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Il mio incontro con i ‘paladini della legalità’: perché scappano davanti alla mie proposte concrete? Il motivo (celato) è che minaccia il loro sistema di potere!


E allora mi ritrovo a pensare a questi ultimi anni, a tutti quegli incontri con i cosiddetti “paladini della legalità”: candidati alla Regione, ex Presidenti, Sindaci, dirigenti pubblici e persino quei professionisti a cui i Tribunali hanno affidato incarichi di fiducia. 

Li avvicinavo dopo i loro comizi, durante convegni i cui resoconti avrete letto sicuramente nei giornali e/o sui social, e all’inizio mi illudevo, sì… ascoltavo le loro parole roboanti contro le ingiustizie, la loro curiosità quasi affamata per le inchieste in corso, e credevo di aver trovato degli alleati.

Insieme ad essi analizzavo l’ombra lunga che avvolge la mia Sicilia, un’oscurità che si insinua tra i corridoi dei palazzi, tra i documenti fatti sparire, ma pensavo fosse colpa della solita torpida burocrazia, la carta che ammuffisce, un problema di inefficienza e non di male organizzato.

Poi, con il passare del tempo, qualcosa si rompeva. Gli stessi soggetti, così cortesi e disponibili sin dal primo incontro, alzavano un muro di gomma alle mie proposte più concrete. Li rivedevo e sentivo un’ostilità improvvisa, un fastidio persino per la mia presenza; restavo lì, muto, a chiedermi dove avessi sbagliato, cosa avessi detto di errato, ma non mi veniva in mente nulla.

Erano loro che cambiavano registro, che si ritraevano, che fingevano di non riconoscermi e io, ingenuamente, continuavo a credere che fosse un malinteso, un incidente di percorso, non il sintomo inequivocabile di un sistema che si stava proteggendo.

Gli anni passano, e la verità affiora con la pazienza cinica di chi sa aspettare. Quegli stessi soggetti, spariti per un po’ – magari per una qualche indagine che li ha lambiti – magicamente ritornano. E non ritornano da soli, già… scopro che tutti quei nomi, insieme a molti degli indagati di cui erano a conoscenza per i loro incarichi, non erano affatto sconnessi, ma anzi, perfettamente intrecciati in una tela che unisce politica, affari e persino le loro stesse famiglie.

Come si dice a Catania: “nenti fari, ca tuttu si sapi”. Ed è così che vengo a scoprire come i familiari di alcuni di loro abbiano svolto, e ancora svolgano, incarichi lucrosi per gli amici degli altri. Professionisti che sulla carta dovrebbero colpire gli illeciti, siedono invece allo stesso tavolo con gli indagati, e tutti insieme banchettano in un silenzio complice che sa di tradimento.

Che schifo, mi viene il disgusto solo a ripensarci, ed hanno avuto il coraggio di parlare con il sottoscritto di legalità. Se solo questa parola potesse trasformarsi in una pandemia, contagiare tutti quelli che la pronunciano a denti stretti senza mai metterla in pratica, allora forse qualcosa cambierebbe.

Purtroppo il mio auspicio non si è realizzato. Quel sistema, per quanto infetto, non miete vittime tra i suoi custodi, anzi, prosegue impeccabile, ben oliato, come un orologio che segna sempre l’ora del favore, della raccomandazione, della mazzetta che passa di mano in mano fino ai piani più alti. E nessuno ferma nulla, né la magistratura né le forze dell’ordine, perché l’infezione è ormai sistemica, capillare, persino rispettabile nelle sue forme più subdole.

Mi rifugio allora nelle parole antiche, in quella giustizia divina che non ammette ambiguità. “Chi pecca morirà”, dice il profeta Ezechiele. E se il giusto si volta e commette il male, è per quel male che morirà. Non è una minaccia, è una legge di armonia, un richiamo alla coerenza che l’uomo moderno ha dimenticato. L’Epistola ai Romani lo ricorda: non dobbiamo prestare le nostre membra, le nostre mani, i nostri occhi, come strumenti d’iniquità.Tutto deve essere in armonia con la giustizia.

