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Non mi resta che pregare!!!

Per l’ennesima volta sono stato rinviato, questa volta però la responsabilità è da attribuirsi all’astensione dall’attività giurisdizionale delle camere penali dal 7 al 9 febbraio!!!

Difatti, nella Delibera del 25.01.2024, a firma del Presidente Avv. Petrelli, si legge il dissenso dei penalisti ad un modello definito di “populismo giustizialista”, che moltiplica i reati per rispondere alle esigenze di sicurezza. 

Nel mirino degli avvocati vi è anche la mancata modifica dei limiti all’appello e la presenza dei magistrati fuori ruolo nell’esecutivo, in violazione del principio di separazione dei poteri..

Per cui, pur ritenendo il sottoscritto legittima l’astensione degli avvocati penalisti dall’attività giurisdizionale, avrei preferito quantomeno evitare stamani – vista la mancata partecipazione – di dover giungere presso quel Tribunale tra mille difficolta autostradali, al fine di ottemperare a quanto richiesto come “Teste” per poi ahimè ritrovarmi nuovamente a esser rinviato!!!

E così purtroppo il sottoscritto per l’ennesima volta (con questo rinvio siamo giunti a cinque) dovrà nuovamente ripresentarsi, auspicando quantomeno che la prossima volta venga  finalmente ascoltato dal Pm. 

E quindi, pur comprendendo lo stato di agitazione dell’avvocatura di fronte al pacchetto sicurezza, ritenuto “lesivo dei principi di offensività e proporzionalità, ed espressione di un populismo giustizialista e del diritto penale simbolico”, mi chiedevo, ma a noi cittadini che senza alcun interesse personale assolviamo al nostro dovere, chi ci pensa??? 

Già… ogni qual volta che si viene rinviati, non veniamo offesi da una giustizia che non vuole giungere a definizione??? 

E poi qualcuno si meraviglia che nessuno denuncia!!! Già… vorrei però sapere da quegli “ipocriti e omertosi” che sanno soltanto parlare: chi paga per tutti i disturbi arrecati??? Una mia lettrice leggendo questo mio post, mi ha scritto: ” la giustizia può essere praticata soltanto dagli spaccinati 😂😂😂 “!!! 

Permettetemi di aggiungere inoltre che parliamo di cittadini non soltanto rispettosi della legge, ma soprattutto “coraggiosi”, in quanto, dopo aver fatto sì che quegli atti d’illegalità riscontrati venissero portati alla luce, si ritrovano ancora dopo anni sballottati in quelle aule di Tribunale, senza mai riuscire a trovare quella corretta conclusione!!!

La circostanza curiosa è che stamani ho incontrato in quel Palazzo di giustizia un amico che non vedevo da tempo e dopo averlo salutato, non prima di avergli raccontato quanto mi fosse successo, egli in attesa del suo procedimento, osservando da lontano la mia totale disperazione e nel provare quindi a stemperare quella visibile irritazione – a mia insaputa – mi ha inviato dopo alcuni minuti, a mezzo “social”, la clip sopra allegata…

Sì… devo dire che quantomeno guardando quelle immagini ho iniziato a ridere, d’altronde, ormai l’ho capito: non mi resta che pregare!!!

Stasera i Tg nazionali hanno appositamente censurato la notizia!!!

E’ dire che stasera per ben due volte si è parlato di Turchia…

La prima volta per il vertice che ha visto incontrarsi i due Presidenti Meloni ed Erdogan per affrontare il problema dei flussi migratori e del conflitto attualmente in corso in medio oriente, per poi proseguire le notizie con quanto accaduto in queste ore alla nostra connazionale Ilaria Salis detenuta in quel Paese e costretta a presentarsi dinnanzi il Tribunale di Istambul in maniera vergognosa e disumana…

Ecco, a questo punto mi sarei aspettato la notizia che avevo ascoltato sul web e invece ecco parlare di Hamilton alla Ferrari e proseguire con tutta una serie di fatti di cronaca…

Vi starete chiedendo ma cosa non è stato detto di così importante… 

Vi starete chiedendo ma a quale notizia il sottoscritto stia facendo riferimento, beh ritengo di un fatto grave e cioè la presa in ostaggio all’interno di una fabbrica di sette persone da parte di due terroristi armato, di cui uno certamente con indosso dell’esplosivo legato attorno al busto…

I sequestrati sono sei uomini e una donna, tutti americani, che operavano all’interno di una multinazionale americana, la “Procter & Gamble“, con succursale a Istanbul…

L’uomo che ha pubblicato la propria foto è posto dinnanzi la scritta “pro Gaza” con dipinta sulla parete la bandiera Turca e quella Palestinese… 

Ciò che viene altresì celato dai nostri media nazionali e che sin dall’inizio del conflitto a Gaza, si sono elevate tra i cittadini musulmani turchi le proteste con numerose richieste di boicottaggio dei prodotti americani; difatti parecchi locali come ad esempio McDonald’s e caffè Starbucks sono stati in questi mesi presi non solo di mira ma anche vandalizzati…

Vorrei ricordare come proprio la Turchia abbia preso sin da subito le distanze dall’operato di Israele e il suo presidente Erdogan ha più volte criticato le modalità adottate dopo gli attacchi del 7 ottobre scorso da parte di Hamas, richiedendo a gran voce la fine del conflitto…

Ora non dico che la notizia di pochi minuto fa avrebbe dovuto aprire i Tg nazionali, ma certamente quanto accaduto andava riportato, circostanza che invece, per motivi che attualmente sconosciamo (anche se il sottoscritto un’idea se le fatta…)  si è preferito soprassedere, facendo in modo che non se ne parlasse…

In questo totale silenzio non ci resta che auspicare che quei terroristi si ravvedano e che tutto possa concludersi in maniera serena e senza vittime…

In Abruzzo per truffa e bancarotta fraudolenta si viene arrestati!!! In Sicilia viceversa…

Non ho mai compreso con quali modalità vengano in questo Paese volutati i reati. 

Sì… perché mentre in altri comuni le denunce presentate vengono indirizzate verso quei giusti parametri, nella mia terra viceversa, la Sicilia, accade il contrario e cioè, per gli stessi reati, si rimane non solo liberi, ma si continua a commetterli come nulla fosse…

Certo, non va dimenticato come da noi esistono altri poteri “forti” – vedasi mafia e massoneria –  in grado di condizionare fortemente tutti gli apparati statali, in particolare quelli giudiziari, d’altronde sarebbe banale non porre sulla bilancia i mezzi e le possibilità di cui quel “sistema” dispone, sia sotto il profilo politico e/o amministrativo che finanziario.  

Potremmo definirla una scala di comando parallela, anzi no… al di sopra della nostra democrazia,  altrimenti non si comprenderebbe la condizione di ansia e soprattutto di timore che sembra coinvolgere la maggior parte dei miei conterranei, siano essi uomini e/o donne istituzionali…

Credetemi… basta poco per dimostrare quanto sopra!!! 

Ognuno infatti di quei funzionari, esprime con le proprie rinunce a voler operare scelte legittime, decisioni che dovrebbero trovare conferma nella formulazione di giudizi equi, ma che a causa di paure, le stesse che potrebbe sconvolgere quelle loro carriere e quindi quell’ordine da tempo ormai raggiunto, ecco che quelle deliberazioni non vengono mai applicate, preferendo di contro prolungarle verso tempi indefiniti…

E quindi, mentre qui da noi i reati come bancarotta fraudolenta e truffa restano affrancati, in altri luoghi di questo Paese, le forze dell’ordine – nel caso specifico i Carabinieri della Compagnia Operativa dell’Aquila – procedono all’arresto, in ottemperanza al decreto di rinvio di esecuzione penale nelle forme della detenzione domiciliare…

Infatti, il soggetto noto già alle forze dell’ordine, dovrà ora scontare una pena residua di 4 anni, 3 mesi, a seguito di condanna per i reati di truffa e bancarotta fraudolenta commessi nel comune di Rieti nel lontano 2016…

E così mentre da noi si resta liberi dal continuare a compiere nuovi raggiri, frodi, imbrogli, truffe e quant’altro, in altre realtà si procede con l’arresto, trasferendo quei soggetti in regime di detenzione domiciliare…

Già… come dico sempre: due pesi e due misure!!!

Intercettazioni??? Sono pubbliche e a disposizione di tutti: il problema consiste nel portarle in evidenza!!!

Molti non sanno che (nella maggior parte delle inchieste giudiziarie) all’interno del fascicolo, sono presenti (quando compiute) le intercettazioni ambientali delle nostre forze dell’ordine.

Sì… sono tutte lì, uno potrebbe credere che queste siano secretate, che nessuno possa mai leggerle, ma non è così, la maggior parte di esse solo libere da vincoli, basta semplicemente recarsi in Tribunale, chiedere in cancelleria la consultazione del fascicolo oppure richiedere (ovviamente pagando…) copia di quell’atto giudiziario ed il gioco è fatto!!!

Ora, ottenuto quei documenti, si stratta di leggerli e scoprire come dietro quella falsa immagine di professioni impeccabili si nascondano individui sleali, dirigenti e funzionari ipocriti, personaggi che dimostrano attraverso quelle loro frasi e/o quei commenti “intercettati”, d’essere quanto di più spregevole e ingannevole la natura umana possa creare… 

Difatti, attraverso quelle trascrizioni (telefoniche e/o ambientali) si può comprendere come dietro quella facciata di persone perbene e/o di fidati compagni, vi sono dei soggetti ingannevoli che provano in ogni modo possibile d’incul…. i propri colleghi di lavoro, cercando con quei “lunghi coltelli” d’approfittare di quella spiacevole situazione, sì… di quella spiacevole circostanza che ha posti quei loro pari grado in cattiva luce; eccoli quindi pronti a promuovere se stessi, la propria immagine, pur di cercare disperatamente di prenderne il posto!!!

