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Non è la mafia che ci definisce, ma quello che tolleriamo in silenzio!


In questi giorni percorro di mattina una strada di campagna e mentre il sole inizia a salire lentamente dall’orizzonte, mi sono chiesto se sia proprio la bellezza a renderci più fragili o se, al contrario, sia la consapevolezza di possedere qualcosa di raro da farci dimenticare che la cura, più del possesso, è ciò che conta davvero.
La Sicilia difatti non ha bisogno di essere raccontata: basta guardarla per capire che ogni parola su di lei è già stata scritta, forse da Goethe, forse da un pescatore che, senza alcun bisogno di citare i classici, ci ricorda come il vento di scirocco ha portato con sé non solo la sabbia dell’Africa, ma anche il peso di quelle invasioni, già… di incontri mancati e di promesse mai mantenute.

Qui ogni pietra racconta di un impero caduto, ogni porto… una partenza che non è mai stata un vero addio, ogni tempio un’alleanza tra fede e potere, autorità e consenso.

Migliaia e migliaia di anni in cui qualcuno arriva, costruisce, comanda, poi se ne va… e lascia dietro di sé non solo monumenti, ma anche una consuetudine: quella di tramandare un’attesa, sì… aspettare sempre che giunga qualcuno da fuori per decidere del nostro destino!

E difatti lo stesso accade ai nostri giorni, eppure non è colpa degli invasori, di quelli che vengono e se ne vanno, no… se ci guardiamo intorno vediamo sempre lo stesso vuoto – non di risorse, non di talenti, non di volontà – ma di fiducia, già… fiducia nel fatto che fare la cosa giusta, senza chiedere niente in cambio, possa bastare.

Perché la verità, quella che si tende a non dire a voce alta, è che molti di noi – per come veniamo descritti nel mondo – non sono mafiosi, e neppure complici, ma purtroppo sono molti i miei conterranei a non sentirsi obbligati a contrastare chi lo è!

Non sempre per paura: spesso semplicemente perché non ne vale la pena. Si sa… bloccare un torto non dà vantaggi immediati, segnalare un appalto truccato non garantisce un posto di lavoro, anzi, tutto ciò mette in cattiva luce ed allontana da quel “sistema” in cui tutti sanno come funziona, ma nessuno lo ammette ad alta voce…

Ed è il motivo per cui sanno che, denunciare un abuso edilizio, non riporta indietro il paesaggio perduto, ma li rende scomodi, e così scelgono di abbassare lo sguardo. Si chiama “realismo”, si chiama “prudenza”; a volte si usa una parola che suona quasi nobile: omertà. Ma non è silenzio per proteggere qualcun altro: è silenzio per proteggere se stessi!

Ed è proprio lì, in quel gesto quotidiano — ripetuto decine di volte al giorno — che si annida quel che davvero mina questa terra: non la forza della mafia, ma la debolezza della sua opposizione! Un permesso firmato senza leggerlo. Un visto rilasciato senza controllare. Un appalto assegnato con la giustificazione più insidiosa: “tanto se non lo faccio io lo farà qualcun altro”.

Non serve essere un boss per alimentare questo sistema. Basta essere un professionista che chiude un occhio, un impiegato che fa una copia in più, un sindaco che sceglie di non accorgersi, oppure un cittadino che vota non per un programma, ma per un pacco alimentare distribuito la settimana prima.

Non stiamo parlando di personaggi da film: questi nuovi soggetti, non indossano doppiopetto, non parlano in codice e non hanno soprannomi. Sono i nostri vicini di casa, i nostri colleghi, ahimè… i nostri parenti: hanno figli che studiano in atenei privati, possiedono case dotate di ogni comfort, macchine lussuose e conti in banca (che appaiano) regolari…

Eppure, ogni volta che scelgono il tornaconto anziché ciò che è giusto, non commettono solo un illecito: insegnano qualcosa, sì… ai loro figli, ai loro collaboratori, a chi li osserva e cioè che il rispetto delle regole è un optional, che l’onestà è un difetto di forma, non di sostanza e soprattutto che il sistema non si cambia, si aggira e chi non lo aggira, è semplicemente fesso o quantomeno, meno furbo.

Allora ti domandi: dov’è finita quella Sicilia che si ribellava? Quella dei contadini che nel 1893 fondarono i Fasci, quella dei sindacalisti uccisi in piazza, quella dei magistrati che non esitarono un istante?

