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Riforma del condominio: A volte le denunce presentate servono a migliorare (di molto) questo paese corrotto!


Sì… a volte basta un gesto, una scelta precisa, per far sì che qualcosa inizi a muoversi.

Non parlo di rivoluzioni, né ambisco a drammi o proclami; vorrei semplicemente sottolineare quel minimo coraggio che spinge un cittadino a fare ciò che molti si aspettano e – ahimè – pochi compiono: denunciare con i fatti, non con le parole!

Ho presentato documentazione completa alla Procura nazionale e alla Gdf della mia città, allegati ufficiali, integrazioni puntuali, nessuna illazione, solo prove.

Lo feci non per interesse personale, né per vantaggio diretto, e ancor meno per “salvaguardare il proprio orticello”, ma perché chi riceve un incarico – anche se compiuto in forma gratuita – ha il dovere morale di portarlo avanti con trasparenza, soprattutto quando intorno c’è confusione, opacità, forse illegalità. Peraltro, la sentenza di condanna che ne seguì non fu solo una vittoria giudiziaria, fu la conferma che qualcosa, in quel condominio, non funzionava da tempo.

Eppure, quanti anni ed ostacoli prima di arrivare fin lì. Quante porte chiuse, quanti silenzi imbarazzati, quante risposte evasive che sembravano uscite da un copione già scritto. Mi sono sentito come Don Chisciotte davanti ai mulini a vento, che per raggiungere il suo obiettivo deve attraversare sabbie mobili, superare muri di gomma, e avanzare senza mai sapere se quel che vede è reale o solo illusione. Ogni tentativo di dialogo interpretato come fastidio, ogni richiesta di chiarezza respinta come disturbo all’ordine delle cose.

Ricordo un collega, anni fa, sempre con gli occhi fissi sul monitor delle slot online, che senza voltarsi mi diceva: Nicola… non ora, non vedi che sono impegnato? Ecco, certe volte ho avuto la stessa sensazione: mentre tu cerchi di fare chiarezza, qualcuno altrove sta giocando con luci che girano piene di corone, campane e ciliegie, totalmente indifferente al caos che genera senza nemmeno accorgersene.

Ma fortunatamente non tutti sono così. C’è chi ancora crede nel proprio ruolo, nei valori della toga e della divisa, chi tra mille difficoltà continua a lavorare con senso del dovere, procuratori rigorosi, militari onesti, ma anche dirigenti e funzionari attenti, che pur tra bastoni tra le ruote, non abbassano la guardia. Ed è grazie anche a loro che infatti qualcosa si muove.

Ed allora finalmente ecco giungere quella riforma tanto auspicata, e permettetemi di fare un plauso anche a chi – seduto in quelle poltrone di governo – ha saputo ascoltare e prendere in mano l’argomento di migliaia di condomini e delle loro difficoltà, riportando il problema ai propri colleghi del Parlamento, affinché si realizzasse quella fondamentale – per non dire necessaria – riforma della gestione condominiale.

Il 17 dicembre scorso è stato presentato il progetto di legge “AC 2692”, una riforma attesa da tredici anni, dall’ultima modifica sostanziale della disciplina condominiale. Cambia molto, e non soltanto sulla carta. Pagamenti obbligatoriamente tracciabili, fine del contante, conti correnti condominiali come unico canale per incassi e spese: niente più transazioni nell’ombra. I creditori potranno agire direttamente sul fondo comune, senza dover inseguire singolarmente i morosi, e se le somme non bastano, i condòmini in regola pagheranno in anticipo, conservando però il diritto di rivalsa. Un sistema più efficiente, certo, ma anche più equo, purché accompagnato da controlli veri.

L’amministratore non sarà più chiunque, nemmeno se interno al condominio. Dalla laurea triennale in ambito economico, giuridico, tecnico o scientifico, al percorso formativo obbligatorio, fino all’iscrizione a un registro nazionale tenuto dal Ministero delle Imprese: la professionalità diventa requisito imprescindibile. Niente più improvvisazione. Accanto a lui nasce il revisore contabile condominiale, figura nuova, indipendente, con competenze specifiche e iscrizione a un albo dedicato. Controllo reale, trasparenza finanziaria, prevenzione dell’evasione: non sono slogan, sono strumenti concreti.

Anche il fisco entra in gioco: le spese condominiali ordinarie potranno essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi. Un incentivo chiaro: pagare in tempo conviene. E chi non paga? L’amministratore potrà chiedere il decreto ingiuntivo solo dopo l’approvazione del rendiconto, entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio. Tempi più lunghi, sì, ma più coerenti con una gestione corretta dei bilanci.

Chi esercita senza titolo rischia sanzioni pesanti, multe oltre i cinquemila euro. E in caso di reati gravi, si apre la strada alla confisca dei beni, anche di quelli posseduti dai familiari, se non ne viene dimostrata la legittima provenienza.

Non è punizione, è dissuasione. È il segnale che i tempi cambiano…

COSEDIL Spa: Il problema non sono i 29 giorni per ottenere il permesso di costruire, bensì la media di 800 giorni finora…


Ho letto in questi giorni un articolo su “Il Fatto Quotidiano“, una delle poche testate che ancora leggo, non per fedeltà incondizionata, ma perché almeno tenta di non arrendersi al copione condiviso.

Le altre testate ormai, sono troppo allineate ai voleri degli editori o dei palazzi della politica, e quindi da tempo, le ho lasciate indietro senza alcun rimpianto…

Eppure, stavolta non mi trovo d’accordo, già… con l’impostazione scelta: non tanto per i fatti riportati – chiedo scusa sin da ora all’autore, se ho frainteso – quanto per il sottinteso che accompagna il racconto: come se una pratica conclusa in tempi umani non potesse che nascondere qualcosa di storto o una scorciatoia illegittima dietro la vicenda della COSEDIL Spa.

Il punto per me non è se quella società abbia ottenuto un permesso in 29 giorni – un tempo che, sì, fa sobbalzare chi conosce bene i tempi biblici della burocrazia edilizia italiana – ma piuttosto perché, per ottenere un permesso c’è bisogno di otto mesi, due anni, una vita intera, tra attese, solleciti, correzioni e ahimè silenzi?.

Il vero interrogativo non è dunque chi è stato bravo oppure ha saputo correre più veloce, ma perché tutti gli altri sono costretti a camminare con i piedi nel cemento fresco. Ecco la vera domanda da porsi è: quali ingranaggi si inceppano, dove si annidano le inefficienze, chi ha interesse a lasciarle lì, e soprattutto, cosa potremmo fare, domani, se davvero volessimo svecchiare un sistema che non rallenta lo sviluppo per difetto, ma lo paralizza per scelta.

Condivido, senza riserve, le parole dell’Ing. Gaetano Vecchio, uno dei titolari dell’azienda – e lo dico con la massima trasparenza, visto che qualcuno potrebbe insinuare retroscena personali: non conosco l’ingegnere né di vista, né in cantiere, neppure per lontana fama professionale. In 35 anni di direzione tecnica, trascorsi quasi interamente fuori dalla Sicilia – per scelta, per lavoro, per necessità – non ci siamo mai incrociati. Solo da un anno e mezzo sono tornato qui, in questa terra che amo con tutte le sue contraddizioni, eppure sempre – come dimostrano con i fatti le mie denunce – con gli occhi aperti.

L’articolo in questione, scritto con cura e rigore da un giornalista che stimo e con cui ho avuto modo di confrontarmi più volte, racconta di un intervento edilizio rilevante – oltre 8000 metri quadri – per il quale il permesso è arrivato in meno di un mese. E qui sorge la domanda inevitabile: se i documenti sono stati depositati in perfetta regola – progetti conformi, relazioni tecniche a norma, pagamenti effettuati, pareri acquisiti, vincoli verificati – perché mai dovremmo sospettare di un iter celere? Non è forse il segnale che qualcosa, da qualche parte, funziona?

Mi vien da dire che forse, invece di cercare ombre, dovremmo applaudire l’amministrazione di Acireale, capace di esaminare una pratica complessa con tempestività, chiarezza e competenza, virtù non così rare quanto si fa credere, ma certamente non diffuse come dovrebbero.

Basti guardare alcuni comuni del Nord, quelli che la retorica giornalistica spesso indica come “esemplari”, per scoprire che sì, anche lì certe pratiche vengono chiuse in 25/30 giorni e nessuno alza un sopracciglio, perché lì la velocità non è sospetta, è normale.

Ecco, qui casca l’asino: la retorica del “Sud corrotto, Nord efficiente” è un automatismo pigro, e soprattutto falso. Ho trascorso metà della mia vita tra Piemonte, Lombardia, Emilia, Toscana, e posso dirlo con cognizione di causa: il malaffare non ha coordinate geografiche, la burocrazia punitiva non è una specialità regionale, gli interessi incrociati non rispettano confini amministrativi. “Tutto il mondo è paese” non è un modo di dire per rassegnarsi, ma un invito a smettere di demonizzare un luogo solo perché ci fa comodo pensare che altrove sia tutto diverso.