Sono tutti profondamente meschini, sia coloro che hanno compiuto quelle scorrette azioni nell’esercizio delle loro funzioni, ma ancor più quei loro colleghi o sottoposti, che dimostrano essere altrettanto menzogneri e bugiardi!!! 

Ho ricevuto in questi mesi da parte di amici, conoscenti, ma soprattutto da estranei (attraverso il pulsante “Denuncia” posto in alto sulla destra all’interno della pagina principale del mio blob) molti documenti (la maggior parte devo ammettere in forma anonima…) su procedure e/o inchieste giudiziarie concluse (o ancora in corso) e dalla cui lettura di quelle pagine si possono comprendere i discorsi riportati dalle intercettazioni, ai quali – credetemi – si resta “basiti”, quasi a non credere che quanto vi sia trascritto possa essere veritiero!!!

Scorrere con gli occhi quei commenti, provare a concentrarsi su quei messaggi “criptici” relativi quasi sempre al passaggio di contanti, quel “dire/non dire” per non far comprendere a terzi quanto si stia facendo, già… riuscire a decodificare quelle frasi tendenti a nascondere le mazzette ricevute, è veramente un lavoro certosino ben compiuto dalle nostre forze dell’ordine. 

Ma non solo, non bisogna tralasciare la codifica anche dei video, ripresi furtivamente, dai quali si evince l’uso di segnali gestuali “ermetici” che fanno comprendere come dietro a quei meccanismi corruttivi/clientelari e mafiosi, vi siano essi, con le loro agevolazioni, approvazioni e quant’altro…

Sì… perché non si tratta soltanto di ricevere denaro per quel loro immorale comportamento, tale da determinare una serie di azioni che portano a beneficiare soggetti o imprese che ne fanno richiesta, no… quei pubblici ufficiali – incaricati di effettuare le dovute verifiche o ancor più addetti a quei previsti controlli – dimostrano di far ancor di più e cioè, di prestarsi a consigli, suggerimenti, consulti, ma si offrono anche come consulenti, suggerendo sistemi alternativi per limitare o ancor più ostacolare il lavoro degli organi inquirenti…

Mi chiedo quindi, perché non far emergere quanto si è scoperto: si tratta semplicemente di pubblicare quei documenti (a disposizione di tutti); in essi vi sono i nomi e cognomi di coloro che hanno partecipano attivamente a quell’abituale malaffare e dai quali emergono circostanze gravi, tali quantomeno da determinare provvedimenti disciplinari per poterli  allontanare definitivamente da quei “sensibili” pubblici uffici!!!

Ma d’altronde, in un Paese dove il Ministro di giustizia ha dichiarato le “Intercettazioni spesso inutili, strumento micidiale di delegittimazione”, verso quale strada della “legalità”, siamo tutti noi indirizzati???

La prima sezione del Tribunale di Messina dichiara decaduto il sindaco di Giardini Naxos.

Una sentenza a sorpresa quella della Camera di consiglio della prima sezione civile del Tribunale di Messina…

Già… il tribunale ha dichiarato incompatibile e conseguentemente decaduto il sindaco di Giardini Naxos, Giorgio Stracuzzi, eletto nel 2020. 

Secondo la sentenza “non può ricoprire la carica di sindaco del Comune di Giardini Naxos per incompatibilità e di conseguentemente viene dichiarato decaduto”. I

l tribunale ha altresì condannato il primo cittadino al pagamento delle spese legali per 7mila 616 euro. 

la vicenda nasce a seguito di un incarico di progettazione affidato al fratello del primo cittadino, una circostanza che era stato oggetto di un’azione popolare promossa dal consigliere comunale, Agatino Bosco (ex candidato sindaco antagonista proprio di Stracuzzi alle passate amministrative) ed il collega, Francesco Palumbo, seguita dall’avvocato, Lucio Fresta. 

Ora, stando alle indiscrezioni, il sindaco di Taormina e leader di “Sud chiama Nord”, Cateno De Luca, avrebbe già chiamato a raccolta il suo gruppo, per avviare la campagna elettorale nella cittadina di Naxos, che era stata nei giorni scorsi presa di mira per quanto concerneva il mancato pagamento dei tributi al “Consorzio Rete Fognante” posto in località Pietrenere – vedasi link – https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/11/il-comune-di-giardini-naxos-se-alle.html 

Va comunque ricordato che la sentenza ora espressa dal tribunale peloritano, rappresenta il primo grado di giudizio e quindi ci si aspetta da parte dell’ex Sindaco, attraverso i suoi legali, la richiesta di ricorso in appello…

Tutela condòmini: presentata la proposta di legge!!!

Giorno 13 c.m. sono chiamato per l’ennesima volta quale teste a un procedimento giudiziario “penale” che ha come oggetto il rinvio a giudizio di un ex amministratore di condominio!!!

Una vicenda assurda che dal 2018 non si è ancora conclusa (quantomeno come dicevo non nel procedimento penale, visto che almeno in quello civile, svoltosi proprio in questi giorni, l’amministratore è stato condannato…) e posso altresì aggiungere come soltanto per quel voler essere a tutti i costi tenace, ma soprattutto, grazie a quell’essere libero da coercizioni legate a concetti quali “ricatto e/o compromesso”, mi è stato possibile giungere a questo risultato, pur avendo pagato – per quell’impegno svolto (gratuitamente) – con la freddezza, sì… nei rapporti personali; mi riferisco ai molti amici e conoscenti, proprietari anch’essi di appartamenti di quello stesso Villaggio, che avrebbero preferito (da parte del sottoscritto) un atteggiamento più “elusivo”, ma non solo questi, anche coloro che in quel Villaggio, da oltre trent’anni, hanno potuto beneficiare sia sotto il profilo professionale che lavorativo…   

Mi permetto quindi di riportare nuovamente il mio più profondo sconforto, avendo costatato le difficoltà, ma soprattutto i tempi che la giustizia ha richiesto prima di poter giungere (e ancora oggi non so come finirà questa vicenda giudiziaria, so soltanto che fino ad oggi è stata rinviata ben due volte, con motivazioni estremamente banali, per non dire moralmente “indegne”, visto che – nei confronti del sottoscritto – non si è tenuto conto neppure che per ragioni di lavoro – essendo in trasferta – sono stato costretto a prendere tre giorni di permesso per il viaggio, pagarmi ogni volta l’aereo, recarmi quindi a mie spese presso il Tribunale di Messina, aggiungo… costi che naturalmente lo Stato non rimborsa, per poi alla fine essere rimandato nuovamente ad altra data!!!) ad una sentenza definitiva, anche quando dalla semplice lettura dei documenti contabili, si evidenziava in maniera chiara quanto fosse accaduto, ma stranamente, anche coloro che avrebbero dovuto verificare quanto denunciato ( mi riferisco ad una delle forze di Polizia di Catania, con competenza generale in materia economica e finanziaria, già…per fortuna che conservo il protocollo di ricevuta…) non lo ha fatto, viceversa da quanto professionalmente compiuto dai colleghi del Comando di Taormina e dalla PG di Messina, ufficio diretto dal Tenente Colonnello Siligato!!! 

Nel confermare quindi quanto sia d’accordo sulla proposta di legge presentata, mi permetto di condividere sull’argomento un video pubblicato su TGR e riproposto nella pagina di Facebook: https://www.facebook.com/patrizia.alessi/videos/1497125621136894 

“È inaccettabile che i condòmini si ritrovino a pagare grossi debiti non fatti ma accumulati da quella minoranza di amministratori che tuttavia non adempie al proprio dovere” a dichiararlo è la vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusta Montaruli che oggi a Torino, insieme alla capogruppo in circoscrizione 7 Patrizia Alessi, ha presentato la Proposta di Legge “Tutela condomini”. 

“La proposta – spiega Montaruli – prevede l’introduzione dell’obbligo da parte dei fornitori di comunicare ai condòmini, e non soltanto all’amministratore, qualora si sia raggiunti debiti per oltre 10 mila euro. 

In questo modo si attiva un “campanello d’allarme” per i condòmini che possono prontamente chiedere spiegazioni, senza vedersi un giorno staccare le utenze per morosità”.

Nel caso del Condominio “Albesiano” – racconta la capogruppo Alessi – noi condomini ci siamo ritrovati all’improvviso con circa 550 mila euro da ripagare!!! 

Il nostro immobile è stato il primo con Decreto di revoca giudiziale di un noto amministratore di condominio torinese rivelatosi infedele. Speriamo che questa proposta di legge tuteli tanti altri condomini.

Ne riproporvi quindi i due post sulla vicenda sopra raccontata:

https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/08/tribunale-di-messina-quanta-amarezza.html

https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/08/tribunale-di-messina-quanta-amarezza.html

Vi consiglio anche il seguente link, che ha come obiettivo il testo di legge scritto da Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia, partendo da un caso specifico, come quello del condominio “Albesiano”: 

https://www.torinotoday.it/video/proposta-legge-contro-amministratori-infedeli-condomini-insolventi.html?fbclid=IwAR0AT2C2XeD_EpwfFiPMEK4HSNjRLn2JfI-gJbEPbLe4NAgUK2HdsyLClak

Cancelliere infedele all'interno del Tribunale!!!

Ecco l’ennesimo cancelliere infedele posto all’interno di un Tribunale…

Sì… perché vi è una falla nel sistema o per meglio dire, in molte di quelle procedure adottate in taluni uffici, difatti il sottoscritto, avendone avuto le prove, ha provveduto a informare le autorità competenti…

Tralasciando – per ragioni di riservatezza – di parlare di quell’ufficio del Tribunale, vorrei attenzionare quanto accaduto (tra il 2012 e il 2018) ai giudici della sezione Fallimentare del Tribunale di Milano, vittime di un ingegnoso inganno architettato (per sostituirsi a creditori irreperibili o morti in procedure fallimentari ormai risalenti nel tempo) da una cancelliere di quel Tribunale, sia prima che durante il suo pensionamento, avvenuto nel 2015 insieme ad alcuni amministratori di società. 