La verità è che non è scomparsa: è stata ridotta a monumento. Già… onorata in pubblico, archiviata in privato. Ed ecco che si intitola una strada a Falcone, una piazza a Borsellino, poi si affida la gestione di un bene confiscato di quella impresa che nessuno ha mai controllato, con procedure che, in alcuni casi, abbiamo visto, si sono rivelate persino più opache di quelle messe in pratica dagli stessi indagati.

Già… si celebra la memoria, ma non si pratica il coraggio!

Perché il punto non è se la mafia sia ancora potente, perché lo è… finché qualcuno la alimenta. Il punto è che noi, oggi, non siamo più costretti a subirla. Siamo liberi di scegliere. Eppure, dall’osservazione quotidiana dei comportamenti di molti miei conterranei, vedo una scelta precisa: non scegliere affatto.

Aspettare sempre che sia un altro ad agire, pensare che la corruzione sia un problema del “sistema”, come se il sistema non fossimo noi, come se non fosse fatto di scelte individuali, ripetute, quotidiane.

La Sicilia è bellissima, sì… lo è ancora, nonostante tutto. Ma nessuna bellezza regge a lungo se chi la abita smette di chiedersi cosa significhi curarla: non solo con le parole, non solo con la nostalgia, ma con atti concreti, ripetuti, noiosi, scomodi. Con la fatica di chi rifiuta un favore, con la pazienza di chi legge fino in fondo un progetto, con la dignità di chi, guardando dritto negli occhi, dice: No… non questa volta, e neppure la prossima.

Ecco, forse solo allora smetteremo di essere famosi per ciò che tolleriamo e torneremo a essere riconosciuti per ciò che costruiamo.

RESISTERE!


Talvolta le parole appaiono consumate, quasi svuotate del loro significato più profondo, eppure alcune conservano un potere antico, una risonanza che scuote l’anima. RESISTERE!
È questa la parola che scelgo, che abbiamo scelto, come un faro nell’oscurità di un presente spesso sconcertante.

Non è un titolo, ma è il battito del cuore di tutti coloro che avvertono un profondo malessere, un disagio viscerale verso uno stato di cose che non ci rappresenta più, e che anelano a un cambiamento non più rimandabile, un cambiamento definitivo.

Mi torna in mente l’immagine della mia pagina di Facebook – https://www.facebook.com/resistworld – e quella citazione attribuita a Malcolm X che sembra scavata nella pietra della nostra contemporaneità: «Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono».

Queste parole non sono un semplice monito, sono una lente di ingrandimento gettata sul meccanismo più subdolo dei nostri tempi, quello che ci porterebbe, quasi senza accorgercene, a sostenere per il carnefice mentre guardiamo con sospetto la vittima, un ribaltamento della realtà che intorpidisce le coscienze e spegne la volontà.

E proprio oggi, l’associazione LIBERA, a cui ho l’onore di appartenere, ci ricorda con parole chiare e dolorose perché quella vigilanza sia più cruciale che mai. Negli ultimi giorni si sono riaffacciate modalità criminali e barbare, atti vigliacchi concepiti per mettere a tacere chi della verità e dell’informazione libera ha fatto la propria bandiera. È un colpo che ci ferisce tutti, che ci riporta a pagine buie che credevamo di aver voltato, e invece no, ci siamo ancora in mezzo, e questo ci grida che non possiamo più permetterci di essere spettatori.

C’è un mondo che resiste, sì… un mondo fatto di persone comuni, di cittadini che, in silenzio o a gran voce, hanno compiuto la scelta più importante: hanno deciso da che parte stare. È il mondo di chi non si volta dall’altra parte quando passa l’ingiustizia, di chi crede nella verità anche quando è scomoda, di chi ha il coraggio di mettere in discussione il potere e di fare domande che bruciano. È fatto di chi difende i diritti di tutti, anche dei più invisibili, di chi non si rassegna ma costruisce alternative concrete, di chi si ostina a credere nel bene nonostante tutto, di chi agisce con la ferma determinazione di non lasciare indietro nessuno.

Ecco perché mi permetto in questo post di riportarvi la nota pubblicata in questi giorni dall’associazione LIBERA: Negli ultimi giorni si sono riaffacciate modalità criminali per mettere a tacere chi della verità e dell’informazione libera ha fatto il proprio lavoro. Un atto barbaro e vigliacco che ci riporta indietro nel tempo, ma che ci ricorda quanto sia ancora necessario prendere parte. E Resistere! C’è un mondo che resiste. Un mondo fatto di persone comuni, cittadine e cittadini che hanno scelto da che parte stare. È il mondo di chi non si volta dall’altra parte, di chi crede nella verità, di chi mette in discussione il potere, di chi fa domande scomode, di chi difende i diritti, di chi costruisce alternative, di chi si ostina, di chi non lascia indietro nessuno, di chi agisce, di chi non si rassegna alle ingiustizie. Noi la nostra scelta l’abbiamo fatta. Adesso tocca a te!