La COSEDIL ha fatto una scelta razionale: investire dove le condizioni lo consentono, e minacciare di spostarsi altrove se quelle condizioni vengono meno. Non è un ricatto, è il mercato, crudo, vero, disarmante. E se questa minaccia costringe un’amministrazione a fare il proprio dovere in tempi umani, forse non dovremmo lamentarci, ma chiederci perché non accada sempre così: perché non si faccia sistema, perché non si trasformi quell’eccezione in regola.

Perché ogni permesso rilasciato in tempi decenti non è un favore a qualcuno, ma un atto di giustizia verso tutti. È un segnale per chi crede ancora nel fare, per chi vorrebbe costruire, assumere, progettare, e invece si sente dire “aspetti”, “vediamo”, “forse”, “non ora”. È un colpo al cuore di chi, come me, ha scelto di girare il mondo pur di non rimanere impantanato nel limbo delle carte bollate – non per sfuggire alla legalità, ma per inseguire la possibilità di lavorare dentro una legalità che non strangola, ma sostiene.

E allora sì, concludo riprendendo le parole dell’ingegner Vecchio – ripeto, non perché le condivido per cortesia, ma perché le sento come fossero mie: “Con tempi più lunghi avremmo spostato altrove l’iniziativa”.

Consentitemi di aggiungere su questo (straziante) punto che se fossimo onesti fino in fondo, dovremmo ammettere che, quando qualcuno se ne va per non attendere l’eternità, non è lui a tradire il territorio: è il territorio che ha già tradito lui.

Lo so bene, non per teoria, ma per esperienza diretta – e dolorosamente familiare. Le mie due figlie, entrambe laureate – una a Milano, l’altra a Perugia – non hanno scelto di restare lontano per vocazione nomade, né per ambizione smisurata. Semplicemente, qui non hanno trovato un sentiero percorribile: non un rifiuto esplicito, ma un’assenza – di opportunità chiare, di procedure trasparenti, di segnali che dicessero: qui puoi costruirti un domani senza dover prima scavarti una trincea nella burocrazia. E così se ne sono andate, non con rancore, ma con quella lucida rassegnazione che nasce quando capisci che il tuo impegno, da solo, non basta.

Non le giudico, anzi le ammiro, e ogni volta che sento parlare di “fuga dei cervelli” come se fosse un fenomeno naturale, inevitabile, quasi geologico – mi vien da chiedere: e se invece fosse solo la conseguenza logica di un sistema che premia chi aspetta in silenzio, e punisce chi prova a camminare?

Un’eccellenza da raccontare: Quando la professionalità sorprende.

Di solito, sapete bene, non sono uno che ama osannare o tessere pubblicamente le lodi di questa o quella attività. 

Preferisco altro, ma oggi faccio un’eccezione perché credo che quando si incontra qualcosa di buono, fatto come si deve, sia giusto dirlo. 

Soprattutto qui, nella nostra terra, dove troppo spesso siamo costretti a parlare di ciò che non va. 

Ecco, questa volta voglio parlare di ciò che funziona, anzi, funziona benissimo. Voglio parlare di una realtà che ho avuto modo di conoscere in questi anni e che mi ha colpito per la sua serietà: il “Palazzo della Salute” di Catenanuova. 

So per certo che chi la conosce più da vicino, chi ha avuto a che fare con i suoi titolari e con i collaboratori che ci lavorano, potrà confermare ogni mia parola. Quello che trovano lì, le persone, è un modo completamente nuovo di vivere la propria salute, un posto dove finalmente tutto è semplice.

Niente più lunghe attese, né peregrinazioni tra studi sparsi per la provincia perché in un unico luogo, accogliente e all’avanguardia, si trova tutto ciò che serve per la cura del corpo e della mente. È un approccio che parte da una visione chiara: il benessere vero è un equilibrio che coinvolge sia la salute fisica, assente da patologie, sia quella psico-emotiva, ed è questo che cercano di costruire ogni giorno con i loro pazienti.

La loro forza sta in uno sguardo multidisciplinare che abbraccia tutto, dalla Nutrizionista alla Cardiologia, dalla Ginecologia alla Psicologia, persino con il supporto della Telemedicina, per offrire un percorso veramente su misura. Ma il cuore di tutto, lo dico con convinzione, è la cultura della prevenzione che respirano in ogni stanza. Loro per primi sanno, come dicono, che la salute dipende più dalle precauzioni che dalle medicine e per questo insistono così tanto sugli screening periodici, perché una diagnosi precoce fatta in tempo, quando una malattia è ancora silenziosa, può cambiare tutto il corso di una vita.

E non si fermano qui, perché il loro impegno si estende anche alle aziende del territorio con una medicina del lavoro attenta e seria, che valuta i rischi specifici e si prende cura della salute di chi lavora, prevenendo le malattie professionali. Persino il desiderio di sentirsi bene nel proprio corpo, che è un’esigenza profondamente legata al benessere interiore, trova qui una risposta seria nella medicina estetica, praticata da medici certificati in massima sicurezza, lontano da qualsiasi improvvisazione. 

Come ripete spesso la Dott.ssa Daniela Catalano: è sano chi fa prevenzione! 

Ed è questo il messaggio potente che portano avanti ogni giorno: incoraggiare le persone ad avere un controllo maggiore sulla propria vita e sul proprio benessere. Per me, vedere che tutto questo esiste e funziona a pochi minuti da casa, è un motivo di orgoglio e di speranza concreta.

Gran premio di Las Vegas: la Ferrari??? Altro che "rossa aggressiva", è sembrata un… "rosa smorto"!!!

Il sottoscritto, come il monegasco, non vuole entrare troppo nel dettaglio, ma alcune considerazioni a fine gara vanno fatte. 
È evidente come gli errori commessi da tutti – sì, questa volta anche dal muretto – abbiano portato alla vittoria di entrambe le Mercedes, una circostanza che avrebbe potuto avere un epilogo diverso se in quella scuderia si fossero fatte le cose per bene, anziché in modo approssimativo.

Iniziamo con l’errore di Leclerc.

Mi dispiace definire “errore” un colpo di genio del nostro pilota, che ha tentato di superare all’esterno la Mercedes di Russell, ma forse, essendo la gara appena iniziata, avrebbe dovuto attendere un momento più favorevole per il sorpasso, o magari optare per una strategia diversa, restando dietro al britannico e attendendo l’occasione di un undercut. Chi può dire se così non avrebbe potuto finire primo?

Per quanto riguarda Sainz, tutti abbiamo visto come inizialmente non abbia agevolato il compagno di squadra, soprattutto quando la Mercedes di Hamilton era ancora lontana. Ma questo atteggiamento è comprensibile, considerando che è già noto da tempo che egli non farà più parte della scuderia di Maranello.

Sì… alla fine, ha lasciato passare Leclerc solo dopo le insistenze del team, limitando comunque il sorpasso di Hamilton per pochi metri prima dell’ingresso in pit lane, peccato però che i meccanici della Ferrari non fossero pronti con le gomme, nonostante Sainz avesse chiesto il cambio più volte nei due giri precedenti!

Ma si sa… in Ferrari abbiamo grandi esperti di strategia, e difatti le scelte discutibili di quest’anno ci hanno relegati al terzo posto, ed hanno nel frattempo permesso, giustamente, a Max Verstappen – il quale non ha rivali in pista – di vincere il quarto campionato.

Tornando a Sainz, a causa della strategia del muretto ha perso il secondo posto, mentre Hamilton avrebbe potuto finire terzo o persino quarto, se anche la strategia di Leclerc fosse stata diversa.

In sintesi, oggi abbiamo perso su tutti i fronti!!!

Abbiamo mancato la possibilità di fare una doppietta come la Mercedes o, almeno, di conquistare punti preziosi per il campionato costruttori con un secondo e terzo podio.

E invece siamo qui a leccarci le ferite, a subire l’ennesima beffa e a lamentare la mancanza di professionalità, sia sul muretto che tra i piloti.

Vasseur, il team principal della Rossa, ha commentato a caldo: “Non ho ancora parlato con i piloti, vedremo poi nel debriefing”…

Caro Frédéric, credo ci sia ben poco da dire: è forse meglio iniziare a pensare alla prossima gara. Del resto, in questo Gran Premio gli errori sono stati fatti e, purtroppo, non c’è modo di rimediare!

Ci sarà pure un modo per far sì che non si giunga sempre dopo anni (e aggiungerei tanti "danni"…) ai provvedimenti di sequestro e/o confisca???

Già… leggo costantemente (come peraltro ciascuno di voi…) delle indagini compiute dalle varie “Direzioni Investigativa Antimafia” e dei provvedimenti emessi dai Tribunali con i quali vengono disposti sequestri e/o confisce di patrimoni mobiliari e immobiliari a gruppi operanti nei più svariati settori imprenditoriali, ma ciò che non riesco a comprendere e perché bisogna attendere anni ed anni, quando basterebbe attendere semplicemente la presentazione del primo bilancio, dal quale viene evidenziata la situazione patrimoniale, economica e finanziaria di quella Società con riferimento all’intero esercizio…  

Comprendere cioè in quali modi, taluni “anonimi” personaggi, siano riusciti in pochi anni – senza evidenziare di possedere alcuna propria capacità talentuosa ad esempio a modello “Elon Musk” o ancor meno, non avendo alcun legame con famiglie importanti e direi ricchissime come ad esempio quella dei “Rothschild” – per diventare in così breve tempo… milionari!!!

