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Quale mercato dobbiamo aspettarci nel 2021???

Nessuno lo sa…

Sono tutti così euforici nel nostro Paese a seguito dell’arrivo finalmente del vaccino, che non si sprecano le parole di ottimismo e di ripresa per l’anno 2021!!!

Secondo le trasmissioni televisive, siamo passati da un momento di profonda crisi a un possibile boom economico, un’espansione finanziaria che dovrebbe determinare quell’inversione di rotta da comportare un’improvvisa crescita e sviluppo!!     

Le politiche monetarie dovrebbe finalmente diventare stabili e gli Stati ormai si affidano a quest’unica speranza che dovrebbe condurre in maniera sinergica a quella lenta, ma costante, ripresa economica…

Anche le banche credono ormai che non vi siano più rischi, anche se in quel mercato finanziario e soprattutto nelle borse vi è ancora qualcuno che crede vi siano situazioni degne di attenzione…

Difatti, sono state già incaricate delle commissioni per anticipare quali prospettive macroeconomiche si svilupperanno col nuovo anno…
In particolare si cerca di comprendere quali politiche nazionali che verranno messe in atto sotto il profilo dell’economia, degli investimenti, degli incentivi, ma anche quali prospettive verranno applicate sul sistema fiscale e sociale, le stesse che dovrebbero garantire a tutti i cittadini l’accesso ai servizi e alle forme di assistenza fondamentali che proprio l’emergenza Covid-19 ha messo in difficoltà…

Comprenderete quindi come sono molti i fattori da analizzare, già… perché sono quegli stessi indicatori che dovrebbero convergere verso un processi coordinato tale da determinare la ripresa costante dell’economia… 

Ecco perché c’è la necessità che un complesso di fattori diversi confluiscano verso quell’unica soluzione di crescita, anche se ciò non è facile da realizzarsi, soprattutto in tempi brevi… 

Nello stesso tempo quegli stessi fattori hanno bisogno di far riprendere in maniera celere l’economia mondiale, ma i rischi come riportavo sopra sono ancora lì, tutti ahimè ancora presenti e da affrontare… 

Vedasi ad esempio le molte attività offerte da quel settore bancario o quei fondi deteriorati di talune società immobiliari, vanno verificati inoltre le insolvenze presenti nel mercato obbligazionario e in quello azionario che fluttuano quotidianamente in maniera incerta, ed infine, come non dubitare di quegli investimenti promettenti o di quelle compravendite strabilianti offerte da strumenti finanziari tramite internet…

Comunque, affinché la ripresa economica possa riprendere vi è bisogno d’importanti contributi statali, di nuovi programmi a sostegno dei cittadini, di una lotta alla disoccupazione, di progetti di stabilità per le imprese e alle attività commerciali, ma soprattutto bisogna dare continuità a tutte quelle politiche macroeconomiche che finora sono state realizzate soltanto in parte e con molta superficialità…

Ma c’è qualcosa che più di ogni altro bisogna profondamente cambiare…

Già… è quel modo di pensare di molti nostri uomini, politici, dirigenti, funzionari di quegli apparati pubblici, che hanno visto e ancora vedono in questo loro Paese la “terra dei balocchi“, sì… un posto dove realizzare i propri business, a cui rubare quotidianamente, compiendo altresì quegli enormi sprechi di cui ormai abbiamo le scatole piene!!!

Con questa “gentaglia“… altro che ripresa!!!

Ed ora cosa accadrà all'economia mondiale…

Sì… Biden ha vinto le elezioni statunitensi, ma il mercato se pur entusiasta di questo cambiamento dimostra ancora oggi, attraverso gli investimenti nelle borse internazionali di essere cauto… 

D’altronde, possiamo confermare per certo che non esiste alcun soggetto capace di prevedere una qualsivoglia futura strategia, tale da intuire su quali mercati finanziari investire e su quali no…
Nessuno, si nessuno infatti è stato capace di anticipare lo scorso anno quanto di lì a poco sarebbe accaduto a causa del “Covid”, in particolare su quel mercato asiatico che prima di altri ne ha pagato le conseguenze…

Il crollo delle negoziazioni ha evidenziato tutta la debolezza di un sistema finanziario che si è dimostrato nei fatti  mutevole, ma soprattutto instabile…

D’altronde va ricordato come esso basi la propria esistenza sulle abilità personali di taluni soggetti milionari e di quelle particolari società finanziarie e di brokeraggio che riescono con grande abilità ad influenzare i mercati, facendo leva proprio sulle debolezze umane…  
Ecco perché la maggior parte di essi non si è dimostrata pronta durante la pandemia e ne ha pagato lo scotto; d’altro canto i dati del primo semestre 2020 hanno mostrano i segni della crisi pandemica e di come la ripresa economica sia stata ancora lenta, fino a giungere a questo ultimo trimestre che sta evidenziando grande incertezza…

Ecco quindi perché sono in molti ad investire nei metalli preziosi, gli unici investimenti scambiati nel breve termine al rialzo e con aumenti settimanale interessanti nell’odine del 8-10%.

Il mercato ora si aspetta che Biden lancerà un piano di stimolo su larga scala per rilanciare l’economia mondiale ma come dicevo sopra, il suo insediamento legato all’incertezza dovuta anche alle votazioni appena concluse contro Trump, ha condotto il dollaro USA a scendere, mentre i futures sull’indice azionario standard 500 sono aumentati di oltre il 2%, ottenendo sei guadagni consecutivi, sfidando il massimo storico d’inizio settembre…
Ma… vedremo cosa accadrà, per ora nessun riesce a capirci qualcosa… 

Catania in dissesto, la Regione Siciliana a rischio fallimento e la nazione in completa crisi!!! Scusate ma quale futuro dobbiamo aspettarci???

Sono fortemente preoccupato… d’altronde come non esserlo vista la situazione critica in cui ci troviamo…
La mia città, Catania è in dissesto… e prova di giorno in giorno a sopravvivere, d’altronde sa bene che avendo accumulato 1,6 miliardi di euro di debiti, non sarà mai in grado di ripianare…
Ma anche la nostra regione siciliana è in totale bancarotta e l’aver provato a spalmare i propri debiti in trent’anni ( a modello mutuo… così si faranno ulteriori debiti su debiti…) non è servito a nulla; sappiamo come questa soluzione sia stata bocciata dalla Corte dei Conti, a conferma quindi che i debiti resteranno lì dove sono, a quindi possiamo inserire anche la nostra regione in quel così setto “dissesto” …
Certo qualcuno potrebbe pensare ( o per meglio dire sperare…) che a risolvere i problemi di cui sopra ci penserà lo Stato, intervenendo direttamente con cospicui finanziamenti… 
Ma quanto appena detto non è vero, in quanto a livello nazionale (ed è ciò che non viene detto ai cittadini…), si dovrebbe – per risanare i conti dello Stato – operare sull’economia reale in maniera restrittiva e per far ciò si dovrebbe iniziare a tagliare i fondi alle Regioni e ai Comuni!!! 
Ovviamente quanto sopra, comporterà alla Regione e ai  nostri Comuni in dissesto, di richiedere eventuali finanziamenti alle banche, posticipando così l’attuale problema sulle future generazioni…
Nel frattempo il nostro Stato – messo da parte il problema regioni e comuni – proverà a risanare i propri debiti, ma nel far questo dovrà ricordarsi ahimè di pagare ogni anno, i miliardi di euro di interessi sul debito presente con l’Ue, una situazione che ci fa comprendere, quanto alla fine fine sia difficile per noi risollevarci… già è come il cane che si morde la coda!!!
Va aggiunto inoltre che una nuova crisi economica è in atto e racconta come il 2019 abbia rappresentato la peggior frenata economica dai tempi della recessione del 2008…
Inoltre, con gli Usa che hanno dato il via ai dazi, con la Cina che ha fermato la crescita del proprio Pil, con la Germania che entrerà in recessione tecnica, anche il nostro Paese ha fatto segnare un -14% nella produzione industriale!!! 
Non dimentichiamoci inoltre come il nostro Paese deve risolvere all’incirca 150 crisi industriali e nelld quali  sono a rischio oltre 200 mila posti di lavoro…
Se aggiungiamo inoltre quanto appena occorso ad una nostra banca, che ha messo a rischio i conti dei suoi risparmiatori, cosa dire… l’ingresso nel 2020 non sembra anticipare nulla di buono, anzi tutt’altro…
Ma l’impressione peggiore che ricevo su quanto sta accadendo, è quella per cui quanto sopra non importi a nessuno o forse in questa mia riflessione dovrei escludere quel movimento spontaneo in atto da parte di quel gruppo di cittadini chiamatosi “sardine”, di cui oggi però non si può prevedere alcuna sua evoluzione, ne in politica e ancor meno nel sociale!!!
Certo che se è questo il futuro che ci aspetta e provando a mettermi nei panni di quei “pesciolini”, il mio primo pensiero è: siamo fritti!!! 

La partita giocata sullo stretto di Hormuz se non bloccata, porterà a breve ad una escalation incontrollabile!!!

Non so quanti di voi ricordano ciò che è successo trentasette anni fa (era il 2 Aprile 1982) nelle isole Falkland, tra Regno Unito e Argentina…  
Una guerra che durò due mesi e fu vinta dagli Inglesi, dopo che l’Argentina aveva attaccato quelle isole per riconquistarle dal dominio britannico (che vige ufficialmente dal 1833).
Il Regno Unito inviò subito nella zona navi, aerei, sottomarini e scacciò in soli 74 giorni le forze argentine che avevano occupato gli arcipelaghi!!!
Quanto sopra per far comprendere in quali modi opera quel Regno, non ci pensa un attimo… d’altronde basti pensare alla Germania (nazista) di Hitler che pur provandoci, non riuscì mai a distruggere quell’allora impero!!!
L’Iran ora, attraverso i suo “pasdaran“, sta provando ad alzare la tensione, proprio contro le petroliere battenti bandiera inglese dinnanzi a quello stretto di Hormuz, dove ogni giorno centinaia di navi colme di petrolio provenienti dai paesi del golfo, attraversano quell’angusto passaggio per dirigersi nei porti di mezzo mondo… 
Anche l’ambasciatore di Londra, pochi giorni fa, ha comunicato che è giunto il tempo che il regime iraniano si dia una regolata, prima che i due paesi si trovino ad affrontare una pericolosa escalation!!!
Ma lo stato islamico ha dimostrato di non tenere in considerazione quei consigli, tanto d’aver sequestrato la “Stena Impero“, battente bandiera inglese, dopo che più di due settimane fa, la petroliera “Grace 1″ era stata sequestrata dai Royal Marine britannici al largo di Gibilterra…
Secondo l’ambasciatore iraniano, l’aumento delle tensioni inglesi è dovuto principalmente ai cambiamenti in corso nelle politiche interne,  un chiaro riferimento all’establishment della difesa del Regno Unito e ai suoi alleati all’interno dei cosiddetti “think tank” (come il il neo conservatore della Henry Jackson Society) e soprattutto quei potenti alleati di petrolio (come ad esempio l’Arabia Saudita) e ovviamente i costruttori di armi,
Il rischio è rappresentato da una escalation militare incontrollabile  e la situazione nel Golfo Persico sta diventando di giorno in giorno sempre più pericolosa…
A dar manforte al Regno Unito ci sono ovviamente gli Stati Uniti che dopo essersi ritirati nel maggio scorso dall’accordo iraniano sull’emissione nucleare, hanno iniziato ad inasprire economicamente le sanzioni sulle industrie petrolifere e petrolchimiche dell’Iran…
Per dimostrare la propria forza militare, gli Usa hanno inviato nell’area portaerei nucleari… ma ugualmente l’Iran non si è fatta intimidire, preparando migliaia di missili da lanciare appena dovesse essere attaccata…
Va ricordato d’altronde come l’aver imposto sanzioni all’Iran, sta causando enormi difficoltà a quei paesi che hanno necessità di ricevere le importazioni di petrolio greggio come ad esempio il nostro paese, anche perché tutto ciò ha permesso ad atri altri produttori di petrolio di far lievitare i prezzi, penso agli Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, ma anche altri come ad esempio la Russia… 
Il rischio è che la tensione attualmente in corso potrebbe costringere l’Iran a bloccare quello Stretto di Hormuz, con barriere artificiali, navi relitto fatte affondare appositamente, mine navali, ecc…  tutti espedienti per evitare di garantire l’approvvigionamento energetico di greggio nel mondo… 
D’altro canto così non si può continuare… Sappiamo bene come le esportazioni di petrolio siano la linfa vitale del sistema economico iraniano e le sanzioni imposte finora stanno causando una minaccia alla salvaguardia dei propri cittadini, con ripercussioni che iniziano a mostrare pesanti perdite nell’economia reale del paese…
Prima che sia troppo tardi… l’ONU deve intervenire, senza farsi influenzare dagli Usa e Regno Unito, ma operando in maniera neutra per risolvere il problema in maniera celere, prima che si dia inizio (per come molti desiderano, in particolare i produttori di armi pesanti “major weapons”, potenti fabbricanti di aerei, navi, sottomarini, carri armati e sistemi missilistici, che vorrebbero alleggerire quei loro colmi depositi…) ad una nuova escalation militare!!! 