E così, quando vedo quelle persone che parlano di legalità mentre le loro azioni servono solo a perpetuare il male, penso che forse, solo un Giudizio così radicale e senza appello potrebbe purificare questa terra martoriata.

Ed allora, forse, è tempo che io riprenda a pregare…

Adolescenti uccisi e nessuno interviene!!!

Oggi giorno leggiamo di ragazzi e ragazze adolescenti uccisi da coetanei…

Giovani cadaveri trovati massacrati a coltellate da amici, conoscenti, ma anche familiari…

Si sommano altresì i casi in cui non esiste alcun movente, già… neppure l’ipotesi di una rapina, ma si muore perché qualcuno non ha un cazz… da fare e in quella stato mentale, certamente alterato, non riesce a distinguere il bene dal male!!!

Ormai chiunque tra i ragazzi (ma non solo essi…), può diventare vittima di una violenza che può trasformarsi in tragedia!!! 

Il più delle volte si scopre come a commettere quelle aggressioni sia qualcuno all’interno del proprio ambito familiare, già… parenti e persone vicine alla vittima che tra l’altro, nel corso delle indagini e soprattutto dinnanzi alle interviste compiute da abituali giornalisti televisivi di cronaca nera, evidenziano comportamenti estrefatti nel non saper dare alcuna giustificazione a ciò che abbia potuto determinare quel delitto (di cui proprio loro ne sono gli artefici…).

Ecco quindi esprimersi tutta una serie di ipotesi formulate da psicologi, conduttori televisivi, opinionisti, cronisti, etc., che provano a indagare sulle cause che hanno potuto determinare quel delitto, il movente o cosa l’abbia provocato…

Una serie di congetture che iniziano dalla inadeguata normativa vigente, la stessa che alimenta questa diffusa violenza, per proseguire con la mancata sicurezza del territoro, passando dalla scuola, sì…  perché non riesce a intervenire in maniera corretta in quella nella fase adolescenziale, sì… così fortemente a rischio, in quanto si sa, quell’età rappresenta un momento particolare in cui ciascun giovane inizia a costruire la propria identità, riorganizzando totalmente il concetto di sé.

Parliamo di ragazzi che a causa di pressioni esterne manifestano disagi, in particolare provocando i loro coetanei, anche di sesso opposto, sì… un confronto che non semrpe risulta sereno.

In particolare, ogni qual volta che questi ragazzi sentono di esser inadeguati nel riuscire a sostenere i propri obiettivi di crescita, possono – quando quest’ultimi non vengono raggiunti – dare sfogo a manifestazioni di esclusione e/o d’isolamento, oppure permettono a gruppi esterni, solitamente violenti, di assoggettarli affinchè possano manifestare con essi il proprio disagio, una rabbia che si palesa quindi con atteggiameni di bullismo, minacce, insulti, aggressioni, attacchi omofobi e sessismo, fatti talmente gravi che determinano a molti loro coetanei, crisi depressive, ansia, disturbi alimentari (bulimia e/o anoressia), ma anche dipendenza da stupefacenti, internet, con la conseguenza quindi che molti di loro, non solo si allontanano dalla realtà, ma anche di dar seguito a comportamenti deliberati quali il suicidio…

Ma credo che prima di tutti, ad avere le maggiori colpe siano – su quanto sta accadendo – proprio i genitori, sempre disponibili ad assecondare ogni richiesta dei figli, anche quelle più errate, sì… pur di compiacerli o chissà forse dovrei dire, per non dover subire indirettamente quei loro disagi e difatti, invece che tentare di aiutarli e quindi di affrontarli insieme, ci si gira dall’altro lato e si fa finta di non vedere…

