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L’Egitto riaccende un sogno sepolto nella sabbia.

C’è qualcosa che si muove nel profondo del nostro immaginario collettivo quando pensiamo a un luogo dove l’uomo decide di cambiare il volto della Terra, come se in quegli atti estremi si celasse una parte della nostra anima più antica, quella che un tempo costruiva piramidi e sognava città perdute sotto le onde. 

È lo stesso brivido che oggi ci spinge a osservare con attenzione ciò che accade in Egitto, dove un’idea sepolta nel tempo sta riemergendo dalla sabbia con una forza inaspettata: quella di trasformare la depressione di Qattara, un’enorme conca nel deserto che scende a più di cento metri sotto il livello del mare, in un nuovo mare artificiale. 

L’idea è semplice, quasi elementare: scavare un canale di circa 50 km che colleghi il Mediterraneo a questa voragine e lasciare che l’acqua scorra, inevitabile, verso il basso, portando con sé energia, vita e un futuro diverso.

Per decenni questo progetto è rimasto confinato nei manuali di ingegneria visionaria, accantonato per i costi proibitivi e le incertezze tecniche, ma oggi qualcosa è cambiato. La crisi climatica, la carenza d’acqua, la corsa alle energie rinnovabili e la pressione demografica stanno ridisegnando le priorità, già… un oro liquido blu prezioso che scorre sempre più raramente, diventando il centro di ogni strategia. 

Così, quello che sembrava un sogno impossibile riprende corpo, non come fantasia, ma come possibile necessità. L’Egitto, terra di opere titaniche, sembra pronto a sfidare ancora una volta la natura, non per vanità, ma per sopravvivenza. Dopotutto, non è forse la stessa civiltà che ha domato il Nilo, scavato canali attraverso deserti e costruito città dove prima c’era solo silenzio?

C’è un precedente, silenzioso ma potente, che emerge dal deserto del Nord Africa e che non possiamo permetterci di dimenticare: il Grande Mare Fossile, l’enorme acquedotto sotterraneo voluto da Gheddafi in Libia, un’opera titanica che ancora oggi trasporta acqua dolce dalle antiche falde del Sahara, risalenti a migliaia di anni fa, fino alle città del Mediterraneo come Tripoli e Bengasi. 

Fu un progetto ambizioso, uno dei più grandi al mondo, capace di muovere milioni di metri cubi d’acqua al giorno attraverso migliaia di chilometri di tubi, come se il deserto stesso avesse un cuore pulsante nascosto sotto la sabbia. All’epoca fu definito il “Settimo Miracolo del Mondo” da chi lo celebrava, mentre altri lo vedevano come un atto di sperpero, un prelievo massiccio da riserve non rinnovabili che un giorno si sarebbero esaurite. 

Ma al di là del giudizio, quell’opera resta un monito e un esempio: dimostra che quando la necessità stringe, gli esseri umani sono capaci di progettare su scale inimmaginabili, di spostare l’acqua come se fosse sangue per un corpo assetato. E proprio per questo, oggi, mentre si parla di Qattara, non possiamo ignorare ciò che la Libia ci ha mostrato: che trasformare il deserto è possibile, ma che ogni goccia portata alla luce ha un costo, e che il tempo, spesso, è il giudice più spietato.

Eppure, dietro ogni grande cambiamento c’è un’ombra, una domanda che non può essere ignorata. Che cosa accadrà a quel deserto, così arido e apparentemente sterile, ma che in realtà nasconde un equilibrio delicato, un ecosistema unico che ha imparato a vivere con pochissimo? 

Alcuni temono che l’arrivo dell’acqua salata possa contaminare le falde sotterranee, l’unica fonte di vita per le oasi e le comunità che ancora resistono in quei luoghi remoti. E se l’evaporazione, inevitabile in un clima così caldo, lasciasse dietro di sé immense distese di sale tossico, come una cicatrice bianca che si allarga giorno dopo giorno? Non sarebbe allora un nuovo Mar d’Aral, quel lago scomparso che oggi è un monito per l’umanità intera?

Oltre il confine, in Israele e in altri paesi del Mediterraneo, questa prospettiva non suscita solo curiosità, ma preoccupazione. Non si tratta più solo di un progetto nazionale, ma di un’alterazione geografica che potrebbe avere ripercussioni su scala regionale, forse globale. Il dibattito cresce, acceso, tra chi vede in questa impresa una via di salvezza e chi invece teme un effetto domino irreversibile. 

E allora ci si chiede: chi decide per il destino di un intero ecosistema? Chi ha il diritto di trasformare un deserto in un mare, di giocare con forze così immense, con conseguenze che nessun modello può prevedere con certezza?

È in questo punto che il sogno si fa ambiguo, dove la speranza di un mondo migliore si intreccia con il rischio di un disastro annunciato. Perché dietro ogni grande realizzazione c’è sempre la stessa speranza: che l’uomo, con la sua intelligenza e la sua audacia, possa superare i limiti, migliorare le condizioni di vita, portare luce dove c’era solo aridità. 

Ma c’è anche il pericolo di dimenticare che ogni intervento lascia un segno, e che a volte il progresso assomiglia troppo a una fuga in avanti senza bussola. Eppure, non possiamo fermarci. Non possiamo rinunciare a immaginare, a provare, a cercare soluzioni dove sembra non essercene. 

Forse il vero valore di un progetto come quello di Qattara non è nemmeno nella sua realizzazione, ma nel fatto che ci costringe a pensare in grande, a confrontarci con domande scomode, a prendere sul serio la responsabilità che abbiamo verso il pianeta e verso chi verrà dopo di noi.

Ma d’altronde, davanti alle spese faraoniche per alimentare il complesso industriale-militare non si può non pensare a dove scorrono veramente i soldi. Molti di quei capitali, infatti, sono finiti in un settore i cui profitti sono cresciuti in modo spropositato proprio sulle vittime dei numerosi conflitti che insanguinano il mondo. 

Se poi aggiungiamo tutti i soldi buttati al vento per andare nello spazio, già… su Marte, sulla Luna, beh… credo che forse sia giunto il tempo di provare a realizzare quest’opera, sì… un nuovo mare artificiale che non sarà soltanto un lago di acqua salata in mezzo al deserto, ma rappresenterà uno specchio in cui tutta l’umanità potrà guardarsi, riflessa nella sua ambizione, nella sua paura, ma soprattutto nella sua inesausta voglia di ricominciare. 

Sì… forse, in quel riflesso, riusciremo a vedere non solo ciò che abbiamo fatto, ma ciò che potremmo ancora diventare…

Il punto fondamentale è riconoscere gli errori e correggerli al più presto possibile, prima che facciano troppo danno. Di conseguenza, l’unico peccato imperdonabile è nascondere un errore!

C’è una verità che ci sfugge con una certa regolarità, non perché sia nascosta, ma perché scegliamo di distogliere lo sguardo…
Ci dicono fin da piccoli che sbagliare è umano, e lo accettiamo come una specie di assoluzione universale, quasi un permesso a procedere senza troppi sensi di colpa, ma forse dimenticano di dirci tutta la verità: Sbagliare non è il problema, anzi, è spesso il primo passo verso qualcosa di più chiaro, di più vero.

Già… l’errore è un segnale, come una luce rossa che sul cruscotto ci avverte che qualcosa non va.

È un invito a fermarsi, a guardare, a capire…

Ma troppo spesso lo interpretiamo come una condanna, e allora reagiamo nel modo peggiore: fingiamo che la luce non ci sia, copriamo il cruscotto con un nastro o ancor peggio, stacchiamo il fusibile dell’auto che lo faceva accendere.

Eppure, nascondere non cancella! L’errore continua a esistere, anche se nessuno lo vede più, anche se si fa finta di niente e diventa più pesante col passare del tempo, perché si moltiplica in conseguenze che non avevamo previsto – ahimè – si trasforma in qualcosa di più grande di noi.

E alla fine, inevitabilmente, emerge. Non con un sussurro, ma con un tonfo! Quando accade, non è più solo un errore, è un crollo! E in quel momento, non si giudica più soltanto l’errore, ma la scelta di averlo tenuto nascosto. È lì che nasce la vera perdita di fiducia, non perché qualcuno ha sbagliato, ma perché ha preferito mentire al mondo e a se stesso.

C’è una sottile differenza tra chi cade e si rialza subito dicendo “ho perso l’equilibrio”, e chi cade e poi si affretta a dire “no… non sono caduto, è il pavimento che ha tremato”.

Perché nel primo caso, c’è dignità. Nel secondo, c’è paura. Sì… paura del giudizio, dell’immagine, della fragilità che ci rende umani. Ma è proprio in quella fragilità che si nasconde la forza.

Riconoscere un errore non ci rende deboli, ci rende presenti. Significa che stiamo ancora prestando attenzione, che non ci siamo arresi all’autoinganno. Significa che vogliamo ancora fare meglio. E forse, è l’unica vera misura dell’integrità: non quanto sei perfetto, ma quanto sei onesto con i tuoi limiti.

L’unico peccato imperdonabile, allora, non è l’errore. È il silenzio che lo segue…

Già… è la scelta di proteggere il proprio orgoglio invece che la verità. Perché quando nascondi un errore, non lo stai proteggendo solo tu, ma lo stai lasciato in agguato per qualcun altro. E prima o poi, qualcun altro inciamperà. E allora non sarà più solo il tuo errore, sarà anche la tua responsabilità.

Viceversa, se lo avessi mostrato subito, forse avresti evitato che qualcuno ci cascasse dentro.

Per cui, correggere un errore in tempo non è un segno di debolezza, ma un atto di rispetto, verso chi ti circonda, verso il tuo ruolo, verso te stesso…

È dire: sono qui, sono attento, e se ho sbagliato, lo dico.

Non per essere perdonato, ma per non tradire. Perché alla fine, non ci ricorderanno per non aver mai fallito, ma per non aver mai smesso di provare a fare la cosa giusta. E a volte, la cosa giusta è semplicemente ammettere che non lo abbiamo fatto bene.

Quel gesto, piccolo eppure enorme, è tutto ciò che serve per rimanere in rotta. Non la perfezione, che è un miraggio, ma la lucidità. E la lucidità comincia sempre con una sola frase, detta a bassa voce, ma con chiarezza: ho sbagliato…

Il traffico degli stupefacenti giunge nell'isola… via mare!!!