L'Iran abbatte un "drone" Usa e raccoglie il relitto dalle sue acque territoriali…

Il notiziario iraniano di Press TV ha comunicato che le “guardie rivoluzionarie islamiche” del corpo iraniano, hanno abbattuto un velivolo senza pilota della serie “Global Hawk” che aveva senza autorizzazione, volato al di sopra del paese persiano!!!
Sebbene l’Iran non abbia alcuna intenzione di combattere contro nessuno, lo stesso, ha dichiarato di essersi preparato ad una eventuale “guerra”. 
Naturalmente la risposta del portavoce del comando Usa, non si è fatta attendere, replicando che nessun aereo americano ha sorvolato in quel giorno lo spazio aereo iraniano…
Tuttavia, sembra che un anonimo funzionario americano abbia confermato che un drone sia stato realmente abbattuto da missili anti-aerei iraniani nello spazio aereo internazionale dello stretto di Hormuz.
Certo ora questa repubblica islamica affacciata sul Golfo Persico, si trova in possesso di uno dei droni più avanzati al mondo, un modello questo “RQ-4 Global Hawk” che – a secondo di quanto ancora integro possa essere – potrà essere studiato e clonato, utilizzando la ben nota “ingegneria inversa“, per riprodurne ove possibile, un analogo prodotto… con tutto ciò che ne potrà conseguire!!!
Per meglio comprendere di cosa si stia parlando, il drone “RQ-4 Global Hawk” rappresenta un velivolo senza pilota ed è l’aereo da ricognizione più avanzato al mondo…
Si presenta con una forma da balenottero… con un’apertura alare di 35,4 metri, maggiori di quelle di un Boeing 747, ed è considerato come una delle più alte conquiste della tecnologia umana!!!
Non parliamo del prezzo… è scandaloso in quanto con le attrezzature a bordo costa quasi 200 milioni di dollari e può volare costantemente a 650 km/h per oltre 36 ore!!!
L’incidente se così si può chiamare, rappresenta un segnale pericoloso perché aggrava un conflitto tra le parti già profondamente segnato e dove i suoi due principali interpreti, Trump e Rohani, evidenziano come non vi sia alcuna possibilità di riconciliazione tra le parti.
Gli Usa, dopo le sanzioni internazionali decretate contro l’Iran (incluso l’embargo petrolifero europeo scattato il 1° luglio 2012 che hanno fatto crollare le esportazioni petrolifere del Paese, facendo sprofondare l’economia in una recessione), a annunciato ulteriori sanzioni nei confronti di quegli Stati che intrattengono relazioni economiche e commerciali con l’Iran, tra cui vi è anche il nostro paese…
Per cui… o queste nazioni cesseranno i loro rapporti commerciali con l’Iran oppure incorreranno nella scure di Trump, perdendo di fatto ogni sostegno economico e commerciale, proveniente attraverso il mercato statunitense…
La guerra quindi –se pur non militare– è iniziata ed avrà a breve gravi conseguenze, sia economiche che finanziarie, in particolare a causa del riacutizzarsi di una crisi mondiale che sta coinvolgendo ogni giorno che passa, sempre più paesi, vedasi Cina, Russia, Corea del Nord, Venezuela, Messico ed anche l’Europa…
Ho la sensazione che dobbiamo iniziare a prepararci ad un quinquennio di nuovi sacrifici, come se quelli passati in questi anni, non ci fossero bastati!!!
Già…

L'ORO… rappresenta oggi l'unico bene di rifugio!!!

Leggendo le notizie che giungono dal mondo, in particolare le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti Trump, la crisi economica in atto tra Cina e Usa, le nuove sanzioni annunciate contro l’Iran, il rischio di un possibile conflitto armato e via discorrendo,  viene da pensare come investire in titoli di stato, siano essi anche “Bund” tedeschi, è da folli!!!
L’unico bene di rifugio in questi casi è l’oro e difatti il suo prezzo, stimolato dalle notizie di cui sopra, lo ha fatto salire nuovamente a quasi 1.500 dollari USA per oncia…
Peraltro in questi anni, l’investimento nell’oro ha portato ad un guadagno del 37% e con il rischio molto concreto che il dollaro a breve potrà essere nuovamente colpito da un consistente ribasso, quella percentuale di utile, potrà salire ancor di più…
Morgan Stanley ha sottolineato che nel breve periodo, l’immobilità della Fed sopprimerà la già bassa volatilità e prenderà in considerazione l’aumento di oro e di beni materiali.
E quindi, mentre da noi si sta discutendo di minibot per finanziare il debito pubblico, in Europa, ma non solo, si è alimentato a causa BCE, un sentimento di crescente sfiducia che allontana gli investitori e non fa crescere economicamente i paesi come il nostro, riconducendo il valore del denaro conservato in banca, a carta straccia!!! 
Difatti… riprendendo un articolo di Massimo Amato pubblicato su “valori.it“, l’attuazione di politiche quantitative easing adottate dalla BCE ha creato un elevato aumento di creazione di moneta: “La crisi di liquidità del 2008 è stata curata con iniezioni di liquidità senza precedenti. La quantità di moneta è pressoché triplicata in Europa, eppure il target dell’inflazione del 2 per cento non è stato ancora raggiunto”!!!
E’ evidente a tutti quindi che l’aumento di denaro stampato non condurrà ad alcun rischio di inflazione, non sarà quindi l’espansione monetaria a causare – come accaduto agli inizi del novecento – una grave crisi economica e finanziaria…  
No… oggi il legame tra espansione monetaria e inflazione non esiste, mentre è fortemente concreto il rischio di ritrovarci una montagna di denaro tra le mani che non vale nulla!!! 
Di contro vedrete a breve come, i rischi al ribasso per la crescita economica globale nei prossimi mesi, porteranno ad aumentare le incertezze degli investitori che inizieranno a bypassare i mercati ad alto investimenti, per lanciarsi in quel unico mercato sicuro chiamato: ORO!!! 

BCE: Quali sviluppi ???

Sembra che nel caso in cui si dovesse agire in caso di necessità, alcuni membri dell’Eu, hanno paventato la possibilità di ulteriori tagli dei tassi, mentre altri paesi hanno parlato di far ripartire il programma di acquisto asset o anche un ulteriore incremento della forward guidance”!!!
A dirlo è il governatore della Bce Mario Draghi, e rappresenta difatti il motivo che ha spinto a decidere d’estendere la “forward guidance”, sia per l’incertezza che circonda la vicenda Brexit, ma soprattutto per alcune economie emergenti e in generale per l’incertezza relativa al commercio globale…
Osservando la crescita dell’economia, si può stimare quest’ultima intorno all’1,2% e non vi è alcun rischio di deflazione, anche se le forti tensioni globali stanno creando incertezze geopolitiche, protezionismo e vulnerabilità in taluni mercati emergenti che ovviamente peggiorano il clima di fiducia economica…
La BCE comunque ha deciso di prendere alcune decisioni: i tassi di riferimento della BCE si manterranno su livelli pari a quelli attuali almeno fino alla prima metà del 2020 e in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine.
Il Consiglio direttivo ha inoltre confermato che intende continuare a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma di acquisto di attività (APP) per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.
Le indicazioni dei dati macro della zona Euro confermano due situazioni: la dinamica dei prezzi al consumo si conferma debole e il mercato del lavoro gode di buona salute.
In linea generale comunque lo scenario della BCE resta quello di una crescita debole, con il settore manifatturiero in sofferenza, con servizi e domanda domestica, che stabilizzano l’economia…
Comunque se da un lato il rischio di deflazione è stato scongiurato – e quindi lo strumento dell’allentamento quantitativo non è più necessario – condizioni particolarmente favorevoli per i nuovi prestiti e una guidance che sposti in avanti la prima stretta sui tassi, potrebbe agevolare certamente una ripresa dei prezzi!!!
Staremo a vedere…

Lo spread è tornato a salire!!! Sì… qualcuno in procinto di elezioni europee ha deciso di scommettere contro l'Italia…

Alcuni mesi fa avevo letto un post sulla politica fiscale italiana e sull’aumento dello spread…
Redatto da Francesco Papadia e Inês Gonçalves Raposo aveva come titolo: “Il maggior rendimento sui titoli di stato italiani potrebbe presto essere un peso per l’economia reale“.
In quel post si documentava una questione molto semplice: l’aumento dello spread tra titoli di stato italiani (BTP) e quelli tedeschi (Bund), causato dal programma fiscale del governo italiano, che avrebbe prima ancora, influenzato il settore privato, rendendo il credito più costoso e scarso, compensando così, in parte o in toto, l’impulso espansivo derivante dall’allentamento fiscale. 
Quella previsione si basava sull’esperienza vissuta durante gli anni più acuti della crisi, in cui l’aumento disordinato dello spread aveva aumentato il costo del credito bancario e ridotto la sua disponibilità…
Da quel post, due nuovi sviluppi hanno avuto luogo, uno buono ed uno cattivo!!!
Il buon sviluppo è che il governo italiano – a differenza delle paure generalizzate – sembrava capire la pericolosa direzione in cui aveva messo la sua politica fiscale e ha deciso di modificarla, riducendo il deficit programmato dal 2,4% all’incredibile cifra precisata del 2,04%. 
Tanto è bastato alla Commissione europea, di ritenere quella correzione alquanto sufficiente per non avviare una procedura per i disavanzi eccessivi, anche se si è impegnata a “continuare a monitorare la situazione, a partire dall’adozione e attuazione delle misure concordate“.
Mentre lo sviluppo negativo è che le condizioni del credito in Italia hanno iniziato a deteriorarsi, infatti gli standard di credito alle imprese si stanno ora stringendo, dopo essere stati dal 2014 allentati…
Ciò ovviamente è in contrasto con l’evoluzione dell’area dell’euro, come indicato nella relazione della BCE, “Standard di credito per i prestiti alle imprese sono rimasti sostanzialmente invariati dal quarto trimestre del 2018 ad oggi”. 
Dati i ritardi con cui il rendimento dei titoli di stato influiscono sul costo dei prestiti bancari – come si è visto durante la crisi – non vi è ancora un effetto su questi ultimi… e in ogni caso, l’impatto avrebbe dovuto essere inferiore, causa la riduzione dello spread!!!
Per cui, se da un lato la BCE mantiene la sua politica molto accomodante (come dimostrato dal tasso OIS ancora negativo), le imprese italiane vedono a tutt’oggi un inasprimento delle condizioni del credito…
E difatti… lo spread improvvisamente è tornato a salire… sembra che dai mercati asiatici di Hong Kong e Singapore, una banca o un fondo d’investimento, abbiano cominciato a scommettere contro il nostro Paese, vendendo i nostri titoli pubblici e facendo schizzare in alto di cinque punti, il differenziale fra Btp italiano e tedesco!!!
Il rischio non è tanto quello di continuare a comprare un titolo che potrebbe venir bocciato da un’agenzia di rating, ma quello di ritrovarsi un titolo “spazzatura” difficile poi da vendere… 
Certo qualcosa di strano comunque vi è… ed è la tempestività con cui è giunto inaspettatamente questo aumento, già mentre il nostro paese si sta preparando ad una campagna elettorale europea così importante, sia per le sorti dell’Europa che per l’economia mondiale…
Qualcuno confida che dietro queste manovre economico/finanziarie vi sia la volontà di taluni poteri “forti” a far si che alcuni paesi invertano quelle loro forme di governo, viste un po’ troppo radicali…
Tra quegli stati vi è anche il nostro, ed è attraverso l’innalzamento dello spread che si sta provando quindi a contrastare quell’unione populista affinché il nostro governo possa entrare nuovamente in crisi…
D’altronde a loro va bene tutto, sia che si ritorni ad un governo tecnico (ovviamente senza la Lega), oppure sperare in una nuova alleanza fra il Partito democratico e i Cinque Stelle…
Naturalmente il rischio di queste logiche di mercato non tengono conto di quanto i semplici cittadini realmente desiderano e che non ha nulla a che fare con un’eventuale aumento di spread, ma con la volontà di voler decidere per se stessi e per la propria libertà!!! 

La criminalità a Malta si propone come sponsor finanziario…

Non solo mafia, ma anche camorra e ‘ndrangheta hanno trasferito su quell’isola parte dei loro profitti…
Malta d’altra parte, rappresenta la sede perfetta per far transitare una parte di quei loro profitti internazionali, che grazie alla globalizzazione hanno potuto accrescere visti i loro interessi nei confronti di paesi come il nord e sud america o dell’est asiatico per giungere fino alle coste dell’Australia…
Quel loro potere sta difatti nell’aver preso il controllo di quei territori e averli iniziato a sfruttare poco alla volta, grazie alla crescita all’interno di quelle comunità, inserendo così i propri uomini in quelle posizioni amministrative/istituzionali che contano…
Osservando dall’esterno si ha come l’impressione che non stia accadendo nulla, d’altro canto i loro affari avvengono in maniera celata e quindi quella loro presenza viene considerata da molti un bene, un sano investimento a quelle loro realtà di cui hanno fortemente bisogno… ma non comprendono che nella realtà quanto sta loro accadendo, può paragonarsi ad un cancro, è come un cancro… si alimenta, progredisce e distrugge tutto, anche la vita stessa di quella comunità…
Certo a rischio non è la sicurezza dei cittadini, peraltro essi non puntano al crimine, bensì mirano all’economia del paese e a soggiogare quel suo potere economico… 
Ecco i motivi che spingono a creare in quegli stati come Malta, tutta una serie di società “mascherate”, che beneficiando d’insignificanti controlli, possono permettersi d’aprire conti bancari e far transitare da lì ogni genere d’investimento, lecito ed illecito…
Su quei conti fanno passare di tutto… soprattutto i proventi derivanti dai commerci di droga, contraffazione di valute e merci, traffico dei rifiuti tossici, denaro contante proveniente d’attività illegali, ed è grazie proprio a quelle banche messe loro a disposizione che si possono riciclare i denari sporchi e dare il via ad una serie di attività legali, commerciali e immobiliari…
Sì… qualcosa in quello Stato sembra ora che stia cambiando e le più recenti operazione delle forze dell’ordine lo dimostrano, vedasi ad esempio le ultime inchieste che hanno condotto all’arresto, circa un centinaio d’individui legati a quelle organizzazioni criminali…
Un mio caro amico della Valletta, inserito all’interno di una struttura istituzionale investigativa (a modello nostra “DIA”), osteggiando quanto in questi mesi avevo scritto nel mio blog sulla sua terra – malgrado che poi in via confidenziale confermava quanto dal sottoscritto riportato – mi ha preannunciato che nei prossimi mesi vi sarà un aumento esponenziale di quei controlli…
Li hanno inseriti in uno specifico programma chiamato con una sigla inglese che -mi scuso- ma in questo momento non ricordo bene il nome, ma che tradotta stava per “operazione anti-mafia internazionale“, e che prevede controlli a tappeto in tutte quelle attività sull’isola in cui sono a conoscenza essersi infiltrati soggetti mafiosi e/o loro prestanome…
Mi ha aggiunto inoltre che è finito il tempo in cui: “chiunque portava soldi qui da noi poteva essere considerato come una risorsa ed era di conseguenza protetto e quindi impunibile!!!
Continuando… “Noi – caro Nicola – sappiamo da sempre la provenienza di quei mezzi finanziari sconfinati (e di cui purtroppo debbo ammettere noi maltesi avevamo fortemente bisogno…) come d’altronde conosciamo bene quegli imprenditori legati a quel vostro mondo ‘mafioso’… e se pur essi pensano che noi siamo dei “fessi” (in quanto diamo l’impressione di considerare ciascuno di loro, veri e propri “business man” – in quanto operano con investimenti finanziari su questa nostra terra o effettuano attraverso le nostre banche importanti operazioni di brokeraggio internazionali…), beh… dimenticano la cosa più importante e cioè… che siamo noi a comandare e a decidere per loro”!!!
Ha aggiunto: “sappi che quei soggetti, restano qui fintanto che siamo noi a volerlo, altrimenti li cacciamo – per come d’altro canto abbiamo già fatto in questi ultimi anni – sequestrando loro a titolo d’indennizzo – il denaro posto nelle nostre banche: pensa un po’… di alcuni di loro stiamo ancora aspettando che ci fanno causa “!!!   
“Noi, sappiamo bene chi sono, li conosciamo ad uno ad uno, e siamo a conoscenza che in questi anni hanno provocando gravi danni alla nostra economia, sia locale che nazionale…
Sappiamo bene in quali modi stanno inquinando il nostro mercato attraverso quei loro canali finanziari e creditizi… ma ciò che maggiormente ci preoccupa con la loro presenza, è l’aver incentivato all’interno della nostra comunità, tutti quei processi di concorrenza sleale da noi – fino a qualche tempo fa – sconosciuti, promuovendo mercati alternativi che di fatto promuovono attività illegali, come ad esempio la vendita di merce contraffatta o l’aumento di evasione fiscale”.
Cosa dire… una bella chiacchierata quella fatta su “Facebook”, dalla quale ho potuto comprendere di come a breve ci saranno in quell’isola grosse novità… ed è bello saperle in anticipo!!!