Sì… noi tutti, in LIBERA, quella scelta l’abbiamo fatta da tempo, piantando i nostri piedi sul terreno della legalità e della giustizia sociale. Ma una scelta, da sola, non basta. Deve diventare un coro, un movimento, un’onda che non si può più fermare. E allora consentitemi di rivolgervi una domanda, semplice e diretta, che bussa alla porta della vostra coscienza: e tu? La tua scelta qual è? Perché il tempo di sperare che qualcun altro sistemi le cose è finito, è scaduto. È giunto il momento, il tuo momento, di fare la tua parte. Il futuro non aspetta, e la storia ci guarda.

Tensioni in Procura a Catania: pm contesta la selezione per il posto antimafia.

C’è un po’ di tensione in Procura a Catania…

Un pm ha contestato la selezione per il posto antimafia. 

L’articolo riporta una controversia sulla nomina di un sostituto in Direzione distrettuale antimafia a Catania, che si è aggiunta a un clima teso all’interno della Procura. 

Il procuratore Carmelo Zuccaro ha presentato un interpello per coprire il posto, e tre sostituti hanno presentato domanda. Zuccaro ha assegnato il ruolo a Michela Maresca, citando la sua “pregevole esperienza”. 

Tuttavia, Rosaria Molè, una delle candidate escluse, ha contestato la scelta, sostenendo di avere più esperienza nel trattare procedimenti di criminalità organizzata. Ha anche sollevato il problema della tutela della gravidanza e della maternità. 

Zuccaro ha risposto alle obiezioni di Molè, sostenendo che la scelta si basava sulla laboriosità e sull’efficienza. 

La controversia viene vista come un altro “caso Catania” dopo la rivolta di altri procuratori aggiunti sulla nomina del vicario del procuratore. 

Difatti erano passati solo pochi giorni, ma come era avvenuto in precedenza con gli aggiunti Fonzo e Pulejo, un altro magistrato ora contesta la scelta del procuratore, inviando al Csm una nota di “osservazioni” che dovrà quindi occuparsi di un secondo filone fratricida all’interno della Procura di Catania. 

La pm tra l’altro nelle osservazioni contesta la violazione dei criteri fissati dal Csm. Inoltre rileva che la scelta del procuratore non fornisce una razionale e congrua motivazione dei requisiti. Rivendica anche una “maggiore anzianità di servizio” rispetto alla collega indicata e rileva come la disponibilità e lo spirito di sacrificio non sono stati presi in alcun modo in considerazione. Infine aggiunge che i fascicoli complessivamente da lei incamerati risultano pari al doppio rispetto a quelli della prescelta.

Ma da quegli uffici si risponde che: se non ci fosse stato un precedente alquanto recente – e cioè lo scontro sulla nomina del vicario del procuratore, finito al Csm – quest’altra vicenda sarebbe riconducibile a una fisiologica dinamica d’ufficio…

Ora si si spera che la questione possa essere risolta nel più breve tempo possibile…

REFERENDUM: Giustizia è stata fatta!!!

Volevano farlo passare come un cambiamento necessario per realizzare una giustizia “giusta” ed invece gli Italiani hanno deciso di opporsi a tutti i punti referendari scegliendo di non andare al voto o di votare NO a quei quesiti!!!

Hanno sprecato (nonostante la pandemia ancora in corso) per questi inutili cinque referendum ben 400 milioni di euro, di cui oltre 300 milioni a carico del del ministero dell’Interno mentre il resto è stato diviso tra il dicastero della Giustizia e quello dell’Economia.

D’altronde che caz… ci mettono loro, paghiamo tutto noi, somme che potevano essere stanziate per contrastare gli aumenti esorbitanti di energia dovuti alla guerra in corso…

Certo va ricordato come nella giornata di ieri, a prescindere dal referendum, vi fossero anche le elezioni amministrative per 978 Comuni e quindi i seggi sarebbero restati comunque aperti per ben 9 milioni di elettori, ma per il resto, per quanto necessario, si è sprecato – come solitamente avviene in questo nostro Paese – denaro pubblico!!!

Un flop… già sotto tutti i punti di vista, forse così finalmente qualcuno inizierà a comprendere che gli italiani non sono così sciocchi per come si credeva e la risposta si è avuta sul campo, in particolare sull’abolizione della legge Severino: il “NO” ha raggiunto quota 45% (nella città di Torino ha toccato quasi il 52%.), mentre il voto sui nuovi limiti alla carcerazione preventiva si è giunti al 43%.

