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È sorprendente leggere ogni giorno notizie su soggetti che non provano alcuna vergogna, per se o per i propri cari, pur sapendo di aver rubato!!!
Mi chiedo quindi, ma quale messaggio potrà mai passare nella testa di quei ragazzi, se non prendere a modello quel genitore e di conseguenza la propria famiglia?
Come ho scritto nel titolo di apertura, quanto compiuto in fin dei conti si riduce ad una mancanza di dignità!!!
Infiltrazioni nell’economia legale e nella pubblica amministrazione…
“Un quadro criminale quello presente in Emilia Romagna che conferma il consolidarsi della strategia di infiltrazione nell’economia legale e nei gangli della Pubblica Amministrazione da parte delle organizzazioni mafiose“: E’ quanto si legge sulla Relazione semestrale della DIA – Direzione Investigativa Antimafia – presentata dal Ministro dell’Interno e relativa ai fenomeni di criminalità organizzata di tipo mafioso…
Secondo la DIA, si confermerebbe la presenza di soggetti collegati alla criminalità organizzata calabrese e siciliana, difatti, la Corte di Cassazione ha confermato, rendendolo esecutivo, il decreto di confisca emesso a suo tempo dalla Corte di Appello di Bologna, ad alcune società per un patrimonio del valore di circa 10 milioni di euro, riconducibile a soggetti contigui a famiglia della mafia e della ‘ndrangheta, comprendente 9 imprese, di cui alcune di trasporti, turistiche, immobiliari, e attinenti a rapporti finanziari.
La confisca ha interessato beni situati nelle regione dell’Emilia, per reati di trasferimento fraudolento di valori ed operativi nel riciclaggio e nei settori illeciti delle truffe, ai danni di società di forniture, assicurativi, etc., utilizzando anche l’esercizio abusivo del credito e l’intestazione fittizia di beni.
Per sconfiggere la corruzione è necessario sconfiggere la cultura che la sostiene e ciò può essere realizzato non con sterili parole, ma con i fatti!!!
Certo… di una cosa nel corso degli anni mi sono convinto e cioè che la maggior parte dei miei connazionali sono di fatto corrotti, non certo più di altri presenti in altri luoghi sulla terra, ma sicuramente non sono di meno…
Già… è evidente in loro quella scarsa
cultura civica, aggravata inoltre dal quel peso culturale derivato dalla matrice cattolica, che contrappone alla messa in pratica dei reati, una serie di concetti distorti che vanno dal condono al perdono..
Cosa aggiungere… da tempo ormai non credo – per come in molti dalle Istituzioni vorrebbero farci credere – al mito in cui la maggior parte della società civile sia onesta, no… il marcio non si trova per come vorrebbero farci credere soltanto nella politica, in quelle logge affaristiche o dipende dalla diffusa criminalità organizzata, no… è proprio la società civile ad evidenziare con i propri comportamenti la propria disonestà, perché questo in fondo: è un paese di corrotti!!!
combatte soltanto con un altro sistema, di
cui la società civile seppur in minoranza, è parte!!!
Certo, la lotta alla corruzione è una funzione complessa e presenta tante incognite e variabili, lo dimostra il fatto che tutto ciò che è stato compiuto fino ad oggi non sia servito a nulla o quantomeno non abbia funzionato!!!
D’altronde vorrei ricordare come proprio quest’ultimo, quando fatt emergere dalle forze di polizia, rappresenta solo una minima parte rispetto alla consistente parte che resta sommersa; si parla infatti di circa 60 miliardi, ma il suo recupero non deve essere inteso come semplice lotta all’evasione fiscale, bensì, come un rivalorizzazione del nostro Paese, in particolare delle amministrazioni pubbliche…
Già… come sempre ripeto, ciò che va avversato è il contesto sociale, perché esiste da tempo un diffuso pensiero confuso che evidenzia non solo una bassa sensibilità su questo gravissimo problema, ma manifesta una forte rassegnazione generale, in particolare nei giovani che ormai credono che in questo loro Paese non vi sia alcun futuro…
cultura che la sostiene e ciò può essere realizzato non con sterili parole, ma con i fatti!!!
E infine permettetemi di ricordare che esiste un deficit tra etica pubblica e privata e che questa va colmata; i miei connazionali debbono iniziare a riconciliarsi con la cosa pubblica, prendendo coscienza che tra le vittime della corruzione vi sono anche quanti operano in maniera onesta per conto dello Stato, perché anch’essi sono suoi cittadini e provano tra mille difficoltà ogni giorno a difendersi, non solo dai corruttori, ma da quel loro Stato, già… che ha permesso e soprattutto ha premiato in questi lunghi anni, la cultura dell’indifferenza e dell’illegalità!!!
Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare la legalità dove non c'era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l'illegalità!!! Parte prima
Già… sono anni che provo in tutti i modi – attraverso la richiesta di procedimenti giudiziari – a raggiungere quei minimi, ma fondamentali
principi di legalità, per un condominio, certamente enorme (e sì… potremmo
paragonare quest’ultimo – per i bilanci presentati negli anni – ad un piccolo borgo e/o paesino dell’entroterra), essendo costituito
da quasi 800 unità (pensate che nel solo periodo estivo, ciascuna di quelle unità abitative, coinvolge mediamente 4 individui per appartamento…), in località Giardini Naxos (ME).
La decisione di molti di scegliere proprio il sottoscritto, ritengo sia stata ispirata dal fatto che in tanti sapevano che da anni mi dedico – attraverso anche alcune associazioni di legalità – a far emergere quei principi a cui da sempre credo e difatti, nel ringraziare loro per l’incarico ricevuto, ho sin da subito fatto notare ai tanti amici intervenuti, che forse quella scelta poteva non rappresentare la decisione più felice, in quanto con il mio operato sarebbero potute emergere circostanze che, molti tra essi (forse), avrebbero preferito tener celate…
E’ così purtroppo è stato!!!
Infatti, dopo aver verificato quanto era accaduto durante gli anni di quella gestione, ecco che ho potuto evidenziare dei fatti gravi emersi a cui sono seguite una serie di
denunce (e qualcuno va ancora dicendo che in questa regione siamo tutti
omertosi perché non si denuncia, già… quando li ascolto mi vien da ridere…) presso le Procure di
Catania prima e di Messina dopo, ed ancora, Gdf di Catania e di Messina – a seguire – Guardia Costiera,
Gruppo dei Carabinieri “Noe”, richieste presso Genio Civile, Comune di Giardini, Vigili del
Fuoco, Agenzia delle Entrate, Ufficio di Riscossione Sicilia e per ultimo il Ministero Economia e Finanza “MEF”, proprio per evitare possibili richieste di “Bonus” statali, da cui era meglio stare alla larga…
Beh… dopo aver fatto tutto il possibile
per evidenziare danni all’erario, truffe, bancarotta fraudolenta, malagestio,
appropriazione indebita, etc… evidenze che sono state motivo
d’indagine da parte delle PG e degli organi preposti, tanto che dalle sopraddette indagini si è giunti al rinvio a giudizio di quell’ex amministratore, ecco che accade stranamente che il Tribunale
di Messina, chiamato in causa, non solo dal sottoscritto ma anche da un nutrito gruppo di condomini (che nel frattempo avevano a seguito dei miei esposti compreso quanto fosse accaduto), hanno dato seguito alla reiterata richiesta di avere un amministratore giudiziario…
Ecco che finalmente, dopo alcuni anni, si torna ad avere per quel condominio qualcosa di legale, sì… un nuovo Amministratore “giudiziario” nominato dal Tribunale di Messina!!!
Una nomina resasi necessaria, ma che ha dovuto per esser valida, essere richiesta da quei condomini ben due volte, in quanto quell’amministratore giudiziario, durante il suo primo anno di mandato, non ha potuto
espletare il proprio incarico, a causa di circostanze elusive, che a breve andrò a riportare e che hanno evidenziato in maniera precisa di come: l’illegalità abbia vinto finora sulla legalità!!!
giudiziario è stato nominato, permettetemi di aggiungere che trattasi di un professionista esemplare, egli, come previsto in queste circostanze dalla normativa, ha proceduto alla richiesta dei documenti contabili e amministrativi all’ex
amministratore di quel condominio, consegna dei documenti che però non hanno ricevuto alcuna attuazione, dal momento che l’ex amministratore non li ha voluti consegnare, neppure quando l’amministratore nominato è stato accompagnato dall’ufficiale giudiziario e dalle forze dell’ordine!!!