Difatti, sono molti i gentitori che vivono il rapporto con i loro figli quasi fosse un fastidio, sì… come se quel disagio adolescenziale possa in un qualche modo interferire nella loro vita, in particolare quando quest’ultimi si sono resi “indipendenti” o quantomeno slegati da quel concetto di coabitazione in famiglia, in quanto da tempo hanno proceduto ad una netta separazione che li ha di fatto, allontanati da quel focolare domestico…

D’altro canto bisogna comprendere che se uno (o entrambi i genitori) iniziano una nuova esperienza con un nuovo partner, si provoca indirettamente nei figli (anche se in modo naturale) un disagio che devono non solo subire, ma certamente superare (non parlo in questa sede del profilo finanziario…), già… a causa di quell’improvvisa modalità chiamata “famiglia allargata“, che il più delle volte determina (anche nel caso in cui il rispetto tra ciascun familiari non sia messo in discussione o quantomeno si dimostra rispettoso) un’atteggiamento ambivalente, sì… se non d’indifferenza, quantomeno discutibile.

Peraltro quanto sopra determina in ciascuno di quei soggetti un diverso concetto di libertà e di responsabilità, certamente difforme da quello espresso nella consuetudine dai loro coetanei, in particolare questi giovani provano a sperimentare autonomamente su di essi nuove responsabilità, emozioni che s’alternano anche attraverso l’ausilio di nuovi rapporti interpersonali, i quali però possono provocano (in molti casi…) veri e prori sensi di colpa, vergogna, rimorsi, ingratitudine, ma anche ahimè… rabbia, noia e disprezzo.della vita, non solo per se stessi, ma anche per quella degli altri… 

E’ tempo quindi di riprendere il dialogo con i figli, altrimenti si è responsabili anche di tutti quei loro possibili fallimenti!!!

A Catania in piazza Europa la fanno da padrone… i cani randagi!!!

Pochi giorni fa, ho chiamato al telefono mio zio (Tuccio) per sentire se si fosse ripreso dal piccolo intervento che aveva subito alcuni giorni fa…

Mi ha risposto… “sono uscito ieri dall’Ospedale…”!!!
Sorpreso ho chiesto… “ma non eri andato a ricoveranti presso la clinica… ” e lui: “si per l’operazione… ma ieri ho avuto una disavventura…
Il racconto vi sembrerà incredibile… ma rappresenta quanto è realmente accaduto… 

Erano le 12.00 di Venerdì 20 c.m. e mentre si trovava ad attraversare Piazza Europa è stato circondato e assalito da un branco di cani randagi… 