Viceversa sugli argomenti che poco interessavano i cittadini, ma erano legati alla professionalità dei magistrati ecco che si è avuta una larga maggioranza dei sì: 75% di sì alla separazione delle funzioni dei magistrati; 73% sul diritto di voto agli avvocati nella valutazione dei magistrati e 73% per l’abolizione delle firme per le candidature al Csm.

Comunque in definitiva gli Italiani hanno scelto una giustizia “giusta“, lasciando tutto così com’è, in particolare quella “Legge Severino” che alcuni partiti hanno provato con questo referendum – senza minimamente riuscirci – a modificare:  una dimostrazione di come il Paese voglia lottare contro questa  diffusa corruzione e nell’imporre un’ampia garanzia di trasparenza a tutti i suoi organi politici rappresentativi (dalle Camere fino ai  Comuni più piccoli) ha deciso di boicottare il referendum o come il sottoscritto, recarsi al voto, ponendo un bel segno “NO” a quel quesito referendario “riprovevole”!!!

No grazie… scelgo io!!!

Questo è un periodo veramente grottesco, poiché in questi giorni passeggiando per Catania, mi ritrovo – ad ogni incontro – qualcuno che con la scusa di salutarmi, viene a chiedermi se ho già promesso a qualche candidato il mio voto…
A quella domanda “fastidiosissima”, rispondo –ma solo perché mi piace irriderli– con una risposta generica: NO!!! 
A quel punto, ecco partire quella sfacciata “richiesta”, sono come quei “Testimoni di Geova” che ad ogni costo tentano fermandoti, di convincerti che quella loro dottrina sia l’unica “giusta” e che grazie a loro, troverai il paradiso… 
Ed anche questi cosiddetti amici e/o conoscenti, si dimostrano essere proprio come quei seguaci, posti lì a promuovere quel loro “santino”, riconoscendo a quell’immagine, virtù quasi  sovrannaturali…
Ecco quindi che inizia il resoconto sulla bravura di quel candidato, sulla professionalità e preparazione, sulle doti di altruismo e generosità espresse nel corso degli anni, di quanto meritevole sia stato non solo con quel nostro conoscente, ma anche con i suoi familiari, avendo inoltre dimostrato, ogni qualvolta è stato chiamato, grande disponibile e gentilezza…
Quindi alla fine possiamo concludere che la preferenza elettorale, si racchiude in quella scelta individuale…
Non si tratta quindi di aver un pensiero ideologico, puntando sul partito che più di altri si avvicina a quella filosofia,  oppure il nostro giudizio tenta di valutare quel programma che si dimostra più concreto rispetto ad altri, no… nulla di ciò, si tratta di decidere su quale soggetto può essere posta la nostra fiducia, affinché egli saprà con quell’incarico, non tanto rappresentarci con quella necessaria responsabilità, bensì… si dimostrerà a nostra completa disposizione, tutte le volte in cui avremo bisogno…
Ovviamente, la risposta che concedo a tutti in questi giorni è: scusami ma il “NO” intendeva dire che non m’interessa…!!!
Inaspettatamente (per modo di dire…), vedo quelle loro facce sorprese, anzi frustate e certamente  deluse, è come se all’improvviso gli crollasse il mondo addosso…
Non sanno cosa rispondere… o meglio solitamente replicano in maniera contrariata: secondo me… ti stai sbagliando!!! 
Ovviamente, ciò che mi incuriosisce maggiormente –durante quella loro esposizione propagandistica– è che nessuno di loro evidenzia l’inutilità di quei soggetti, di quella banale esperienza svolta in precedenza o di quella sterile attività politica compiuta…
Sì, nessuno di loro parla di quelle situazioni fortemente negative, quale ad esempio i legami con la criminalità organizzata oppure quelle collusioni che l’hanno, direttamente o indirettamente, visti coinvolti quali indagati da parte della magistratura…
Niente di tutto ciò, non se ne parla e quando si ha il coraggio di far le notare quelle particolari circostanze, ecco che allora si viene criticati, contraddetti e via discorrendo… 
E dire che, valutare con obbiettività quei candidati, sarebbe fondamentale per la nostra decisione finale, poiché ci farebbe comprendere, quanto positivo o evanescente sia stato quel personaggio politico nei confronti della comunità… 
Purtroppo, ci si meraviglia del malessere che esiste tra chi svolge l’attività politica e noi elettori, ma ciò che nessuno tra loro vuole mai ammettere, è che in questi lunghi anni, sono state compiute parecchie situazioni gravi, che hanno deformato quello strumento della politica, per propri interessi personali… 
Sono questi difatti i motivi che hanno indotto gli elettori a non riconoscersi più in quei soggetti politici, mettendo altresì in dubbio le capacità di quest’ultimi a saper interpretare tutte le loro esigenze…
Basti osservare quanto sta accadendo in “Catalogna”, dove i cittadini, stanchi di quella politica “centrale” del governo di Madrid, stanno scendendo in piazza, senza alcuna paura di doversi scontrare con le forze dell’ordine poste a comando in quella regione…
Anche da noi c’è bisogno di una riforma della politica e di quel sistema clientelare delle caste, che ha permesso ad alcune famiglie, di trasmettere a piu generazioni, quella propria condizione privilegiata, a scapito ovviamente della maggioranza, che di fatto rappresenta con il proprio contributo, la vera produttività di questo paese… 
C’è quindi necessità di recuperare sino in fondo il senso di questa nostra politica e soprattutto il ruolo che i partiti politici hanno nell’attuale società, che si radica proprio nella loro funzione… che è quella di rappresentare principalmente l’esigenze della popolazione!!!
Se si vuol far ciò, bisogna quindi ripartire dallo stato di diritto, allontanando una volta e per tutte, questo modo spregevole di gestire la politica, per interessi egoistici e personali!!!