C'era una volta l'Europa…

Ascolto quotidianamente quanto avviene intorno a noi, in particolare il mondo della politica, non solo nazionale, ma soprattutto internazionale…
Provo a comprendere cosa sta per accadere nel breve futuro, scoprire cos’è che lega i vari Stati, capire cosa li unisce e cosa li differenzia, in quali modi sono tra essi connessi e quali temi fondamentali affrontano… Temi come il diritto alla libertà, le crisi economiche, le politiche d’integrazione e quelle sociali, la globalizzazione e per finire i problemi dell’immigrazioni di massa e anche le relative migrazioni interne o verso altri paesi Europei…
Sono problematiche che abbiamo visto sono state affrontate in maniera superficiale, ma che con il tempo hanno evidenziato un sollecito ripensamento totale a tutte le politiche fin qui intervenute…
Mi riferisco ad esempio, a tutte quelle carenze derivanti da politiche nazionaliste, dove ciascun paese ha focalizzato i propri interessi sul singolo Stato, il proprio, senza procedere ad affrontare in maniera più ampia, tutte quelle problematiche internazionali…
Inoltre, il selettivo coinvolgimento per le politiche interne, ha allontanato sempre di più ciascuno di quegli stati, nei confronti dei reali problemi che negli anni si sono andati caratterizzando…  
L’attenzione esclusiva delle proprie politiche economico/finanziarie finalizzate al maggior rendimento, è andato pian piano a discapito di quei legami associativi a suo tempo controfirmati, che non hanno trovato nella realtà alcuna concretezza… 
Quel tipo di approccio ha difatti dimostrato di essere totalmente incapace di affrontare i problemi posti dell’integrazione, non solo, come nel nostro caso a livello europeo, ma specialmente dal punto di vista della “globalizzazione”, in quanto ciascuna nazione è andata sempre più allontanandosi da quel concetto “unitario”, che dovrebbe rappresentare l’unione tra i popoli…
Ed invece no…  non è andata così, ciascuno ha pensato esclusivamente ai propri interessi!!!
Si veda ad esempio quanto sta avvenendo all’interno dell’Unione Europea, dove negli anni quel Governo si è trasformato in qualcosa d’isolato, un regime governato da pochi a scapito di molti, che rappresentavano peraltro la maggioranza… 
L’Eu è diventata un’area contrattuale in cui ciascuno ha cercato di negoziare le proprie richieste, allontanandosi da quella che doveva essere in teoria, un vero e proprio stato federale…  
C’era una volta l’Europa… ora c’è soltanto un continente diviso…
Da una parte l’asse franco-tedesco, dall’altro tutti gli altri, con la Gran Bretagna che è uscita, ed altri che si stanno preparando a farlo…
Nexit, Swexit, Exit, sono solo alcuni nomi di referendum in corso presso l’Olanda, la Svezia, l’Austria, ed anche Polonia e la Danimarca hanno una forte componente euro-scettica e stanno provando a valutare l’eventuale possibilità di fare a meno dall’Eu…
Questo significa che sono in pochi all’interno del Parlamento europeo a crederci… mentre solo coloro che siedono a Strasburgo e a Bruxelles, provano ancora oggi a non farla affondare.. 
Ma il risultato ottenuto è quello di raggiungere esclusivamente le proprie richieste (quelle cioè presentate dal deputato o meglio dello Stato che rappresenta all’interno di quel parlamento), con il risultato che le politiche comunitarie restano solo sulla carta… 
Nessuno crede più ad una Europa unita, il malcontento lo si vede ovunque e poco centrano le propaganda anti-europeista di alcuni partiti o di quei movimenti populisti, che secondo molti hanno contribuito a diffondere quel sentimento negativo…
Perché sono state principalmente le politiche fin qui adottate, ad aver allontanato sempre di più i vari stati, rendendoli sempre più isolati, in particolare dinnanzi ai problemi comuni europei ed anche a quelli causati da altre realtà internazionali…
Sì… c’era una volta l’Europa… 

I problemi più gravi del paese…??? Corruzione e mafia!!!


“La lotta alla mafia e alla corruzione rappresentano il primo vero problema di questo  Paese e in particolare della nostra regione!!!
Un’emergenza che in questi cinquant’anni non è stata affrontata come si doveva…
Già… per come si è visto, la mafia a fatto comodo a molti e non parlo soltanto di quegli abituali politici (che hanno ricevuto voti in cambio di favori), no… parlo di tutti quei cittadini che senza alcun merito – ma grazie per l’appunto a quel clientelismo – sono riusciti a infiltrarsi in quegli enti o in tutte quelle strutture pubbliche, dove era necessaria una raccomandazione…
Difatti, se dovessimo verificare tutti coloro che grazie a quel sistema “mafioso” hanno potuto godere in questi lunghi anni di favore personale, ad esempio un posto di lavoro, beh… credo che almeno il 50% di lor, deve dire grazie alla mafia (o indirettamente a quei signori della politica vincolata ad essa) e tra questi ovviamente escludo quegli individui pagati dalla criminalità organizzata, la cosiddetta manovalanza, altrimenti quella percentuale crescerebbe a dismisura…

Per quanto sopra si comprende come quella percentuale sia, molto ma molo di più di quanto si dice… ma nessuno ne parla, già nessuno dice niente, d’altronde il compromesso che allora hanno deciso d’accettare non possono confessarlo, peraltro è lo stesso che successivamente hanno utilizzato per favorire i loro figli, diventando anch’essi di fatto, succubi di quel sistema: chiamati cioè a prostrarsi tutte le volte necessarie, in particolare con l’avvicinarsi delle votazioni!!!
Certo… a trovare uno soltanto capace d’alzarsi è ammettere: “Sì… sono stato raccomandati da Caio o da Tizio” è certamente impossibile!!!
D’altronde ciascuno di loro è  entrato come si dice “nella parte“, è quindi, nel vantare quotidianamente se stesso in questi anni,  si è talmente convinto di ciò che dice, che ha dimenticato quella sua provenienza o in quali modi è diventato “qualcuno”, se non fosse stato proprio per quel legame “familiare/politico/mafioso”!!!

Ecco perché i giovani, quelli ancora validi, non trovano nessuna opportunità in questo Paese, ancor più in questa terra, dove sono costretti ad allontanarsi, per dimostrare altrove tutto quel loro valore!!!
Perché… a causa di quel loro modo d’essere liberi, nel voler innanzitutto contrastare quel sistema corruttivo e criminale, hanno provato – a differenza dei loro cari – fare a meno di quegli strumenti clientelari mafiosi e per questi motivi, sono sono stati tolti loro, quelle opportunità reali, capaci di valorizzarli e far emergere quel loro talento!!!
Sì… loro, alcuni di loro, no… pochi tra loro, hanno scelto d’incentivare un percorso diverso, quello della legalità ed è per questo… che vengono puniti!!!
Già… perché hanno provato a cambiare dalle fondamenta quel sistema, hanno dirottato verso altre realtà quel loro voto, diverso da quel voto che ha governato e distrutto questa nazione, questa regione, ed ed ora sperano che quanto realizzato, questo nuovo governo Conte, garantisca loro quella meritocrazia ed equità, fin qui mancata!!!
Ecco quindi che per contrastare quella criminalità, per far crescere il paese, chiedono d’intervenire… in particolare nel Sud, con maggiori investimenti e dando soprattutto concrete possibilità di sviluppo e di rilancio occupazionale ed ancora, politiche di contrasto alla corruzione, per ripulire – una volta e per tutte – quei settori “infetti”nei quali si è infiltrata in questi lunghi anni la criminalità organizzata!!!
Lo sanno tutti dove devono cercare… non è qualcosa di celato, anzi, quella presenza viene fatta ogni giorno “pesare“, affinché tutti i cittadini possano comprendere che per far avanzare ogni loro esigenza, devono sottostare a loro e quel marcio sistema!!!
Lo Stato quindi deve farsi sentire… non facendo più “inciuci” con personaggi “schifosi”, bensì lottando ogni giorno e dimostrando a tutti la propria forza, senza dover attendere di volta in volta le notizie dei media o sui i social, ma compiendo quanto di loro pertinenza, dando soprattutto risposte certe e immediate, quando chiamati direttamente in causa, in modo da garantire in maniera chiara ed efficace, la sicurezza dei cittadini, ed una presenza capillare su tutto il territorio!!!
La mafia e la corruzione si possono eliminare, iniziando a colpire l’economia mafiosa e quella illegale, in particolare l’evasione che costituisce la prima causa del blocco dello sviluppo economico e sociale nella nostro Paese!!!

Qualcosa è vero sta cambiando, le misure attualmente adottate dal governo nazionale ed anche regionale, vanno verso quegli indirizzi e chissà se finalmente in maniera celere, riusciremo a eliminare da questo nostro sistema, tutti quei numerosi corrotti!!!
E’ giunto il tempo d’intervenire con misure forti e concrete, e speriamo che presto, sì…molto presto, se ne vedano i risultati!!!
D’altronde quanto riporta oggi il sottoscritto è lo stesso che scriveva in tempi non sospetti Norberto Bobbio: “Questa società italiana appare putrefatta e moralmente fiacca. Tutta, non soltanto il governo e il sottogoverno: tra chi sta dentro il palazzo e chi sta fuori c’è una corrispondenza. La corruzione dei politici e dei loro manager è una costante della vita politica italiana e forse non soltanto italiana: nasce soprattutto dal bisogno di procurarsi l’enorme quantità di soldi che i partiti e le loro correnti divorano, coinvolge tutti o quasi, creando una ragnatela di reciproci ricatti”!!!

"Politica, economia e mafia hanno spesso la stessa faccia"!!!

Questa sera un mio amico mi ha contattato telefonicamente dicendomi d’aver letto un commento su Fb che parlava “in modo indiretto” del sottoscritto…
Debbo confidare che leggendolo mi sono commosso… sì perché ho pensato che forse quanto vado svolgendo – parlo ai fini di quelle procedure di legalità, compiute non come la maggior parte dei cittadini a chiacchiere… ma con i fatti, per quell’essere tenace e coraggioso in una terra che dimostra essere omertosa e soprattutto infetta in tutti i quasi tutti i suoi apparati – alla fine, serva realmente a qualcosa!!!
D’altronde in una regione come la nostra, colma d’illegalità e legata a meccanismi politici/clientelari/mafiosi, per come ha correttamente descritto il nostro procuratore Sebastiano Ardita (membro del Consiglio Superiore della Magistratura), nel suo discorso in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario intitolato per l’appunto: “Politica, economia e mafia hanno spesso la stessa faccia“…
Un post che mi permetto di consigliarvi: http://www.cataniatoday.it/politica/giustizia-il-catanese-sebastiano-ardita-politica-economia-mafia-1-febbraio-2019.html?fbclid=IwAR3wq1v-yz3Ko5NS2ESm-0Npsku6p0agdWvOaVULZ7o8zLAiLaVDDGZRntU in quanto descrive perfettamente lo stato di fatto, anche da punto di vista della nostra “giustizia”…
Ecco perché soltanto dopo che accadono circostanze come quella appena descritta dal procuratore, che pensi quanto sia giusto continuare a insistere, frangenti che incoraggiano a credere come questa terra possa prima o poi migliorare…
Sì… sarà forse come dicono in molti un’utopia, ma io voglio, come la parte buona di questa regione, voglio crederci!!!
Ringrazio quindi la mia amica, che ha voluto riportare nella sua pagina, questo commento:   
“La Sicilia ha anche figli giusti e molti di più di quelli che si possa pensare. 
Caro Dr. Ardita la sua disamina è perfetta e condivisibile, il suo disagio è il disagio di ogni siciliano onesto…
Mai arrendersi!!! Si certo… 
Ma il male è fortemente radicato anche li dove non dovrebbe esserci… 
Quello che fa la differenza è la soglia del dolore di ognuno di noi. 
La mia ad esempio e’ altissima, pertanto tiro dritta e nessuno ostacolo può fermare la difesa dei miei valori. 
Ma in quanti siamo, sì… contiamoci. 
Non dimentichiamo che la Sicilia e’ stata la terra natia di Sciascia…. colui che seleziono i siciliani in 3 categorie: uomini uominicchi e quaquaraquà!!!
Ogni tanto nasce una stella di speranza come Lei…. e io mi godo la sua luce….
Al mio amico fraterno Nicola Costanzo innamorato anch’egli di legalità vorrei dire: Vedi… non siamo soli, ed oggi questo articolo, sembra un segno di incoraggiamento che riporta il pensiero di un’altro siciliano coraggioso… 
GRAZIE!!!
Dopo aver letto quanto sopra, mi permetto di rispondere alla mia amica, prendendo in prestito le parole di un grand’uomo:
“Non sono né un eroe né un Kamikaze, ma una persona come tante altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell’aldilà. Ma l’importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento… Se non fosse per il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno.” 
Paolo Borsellino

A proposito di recessione…

Un altra serie di dati industriali, questa volta provenienti dalla Germania sta sollevando forti preoccupazioni tra gli analisti, considerato che la Germania da sola, rappresenta la più grande economia europea e che nessuno si sarebbe aspettato che la produzione industriale potesse diminuire dell’1,9 %, arrivando ad una crescita inferiore dello 0,3%.
Questa flessione aveva caratterizzato non solo l’industria pesante, ma anche la produzione nell’industria automobilistica, energetica e delle costruzioni…
Gli economisti ora stanno a osservare quanto sta avvenendo, per comprendere tecnicamente, se è in corso una recessione… o se questa attuale crisi dipenda dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, con l’incertezza economica che la Brexit sta realizzando nella zona euro, ed infine le turbolenze sui mercati azionari che potrebbero agire come un ulteriore freno…
Mai come in questo periodo il DAX tedesco ha toccato il fondo, perdendo quasi il 20% delle proprie azioni…
Certo, il calo della produzione industriale tedesca è stato conseguenza dei problemi nel settore automobilistico, a causa di quanto emerso nelle emissioni di scarico delle proprie autovetture… che ha condotto ad una deflazione degli ordini…
La specificità e la dimensione della crisi finanziaria con cui si sta muovendo, il fatto altresì che l’intero sistema bancario stia ancora galleggiando, ci ha condotto in un certo senso, in un’area grigia, in una economia che a prima vista sembra essersi stabilizzata, ma che cela un potenziale di crisi che nessuno è ancora in grado di prevedere e misurare…  ma che potrebbe stravolgere il mondo!!!
D’altronde la cosa peggiore che oggi sta capitando, è che la crisi dei mercati finanziari non è rimasta un fattore isolato, ma ha lasciato degli strascichi; vedasi ad esempio quanto accade con le banche, le quali ormai non prestano più denaro, perché temono di non ricevere indietro i soldi e così tutto si sta fermando, anche la più piccola attività imprenditoriale…
Vedremo cosa accadrà e quali conseguenze avranno tutte quelle politiche messe in atto dai vari governi nazionali!!!
Di una cosa sono comunque certo: Gli attuali problemi non potranno essere risolti in maniera celere, ma ci vorranno anni, prima che la condizione di stabilità e crescita di alcuni anni fa, possa nuovamente ritornare!!!   