Viene spontaneo quindi chiedersi: quali fattori hanno determinato che questi individui siano riusciti ad arricchirsi? 

Certo può essere che la sorte abbia avuto un ruolo importante, già… più grande di quanto ci si aspettava, ad esempio si potrebbe aver vinto al superenalotto e invece di trasferirsi a Montecarlo o ai caraibi, preferibilmente nelle Antille Francesi, per vivere in maniera lussuosa e agiata, si sia preferito sfruttare quel fortuna economica per investirla nella propria regione (con tutte le problematiche presenti che ben conosciamo…) oppure far sì che si sia voluto compiere qualcosa di caritatevole per i propri conterranei,  rendendo così quella propria terra non solo migliore ma anche più giusta…

Ed allora perché attendere anni per scoprire quali intrecci siano stati compiuti per realizzate quelle attività (gestite solitamente dai familiari…) utilizzate come osserviamo, nei settori esposti a maggior rischio di infiltrazione mafiosa, tanto da dover richiedere per poter operare quel requisito obbligatorio (attinente alla moralità dell’impresa) dell’iscrizione alla ben nota “white list“???

Ed allora permettetemi di riepilogare; i clan delle organizzazione che comandano su una determinata regione e/o su un particolare territorio sono a conoscenza di tutti, difatti si conoscono da sempre gli esponenti storici (e aggiungerei quanti a loro “contrapposti”), i propri familiari, parenti, affini, ma anche i nomi di quegli imprenditori affiliati e delle loro “teste di legno” che come si sa… si prestano a quei rapporti fiduciari, altresì si conoscono i nomi di quei professionisti esterni, gli stessi che in più un’occasione si sono offerti in consulenze particolari, già… per dar una mano allo svolgimento di quei traffici illeciti.

Ma la lista potrebbe continuare, sì. .. inserendo una serie di individui che in maniera disgiunta e in quel precario equilibrio tra legalità e illegalità, opera (quando ufficialmente ingaggiati…) a far sì che quei loro clienti non vengano – causa accertamenti e/ ispezioni della magistratura – danneggiati!!! 

Ed allora, senza volermi sostituire a molti miei amici – esperti contabili – posso dire comuque di possedere una minima conoscenza delle attuali normative fiscali e tributarie, tali da intuire ad una prima lettura dei bilanci societari (cui si sommano naturalmente i movimenti bancari e gestionali) a quali situazioni critiche essi sono carenti, mi riferisco a tutte quelle circostanze che vanno oltre l’ambito corretto della fiscalità e della gestione finanziaria.

Tra l’altro a conferma di quanto sopra, permettetemi di riallacciarmi ad una mio ultimo esposto presentato dopo un’attenta verifica gestionale, economica e patrimoniale, compiuta in un periodo di oltre tre anni; quest’ultimo ha difatti condotto gli investigatori della PG di Messina (di cui non posso che eloggiarne la professionalità…) a confermare quanto da me relazionato e soprattutto le indagini condotte hanno portato al rinvio a giudizio di quell’Amministratore, di cui a breve si attende l’ufficialità della sentenza!!! 

Comunque, tralasciando queste mie personali critiche, già… come ripeto spesso, l’importante – in un modo o in un altro – è giungere sempre ad una definzione, sì… della giustizia, senza lasciare che tutto procedi per come in molti viceversa vorrebbero!!!

Tribunale di Messina: finalmente (dopo quasi sei anni…) si sta per giungere al traguardo!!!

Scriveva il poeta drammaturgo Metastasio: “Se si applicasse la giustizia in tutta la sua severità, il mondo sarebbe ben presto diverso”.

Oggi posso affermare che è stato un giorno importante per “verità e giustizia“, perché finalmente, dopo sei riinvi e tutta una serie di grattacapi – che hanno determinato al sottoscritto (e non solo…) gravi problemi personali, familiari, professionali e finanziari – ecco che si sta per completare quel fondamentale percorso per riportare legalità dove da tempo ormai mancava…

Sì… stamani nell’entrare in quel Palazzo di Giustizia ho avuto come la sensazione che qualcosa fosse finalmente mutato!!! 

Sono passato quindi da quello stato di totale insicurezza nel sistema giudiziario (la stessa sensazione che avevo avvertito e poi descritto in alcuni dei miei precedenti post), paragonando me stesso (causa i continui rinvii…) a quello spirito soprannaturale dello scrittore Miguel Cervantes (chissà forse perché ancora aleggia in quell’edificio avendolo accolto quando fu gravemente ferito…) o per meglio dire, al personaggio del suo libro, già… quel “Don Chisciotte” che – come il sottoscritto – combatteva contro i “mulini a vento”!!! 

Ma questa volta no… sentivo già nell’aria qualcosa di diverso, non so dirvi se ciò potesse dipendere dalle nuove nomine che in questi mesi sono state compiute all’interno di quel palazzo, ma certamente quest’ultime ritengo siano state fondamentali per ripristinare alcuni di quegli uffici che incredibilmente, erano rimasti per troppo tempo senza interlocutori…  

Come riportato nel mio titolo d’apertura, finalmente oggi si è pervenuti a una risultato, già… dopo un lungo percorso di liceità, cui sono certo la maggior parte dei miei conterranei non avrebbe mai aderito e soprattutto portato a conclusione – sì… perchè ritengo che avrebbero anticipatamente rinunciato, sapendo che una vicenda giudiziaria come quella dal sottoscritto vissuta, avrebbe certamente potuto condurre a ripercussioni personali, non tanto per evitare quel sistema “colluso” (che tanto da fare si è dato a protezione del proprio “adepto” e/o per ritardare il procedimento in corso…), ma soprattutto per non restare coivolti, ben sapendo quanto in cuor loro potessero esser ricattabili!!!

Ma come riportavo sopra, le condizioni all’interno di quella struttura erano finalmente cambiate ed allora osservando ciò non posso ora che esprimere un breve riflessione…

In particolare questo mio pensiero è rivolto alle nuove generzaioni: cercate sempre di fare il vostro dovere, non piegatevi mai ai compromessi e ancor meno ai ricatti, affidate le vostre istanze alla giustizia, in particolare agli uomini e alle donne che ogni giorno da quei propri uffici istituzionali compiono – tra mille difficoltà e sacrificio – il proprio dovere ed è questo il motivo che spinge ora il sottoscritto a ringraziarli uno per uno, sì… per l’impegno profuso e la professionalità evidenziata in una vicenda che mi ha visto coinvolto non per una vicenda personale, ma a difesa di un contesto sociale…

Permettetemi quindi di ringraziare da questo blog alcune persone (non riporto qui i nomi perché so quanto preferiscano restare nell’anonimato, ma posso assicurare che la mia segnalazione presso le più alte cariche nazionali, è stata ufficialmente inviata…) che hanno fatto in questi anni la differenza.

Parlo di uomini dello Stato che attraverso i loro incarichi provano quotidianamente a migliorare questo nostro Paese, individui perbene, moralmente corretti, professionisti coraggiosi che posso pregiarmi d’aver in questa sede conosciuto e ai quali debbo molto, in particolare per avermi incoraggiato – nei momenti bui di sfiducia nei confronti delle istituzioni – ad esser audace e soprattutto a non fermarmi mai, continuando a svolgere con impegno e dedizione quella lotta inderogabile per portare dove serve “legalità”!!!

Dedico quindi a loro questo traguardo, già… a coloro che in maniera invisibile hanno lavorato sodo e sono rimasti sempre accanto al sottoscritto: grazie di cuore.

"MUNICIPIA": Incredibile a Catania un ufficio pervaso di professionalità, cortesia e disponibilità!!!

Sapete bene come abitualmente attraverso questo mio blog cerchi di denunciare quanto avviene illegalmente oppure provi ad evidenziare quelle abituali disfunzioni cui purtroppo assisto, ma anche quelle segnalate dai miei lettori… 

In particolare è la mia regione (Sicilia) a interessarmi, ma non disdegno di occuparmi anche di altre regioni di cui conosco bene pregi e soprattutto difetti; già… quest’ultimi tra l’altro posso assicurarvi esser eguali se non superiori a quelli quotidianamente messi in evidenza per la nostra terra dai media nazionali…

Ma come dice il proverbio: “fatti a nomina e va cucchiti” e noi siciliani purtroppo quella riprovevole nomina c’è la portiamo dentro, ahimè da troppo tempo!!!  