A seconda della scelta che farete, tra 48 giorni… potrebbe non cambiare nulla!!!

Mancano 48 giorni alle prossime elezioni regionali e finalmente si è giunti con il delineare i nominativi di quei candidati alla presidenza della Regione…

Direte… questa finalmente è una notizia positiva!!! 
Per quanto mi riguarda, non me ne frega nulla di conoscere quei nominativi!!!
Mi piacerebbe di contro comprendere, da parte di quei “meravigliosi” addetti ai lavori, in quali modi pensano d’intervenire per risolvere i problemi di questa regione…
Non sto qui ad elencarli… basta rileggersi qualche mio precedente post, dove ho già analizzato in maniera dettagliata, gran parte delle criticità di questa terra…   
Per cui ora, senza voler generalizzare, sarebbe interessante conoscere i provvedimenti che desiderano adottare… sempre se, sono in condizioni di poter predisporre un qualche minimo programma d’intervento…
Allego in tal senso una bozza di schema e mi piacerebbe ricevere da parte loro, una qualsiasi risposta sui provvedimenti da voler intraprendere…  
La mia sensazione, ma credo che sia quella della maggior parte dei siciliani (di cui una gran fetta rappresenta per l’appunto quel 40% di astensionisti…) si è convinta che la maggior parte di quei candidati, sia nelle condizioni di modificare questo “Status quo“!!!
Anzi, l’impressione data da essi, è che si preferisca non affrontarli quei temi caldi e difatti, se ne escono solitamente tutti con le solite frasi approntate:
– cosa possiamo farci noi dopo che per 50′ anni c’è stato questo un mal governo??? 
– come potete dimenticare i danni compiuti dalla Dc???
– dopo che avete eletto questi ultimi tre governi… ora chiedete a noi di risolvere immediatamente tutti i problemi??? 
non siamo mica Harry Potter… non abbiamo la bacchetta magica!!!
– ci vorrà tempo e sacrificio, da parte di tutti, in particolare dei cittadini, che dovranno rimboccarsi le maniche e dare come sempre, il meglio di loro… 
– i problemi si sa… ci sono, e sono di difficile soluzione, anche e soprattutto a causa della presenza di quella ben nota criminalità organizzata (questo frase l’aggiunge il sottoscritto… perché loro non la pronunceranno mai, in particolare – in questo periodo – sotto elezioni!!!). 
La verità è che hanno deciso tutto a tavolino… e dei nostri problemi, non interessa alcunché… 
Perché ciò che interessa loro è insediarsi in quelle poltrone, scambiarsi quei vari posti e ricercare per se gli opportuni incarichi!!!
Ecco il motivo per cui non parlano di provvedimenti, non annunciano proposte, nessuno di loro che cerca di differenziarsi predisponendo quantomeno una bozza di programma su cose da fare, qualcuno che finalmente s’ispiri ad una crescita economica e occupazionale, ma che soprattutto dia ai siciliani quella dignità perduta!!!
Il sottoscritto, ha molta difficoltà a credere che nei prossimi cinque anni ci sarà una svolta… 
Sarà perché non credo nelle capacità della nostra classe politica, d’altronde come trascurare che da noi tutto si mette in atto dopo l’approvazione di chi comanda… di chi decide chi deve andare avanti e chi no, chi merita d’esser favorito e chi dovrà soccombere, chi potrà godere dei vantaggi personali (assunzioni, incarichi e quant’altro… ) grazie a quei noti meccanismi clientelari e chi contrariamente, resterà sempre dinnanzi all’uscio…
Ecco, sono questi i motivi che spingono quanti andranno a votare a non volersi soffermare a comprendere se quel candidato sia preparato, onesto o quantomeno abbia dimostrato d’aver fatto qualcosa di concreto…
No, a nessuno di loro interessa ciò… loro votano perché qualcuno glielo ha consigliato… un parente, un amico, un conoscente, qualcuno a cui si è chiesto un favore… oppure perché si è venduti quel proprio voto, per un buono di spesa in qualche supermercato…
Ecco in quali modi vengono selezionati i nostri politici… e la conseguenza di quella scelta la vediamo tutti…
Già, immediatamente dopo le elezioni, con quei rappresentanti che improvvisamente spariranno dalla nostra vista (e soprattutto da quei cartelloni pubblicitari…), dimostrando – se qualcuno avesse ancora dei dubbi – di non essere assolutamente all’altezza di quell’incarico ricevuto…
Vedrete, il fallimento della nostra regione è dietro l’angolo… poiché la condizione socio-economica dei suoi poveri conterranei… diventerà a breve ancor più disastrosa!!!
Ah… scusate, come??? Pensate che a breve, grazie a queste prossime personalità istituzionali, la situazione nell’isola cambierà??? Perché…??? Perché questi si dimostreranno più capaci di quanti li hanno negli anni preceduti??? 
Su quanto sopra, vorrei rispondere proponendovi un dialogo (tra nonno e nipote…) descritto in un bellissimo libro di Nicolai Lilin, intitolato “Educazione siberiana”:
– E lo sai perché Dio ha dato all’uomo una vita più lunga di quella degli animali?
– No, non ci ho mai pensato…
– Perché gli animali vivono seguendo il loro istinto e non fanno sbagli…
L’uomo vive seguendo la ragione, quindi ha bisogno di una parte della vita per fare sbagli, un’altra per poterli capire, e una terza per cercare di vivere senza sbagliare!!!