Un disastro finanziario sta per colpire il mondo!!!

Le borse mondiali ed anche quelle europee sembrano migliorare, eppure, se osserviamo quotidianamente quei valori percentuali,  ci accorgiamo che questi non danno segni di crescita, bensì evidenziano andature altalenanti, in particolare a seconda delle notizie che vanno di volta in volta emergendo…   

Come in molti sanno, non sono un agente di borsa e neppure un consulente di mercati finanziari, ma possiedo la capacità d’intuire – a volte prima di altri – quanto sta per accadere… 
Sarà forse perché tra le mie passioni vi è quella di scorrere sul web informazioni di quel settore che riguarda gli “investimenti”, oppure in semplice soffermarmi a leggere quotidiani specializzati, come ad esempio il nostro “Sole 24 Ore”, che fa si che s’acquisisca con il passar del tempo, una discreta conoscenza (per non dire preparazione…) di quel mondo monetario, che può a seconda delle circostanze, garantire compenso interessanti oppure una percentuale alta sui guadagni… 
Quanto però nessuno vi dirà mai è che a livello internazionale si sta sviluppando una condizione destabilizzante la quale a breve, metterà in profonda crisi tutto il sistema bancario, già fortemente indebitato e che potrebbe implodere mostrando la propria fragilità…
Non c’è da meravigliarsi d’altronde se in quest’ultimi anni, le nostre banche (nomi importanti nel panorama internazionale) siano andate sempre più in crisi, avendo dovuto richiedere l’intervento diretto del nostro Stato, che si è dovuto fare carico di quei debiti, a scapito come abbiamo visto dei suoi cittadini, che per l’appunto avevano investito in quei titoli “trash”!!!    
In maniera più ampia, potremmo estendere questo scenario ad altre realtà, un disastro economico e finanziario che a breve colpirà la maggior parte delle nazioni mondiali…
Perché se da un lato l’economia sembra essere in ripresa, dall’altro restano tutti quei problemi che ben conosciamo e presenti non soltanto da noi, ma in tutte le realtà planetarie…
Tassi di disoccupazione sempre più crescenti, una continua mancanza di sicurezza e di prospettiva a causa di una diffusa “precarietà”, un flusso migratorio che in molte nazioni sta creando forti contrasti sociali…
Ed ancora, guerre di mercato per l’acquisizione e il trasferimento di marchi celebri, a cui seguono conflitti tecnologici per proteggere le proprietà intellettuali… 
Va inoltre aggiunto uno squilibrio commerciale tra quelle grandi potenze come USA, Russia e Cina a cui vanno sommati Paesi tecnologicamente avanzati come l’Inghilterra, la Germania e il Giappone… mentre alle altre nazioni (noi compresi), non restano che le briciole…
D’altronde cosa possiamo fare noi con la nostra influenza limitata in quel settore dell’esportazione e restando viceversa, fortemente dipendenti di tutte quelle politiche monetarie e di settori indispensabili come quelli energetici???
Per cui, senza alcun reale cambiamento delle politiche internazionali, tutti i Paesi nel mondo, alzeranno a breve un muro di difesa, che porterà sicuramente ad un aumento prolungato dell’inflazione e ad una diminuzione dei rendimenti obbligazionari…
Quanto sopra vedrete creerà inevitabilmente un indebolimento della domanda nei mercati del lavoro ed anche di quei loro prodotti, con una crescita esponenziale dei rischi di recessione!!!
Forse la migliore soluzione per proteggere i vostri investimenti sarà ritirare immediatamente il denaro attualmente depositato presso la vostra banca e convertirlo in oro… 
Certo se pensate di chiedere consiglio ad uno dei vostri amici funzionari, quest’ultimo vi dirà certamente che quanto scritto dal sottoscritto, rappresenta un’assoluta follia, perché che non vi alcun motivo di prestare attenzione a suggerimenti come i miei o di altri soggetti, ben più esperti 
Ma si sa, molti di loro rappresentano quegli stessi impiegati che consigliavano alcuni anni fa di acquistare titoli fallaci (vedasi bond “Upper Tier”) che come ben sappiamo, hanno messo in ginocchio, migliaia e migliaia di nostri risparmiatori… 

Catania: Una città senza scampo!!!

In questi ultimi anni – potrei dire con esattezza da quando fu nominato Procuratore il Dott. Giovanni Salvi – in taluni ambienti, in particolare quelli d’ispirazione massonica, iniziarono tra quei suoi adepti, a diffondersi forti preoccupazioni,soprattutto tra coloro che avevano forti interessi politici, imprenditoriali ed ovviamente mafiosi…

A seguito della promozione (e ovviamente del successivo trasferimento…) del Dott. Salvi a Procuratore Generale di Roma, qualcuno pensava che finalmente le cose sarebbero tornate ad essere per come erano state nei lunghi anni precedenti, ma la nomina del Dott. Zuccaro a Procuratore di questa città, ha  rovinato ahimè i loro piani…  
Ecco quindi che quella vecchia casta “massone”, ha dovuto iniziare a fare nuovamente i conti con questa nuova Procura Nazionale, che ha innalzato l’asticella della legalità, dimostrando di non lasciare scampo a nessuno, neppure a quei cosiddetti “intoccabili”!!!
Certo, in questi anni, non si è rimasti con le mani in mano, tutt’altro… si è provato a spodestare quel suo capo ed anche i suoi collaboratori.
Sì… ci hanno provato in tutti i modi, con lo sbarco dei migranti, sono giunte critiche sul suo operato direttamente da importanti esponenti politici di Roma, hanno preso spunto dalle “ONG” per mettere in discussione quel suo ufficio, per poi seguire con quelle inchieste che hanno visto noti imprenditori posti ora sotto il mirino di quella lente giudiziaria, inchieste che hanno fatto certamente fatto emergere gravi complicità e che hanno dato luogo a forti diatribe tra la comunità…
Ma alla fine, egli ed il suo gruppo di collaboratori, sono ancora lì e tutto ciò, sta creando a quegli individui enormi problemi, non solo per i loro business, ma soprattutto per non riuscire a portare avanti quelle metodologie clientelare e mafiose, ritrovandosi di contro, con un potere fortemente limitato, tale da non poter assoggettare a se i cittadini di questa provincia, da sempre “succubi” di quelle metodiche… 
Ed allora eccoli a stravolgere quell’attacco e a ritornare ai vecchi tempi… 
Ma quale massoneria, quale mafia, quale corruzione e se ci dovessero essere degli omicidi… problemi di “corna” sono…!!!
Non c’è alcun motivo di creare allarmismi, quanto qualcuno va dichiarando fa parte di quelle cosiddette dicerie, cazzate che passano di bocca a bocca, senza alcun effettivo fondamento di verità…
Sì potremmo definirle, vere e proprie leggende metropolitane… 
Ma ditemi poi, v’immaginate quei conterranei messi li in fila all’interno di una qualche segreta, occultati con quegli abiti cerimoniali, con i visi coperti da quei cappucci per celare la propria identità…
Ah… soltanto a pensare a quali adepti potrebbero esserci lì sotto o per svago tentare d’associare i nomi dei proseliti a quei visi coperti dai copricapi… scoppio a ridere!!!  
Ora, quanto sopra non vuole certamente sminuire ciò che purtroppo realmente accade – questo sì realizzato… in maniera  “occulta” – e di come quelle loro azioni abbiano ad influenzare nel complesso la vita sociale, politica ed economica, di questa città etnea, della sua provincia, fino ad estendere quella propria influenza negativa, in tutta l’isola….
D’altronde se provate ad indagare, se cercate di addentrarvi all’interno di quel sistema politico economico e finanziario, state certi che nessuno di loro parla e soprattutto nel caso in cui qualcunod ecidesse di farlo, verrebbe attaccato e possibilmente distrutto!!!
Il sistema è fatto per essere blindato e chi non sta all’interno di quelle regole viene bandito… e pian piano, quel potere acquisito, verrà trasferito ad un altro soggetto, ben più disponibile ad assoggettarsi ai comandi ricevuti dall’alto di quella gerarchia piramidale…
Ma d’altronde, sono pochi, anzi potrei dire non vi è alcuno disponibile a rinunciare a quei posti chiave della politica, delle istituzioni, in quelle sedi rappresentatività o in quei consigli di enti e/o di società… nessuno tra loro è disposto a perdere quel posto e soprattutto gli arricchimenti sproporzionati ricevuti immeritatamente!!!
Questi soggetti, hanno come un “cancro” infettato questa nostra città ed i loro tentacoli si sono infiltrati ovunque, in tutti i comparti dell’economia e della politica, ed anche quelle istituzioni, che avrebbero dovuto essere garanti di principi inviolabili, si sono dimostrati viceversa, palesemente manipolabili, non garantendo più neppure quei minimi requisiti di “riservatezza”, a chi a differenza loro, si era esposto!!!
Quindi, con un potere così immenso, con una serie di complicità in quasi tutti gli apparati, con la garanzia d’avere a disposizione una serie di soggetti fortemente collusi, ricattati e ricattabili, come si può credere che qualcosa potrà prima o poi cambiare, quando la maggior parte di essi, direttamente o indirettamente, sono di fatto a servizio della mafia???
Catania… per quanto se ne voglia dire, resta purtroppo una città senza scampo!!!

Quali interventi per l'economia e l'occupazione della nostra regione??? Al primo punto…

Caro Presidente Musumeci a differenza di quanti oggi la criticano perché non hanno nulla da fare, il sottoscritto vorrebbe provare ad esaminare con lei, tutte quelle criticità che le sono state in questi giorni addebitate al suo Governo regionale…
Proverò da quello schema riprodotto dal quotidiano “La Sicilia”, ad analizzarle una per volta quelle valutazioni…
La prima: “Interventi per l’economia e l’occupazione“.
Mi permetta di dirle che questo punto rappresenta certamente per la nostra regione e soprattutto per i suoi conterranei, il più importante.
Trovare oggi una soluzione al problema è alquanto difficile, in particolare se si spera che a risolverla siano quegli stessi siciliani, che possiedono una grande capacità finanziaria…

Ciascuno di essi si sa… non sta investendo nella nostra economia, anzi viceversa, hanno preferito dirottare parte di quei loro capitali in altre regioni d’Italia o ancor peggio in altre nazioni…
Chi ha acquistato immobili, chi ha aperto attività commerciali, chi ha deciso di vivere agiatamente i propri anni, senza dover combattere per un paese che si è dimostrato fiscalmente esoso, ma soprattutto non garante dei minimi livelli di salvaguardia personale…
Rivendicare colpe sarebbe scorretto… per cui ritengo che bisogna ricercare le risorse altrove e per fare questo, Lei dovrebbe adottare tutta una serie di strategie, che conducano gli investitori stranieri, ed anche i nostri giovani, ad investire nella nostra terra…

In particolare dovrà monitorare tutte quelle realtà già presenti nel nostro territorio, a cominciare da quelle società del nord o straniere, che operano attraverso le loro strutture come “general contractor” o attraverso il campo del import/export, ma che solitamente non incentivano il territorio, ma bensì, trasferiscono quei loro utili, nelle regioni d’origine, lasciando successivamente a noi, tutti i problemi derivanti da quel loro esercizio…
Caro Presidente potrei farle un elenco, ma Le basterà semplicemente aprire il quotidiano “La Sicilia” di ieri, che troverà da se le società a cui faccio sopra riferimento!!!
Vede, per far risalire la nostra economia basta poco, già… bisogna semplicemente puntare su ciò che la natura ci ha donato abbondantemente e vedrà che la nostra regione in pochi anni, diventerà la più produttiva a livello europeo…
Ad esempio, si potrà iniziare favorendo con politiche mirate il settore dell’agricoltura!!!
Si dovrà incentivare quei proprietari terrieri con l’acquisizione di nuove attrezzature tecnologicamente avanzate, creare nuove migliorie a quelle strutture attualmente adibite a serre e/o piantagioni particolari fortemente richieste dai mercati nazionali ed internazionali, si dovrà mirare sulla produzione biologica, c’è la necessità di sostenere finanziariamente quelle società che vorranno aderire seriamente ai programmi d’intervento e che soprattutto, nello sviluppare quel proprio business, contribuiscano a creare una regolare occupazione… il tutto ovviamente verificato sul “campo”, attraverso dei controlli trasparenti precisi e puntuali, con report settimanali che obbligano tutti al rispetto delle regole, per non dover procedere con il ritiro delle licenze d’esercizio ed il blocco dei fondi!!! 

