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Sanremo: il premio della critica a Simone Cristicchi con "Quando sarai piccola", mentre a vincere il Festival è…

Che bel testo! 
Simone Cristicchi ha una capacità straordinaria di toccare le corde più profonde dell’anima con parole semplici ma cariche di significato. 
La sua canzone, dedicata alle madre e alla sua malattia, è un inno all’amore, alla cura e alla memoria, temi universali che risuonano in chiunque abbia vissuto o stia vivendo un’esperienza simile. 
La delicatezza con cui affronta il tema del tempo che passa, della memoria che sfuma e dell’amore che resiste è davvero commovente.
Ora, passando ai possibili finalisti di Sanremo 2025, è interessante notare come il sottoscritto abbia analizzato ogni artista con un occhio critico, ma rispettoso, ed alla fine dopo non poche riflessioni, ho pensato che gli artisti che seguono potrebbero far parte dei vicitori:
Simone Cristicchi: La sua canzone è bellissima ma potrebbe non vincere. Spesso a Sanremo non è solo la qualità della canzone a determinare la vittoria, ma anche l’interpretazione, il carisma dell’artista e il momento giusto. Se cantata da un interprete più “tradizionalmente” potente come Ranieri o Jovanotti, avrebbe forse avuto un impatto diverso, ma Cristicchi ha il merito di essere autentico e sincero, e questo è un valore aggiunto.
Giorgia: Lei è una forza della natura, una delle voci più potenti e riconoscibili della musica italiana. Forse la canzone è un po’ troppo ripetitiva ed assomiglia – forse mi sbaglio – ad una nota canzone del grande Lucio Dalla; questo potrebbe rappresentare un limite, ma la sua classe e il suo carisma dovrebbero comunque portarla lontano. Arisa sarebbe stata un’ottima rivale, ma purtroppo non è in gara quest’anno…
Achille Lauro: Finalmente ha colto bene il suo percorso di crescita artistica. Dopo anni di provocazioni e sperimentazioni, sembra aver trovato un equilibrio, tra stile e sostanza. La sua eleganza e la maturità artistica potrebbero finalmente premiarlo, anche se il testo, avrebbe avuto bisogno di un ritocco in più.
Fedez: Il suo seguito tra i giovani è indiscutibile, e il televoto potrebbe favorirlo. Tuttavia, di presenza la canzone perde qualcosa, mentre viceversa ascoltata su “youtube” migliora molto, forse anche grazie all’uso di autotune e di alcuni effetti speciali che dal vivo non si percepiscono; ciò purtroppo limita e quindi distoglie l’attenzione dalle belle parole della canzone. Fedez ha il potenziale per vincere, ma deve convincere anche il pubblico più tradizionale.
Lucio Corsi: La sua canzone tocca un tema importante e delicato, e il coraggio di affrontarlo con sincerità è ammirevole. 
Permettetemi di aprire una parentesi: la canzone e le parole sono toccanti e affrontano un grave problema tra i giovani; riprendono il comportamento meschino compiuto da taluni soggetti che si ritengono dei “leader” solo perché un gruppo di menomati, uniti sotto il nome di “branco”, si fanno forti quando sono insieme, viceversa, presi ciascuno da soli, si dimostrano dei codardi, evidenziando gravi problemi familiari e soprattutto personali.
Difatti, è solo attraverso la prevaricazione nei confronti dei propri coetanei o di soggetti fragili, che questi  riescono a manifestare tutta la loro violenza fisica e verbale, che sappiamo bene viene caratterizzata con abituali molestie e aggressività di tipo minaccioso.
Corsi in questa sua canzone ha il coraggio di metterci la faccia e soprattutto la propria debolezza, senza nasconderla, esprimendo anche quel desiderio represso di “esser un duro“. La musica è leggera e segue senza pretese una perfetta linearità, proseguendo: come un gioco da ragazzi…
Vincere… non credo sarà facile, ma potrebbe essere certamente una sorpresa inaspettata e direi anche meritata!!!
Comunque, anche se potrebbe non vincere, il suo messaggio lascia un segno profondo, e questo è già una vittoria in sé.
In definitiva, Sanremo è sempre una sorpresa, e spesso la canzone che vince non è necessariamente la più bella, ma quella che riesce a catturare l’attenzione del pubblico e della giuria in quel preciso momento. Chissà, forse quest’anno ci potrebbe anche essere una sorpresa inaspettata…
E allora, nel riportare di seguito le bellissime parole del testo della poesia di Cristicchi, penso che alla fine uno degli artisti citati sopra potrebbe essere il nome del vincitore del Festival di Sanremo 2025.

Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei,

ti starò vicino come non ho fatto mai.

Rallenteremo il passo se camminerò veloce,

parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce.

Giocheremo a ricordare quanti figli hai,

che sei nata il 20 marzo del ’46.

Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito

ti dirò di mio padre ovvero tuo marito.

Ti insegnerò a stare in piedi da sola, a ritrovare la strada di casa.

Ti ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai.

Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,

per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato

e sorridere del tempo che non sembra mai passato.

Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sono

a capire che tuo figlio è diventato un uomo.

Quando ti prenderò in braccio

e sembrerai leggera come una bambina sopra un’altalena.

Preparerò da mangiare per cena, io che so fare il caffè a malapena.

Ti ripeterò il tuo nome mille volte fino a quando lo ricorderai.

Rip. ritornello

per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato.

E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.

Ci sono cose che non puoi cancellare,

ci sono abbracci che non devi sprecare.

Ci sono sguardi pieni di silenzio

che non sai descrivere con le parole.

C’è quella rabbia di vederti cambiare

e la fatica di doverlo accettare.

Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria

che non so dimenticare.

Rip. ritornello

per restituirti tutta questa vita che mi hai dato

e sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.

Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte

che non avrai paura nemmeno della morte

Tu mi darai la tua mano,

io un bacio sulla fronte

Adesso è tardi, fai la brava

buonanotte.

"Iddu, l'ultimo padrino"!!!

A meno di un anno dalla sua morte (25 Settembre) ecco che esce un film con interprete Elio Germano nel ruolo di Mattia Messina Denaro.

Il cast è costituito anche da Toni Servillo, nel ruolo di Catello, l’uomo che lo avrebbe cresciuto, un ex politico che uscito di prigione per mafia cerca di recuperare il tempo perduto, collaborando coi i servizi segreti per catturare l’ultimo grande latitante…

Il film diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza si intitola “Iddu – L’ultimo padrino” e verrà tra qualche giorno presentato in Concorso a Venezia alla 81ª Mostra Internazionale del Cinema.

Il racconto inizia quando i servizi segreti chiedono a Catello aiuto per catturare il suo figlioccio Matteo Messina Denaro, ultimo grande latitante di mafia in circolazione e da lì inizia un racconto fantasioso che secondo il sottoscritto poco o nulla abbia con la realtà dei fatti…

Difatti, quel boss – per come stanno evidenziando le investigazioni delle forze dell’ordine – in questi anni ha potuto godere della massima libertà, sia attraverso una serie di soggetti che si sono offerti di prestargli la propria identità, ma non solo, egli ha avuto la protezioni da parte di uomini politici e istituzionali, che hanno garantito trent’anni di latitanza…

Infatti tutti ne parlavano, ma nessuno aveva intenzione di arrestarlo, per ovvie ragioni in quanto ago della bilancia di molte trattative, ma soprattutto garante di una pax territoriale e di quello scambio di voto richiesto da molti suoi amici politici… 

Sappiamo tutti che per Messina Denaro era giunta ormai la fine, i suoi medici gli avevano concesso meno di un anno ed egli – nelle condizioni di latitante – non avrebbe potuto mettere a posto e quindi ordinare quanto doveva in maniera celere compiere, in particolare recuperare quel rapporto con la figlia, certamente sua unica erede… 

Certo a pagarne le spese sono stati tutti coloro che si sono prestati in questi anni ad assecondarlo e da quanto stiamo leggendo la lista è molto lunga, ma ormai il suo tempo era giunto e qualcuno – già… proprio da quell’associazione criminale – in procinto delle nuove elezioni nazionali, ha deciso di venderlo per compiacere qualcuno appartenente a quella coalizione, affinché si evidenziasse a tutti noi cittadini che questo nuovo governo fosse diverso dai precedenti e la cattura del boss latitante da trent’anni ne era l’esempio…

Ci si dimentica che in quei lunghi trent’anni non è stata la “Sinistra” o il “M5Stelle” al governo, ma bensì proprio un partito il cui fondatore è stato condannato nel 2014 a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa (difatti… ne ha scontati 4 in carcere e uno ai domiciliari) essendo stato riconosciuto mediatore tra “Cosa Nostra e Silvio Berlusconi”!!!