Un vero e proprio buco normativo che ha fruttato ingenti somme, sino agli arresti disposti nel 2020 dalla gip Alessandra Clemente, in una inchiesta coordinata dalla Pm Donata Costa (oggi alla Procura antifrodi europea) e da Nicola Rossato.

Difatti, una volta ricevute da funzionari amministrativi infedeli, come per l’appunto il cancelliere le “dritte” giudiziarie su quel tipo di fallimenti polposi da mettere nel mirino, i truffatori predisponevano false cessioni di credito (ingannando i giudici delegati nei relativi provvedimenti) e assumevano la qualifica di creditori in procedure in cui era rimasto un qualche attivo da ripartire ma non ancora richiesto da altri veri creditori magari ignari dell’esistenza di questi attivi, e poi dirottavano questi patrimoni “dormienti” su società gestite di fatto da prestanome dell’organizzazione. 

In questo modo si erano appropriati negli anni, ai danni dello Stato e della massa dei creditori delle procedure fallimentari, di ingenti somme che altrimenti (se davvero senza creditori) sarebbero dovuto confluire per legge nel FUG-Fondo Unico Giustizia…

Ora, l’ex cancelliere è stato condannato a 4 anni; gli amministratori delle società protagoniste delle operazioni, hanno avuto 7 anni e mezzo ciascuno, cui è seguita la condanna di una funzionaria del comune bresciano, accusata di aver autenticato firme sulle false cessioni di credito.

Tutti ora in solido dovranno tutti anticipare 552.000 euro per il risarcimento dei danni alla parte civile di una società che era per l’appunto, stata posta in liquidazione!!! 

La III sezione penale del Tribunale, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, ha inoltre confiscato altri 583.000 ad alcuni indagati e 876.000 euro ai tre funzionari tutti ora interdetti per 5 anni dai pubblici uffici!!!

Auspico che a breve, altri infedeli funzionari – posti ahimè all’interno di quei Tribunali – possano ricevere eguale sorte, perché soltanto così, denunciando, si può pensare di avere giustizia, altrimenti rimanendo omertosi, si diventa di fatto partecipi a quel sistema clientelare, massonico e soprattutto corruttivo!!!

Una talpa in Procura??? Vedasi quale novità…

E’ stato scoperto un commesso giudiziario che sarebbe negli anni divenuto una talpa all’interno della Procura di Palermo!!! 

Già… interi fascicoli sarebbero stati non solo fotografati, ma addirittura portati all’esterno del Tribunale, affinché si provvedesse ad informare gli eventuali indagati… 

Difatti, ora la Direzione distrettuale antimafia di Palermo, guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, ha arrestato il dipendente infedele con l’accusa di favoreggiamento, continuato e aggravato!!!

Le indagini – delegate alla squadra mobile e alla sezione di polizia giudiziaria della polizia di Stato – si sono concentrate su un addetto al trasporto dei fascicoli dalle segreterie dei pubblici ministeri agli altri uffici del Tribunale. 

Ed è durante uno di quei trasporti che il commesso avrebbe consultato i procedimenti, fotografato e diffuso notizie coperte dal segreto istruttorio, sottratto i fascicoli ed informato all’esterno le persone sottoposte ad indagini in corso… 

La soffiata riguardava soprattutto le intercettazioni e l’impiegato così avvisava chi veniva ascoltato dagli investigatori, ed è per questo motivo che si parla di grave danno alle indagini.

Il commesso giudiziario sarebbe così diventato nel tempo il “punto di riferimento” per i diversi soggetti del circuito criminale palermitano che intendevano verificare l’esistenza e/o lo stato di indagini a loro carico. 

Ora, come sempre accade in queste circostanze, sono in corso tutta una serie di perquisizioni.

Va premesso che il dipendente proveniva dal bacino degli “ex pip”, sì… quegli ex precari del bacino di emergenza di Palermo: durante le indagini, le forze dell’ordine sono riuscite ad istallare un trojan nel suo cellulare, scoprendo così che il commesso avvertiva gli indagati del fatto che fossero intercettati!!! 

Certo sembra assurdo, ma quanto ora emerso è qualcosa che non fa più notizia, d’altronde sono convinto che egli rappresenti solo uno dei tanti dipendenti infedeli che operano all’interno dei nostri Tribunali, anche perché, oltre a loro, vi sono tutta una serie di soggetti che partecipano attivamente affinché quei palazzi di giustizia non funzionino per come dovrebbero.

Potrei farvi un elenco delle tante situazioni che non vanno; ad esempio vi sono documenti che spariscono dai fascicoli, note che vengono riportate in ritardo o peggio ancora,  registrate oltre i termini previsti di legge, poi ovviamente c’è chi dichiara che non è stato possibile procedere a causa di problemi tecnici nel sistema informatico, senza però che vi sia alcuna effettiva prova su quanto riportato…  

Vorrei altresì riportare come taluni soggetti, posti all’interno di quegli uffici – ripeto di grande responsabilità e riservatezza – risultano essere di fatti familiari di soggetti che per gli incarichi espressi, risultano essere in conflitto con la loro professione, ma la circostanza più assurda è che chi dovrebbe controllare, stranamente chiude tutte e due gli occhi e così si continua a procedere legati a una catena che non si vuol spezzare, tra insabbiamenti, ostacoli, occultamenti, falsità e quant’altro…

Quindi mi chiedo: perché dovremmo ora meravigliarci??? 

Quando sembra che quanto compiuto risulti inutile, ecco che la parte sana della "Giustizia" si sveglia e fa il proprio dovere!!!

Tu hai però potuto vedere, in questa circostanza, che qualche volta la giustizia, se non arriva alla prima, arriva, o presto o tardi anche in questo mondo. Va a dormire per ora: che un giorno avrai forse a somministrarcene un’altra prova, e più notabile di questa”!!!

Scriveva così nell’XI capitolo Alessandro Manzoni nel suoi libro “I Promessi Sposi” e come dargli torto…

Già… la giustizia è lenta, a volte anche troppo, ma quando sembra che non si arrivi ad una sua naturale conclusione, ecco che improvvisamente si giunge ad una inaspettata fine e chi di dovere, ne paga le conseguenze!!!

D’altronde penso sempre che anche in quel sistema giudiziario, non tutto sia perduto, d’altronde voler credere che all’interno di quei palazzi di giustizia non vi siano livelli di corruzione è come avere i prosciutti negli occhi…

Quel luogo rappresenta come tutti i posti di lavoro un complesso nel quale si formano legami, coalizioni, vincoli, solidarietà che possono generare anche situazioni al limite della legalità…

No c’è da meravigliarsi, d’altronde parliamo di uomini e donne, ciascuno con le proprie debolezze “umane” e quindi a volte accade che nel rivolgerci ad essa, le nostre istanze, non trovino celermente quelle aspettative che ci saremmo aspettati, anzi ci sono dei momenti in cui sembra di sbattere contro un muro di gomma!!!

Poi improvvisamente accade qualcosa di inaspettato, la nostra caparbietà, il non aver mediato o ancor peggio l’essersi opposti ad eventuali forme coercitive, ha portato a non fermarsi quando qualcuno da quei palazzi ha provato – per ragioni che non sto qui a riportare, ma certamente per proteggere alcuni  interessi personali o di carattere associativi, gli stessi di cui accennavo sopra – a fuorviare la verità, ma non riuscendo nell’intento, ahimè si è stati costretti a rinunciarvi, facendo intervenire su quei nostri procedimenti, colleghi (per fortuna) liberi da qualsivoglia compromesso morale, e difatti, questi ultimi, riescono in tempi rapidi a definire quanto si sarebbe viceversa (da parte di altri loro colleghi…) voluto insabbiare!!!

Ci sarebbero anche le prove per evidenziare come certi meccanismi collusivi, conducano a legami che portino al dover presumere che dietro a quelle rilevanti protezioni, vi sia certamente qualcosa di ambiguo, ben occultato o quantomeno dissimulato dietro una qualche nota associazione, ma di fatto, ciascuno di loro è membro o seguace di una qualche loggia!!!

Comunque, come ho scritto nel titolo di apertura, alla fine la giustizia arriva ed è quanto accaduto in queste ore all’interno di un Tribunale siciliano; certo son passati cinque anni dal primo esposto, ma comunque, la verità finalmente è stata portata alla luce…

A volte mi sento stanco di combattere per questo Paese, per i miei connazionali e soprattutto per i tanti amici e conoscenti, ma poi penso ad una frase di Papa Francesco ed allora riprendo le forze e l’energia per continuare con quanto ritengo essere da sempre una missione: “La vita di ogni comunità esige che si combattano fino in fondo il cancro della corruzione, il cancro dello sfruttamento umano e lavorativo e il veleno dell’illegalità. Dentro di noi e insieme agli altri, non stanchiamoci mai di lottare per la verità e la giustizia”.

La presenza mafia si respira nell'aria…

Bisogna leggere le motivazioni con cui la Corte di Cassazione ha fatto questo, dove sta il meccanismo che ha fatto chiedere che venga ridefinito il processo. Attendiamo tutto questo. Una cosa è certa: che il problema di una presenza mafiosa si respira nell’aria.

Attendiamo quindi le motivazioni: così all’ANSA don Luigi Ciotti sull’annullamento con rinvio da parte della Cassazione della sentenza di condanna della Corte d’appello di Torino relativa al processo Geenna, con rito ordinario, sulla ‘ndrangheta in Valle d’Aosta.

Si leggerà nelle motivazioni della sentenza che i giudici torinesi abbiano individuato delle lacune motivazionali”…

Comunque, il nuovo processo di secondo grado per gli imputati del rito ordinario di Geenna si terrà il 15 novembre 2023, davanti alla terza sezione penale della Corte di appello di Torino.