Quando a metà gennaio di quest’anno ho scritto un post intitolato “Controllo del territorio in Sicilia??? Manca – secondo il sottoscritto – un serio coordinamento!!! – link: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/01/controllo-del-territorio-in-sicilia.html avevo preso ad esempio il trasporto degli stupefacenti attraverso lo stretto e precisamente grazie ai traghetti marittimi che ogni giorno conducono migliaia di persone dalla penisola alla nostra isola…

Ecco quindi che proprio ieri ho letto sul web un articolo che riportava di un controllo dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Centro; nel post si faceva riferimento al fermo di un’auto appena sbarcata presso uno degli imbarchi dei traghetti, proveniente da Villa San Giovanni…

L’ispezione ha fatto emergere un carico di circa 2 kg di marijuana ed una cospicua somma di denaro, il tutto nascosto all’interno di una scatola al di sotto di uno strato di agrumi e frutta…

Naturalmente quanto sopra costituisce uno dei tanti spostamenti che quotidianamente sviluppano quel cosiddetto traffico illegale e che vede transitare attraverso quei traghetti privati e statali, centinaia di chilogrammi di stupefacenti, tutti diretti verso la nostra regione…

Come avevo scritto allora, basterebbero poche decine di agenti per limitare in maniera considerevole quel traffico ma forse dal governo nazionale si preferisce che quanto in modo abituale accada, continui senza alcuna logica, forse perché non lo si vuole fermare!!! 

Non so… forse debbo pensare che da quella vendita illegale sono in molti a goderne e quindi debbo credere che qualcuno di quei soggetti (istituzionali) posti a intervenire per constrastare questa “libera” diffusione (d’altronde… se di fatto non si limita in maniera decisiva questa riprovevole espansione, come la si vorrebbe chiamare se non con il suo nome: “libera”…) forse ne fa un uso personale e quindi non ha alcuna utilità a doverne limitarne lo spaccio…

Peraltro, sappiamo bene quanto l’aumento esponenziale del traffico di stupefacenti stia portando in questi ultimi anni a nuovi clienti; in particolare sono proprio le giovani generazioni ad esser maggiormente a rischio; difatti i numeri riportati dai presidi ospedalieri confermano come vi sia una vera e propria “moda” da parte di quest’ultimi adolescenti nell’assumere droghe, provocando quale rischio, quello di ritrovarci nei prossimi anni, migliaia e migliaia di giovani vittime!!!

Difatti, i giovani tra i 15 e i 24 anni che hanno fatto uso di droga sono stati oltre 18 milioni, nel particolare i maschi sono stati il 22% e le femmine il 12,%!!!

Il tutto a causa di uno Stato debole e ahimè inefficace, già… nel contrasto alla criminalità organizzata!!!

Quel povero traghettatore di Caronte, rimasto senza nave e passeggeri!!!

Ricordate il post di qualche mese fa intitolato “La Sicilia a vedersi dalla Calabria è bellissima, ma poi scopri come ad aspettarti c’è Caronte!!!” – link http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/02/la-sicilia-vedersi-dalla-calabria-e.html 

Terminavo quel post con queste parole: – una gestione che porta utili così interessanti e difatti, sembra che questa particolare condizione, apra ad altre ben più gravi circostanze… – ed  ora apprendo dell’esito negativo dell’istanza di riesame della misura di sequestro cui sono state recentemente sottoposte alcune delle navi di quella flotta. 

Ovviamente senza commentare il pronunciamento del Tribunale competente, che a detta della società  Caronte & Tourist Isole Minori, sarà appellato nelle sedi opportune, auspichiamo che le ragioni di quest’ultima verranno –  lo dico anche per il bene di noi isolani – riconosciute…

Per il momento comunque le navi restano ahimè sequestrate: Ne prendiamo semplicemente atto –continua la nota- fiduciosi nel poter dimostrare le condizioni di piena agibilità delle navi allo stato negate, nonostante le attestazioni di idoneità rilasciate da autorità pubbliche e soggetti certificatori. Il CdA di Caronte & Tourist Isole Minori ha dovuto prendere atto dell’esito del riesame e ha conseguentemente comunicato la risoluzione, per impossibilità sopravvenuta dei contratti in essere, con la Regione Siciliana relativi alle Isole Eolie, le Egadi e Ustica. Ciò in quanto il sequestro per l’asserita inidoneità delle navi al trasporto di Pmr (da noi fermamente contestata), ha determinato la contemporanea indisponibilità di ben tre navi che rende impossibile la prosecuzione del rapporto contrattuale, e (circostanza non meno rilevante) una – non più sostenibile – condizione d’incertezza giuridica. Di ciò abbiamo doverosamente dato formale comunicazione all’Ente regionale».

Certo, che si sia atteso il sopraggiungere del periodo estivo per effettuare il sequestro, ritengo sia un procedimento alquanto discutibile, mi riferisco in particolare al periodo strategico di alta stagione per quel settore, considerando l’alta affluenza turistica che ora viene fortemente penalizzata: forse questo provvedimento si sarebbe potuto compiere in un periodo diverso, ad esempio a inizi anno, tra Gennaio/Febbraio, oppure rimandarlo a fine estate, tra Ottobre e Novembre 

Non so… a volte accadono circostanze che lasciano noi – non addetti ai lavori – interdetti, già è come se la giustizia viaggiasse a velocità diverse da come si vorrebbe: a volte risulta essere lentissima in quei procedimenti che richiederebbero viceversa urgenza, proprio per evitare situazioni di malaffare e/o danno allo Stato, viceversa, quando si potrebbe posticipare certi provvedimenti, da cui nessuno può scappare, anche se parliamo di navi, beh… ecco che all’improvviso la giustizia diventa celerissima…

Mah… chi ci capisce qualcosa è bravo!!!

Quante dichiarazioni sulla realizzazione di quel ponte sullo stretto. Già… forse anche troppe!!!

È troppo basso per il transito delle navi“!!!

Ecco l’ultimo allarme riferito sull’altezza massima del ponte rispetto al livello del mare, ma non è quel quel ponte non lo si vuole realizzare per i troppi interessi economici che genera quotidianamente???

Ho letto altresì in un post parlare d’incidenti negli anni di navi transitanti che sono andate ad impattare sui cavi elettrici presenti sullo stretto che collegano Calabria a Sicilia…

Certo, c’è poi chi replica – dopo aver lavorato su quei piloni per 40 anni – che mai nave ha toccato quei cavi elettrici, aggiungendo: sarebbe stato un disastro!!! 

Peraltro vi è anche chi in maniera professionale spiega come l’altezza dell’impalcato, in condizioni normali di esercizio, è previsto in 76 metri s.l.m. e quindi i 65 metri (ultimamente riportati…), sono da attribuirsi esclusivamente al franco minimo navigabile e cioè all’abbassamento massimo che subisce l’impalcato quando è al massimo del carico e che, secondo quanto previsto dalle normative internazionali, non deve mai essere inferiore a 65 metri, motivo per cui, le più grandi navi attualmente in circolazioni nei mari di tutto il mondo, ci passerebbero alla grande…

Tuttavia, ogni qualvolta si cerca di realizzare quest’opera, c’è sempre qualcuno disposto a fare in modo che ciò non avvenga e quindi, mentre nel mondo si compiono infrastrutture ben più notevoli, da noi tutto viene valutato senza alcun dato scientifico, con la sensazione che quel giudizio, positivo o negativo, venga basato su fattori strettamente personali e non tecnici, così…  non solo non partono i lavori, ma nemmeno si arriva ad un proposta plausibile che preveda un progetto esecutivo…

Chissà se quelle critiche non dipendano principalmente dall’eventuale annullamento dei contratti attualmente in essere o ancor peggio, sulla messa in liquidazione della società concessionaria…

Ecco quindi parlare di progetto giudicato non realizzabile, di materiali non adatti a costruirlo (o che non assicurano le prestazioni tecnologiche necessarie), poi vi sono gli ambientalisti di entrambe le regioni, quest’ultimi correttamente difendono il proprio territorio, impareggiabile per bellezza, storia e cultura e infine, come non ricordare chi dichiara come il Ponte sia perfettamente inutile o quantomeno che si potrebbero destinare quelle risorse per sanare altre criticità…

Cosa dire, tra questi due schieramenti non si troverà mai un accordo e forse dopotutto è meglio lasciare le cose per come stanno, d’altronde… se Dio ha preferito tenere la Sicilia staccata dall’Italia, chissà, forse una ragione c’è!!!

 

Quando si perde improvvisamente anche un semplice conoscente, ecco che una parte di noi, se ne va insieme a lui…

Il Natale è giunto ormai in dirittura arrivo, ma ahimè è stato segnato da un evento triste, già… il lutto di un ragazzo residente nel mio stesso villaggio del mare, che proprio in queste ore ha voluto compiere un gesto estremo…

Ecco perché in questo particolare momento ho pensato quanto inutile fosse – dinnanzi a questa tragedia – festeggiare questo Natale…

Si va detto… il sottoscritto conosceva appena quel coetaneo, di pochi anni solo più giovane… un ragazzo con cui dialogavo nel periodo estivo…

Sì… potrei considerare quel rapporto una formale conoscenza, non ero un suo intimo amico nel senso stretto della parola, uno cioè con cui egli si frequentavano o con cui mi vedevo in maniera costante, chissà… se lo fossi stato forse avrei potuto certamente comprendere quel suo malessere interiore,  allontanando quei cattivi pensieri con cui ormai quotidianamente sopravviveva… 

Come ho scritto in un mio post su una pagina social: quando accadono certe disgrazie, perdiamo tutti!!!

Sì, perché forse si poteva fare di più… 

Già… se ciascuno di noi fossimo stati un po’ meno estranei, se non avessimo pensato esclusivamente a noi stessi, a nostri cari, sì… se vi fosse stata una maggiore partecipazione ai problemi che questo ragazzo sicuramente manifestava, forse chissà… tutti insieme l’avremmo salvato!!!  

E’ mio auspicio quindi che con il giungere di queste feste e del nuovo anno, si possa ritrovare quello spirito di comunione andato ormai smarrito, affinché quanto appena accaduto a quel ragazzo, certamente “solo”, non abbia più a doversi ripetere…

Martina e Orfini (Pd), sono ora indagati per essere saliti a bordo della Sea Watch: "Chissà… forse è la volta buona che se li portano via"???