Ma si sa… nei film si preferisce raccontare storie fantastiche invece che rappresentare in maniera coerente quanto realmente accaduto e allora accogliamo questa ulteriore pellicola cinematografica su quei padrino di “cosa nostra” come l’ennesima opera di fantasia…

Ma d’altronde si sa… tutto ciò che viene quotidianamente rappresentato in questo Paese non è altro che qualcosa d’immaginario e aggiungerei anche di utopistico, ma ai miei connazionali – ahimè – va bene così!!! 

Vuoi saltare la lista d'attesa??? Basta pagare!!! Non ci resta che auspicare nella "maledizione di Pompei"!!!

I pazienti affetti da gravi patologie versavano mediamente 100/150 euro, viceversa gli stessi esami erano gratis per familiari e amici…

Ho ascoltato in tv stamani la notizia che la Polizia di Stato del commissariato di Trani ha eseguito un’ordinanza cautelare emessa su richiesta della locale procura dal gip del Tribunale di Trani nei confronti di un dirigente medico e di una infermiera impiegati presso la struttura ospedaliera PTA di Trani, per i reati di concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Dalle attività di investigazione e soprattutto dalle intercettazioni ambientali e telefoniche, è emerso il modus operandi di quei soggetti, i quali avevano ideato un metodo consolidato per ottenere lauti compensi. 

Gli stessi difatti erano riusciti a creare un sistema parallelo a quel meccanismo di prenotazione e di attesa, gestendo così in modo che potremmo definire “privatistico”, quel servizio stesso di pubblica utilità…

Certo, pensando a tutti quei soggetti che per ragioni di salute hanno necessità di effettuare controlli medici e che per questi debbono non solo attendere vergognose lungaggini, ma altresì pagare (a nero…) per un servizio che dovrebbe essere garantito, è tutto che dire…  

Nello scrivere ora questo articolo, ho pensato per un istante ad una vicenda di questi giorni, accaduta a Pompei; mi riferisco alla riconsegna di alcune pietre trafugate da quel sito archeologico che secondo la leggendaria “maledizione” colpisce in salute chi sottrae i reperti dagli scavi…

Sembra infatti che siano tantissimi coloro che nei secoli siano ritornati sui propri passi ed allora riflettendo mi chiedevo perché quella stessa maledizione non colpisca ora coloro che – per quel vile denaro – se ne approfittano stando all’interno di quelle strutture sanitarie nei confronti di quei poveri malati…   

Peraltro il modus operandi utilizzato è simile a quello utilizzato da turisti, sempre di rubare si tratta, anzi questo è ancora più ignobile perché approfitta di chi ha bisogno, di quanto affetti da patologie gravi che per l’appunto necessitavano di cure con una certa solerzia; mi riferisco ad esami diagnostici tipo Tac, risonanze magnetiche e anche radiografie…

Poi ci si meraviglia di quanto tutti noi sappiamo, già… nessuno fa nulla, nessuno denuncia, ma anzi tutti subiscono, proprio per evitare che un giorno anch’essi possano aver bisogno nel superare quelle liste d’attesa e difatti ditemi, quanti oggi pur di non attendere mesi e mesi per una operazione –indispensabile per tentare di risolvere un grave problema di salute, sapendo quindi che se questo non verrà effettuato in tempi celeri il rischio è quello di vedersi morire – preferiscono pagare conti salatissimi e ricevere così quell’assistenza immediata???

Eppure fanno finta tutti di non sapere ed allora osservando quanto accade quotidianamente, non posso che concludere: dove le Istituzioni e i controlli mancano, ben venga su quei soggetti la “Maledizione di Pompei”!!

  

Baiardo: “Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire”!!! Ultima parte

Matteo Messina Denaro??? 

A tutto pensava tranne che a farsi catturare!!!