Il peggior analfabeta… l'analfabeta politico!!!

Scriveva Bertolt Brecht: Il peggiore analfabeta è l’analfabeta politico. 
Egli non sente, non parla, né s’importa degli avvenimenti politici…
Egli non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina, dell’affitto, delle scarpe e delle medicine dipendono dalle decisioni politiche…
L’analfabeta politico è così somaro che si vanta e si gonfia il petto dicendo che odia la politica.
Non sa l’imbecille… che dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta, il bambino abbandonato, il delinquente, il peggiore di tutti i ladri, che è il politico imbroglione, il mafioso corrotto, il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali!!!
Per chi non lo sapesse… Bertolt Brecht, è stato un drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco, (scomparso a Berlino Est il 14 agosto 1956), posto nel 1923 nella lista nera di Hitler, fu costretto all’esilio nel 1933…
Nel corso della vita, se pur con toni misurati e austeri… ha sentito di dover allontanare da se, quella fiducia nell’umanità, conseguenza illusoria di speranza, che guarda ad un futuro, rappresentato da un mondo migliore…
Lo ammetto: io non ho speranza…
Il cieco parla di una via di uscita. 
Io ci vedo…
Quando tutti gli errori sono esauriti
l’ultimo compagno che ci sta di fronte
è il Nulla…
Le sue composizioni sono sempre accompagnate dal disagio sociale, dalla mancanza di equità, da quel manifestato dramma umano, fatto di povertà, miseria, degrado, espressione sincera per quanti soffrono e sono vittime di quel sistema…
I poveri, gli emarginati, la repressione del movimento operaio, fanno sì che egli trasformi quel suo semplice essere “intellettuale”, in un uomo impegnato nel sociale… che concentra nelle sue opere, una particolare attenzione ai problemi comuni della gente; concepire le rappresentazioni teatrali non come presentazione, ma come mezzo per cambiare il mondo!!!
Cerca di agire sulla coscienza morale e politica dello spettatore,  i suoi drammi teatrali diventano interazione, tra l’individuale ed il collettivo, tenta così con le sue rappresentazioni, non di sedurre lo spettatore, ma di costringerlo ad interrogarsi, su quanto avviene intorno a lui…
Comprendere quindi quanto ci circonda, per sviluppare tutte quelle proprie potenzialità, che ci permettono di superare definitivamente i preconcetti, che inducono noi a credere, a quelle scettiche convinzioni… che nulla potrà mai cambiare… 
Ecco… dobbiamo tutti cercare per una volta di fare la nostra parte… di migliorarla radicalmente questa nostra terra, ognuno attraverso quel suo piccolo contributo, senza farsi prendere da appiattimenti morale in cui si crede che se non ci si adatta con questo sistema… si corre il rischio di rimanerne schiacciati!!!
E’ giunto il tempo di cambiarlo questo paese… in particolare questa nostra regione… perché dopotutto (e per quanto si sforzano di farci credere), siamo ancora noi a possedere le chiavi del potere, il futuro e ancora nelle nostre mani… ed è l’unico futuro ancora possibile!!!    