Il caso della “Sea Watch” è passato ora all’attenzione della Corte europea dei diritti dell’uomo…

D’altronde il nostro paese ” ritiene che la giurisdizione sia dell’Olanda, in quanto la nave batte bandiera olandese e soprattutto il salvataggio è avvenuto in acque internazionali. 
naturalmente il nostro paese si è reso disponibile a offrire un corridoio umanitario ma solo al fine di consentire un trasferimento dei migranti verso l’Olanda…
D’altronde la stessa nave ha dimostrato una condotta “temeraria” in quanto, in condizioni di mare mosso, anziché trovare riparo in Tunisia, ha preferito avventurarsi in una traversata di molto più lunga, mettendo a rischio l’incolumità dei migranti a bordo…
E’ evidente a tutti che quanto sta accadendo serve esclusivamente per creare un un caso internazionale e richiamare così l’attenzione dei media!!!
A cavalcare l’onda della protesta l’ex segretario del Pd Martina, che ha dichiarato: “Non ci si può girare dall’altra parte. Serve una riscossa civile e democratica e ciascuno deve fare quello che può. Io, noi, non ci rassegnamo a vivere in un Paese dove il governo decide di utilizzare drammi umani per la propria propaganda quotidiana. 
Basta guardare negli occhi quelle persone per capire che è disumano quello che stanno facendo. Fateli sbarcare”… 
La cosa assurda è che se pur la Prefettura di Siracusa avesse diffuso una nota in cui dichiara di “non aver autorizzato alcun accesso alla nave, né di avere il potere di farlo, tanto più in considerazione del provvedimento di interdizione dello specchio di mare circostante adottato dalla Capitaneria di porto”… i due parlamentari, Maurizio Martina e Matteo Orfini sono saliti lo stesso, utilizzando una imbarcazione privata, scortata da un “Gruppo di barcaioli”, il cui compito è per l’appunto quello di assistere le navi in entrata e in uscita dal porto, con il controllo della Capitaneria…
Una circostanza inaccettabile, soprattutto perché compiuta da uomini che nella sostanza rappresentano il nostro paese, ma a quanto sembra il rispetto dei  divieti, non interessa…
Ma perché l’On. Martina e quel gruppo ristretto del Pd, invece di ripetere a pappagallo quanto dai piani alti gli viene imposto di dire, non prova a fare qualcosa di concreto per quei migranti, ad esempio potrebbe ospitarne personalmente uno in casa propria e far fare lo stesso, a quei suoi colleghi di partito… 
Mi dispiace soltanto aver ascoltato che da quella nave sono già scesi, si sarebbe stato fantastico, se li fossero portati…
Già, un vero rammarico, e si… sarebbe stato interessante scoprire per quanto tempo quei migranti su quella nave sarebbero riusciti a sopportare le chiacchiere inutili di quei nostri deputati, prima di decidere spontaneamente di buttarsi a mare…

Tra l'indifferenza delle Istituzioni, c'è chi rischia la propria vita, per salvare gli altri!!!

Mai come quest’anno abbiamo assistito a tanti articoli pubblicati con cadenza mensile sulle testate giornalistiche e sui molti siti web, in particolare sull’inquinamento del mare prospiciente un villaggio che, proprio nel periodo estivo, fa confluire a se, migliaia di condomini e turisti… 
Sembra quasi che abbiano fatto a gara per pubblicare le notizie…  
Tutto era iniziato con un post pubblicato su youtube, intitolato “Viaggio tra i depuratori che rovinano il mare siciliano” il cui link parlava dei depuratori in particolare quello dell’Alcantara: https://www.youtube.com/watch?v=A0VrElziMUQ&feature=youtu.be
Successivamente era uscito un articolo sulla “Sicilia” che rappresentava le proteste di alcuni turisti: 
A quanto sopra si è aggiunta la famosa “Goletta verde”, che aveva fatto un’analisi particolareggiata di questo tratto di mare: 
Tra tutti, credo che bisogna dare ampi meriti ad una testata “Meridionews”, che si è particolarmente occupata d questo problema con vari articoli tra cui: http://meridionews.it/articolo/68451/giardini-naxos-escrementi-a-mare-e-vermi-in-spiaggia-villeggianti-presentano-esposto-meglio-andare-via/
Anche il sottoscritto non si era tirato fuori dal problema, chiamando in causa “Lega Ambiente Sicilia”, che per quanto concerne il problema evidenziato, non ha voluto interessarsi, ne contattandomi e neppure affrontando da soli il problema: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/08/legambiente-sicilia-sveglia.html    

Ed oggi… a dare una mazzata a quel Villaggio, già colpito dai problemi di cui sopra, ecco l’ennesimo articolo – anche se nulla centra con l’inquinamento ambientale – ma fa riferimento indirettamente ad un problema,certamente non meno grave e cioè la sicurezza e la salvaguardia dell’incolumità delle persone… 
Su quanto sopra vorrei aggiungere quanto previsto dalla normativa vigente; mi riferisco ai Piani di emergenza e di evacuazione (D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) e a quanto compiuto il 24 aprile di quest’anno, attraverso il Comitato Centrale tecnico-scientifico dei Vigili del Fuoco, che ha approvato una  nuova bozza di regola tecnica che andrà ad integrare il vecchio Decreto del Ministero dell’Interno 16 maggio 1987, n. 246 recante “Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione”, con nuove norme più stringenti per gli edifici di civile abitazione… 
Come molti sanno, la redazione del piano di emergenza ed evacuazione è fondamentale nei condomini, non solo perché deve contenere i dati identificativi, la descrizione dell’edificio e l’attività svolta, ma soprattutto perché deve evidenziare in maniera precisa i luoghi e la posizione nella quale ci si trova con riferimento ad essa, con particolare riferimento ai sistemi antincendio, al posizionamento delle scale, delle uscite di emergenza e ai percorsi di esodo.
Come solitamente avviene, tutti gli impianti vanno controllati periodicamente e tale regola vale anche per gli estintori e le manichette dell’antincendio, come anche per gli eventuali presidi antincendio e di primo soccorso, sia fissi che mobili.
E’ necessario un impianto di allarme che avvisi tutti i condomini su un eventuale incendio, programmando inoltre con essi un giorno, per effettuare le prove di evacuazione, controllando così non solo l’affollamento, ma anche le eventuali problematiche derivate da comportamenti indisciplinati compiuti durante la fuga da parte di alcuni condomini…

Vanno inoltre formati i lavoratori eventualmente esposti a tali rischi, abilitandoli con corsi di formazione quali, addetti all’antincendio, primo soccorso ed evacuazione… e facendo comprendere loro, quali sono le aree operative, gli accessi per i soccorritori e le procedure comportamentali da adottarsi , ed anorca,  quali raccomandazioni compiere in casi d’incendio o di esplosioni…

Infine è utile pubblicare una tabella con i numeri utili ed un elenco nominativo degli addetti alla gestione delle emergenze, evacuazione, lotta antincendio e pronto soccorso. 
L’Amministratore dovrebbe inoltre prevedere a pubblicare nei vari piani delle planimetria generali, di quell’edificio con i percorsi di fuga e i presidi antincendio, quadri elettrici, valvole di intercettazione fluidi, ecc..
Leggere quindi stamani il post su quel villaggio, non mi ha sorpreso minimamente:
http://meridionews.it/articolo/68718/giardini-naxos-frigo-a-fuoco-in-complesso-turistico-due-persone-intossicate-sul-posto-i-vigili-del-fuoco/ anzi, mi ha fatto pensare alla tragedia del ponte di Genova, dove tutti sapevano e tutti hanno fatto finta di non sapere!!!

D’altronde quell’analoga circostanza, mi è stata egualmente segnalata oggi da molti condomini, che mi hanno per l’appunto informato su quanto accaduto, inviandomi tutta una serie di foto non solo dell’incidente, ma anche dell’attuale impianto antincendio presente…

Cosa aggiungere, aspettiamo come a Genova che l’edificio crolli, per poi vedere -come solitamente avviene- le nostre autorità vestite in giacca e cravatta e “a lutto per la circostanza“, affinché tutti insieme (appassionatamente…) si possa piangere sulle bare delle prossime vittime!!!
Concludo questo post, ringraziando due uomini coraggiosi… Farò menzione di questo loro eroico comportamento direttamente alle nostre autorità di competenza: mi riferisco ad uno dei portieri, il Sig. Scillipoti Sebastiano che con estremo coraggio si è gettato all’interno dell’appartamento e soltanto con l’ausilio di un semplice estintore ha cercato di spegnere il fuoco all’interno dell’appartamento e un condomino, il Sig. Incognito Gaetano, che dopo aver buttato a terra la porta e entrato nell’appartamento, ed è riuscito ad estrarre dalla cucina la bombola di gas presente (a detta di molti inquilini presenti, già incandescente…) portandola fuori ed evitando che essa esplodesse!!!
Grazie, sì perché grazie a loro se oggi sono qui a raccontare una storia a lieto fine e non come accade ultimamente nel nostro paese, l’ennesima tragedia annunciata!!!
Per tutti coloro che nel nostro paese stanno solo a guardare vorrei dire: Nella vita di un uomo prima o poi arriva un giorno in cui, per andare dove deve andare, se non ci sono porte né finestre, gli tocca sfondare la parete!!!

Messinese??? No… Catanese!!!

Alcuni giorni fa mi hanno raccontato una barzelletta… che vorrei oggi condividere con voi:
– Un “catanese” mentre si trova a Messina incontra di mattina un amico e gli racconta un avvenimento accadutogli durante la notte…
Sai, ieri sera ero ad un “Caffe” all’aperto, vicino Via Cannizzaro, sì…sì… proprio lì accanto al Tribunale, quando dopo aver ordinato un mojito, siede accanto a me un signore distinto…. 
Dopo alcuni minuti, iniziamo a parlare e mi dice di essere di Messina, e così discutiamo del più e del meno…
Si fanno le tre e dopo aver bevuto entrambi all’incirca 15 cocktail, mi ha chiesto: “Ma tu… di dove sei?”.
Ed io: “Come di dove sono… sono Siciliano come te”.
E lui: No…no… non intendevo la regione, ma la provincia. Lo sento dall’accento che non sei di qua…”. 
Ed io, leggermente infastidito: “Sono siciliano… ripeto della nostra meravigliosa terra: LA SICILIA”!!! 
E lui: “Sì… Sì… lo capito, della Sicilia, ma di dove precisamente???”
Ed io: “Sono della città con il mare più bello del mondo e con il vulcano più alto d’Europa”… e continuando leggermente irritato, passando QUESTA VOLTA al mio dialetto: “sugnu a differenza to’… da provincia chidda spetta: Sugnu CATANISI!!!”. 
E lui: “A Catania siete tutti mafiosi!”
Allora gli dico: “No, mi spiace, guarda che è un luogo comune del tutto infondato”…
E lui mi ripete: “A Catania siete tutti mafiosi!” 
“No…” gli dico io “ti assicuro di no, che non è così… “si tratta semplicemente di un luogo comune per antonomasia…”, aggiungendo ancora: “I mafiosi sono un’esigua minoranza”!!!
E lui ribattendo: “A Catania siete tutti mafioooosiiii…”. 
Guarda,  ti assicuro che la maggior parte dei catanesi sono brave persone”!!!
E lui, sempre più insistendo: “Te lo dico io, a Catania siete tutti mafiosi!!” 
Credimi… non ne potevo più: “Guarda che se hai intenzione di continuare così., mi stai facendo incazzare e se provi a seguitare con questa stupida frase interrompo qualsivoglia discussione, ma vorrei… prima di ciò, assicurarti che i tuoi pregiudizi sono vittima di una visione parziale della realtà e se mi permetti vorrei dimostrati che… “
E lui: “No, no… te lo dico io… non c’è nulla da dimostrare: A Catania siete tutti mafiosi!”.
Ancora, ancora con quella frase assurda… continuava imperterrito senza fermarsi, pareva “na machinetta…”!!! 
Siete mafiosiiii… a Catania siete mafiosi, i Catanesi sono tutti mafiosiii: Tu sei un catanese mafiosoooo!!!
Minch… credimi, non c’è lo fatta più!!! 
La mia pazienza era colma, sopportarlo mi era impossibile!!!
Ed allora -mi ha chiesto l’amico- che hai fatto???
Ed io: “Niente… l’ho ammazzato!!!”.