Già… perché non va dimenticato come egli si sentisse tranquillo…

Chi lo ha conosciuto d’altronde ha dichiarato in questi giorni quanto fosse sereno, cordiale, scherzoso, ed ancora, era libero di frequentava altre persone, aveva anche rapporti – se pur sotto falso nome – con alcune donne, viveva d’altro canto una vita agiata e certamente non si preoccupava di nascondersi, d’altronde chi lo cercava… nessuno, quantomeno in quel territorio…

Si è scoperto ora che si recava in compagnia di una signora a pranzo a Mondello, andava in auto come nulla fosse, anche se ogni tanto qualcosa di quella sua città gli dava fastidio e lo faceva fortemente inc…!!!

Sì… quella stessa “piaga” che tanto ha diffamato la Sicilia e ci ha fatto conoscere negativamente al mondo intero, in particolare proprio la città di Palermo: il “traffico” (come dichiarava l’avvocato di Jonny Stecchino), così tentacolare, vorticoso… che c’impedisce di vivere e ci fa nemici, famiglie contro famiglie!!!

E quindi ditemi, perché finire in cella, in particolare sapendo (o non avendo certezza…)  di quanti altri anni gli restavano da vivere???

Di una cosa siamo certa: non voleva morire, altrimenti non si sarebbe curato o viceversa si sarebbe tolto la vita ancor prima di farsi arrestare, ma la dimostrazione di quanto sta emergendo in queste ore è che egli viceversa amasse la vita e nulla lo avrebbe persuaso a non godersela…

Egli peraltro si sentiva ancora l’unico boss, certamente in virtù dei documenti (prelevati velocemente in quei tre giorni dì “assenza delle Istituzioni” da quella cassaforte nella residenza dell’ex padrino Riina) che conserva da qualche parte gelosamente, sì… forse anche in qualche “caveau” di banca!!!

Sono difatti quei documenti a tenerlo ancora in vita, documenti compromettenti e ricattatori, chissà se tra quelle carte vi è conservata l’agenda rossa di Paolo Borsellino oppure il famoso “papello” scritto a mano sulla trattativa Stato-mafia, sono certo comunque che in altri fogli vi saranno riportati i nomi e cognomi di quanti hanno collaborato con quell’associazione criminale, la stessa che ha commesso quei numerosi omicidi e come dimenticare le stragi eccellenti, in otre 40 anni di vita del Paese…

Quanto fatto è servito esclusivamente a modificare il corso della nostra democrazia e soprattutto per agevolare una parte della politica a scapito di un’altra, con l’intenzione di favorire l’ascesa di taluni soggetti, gli stessi che – se solo potessimo leggere quelle carte – scopriremmo essere stati i mandanti!!!

Domande a cui tutti noi vorremmo delle risposte, ma queste ahimè forse non le avremmo mai, anche per non mettere in crisi questa nostra tenue democrazia!!!

Ed allora ritengo che solo in un caso quel boss avrebbe acconsentito di farsi arrestare: sì… se qualcuno l’avesse minacciato (non tanto per la sua persona…), ma a chi sta a lui più caro… 

Mi consola sapere che anche il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia (parlando in questi giorni ai ragazzi del Liceo Gonzaga nel capoluogo siciliano) la pensa come me: Matteo Messina Denaro??? A tutto pensava tranne che a farsi catturare!!!

Quindi, quando il Baiardo ha mandato in Tv quel messaggio, questo serviva a far comprendere al boss che il suo tempo era giunto alla fine, gli veniva imposto di fare un passo indietro, di contro, gli veniva concesso di uscire dalla scena in maniera “rispettabile”, un arresto da vero boss compiuto dalle forze dell’ordine in modo formalmente decoroso, già… quasi elegante, senza apporgli neppure le manette (una circostanza questa quantomeno discutibile), ma soprattutto dando ad egli la garanzia di come lo Stato, l’avrebbe curato nei migliore dei modi… 

Ah dimenticavo, l’importante affinché egli sopravviva, è che non collabori o ancor peggio, che pensi solo per un istante di consegnare quei documenti in suo possesso alla magistratura: sono certo che se ciò dovesse soltanto annunciarsi… quella sua la malattia – improvvisamente – potrebbe aggravarsi!!!

Perché ci meravigliamo se tutto funziona così: "Do ut des"!!!

