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CATANIA: Gdf verifica gli anni di gestione 2013-2018!!!

Lo scorso anno ricordo di aver letto un articolo realizzato da “contropiano.org” che analizzava in maniera precisa il fallimento dell’amministrazione Etnea: “Il senso di quanto accaduto non risiede solo nella drammatica condizione di alcune migliaia di lavoratori comunali e delle partecipate per il rischio sui pagamenti degli stipendi e nella fruibilità dei servizi da parte della popolazione, ma nella evidente abdicazione del sistema pubblico al mantenimento di strumenti di coesione sociale tra aree territoriali del paese, il cui divario socio-economico è ormai a livelli di guardia.
Il “fallimento” del comune di Catania è la diretta conseguenza dell’applicazione multilivello dei Patti di Stabilità (europeo, nazionale, locale, ndr), il cui effetto, neanche paradossale, è l’instabilità e precarietà esistenziale di parti crescenti del territorio nazionale, soprattutto al Sud. Quello a cui stiamo assistendo è un fenomeno di secessione reale, sociale ed economica, di parti del territorio nazionale tagliato fuori dai rapporti con il centro produttivo e finanziario del Nord Italia e del nucleo magnetico centrale della Ue, abbandonati quindi alla deriva economica e alla marginalizzazione sociale”.
Ora come sempre avviene “i nodi vengono al pettine” e a piangerne le conseguenze purtroppo non saranno soltanto i cittadini, ma anche le imprese…
Sì… perché con un “buco” di un miliardo e 600 milioni di euro, il Comune di Catania non può che dirigersi verso il fallimento, mentre ai cittadini non resterà che iniziare a soffrire gli aumenti di aliquote sulle già esose tasse… a cui andranno sommati i danni che le imprese subiranno a causa di questo dissesto finanziario, che provocherà a molti di essi – in particolare a coloro che vantano crediti verso lo stesso ente locale – una grave perdita, perché la legge prevede per tali crediti, una svalutazione che oscilla dal 40 al 60%.  
Ovviamente se il buco finanziario c’è… qualcuno l’ha realizzato e quel qualcuno ora è sulla lente d’ingrandimento degli investigatori della Gdf, che proprio stamani si sono recati presso la Segretaria Generale Rossana Manno, da poco insediata, alla quale hanno notificato una delega della Procura di Catania per l’acquisizione di tutti gli atti amministrativi risalenti ad uno specifico periodo, il 2013-2018.
Comprenderete come l’indagine si preannuncia molto “approfondita” tanto che i militari hanno chiesto e ottenuto una stanza presso gli uffici di Ragioneria per svolgere il proprio lavoro.
L’iniziativa (secondo quanto è trapelato), sarebbe da collegare a un’inchiesta avviata dalla Procura di Catania sul dissesto finanziario, per un ‘buco’ da oltre 1,5 miliardi di euro, al momento senza indagati.
Al momento di nomi non ve ne sono… ma sono certo che quando si giungerà alla fine delle indagini – come sempre avviene in queste circostanze – qualche nome uscirà fuori!!!
Ma d’altronde, continuare a pensare come ancora in molti fanno – soggetti che si piegano alle volontà del malaffare e della corruzione – e cioè che la giustizia non giungerà mai alla loro porta… è veramente da sciocchi, perché il tempo dell’illegalità è finito, anche per coloro che finora sono stati (ahimè da questo nostro collaudato sistema clientelare…) ben protetti!!!
Già… forse si dovrebbe dire: troppo protetti!!!

L'Italia è lo specchio di una realtà che c'era, c'è stata, e ancora oggi purtroppo si ripete!!!

Siamo tra i primi nelle classifica dei paesi più corrotti della terra…
Siamo stati per di più superati (secondo Transparency International) anche da nazioni come Rwanda, Botswana, Costa Rica e Namibia!!!
Ora con molta fatica e soprattutto in maniera troppo lenta, stiamo cercando di migliorare la nostra reputazione, ma ancora – basti vedere tutte le inchieste in corso – siamo ancora lontani da quella perfezione…
Certo le leggi stanno andando verso quella direzione ed anche il governo giallo/verde sta provando a contrastare questa totale corruzione, ma affinché ciò possa realizzarsi vi è la necessità di colpire tutti quei settori pubblici, che dimostrano essere non a prova di legalità…  
A conferma che c’è ancora molto da fare basti osservare quanto avviene quotidianamente il che dimostra d’incidere negativamente non solo nell’opinione pubblica, ma soprattutto sugli investimenti esteri, che vedono il nostro paese in fondo e soprattutto tra i meno attrattivi… 
Non se ne può più di avere nella politica e in quei settori della pubblica amministrazione soggetti ripugnanti che si svendono al miglior offerente e cosa ancor peggiore che restano impuniti da questo sistema giudiziario…
Si parla di anti-corruzione, di contrasto all’illegalità, di politiche di trasparenza, ma alla fine chi gestisce la cosa pubblica, si comporta come se quella struttura fosse una cosa propria…
Inoltre vanno aggiunti tutti quei soggetti quali professionisti legati alla politica, agli affari, alle istituzioni, alle consulenze, all’imprenditoria, potremmo anche dire – se non fosse per come si comportano – individui destinati al buon funzionamento di questo Paese. 
Ma d’altronde il nostro Stato è lo specchio di una realtà che resiste ad ogni epoca, a ogni regime politico, e purtroppo ancora oggi si ripete con le stesse modalità, sono uomini e donne che tradiscono se stessi e soprattutto la fiducia dei  cittadini per quel vile denaro, mostrandosi corrotti, indegni, ricattabili e senza alcuna dignità… 
Mai come adesso viviamo in un contesto nel quale s’è persa la necessaria integrità morale e disgraziatamente a tutt’oggi non si riesce a trovar nulla di scoraggiante per limitare quei comportamenti disonesti, affinché non si operi con le modalità illecite fin qui adottate… 
Non c’è più tempo, bisogna iniziare immediatamente a trasformare le coscienze dei cittadini, in particolare dei più giovani, affinché questi comportamenti disonesti non abbiano in futuro più a doversi ripetere!!!

Catania: Gira la ruota dell'Illegalità

I comportamenti illegali o comunque illeciti nella nostra città non si contano più…
Pochi minuti fa – mentre stavo scrivendo questo post – la notizia nel catanese di una bancarotta fraudolenta patrimoniale, con grave condotta distrattiva, che ha condotto il giudice per le indagini preliminari ad emettere un decreto di sequestro preventivo di un complesso immobiliare dal valore di oltre 2,7 milioni di euro… 
Alcuni giorni fa mia figlia, ancora adolescente, insieme ad alcuni suoi compagni d’Istituto è stata a visitare la sede distaccata del Tribunale di Catania, presso via Guardia della Carvana, per effettuare una formazione di orientamento universitario, nel caso specifico della facoltà di giurisprudenza…
Rientrando a casa mi ha detto: “sai a quanto ammontano i procedimenti contenziosi, camerali e residuati nella nostra città“???
“Ho risposto… no!!! Quanti sono???”  
Mi ha detto… oltre 14.000…!!!
Ecco… forse questo dato, rappresenta il primo insuccesso d’una vera azione di contrasto… 
Il fatto di continuare a sottovalutare questa circostanza negativa, ha come conseguenza quella di generare in molti, la convinzione che un eventuale procedimento giudiziario, civile o penale che sia, prima che venga emessa una sentenza definitiva, si dovrà attendere… “le calende greche”!!!
Un giudizio quello dell’inadeguatezza giuridica, che conduce molti a pensare di poterla fare franca iniziando a non aver alcun timore sia della legge, che di quelle sue eventuali ripercussioni …
Ecco quindi la vera motivazione che spinge molti a deviare da quel percorso di legalità, perché malgrado siamo intuitivamente consapevoli che la corruzione può comportare stravolgenti in ambito personale o familiare, il rischio è così marginale che – secondo loro – il gioco vale la candela…
Dunque, azioni corruttive che conducono a comportamenti illeciti nel campo professionale, d’ufficio, amministrativo, possono essere spiegate solo perché il sistema ha generato quella serie di comportamenti non etici, a cui ogni giorno assistiamo…
Basti aprire la pagina web della propria città ed ecco evidenziate nuove inchieste giudiziarie che prendono in esame, non solo quegli uomini della politica, della pubblica amministrazione, delle istituzioni e dell’imprenditoria, ecc… ma una totale mancanza di ciò che dovrebbe rappresenta in se l’etica… nel senso pratico della parola, un reale contrasto di tutti quei comportamenti che come vediamo danno adito a continui comportamenti devianti…
Difatti la corruzione – nelle sue molteplici varianti – costituisce una degenerazione intenzionale del comportamento umano, che porta a ricercare gli interessi personali a qualunque altra situazione…
Ecco perché chi si macchia quotidianamente di quelle colpe, le ripercuote successivamente nel suo operato; si è visto difatti che chi compie truffe o raggiri, evidenzia nel suo campo, comportamenti professionali del tutto inefficienti, assenteisti e che presentano una scarsa produttività…
Ma loro sono come quei concorrenti, speranzosi di vincere un premio e chissà se forse, nell’attesa di girare quella ruota, non venga ahimè… anche il loro turno!!!

Fedina penale immacolata e comportamenti specchiati: Ecco la nuova Lega in Sicilia!!!


Ho letto di una lettera inviata al Ministro dell’interno Matteo Salvini e Segretario del partito della Lega…

E’ interessante, perché fa riferimento al Sud e soprattutto alla sua classe dirigente, che dimostra oggi di aver bisogno di un completo restyling… anche per dare risposte a quei cittadini che hanno voluto aderire a quel partito del nord, credendo nel messaggio di quel suo leader…
Certo, ora con il partito al governo sono in molti a bussare a quella porta!!!
Dice bene Salvini… sono in tanti e di tutte le cariche politiche: sindaci, consiglieri comunali, assessori, ma anche semplici cittadini del sud, che vorrebbero iscriversi,
Ma perché, cosa può offrire oggi la Lega rispetto a prima???
La Lega si sa… è radicata da decenni nel Nord del paese, con risultati certamente positivi, non per nulla governano regioni importanti come Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e la provincia di Trento e siamo fondamentali per la regione ligure…
Nel Sud abbiamo dimostrato d’aver lavorato bene, in particolare nel Molise, ed oggi proviamo a portare quella concretezza che nessuno, negli ultimi 50 anni, è stato capace di trasmettere…
Certo, non sfugge il problema della selezione della classe dirigente e si sa, nel voler crescere rapidamente nei consensi, si rischia di dare alla testa, ma soprattutto di attirare molte persone sbagliate!!!
Ecco perché finalmente in quel partito si è deciso di cambiare rotta, e finalmente si pretende da tutti gli iscritti,  una fedina penale immacolata e soprattutto dei comportamenti specchiati!!!
Dice Salvini: “Stiamo facendo di tutto per separare chi è davvero motivato da chi vede nella Lega solo un business. 
Faremo degli errori? Probabile. È umano. Intanto, possiamo parlare al Sud a testa alta, anche grazie ai primi mesi di governo. Basti pensare al Decreto sicurezza, recentemente convertito in legge, che racchiude alcune norme ad hoc per Napoli (a partire dalla rottamazione dei motorini sequestrati). 
Ci sono anche fondi straordinari per la videosorveglianza, nuovi strumenti per allontanare delinquenti e sbandati dalle città, finanziamenti ad hoc per il capoluogo campano, un rafforzamento dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”. 
Il Segretario prosegue: “Abbiamo voglia di fare, di includere, di realizzare le promesse. Vogliamo governare bene anche a livello locale, da Nord a Sud. Serviranno persone motivate, competenti, perbene. Tengo gli occhi aperti”!!!
Finalmente… il messaggio, tante volte dal sottoscritto “urlato” è giunto a chi di dovere!!!
Comprendo comunque quanto difficile sarà trovare soggetti dal pedigree limpido e senza precedenti politici fortemente compromessi…
Comunque  mi auguro soltanto che a quelle frasi, seguano fatti concreti, altrimenti quella Lega, si ritroverà nuovamente -come avevo scritto alcuni giorni fa- con un pugno di mosche!!!