Comunque, tra le tante cose che non vanno, ecco che ogni tanto accade qualcosa che mi sorprende positivamente e di cui ho piacere di poter parlare… 

Si tratta di ufficio aperto al pubblico per il contribuente del concessionario del Comune di Catania della riscossione (Raggruppamento Temporaneo di Imprese con Municipia S.p.A. “mandataria” e Gamma Tributi S.r.l. “mandante”), in piazza della Repubblica numeri 37-41…

Un nuovo concessionario che affianca, come riportavo sopra, il Comune ed eroga i suoi servizi per aiutare i contribuenti a rispettare i pagamenti, facilitando l’accesso alle informazioni per una migliore comprensione sia delle scadenze che dei regolamenti comunali…

Il sottoscritto, recatosi per esaminare una vecchia pratica di mia madre, ha trovato in quella sede un’importante collaborazione nell’aggiornare e quindi definire quelle posizioni tributarie in modo trasparente e professionale…

Non sapevo che per accedere ai servizi avrei dovuto prenotare un appuntamento (attraverso il sito “https://www.comune.catania.it/citta-semplice/prenotaonline/#/” o telefonando al n. 030/5356481), ma i dipendenti presenti, valutando che non vi fosse a quell’ora alcuna prenotazione esterna e che erano  presenti solo alcuni esigui clienti, mi hanno consigliato di attendere…

Cosa che ho fatto e difatti, dopo solo pochi minuti sono stato chiamato al banco per richiedere informazioni e avere ulteriori indicazioni relative alle mie istanze… 

Per quanto gentilmente ricevuto, non posso che fare – attraverso questo post – un plauso alle Sig.re Anna e Claudia, che hanno dimostrato alle mie richieste grande cortesia, ma soprattutto una grande disponibilità nel chiarirmi in maniera comprensibile quelle pratiche su Imu e Tari…

Cosa aggiungere, quando qualcosa funziona è giusto gratificarlo!!! Sì… so bene che le mie sono semplici parole, ma nella vita di tutti i giorni, raramente ci rendiamo conto che a differenza di ciò che diamo, siamo noi a ricevere di più, d’altronde é solo con la gratitudine che la vita si arricchisce!!!

Finalmente sul "CTS" qualcosa si muove: Presidente Schifani se posso permettermi, vorrei darLe un consiglio…

Ho letto un post sul sito “ANSA” che riportava: “Ieri abbiamo sbloccato il Cts“!!!

Permettetemi di aggiungere “finalmente“, dal momento che in questi anni abbiamo letto da più voci autorevoli – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/01/il-dott-alfio-grassi-e-quella-guerra-di.html – di come quella commissione tecnica specialistica, abbia paralizzato iniziative d’investimento industriale e ambientale di nostri operatori economici siciliani…

Lo Stesso presidente Schifani ha infatti dichiarato, partecipando al convegno “Costa Sud, turismo ecosostenibile” organizzato dal Centro studi Ernesto Basile.: “Gli industriali andavano via dalla Sicilia”!!! 

 “Adesso nomineremo un Presidente che sia un esperto, che non sia stato impegnato in politica e che sia lontano da posizioni pseudo-ambientaliste – ha proseguito Schifani – vigileremo lo sviluppo sostenibile, l’aspetto ambientale, ma anche quello sociale. Il comitato dovrà rilasciare pareri in tempi celeri”.

Certo quanto dovrà accadere rappresenta un punto nodale per l’economia siciliana, in quanto come ben sappiamo, su quei settori vi sono parecchi interessi in gioco, d’altronde parliamo di settori che realizzano business milionari…

Lo stesso Presidente Schfani ha affermato: “è importante che si lavori con spirito costruttivo e non demagogico e demolitivo e la Commissione tecnica specialistica, che negli anni passati aveva paralizzato varie iniziative imprenditoriali e investimenti non fornendo i pareri necessari deve essere guidata da una figura di esperienza fuori dalla politica e che guardi a una regione che deve crescere e accogliere gli investimenti per migliorare la qualità della vita dei siciliani, ad aumentare il nostro Pil e l’occupazione. Perché va bene lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente, ma dobbiamo occuparci degli aspetti sociali ed economici della nostra Sicilia. Riformare, semplificare e sburocratizzare sono parole chiave su cui si sta muovendo e si muoverà questo governo”!!!

Presidente Schifani, come ho scritto nel mio titolo di apertura, il sottoscritto vorrebbe darLe un consiglio: nulla a che dire sul nome che verrà scelto per l’incarico a Presidente del CTS, ma non avendo mai creduto nelle capacità di un solo uomo a modello “Salvatore della Patria“, mi permetto di suggerire una semplice procedura, che garantirebbe a tutti noi e di conseguenza anche al suo governo, maggiore trasparenza, professionalità e soprattutto “legalità”!!!

E sì… perché alla fine è sempre ciò che manca a questa nostra terra, cioè persone perbene che compiono in maniera corretta gli incarichi ricevuti!!! 

Ed allora nel decidere di affidare quel ruolo così importante, Lei dovrebbe nello stesso istante, creare un pool – quantomeno di cinque soggetti – che si controllino a vicenda e che autorizzino le decisioni intraprese non solo da quel Presidente, ma anche da quello stesso “comitato”, affinché ogni provvedimento che verrà approvato, sarà stato in maniera rigorosa rispettato!!!

Perché soltanto così potremmo non ritrovarci tra qualche anno a dover leggere dai media di nuove inchieste giudiziarie compiute dalle usuali Procure nazionali, di cui mi consenta da buon siciliano – con estremo disgusto – mi sono stancato!!!

Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente!!!

Non so cosa dia più fastidio… una verità distorta presentata in maniera soggettiva, oppure una verità censurata che nasconde abituali comportamenti omertosi!!!
Rappresentare la verità d’altronde è qualcosa di difficile, la maggior parte fa in modo che questa non venga mai espressa in modo chiaro, anche perché sono in pochi ad aver coraggio su quest’isola a dire – ad alta voce – le cose come stanno, senza mai tergiversare, ma andando dritti al punto!!!
Eccoli quindi… da un lato i fessi, coloro che vivono quella loro esistenza in maniera futile, senza preoccuparsi di quanto avviene intorno a loro, potremmo inquadrare questi soggetti con quel detto: “meno so e meglio sto“… di contro, quei loro colleghi, che potremmo definire “marpioni“!!!
Già… stanno quotidianamente a carpire quanto accade intorno ad essi, sono lì ad ascoltare anche il più insignificante bisbiglio pur sapendo che quanto si sta dicendo non riguarda la loro persona…
Loro sono così… “guardinghi”, si guardano le spalle e cercano d’individuare ogni piccolo segreto su quanto accade all’interno del loro ufficio, ma non solo, eventuali comportamenti ai limiti della legalità, vengono accantonati e custoditi, per potere far leva, un domani, su qualche loro collega o superiore…  
E’ un gioco d’astuzia, proteggono chi interessa loro per vedersi restituire al momento opportuno il favore, si augurano così facendo d’entrare nelle grazie dei propri superiori (uomini già influenti all’interno dell’organizzazione…), affinché pian piano possano anch’essi salire di livello, peraltro hanno scoperto come attraverso l’applicazione di talune metodologie richieste, si possano iniziare a ricevere grandi vantaggi personali e/o familiari…
Ecco quindi cosa spinge a fare il salto… la bramosia di potere, di salire sempre più in alto nella classe sociale, si prova così ad entrare in un giro molto più grande di loro ed eccoli finalmente genuflessi, lì messi a disposizione del “sistema“, diventando ogni giorno che passa un tutt’uno con esso e con quanti ne fanno parte e loro da poco ammessi, provano a dimostrare con le proprie azioni di non essere meno!!!
Sanno bene che quanto stanno per compiere si chiama “reato”, ma d’altro canto… va bene così, in loro vi è particolare predisposizione a compiere quelle riprovevoli azioni di malaffare e corruzione…
Essi con il tempo godono per quanto compiuto, si sentono peraltro “invincibili” ma soprattutto “intoccabili“, poiché protetti da quel loro sistema clientelare che sa quando intaccato, chiudersi perfettamente a “riccio”, a protezione di quei suoi affiliati… 
Ovviamente quando scoperti… gridano alla falsità, parlano di menzogne e secondo loro quanto si sta compiendo è volutamente realizzato da chi vuole screditarli, affinché possa apparire meschini, sia come persone che professionalmente… 
Ecco quindi che pur di scagionarsi iniziano a raccontare bugie… giungendo a incolpare altri di quelle loro malefatte, ma le bugie si sa… “hanno le gambe corte” e ciascuno di essi alla fine si dimostra per ciò che è sempre stato: Un vero e proprio delinquente!!!