Ecco, già da allora, s’iniziano a concretizzare tutte quelle mancate garanzie di legalità da
parte dello Stato, in particolare proprio nei confronti di quell’amministratore giudiziario che lo stesso Tribunale aveva di fatto nominato…
FINE PRIMA PARTE
PARTE SECONDA: La crescita esponenziale di molte imprese siciliane è dovuta principalmente al reinvestimento di denaro della criminalità organizzata!!!
Quindi, continuando con quanto riportato ieri, è evidente come il passaggio di trasformazione di quelle imprese mafiose, nasce principalmente dalla necessità di rendere sempre più occulti gli investimenti dei capitali.
Ma ritornando ai veri “pupari”, sì… a quegli imprenditori collusi con cosa nostra, beh… l’interesse utilitaristico fa in modo che tra le parti non vi siano mai conflitti: già… il denaro prima di tutto!!!
Certo, lo Stato ogni tanto riesce a limitare quel potere commerciale e finanziario, ma per un’impresa che viene interdetta, altre cento ne nascono immediatamente e quindi il giro economico di quel sistema illegale rimane di fatto inalterato e “cosanostra” rimane, se pur colpita, sempre in piedi, continuando a controllare gran parte del settore dell’economia e della vita civile e se ogni tanto, qualcosa inizia a metterla in discussione, vi è sempre un modo, anche con l’uso della forza, di far rientrare quell’eventuale pericolo!!!
Miei cari amici e conoscenti…
Già perché non si da mai la colpa a se stessi per quanto accade, no… si ricerca in quella inevitabile avversità le cause delle loro disgrazie…
Uno modo ineluttabile di accettare quanto accade, come se tutto fosse già deciso, una condizione irreversibile che non può essere modificata, ma deve essere accettata per com’è, d’altronde pensateci, questo modo di porsi è lo stesso che sembra dominare la storia degli uomini, che poi non è altro che apparenza illusoria di quella loro indifferenza, per non chiamarla per com’è: assenteismo!!!
E quella massa ignora, non per ignoranza, ma per una ostentata noncuranza (o dovrei dire per un provocatorio disprezzo nei confronti di altri diversi da loro), manifestando opinioni divergenti, certamente opposte a quanti hanno provato con coraggio, ma soprattutto con prove documentali, a contrastare e far emergere quei principi di legalità…
Nel contempo la maggior parte di quella collettività si è mostrata apatica, incurante di quanto stava loro accadendo e aggiungerei negligente a salvaguardare il loro patrimonio…
Ma ormai la verità è giunta al traguardo, sfociata dove forse in molti non volevano che arrivasse e quella tela tessuta nell’ombra si è sfilacciata e rovinosamente danneggiata ed ora si ha come l’impressione che sia stata la fatalità a travolgere tutto e tutti, come se le azioni compiute da quegli esigui individui onesti, non rappresentassero per la collettività alcun valore aggiunto.
E sono proprio questi ultimi a irritarsi maggiormente, già… in molti vorrebbe sottrarsi alle gravi conseguenze, vorrebbero apparisse chiaro che loro non volevano, che non ne sono stati responsabili, essi d’altronde rappresentavano soltanto un numero, di quelli tra l’altro che contavano poco o nulla!!!
Ma nessuno o pochi si faranno un esame di coscienza su quella loro indifferenza, sul loro scetticismo, nessuno si pentirà di non aver dato il proprio braccio alla causa o di aver sostenuto quell’esiguo gruppo di persone che “per evitare quel tal male combattevano e per procurare quel tal bene si proponevano”!!!
So già come finirà: la maggior parte di loro a breve, ad avvenimenti compiuti, preferiranno parlare di fallimento, di un generale disfacimento, giustificheranno le loro mancate azioni come causa di una divergenza di idee o di una condizione di antipatia e/o simpatia, di una veduta di programmi non condivisi o mai voluti, di strategie mai concordate e ancor meno approvate, sì… di tutta una serie di altre simili piacevolezze.
Vedrete alla fine ricominceranno per come hanno sempre fatto: manifesteranno per l’ennesima volta, la loro totale assenza da ogni responsabilità!!!
Hanno pure il coraggio di definirla: riforma della giustizia!!!
Sappiamo come la giustizia sia uno dei quattro “gruppi” perché “indica la giusta direzione” e inoltre, “senza giustizia, tutta la vita sociale sarà difficile da portare avanti”.
Ad affermarlo è stato Papa Francesco: l’importante compito dei giudici è quello di promuovere i valori costituzionali, vigilare sulle regole democratiche e servire il bene pubblico. La partecipazione all’Ordine dei Giudici li rendeva “oratori avvantaggiati” perché conoscevano in prima persona la vita dei cittadini e le problematiche che incontravano.
Infatti, Facendo giustizia, si arriva “alle persone vere” e ai più deboli. Le decisioni dei tribunali possono portare sollievo o conforto, ma possono anche causare danno o discriminazione, ecco perché nell’applicare la legge, i giudici dovrebbero sempre cercare di rispettare la dignità di ognuno con uno sguardo “buono” o addirittura compassionevole, che ci aiuterà a esplorare la verità in modo più corretto.
Ed allora pensando di riformare la nostra giustizia cosa fa l’attuale governo, beh… va proprio nella direzione opposta ai principi di cui sopra, difatti le riforme attualmente proposte preannunciano tutta una serie di incongruenze come quelle che per procedere con l’arresto dei corrotti si dovrà prima avvisarli, sì… almeno cinque giorni prima, ma non solo, è stato abolito l’abuso d’ufficio ed è stato altresì posto il bavaglio sulle intercettazioni…
Diciamo quindi che da ora in poi, tutti coloro che vogliono cimentarsi in una serie di attività illegali, sanno che possono tranquillamente farlo, d’altro canto la nuova giurisprudenza prevede una serie di escamotage e misure legislative a favore di questa illecita modalità, sapendo ancor prima di commettere un eventuale reato, che alla fine ma ne pagherà le conseguenze…
Quindi, come riportavo sopra, la proposta prevede che l’abuso d’ufficio venga cancellato, il traffico d’influenze ridotto ai minimi termini, limiti alla pubblicazione delle intercettazioni (e alla possibilità di citarle negli atti), inappellabilità delle sentenze di proscioglimento per una serie di reati e soprattutto il depotenziamento delle misure cautelari a tutto vantaggio dei colletti bianchi.
Complimenti per la riforma e per il suo promotore, ma non capisco… perché non si provvede definitivamente ad abolire quell’organo della magistratura, eliminiamolo una volta e per tutte, buttiamo giù quei penitenziari, trasformiamoli in hotel e facciamo lavorare lì quei suoi ex detenuti…
Basta con caserme, militari, magistrati, pm, funzionari e quant’altro, sapendo che il nostro Paese è un posto del tutto tranquillo, aggiungerei sicuro, una nazione dove non esiste corruzione e l’illegalità, così finalmente non si parlerà più di carenza di personale, ma soprattutto non dovrò più sentire quelle parole così negative, per la maggior parte dei miei connazionali particolarmente “fastidiose” (d’altronde basti osservare per chi votano…), come mafia, ‘ndrangheta, criminalità organizzata, etc…
E poi… ma come si può pensare che i nostri colletti bianchi siano corrotti o tangentisti???
Ma d’altronde le riforme proposte del codice penale prevedono che: non sarà più punibile il pubblico ufficiale che, violando la legge, “intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto” e quindi di cosa parliamo…
Ovviamente non entro nel merito del traffico di influenze illecite, dell’intercettazioni, avviso di garanzia e divieto di impugnazione: già… non vorrei vomitare!!!