La definizione va ricercata nel diritto romano..
In italiano può essere tradotta in senso letterale con “do affinché tu dia” e può intendersi come il cedere qualcosa in cambio di qualcos’altro…

Certo, ultimamente questi scambi hanno superato i limiti del lecito, per indirizzare quel concetto verso ciò che produce maggior profitto e quindi cioè che risulta certamente illecito…
La cosa peggiore è che tutti sanno… ma fanno finta di non sapere!!! 
Ma… ciò che non riesco a comprendere, è il comportamento manifestato dalla maggior parte di molti miei conterranei, che dopo aver ascoltato, quanto avviene ogni giorno, mi riferisco a quelle abituali inchieste giudiziarie, non s’indignano minimamente, ed anzi contrariamente, proseguono come se nulla fosse, partecipando quando chiamati, a favorire quelle azioni corruttive e anche criminali…
Serve a poco veder crescere il numero degli imputati o assistere agli arresti di quei loro colleghi ora trasferiti in custodia cautelare… d’altronde loro dormono sereni, perché essi, non hanno mai accettato mazzette e quindi – come si dice – ciascuno paga per quanto si è commesso!!!
Però, nell’esprimere quel pensiero, ci si dimentica che durante la propria professione – pur avendo dimostrato di non essere mai scesi a patti con comportamenti corruttivi – non si è avuto il coraggio di andare oltre… e cioè, si ci è limitati a compiere quanto era naturale fare, dimenticando nel contempo di denunciare quel corruttore… 
Quest’ultimo, potrà proseguire quell’opera di persuasione corruttiva, rivolgendo ora le proprie attenzioni, verso altri colleghi, pubblici ufficiali, che con la promessa di denaro e di altre utilità, compierà quei necessari atti richiesti, che si sa essere contrari all’esercizio di quel ufficio…  
Ma, volendo riesaminare i comportamenti di quei soggetti, che hanno saputo dimostrare di resistere a quelle azioni corruttive, ciò di cui però dimostrano successivamente di scarseggiare è costituito dal mancato processo di crescita culturale… 
Serve a poco difatti non prendersi la mazzetta, quando successivamente si è lì a richiedere favori personali, come far assumere un familiare, dare una mano alla carriera dei figli, e via discorrendo…
Ecco perché oggi il nostro paese è malato di corruzione… perché sia i nostri politici, ma anche i nostri imprenditori, sanno benissimo che nulla si ottiene in cambio di nulla e che per creare consenso, bisogna concedere favori…
Quanto sopra, dimostrano di saperlo ancor di più una parte degli elettori, che votano spesso proprio per quei soggetti collusi, per avere così in cambio, i favori richiesti…
E’ un intero sistema quindi a non funzionare… non importa chi viene arrestato, chi viene condannato, quali nomi cambieranno e se ne verranno di nuovi, il meccanismo resterà inalterato ed anzi non cambierà, perché lo si proteggerà a tutti i costi!!! 
D’altronde perché cambiarlo quando nessuno ci scorge più nulla di sbagliato o di anomalo??? 
Peraltro, sono pochi oggi ad ammettere che “do ut des” rappresenti in sintesi la parola “corruzione”!!!
La maggior parte ddi essi direbbe che non c’è niente di male in quel concetto, anzi… nulla di cui indignarsi!!!
D’altronde, la corruzione – secondo a maggior parte delle persone – va perseguitata dalla giustizia e non dai cittadini, che non vedono in quelle palesate azioni dei comportamenti da condannare, in quanto profondamente distanti dal quella loro etica civile…
La cosa peggiore difatti per il sottoscritto, è dover osservare questi miei indifferenti conterranei, ascoltare quel loro cinismo per il quale tutto è comunque marcio e non esistono innocenti, perché in un modo o nell’altro… tutti sono colpevoli, ed allora cosa importa se uno in più ruba, cosa può cambiare???
Si racconta che nel formulare giudizi, gli antichi Re erano perfetti, perché facevano dei principi morali il punto di partenza di tutti i loro impegni e la radice di ogni cosa che era utile. Questo principio, però, è qualcosa che le persone oggi di intelletto mediocre non afferrano e non afferrandolo, mancano di consapevolezza… e mancando di consapevolezza, inseguono esclusivamente il profitto!!! Ma mentre inseguono quel profitto, è assolutamente impossibile per loro essere certi di raggiungerlo…

Toto Riina ai domiciliari… forse perché non ha mai parlato??? Ma… meglio non rischiare… lasciamolo ai suoi silenzi!!!