Basta produzioni vendute sottobanco o a “nero”, basta con la manodopera irregolare, basta con quei vergognosi “capolarati”, togliamo quei contributi milionari europei, dati a società fantasma, per investimenti fittizi su personale e sull’acquisto di macchinari…
La nostra agricoltura a cui vanno aggiunti i nostri allevamenti, dovranno diventare totalmente “DOP” (denominazione di origine protetta) e “DOC-DOCG” ( per quanto concerne la produzione di vini), entrando a far parte di un sistema protetto “siciliano”, che garantisca non solo le peculiari caratteristiche qualitative del luogo d’origine, ma soprattutto le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione… 

Nel contempo, si potrà dare il via a tutte una serie di collaborazioni non solo istituzionali, con la realizzazione di fiere mondiali per promuovere i nostri prodotti, ma nell’immediato, aprire quelle strutture al pubblico, con la degustazione e la vendita al dettaglio dei loro prodotti, la realizzazione tra essi di un scambio locale, la creazione di veri e propri “slowfood” o anche la ristorazione a km 0…
Si potrà puntare a creare veri e proprie strutture a modello “agriturismo” con all’interno lo svilupparsi di parchi a tema, per i più piccoli…
Le stesse scuole professionali (alberghiere o agrarie), ma anche quelle legate ad esempio all’informatica, come d’altronde le stesse Università, potranno finalmente collaborare con quelle strutture agrarie, svolgendo ad esempio lezioni dirette, realizzando corsi, facendo svolgere a quei propri alunni quella corretta alternanza scuola-lavoro, diversamente da quanto compiuta attualmente che non ha alcuna valenza, tanto da non garantire a quei giovani, la possibilità d’inserimento alla fine del percorso scolastico…

Sig. Presidente, la ricchezza derivante dal lavoro della terra come ben sa, è dato da Dio ed è l’unica cosa di cui l’uomo necessita per il proprio sostentamento…
Già, perché di tutto il resto si può fare a meno… ad esempio del web, dei mezzi di trasporto, delle comunicazioni, anche dell’energia stessa… ma quel valore gli è necessario, in quanto gli permette di vivere!!!
Il prodotto agricolo è frutto della natura, peraltro cresce anche senza il lavoro dell’uomo, ma è su questo rapporto “uomo-natura” che si svilupperà nei prossimi anni, tutto il bisogno dell’umanità…

Perché sarà il cibo, la sua genuinità, quel non essere contaminato o inquinato, a creare la differenza di crescita di una nazione rispetto ad un’altra, sarà l’economia agraria a generare il benessere di un popolo, non solo dal punto di vista di benessere fisico, ma anche e soprattutto di quello economico, e chi in questi prossimi cinquant’anni non si adeguerà, ne pagherà le conseguenze…
Basti osservare cosa avviene nel mondo è vedrà che è in corso una “rivoluzione verde”, con la gestione alimentare ed idrica che sta diventando sempre più essenziale, nelle politiche mondiali…
Si ricorda cosa è accaduto alcuni anni fa nelle nazioni africane prospicienti la nostra regione??? Le famose primavere arabe, non furono in parte causate dall’aumento del prezzo dei cereali???

Come non costatare che una delle più important holding cinesi (la Cina d’altronde rappresenta il 20% della popolazione mondiale) sia diventata nel solo Brasile, la principale ditta esportatrice di mais, mentre negli USA, quella stessa società  detiene il 40% degli allevamenti di suini…
Ed ancora, mentre noi rivendiamo quel po’ che produciamo per mantenere la nostra economia, altri paesi nel mondo hanno iniziato a realizzare enormi silos per contenere scorte alimentari…

Pensi che – riprendendo nuovamente la Cina come metro di paragone – da sola, ha messo da parte il 30% delle riserve attualmente di grano mondiale ed il 42% di granturco e riso…
Presidente, stia certo che se dovesse esserci una guerra mondiale… questa non sarà vinta con carri armati e missili, ma con acqua e cibo!!!
Ai prossimi interventi…  

Una Coincidenza??? Le Profezia della Bibbia parlano di economia, in particolare proprio di quella russa!!!

Ho letto alcuni giorni fa un articolo di un pastore… e parlava di una profezia di Ezechiele sull’invasione dello stato di Israele…

I principali antagonisti di quella guerra saranno secondo la Bibbia… la Russia, l’Iran e la Turchia. 
Oggi incredibilmente quelle stesse nazioni, hanno nuovamente qualcosa in comune, basti osservare come proprio stamani il presidente Erdogan, si è proposto come mediatore tra Russia e Ucraina nell’attuale crisi…
Gli studiosi della Bibbia sono stati a lungo incuriositi dalla guerra descritta dal profeta in cui si descrive che la Russia guiderà una confederazione di nazioni contro Israele. 
Sappiamo oggi che l’invasione non è ancora avvenuta e i due versetti identificano quell’invasione come “gli ultimi giorni”. 
Ora, se riosserviamo quanto accaduto in questi secoli, possiamo rivedere come questi tre Nazioni, siano stati sempre antagonisti tra loro. 
Difatti, se pur l’Iran e la Turchia sono musulmane, la prima è sciita, mentre la Turchia è sunnita, due gruppi che da sempre, sin dal 7° secolo d.C. si sono combattuti l’un l’altro…
Inoltre, anche il resto del mondo (sunnita) odia l’Iran. 
Se guardiamo ora alla Russia, abbiamo visto come per centinaia di anni questa abbia combattuto guerre contro entrambi questi due stati, ma ora… come d’incanto si ritrovano insieme in Siria!!!
Era quanto aveva predetto il profeta Ezechiele 2500 anni fa…
C’è ancora di più, sempre Ezechiele preannuncia che questi tre Stati, avranno una forza trainante nella prossima guerra e quel qualcosa è purtroppo un’economia disastrata… 
Difatti, mentre il nord America, l’Europa, l’Asia e gran parte del Medio Oriente sono nel mezzo di un boom economico, questi tre stati stanno perdendo sempre più terreno nei loro confronti e ciò è dovuto ai comportamenti passati messi in atto dagli stessi, tanto d’aver subito enormi sanzioni economiche da mandare in crisi le loro stesse economie…
Ed allora leggiamo cosa dice la Bibbia…
Riporta che la guerra arriverà perché le nazioni attaccanti saranno avide delle ricchezze della terra di Israele…. Ezechiele (38: 11-12) dice: “Dirai: Io andrò contro una terra di villaggi non allevati; Andrò in una gente pacifica, che dimorerà in sicurezza, che abitano tutti senza mura e che non hanno né sbarre né cancelli “per prendere il bottino e prendere il bottino, per stendere la mano contro i rifiuti che sono ancora abitati, e contro un popolo raccolto dalle nazioni, che hanno acquistato bestiame e beni, che dimorano in mezzo alla terra “.
Secondo alcuni, questi Stati ricchi, hanno un problema economico da risolvere e questo consiste nelle spese eccessive sostenute per le forze armate, ed allora pieni di quei missili stanno cercando di trasformare quella forza militare – in ciò di cui hanno fortemente bisogno e cioè il riappropriarsi di quella ricchezza finanziaria!!!
La Russia in particolare, vede Israele (e quindi tutti coloro che oggi la proteggono…) come una minaccia per la sua economia….
D’altronde l’economia russa è costruita sulla vendita di gas naturale in Europa, ma i massicci giacimenti di gas israeliani scoperti proprio di recente nel Mediterraneo, stanno rappresentando una potenziale minaccia per il monopolio russo del gas naturale in Europa…
A peggiorare le cose, Israele, Cipro e Grecia, stanno costruendo nuovi gasdotti di gas naturale sotto il Mediterraneo in direzione proprio verso l’Italia, per poi diramarsi verso tutta l’Europa!!!
Ed infine l’Iran: nelle ultime settimane tra le strade di Teheran e delle maggiori città iraniane, serpeggia il malcontento. 
Rispetto a quattro mesi fa, il riyal, la valuta locale, si è deprezzato del 50% nei confronti del dollaro e l’inflazione continua a salire, il mercato nero prospera, la corruzione è quasi endemica. 
In alcune regioni si cominciano a vedere limitazioni nell’erogazione dell’acqua ed interruzioni della corrente elettrica. 
Chi possiede i mezzi, sta facendo incetta di oro, un bene rifugio immune alla svalutazione in tempi di crisi. In questi mesi gli acquisti di monete e lingotti, sono saliti ai massimi storici…
Non va dimenticato come da quella sua rivoluzione islamica nel 1979, gran parte della politica interna controllata dagli ayatollah, si sia basata principalmente sulla propaganda contro l’occidente e nei confronti soprattutto di Israele.
Ecco quindi che oggi, gli iraniani provano a usare la rabbia della Russia e della Turchia contro le sanzioni imposte oltre a loro, anche a questi due Stati, affinché si possa consolidare questa loro alleanza contro gli Stati Uniti e quei loro alleati…
Cosa aggiungere, speriamo che la profezia della Bibbia sia errata…

Le previsioni della CE nel 2019-2020, mostrano come stiamo affondando all'ultimo posto…

Un altro triste avvertimento…
Già, dando seguito a quanto avevo riportato ieri, oggi l’agenzia di rating del credito Moody’s ha previsto che la crescita economica globale probabilmente rallenterà nei prossimi due anni.
Nella loro nota vi è riportato: “Prevediamo che la crescita globale rallenterà al di sotto del 3,0% nel 2019 e nel 2020, da un 3,3% stimato nel 2017-18″!!! 
La stessa Moody’s confermando quanto il sottoscritto dichiarava, teme la guerra commerciale attualmente in corso tra USA e Cina, prevedendo anch’essi una a intensificazione a partire dal 2019, danneggiando così tutta l’economia globale…
Le tensioni persistenti, ma soprattutto come dicevo sopra, la forte espansione di queste due superpotenze, determineranno a livello mondiale ampie implicazioni negative sugli investimenti “.
Difatti, a causa di questa particolare condizione, i primi a dover soffrire saranno proprio i paesi Europei, in particolare il nostro che insieme al Regno Unito è dato con una crescita lenta, intorno all’1,1-1,2%…
Analoga previsione è prevista anche nel 2020 con una crescita per tutti gli Stati membri dell’UE, non superiore del 1,3%.
Ovviamente le previsioni di cui sopra, non tengono conto dei rischi imprevisti prodotti dall’eventuale Brexit inglese, ma soprattutto di quelle trasformazioni politiche attualmente in corso in molti paesi europei, tra cui il nostro, che hanno visto per l’appunto stravolti i governi nazionali, con l’ingresso di nuove forze di cambiamento, anche nazionaliste, che stanno provando amodificare quel concetto di Europa e di moneta unica (Euro) a suo tempo imposto…
Con una incertezza economica talmente profonda, diventa quindi difficile a chiunque fare previsioni esaustive sul prossimo futuro. 
D’altronde in un mondo in crescente polarizzazione, populismo e politicizzazione, anche per quegli esperti d’economia globale, risulta arduo immaginare le sfide che a breve ci attenderanno…

Le previsioni della CE nel 2019-2020, mostrano come stiamo affondando all'ultimo posto…

Un altro triste avvertimento…
Già, dando seguito a quanto avevo riportato ieri, oggi l’agenzia di rating del credito Moody’s ha previsto che la crescita economica globale probabilmente rallenterà nei prossimi due anni.
Nella loro nota vi è riportato: “Prevediamo che la crescita globale rallenterà al di sotto del 3,0% nel 2019 e nel 2020, da un 3,3% stimato nel 2017-18″!!! 
La stessa Moody’s confermando quanto il sottoscritto dichiarava, teme la guerra commerciale attualmente in corso tra USA e Cina, prevedendo anch’essi una a intensificazione a partire dal 2019, danneggiando così tutta l’economia globale…
Le tensioni persistenti, ma soprattutto come dicevo sopra, la forte espansione di queste due superpotenze, determineranno a livello mondiale ampie implicazioni negative sugli investimenti “.
Difatti, a causa di questa particolare condizione, i primi a dover soffrire saranno proprio i paesi Europei, in particolare il nostro che insieme al Regno Unito è dato con una crescita lenta, intorno all’1,1-1,2%…
Analoga previsione è prevista anche nel 2020 con una crescita per tutti gli Stati membri dell’UE, non superiore del 1,3%.
Ovviamente le previsioni di cui sopra, non tengono conto dei rischi imprevisti prodotti dall’eventuale Brexit inglese, ma soprattutto di quelle trasformazioni politiche attualmente in corso in molti paesi europei, tra cui il nostro, che hanno visto per l’appunto stravolti i governi nazionali, con l’ingresso di nuove forze di cambiamento, anche nazionaliste, che stanno provando amodificare quel concetto di Europa e di moneta unica (Euro) a suo tempo imposto…
Con una incertezza economica talmente profonda, diventa quindi difficile a chiunque fare previsioni esaustive sul prossimo futuro. 
D’altronde in un mondo in crescente polarizzazione, populismo e politicizzazione, anche per quegli esperti d’economia globale, risulta arduo immaginare le sfide che a breve ci attenderanno…

Quali previsioni economiche aspettarci…

Non ho alcuna intenzione di esprimere giudizi economici basandomi – come ormai fanno quasi tutti in Tv – su pregiudizi politici (o certamente di parte), a seconda dello schieramento partitico a cui appartengono… 
No… la mia sarà una valutazione costruita su quei segnali, che sembrano tra loro irrisori o certamente distanti, ma se li si tiene sotto osservazione per un po’ di tempo, ci si accorge come ciascuno di quegli indicatori abbia qualcosa in comune con gli altri… 
E’ una forma di legame, è come se fossero unite da un filo invisibile che a seconda delle circostanze, si estende o si accorcia all’interno di quell’area economica mondiale, nel quale sono connesse…
Ecco quindi che esaminando le dichiarazioni di quei capi di stato, riflettendo sulle politiche adottate, prendendo in esame le holding che vengono di volta in volta acquistate o cedute, già… osservando in quali modi si vadano deteriorando i Pil di quegli Stati, si può comprendere quali effetti negativi, stanno per compiersi…
La mia convinzione è che nel breve termine, entro cioè il 2020, l’economia mondiale andrà sempre più a deteriorarsi…
Tutto questo causerà nei paesi più deboli un impatto disastroso sull’export e quindi di conseguenza, quella crisi si ripercuoterà su quei paesi che più di altri hanno necessitò di esportare e quindi di fare business… 
L’impatto negativo creerà una situazione che inciderà nella zona euro per almeno il 10-30% con una nuova crisi che porterà ad un aumento esponenziale del debito pubblico…
A rischiare non sarà soltanto l’Italia, ma quasi tutti i paesi europei, ad esclusione della Gran Bretagna che ormai viaggia in maniera distaccata dall’Ue ed opera su quei mercati del Commonwealth a cui è legata…
Bisogna inoltre mettere nella bilancia i nuovi diktat ordinati dal presidente Usa, che hanno scatenato di fatto una guerra commerciale, in particolare contro alcuni paesi europei, quali Francia e  Germania, ma anche contro quelle oltreoceano come la Cina, che analogamente ha scelto la linea dura, rifiutando di riaprire i negoziati commerciali, ma anzi  introducendo eguali dazi nei confronti di quella opposta superpotenza per circa 250 miliardi di dollari di merci… 
Una decisione quella di Pechino poco oculata, dal momento che essa ha molto più da perdere, visto che il proprio export verso gli Usa, ha dimensioni certamente più ampie rispetto a quelle certamente più contenute che dal Pacifico giungono in Asia…
D’altronde certe metodologie finora adottare, come quelle ad esempio di violare la proprietà intellettuale, oppure copiare i prodotti merceologici stranieri, non solo tecnologici ma anche alimentari (e proprio il nostro paese ne sa qualcosa), il tutto attraverso la vendita della propria merce ad un prezzo inferiore rispetto a quelli praticati dai mercato interni di quegli stati, ed infine… non meno importante, l’imposizione di cessioni di tecnologia a chi vuole entrare nel mercato cinese!!!
La guerra commerciale è iniziata e vedrete avrà conseguenze terribili, anche perché in tutto questo gioco di distruzione economica, qualcuno non starà semplicemente a guardare, ma anzi farà le proprie mosse per influenzare tutti quei mercati non controllati da queste due superpotenze e dall’Ue…
Mi riferisco alla Russia, pronta a tutto, anche ad imporre con la propria forza le sue regole… e malauguratamente non mi riferisco alla sola potenza economica…

Deficit sì… deficit no!!!