Lista… Super Mario Bros

Ahhh… finalmente si gioca a carte scoperte, il nostro Presidente del Consiglio uscente Mario Monti, ha presentato il simbolo “magico” della lista con cui si presenterà alle nostre prossime elezioni politiche…
Ne siamo veramente felici, potrei aggiungere che non aspettavamo altro!!!
Scelta Civica con Monti per l’Italia…, ecco come si chiamerà la nuova lista, che raggruppa i “soliti noti “…, non riusciremo mai a cacciarli…, e dire che io speravo tanto nei MAYA o in qualche asteroide…, comunque in questa coalizione faranno parte l’UDC, il FLI ed una cerchia di cosiddetti esponenti della società civile…, come si dice i soliti amici degli amici…
Cambia la musica… ma i suonatori sono sempre gli stessi ed il vecchiume, alla faccia della giovinezza aumenta!!!
Poi, vedere quella frase “Scelta civica”, quasi a voler dare un indirizzo a coloro che li voteranno di civiltà, moralità, etica e via discorrendo…, principi che hanno dimostrato finora di non possedere…
Strano a dirsi, ma anche il nostro Papa, promuove l’operato del professore, anzi incontrandolo lo chiama già Presidente e come si dice, se prendi i voti dei cattolici hai già quasi vinto…
Per fortuna che l’essere cattolico… non è indice di semplicione, ma voler esprimere nella propria vita quei comportamenti morali, messi in evidenza da giusti insegnamenti di Cristo…
Ma come potranno poi mediare o negoziare, certi valori chiari e fondamentali con altri contrastanti, quali ad esempio quelli sui tempi come l’Aborto, le cellule staminali, il matrimonio tra omosessuali, le separazioni, la mancata partecipazione ai sacramenti, l’essere indagato e condannato per fatti e reati gravissimi, ecc… 

Ed allora ecco proporsi e pronto a ripartire per guidare ancora il nostro paese…, ( chissà mi chiedo se forse non era questa la catastrofe che annunciavano successivamente il 21 Dicembre 2012… ), ed allora ecco che ha raccolto in una agenda i punti fondamentali del suo programma…