Avete visto cosa è accaduto alcuni giorni fa in Calabria, quando si è saputo dell’arresto di uno dei cinque boss più ricercati del paese???
Scene incredibili, persone che si sono stretti in un abbraccio, molti sono accorsi per dare l’ultimo saluto al padrino, baciamani plateali senza curarsi della presenza delle forze dell’ordine o delle telecamere che riprendevano tutto…
Ora la notizia del giorno, sì… quella che vuole concedere i domiciliari al “Capo dei capi”, Totò Riina…
Sappiamo che ormai l’86 enne è da tempo malato ed ora, attraverso il suo avvocato, ha presentato un’istanza al tribunale di sorveglianza di Bologna in cui chiede la sospensione della pena o quantomeno gli arresti domiciliari…
Ora tutti a fare di questa notizia un clamore mediatico, ma la verità è che la Corte di Cassazione non ha mai detto che il boss, andasse scarcerato e neppure che le sue condizioni fossero incompatibili col carcere… ma si sa, da noi tutto serve a fare grandi “polveroni”, ma soprattutto ciò fa vendere la notizia, nei quotidiani e nel web…
Poi c’è chi ha voluto ispirarsi a valori ancor più nobili, parlando di dignità e di comportamenti (cristiani) di pietà e perdono…
Di contro c’è chi attacca il “mostro”, ricordando le stragi, i massacri, le persone sciolte nell’acido e ritiene giusto quindi… che egli sconti ogni giorno di quella la sua pena…
Vanno sommati gli uomini dello “stato deviato”, quelli che hanno paura, che pensano che prima o poi egli possa parlare, raccontando gli intrecci politici/mafiosi e imprenditoriali, che allora costituivano tutto un fascio…
Ed infine ci sono gli attuali uomini delle Istituzioni, quelli che credono nella forza delle leggi, che non hanno paura e lottano ogni giorno contro la mafia e i suoi uomini!!!
Per quest’ultimi, graziare il boss è di per se… un fatto insignificante; essi non hanno paura di liberarlo, d’altronde possono sempre andare a riprenderlo quando vogliono e sbatterlo nuovamente dentro una cella… malato o non malato!!!
Per loro è solo un fatto di pietà… quella che il boss non ha mai avuto nei confronti dei suoi nemici e a volte anche degli amici… 
E’ la vittoria morale dello Stato sulla mafia!!!  
Il sottoscritto di contro crede – proprio osservando quanto appena accaduto in Calabria – che la presenza sul territorio del boss, possa rappresentare una grave minaccia, non per la persona, ma per il  simbolo che egli, ancora rappresenta…
V’immaginate cosa accadrebbe a Corleone…???
Quanti saranno i cittadini che venendo a sapere della sua presenza, andranno immediatamente a salutarlo e gli altri, che ovviamente, se pur contrariati, saranno costretti ad andare in casa sua per porgere i loro omaggi e chissà forse… anche per baciargli la mano!!!
E coloro che mancheranno all’appello cosa accadrà??? 
Cosa potrebbe pensare oggi, chi quel potere lo detiene da anni e che ora, per una sua frase, potrebbe perderlo??? 
Provate a immaginare la scena, se da quella propria abitazione, egli decidesse di proclamare il suo nuovo legittimo successore… rendendo nullo quell’allora testamento ereditario, mai concesso… ma preso per forza maggiore!!!
Sappiamo d’altronde che il passaggio di consegne nei riguardi dell’ex amico Provenzano, non è stato mai ufficializzato, anzi, intercettato durante la sua detenzione, ha dichiarato: “A questo Binnu Provenzano chi è che gli dice di non fare niente? Qualcuno ci deve essere che glielo dice. La cosa… quindi tu collabori con questa gente… a fare il carabiniere pure… e non dici… a rispondergli giusto, regolarmente, e dirgli: perché devo fare questo? Qual è il motivo?”.
Immaginatevi cosa accadrebbe quindi in Sicilia… 
Una nuova faida, tra chi ora detiene quel ruolo ed i nuovi eletti: un vero e proprio atto di forza, che porterà, a secondo delle circostanze, all’eliminazione di molti affiliati, fintanto che ciascuno dei due gruppi, proverà a sostituirsi all’altro e ne prenderà definitivamente il sopravvento!!!
Tranquilli comunque, in questo momento nessuno ha interesse a far uscire il boss, anzi sono tutti d’accordo per tenerlo lì… messo a tacere per sempre e ridotto al completo silenzio!!! 