Catania: Uomini che promuovono principi di legalità, per mascherare tutta una serie di azioni illegali!!!

Che vi sia la necessità di dover denunciare… è una cosa vera, ma saper scegliere quali  persone vanno poste ad emblema o a “paladini” di quella cosiddetta legalità, ecco questa è una cosa su cui ultimamente si sta fallendo…
Ma i fatti frequenti dimostrano di come esiste un vero e proprio “camaleontismo” che fa si che il mafioso, si camuffi da anti mafioso, il corrotto si vesta o si camuffa da anti-corrotto, per questo bisogna stare attenti alle semplificazioni”, a dirlo, è il nostro Procuratore Capo di Catania e come non riconoscere in quelle sue parole, la manifesta azione che ne consegue nei confronti dei cittadini onesti, con azioni e comportamenti sleali, intimidatori, nei riguardi di coloro che non si vogliono associare a quel sistema collusivo e criminale…
Dice giustamente il Generale della Guardia di Finanza, Antonino Quintavalle Cerere, quando parlando della società “Pubbliservizi” di Catania, dichiara: “vi era una gestione ‘totalitaristica’ sia interna alla società… perché, chi non voleva entrare a far parte di quel “cerchio magico” veniva penalizzato e con riferimento alla posizione ricoperta all’interno di quella società… veniva retrocesso o sostituito con persone vicine al “cerchio magico” stesso, mentre, per quanto riguarda la gestione esterna, era una gestione che andava contro i principi costituzionali, della trasparenza, della correttezza, del buon andamento della pubblica amministrazione, favorendo imprese vicine ai soggetti che sono stati coinvolti nelle indagini e penalizzando imprenditori onesti, i quali, sostengono spese, pagano regolarmente le tasse, ma purtroppo vengono meno nel momento delle entrate da parte della pubblica amministrazione, a beneficio di chi invece, illegalmente ne beneficia… a cui si aggiunge l’ulteriore aspetto negativo legato alla collettività, che si ritrova a non beneficiare di quei servizi, come nel caso specifico, garantire la manutenzione del verde pubblico, delle strade e delle scuole, e chiaramente in qualche episodio, ciò non veniva fatto a regola d’arte”…
Cosa aggiungere… le due autorità intervistate, descrivono perfettamente quanto il sottoscritto va quotidianamente ripetendo… 
Devo purtroppo aggiungere, che a volte, anche per noi semplici cittadini, è veramente difficile porsi dalla parte della legalità, denunciando abusi o violazioni di cui si viene a personalmente a conoscenza…
Ad esempio, proprio il sottoscritto, alcuni giorni fa, ha fatto (più volte) espressa comunicazione a mezzo Pec di una grave violazione, ma stranamente, ad esclusione di quanti erano posti p.c. (i quali hanno immediatamente risposto, protocollando la segnalazione), chi di contro, per competenza avrebbe dovuto dare immediato riscontro, non l’ha fatto (premetto che mi riferisco ad un corpo Istituzionale, che fa riferimento funzionalmente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il quale opera opera principalmente in regime di dipendenza funzionale per alcuni importanti dicasteri, tra i quali il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio​ e del mare, e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali), peccato che però ad oggi… nessuno mi ha risposto (molto probabilmente avranno pensato… “un’altra rottura di coglioni”…)!!!
Quanto sopra ovviamente dimostra, quale sia la collaborazione e la trasparenza amministrativa, da parte di alcuni nostri uffici pubblici…
Ma il sottoscritto, in questi anni ha compreso che a volte, il procedimento giusto, non è quello di recarsi immediatamente presso le nostre Procure (le quali – per dover di cronaca – parlo a livello personale, si sono immediatamente attivati a tutti i livelli, mettendosi in atto per accertare quanto dal sottoscritto denunciato…), ma credo che a volte (già, in talune circostanze), quando si tratta di far emergere situazioni che coinvolgono e influenzano negativamente, alcuni di quegli uomini e donne “istituzionali” (gli stessi che dimostrano non solo negligenza, ma anche comportamenti “approssimativi e superficiali”), ecco che, in questi casi specifici, è molto meglio, segnalare pubblicamente quanto emerso, su quotidiano on-line o su alcuni programmi televisivi d’inchiesta… 
D’altronde ciò servirà, non solo a fare in modo che la vicenda non venga “insabbiata”, ma soprattutto, permetterà –grazie a quel clamore mediatico– che certi soggetti, vengano di fatto declassati o quantomeno avvicendati, da colleghi ben più preparati!!!

Mare "Vostrum"… Euri "Nostrum"!!!

C’è qualcosa che non riesco a comprendere…
Tento di ricapitolare quanto accaduto in questi mesi…
Di sicuro c’è un mare… ci sono degli Stati interessati… come l’Italia, ci sono altri Stati a cui non interessa restare coinvolti con il problema degli immigrati (Malta e Tunisia), c’è poi uno Stato… la Libia, da cui salpano quei disperati migranti, seguono le nostre forze militari e per ultime… (ma non certo per importanza…) vi sono le organizzazioni umanitarie….
Mi chiedevo ieri, in quali modi queste organizzazioni si sostengono???
Considerato che per effettuare tutti quei numerosi salvataggi, si hanno necessità di grosse somme di denaro, dove prendono queste Ong tali somme, per pagare quei costi?
Perché percorrere quasi 200 miglia, per raccogliere coloro che stanno fuggendo da quei loro paesi di provenienza, quando li si potrebbe attendere vicino alle nostre acque territoriali???
Se esaminiamo ad esempio le sole spese sostenute (che d’altronde conosciamo perfettamente) della nostra marina militare, potremmo comprendere per equivalenza, la disponibilità finanziaria, che occorrerebbe a queste Ong, per sostenersi…
Ed allora, allontaniamo per un momento qualsivoglia preconcetto di collaborazione tra scafisti e Ong, prendiamo ad esaminare esclusivamente i dati e cerchiamo di comprendere cosa sta accadendo e cosa si sta facendo, per limitare quel traffico di esseri umani…
Partiamo innanzitutto da alcune considerazioni;
Salvare vite umane, significa individuare tutte quelle imbarcazioni che stanno trasportando (illegalmente…) quei migranti verso il nostro paese…
Come ben sapete, molte di queste organizzazioni operano in acque non territoriali, cioè di fatto internazionali, ed è per questo motivo, che il nostro Stato non può intervenire…
Le stesse organizzazioni inoltre(è stato dimostrato), si spingerebbero frequentemente entro le acque territoriali dello stato libico, quasi fin sotto le proprie coste e questa circostanza determina alcune semplici domande…
Perché li si va a prendere fin laggiù, per accompagnarli all’interno delle nostre acque territoriali???
Sembra quasi che queste organizzazioni, siano esattamente a conoscenza delle coordinate ove si troveranno quei gommoni dei migranti in quei giorni prestabiliti; d’altronde molte di queste imbarcazioni di salvataggio, essendo provviste delle più recenti tecnologie satellitari, sono capaci di comprendere, in quale parte del mare, stanno per giungere quei gommoni…
Inoltre, per molti di essi è emerso che durante quei salvataggi, chiudono i propri transponder, per non far individuare a nessuno la propria posizione, riaccendendoli successivamente, solo dopo aver raccolto le barche dei migranti… 
Era difatti abitudine, alcuni anni fa, di chiamare i soccorsi tramite i telefoni satellitare… ora questa consuetudine è del tutto sparita, di contro, gli interventi compiuti da queste Ong, sono aumentati del 50%… 
Oltre a ciò, sembrerebbe che il numero degli incidenti sia sceso in maniera progressiva e ciò è dovuto principalmente da quando… sono intervenute le navi di soccorso delle Ong, le quali “stranamente” però, non inviano per tempo, ne le proprie posizioni, ne quelle relative i luoghi di recupero…
E’ naturale che questa criptica situazione è divenuta, per tutti quei migranti, quasi una forma di assicurazione, che fa sì da indurre molti di loro, a intraprendere quella traversata, non più vista come pericolosa, ma  bensì agevolata, grazie a queste organizzazioni umanitaria, che garantiscono con la loro presenza, la certezza che tutto andrà per il meglio e senza intoppi…
Qualcosa sta certamente sfuggendo e forse quanto compiuto dalla nostra Procura etnea (l’unica che ha competenza giuridica su quel tratto di mare), ha messo in evidenza il reale problema, che è quello di scoprire quali intenzioni ha… chi sta dietro queste Ong, verificando  se dietro quelle azione umanitaria, non si celi come sempre quella vera motivazione, cioè il profitto…
Così facendo infatti, si è data all’opinione pubblica l’impressione che, con quei modi di operare all’interno delle acque territoriali libiche, queste Ong, stiano incoraggiano sempre più, quel traffico di esseri umani verso il nostro paese… certi ormai, di poter attraversare (in tutti i sensi), wuel mare ora “sicuro“!!! 
Per cui tralasciando il polverone politico, le critiche compiute, le interrogazioni formulate e tutte quelle discussioni sterili e inconcludenti riportate dalla maggior parte dei media, ciò che nessuno vuole comprendere è che prima di tutto… non vi è il salvataggio delle vite umane (come molti ipocritamente vanno dichiarando…), ma ciò che conta è il contrasto a quel sistema criminale, che fa in modo (per ogni viaggio), di creare un business milionario… sulla vita di quei poveri disperati!!!
Voler intervenire a monte del problema (facendo in modo da scoraggiare quegli stessi migranti, obbligandoli ove possibile, a farli restare in Libia), significherà non soltanto eliminare il problema dell’immigrazione, ma contrastarne quel sistema finanziario e criminale, che tenta sotto la parvenza di assistenza e soccorso, di poter beneficiare di una parte consistente dei fondi stanziati (circa 2,5 miliardi di euro) dalla Comunità Europea, di cui la fetta più rilevante (strano a dirlo…), è proprio riservata al nostro paese!!!

Mare "Vostrum"… Euri "Nostrum"!!!