“Questo non toglie – ha aggiunto il fondatore di Libera – le nostre responsabilità, di dover essere sempre più attenti, più vigili. Abbiamo bisogno di cittadini, non a intermittenza, secondo i momenti e le emozioni, ma cittadini più responsabili che prendono coscienza che il problema mafioso e la mafiosità sono un problema reale. Che alberga anche un po’ nei nostri contesti, nei nostri territori. Non c’è regione d’Italia che può considerarsi esente”.

Don Ciotti era arrivato ad Aosta, su invito della presidente di Libera Vda, Donatella Corti, per incontrare alcune classi che non hanno potuto partecipare per motivi organizzativi alla Giornata della memoria e dell’impegno” in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, compiutosi lo scorso marzo a Milano.   

Una morte anticipata: già… in una riunione condominiale viene accoltellato un trentacinquenne!!!

A metà agosto avevo anticipato che a breve una lite condominiale sarebbe degenerata in omicidio – https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/08/una-riunione-condominiale-finisce-col.html, e così ahimè è stato…

Già… mai parole risultarono più profetiche, ed ora, un uomo di 35 anni di Santa Margherita Ligure,  durante una riunione condominiale, è stato aggredito dal vicino di casa con un’arma bianca e ahimè l’accoltellamento ha determinato la sua morte. 

L’allarme al 118 era scattato per un’aggressione traumatica al cranio, ma dopo essere intervenuti i carabinieri che hanno condotto le indagini ed i mezzi di soccorso di base della Croce Bianca di Rapallo e della Croce Rossa di Santa Margherita Ligure, hanno costatato il decesso. 

L’aggressore, dopo la colluttazione, è stato portato al pronto soccorso di Lavagna, dove è stato piantonato e interrogato dai militari che potrebbero contestargli l’omicidio preterintenzionale.

Cosa aggiungere, ormai è palese che in queste riunioni condominiali, ciascuno di quei proprietari condomini, dia sfogo a tutti i problemi non solo legati a quella gestione, ma anche a quelle situazioni strettamente personali che nel corso dei mesi sono andate sfociando…

Il problema fondamentale è comprendere dove inizia e dove finisce ciò che rappresenta una semplice bega, da quanto effettivamente reiterato quale “malagestio” da parte di taluni amministratori condominiali, soprattutto quando quest’ultimi sono stati denunciati presso le autorità giudiziarie, ma che riescono, grazie ad un sistema giudiziario farlocco, a continuare i propri comportamenti di gestione in malafede e attraverso una giustizia che evidenzia nei fatti tutte le proprie lacune…

Non c’è quindi da meravigliarsi, perché quanto ora disgraziatamente accaduto, non è altro che l’ennesimo episodio di un qualcosa che si poteva facilmente evitare: già… basterebbe che ciascuno compiesse il proprio dovere, i cittadini da una parte e le Istituzioni dall’altra!!! 

  

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare la legalità dove non c'era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l'illegalità!!! Ultima parte…

Ed allora viene spontaneo chiedersi…

Come può un amministratore continuare ad operare, come se non fosse mai stato nominato un amministratore giudiziario?

Già… come può essere possibile che un amministratore ometta di consegnare ad un suo collega la documentazione condominiale in suo possesso e tra l’altro, permettetemi di ricordare, non un semplice “pinco pallino“, ma bensì un amministratore giudiziario, nominato da un Tribunale, nello specifico quello di Messina,  circostanza certamente gravissima, in quanto quel passaggio avrebbe dovuto esser espletato immediatamente ed invece un caz…!!!  

Perché è stato impedito di far prevalere la volontà assembleare, non permettendo così a quell’amministratore giudiziario di convocare una democratica assemblea, affinché si procedesse alla eventuale nomina di un nuovo amministratore condominiale?

Ed ancora, non comprendo le motivazioni che permettono a quel signore di poter ritardare i procedimenti in corso, attraverso meccanismi utilizzati grazie ai suoi “azzeccagarbugli” che non fanno altro che posticipare di volta in volta le sentenze, creando forti disagi a coloro che vorrebbero si giungesse ad una conclusione celere di questa annosa vicenda…

Già… mi vien da chiedere, quanti altri anni dovremmo attendere, ma soprattutto cosa ne sarà di tutto quel meticoloso lavoro egregiamente compiuto dalle forze dell’ordine, se poi la magistratura e quindi di fatto i suoi interpreti, ne rigettano la fondatezza???

Suggerisco quindi a quei magistrati di ricusare immediatamente l’operato di quei pubblici ufficiali!!!

Scherzo ovviamente, ma so bene quanto poco ci sia da scherzare…

Già… non vorrei essere nei panni di coloro che fanno quotidianamente il proprio lavoro e si vedono costantemente beffeggiati da un meccanismo iniquo, che dimostra quotidianamente di proteggere coloro che fanno parte di quel “sistema” colluso e criminale e viceversa beffeggia ogni giorno chi cerca di contrastarlo!!!

Sentivo stamani viaggiando in auto, una stazione radio nella quale si parlava di una notizia pubblicata su “Il Giornale” scritta dal giornalista Luca Fazzo, che raccontava di come diversi magistrati andavano in diversi paradisi turistici italiani, per passare le proprie vacanze e spendendo soltanto 7 euro al giorno, si proprio sette euro! Sì… sembra che devono esclusivamente “sopportare” che per alcune ore qualche turista sbarchi sull’isola per poi andarsene alle 17.00, grazie ad un servizio turistico a numero chiuso… 

Poi ci si chiede perché ormai sono in molti i cittadini che al fine di poter esercitare un preteso diritto e non potendo ricorrere ad un giudice equo, preferiscono arbitrariamente farsi ragione da sé!!!

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare la legalità dove non c'era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l'illegalità!!! Parte quarta

Si comprende da quanto scritto in questi giorni di come la gestione dei beni comuni nei suoi variegati aspetti, anche connessi con la tutela di diritti personali e non patrimoniali, non può che essere affidata ad un soggetto validamente nominato dall’assemblea legittimamente costituita in quanto, nel caso di specie, la presenza di un numero elevato convenuto (all’incirca 800), sta indiscutibilmente comportando ingentissime movimentazioni di denaro ad opera di un soggetto, ad oggi, non legittimato ad operare quelle funzioni di amministratore in quanto tra le dette somme, risultano anche accrediti di svariate decine di migliaia di euro operanti in favore proprio di quell’ex amministratore, suo familiare… 

Quindi… nonostante ad oggi lo stesso non possa essere ritenuto tale, è proprio questo aspetto a meritare un adeguato approfondimento nella fase di merito, in quanto, il suddetto elevatissimo ammontare delle somme illegittimamente movimentate potrebbe arrecare un pregiudizio irreparabile per i condomini anche in considerazione della ragionevole difficoltà di recupero futuro delle somme medesime (tra cui quelle che potrebbero continuare ad essere accreditate a titolo di compenso da parte del familiare promossosi a nuovo amministratore) ove la delibera di nomina di quest’ultima non venga – come già occorso per le precedenti assemblee con riferimento al padre – definitivamente sospesa!!! 

CONTINUA

 

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare la legalità dove non c'era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l'illegalità!!! Parte terza

Ecco quindi che per tutte quelle illecite circostanze e soprattutto per gli evidenti reati commessi e ahimè reiterati, nonostante l’ordine del giudice, non è stato ad oggi possibile ottenere quella documentazione condominiale (alla faccia della legalità e del rispetto della legge…) illegalmente detenuta ora da un soggetto estraneo e mai eletto ufficialmente!!!

Altro che “Casamonica”, già… quei soggetti criminali a noi siciliani ci fanno un baffo, in particolare grazie anche al sostegno ricevuto da parte di una giustizia che ha solo evidenziato in questi anni di ricevere “Tumbulate a levapilu” come mi suggerisce un amico catanese!!!

Già… perché le continue lungaggini giudiziarie non hanno permesso a quell’amministratore giudiziario, ripeto nominato dal Tribunale di Messina, di poter procedere alla verifica dell’anagrafica e quindi ad una regolare convocazione assembleare, onde poter garantire non solo il rispetto delle regole condominiali fino ad oggi gravemente violate, ma quelle ripercussioni personale compiute nei confronti di taluni condomini che per l’appunto, hanno provato in questi anni a ribellarsi, subendo continui atti prepotenti, vessatori ed umilianti sopraffazioni!!!

E’ evidente come si stia provando in tutti i modi d’impedire che la verità venga alla luce, già… è ormai palese a tutti di come si stia provando a sospendere le vicende giudiziarie in corso e nel far ciò si utilizzando espedienti e meccanismi illegali ed elusivi, al fine di non far compiere alla magistratura il proprio compito che ricordo, è proprio quello di far rispettare sempre e ovunque la legge e quei fondamentali principi di legalità!!!

Ormai è certo, ciò che non si vuole fare emergere è dove siano finiti i soldi della cassa del condominio riportati in questi anni nei vari bilanci mai approvati!!!

Aveva ragione il giudice Falcone: “segui i soldi per capire il sistema”!!! 

Sì… come ho scritto nel titolo di apertura sono amareggiato, perché parliamo di un sistema marcio e profondamente ingiusto, un sistema che impone tutte le sue astuzie e che fa in modo che nessuno possa contrastarlo, perché la maggior parte dei cittadini – a differenza di quel noto programma televisivorifiuta e non va avanti!!!