C'è un canzone, che più di tutte entusiasma gli Italiani??? Sapete qual è…??? "Mi vendo"!!!

Vi ricordate la canzone di Renato Zero del 1977 dall’album “Zerofobia“, rappresenta in modo esatto, quel collegamento tra passato e presente… ed in questo modo di metterli in comunicazione, credetemi, non nascondo soltanto una certa ironia, ma rappresento in se, quella vera e propria provocazione… 
Dopotutto di cosa si parla nella canzone… di vendere desideri e speranze “in confezione spray…” 
E difatti, è proprio ciò in cui oggi gli Italiani vanno inebriandosi, di quelle essenze di profumo che vanno sparendo con un colpo di vento…
Credono -attraverso quelle gocce- di potere camuffare quella propria esistenza “pestilenziale… ma loro, sono veri e propri portatori di quella malattia infettiva… che divora non solo i corpi, ma soprattutto l’animo umano, inducendolo a vendersi al migliore offerente, pur di poter beneficiare anch’essi, di quelle residue molliche, buttate lì, per terra… 
La fragranza a cui aspirano non esiste, ma seguiranno per sempre quell’attimo di vanità e d’ambiguità!!!
Sono come infelici e come tali resteranno… inutili personaggi alla ricerca di un’altra identità, ponendo se stessi in vendita a buon prezzo e senza mai dimostrare grinta o ribellione, privilegiano chi, possa renderli bari oppure re…  
La cosa peggiore è che sono talmente abituati a vivere in quel modo “leccando”, che hanno la presunzione di giudicare gli altri, quasi fossero anch’essi predisposti a vendersi…
Per fortuna c’è ancora chi sa dire di “NO“, aggiungerei sotto tutti i punti di vista, vedasi per esempio quell’ultimo nostro “appestato” referendum!!!
Ed allora… ripropongo quella loro preferita canzone, per un attimo – in quel loro mediocre operato – si ritroveranno congiunti ad essa…  
Faccio in fretta un altro inventario…… smonto la baracca e via!
Cambio zona itinerario, il mio indirizzo è la follia!
C’è un infelice, ovunque vai…, voglio allargare il giro dei clienti miei, io vendo desideri e speranze, in confezione spray!!!
Seguimi io sono la notte, il mistero, l’ambiguità…,
io creo gli “incontri”… io sono la sorte, quell’attimo di vanità……
Incredibile, se vuoi…… seguimi e non ti pentirai…
sono io la chiave dei tuoi problemi,
guarisco i tuoi mali, vedrai…
Mi vendo… la grinta che non hai, in cambio del tuo inferno, ti do due ali, sai…
Mi vendo, un’altra identità, ti do quello che il mondo… distratto non ti da!!!
Io mi vendo e già … a buon prezzo, si sa…
Ho smarrito, un giorno, il mio circo,
ma il circo vive senza di me!
Non è l’anima tua che io cerco, io sono solo più di te…
Nell’arco di una luna io, farò di te un baro oppure un re…, sono io la chiave dei tuoi problemi, guarisco i tuoi mali, vedrai…
Mi vendo, la grinta che non hai… in cambio del tuo inferno, ti do due ali, sai!
Si…… si… si… ti vendo, un’altra identità!
Ti do quello che il mondo, distratto non ti da…
Io mi vendo, e già…
a buon prezzo, si sa!

Seguimi!!!
Nella nostra cultura c’è poco orgoglio e molta superbia, poca dignità e molta apparenza, dove per apparire si è disposti perfino a svendersi e a servire!!!

Quanti amici hai su Facebook o Twitter???