Agenda Monti…, ingloba una serie di proposte e programmi, che dovrebbe continuare l’azione del governo, finora portata avanti, da Lui e dai suoi Ministri…ed allora mi chiedevo, ma perché questi meravigliosi 30 punti non sono stati “attenzionati” e messi in pratica maggiormente, durante il governo appena trascorso…
Comunque i fatti sono sotto i nostri occhi e certamente credere che qualcuno possa reincarnarsi e trasformarsi nel nuovo Mattei è una favola a cui abbiamo nostro malgrado già partecipato…
Prenda da parte mia…, questi suoi 30 comandamenti, ne faccia una bella cornice e la appenda in quel Suo studio ovattato…; potrà quindi, nell’eventualità dovesse essere riconfermato a Presidente del Consiglio, negli anni che avrà a disposizione, spuntare man mano, i punti che riuscirà realmente a portare a compimento!!!
Si accettano scommesse ed ai posteri l’ardua sentenza…     
1. L’Italia deve impegnarsi per la creazione di un’Europa più comunitaria, meno intergovernativa, più unita e non a più velocità.
2. Mercato europeo interno più integrato e dinamico, maggiore solidarietà finanziaria tra gli stati membri con condivisione del rischio.
3. L’Italia deve confermare il proprio impegno nel rispettare le regole di disciplina sulla finanza pubblica.
4. La politica estera deve continuare nella direzione segnata dal governo Monti, tesa non solo a Europa e Stati Uniti, ma anche agli altri paesi del Mediterraneo, valorizzando “la rete di italiani nel mondo”.
5. Il debito pubblico al 120 per cento del PIL (Prodotto interno lordo) non permette di creare nuovi debiti per poter crescere. La crescita si costruisce su finanze pubbliche sane.
6. Mantenere il pareggio di bilancio strutturale, ridurre il debito pubblico fino al 60 per cento del PIL dal 2015, dimissione e valorizzazione del patrimonio pubblico per ridurre debito.
7. I sacrifici fatti hanno portato a un avanzo primario che può portare alla riduzione del debito, e quindi a una riduzione delle tasse.
8. La prossima legislatura dovrà impegnarsi a ridurre il prelievo fiscale complessivo, partendo da lavoro e impresa. Saranno necessari meccanismi di misurazione della ricchezza più affidabili e oggettivi, senza causare fughe di capitali.
9. Con la “spending review” sono stati risparmiati 12 miliardi di euro, e se ne risparmieranno altri nel 2013 con l’entrata in vigore di altre misure. Serve un approccio sistematico e continuativo per ridurre gli sprechi e la spesa corrente, tagliando il superfluo. La “spending review” deve diventare strumento ordinario, e non più straordinario.
10. Nei primi 100 giorni del governo occorrerà identificare le 100 procedure da eliminare o ridurre con priorità assoluta per snellire la pubblica amministrazione, per avere anche più trasparenza.
11. Rimuovere ostacoli per le liberalizzazioni nei beni e nei servizi, dare più concorrenza e vigilanza sulla stessa.
12. Incentivare gli investimenti delle imprese in ricerca e innovazione, con nuovi sistemi di finanziamento e di accesso al credito.
13. Serve un “Fondo per le ristrutturazioni industriali” che incentivi l’arrivo di capitali privati.
14. Intervenire sul commercio estero, semplificarne le regole per favorire le esportazioni delle aziende italiane.
15. Istruzione, università e ricerca sono fondamentali per il futuro economico e lavorativo dell’Italia: motivare gli insegnanti, nuovi modelli organizzativi nel segno dell’autonomia e della responsabilità. Premi economici per insegnanti e dirigenti meritevoli.
16. Mantenere gli impegni presi con l’approvazione dell’Agenda digitale, per la modernizzazione dei sistemi, della pubblica amministrazione e per creare nuove imprese.
17. Regole chiare e ragionevoli per incentivare l’economia verde, con sanzioni intransigenti per chi viola le norme sulla protezione dell’ambiente.
18. Dare migliore accesso al credito agrario specializzato, favorire l’export dei prodotti agricoli italiani e politiche coerenti per limitare il consumo di superficie agricola.
19. Valorizzare il patrimonio storico-artistico, creando anche intese con fondazioni di origine non bancaria e con nuovi accordi tra pubblico e privato, per avere più finanziamenti.
20. Mantenere e puntare sulle riforme del lavoro e delle pensioni fatte nell’ultimo anno di governo: “non si può fare marcia indietro”.
21. Rilanciare un piano di occupazione giovanile e incentivi a sostegno della formazione e dell’inserimento nel mercato del lavoro.
22. Detassazione selettiva dei redditi di lavoro femminile per favorire l’occupazione delle donne, e ridurre la differenza di genere in ambito lavorativo.
23. Rendere lo stato sociale (welfare) più razionale e aperto all’innovazione, tagliando sugli sprechi. In ambito sanitario lo si può fare puntando anche sul potenziamento dell’assistenza docimiliare e con misure per rendere più semplice e trasparente l’accesso alle prestazioni agevolate.
24. Favorire il mantenimento di una società aperta in cui tutte le posizioni siano contendibili e non acquisite per sempre. Merito e produttività devono essere gli elementi essenziali per la valutazione del lavoro, specialmente in ambito pubblico.
25. Riformare lo Stato, creando per esempio un federalismo responsabile e solidale “che non scada nel particolarismo e nel folclore”.
26. Riconciliare la politica con i cittadini partendo da una riduzione dei contributi pubblici, anche indiretti, ai partiti e ai gruppi parlamentari e dei rimborsi elettorali. Tracciabilità dei bilanci dei partiti.
27. Lotta costante all’evasione fiscale, identificando le grandi aree di illegalità.
28. Norme severe in tema di anticorruzione, antiriciclaggio e autoriciclaggio: bisogna rivedere la riduzione dei tempi di prescrizione per questi reati.
29. Serve una nuova e coerente disciplina del falso in bilancio, così come servono leggi chiare e coerenti sulla prevenzione del conflitto di interesse.
30. La lotta alla criminalità organizzata deve continuare senza esitazione, anche grazie a procedure di appalto più trasparenti e di sequestro dei beni più rapide ed efficaci. Il recente provvedimento sull’incandidabilità muove in questo senso.