Per fortuna anche l’Anm ha compreso che qualcosa non va, ma ditemi: cosa in questo Paese va per il verso giusto, perché il sottoscritto è da tempo che non ci sta capendo più nulla…
Ma quanti sono i corrotti in questo paese??? Certamente troppi…
Ma quanti sono in Italia gli imputati a vario titolo per affiliazione, corruzione, concussione, estorsione, riciclaggio di denaro sporco e via discorrendo???
Migliaia e migliaia di soggetti ora sotto processo a seguito delle indagini da parte delle polizie giudiziarie, eppure ciascuno di essi è ancora libero dal circolare, qualcuno nel frattempo se ne scappato verso qualche altro stato dove non esiste l’estradizione, e così le indagini compiute dai militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri se ne andranno a farsi fottere…
Già, va detto, alcuni di loro sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, ma quanti di essi abbiano rispettato quelle limitazioni è da verificarsi, tra l’altro molti di loro hanno dimostrato d’aver continuato con le loro attività illecite, trasferendo gran parte dei loro ricavi illegali in favore di soggetti terzi oppure li hanno portati all’estero, nel tentativo di sottrarle ad un eventuale sequestro preventivo, derivante da una sentenza a loro sfavore…
Gli episodi gravi tra l’altro dimostrano come questi fatti non diminuiscono, ma soprattutto che i soggetti coinvolti in quelle inchieste giudiziarie, sia per fatti gravi accertati che per aver anche una precisa connotazione mafiosa, sono stati nel frangente sostituiti da altri, ma quest’ultimi, dimostrano con i fatti, di non esser certo più limpidi, evidenziando un etica morale quantomeno discutibile…
Ed è per questi motivi, già… per questa inadeguata giustizia che la maggior parte dei soggetti preferisce violarla la legge invece di rispettarla!!!
La massoneria esiste ed influenza in maniera decisa le sorti di questo paese…
Il sistema gestisce gran parte dei centri di potere come sanità, tribunali, lavori pubblici, università, imprenditoria, ma soprattutto politica!!!
Basta poco per scoprire quel sistema criminale, alla fine di questo si tratta e non vi è alcun bisogno di disturbare valenti magistrati o efficienti uomini delle forze dell’ordine e neppure attendere le dichiarazioni di qualche pentito, no… basta semplicemente seguire l’operato di quei soggetti cui si è venuti a conoscenza, quelle loro frequentazioni, le particolari amicizie, l’iscrizione a note associazioni e/o fondazioni, sono semplici indicatori per far emergere tutte le loro malefatte…
Difatti, più ci si addentra in certi meccanismi, più si ha la certezza, ma potrei aggiungere le prove, che intorno a certi provvedimenti si adombri l’esistenza di una “cupola” che manovra e indirizza quelle disposizioni, quelle misure a cui i cittadini auspicano, ma che improvvisamente deviano su percorsi diversi, uno che favorisce il proseguo, l’altro che si trasforma in un muro, direi di gomma, già… con il quale non ci si riesce mai a scontrarsi, difatti non si troverà mai qualcuno con cui interloquire e quindi raggiungere quella definitiva soluzione!!!
La massoneria sfrutta appieno i suoi adepti, tra l’altro ciascuno di essi sa bene di essere compromesso in quanto ricattabile e quindi obbligato a sottomettersi alle volontà dei propri superiori, sì… di quella loggia esoterica e di fratellanza, sono soggetti emeriti che però si son macchiati d’aver affiliato taluni individui di quel mondo criminali, gli stessi che si sa possedere segreti inconfessabili.
Una cosa è certa, l’uso del “segreto” quale mezzo di potere ha determinato in questi trent’anni la trasformazione di molte logge in veri e propri comitati d’affari, potemmo anche dire in nuovi partiti politici, sorretti quest’ultimi da rapporti con il crimine organizzato, con i servizi segreti deviati e soprattutto con il terrorismo stragista!!!
Il problema di fondo quindi non è in se l’esistenza o meno di queste logge massoniche, ma il punto fondamentale è costituito dalle infiltrazioni nelle società civile, azioni che di fatto condizionano la vita di ciascuno di noi!!!
Essi infatti, nel perseguire quei loro obiettivi, puntano al raggiungimento di fini illegali non solo nell’economia reale, utilizzando talvolta strumenti di riciclaggio, ma è attraverso la politica e quei centri operativi del voto di scambio politico-mafioso che decidono grazie a consorterie le sorti di magistrati, concorsi universitari, carriere politiche, alti gradi militari, cariche istituzionali, uomini da adibire ai servizi segreti, ai consigli di amministrazione delle banche e/o degli istituti finanziari, ed infine, dispongono quali imprenditori e industriali debbano proseguire la loro attività e chi viceversa debba chiudere definitivamente i battenti!!!
Combattere la corruzione e il giro di mazzette si può: basta identificare le discrepanze tra gli effettivi beni posseduti e i redditi dichiarati!!!
Come ripeto senza sosta, bisogna una volta e per tutte utilizzare il metodo della “
sperequazione finanziaria” per colpire gli infimi corrotti di questo Paese!!!Solo attraverso quell’accertamento personale, familiare o anche societario è possibile determinare i beni acquisiti illegalmente grazie allo svolgimento d’incarichi pubblici che evidenziano ripetute attività corruttive…
Ho scritto decine di post sulla “sperequazione finanziaria”, già… su quella tecnica investigativa che consiste nell’analizzare le transazioni finanziarie per identificare eventuali discrepanze tra i beni posseduti e i redditi dichiarati, ma stranamente tutto continua a procedere come se nulla fosse.
Ma non solo, la sperequazione finanziaria può essere utilizzata per indagare su quelle società i cui flussi di denaro sono sospetti, in quanto i beni potrebbero essere riconducibili ahimè ad organizzazioni criminali…
Ecco perché le autorità, intervenendo su quei controlli, possono individuarne le fonti di finanziamento, le stesse poi utilizzate per corrompere, ed infine, seguire i flussi di denaro, servirà ad identificare i beneficiari finali.
Come ripeto spesso, tutti questi sistemi adottati per combattere la corruzione andrebbero alla fine bene, anche la sperequazione finanziaria rappresenta un utile strumento per combattere quel diffuso malcostume, ma quanto sopra, deve essere utilizzato in combinazione con altri interventi e non mi riferisco a nuove leggi o a controlli più serrati, no… non mi riferisco neppure all’aumento di trasparenza nelle procedure finora adottate all’interno di quegli uffici pubblici può servire fintanto che non si interviene in quei soggetti, per far crescere in loro quella necessaria cultura di legalità, accompagnata dal senso civico di responsabilità…
In attesa comunque di questo fiducioso sentimento di aspettazione, è meglio comunque che le forze di Polizia continuino ad effettuare quei loro accertamenti, affinché si possa reprimere la condotta di quanti – in forza della loro autorità – compiono quotidianamente tutti quegli abusi d’ufficio!!!
La legalità raccontata in un foglio di carta…
La diffusione dell’illegalità è ormai globale e punta da tempo a una nuova metodologia silenziosa, la stessa che le ha permesso di accrescere e condizionare il proprio territorio, ma anche di estendere le proprie mira in altri settori produttivi e ricchi del paese…
La legalità è una bella parola, costituita secondo quei giovani discenti da solidarietà e amore, ma purtroppo sono in molti tra gli adulti a pensarla diversamente o quantomeno a percepirla come un ostacolo, già a tutte quelle loro illegali azioni quotidiane!!!
Speriamo quindi che quei ragazzi crescendo conservino dentro di loro questa parola, provando ad affrontare con coraggio, non solo la vita difficile che li aspetta, ma anche quella dei loro coetanei!!!