Già… avete capito bene, per fortuna che almeno con se (a causa dell’intervento subito) portava un bastone di sostegno… con il quale ovviamente si è potuto difendere, ma subendo ugualmente un feroce attacco da parte di quelle bestie… e ritrovandosi “alla fine di quel combattimento” con i pantaloni totalmente strappati e con i morsi alle gambe!!!
A seguito di quanto sopra, si è recato in maniera celere nella vicina “Guardia Medica” di Corso Italia… ma questa opera dal Lunedì al Venerdì fino alle 12.30 e siccome erano già le 13.30… era chiusa!!!
A questo punto, alcuni passanti vedendolo “sotto shock” hanno provveduto a chiamare il 118…
Da lì è stato prelevato e portato nell’Ospedale più vicino… il “Cannizzaro”… solita attesa, urgenze a seconda dei “codici” colorati e finalmente… giunge il suo turno…
Una semplice medicazione con un po di acqua ossigenata… cerotti e via dimesso!!!
A questo punto a mio zio ha chiesto se non fosse corretto fare anche una antitetanica… la risposta del personale ospedaliero è stata: “noi… non non ne facciamo, non ci possiamo assumere alcuna responsabilità“…
Mio zio quindi: “ed allora cosa devo fare???“… il personale sanitario: “vada in farmacia ad acquistarla insieme agli antibiotici e poi provveda da se“…
Ed ancora: “Scusate… ma non dovreste farmi il vaccino antirabbico???” 
“No… è Lei che deve contattare o recarsi presso il centro vaccinazione antirabbica di Catania”… noi le rilasciamo soltanto un certificato per il protocollo… poi per il resto deve pensarci da se… riportando inoltre, che il Ministero della salute, ha comunicato che il virus della “rabbia silvestre” è da considerarsi nel nostro paese debellato e non è quindi più obbligatoria la vaccinazione antirabbica…
Veramente strano come ci si dimentica che l’infezione della “rabbia” (causata da un virus trasmesso dall’animale all’uomo attraverso il contagio che può essere rappresentato anche da un morso) produce sintomi a carico del sistema nervoso come ansietà, difficoltà a deglutire e/o convulsioni e che la malattia che ne deriva è quasi sempre mortale!!!
Ma stranamente di vaccino (anzi i vaccini… sono più di uno e debbono essere somministrati con più iniezioni a distanza di pochi giorni) in Ospedale… non se ne fanno…
L’indomani comunque si passa alla ricerca di questo centro antirabbico… non vi è notizia di dove si trova, ne su internet e neppure richiedendo nuovamente in ospedale…
Dopo lunghe ricerche, finalmente lunedì mattina si scopre che il centro di vaccinazione era proprio quella guardia medica a cui si era presentato… ma ora, avendo superato le 24 ore dall’eventuale contagio… non si può fare più niente…
Anzi aggiungevano (mentre si trovava lì), che nella stessa giornata di Venerdì (alle ore 12.00) un ragazzo si era presentato in quanto era stato anch’esso morso…      
Debbo quindi pensare che alla denuncia del ragazzo… non si sia dato minimamente seguito (sarebbero dovuti intervenire i carabinieri in collaborazione con la polizia veterinaria…ma niente di niente…) e difatti quei cani, presenti ancora lì nel pomeriggio, hanno potuto tranquillamente colpire un’altra vittima… già mio zio…
Se mi chiedete se sono stati nei giorni seguenti catturati non lo so.. io casualmente ieri attraversando (per fortuna con l’auto…) la piazza e proseguendo su viale Alcide de Gasperi per dirigermi in Piazza Santa Maria della Guardia, 4 cani che passeggiavano liberamente li ho visti… e chissà se forse non erano proprio quelli che alcuni giorni fa, avevano preso a morsi, quel ragazzo e mio zio….
Riflettendo, mi chiedevo: “ma se invece di un adulto ci fosse stato un bimbo…” a quest’ora avremmo parlato di disgrazia… perché sicuramente se lo sarebbero sbranato!!!
Dopotutto le cronache recenti sono arricchite di questi episodi, che vedono appunto protagonisti cani aggressivi e piccole vittime… 
D’altronde, mi piace osservare in quali modi passeggiano alcuni  “padroni” con i loro cani a seguito… (pitbull, buldog, mastini, corso, rottweiler, pastori, dobermann, ecc…), senza alcun guinzaglio corto o museriola al seguito… e quando poi gli si fa notare che così non va bene… ti rispondono sempre nello stesso modo: “ è innocuo… è come un bambino… non fa nulla“, certo fintanto che non accade che si mettano ad aggredire qualche povero passante…
Ogni anno, incidenti analoghi coinvolgono migliaia di persone e dimostrano come bisogna stare sempre in allerta per evitare di rimanere vittime di quegli animali…
Vero… in questi anni si è puntato a responsabilizzare i proprietari di quelle bestie, che adesso risponderanno sia civilmente che penalmente per i danni arrecati dai loro cani… ma quando le disgrazie accadono, servono a poco i procedimenti giuridici…
Pensare però che oggi, nemmeno al centro di Catania si può stare tranquilli… è veramente terribile, considerato che parliamo di un’area (bellissima… anche se ultimamente imbruttita da quella inutile destinazione d’uso… già, non ho mai capito il perché non si sia utilizzato quello spazio vuoto, posto a marciapiede tra i due tratti di strada di Viale Alcide de Gasperi, che avrebbe consentito di realizzare -per tutto il tratto stradale, da Piazza Europa a Via Zoccolanti- parcheggi a mo’ di “schiera di pesce” per almeno 300 posti…) che a breve, con l’inizio della stagione estiva, sarà affollata da migliaia di bagnanti e sarà veramente un miracolo se alla fine di questa estate… nessuno verrà morso…!!!