Con “deficit” in economia, si indica la situazione economica di un’impresa nella quale i costi superano i ricavi oppure di un ente pubblico nel quale le uscite superano le entrate!!!

L’uso più frequente del termine “deficit” riguarda essenzialmente il settore pubblico, dove per l’appunto si parla di deficit pubblico con riferimento alla differenza tra i costi dell’amministrazione statale, compreso il pagamento degli interessi sul debito pubblico e le entrate derivanti dalle imposte dirette e indirette versate da imprese e singoli cittadini…
Una cosa è certa, le politiche dei nostri governi in tutti questi anni, sono state fallimentari… in quanto – se pur ci hanno permesso di sopravvivere – non sono state in grado di realizzare alcuno sviluppo economico ed il paese è rimasto indietro di dieci anni… 
Da quanto sopra è evidente che vi sia la necessità di realizzare nuove politiche radicali!!!
Si di positivo c’è che il tasso di crescita del PIL nel nostro paese, ha eguagliato lo scorso anno, quello di Francia e Regno Unito raggiungendo l’1,6% e dovrebbe scendere all’1,4% quest’anno e all’1,1% al prossimo. 
Ma questa discesa è spiegata non con politiche che hanno invertito quei problemi strutturali, bensì quanto sopra è spiegato sia da un calo della crescita globale che dai mancati investimenti pubblici che negli ultimi anni sono stati ridotti a causa delle norme in materia di appalti pubblici e dai rigidi limiti di spesa.
Va inoltre aggiunta la presenza nel paese di una diffusa evasione fiscale, di un clientelismo corruttivo nella vita pubblica e la presenza di un nepotismo nel settore privato!!!
Non parliamo poi delle banche; la maggior parte di esse sono piene di debiti a causa dei prestiti compiuti o dei titoli acquistati (per di più carta straccia) appioppati successivamente ai loro clienti, mentre la parte restante è stata affrontata dai governi passati, sostenendo quelle banche e aiutandole nel diminuire i propri debiti, il tutto ovviamente a carico dei cittadini!!!
Ho letto sul delicato stato delle banche italiane e di come la maggior parte di esse possiedano 165 miliardi di capitale proprio, contro all’incirca 130 miliardi di crediti deteriorati netti, il che ovviamente implica un capitale in eccesso di 35 miliardi di euro!!!
Ne consegue che ci sarebbero oggi dei forti dubbi sulla solvibilità delle banche italiane, considerato che i prestiti totali delle banche ammontano a oltre 350 miliardi di euro…
I rischi  di una debacle sono evidenti: da un lato vi sono i nostri imprenditori che stanno cedendo i propri marchi alle holding internazionali, dall’altro gli investitori stranieri che osservando questa nostra attuale realtà, preferiscono rischiare le proprie finanze in altre nazioni!!!
Se si vuole invertire la rotta, se si vuole evitare una debacle finanziaria c’è bisogno di scelte coraggiose e ahimè impopolari, ma solo così, attuando quelle riforme necessarie, si potrà finalmente ritornare su quei parametri finanziari che hanno portato il nostro paese ad essere tra i migliori del mondo…
E’ tempo di sbracciarsi e di dare il meglio di se: basta più proclami inutili da quei palchi, basta con opposizioni sterili che ci hanno condotto fin dove siamo, basta con un’Italia divisa in due gruppi… con una parte, la più estesa e anche più povera e dall’altra, un gruppo ristretto legato alle caste, a cui non interessa minimamente le sorti di questa nazione!!!
Il problema è che bisogna fare presto… anzi di più: prestissimo!!!

Negozi aperti la Domenica: Sì o No???

Ricordo quando lo scorso anno Papa Francesco disse: “il riposo domenicale fa vivere da figli e non da schiavi”… 

In quell’Udienza generale, aggiunse: “La domenica è un giorno santo per noi, santificato dalla celebrazione eucaristica, presenza viva del Signore tra noi e per noi. È la Messa, dunque, che fa la domenica cristiana”!!!
A quelle parole, l’allora governo, ma potrei aggiungere la maggior parte dei nostri parlamentari, i media e quei tuttologi della Tv, erano in fila a condividere le frasi del Santo Padre… 
Nessuno, sì nessuno che abbia criticato quelle parole, anzi tutt’altro…
Non vi è stato alcuno che si lamentò per l’eventuali perdite di posti di lavoro, neppure uno parlo di misure drastiche all’economia a causa delle limitazioni al commercio, in particolare al danno creato da quella frase, ai grandi centri commerciali, già nemmeno uno  parlò di preservare quell’ormai consolidata consuetudine… e cioè  di trascorrere in famiglia la domenica presso quelle mega strutture…
Neanche uno ha fiatato… ne i commercianti, ne i sindacati, ne le imprese e ancor meno i lavoratori  dipendenti, già non ho sentito  nessuno!!!
D’altronde… chi mai (a parte il sottoscritto…) ha avversato in questi anni pubblicamente, quanto espresso dal Santo Padre??? 
Già, chi mai…???
Mentre ora, sì ora che al governo c’è il M5Stelle e la Lega, tutti a gridare che quella possibile liberalizzazione “distruggerà” le famiglie italiane!!!
Ma scusate, quanto sta cercando di compiere questo governo  “gialloverde” rappresenta proprio quanto Papa Francesco aveva a suo tempo richiesto???
Sì… ma ora a chiedere quella chiusura domenicale non è il Papa, bensì i leader di quei partiti di governo!!!
Ed è questa la vera motivazione che fa insorgere i vari esponenti d’opposizione, a quest’ultimi difatti non frega nulla di sostenere quel commercio o di far andare con le proprie famiglie a messa, a loro interessa creare esclusivamente quei presupposti, per mettere in cattiva luce il governo del premier Conte…
Poi… della Domenica, delle festività nazionali, di Natale, Pasqua e via discorrendo, non frega niente,  come non ci si è interessati nei tempi passati, a salvaguardare i posti di lavoro di tutti quei piccoli rivenditori, che con l’apertura di questi ipermercati e centri commerciali, sono andati scomparendo…
Ecco qual’è la verità!!!
Peraltro, ci si dimentica (questa volta appositamente…) ché molti di quei signori sono  proprietari e/o soci di quelle società, cooperative, holding o quant’altro, le stesse che fatturano all’incirca 20 milioni di euro ogni fine settimana, si perché, proprio la domenica, rappresenta il secondo giorno più importante della settimana per ricavi!!!
Essi sono i primi a non voler bloccare lo shopping… ma non possono dichiararlo ed allora contrastano (ma solo a parole...) le iniziative del premier Conte, facendo apparire quell’iniziativa come qualcosa d’imprudente, che può determinare disoccupazione e crisi commerciale…
Ma la realtà è che essi marciano in direzione opposta, per quei propri interessi personali!!!
D’altronde, se alcuni dei suoi leader, rappresentano quel famoso mondo delle “COOP”, pensate veramente che il loro interesse sia di chiudere la Domenica???
E poi… se si va a verificare quei contratti di lavoro, la maggior parte di essi sono irregolari e sono pochi coloro che ricevono per la voce “festivo”, una maggiorazione della retribuzione oraria del 30%… 
Come risulta altrettanto è falso, quello di dichiarare che i dipendenti preferiscono lavorare, perché guadagnano di più!!!
Ed allora, questa volta mi permetto di rispondere a quanti si dichiarano “cristiani” e che professano strenuamente i giorni festivi “lavorativi” come necessari, con le stesse parole di Papa Francesco: “Ma come possiamo praticare il Vangelo senza attingere l’energia necessaria per farlo, una domenica dopo l’altra, alla fonte inesauribile dell’Eucaristia? Non andiamo a Messa per dare qualcosa a Dio, ma per ricevere da Lui ciò di cui abbiamo davvero bisogno. 
Noi cristiani abbiamo bisogno di partecipare alla Messa domenicale perché solo con la grazia di Gesù, con la sua presenza viva in noi e tra di noi, possiamo mettere in pratica il suo comandamento, e così essere suoi testimoni credibili”…
Appunto, come possiamo…

Catania: Mentre i "Centri commerciali" implodono… altri di nuovi stanno aprendo!!!

Siamo al primo posto in Italia per aree destinate a centri commerciali, eppure con una densità di popolazione per comune minore a quella di 20 anni fa e con una richiesta di mercato inferiore a livello nazionale di ben il 20%, quelli della grande distribuzione, continuano come nulla fosse ad edificare nelle nostre aree urbane… 
Eppure a guardare i  dati, si evidenzia come  in questi anni, la crisi che sta colpendo la grande distribuzione è sempre più profonda e se pur il numero degli italiani che si reca presso quelle strutture rimane pressoché inalterato (grazie alle continue attrazioni che quei centri commerciali propongono, puntando a trattenere i clienti il più a lungo possibile), la percentuale di shopping viceversa, dimostra essere sempre più in diminuzione…
Il cliente d’altronde è ormai molto diverso da quello che un tempo affollava i centri commerciali, parlo  dei primi anni novanta, anche perché in molti oggi preferiscono fare quello shopping online,  sia perché a paragone il risparmio ottenuto è certamente superiore, ma soprattutto perché, quanto scelto e ordinato via internet, dimostra essere più allettante e qualitativamente superiore…
Basti osservare i negozi di classe, che presentano marchi famosi ad esempio d’abbigliamento e/o accessori in quelle pagine web, che promuovono altresì sconti del 45% sul prezzo di listino…
Boutique di alta classe che non può essere proposta nei centri commerciali… perché vi è una differenza sostanziale tra i negozi fisici e quelli online ed è il modo in cui vengono proposti e pubblicizzati i prodotti: il negozio punta sull’insieme e sulla quantità venduta, il web punta sulla forza del singolo e sulla sua qualità!!!
Ma poi, volete mettere la differenza tra fare shopping stando comodamente seduti sul divano di casa, senza nessuno che ti assilla per convincerti a comprare prodotti che sappiamo bene, sono lontani dalle ultime tendenze…
A casa, si può pubblicare la propria immagine, per vedersi con quegli abiti addosso… già, si possono anche riportare le misure del proprio corpo, si possono ricevere consigli sugli abbinamenti, vedersi a 360° sul monitor per comprendere ciò che sta meglio su di noi, ed ancora, ottenere suggerimenti su eventuali occasioni, sconti speciali oltre la tradizionale stagione dei saldi, a volte si ha on line un “personal shopper” e poi si possono trovare idee regalo e ricevere messaggi in esclusiva su prodotti particolari… e tutto questo senza bisogno di fare la fila in cassa!!!
E’ evidente a tutti, i centri commerciali stanno implodendo… peraltro, come si dice a Catania: “Unni c’è fudda… c’è mala vinnita“!!!
D’altronde, vi basta osservare i locali all’interno di quelle mega-strutture, in moti stanno chiudendo… 
Se contate quelli chiusi o celati da un tendone che riportano (da mesi…) la dicitura “prossima apertura“, comprenderete quanta difficoltà stanno avendo questi enormi “capannoni” a sopravvivere…
Il sottoscritto ad esempio, si è trovato alcune settimane fa in provincia di Siracusa e avendo deciso di prolungare le vacanze presso un hotel con il centro benessere, ho avuto necessità d’acquistare costumi da bagno, asciugamani, ciabatte e quant’altro per tutta la famiglia e così mi hanno consigliato (era domenica mattina e la maggior parte dei negozi era chiusa…) il Centro Commerciale “I Papiri” alle porte della città Aretusea. 
Beh… da fuori il centro è davvero interessante, ma all’interno la desolazione più totale!!! 
Il 95% dei negozi sono chiusi, sembra uno di quei film di fantascienza, sì… dopo una qualche catastrofe… tipo “Resident Evil”, una scena che fa rabbrividire pensando che un tempo questo edificio, conteneva migliaia e migliaia di clienti, ma soprattutto di lavoratori, ragazzi e ragazze che avevano trovato una opportunità occupazionale e che oggi molto probabilmente sono a casa…
Ma la stessa considerazione potrei farla per altri centri commerciali nella provincia etnea da tempo abbandonati e quei pochi che ancora sopravvivono, vedrete a breve inizieranno a fare i conti con la crisi economica che, secondo gli esperti finanziari colpirà molte nazioni, tra cui proprio quelle del vecchio continente, vedasi difatti quanto sta già accadendo in questi giorni in Turchia!!!
Ma, contrariamente a quanto sta avvenendo in molte città estere ed anche in molte regioni del nostro paese (vedasi ad esempio il Trentino, che ha di fatto bandito lo stop alle costruzione di nuove superfici di vendita sopra i 10.000 metri quadri), da noi, nella nostra città etnea, viceversa avviene il contrario…
Ed allora, mentre quei primi Centri Commerciali pur soffrendo provano per non chiudere a sopravvivere, altri di nuovi, stanno incredibilmente affiorando come funghi!!! 
Ma questa è un’altra storia che proverò a raccontare nei prossimi giorni…

Perché la crisi politica italiana, tiene in allerta il mondo intero?

Germania, Spread, Merkel, Usa, Francia, Macron, Putin, Investimenti, Borse, Economia, Bruxelles, Finanza, Banche, Patria, Eu, Populismo, Euro… 
Quante parole sono state espresse in questi giorni, per descrivere la crisi politica che sta colpendo il nostro paese…

Mi chiedevo: Ma perché è così importante, quanto sta accadendo da noi?
Non hanno altro che pensare??? 
Perché non pensano ai loro di problemi invece di guadare incasa nostra???
L’Italia, dopo anni di governi fantocci, ma soprattutto dopo mesi di trattative tra i due partiti che hanno ottenuto il successo elettorale (definiti da molti intellettuali esteri “anti-establishment”), ecco dopo tutte le critiche, sono riusciti incredibilmente a legarsi, per formare un governo di coalizione…
Ed allora sarebbe opportuno dire al mondo intero: State tranquilli, abbiate fede, peraltro l’economia italiana è la terza più grande della zona euro, anche se per lungo tempo, è stata sofferente… 
Ed allora ho capito… sì ho compreso che è questa la preoccupazione più rilevante per l’UE, e soprattutto per i mercati globali in generale…
Perché per la prima volta, da quando è stata fondata la Repubblica, il popolo… anzi i “populisti” italiani, sono sul punto di assicurarsi un mandato pieno superiore al 50%, con un consenso popolare così ampio che non ha precedenti, neppure quando la Dc governava il paese…
La battaglia in corso non è per come in molti pensano, tra i partiti e/o coalizioni, tra quelli storici e questa nuova unione “Lega-M5Stelle”, il problema fondamentale è tutt’altro, ed in gioco vi è il potere, il restare nell’Eu, la battaglia è tra questi partiti populisti euroscettici e tutti quei legislatori dell’establishment legati all’UE .
L’intensificarsi dei disordini politici di questi giorni, ha spinto alcuni analisti mondiali a dare l’allarme sui segnali di “contagio” che si potrebbero avere su paesi come Spagna e Portogallo, che si ritengono essere più potenzialmente esposti, rispetto ad altri europei…
D’altro canto, l’incertezza politica del nostro paese ha ricondotto dopo tanti anni, ad una crisi economica, solo perché le trattative per formare un governo, non si incanalavano verso quelle decisioni prese da quei gruppi esteri che di fatto ci governano… che ci prestano i soldi e che quindi, decidono chi deve rappresentare il nostro paese e chi no!!!
Ecco perché l’Italia in questi giorni è tornata al punto di partenza, ecco il motivo per cui lo spread ha ripreso a salire… 
Sono questi i reali motivi per cui il nostro Presidente – non dimentichiamoci, sostenuto dal precedente governo pro-UE (mai votato dai cittadini) – ha deciso di non accettare la nomina presentatagli dal Prof. Conte, e cioè, quella del candidato “euroscettico” Paolo Savona, quale ministro dell’Economia…
Ed è il motivo per cui è stato immediatamente nominato il prof. Carlo Cottarelli, il quale come si sa, è stato ex primo ministro ad interim, ex funzionario del Fondo Monetario Internazionale (FMI), noto come “Mr. Scissors” per la sua reputazione riguardo ai tagli alla spesa pubblica in Italia, ed ora incaricato di pianificare le nuove elezioni del paese e superare il prossimo budget…
D’altronde, se di noi all’estero si scrive: “È uno dei più grandi paesi indebitati al mondo … ha un tasso di disoccupazione dell’11% e la sua economia è ancora inferiore a quella del 2007, mentre la maggior parte delle principali economie si è ripresa. C’è chiaramente un requisito strutturale, riformare qui, per riconquistare la fiducia “, come si è potuto pensare per un istante, che ci avrebbero lasciati liberi!!!
Se volessi paragonare l’attuale situazione, ad un gioco potrei dire che il nostro paese, rappresenta l’interno di un videogame… mentre tutti noi rappresentiamo i suoi giocatori; loro di contro, quelli che ci governano… sono fuori: Manovrano i tasti di quei “controller“!!!   

"Spread"… quante cazzate: La verità è tutt'altra!!!

Sembrano tutti impazziti… nervosi, appena sentono la parola “spread” che sale, se la fanno addosso, senza considerare chi sta provando a specularci, non solo finanziariamente, ma soprattutto politicamente…
Ciò che nessuno però vuole chiarire, è di quale spread stiamo parlando…???
Di quello europeo, come la media degli spread delle singole nazioni… ed allora sì che possiamo dire, che lo “spread europeo” sta salendo… oppure di quello italiano… che è più o meno ai livelli degli ultimi anni… 
La verità è che gli investitori non si fidano dell’Europa, ed il motivo è dovuto al fatto che gli stati membri, non riescono a convincere il mondo di essere realmente uniti!!!
D’altronde, che ciascuno tiri l’acqua al proprio mulino lo si vede dal fatto che non riescono ad aiutare gli stati in difficoltà, ed allora è logico che gli spread nazionali crollano, quando l’europa al suo interno non trova una visione uniforme nel procedere… ecco quindi dove bisogna intervenire: Fare comprendere a questa Europa, che così non si va avanti… 
Ciò che i paesi europei, economicamente più forti non vogliono capire, è che bisogna stare alle esigenze di chi oggi soffre e di come la centralità del lavoro è fondamentale!!! 
Ci siamo dimenticati quanto accaduto negli anni scorsi in Grecia… con il blocco dei risparmi, dei bancomat che non permettevano di prelevare, di quei pensionati ridotti alla fame, ed anche dell’allarme procurato per la nascita di un partito neofascista… quel “Alba Dorata” cresciuto incredibilmente in uno dei paesi più antifascisti della storia!!!
Come non considerare quanto accaduto in queste ultimi anni, dove la Merkel alle ultime elezioni ha perso, dove Macron ha dovuto per vincere contrastare la Le Pen, dove in Austria a stravinto la destra, a cui dovremmo aggiungere quanto successo in Spagna con quel partito “Podemos” che chiede la secessione della Catalogna…
Sono tutti paesi storici che vanno però in una sola direzione, quella “sovranista”, perché l’indirizzo preso ormai è quello del popolo… “populista”!!!
Ecco perché lo spread fotografa perfettamente la situazione in cui ci siamo venuti a trovare dopo le elezioni del 4 marzo, un paese nel quale ha sovrastato l’incertezza, con un programma di governo che in questi mesi non riusciva a formarsi, e che soltanto da pochi giorni, da quando il Presidente Mattarella ha affidato l’incarico di governo al Prof. Conte e soprattutto grazie alle dichiarazioni rassicuranti pronunciate da quest’ultimo, si avverte nel nostro paese una situazione più rassicurante…
Ma su una cosa non si può che essere d’accordo e cioè ,che questa europa vada totalmente riformata, ed anche rapidamente…
Peraltro, la politica economica messa in campo finora non ha funzionato, ed il problema non è riuscire a trovare la cura giusta oppure pensare sostanzialmente di distruggerla… 
Bisogna ricreate quelle condizione politiche necessarie per modificare l’europa, cambiare alcuni meccanismi politici della governance economica e poi forse si potrà iniziare a parlare dei trattati, certamente attraverso ricette che non propongano, improbabili scenari d’uscita dall’Europa,
Si comprende da quanto sopra che se si vuole riformare l’Europa, bisogna farlo da dentro e da non fuori…
Ed infine, basta voler confondere appositamente la ricchezza italiana, con la ricchezza europea…
La verità purtroppo e che mentre gli altri stati europei in questi anni (precedenti al periodo precrisi) sono cresciuti economicamente, il nostro, dal 2013 ad oggi, (dati del Governatore Visco) è cresciuto – grazie ai Governi Renzi & Gentiloni, e soprattutto al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan – da una situazione acquisita a 91 fino al 95, con un incremento reale del 4% … mentre l’area dell’euro non italiana è riuscita a tornare a 100 e cioè al periodo pre-crisi, realizzando inoltre un ulteriore + 10%!!!
Si certo… pensare di uscire dall’euro sarebbe come suicidarsi, ma purtroppo erano altre le politiche da farsi, mi riferisco ad esempio a quelle fiscali tramite investimenti pubblici, ecco, queste politiche non sono state fatte!!!
Un altro esempio è quello del Fiscal-Compact (patto di bilancio)… sì, ce n’era bisogno in Italia più che in qualsiasi altro paese, soprattutto nel mezzogiorno, poiché il tasso di cambio della banca centrale europea, è vero, ha aiutato al nord le nostre imprese specializzate, ma il nostro sud, aveva bisogno di domanda interna e siccome non c’era domanda interna da investimenti, la dovevamo fare con gli investimenti pubblici!!!
D’altronde quest’ultimi possiedono una caratteristica importante, quella di produrre non solo maggiore domanda, ma sono anche maggiore offerta, perché aiutano le imprese nel meridione ad essere più competitive, perché, se s’investe in infrastrutture, viabilità, ecc…, queste aiutano il meridione a diventare più competitivo, ma purtroppo, tutto ciò non è stato fatto dagli ultimi governi dal 2011 ad oggi… 
Ecco il motivo perché si è venuta a creare nel sud questa nuova sacca importantissima di “resistenza politica”, che oggi certamente complica quegli “inciuci” finora compiuti da quei classici partiti,  ma soprattutto questi partiti populisti hanno creato finalmente una richiesta di cambiamento all’Europa, che prima non c’era mai stata…
“MAMMA MIA”!!! Già, è tempo che questa Europa “pilotata”, inizi a fare i conti con questa nuova Italia: Sì… finalmente libera!!!

L'italia dei cachi…

Si dice che la musica – intesa come espressione del mondo – è una lingua universale al massimo grado, e la sua universalità sta all’universalità dei concetti, più o meno, come i concetti stanno alle singole cose…
Il testo che desidero riproporvi è del 1996, appartiene al gruppo Elio e le storie tese… e sono passati parecchi anni d’allora, eppure quelle parole sono tutt’ora attuali!!!
In particolare quando dice “Italia sì, Italia no“… quando si fa cioè riferimento alle contraddizioni di una nazione divisa, ad un popolo che ormai non crede più alle istituzioni o alla politica, che deve fare i conti con una democrazia corrotta e con una mancanza di ideali e di valori, soffocati da troppo tempo, da una economia globale che impone al nostro paese, regole e diktat…    
Già… siamo un paese senza alcuna speranza, governato da personaggi incapaci e di cui molti ahimè “impresentabili”… sotto tutti i punti di vista!!!
Siamo come quella terra lì… dei “cachi”.
Com’é che diceva…??? Ah… sì… 
Parcheggi abusivi, applausi abusivi, villette abusive, abusi sessuali abusivi 
Tanta voglia di ricominciare… ABUSIVA!!!
Appalti truccati, trapianti truccati, motorini truccati… che scippano donne truccate
Il visagista delle dive è truccatissimo…
Papaveri e papi, la donna cannolo, una lacrima sul visto
Italia sì, Italia no…
Italia sì, Italia no, Italia bum, la strage impunita!!! 
Puoi dir di sì, puoi dir di no, ma questa è la vita…
Prepariamoci un caffè, non rechiamoci al caffè
C’è un commando che ci aspetta per assassinarci un po’
Commando sì, commando no, commando omicida 
Commando pam, commando papapapapam, ma se c’è la partita 
Il commando non ci sta e allo stadio se ne va 
Sventolando il bandierone non più sangue scorrerà 
Infetto sì, infetto no, quintali di plasma
Primario sì, primario dai, primario fantasma
Io fantasma non sarò e al tuo plasma dico no
Se dimentichi le pinze fischiettando ti dirò
Ti devo una pinza
Ce l’ho nella panza
Viva il crogiuolo di pinze 
Viva il crogiuolo di panze 
Quanti problemi irrisolti ma un cuore grande così
Italia sì, Italia no, Italia gnamme, se famo du spaghi… 
Italia sob, Italia prot, la terra dei cachi
Una pizza in compagnia, una pizza da solo
Un totale di due pizze e l’Italia è questa qua
Fufafifì fufafifì, Italia evviva
Italia perfetta, perepepè nanananai
Una pizza in compagnia, una pizza da solo 
In totale molto pizzo, ma l’Italia non ci sta
Italia sì, Italia no, 
Italia sì, uè, Italia no 
Uè uè uè uè uè
Perché la nostra è come quella terra dei cachi… anzi no… è la terra dei cachi!!!

Come cambieranno le pensioni se non interverrà una modifica di governo…

Mi è stato inviato a mezzo mail un post interessante su  cosa succederà alle pensioni nel 2018…
Mi permetto quindi di riproporlo, anche se sono convinto che con le nuove elezioni ed un possibile nuovo governo con a capo il M5Stelle, potrebbe ribaltare totalmente quanto di seguito riportato, migliorano e rendendo finalmente più equa e senza favoritismi personali, quella voce chiamata “pensione” che nel nostro paese è stata finora fortemente beneficiata da tutta una serie di soggetti che certamente non la meritavano a scapito come sempre dei più disagiati…
Comunque quella è un’altra storia.  
Dopo il biennio 2016-2017 di pensioni “tutte bloccate” – in ragione del fatto che l’Istat ha certificato per due anni consecutivi un indice di svalutazione provvisoria (poi risultata definitiva) pari allo 0% o addirittura di poco negativa – dal 2018 le pensioni riprenderanno a crescere leggermente.
Infatti il decreto 20/11/2017 (in G.U. dal 30/11 scorso) del ministero dell’Economia e delle Finanze ha stabilito (art. 2) che, sulla base dei dati accertati fino a settembre 2017, “la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2017 è determinata in misura pari a + 1,1% dal 1° gennaio 2018, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo”.
Il conguaglio anzidetto sarà positivo qualora la svalutazione definitiva del 2017 sul 2016 risultasse superiore a quella previsionale dell’1,1%, ma sarà negativo qualora la svalutazione definitiva risultasse inferiore a quella prevista in via provvisoria.
Non si darà comunque luogo a conguaglio alcuno quando svalutazione previsionale e definitiva risultassero coincidenti, come accaduto ad esempio negli anni 2016-17.
Tuttavia un piccolo conguaglio negativo (- 0,1%), di poche decine di euro, ci sarà nel 2018 per recuperare lo 0,1% di differenziale tra inflazione previsionale (+ 0,3%) e definitiva (+ 0,2%) registrato nel 2015. Tale recupero avrebbe dovuto intervenire nel 2016, ovvero nel 2017, ma in entrambi i casi sono state approvate norme di salvaguardia (nelle leggi 208/2015 e 244/2016) secondo il principio che, anche in caso di inflazione negativa, le pensioni in pagamento non possano essere decurtate rispetto all’importo nominale in essere.
Qui di seguito vengono riportati gli indici di svalutazione (provvisori e definitivi) e di rivalutazione dell’ultima dozzina d’anni.
Anno Indice di svalut. provvisoria
Indice di rivalut. previsionale
Minimi Inps
(previsionali)
Minimi Inps definitivi o effettivi dopo conguaglio positivo o negativo
2007                + 2% 436,14 € invariato
2008                + 1,6% (+1,7%) 443,12€ conguaglio positivo + 0,1% = 443,56
2009                + 3,3% (+ 3,2%) 458,20€ conguaglio negativo – 0,1% = 457,74
2010                + 0,7% 460,94€ invariato
2011                + 1,4% (+ 1,6%) 467,40€ conguaglio positivo + 0,2% = 468,33
2012                + 2,6% (+ 2,7%) 480,51€ conguaglio positivo + 0,1% = 480,99
2013                + 3,0% 495,42€ invariato
2014                + 1,2% (+ 1,1%) 501,38€ conguaglio negativo – 0,1% = 500,88
2015                + 0,3% (+ 0,2%) 502,39€ conguaglio negativo – 0,1% = 501,89
2016                    0,0% ( 0,0%) 501,89€ invariato
    2017                    0,0% ( 0,0%) 501,89 € invariato
    2018                + 1,1% 507,41 €
( ): tra le parentesi, dopo conguaglio positivo o negativo
Per effetto dell’anzidetto d. m. Economia, nel 2018: il trattamento minimo Inps passa da 501,89 €/mese a 507,41 €/mese; il valore dell’assegno sociale da 448,07 a 452,99 €/mese; la pensione sociale passa da 369,26 a 373,32 €/mese.
Tuttavia, secondo il meccanismo introdotto dalla legge Letta (L. 147/2013, a valere per il triennio 2014-2016, poi prorogato per un ulteriore biennio, fino a tutto il 2018, dalla legge 208/2015), il criterio di rivalutazione degli assegni al costo della vita (+ 1,1 % anzidetto) opera nel seguente modo:
pensioni lorde fino a 3 volte il minimo INPS: rivalutazione piena al 100% = + 1,1%;
pensioni lorde tra 3 e 4 volte il minimo INPS: rivalutazione limitata al 95% = + 1,045%;
pensioni lorde tra 4 e 5 volte il minimo INPS: rivalutazione limitata al 75% = + 0,825%;
pensioni lorde tra 5 e 6 volte il minimo INPS: rivalutazione limitata al 50% = + 0,55%;
pensioni lorde oltre 6 volte il minimo INPS: rivalutazione limitata al 45% = + 0,495%.
Il criterio di perequazione introdotto dalla legge Letta è nettamente peggiorativo rispetto al meccanismo precedente (legge 388/2000), infatti:
a) porta da 3 a 5 le fasce economiche di importo pensionistico prese a riferimento per la rivalutazione
b) l’incremento (in percentuale progressivamente decrescente) opera sull’intero importo della pensione goduta, anziché in misura distinta sulle diverse fasce di importo,cioè in misura del 100% per gli importi fino a 3 volte il minimo Inps, del 90% per gli importi successivi tra 3 volte e 5 volte il minimo Inps e del 75% per gli ulteriori importi oltre le 5 volte il minimo Inps (come avveniva in precedenza per i vari segmenti di una singola pensione).
Si passa quindi per le pensioni medio-alte (diciamo quelle oltre le 6 volte il minimo Inps) da un recupero complessivo tra l’80 – 85%, rispetto all’inflazione accertata, a meno del 50%.
Anche la legge Fornero (L. 114/2011), pur non modificando i criteri della legge 388/2000, aveva pesantemente alterato la perequazione previgente, escludendo per il biennio 2012 e 2013 dalla rivalutazione tutte le pensioni di importo oltre le 3 volte il minimo INPS. In aggiunta, il decreto legge 65/2015 (convertito nella legge 109/2015), intervenuto dopo le censure della sentenza 70/2015 della Corte costituzionale, non ha sanato le malefatte dei nostri legislatori sprovveduti, ristorando in modo parziale e decrescente i percettori di pensioni di importo oltre le 3 volte il minimo Inps e fino alle 6 volte, lasciando ancora totalmente senza rivalutazione le pensioni di importo oltre le 6 volte il minimo.
Gli unici pensionati sempre tutelati dall’inflazione sono stati pertanto, anche negli anni difficili della congiuntura economica, esclusivamente i titolari di assegni fino a 3 volte il minimo INPS.
Prendendo a riferimento gli ultimi 11 anni (dal 2008 al 2018 compresi), si può dire con sicurezza che gli interventi peggiorativi sulla perequazione delle pensioni oltre le 6 volte (e ancor più oltre le 8 volte il minimo Inps), intervenuti per il 72,72% del periodo anzidetto in deroga ai criteri della legge 388/2000, hanno determinato una perdita permanente del potere d’acquisto delle pensioni in questione di non meno del 10-15%, in concreto da 500 € netti mensili circa a più di 1000 € mensili, anche senza tener conto dell’appesantimento fiscale delle addizionali comunali e regionali intervenute dai primi anni duemila e del taglieggiamento crescente del cosiddetto “contributo di solidarietà”, intervenuto da ultimo nel triennio 2014-2016 sulle pensioni di importo oltre le 14 volte il minimo Inps.
Anche senza gli interventi sgraziati anzidetti, c’è da dire che la perequazione automatica delle pensioni non raggiunge mai pienamente il pieno ristoro dall’inflazione per almeno i seguenti principali motivi: 1) perché il recupero interviene in tempi successivi rispetto al momento dell’insulto inflattivo; 2) perché il “paniere” che pesa l’incremento del costo della vita per le famiglie di operai ed impiegati non è specifico per le persone anziane, anche se rappresenta la base per la rivalutazione riconosciuta delle pensioni; 3) perché, anche in via ordinaria, la percentuale di rivalutazione è riconosciuta in misura progressivamente decrescente al crescere dell’importo della pensione goduta.
Contro la cattiva legislazione previdenziale evidenziata, oggi non rappresenta più un argine neppure la Corte Costituzionale, soprattutto in ragione dei criteri di nomina dei relativi componenti, basati su valutazioni politico-partitiche, anziché su solide motivazioni di competenza, valore, imparzialità.
Assistiamo quindi spesso a sentenze della Corte che rivelano un imbarazzante ossequio rispetto agli input che provengono dal Palazzo, anche a costo di sconfessare lettera e spirito di principi e valori della Costituzione vigente (su tutti quelli di cui agli artt. 3, 36, 38 e 53) e decine di precedenti sentenze della Corte stessa su analoga materia (da ultimo, la sentenza 250/2017, che ribalta la precedente sentenza 70/2015).
Non rimane che esclamare: ”Povera Italia, poveri pensionati, poveri giovani d’oggi, sfortunati pensionati di domani!”.

L'Anno che verrà…


Strano amico ti scrivo, così mi distraggo un po’…“, si la canzone è perfetta per voler descrivere la fine di un anno… questo 2017,  dimostratosi –quantomeno per noi siciliani–  totalmente inutile…  

Abbiamo letto e ascoltato durante quest’anno una miriade di chiacchiere, sì… una serie infinita di propagande elettorali, che ci ha riempito la testa d’assurde giustificazioni o di mancate promesse per causa dai motivi inesistenti… 
Ovviamente, dalla direzione di provenienza di quegli sproloqui, abbiamo ascoltato richieste di continuità e incoraggiamenti al cambiamento, a seconda se a farle quelle rivendicazioni erano quanti (ancora per poco…) sedevano in quelle poltrone di governo oppure, tutti coloro che con l’arrivo delle nuove elezioni, puntavano a convincere ciascuno di noi, a dare loro quel posto…
D’altronde, il primo schieramento ha dimostrato in questi cinque anni, d’aver esclusivamente fallito, nascondendo i propri limiti e soprattutto evidenziando profonde lacune di gestione , mentre, il secondo gruppo, quello risultato vincente dalla ultima competizione elettorale, ha dimostrato grande capacità nel diffondere (illusi…) auspici di cambiamento…
La speranza ora e che… dopo essersi reclamizzati, tutto non si riduca (per come finora avvenuto in tutti i precedenti governo) nell’ennesima bugia… 
Sì… abbiamo visto come nel ottenere quel voto si è puntato su tutto e –tralasciando coloro che quei voti se li sono acquistati- ciò che resta sono i progetti proposti, alcuni di essi forse un po’ troppo smisurati, come ad esempio la realizzazione del Ponte, l’alta velocità ferroviaria, i piani urbanistici attuativi nelle città metropolitane di Catania e Palermo, l’ampliamento di porti ed aeroporti, collegamenti cargo e quant’altro… già, come diceva nel film il candidato a Sindaco Cetto La Qualunque: “Chiu lavoru pi tutti”!!!
Adesso, che la nostra regione ha certamente bisogno di un sistema efficiente d’infrastrutture è visibile a tutti, che i progetti sono reali e affidabili, possiamo confermarne la veridicità, ma che esistono anche i fondi per poter realizzare quelle opere, ecco, questa forse rappresenta purtroppo una grande falsità… 
Peraltro, abbiamo letto quanto ha dichiarato il neo Governatore Nello Musumeci, parlando delle casse vuote lasciate dal predecessore Crocetta…
Sì… qualcuno dice che per quanto riguarda il Ponte, questo dovrebbe essere pagato con i soldi dello Stato, si io aggiungerei i nostri… già, attraverso i flussi di traffico recuperati nei successivi 40 anni… 
Certo avremmo potuto concedere la realizzazione dell’opera a consorzi privati, affinché fossero loro ad investire e a rischiare scommettendo sulla redditività della gestione, ma come sappiamo bene, nel nostro paese o ancor più nella nostra regione, è impossibile realizzare qualcosa, se non vi è la mano “corrotta” della politica/imprenditoria e della mafia, che dimostra in ogni appalto d’essere ben presente e soprattutto, che non vuole ingerenze esterne e controlli di trasparenza e legalità, sulle opere da realizzarsi…
Richiedere quindi a gran voce la realizzazione del Ponte ha di per se un valore relativo, se non viene seguito da un sistema autostradale e ferroviario certamente valido, differente da quello visibile ora a tutti…
La realizzazione di queste opere, rappresenta qualcosa di fondamentale ed è necessario per dare una svolta alla profonda crisi economica ed occupazionale, che da troppo tempo ci sovrasta…
Ma affinché tutto ciò possa avverarsi in qualcosa di concreto, occorre innanzitutto che quest’isola non resti slegata dal resto d’Italia… altrimenti, dovremmo iniziare a pensare di fare a meno di essa… e procedere da soli, senza insistere più in quella che ormai da troppo tempo, sembra essersi trasformata, in una vera e propria… agonia!!!  

L'Evasione in questo paese…??? La normalità!!!

Sono 100 miliardi di euro –secondo i calcoli della commissione governativa– l’economia sommersa che ogni anno sfugge al fisco.

Una montagna di denaro che viene sottratta alla collettività da un esercito di evasori… poiché  lottare contro tutti quei furbetti, oggi è veramente impossibile!!!
Leggevo che nel nostro paese, si riscuote appena l’1,13% del carico fiscale affidato all’esattore, contro una media OCSE del 17,1% con un maltolto che, anno dopo anno, aumenta sempre di più: erano 100 i miliardi nel 2010 ed oggi sfiorano i 115.
Sembra però che in questi ultimi anni, i dati provvisori, parlano di una leggera diminuzione, senza però purtroppo far trasparire un vero e proprio cambio di rotta…
D’altronde sono in molti a giustificare quel superiore introito a causa del maggiore gettito Irpef dei lavoratori dipendenti, passati da irregolari a regolari…

Certo con tutti quei miliardi si potrebbero coprire le spese sanitarie del nostro paese per almeno un anno intero oppure si potrebbe mettere in sicurezza il nostro patrimonio artistico… 

Diciamo che cose se ne potrebbero fare… ma fintanto che i cittadini, in particolare le categorie di alcuni professionisti (che sono quelli che realizzano per altro le maggiori evasioni…) non decidono di comprendere che la lealtà fiscale… fa parte principalmente dei valori della convivenza civile… c’è poco da discutere!!!
La verità è che bisogna partire iniziando a verificare i dati di sperequazione finanziaria, non solo dei soggetti controllati, ma anche dei loro parenti e familiari… controllando tutti i beni di lusso posseduti e soprattutto le modalità con le quali sono stati acquistati…
Basterebbe mettere in fila tutti questi dati… e si vedrete come alla fine, due più due… farà quattro e non tre per come finora avviene!!!
Certo per far ciò, non si può decidere chi controllare e chi escludere, bisogna comprendere che non bisogna andare a patti con quegli evasori, perché ora non c’è più tempo e si ha l’obbligo di leggerli quei documenti…
Si potrebbe ad esempio… eliminare il denaro circolante, imporre a tutti la cosiddetta “tracciabilità”, in particolare per quei pagamenti in contanti, che costituiscono di fatto, la maggior parte delle evasioni…
Certo qualcuno giustifica che quanto sta avvenendo è colpa della crisi, delle troppo tasse, di un sistema fiscale che costringe di conseguenza ad evadere… ed anche perché ormai tra i cittadini, si è radicata l’idea di uno Stato ingordo…
E quindi… fintanto che sarà questo il pensiero generale che passa, sarà sempre più difficile far comprendere a tutti, che pagare le tasse non è soltanto un obbligo, ma soprattutto una cosa giusta!!!

L'Evasione in questo paese…??? La normalità!!!

Sono 100 miliardi di euro –secondo i calcoli della commissione governativa– l’economia sommersa che ogni anno sfugge al fisco.

Una montagna di denaro che viene sottratta alla collettività da un esercito di evasori… poiché  lottare contro tutti quei furbetti, oggi è veramente impossibile!!!
Leggevo che nel nostro paese, si riscuote appena l’1,13% del carico fiscale affidato all’esattore, contro una media OCSE del 17,1% con un maltolto che, anno dopo anno, aumenta sempre di più: erano 100 i miliardi nel 2010 ed oggi sfiorano i 115.
Sembra però che in questi ultimi anni, i dati provvisori, parlano di una leggera diminuzione, senza però purtroppo far trasparire un vero e proprio cambio di rotta…
D’altronde sono in molti a giustificare quel superiore introito a causa del maggiore gettito Irpef dei lavoratori dipendenti, passati da irregolari a regolari…

Certo con tutti quei miliardi si potrebbero coprire le spese sanitarie del nostro paese per almeno un anno intero oppure si potrebbe mettere in sicurezza il nostro patrimonio artistico… 

Diciamo che cose se ne potrebbero fare… ma fintanto che i cittadini, in particolare le categorie di alcuni professionisti (che sono quelli che realizzano per altro le maggiori evasioni…) non decidono di comprendere che la lealtà fiscale… fa parte principalmente dei valori della convivenza civile… c’è poco da discutere!!!
La verità è che bisogna partire iniziando a verificare i dati di sperequazione finanziaria, non solo dei soggetti controllati, ma anche dei loro parenti e familiari… controllando tutti i beni di lusso posseduti e soprattutto le modalità con le quali sono stati acquistati…
Basterebbe mettere in fila tutti questi dati… e si vedrete come alla fine, due più due… farà quattro e non tre per come finora avviene!!!
Certo per far ciò, non si può decidere chi controllare e chi escludere, bisogna comprendere che non bisogna andare a patti con quegli evasori, perché ora non c’è più tempo e si ha l’obbligo di leggerli quei documenti…
Si potrebbe ad esempio… eliminare il denaro circolante, imporre a tutti la cosiddetta “tracciabilità”, in particolare per quei pagamenti in contanti, che costituiscono di fatto, la maggior parte delle evasioni…
Certo qualcuno giustifica che quanto sta avvenendo è colpa della crisi, delle troppo tasse, di un sistema fiscale che costringe di conseguenza ad evadere… ed anche perché ormai tra i cittadini, si è radicata l’idea di uno Stato ingordo…
E quindi… fintanto che sarà questo il pensiero generale che passa, sarà sempre più difficile far comprendere a tutti, che pagare le tasse non è soltanto un obbligo, ma soprattutto una cosa giusta!!!