L'organizzazione più pericolosa in Italia è…
Difatti, il sistema colluso a cui faccio riferimento è ancor più infimo, perché basa la propria forza sulla ramificazione economica, finanziaria e politica del Paese…
In particolare è proprio sul contesto relazionale che determina la propria penetrazione, attraverso acquisizioni e gestione delle posizioni di potere, avvalendosi di un modello culturale ormai collaudato che di fatto approfitta delle debolezze umane e che determina quell’imprescindibile consenso sociale…
Difatti, da una più attenta analisi si può individuare al suo interno una serie d’individui che operano all’interno delle istituzioni, già… proprio nello Stato, quasi che questo organismo fosse suddiviso in due: da una parte vi sono i politici, magistrati, le forze dell’ordine che ogni giorno contrastano tutta questa illegalità, dall’altra, vi sono i loro omologhi, sì… una serie di soggetti che operano in simbiosi con quegli apparati, ma che di fatto ne sono slegati – per non dire sottomessi – ad altri rami, quelli della politica collusa, della massoneria, delle congregazioni, dei circoli, ordini, imprenditorie e ahimè anche a taluni affiliati di associazioni criminali…
D’altronde si sa, la natura umana di questi soggetti è così avida che mira esclusivamente alla propria ascesa sociale, questa basata su tre fattori: il primo la competizione, il secondo la diffidenza e il terzo (questo per loro rappresenta il più rilevante) la gloria!!!
Difatti, se con il primo si tenta di guadagnare sempre più denaro e attraverso il secondo si raggiunge quella desiderata sicurezza, è grazie al terzo che si ottiene quella reputazione che permette di detenere quel potere in grado e soggiogare gli altri!!!
D’altronde qualcuno dimentica che sin da i tempi antichi era stata messo in evidenza il contrasto che poteva esistere tra la legge degli uomini e la legge morale e difatti, vedasi quanto accaduto in questi ultimi trent’anni…
Già… si è venuta ad affermare – grazie a politiche scellerate realizzate dai vari governi nazionali, in particolare la promulgazione di leggi “ad personam” basate su scelte inique – quella cultura dove tutto è permesso!!!
Ciò ha determinato una totale disobbedienza civile, sia alle regole che al rispetto delle leggi o dei doveri, una “cultura della legalità” portata alla disobbedienza e di contro, un legame sempre più coeso con quelle associazioni mafiose che hanno fatto diventare quel rapporto ambiguo un’eccellenza.
Fintanto quindi che gli uomini resteranno gli stessi che da quegli apparati statali hanno condizionato gran parte del nostro Paese, statene certi, poco o nulla cambierà; bisogna viceversa affidarsi a nomi nuovi o a chi ha dimostrato essere persona per bene, moralmente incorruttibile, perché di questi ve ne sono tanti…
Certo sono poco conosciuti, non stanno mai come statuine in bella vista, ma vi assicuro che il loro dovere lo compiono ogni giorno, in maniera corretta e leale, ed è grazie al loro contributo per non chiamarlo sacrificio, che il nostro Paese può ritenersi ancora serio!!!
La giustizia, grazie al governo Meloni, compie cento passi indietro!!!
Sono sempre a favore di quei Governi che applicano alla regola la Giustizia!!!
Siano essi di centro, di sinistra o di destra, al sottoscritto non importa, l’importante è che si compiano in maniera corretta tutti quei procedimenti che hanno quale finalità il raggiungimento della legalità, il contrasto alla criminalità organizzata e soprattutto alla corruzione.
Viceversa, quanto sto scoprendo attraverso il nuovo Ministro Nordio, è proprio il disarmo di tutti quei controlli sulla legalità e sulla corruzione…
Una cosa è certa, d’altronde si sta rasentando la follia, basti vedere le modifiche alla legge sull’ergastolo ostativo, l’aumento del tetto del contante cui si somma il progetto di abolire il reato di abuso d’ufficio o il traffico d’influenze illecite al fine di ottenere favori e agevolazioni, grazie al pagamento di denaro…
Ma non solo, si vogliono eliminare per di più le intercettazioni giudiziarie compiute dalla Magistratura, ma si… quasi quasi consiglio – visto che siamo a Natale – l’apertura delle carceri per tutti i detenuti, tanto a cosa serve tenerli lì dentro, rappresentano solo costi per la comunità…
Ho la sensazione che a breve, se si continua con queste scellerate decisioni, saranno in molti a recarsi a Roma e bloccare questo Paese da scelte errate che portano ad aumentare i rischi di sicurezza per il nostro paese, a causa della direzione intrapresa dall’attuale governo, di voler abbassare la soglia di legalità…
D’altronde osservando quanti inquisiti hanno avuto negli anni gli attuali partiti di governo non mi meraviglio che oggi abbiano diretto le proprie azioni verso i mancati controlli in particolare nella gestione del denaro pubblico…
E quindi, mentre dall’Europa ci viene chiesto – visto le truffe commesse in questi anni – di attenzionare ed elevare gli strumenti contro la corruzione, in particolare per garantire i fondi del PNRR che a breve arriveranno, di contro, l’attuale governo Meloni, sembra indirizzare il proprio programma in maniera contraria…
Qualcuno dimentica che siamo noi cittadini a comandare il Paese e non il contrario: auspico che il governo ravvedi le proprie posizioni, per evitare uno scontro di cui non si è preparati, d’altronde la giustizia, come la sicurezza del Paese, non può essere barattata da finalità politiche o dettate da compromessi degli alleati!!!
Meloni: stretta sulla giustizia!!!
Sì al carcere ostativo e nuove misure contro i rave party, ma non solo, niente rischio “liberi tutti” per i boss mafiosi che si sarebbe potuto concretizzare l’8 novembre quando, con ogni probabilità, la Consulta si sarebbe riunita per dichiarare definitivamente incostituzionale l’ergastolo ostativo, e cioè il principio giuridico secondo cui un condannato per mafia e terrorismo non può avere accesso ai benefici!!!
Dopo mesi in cui la giustizia non è stata minimamente toccata dall’ex premier Draghi, finalmente questo nuovo Consiglio dei ministri ha approvato quei decreti fondamentali contenenti le misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti di quei detenuti o di quei soggetti attualmente internati, che non hanno mostrato interesse o volontà di collaborare con la giustizia.
Ed allora meglio passare al carcere ostativo, senza più benefici nei nostri penitenziari per i condannati che si sono macchiati di colpe gravi, quali sono i reati di mafia o di terrorismo, anche in assenza di collaborazione con la giustizia o se è avvenuta una “riparazione pecuniaria” del danno alle vittime e se è stata dimostrata la cessazione dei collegamento con la criminalità organizzata attraverso “elementi specifici”…
Pensavo alcuni giorni fa:
se realmente il governo del nuovo Presidente Meloni decidesse di mettesse mano al contrasto dell’illegalità di questo nostro Paese, partendo da tutti quei fenomeni corruttivi dilaganti, proseguendo con quei procedimenti nel pubblico in cui vi è la mano “perversa” della burocrazia, già… se si provasse a tenere sotto controllo quanto avviene in molti tribunali, in particolare in quelli dove vi è una forte presenza massonica e se ancora, si volesse realmente contrastare quei fenomeni mafiosi, sì… se a quanto sopra si provasse definitivamente a colpire l’evasione costantemente perpetrata ponendo sotto la lente d’ingrandimento coloro che ogni giorno evadono a cui si sommano quanti commettono reati sul territorio, ah… se solo si potessero eliminare del tutto quelle imprese affiliate alla criminalità organizzata e – ma solo per concludere – si provasse ad annullare del tutto, quei meccanismi clientelari di cui hanno finora beneficiato molti nostri politici, mi riferisco anche a livello comunale, beh… penso che più del 30% del nostro paese, potrebbe essere deportato in un isola, certamente più ampia di quella di Alcastraz!!!
Sì qualcosa si sta facendo, certo… con molta calma e forse un po’ troppo tempo per rispettare quei tempi della giustizia: si sa… qualcuno pagherà, qualcun altro ahimè la farà franca e qualcun altro ancora appartenente a quell’elité se ne sarà andato precocemente e non sconterà in questa terra mai alcuna pena, non ci resta che sperare in quella divina…
Vedremo… sono piccoli passi, ma meglio del nulla fatto finora, purtroppo è come riportato a suo tempo dal procuratore Gratteri: Questo sistema??? Fa comodo a molti, mi creda”!!!
Costretti a restituire parte dello stipendio!!!
Erano costretti a restituire parte del loro stipendio!!!
Sì… sembra assurdo che ancora nel 2022 vi siano forme di schiavismo eppure proprio nel nostro Paese, in particolare a Messina, a quattro soggetti di Messina è stata emessa la custodia cautelare, per aver promosso e costituito una strutturata organizzazione criminale, dedita alla commissione di condotte estorsive in danno dei propri dipendenti.
