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GAZA: Fermatevi ora, prima che sia troppo tardi!

Stasera mi ritrovo a scrivere, ancora una volta, con il cuore stretto e la mente affollata di domande senza risposta.
Quante volte abbiamo ripetuto le stesse parole, denunciato le stesse atrocità, invocato la stessa pace?

Eppure, nella Striscia di Gaza, il tempo sembra essersi fermato in un limbo di sofferenza, dove il fragore delle bombe sovrasta il grido dei civili, dove l’umanità vacilla sotto il peso di un conflitto che nessuno riesce – o vuole – fermare.

Scrivo non per abitudine, ma per dovere. Perché il silenzio è complice, e l’indifferenza è una ferita ancora più profonda. Gaza non è solo una notizia di sfondo, un titolo da scorrere distrattamente: è una tragedia che si consuma da anni, davanti agli occhi del mondo, mentre la comunità internazionale brancola tra inezie diplomatiche e ipocrisie.

Le immagini si ripetono, sempre uguali, sempre più insopportabili. Corpi senza vita riversi per terra, donne che urlano il dolore di una perdita che non riescono nemmeno a comprendere appieno, uomini che scavano tra le macerie con le mani a pezzi, sperando di trovare un respiro, un segno, una vita da salvare. Gaza piange, muore, si spezza ogni giorno di più, eppure il mondo sembra incapace di reagire. Si discute, si accusa, si cerca una colpa da attribuire, come se in mezzo a tutto questo dolore ci fosse ancora spazio per la giustizia delle parole. Ma non c’è nessun conflitto, non nel senso che conosciamo. C’è una carneficina annunciata, una strage quotidiana che non lascia scampo.

Ogni giorno si contano nuove vittime, sempre più giovani, sempre più innocenti. Trenta persone uccise mentre aspettavano di ricevere un po’ di cibo. Due ragazzi colpiti da un drone mentre cercavano di recuperare medicine per un fratello malato. Altri cinquanta domani, forse schiacciati sotto il peso delle bombe, forse spenti dalla fame che avanza silenziosa e crudele. I numeri non raccontano più la guerra, raccontano solo la fine di vite che non hanno avuto il tempo di iniziare. Gaza non è un campo di battaglia, è un cimitero a cielo aperto, dove i bambini imparano a conoscere il suono delle esplosioni prima di quello delle risate.

Eppure c’è ancora chi parla di guerra necessaria, di obiettivi strategici, di difesa. Ma di quale difesa si parla, quando intere famiglie vengono cancellate in un attimo? Chi difende quei corpi senza sepoltura, chi protegge le madri che non hanno più figli da abbracciare?

Il popolo palestinese non è né Hamas né un esercito in guerra, è gente comune, uomini, donne, bambini che vivono intrappolati tra due fuochi, costretti a subire senza poter scegliere. Sono vittime, non complici. Sono prigionieri, non ostaggi volontari. Sono esseri umani che ogni mattina si svegliano chiedendosi se quel giorno rivedranno il sole o saranno solo un altro numero in una lista infinita.

E noi, da lontano, ci permettiamo il lusso dell’indignazione a scaglie, a intermittenza. Un post, un commento, un momento di silenzio sui social, e poi si volta pagina. Intanto, nelle stanze dei potenti, si continua a negoziare, a stringere accordi, a fare finta che questa tragedia non riguardi nessuno. Ma riguarda tutti. Perché ogni volta che si decide che certe vite valgono meno delle altre, si apre una crepa nell’umanità intera. E quando oggi è Gaza, domani potrebbe essere un’altra città, un altro popolo, un’altra strage mascherata da necessità.

Basta con le parole vuote, con le condanne che restano sulla carta. Basta con le finte mediazioni che non portano a nulla. Gaza ha bisogno di qualcuno che alzi la voce e non la abbassi più, che smetta di parlare per iniziare ad agire. Ha bisogno che qualcuno abbia il coraggio di dire basta, subito.

Perché ogni minuto che passa è un altro bambino che muore, ogni vita spezzata, ogni bambino che non rivedrà il cielo, ogni famiglia cancellata dall’orrore, chiedono giustizia. E allora continueremo a parlare, a condividere, a urlare questa verità scomoda, finché qualcosa non cambierà. Perché dietro ai numeri e alle statistiche ci sono volti, storie, un popolo che resiste nonostante tutto.

E il loro sangue non è solo sulle mani di chi preme il grilletto, ma anche su quelle di chi continua a guardare e a tacere. Non possiamo permettere che Gaza diventi un simbolo dell’oblio. La sua voce deve riecheggiare più forte dell’odio. E la nostra coscienza, collettiva e individuale, non può dormire!

Basta prenderci per il culo! Gaza non è un ‘danno collaterale’, è un massacro!

Le strade di Gaza sono ancora macchiate di sangue, mentre il mondo sembra voltarsi dall’altra parte.

Oggi il bilancio delle vittime si è aggravato ancora, con decine di persone uccise mentre attendevano un sacco di farina, un po’ d’acqua, un gesto di sopravvivenza. Trenta morti, sessanta feriti, numeri che si aggiungono a una lista già troppo lunga, mentre i corpi giacciono abbandonati sull’asfalto, testimoni muti di una tragedia che non conosce tregua. Poco lontano, altri due civili sono stati uccisi da un bombardamento, vicino a un centro di assistenza che dovrebbe essere un rifugio, non un bersaglio.
Dal 7 ottobre a oggi, i numeri sono diventati una litania straziante: 58.000 morti, 150.000 feriti, 900 persone uccise mentre cercavano cibo, 6.000 feriti nella disperata lotta per un pasto. Ma il vero orrore non è solo nei proiettili o nelle bombe, è nella fame che si allarga come un’ombra silenziosa. Un milione di bambini rischia di morire di stenti, mentre il cibo viene bloccato, mentre gli aiuti vengono distrutti, mentre il mondo discute, tergiversa, guarda altrove.

Eppure, qualcuno continua a parlare di “danni collaterali”, di obiettivi militari, di necessità strategiche. Ma come si può definire “collaterale” la morte di un bambino che non ha mai impugnato un fucile? Come si può giustificare l’assedio di un intero popolo, colpevole solo di essere nato dalla parte sbagliata del confine? Gaza non è un campo di battaglia, è una prigione a cielo aperto, dove i civili sono intrappolati tra due fuochi: da un lato, i raid che non distinguono tra militari e famiglie in fuga, dall’altro, le milizie che li usano come scudi, condannandoli a una morte certa.

Ma questa non è una guerra tra due fazioni, è una strage di innocenti. I palestinesi non hanno scelto questo conflitto, lo subiscono, giorno dopo giorno, senza via di fuga. Se cercano di scappare, vengono colpiti. Se restano, muoiono di fame. Se alzano la voce, vengono zittiti. E mentre i potenti del mondo discutono di alleanze, di equilibri geopolitici, di interessi economici, Gaza affonda in un bagno di sangue che potrebbe essere fermato, se solo ci fosse la volontà di farlo.

È ora di smetterla con le scuse, con i giochi di potere, con la complicità del silenzio. Gli Stati devono agire, non con dichiarazioni di facciata, ma con azioni concrete, con sanzioni, con pressioni reali, con la ferma decisione che nessuna strategia militare può giustificare la morte di migliaia di civili. Perché se oggi è Gaza a bruciare, domani potrebbe essere un’altra città, un altro popolo, un’altra generazione sacrificata sull’altare della guerra. Il tempo delle mezze misure è finito. Gaza non può più aspettare.

Come girasoli….

Ci sono immagini che più di altre ci fanno pensare a momenti bellissimi, già… come questa foto che ad esempio rappresenta una di quelle circostanze.

Nel vederla ho pensato subito ad un quadro e a quella canzone di Giorgia che diceva: e come un girasole giro intorno a te, che sei il mio sole anche di notte… 

Preferisco quindi stamani non dedicarmi a descrivere tutte le brutture cui abitualmente sono dedicati molti miei connazionali e quindi diversamente da quanto svolgo quotidianamente attraverso questo blog, proverò questa volta a raccontarvi qualcosa di delicato, sì… di bello, una storiella fantastica che potrà essere dai miei lettori riletta ai loro bimbi.

Ed allora…

Un potente imperatore aveva un’unica figlia, bella come un fiore di primavera, che non voleva assolutamente sposarsi. 

Nessun principe riusciva a piacerle e ogni volta che il padre le parlava di matrimonio, lei rispondeva: Mi piace soltanto il Sole!!! 

Un giorno l’imperatore si infuriò: Quand’è così, và e sposati con il Sole, ma non tornarmi mai più dinnanzi agli occhi! 

Così dicendo la cacciò di casa e ordinò ai servi di non farla mai più rientrare a palazzo. 

La povera principessa si avviò verso Oriente, attraversò monti e valli, boschi e campagne, finché arrivò al palazzo del Sole. Ma in casa c’era soltanto una vecchia che le domandò: Che cosa cerchi qui, fanciulla? “Cerco il Sole” rispose la giovane e iniziò a raccontarle la sua storia… 

Bene – disse la vecchia – il Sole è mio figlio e io te lo darò in marito. Ma bada, non devi guardarlo mai in viso. 

La principessa promise e per molto tempo mantenne la promessa, ma poi la curiosità cominciò a tormentarla: perché non dovrei guardare in faccia mio marito? Io so che cosa ti tormenta – le disse un giorno la vecchia – e posso aiutarti: metti un bicchiere d’acqua davanti a tuo marito e guardalo mentre vi si specchia. Ma non farti scoprire. 

Quando il Sole tornò a casa dopo il tramonto, la principessa mise subito davanti a lui un bicchiere d’acqua e vi guardò dentro. Il volto che vide era così bello che le mancò il respiro. Dimenticò gli avvertimenti della vecchia e continuò per un pezzo a fissarlo, finché il marito se ne accorse. 

Il Sole divenne furioso: Se non puoi ubbidire, non puoi nemmeno rimanere a casa mia! 

La povera principessa se ne andò piangendo. Ma non andò lontano. Quando fu arrivata in un campo, il Sole ne ebbe compassione e la trasformò in un grande fiore giallo. Da allora il fiore giallo si volta continuamente dalla parte del Sole ed è per questo che gli uomini lo hanno chiamato “girasole“!!!

E come un girasole mi aprirò per te, chiedimi tutto anche quello che non c’è…

La Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia.

Dal 1961 ad oggi sono morte 1061 persone tra cui 115 ragazzi!!!

Bambini e adolescenti ammazzati dalla mafia, già da coloro che si definiscono “uomini d’onore“…

Quindi a morire non sono soltanto gli uomini delle forze dell’ordine e neppure magistrati, ancora meno preti, sindacalisti, uomini delle istituzioni, professionisti, imprenditori, giornalisti o ahimè anche quelle donne, madri, mogli e figlie che si ribellano ai propri familiari mafiosi… 

No… questa volta sono i bambini a pagare per le colpe dei padri oppure perché si trovavano causalmente lì a giocare o accanto ad un adulto che la criminalità aveva deciso di ammazzare!!!

La situazione più assurda è che quegli assassini, non ci hanno pensato un secondo a rimandare l’esecuzione sapendo bene che con quella loro azione, forse (ma di fatto quel dubbio… se solo l’avessero avuto…) un bimbo poteva restarne vittima!!!

Ma quelli se ne fottono dei bambini…

Potremmo chiamare quanto accaduto con il titolo di un film: “Il silenzio degli innocenti“; ancora oggi per molti di essi si attendono i nomi degli esecutori e soprattutto i mandanti!!!

In ricordo di ciascuno di essi è stato scelto un giorno importante, il primo giorno di primavera, il 21 marzo, deciso in quanto “simboleggia sia la rinascita, sia la vita“; l’inizio di un percorso di impegno e di speranza di lungo periodo, un momento nel quale, a causa dei conflitti in corso, non è garantito a questi fanciulli nulla, neppure quella semplice sopravvivenza…

Ho scritto in questi lunghi anni tantissimi post su queste giornate della memoria e vedrete come in alcuni casi non mi sia trovato d’accordo; il sottoscritto in questi trent’anni avrebbe voluto avere la sensazione che lo Stato fosse presente o quantomeno si dimostrasse più forte, certamente coeso contro quell’associazione criminale chiamata “cosanostra”, viceversa ho solo sentito belle parole, tante iniziative come proprio quelle di oggi, tantissime promesse, propaganda a non finire, ma nella sostanza – e potrei fare un elenco infinito di circostanze non compiute – tutto è rimasto sterile, facendo sì che negli anni la mafia abbia aumentato il proprio potere, non solo economico e finanziario, ma purtroppo sociale!!!

Sì… qualcuno vorrebbe illuderci con qualche arresto eccellente, ma la verità è che tutto è rimasto inalterato, chi comanda ora quell’associazione criminale è ancora seduto lì, ah… ricordo a chi di doverem che anche questo boss, come il suo predecessore, è di fatto “latitante” (speriamo quantomeno che questa volta non dobbiamo attendere altri trent’anni prima di giungere al suo arresto…) e la struttura che attualmente gestisce, è a tutt’oggi, rimasta inalterata!!!

Ma ormai da tempo ho capito che allo Stato fa comodo così, d’altronde il rischio è quello che realizzando una lotta seria verrebbero a saltare molte di quelle poltrone ed è questo il reale motivo per cui tutto alla fine così com’è!!! 

Comunque per oggi lasciamo andare, d’altronde non credo proprio che proprio stamani qualcuno si sia alzato in maniera volenterosa per fare una crociata contro la mafia ed arrestare un qualche noto criminale; già… con questa bella giornata…  lasciamo perdere e continuaiamo a goderci il profumo del mare e questo bel sole!!!    

Coronavirus: attenzione a proteggere i bambini!!!

Ho letto su una rivista medica, tra le più importanti al mondo “National Center of Biotecnology Information” un articolo su una nuova sintomatologia legata al “coronavirus”, anche se sinora non vi è alcuna conferma scientifica, su questa nuova malattia infiammatoria “multi-sistemica” sta colpendo non solo i bambini, ma anche i neonati… 
E’ una malattia infiammatoria cronica che si sviluppa nell’infanzia ed è caratterizzata da un’eruzione orticaria, artropatia, colpisce anche il sistema nervoso centrale, provocando meningite, atrofia cerebrale, ritardo mentale, convulsioni, visione e perdita dell’udito… 
Ai pazienti è stata quindi somministrata una dose sottocutanea giornaliera di anakinra… e tutti i sottoposti a questa cura hanno avuto una risposta immediata con risoluzione di eruzione cutanea e congiuntivite. 
Questo studio suggerisce che anakinra può avere un ruolo nel trattamento anche di altre malattie in cui IL-1β media l’infiammazione ad esempio l’artrite reumatoide giovanile sistemica…
Ma non solo, questo studio è un esempio di come la terapia immunomodulatoria specifica possa essere utile nel trattamento di malattie che hanno un profilo fisiopatologico molecolare definito “multi-system inflammatory state“, come ad esempio una grave sindrome infiammatoria che ha interessato per ora soltanto alcuni bambini inglesi, ma che sta causando un aumento di casi che sta iniziando a preoccupare molti medici… 
Certo, se ripenso quanto avevo scritto alcuni giorni fa contro il governo elvetico – che ha deciso di riaprire le scuole primarie e quindi di proseguire con quelle secondarie ed universitarie, mettendo a rischio i bambini di quello Stato – sentire ora di come vi possa essere una nuova infezione che colpisce proprio quella fascia più debole, mi convince sempre di più sulla profonda incapacità ed inutilità di molti governi e di quei suoi rappresentanti, nel non voler comprendere di come su questo virus non si sappia nulla e di come proteggersi dal contagio…
Ed è il motivo per cui bisogna esser cauti a realizzare in maniera mirata quelle necessarie riaperture delle attività, che potrebbero ancora essere fortemente a rischio…. 
Bisogna individuare in maniera certa quali fasce di popolazione possano riprendere nuovamente a circolare, affinché ciò che finora è accaduto con molti anziani, non debba doversi ripetere con i nostri bambini… 

Liberté, Égalité, Fraternité: La polizia di frontiera francese, blocca tuttavia gli immigrati!!!


Sono mesi che tentano di attraversare il confine francese passando da Ventimiglia, ma finora i tentativi sono stati vani… 

Per chi non conosce bene quel territorio, sappia che vi è un solo passaggio quasi impenetrabile, costituito da uno stretto corridoio tra le scogliere di quelle coste dal mare azzurro, famoso in tutto il mondo… 
Ma superare quel lungo e pericolo percorso non basta, perché ad attenderli c’è la gendarmeria francese, armata di tutto punto che impedisce loro l’ingresso… 
Alcuni di loro quindi, s’inventano soluzioni alternative, quali quelle di giungere attraverso il treno, nascosti nei posti più impensabili, ma prima ancora di giungere a Menton vengono solitamente scoperti e scortati nuovamente al confine… con i turisti che a bordo di quel treno, guardano stupiti ed alcuni di essi più coraggiosi e soprattutto risentiti, intervengono in maniera decisa, chiedendo a quei pubblici ufficiali, per quale motivazione utilizzano condotte così repressive… 
Gli ufficiali ovviamente rispondono come da protocollo: “Non stiamo facendo nulla di sbagliato nel rimandarli indietro; quanto facciamo è previsto dalla legge. Dovrebbero rimanere nel paese in cui sono arrivati ​​per la prima volta e cioè l’Italia!!!”.
Avete compreso… questa è la politica di quei paesi “aperti e democratici” che attaccano attraverso i media il nostro, ma che nei fatti evidenziano comportamenti “nazionalisti e nazisti“!!! 
E dire che sono stati proprio loro a creare quest’inferno!!! 
Difatti, l’aver sostenuto in maniera diretta quei partiti d’opposizione in Siria contro il Presidente Bashar al-Assad, ha dato il via alla guerra civile siriana; nel contempo l’aver provocato in nord Africa quelle contestazioni civili ed armate, sfociate nella famosa “primavera araba” e per concludere infine, l’intervento armato in Libia contro il dittatore Mu’ammar Gheddafi!!!
Sono infatti queste le azioni preponderanti che hanno determinato la più grande crisi migratoria dalla seconda guerra mondiale… e solo perché avere si voleva avere su quei territori la supremazia, per sfruttare tutte quelle risorse energetiche di origine naturale come carbone, gas e petrolio…
Solo nel 2018 sono stati rispediti indietro dalle autorità francesi ben 12.000 immigrati che avevano 
tentato di attraversare i confini camminando lungo l’autostrada, in treno o ancor peggio nei sentieri di di montagna e/o attraverso le coste…
Caro Macron… hai avuto coraggio di dire a noi italiani d’essere insensibili, quando il tuo paese si è dimostrato finora “ipocrita” con quei poveri disgraziati, in particolare con i bambini che – secondo il regolamento di Dublino – non potevano essere rinviati in Italia se avessero richiesto asilo…. ma Lei (come molti suoi connazionali) se ne fottuto dei regolamenti e ancor meno dei principi umanitari… 
Ed oggi mi creda serve a ben poco l’aver dimostrato d’aver fatto un passo indietro, sì…dopo quei colloqui svolti con il nostro presidente Conte…
Perché i problemi sono ancora lì… tutti sul tavolo, come quei migranti che da Ventimiglia non si vogliono spostare!!!
Purtroppo a differenza di ciò che i media non vogliono dire, è che questi migranti, oltre a non essere stati trattati come esseri umani da quei criminali e “animali” scafisti, ricevono appena giunti nei territori europeo, analoghi atteggiamenti da parte di chi per l’appunto si è da sempre dichiarato aperto alla fratellanza…
Sì minch… alla faccia di quel loro motto: Liberté, Égalité, Fraternité!!!

Enzo Tortora: "Solo tre categorie di persone (ho scoperto) non rispondono dei loro crimini: i bambini, i pazzi e i magistrati".

Quante lettere dal carcere… 
Sono quarantaquattro gli scritti di Tortora alla propria compagna Francesca Scopelliti e in molte di quelle lettere, il presentatore esprime tutta la propria delusione per questo paese così ingrato e cinico, sempre alla ricerca di nuovi capri espiatori sui quali poter gettare fango… 

Riportava: “sto pensando di chiedere il cambio di cittadinanza, questo Paese non è più il mio”…
Ed ancora, non ha risparmiato i media ed i propri colleghi che gli hanno girato le spalle ( hanno preferito farsela alla larga… pur di non restare coinvolti): “Non parlatemi della Rai, della stampa, del giornalismo italiano… è pura merda…“.
Come dargli torto… sono passati quasi trent’anni dalla sua scomparsa, da quel lontano 18 maggio del 1988 ed oggi, cosa è cambiato nella giustizia, in quei principi morali, in quelle virtù consistenti nel dare a ciascuno il dovuto e nel giudicare sempre e tutti… con equità???
Ma perché cambiarlo questo sistema, quando si sa, fa comodo a molti… 
A chi ruba ed evade, a chi sfrutta sessualmente minori, a chi corrompe con mazzette, a chi quelle tangenti le pretende, a tutti quei politici, funzionari, dirigenti e uomini delle istituzioni corrotti, a quei presidenti d’associazioni note, che poi… di volta in volta, vengono indagati…
Questo sistema è una manna per tanti, già, perché con qualche discreto “azzeccagarbugli” se ne può uscire con una semplice sanzione o al limite qualche condanna senza alcun giorno in carcere…
Mentre di contro, le persone innocenti finiscono in carcere senza alcuna colpa!!! 
E’ il caso di Enzo Tortora o del “ragazzo della giudecca” Carmelo Zappulla, anch’egli finito erroneamente in una cella, per poi scoprire con una nuova sentenza, li ha giudicati estranei a quelle vicende, per non  aver commesso il fatto!!!
In quelle lettere si legge tutto il disagio di un uomo che perde all’improvviso la propria libertà e si trova costretto a vivere in condizioni mostruose all’interno di un penitenziario: siamo in sette in pochi metri e chissà perché si dice che siamo “al fresco” quando io in questa cella muoio di caldo e soprattutto non vi è alcuna privacy… anche quando sono al cesso, da un buco apposito è consentito loro vedermi…”
Hanno avuto il coraggio di definirlo “camorrista”!!! 
Era il 23 giugno 1983 quando l’hanno arrestato con tanto di televisioni e giornalisti a seguito… e fino a gennaio dell’anno consecutivo, fu costretto a rimanere in cella, quando alla maggioranza di quegli abituali delinquenti di cui sopra… è stato permesso di rimanere in casa propria, in quella cosiddetta (e aggiungerei lussuosa…) “libertà vigilata”…
Ma ad Enzo… no, lui lo si doveva umiliare “fino al midollo” ed in parte ci sono pure riusciti…
E’ grave quando scrive: “non hanno niente in mano” è una lotta impari di questa farsa del tutto italiana, “fra me innocente e l’accusa, impegnatissima a dimostrare il contrario… una farsa che purtroppo durerà troppo a lungo…”.
In quelle lettere non vi è soltanto rabbia… ma anche sofferenza fisica per l’ingiustizia subita da parte della nostra “giustizia” italiana… e proprio in quelle parole che Tortora esprime la sua massima accusa: “Solo tre categorie di persone (ho scoperto) non rispondono dei loro crimini: i bambini, i pazzi e i magistrati”.
Ed ancora quando parla del periodo estivo in cui tutto viene sospeso… già, quando consiglia alla sua Francesca d’andare in vacanza, per come era in uso nei palazzi di giustizia (interminabile periodo feriale che iniziava dai primi di luglio e si protraeva fino a metà settembre): “La giustizia è al mare, noi nella merda”.
Mi hanno rovesciato di tutto, mi hanno messo alla gogna, quasi fossi veramente un malfattore…”; un vero peccato che non ci si potesse rivolgere a quell’oracolo… tanto conosciuto come “bocca della verità”… lì almeno avrebbe potuto inserire la propria mano e riacquistare immediatamente la propria libertà… e non per come poi accaduto, gettato lì… in quella cella, in attesa di una “giustizia” (mai celere) che alla fine ha dato quale responso (aggiungerei era l’unico possibile…) quello che Enzo Tortora fosse totalmente innocente!!!
Sì… ma per quella colpa (ed anche per molte altre…) nessuno ha mai pagato!!!
Dopotutto è come dicevo sopra: la giustizia è come una tela di ragno: trattiene gli insetti piccoli, mentre i grandi trafiggono la tela e restano impuniti e liberi… 

Nessuno si salva da solo…

E’ proprio vero…
Riprendo il titolo di un romanzo di Margaret Mazzantini, per affrontare un tema che mi è stato proposto ieri sera dalla mia amica Chiara (di Addio Pizzo Catania) e che ovviamente mi sta molto a cuore…
Si tratta di realizzare un Parco giochi al “Villaggio Dusmet” di Catania…
Poche migliaia di euro per fare felici dei bambini ed anche le loro mamme che ora, grazie a questa realizzazione, avranno un posto sicuro dove stare… 
Sì…grazie a tutti noi, questo progetto può diventare realtà!!!
Immaginatevi la gioia che si avrà a breve in quell’area (adesso abbandonata…) appena questo parco giochi sarà completato… 
Un rincorrersi di voci e di risate di bimbi, un posto allegro e colorato in un quartiere (abbandonato) se non fosse per la presenza dell’Aeroporto,  reso famoso dagli allagamenti che ha dovuto subire in questi anni e che l’hanno reso ancor più incolore…
Si parla tanto nel consiglio comunale di riqualificazione dei nostri rioni, ma poi ci rendiamo conto di come, quel nostro denaro pubblico, venga utilizzato (il più delle volte) in progetti sconclusionati… vedasi per esempio l’ultima iniziativa… quella “pista ciclabile” sul lungomare… ma poi, quando si cerca di creare per i piccoli residenti un’area giochi, uno spazio adatto a loro, ecco che allora… ci viene comunicato che mancano i soldi…
Sono piccoli sogni nel cassetto… che hanno necessità di pochi euro per essere realizzati…
Decidiamo quindi di partecipare a quel sogno, con una piccola offerta a quel progetto… potrà diventare anche il nostro progetto e sapremo in cuor nostro, d’aver contribuito alla sua realizzazione…
Sapere sin d’ora che, quel giorno, si verrà ripagati da tutti quei piccoli occhi felici e da quelle faccine sorridenti… penso non abbia prezzo!!!
Non dimentichiamoci inoltre dei bambini disabili che troveranno in questo posto, un momento di spensieratezza, in un quartiere che manca appunto di luoghi ricreativi…
Purtroppo si pensa poco a questi bambini con disabilità e difatti la maggior parte dei nostri parchi pubblici non garantiscono nemmeno l’accesso al gioco ai bambini con difficoltà motorie. 
In alcuni casi… non possono neppure accedere ai parchi perché non esistono quelle necessarie condizioni minime affinché si possano superare quegli ostacoli fisici o quelle barriere architettoniche presenti, il più delle volte, costituiti da scalini o pavimenti senza caratteristiche antiscivolo…
Non parliamo poi di salire su quei giochi… per esempio uno scivolo o un’altalena: vedo ancora realizzare dei parchi giochi fuori norma, che non rispettato neppure i necessari accorgimenti per permettere a tutti i bambini la loro fruibilità…
E’ dire che il diritto al gioco… dovrebbe rappresentare uno dei diritti fondamentali per i bambini, in quanto permette loro di crescere in maniera sana, di imparare a relazionarsi con gli altri, sono liberi di muoversi in autonomia, giocando insieme e scoprire che si può imparare gli uni dagli altri, che non si è diversi… ma eguali, ognuno con i propri pregi e difetti, rispettando sempre durante quei giochi, turni e regole…
Già, una disciplina che crescendo ci si è dimenticati… e lo si vede!!!
Sarebbe opportuno infatti per molti miei concittadini… ritornare in quei parchi, per riprendere nuovamente quei comportamenti civili che d’adulti sono andati persi…
Vi prego quindi, leggendo questo mio post, di partecipare attivamente con un contributo (bastano anche soltanto 5 euro) e che potete inviare direttamente tramite il link: 
Inoltre vi chiedo di fare un’ulteriore sforzo e cioè quello di sensibilizzare il maggior numero di persone possibili, affinché questo progetto venga in maniera celere realizzato, permettendo così a quelle famiglie di poter godere di qualche ora di divertimento.

Spero quindi che aiuterete AddioPizzo Catania, in particolare perché, come diceva il Giudice Antonino Caponnentto (ed è la frase che viene appunto riportata nella loro pagina web…): “la mafia teme la scuola più della giustizia” e teneva sempre a ricordarci che sono i bambini… il nostro futuro!!!

Lo sono tutti… non soltanto quelli privilegiati, quelli cioè che –sorretti e posti dai propri familiari in alto su quella torretta… sono già pronti a scendere veloci su quello scivolo– ma soprattutto gli altri, quelli che devono farsi da soli… arrampicati a salire su quei pioli in legno… con le loro uniche forze!!! 

Impegniamoci sempre sul fronte sociale… perché “nessuno si salva da solo” e la solidarietà è una ricchezza per tutti!!!
Io l’ho già fatto…

Il mondo resta a guardare…

Abbiamo visto come la notizia di Parigi abbia fatto il giro del mondo e come invece, di lì a poco, le stragi commesse dagli integralisti musulmani di Boko Haram in Nigeria presso il mercato di Maiduguri e prima ancora con la popolazione di Baga, siano passate inosservate…
Una ventina di morti nel primo attentato, realizzato con una bambina di circa 10 anni e il secondo realizzato con il proprio esercito, massacrando si pensa, circa duemila persone, incluse donne e bambini…
L’escalation di violenza in quei territori è ormai notizia consolidata da troppo tempo, ma i governi di tutto il mondo sono rimasti in questi anni soltanto a guardare…
Hanno creduto infatti che, essendo queste guerre… lontane e indefinite, sarebbe stato meglio, farle gestire dalle forze militari posizionate a protezione di quei territori…
Ma la verità è che il più delle volte, quei poveri caschi blu delle nazioni unite, sono gettati allo sbaraglio… e debbono proteggersi da una guerra cui non interessa e contro eserciti di miliziani, ben armati… fino ai denti!!! 
Dopotutto, la vendita di materie prime in contanti, sta producendo una estrema ricchezza economica a queste organizzazioni militari, che proprio attraverso quel regime di terrore, sta guadagnando miliardi di dollari, che poi investire in altre armi e soprattutto realizzando quella propaganda politica e religiosa, tanto conosciuta… 
I morti si susseguono e non si tratta di contrapporre musulmani ad ebrei o a cristiani… si tratta solo di prendere il potere, controllare le ricchezze, sfruttare economicamente quei territori…
Tra pochi giorni verrà ricordata la Shoah in particolare attraverso la celebrazione del giorno della memoria…
Ma in tutti questi anni, dove sono state compiute stragi, violenze, campi di concentramento, omicidi di massa… ecc… dove è stata ‘l’ONU???
Questo famoso Consiglio di Sicurezza, perché deve sempre attendere che l’emergenza sfoci in un dramma per l’intera collettività, prima di muoversi???
Perché non s’interviene subito e si proteggono così facendo i civili ed in particolare quei poveri bimbi innocenti???
Nessuno si muove… nessuno parla… tanto come dicevo sopra le crisi sono lontane e vengono dichiarate… difficili da risolvere.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU deve darsi definitivamente delle priorità, iniziando a muovere azioni di forza, attraverso la collaborazione di quegli Stati importanti, che conducano a ripristinare la democrazia e porti ad abbattere definitivamente quei governi transitori, realizzati dai soliti dittatori carnefici…
Se continueremo ad assistere immobili a queste stragi, se non faremo nulla, continueranno a morire migliaia e migliaia di persone ed a farne le spese saranno sempre loro… i bambini!!!
Con il silenzio si tradisce quanto di buono è presente nell’animo umano, si tradisce infatti… l’essenza stessa dell’uomo e della propria morale…, basta… non c’è più tempo da perdere, è ora di cambiare definitivamente questa tragica situazione, riportando quelle condizioni di civiltà e di ripresa economica, in quei paese dove ormai hanno perso tutto…
Basta sperare di mostrarsi “cavalieri” e nel contempo tentare di ricevere da quelle circostanze, quei tornaconto economici e materiali, già a suo tempo prestabiliti… da sempre celati, sotto quel vessillo esposto in segno di protezione, ma forse manifestato per una guerra che dopotutto, si era voluta e cercata!!!