C’è qualcosa che non riesco a comprendere…
Tento di ricapitolare quanto accaduto in questi mesi…
Di sicuro c’è un mare… ci sono degli Stati interessati… come l’Italia, ci sono altri Stati a cui non interessa restare coinvolti con il problema degli immigrati (Malta e Tunisia), c’è poi uno Stato… la Libia, da cui salpano quei disperati migranti, seguono le nostre forze militari e per ultime… (ma non certo per importanza…) vi sono le organizzazioni umanitarie….
Mi chiedevo ieri, in quali modi queste organizzazioni si sostengono???
Considerato che per effettuare tutti quei numerosi salvataggi, si hanno necessità di grosse somme di denaro, dove prendono queste Ong tali somme, per pagare quei costi?
Perché percorrere quasi 200 miglia, per raccogliere coloro che stanno fuggendo da quei loro paesi di provenienza, quando li si potrebbe attendere vicino alle nostre acque territoriali???
Se esaminiamo ad esempio le sole spese sostenute (che d’altronde conosciamo perfettamente) della nostra marina militare, potremmo comprendere per equivalenza, la disponibilità finanziaria, che occorrerebbe a queste Ong, per sostenersi…
Ed allora, allontaniamo per un momento qualsivoglia preconcetto di collaborazione tra scafisti e Ong, prendiamo ad esaminare esclusivamente i dati e cerchiamo di comprendere cosa sta accadendo e cosa si sta facendo, per limitare quel traffico di esseri umani…
Partiamo innanzitutto da alcune considerazioni;
Salvare vite umane, significa individuare tutte quelle imbarcazioni che stanno trasportando (illegalmente…) quei migranti verso il nostro paese…
Come ben sapete, molte di queste organizzazioni operano in acque non territoriali, cioè di fatto internazionali, ed è per questo motivo, che il nostro Stato non può intervenire…
Le stesse organizzazioni inoltre(è stato dimostrato), si spingerebbero frequentemente entro le acque territoriali dello stato libico, quasi fin sotto le proprie coste e questa circostanza determina alcune semplici domande…
Perché li si va a prendere fin laggiù, per accompagnarli all’interno delle nostre acque territoriali???
Sembra quasi che queste organizzazioni, siano esattamente a conoscenza delle coordinate ove si troveranno quei gommoni dei migranti in quei giorni prestabiliti; d’altronde molte di queste imbarcazioni di salvataggio, essendo provviste delle più recenti tecnologie satellitari, sono capaci di comprendere, in quale parte del mare, stanno per giungere quei gommoni…
Inoltre, per molti di essi è emerso che durante quei salvataggi, chiudono i propri transponder, per non far individuare a nessuno la propria posizione, riaccendendoli successivamente, solo dopo aver raccolto le barche dei migranti… 
Era difatti abitudine, alcuni anni fa, di chiamare i soccorsi tramite i telefoni satellitare… ora questa consuetudine è del tutto sparita, di contro, gli interventi compiuti da queste Ong, sono aumentati del 50%… 
Oltre a ciò, sembrerebbe che il numero degli incidenti sia sceso in maniera progressiva e ciò è dovuto principalmente da quando… sono intervenute le navi di soccorso delle Ong, le quali “stranamente” però, non inviano per tempo, ne le proprie posizioni, ne quelle relative i luoghi di recupero…
E’ naturale che questa criptica situazione è divenuta, per tutti quei migranti, quasi una forma di assicurazione, che fa sì da indurre molti di loro, a intraprendere quella traversata, non più vista come pericolosa, ma  bensì agevolata, grazie a queste organizzazioni umanitaria, che garantiscono con la loro presenza, la certezza che tutto andrà per il meglio e senza intoppi…
Qualcosa sta certamente sfuggendo e forse quanto compiuto dalla nostra Procura etnea (l’unica che ha competenza giuridica su quel tratto di mare), ha messo in evidenza il reale problema, che è quello di scoprire quali intenzioni ha… chi sta dietro queste Ong, verificando  se dietro quelle azione umanitaria, non si celi come sempre quella vera motivazione, cioè il profitto…
Così facendo infatti, si è data all’opinione pubblica l’impressione che, con quei modi di operare all’interno delle acque territoriali libiche, queste Ong, stiano incoraggiano sempre più, quel traffico di esseri umani verso il nostro paese… certi ormai, di poter attraversare (in tutti i sensi), wuel mare ora “sicuro“!!! 
Per cui tralasciando il polverone politico, le critiche compiute, le interrogazioni formulate e tutte quelle discussioni sterili e inconcludenti riportate dalla maggior parte dei media, ciò che nessuno vuole comprendere è che prima di tutto… non vi è il salvataggio delle vite umane (come molti ipocritamente vanno dichiarando…), ma ciò che conta è il contrasto a quel sistema criminale, che fa in modo (per ogni viaggio), di creare un business milionario… sulla vita di quei poveri disperati!!!
Voler intervenire a monte del problema (facendo in modo da scoraggiare quegli stessi migranti, obbligandoli ove possibile, a farli restare in Libia), significherà non soltanto eliminare il problema dell’immigrazione, ma contrastarne quel sistema finanziario e criminale, che tenta sotto la parvenza di assistenza e soccorso, di poter beneficiare di una parte consistente dei fondi stanziati (circa 2,5 miliardi di euro) dalla Comunità Europea, di cui la fetta più rilevante (strano a dirlo…), è proprio riservata al nostro paese!!!

Arrè, cu sta cùoppula… da min….!!!

Non ci pozzu cririri: ana passatu rucentu anni… ie semu sempre n’do stissu puntu!!!
In occasione del vertice di Roma sull’Energia nell’ambito del G7 (conclusosi pochi giorni fa), è stata distribuita ai media questa foto, per promuovere l’evento successivo, quello cioè di Taormina …
Nella foto, si vede lo stereotipo siciliano di un tempo, ancora con la coppola, quasi una rarità, visto che ormai nessuno la usa più… se non forse qualche anziano “centenario” che ancora la possiede, sperduto tra le nostre montagne…
Eppure, i nostri meravigliosi esperti di promozione, l’hanno riproposta, chissà forse per ricordarci che oltre ad essere tutti “masculi e fimminari“, siamo dentro di noi ancora… mafiosi!!!
Ecco quindi il pseudo “amante” siciliano, che, con il suo sguardo ammaliante e quella sigaretta stretta tra le labbra, prova a conquistare la “femmina“… in modo passionale!!! 
Il look rappresentato è quello giusto… almeno quello del siciliano degli anni 20′-30′, con le bretelle e con quella abituale coppola di traverso, lo sguardo da grande conquistatore… mentre dall’altro lato, passeggia una bella ragazza… “timida”, con lo sguardo rivolto in basso e quel sorriso allusivo che fa credere quanto sia disposta a cedere, per potersi fare conquistare…
Ecco, è con questa foto che si sta promuovendo la nostra terra… la nostra bellissima Sicilia, dove colori e profumi sono unici al mondo, dove la cultura è presente in ogni pezzo d’argilla, dove l’azzurro del mare ed i rossi colori dell’Etna ne fanno una paesaggio invidiabile… loro di contro, questi esperti promotori cosa fanno… la rappresentano ancora oggi, nel 2017, con la coppola!!!
Ma vorrei sapere, girando per la nostra città… dove l’hanno mai incontrato uno con la coppola???

Certo, sono in molti ora a sentirsi offesi per quella immagine… nulla a che dire per i due modelli, che ripropongono perfettamente un periodo storico, ma cosa centra quell’immagine di ieri, con la Sicilia di oggi, con l’appuntamento del G7… vorrei capirlo.

Ho letto che sono in tanti a ritenere quella foto, oggettivamente brutta. io su questo aspetto non sono concorde!!! 
Sul lato estetico la foto non è messa in discussione… è ciò che rappresenta che ha dato particolarmente fastidio, perché serviva a promuovere non soltanto un evento mondiale, ma indirettamente essere di ausilio al nostro turismo e alla meravigliosa cittadina di Taormina… 
Ma chissà perché da noi, quando si tratta di turismo, invece di rappresentare semplicemente la realtà, il nostro territorio, le nostre bellezze, ecco che si cercano rappresentazioni… futili e distanti nel tempo!!!
Se avessero ad esempio scelto, per quella loro promozione, alcune foto di un mio carissimo amico con la passione della fotografia “Giuseppe Scalisi ” (basti guardate sul web o sul suo profilo social alcune foto pubblicate…), si sarebbe compresa da se – senza ulteriori e banali allusioni – la bellezza di questa nostra terra…
Sono in molti a non voler capire, quanto noi siciliani (certamente quanti onesti e lontani da quel mondo criminale), siamo stanchi d’essere paragonati a quel “merdoso” mondo mafioso, che ha saputo soltanto – in questi duecento anni -. gettare fango e discredito purtroppo, non soltanto su ciascuno di noi, ma ahimè, anche su questa nostra isola incantevole…
Ed allora, per concludere, pubblico alcune foto di come viene vista questa propria terra, da ciascuno di noi, veri e propri appassionati… siciliani!!!
P.s.: per favore, per la prossima volta, utilizzate foto bellissime come queste allegate… grazie!!! 

Sicilia: l'isola che non c'è…

“Seconda stella a destra… questo è il cammino…” con queste parole iniziava una canzone di E. Bennato, ed oggi, riferendomi a questa mia isola, rivedo in quel testo, quell’isola che non c’è…

Quando sono fuori dalla mia terra e mi trovo a discutere con persone che non sono mai stati nella nostra isola e mi chiedono, “ma com’è la tua Sicilia…”, io rispondo così: BELLISSIMA!!! 
Già, volete paragonare quel nostro modo d’essere… sempre disponibili, calorosi, gioviali, pronti con la battuta umoristica e soprattutto disponibili ad aiutare il prossimo…
Dietro quell’essere fieri, si nasconde un grande cuore, che si manifesta in ogni circostanza, soprattutto quando se ne presenta l’occasione…

Immaginate quell’amore per la cucina, per i dolci, quella dedizione per la terra che fa raccogliere meravigliosi frutti, tra cui uve bianche e nere, che danno luogo a fantastici vini…  

Specialità gastronomiche che incontri solo da noi… per strada, con venditori ambulanti che a squarciagola t’invitano a provare le loro delizie…
Ed ancora, quei locali centenari… chiamarli Bar o caffè sarebbe riduttivo, perché evocano entrando… quelle sensazioni passate; sembra che il tempo si sia fermato, con odori ed essenze dei primi anni del 900′ ed i camerieri che mostrano quella reverenza ormai scomparsa… invogliandoci ad assaggiare quanto in vetrina: cannoli, cassate e cassatelle, pignolata e poi la rosticceria, dove troviamo calde quelle siciliane, cartocciate, arancini, cipolline, ed infine c’è chi prova la famosa granita alla mandorla, al pistacchio o ai gelsi… con quella morbida brioche…   

La sera dopo essersi abbuffati in uno dei tanti ristoranti a base di pesce… ci si ferma in quei chioschi, per bere un dissetante mandarino al limone oppure un tamarindo che aiuta a digerire…

Ma come si può pensare di paragonare la Sicilia con il resto del mondo, per favore, non esiste confronto!!!
Dove trovate un vulcano innevato per andare a sciare e dopo un’ora… andare a mare a farsi un bagno o ancora, un clima mite che permette di godere pienamente delle varie stagioni, specchiandoti su un mare blu… da quelle alture, fatte di storia e di arte.
Da occidente ad oriente, la si può attraversare ammirando le varie culture, che nei secoli d’invasione hanno lasciato segni…

Una terra che si fa scoprire poco per volta… e ad ogni fermata, si resta entusiasti per i colori, per quello spettacolo, per la fetta di pane casareccio offerta, con sopra quel nostro verde olio d’oliva, un “ciliegino” di Pachino ed un pizzico d’origano…
Per gli amanti della natura vi sono i parchi: quello dell’Etna, dei Nebrodi, dei Peloritani e delle Madonie… dove si possono trovare vari agriturismi specializzati con prodotti tipici naturali e biologici… si potrà mangiare quella ricotta appena fatta, da gustare calda,
Finora ho parlato dell’isola che c’è, di quella naturale e meravigliosa… poi ve ne un’altra, che nei fatti non esiste, un’isola che è rimasta fortemente in ritardo rispetto al resto dell’Italia…