Per fortuna che attraverso le attività investigative condotte dai Finanzieri del Comando Provinciale di Messina nei confronti di alcuni soggetti appartenenti ad una nota famiglia imprenditoriale messinese si è potuto verificare quanto sopra, dando il via all’esecuzione del provvedimento cautelare personale e reale disposto dal Tribunale di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Ovviamente il provvedimento cautelare è attuato nella fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto della presunzione di innocenza che l’art. 27 della Costituzione che come sappiamo garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva.
Le indagini svolte, sviluppate dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Taormina, si sono servite delle dichiarazioni dei lavoratori vessati dal gruppo criminale che è stato arrestato, documentando l’abituale ricorso a schemi di fittizi pagamenti dei corretti emolumenti previsti dai CCNL, ma che venivano ahimè decurtati dall’imprenditore che obbligava i dipendenti alla restituzione in contanti di una parte di quota parte dello stipendio formalmente versato.
Approfittando del loro stato di bisogno, questi illegittimi comportamenti venivano documentati con riferimento particolare alla sistematica violazione della normativa relativa all’orario di lavoro e ai riposi che ad essi spettavano.
L’attività d’indagine svolta, trova la sua genesi nella quotidiana attività di controllo economico del territorio esperito dalle Fiamme Gialle con particolare riferimento alla piaga del lavoro sommerso e all’utilizzo di manodopera in nero e irregolare.
E’ stata trovata inoltre una documentazione extracontabile in cui erano presenti prospetti di calcolo che hanno permesso di ipotizzare l’esistenza di una vera e propria struttura organizzata.
Perciò, lo sviluppo dell’attività d’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Messina e consistita in approfondimenti documentali e intercettazioni telefoniche, hanno chiarito come gli imprenditori abbiano fatto ricorso a minacce e soprusi nei confronti dei lavoratori dipendenti.
La coerenza del quadro indiziario ha portato lo stesso Giudice del Tribunale di Messina a sottolineare come si trattasse di: “Un modus operandi consolidato, volto ad estorcere sistematicamente denaro ai lavoratori assunti e a imporre loro condizioni inique di lavoro al fine di conseguire ingiusti profitti economici, avvalendosi del potere di prevaricazione derivante dalle condizioni di difficoltà economica in cui versavano le persone offese; potere esercitato mediante minaccia, di volta in volta esplicita o velata, di licenziamento“.
Le indagini effettuate hanno permesso di accertare che gli indagati reinvestissero il denaro illecito, pari a circa 200mila euro oggi sottoposti a sequestro, nell’acquisto di terreni. Operazioni finanziarie illecite concordate da parte di tutti e quattro uomini, al solo fine di auto riciclare il denaro.
Un plauso quindi alle nostre forse dell’ordine, in particola alla Guardia di Finanza e alla Procura della Repubblica di Messina, che dimostra ancora una volta, l’impegno quotidiano nella lotta alle condotte criminali altamente lesive della persona e dell’attività di impresa.
Purtroppo tanto ancora c’è da fare, ma sono certo che grazie agli uomini altamente professionali e soprattutto incorruttibili che si trovano all’interno di quegli uffici, lo Stato almeno lì dimostra d’esserci ed è il motivo che rende tutti noi cittadini più sereni, perché è importante sapere che alle nostre spalle vi sia qualcuno che ci sta proteggendo!!!
La criminalità organizzata e gli appalti per i servizi della rete ferroviaria: per ora sono soltanto 35 le misure cautelari ma sono certo che a breve – da altre regioni – verranno aggiunti nuovi nominativi!!!
Difatti, le società che puntano a quegli appalti, ma anche le imprese che vengono solitamente inserite in qualità di subappaltatori, riescono ad ottenere ciò attraverso metodologie molto pratiche e soprattutto dirette al fine di ottenere quello scopo: vedasi d’altronde l’utilizzo di metodi estortivi, turbative d’asta, intestazione fittizia di beni, corruzione e soprattutto riciclaggio, il tutto con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa che da un lato permette di controllare quegli appalti e d’altro determina chi deve lavorare e chi no.
Come sempre avviene in questi casi, quando cioè si giunge alla fine dell’inchiesta, ecco che si procede con l’esecuzione dei provvedimenti di misure cautelari, nel caso specifico per 35 soggetti, con i relativi decreti di sequestro preventivo sia di beni mobili che di immobili per un valore complessivo stimato in circa 50 milioni di euro.
A questi soggetti sono state imposte, per circa la metà, le misure di custodie in carcere, mentre per tutti gli altri, gli arresti domiciliari e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria…
Va altresì detto come i provvedimenti cautelari, siano stati eseguiti no solo nelle province di Napoli, ma anche in quelle di Caserta, Roma, Bari e Lecco, e sono stati emessi diversi procedimenti dal gip di Napoli nei confronti di persone ritenute gravemente indiziate, tra cui un avvocato e un responsabile di un’agenzia bancaria…
Ritengo che se quanto svolto in questi giorni dalla Dda partenopea, fosse anche esteso ad altre regioni del nostro Paese, si scoprirebbe come il sistema attualmente perpetrato ed ora per fortuna emerso, grazie all’inchiesta di cui sopra, non rappresenti altro che un esempio perfetto di quanto sta accadendo anche in altre realtà, di cui però finora si è preferito non indagare…
D’altronde non dobbiamo dimenticare come quei grossi appalti siano una manna dal cielo per la nostra politica e per molti referenti istituzionali che trovano attraverso essi un vero e proprio indotto, garanzia occupazionale per i propri familiari e/o amici, nuovi posti di lavoro in un grave momento di crisi, ma soprattutto, questi soggetti “raccomandati” diventano con il tempo, garanzia di quelle preferenze elettorali da sfruttarsi al momento opportuno.
Penso che a tutti noi non resti che attendere di leggere – su qualche nota testata giornalistica – la prossima inchiesta giudiziaria su quei lavori “ferroviari”; d’altronde, considerate le facoltà “magiche” personali che molti amici mi attribuiscono, ho come la sensazione che a breve – anche nella mia regione Sicilia – possa accadere qualcosa di analogo con quanto emerso in queste ore.
Come dicevo… non resta che attendere, ma non credo ci vorrà molto.
Cosa sta accadendo nella Sicilia orientale…
Le investigazioni hanno infatti permesso non solo di ricostruire gli organigrammi delle attività illegali svolte dai gruppi mafiosi, ma soprattutto che è il riciclaggio del denaro sporco, proveniente da quelle fiorenti attività a preoccupare, in quanto queste incidono e condizionano il tessuto economico sociale, attraverso la gestione di società costituite ad hoc, grazie alla consapevole partecipazione di pseudo “imprenditori” (dal pedigree limpido), vere e proprie teste di legno che permettono e favoriscono il conseguimento di quelle molteplici attività illecite.
Ecco quindi che i ricavi provenienti della vendita di stupefacenti, estorsioni, prostituzione, ricettazione, etc… diventano denaro da investirsi in nuove imprese e/o attività commerciali le quali vanno ad inserirsi in quei particolari settori in cui vi è una consistente richiesta.
Ecco quindi il venir fuori come funghi imprese di costruzioni, società di servizi, attività commerciali, imprese di trasporto, vendita di prodotti ortofrutticoli, concessionarie d’auto e mezzi d’opera, compro oro, noleggi, ristoranti, alberghi, sale giochi e scommesse, lidi balneari, ciascuna di queste attività ( ed altre presenti ma non riportate in questa sede) dimostrano di utilizzare quella protezione (mafiosa) per imporsi su una (eventuale… sì perché ormai non esiste più da tempo) concorrenza, ma soprattutto necessaria per ampliarsi e concludere nuovi affari.
Nell’osservare infatti quanto sta accadendo si evidenzia una chiara collusione tra quegli esponenti o affiliati mafiosi e quei cosiddetti “imprenditori” i quali, quest’ultimi, dimostrano esser perfettamente a conoscenza delle dinamiche mafiose e degli equilibri che bisogna garantire agli altri Clan, dando luogo così a vere e proprie collaborazioni indispensabili per non alimentare rappresaglie, ma soprattutto necessarie per non incrinare gli affari.