Cogli la mela… della corruzione!!!

“Piove sul giusto e sull’ingiusto. Ma sul giusto piove di più, perché l’ingiusto gli ruba l’ombrello”!!!
Carpe diem… cogli l’attimo!!! Sì… è questo ciò che insegnano nel proprio ambiente domestico molti genitori ai propri figli: L’importante è “infiltrarsi“… per costruire una solida base in questo paese dalla corruzione dilagante…
Leggo spesso quanto riporta il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) Raffele Cantone, ma ancor di più mi concentro sulle inchieste e su quei suoi indagati, che confermano quotidianamente quanto poco sia stato fatto in questi anni… o forse dovrei dire… quanto ancora molto ci sia da fare, nella lotta alla corruzione!!! 
La verità è che sono in molti ad aver già colto quella mela… e se potessimo valutare la percentuale dei soggetti disponibili a farsi corrompere o che sono già stati indagati  per questi reati, resteremo sorpresi nello scoprire che rappresentano la maggior parte dei miei connazionali…
Conta poco il livello d’istruzione, come poco raramente importa se si è benestanti o indigenti, ciò che conta è poter cogliere quella mela, simbolo di tentazione… 

Ecco perché qualcuno avrebbe pensato di mettere in pratica la figura “dell’agente provocatore”, un soggetto infiltrato che tenta e provoca quei suoi colleghi della pubblica amministrazione, per favorire l’emersione dei fenomeni corruttivi…
Agenti “sotto copertura”… veri e propri spioni che facendo finta di operare all’interno di quegli uffici, controllano quanto accade al loro interno…
Certo qualcuno ricorda che esiste già una normativa che prevede quanto sopra, si chiama “whistleblower” e prevede la denuncia anonima di corruzione di un collega sul proprio posto di lavoro…
Ma se dovessi scommettere su quante denunce finora sono state presentate all’interno di quegli uffici, sono sin d’ora certo d’indovinare la risposta: ZERO!!!
Queste circostanze, rappresentano perfettamente una di quelle situazioni inquietanti che di volta in volta emergono del nostro paese ma di cui nessuno si accorge o forse si preferisce in fondo che nulla cambi, ma che resta tutto così com’è… immutato, con una serie di soggetti che rubano e continuano a rubare ed altri che pur sapendo… fanno finta di niente o partecipano anch’essi a quelle azioni disdicevole! !!
D’altronde a compiere il proprio dovere cosa si guadagna…???
C’è qualcuno tra questi grandi uomini promossi a far rispettare la legalità in questo paese, che può permettersi di venire dal sottoscritto, a spiegargli quali sono le ragioni nel compiere il proprio dovere??? 
Chi tra loro ad esempio ha fatto ciò…oppure se nel propio contesto familiare, vi sia stato qualcuno disposto a denunciare…???
Tra il dire e il fare… c’è di mezzo il mare, ma io potrei anche accontentarmi, già non pretendo che si sia denunciato un mafioso o un esponente legato a quella criminalità organizzata, come poco m’interessa se ha colpito un politico o un imprenditore lestofante, 
No… a me basta avere conferma che egli abbia presentato una semplice denuncia nei confronti anche di un collega….
Ma la risposta si sa già qual’è: Nessuna denuncia!!!
Fintanto che tutti insegnano ai propri figli che la legalità non paga, che l’omertà è un principio inviolabile da applicarsi sempre e in ogni circostanza, che è meglio non restare coinvolti e far finta di non sapere, ecco dopo quanto sopra, come si pensa di andare avanti in questo paese???
E’ per questi motivi che la corruzione viene apprezzata, perché viene vista come qualcosa di furboie e chi non ne sa approfittare è un emerito coglione!!!
Sì… con un concetto morale così basso, aleatorio, che non sa distinguere ciò che è bene da che è male, già… con uno stato di diritto ed una giustizia che di volta in volta,  ribalta le sentenze, non resta che soffermarsi a pensare e sorridere… per tutte quelle cazzate che giorno per giorno ci vengono da quei soggetti… raccontate!!!

Rosario… i siciliani ringraziano…

Crocetta fuori dalle regionali…
Ci voleva un miracolo… per eliminarlo “provvisoriamente” (speriamo definitivamente…) dalla nostra scena politica e cosi è stato!!! 
Ho letto in un suo commento dichiarare “se qualcuno ha sbagliato se ne assumerà la responsabilità e le conseguenze…“.
Ora dico, l’unico che poteva sbagliare, era proprio quel suo uomo di fiducia, lo stesso che avrebbe dovuto consegnare in tempo quei documenti…
Da quanto erroneamente commesso difatti, ne è conseguita l’esclusione di quella lista e dello stesso governatore uscente… da momento che i due ricorsi presentati sono stati entrambi respinti!!!
La cosa assurda è che uno leggendo quanto ha successivamente riportato penserebbe ad uno scotto per quel soggetto ed invece come sempre accade, per quella mancata “competenza” si è stati premiati con un contratto da “funzionario esterno amministrazione categoria D1″, precisamente con l’ingresso nel gabinetto del presidente, che lascerà ovviamente il 6 di novembre al suo successore…
Abbiamo visto quanto accaduto al Sindaco Raggi a Roma per quella favorita nomina … ed allora m chiedo, questa situazione non rappresenta una eguale circostanza… non sarebbe opportuno che la Procura di Palermo indaghi su questa assunzione “ambigua”???
La cosa assurda, è sentirgli dire ancora che “verrà ricordato dai cittadini…”, ma da chi, ma per favore non si faccia più vedere, che è riuscito in questi anni a distruggere l’economia di un’isola, ancor più di quanto avevano già fatto i suoi predecessori!!!
Una terra la nostra che secondo i dati è indietro di vent’anni rispetto ad altre regioni europee, con la prospettiva di non assicurare ai giovani di questa terra… alcun futuro!!! 
Basti osservare i numeri sull’occupazione… e dire che, molta di quella colpa, è stata causata da quegli stessi deputati che ora hanno il coraggio di ripresentarsi, solo per andare a scaldare quelle poltrone e prendersi un immeritato compenso…
Certo, bisogna essere proprio dei “________”  per decidere di preferirli nuovamente; già, come si può essere cosi “sadomasochisti”, ma può essere che non c’è più la benché minima dignità nel cuore dei miei conterranei???  
Se solo leggessero i numeri riportati sul web… e dessero poca importanza a tutti quei proclami inutili!!!
Guardate cosa dice l’Eurostat: la SICILIA (non un’altra regione…) registra il dato peggiore in assoluto di occupazione, con un tasso d’occupazione (tra i 20 e i 64 anni) del 42,4%. 
Significa in parole povere che c’è un siciliano su due in età da lavoro “DISOCCUPATO“!!!
LA PEGGIORE REGIONE D’ITALIA grazie ai nostri ultimi governatori ed ai suoi deputati… aggiungo,  di ogni colore e schieramento!!!
Altro che ripresa, ma quali segnali di rilancio, qui da noi, non esiste la parola “progresso” e non vi sarà alcun miglioramento nei prossimi quindici anni, perché tutto resterà così com’è!!! 
Forse debbo pensare che quando i politici parlano d’una occupazione in ripresa, si riferiscono a tutti quei soggetti che operano grazie all’arrivo delle migliaia dei migranti…
Sì è vero, abbiamo visto come semplici “Onlus & Ong” siano divenute vere e proprie “S.p.A.” con fatturati spropositato, centri d’accoglienza realizzati in proprietà private inutilizzate… concesse “generosamente” alla regione siciliana con contratto milionari, assunzioni “provvisorie” garantite dalla presenza di quei migranti a cui ovviamente fanno da contorno tutto il personale necessario: operatori igienico-sanitario, militare posti a sicurezza, a cui seguono società di servizi per fornire quanto indispensabile, come ristorazione, pulizia, insegnamento, trasporti, attività ricreative, a cui si aggiungono naturalmente, i servizi di manutenzioni, giardinaggio, ecologia, ecc…  
Cosa dire… siamo diventati veri e propri badanti di questi migranti e di ciò ovviamente dobbiamo ringraziamo sia l’Europa (per quei 450,00 € che ci dispensa ogni giorno per ciascuno di essi…), che i nostri politici, che con questa “manna” caduta dal cielo, ci hanno finora beneficiato…
Sì… grazie “Rosario”, grazie di cuore… per ciò che non hai saputo fare!!! 

"Cu mania… non pinia": Gli amministratori di condominio.