C'è ancora tempo per essere mafiosi…

Pensateci un attimo…
Uno dei principi alla base di quell’associazione criminale è di fondare se stessa sulla “famigghia“, ma soprattutto d’affidare quel suo sistema illegale ai cosiddetti “amici”…
D’altronde in quell’ambiente non si dice spesso di rivolgersi agli “amici degli amici“???
Un legame che unisce persone più disparate e con professionalità diverse, ma che mette a disposizione ciascuno di essi per quell’unico fine… favorire gli amici!!!
Un sistema questo talmente radicato nella società che fa parte di quelle relazioni, uniche e imprescindibili, utilizzate solitamente nel quotidiano per scambiarsi quelle risorse per soddisfare così le richieste ricevute… 
Perché il mafioso da solo conta poco… anzi nulla, in particolare quando si tratta di definire quelle sue esigenze o se le finalità sono di ordine “pubblico”, perché una cosa è spacciare droga o chiedere il pizzo, un’altra è aggiudicarsi gli appalti o dare inizio ad attività imprenditoriali legali…
Per quegli scopi servono altri soggetti con competenze professionali che il mafioso non possiede… perché sono al di fuori di quelle aree di pertinenza a cui solitamente egli fa riferimento, appartengono ad un contesto diverso, sì… che nulla hanno a che fare con quel soggetto…
Ma il mafioso ha un pregio… seppur solitamente presuntuoso e narcisista, conosce perfettamente i propri limiti e tenta quindi di circondarsi di persone valide, fa sì che in quella sua rete personale, possano connettersi soggetti diversi ma capaci, con un elevato livello di preparazione, affinché si possano raggiungere in maniera celere quegli scopi prefissati…
Ecco perché quel soggetto è in grado di rimanere nel sistema, perché fa in modo d’utilizzare gruppi diversi a seconda delle esigenze, i quali si ampliano o si restringono per interagire tra essi e ricavarne i necessari benefici…
Sono dei veri manipolatori, anzi per alcuni versi potremmo considerare quel mafioso… un progressista, capace di saper intrecciare rapporti e uomini così diversi da loro, per condurli a quelle loro regole, in un processo di compartecipazione che dimostra essere alla fine… perfettamente efficiente.
Ecco perché in molti, se pur diversi e non appartenenti a quel particolare contesto, evidenziano nei fatti comportamenti eguali a quei mafiosi, dimostrano d’essere come loro, perché è grazie a loro, a quei favori, che si giunge al buon esito di quegli affari…  
Ciò che si realizza è quindi una relazione tra  affiliati di quella associazione e uomini della nostra burocrazia, i primi hanno bisogno dei secondi, ed i secondi si mettono a disposizione dei primi, ciascuno per ottenere propri vantaggi personali… 
Peraltro, quel sistema funziona alla perfezione, ma soprattutto quel rapporto biunivoco incoraggia quei membri interni ed esterni, ad una forma di lealtà… ed è su questa partecipazione che si basa quella forza e rappresenta il motivo principale che lega quegli individui a compiere quelle costanti modalità illecite, affinché si giunga a realizzare quell’efficiente sistema di solidarietà!!!

Siracusa – Ospedale Umberto I: Un Presidio che vale "Oro"!!!

Si sente spesso parlare male della sanità, con riferimento alle strutture ospedaliere.. 
In particolare  proprio in questi ultimi mesi, abbiamo visto in Tv, veri e propri “assalti” di familiari e parenti, nei confronti di quei medici e paramedici, solo perché semplicemente stavano svolgendo il proprio lavoro…
Non si ha alcuna forma di educazione, ne per l’individuo e ancor meno per il ruolo professionale che essi ricoprono, l’importante è inveire, come se si fosse in casa propria, pensando che così facendo possano venire a modificarsi le condizioni di quel loro paziente: già, credono forse che grazie a quei loro schiamazzi, il malato si ritrovi improvvisamente a migliorare!!!
Il sottoscritto viceversa, a differenza di quei “signori”  crede che, quanto compiuto ogni giorno da questi uomini e donne, vada oltre il semplice aggettivo di “professione”… ma bensì possa annoverarsi, tra quelle sfere emozionali di chi si presta con “dedizione”  nei confronti di chi sta soffrendo.
In molti sono convinti che quel sentimento iniziale di entusiasmo con il tempo vada scemando… si forse quanto sopra è vero, ma per la maggior parte dei lavori, non per questa tipologia…
Qui è impossibile tralasciare, far finta di niente, posticipare quanto necessario per quei pazienti… qui c’è a rischio la vita di ciascuno di essi, e loro per primi lo sanno…
Ecco perché ho deciso di scrivere questo post, perché purtroppo in queste ultime settimane, ho avuto ricoverata mia madre presso questa struttura ospedaliera…
Durante questi giorni ho potuto costatare come quest’ospedale, possieda molte di quelle caratteristiche d’eccellenza… 
Non mi riferisco a chissà quale reparto di chirurgia avanzata o di ricerca o perché presente tra le loro fila un professore primario rinomato a livello mondiale, anche perché non saprei dirlo, non conosco nessuno…
No, mi riferisco alle cose più elementari, quelle che vorrei trovare in un ospedale qualsiasi del Sud Italia e non perché solitamente le ho potuto riscontrare, anche professionalmente, avendo diretto i lavori di manutenzione, per ben nove presidi tra Piemonte e Liguria, nei miei lunghi anni nel nord Italia…
Bene a Siracusa c’è quanto si vorrebbe!!!
Cordialità sin dall’ingresso, pulizia ovunque, parti comuni tenuti in perfette condizioni, impianti (ascensori, condizionamento, ecc…) sempre funzionanti, reparti perfetti e in ottime condizioni…
Mia mamma è stata portata in due reparti, quello di Medicina d’Urgenza e quello di Geratria.
Posso dire che in entrambi ho trovato medici preparati e disponibili a rispondere ad ogni mia richiesta…
Mi permetto quindi di ringraziare tutti a nome personale – ma sono certo di poter estendere anche a nome di molti familiari, che per ragioni di salute hanno dovuto ricorrere alle cure mediche di questa struttura  i medici, gli infermieri e i paramedici di questo presidio aretuseo, che con profonda passione, svolgono quotidianamente quel  proprio compito.
In particolare i responsabili dei due reparti Dott.ri Candiano e Cimino, la Capo Sala del reparto Geratria, Sig.ra Rau e l’infermiera Sig.ra Barbera (non sanno che ho preso i loro nomi dai tesserini di riconoscimento… e mi scuso con tutti gli altri che non nomino in questo mio post, ma che ho potuto costatare essere altrettanto professionali e disponibili con tutti gli altri ricoverati…)…
Sì… li ringrazio perché in questi giorni, si sono dedicati – non solo – con particolare cura a mia madre, ma anche al sottoscritto, avendo con le proprie azioni e parole, trasmesso gesti di conforto in un momento particolarmente difficile…
Avrei desiderato un altro esito per la mia madre, ma così purtroppo non è stato…
Già, questa notte è venuta a mancare, ma in ogni caso, mi sembrava doveroso voler esprimere a ciascuno di essi, il mio più profondo ringraziamento…

Siracusa – Ospedale Umberto I: Un Presidio che vale "Oro"!!!

Si sente spesso parlare male della sanità, con riferimento alle strutture ospedaliere.. 
In particolare  proprio in questi ultimi mesi, abbiamo visto in Tv, veri e propri “assalti” di familiari e parenti, nei confronti di quei medici e paramedici, solo perché semplicemente stavano svolgendo il proprio lavoro…
Non si ha alcuna forma di educazione, ne per l’individuo e ancor meno per il ruolo professionale che essi ricoprono, l’importante è inveire, come se si fosse in casa propria, pensando che così facendo possano venire a modificarsi le condizioni di quel loro paziente: già, credono forse che grazie a quei loro schiamazzi, il malato si ritrovi improvvisamente a migliorare!!!
Il sottoscritto viceversa, a differenza di quei “signori”  crede che, quanto compiuto ogni giorno da questi uomini e donne, vada oltre il semplice aggettivo di “professione”… ma bensì possa annoverarsi, tra quelle sfere emozionali di chi si presta con “dedizione”  nei confronti di chi sta soffrendo.
In molti sono convinti che quel sentimento iniziale di entusiasmo con il tempo vada scemando… si forse quanto sopra è vero, ma per la maggior parte dei lavori, non per questa tipologia…
Qui è impossibile tralasciare, far finta di niente, posticipare quanto necessario per quei pazienti… qui c’è a rischio la vita di ciascuno di essi, e loro per primi lo sanno…
Ecco perché ho deciso di scrivere questo post, perché purtroppo in queste ultime settimane, ho avuto ricoverata mia madre presso questa struttura ospedaliera…
Durante questi giorni ho potuto costatare come quest’ospedale, possieda molte di quelle caratteristiche d’eccellenza… 
Non mi riferisco a chissà quale reparto di chirurgia avanzata o di ricerca o perché presente tra le loro fila un professore primario rinomato a livello mondiale, anche perché non saprei dirlo, non conosco nessuno…
No, mi riferisco alle cose più elementari, quelle che vorrei trovare in un ospedale qualsiasi del Sud Italia e non perché solitamente le ho potuto riscontrare, anche professionalmente, avendo diretto i lavori di manutenzione, per ben nove presidi tra Piemonte e Liguria, nei miei lunghi anni nel nord Italia…
Bene a Siracusa c’è quanto si vorrebbe!!!
Cordialità sin dall’ingresso, pulizia ovunque, parti comuni tenuti in perfette condizioni, impianti (ascensori, condizionamento, ecc…) sempre funzionanti, reparti perfetti e in ottime condizioni…
Mia mamma è stata portata in due reparti, quello di Medicina d’Urgenza e quello di Geratria.
Posso dire che in entrambi ho trovato medici preparati e disponibili a rispondere ad ogni mia richiesta…
Mi permetto quindi di ringraziare tutti a nome personale – ma sono certo di poter estendere anche a nome di molti familiari, che per ragioni di salute hanno dovuto ricorrere alle cure mediche di questa struttura  i medici, gli infermieri e i paramedici di questo presidio aretuseo, che con profonda passione, svolgono quotidianamente quel  proprio compito.
In particolare i responsabili dei due reparti Dott.ri Candiano e Cimino, la Capo Sala del reparto Geratria, Sig.ra Rau e l’infermiera Sig.ra Barbera (non sanno che ho preso i loro nomi dai tesserini di riconoscimento… e mi scuso con tutti gli altri che non nomino in questo mio post, ma che ho potuto costatare essere altrettanto professionali e disponibili con tutti gli altri ricoverati…)…
Sì… li ringrazio perché in questi giorni, si sono dedicati – non solo – con particolare cura a mia madre, ma anche al sottoscritto, avendo con le proprie azioni e parole, trasmesso gesti di conforto in un momento particolarmente difficile…
Avrei desiderato un altro esito per la mia madre, ma così purtroppo non è stato…
Già, questa notte è venuta a mancare, ma in ogni caso, mi sembrava doveroso voler esprimere a ciascuno di essi, il mio più profondo ringraziamento…

Lettera aperta da un "Siciliano libero" a Vittorio Sgarbi…

Caro Vittorio, sì… so bene che dovrei chiamarti “Professore” ma per questa volta perdona quest’eccesso di confidenza e consentimi quindi di sottrarre un po’ di quel divario…
Quanto sto per esprimere d’altronde, rappresenta il pensiero di un semplice cittadino, che desidera esclusivamente il meglio per la propria terra e che vuole quindi usufruire del miglior Prof. Vittorio Sgarbi…
Vorrei cioè ottenere a proprio vantaggio o per meglio dire, a vantaggio di tutti i miei conterranei, l’uomo di cultura, la persona meritevole e capace, che ha saputo dimostrare esser per quest’isola -nelle circostanze in cui è stato chiamato- professionale.
Sono state situazioni che hanno evidenziato, non solo quelle sue competenze…  ma hanno permesso a quelle nostre meraviglie, di poter essere apprezzate dal mondo intero… 
Ecco quindi il perché chiedo oggi a Lei, d’abbandonare quella competizione regionale in corso, allontanando da se quell’infausta idea di diventare presidente della nostra regione, ruolo che certamente non è consono alla sua persona, poiché non premierebbe in alcun modo quel suo ingegno…
Lei d’altronde incarna in se valori come bravura, competenza e preparazione, che certamente poco si addicono ad una veste politica… che dimostra essere predisposta al clientelismo e mai alla meritocrazia!!!   
Dimenticavo, ma solo perché ritenevo superfluo doverlo rimarcare…
Lei è soprattutto una persona perbene e onesta, lontano da molti suoi colleghi, come per esempio alcuni titolari di cattedre di atenei italiani, che hanno dimostrato proprio in queste ore (mi riferisco ai 59 colleghi professori universitari indagati) non solo d’esser corrotti, ma di di aver manipolato quelle procedure di Abilitazione all’insegnamento…
Comprendo quindi, quanto sia difficile per Lei rinunciare a quella candidatura, in particolare viste le richieste pressanti di molti amici siciliani, che vorrebbero averla Presidente, per vedere questa terra finalmente libera da compromessi e soprattutto lontana da quella politica condotta attraverso accordi sottobanco e promesse varie…
Ma Lei, oggi, non ha alcun motivo di dover scendere in campo, quantomeno non in questo confusionario momento…
Perché se da un lato è vero che la Sicilia ha necessità di avere un uomo moralmente retto, dall’altro è auspicabile, per poter valorizzare quello stesso uomo, puntare su ragioni certamente più valide…
Mi riferisco alla promozione del nostro patrimonio naturale, artistico e culturale, ed a quanto offre in bellezza la nostra isola… 
Una regione che può diventare, grazie al turismo, veicolo trainante della nostra economia, attraverso innovative politiche di sviluppo e mirati programmi d’intervento che permettano l’ingresso di investimenti esteri, affinché si soddisfino tutte quelle richieste, sia nazionali che provenienti dal mondo intero…
Oggi quelle esigenze chiedono sempre più d’implementare e migliorare quei servizi essenziali, che vanno dalle infrastrutture alle strutture alberghiere, dai villaggi turistici ai bed & breakfast, passando per le case vacanze, gli agriturismi, i lidi, le strutture di enogastronomia, ristorazione, per concludersi infine con le visite guidate, presso le nostre città, musei e patrimoni archeologici…
Spero veramente di cuore che questa mia missiva, la dissuada dal continuare con quel meditato e valido percorso politico, che certamente a breve Lei potrà nuovamente riprendere (insieme ai suoi amici/conoscenti e collaboratori…), in quanto prototipo positivo di quei valori tanto voluti dai cittadini di questo paese, che oggi manifestano in maniera inefficace – esprimendo quel voto di astensione o di protesta– considerando quel espediente, l’unico modo di contrasto ad una politica sterile, che disattende quotidianamente ogni loro esigenza…
Certo, sono cosciente che questa mia richiesta Le farà perdere oggi un’importante battaglia… ma come diceva Isidor Feinstein Stone: “Il solo tipo di battaglie degne di essere combattute sono quelle che andrai a perdere, perché qualcuno deve combatterle e perderle… e perderle… e perderle… fino a che un giorno qualcuno che crede come tu stai credendo… le vince!!!
Ci rivediamo quindi alle prossime competizioni nazionali…

Lettera aperta da un "Siciliano libero" a Vittorio Sgarbi…

Caro Vittorio, sì… so bene che dovrei chiamarti “Professore” ma per questa volta perdona quest’eccesso di confidenza e consentimi quindi di sottrarre un po’ di quel divario…
Quanto sto per esprimere d’altronde, rappresenta il pensiero di un semplice cittadino, che desidera esclusivamente il meglio per la propria terra e che vuole quindi usufruire del miglior Prof. Vittorio Sgarbi…
Vorrei cioè ottenere a proprio vantaggio o per meglio dire, a vantaggio di tutti i miei conterranei, l’uomo di cultura, la persona meritevole e capace, che ha saputo dimostrare esser per quest’isola -nelle circostanze in cui è stato chiamato- professionale.
Sono state situazioni che hanno evidenziato, non solo quelle sue competenze…  ma hanno permesso a quelle nostre meraviglie, di poter essere apprezzate dal mondo intero… 
Ecco quindi il perché chiedo oggi a Lei, d’abbandonare quella competizione regionale in corso, allontanando da se quell’infausta idea di diventare presidente della nostra regione, ruolo che certamente non è consono alla sua persona, poiché non premierebbe in alcun modo quel suo ingegno…
Lei d’altronde incarna in se valori come bravura, competenza e preparazione, che certamente poco si addicono ad una veste politica… che dimostra essere predisposta al clientelismo e mai alla meritocrazia!!!   
Dimenticavo, ma solo perché ritenevo superfluo doverlo rimarcare…
Lei è soprattutto una persona perbene e onesta, lontano da molti suoi colleghi, come per esempio alcuni titolari di cattedre di atenei italiani, che hanno dimostrato proprio in queste ore (mi riferisco ai 59 colleghi professori universitari indagati) non solo d’esser corrotti, ma di di aver manipolato quelle procedure di Abilitazione all’insegnamento…
Comprendo quindi, quanto sia difficile per Lei rinunciare a quella candidatura, in particolare viste le richieste pressanti di molti amici siciliani, che vorrebbero averla Presidente, per vedere questa terra finalmente libera da compromessi e soprattutto lontana da quella politica condotta attraverso accordi sottobanco e promesse varie…
Ma Lei, oggi, non ha alcun motivo di dover scendere in campo, quantomeno non in questo confusionario momento…
Perché se da un lato è vero che la Sicilia ha necessità di avere un uomo moralmente retto, dall’altro è auspicabile, per poter valorizzare quello stesso uomo, puntare su ragioni certamente più valide…
Mi riferisco alla promozione del nostro patrimonio naturale, artistico e culturale, ed a quanto offre in bellezza la nostra isola… 
Una regione che può diventare, grazie al turismo, veicolo trainante della nostra economia, attraverso innovative politiche di sviluppo e mirati programmi d’intervento che permettano l’ingresso di investimenti esteri, affinché si soddisfino tutte quelle richieste, sia nazionali che provenienti dal mondo intero…
Oggi quelle esigenze chiedono sempre più d’implementare e migliorare quei servizi essenziali, che vanno dalle infrastrutture alle strutture alberghiere, dai villaggi turistici ai bed & breakfast, passando per le case vacanze, gli agriturismi, i lidi, le strutture di enogastronomia, ristorazione, per concludersi infine con le visite guidate, presso le nostre città, musei e patrimoni archeologici…
Spero veramente di cuore che questa mia missiva, la dissuada dal continuare con quel meditato e valido percorso politico, che certamente a breve Lei potrà nuovamente riprendere (insieme ai suoi amici/conoscenti e collaboratori…), in quanto prototipo positivo di quei valori tanto voluti dai cittadini di questo paese, che oggi manifestano in maniera inefficace – esprimendo quel voto di astensione o di protesta– considerando quel espediente, l’unico modo di contrasto ad una politica sterile, che disattende quotidianamente ogni loro esigenza…
Certo, sono cosciente che questa mia richiesta Le farà perdere oggi un’importante battaglia… ma come diceva Isidor Feinstein Stone: “Il solo tipo di battaglie degne di essere combattute sono quelle che andrai a perdere, perché qualcuno deve combatterle e perderle… e perderle… e perderle… fino a che un giorno qualcuno che crede come tu stai credendo… le vince!!!
Ci rivediamo quindi alle prossime competizioni nazionali…

Poveri… sì, ma di dignità!!!

Non si è nudi solo per la mancanza di vestiti, la nudità è la perdita della dignità umana, la perdita della meravigliosa virtù della purezza, così bistrattata ai nostri giorni” a dirla questa frase è stata Madre Teresa di Calcutta…
Nel post di ieri parlavo di povertà… e ci tenevo a precisare che i poveri a cui mi riferivo, sono esclusivamente quelli a cui manca la dignità… 
Erano esclusi tutti coloro che, pur vivendo nella miseria, hanno una vita ricca e meravigliosa, in quanto non hanno necessità di dover possedere beni futili…
Potrebbe sembrare retorica, ma nella quotidiana realtà… è così!!! 
Di contro, molti miei conterranei, dovrebbe modificare quel proprio determinato pensiero… che li vede interessarsi esclusivamente del tornaconto…
Per far ciò, potrebbe iniziare dal proprio posto di lavoro, dando esempi non solo di professionalità, ma di rettitudine ed onesta!!!
D’altronde come si può pensare di rispettare la dignità delle persone e far rispettare con intransigenza la propria, sapendo di dover allontanare da se ogni tipo di compromesso e combattendo quell’arroganza corruttiva, sempre più dilagante…
Prendete ad esempio gli ultimi “furbetti del cartellino”; sono circa 50 i dipendenti indagati nel Comune di Piacenza, accusati di falso e truffa… impiegati che timbravano o facevano timbrare il proprio badge, per poi uscire ed andare a svolgere proprie commissioni, un secondo lavoro, oppure, si recavano in palestra per tenersi in forma… usando tra l’altro le auto di servizio…
Ora in città tutti a dire che si sentono traditi e che è stata danneggiata l’immagine di Piacenza!!! 
Si sentono sconcertati, ma ciò che colpisce di più, è che nessuno di quella cittadina, costatando quanto stava accadendo, non ha provveduto prima a denunciare quei signori dagli strani comportamenti… probabilmente poiché l’abitudine a quei comportamenti scorretti, ha ritenuto molti di loro, a considerarli legittimi!!!
E’ questo infatti il vero problema, nessuno vuole essere coinvolto, si preferisce che il “lavoro sporco” venga fatto sempre da altri, affinché loro restino immuni da eventuali conseguenze personali…
Mancano di quella necessaria virtù, di quella qualità personale, vera forza morale che spinge ad operare sempre secondo il bene ed in conformità di quei principi etici…
E’ facile dichiararsi onesti, ma se poi le azioni non coincidono davvero con l’integrità delle proprie condotta, serve a poco manifestare tali sopra atteggiamenti…
Comprendo del resto, quanto non sia facile condurre una vita proba, quando ci si ritrova a ricoprire alti incarichi nella pubblica amministrazione, posizioni quest’ultime da sempre esposte alla tentazione dei guadagni illeciti… 
In questo lo stato deve fare la propria parte, facendo in modo che quei dirigenti di enti pubblici, possano esercitate le loro funzioni in maniera dignitosa e onesta…
Certo quanto sopra è difficile da compiersi in un contesto come il nostro, dove la maggior parte degli individui sono in ogni momento in competizione e dove il conferimento di titoli ed il riconoscimento sociale dalla “casta” d’appartenenza, continua a condizionare la maggior parte di essi, portando di fatto, alla perdita dei concetti di lealtà e dignità!!!
Ho aperto questo post con Madre Teresa e voglio chiuderlo con una sua frase: Spesso si vedono fili elettrici, piccoli o grossi, nuovi e vecchi, cavi costosi e a buon mercato; da soli, essi sono inutili e finché non passa la corrente… non si ha luce. Il filo siamo noi, la corrente è Dio. Noi abbiamo la possibilità di permettere alla corrente di passare attraverso di noi e di utilizzarci per produrre la luce nel mondo, oppure possiamo rifiutare di essere usati e consentire così alle tenebre di diffondersi!!!

Enjoy: quando la professionalità merita di essere elogiata!!!

Volevo condividere con voi, quanto ho inviato in data 18.07.2016 alla compagnia ENJOY:

Preg.ma Enjoy
dando seguito su quanto telefonicamente comunicato al numero Verde, sono a comunicare ufficialmente quanto mi è accaduto durante l’utilizzo del Vostro servizio.

In data XX/XX/2016 alle ore 14:15 ho prenotato l’auto (PRENOTAZIONE n. 12090132) Fiat 500 con TARGA: FE584HA
Inizio il tragitto partendo da Corso Martiri della Libertà 46, in Catania e mi dirigo verso Via Principe Nicola 27 dove giungo alle ore 14.25.
Premo il pulsante sul cellulare “termina il noleggio” e mi giunge un messaggio di chiamare al numero verde in quanto c’è un problema con l’individuazione satellitare… 
Telefono al numero verde (parlo con la Sig.ra Floriana) alla quale comunico il problema emerso…
Lei fa i dovuti controlli e mi conferma la chiusura del noleggio…
Chiedo altresì – essendo la mia prima volta – in quale modo verrà chiusa l’auto e Lei gentilmente mi comunica di lasciare le chiavi nell’apposito alloggiamento che, automaticamente, l’auto verrà chiusa da se…
Dopo circa un’ora e mezza, esco da casa e ritrovo ancora l’auto per dove l’avevo lasciata posteggiata…
Un amico negoziante che mi aveva visto posteggiare l’auto alcuni minuti prima, mi chiedeva in quali modi l’avevo chiusa e mentre stavo chiarendo la domanda, egli… ha provato “scherzano” ad aprirla… dicendomi “non è che forse è rimasta aperta”??? e difatti… era così!!!
Entro dentro l’auto, provo a metterla a moto, la quale si avvia normalmente… al che allarmato chiamo immediatamente il numero Verde di Enjoy, esponendo il problema…
Dopo vari tentativi, di accensione, spegnimento per almeno tre volte… finalmente il loro collaboratore riesce a bloccare l’auto e a sospendere quel noleggio, garantendomi che avrebbe informato del problema, sono le 15.54…
Quanto sopra era facilmente dimostrabile in quanto l’auto aveva percorso soltanto 2 km e dalla mia telefonata (da loro ovviamente registrata…) avevano avuto modo di costatare come l’auto non si era mossa e soprattutto, che quanto stavo dichiarando corrispondeva al vero!!!
Non avendo quindi alcuna intenzione di vedermi addebitato per un utilizzo mai compiuto, un addebito di €. 24,50 di noleggio, sia perché non avevo usato l’auto per 1h e 38min, ma soprattutto perché quanto accaduto era dipeso principalmente da un problema tecnico…
Ho provveduto quindi a trasmettere via email comunicazione scritta, con la speranza di aver chiarito quanto mi era occorso, restando in attesa di un loro cortese riscontro…
Alcuni giorni fa… ho ricevuto la risposta:  
“Ciao Nicola,
al termine delle nostre verifiche relative al noleggio n° 12090132 del XX/XX/2016 alle XX:15, stiamo procedendo a:
riaccreditarti l’importo di 22,25€;
L’accredito sarà eseguito direttamente sulla tua carta di pagamento e sarà disponibile sul tuo conto secondo le modalità previste dal gestore della tua carta di pagamento.
Ci vediamo in giro!
Il team Enjoy”.
Ecco, in un paese in cui le cose non vanno per niente bene e dove siamo in molti (tra cui il sottoscritto) a tentare di cambiare questo stato di cose… sono felice di poter esprimere un giudizio positivo sulla compagnia di cui sopra, contribuendo a dare quel giusto risalto ad una iniziativa interessante, avviata da pochi mesi, anche nella nostra città…
Grazie Enjoy…

Il segreto per stare bene…??? "Lido America"!!!

Si dice che “il piacere è un modo di sentirsi, mentre la gioia è un modo di vivere…”.
Beh… se si vuole usufruire d’entrambi bisogna fare la scelta giusta, per esempio… andare d’estate al Lido America!!!
Come ben sapete non è mia consuetudine fare propaganda (o pubblicità…) ma occasionalmente, quanto cioè in prima persona mi ritrovo coinvolto in qualcosa che trovo interessante, gradevole o professionale… non lesino mai il mio tempo, per portala in evidenza…
Credo di aver avuto circa 24 anni, quando sono stato invitato presso un lido della playa da mio cugino Daniele e dall’allora sua fidanzata Loredana – oggi felicemente sposati da vent’anni, con tre bellissimi figli: Alessandro, Fabrizio e l’ultima arrivata… la piccola Alice) e quella fu la mia unica (e ultima volta) poi… sempre in giro!!!

Quindi, pochi giorni fa, dopo quasi 25 anni, mi sono recato nuovamente in un Lido della nostra Playa… per l’appunto il “Lido America” (è uno di quelli posti alla fine della strada…) e sono rimasto lì, fino a sera…

Gli stabilimenti della “Playa” mi ricordano un po… quei modelli tanto in voga a Riccione, Iesolo, Viareggio, con quelle spiagge dorate e certamente con quel loro modo diverso di fare trascorrere il periodo estivo…

Sì… passeggiare per esempio sul bagnasciuga, buttarsi in acqua… sapendo che questa non è immediatamente profonda… fintanto che non ci si allontana, oppure stare sdraiati sulla sabbia sotto il sole cocente per abbronzarsi o rimanere (come me) sotto l’ombrellone, disteso in quei lettini, lasciandosi accarezzare dalla brezza marina nel più totale relax, al limite, leggendo un libro…

La cosa che maggiormente mi ha sorpreso di questo “lido” è la cordialità dei propri collaboratori e di quanti operano all’interno dello stabilimento…
Questa espressa manifestazione di gentilezza, ho scoperto poco dopo… essere proprio l’essenza stessa dei suoi titolari, che ho avuto personalmente il piacere di conoscere, in modo del tutto fortuito…
L’organizzazione e la sicurezza è perfetta: si può chiedere a chiunque di loro… che in pochi minuti, risolvono ogni nostra richiesta…
Ed ancora, il lido è suddiviso in varie zone: c’è chi si dedica alle lezioni di zumba e chi preferisce farsi accompagnare dai maestri dei balli di gruppo o quelli di latino-americano…
Poi c’è chi è amante dello sport e chi si dedica al proprio corpo… facendo “fitnes” con gli attrezzi di palestra o chi fa sport in spiaggia con lezioni di soft gym o aquagym…
C’è poi chi preferisce l’agonismo e si dedica ai tornei sportivi tra partite a tamburelli o beach volley… biliardino o ping pong, mentre quelli un po’ meno agonisti, ma non meno caparbi, sono lì in quella pista a “scontrare” quelle loro bocce…
Quindi tra arredi giardino, statue, giardini fioriti e bellissime palme, ecco che in quella splendida atmosfera c’è chi si dedica anche a giocare a carte…
Niente è lasciato al caso, in particolare quelli del “miniclub”: tutti i bambini sono seguiti da bravissime animatrici di “Angels of Smile” che ogni giorno si dedicano al divertimento dei piccoli ospiti… con un ricchissimo calendario delle attività che spaziano da lavoretti con materiale riciclato, a workshop con il fimo, pitture, caccia al tesoro, balli in maschera, trucca-bimbo, tatuaggi lavabili e teatro in cui vengono coinvolte anche le mamme.
L’attenzione comunque per i piccoli ospiti passa anche attraverso la presenza di appositi servizi (nursery con fasciatoio, cucinotto con scalda-pappe, frigorifero e microonde) ed anche un ampio parco giochi…

Poi c’è anche chi come me, con… “leggere tendenze alla vita comoda“, preferisce dialogare seduto con qualche amico (ritrovato dopo tanti anni…) con in mano un calice di vino bianco “freddo” e qualche specialità di pesce fresco, preparato dall’ottimo chef di “Menza”.

La bellezza del tramonto… mi ricorda che la mia giornata sta terminando ma non quella del “Lido America”; la struttura infatti si sta pian piano trasformando in un ultimo palcoscenico sotto le stelle, con feste a tema, balli, musica e spettacoli…
Io comunque… prima d’andar via, concludo quella mia bellissima giornata, sorseggiando un ottima “Piña Colada”… preparata dal loro bravissimo barman!!!
Un tempo… quando la vita era davvero dura, si soffriva perché si viveva male; di contro oggi, ci si può permettere di vivere bene, divertendosi e usufruendo di tutte le comodità possibili… si tratta esclusivamente di scegliere: LIDO AMERICA!!!

Quali obblighi per gli Amministratori giudiziari…

Sarei curioso di conoscere se le comunicazioni previste nell’Art. 5 e precisamente ai comma 4 – 5 effettuate con modalità telematiche, secondo quanto previsto nelle specifiche tecniche stabilite dal decreto dirigenziale del responsabile per i sistemi informativi del Ministero della giustizia, vengano poi verificate da qualcuno che le riceve e mi riferisco in particolare ad alcuni obblighi che proprio questi “amministratori” dovrebbero comunicare e cioè:
1) la comunicazione nella quale si fa presente al responsabile dell’Albo, di tutte le nomine ricevute dall’autorità giudiziaria ovvero dall’Agenzia, al fine di consentire il monitoraggio statistico e soprattutto la rotazione degli incarichi.
2) l’eventuale esistenza o sopravvenienza di situazioni di incompatibilità per lo svolgimento dell’incarico;
3) la data di cessazione dell’incarico ed i motivi che hanno portato alle proprie dimissioni volontarie e soprattutto i compensi percepiti.
4) ma questo lo aggiungo io… i risultati realmente conseguiti per i lauti compensi ricevuti…
Perché se da un lato è vero che bisogna accelerare quel processo delicato, della modalità di passaggio dalla gestione mafiosa a quella dell’amministrazione giudiziaria è altrettanto vero, che il rischio a cui alla fine si assiste e che alla fine si è soltanto rovinato il bene ricevuto attraverso il sequestro o la confisca, ed è rappresentato proprio con il fallimento o la liquidazione dell’impresa e/o dallo stesso declassamento delle proprietà rimaste inutilizzate o utilizzate solo per fare cassa…, dando così l’impressione, che la lotta alla mafia costituisca soltanto un sostentamento personale di una ricchezza messa a disposizione proprio di questi uomini dello stato…
Ed è per questo che occorre quindi che il sistema normativo venga modificato e che si doti di quelle necessarie garanzie di controllo non solo di onestà, ma soprattutto di professionalità e lealtà,.a cui demandare quegli incarichi di amministratore dei beni sequestrati o confiscati. 
Non basta quindi aver istituito un albo nazionale degli amministratori giudiziari e degli amministratori dei beni confiscati alla criminalità, le garanzie dei soggetti da nominare debbono essere valutate e verificate da una centrale che ne verifichi il lavoro svolto nel corso delle precedenti esperienze, e se questi si sia dimostrati qualificati e soprattutto liberi da ingerenza esterne…
E’ necessario pertanto fare iscrivere in questo particolare albo, solo quei soggetti dotati di indiscusse qualità morali e professionali, verificate sulla base non di privilegi e raccomandazioni ricevute, ma da criteri omogenei ed uniformi, che garantiscano il soggetto in modo obbiettivo e professionale. 
Una esigenza non nuova, ma palesemente manifestata dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione dei Beni Confiscati alle mafie, precisamente nell’art. 38, comma 6, del decreto legislativo n. 159 del 2011, secondo cui, si tentava di assicurare attraverso criteri di trasparenza, la rotazione degli incarichi degli amministratori, la corrispondenza tra i profili professionali e i beni sequestrati, nonché la pubblicità dei compensi percepiti.
Purtroppo, come accade spesso nel ns. paese, il decreto interministeriale tra Interni e Giustizia non è stato emanato e la disposizione richiamata, prevedeva un meccanismo talmente macchinoso, che non permetteva in modo chiaro e semplice di capirne il corretto funzionamento; di qui l’esigenza di introdurre delle norme precise che hanno permesso almeno di dare regole certe.
Una situazione delicata se si tiene conto che in una riunione di qualche mese fa, la Commissione Antimafia ha chiesto espressamente al direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, di fornire alla commissione parlamentare l’elenco delle nomine di tutti gli amministratori giudiziari e dei loro coadiutori, i loro compensi e soprattutto una mappa dettagliata dei beni di cui oggi sono responsabili…
La lobby degli amministratori giudiziari infedeli vedrete avrà breve vita, ormai si sta per mettere il guinzaglio su un cerchio magico cui alcuni amministratori in questi decenni, hanno potuto godere e gestire, attraverso quei poteri forti, concessi loro direttamente dallo stesso palazzo di Giustizia…
Un sistema ben radicato… che oggi cerca di difendersi da quegli attacchi esterni che ormai tentano di far scardinare quel lubrificato sistema… 
Nessuno di loro ovviamente vuole rinunciare a cifre che per i soli compensi – realizzati questi nel giro di pochi anni – giungono a nove zeri e che certamente servono non soltanto a creare quel piccolo tesoretto vitalizio ma sicuramente anche, per rinsanguare quanti posti dietro e nell’ombra, ricevono sotto forma di regalie e di consulenze per i propri familiari…
Un “tributo” che rappresenta di fatto, lo stesso male che si tentava ( proprio attraverso questi soggetti ) di estirpare…