Un’isola abbandonata a se stessa, senza crescita e sviluppo… nessun miglioramento qualitativo del capitale umano, ma il tutto basato, sul solito passaggio di consegne, da padre a figlio…
Un’isola nella quale gli uomini istituzionali la fanno da padrona, creando sempre più distanza dai semplici cittadini e allontanando così quei principi morali di coesione sociale…
Un’isola in cui non esistono investimenti produttivi e dove non vengono realizzate quelle necessarie infrastrutture…
Sta scomparendo anche quel po di potenziale tecnologico sviluppatosi negli anni 70′ e soprattutto mancano le innovazioni…
I mercati esteri sono nelle mani degli altri stati concorrenti, in particolare quelli prospicienti il mar Mediterraneo, ed i nostri prodotti tipici, sono stati valorizzati solo sulla carta… ma non nei fatti, i numeri delle esportazioni difatti… sono profondamente crollati!!!
Se poi consideriamo la spesa per la Pubblica Amministrazione nel suo complesso, ecco che la nostra isola è al primo posto tra le regioni meridionali con incrementi di oltre il 30% la media nazionale; la maggior parte di essi gode di quel clientelismo e soprattutto di quella tanto ricercata raccomandazione!!!
A differenza delle altre regioni si spende di più, per ricevere di meno… e con risultati decisamente scadenti in termini, sia di crescita del reddito che dell’occupazione…

E per concludere… come dimenticare quell’isola nascosta, quella che fa in modo che esista una economia del sommerso, con un fenomeno grave, quello del lavoro a nero, che non permette ai giovani di crearsi un futuro…
Gli stessi imprenditori (o meglio molti tra essi…) colpiti dalla crisi, stanno reagendo adattando quei meccanismi di collusione e corruzione, piegandosi – per voler rimanere produttivi nel mercato economico – a quelle protezione legate alla ben nota associazione criminale, beneficiando così di conseguenza, di tutti quegli sbocchi offerti, dalle loro attività “legali”…

Il giudice Borsellino disse “la Sicilia un giorno sarà un posto bellissimo”.
E’ un vero peccato che non abbia avuto modo di dirci… quando questo accadrà!!!

Nizza… per sempre…

Entrando a casa mia, vi è appeso questo quadro… rappresenta uno scorcio della città in particolare si vede l’Hotel “Negresco” e la sua “Promenade des Anglais”…
In questi giorni abbiamo dovuto assistere ad un’ennesima violenza da parte di un “folle”… che con gravi disturbi psichiatrici ha massacrato intere famiglie, additando quel suo gesto, in nome e per conto di un Dio… che certamente per quanto compiuto… rifiuterà di accettare quel suo adoratore in “paradiso”…
Perché non si tratta di essere fedeli o di credere in una determinata religione, non si tratta di nulla di ciò…

Quella è la giustificazione alla propria pochezza… a quel sentirsi incapaci di vivere e confrontarsi con gli altri, a quell’essere sconclusionati, dei veri e buoni a nulla che sperano attraverso folli gesti, di dare un segno a quella loro vita inutile… senza alcun costrutto!!!

Poiché in conclusione di questo si parla… anche se c’è chi coglie e approfitta di quei gesti – ripeto d’insania follia – per pronunciare nuovi proclami, ma con questi annunci non si ottiene il vero scopo del messaggio…
Già incoraggiando questi folli gesti, ci si troverà sempre più isolati e vedrete alla fine di quel terrorismo mediatico non resterà nulla, anzi verranno completamente dimenticati, come se non ci fossero mai stati!!!
Ma oggi voglio parlare di una città che conosco perfettamente… 
Una città dove la gentilezza e la cordialità dei suoi abitanti, non si trova da nessuna parte del mondo…
Una località che conserva quel fascino unico, con una passeggiata… la famosa “Baia degli angeli”, diventata luogo preferito dei turisti non solo nel periodo estivo, ma anche in quello invernale, tutti appassionati a villeggiare in quella che è considerata… la passeggiata più celebre al mondo!!!
Nizza con i suoi colori e con i suoi profumi, con quel mare limpido ed un spiaggia pulitissima piena di ciottoli che quando sono immersi nell’acqua cristallina, danno uno strano riflesso alla luce…

E poi quei locali tipici, quei ristoranti e alberghi che si prospettano su quell’azzurro mare, ed ancora, il mercatino dei fiori, della frutta e degli antiquari…

Ed infine la notte… con la sua vita notturna piena di locali aperti fino alle cinque… gastronomie ed enoteche colme di quegli ottimi vini francesi… attorniati da musicanti, attori di strada, che si fondono per diventare quel unico cuore pulsante per una notte irreale… 
Quando mi si chiede in quale città mi piacerebbe vivere, ripeto che se potessi scegliere… quella sarebbe Nizza!!!   
Comprenderete quindi con quanta sofferenza ho ascoltato quell’atto vile compiuto a danno dei suoi cittadini e di quanti si trovavano lì a villeggiare!!!
Non sembra possibile che quel paradiso potesse essere stato violentato in questo modo!!!
Una città multiculturale che non merita quanto le è stato fatto… soprattutto perché quell’azione è stata commessa da un cittadino musulmano, uno di quelli che rappresenta quasi il 20% della popolazione musulmana presente…
Ed è per questi motivi che oggi, gli stessi suoi confratelli si dissociano con sdegno e rigettano quanto è stato commesso… con quel vergognoso atto criminale…
Nizza lo so… continuerà a sopravvivere ed io ho deciso che quest’anno, durante le vacanze estive, mi recherò lì a soggiornare… senza farmi intimorire per quanto successo, ma anzi, aspettando proprio il giorno in cui forse… riuscirò a trasferirmi definitivamente lì!!!
Je suis Nice…

   

Mare "Nostrum"??? No, mare… "Monstrum"…

Legambiente lo ha definito così nel suo dossier…

Si chiama “Mare Monstrum” ed è stato pubblicato con riferimento alla nostra regione, in particolare l’attenzione è stata data proprio alla Provincia di Catania… su quelle aree limitrofe i centri abitati nei quali, le acque reflue, non vengono smaltite attraverso impianti di depurazione, ma bensì vanno a finire direttamente a mare…
Da qualche parte… l’avevo letto solo alcuni mesi fa, era stato pubblicato che solo il 50% degli scarichi fognari viene di fatto depurato… mentre la parte restante, comprendere da voi, dove vada a finire…
Il bello è che la stagione estiva balneare è cominciata… e come dei funghi, compaiono i soliti cartelli di divieto di balneazione per motivi d’inquinamento…
Sono anni che la Regione Siciliana è brava ad indicarci i tratti di costa vietati… ma quanto poi si sia fatto, per ridurre quell’inquinamento, ecco che quella è tutt’altra cosa…
D’altronde è evidente a tutti che, dove vi sono poche urbanizzazioni l’acqua risulta più limpida, mentre dove le costruzioni sono maggiori, il rischio d’inquinamento aumenta in modo ragguardevole…
Ricordate l’epidemia dello scorso anno in cui molti bambini ed anche tanti adulti sono stati ricoverati a seguito d’infezioni, vedrete come anche quest’anno la situazione si ripeterà…
La verità è (come ripeto sempre…) che mancano i controlli o meglio manca quell’attenzione minuziosa da parte di chi dovrebbe compire quei controlli (per esempio i responsabili dell’Asp) che dovrebbero impiegare la maggior parte del loro tempo, a verificare all’esterno tutti quei luoghi esposti a possibili violazioni…, ma che ovviamente, preferiscono (con questo caldo afoso…) rimanere nel loro rinfrescato ufficio (quasi refrigerato…) comunicando noi… che comunque “va tutto bene”.
Non so più quanti anni sono che sento parlare della rete fognaria catanese… delle denunce per omissione d’atti d’ufficio nei confronti del sindaco di Catania, Enzo Bianco, di tutte quelle inchieste delle varie procure siciliane, come per esempio quella sul depuratore di Mascali, nel quale si era scoperto che venivano trattati consistenti tonnellate di acque nere, molte di più di quanto l’impianto fosse in grado di depurare… con la conseguenza logica che gran parte di quei liquami (non-trattati) venissero smaltiti direttamente nel  torrente adiacente… e quindi di conseguenza a mare… 
La stessa situazione si è ripetuta nelle acque del fiume Alcantara… con quel vergognoso depuratore realizzato in pieno inverno… posto adiacente ad una struttura turistico alberghiera, che ne ha totalmente distrutto o ancor meglio “contaminato”, quei pochi giorni di vacanza estivi dei suoi residenti… il tutto ovviamente “farcito” da politiche che non hanno tenuto conto dei disagi dei cittadini ma che forse un giorno (quando qualcuno avrà voglia di denunciare quanto accaduto…) dimostrerà in quella realizzazione la presenza di collusioni politico/imprenditoriali/mafiose… 
Sarei inoltre curioso di conoscere in quali luoghi vengono smaltiti i fanghi residui di quelle lavorazioni… e dove questi vengono depositati…  
Non dimentichiamoci infatti che i fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue civili ed industriali, sono rifiuti speciali (D.Lgs.152/06 Art. 127), e pertanto debbono essere sottoposti alla disciplina dei rifiuti!!!
Chi controlla che quanto si sta realizzando sia a norma???
Siamo sicuri che nonostante la semplificazione legislativa, lo smaltimento in discarica sia conforme o risulta ancora problematico per la maggior parte degli impianti, soprattutto per quelli di piccola o media entità, in quanto quest’ultimi non sono dotati di una linea fanghi strutturata in grado di ottenere i tenori di secco richiesti???
I risultati dei monitoraggi eseguiti negli ultimi anni, hanno evidenziato la presenza di impianti spesso mal funzionanti o non conformi alle normative vigenti sugli scarichi, specialmente durante i mesi estivi, quando appunto la presenza turistica lungo la fascia costiera, aumenta in modo esponenziale con il numero degli abitanti equivalenti e quindi con la conseguenza con loro, anche il carico che arriva ai depuratori…
Ormai le violazioni amministrative relative a superamenti dei limiti tabellari di scarichi o alla mancanza di autorizzazione allo scarico (trasmissione dei MUD dei fanghi e irregolarità nei registri carico e scarico di fanghi) non si contano più…
Per quanto sopra vanno aggiunte anche le ipotesi di smaltimento abusivo con dilavamento in mare, con la conseguenza anche di disastro ambientale…
E’ fondamentale quindi fare chiarezza e devono essere adottati tutti i provvedimenti necessari al fine di scongiurare quanto accaduto lo scorso anno… ne va, non solo della salvaguardia dell’ambiente, ma soprattutto della salute dei cittadini!!!
E’ importante inoltre che anche gli operatori turistici partecipino a questa battaglia ambientale per il territorio, perché continuare ancora con quei silenzi o per come si è fatto… senza denunciare quei disastri ambientali, non potrà che vederli danneggiati ulteriormente negli anni a venire…  
Ed infine (non per volermi ripetere…) non bisogna tralasciare un’aspetto fondamentale della vicenda… che è propriamente quello delle collusioni, che trova infatti attraverso un mare “avvelenato”, l’occasione per fare arricchire quei piccoli e grandi truffatori, amministratori e controllori corrotti con l’ormai abituale presenza della criminalità organizzata…
Io… una soluzione l’avrei…
Basterebbe prendere tutti questi inaffidabili e disonesti personaggi… gettarli in mare, ed ecco come sin da subito quei mari… comincerebbero a ripulirsi!!!

Catania… incagliata tra collusioni e mafia!!!

Non chiedere cosa la tua città può fare per te, ma chiediti cosa puoi fare tu… da “catanese” per essa…
Si, sono d’accordo… attraversandola con l’auto mi soffermo a guardarla ed è bellissima, resto incantato…
Si resta affascinati da quei suoi colori, da quel bianco e nero dei palazzi, dai pavimenti grigi che lastricano quelle sue vie centrali e poi cosa dire… le piazze, i monumenti e sullo sfondo da un lato quell’Etna maestosa e dall’altro quell’azzurro del mare che sembra prolungarsi nel cielo…

Ed ancora… quel profumo di salsedine, sì, a guardarla è proprio vero… si prova una grande emozione…
Catania è meravigliosa, come quei paesaggi impressionistici… dove l’interazione tra la luce e l’occhio, diventano un’unica espressione di sensibilità e dove gli effetti luministici e coloristici la rendono piacevole ed interessante ad uno sguardo esterno…

Un vero e proprio quadro d’ammirare… ma da lontano… in modo che, non se ne colgano i difetti, ma la si apprezza nell’insieme… nel “tutto” e così… proprio come un turista, più la si guarda e più la si crede… perfetta!!!

Ma quando si entra nel particolare… ecco, quando ci si avvicina, si cominciano a scorgerne i difetti e non bastano più quelle meravigliose caratteristiche d’insieme, ora, quelle evidenziate carenze, ci esplodono in faccia in tutta la loro gravità…
Il problema infatti, non è ciò che c’è di suo da sempre o meglio dalla sua ultima ricostruzione, quel risorgere dalle proprie macerie… quella città barocca è ancora lì perfetta… è tutto il resto che non va… quanto non è stato realizzato in questi cinquant’anni di storia… dal dopoguerra ad oggi che è rimasto totalmente inalterato!!!

La gestione dei servizi strutturali, la pubblica amministrazione, i servizi sociali e ambientali, i disagi avvertiti per i trasporti pubblici, tutte priorità che vengono ad ogni elezioni evidenziate dagli aspiranti candidati politici, ma che successivamente (appena viene determinato il nuovo consiglio comunale) non trovano alcun reale riscontro…
La qualità della vita dei cittadini catanesi va ogni anno di più peggiorando… come è peggiorato il tenore di vita della maggioranza delle famiglie, che ormai fanno fatica ad arrivare a fine mese, ed eguale preoccupazione vi è tra i giovani, i quali non vedono per loro alcun futuro, ma continuano quella loro esistenza ordinaria, in modo rassegnato…
Oltre a quanto sopra, va aggiunta la mancanza di parcheggi… sostituiti da illusorie “strisce blu” o da pseudo negozi commerciali, che hanno motivo d’esistere esclusivamente per poter agevolare soliti “amici degli amici” o per far inserire qualche familiare in quelle società partecipate del Comune… che di fatto però non risolvono minimamente il vero problema dell’inadeguatezza dei parcheggi.
Poi c’è la raccolta differenziata dei rifiuti e la scarsa pulizia ovunque… la prima mai iniziata e la seconda finalizzata esclusivamente nel centro storico… ed i rifiuti urbani, seppur visivamente celati, costituiscono ancora oggi, uno degli elementi di maggior criticità della città…

A quella carenze infrastrutturali vanno sommati tutti quegli strumenti inadeguati di programmazione e di sviluppo…
Infine, se pur non visibile direttamente a noi comuni cittadini… vi è una perpetrata corruzione, un procedere continuo attraverso metodi clientelari dove il più delle volte si viene sopravanzati…
Ma soprattutto ciò che fa più male… è quel racket messo in pratica dalla criminalità organizzata, che costituisce per i commercianti e per le imprese, la causa principale dei problemi finanziari ed i motivi per i quali decidono il più delle volte (in silenzio…) di chiudere!!!

Lo so, alla maggioranza dei miei concittadini non interessano questi problemi… i problemi di questa loro città, in particolare proprio adesso che con l’arrivo dell’estate hanno cose più importanti da fare…
A loro infatti, basta andare a mare, prendere il sole in quei solarium pubblici o in quei lidi sugli scogli o alla playa, a loro basta giocare sotto l’ombrellone a carioca o a briscola pazza… e se viene l’appetito… ci si può sempre rivolgere al vicino ristorante cinese, già… lì con soltanto 10,00 euro… si può mangiare fintanto si vuole!!!
Alla fine la giornata passa… anche se con poco, proprio come riporta quel proverbio: “chi si accontenta gode”… e i Catanesi hanno dimostrato in tutti questi decenni… di sapersi accontentare!!!
P.s. Colgo l’occasione per ringraziare l’amico Giuseppe Scalisi, che mi ha voluto donare le sue bellissime foto.

Salire da Catania all'Etna per poi nuovamente scendere a Catania e buttarci così… tutti a mare!!!

Si vede che siamo in procinto d’elezioni!!!

Ogni volta che si avvicina quella competizione elettorale, iniziano i proclami (e aggiungerei le cazzate…)!!!
Ed allora non sapendo cosa inventarsi si riprendono dall’armadio progetti urbanistici “impolverati” di cui certamente oggi la città non ha bisogno, ma di cui neanche fra vent’anni avrà necessità!!!
Ed allora pur di convincerci a votare, ma soprattutto nel voler indirizzare quel nostro voto verso una particolare direzione, tentano d’illuderci… comprando i nostri voti…
Come…???
Facendoci sapere che a breve diventeremo ricchi!!!  
Sì… ho letto che saranno 700 milioni gli euro previsti per la nostra Città e 12 Miliardi –si avete letto bene- (l’hanno chiamato “Patto per la Sicilia” ed è un accordo che farà arrivare queste somme nelle casse della Regione) per l’intera Sicilia!!!
Sono le puntuali promesse che dopo le elezioni vedrete non si concretizzeranno in nulla di fatto!!!
Nessuno vuole capire o fa finta di non capire, che siamo ormai in totale crisi… non solo sociale ma anche economica e imprenditoriale, con un mondo lavorativo inesistente, lasciato ormai in balia a quelle esigue iniziative coraggiose di pochi privati…
E dire che di questo sfacelo sono ben a conoscenza… difatti dimostrano di sapere alla perfezione di quali problemi soffre la nostra città e difatti nelle loro conferenze ne parlano apertamente: rilancio occupazionale, viabilità, sicurezza, rischi idrogeologici, impianti, depuratori, metropolitana, viabilità, porto, aeroporto, opere incompiute, turismo e quel contrasto alla illegalità che non riesce ad essere debellato, ma poi stranamente non si riesce a far nulla di concreto!!!
Siamo con l’acqua alla gola… e loro pensano a realizzare un percorso turistico… si potremmo utilizzarlo in futuro per qualche rally… ma per favore, si pensi per prima cosa a sostenere tutte quelle famiglie bisognose, quei poveri pensionati… i giovani senza alcuna occupazione e poi forse ci si potrà dedicare a realizzare opere “fantasiose”… che comunque, se stessero lì dove sono state finora… sarebbe certamente meglio!!!
Povera Catania… posta in classifica tra gli ultimi posti delle città più vivibili d’Italia… una città allo sfacelo… ma che vorrebbero farci passare quale esempio da imitare… da chi poi… resta certamente un mistero!!!
Sì… è lo stesso mistero che non ci permette di comprendere a quali propositi e iniziative questi signori sono ispirati per i prossimi anni… pretendendo comunque di voler continuare a governare (per come finora fatto…) questa nostra città!!!

La Sicilia, tra disastri ambientali e infrastrutture fatiscenti…

Messina senz’acqua, l’autostrada Catania-Palermo chiusa dal mese di Aprile nel tratto compreso tra Tremonzelli e Scillato a causa della frana che ha riguardato il pilone del viadotto Himera…

A quanto sopra, si sono aggiunti tutti i temporali di forte intensità che in questi giorni hanno messo in ginocchio non solo la nostra modesta economia, ma soprattutto, ha messo a rischio la sicurezza dei cittadini…
Rischi idrogeologici in tutto il territorio, torrenti in piena che hanno provocato danni enormi, nelle abitazioni, nelle scuole, negli ospedali, ed ancora, alberi sradicati caduti tra le auto posteggiate, un’agricoltura ridotta al collasso e il commercio “spento” a causa delle difficoltà nei collegamenti non solo stradali ma anche aerei.
Frane… registrate ovunque, Letojanni, Campo Italia, Capo Scaletta… dove lo smottamento ha bloccato la carreggiata impedendo qualsiasi collegamento sulla Statale 114,
E cosa dire delle forti mareggiate che hanno investito tutte le cittadine che si affacciano sul mare, distruggendo anche quei pochi metri di costa residui, che proteggevano quei palazzi… ora completamente allagati…
Svincoli autostradali fondamentali a sensi alternati, o chiuse in entrambe le direzioni… difficoltà nella viabilità, sia nei Comuni prospicienti le coste, sia nelle province centrali dell’Isola…
Ad Enna per esempio, ha ceduto un costone e i vigili del fuoco hanno dovuto evacuare cinque famiglie, mentre a Nicosia una frana ha bloccato l’unico collegamento con l’ospedale,..
Di raggiungere le isole Eolie, neanche a parlarne… in questi giorni sono rimaste isolate…
L’elenco degli interventi necessari è lunghissimo… un vero disastro e la cosa assurda è dover assistere a questo silenzio generale!!! 
Già, ci si lamenta e si scende a protestare, solo quando c’è il rischio di vedere saltare il proprio posto di lavoro ed allora si spera che intervenga una qualche “leggina” che vada a finanziare provvisoriamente quanto finora dovuto… con l’incertezza di proseguire per chissà quanti altri mesi… poi si vedrà, oppure si sciopera per imporre un aumento della propria retribuzione o ancora si critica l’operato del nostro governatore Crocetta e della sua giunta… si pretende che egli possa intervenire in tutte le situazioni… (chissà forse con la bacchetta magica…) ma quando poi si tratta di destituirlo… di farlo cadere quel governo… ecco tutti svaniscono, sanno buoni e  messi in fila… a votare quella fiducia di governo… (dopotutto perché dovrebbe rinunciare a quella poltrona…)!!!
Quindi, che le nostre infrastrutture sono per lo più inutilizzabili è chiaro… basta osservare come le pavimentazioni stradali sono da rifare, quindi, la sostituzione o l’adeguamento delle barriere stradali non più a norma e che sono effetto di conseguenziali gravi incidenti mortali, in particolare per quanti viaggiano sulle due ruote, il mancato adeguamento di tutti gli impianti tecnologici, non solo nei tratti aperti, ma soprattutto in quelli al chiuso, come nelle gallerie, che il più delle volte rilevano il mancato funzionamento dei sistemi di illuminazione o di ventilazione…
C’è poi la segnaletica in disuso in quasi tutti i tratti e la mancata eliminazione di quei cartelloni pubblicitari, posti in corrispondenza degli svincoli, che oltre a provocare uno scempio al paesaggio naturalistico, invitano alla distrazione degli automobilisti…
Se a quanto sopra, dobbiamo sommare, tutte quelle opere -attualmente danneggiate o deteriorate- che già sono in quelle condizioni di dover ricevere immediatamente interventi di ripristino, come ad esempio i manufatti realizzati in calcestruzzo armato… dopo anni di mancate o inadeguate manutenzioni…
Conglomerati cementizi e acciai da troppo tempo ammalorati ( vedasi travi precompresse, appoggi, spalle, pile, pulvini, solette, ecc… ) e quanto necessario in rifacimento, come giunti, installazione di pluviali, rifacimento dell’impermeabilizzazione e successiva pavimentazione…
Se andate ad osservare attentamente… vedrete che un buon 85% della nostra viabilità ha necessità d’interventi urgenti…
Non mi meraviglio più… quando all’improvviso in televisione, fanno vedere come in Sicilia un’auto sprofonda in una voragine… o come una frana mette in ginocchio la viabilità tra Catania e Messina, lasciando chiuso (in entrambi i sensi di marcia) uno dei percorsi più belli del nostro paese e cioè il tratto autostradale tra Giardini Naxos e Roccalumera!!!
Della ferrovia poi… non ne parliamo, dopotutto di cosa dobbiamo parlare… di ciò che non esiste??? 
Siamo una regione allo sfascio generale ed una delle più importanti potenzialità che poteva salvarci e cioè il turismo e l’arte… è stato, a causa di quanto sopra fortemente penalizzato!!!
Infatti… con una situazione generale di grave crisi internazionale (a causa delle destabilizzazioni politiche e delle guerre in corso…) i flussi turistici, hanno modificato le loro destinazioni in particolari quelle estive, puntando principalmente verso quei paesi che ora… risultano essere più tranquilli.
Tra questi paesi… ovviamente, ci poteva essere la Sicilia… anzi ci doveva essere la nostra regione che invece, a causa di questa situazione disastrosa, ha influenzato negativamente quelle potenzialità, facendo in modo che, preferissero dirigersi verso Malta o le isole spagnole come le Baleari…
Due posti bellissimi… ma che certamente hanno poco a che competere con la nostra terra… perderebbero in ogni competizione, da quella culturale a quello enogastronomica, da quella paesaggistica a quello storica-artistica, dalla promozione di attività teatrali e musica folcloristica… sotto i colori di un vulcano unico al mondo e come sfondo il nostro mare cristallino…

Eppure i numeri dicono il contrario… perdiamo pure nei confronti della Grecia che ha visto su di se dirottare… tutti quei turisti che fino a poco tempo fa… si dirigevano in Tunisia.

Se ne parla sempre… ma alla fine siamo qui sempre a commiserarci… 
Riflettendoci è un vero peccato…
Sì… per colpa di pochi ci troviamo a soffrire… è una vita che soffriamo, prima i nostri antenati, quindi i nostri genitori ed oggi noi… e la cosa assurda e che così facendo… cioè niente… faremo in modo di far soffrire in futuro, anche le nostre prossime generazioni!!!
E dire… che sarebbe bastato poco… 

Catania… una città morta!

E’ sconfortante dover descrivere in questi termini la città nella quale si vive ed è ancor più deprimente dover riportare tutte quelle peculiari negatività che purtroppo vengono quotidianamente espresse…
Non so quanti di voi ricordano il film di Benigni “ Gionny Stecchino “ in particolare la scena dell’arrivo in Sicilia del protagonista  “Dante”, in macchina dello zio ( l’Avvocato del rassomigliante boss… ) quando descrive le tre “piaghe” per le quali la nostra regione è famosa nel mondo e cioè: siamo conosciuti per qualcosa di negativo, quelle che voi chiamate… piaghe. Una terribile, e lei sa a cosa mi riferisco: L’Etna, il vulcano, ma è una bellezza naturale. Ma ce ne un’altra grave che nessuno riesce a risolvere, lei mi ha già capito… La Siccità! La terra brucia e sicca, una brutta cosa. Ma è la natura… E non ci possiamo fare niente. Ma dove possiamo fare e non facciamo, perché in buona sostanza, purtroppo non è la natura ma l’uomo… Dov’è?… È nella terza di queste piaghe che veramente diffama la Sicilia in patticolare agli occhi del mondo. Eh… Lei ha già capito. E’ inutile che io glielo dica. Mi veggogno a dillo. E’… il traffico! Troppe macchine! E’ un traffico tentacolare, vorticoso, che ci impedisce di vivere e ci fa nemici famigghia contro famigghia, troppe macchine! 
Ecco in quella scena possiamo estrapolare due parole fondamentali, la prima è “una bellezza naturale”, l’altra è rappresentata da “ non è la natura ma l’uomo “!!!
Già, parlare della nostra isola ed in particolare della nostra città, non tenendo conto delle bellezze naturali, artistiche e culturali, sarebbe qualcosa d’ingiusto e riduttivo, perché sono poche quelle città nel mondo che possiedono caratteristiche come quelle presenti da noi, a cominciare da un mare meraviglioso, con paesaggi che passano dai colori della sabbia a quella della roccia lavica, da quelle bianche spiagge finissime a quelle costituite da ghiaia e ciottoli…
Ed ancora, come esprimere la bellezza di questi giorni provocata dal ns. vulcano Etna, eruzioni di fuoco nella notte che scendono ad illuminare un paesaggio con i suoi colori caldi, accesi, scorrimento continuo di uno spettacolo unico ed indescrivibile… 
Ed infine ciò che rappresenta la ns. storia cultura, espressa da architetture, opere d’arti, scritti, ovunque visibili, millenaria presenza costante nelle nostra vite … 
Quanto invece emerge da ciò che non è la natura ma l’uomo, viene tragicamente evidenziato dai dati sconfortanti su come il nostro patrimonio viene utilizzato… dati negativi espressi dalle presenze minime in visita di turisti, nell’isola ed ancor più nella nostra città, Catania…
A parte quindi, solitarie iniziativa legata a qualche concerto organizzato dall’amministrazione pubblica, è soprattutto grazie a quella coraggiosa intraprendenza da parte d’irriducibili commercianti del centro storico che (con la speranza di una possibile ripresa), intervengono a proprie spese per sostenere quella “movida” tanto decantata attraverso, caffè concerto, disco-pub, interventi letterari, teatrali, ecc…, permettendo – chissà ancora per quanto tempo – di sopravvivere e di creare quella pur minima prospettiva occupazionale…
Un turismo abbandonato, lasciato solo, senza alcuna regola e soprattutto mostrando il lato negativo della nostra città: spazzatura ovunque, macchine posteggiate in tripla fila, nessun vigile che regolamenta il traffico, disservizi, strade sporche, bancarelle improvvisate di vu cumprà, rom e mendicati che ci perseguitano senza sosta in richieste caritatevoli, senza dover aggiungere quelle bande improvvisate di delinquenti, che tentano in ogni occasione di scippare qualche portafoglio e/o cellulare…
Qualcuno parla di prevenzione… ma questa è soltanto una bella parola, da proporre nelle solite manifestazioni organizzate, che hanno come unico obbiettivo, quello di voler promuovere qualcuno al suo interno o di realizzare la solita propaganda…  
Una città morta…- provate a guardarla per un istante con occhi critici… non da catanesi doc – vedrete che la città che tanto amiamo non offre nulla…
Mai un concerto interessante, le aree archeologiche d’estate chiuse, i musei ed i palazzi storici barricati, chiuse la sera anche le porte delle chiese, i negozi – anche di sabato sera – giunti alle 21.00 chiudono i battenti quasi ci fosse il coprifuoco ( certamente non li si può biasimare, con questa crisi sono rimasti in pochi quelli che fanno shopping…).   
Ovviamente avrei preferito non toccare il tasto dolente della politica o di quegli uomini scelti in questi anni, in qualità di primi cittadini… uno scempio… non so neanche da chi voler cominciare… ognuno di loro ha lasciato segni così negativi ed indelebili, che ho difficoltà a trovare nella loro gestione un solo pregio e considerato l’elenco numeroso di difetti che potrei qui numerare, comprendo come anni di tali amministrazioni ( di centrodestra e/o centrosinistra ) hanno saputo distruggere – sia socialmente che economicamente – questa nostra città…
Non vedo oggi, come ci si possa salvare dal baratro, perché ad esclusione delle solite belle parole, promesse dei soliti politicanti che tentano di salvaguardare la loro posizione… vi è il nulla…
La cosa assurda che c’è chi ancora crede ed insiste in quel modello di uomini, ecco questi oltre che meritare – per se e per i propri figli – questa attuale situazione, dimostrano tutta la loro complicità riprovevole ed è anche per loro che oggi, grazie alla loro collusione, la città che ne viene fuori è proprio la città che meritano!!! 

Sono stati così portati a leccare quell’unico spiraglio d’elemosina offerto loro dall’onorevole o senatore di turno, che da soli, hanno provveduto ad imbavagliarsi per non gridare ad alta voce ciò che non va…. attendendo sempre qualcun’altro, che faccia al posto loro il lavoro… rappresentazione da sempre del loro agire!!! 

Siamo ancora in attesa di veder trasformare la nostra Playa ( Bonita soltanto in tv… ) in qualcosa tipo Iesolo, Riccione, Viareggio… ( mi voglio allargare… ) Nizza, Cannes o Llorett de Mar…, quei lungomare realizzati in modo indescrivibile che permettono un turismo non soltanto estivo, ma annuale, con alberghi, ristoranti, discoteche, ecc…, su tutto il litorale, che offrono non soltanto servizi ed ospitalità, ma soprattutto che permettono di dare a tutti, quella necessaria possibilità di un lavoro… 
Sì… Catania…, come una bella donna, l’ami ma ti rendi conto che però non è quella giusta per te. La lasci, poi quando sei lontano ti rendi conto che le tue giornate sono tristi senza di lei. Pian piano allora dimentichi i guai ed i tormenti e rincominci a pensarla, a pregare di voler ritornar da lei. Si dice che l’amore fa male, ma è altrettanto vero, che la mancanza di quel particolare amore distrugge ancora di più…
Peccato che io oggi di quell’amore per questa città ne veda soltanto i resti…, già un città cadavere… in completa putrefazione!!!