Purtroppo come sempre accade, da quelle attività illegali emergeranno abituali reati di evasione fiscale, truffa aggravata, trasferimento di cospicue somme di denaro in paradisi fiscali ed ancora, acquisizione di beni immobili e mobili, attività commerciali e quant’altro possa loro permettere loro di riciclare quel denaro di provenienza illecita.
Quindi, se da una parte c’è chi sembra restare legato al proprio territorio e quindi a quella sua terra e di conseguenza punta tutto su di essa anche sui prodotti derivati, dall’altra parte della stessa isola c’è chi guarda a nuovi orizzonti; già… a nuove realtà diverse e soprattutto lontane, le quali risultano essere non solo proficue ma soprattutto poco controllate, il che permetterà a quei nuovi imprenditori, investimenti interessanti senza ricevere mai da quelle presenti forze dell’ordine, troppe domande.
Per quelli che come me, hanno fame e sete di giustizia!!!
Io sono certo che in questo momento vengo letto, anche da chi sanno che ciascuna parola di questo mio post (ma anche ad alcuni precedenti) è riferita a loro!!!
Serve a poco o nulla fare il proprio dovere, quando tutto il sistema ti viene contro!!!
Se dovessi interpretare (in modo negativo) quelle azioni o i comportamenti messi in atto da quei soggetti, dovrei pensare (sicuramente in maniera errata) – che stiamo parlando d’individui che hanno preferito aderire a quel sistema clientelare/corruttivo per avere forse un ruolo importante o per ottenere privilegi, denaro e/o opportunità all’interno di quei settori istituzionali, delle forze dell’ordine, della magistratura e della politica.
D’altronde ciascuno di loro è li grazie ad una raccomandazione e quindi pur convincendosi ora di possedere un ruolo che li rende moralmente liberi, essi sono di fatto legati all’obbedienza, ma soprattutto sottomessi alle autorità di chi decide sempre per loro…
Mi fanno pena, ne incontro tanti, sono uomini e donne che si prodigano (con belle parole…) a far valere principi di legalità, ma di cui hanno solo sentito parlare; provano difatti a convincere i loro interlocutori, ma soprattutto se stessi, di essere dalla loro parte, sì… quella giusta, negando con forza o in maniera convinta che su di essi, possa mai influire un eventuale fattore esterno che determini possibili limitazioni su ciascuna loro azione o ancor peggio che possa esserci la possibilità che circostanze illegali – di cui si è venuti a conoscenza – non abbiano poi successivamente motivi a non emergere…
Ma è quando si osservano i fatti che si evidenzia come il contrario di ciò che si era detto venga di fatto sopraffatto da quel determinato meccanismo societario che, come riportavo sopra, controlla tutto e tutti, insabbia quelle situazioni che potrebbero danneggiare la struttura piramidale, in particolare coinvolgendo quei suoi dirigenti, e nel far ciò mette in pratica qualsivoglia metodo di assoggettamento o d’induzione, l’importante è che quelle metodologie determinino comportamenti funzionali ai loro scopi.
Si fa in modo quindi che tutto resti inalterato, d’altronde loro sono altresì fiduciosi di avere nelle istituzioni chi li protegge…
Per loro sfortuna esiste ancora in giro qualcuno non ricattabile, già… qualcuno che sfugge a quelle regole di sottomissione, sono individui che pensano in cuor loro “tutti importanti, ma nessuno indispensabile”, ma soprattutto credono ciecamente che mettendo in pratica principi di legalità e solidarietà, si possa costruire per tutti un futuro migliore e non soltanto per i pochi individui “raccomandati e genuflessi” a quel corrotto sistema a cui ormai da tempo appartengono!!!
Diceva correttamente Leo Longanesi: Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi!!!
Una giustizia scarsamente attenta ai diritti dei più deboli e molto sensibile nei confronti dei più forti!!!
Sarà una coincidenza, ma casualmente da quando esiste questo governo “Draghi-Mix” ho come la sensazione che la nostra giustizia si sia un po’ rammollita…
Per meglio chiarire questo mio pensiero, dopo anni e anni d’inchieste giudiziarie, una montagna di documenti, intercettazioni, dichiarazioni, etc… ecco che tetto finisce incredibilmente nel cassonetto dei rifiuti, quelli “indifferenziati” (già perché non portano con se soltanto carte…) e le persone che per anni erano state incriminate, ora improvvisamente vengono prosciolte, con la formula ampiamente liberatoria di “non aver commesso il fatto“!!!
Ed allora mi chiedo, perché non facciamo pagare tutti quei costi sostenuti – aggiungerei inutilmente, visto l’esito finale – a quei referenti della nostra giustizia???
Già… a cosa sono serviti tutti quei dibattimenti se poi la fine doveva essere questa???
Ecco, qualcosa di certo in questa nostra giustizia non funziona, oppure debbo credere che funzioni talmente bene da giustificare qualsiasi forma deviante, già evidenziata in questi anni attraverso i privilegiati collegamenti d’interdipendenza tra soggetti giudicanti e soggetti incriminati, tra individui influenti della nostra società e quanti incaricati d’analizzare quei loro illegali comportamenti, che vengono ora incredibilmente considerati quali vittime di un sistema coercitivo…
Ecco quindi che anni di storia, d’incriminazioni, di vergognose inchieste giudiziarie, di reati perpetrati, trasformano in un battito di ciglia quei soggetti in vere e proprie “vittime”!!!
Già… potrei dire che sia nato in questi mesi un nuovo concetto di “vittimologia” che tende ora ad identificare quegli individui in innocenti, quasi fossero stati bersagliati e di conseguenza danneggiati da atteggiamenti di vera e propria persecuzione, allo scopo di stroncare qualsivoglia loro influenza personale o ancor di più politica…
Oggi però quel tempo è cambiato, come vediamo nel governo nazionale vanno tutti d’amore e d’accordo e il Presidente Draghi in questo è un maestro d’orchestra (d’altronde punta alla Presidenza della Repubblica…), compiacendo una volta l’uno e una volta l’altro, trasformando e con essa mutando anche quella devianza un tempo considerata illegale, ma che ora – grazie ad una forma di condono generalizzato – è divenuta, sia pur illecitamente, condizione fondamentale per riapparire nuovamente “limpidi” in questa nostra società.
Quanto sopra ha di fatto comportato una vera e propria trasformazione delle coscienze, in particolare nei cittadini che come fossero stati colpiti da un’amnesia, riprendono in maniera fisiologica da dove avevano a suo tempo lasciato, divenendo ora improvvisamente garantisti e accettando questo nuovo concetto espresso di “vittimologia”, prendendosela con tutto ciò che rappresenta l’ordine pubblico e le stesse istituzioni che a loro dire, hanno volontariamente sbagliato nel prendersela con chi era innocente…
Siamo passati quindi dal tirare le monete ad una totale rivisitazione della storia, in particolare ora grazie a una intercorsa tolleranza della nostra politica, si è dato il via a una profonda azione garantista, che sta portando al progressivo scomparire di un’equa giustizia sociale, che permette di disconoscere nei fatti le ragioni dei cittadini a scapito sempre dei personaggi più celebri e soprattutto ricchi di questo paese…
Una giustizia quindi non più in grado di occuparsi dei diritti delle persone offese, ma divenuti garanti delle regioni dei più forti e come conseguenza diretta assistiamo a quanto sta accadendo, vedasi i reati a carattere personale e/o collettivi, quelli ambientali ma anche a quelli connessi ahimè all’ambiente lavorativo!!!
Ma questa si sa… è un altra storia!!!
L'intensità della "legalità" in città, si vede soprattutto dalle cose banali…
Come si dice, controllando con il polso la situazione si evidenzia una portata limitata ed anche la tenacia messa in campo da parte di chi controlla, dimostra nella sostanza il classico braccetto corto…
Per meglio comprendere a cosa mi riferisco, mi permetto di farvi alcuni esempi pratici.