Cosa aggiungere… manca la prevenzione e soprattutto manca una adeguata assistenza!!!
Ormai è certo… la medicina in questo paese, non punta più alla cura del paziente… ma opera esclusivamente sotto prevenzione “giudiziaria”, fa in modo cioè di stare sempre in allerta o sulla difensiva, svolgendo quotidianamente quei propri incarichi , senza mai assumersi dirette e/o personali responsabilità…
Ah… dimenticavo, se in futuro dovreste essere morsi, state attenti anche in quale Ospedale v’indirizzerete… perché anche lì, ormai… passeggiano indisturbati i cani!!!
Cosa aggiungere, ah sì… auguri Sig. Bonanno Filadelfio!!!

P.s. a soli pochi giorni di distanza dalla pubblicazione di questo mio post, in data 11.06 leggendo il quotidiano “La Sicilia” di Catania vi ho trovato l’articolo di cui sopra…
A volte mi chiedo se non sia del tutto inutile (in questa nostra terra…) “sgolarsi” per cercare di sensibilizzare coloro che sono addetti alla nostra salvaguardia… ed è penoso costatare, come tutti i nostri tentativi di prevenzione, non vengano neppure ascoltati!!!
Poi, come riportava nel suo film Checco Zalone, “caduti delle nubi”, ci si meraviglia che ancora oggi possano accadere… queste disgrazie!!!

Il prezzo della libertà…

C’è sempre un prezzo da pagare per la propria libertà, sia quando si tratta di una libertà fisica, che, ancor più, quando ad essere compromessa è la propria libertà morale… 
Cosa significa essere liberi?
Quando possiamo essere certi di essere realmente liberi?
Cosa e quanto, si è disposti a rinunciare, per avere la propria libertà?
Alle domande di cui sopra, non sempre è facile dare una risposta, in quanto, proprio l’ambiente nel quale viviamo e ci confrontiamo, difficilmente permette noi… di poter essere totalmente liberi…
Le direttive, gli ordini imposti, le censure richieste, contraddicono il più delle volte con l’autonomia, l’indipendenza e la libertà di pensiero che ognuno di noi possiede… il più delle volte, anzi, questo inebriante comportamento viene visto dagli altri, quasi, come qualcosa su cui porre una certa attenzione, in particolare proprio in un paese, il nostro, dove le regole, scritte e non, diventano un fardello pesante che tenta quotidianamente di schiacciarci…
Mi spiego meglio, innanzitutto nel corso della propria crescita, un individuo deve fare delle scelte precise, capire sin da subito dove vuole stare, se essere corretto o se essere corrotto, se farsi trasportare dai sentimenti onesti o farsi corrompere dal denaro…, idolatrare il dio danaro che, non solo indebolisce se stessi, ma soprattutto degrada il pensiero…
Sono in tanti, moltissimi purtroppo quelli che, si prestano nel farsi corrompere… è dire che un tempo erano pure onesti… ma dinnanzi alla possibilità di trarre qualche profitto, anche soltanto dalla propria posizione professionale, ecco che allora, vendono la propria libertà, per barattarla con l’avidità del denaro!!!
Perché è così che avviene… sin da bambini crescendo, si trasformano quei propri valori positivi per qualcosa che non ci appartiene, che nulla centra con il proprio e necessario… bene interiore.
L’uomo infatti, nel corso della propria vita, a causa delle proprie esperienze personali, va modificandosi, alimentando quei sentimenti acrimoniosi, che di fatto suscitano nell’animo, nuove rabbie, spiacevoli tormenti che con il tempo creano, rivalità, invidie, gelosie, rancori, che alla fine… fanno perdere la propria libertà.
Quando poi ci si mette il denaro, ecco che superbia e vanità prendono il volo…ed allora, i litigi e i conflitti tra gli uomini aumentano in maniera spropositata.
Il denaro corrompe perché possiede una propria seduzione, quella di fare scivolare lentamente verso la perdizione… 
Come si dice… il denaro offre… il denaro toglie…
Come dice Papa Francesco…, all’inizio c’è il benessere…, poi ci si sente importante ed arriva la vanità… quindi dalla vanità si passa alla superbia, ed infine ecco ….l’orgoglio!!!
Sono tre scalini: la ricchezza, la vanità e l’orgoglio… Nessuno può salvarsi col denaro!!!
Ecco, quando ognuno di questi fattori diventa “necessario” nella propria vita, è il momento in cui viene compromessa la propria libertà… 
Non esiste infatti peggiore coercizione esterna, da quella concepita da noi stessi… come, non esiste peggiore violenza di quella che tenta di limitare il proprio pensiero, la morale, la giustizia…
Diceva Oriana Fallaci…, La libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere!!!
C’è sempre un prezzo da pagare per la libertà… Voi l’avete pagato???