Ha dirlo è un detto siciliano… “Cu mania non pinia” che significa “chi ha le mani in pasta… sta bene…“!!!
Molte volte assistiamo a dei condomini dove l’amministratore non percepisce annualmente quanto pattuito, ma resta a credito del proprio compenso per anni…
E’ come se ciascuno di noi, dopo aver terminato il proprio mese, invece di prendersi quanto dovuto e cioè il proprio compenso, lo lascia lì… nella cassa della Società e/o Ente per il quale opera, non un giorno, non un mese… ma anni!!!
Viene allora spontaneo chiedersi… ma forse non ne ha bisogno, oppure qualche maligno potrebbe pensare “non è che forse è riuscito a recuperare quelle stesse somme grazie ad altri incassi???
Ed allora viene spontaneo chiedersi, come sia possibile recuperare somme al di fuori di quella contabilità analitica dettagliata??? 
Non essendo ovviamente un commercialista e neppure un ispettore della Gdf, ho iniziato a relazionarmi sul web, per comprendere in quali modi, taluni amministratori, gonfiano i propri costi, affinché raggiungano quelle somme necessarie, non solo a sostituzione di quelle somme, volontariamente non percepite e al momento accantonate all’interno della cassa del condominio…
Ecco quindi che cosa ho letto…
Uno dei sistemi utilizzati da quegli amministratori infedeli… è ad esempio, gonfiare le fatture, per poi recuperare una parte di quelle somme in contanti…
Un’altro modo è quello di pilotare gli appalti delle forniture o dei lavori di manutenzione, sia straordinari che ordinari… 
Ad esempio, ci si mette d’accordo con l’impresa di fiducia scelta (dallo stesso amministratore…), facendo in modo che quest’ultima, per la commessa ricevuta, riconosca una percentuale di utile su quei lavori… quasi sempre gonfiati, affinché a guadagnarsi siano entrambi… 
Poi, va aggiunta una contabilità troppo articolata e difficile da comprendere, in particolare per quei condomini non abituati a valutare scritture contabili e che quindi solitamente, non riescono a verificare l’operato di quel proprio amministratore…
Poi c’è la parte più interessante… quella attraverso cui spariscono i soldi dei condomini… Ecco quindi un elenco di pagamenti in contanti non autorizzati, documenti che non hanno allegate le cosiddette “pezze d’appoggio“, ricevute senza alcun riscontro formale, pagamenti per consulenze varie e quant’altro mai autorizzato dall’assemblea…
Va aggiunto inoltre, l’utilizzo di beni e servizi del condominio, da parte di terzi, dai quali certamente s’incassano somme o quantomeno si barattano appoggi personali, per eventuale rinomina dell’incarico…  
Poi c’è chi fa ancora peggio: ad esempio… non paga!!!
Già, non paga nulla di ciò che compete di legge al condominio… e non si tratta di non aver in cassa quelle somme, bensì, si preferisce destinarle ad altri usi… oppure, si utilizza lo stratagemma, divenuto ormai consuetudine “nazionale”, quella cioè di non pagare… o di rimandare il più possibile quelle cartelle tributarie ricevute, d’altronde, si spera così facendo di mediare con l’Ente preposto, pagando una eventuale sanzioni, d’altronde tutto ciò resta esclusivamente a carico di quegli “assonnati ” proprietari… 
Quest’ultimi infatti, se pur vengono informati del problema, condividono quanto compiuto dal loro amministratore, anzi, ritengono quel suo sistema “ingegnoso”, in quanto prevede di non pagare quanto dovuto per legge…
Il problema è che taluni di quei condomini, manifestano palesemente quella propria natura… sono soggetti predisposti a comportamenti fraudolenti ed illegali, dimenticano o fanno finta di non comprendere a quali sanzioni “gravi” si potrebbe incorrere, per quelle azioni disoneste…
Ma ciascuno di essi è in uno stato d’euforia, sanno che quei loro soldi sono in quel preciso momento, (a detta dell’amministratore… che è tutto da dimostrare) ancora nelle loro tasche…  
Non tengono conto di tutti quei casi… ben evidenziati nei Tg nazionali, dove l’amministratore è sparito nel nulla, portando via con sé l’equivalente delle casse e dei c/c bancari e di tutte le somme di denaro mai quietanzate… lasciando così, non solo un buco finanziario, bensì anche un debito consistente verso gli Enti pubblici…
Ma allora viene da chiedersi come difenderci da questi amministratori???
Innanzitutto bisogna ragionare in maniera distaccata, considerare quel soggetto come un mero professionista e nulla più…
Non lasciarsi abbindolare dalle sue parole, ma verificare, anche con l’aiuto di professionisti preparati, il rendiconto annuale di gestione, l’unico documento contabile attraverso il quale l’amministratore informa i condomini delle spese e degli introiti avvenuti nel corso dell’anno in ragione dell’incarico ricevuto per la gestione e la conservazione delle parti comuni…
Ha proposito di parti comuni… 
Quello Patrimoniale è un dato fondamentale, al quale l’amministratore deve dare molta considerazione, per comprendere e fare in modo di rispettare quei pagamenti dovuti per i propri beni immobiliari, appartenenti alla sua gestione, avendo chiaro quel patrimonio immobiliare, senza che vi siano da parte di condomini dubbi d’interpretazione sulla sua corretta provenienza…
Avere una tabella millesimale aggiornata è di importanza assoluta, per poter dividere in maniera equa, le percentuali ad ogni condomino attribuite…   
Inoltre è compito dell’amministratore presentare all’assemblea il rendiconto… se questo documento non viene presentato per due anni di seguito, egli, può per essere revocato dall’Autorità Giudiziaria su ricorso anche di un solo condomino (art. 1129 c.c.)!!!
Se pur è assodato che l’amministratore risponda in prima persona ai sensi della legge, è diritto di ogni condomino, verificare la rispondenza del rendiconto di gestione rispetto alle spese effettivamente sostenute e ai contributi concretamente riscossi… e ciò può essere fatto, richiedendo attraverso l’esercizio del diritto d’accesso, a tutta la documentazione condominiale…
Potrebbe capitare durante una riunione d’assemblea che qualcuno –solitamente uno dei tanti “lacchè” dell’amministratore- intervenga, dichiarando che quanto chiesto da un condomino è illegittimo…
Si sappia che il diniego dell’esercizio di tale prerogativa può portare ad una richiesta d’annullamento della deliberazione assembleare di approvazione dei conteggi (cfr. da ultimo Cass. n. 19210/11)!!!
Cosa diversa nel caso in cui, ci si accorge di un rendiconto consegnato errato, al fine di percepire un indebito guadagno, ad esempio con l’inserimento di voci di spese mai sostenute; bene, a parte la possibilità d’impugnare quel documento mendace, i condomini possono sporgere querela per truffa!!!
Va ricordiamo in tal senso che, ai sensi dell’art. 640 c.p., è punibile per truffa: “ Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con una multa…”, non sto qui a spiegare tutta la normativa prevista
Ciò che interessa nel caso del condominio, è che l’amministratore sarà punibile per il reato di truffa allorché con artifici e raggiri consistenti nell’inserimento di poste fittizie nel rendiconto di gestione, abbia tratto in inganno i condomini facendogli versare delle somme ulteriori rispetto a quelle effettivamente necessarie, traendo così dal fatto un ingiusto profitto per sé o per altri…
I condomini potranno denunciare l’amministratore, ma visto e considerato che per il fatto ricorre la circostanza aggravante di cui all’art. 61 n. 11 c.p. (aver commesso il fatto con abuso di prestazione d’opera), il reato è perseguibile d’ufficio (in sostanza, i magistrati possono indagare e processare l’amministratore infedele di loro iniziativa…).
Ora comprendo perfettamente come molte volte, la paura di cambiare… come si dice “chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova“… porta a soprassedere, ma ciò che non si comprende è che, se il problema esiste… non sparisce!!!
Per cui, la paura d’avere un amministratore peggiore dell’attuale, la crisi economica che condiziona le tasche di tutti quei proprietari, la “credulità” che spinge la maggior parte dei condomini a dare ancora una volta fiducia a quel proprio amministratore, condurrà quel condominio con il tempo, ad un vero e proprio fallimento… e a quel punto, sarà troppo tardi per rimediare!!!
Vi è una sola soluzione ed è una soltanto: bisogna intervenire prima che il problema diventi irreparabile!!!
Per fortuna oggi, la riforma del condominio (entrata in vigore nel 2013)  ha previsto a carico dell’amministratore obblighi di rendiconto  più stringenti…
Inoltre, secondo l’articolo 1130, nr. 11) del codice civile, l’amministratore deve redigere il rendiconto annuale della gestione e deve convocare l’assemblea per la relativa approvazione entro centottanta giorni… e il successivo art. 1130 bis regola in modo molto preciso i contenuti del rendiconto annuale.  
Come avrete avuto modo di vedere, non si tratta di una semplice “paginetta” ma di un vero e proprio rapporto, che consente l’immediata verifica le voci di entrata e di uscita; ogni altro dato inerente alla situazione patrimoniale del condominio; i fondi disponibili, le eventuali riserve, ed una nota sintetica esplicativa della gestione con l’indicazione anche dei rapporti in corso e delle questioni pendenti…
Infine, l’assemblea, può nominare un revisore dei conti, che verifichi per i condomini la contabilità del condominio… ed è prevista la possibilità di nominare dei consiglieri di condominio, incaricati con funzioni consultive e di controllo!!!
In conclusione, come avete visto, esistono tutta una serie di strumenti adatti ad un puntuale e continuo controllo, che possono efficacemente essere utilizzati per avere il polso costante della situazione finanziaria… 
L’importante sarà ovviamente, far valere le proprie ragioni, sapendo che a quegli incontri, ci sarà sempre chi andrà contro quelle vostre iniziative… sì, sono gli stessi, che hanno negli anni, beneficiato da quella gestione ambigua dell’amministratore… 
Purtroppo andare contro quel sistema (a volte decennale o ventennale), può costare non solo tempo e/o sacrifici, ma si dovrà mettere la propria faccia… 
Difatti nel far il proprio dovere… si dovrà esporre la propria persona all’indolenza di gran parte del condominio e si verrà criticati nel corso delle proprie azioni, da tutti quei servili “portaborse” dell’amministratore…
Purtroppo però… questa rappresenta l’unica via per evitare che un giorno si vengano a determinare situazioni gravose, che in poco tempo, potrebbero trasformarsi in irrecuperabili!!!
Il condominio d’altronde, potrebbe essere rappresentato con questa storia:
C’erano quattro persone, chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C’era un condominio importante da controllare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare!!!


Poveri… sì, ma di dignità!!!

Non si è nudi solo per la mancanza di vestiti, la nudità è la perdita della dignità umana, la perdita della meravigliosa virtù della purezza, così bistrattata ai nostri giorni” a dirla questa frase è stata Madre Teresa di Calcutta…
Nel post di ieri parlavo di povertà… e ci tenevo a precisare che i poveri a cui mi riferivo, sono esclusivamente quelli a cui manca la dignità… 
Erano esclusi tutti coloro che, pur vivendo nella miseria, hanno una vita ricca e meravigliosa, in quanto non hanno necessità di dover possedere beni futili…
Potrebbe sembrare retorica, ma nella quotidiana realtà… è così!!! 
Di contro, molti miei conterranei, dovrebbe modificare quel proprio determinato pensiero… che li vede interessarsi esclusivamente del tornaconto…
Per far ciò, potrebbe iniziare dal proprio posto di lavoro, dando esempi non solo di professionalità, ma di rettitudine ed onesta!!!
D’altronde come si può pensare di rispettare la dignità delle persone e far rispettare con intransigenza la propria, sapendo di dover allontanare da se ogni tipo di compromesso e combattendo quell’arroganza corruttiva, sempre più dilagante…
Prendete ad esempio gli ultimi “furbetti del cartellino”; sono circa 50 i dipendenti indagati nel Comune di Piacenza, accusati di falso e truffa… impiegati che timbravano o facevano timbrare il proprio badge, per poi uscire ed andare a svolgere proprie commissioni, un secondo lavoro, oppure, si recavano in palestra per tenersi in forma… usando tra l’altro le auto di servizio…
Ora in città tutti a dire che si sentono traditi e che è stata danneggiata l’immagine di Piacenza!!! 
Si sentono sconcertati, ma ciò che colpisce di più, è che nessuno di quella cittadina, costatando quanto stava accadendo, non ha provveduto prima a denunciare quei signori dagli strani comportamenti… probabilmente poiché l’abitudine a quei comportamenti scorretti, ha ritenuto molti di loro, a considerarli legittimi!!!
E’ questo infatti il vero problema, nessuno vuole essere coinvolto, si preferisce che il “lavoro sporco” venga fatto sempre da altri, affinché loro restino immuni da eventuali conseguenze personali…
Mancano di quella necessaria virtù, di quella qualità personale, vera forza morale che spinge ad operare sempre secondo il bene ed in conformità di quei principi etici…
E’ facile dichiararsi onesti, ma se poi le azioni non coincidono davvero con l’integrità delle proprie condotta, serve a poco manifestare tali sopra atteggiamenti…
Comprendo del resto, quanto non sia facile condurre una vita proba, quando ci si ritrova a ricoprire alti incarichi nella pubblica amministrazione, posizioni quest’ultime da sempre esposte alla tentazione dei guadagni illeciti… 
In questo lo stato deve fare la propria parte, facendo in modo che quei dirigenti di enti pubblici, possano esercitate le loro funzioni in maniera dignitosa e onesta…
Certo quanto sopra è difficile da compiersi in un contesto come il nostro, dove la maggior parte degli individui sono in ogni momento in competizione e dove il conferimento di titoli ed il riconoscimento sociale dalla “casta” d’appartenenza, continua a condizionare la maggior parte di essi, portando di fatto, alla perdita dei concetti di lealtà e dignità!!!
Ho aperto questo post con Madre Teresa e voglio chiuderlo con una sua frase: Spesso si vedono fili elettrici, piccoli o grossi, nuovi e vecchi, cavi costosi e a buon mercato; da soli, essi sono inutili e finché non passa la corrente… non si ha luce. Il filo siamo noi, la corrente è Dio. Noi abbiamo la possibilità di permettere alla corrente di passare attraverso di noi e di utilizzarci per produrre la luce nel mondo, oppure possiamo rifiutare di essere usati e consentire così alle tenebre di diffondersi!!!

Quando il sistema antimafia fallisce totalmente….

Quanti di Voi hanno visto la puntata del 3 Aprile 2017, s’intitolava “quando l’Antimafia cerca di fare affari“!!!
Alcuni amici miei, sapendo quanto mi sono battuto in questi anni, affinché certe verità scottanti potessero emergere, mi hanno consigliato di guardarla, peccato che dopo averla vista… non sono rimasto minimamente sorpreso!!!
La puntata trattava la gestione amministrativa da parte dello Stato e analizzava quella cosiddetta “casta” privilegiata degli “Amministratori giudiziari”, nominati dai Tribunali… che in più di una occasione (come si è visto… purtroppo), si sono dimostrati ben peggiori, di quegli stessi soggetti ai quali di fatto, erano stati sottratti i beni, attrsverdo i provvedimenti interdittivi…
Bene in quella vicenda, come in molte altre, si è evidenziata la capacità di quest’ultimi, di privilegiare gli interessi, non della Stato o della comunità che con quel loro incarico rappresentavano, bensì quelli personali…
Difatti, contrariamente alla regola del “buon padre di famiglia”, in molti casi, si è proceduto con una gestione arbitraria, effettuando vere e proprie operazioni… immobiliari, di transazioni o di compravendita, si è proceduto ad investimenti come se si fosse a tutti gli effetti veri e propri proprietari di quei beni, svolgendo con le proprie azioni, attività imprenditoriali che hanno avuto quale conseguenza, quella di condizionare il libero mercato, tentando così facendo… d’incrementare la redditività!!!
Infatti, l’attività di questi  inconsueti amministratori, dovrebbe consistere nel difendere i beni o l’impresa sottoposta a provvedimento di sequestro e/o confisca, evitando principalmente la sua estinzione e salvaguardando quantomeno le commessr e di conseguenza i posti di lavoro di quei poveri dipendenti… 
Si tratta, per quanto possibile, di ripristinare la legalità… se pur tra mille difficoltà, l’amministratore giudiziario deve tentare di portare avanti tutte le attività in corso, seguitare eventuali vendite, perseguendo quell’unico suo scopo: la sopravvivenza dell’impresa.
E’ stato dimostrato come, l’imprese inserite nel circuito mafioso sono di fatto agevolate, in quanto si trovava inserita in un sistema illecito che ne garantisce la sopravvivenza e ne amplifica le capacità di quanti indirettamente le gestiscono, tutto ciò grazie alla massimizzazione del profitto e soprattutto all’accumulazione della ricchezza…
L’impresa non nasceva come tale… ma era diventata un mezzo attraverso il quale l’organizzazione mafiosa reinvestiva i suoi proventi, provenienti delle loro attività illecite, al fine di poterne aumentare i profitti ed estendere in tal maniera, la loro influenza ed il proprio potere.
Il codice di procedura penale… mai aveva contemplato la figura dell’amministratore giudiziario, nonostante prevedesse la possibilità di sequestrare beni di ogni genere. 
L’ausiliario del giudice che doveva occuparsi dei beni sequestrati veniva chiamato “custode”… d’altronde l’etimologia di questa parola, porta a concetti quali coprire, nascondere e difendere… 
Il bene interessato da un accertamento penale poteva essere sottratto momentaneamente in attesa della definizione del giudizio e l’ausiliario del giudice, non doveva far altro, che stare di guardia e controllare che nessuno lo sottraesse o lo deteriorasse…
Difatti… in una visione liberale, soltanto il privato e solo il mercato può regolare l’amministrazione di un bene: l’intervento dello Stato nulla può e nulla deve fare del bene sequestrato; lo deve “congelare” finché non diventerà proprietà dello Stato o viceversa dovrà restituirlo al privato…
Con l’introduzione delle misure di prevenzione patrimoniali, ecco che compare nella nostra legislazione la figura dell’amministratore giudiziario in quanto ci si rende conto che la criminalità accumula ricchezza non solo immeritata perché frutto dell’illegalità, ma anche tossica perché alimenta illegalità…
Nel procedimento di prevenzione deve essere quindi possibile bloccare in via cautelare la ricchezza che potrebbe essere confiscata con un provvedimenti di sequestro; in tal caso quindi, il Tribunale deve nominare un giudice delegato alla procedura tra i componenti del collegio e poi un amministratore giudiziario scelto tra professionisti iscritti nei rispettivi albi (avvocati, procuratori legali, dottori commercialisti, ragionieri o altre persone dotate di comprovata competenza nell’amministrazione dei beni del genere di quelli sequestrati).
Questo amministratore conserva la ricchezza in attesa della confisca per evitare che essa venga dispersa, ma al contempo ha il compito di farne un uso aderente alle regole di legge; così prima ancora di assicurare un bene patrimoniale allo Stato, ci si cura di depotenziarne la tossicità… 
Per farlo, questo professionista abilitato e regolarmente iscritto all’albo, deve principalmente godere della fiducia dell’autorità giudiziaria ed operare sotto il suo controllo. 
I requisiti formali del professionista venivano sostituiti dalla “comprovata esperienza” in amministrazione giudiziaria; ma l’esperienza si ricollegava al pregresso esercizio di tali funzioni e non vi era alcun criterio che potesse far valere quelle le reali capacità…
Per cui, leggendo quanto sopra riportato… c’è qualcuno che può spiegarmi quale parte del discorso non è stato chiaro a quei signori nominati nel servizio delle Iene???
A me sembra molto semplice e chiaro… ma forse è proprio questo il problema, tutti, dal primo all’ultimo di quell’ambiente giudiziario, hanno preferito non comprendere quanto in maniera semplice la legge prescriveva… 
Ed anche a noi, come si può chiedere di fingere o continuare a far finta, che non sia accaduto nulla???
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Inefficienze e sprechi nelle Pubbliche Amministrazioni ci costano ben 16 Miliardi!!!

Che la pubblica amministrazione non funzioni, sarà per lo meno trent’anni che se ne parla…

Che si sia fatto nel frattempo qualcosa per eliminare quelle irregolarità… è solo una fantasia…
D’altronde questa condizione è andata bene a molti, a tutti coloro che volevano che questo sistema non funzionasse…
Mi riferisco a molti nostri governanti, i quali hanno fatto s’ che il posto pubblico diventasse la principale aspirazione delle masse…
Inoltre, attraverso quelle raccomandazioni, hanno ambito controllare quelle posizioni concesse…
Quest’ultimi, inquadrati (negativamente) hanno fatto sì che quel sistema venisse pian piano… condizionato, affinché quei meccanismi di corruzione che ben conosciamo, potessero alimentarsi ed oliarsi…

Come dimenticare quelle assenze ingiustificate, quei tesserini timbrati illecitamente, la montagna di bustarelle e di tangenti, tutte richieste e ricevute prima dell’espletamento delle proprie funzioni…
Un sistema clientelare adottato all’interno di quegli uffici e dove, soltanto con gli omaggi è possibile far procedere le pratiche presentate…

Ma non vi sono solo gli apparati istituzionali, ma anche quelli politici, quelli legati alla sanità, alle consulenze, all’istruzione e via discorrendo… da tempo ormai sottoposti al vaglio delle procure nazionali
Sono stati stimati in 16 miliardi di euro (ogni anno) gli sprechi della pubblica amministrazione che si potrebbero risparmiare…
Se, poi a quanto sopra, si aggiungono tutte quelle spese riconducibile ai falsi invalidi o a chi percepisce deduzioni fiscali non dovute o ancor peggio agli esorbitanti costi derivanti dalla gestione del patrimonio immobiliare, ecco che si comprende come i milioni di euro persi… sono quantomeno il doppio!!!

Non dimentichiamoci che stiamo esaminando esclusivamente dati certi… perché all’appello mancano quelli derivanti da evasione, corruzione e quant’altro…

Sono soldi pubblici che ovviamente vanno ad incrinare o quantomeno a diminuire le esigenze di quei servizi indispensabili, di cui i cittadini avrebbero realmente bisogno… come ad esempio la sanità, i trasporti, la pubblica istruzione e la giustizia!!!
Ed invece, proprio a causa di quegli sprechi, le persone in questo paese non solo soffrono… ma ahimè muoiono!!! 

D’altronde un paese “democratico come il nostro, che non è in grado di proteggere i propri cittadini andrebbe totalmente riveduto…
Ma la nostra si sa… non è per nulla una “democrazia”, bensì rappresenta perfettamente una “oligarchia”, dove difatti il potere è detenuto sotto forma di regime politico e quello amministrativo è caratterizzato dalla concentrazione nelle mani di una minoranza ristretta, per lo più operante a esclusivo vantaggio personale e contro gli interessi della maggioranza…

Ma gli Italiani si sa… hanno una particolare propensione ad essere sottomessi e in quella loro indole sperano sempre che ci sia un uomo che risolva tutti i loro problemi: un tempo era l’imperatore, quindi il monarca, il dittatore ed infine questi ultimi anni i nostri inconcludenti premier… da Prodi a Berlusconi e per ultimo Renzi…

Si resta sempre in attesa di qualcuno che ci salvi, ma nel frattempo la barca con tutte quelle falle (che noi cittadini, di volta in volta e sempre a nostre spese, andiamo tappando…) va sempre più… a fondo!!!

La "trasparenza" Amministrativa.

Questa sera, presso la Sala Layola della Parrocchia del SS. Crocifisso dei Miracoli, si è tenuto un incontro sul tema: ” La trasparenza amministrativa come diritto di cittadinanza”. 
L’incontro è stato organizzato da Padre Gianni Notari, dove hanno partecipato importanti docenti, presidenti e direttori di Associazioni e Centro Studi…
Riprendendo quanto ha riportato il Dott. Vittorio Alvino (Presidente dell’Associazione Openpolis): “Oggi assistiamo ad un appiattimento piuttosto sistematico dell’ideale sul reale, pensiamo al campo della vita civile, a quando, ad esempio, ci lamentiamo per il fatto che il nostro paese sia tra i più corrotti dell’Unione Europea… preso atto di questo, c’è in atto una costante tendenza a modificare la legge per adeguarla alle pratiche correnti; si ha di conseguenza, un’appiattimento della norma sul fatto, del diritto sul potere, del valore sulla pratica corrente…”.
Riconoscendo quindi la dimensione del diritto di cittadinanza di libertà della stessa trasparenza, diritto di ogni cittadino e la promozione connessa della partecipazione dell’interessato all’attività amministrativa (formulazione questa peraltro dovuta ad un intervento espresso dal Consiglio di Stato), ciò che si tende ad assicurare è l’attuazione dei principi costituzionali dell’imparzialità e del buon andamento delle Pubbliche Amministrazioni, così come sanciti dall’art.97 della Costituzione   
L’impatto di tale normativa sui rapporti tra le Pubbliche Amministrazioni e i cittadini è dirompente, rispetto ad un arcaico sistema organizzativo delle istituzioni pubbliche basato sull’autoreferenzialità e l’inaccessibilità al mondo esterno…
Infatti, mediante quest’innovazione normativa, non solo si garantisce al cittadino il pieno diritto di prendere visione degli atti di un procedimento, ma soprattutto si condiziona l’intera attività amministrativa che da ora in poi, dovrà ispirarsi a quei principi di trasparenza e legalità…
Per quanto sopra si interseca, anche il diritto di accesso, inteso come quel potere (e/o diritto degli interessati) di richiedere o prendere visione ed eventualmente ottenere (ai sensi dell’art. 22 della legge 241/90), copia dei documenti amministrativi…
Certo quanto scritto sulla carta… avrebbe dovuto trovare disposizione nella pratica ed invece, ad oggi, soltanto il 30% delle Amministrazioni Pubbliche ha assolto all’implementazione dei principi di trasparenza imposti dal decreto in vigore dal 20 aprile 2013 (dati verificati su un campione di enti pubblici monitorati)…
Va aggiunto inoltre che, le richieste di accesso agli atti vengono evase con tempi biblici, ignari probabilmente che qualsiasi azione dell’amministrazione pubblica deve avere tempi certi (la L.241/90 prevede la predeterminazione dei tempi dei procedimenti amministrativi, nonché il termine per l’accesso agli atti dei cittadini).
Inesorabilmente, per molti Enti, sono già arrivate le prime sanzioni per mancato adempimento degli obblighi normativi imposti dal Legislatore in materia di trasparenza…
E difatti, la magistratura a cominciato a sanzionare i comportamenti omissivi e inadempienti, rispetto agli obblighi in tema di piattaforme informatiche, pubblicazione on line e trasparenza amministrativa…
La verità è che il più delle volte, dietro quei comportamenti “omissivi“, si nascondono le tracce di comportamenti “collusivi“, di procedure eseguite affinché si possa giungere a “autorizzazioni” o procedure “correttive” che di fatto violano i principi di legalità e che di conseguenza non possono essere rese pubbliche…
Alle domande dei cittadini si risponde con un silenzio assordante… sia da parte di quei responsabili dell’Amministrazione, ma soprattutto da parte di quelle forze politiche, che coprono costantemente quanto compiuto da alcuni dipendenti “corrotti” all’interno di quelle amministrazioni, ed è il motivo per il quale, non si premurano a fare in modo che le documentazioni richieste agli uffici preposti, possano divenire in maniera celere pubbliche…!!!
La corruzione all’interno di quegli uffici, non è un destino inevitabile… ma un abito culturale!!! 
In tal senso, nella lotta al fenomeno corruttivo, la prevenzione, gioca un ruolo strategico, perché capace di agire sulle occasioni e sui fattori determinanti della corruzione, su quei comportamenti deviati ascrivibili alle zona d’ombra del governo in cui il potere si fa opaco e invisibile.  
Una politica di prevenzione interviene principalmente a livello amministrativo, promuovendo la cultura della trasparenza nella Pubblica Amministrazione. 
La corruzione pubblica si insidia, infatti, nelle amministrazioni che non garantiscono alcuna tracciabilità e soprattutto rendicontazione della propria attività….
E’ questa una verità talmente ovvia che novanta Stati nel mondo, si sono dotati di una legge specifica sulla libertà d’informazione, nota come Freedom of Information Act o meglio “Foia“. 
Il “Foia” garantisce un diritto di accesso totale ai documenti amministrativi, rivelandosi un potente strumento di democrazia e controllo. 
Non a caso, nei paesi in cui la trasparenza è un’abitudine consolidata, il tasso di corruzione pubblica percepita è bassissimo!!!
Quindi, come ho cercato di spiegare questa sera… prima della “trasparenza amministrativa”, bisogna costruire una “trasparenza morale”, in grado di annientare una volta e per tutte, quel culto della “segretezza” nell’attività amministrativa, altrimenti quella “casa di vetro” della Pubblica Amministrazione (tanto decantata durante i vari interventi), lascerà non solo fuori il cittadino, ma soprattutto non permetterà mai ad egli, di poter guardare dentro e partecipare… che poi di fatto è… quanto sta avvenendo nella pratica di tutti i giorni!
Purtroppo da noi… la nozione di trasparenza, per nostra disgrazia, pare essere intrinsecamente e fatalmente oscura!!!
P.s. Mi volevo scusare con la Prof.ssa Nicoletta Parisi (docente di Diritto dell’Unione europea e componente dell’ANAC) in quanto, nel redigere quanto riportato, non avevo menzionato il suo nominativo (durante l’incontro non avevo avuto modo di segnarmi i nomi di quanti avevano partecipato all’incontro…), che vorrei aggiungere, in modo preciso e soprattutto chiaro, è riuscita a spiegare a noi presenti, quel principio fondamentale dell’esercizio della funzione amministrativa.

Palazzo Toscano: infinita ristrutturazione.


Secondo quanto mi hanno riportato i negozianti al piano terra, sono ben otto… gli anni, da quando si è dato il via ai lavori di ristrutturazione…
D’altronde, se provate a leggere il cartello esposto su Piazza Stesicoro vedrete come non siano stati completati (o forse con il passar del tempo chissà… quanto allora scritto si sia andato scolorendo…) quelle righe nelle quali andrebbe riportati i vari nominativi tra cui il direttore dei lavori, progettisti, coordinatori della sicurezza, nomi dell’impresa esecutrice dei lavori e di eventuali subappaltatori, i responsabili della stessa e soprattutto la data prevista per l’ultimazione dei lavori…
Solitamente, quando si esegue un lavoro del genere, si cerca sempre di eseguirlo in tempi celeri, in virtù soprattutto di tutti quegli oneri previsti, ad iniziarsi da quella tassa chiamata Cosap/Tosap che rappresenta per l’appunto la tassa per l’occupazione del suolo pubblico…
Considerata la superficie occupata ed il tempo finora impiegato… quella tassa deve aver rappresentato una cosiddetta “fucilata” senza tenere conto che i lavori sono ancora oggi a vederli da Via Etnea, nello stato in cui erano molti anni fa… 
Ed allora mi chiedo… (perdonatemi ma sarà questa mia insita capacità di vedere ciò che agli altri sfugge…) se forse dietro quella ristrutturazione, non si nasconda la volontà di ricavarne… un quale business, ma quale???
La Pubblicità… per esempio!!!
In entrambi i lati prospicienti la Piazza più importante di Catania, Piazza Stesicoro e quella strada principale, Via Etnea, ecco, messi lì in bella evidenza, appesi su quel ponteggio due super-poster, incredibilmente immensi…
Si tenga conto che per restare posizionati lì su quelle strutture reticolari, era obbligo del progettista eseguire i relativi calcoli…
Ed allora quel dubbio… e cioè che si sapesse sin dall’inizio della loro possibile collocazione, aumenta ancor più quei miei sospetti, che forse l’alto valore economico riscosso per quella esposta pubblicità, fosse di per se… l’elemento principale di tutta l’operazione!!!
Se si pensa al semplice costo mensile di una pubblicità posta in un cartello qualunque all’interno della nostra città… immaginatevi quelli relativi ad un poster e sono pochissimi, che figurano per importanza di quelli posizionati nel centro storico (ognuno di essi, certamente di dimensioni ridotte…) sicuramente differenti da quelli posti sul Palazzo Toscano, che rappresenta insieme a pochi altri (vedasi per esempio quello posto al’incrocio precedente con Via di San Giuliano) tra i più rappresentativi e notevoli per dimensioni e certamente tra i più apprezzati visivamente…
Se si fanno quindi due conti, si vedrà come forse sia più interessante lasciare tutto per come è… pur di incassare i diritti di quella pubblicità esposta…

Tanto come si dice, da noi… nessuno obbietta  niente, ne l’amministrazione e neppure la sovraintendenza che a vedere quell’obbrobrio non si scandalizza… anni e anni in cui è stata coperta una delle facciate ottocentesche più belle di Catania e nessuno che s’indigna…
Ogni tanto, mi hanno raccontato alcuni negozianti, hanno provato loro sì a lamentarsi… ed hanno ricevuto rassicurazioni e promesse che a breve quelle strutture provvisorie, sarebbero state tolte… ma come sempre… passate quelle lagnanze, tutto è rimasto invariato!!!
Si tenga conto che il disagio aumenta nei giorni delle festività della Santa patrona della città, S. Agata… in quanto tutta la struttura a livello stradale viene chiusa con pannellature in legno, non permettono o meglio limitando la possibilità di passaggio… una vera e propria frustrazione per quei commercianti, che si vedono in quei giorni interdetti nella propria attività commerciale….
Bisogna inoltre tenere conto della sicurezza a causa dei possibili cedimenti strutturali… e chissà se l’intervento non si limiterà a porre quei soliti rinforzi realizzati con reti verdi o teli bianchi (vedasi il palazzo frontale da pochi giorni completato…) che deturpano ancor di più quei cornicioni o le balconate di questi meravigliosi palazzi…

Prendendo ulteriori informazioni, ho scoperto che il Comune ha concesso per la ristrutturazione del Palazzo Toscano circa 1.800.000 euro… sui 2.300.000 previsti come spesa per gli interventi di prevenzione sismica  e dove soprattutto era stata fissata la scadenza dei lavori, che casualmente era fissata per gli inizi di questo mese…

Cosa aggiungere, ho chiesto ad un conoscente che opera per conto di una società d’affissione di farmi conoscere alcuni costi medi mensili per semplici poster, di quelli usuali che si vedono girando la nostra città, con misure 2×3 oppure 3×6,  ovviamente, nulla a che vedere con quelli di cui sopra… 
Egli stesso infatti in maniera modesta mi ha dichiarato: Nicola…”noi siamo ad un livello mediocre, molto più basso… siamo paragonabili ad una utilitaria… lì si parla di tutt’altro, siamo su un’altro tipo di vettura… diciamo una Rolls Royce“…

Ho fatto allora due conti, come si dice da noi…  “a fimminina“…

Ho preso quale riferimento un prezzo medio mensile per difetto, l’ho moltiplicato per 12 mesi ed il risultato moltiplicato ancora per otto…
Il risultato??? Mi dispiace non posso dirlo… ma se ci provate, riuscirete da Voi a trovarlo quell’importo (ovviamente il tutto va preso… come si dice “con il beneficio dell’inventario”, i dati dopotutto sono quelli che mi sono stati riportati da alcuni negozianti… quanto siano veri non posso certamente saperlo io e comunque… con meno anni, ovviamente, cambiano anche gli importi)!!!
Comunque in definitiva, quanto sopra rappresenta l’ulteriore dimostrazione di come, si è abituati a procedere in questa terra e nel caso specifico… in questa nostra bellissima città!!!

Bisogna far ripartire i cantieri…

Poco… ma rispetto ai precedenti anni, qualcosa sta cambiando, siamo passati dai circa 18 miliardi di lavori messi in gara nel 2012 ai circa 25 miliardi dell’anno appena trascorso… 
Sappiamo bene come i lavori pubblici costituiscano un punto essenziale per la crescita del nostro paese e se i livelli di corruzione per questo settore fossero attraverso procedure “blindate” eliminati, certamente la crescita del nostro paese, sarebbe molto più celere e    
Ovviamente bisogna fare si che i bandi di gara abbiano una certa logicità… e non vengano realizzate opere per lo più inutili, che hanno quale unica motivazione, la realizzazione di un giro di spesa, necessario a certi comuni per sovvenzionare quanti operano al loro interno ( ed anche all’esterno ), per poi scoprire successivamente, grazie alle inchieste delle varie procure, che queste avessero quale scopo, quello di far girare le solite tangenti e bustarelle…
Poi ci sono opere, come quelle evidenziate nella trasmissione “Striscia la notizia”, cattedrali nel deserto che oltre ad essere rimaste incompiute, vengono solitamente abbandonate – distruggendo il più delle volte – quel meraviglioso patrimonio naturale e comportando costi esosi per la collettività!!! 
Bisogna che si trasformi quella consuetudine delle amministrazioni pubbliche di realizzare opere non necessarie in qualcosa di più utile, ad iniziarsi con i lavori di ristrutturazione e di sicurezza di quelle strutture già esistenti, come scuole, ospedali, uffici, ecc… e integrando successivamente quanto ancora resta in disponibilità finanziaria per la realizzazione di nuovi cantieri… 
L’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione, deve servire a valutarle anticipatamente quelle opere… per comprendere se il loro realizzo ha necessità di esistere o se la richiesta debba essere bocciata… dopotutto si tratta d’investimenti pubblici e non possono essere lasciati “arbitrariamente” ad uso e costume di pochi politici e dirigenti… 
Qui si tratta di colpire quei noti “mali” del tutto italiani, che scopriamo quotidianamente come vengono ripetuti e che ancora oggi è dimostrato essere difficili da eliminare in tempi rapidi…
Per fortuna qualcosa sta cambiando, grazie alla Legge di Stabilità, infatti si stanno programmando gli stanziamenti verso opere concrete, quali quelle infrastrutturali…
Ad iniziare dalla realizzazione e manutenzione di strade e ferrovie, per passare ai lavori causati da dissesti idrogeologici, la riqualificazione nelle città delle periferie, il patrimonio culturale e architettonico, l’edilizia scolastica, ecc…
Finalmente si punta verso opere coerenti con quanto necessario e soprattutto compatibile con le finanze pubbliche…
Inoltre, l’uscita dal patto di stabilità con il successivo pagamento degli arretrati dalle PA alle imprese affidatarie, sta permettendo di liberare risorse per nuovi investimenti… 
Il vero problema quindi, resta quello di progettare opere essenziali e allo stesso tempo pronte in tempi rapidi per trasformarsi in cantieri funzionali, dando priorità a quelle procedure di legalità e leale concorrenza, che sono di fatto le condizioni, che ahimè il più delle volte, sono venute propriamente a mancare…
Bisogna infine fare pulizia di tutte quelle imprese “prestanome”, le quali non hanno alcuna capacità imprenditoriale ma sono per lo più costituite da soggetti, che fanno riferimento alla criminalità organizzata…
Infatti queste fanno sì… d’aggiudicarsi i lavori (grazie alle certificazioni di cui sono “sulla carta” in possesso) per poi subappaltarli totalmente ad imprese “fittizie ed aleatorie” che non garantiscono minimamente quelle minime condizioni obbligatorie, come quelle relative agli adempimenti fiscali e assicurativi (il più delle volte queste società chiudono alla fine di ogni anno, per poi riaprire una nuova posizione a nome di un parente…) per continuare con i mancati adempimenti sulla normativa contrattuale e con quelle procedure previste per la sicurezza!!!
E dire… che tutte queste (affidatarie e sub-appaltatrici) hanno ancora oggi… la presunzione di definirsi “imprese di costruzione“.
 

Si può fare di più…

Quando il premier Renzi divenne presidente del Consiglio, fece notare a tutti che cose da fare c’erano… ma che molte di queste sarebbero state certamente… portate a compimento!!!

Alcune in questi mesi sono state fatte… ed anche bene, altre sono ancora incompiute… molte altre riforme… non sono nemmeno partite!!!
Sul lavoro le riforme del job-act in un qualche modo gli hanno dato ragione, poi ci sono stati gli 80 euro in busta paga, alcuni bonus per gli impiegati pubblici ed incentivi per coloro che possiedono un contratto a progetto…
Purtroppo si è ancora indietro nei lavori, sul fisco e la pubblica amministrazione, sulla riforme delle province, sulle pensioni, sulla ripresa dei cantieri per accelerare in particolare i lavori delle grandi opere pubbliche, 
Poi ci sono la riforma del catasto con l’aggiornamento delle rendite catastali e cioè rimodulando i valori degli immobili registrati al catasto, che sono il più delle volte, lontani dal reale valore di mercato, permettendo così ad alcuni proprietari il pagamento delle tasse, inferiori proprio a causa di quando non correttamente dichiarato per quegli immobili…
Inoltre, c’è in corso la semplificazione fiscale, costituita da una serie di interventi che riguardano i piccoli imprenditori o i lavoratori autonomi, prevedendo per questi, l’utilizzo di moduli 730 precompilati…
E’ seguita la riforma della giustizia, della legge elettorale, con l’abbassamento della soglia di sbarramento e l’innalzamento della soglia da raggiungere per evitare il ballottaggio…
La spending review, con quei miliardi da recuperare in particolare dalle pensioni e dalla sanità… che costituiscono da sole il 40% della spesa pubblica…
Ed infine la riforma della pubblica amministrazione, con nuove procedure su come salire di carriera… non più automatiche o basate sull’anzianità, ma su parametri meritocratici, con la possibilità inoltre, che le promozioni eventualmente concesse a ruoli dirigenziali, siano reversibili…
Si prevede il completamento della digitalizzazione nella pubblica amministrazione, ed una riforma per lo scivolo anticipato nell’andare anticipatamente in pensione…
L’agenda del governo è piena e vedremo se con l’anno nuovo qualcosa di concreto potrà ulteriormente essere fatto, come per esempio l’aver varato un decreto (certo purtroppo in tre anni…) per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e con l’eliminazione graduale da quella logica dei rimborsi elettorali… e poi continuare su quei tagli alla politica, che rappresentano il punto nodale, su cui puntano quasi tutte le critiche dei cittadini e quindi continuare eliminando definitivamente quelle province e lo stesso Senato ( con quei cadaverici senatori a vita… ) tramutando questo in quella Camera delle autonomie locali, dove ci siano soltanto i presidenti delle Regioni ed i sindaci, ognuno di essi a costo zero, senza indennità e rimborsi…
C’è infine d’affrontare anche il problema degli immigrati, del terrorismo, la riforma della scuola e le unioni civili…
Sono tutti temi questi che dovranno essere seriamente affrontati celermente, visto quanto sta accadendo all’interno del suo partito, in quel continuo braccio di ferro, tra chi lo appoggia e chi di contro… vorrebbe farlo cadere!!!
Purtroppo non si può sperare che un solo uomo, risolva tutti i problemi del nostro paese, dove soprattutto per realizzare quanto necessario, si deve fare i conti con quei livelli massimi d’illegalità, corruzione e concussione, che sono evidenti a tutti e che dimostrano essere presenti in tutti i settori dell’amministrazione, da quella pubblica a quella privata, finendo con il semplice cittadino… perché si sa che il potere corrompe, ma è la mancanza di potere ha corrompere in modo assoluto!!!

Sette domande alle istituzioni "competenti"…

Venerdì 10 ottobre 2014, ho letto un  articolo pubblicato su Live Sicilia Catania, a nome dell’associazione Addio Pizzo, nel quale, venivano rivolte sette domande alle Istituzioni???
Il brano, faceva riferimento ad una società la IN.CO.TER. S.P.A. ( la stessa che pochi mesi fa, si è scoperto – vedasi l’art. pubblicato dal quotidiano La Repubblica in data 27.05 u.s. a firma di Natale Bruno – essere stata truffata per circa €. 5/600.000,00 e alla quale ancora oggi – pur essendo stata emessa una condanna – nessun euro le è stato restituito…), un’impresa sottoposta da più di tre anni a confisca e sulla quale, venivano richieste informazioni su possibili crediti ancora vantati dalla stessa – per lavori e forniture svolti verso terzi – per centinaia di migliaia di euro…

Agli importi di cui sopra, andrebbero inoltre conteggiati, tutte quelle somme che sono ancora sospese a causa di procedimenti legali e che rappresenterebbero, nei casi in cui queste venissero definitivamente corrisposte, una consistente parte, tale da permettere la stessa di rientrare dal piano di liquidazione…
E’ veramente assurdo, assistere a come la giustizia nel nostro paese, permetta a certe imprese (creditrici di milioni di euro) di fallire e ad altre, loro debitrici, di continuare ad operare indisturbate…
Mi chiedo, ma in quale democrazia viviamo…, quella nella quale chi ruba, frode, truffa, va avanti… e chi invece sotto la “tutela” dello stato, muore, annega… e con essa, affogano anche i propri onesti dipendenti???
A cosa è servito (a questi dipendenti) aver dimostrato in questi anni, non soltanto quelle proprie capacità personali e professionali (verrebbe volgarmente da dire in catanese…” cia ponnu s….i”) ma soprattutto, aver mostrato quella alta considerazione per una società, che, tra alti e bassi, ha saputo assicurare il posto di lavoro, permettendo inoltre, ad alcuni di essi, di esprimere in modo autonomo, quelle proposte operative, che, con il tempo… si sono rilevate non solo fondamentali per il proseguo dell’attività aziendale… ma hanno permesso di giungere nel frattempo, alla individuazione d’illeciti, che nel corso di questi cinque anni… ( dal sequestro all’attuale confisca… ) sono stati commessi…
L’aver inoltre permesso (in questi anni di confisca) a coloro che detenevano incarichi di responsabilità, di manifestare in maniera autonoma le proprie idee – ovviamente sotto il diretto controllo dell’attuale Amministratore – ha permesso ad egli (e di conseguenza alla società che rappresenta), di ricevere anticipatamente quegli accorgimenti e quelle correzioni da adottarsi, che, con il tempo, hanno dimostrato rilevarsi utili, per indirizzare l’amministrazione verso quelle corrette decisioni…
In questi anni ho potuto ascoltare molti dipendenti d’imprese confiscate lamentarsi, sono gli stessi che chiedono maggiori garanzie alle istituzioni e nel rivolgersi a quelle associazioni di categoria o di legalità, richiedono, il più delle volte, interventi volti a garantire il proprio posto di lavoro…
Ma quanti tra questi dipendenti, hanno mai avuto in precedenza il coraggio di proporsi ai loro datori di lavoro, di suggerire, consigliare, oppure, quando è giunto il provvedimento giudiziario, quanti tra loro si sono offerti di combattere per la loro società, si sono barricati, battuti ad oltranza, difendendo innanzitutto propri diritti: nessuno!!!
E’ quanti tra essi, successivamente, intervenuto cioè il provvedimento giudiziario, hanno cercato di collaborare con l’amministrazione giudiziaria, si sono presentati a denunciare qualche circostanza di cui erano a conoscenza…, sempre nessuno…, già, ancora nessuno tra loro si è fatto avanti…
Però, tutti pretendono, ma nessuno muove mai un dito… aspettano che siano sempre gli altri a farlo… vorrebbero garantiti solo ed esclusivamente i propri diritti, ma dei doveri nessuno ne parla!!!
La verità è che sono pochissime in Sicilia quelle società – che possiedono dei titolari, che permettano al proprio interno, ad alcuni dipendenti “non familiari”, di poter esprimersi liberamente o soprattutto di manifestare concretamente le proprie idee…
Il più delle volte, questa cosiddetta autonomia, viene “soffocata” in virtù di quel timore reverenziale… o da quell’essere prettamente vili… circostanza plausibile… dal momento che da sempre quest’azione accompagna l’essere umano nel corso della propria esistenza…
Su quanto appena detto, debbo però dare un merito a questa società (ed anche ai suoi ex titolari), che hanno negli anni, saputo premiare alcune proprie risorse umane, quelle che nel tempo, hanno saputo dimostrare, di possedere una necessaria indipendenza morale, che non necessitava dei soliti atteggiamenti “servizievoli” per primeggiare…
Le stesse qualità che successivamente, sono state messe a disposizione – almeno quando richieste – dall’amministrazione giudiziaria subentrata, che ha potuto così godere, di quegli stessi individui, che si erano mostrati d’essere totalmente autonomi, autorevoli e indipendenti, in più di una circostanza…
Riprendendo da dove avevo iniziato…  abbiamo avuto modo, dopo quasi un anno, di poter costatare come alla fine… aver chiesto…  non sia servito a nulla!!!
Io sono infatti dell’idea, che bisogna pretendere delle risposte dalle istituzioni, quando per queste, si sia fatto innanzitutto il proprio dovere!!!
Perché,. soltanto in queste determinate circostanze, le istituzioni, sono (uso un termine forte…) “costrette” a rispondere…; forse non a quei soggetti che per primi ne avevano fatto richiesta, ma certamente a coloro che per gerarchia, ne sono direttamente superiori…; dopotutto, per consuetudine…, è sempre meglio che certe informazioni, non vengano portate a conoscenza dell’opinione pubblica…, non si sa mai cosa può accadere…
Vorrei concludere dicendo… a buon intenditor poche parole…, ma a me piace utilizzare un’altro proverbio, uno in latino che dice: Verba volant, scripta manent!

Inefficienza efficiente…


In un paese qual è quello nostro, nel quale l’efficienza purtroppo non è mai sinonimo di redditività, perfezione, ma soprattutto di rendimento, tra scandali di assenteisti remunerati e presenti svogliati, ecco, in questo marasma generalizzato, tra uffici nei quali si fa poco e quel poco si cerca di farlo fare agli altri, ritroviamo all’improvviso dei soggetti che, si contrappongono a quanti vengono definiti scansafatiche…

Già…, nella pubblica amministrazione, nel bel mezzo di un deserto… come un’oasi…, ci sono dipendenti modello, che esulano dai soliti contesti generalizzati, divenendo essi stessi, sistema trasversale di una macchina operativa, nella quale “volutamente” inseriti, si dimostrano del tutto “efficienti”… 
Ovviamente non è una macchina che risponde ai bisogni collettivi e neanche tenta di risolvere i problemi della società… ma riesce a spaziare, in quell’ambito “particolare” nel quale viene richiesto il proprio contributo ed in particolare di quella improvvisa celere operatività…    
Non si tratta di individuare una inefficienza presente, ma bensì d’individuare procedure non conformi che attraverso modalità proprie e del tutto arbitrarie, danno luogo ad improvvise efficienze, stabilendo nuovi modus operanti, non lineari che in breve tempo, trasformano procedure irregolari in qualcosa di preciso e per di più chiaro e coerente…
Ed allora ecco che si può divenire, grazie proprio a questi “particolari” soggetti, limpidi o torbidi a seconda delle circostanze…
E’ come quando eravamo a scuola, precisamente alle elementari…
Vi ricordate…, quando la maestra alla lavagna tracciava quella linea di demarcazione e scriveva da un lato i buoni e dall’altro i cattivi… ecco almeno in quell’oscuro sfondo, risaltava bene… in bianco… la posizione di ognuno di noi, veniva sin d’allora definita la collocazione che poi da grandi avremmo avuto…
Ecco, almeno lì… sapevo dove stavo, quasi sempre nel lato dei cosiddetti “cattivi”… già non perché io fossi realmente così… ma chissà, sarà stato per quel mio modo d’essere, nel non voler rispettare quelle regole prestabilite, molte volte errate, per non voler sottostare a strane direttive che cozzavano con le mie idee, il che ovviamente conduceva ad antipatie, oppure a evidenti scontri con le maestre… 
Allora come oggi…, già da piccoli s’intravvede dove ognuno vuole stare, cosa voleva divenire, quanto era disposto a sopportare e soprattutto quanto è deciso nel non farsi soccombere dalle ingiustizie o dalle prevaricazioni…
Purtroppo oggi in molti, hanno deciso di non schierarsi… restano lì appesi a quella linea di demarcazione, ne buoni ne cattivi, già lì… come burattini, appesi a qual filo bianco… rappresentando così perfettamente quel proprio essere, vere e proprie banderuole che sventolano a seconda delle circostanze, da una parte all’altra…, girando a seconda del vento o delle situazioni, una volta di qua ed una volta di là…
Non vi sono parametri di giudizio o di strategia, non ne hanno, per loro, l’unico obbiettivo è rappresentato nel voler ricercare il risultato più rapido,  se pur questo, possa poi risultare…,alla luce dei fatti, inferiore o negativo alle stesse aspettative, in quanto non si è voluti seguire la logica della migliore efficienza e dell’alta redditività, ma si è puntato principalmente a raggiungere quel minimo beneficio indispensabile…
Vero… il risultato a volte è stato raggiunto…, sì, con poche e semplici alchimie… adesso però la difficoltà è quello di poterlo mantenere…
Mi chiedo spesso se… il danno provocato dall’inefficienza degli efficienti… non risulti successivamente più dannoso dello stesso beneficio…

A.N.C.E.: Sicilia, i debiti delle PA con le imprese

Sono anni che vado riportando in questo mio Blog, delle problematiche cui l’indotto delle Infrastrutture e delle Costruzioni  nella nostra regione, a seguito di procedure errate è ahimè giunto…
Livelli ormai inquietanti sono stati toccati, evidenziati in particolare da tutta una serie di fattori che, sicuramente non sono soltanto da ricercare nei mancati pagamenti delle PA, ma bisogna tentare d’investigare su quant’altro si possa celare dietro la gestione delle imprese di costruzioni, tale da aver influito a determinare questa situazione drammatica.
Abbiamo in questi anni assistito a cosa può succedere a quelle imprese che non vengono pagate ed a causa di ciò… falliscono, ma la cosa assurda è che falliscono proprio per colpa dello Stato.
Ma non solo loro, perché in questo dissesto, crolla tutto un sistema, infatti: 
Molti dei dipendenti vengono licenziati e quelli restanti vengono posti in C.I.G.
I loro fornitori subiscono eguale sorta, mentre i clienti di altre commesse pubbliche/private, si ritrovano a dover subire indirettamente questa nuova problematica aziendale, pur avendo essi, ottemperato a tutti i pagamenti dovuti ed ora, malgrado ciò, debbono gestire un problema che non li riguarda ma che sta creando ritardi che sui lavori in corso e sul loro possibile proseguo;
Le imprese sub-appaltatrici, che nella stra-maggioranza delle volte sono quelle che realmente hanno portano a compimento i lavori, alla fine pagano totalmente – essendo i più deboli – il prezzo di questo dissesto finanziario; 
Le banche, impegnate a comprare titoli di Stato sul mercato internazionale, non concedono più crediti alle aziende ed i debiti e gli interessi finanziari verso Istituti e/o Banche aumentano, con il risultato di una crisi di liquidità, che non deriva soltanto dal fatto che non danno più soldi, ma principalmente perché questi stessi Istituti, hanno già emesso anticipazioni durante i lavori ed ora sono in attesa di ricevere indietro i  soldi “lavorati”, che però lo Stato non paga;
Le imprese sono sempre più strangolate da tasse più alte dell’area UE e da interessi che le società di riscossioni applicano, quando non si riesce più a far fronte ai pagamenti; 
Iniziano così tutte una serie di cause giuridiche, con costi legali esosi da dover sostenere e con procedimenti lunghissimi che legati ai tempi della giustizia, non trovano mai celere soluzione ;
A ciò bisogna aggiungere che proprio a causa di quanto sopra, s’instaura un effetto economico recessivo, di cui l’imprenditore non ha colpa, ma che a causa dei comportamenti della pubblica amministrazione è alla fine costretto a soccombere!
Molti ns. imprenditori stanchi di questo anomalo paese del “Gattopardo” con un sistema feudale basato sulla illegalità e da tutte quelle procedure collusive interposte ai vari livelli, ecco che decidono di lasciare il ns. Paese per altri certamente più civili, come la Slovenia, la Romania, la Svizzera, paesi nei quali il sistema “imposte” risulta più equo ed i servizi – a differenza dei nostri – funzionano alla perfezione.
La verità infatti è che il nostro Paese, in tutti questi anni ha dimostrato di essere specialista nel farsi male da solo… perché  è ormai evidente a tutti, che i suoi interlocutori, sono dei semplici burattini, attori di un teatrino politico, incapaci di far funzionare perfettamente quelle semplici regole di correttezza morale e professionale, in uso negli altri paesi europei, inettitudine perennemente evidenziata attraverso l’apertura da parte della Commissione Europea, di procedure d’infrazione contro il ns. Paese, per le violazione sulla direttiva europea nei ritardi di pagamento della PA – dimostrando così per l’ennesima volta –  in quale modo “ridicolo” l’Europa consideri noi. 
Bisogna aggiungere inoltre che diverse Regioni, non si mostrano all’altezza di pagare neanche quando lo Stato dà loro i fondi per farlo, in particolare proprio la nostra Sicilia che è risultata essere la peggiore!!! Infatti da sola, non è stata capace di usare il miliardo ad essa assegnatole per il pagamento dei debiti; la seguono in ordine Campania, Calabria, Sardegna e Molise.
Dicevo prima che, il problema dei mancati pagamenti rappresenta certamente uno dei motivi che ha condotto al fallimento del sistema impresa, ma ne esiste un altro – i cui media in questo periodo non fanno altro che darne il giusto risalto – e mi riferisco principalmente a quelle politiche di corruzione/clientelari, dove la principale regola e la distrazione illecita di denaro, per finanziare ed accomodare quanti tra, politici, imprenditori, assessori, amministratori, professionisti, tecnici e dipendenti pubblici, possano prestare il loro contributo, per far si che opere ( per lo più inutili ) possano ricevere successivamente, quelle necessarie autorizzazioni per far sì che certi progetti possano ricevere i “giusti” finanziamenti…
Progetti che alla fine, verranno realizzati dalle solite imprese “amiche”, importanti nomi di costruttori a livello nazionale ed internazionale, che utilizzando anche compartecipazioni in project finance, mutano la loro principale essenza d’impresa di costruzione, divenendo nello stesso tempo progettazione e direzione lavori. 
Controllori e controllati nello stesso progetto, con lavori che mancando di una corretta progettazione di partenza, vedono lievitare i budget dell’amministrazione ed i prezzi dell’appalto, in quanto basati su dati non reali e quindi soggetti ad incrementarsi man mano che i lavori vanno definendosi e poi purtroppo lo Stato ( che in molti dimenticano siamo noi ), per ovvie ragioni, sarà costretto a pagare più e più volte, lo stesso appalto, attraverso i soliti stratagemmi – perizie di varianti e suppletive / riserve / ecc… – che generano solitamente un aumento dei costi e mai comunque un reale beneficio qualitativo dei lavori realizzati. 
Ovviamente non dico nulla di nuovo, in fondo se il problema della corruzione in particolare nella ns. regione non fosse così reale, non ci sarebbe stato negli ultimi anni, quella naturale escalation d’interesse a cui giornalmente andiamo assistendo, da parte della Procura Nazionale Antimafia…
Per cui, fintanto che molte delle nostre imprese, non saranno in grado di modificare questo loro fuorviante percorso, condizionato principalmente dal solo interesse finanziario, ecco che allora, difficilmente potremmo vedere queste imprese sopravvivere alla concorrenza ed alle politiche di rigore, che certamente sopraggiungeranno nei prossimi anni a venire…

Imprese in Sicilia tra sequestri e confische…

Purtroppo la nostra regione è fra tutte, quella che possiede più aziende confiscate…

Inoltre di queste, l’85-95% dopo esser passate da un sequestro preventivo, giungono ad una confisca parziale o definitiva e dove si perviene alla cessazione attraverso la liquidazione o il fallimento…
È ovvio che nella gestione di queste Società qualcosa però non funziona, a cominciare dalla sua Amministrazione, che proprio sotto il controllo pubblico, riceve le più dure sconfitte….
Ci si chiede allora… ma perché la gestione finanziaria delle aziende confiscate alla mafia non funziona, da cosa dipende, quali sono le difficoltà che incontra la Società e soprattutto perché queste finiscono in liquidazione o in fallimento? 
Io comunque una idea me la sono fatta…
Innanzitutto bisogna dividere i soggetti e cioè, da una lato abbiamo lo Stato, che interviene sequestrando o confiscando e dall’altro la Proprietà, che si vede sottratta, quanto aveva realizzato in tanti anni di sacrifici…

Questa situazione, nel caso in cui la confisca non interviene per il 100% delle quote societarie, crea ovviamente un muro insormontabile, infatti se da una parte abbiamo lo Stato che cerca di intervenire colpendo con durezza attraverso procedimenti giuridici, dall’altra c’è la restante parte minoritaria, che contrattacca, difendendo quanto reputa giustamente suo…

In tutta questa baraonda, chi ci va di mezzo sono certamente i dipendenti!!!
Infatti questi, pur essendo garantiti in quanto “privilegiati”, dall’altro lavorano in una completa condizione di stress psico-fisico.
Ci si ritrova ad operare in una condizione atipica, dove ogni iniziativa promossa, viene criticata e contestata, dalle parti, dove le decisioni a cui bisogna attenersi, non sono sostenute da scelte precise ma variabili a seconda delle circostanze e dove soprattutto chi possiede all’interno della società delle responsabilità oggettive,  non riceve alcuna assistenza e supporto, ma deve muoversi con estrema cautela, limitando il proprio raggio d’azione e demandando al proprio Amministratore, quanto di Sua competenza, al fine di garantire la propria personale correttezza ed equità.

Ma ciò che grava maggiormente è che in questa fase, degli stipendi maturati, nessuno se ne preoccupa…, e dove con il tempo, a causa delle lentezze burocratiche, questi, aumentano sempre di più…
Alla fine quindi, da una lato si diventa per lo Stato “osservati speciali” in quanto esistenti all’interno dell’impresa prima dell’intervento giudiziario, dall’altro nel continuare ad operare per la cosiddetta                        “Amministrazione Statale”, si viene visti, come collaborazionisti e traditori…

Malgrado ciò, soltanto il 2/3 per cento di queste imprese sopravvivono e migliorano, e ciò è originato dalla fondatezza che il successo di un’azienda è basato su particolari caratteristiche…

Innanzitutto dalle conoscenze personali, sia nel privato che nel pubblico, quindi da quelle capacità tecniche ed operative messe in mostra nel corso degli anni, dalla buona reputazione dei titolari, dalla promozione fatta dai clienti, dai fornitori e dal rapporto con le Banche ed Enti pubblici, ed infine anche da quanto riportato dagli stessi lavoratori e per finire dalle capacità proprie dell’Amministratore Unico…
I requisiti di cui sopra, al momento della confisca precipitano, in quanto l’Amministratore nominato dal Tribunale, non è quasi mai qualificato per operare in quello specifico settore al quale viene affidato, inoltre egli, non ha alcun particolare interesse di procacciare lavori per l’azienda, ne di ricercare commesse, ne di disturbare amici e/o clienti, sia perché non è nelle condizioni necessarie per potersi esporre, ed in quanto ciò, non rientra nelle proprie competenze…   

Egli deve amministrare e gestire il patrimonio e l’attività come il ” Buon padre di famiglia… “, ma alla fine (  ad esclusione di qualche rara eccezione, che riesce a svolgere il proprio compito in maniera onesta, imparziale, corretta ed equa), quanto sopra si riduce esclusivamente nell’unico interesse che è rappresentato dal proprio compenso e dalla salvaguardia personale, che gli possa permettere di continuare la propria professione grazie ad ulteriori incarichi!!!

Per far sì che l’impresa continui ad operare, questa deve essere “economicamente sana”, perché nella circostanza inversa, in cui presenta già gravi problemi finanziari e con un Amministratore nominato dal Tribunale, che giustamente non ha alcun interesse ( e sarebbe illegittimo chiederglielo…) di garantire personalmente…, ecco che se a questo si aggiunge il mancato sostegno creditizio delle Banche, l’epilogo è quello di accompagnare per mano, un malato al cimitero…
Di sicuro, per lo Stato ciò rappresenta una sconfitta, ed ancor più grave è che si continua ad alimentare l’opinione che  ( io l’ha ricordo ai tempi dei cosiddetti Cavalieri…), con la mafia si lavora e con lo Stato no!!!

Influisce sulle sorti dell’azienda anche la sua tipologia, certamente quelle che svolgono la propria attività attraverso contratti con terzi, sia per Enti pubblici che per privati, ecco che per queste diventa più difficile mantenerne il prosieguo, in quanto ad iniziare dei clienti, venendo a conoscenza della confisca ( invece di  sentirsi garantiti dalla Stato), si allontanano e preferiscono interrompere qualsivoglia rapporto…

Certo è un vero peccato che una azienda confiscata, non riesca ad avere continuità ed a produrre ricchezza, sostenendo così anche i lavoratori, che avrebbero visto garantito il proprio posto di lavoro…

Lo Stato comunque deve fare una scelta risoluta e cioè quella di decidere se le società potenzialmente  rilevanti, debbono continuare ad operare, garantendo così la continuazione aziendale ed il personale loro facente parte, oppure debbono chiudere!!!.
A queste società, perché possano superare le difficoltà di accesso al credito, debbono avere in maniera celere la possibilità di usufruire ad un fondo di garanzia, tale da permetterne l’utilizzo immediato,  garantito prima dalla Stato e successivamente dal patrimonio posto a confisca…
Bisogna blindare l’Amministratore nominato, sulla possibilità di utilizzo di questi crediti, che dovranno essere destinati soltanto per portare avanti le commesse ancora in essere, per il pagamento dei salari, per migliorare e mantenere la presenza sul mercato, continuando a beneficiare delle capacità professionali dei dipendenti ancora presenti. 

Certamente per fare ciò, l’Amministratore ( nominato dal Tribunale ) deve poter gestire la società con scelte e decisioni celeri, con procedure operative immediate, senza lungaggini, rinvii e inconcludenti perdite di tempo, dovute in particolari alle continue richieste fatte al giudice delegato, che nella funzione del proprio incarico e soprattutto per la consistente mole di lavoro, non sempre è disponibile…
Indugiare, attendere decisioni esterne da parte del Tribunale, salvaguardarsi cautelando la propria posizione, operare principalmente la scelta di non sbagliare, non fa altro che favorire e accelerare quella procedura di fallimento, che era proprio quanto dal principio, si voleva evitare…

Oro e argento ai propri concittadini…

Mentre da noi i cittadini diventano sempre più poveri, in altri posti nel mondo, si affida la propria crescita, alle cosiddette risorse umane…
Già, da noi la consuetudine che viene sempre applicata, sia che si tratta di amministrazioni pubbliche, che di società private, è sempre quella di “sfruttare” al massimo i lavoratori e non concedere mai premi per meriti o gratificazioni economiche personali…
Qualunque cosa tu voglia dimostrare, attraverso il tuo costante impegno, ad iniziare da quel sentirsi attaccato alla società dimostrazione di una sentita fedeltà, fiero di appartenere a quel gruppo, ma soprattutto stacanovista nel voler essere sempre presente, non curandosi dell’orario di lavoro, ma anzi, evitando di creare eventuali difficoltà, derivanti dall’utilizzo esagerato ed improprio di permessi, malattie, assenze, ecc…, ecco che purtroppo ci si accorge, che purtroppo quanto finora svolto non è servito a nulla, si… diciamo che ti sei saputo salvaguardare il proprio posto di lavoro e forse con i tempi che corrono non è male…, ma soltanto quello e niente più…
Dicevo all’inizio, che in altri paesi qualcuno ha pensato invece, di premiare i propri lavoratori…
Si è il caso di un cittadina nella Cina, Changjiang, nella provincia di Jinagsu, che per festeggiare il 40 anniversario di un’impresa di proprietà dell’Amministrazione Comunale, ha donato ad ogni cittadino in regalo, un lingotto d’argento e uno d’oro, da 100 grammi ciascuno…

Se considerate che l’impresa in questione, la Jiangsu Xin Chang Jiang Group, è diventata nel corso degli anni una delle prime 20 imprese cinesi, ed oggi opera in quasi tutti i settori, dalle costruzioni, alla produzione d’energia, passando per le industrie di metalmeccanica e chimica, ecco che si è deciso di premiare tutti, con questo regalo importante…

Già inoltre, se si pensa che in Cina le famiglie sono parecchie numerose, ed una famiglia media è costituita da 5 persone, si capisce che questi hanno ricevuto 1 kg tra lingotti d’oro e d’argento…, per un controvalore di circa 25-30.000/euro…
Quindi mentre da noi, le nostre amministrazioni ci dissanguano e le nostre imprese ci licenziano, ecco che ci troviamo a dover invidiare altri paesi nel mondo, dove vengono detratti una parte di utili, per suddividere parte di questi maggiori profitti con tutto il proprio personale…

Un bel esempio di civiltà e di crescita, così lontana da quel modo ancora feudale di gestire invece il nostro Paese, dove ciò che è Suo… resta Suo, mentre ciò che è mio… è sempre Suo!!!

Software open free… nella Pubblica Amministrazione…

Ormai, ovunque si volga l’orecchio, si sente ripetere che questo è per il nostro Paese, un periodo di crisi e di estrema difficoltà, dove tra le prioritarie regole, c’è il risparmio ed il contrasto alla illegalità ed agli sprechi…

Allora mi chiedevo, dal momento che la pubblica amministrazione spende i nostri soldi, ed abbiamo visto in questi giorni in quale maniera, i consiglieri della Regione Lombardia, si facevano rimborsare, propri acquisti, come se nulla fosse… ecco sperando che le regole fin qui non osservate e fatte rispettare, da parte di coloro che erano deputati a tale compito, ecco che quindi, con la speranza che qualcosa possa finalmente cambiare…, pensavo opportuno suggerire che, nel limitare l’utilizzo improprio del denaro pubblico, tutti gli amministratori, iniziassero a dare regole certe, sui modi ed i comportamenti da doversi utilizzare, nel confermare le forniture richieste…

Quindi, pensavo che si potrebbe iniziare a risparmiare, utilizzando software free invece di tutti quelli registrati che oltre al prezzo d’acquisto, legano noi con aggiornamenti costanti ed a pagamento…
Quindi perché non adottare software open, già soltanto questo farebbe risparmiare alle nostre casse centinaia di migliaia di euro, date soprattutto a società che, essendo quasi tutte estere, non pagano in tasse al nostro paese, neanche un euro…
Si ammetto che questo è soltanto un piccolo passo, nel Paese dello spreco…, ma ogni piccolo passo può rappresentare un punto di partenza e se non si inizia, non si avrà una fine!!!

O meglio, una fine ci sarà sicuramente, se continuiamo ad assistere immobili alle ruberie dei nostri amministratori, ma soprattutto se ci si compiace, nel voler appoggiare ogni loro scelta, condividerne le proposte, credere alle loro parole, sperare che così facendo, un giorno verrete premiati…
Poveri illusi, non vedete che sono tutti d’accordo…, questo è un sistema che non si vuole cambiare, perché così com’è, va bene a molti ed in particolare a loro…, che possono continuare a dilapidare i nostri sacrifici, continuando a vivere le loro vite, sulle nostre spalle…
Vedere, con quanto sentimento, assistevano stamani all’Inno di Mameli, diretto dal grande maestro Riccardo Muti, già, osservare con quanta intensità ed emozione, trasmettevano noi,  quel senso di patriottismo…

Si, messi tutti in fila ad ascoltare l’Inno Nazionale, cosa avranno realmente provato…,  chissà se per un momento avranno pensato ( ripercorrendo i fatti che in questi anni sono andati emersi), se realmente fossero degni di rappresentarci e se quanto finora fatto, insieme ai loro colleghi, potesse essere quanto di meglio, dovevamo augurarci…
Lascio alle coscienze la risposta…, in un momento in cui le festività hanno il sapore amaro della sconfitta, desidero comunque augurare loro, di poter godere… delle stesse difficoltà, che finora hanno riservato a noi…