Mi chiedevo, perché in alcune zone, mi riferisco a quelle del centro o adiacenti il lungomare, la raccolta è stata effettuata, mentre in quelle aree periferiche la spazzatura ha continuato a giacere lì per molti giorni???
Comunque alla fine per fortuna o per merito dei dipendenti “Dusty” i rifiuti sono stati raccolti ovunque e per un po’ di tempo dovremmo stare tranquilli…
Come scrivevo nel titolo di apertura sono le cose semplici a far emergere il livello di legalità di una città, ad esempio, avete mai visto dei carri attrezzi municipali che prelevano tutte quelle auto poste in doppia fila oppure parcheggiate in controsenso, senza considerare quanti parcheggiano nei posti riservati oppure dinnanzi a quegli ingressi condominiali???
Non parliamo poi dei controlli assicurativi o delle revisioni effettuate, su cento auto che circolano in città, cinque ( voglio essere bravo…) hanno assicurazioni taroccate oppure non ne possiedono alcuna; alcuni giorni fa un mio caro amico mi ha raccontato cosa gli è successo adiacente la Villa Bellini: Nicola, ero in fila quando un auto svoltando ad alta velocità mi è venuta addosso; è sceso un gigante tatuato con 10 kg di collane d’oro appese al collo ed io vedendolo già mi ero messo paura (dal racconto penso che si comprenda o per meglio dire s’avverta quel senso di mancanza di “legalità” che per l’appunto i cittadini subiscono costantemente…) e difatti scendendo dall’auto mi sono diretto a guardare il danno e girandomi verso di egli ( non sapevo cosa dirgli e soprattutto in quale modo chiederlo…) gli ho detto – io ero fermo. Egli, guardandomi negli occhi mi ha risposto: tu mi sei simpatico ed oggi è il tuo giorno fortunato… ti faccio subito l’assicurazione e mi chiede gentilmente di spostare le auto, mi consegna la propria assicurazione e mi prega la cortesia di salutarci perché purtroppo deve andare via; mi prendo tutti i dati e qualche giorno dopo mi reco presso quell’ufficio assicurativo. Entro, chiedo del responsabile e racconto l’episodio, quando egli mi fa segno con la mano di fermarmi perché dai documenti consegnati è evidente che quella fosse un’assicurazione falsa!!! Ecco ciò che accade, ma come dicevo sopra nessuno vede nulla!!!
Continuando, ho scoperto in questi giorni come settimanalmente alcune strade – interessate dai mercatini rionali – vengono invase da quegli “stand” movibile, fino ad invadere metà delle corsie stradali, provocando ovviamente gravi disagi agli automobilisti…
Non parliamo poi di rispetto o di educazione stradale, cittadini che attraversano la strada dove non vi sono strisce pedonali, motoscooter con due o più individui che zigzagando e senza casco sfrecciano ad alta velocità, auto che escono dalle vie in controsenso, automobilisti in tripla sosta per andare nel chiosco e/ bar a far colazione e via discorrendo… ma nessuno come dicevo vede nulla!!!
Ecco… sono le cose semplici che fanno la differenza, che pongono una città per vivibilità prima o ultima, sono i suoi cittadini a fare la differenza, a far in modo che la propria città cresca o decresca, sì basterebbe poco, ma a volte quel poco non si vuol fare ed allora quando ciò avviene, l’unica soluzione è imporre le regole a tutti e per farlo ci vuole coraggio da parte delle istituzioni (e non consenso…), ma purtroppo questa audacia il sottoscritto non l’ha mai vista e continua ahimè a non vederla in alcun luogo!!!
23 febbraio 1889: Stanislao Rampolla del Tindaro… morto "suicida" per mafia!!! Ma secondo i giudici, a Marineo la mafia non esisteva!!!
Nel 1887 Stanislao Rampolla era stato incaricato dal questore di Palermo Taglieri con il preciso compito di contrastare la mafia di Marineo, poiché «la mafia di quel difficile comune, per lungo tempo sopita, tentava di levare nuovamente il capo».
Stanislao morì suicida, sì… “per la vergogna” a seguito del suo trasferimento da parte del Prefetto per le sue denunce contro la mafia di Marineo, in provincia di Palermo.
Ripartiamo dall’inizio, Rampolla, cavaliere del Regno, aveva alle spalle 35 anni di servizio nella polizia ed un passato di combattente nelle rivoluzioni del 1848 e del 1860. A Marineo aveva trovato un memorandum del precedente delegato, Gaetano Pepi, che accusava il notaio Filippo Calderone, da otto anni sindaco del paese, di esercitare la propria autorità per proteggere i malviventi.
Dopo appena due mesi, Rampolla, in perfetta sintonia col comandante dei carabinieri Giuseppe Attardi, poté confermare al questore Taglieri che il notaio Calderone usava le 27 guardie campestri per danneggiare i suoi avversari politici, che le guardie municipali da lui reclutate erano dei delinquenti comuni, sottoposti in passato a misure di polizia per estorsione, furti e persino omicidi, e colpevoli adesso di vessazioni e prepotenze a danno dei commercianti. Non solo, il carcere cittadino era in mano agli uomini del sindaco, i quali consentivano ai detenuti di passeggiare tranquillamente per il paese. In sostanza, il sindaco Calderone proteggeva criminali in cambio di quel sostegno elettorale che gli consentiva di mettere le mani sul municipio, lucrare con la sua attività professionale e procacciare clienti ai figli Innocenzo e Camillo, avvocati a Palermo.
Nella gestione illegale del Comune erano implicati anche alcuni suoi assessori, come Giobatta Cangialosi e Pietro Mordagà, oltre ai consiglieri comunali, tutti analfabeti o semi-analfabeti, e i pretori Galluzzo e Ferrante, che, insieme al Regio Procuratore di Palermo Nicolai, gli davano appoggio.
In questo contesto, il tesoriere comunale Carmelo Pecoraro era cognato dell’assessore Cangialosi; il commesso telegrafico, che alloggiava gratuitamente nei locali comunali, era cognato del genero del sindaco e cugino del consigliere Pernice; l’addetto al trasporto della corrispondenza, Onofrio Romeo, era zio dei consiglieri Pernice e Calderone; e il fratello sacerdote, Ciro Romeo, era maestro elementare; il registro della popolazione era gestito da Vincenzo Marino, cognato del consigliere Scarpulla e cugino dell’assessore Calderone; un panettiere, tale Ciro Bivona, cugino dei consiglieri Sanfilippo e Pernice e compare del sindaco, era diventato capo della polizia urbana.
Il contesto ambientale e i reati contestati al Calderone avrebbero dovuto comportare la sua immediata destituzione da sindaco. Il Prefetto, però, non solo non intervenne, ma, da lì a poco, così come aveva fatto con i precedenti delegati, trasferì ad altra sede (prima Castronovo, poi Castelbuono) anche il cavalier Rampolla, che qualche giorno dopo, per la vergogna, si suicidò.
La vedova, Giovanna Cirillo, scrisse un memoriale all’allora Ministro dell’Interno Francesco Crispi, che ebbe l’effetto di trascinare in tribunale il sindaco e i suoi complici, ma il processo si concluse con la loro assoluzione. Secondo i giudici, infatti, a Marineo la mafia non esisteva, il cavalier Rampolla era solo un vecchio pazzo e sua moglie solo una povera vedova accecata dal dolore!!!
Consorzio della Pietra Lavica dell'Etna: parla il Presidente, Dott. Alfio Grassi.