Li hanno uccisi due volte…

Si, una prima volta li ha uccisi l’Eternit… ed una seconda volta, tutte quelle anomale procedure, create a modello “escamotage” da questo nostro Stato…

Uno Stato che dovrebbe difendere i propri cittadini, essere garante dei diritti dei più deboli contro i più forti, usare quel principio salomonico per il quale vale sempre la regola principale della giustizia… ed invece… ciò che viene realizzato è tutto il contrario!!!
E’ stata creata appositamente – da parte dei soliti furbetti – la regola della “prescrizione” ed allora perché non approfittarne!!!

Infatti al processo di terzo grado, in Cassazione è arrivata la decisione della sentenza: la corte ha dichiarato prescritto il reato, e non solo, sono stati annullati anche i risarcimenti per le vittime…

Ma forse, chi doveva essere condannato era soltanto un poveretto,  che poco sapeva dell’utilizzo di questo materiale pericoloso, un’imprenditore che tentava di portare soltanto avanti la propria azienda???

No!!! Un vero e proprio magnate – per di più svizzero – il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny ( poi chissà perché l’azienda era venuto a farla proprio qui, resta un altro mistero… già a quest’ora – se pur con dispiacere – sarebbero i suoi con cittadini e forse qualche suo parente a piangersi i morti…) che ovviamente ne esce indenne…
Ora tutti a gridare allo scandalo, una vera e propria vergogna e c’è chi tra la folla grida con rabbia “siete servi dei padroni”…
Certamente qualche errore sulla procedura adottata -così come dichiarato dal procuratore generale- credo ci sia stata, tra cui, non avere legato gli omicidi delle vittime al disastro ambientale…
Ora che il processo è andato come andato, si tenta di riaprirlo non più per disastro ma per omicidio… 
Mi chiedo, come sia possibile che esperti legali, abbiano operato tale scelta???
Come è possibile che prima di procedere a questo dibattimento non abbiano provveduto a valutare tutte quelle soluzioni a disposizioni della controparte???
Perché non hanno blindato – tutte quelle eventuali circostanze – che avrebbero sicuramente portato ad una diversa soluzione???
Come è possibile che oggi assistiamo ad una assoluzione???
Tutte domande che i familiari (per nome/conto delle vittime) dovrebbero farsi e chissà se tra queste risposte,  non ci sia proprio quella di dover cambiare i legali???

Mentre da noi le tasse aumentano… in altri paesi diminuiscono!!!

