle cure mediche di questa struttura  i medici, gli infermieri e i paramedici di questo presidio aretuseo, che con profonda passione, svolgono quotidianamente quel  proprio compito.
In particolare i responsabili dei due reparti Dott.ri Candiano e Cimino, la Capo Sala del reparto Geratria, Sig.ra Rau e l’infermiera Sig.ra Barbera (non sanno che ho preso i loro nomi dai tesserini di riconoscimento… e mi scuso con tutti gli altri che non nomino in questo mio post, ma che ho potuto costatare essere altrettanto professionali e disponibili con tutti gli altri ricoverati…)…
Sì… li ringrazio perché in questi giorni, si sono dedicati – non solo – con particolare cura a mia madre, ma anche al sottoscritto, avendo con le proprie azioni e parole, trasmesso gesti di conforto in un momento particolarmente difficile…
Avrei desiderato un altro esito per la mia madre, ma così purtroppo non è stato…
Già, questa notte è venuta a mancare, ma in ogni caso, mi sembrava doveroso voler esprimere a ciascuno di essi, il mio più profondo ringraziamento…

Siracusa – Ospedale Umberto I: Un Presidio che vale "Oro"!!!

Si sente spesso parlare male della sanità, con riferimento alle strutture ospedaliere.. 
In particolare  proprio in questi ultimi mesi, abbiamo visto in Tv, veri e propri “assalti” di familiari e parenti, nei confronti di quei medici e paramedici, solo perché semplicemente stavano svolgendo il proprio lavoro…
Non si ha alcuna forma di educazione, ne per l’individuo e ancor meno per il ruolo professionale che essi ricoprono, l’importante è inveire, come se si fosse in casa propria, pensando che così facendo possano venire a modificarsi le condizioni di quel loro paziente: già, credono forse che grazie a quei loro schiamazzi, il malato si ritrovi improvvisamente a migliorare!!!
Il sottoscritto viceversa, a differenza di quei “signori”  crede che, quanto compiuto ogni giorno da questi uomini e donne, vada oltre il semplice aggettivo di “professione”… ma bensì possa annoverarsi, tra quelle sfere emozionali di chi si presta con “dedizione”  nei confronti di chi sta soffrendo.
In molti sono convinti che quel sentimento iniziale di entusiasmo con il tempo vada scemando… si forse quanto sopra è vero, ma per la maggior parte dei lavori, non per questa tipologia…
Qui è impossibile tralasciare, far finta di niente, posticipare quanto necessario per quei pazienti… qui c’è a rischio la vita di ciascuno di essi, e loro per primi lo sanno…
Ecco perché ho deciso di scrivere questo post, perché purtroppo in queste ultime settimane, ho avuto ricoverata mia madre presso questa struttura ospedaliera…
Durante questi giorni ho potuto costatare come quest’ospedale, possieda molte di quelle caratteristiche d’eccellenza… 
Non mi riferisco a chissà quale reparto di chirurgia avanzata o di ricerca o perché presente tra le loro fila un professore primario rinomato a livello mondiale, anche perché non saprei dirlo, non conosco nessuno…
No, mi riferisco alle cose più elementari, quelle che vorrei trovare in un ospedale qualsiasi del Sud Italia e non perché solitamente le ho potuto riscontrare, anche professionalmente, avendo diretto i lavori di manutenzione, per ben nove presidi tra Piemonte e Liguria, nei miei lunghi anni nel nord Italia…
Bene a Siracusa c’è quanto si vorrebbe!!!
Cordialità sin dall’ingresso, pulizia ovunque, parti comuni tenuti in perfette condizioni, impianti (ascensori, condizionamento, ecc…) sempre funzionanti, reparti perfetti e in ottime condizioni…
Mia mamma è stata portata in due reparti, quello di Medicina d’Urgenza e quello di Geratria.
Posso dire che in entrambi ho trovato medici preparati e disponibili a rispondere ad ogni mia richiesta…
Mi permetto quindi di ringraziare tutti a nome personale – ma sono certo di poter estendere anche a nome di molti familiari, che per ragioni di salute hanno dovuto ricorrere alle cure mediche di questa struttura  i medici, gli infermieri e i paramedici di questo presidio aretuseo, che con profonda passione, svolgono quotidianamente quel  proprio compito.
In particolare i responsabili dei due reparti Dott.ri Candiano e Cimino, la Capo Sala del reparto Geratria, Sig.ra Rau e l’infermiera Sig.ra Barbera (non sanno che ho preso i loro nomi dai tesserini di riconoscimento… e mi scuso con tutti gli altri che non nomino in questo mio post, ma che ho potuto costatare essere altrettanto professionali e disponibili con tutti gli altri ricoverati…)…
Sì… li ringrazio perché in questi giorni, si sono dedicati – non solo – con particolare cura a mia madre, ma anche al sottoscritto, avendo con le proprie azioni e parole, trasmesso gesti di conforto in un momento particolarmente difficile…
Avrei desiderato un altro esito per la mia madre, ma così purtroppo non è stato…
Già, questa notte è venuta a mancare, ma in ogni caso, mi sembrava doveroso voler esprimere a ciascuno di essi, il mio più profondo ringraziamento…

Catania: Mentre i "Centri commerciali" implodono… altri di nuovi stanno aprendo!!!

Siamo al primo posto in Italia per aree destinate a centri commerciali, eppure con una densità di popolazione per comune minore a quella di 20 anni fa e con una richiesta di mercato inferiore a livello nazionale di ben il 20%, quelli della grande distribuzione, continuano come nulla fosse ad edificare nelle nostre aree urbane… 
Eppure a guardare i  dati, si evidenzia come  in questi anni, la crisi che sta colpendo la grande distribuzione è sempre più profonda e se pur il numero degli italiani che si reca presso quelle strutture rimane pressoché inalterato (grazie alle continue attrazioni che quei centri commerciali propongono, puntando a trattenere i clienti il più a lungo possibile), la percentuale di shopping viceversa, dimostra essere sempre più in diminuzione…
Il cliente d’altronde è ormai molto diverso da quello che un tempo affollava i centri commerciali, parlo  dei primi anni novanta, anche perché in molti oggi preferiscono fare quello shopping online,  sia perché a paragone il risparmio ottenuto è certamente superiore, ma soprattutto perché, quanto scelto e ordinato via internet, dimostra essere più allettante e qualitativamente superiore…
Basti osservare i negozi di classe, che presentano marchi famosi ad esempio d’abbigliamento e/o accessori in quelle pagine web, che promuovono altresì sconti del 45% sul prezzo di listino…
Boutique di alta classe che non può essere proposta nei centri commerciali… perché vi è una differenza sostanziale tra i negozi fisici e quelli online ed è il modo in cui vengono proposti e pubblicizzati i prodotti: il negozio punta sull’insieme e sulla quantità venduta, il web punta sulla forza del singolo e sulla sua qualità!!!
Ma poi, volete mettere la differenza tra fare shopping stando comodamente seduti sul divano di casa, senza nessuno che ti assilla per convincerti a comprare prodotti che sappiamo bene, sono lontani dalle ultime tendenze…
A casa, si può pubblicare la propria immagine, per vedersi con quegli abiti addosso… già, si possono anche riportare le misure del proprio corpo, si possono ricevere consigli sugli abbinamenti, vedersi a 360° sul monitor per comprendere ciò che sta meglio su di noi, ed ancora, ottenere suggerimenti su eventuali occasioni, sconti speciali oltre la tradizionale stagione dei saldi, a volte si ha on line un “personal shopper” e poi si possono trovare idee regalo e ricevere messaggi in esclusiva su prodotti particolari… e tutto questo senza bisogno di fare la fila in cassa!!!
E’ evidente a tutti, i centri commerciali stanno implodendo… peraltro, come si dice a Catania: “Unni c’è fudda… c’è mala vinnita“!!!
D’altronde, vi basta osservare i locali all’interno di quelle mega-strutture, in moti stanno chiudendo… 
Se contate quelli chiusi o celati da un tendone che riportano (da mesi…) la dicitura “prossima apertura“, comprenderete quanta difficoltà stanno avendo questi enormi “capannoni” a sopravvivere…
Il sottoscritto ad esempio, si è trovato alcune settimane fa in provincia di Siracusa e avendo deciso di prolungare le vacanze presso un hotel con il centro benessere, ho avuto necessità d’acquistare costumi da bagno, asciugamani, ciabatte e quant’altro per tutta la famiglia e così mi hanno consigliato (era domenica mattina e la maggior parte dei negozi era chiusa…) il Centro Commerciale “I Papiri” alle porte della città Aretusea. 
Beh… da fuori il centro è davvero interessante, ma all’interno la desolazione più totale!!! 
Il 95% dei negozi sono chiusi, sembra uno di quei film di fantascienza, sì… dopo una qualche catastrofe… tipo “Resident Evil”, una scena che fa rabbrividire pensando che un tempo questo edificio, conteneva migliaia e migliaia di clienti, ma soprattutto di lavoratori, ragazzi e ragazze che avevano trovato una opportunità occupazionale e che oggi molto probabilmente sono a casa…
Ma la stessa considerazione potrei farla per altri centri commerciali nella provincia etnea da tempo abbandonati e quei pochi che ancora sopravvivono, vedrete a breve inizieranno a fare i conti con la crisi economica che, secondo gli esperti finanziari colpirà molte nazioni, tra cui proprio quelle del vecchio continente, vedasi difatti quanto sta già accadendo in questi giorni in Turchia!!!
Ma, contrariamente a quanto sta avvenendo in molte città estere ed anche in molte regioni del nostro paese (vedasi ad esempio il Trentino, che ha di fatto bandito lo stop alle costruzione di nuove superfici di vendita sopra i 10.000 metri quadri), da noi, nella nostra città etnea, viceversa avviene il contrario…
Ed allora, mentre quei primi Centri Commerciali pur soffrendo provano per non chiudere a sopravvivere, altri di nuovi, stanno incredibilmente affiorando come funghi!!! 
Ma questa è un’altra storia che proverò a raccontare nei prossimi giorni…

Matteo Messina Denaro??? Qui comandiamo noi!!!