Ecco perché solo chi è forte dentro, chi non ha paura di niente e di nessuno, chi ha evidenziato nel corso della propria vita di non essere legato a quel sistema clientelare e corruttivo, già… perché soltanto chi non è mai appartenuto a logge o sistemi di potere può considerarsi libero da compromessi e quindi da pericoli ricattatori, permettendosi di camminare a testa alta e denunciare tutto il malaffare con cui si viene a contatto ed in particolar modo proprio quei soggetti “potenti”, che sanno di esser dentro al famoso “cerchio magico”, un sistema grazie al quale si può arrivare dove si vuole, perché le regole lo consentono!!!

Continua

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare legalità dove non c'era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l'illegalità!!! Parte seconda

Quindi riepilogando, grazie al mancato sostegno da parte dello Stato ecco che una nuova “illegittima” assemblea indetta dai sostenitori di quell’amministratore ormai rimosso, provoca per l’ennesima volta una nuova condizione di instabilità, in particolare tra i condomini che ormai non sanno più cosa fare e soprattutto a chi doversi rivolgere…

Nessuno difatti in quel villaggio possiede i 501/millesimi necessari per nominare un amministratore, anche se poi attraverso vari espedienti, qualcuno continua a provare più volte di rinominare l’ex Amministratore, determinando così come conseguenza, quella di costringere gli altri condomini (che viceversa hanno deciso di seguire la strada della legalità) a impugnare quelle assemblee che di fatto risulteranno, come tutte le precedenti, illegittimamente indette (vedasi sentenze pronunciate)!!!

Comprenderete da voi, come grazie ad un semplice, per non dire banale (o forse sarebbe più corretto dire “vergognoso”) espediente, ma ahimè… da quanto ho potuto costatare perfettamente efficace, quell’amministratore – ripeto… già rimosso dal Tribunale ed ora rinviato a giudizio) – continui ad imporre la propria volontà, intervenendo – secondo anche quanto riportato dalle indagini della Pg di Messina – sia nei c/c bancari che in quelli postali del condominio (sì… quest’ultimo aspetto merita un adeguato approfondimento che faro in seguito…).

Ed allora, dopo l’ennesima richiesta presso il Tribunale di Messina, si è riusciti finalmente a far rinominare nuovamente quell’amministratore Giudiziario, il quale però non riesce – come avevo riportato nel precedente post – neppure accompagnato dall’ufficiale giudiziario e dalle forze dell’ordine a ottenere la documentazione condominiale, indispensabile anche per poter indire una nuova assemblea condominiale, in quanto tra quei documenti vi è per l’appunto l’anagrafica!!! 

Nel frattempo, quell’ex amministratore, che evidenzia di conoscere in maniera perfetta le crepe giudiziarie – ora che è stato rinviato a giudizio – provvede a consegnare (o quantomeno ciò è quanto è stato dichiarato a quell’ufficiale giudiziario) tutti gli incartamenti di quel condominio alla propria figlia, la quale è stata, come ci si aspettava d’altronde, querelata da alcuni condomini (definiti dalla controparte) “resistenti”; quest’ultima, in collaborazione con uno pseudo Presidente dei condomini, indice una nuova riunione condominiale, circostanza questa che poteva essere compiuta dal solo amministratore giudiziario, in quanto amministratore di fatto, essendo stato nominato dal Tribunale e peraltro, soltanto quest’ultimo avrebbe – nel caso in cui avesse ricevuto l’anagrafica corretta di tutti i proprietari – indire, come riportavo sopra, una nuova elezione…

Ma da quanto emerso, si è preferito indire una illegittima riunione, attraverso una nomina palesemente nulla, poiché approvata da uno pseudo Comitato dei Condomini, del tutto sprovvisto di poteri deliberativi previsti dalla legge, in quanto l’approvazione dell’amministratore non rientra tra i poteri del Comitato, ma soprattutto, non tenendo conto che quella nomina per poter esser valida, necessitava di 501/millesimi…

Ed allora, ecco la conferma di come ancora una volta, quell’Amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, viene lasciato solo, senza poter riuscire a compiere il proprio dovere per il quale tra l’altro era stato demandato e cioè, portare finalmente legalità dove ahimè da anni non esiste, tra l’altro aggiungerei, anche grazie al consenso di molti soggetti, attualmente responsabili di taluni pubblici uffici, che in questi lunghi anni – da quanto si è verificato – poco o nulla hanno fatto sia in controlli che in sanzioni!!!

CONTINUA…

Una riunione condominiale finisce col fuoco!!! La prossima prevedo, se continua così nell'indifferenza generale, finirà nel sangue!!!

A Torino Pietra Alta la riunione di condominio finisce male: l’amministratore tenta di dare fuoco a un condomino!!!

Alcuni presenti ormai esasperati, durante una riunione di condominio hanno rischiato di diventare vittime “infuocate”… già, nel senso letterale della parola!!!

Mercoledì 9 agosto c.a., durante una convocazione assembleare, l’Amministratore ormai stanco di sentirsi accusare di avere eluso le casse del condominio (sull’accaduto tra l’altro sono in corso accertamenti d parte degli organi giudiziari, ma alcuni condomini sono certi che egli abbia fatto sparire parecchie somme, tanto da aver chiesto la sua revoca), beh… secondo quanto riportato, quell’amministratore di condominio ha rovesciato addosso ad un avvocato – invitato da alcuni condomini ad assisterli – una sostanza infiammabile, tentando di appiccare le fiamme con l’uso di un accendino che per fortuna non ha funzionato salvandolo così da un incendio certo…

A quel punto i presenti dopo aver separato i due soggetti hanno chiamato immediatamente i carabinieri, i quali hanno arrestato l’amministratore con l’accusa di tentato omicidio. 

I militari dell’Arma hanno quindi eseguito un sopralluogo nella sede legale dell’amministratore, trovando un liquido compatibile con quello versato addosso alla vittima che come riportato sopra, non ha evidenziato alcun danno, se non lo spavento…

Ripeto quanto già evidenziato in un mio precedente post, intitolato “Omicidi compiuti nelle riunioni condominiali??? Ho come la sensazione che alcune negligenze vadano ricercate nell’operato superficiale di una parte delle nostre Istituzioni!!!”. link: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/07/omicidi-compiuti-nelle-riunioni.html

E sì… perché fintanto che l’illegalità viene consentita da questa nostra fallace giustizia o dovrei dire da taluni suoi togati, gli stessi che per motivi irrazionali non garantiscono neppure l’operato di quegli stessi amministratori giudiziari da loro stessi nominati, come pensate che le cose possano cambiare…

Già… perché quest’ultimi sono chiamati a difendere le ragioni di quei poveri condomini sottomessi ad accertate imposizioni e soprattutto raggiri e truffe compiute da taluni amministratori (protetti da quel sistema…) e da quei suoi lacchè, ma non solo, questi amministratori la cui mala-gestio è stata accertata dalle forze dell’ordine, beh… dopo essere stati indagati e soprattutto rinviati a giudizio per una sfilza incredibile di reati gravi, continuano come nulla fosse, già… prendendo per il culo sia la giustizia (che evidenzia con le sue azioni tutte quelle proprie lacune, auspico che trattasi soltanto di questo e che non vi sia qualcosa altro, come solitamente scopriamo ogni giorno in questo nostro corrotto Paese…), ma soprattutto quel suo apparato, grazie all’utilizzo di meccanismi elusivi e ad una serie di espedienti che permettono a quell’ex amministratore di rimanere di fatto in “carica” attraverso suoi complici, tra referenti (e/o familiari), ma principalmente non permettendo a chi è stato nominato propriamente da quel Tribunale, di poter compiere quanto dovuto, non avendo consegnati i documenti contabili!!!

Già… tutti sanno, ma nessuno fa nulla: che schifo di giustizia, abbiamo, una completa vergogna sia per lo Stato ma ancor più per quei cittadini coraggiosi che cercano in maniera legale di far emergere quei principi di legalità!!! 

Ma la circostanza più assurda è dover stare ad ascoltare tutte quelle parole sterili pronunciate solitamente durante abituali commemorazioni, incontri con i giovani o convegno sulla legalità, già… frasi espresse dal nostro Presidente della Repubblica e da tutti quei referenti istituzioni: Denunciate, denunciate e ancora denunciate, che lo Stato è con voi!!! Sì perdonatemi ma mi viene da aggiungerei: “e con lo Spirito Santo”!!!    

Auspico solo che a breve qualcuno vorrà spiegare cosa sta accadendo all’interno di quel Tribunale peloritano, perché il sottoscritto da ben cinque anni, non riesce a capirlo: sì… ho come la sensazione che quando a breve si giungerà a quella tanto auspicata sentenza definitiva, forse… sarà troppo tardi, perché vedrete… nel frattempo, qualcuno ci avrà rimesso la pelle!!!

     

Quel povero traghettatore di Caronte, rimasto senza nave e passeggeri!!!

Ricordate il post di qualche mese fa intitolato “La Sicilia a vedersi dalla Calabria è bellissima, ma poi scopri come ad aspettarti c’è Caronte!!!” – link http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/02/la-sicilia-vedersi-dalla-calabria-e.html 

Terminavo quel post con queste parole: – una gestione che porta utili così interessanti e difatti, sembra che questa particolare condizione, apra ad altre ben più gravi circostanze… – ed  ora apprendo dell’esito negativo dell’istanza di riesame della misura di sequestro cui sono state recentemente sottoposte alcune delle navi di quella flotta. 

Ovviamente senza commentare il pronunciamento del Tribunale competente, che a detta della società  Caronte & Tourist Isole Minori, sarà appellato nelle sedi opportune, auspichiamo che le ragioni di quest’ultima verranno –  lo dico anche per il bene di noi isolani – riconosciute…

Per il momento comunque le navi restano ahimè sequestrate: Ne prendiamo semplicemente atto –continua la nota- fiduciosi nel poter dimostrare le condizioni di piena agibilità delle navi allo stato negate, nonostante le attestazioni di idoneità rilasciate da autorità pubbliche e soggetti certificatori. Il CdA di Caronte & Tourist Isole Minori ha dovuto prendere atto dell’esito del riesame e ha conseguentemente comunicato la risoluzione, per impossibilità sopravvenuta dei contratti in essere, con la Regione Siciliana relativi alle Isole Eolie, le Egadi e Ustica. Ciò in quanto il sequestro per l’asserita inidoneità delle navi al trasporto di Pmr (da noi fermamente contestata), ha determinato la contemporanea indisponibilità di ben tre navi che rende impossibile la prosecuzione del rapporto contrattuale, e (circostanza non meno rilevante) una – non più sostenibile – condizione d’incertezza giuridica. Di ciò abbiamo doverosamente dato formale comunicazione all’Ente regionale».

Certo, che si sia atteso il sopraggiungere del periodo estivo per effettuare il sequestro, ritengo sia un procedimento alquanto discutibile, mi riferisco in particolare al periodo strategico di alta stagione per quel settore, considerando l’alta affluenza turistica che ora viene fortemente penalizzata: forse questo provvedimento si sarebbe potuto compiere in un periodo diverso, ad esempio a inizi anno, tra Gennaio/Febbraio, oppure rimandarlo a fine estate, tra Ottobre e Novembre 

Non so… a volte accadono circostanze che lasciano noi – non addetti ai lavori – interdetti, già è come se la giustizia viaggiasse a velocità diverse da come si vorrebbe: a volte risulta essere lentissima in quei procedimenti che richiederebbero viceversa urgenza, proprio per evitare situazioni di malaffare e/o danno allo Stato, viceversa, quando si potrebbe posticipare certi provvedimenti, da cui nessuno può scappare, anche se parliamo di navi, beh… ecco che all’improvviso la giustizia diventa celerissima…

Mah… chi ci capisce qualcosa è bravo!!!

Bilanci gonfiati e occultamento dello stato di progressivo dissesto…

Ravenna: la guardia di finanza su delega della Procura ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo per oltre 7 milioni di euro nei confronti degli ex amministratori (presidente e vice-presidente del Consiglio di amministrazione) nonché soci di una società di rilievo nazionale…

L’azienda SPA, società concessionaria della gestione di numerosi punti di ristoro anche lungo arterie autostradali e all’interno di strutture sanitarie pubbliche e finita in concordato nel 2022.

Il sequestro eseguito ora, si inserisce in un’ampia indagine di polizia giudiziaria avviata dalla Gdf a seguito dell’ammissione della società al concordato preventivo in continuità e dei conseguenti esposti presentati dall’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Bologna…

Difatti, nel corso delle indagini, i finanzieri hanno esaminato le varie poste dei bilanci della società svolgendo quindi dei riscontri documentali ed assumendo informazioni da alcuni testimoni, tra cui diversi ex dipendenti e  fornitori della società. 

Sulla base di quegli approfondimenti è emerso che gli ex-amministratori avevano reiteratamente gonfiato, tra il 2015 e il 2020, i bilanci di esercizio, “indicando rimanenze di magazzino fino a 10 volte superiori a quelle realmente esistenti e modificando, con vere e proprie alterazioni materiali, i contratti con importanti fornitori al fine di contabilizzare crediti commerciali in realtà fittizi!!!

Le indagini ancora in corso, hanno permesso di individuare una sopravvalutazione dell’attivo patrimoniale e crediti inesistenti per milioni di euro e sulla base delle condotte illecite contestate, le Fiamme Gialle ravennati hanno proceduto anche a quantificare in oltre sette milioni di euro il profitto personale ottenuto dagli indagati sia, in qualità di soci di riferimento, in termini di risparmio per non aver dovuto ripianare le importanti perdite d’esercizio che senza i falsi si sarebbero concretizzate e sia, in qualità di amministratori, al fine di prolungare artificiosamente la vita dell’impresa e continuando nel contempo di usufruire d’importanti stipendi e benefit aziendali… 

L’autorità giudiziaria di Ravenna ha quindi emesso un provvedimento di sequestro preventivo in via d’urgenza, la cui esecuzione ha permesso il sequestro di quattro unità abitative, di cui due villini e due appartamenti, un deposito ed una quota parte di oltre 100 terreni agricoli. 

A cosa serve ricorrere in maniera urgente all'ex art. 700 cpc, quando poi all'interno dei Tribunali i magistrati competenti non emettono i procedimenti nei tempi previsti???

Sappiamo cosa prevede la normativa con il ricorso d’urgenza ex art. 700 cpc e cioè: “chi ha fondato motivo di temere che, durante il tempo occorrente per far riconoscere e far tutelare il suo diritto in via ordinaria, questo sia minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile, può chiedere con ricorso al giudice un provvedimento d’urgenza che appare secondo le circostanze il più idoneo ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito”.

Ma se quanto sopra si scontra poi con i tempi della giustizia, quando cioè per emettere un provvedimento (ovviamente nei tempi necessari alla sua disamina), il magistrato chiamato in causa (provvedimento “ricordo d’urgenza”) fa uso di un tempo indefinito, ditemi, a cosa serve richiedere quella procedura, se non solo per sentirsi prendere per il … ???

Ricordo che si procede per “urgenza” quando (la legge) richiede che vi sia la necessità di una tutela immediata del diritto, tutela che altrimenti verrebbe irrimediabilmente frustrata qualora si procedesse per le vie ordinarie e si attendessero i tempi di una sentenza ordinaria, in altre parole vi deve essere un pericolo imminente di un pregiudizio che minacci irreparabilmente il diritto!!!

Ma vi è anche una seconda condizione ed è la probabile esistenza del diritto che si vuole tutelare; in pratica, il diritto fatto valere deve essere verosimile già dalla lettura delle carte e senza procedere a un’istruttoria particolarmente approfondita. Insomma, già sulla base delle prove portate in giudizio e analizzate “con la fretta” di un giudizio urgente, il magistrato deve convincersi delle ragioni del ricorrente.

Ecco, questa seconda condizione, in gergo tecnico chiamata “fumus boni iuris”, ossia l’apparenza (simile al fumo) di un valido diritto, si potrebbe definire più facilmente “verosimiglianza del diritto”, ed è ciò che infatti i cittadini non riescono a capire, già… sui motivi di quei ritardi, sapendo il più delle volte che non si tratta di carte senza alcun fondamento, ma che esse completano le indagini effettuate dagli organi di polizia, dalle cui verifiche è stato permesso di anticipare e predispone l’instaurazione di un processo penale, nel quale la persona indagata è risultata rinviata a giudizio!!!

Quindi mi chiedo, se il rischio della parte interessata di ricorrere al procedimento d’urgenza per danno temuto o di nuova opera – in attesa che si attuino quelle misure cautelari tipiche previste in quei tipi di reati come ad esempio il sequestro dei beni – quando cioè la misura cautelare tipica non è adeguatamente idonea a garantire la soddisfazione delle posizioni soggettive lese nei tempi necessari per la definizione del giudizio, il magistrato non dovrebbe in maniera celere, ma che dico… di più, sollecita, lesta, rapida, spedita, procedere con quanto di sua competenza…

Ed invece restiamo qua, già… in attesa di non si sa che cosa e nel frattempo quei lestofanti – ricordo già rinviati a giudizio – sì… quegli individui che si prestano da sempre a ogni tipo di malaffare, gli stessi d’altronde che sfruttano tutte le crepe e gli escamotage giuridici per farsi beffa della nostra giustizia, beh… stranamente questi individui, continuano a compiere quelle loro azioni come nulla fosse, non solo nei confronti di quegli esigui cittadini onesti e coraggiosi, ma anche dinnanzi a funzionari istituzionali, accompagnati dalle forze dell’ordine!!!

Certa che se questa è la nostra giustizia a cui i cittadini si affidano…  

Cittadini al di sopra di ogni sospetto: domiciliari per un magistrato, tre commercialisti e un avvocato!!!

Come ripeto spesso non è una toga, una divisa, un camice o un abito talare a fare la differenza tra persone rette ed impostori!!!

Certo, molti di quei soggetti sono da ammirare, ma purtroppo – come spesso ormai avviene ultimamente – sotto quegli abiti vi sono individui che rappresentano quanto di più indegno e meno rispettoso si possa trovare in circolazione.

Ho letto in queste ore di cinque persone agli arresti domiciliari e di dieci indagati…

Tra essi un magistrato fino a poco tempo fa in servizio presso un noto Tribunale ed ora agli arresti per presunti abusi che riguarderebbero l’interferenza in alcuni procedimenti, in cambio di favori. 

La GDf su disposizione della magistratura ha posto ai domiciliari anche un avvocato e tre commercialisti…

Uno dei sospettati era già stato indagato in un’altra inchiesta per corruzione e turbativa d’asta per un giro di nomine e incarichi pilotati presso quel Tribunale fallimentare…

 Le accuse ora contestate a vario titolo – nel provvedimento cautelare emesso dal gip del Tribunale – sono di concussione, corruzione in atti giudiziari, turbata libertà degli incanti ed estorsione, nomine pilotate in cambio di favori e regali tra cui gioielli, brillanti ed oro….

L’inchiesta ha riguardato anche la nomina di taluni avvocati nell’ambito di procedure di controllo giudiziario di alcune aziende: la storia si ripete per l’ennesima volta: minch… ma quanto ci vuole a comprendere che quello è un sistema marcio per come è ancora oggi impostato, anche i più deficienti dovrebbero ormai averlo compreso eppure tutto resta inalterato!!!  

Difatti, tra le accuse, c’è quella di tentata concussione: il giudice assegnatario della procedura di controllo giudiziario di un’impresa avrebbe costretto gli amministratori incaricati, a nominare un avvocato come coadiuvatore della procedura stessa che è poi essere risultato il compagno dello stesso giudice!!!

Va beh… 

Un muro di gomma: logge e massoneria!!!

Nel processo per rivelazione d’atti d’ufficio a carico di Davigo, l’aggiunta milanese Laura Pedio ha dato la sua versione dei fatti sul caso dei verbali consegnati da Storari al Csm: «Mandare quei verbali al Consiglio superiore che, nell’ipotesi di Amara, era l’organo che la Loggia segreta voleva condizionare, avrebbe significato distruggere l’indagine»

Prosegue a Brescia il processo contro l’ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, imputato di rivelazione di segreto d’ufficio in merito ai verbali di Piero Amara sull’esistenza della presunta Loggia Ungheria.

Il processo, per cui Davigo ha scelto il rito ordinario con l’esatta intenzione di rendere pubblico il dibattimento, sta facendo emergere il quadro delle posizioni interne alla magistratura in una vicenda ramificata e complessa.

Da una parte Davigo e il pm milanese Paolo Storari, che gli ha consegnato i verbali per sollecitare un’accelerazione dell’inchiesta; dall’altra la procura di Milano con gli aggiunti Fabio de Pasquale e Laura Pedio che invece ritenevano di procedere in altro modo.

Fino ad oggi è emersa soprattutto la posizione di Storari e quella dei consiglieri del Csm, che hanno raccontato la loro versione dei fatti e il passaggio di mano dei verbali. Ora però, durante il processo, ha preso la parola come testimone l’aggiunta Laura Pedio, raccontando come la vicenda è stata vissuta dall’interno della procura meneghina.

Pedio ha parlato per circa un’ora e mezza nell’aula di Assise del tribunale di Brescia, presieduta dal giudice Roberto Spanò e ha raccontato il clima di quei mesi a cavallo tra il 2019 e il 2020.

Pedio ha spiegato perché nell’ufficio non era emersa alcuna intenzione di trasmettere i verbali al Csm, cosa che Storari invece ha fatto di sua iniziativa perché, secondo lui, l’inchiesta era ferma e si ritardavano le iscrizioni nel registro degli indagati.

«Perché mai avremmo dovuto trasmettere i verbali al Csm? Non c’era alcun motivo. Mandare quei verbali al Consiglio superiore che, nell’ipotesi di Amara, era l’organo che la Loggia segreta voleva condizionare, avrebbe significato distruggere l’indagine», è stata la versione di Pedio. 

Amara, infatti, aveva indicato alcuni componenti del Csm come possibili membri della loggia, oltre che numerosi magistrati. «Nessun collega era stato iscritto – ha spiegato Pedio con riferimento alla prassi che vuole il Csm a conoscenza dei giudici finiti sotto indagine – e nessuno è stato mai iscritto neppure dalla Procura di Perugia», infatti «c’erano 47 magistrati indicati come appartenenti alla Loggia eppure Perugia non ha iscritto nessuno, esattamente come non ha mai trasmesso durante la fase di indagine i verbali al Csm». E «anche quando quel Consiglio li ha chiesti, il procuratore Cantone ha opposto il segreto istruttorio».

L’ipotesi di Storari era che si ritardasse la partenza dell’indagine sui verbali per tutelare Amara, che era teste chiave nel processo Eni-Nigeria e una sua eventuale iscrizione nel registro degli indagati per calunnia ne avrebbe minato la credibilità.

Pedio, però, ha negato qualsiasi timore: «Erano dichiarazioni delicate in cui si faceva riferimento a più di cento persone delle più alte cariche dello Stato, civili e militari. Non ho una storia di timore nell’affrontare le indagini, quello che più mi preoccupava era che si trattava di dichiarazioni un po’ vaghe e quindi di capire se avessero contenuti per procedere alle iscrizioni. La natura delle dichiarazioni induceva a una prudenza tecnica».

Quanto al momento in cui il giornalista del Fatto Quotidiano Antonio Massari arriva in procura a consegnare la copia senza timbri dei verbali di Amara, che aveva ricevuto in plico anonimo, Pedio ha raccontato di essersi «molto spaventata e ho pensato che ci fosse stato un accesso abusivo al sistema informatico, l’ho chiesto a Storari, eravamo assieme, lui pensava che non ci fosse stato ma che fossero i verbali in pdf che erano stati modificati. Mi disse di non preoccuparmi, era convinto che quella circolazione fosse imputabile ad Amara o ad Armanna che in qualche modo se ne fossero appropriati».

Invece, come si scoprirà in seguito, i verbali erano gli stessi che Storari stesso aveva consegnato a Davigo e che poi vennero inviati anonimamente a due quotidiani e al togato del Csm, Nino Di Matteo. «Non ho mai sospettato di Storari all’epoca – ha detto Pedio – Abbiamo cominciato a chiederci chi li aveva, se nella stampante magari era rimasto qualcosa in memoria e se c’era stato un accesso abusivo».

Pedio ha anche risposto in proposito del “muro di gomma” che Storari aveva detto di aver trovato dentro la procura di Milano, quando aveva sollecitato di agire rispetto alle notizie contenute nei verbali di Amara. «Tutto il disappunto, il contrasto insanabile, il “muro di gomma” che Storari ha riferito sono venuti fuori dopo il 9 aprile 2021, quando è emerso che era stato lui ad aver consegnato i verbali e ha raccontato queste storie», con «spiegazioni date dopo che è partita l’indagine sulla consegna dei verbali».

Nella ricostruzione temporale, Pedio ha detto che la mail che Storari le ha mandato in cui predisponeva le iscrizioni sul registro degli indagati è «successiva alla consegna dei verbali a Davigo. E’ il primo, se vogliamo, riscontro documentabile che poteva esserci un contrasto». Tradotto: Storari si sarebbe mosso per manifestare l’intenzione di accelerare le indagini solo dopo aver dato i verbali a Davigo e non prima. «E’ possibile che, avendo consegnato i verbali, si sia sentito di dover fare pressioni maggiormente sulle iscrizioni nel registro degli indagati».

Corruzione in Tribunale: già… erano posti lì per spartirsi il denaro pubblico!!!

Avevo anticipato questo post ieri sera…

Sì… non mi ha minimamente sorpreso ascoltare la notizia dal Tg1, perché solo chi crede che coloro che indossano una toga, siano immuni dal compiere comportamenti dissoluti, venali e senza alcun freno morale, mi dispiace per loro, ma dimostrano di essere degli illusi, per non dire fessi!!! 

Ecco quindi scoprire per l’ennesima volta come anche nei tribunali vi siano dei soggetti pubblici, che possiamo tranquillamente paragonare a quegli associati malavitosi, gli stessi che svolgono quotidianamente comportamenti a delinquere!!!

E difatti, nel tribunale di Latina ecco che un un gruppo ben strutturato, ha sfruttato per anni la possibilità di conferire nomine a colleghi e incarichi ai propri amici compiacenti, il tutto per percepire e spartirsi compensi da una cassa messa loro a disposizione da un sistema giudiziario fallace!!!

Lo sanno tutti, il sottoscritto lo ha denunciato nel lontano 2010 eppure nulla è cambiato, il sistema è sempre quello, gli amici degli amici si appropriano di quelle nomine, i figli e/o i familiari di molti magistrati fanno in modo dal ricevere incarichi importanti e soprattutto ben remunerati, per non far nulla, eppure quel sistema fraudolento, prosegue senza che nessuno ci metta mai una pezza!!!

Che schifo, già… se si pensa che la giustizia viene rappresentata da questi soggetti viene – come ho scritto alcuni giorni fa parlando di beni confiscati – il voltastomaco!!! 

Le accuse ci sono tutte e vanno a vario titolo da corruzione per atti contrario ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari, induzione indebita a dare o promettere utilità, eppure, vedrete, come solitamente avviene in questi casi, a nessuno di loro verrà inflitta una condanna da condurli direttamente in un qualche penitenziario…

No… state tranquilli, alla fine il sistema si auto-protegge da se, d’altronde chi dovrebbe mai giudicare quei loro colleghi, già… quanti tra essi possono permettersi di scagliare la prima pietra, d’altronde, molti di essi sono ricattabili e alla fine dovranno piegarsi alle ragioni della casta e supportare  quel sistema corruttivo…

Ha scritto il giudice della Procura di Perugia che l’accordo oggetto dell’indagine era di riversare una parte dei soldi ricevuti, attraverso quelle nomine favorite ed avallate, in completa violazione di legge e soprattutto in esecuzione di un disegno criminoso ben delineato e che ha evidenziato l’esistenza di uno schema collaudato che andava avanti da anni e che, verosimilmente, si è realizzato, come dovrà essere verificato, anche in altre occasioni…

Nell’ordinanza si legge – è quella di una donna che ha bisogno di soldi, ma non perché il suo stipendio sia oggettivamente basso, percependo oltre 3mila euro mensili, ma perché si ostina a voler vivere al di sopra delle proprie possibilità economiche, abitando in affitto a Roma, ma lavorando a Latina, con tutto ciò che ne consegue in termini di spese ordinarie; ma soprattutto la stessa è sembrata non voler rinunciare all’acquisto di oggetti di lusso, come gioielli o orologi”…

Incredibile, sono le stesse parole che ho usato proprio usato in un mio post intitolato Amministratore giudiziario condannato per aver rubato denaro ad una ditta “sequestrata”!!! – link: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/03/amministratore-giudiziario-condannato.html

Secondo il magistrato “ha quindi pensato di sfruttare il proprio ruolo per lucrare sulle nomine del compagno e di amici, dai quali farsi poi remunerare quale atto dovuto; è evidente che quel pubblico ufficiale faceva insomma un uso distorto della propria funzione di magistrato per perseguire tale obbiettivo: sequestri originari, emessi ragionevolmente in maniera legittima e sulla base dei presupposti di legge, o almeno non vi sono allo stato delle indagini elementi per affermare il contrario, hanno costituito l’occasione per porre in essere le successive condotte delittuose, a cominciare dalle nomine di favore.

Ma non solo, coadiuva le attività di gestione della procedura, ne indirizza l’attività giudiziaria ed era determinante nel conferimento di incarichi, rivolgendosi ad amici di vecchia data sollecitando le liquidazioni in favore dei professionisti “raccomandati” e ricavandone cospicue utilità: da un lato infatti riceve a sua volta, dai soggetti dei quali ha mediato la nomina, incarichi all’interno delle procedure, dall’altro è verosimile riceva denaro non dovuto da questi ultimi, sia formalmente per fatture emesse a titolo di ‘consulenza’”.

Dall’ordinanza tra l’altro è emersa anche la consapevolezza del giudice di essere venuta a conoscenza dell’indagine in corso, tanto d’avere provveduto a distruggere il proprio cellulare – poi qualcuno vorrebbe farmi credere che non vi siano talpe a protezione del sistema –   comportamenti che hanno condotto necessario l’arresto visto che gli indagati avevano già iniziato ad inquinare il quadro indiziario!!!

Che cazz… di paese è il nostro: si arresta per 5 euro e 20 centesimi, mentre chi si approfitta di centinaia di migliaia di euro, viene protetto!!!

Sig. Costanzo buonasera, 

desidero inviarLe questa nota personale, avendo letto un post che ha dell’incredibile riportato su “Il Fatto Quotidiano” al link https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/02/10/tentato-furto-da-5-euro-arrestato-per-scontare-due-mesi-di-carcere-17-anni-dopo-i-fatti/7060669/

Nell’articolo si legge che uno sfortunato, per aver tentato un furto del valore di 5 euro e 20 centesimi (un po’ di cibo in un momento sicuramente di difficoltà economica) è stato, dopo quasi 17 anni, arrestato per scontare due mesi di carcere!!!

Pensavo, il solo costo per aver inviato quel personale di polizia a procedere con l’arresto, sarà costato a noi contribuenti qualche migliaia di euro, ma si sa, questa è l’Italia!!!

Va detto comunque che la direzione di quel supermercato – se pur non fosse la prima volta che lo fermavano con merce non pagata – ha avuto la saggezza di non denunciare il poveretto, d’altro canto il maltolto era stato restituito e quindi non vi era in quel gesto danno.  

Eppure la nostra giustizia è stata così solerte da mandare qualcuno a prenderlo – tra l’altro vorrei precisare come quell’individuo fosse presente in una struttura di accoglienza dei servizi sociali – per fargli scontare la pena!  

Ed allora le chiedo, com’è possibile che in questo paese a pagare sono sempre i più deboli, mentre i forti vengono protetti da quelle stesse  istituzioni che dovrebbe viceversa contrastarli???

Le faccio un esempio banale: c’è chi si approfitta di centinaia di migliaia di euro e “stranamente” (è un eufemismo, siamo ben a conoscenza di chi c’è dietro quel sistema posto a protezione, che a breve vedrà, posso anticiparlo, sta per saltare) rimane impunito…  

La circostanza assurda è che su questa vicenda sono stati condotti molti accertamenti dalle forze dell’ordine, i quali, hanno evidenziato tutta una serie di reati, eppure da quel palazzo in cui dovrebbe abitare quella cosiddetta “giustizia“, come d’incanto, accade proprio il contrario, e il lavoro professionale e correttamente eseguito dagli inquirenti va buttato nel c…. 

Ed allora, riprendendo una nota di un suo post mi chiedo: perché quei referenti Istituzionali, nel decidere di stralciare gli atti di cui sono venuti formalmente a conoscenza, non provvedono a denunciare quanti – all’interno di quelle forze di polizia – hanno realizzato la documentazione o nel voler essere ancor più precisa, le prove che attestavano quelle irregolarità??? Mi chiedo, perché non si è tenuto minimamente conto di quanto riportato nel Articolo 2700 del C.C.??? 

Se si è deciso (per ragioni che non sto qui a valutare) di stralciare quel provvedimenti, significa o dovrei dire, vi è certezza dell’inadeguato lavoro condotto da quelle forze dell’ordine, chiamate direttamente in causa, viceversa, dobbiamo credere che le situazioni al limite della irregolarità non siano riconducibili a quest’ultimi, bensì fanno riferimento ad altri soggetti che potremmo definire “giudiziari” che, come riportavo sopra, non hanno minimamente tenuto conto, di quanto riportato nel Articolo 2700 del Codice Civile (R.D. 16 marzo 1942, n. 262 – Aggiornato al 29/04/2022)!!!

L’articolo è importante perché riporta testualmente: “L’atto pubblico fa piena prova, fino a querela di falso [221 c.p.c.], della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato, nonché delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti”!!! E quindi, nel momento in cui è stato deciso quel procedimento di stralcio, perché non si è provveduto a denunciare quei pubblici ufficiali che hanno condotto le verifiche di falso??? 

Ecco perché se da un lato perdiamo tempo per 5 euro e 20 centesimi, di contro, c’è chi ogni giorno si approfitta in questo Paese di centinaia e/o milioni di euro, ma può stare tranquillo, proprio come quel boss che hanno da poco arrestato, tanto a questi individui non li cerca nessuno o quantomeno il rischio che qualcuno (di suo già “ricattabile”) possa prima o poi esporsi, credetemi è decisamente nullo!!!

Ringrazio per la cortese attenzione che vorrà accordarmi nel suo blog, porgo cordiali saluti. 

Lettera firmata (cui sono stati allegati i documenti della indicibile vicissitudine).

Cosa sta accadendo alle cause civili nel Tribunale di Messina???

Già… sembra che la giustizia civile a Messina non riesca a smaltire in tempi celeri i procedimenti in corso… 

L’allarme è stato riportato nella relazione introduttiva del presidente di corte d’Appello facente funzioni, Sebastiano Neri, che ha fatto emergere tutti i problemi di quel foro, riportando nella propria relazione come il settore penale, soffra meno rispetto a quello civile che viceversa, ha diminuito i propri procedimenti soltanto dello 0,7%… un’inezia rispetto al trend pre-pandemia….

Sui motivi della lentezza della giustizia civile si potrebbe discutere per anni: troppa burocrazia, pochi processi on-line e ancor meno magistrati, rappresentano le cause che vengono citate più spesso. Ecco perché la riforma della giustizia rappresenta una delle priorità del prossimo governo.

Un problema quello che riguarda i tempi della giustizia civile, quella cioè che interessa le imprese e le famiglie; stando alle indiscrezioni quello dei tempi della giustizia civile è una delle priorità del presidente del consiglio Meloni e del ministero della giustizia diretto da Carlo Nordio, che ha già espresso parere sugli enormi problemi dovuti alle differenze territoriali nella capacità di smaltire i procedimenti da parte dei tribunali. 

Nel settore lavoro le cause sono diminuite del 15,1% in un anno, mentre i contenziosi soltanto dello 0.7%. 
Ma l’allarme è per la legge Pinto, ovvero la procedura che consente l’equa riparazione per le lungaggini giudiziarie. A Messina sono aumentate nel 40% – un dato spiega Neri che: “resta tra i più alti in Italia e  fa schizzare in basso l’indice di smaltimento degli arretrati negli uffici”.

Tra l’altro, il 6% delle cause di lavoro – si evidenzia nel dossier – possono durare anche più di 10 anni e il 41,9% dei procedimenti complessivi dura più di 30 anni!!! 

Ecco perché poi diventano numerosissime le domande che fanno riferimento alla Lg. del 24 marzo 2001, n. 89, (c.d. legge Pinto) che prevedono in queste circostanze, il risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, derivanti dall’irragionevole durata del processo, ma non solo, questi ulteriori procedimenti, richiedono a loro volta risorse, quali magistrati e personale amministrativo, che di fatto vengono sottratti alla definizione delle altre cause. 

Insomma, da quanto sopra esposto si comprende come ci si trova nella situazione del “cane che si morde la coda” e purtroppo non si vede nell’immediato alcuna soluzione.

Ed ancora, ai tanti procedimenti di cui sopra ancora da completarsi, vi sono quelli di convalida degli sfratti, un numero enorme che è schizzato in alto nel 2022 a causa della pandemia e che ha nei fatti  aggravato le condizioni economiche di parecchie famiglie… 

D’altronde è ormai condizione consolidata che l’efficienza del sistema giudiziario è fondamentale per
il buon funzionamento del sistema economico nazionale, difatti recenti studi realizzati nell’ambito dell’economia del
diritto, hanno messo in evidenza come, elevati costi della giustizia e
tempi lunghi di risoluzione delle controversie civili, generino ogni anno
alte perdite per l’economia e riducano le condizioni di sopravvivenza
delle imprese di minori dimensioni, alterando in parte le condizioni di
concorrenza dei mercati. 

Ecco perché i ritardi nella conclusione dei processi civili, penalizzano tutte le realtà produttive, sottraendo risorse e minando la
competitività del sistema economico…

Ex Procuratore a giudizio…

Un ex procuratore di Trani e Taranto, Carlo ed un ex giudice tranese, sono stati rinviati a giudizio dal gup del Tribunale di Potenza per concorso in corruzione. 

I due compariranno dinanzi al Tribunale di Potenza il prossimo marzo.

Secondo l’accusa, l’ex magistrato si sarebbe attivato affinché il Csm nominasse l’ex procuratore di Trani, in cambio, il capo della Procura tranese avrebbe svenduto le sue funzioni di procuratore per assecondare le illecite richieste del magistrato nella gestione di alcune indagini. 

A carico del magistrato vi era anche l’accusa di concussione ai danni di taluni soggetti che il gup ha qualificato come “Induzione indebita a dare o promettere utilità” ed ha dichiarato il reato prescritto. 

Ci tengo a precisare quanto segue: sulla base del principio di presunzione di innocenza, l’eventuale colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine, è definitivamente accertata, solo ove interverrà sentenza irrevocabile di condanna.