L’intervista è stata realizzata al Presidente del Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna – Dott. Alfio Grassi – e da quanto espresso, si comprende in maniera chiara quali siano le problematiche che attanagliano quel settore e di conseguenza la sua filiera…
Vorrei peraltro ricordare come quel settore, non coinvolge esclusivamente l’estrazione del materiale lavico e di conseguenza tutti i suoi derivati, conosciuti nel settore con le voci “scogli e/o inerti” e utilizzati solitamente in quei lavori marittimi o a difesa del territorio, scogliere e promontori colpiti dagli effetti di erosione sia da acque dolci che salate, già… la sua commercializzazione va oltre la stessa fornitura, di gran lunga utilizzata, nei settori dei conglomerati cementizi o bituminosi…
Difatti, quel materiale naturale prevede un più ampio interesse (basti osservare come le sole immagini di eruzione di questi giorni da parte del nostro cratere Etna, stiano facendo il giro del mondo), esse infatti comprendono, lo studio, l’informazione, le ricerche di mercato, l’elaborazione dati anche in ambito informatico con riferimento alla realizzazione e alla gestione di comunicazione sul web, la pubblicazione di opuscoli, libri, aggiornamenti tecnici periodici, l’organizzazione di conferenze in presenza o a distanza, ma anche la progettazione e il marketing di nuovi prodotti in settori diversi e totalmente innovativi, quali ad esempio quelli estetici, medicali o anche utili al compostaggio come fertilizzanti, venduti sfusi o previo insacchettamento…
Ed ancora, come non tenere conto del numero delle maestranze che occupa tutto quel comparto, ed è proprio su questo punto che si concretizza l’impegno del “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna” che svolge nei confronti dei propri consorziati attraverso consulenze interne e/o esterne, tutta una serie di formazioni e addestramento dei lavoratori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, con l’attuazione di misure di prevenzione e protezione per limitare i rischi connessi con quelle tipologie di lavorazioni, con riferimento ai manovratori dei mezzi d’opera per l’estrazione, ai suoi addetti nei frantoi sia fissi che mobili, agli operatori di macchinari e attrezzature quali mono/multifilo a disco diamantato, taglia blocchi, segatrici a disco giganti, telai, fresatrici, linee di lucidatura a ponte, calibatrici, ceratrici, dispositivi antigraffio, impianti di resinatura, etc., ma non solo, perché il comparto comprende anche i trasportatori c/terzi e tutti quegli artigiani che con le loro mani realizzano vere e proprie opere d’arti, tra cui sculture e gioielli che vengono esposti in tutto il mondo…
In questo post non entro nel merito dell’articolo pubblicato stamani, preferisco viceversa chiedere un incontro al Presidente del Consorzio per meglio comprendere alcuni suoi richiami, in particolare quando Egli fa riferimento agli interlocutori istituzionali, al ruolo rivestito dal Distretto della Pietra lavica, allo stallo determinato dalla burocrazia, ma soprattutto ciò che più vorrei chiedergli è in quali modi si attua l’abusivismo – vera piaga per l’intero comparto – e come ancora oggi riesca a mettere in pratica quei suoi meccanismi illegali…
In Sicilia qualcuno prova ancora a fare il furbetto!!! Già non ha compreso che il tempo degli espedienti illegali e del malaffare è finito!!!
E’ incredibile assistere con quanta semplicità vengono commessi ogni giorno certi stratagemmi di malaffare…
Ovviamente non vi è alcun bisogno di analizzare uno o più settori o di prendere di mira quei particolari comparti in cui si crede siano fortemente presenti comportamenti corruttivi ed illegali, già… basterebbe semplicemente che quei soggetti addetti ai controlli, verificassero in maniera precisa le procedure messe in atto, per scoprire, ove naturalmente presenti, tutti quegli espedienti posti per frodare lo Stato!!!
L’esperienza certamente aiuta e quanto emerso nel corso degli anni – anche a livello nazionale – dovrebbe agevolare il lavoro di quei funzionari…
Catania: altro che "Dialogo sulla corruzione"…
“Nelle parti d’Italia dove l’illegalità è diffusa v’è una stretta connessione con l’assenza o carenza di spirito comunitario e/o con le carenze dello Stato“!!!
Purtroppo non conosco il nome del giornalista che ha realizzato il video, ma vorrei dire che condivido pienamente quanto egli ha detto anche se avrei preferito che egli esprimesse una propria nota personale e non riportare in sintesi quanto descritto in quella pubblicazione…
Ed allora ho deciso che sarà il sottoscritto a realizzare quell’analisi, chissà forse anche critica ma certamente distaccata dal pensiero dei suoi autori, provando altresì a fine studio di esprimere una propria considerazione su quel mondo della corruzione e su quell’associazione mafiosa che da sempre attanaglia questa mia regione, in particolare su una determinata provincia, quella di Catania, che ovviamente più di altre realtà conosco alla perfezione…Posso infatti affermare, quasi con assoluta certezza, di come questo territorio sia gravemente contagiato da una infezione (anche se sono molti a differenza del sottoscritto preferiscono celarne l’argomento – già… mi sembra per analogia di essere in Cina, vedasi ad esempio quanto accaduto in questi mesi con quelle mancate informazioni sulla diffusione del Covid-19), già… perché la maggior parte dei miei conterranei è stata ahimè da generazioni “infettata“, non dal “coronavirus” , ma da una dilagante corruzione e da quella ubiquità conosciuta con il nome “cosa nostra“!!!
E quindi, nel tentare valutare in maniera obbiettiva se esiste in questo libro quella formale distanza da “retorica e moralismo”, ma soprattutto per poter avvertire anch’io quell’onda emozionale descritta dal giornalista, la stessa che ormai non percepisco da tempo, in quanto, leggendo le pubblicazioni acquistate di recente su questo stesso argomento, ho potuto scoprire come a quei loro autori interessi di più vendere i propri libri, che diffondere quel messaggio “impegnato”, basato sull’esigenza di voler trasmettere quella cultura di legalità…Nell’iniziare la lettura di questo libro il mio primo pensiero è stato: ma perché riunire per l’argomento un uomo di chiesa con uno di legge???
Il libro s’intitola “Dialogo sulla corruzione. Giustizia e legalità, impegno per il bene comune” e si comprende ciascun dei due autori interviene in ciò che conosce meglio, per cui il Prefetto sviluppa l’attuale legislazione e le norme di contrasto alla corruzione, mentre il vescovo s’inserisce nella società civile, nei comportamenti che i cittadini dovrebbe evidenziare, in particolare nel dimostrare d’essere capaci di allontanare tutte quelle forme di corruzione a cui quotidianamente vengono allettati, ampliando inoltre anche a quella sfera religiosa, tutte le problematiche emerse nel corso degli anni passati, approfondendo ( anche se ritengo in maniera molto soft ) alcuno comportamenti compiuti in maniera discutibili dai suoi colleghi “talari” siciliani…
Mi scuso con i lettori, ma l’argomento è così vasto che ha necessità di essere affrontato in maniera ampia, ma nello stesso tempo questo abbisogna di essere approfondito sin dentro i minimi particolari e ciò ovviamente sta determinando per il sottoscritto la realizzazione di più post, i quali a breve verranno pubblicati…
Catania: Gira la ruota dell'Illegalità
Pochi minuti fa – mentre stavo scrivendo questo post – la notizia nel catanese di una bancarotta fraudolenta patrimoniale, con grave condotta distrattiva, che ha condotto il giudice per le indagini preliminari ad emettere un decreto di sequestro preventivo di un complesso immobiliare dal valore di oltre 2,7 milioni di euro…
Basti aprire la pagina web della propria città ed ecco evidenziate nuove inchieste giudiziarie che prendono in esame, non solo quegli uomini della politica, della pubblica amministrazione, delle istituzioni e dell’imprenditoria, ecc… ma una totale mancanza di ciò che dovrebbe rappresenta in se l’etica… nel senso pratico della parola, un reale contrasto di tutti quei comportamenti che come vediamo danno adito a continui comportamenti devianti…Ma loro sono come quei concorrenti, speranzosi di vincere un premio e chissà se forse, nell’attesa di girare quella ruota, non venga ahimè… anche il loro turno!!!
Massoneria, politica, mafia ed anche uomini delle istituzioni: un mix perfetto d'interessi e illegalità!!!
Il pizzo in Campania??? Ma perché ditemi… c'è forse qualcuno che lo paga???
Se tutto questo è successo e continua ahimè ancora ad accadere, lo si deve principalmente perché le istituzioni hanno fallito!!!
Si è fatto finta che i problemi d’illegalità non esistessero, nessuno ha pensato alla sicurezza, ai giovani, alla mancanza di occupazione, alle problematiche legate all’immigrazione, a quelle occupazioni abusive e alle case popolari totalmente abbandonate a se stesse…




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