Ho ascoltato alcuni giorni fa l’inchiesta della Dda della Procura di Catania, denominata “Araba fenice”, dove secondo le indagini, un clan aretuseo imponeva agli agricoltori di Pachino di conferire solo ad essi i prodotti delle loro serre…
Così grazie a quel potere intimidatorio, veniva controllato il mercato ortofrutticolo della zona ed i commercianti e i grandi centri di distribuzione, erano di fatto obbligati a comprare da quest’unica società.
Sono questi i motivi che hanno spinto la squadra mobile di Siracusa ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare del Gip di Catania nei confronti di 19 persone indagate e disposto il sequestro della società…
Ciò che mi ha sorpreso comunque, non è il collaudato meccanismo con cui veniva richiesto il pagamento della provvigione (calcolata quest’ultima in percentuale in base al raccolto prodotto e ceduto agli operatori della piccola e grande distribuzione, che costituiva il corrispettivo per la presunta attività di mediazione contrattuale svolta tra produttori e commercianti), ma ciò che è stato intercettato dalle forze dell’ordine…  
“Qui comandiamo noi, mandatelo a dire a Messina Denaro”!!!
Minch… una frase del genere un tempo non veniva, non solo pronunciata… ma neppure pensata, soprattutto se la persona in questione a cui si faceva riferimento era per l’appunto un boss…
Ma qui si è andato oltre… in quella frase è stato sbeffeggiato il “capo dei capi di cosa nostra“, quel Matteo Messina Denaro, ricercato da oltre un ventennio da tutte le forze di polizia, nazionali ed internazionali, erede di Totò Riina e di Bernardo Provenzano… ultimi due padrini dalla mafia!!!
Ed ora incredibilmente qualcuno… ha deciso di… (come si direbbe in quell’ambiente) mancare di rispetto al padrino!!!
Quando ho letto la frase riportata nell’intercettazione, il mio primo pensiero è stato: “Non vorrei essere al posto di quel soggetto“, in particolare visto l’ambiente nel quale probabilmente verrà condotto, che difficilmente potrà garantire ad egli l’incolumità…
Certo, la speranza a cui aggrapparsi è che il padrino possa perdonare quelle frasi ingiuriose o che nel contempo egli, sia venuto a mancare o anche, che si sia ritirato e che quindi, non eserciti più quel suo potere, ma lo abbia (a differenza di quanto più volte sostenuto dai pentiti…) demandato a qualcun altro di sua fiducia… 
Ma se proprio devo dirlo, da “studioso per passione” della storia della mafia: Il sottoscritto, non dormirebbe sonni tranquilli!!! 
D’altronde basta rileggersi quanto avvenuto negli anni, per sapere che nulla in quella associazione criminale è lasciato al caso e che proprio la memoria rappresenta il suo punto di forza… certamente lenta nell’agire, ma la cui vendetta si è sempre dimostra essere puntuale… 
Peraltro, lasciare passare il messaggio in quell’ambiente che chiunque possa – anche solo con una frase – delegittimare il capo di quella associazione mafiosa, è come mettere in discussione le basi stesse su cui poggia quella piramide e il potere che essa rappresenta!!!
“Cosa nostra”… sin dalla sua nascita, ha basato tutta la propria sopravvivenza su un principio chiamato rispetto ed obbedienza, e quindi, difficilmente permetterà a chiunque di quei propri affiliati, anche se questo dovesse essere un proprio capo mandamento, di mettere in discussione le gerarchie e ancor più quelle regole d’onore!!!
Si sa, ne va della propria continuità…
   

L'interpretazione della legge all'interno dei Tribunali??? Ho come l'impressione ( per non dire la certezza… ) di come taluni magistrati deviano appositamente, da quelle che sono le norme scritte del legislatore!!!

Ho l’impressione ultimamente che alcuni uomini dello Stato all’interno di quei Tribunali, nell’applicare la legge attribuiscano un senso diverso dal palese significato delle parole, secondo connessioni diverse da quelle che sono le reali intenzioni del legislatore…
Ad esempio la truffa… rappresenta il tipico reato che si concretizza non attraverso la cooperazione della vittima, in quanto manca di fatto il consenso, ma nasce dall’errore derivante dall’inganno perpetrato dal soggetto attivo del reato…
Di una cosa sono ormai certo e cioè sul diverso modo da parte dei giudici d’interpretare una norma giuridica e scoprire di come, nel nostro sistema giuridico, la stessa norma venga interpretata in “cento” modi diversi!!!
Certo, il numero indicato potrebbe sembrare un’esagerazione o un classico comune modo di dire, ma da qualche parte ricordo d’aver letto che esisterebbero “144 modi diversi d’interpretare una norma giuridica”…
Ciò che non riesco a comprendere e se ci sia da parte di quegli uomini di legge, la volontà a interpretare in modo corretto o del tutto arbitrario, quanto viene loro portato a conoscenza…
Non voglio entrare nel merito soggettivo, se pur in quest’ultimo periodo, abbiamo assistendo a pericolosi livelli di corruzione, compiuti proprio all’interno di quegli uffici, che hanno visto quali indagati, proprio alcuni di quei signori togati…   
Lungi naturalmente da me attribuire quelle decisioni quasi fossero valutazione inesperte o causa di una inadeguata preparazione, oppure di chi non sa vedere il testo della norma inserito in un sistema coordinato, ma quanto sopra lo ritengo impossibile, in quanto parliamo di soggetti che conoscono perfettamente le norme giuridiche…
Ecco perché ai giudici è assegnato il preciso ruolo di applicare la legge per risolvere le controversie sottoposte al loro giudizio, ma devono altresì non alterare… quel quadro d’insieme!!!
Spesso, pur essendo ogni giudice libero di interpretare la legge, prende solitamente in considerazione il “precedente orientamento”, sia per motivare le ragioni di una pronuncia non conforme o per aderirvi con locuzioni del tipo dottrinale, giurisprudenziale e autentica…
Può però accadere, che il magistrato, pur ricorrendo ai criteri sopra enunciati, non trovi una norma che disciplini o si adatti perfettamente al caso concreto, ed allora non potendosi sostituire, almeno nel nostro sistema al legislatore per creare una norma ad hoc, può applicare la disciplina legislativa prevista per fattispecie simili…
Teorie a parte, ciò che interessa comprendere è quale “logica razionale” segua il legislatore nell’ambito di quella sua discrezionalità, perché ultimamente ho come l’impressione che in alcuni Tribunali della nostra isola (ad esempio… Messina e/o Siracusa…), si segua una strada poco incline alla giustizia, ma bensì vi è la volontà ad assecondare o ancor peggio a insabbiare quei rapporti presentati che forse ormai da troppo tempo, sono rimasti lì inoperosi… a prendere polvere su quelle loro scrivanie.
E sì… sarebbe veramente increscioso doversi rivolgere altrove, ad esempio anticipare le notizie sui media, affinché si possa riuscire ad ottenere quel naturale impegno da parte di taluni “ambigui” magistrati… 
Ma quando c’è la necessita di far prevalere la “giustizia”, qualunque strada deve essere intrapresa, perché può essere quella giusta per far emergere definitivamente quella spiacevole verità!!!
Diceva Aldo Moro: Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante e ci aiuta ad essere coraggiosi.

Ecco come le sentenze al Tribunale di Messina venivano sovvertite!!!

Che avessi dei dubbi su alcuni tribunali siciliani o su taluni magistrati, è una cosa ormai risaputa… 
Basti rileggersi alcuni miei post sull’argomento, ricercando le parola “giustizia o magistratura“!!!
A volte mi sembra che non accada nulla, ma quando sembra che tutto si sia arenato… ecco giungere finalmente la scure della giustizia e iniziano a cadere le teste di quei magistrati corrotti…
In manette ora è finito l’ex membro del Consiglio di giustizia amministrativa Siciliana Giuseppe Mineo…
A fare il suo nome agli inquirenti è stato l’avvocato Piero Amara (ex legale Eni), che a febbraio è stato indagato e da mesi collabora con i pm di Messina e Roma
Certo, questa ulteriore mazzata nei confronti di quell’ordine giudiziario, crea non solo forte imbarazzo all’interno di quell’ambiente, ma certamente mette l’intero quell’apparato in forte discussione da parte dell’opinione pubblica…
Credo che per quanti operano in maniera corretta all’interno di quelle strutture, non sia piacevole dover assistere all’ennesima storia di corruzione in atti giudiziari, che ha già visto formalizzare da Palermo a Siracusa… per giungere ora a Messina, a tutta una serie d’inchieste che hanno portato all’arresto di magistrati tra cui un presidente della gestione beni confiscati, ed alcuni Pm e per proseguire, con i dipendenti di quegli stessi tribunali e vari professionisti, tra cui avvocati, commercialisti e consulenti tributari… 
Oggi è toccato ad un altro magistrato: Giuseppe Mineo,  ex giudice del Consiglio di Giustizia Amministrativa Siciliana, un organo che su questa regione a statuto speciale, ha le stesse funzioni del Consiglio di Stato.
Dalle indagini è emerso che abbia sovvertito due sentenze, in cambio di €. 115.000!!! 
Ai domiciliari, sono finiti inoltre due soggetti… 
Il primo è considerato un tramite tra la malavita catanese e quella siracusana, mentre l’altro è uno stretto collaboratore di alcuni moti studi legali, ed era lui a ricevere i bonifici sul suo conto personale maltese…
Non entro nel merito dell’inchiesta, d’altronde su questa vicenda giudiziaria trovate sul web dovizia di notizie e di particolari… 
M’interessa maggiormente riproporre le parole durissime riportate dal Gip: “Ha mostrato di essere avvezzo ad una particolare professionalità a delinquere, in spregio alla funzione ricoperta”!!!
Considerato vicino all’ex governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo e indicato da alcuni come l’ideologo del Movimento per l’Autonomia, il giudice aveva fatto già parlare di se, quando era stato nominato al Consiglio di giustizia amministrativa nel 2010. 
A indicarlo era stato proprio Lombardo, ma alcuni giornali locali avevano fatto notare come per un posto al Cga occorresse essere professore ordinario, mentre all’epoca dei fatti Mineo era solo un associato. 
La stessa situazione si ripeterà anche quattro anni dopo, quando a fare il suo nome per un posto al Consiglio di Stato sarà il governo Renzi. 
Una nomina per fortuna stoppata… proprio come le sentenze che avrebbero dovuto essere sovvertite…
Ho sempre la convinzione che le leggi sono come le ragnatele: abbastanza forti per catturare i deboli, ma troppo deboli per trattenere i forti…
Sono pochi a sapere che la parola “magistrato” derivi da una antica leggenda che riporta quanto segue: i famosi “Re Magi” citati nei Vangeli, nominavano nei loro regni i giudici con un sistema particolare. Su un blocco di marmo versavano diversi strati di polvere d’oro, d’incenso e di mirra, e inserivano tra uno strato e l’altro, dei fogli con i nomi dei candidati. 
Gli aspiranti giudici dovevano scoprire sotto quale strato si celava il fatidico foglio con il nome prescelto. Ecco quindi il perché da “strato dei magi”, deriva quella parola “magistrato“!!!
Sono certo comunque che se dovessi individuare oggi quei loro nomi, non sarebbe difficile… 
Già, li troverei certamente al di sotto di quel particolare strato: sì… coperti da una polvere d’oro!!!

Scusate, ma alcune volte non riesco a comprendere certe circostanze, come ad esempio, talune richieste di trasferimento…

Gira e rigira tutti i nodi vengono al pettine… e difatti eccoli i cittadini al di sopra di sospetto coinvolti in inchieste giudiziarie: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/02/che-vi-avevo-detto-alcuni-giorni-fa-nel.html o http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/02/come-dicevo-alcuni-giorni-fa-ci-sono.html 
Dispiace dover assistere che solitamente, i reati giungano sempre prima delle inchieste e mai viceversa; già è come se il nostro sistema non sia in grado di prevenire quanto poi si viene a compiersi con costante frequenza… alla faccia di quei cosiddetti “procedimenti” in materia di anti-corruzione e trasparenza. 
Ho letto ieri che la terza commissione del Consiglio superiore della magistratura ha accolto la richiesta di trasferimento del capo della Procura di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, alla Procura generale di Catania, come sostituto procuratore generale. 
Se non ricordo male, parliamo dello stesso procuratore che aveva riportato: “non risulta nulla per quanto riguarda presunti collegamenti obliqui o inquinanti tra Ong o parti di esse con i trafficanti di migranti, nessun elemento investigativo”…
Il sottoscritto in quella occasione si era schierato a favore del Procuratore Zuccaro – a differenza della maggior parte dei media ed anche di taluni uomini istituzionali –  tanto d’aver riportato: “resto convinto che la Procura di Catania, su questa vicenda non sia in errore… anche se comprendo come questi attacchi mirati, abbiano quale interesse, quello di mettere in cattiva luce e in grande difficoltà, quello stesso ufficio…”.
Ma in questo scontro “titanico”, c’è per fortuna chi… può permettersi d’esprimere valutazioni sull’operato di entrambe e l’idea fatta, non è ahimè identica: di una, non si può che parlarne bene, dell’altra, non ci si può esprimere, in quanto ancora oggi, si attendono delle risposte… 
Speriamo che almeno su questa vicenda, non si compia quanto già si è realizzato e cioè, di preferire quella prassi da noi ormai luogo comune:soffocare tutto!!!” – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2017/05/scontro-tra-procure.html .
Adesso si aspetta il plenum del Csm che si pronuncerà la prossima settimana e in caso di conferma sarà dichiarato estinto il procedimento di trasferimento d’ufficio. 
Lo stesso procuratore Giordano ha chiarito: “Da settimane ho fatto domanda in via principale per essere trasferito alla direzione nazionale antimafia come sostituto procuratore antimafia dove ho esercitato funzioni negli anni 2004/2008, in linea subordinata alla procura generale di Catania come sostituto procuratore generale“.
Il procedimento d’ufficio per incompatibilità ambientale era scaturito in seguito all’esposto di 8 sostituti procuratori che aveva dato vita all’inchiesta sul Sistema Siracusa con l’arresto del sostituto Giancarlo Longo (l’ex pubblico ministero di Siracusa arrestato lo scorso 7 febbraio con l’accusa di associazione a delinquere, falso e corruzione)
Lo ha deciso la giudice per le indagini preliminari di Messina, Maria Ventimiglia, che ha respinto la richiesta del legale del magistrato di sostituire la custodia cautelare in carcere con i domiciliari. 
Per la gip resta l’attualità delle esigenze cautelari visto che l’indagato fino all’ultimo, pur avendo sospettato che a suo carico fosse stata aperta un’inchiesta, «non ha esitato a rimuovere le telecamere e i dispositivi di monitoraggio collocati nel suo ufficio e ha occultato, probabilmente con la complicità di familiari, il cellulare che gli era stato richiesto dagli investigatori». 
Restano attuali, per la giudice, anche il pericolo di inquinamento delle prove, grazie all’aiuto di familiari come il suocero anche lui indagato, e quello di reiterazione del reato.
Difatti, secondo la procura messinese, Longo, che mesi fa è stato trasferito al tribunale civile di Napoli, avrebbe pilotato fascicoli di indagine per favorire i clienti di due avvocati siracusani, Piero Amara e Giuseppe Calafiore, anche loro arrestati. 
Dall’inchiesta, che ha coinvolto in tutto 15 persone, è emerso che Longo in cambio avrebbe ricevuto €. 88.000 e in regalo anche un Capodanno con la sua famiglia a Dubai ed in un altro hotel di Caserta.
Durante l’interrogatorio di garanzia, Longo non avrebbe fornito elementi validi per smentire i suoi rapporti confidenziali con Amara e Calafiore e questo avrebbe rafforzato il quadro indiziario a suo carico. 
La giudice ha anzi definito «risibili» le spiegazioni date dal magistrato sul fatto che, durante la vacanza a Caserta, suo figlio e il figlio di Calafiore avessero preso la stessa camera, prova, per l’accusa, del rapporto intimo tra le due famiglie… 
La giudice ha ritenuto poco credibili anche le spiegazioni date da Longo in merito al viaggio a Dubai che secondo l’accusa sarebbe stato pagato, attraverso una terza persona, dai due avvocati.
Inoltre, secondo quanto scritto dalla gip, Longo avrebbe ammesso di aver conferito incarichi di consulenza nella sua abitazione e non in ufficio. 
Tra le contestazioni fatte all’ex pm c’è quella di aver assegnato a consulenti compiacenti incarichi tecnici per precostituire elementi a favore di clienti di Calafiore e Amara…
Da quanto sopra credo che ci sia poco d’aggiungere…
Ultimamente assistiamo sempre più frequentemente a circostanze ambigue e corruttive, compiute da alcuni soggetti preposti all’interno di quei Tribunali e dalle cui successive indagini, emerge che quell’organo istituzionale, depositario del potere giudiziario, non da prova ahimè sempre… di quel concetto di legalità e giustizia richiesto e al quale certamente dovrebbe esclusivamente attenersi…
Ma d’altronde  si sa… la corruzione dei governanti si irradia a cascata su molti suoi rappresentanti istituzionali, fino a coinvolgere l’ultimo dipendente di quella pubblica amministrazione: E’ un gioco di contro-specchi, di rimbalzi, di sinergie negative, dove la corruttibilità degli uni incoraggia e rafforza quella degli altri!!! Ed allora cosa aspettarci…

Quei lavori nella "Siracusa – Gela" ed il coraggio di riportare i nomi…

Parlare d’associazioni d’imprese nelle opere pubbliche è ormai qualcosa di scontato…
Tutti coloro che gravitano in questo settore sanno cosa s’intende per ATI, Società Consortile o Consorzi… ma poco si conosce o meglio raramente ci s’interessa dei motivi che spingono alcune società a preferire questa forma giuridica rispetto ad un’altra…
Non è che forse i motivi vanno ricercati non tanto sulle differenti tipologie che queste associazioni hanno, in particolare sui rispettivi compiti, ma soprattutto su quelle dislocate responsabilità penali!!!
Tralasciando quindi ATI e Consorzi, ciò che interessa evidenziare è la cosiddetta Società Consortile…
Questa, solitamente nasce da un atto costitutivo nel quale vengono specificati i compiti e i ruoli delle imprese consorziate (che rappresentano d’altronde i soci -proprietari- di quella società consortile… e che saranno gli unici ad avere vantaggi da quella attività…), poiché ciò che costituisce la consortile è un mero apparato amministrativo, nel quale operano esclusivamente dirigenti, consiglieri e un numero ristretto di dipendenti, fino alla durata dell’appalto…
Ma ciò che fa grande quel tipo di società consortile è la sua contabilità, che per certi versi, risulta essere quanto di più semplice esista in questo campo….
Va ricordato infatti che la società consortile non può realizzare utili (di conseguenza avrà esclusivamente un pareggio di bilancio…) e quindi un eventuale profitto, detratte le varie imposte fiscali previste, dovrà essere ripartito tra i vari soci, che peraltro sono le stesse imprese socie consorziate… e che quindi, da quella eventuale ripartizione, si comprende come solo quei soci, conseguiranno utili, costituti dal ribaltamento (pro-quota) di tutti i costi da essi sostenuti…
Il risultato (utile/perdita) si realizzerà direttamente in capo agli associati che contabilizzeranno i costi ribaltati dalla società consortile ed i ricavi (S.A.L.) che fattureranno così direttamente al committente… 
Se ci si pensa, quanto sopra costituisce un vero meandro di documenti cartacei che hanno un solo scopo, quello di generare una vera e propria confusione, riversando proprie responsabilità su soggetti terzi posti lì a paravento, attribuendo ad essi, solo in circostanze gravi, quelle responsabilità civile e  penali, di cui forse non hanno alcuna colpa…
Per cui, non mi sorprende sapere che il gip di Messina ha disposto l’arresto dei rappresentanti legali e dirigenziali posti all’interno di quella società consortile, coinvolti nell’inchiesta su una presunta tangente per i lavori di realizzazione di tre lotti dell’autostrada Siracusa-Gela…  
Già, non vi è alcuna sorpresa nello scoprire di accuse formulate dalla Procura Nazionale peloritana, formulate a vario titolo quali, turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e soprattutto corruzione!!! 
Certo dispiace dover comprendere come tra gli indagati vi siano i componenti della commissione che avrebbe dovuto verificare la congruità delle offerte per l’affidamento delle opere…
Si comprende come ormai, la finalità di queste opere non è di realizzarle… ma ottenere vantaggi economici, per se o per dividerli con il gruppo di quegli abituali “amici degli amici”!!!  
Viene quindi da chiedersi, a cosa servano tutti quei piani anti-corruzione, quelle linee di indirizzo del comitato interministeriale, quelle determinazioni che obbligano le amministrazioni ad adottare e aggiornare in maniera concreta tutte quelle necessarie misure di prevenzione dei fenomeni corruttivi, quando poi gli effetti di quelle inutili procedure, sono sotto gli occhi di tutti….
Ed ancora, com’è possibile che si giunga a scoprire quel malaffare quando si è alla fine delle opere, quando ormai il danno è fatto ed in molti, si sono spartiti quei fiumi di denaro… 
Perché non si è intervenuti prima???
Già, dov’è la Commissione Parlamentare Antimafia o anche quella “regionale”, istituita per l’appunto dalla nostra regione???
Non avrebbe dovuto accertare le modalità di difesa del sistema degli appalti delle opere pubbliche dai condizionamenti mafiosi???
Siamo veramente sicuri che tra quei suoi uomini, non vi siano celati alcuni soggetti che hanno interessi personali nel favorire alcune società produttive (non legate necessariamente a quelle associazioni mafiose), affinché si alterino quei princìpi di libera concorrenza di mercato, vera libertà d’accesso ai lavori pubblici e alla crescita delle nostre imprese…
Sì… a cosa serve predisporre tutti quei documenti cartacei, quando poi alla fine nessuno li controlla… e siamo sempre qui ad assistere a questi vergognosi risultati….
E’ proprio vero: Se non si combatte seriamente per porre termine alla corruzione e al marciume, si  finirà alla fine… col farne parte!!!

Come dicevo alcuni giorni fa… ci sono proprio tutti!!!

Come ormai consuetudine in questo nostro paese, sopra ogni cosa ci sono le solite mazzette e a dividersele vi sono quei nostri “cittadini al di sopra di ogni sospetto“…
Ed allora… ripartiamo dalla procura milanese che proprio alcuni mesi fa, aveva evidenziato una tangente data per oltre un miliardo di euro… quella grazie a cui l’ENI aveva ottenuto il giacimento nigeriano Opl 245…
E per questo motivo che su mandato del procuratore aggiunto Laura Pedio, la Guardia di Finanza aveva perquisito la sua abitazione ed ovviamente il suo studio, mentre per quanto concerne la società Eni, si tratta di un vero accerchiamento giudiziario!!!
Da quella inchiesta è partita nella stessa giornata l’inchiesta di Siracusa, che ha portato all’arresto del pm Giancarlo Longo, accusato insieme un altro avvocato legato a Eni, Piero Amara, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione…

Il pm avrebbe incassato 88mila euro per istruire un fascicolo nel quale l’Ad di Eni, Claudio De Scalzi, (imputato a Milano per la maxi-tangente di cui sopra…), figurava come vittima di un complotto ordito da due consiglieri del colosso petrolifero, Luigi Zingales e Katrina Litvak, che Longo provvedeva a iscrivere ingiustamente nel registro degli indagati. 
Una storia di cui bisogna dare merito al ” Fatto Quotidiano” che per primo iniziò a parlare di quella inchiesta, spiegando di come a Siracusa si stava compiendo un ulteriore complotto nei confronti del’ex premier Matteo Renzi. 
Ed è grazie a quegli articoli che il comitato parlamentare che vigila sulla nostra “intelligence”, prese ad  intervenire e diede modo di verificare come durante un’intercettazione lo stesso Longo, intercettato mentre parlava con due suoi colleghi, dichiarava: “…quegli articoli (del Fatto Quotidiano…) sparano un po’ di cazzate… così chiama il Copasir… il Copasir richiama … e lui è cominciato ad andare un po’ in panico su questa cosa…”.
Ed allora riporto quanto ho letto dallo stesso quotidiano:
“LUI ”È FRANCESCO Paolo Giordano, il procuratore capo di Siracusa che, dopo aver letto gli articoli, vuole vederci chiaro e, come spiega Longo, “assegna il fascicolo a Scavone”… 
Fabio Scavone è il procuratore aggiunto di Siracusa… 
Il suo arrivo, per Longo, è l’inizio della fine. 
E la reazione a catena arriva (per come riportato sopra…)  fino alla perquisizione di Mantovani. 
Fabio Scavone nel contempo (continua Longo), va là (dal procuratore capo) e gli fa casini, dicendo:guarda io ho visto questo fascicolo… se l’è passato… no… se l’è assegnato!!!”. 
Il risultato per Longo e l’intero depistaggio è devastante… 

Il procuratore capo Giordano trasferisce gli atti alla procura di Milano, segnala Longo alla Procura generale della Cassazione e trasmette a Messina, competente a indagare sui magistrati di Siracusa, notizie che riguardano il fascicolo sul falso complotto contro De Scalzi… 

La procura di Messina, ieri, ha arrestato Longo accusandolo di una “precisa regia e consapevolezza di utilizzare l’azione giudiziaria per fini illeciti”!!!
Quello sul falso complotto comunque, non è l’unico finito nel mirino della procura di Messina.
Il metodo “LONGO” (secondo l’accusa), era di tre tipi. 
Creava fascicoli “specchio”, che si auto-assegnava per monitorare i fascicoli, assegnati ad altri colleghi che potevano interessare agli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore per avere copia di atti altrui o riunire i procedimenti…
– Si creavano fascicoli “minaccia ” nei quali venivano iscritti una serie di soggetti ostili agli interessi di alcuni clienti di Calafiore.
Ed infine, c’erano i fascicoli “sponda”per poter conferire consulenze utili agli interessi dei clienti di Calafiore e Amara”… 
Ma ritorniamo al finto complotto…
“Il pm Longo, scrive il gip di Messina Maria Ventriglio, si auto-assegnava un procedimento a carico di ignoti per il surreale sequestro denunciato da Alessandro Ferraro. Quindi faceva confluire nel fascicolo un verbale di informazioni sommarie rese dal tecnico petrolifero (Massimo Gaboardi) che secondo l’accusa, erano di fatto un falso, visto che era stato redatto in forma di domande e risposte, direttamente dal solito avvocato Calafiore.
Quindi iscriveva tra gli indagati Gaboardi, il dirigente Eni Umberto Vergine, i consiglieri Karina Litvak e Luigi Zingales… il tutto (riporta il gip) – al fine di precostituire e introdurre elementi indiziari idonei a sviare le indagini svolte dalla Procura di Milano, sulla famosa tangente nigeriana… 
Nel fascicolo il Ferraro, sosteneva d’essere stato sequestrato da uomini armati, due di colore e un italiano, e “riconduceva l’attentato” a “quanto appreso a Milano in occasione di una cena” nel corso della quale un nigeriano gli aveva “riferito dell’esistenza di un’organizzazione criminale, la cui mente era tale Volpi, finalizzata a destabilizzare il management di alcuni gruppi imprenditoriali
tra i quali l’Eni”… 
L’obiettivo di Volpi, sosteneva sempre Ferraro, “era di acquistare le quote dell’Eni, avvalendosi di Vergine e Zingales, e ordire un complotto ai danni di De Scalzi”… 
Dichiarazioni ovviamente rilasciate al Pm senza però che fosse presente, la polizia giudiziaria.
Una modalità secondo l’accusa inusuale, in cui veniva sentita come persona informata sui fatti un certo Vincenzo Armanna (non indagato, n-Milano per maxi tangente nigeriana che, in quei giorni, riscontrava le rivelazioni formulate da Gaboardi”.
Naturalmente in cambio dell’istruzione di questo fascicolo, mirato secondo l’accusa a sviare l’inchiesta milanese, il Longo riceveva gli 88mila euro un viaggio a Dubai con la famiglia.
Certo, chiudere un fascicolo che vedeva De Scalzi vittima di un complotto, peraltro ordito da un alto dirigente Eni e due consiglieri del Cda, avrebbe potuto sortire qualche effetto anche sul futuro processo contro De Scalzi… ed un ipotetico collegamento investigativo con Milano, avrebbe consentito di conoscere l’intero fascicolo contro De Scalzi, dal pm milanese Fabio De Pasquale. 
L’intervento comunque tempestivo del procuratore Giordano – certamente a seguito della pressione mediatica del quotidiano “Il Fatto” – riesce a far bloccare comunque quanto si stava compiendo… 
Dal fascicolo trasmesso a Milano partono le archiviazioni per Litvak e Zingales – iscritti in modo “irregolare” – e le indagini che hanno portato alla perquisizione di Mantovani…
Avrei voluto concludere con un mio commento personale su questa vicenda, quasi incredibile, ma mi permetto di riprendere le parole riportate dal gip che scrive: “È inquietante il dato che gli accertamenti effettuati da Longo, si muovano su iniziativa di soggetti non deputati istituzionalmente alle indagini”!!!.
Ed è ancor più allarmante… la disinibita gestione dei fascicoli” del pm che ha proceduto all’audizione di informatori, senza l’ausilio di segretari o polizia giudiziaria, ma ha addirittura, formato falsi verbali.
Ritengo che non ci sia più nulla d’aggiungere…

Cittadini al di sopra di ogni sospetto…

Che vi avevo detto alcuni giorni fa nel mio post ” https://nicola-costanzo.blogspot.it/2018/02/si-meritasseru-testa-scippata.html “… sono cittadini al di sopra di ogni sospetto!!!
Difatti… sono passati soltanto tre giorni e quanto avevo scritto… si è come d’incanto  avverato!!!
Si tratta di una operazione congiunta tra la procura di Roma e quella di Messina, che ha portato la GdF ad effettuare 15 arresti per due associazioni a delinquere dedite alla frode fiscale, reati contro la pubblica amministrazione e corruzione in atti giudiziari!!!
Sono accusati di avere “aggiustato” sentenze del consiglio di Stato!!! 
Nell’inchiesta si parla di due sodalizi criminali  accusati di avere messo su un meccanismo in grado di influenzare l’affidamento di alcune gare e di modificare alcune sentenze per “aggiustare” i processi. Tra i fatti contestati, la costruzione di falsi dossier per spiare le inchieste, una fra tutte quella avviata dalla procura di Milano sulle tangenti Eni.
Tra i fermati ci sono anche Giancarlo Longo, ex pm della Procura di Siracusa e gli avvocati siracusani Piero Amara e Giuseppe Calafiore (all’estero) e gli imprenditori Fabrizio Centofanti e Enzo Bigotti, quest’ultimo già coinvolto nel caso Consip.
In particolare, l’ex pm di Siracusa Giancarlo Longo è accusato di associazione a delinquere, corruzione e falso. 
Il magistrato da qualche mese ha chiesto il trasferimento al tribunale di Napoli. 
In qualità di pubblico ufficiale svendeva la propria funzione“, si legge nella misura cautelare emessa a suo carico!!!
I magistrati di Roma e Messina hanno scoperto una vera e propria associazione a delinquere in cui il Pm aveva un ruolo rilevante. 
Per anni avrebbe messo a disposizione la sua funzione giudiziale, in cambio di soldi, per aiutare i clienti dei due avvocati siracusani. 
I magistrati che ne hanno chiesto l’arresto parlano di “mercificazione della funzione giudiziaria”. 
E aggiungono: “Longo usava le prerogative a lui attribuite dall’ordinamento per curare interessi particolaristici e personali di terzi soggetti dietro remunerazione. Tali condotte vengono riscontrate a partire dal 2013 e perdurano sino ai primi mesi del 2017“.
I metodi usati dal Pm erano tre: creazione di fascicoli “specchio” che il magistrato “si auto-assegnava (spiegano i pm che hanno condotto l’inchiesta) al solo scopo di monitorare ulteriori fascicoli di indagine assegnati ad altri colleghi (e di potenziale interesse per alcuni clienti rilevanti degli avvocati Calafiore e Amara), legittimando così la richiesta di copia di atti altrui, o di riunione di procedimenti; fascicoli “minaccia”, in cui “finivano per essere iscritti -con chiara finalità concussiva- soggetti “ostili” agli interessi di alcuni clienti di Calafiore e fascicoli “sponda”, che venivano tenuti in vita “al solo scopo di creare una mera legittimazione formale al conferimento di incarichi consulenziali (spesso, radicalmente inconducenti rispetto a quello che dovrebbe essere l’oggetto dell’indagine), il cui reale scopo era servire gli interessi dei clienti di Calafiore a Amara”.
Di Longo il giudice scrive ancora che “ha dimostrato di possedere una personalità incline al delitto, perpetrato attraverso la strumentalizzazione non solo della funzione ricoperta, ma anche dei rapporti personali e professionali”.
“La gravità delle condotte da lui poste in essere in qualità di pubblico ufficiale che svendeva la propria funzione, – prosegue – concorreva alla redazione di atti pubblici ideologicamente falsi, si faceva corruttore di altri pubblici ufficiali, con piena accettazione da parte degli stessi, che venivano per giunta da lui remunerati con soldi pubblici, intratteneva una rete di rapporti dall’origine oscura e privi di apparente ragion di essere oltre che, in certi casi, contraria ai più elementari principi di opportunità, depone nel senso della assoluta insufficienza a contenere il pericolo di reiterazioni criminosa attraverso misure diverse e meno afflittive della custodia cautelare in carcere”.
Longo era stato sanzionato nei mesi scorsi dal Csm a seguito di un procedimento disciplinare e poi trasferito il 26 luglio da Siracusa, dove era pm, al tribunale civile di Napoli come giudice. Il trasferimento in prevenzione è avvenuto su sua domanda.
Aveva il sospetto che stessero indagando su di lui. 
Per questo commissionò a un privato che lavorava con la Procura di effettuare una bonifica all’interno del suo ufficio per verificare l’eventuale presenza di microspie. 
Con il tecnico si giustificò dicendo che ad indurlo in allarme era stata la “visita” dei finanzieri inviati dalla Procura di Messina che, in effetti, stavano indagando sul collega.
La bonifica non diede frutti, ma Longo, qualche giorno dopo, trovò le «cimici» da solo. 
Una telecamera piazzata nella stanza lo immortala mentre sale sulla scrivania per perlustrare l’ufficio. Per accertare chi gli avesse dato la ‘dritta’, gli inquirenti decisero di sequestrargli il cellulare e andarono in Procura, ma l’ex pm non c’era. 
Ad avvertirlo fu un collega, anche lui già indagato e condannato per vicende analoghe, Maurizio Musco.
A quel punto, Longo si precipitò in ufficio e dichiarò: «Non ho al seguito il cellulare contraddistinto in quanto, lo stesso, si è rotto. Preciso, altresì, che tale apparato telefonico si trova presso la mia abitazione di Mascalucia». 
Ma chiaramente a casa dell’ex pm del telefonino non c’era traccia. Longo l’aveva fatto sparire.
Nell’inchiesta risulta indagato anche l’ex presidente di sezione del Consiglio di Stato, Riccardo Virgilio, oggi in pensione. Nei suoi confronti si contesta il reato di corruzione in atti giudiziari in concorso con l’avvocato Piero Amara e Giuseppe Calafiore.
Nei confronti di Virgilio era stata chiesta una misura «non detentiva» ma è stata respinta dal gip per assenza di ragioni cautelari.
In una nota congiunta le due Procure scrivono che le «indagini hanno preso le mosse da distinti input investigativi convergendo sull’operatività dei due sodalizi criminali, consentendo la ricostruzione di ipotesi di bancarotta fraudolenta da parte di soggetti non riconducibili alla struttura delle organizzazioni». In particolare il gip di Roma ha emesso misure cautelari personali oltre che per Amara, Centofanti e Bigotti anche per Luciano Caruso.
Alcuni nomi, in particolare quello di Amara e Centofanti, compaiono anche nell’ordinanza emessa dal gip di Messina che ha disposto il carcere per Longo chiedendo l’applicazione di misure cautelari anche per tutta una serie di altri soggetti…
L’inchiesta comunque è ancora in corso e sicuramente ci riserverà ulteriori notizie eclatanti!!!

Denunciare conviene sempre!!! Dispiace, ma non sempre questa affermazione è vera…

Ma è proprio vero che denunciare conviene sempre???
Dispiace dover dire ciò… ma non sempre compiere il proprio dovere di cittadino  dimostra come quelle stesse denunce, conducano a far emergere la verità…
Già, ci sono circostanze in cui alle Istituzioni, quelle denunce presentate… danno soltanto fastidio!!!
Riprendo quanto ho letto quindi qualche sera fa, in un’intervista realizzata a Paolo Borrometi, un giornalista siracusano, che con estremo coraggio, ha saputo raccontare il malaffare compiuto in Sicilia, in particolare da quella mafia “Aretusea”…
Dichiara: “Denunciare conviene sempre”!!! 
E’ con questa rilevante affermazione che si presenta questo nostro conterraneo giornalista… Certo, sarebbe meraviglioso se tutti in quest’isola e non solo, facessero il proprio dovere, ma vorrei per un momento esaminare con Voi, quanto realmente accade…  

Innanzitutto chi dovrebbe denunciare???
Sì… sarebbe corretto dividere i soggetti!!!
Ci sono infatti coloro che trovandosi coinvolti in situazioni “personali” (tali da non riuscire più a trovare soluzioni alternative ai loro problemi), realizzano in quella manifesta denuncia, l’unica procedura loro rimasta per uscire da quella particolare condizione…
Tra quest’ultimi troviamo ad esempio alcuni imprenditori, commercianti, esercenti, che torchiati da quella morsa imposta, meglio conosciuta come “pizzo”, non riescono più a far fronte ai loro impegni e logorati da quelle coercizioni, decidono di farla finita, chiudendo le proprie attività oppure denunciano i propri aguzzini…
Viceversa, vi sono altri che beneficiando direttamente di quel sistema criminale, hanno potuto crescere, alimentando anno dopo anno quel proprio business, garantendo alla propria attività –grazie a quelle particolari amicizie– appalti e ordinativi, dei quali certamente non sarebbero mai potuti pervenire…
Tutto ciò, ha permesso loro, d’espandere verso altre realtà di mercato quella propria attività sia produttiva che di commercializzazione…
Da quanto sopra si comprende come questi rappresentano concretamente, gli unici settori che in talune circostanze, potrebbero condurre a denunciare quel “sistema”…
Ma tutti gli altri, già gli altri… dove sono…???
Mi riferisco a coloro che svolgono la loro mansione all’interno di quei palazzi Istituzionali, a quei funzionari che operano presso le giunta comunali, provinciali, regionali, quelli che hanno responsabilità nei settori dell’amministrazione, oppure tutti quei dirigenti che hanno avuto quegli incarichi grazie alla politica, proseguendo con i dipendenti delle PA, ecc…
In questo elenco, dovremmo certamente inserire tutti i professionisti, in particolare quanti vengono a conoscenza di situazioni ambigue, che evidenziano fatti gravi o circostanze che non permettono sicuramente di esularsi dai propri compiti a cui si è chiamati…
Ovviamente andranno sommati tutti gli operatori delle società private… che anch’essi, direttamente o indirettamente, verranno possibilmente a conoscenza di situazioni che forse andrebbero denunciate…
Infine, ci sono quei restanti cittadini, quelli che non fanno parte di quanti riportati sopra… parlo dei pensionati, gli studenti, i disoccupati, i precari, e perché no… inseriamo pure gli innocenti bambini.
Ed allora vorrei sapere… com’è possibile che ogni giorno vengono evidenziate truffe ai danni delle PA, arresti tra i dipendenti sleali, corruzioni ad ogni livello, comportamenti disonesti, attività fraudolente, controlli delle forze dell’ordine che evidenziano evasioni e scorrettezze nei bilanci, senza che mai nessuno le denunci prima…
La verità è una ed una soltanto: NESSUNO DENUNCIA!!!
Già, nessuno denuncia… perché a nessuno interessa farlo, ciascuno d’altronde salvaguardia quella propria posizione sociale o quella dell’ufficio di competenza rappresentata dal proprio ruolo… d’altronde perché esporsi per mettersi in cattiva luce nei confronti dei colleghi, di tutti gli altri… ed ecco quindi che si evita d’intervenire, anche quando si è a conoscenza o in presenza di fatti gravi…
Quando di contro ciò viene realizzato, è solitamente perché costretti… ad esempio, a seguito di un’indagine, va dimostrata la propria estraneità alle forze dell’ordine, oppure perché a volte denunciando, si gode di un proprio tornaconto, ad esempio si sopravanza il proprio superiore oppure lo si mette in cattiva luce, affinché venga successivamente privato da eventuali gratificazioni, ma anche questa particolare condizione… è alquanto difficile che si realizzi…
Vorrei però concludere, evitando di parlare di tutta quella serie d’individui meschini e omertosi, in particolare di quei miei conterranei, vorrei cdi contro esprimere un plauso a chi ha il coraggio di denunciare, di essere se stesso, a chi sa a quale difficoltà andrà incontro denunciando, pur conoscendo tutte le “rotture di cogl…” che ci saranno proprio a seguito di quelle denunce!!!

Ad esempio, presentarsi a proprie spese, presso il Tribunale nel quale si è stati convocati, a volte questo posto a centinaia di chilometri di distanza dalla propria residenza, dover perdere giornate lavorative, rispondere alle domande dei magistrati ed a quanti, difensori della parte lesa, metteranno in discussione tutto… dalla vostra professionalità, fino ad incrinare (inutilmente…)  la vostra persona… sì, con domande tendenziose, che proveranno ad intaccare la vostra dignità…
Loro… proveranno a fare ciò, sono individui che non hanno mai avuto alcuna morale, figli che da generazioni vivono in quel sistema del “gattopardo” che li ha perfettamente instradati, un mondo mafioso e clientelare con il quale da sempre vanno a braccetto… e dal quale hanno imparato alcune metodologie truffaldine, non per nulla, quella loro categoria, risulta essere in questo nostro Paese, tra le prime in classifica per evasione e mancato pagamento dei tributi!!!
Caro Dott. Borrometi, il sottoscritto comprende perfettamente il suo messaggio, che ovviamente approva in ogni sua consonante e vocale, ma so anche come questa terra, evidenzi un’enorme differenza tra il dire ed il fare… perché il più delle volte, quelle denunce, vengano solitamente fatte ribaltare o quantomeno insabbiate ed è il motivo per cui oggi, la maggior parte dei nostri conterranei, non fa niente e mi consenta di aggiungere… anche da chi dovrebbe fare!!!
Sono rammaricato di aver letto delle minacce subite a causa del suo lavoro, saper di trascorrere le proprie giornate sotto scorta… non è propriamente quanto una persona nella propria terra… aspiri, ma purtroppo, ciò è quanto accade da noi, quando ci si dedica a smascherare collusioni e corruzioni, a cui solitamente, quell’associazione criminale ed una parte dei soggetti di cui mi riferivo sopra, fanno affari…
Ma fintanto ci saranno soggetti come Lei… come quel giornalista della Rai nella vicenda di Ostia ed altri ancora che, pur provando paura, sanno contrastare con coraggio e con le parole la violenza di quei soggetti, ecco per quegli individui e per quella criminalità organizzata, non ci sarà mai alcun futuro e neppure per coloro, che quotidianamente si prestano a dare la propria disponibilità favorendola!!!
Come diceva Borsellino… “È normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti“.

Il caso "Catania"…

Possiedo un bellissimo libro di Salvatore Nicolosi, intitolato “Il caso Catania” è descrive in maniera precisa, quanto accaduto negli anni 1958-1988, avvenimenti che rivisitati, fanno comprendere in maniera chiara, quanto allora accaduto e quanto arduo fosse, in quel preciso momento comprenderli…
E’ proprio leggendo libri come questi, che si intuisce come, il più delle volte, lo scenario presentato, non rappresenti la realtà dei fatti, ma bensì, una trama ordita, solo per noi, semplici spettatori…
Non è altro che una scenografia preparata che sfugge a qualsivoglia comprensione, perché cela i reali intrecci, che mai (o quantomeno in quel preciso contesto…) dovevano essere portati a conoscenza o se non altro, alla valutazione dell’opinione pubblica…
Si è trattato di mettere in pratica una falsa verità, dandogli una parvenza di consistenza… ed il resto è venuto da se!!! 
Ed allora… oggi come ieri, nuove diatribe, scambi di opinioni, invio di carte bollate tra uffici istituzionali, dissertazioni prolungate e ingerenze dei media, fanno sì che le notizie abbiano il sopravvento su alcune indagini…
Quanto compiuto serve principalmente, affinché non si giunga a verificare i dati presentati… o quantomeno, non devono emergere in questo preciso frangente, chissà forse un giorno, quando la storia verrà rivisitata, allora si comprenderanno meglio, gli avvenimenti ora in corso…
Già… “i fatti è il perché dei fatti” dice bene Nicolosi… 
D’altronde, ciascuno di noi, vorrebbe comprendere meglio quanto sta accadendo, con la gestione di  questi “migranti“…
Certamente non può semplicemente bastare il sapere che, secondo una delle nostre Procure siciliane “non risulta alcun sospetto tra le Ong ed i trafficanti di esseri umani”…
Non vorrei difatti che, si scivolasse in quell’ambiguo comportamento “negazionista” o quantomeno “riduzionista” di molti miei conterranei, che pur di non vedere screditata la propria terra, preferiscono fingere di non vedere o ritengono che quanto si sta compiendo nelle nostre acque… si trovi altrove!!!
Ancor peggio è dover sentir parlare di “competenze”!!!
Di quel limitare in modo settorialismo il proprio intervento, sapendo che nel mondo, quasi tutte le associazioni criminali, vanno sempre più collaborando tra loro in quelle strategie disumane, che vanno dai traffici illeciti, ai migranti, all’acquisto di armi, agli investimenti dei proventi del riciclaggio, per giungere a collegamenti tra terroristi e quant’altro, ed ecco quindi che, mentre quelle forze internazionali si uniscono, qui da noi, stiamo ancora a parlare di competenze territoriali… 
Sembra (o almeno questo è quanto viene inteso…) che ciascuno di quegli uffici preposti, conservi per se le informazioni acquisite dalle proprie indagini… senza volerle di fatto contraccambiare, con altri uffici giudiziari; cos’è… dobbiamo forse credere che così facendo, si sta soltanto salvaguardando una possibile fuga di notizie???
Perché in tal caso, ritengo che abbia fatto bene il Procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, a tenere per se le informazioni, sapendo quanto fragile sia (all’interno di quelle strutture…), la tutela e la sicurezza delle stesse…
E difatti, forse oggi ciò di cui si ha maggiormente paura, è che quelle informazioni emergano fuori in tutta la loro gravita, a cominciare proprio da chi avrebbe dovuto controllare e non l’ha fatto e chi sapendo, ha partecipato con quel sistema, per beneficiarvi…
E’ proprio in circostanze come queste che bisogna stare attenti, in particolare a certe dichiarazioni dall’influenza negativa, compiute da alcuni noti politici, che invece di valutare in maniera obbiettiva le documentazioni investigative prodotte, preferiscono esprimere dubbi, sull’operato di quei soggetti, che le hanno di fatto portate in evidenza…
Ma su queste vicende (come in molte altre…), va ricordato come, dietro queste manovre d’attacco espresse dai vari “pupi siciliani”, vi è una precisa strategia, preparata a tavolino dai soliti “pupari” (sono gli stessi personaggi di cui a breve, in virtù delle prossime elezioni – molti nostri politici – cercheranno di sottomettersi, pur di ottenere da essi, quei voti necessari alla propria candidatura…), i quali, essendo stati messi in questi anni sotto torchio da questa stessa Procura etnea, cercano ora d’infangarla… affinché si possano rimuovere quei suoi scomodi referenti, che innegabilmente… tanto fastidio hanno saputo dare in questi anni, con quel loro esemplare modo “professionale e retto”  di operare!!!

Scontro tra Procure…

Questa vicenda dei presunti collegamenti tra Ogn e scafisti, sta facendo incazz… un po tutti!!!
L’ultima notizia è della Procura di Siracusa, la quale ha dichiarato per nome del suo Procuratore Francesco Paolo Giordano, quanto segue: “non risulta nulla per quanto riguarda presunti collegamenti obliqui o inquinanti tra Ong o parti di esse con i trafficanti di migranti, nessun elemento investigativo”!!!
Stessa smentita è giunta dal Presidente del Copasir, Giacomo Stucchi che ha dichiarato: “con riferimento alle notizie circolate circa l’esistenza di un rapporto (dossier) predisposto dai Servizi segreti italiani e attestante rapporti tra scafisti e Ong per il controllo del traffico dei migranti nel Mediterraneo, dopo le verifiche del caso, alla luce di informazioni assunte, ritengo corretto evidenziare come tali notizie risultino prive di fondamento“… 
In definitiva, sembra che non esista alcun dossier da parte dei nostri servizi segreti su presunti rapporti di traffici umani… anzi per essere più precisi, “nessun elemento investigativo che indichi la possibile esistenza di legami tra le organizzazioni in questione e quei trafficanti”…
Ed allora viene spontaneo chiedersi, perché la Procura di Catania, per nome e per conto del suo Procuratore Carmelo Zuccaro, abbia voluto pubblicamente uscire allo scoperto, con quella denuncia???  
Ancor meno chiaro è l’attacco manifestato da tutti contro queste indagini… sia da alcuni nostri politici, che da una parte di quegli uomini della chiesa, che hanno considerato “atto ipocrita e vergognoso”, quanto compiuto a danno delle Ong, poste a loro parere, lì ogni giorno in mezzo al mare, a salvare vite umane…
Già, l’arcivescovo di Ferrara ha detto “è giusto che la Procura e la Magistratura siano vigili e assumano conoscenze sulla situazione attuale nel Mediterraneo, perché i migranti non siano doppiamente vittime“. 
Certo, viene spontaneo chiedersi come sia possibile che i migranti, abbiano deciso di attraversare su precari gommoni quel canale di Sicilia, partendo unicamente dalla Libia…
Ad esempio, molti migranti provenienti dall’Africa potrebbero giungere in Europa attraverso lo stretto di Gibilterra… la cui larghezza minima è di circa 14 km (tra punta de Tarifa e punta Cires); oppure forzare i posti di blocco tunisini, per arrivare da noi tramite imbarcazioni, partendo da Kelibia e solo dopo pochi chilometri trovarsi a Pantelleria, oppure per quanti vengono dall’est, giungere in Albana e da lì attraversare il mare per spiaggiare in Puglia…
Ciò che voglio dire, è che mi sembra alquanto strano, come tutti questi migranti, giungano esattamente in quei porti libici, dove trovano ad attenderli quegli scafisti che provvedono a requisire loro qualche migliaio di euro, per poi finalmente partire, affrontando un viaggio estremamente pericoloso, che non garantisce alcun esito positivo, ma che visto in questi anni purtroppo morire, migliaia e migliaia di persone…
D’altronde, che da quel lato (africano) qualcuno stia effettuando un grande business finanziario è certo e che però, da questa parte, non vi sia nessuno che ne stia (come sempre) approfittando, lasci almeno il sottoscritto con forti dubbi…  
Ovviamente, sperare (per come ho letto), che qualcuno di coloro che operano all’interno di quelle Ong, denunci o si mostri fortemente collaborativo, nel corso di eventuali audizione o interrogatori, è come dire a tutti i nostri mafiosi, di presentarsi spontaneamente domattina, per dichiarare quanto loro a conoscenza, ecco, potrei scommettere e saprei di vincere, tanto… sono certo, che non si presenterà nessuno!!!
La circostanza secondo cui molte Ong dichiarano di non ricevere alcun centesimo, sia dalle istituzioni europee, che dai quei governi di Paesi membri (a cui hanno manifestato il proprio dissenso per alcune politiche UE), ma che basano quel proprio sostentamento, sulle donazioni dell’8 per mille, mi sembra, dovendo valutare i fatti, alquanto marginale…
Innanzitutto perché, se dovessimo valutare i reali costi sopportati da queste strutture non governative, questi, sommati insieme, danno quale importo, centinaia e centinaia di migliaia di euro, che non possono mai essere compensati, da semplici donazioni o dalla grande disponibilità di quegli esigui volontari…
Il sottoscritto resta convinto che la Procura di Catania, su questa vicenda non sia in errore… anche se comprendo come questi attacchi mirati, abbiano quale interesse, quello di mettere in cattiva luce e in grande difficoltà, quello stesso ufficio…
Ma in questo scontro “titanico”, c’è per fortuna chi… può permettersi d’esprimere valutazioni sull’operato di entrambe e l’idea fatta, non è ahimè identica: di una, non si può che parlarne bene, dell’altra, non ci si può esprimere, in quanto ancora oggi, si attendono delle risposte… 
Speriamo che almeno su questa vicenda, non si compia quanto già (per sopra) si è realizzato e cioè, di preferire quella prassi da noi ormai luogo comune: soffocare tutto!!!

"Incredibile"… tangenti anche a Siracusa??? Ma com'è possibile…???

Dalla denuncia presentata, sembra che siano 15 anni che vengono devolute mazzette ad alcuni funzionari del Comune…
E’ stato il Presidente della Coop STES ad annunciarne la notizia, dichiarando che provvederà a presentare carte e fatti incontrovertibili…
Certo, immagino che in questi anni di documenti conservati ne avrà tantissimi e forse chissà l’avrà fatto per cautelarsi se stesso da eventuali controlli o immaginando possibili indagine da parte delle forze dell’ordine, situazione che – visto quanto sta accadendo ultimamente – è bene prevedere…
Ora, dopo tanti anni, Francesco Abruzzo, ha deciso di denunciare!!!
Stessa cosa ha fatto il Sindaco di Siracusa, sfiduciato dal suo partito, che ha denunciato infiltrazioni di soggetti, che hanno legami con la criminalità organizzata…
Vedremo quindi cosa accadrà, in particolare dopo che la commissione antimafia dell’ARS, avrà esaminato quelle denunce…
Certo quanto ha dichiarato dal Presidente Abruzzo rappresenta – visto l’ampio periodo trascorso – qualcosa di assolutamente grave…
In particolare quando riporta: per mantenere i dipendenti, le loro famiglie e i loro figli sono stato costretto per 15 anni a pagare STIPENDI... CONTRIBUTI e TANGENTI, attingendo all’imposta IVA che avrei dovuto viceversa… pagare allo Stato!!!
Precisa inoltre che, non solo ha dovuto pagare tangenti, ristrutturare appartamenti e soprattutto omaggiare… ma gli è stato imposto anche l’assunzione di parenti e familiari da parte di quei soggetti corruttori!!!
Se quanto dichiarato corrisponda al vero… si comprendi il motivo per il quale da noi… nulla deve cambiare, perché va bene così!!!
Questo sistema difatti è perfetto e collaudato: produce benessere finanziario non tracciabile e soprattutto alimenta quel sistema corruttivo a cui sono tutti legati… e proprio come riportavo alcuni giorni fa “nessuna sa… nessuno deve sapere“!!!
Ovviamente dopo aver depositato l’esposto in Procura… la Coop è stata messa alla porta…
Funziona così da noi… non paghi o non puoi pagare ( per motivi vari…) ed allora sei fuori, io per esperienza personale… proprio nel siracusano ne so qualcosa… e doveva andare così!!!
Quando ci si scontra con quel sistema criminale (e non parlo di quello più educato e signorile “mafioso”) realizzato da quegli uomini/donne dipendenti dello Stato, che non fanno per nulla gli interessi della collettività… ma i propri, ecco, quando si è ricattati da quei soggetti (chiamarli “Signori” sarebbe eccessivo e inappropriato…) diventa per chiunque impossibile continuare ad operare…
D’altronde… è la differenza tra chi non ha mai lavorato onestamente, sudando quella propria retribuzione giornalmente e chi di contro, approfitta di questo sistema marcio, per ingrassarsi… occupando posizioni immeritate, in quanto facenti parte di quel mondo ripugnante dei cosiddetti “raccomandati”… 
Mi fanno schifo tutti… nessuno è escluso da quel contesto familiare, che vive da sempre, approfittando della debolezza di questo nostro sistema, della leggerezza delle sanzioni penali previste e soprattutto avendo la certezza di beneficiare dell’appoggio di parecchi come loro, che pur di non rimanere esclusi da quel legame (questo sì… ) “criminale”… si svendono personalmente partecipando a quelle corruzioni!!!
Che schifo… mi sento disgustato!!!
Ovviamente al Sig. F. Abruzzo, va tutta la mia piena solidarietà…

Sicilia: la "discesa" dei paladini della legalità!

Palermo… Catania, Siracusa… e via discorrendo, tutte città legate da un fattore comune: l’illegalità e il malaffare!!! 

Quando 8 anni fa decisi di ritornare nuovamente in Sicilia, non avrei mai immaginato di ritrovare quella stessa regione (dalla quale mi ero decisamente allontanato…) peggiore di come l’avevo lasciata!!!
E’ un vero schifo… 
Se dovessi elencare tutti i nomi che in questi anni sono stati indagati o ancor peggio hanno subito una condanna… credo che non basterebbe un rotolo lungo da piazza Duomo  a Tondo Gioeni…
Non sto parlando della criminalità organizzata o di quei nominativi che giornalmente riempiono i penitenziari….
Mi sto riferendo ai cosiddetti “colletti bianchi”… o meglio, ormai da tempo li ho definiti “grigi”…
Personaggi ben inseriti nel mondo istituzionale, imprenditoriale, amministrativo e soprattutto in quel sistema di promozione tanto acclarato della “legalità” che ormai s’è scoperto essere grande come il “passaggio” dell’ultima trilogia di Gleen Cooper…
Quei “Dannati”… non fanno parte di un altro mondo… ma di questo purtroppo e da qui ahimè non se ne vanno… anzi il giorno che finalmente (per anzianità) finiscono quei loro incarichi… immediatamente c’è subito chi li sostituisce in modo ancor più pessimo!!!
In tal senso potrei rifarmi a quel detto siciliano che dice: cu cancia a strata vecchia ppi la nova, sapi ‘nso cu lassa ma nun sapi ‘nso cu trova…
Difatti, in questi anni siamo passati, come si dice… “dalla padella alla brace” e coloro che maggiormente hanno deluso sono proprio quelli che in questi anni, avevamo sostituito i loro predecessori…
L’elenco dei nomi li conoscete già… ci sono tutti… Ministri, Segretari, Presidenti, Assessori, Funzionari, Dirigenti, Magistrati, Imprenditori… già tutti di tutti… nessuna categoria è esclusa…
In particolare i settori che dimostrano essere più a rischio sono la sanità, i rifiuti, gli appalti e l’energia…
Già, all’interno di queste realtà si muove un filone di corruzione incredibile… di attività illecite che trovano sostegno da quanti dovrebbero controllare ed invece partecipano direttamente a quel sistema corruttivo… o nei casi in cui si dimostra non esserci stata una partecipazione attiva… si scopre comunque che questi, non abbiano applicano in maniera tempestiva le norme previste sulla trasparenza degli atti amministrativi…
Si parla di ritardi… ma io credo che quanto accada in questa terra… sia fatto apposta affinché la corruzione possa “flemmaticamente” proseguire!!!
E quindi, se chi dovrebbe garantire la legalità… partecipa di fatto al malaffare, dove si pensa d’andare???
Li definivano “Simboli dell’antimafia”… si lo stiamo vedendo infatti quale fosse il loro unico obbiettivo: spartizione del potere…
Un posto di Presidente a te… un incarico di Dirigente a me… ah proposito non ti dimenticare del figlio di… e soprattutto ricordiamo di votare a quel consiglio il tizio… ecc… ecc….
Che schifo… già è una vera è propria indecenza subire inermi questi loro comportamenti… 
Mi viene il voltastomaco a pensare che siamo sottomessi a quattro abietti e per di più incapaci… 
Ma cosa ci si aspettava da chi non è mai stato capace di fare nulla di buono… che all’improvviso quella mancata dote (come per miracolo) si trasformasse in qualcosa di straordinario… che desse lampi d’intelligenza o di genio???
Non sono loro certo i soggetti (in particolare per noi siciliani) di cui andare fieri!!!
A differenza invece del nostro CATANESE  ( ricercatore al dipartimento di Nanofisica dell’Istituto Italiano di Tecnologia) LUCA LANZANO che è stato in questi giorni premiato per aver ottenuto un finanziamento dal Trideo (TRansforming IDEas in Oncological research award) di Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) e fondazione Cariplo, per condurre una ricerca biennale, mediante l’uso di tecniche all’avanguardia di microscopia ottica, volta a svelare i meccanismi alla base dell’insorgenza dei tumori.
Si è vero… siamo tutti siciliani, ma c’è chi opera per “curare” questa terra e chi predilige “infettarla”!!!
Un vero peccato che Luca non si sia dedicato alla sperimentazione di un anti-virus da poter inoculare a tutti questi nostri “appestati”, affinché forse “immunizzati”,  non abbiano più possibilità di perseverare in quella loro politica di distruzione e d’avvelenamento, in uno dei posti che da sempre è considerato… più belli del mondo!!!

Il vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello è indagato dalla procura di Potenza per associazione a delinquere!!!

Con qualche giorno di ritardo… (a volte ho l’impressione di essere precursore dei tempi) è giunta la notizia che il numero due di Confindustria (ed ex capo degli imprenditori siciliani) Ivan Lo Bello è stato indagato dai pm di Potenza di associazione a delinquere!!! 
La vicenda è quello dello stoccaggio del greggio…
L’accusa è collegata a Gianluca Gemelli (l’ormai noto compagno dell’ex ministra Federica Guidi) e al Presidente della Camera di Commercio di Siracusa (chissà perché ma non ne sono minimamente sorpreso…).

Il fidanzato dell’ex  ministro Guidi al telefono chiamava (nelle intercettazioni) il Presidente Lo Bello “Ivanuccio“… ho chiesto in agenzia per l’acquisto di quel terreno che mi dicevi tu…

Tra i denunciati vi è anche Paolo Quinto (capo della segreteria della senatrice Anna Finocchiaro) che però non risulta indagato!!!
Sembra, secondo l’accusa che i soggetti di cui sopra, si sarebbero interessati per compiere una lunga lista di abusi nei riguardi della pubblica amministrazione: abuso di ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente…
In particolare vi era l’assegnazione e l’aggiudicazione della concessione demaniale di un pontile presso il porto di Augusta… e dove inoltre, si puntava a realizzare un deposito costiero di prodotti petroliferi…. 
E’ attraverso una intercettazione che esce il nome di Lo Bello: ieri ho chiamato Ivan, perché ti ricordi che mi aveva detto quel terreno vicino alle banchine per fare serbatoi, ho trovato…
Inoltre il “gruppo” mirava alla realizzazione di impianti energetici in tutto il paese, nello specifico… al permesso di ricerca di risorse geotermiche per la sperimentazione di impianti pilota e ad altri progetti da far confluire in un accordo di programma tra il Mise e singole regioni…

Il resto lo trovate sul web… come per esempio:

http://livesicilia.it/2016/04/17/le-indagini-su-ivan-lo-bello-ha-perorato-la-nomina-di-cozzo_739389/ 
State certi che l’inchiesta non è minimamente conclusa, anzi a giorni presenterà nuovi ulteriori retroscena…

Certo, se ripenso alla sua presidenza… caratterizzata da slogan poderosi (per una terra in cui cedere al racket dell’estorsione è la regola…) che riportavano: “Chi paga il pizzo verrà espulso”, adesso, prendendo atto da quanto emerso… ho la conferma di ciò che vado da anni ripetendo… e cioè, che non esiste alcuna “rivoluzione culturale” e di come, la maggior parte di quei noti “paladini della legalità”, si stia sempre più dimostrando inadatta al compito a cui erano stati destinati, venendo meno di fatto, a quel ruolo che sicuramente andrebbe dato a chi ha saputo dimostrare nel corso della propria vita d’essere stato fuori da schemi preordinati… che attestano essere sempre più… fenomeni corruttivi e collusivi!!!

Una tantum in cambio di voti…

Siamo alle solite, potremo fare di tutti queste definizioni degli hastag…
#…corruzione, malaffare, dissolutezza, corruttela, favori, mala-politica, induzione, concussione, tangenti, promesse, voti, scambio, malcostume, giro di denaro, truffatori, illecito, abuso d’ufficio, raccomandazione, clientelismo,  corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio o in atti giudiziari, pubblico ufficiale, istigazione, peculato, funzionari, omissione, diffamazione, pizzo, appropriazione, indebita, frode, sottrazione, violazione, ecc…
Sono passate soltanto alcune ore… e già emerge una nuova notifica, questa volta, da parte della Procura di Siracusa…
Sono 19 i politici ed i dirigenti del Comune di Priolo Gargallo ad essere inquisiti!!!
Tra le accuse vi è quella relativa alla distrazione di fondi pubblici (tra cui, anche quelli predisposti alla riserva), destinandoli a sussidi straordinari, a mo’ di  “una tantum’ in cambio di voti… e sembra trattasi di parecchie centinaia di migliaia di euro…
I provvedimenti del procuratore Giordano, hanno riguardato il sindaco di Priolo Gargallo (A.Rizza) ed il presidente del Consiglio comunale (B. Scarinci).
A questi sopra, vi sono anche, dirigenti, ex assessori, imprenditori, consulenti e dipendenti vari…
I reati contestati, a vario titolo, sono concussione, voto di scambio e concussione elettorale, con riferimento alle Regionali 2012 ed alle amministrative 2013, inoltre abuso d’ufficio, falso e truffa aggravata….
A notificare i provvedimenti è stato il Commissariato di Priolo Gargallo, in collaborazione con la Squadra Mobile e Digos della Questura di Siracusa.
L’indagine era partita nel 2012… dopo una presunta concussione nei confronti di un funzionario del Consorzio Universitario (Megara Ibleo) e successivamente gli investigatori avevano scoperto altri illeciti nella gestione degli appalti…
Dai riscontri investigativi è emerso inoltre, anche il reato di truffa aggravata, in occasione del Carnevale 2013, difatti, in quella circostanza, secondo la Procura di Siracusa, le massime cariche politiche e dirigenziali, avevano indotto la Giunta municipale in errore, facendo lievitare i costi degli organizzatori attraverso fatture gonfiate per circa 20.000 euro…
Uno dei tanti sistemi collaudati di scambio, elargizioni di contributi sociali in cambio di promesse d’assunzioni e di voti…
Come si dice… tu dai una cosa a me… che io do una cosa a te!!!
Dopotutto (osservando quanto accade ovunque… quotidianamente…) avranno pensato… cosa ci sarà di male… lo fanno tutti…