Sembra che ci sia gente “malata”, che non avendo un cazzo da fare… trascorre la propria giornata, invitando amici sui social network, in particolare su Facebook/Twitter…
Sperano in tal maniera, d’aumentare in modo esponenziale il numero di persone –a loro modo– “conosciute”…

Si viaggia in media d’invitare circa 500 persone al giorno, per giungere a circa 15.000 in un mese…
Numeri fuori di testa… perché di tutti questi – chissà forse – se ne conosce davvero soltanto un centinaio…
Così facendo, si sentono famosi, importanti, credono di aver raggiunto il successo… ma la verità in fondo… è che non li conosce nessuno!!!
Sono degli emeriti sconosciuti, non scrivono nulla, condividono di solito quanto fatto da altri, postano quasi sempre post inutili… e quando non sanno cosa aggiungere… ci fanno un resoconto fotografico della giornata appena trascorsa…
Esiste comunque un calcolo matematico che descrive quanti amici può davvero – nel corso della propria vita – avere un essere umano e la risposta sembra si aggiri intorno ai 150…
È questo il Numero di Dunbar: ovvero,  rappresenta il limite cognitivo teorico che concerne il numero di persone con cui un individuo è in grado di mantenere relazioni sociali stabili, ossia relazioni nelle quali un individuo conosce non solo l’identità di ciascuna persona ma come queste, si relazionano con ognuna delle altre…
Il numero è stato introdotto dall’antropologo britannico Robin Dunbar, il quale ha individuato una correlazione tra le dimensioni dell’encefalo dei primati e quelle dei gruppi sociali degli stessi. 
In seguito, applicò la sua teoria usando le dimensioni medie dell’encefalo umano e, evincendolo dai risultati degli studi sui primati, giunse alla conclusione che gli esseri umani sono in grado di mantenere solo 150 relazioni sociali stabili.
Quindi, in definitiva, questa rappresenta la quantità massima di persone che possono far parte del nostro emisfero emotivo, superare tale limite rappresenterebbe solo ed esclusivamente una perdita di tempo…
Per cui, alla fine, chi sono tutte le restanti persone con cui condividiamo i nostri pensieri, le nostre azioni quotidiane, le nostre emozioni, i passatempi, gli amici, le vacanze, i familiari, ecc… fino a giungere ad informazioni che sarebbero di esclusivo carattere personale e privato???
Anche perché a molti sfugge che, un preciso “osservatore”, visionando quanto da Voi pubblicato, può giungere a realizzare un profilo della Vs. persona, dell’abitazione nella quale vivete, del tenore di vita…
Ed ancora, quale auto possedete, quali e quanti oggetti vi sono in casa… e non parlo soltanto della vostra, ma anche quella dei vostri amici, dalle foto è possibile capire quali regali avete ricevuti, quali gioielli vi sono stati regalato dal Vs. partner, ed ancora se vivete da soli o in compagnia, se avete bisogno di un conforto, se siete felici o tristi, dove lavorate e quale professione svolgete, se siete alla ricerca di una storia sentimentale importante… o se volete soltanto divertirvi…
Non tutti coloro che vi osservano sono persone perbene… molti e sono i tanti -in particolare se non fanno realmente parte dei Vs. amici- possono essere dei lestofanti, fino a nascondersi tra essi dei veri e propri criminali, psicopatici, pedofili, ladri e purtroppo come abbiamo sentito in questi anni…anche assassini…
Cosa fare quindi… per difendersi???
Innanzitutto proteggere la propria privacy… non accettare inviti da sconosciuti, eliminare quanti vi contattano “stranamente” dopo anni in cui vi eravate persi… semplici conoscenti di cui poco sapete e che adesso “euforici” vi contattano…, insomma, una massa di gente di cui non sapete nulla…
Ed ancora, cercare di non pubblicare mai l’interno delle vs. abitazioni, di avvisare i vs. figli – abituati ormai ai continui e diffusi selfie – di non fotografare oggetti o parte della abitazione stessa…
Se non vi volete trovare ad avere successivamente dei grossi fastidi, se soprattutto volete evitare di ritrovarvi in situazioni difficili da gestire o con situazioni o rapporti equivoci, che inevitabilmente portano con sé tutta una serie di spiacevoli conseguenze… ecco prima di accettare una amicizia… bisogna innanzitutto iniziare a fare pulizia tra i propri contatti…
Si è vero… questo gesto comporta chissà forse qualche sacrificio, non sarete più così numericamente importanti, non scalerete più le classifiche generali dei social network, ma chissà forse un giorno, così facendo… mi ringrazierete!!!