Ormai è evidente che il nostro governo, intrappolato nel ricatto preparato dal leader del Pdl, si trova a dover gestire una crisi economica, senza sapere dove recuperare i necessari fondi per superarla…
Inoltre, avendogli imposto l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa, la ricerca di ulteriori stanziamenti è diventata di estrema necessità.
Se a questo poi, aggiungiamo che in nessun modo è stata fatta alcuna politica di risparmio e di contenimento dei costi della cosa pubblica, ecco che, la prospettiva di un ulteriore prelievo dalla busta dei lavoratori, non fa altro che accrescere quella contestazione, finora limitata a qualche manifestazione, ma che rientrati dal periodo delle ferie, potrebbe sfociare in tutta la sua rabbia…
La mancanza di fiducia da parte di tutti, in particolare dei giovani che non vedono alcuna prospettiva nella loro ricerca di un lavoro, sommata a quanti oggi, tra pensionati e dipendenti, non hanno la possibilità di sopravvivere, ecco che appunto questo dissenso non rappresenta altro che, il punto iniziale di ciò che negli altri paesi è già sfociato in rivolta popolare… 
Lo stesso principio si è già avuto in  Svezia, dove il modello del centrodestra che ha sostituito quello da sempre emulato socialdemocratico, ha iniziato a fare acqua da tutte le parti…
Ed è per questo che il proprio leader Reinfeldt ( a differenza del nostro… ) ha dichiarato che a breve inizierà un nuovo taglio delle tasse, insieme ad ulteriori sgravi per i lavoratori e per i pensionati…
Allora, a differenza di quanto viene fatto nel nostro paese da un bel po’ di anni e dove si continua imperterriti ad aumentare il prelievo fiscale, con particolare interesse per quanti hanno una busta paga, dimenticando nel contempo di colpire invece coloro che non dichiarando un reddito certo, fanno dell’evasione il loro primo obbiettivo…
Alla fine sono sempre le nostre tasche a dover piangere… mentre le loro ( e parlo di quelle dei nostri politici e di quanti girano attorno a questo sistema… ) stranamente continuano a gonfiarsi…
Quindi da noi tutto aumenta in particolare la disoccupazione che ha raggiunto ormai quota 20%, mentre da loro pur avendo anch’essi gli stessi problemi, hanno percentuali di gran lunga inferiori, che si aggirano intorno al 7,8%  ed ancora, almeno lì, si prende in considerazione la possibilità di non gravare sui soggetti più deboli, che poi sono quelli che sostengono l’economia di un paese… 
Qualcuno mi contraddice ricordandomi che in Svezia, la tassazione sui redditi delle persone fisiche è tra le più alte d’Europa, ma io ricordo che non esiste alcun paragonare tra i servizi offerti in maniera esemplare e completa alle loro famiglie, con quelli invece totalmente inesistenti o mal organizzati da noi…
Ma la differenza sostanziale dalla quale siamo veramente lontani nel poter essere paragonati alla Svezia è in quei principi fondamentali di democrazia e di uguaglianza, quel modello cioè nel quale, tutti sin dalla nascita sono eguali!!!
Ecco è in questo principio che si giocherà fondamentalmente la partita della ripresa economica del nostro paese…; già, mentre da noi le disuguaglianze sociali sono elevate e le differenza tra ricchi e poveri restano ancora grandi, ecco che in Svezia, la differenza in base al merito viene invece premiata!!!
Da noi non esiste alcuna parità di opportunità!!!
E’ infatti totalmente possibile ( se non andando via dal nostro paese… ) partire dal basso ed ottenere quella corretta scalata sociale e non come da noi, dove si prosegue grazie alle solite raccomandazioni da padre in figlio e dove si mantiene come unico obbiettivo quello della disuguaglianza, dove i figli dei ricchi rimarranno ricchi, mentre quelli dei poveri continueranno ad essere poveri: a differenza però di quanto riportato nell’articolo 34 della Costituzione dove coloro che sono capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi…