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Quel filo che tiene insieme tutta la tela…


La sera scende mentre percorro la tangenziale di Catania, e l’asfalto sotto le ruote sembra cedere non per l’acqua, ma per qualcosa di più sottile, più tenace: la fatica delle promesse mai mantenute.

Ogni chilometro racconta la stessa storia, solo con nomi diversi e date aggiornate. Quella scuola con il tetto che minaccia di crollare, quell’ambulanza ferma da mesi in officina, quella strada che ogni inverno torna a essere sterrata, sono frammenti di un racconto che non smette di ripetersi, come se il tempo fosse un nastro che gira su se stesso, senza mai registrare niente di nuovo.

Eppure, non si tratta di un episodio isolato, né di un’anomalia. È il respiro regolare di un sistema che funziona grazie ai silenzi compiacenti, agli sguardi che si abbassano appena in tempo, alle strette di mano che durano un secondo di troppo.

In cima, c’è sempre qualcuno che firma, non perché ha scelto, ma perché è stato scelto. Più in basso, ci sono quelli che preparano la penna, regolano la sedia, tengono la porta aperta. Ognuno con un ruolo preciso, ognuno con un prezzo concordato in anticipo, anche se nessuno lo ha mai messo per iscritto. Non serve: basta saperlo.

Negli ultimi giorni, nuove inchieste hanno fatto tremare le stanze della politica regionale. Una mozione di sfiducia, presentata con urgenza, ha raccolto ventitré firme tra deputati di diversi gruppi. Non è tanto il numero a impressionare, quanto il motivo: un’onda lunga di indagini che hanno coinvolto esponenti della maggioranza, membri del governo regionale, dirigenti nominati in sanità, enti, uffici tecnici. 

Alcuni hanno ammesso, davanti ai magistrati, condotte che definire corruttive è un eufemismo, altri viceversa sono stati travolti da inchieste che risalgono a anni fa, ma che risuonano ora con straordinaria attualità. Eppure, nessuna verifica seria è stata avviata su chi, pur non indagato, occupa posizioni decisive, né su chi è stato messo lì da partiti ormai fuori dal governo, come se la rimozione di un assessore bastasse a ripulire un intero sistema.

Mi capita spesso, negli ultimi giorni, di parlare con amici, conoscenti, sconosciuti incontrati per strada o al bar. Nessuno si stupisce. Anzi: “Nicola, è sempre stato così. E sarà sempre così. Perché ti meravigli?”. Lo dicono con un tono quasi rassegnato, come se la sorpresa fosse un lusso che non possiamo più permetterci. Ma la rassegnazione, col tempo, smette di essere una reazione e diventa una scelta. Una complicità silenziosa. E la complicità – non la corruzione, non l’errore – è ciò che tiene in piedi l’intera architettura del malaffare.

Perché oggi non si tratta più di bustarelle al bar o di nomi scritti su foglietti. Quel tempo è passato. Oggi l’illegalità ha cambiato pelle: è fluida, si adatta, si mimetizza. Si veste di efficienza, si presenta come pragmatismo, si giustifica con “come si fa qui da noi”. 

Intanto, i reparti ospedalieri si svuotano, i cantieri si fermano senza che nessuno ne chieda conto, i pagamenti slittano all’infinito, i controlli si riducono a timbri su scartoffie mai lette, ed ancora, i fondi europei evaporano in consulenze che non producono un solo documento utile, un solo dato verificabile, un solo intervento tangibile. Tutto scorre, tutto è plausibile, e proprio per questo, niente viene mai davvero messo in discussione.

Tra chi decide e chi esegue, c’è un’intera schiera di figure invisibili. L’autista che sa dove andare senza chiedere. Il consulente che non scrive relazioni, ma costruisce ponti dove non ci sono fiumi. Il “facilitatore” che sa quando chiamare, come dire, e soprattutto quando tacere. Sono loro, più di altri, a rendere il meccanismo così resistente: non perché comandano, ma perché rendono il comando possibile, senza mai comparire. Operano nel grigio, dove la legge non viene rotta, ma piegata con cura, come una lettera che contiene una minaccia scritta in un italiano impeccabile, così forbito che nessuno osa chiamarla tale.

E così, mentre si annunciano nuove task force, nuovi protocolli, nuovi osservatori – tutti destinati a durare fino alla prossima emergenza – le stesse mani continuano a passarsi la stessa palla. Solo che ora lo fanno con guanti bianchi, davanti a telecamere accese e microfoni spalancati. E questa terra – la stessa che trema quando piove troppo, che scivola quando nessuno la sorregge – resta lì, in attesa.

In attesa non di un eroe, né di una denuncia clamorosa, ma di qualcuno che abbia il coraggio di chiamare le cose con il loro nome. Non corruzione. Non inefficienza. Non malgoverno. Ma collusione strutturale: una condizione in cui l’illegalità non è un incidente, ma la regola non scritta che tiene insieme ciò che, altrimenti, andrebbe in frantumi.

Forse, solo quando smetteremo di parlare di “questione meridionale”, già… come se fosse un male locale, curabile con un po’ di attenzione in più, e cominceremo a riconoscerla per ciò che è, una “questione italiana“, allora potremo finalmente guardare il filo, sì… quello che tiene insieme tutta la tela: Senza distogliere lo sguardo. Senza fingere di non vederlo.

La crisi del "Merito" nel Sistema Pubblico Italiano: Cause e Conseguenze"

Negli ultimi trent’anni, il sistema pubblico italiano – politico, amministrativo e giudiziario – ha mostrato segni di stagnazione, una paralisi che sembra derivare da scelte sbagliate e dall’emergere di un sistema di favoritismi a scapito del merito. 

Questa pratica non solo ha compromesso l’efficacia e l’integrità delle istituzioni, ma ha anche allontanato il Paese da una crescita basata su competenza, trasparenza e responsabilità. 

Al cuore di questo malessere c’è il fenomeno della “casta“: una rete clientelare e immobile di raccomandati, impreparati, spesso incompetenti e, in alcuni casi, persino collusi o corruttibili.

Difatti, in molte aree del sistema pubblico, il principio del merito ha ceduto il passo a una rete di favoritismi, in cui le promozioni e le assegnazioni di incarichi di responsabilità dipendono più da relazioni personali o politiche che da competenze reali. 

Il cosiddetto “sistema di consiglio” ha favorito, nel tempo, una struttura che accoglie individui meno capaci o, nel peggiore dei casi, manipolabili, creando una distorsione che demotiva i talenti e le persone qualificate. Ciò, in ultima analisi, si traduce in una perdita di competitività del settore pubblico rispetto ai sistemi stranieri, dove il merito resta una colonna portante.

Ritengo infatti che l’assenza di meritocrazia non solo limita le capacità di crescita e innovazione del sistema, ma apre anche la porta a forme di corruzione, infatti, l’incapacità di regolamentare in modo efficace e il clientelismo, creano di fatto un terreno fertile per comportamenti devianti e abusi di potere. 

Tanto è vero che la criminalità organizzata, attratta da questi handicap, prova costantemente a inserirsi nelle crepe lasciate dalle istituzioni, attraverso la corruzione di funzionari “compromessi” e favorendo così un sistema di sudditanza per ottenere protezione e vantaggi economici. 

E’ così che questa rete negli anni è riuscita a trasformare le istituzioni in strumenti al servizio di interessi illeciti, danneggiando non solo l’efficienza del sistema stesso, ma anche la fiducia dei cittadini.

Comprenderete quindi quale implicazioni abbiano avuto l’impoverimento delle nostre Istituzioni e soprattutto quali conseguenze sociali abbia con il tempo provocato… 

Difatti, la selezione basata su favoritismi a discapito del merito genera un ulteriore effetto negativo: l’esclusione delle persone più preparate, che scelgono di emigrare o di cercare opportunità fuori dall’ambito pubblico. 

Ciò come abbiamo osservato ha determinato una vera e propria “fuga di cervelli” dal sistema pubblico, impoverendolo di competenze e impedendo il ricambio generazionale. Le istituzioni si ritrovano, così, sempre meno attrezzate ad affrontare le sfide moderne, come la digitalizzazione, la lotta alla criminalità organizzata e le riforme sociali.

Tuttavia, la strada verso un cambiamento positivo c’è anche se richiede innanzitutto un rinnovamento culturale, dove il merito, la competenza e la trasparenza tornino a essere i criteri principali nelle nomine e nelle promozioni all’interno del sistema pubblico. 

La creazione di organi di controllo indipendenti, la protezione dei whistleblower e la digitalizzazione dei processi amministrativi potrebbero inoltre aumentare la trasparenza, riducendo gli spazi per abusi e favori. È indispensabile, inoltre, favorire politiche che incoraggino i talenti e i giovani qualificati a lavorare nel settore pubblico, offrendo loro percorsi di crescita e responsabilità effettiva.

Infine, penso che il nostro Paese sia di fronte ad una sfida decisiva: trasformare il sistema pubblico in un ambiente competitivo e meritocratico, che possa valorizzare le migliori risorse e restituire fiducia ai cittadini. 

Questo cambiamento, però, non può essere solo normativo o tecnico, ma deve investire l’intero sistema di valori che governa il nostro Paese. 

Un futuro migliore richiede istituzioni forti, trasparenti e impermeabili alle pressioni di lobby e criminalità organizzata. 

Ecco perché la rinascita del merito e della competenza, è non solo auspicabile, ma fondamentale per il progresso di questa nostra società!!!

ANAS: nuova inchiesta per corruzione…

L’ennesima inchiesta giudiziaria…

Questa volta la Guardia di Finanza di Milano ha diretto le proprie indagini nei confronti dell’Anas, .nell’ambito di un’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta diretta dai pubblici ministeri di Milano Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri.

Sono state infatti perquisite le sedi Anas di Roma, Torino e Milano e sono 9 le persone attualmente indagate e 3 società.

Gli uomini del Nucleo di polizia economico finanziario della Guardia di Finanza di Milano, coordinati dalla Procura, stanno indagando su una serie di appalti della società del Gruppo FS che gestisce la rete infrastrutturale stradale d’Italia. 

Dall’inchiesta sembra emergere  una presunta tangente da quasi 846.000 euro oltre ad altre “utilità”, come un’auto ed un appartamento.

Sono questi i primi dettagli della una nuova indagine della Procura milanese che sta evidenziando un presunto giro di mazzette sui lavori di manutenzione della rete stradale italiana, in particolare di Lombardia e Veneto, e che coinvolge funzionari ed ex funzionari Anas.

Qualcuno di voi è rimasto sorpreso??? Non certo il sottoscritto…

Ecco… questo è quanto vali!!!

Quando si parla di corruzione è sempre importante specificare di quale corruzione si stia parlando…

Già… perché fondamentale capire qual è lo scopo nel commettere quel reato di corruzione e soprattutto chi opera quell’azione corruttiva e con quale fine…

E difatti dobbiamo distinguere i due gruppi d’individui che partecipano a quell’illecito…

Da una parte vi è un gruppo ben organizzato che fa in modo che quelle particolari richieste vengano portate a compimento e quindi tutto il gruppo si adopera affinchè si raggiunga lo scopo richiesto e poi ciascuno di essi può fare affidamento al “cerchio magico” per qualsivoglia successiva esigenza personale/familiare dividendo – in una prima fase – tutti i vantaggi economici derivati da quel diretto interessamento…

Viceversa e in dissenso a quella “compagine” c’è chi preferisce operare in maniera solitaria e in questo caso dobbiamo distinguere due percorsi…

Il primo nel quale al soggetto (da doversi corrompere) viene richiesto un particolare sostegno, ad esempio affinché una pratica vada in porto e quindi come ringraziamento, si otterrà da parte di quel corruttore, un profitto solitamente su base economica.     

Il secondo caso è quanto è il soggetto ad offrirsi e quindi a formulare le richieste (diventando egli stesso corruttore); in questo caso parliamo di concussione e ciò come ben sappiamo costituisce (a differenza del punto sopra) un grave reato penale!!!

Ovviamente è evidente a tutti come in ciascuno dei due casi, gli interessi primari di quei “disonesti” soggetti – perché ricordiamo che è di questa feccia di persone che stiamo parlando – vengano prima di qualsivoglia principio e/o etica!!!

Certo è strano osservare l’alto livello di diffusione della corruzione e difatti nel voler esprimere un pensiero, ritengo che la corruzione chiami in sé quel mancato insegnamento culturale, certamente familiare, prima ancora che didattico, sì… mi riferisco a quel agire umano che non tiene conto di alcuna etica e ancor meno dei valori che dovrebbero rappresentare un punto essenziale della vita di ciascuno, in particolare quando trattasi di rapporti sociali.

Ciò che voglio dire è che la sfera morale con cui si è cresciuti rappresenta il punto nodale della capacità dell’esser umano di resistere alle tentazioni delle dinamiche corruttive, in particolare quando quest’ultime entrano in gioco!!!

Non si tratta quindi di esser cresciuti in un contesto socioeconomico degradato e quindi da adulti si è più portati a far convergere i propri interessi personali con quelle esigenze clientelari, no… solitamente la categoria dei corrotti è costituita da individui cresciuti in un discreto livello di benessere, ma dove ahimè da sempre i fenomeni corruttivi e d’interesse personale si sono manifestati in maniera palese e quella operata funzione pubblica è stata posta in vendita per favorire interessi privati!!!

Già… un vero e propri abuso di potere, un Dna infetto che si è trasmesso da padre in figlio e che negli anni a distorto nel Paese tutti i processi organizzativi, in particolare quelli della pubblica amministrazione, attraverso un sistema tentacolare che si è infiltrato con tutte le sue articolazioni nella nomina dei ruoli, negli omessi controlli e in tutte quelle mancate verifiche sui processi di dinamica corruttiva…

Di una cosa negli anni mi sono convinto e cioè che non è il sistema a dover essere corrotto, quest’ultimo infatti (se vi fosse semplicemente la volontà da parte dei nostri governi nazionali) con alcune modifiche potrebbe correggersi; no… sono le persone che interagiscono all’interno del sistema sociale che viceversa dovrebbero esser moralmente convertite, ma comprenderete bene quanto ciò sia impossibile, sì… poiché essi sono da sempre “corrotti”, già… sin dentro l’animo!!!.  

L'infiltrazione nell’economia legale e nella Pubblica Amministrazione è ahimè fortemente condivisa…

Viviamo quotidianamente all’interno di un sistema corrotto eppure stranamente nessuno vede nulla, forse perché la maggior parte ne condivide il tornaconto personale che ne deriva da esso e difatti, a conferma di quanto sopra, basti semplicemente osservare la diffusa infiltrazione che vi è nell’economia legale, una strategia che si lega al suppporto dato dalla Pubblica Amministrazione a quelle imprese che dimostrano esser legate alle organizzazioni criminali…

Non vi è bisogno di fare alcuno studio particolare per comprendere cosa stia accadendo in questa terra, d’altronde basti osservare le ripetute indagini compiute dalle forze dell’ordine per poter evidenziare quanto diffusi siano quei collegamenti…

Difatti a poco o nulla servono quei decreti di sequestro e/o di confisca, certamente non a limitare quel continuo malaffare, poichè le attività fraudolente e soprattutto il riciclaggio di denaro di provenienza illecita continua come nulla fosse, sì… attraverso società parallele – intestate quasi sempre a propri familiari – che solitamente a prima vista appaiono “legali”, ma con il passar del tempo si ci accorge di come esse siano camuffate per mettere in pratica nuove truffe, solitamente ai danni dello Stato, ma anche a società di servizi quali ad esempio quelli bancari/assicurativi, il tutto attraverso il reinvestimento dei proventi illeciti e/o con l’intestazione fittizia di beni.

Va detto comunque che quanto manca realmente per contrastare questo diffuso malaffare è da addebitare principalmente al mancato sforzo di coordinamento e collaborazione degli organi dello Stato, in particolare mi riferisco a coloro che dovrebbero intervenire nellla fase preventiva e quindi di controllo. 

Già… è come se  le pubbliche amministrazioni non si parlino tra loro, difatti a dimostrazione di quest’ultime parole, possiamo contare le numerose inchieste giudiziarie in relazione a tutte le truffe compiute per ottenere illecitamente i fondi UE del PNRR…

Il problema infatti è da ricercare proprio nella poca efficacia (causa le forti collusioni di quei suoi funzionari infedeli) delle attività di monitoraggio a sostegno delle azioni preventive della Pubblica Amministrazione, non solo per tutelare tutti quei procedimenti a rischo da ingerenze della criminalità organizzata,  ma soprattutto per far sì che i controlli siano ben indirizzati in quei particolare interessi economici, finanziari e sociali, così tanto importanti per quel sistema corotto e criminale 

Perché come diceva il giudice Giovanni Falcone: per sconfiggere le mafie si deve contrapporre “organizzazione a organizzazione”!!!

Ed in questo preciso momento vi posso assicurare che – osservando quanto accade quotidianamente – vi è soltanto un’organizzazione che funziona in maniera perfetta (tanto da produrre interessanti business) e ahimè non è quella a cui state – fiduciosi – pensando!!!

Ma se chi deve controllare non controlla e viceversa si rende colluso con le imprese escutrici di quegli appalti…

Già… se il più delle volte accade quanto riportato nel mio titolo d’apertura, come si pensa di voler andare avanti???
Ho letto stamani un post sulla messa in sicurezza di un tratto autostradale – la cui esecuzione dei lavori ha impiegato ben nove anni per essere ripristinata – ed ora “stranamente”, sì… al primo temporale, ha evidenziato tutti i propri difetti, allagandosi in entrambe le corsie di marcia… 
Ricordo che parliamo di un tratto autostradale già interessato nel 2015 da una frana che provocò il distacco di materiale dalla collina sovrastante…
Un altro post del 12 Luglio c.a. – riportato su “La sicilia” dichiarava: «Oggi – commenta Aricò – assistiamo al completamento dei lavori che garantiscono le necessarie condizioni di sicurezza in uno dei punti nevralgici della viabilità regionale, interrotta da diversi anni. Grazie ai fondi del Patto per lo sviluppo della Regione Siciliana siamo stati anche in grado, attraverso il Consorzio per le autostrade siciliane, di avviare sulla A18 una serie di interventi di messa in sicurezza che, in questi ultimi giorni, dopo tanti anni di disagi consentono di riportare il traffico alla normalità».
Come sempre però le parole non corrispondono ai fatti e ahimè quel tratto autostradale, ma potremmo fare un elenco di tutti i problemi attualmente presenti nell’isola, risulta nuovamente compromesso e noi automobilisti come solitamente accade, dobbiamo subirne le conseguenze!!!
Ed allora ritornando al mio titolo d’apertura: bisogna prendere provvedimenti nei confronti di tutti quegli incaricati alla direzione e quindi ai controlli e ove quei lavori eseguiti dovessero risultare successivamente difformi o quantomeno non in regole rispetto a quanto era stato correttamente riportato nel Capitolato speciale e negli esecutivi, beh… verificato quindi quantro sopra, bisognerà immediatamente intervenire allontanando – una volta e per tutte – quegli infedeli” professionisti e denunciando presso le autorità giudiziarie l’accaduto affinché si possa intervenire con provvedimenti personali (e/o anche familiari… sì perché solitamente le mazzette e le regalie ricevute vengono celate in acquisti intestati a quest’ultimi che vergognosamente si prestano a quella forma di corruzione e soprattutto di ricilaggio…) di sequestro e di confisca dei beni.

Pensare d’altronde di continuare così è del tutto impossibile, perché – come ripeto spesso – la maggior parte di quei “collusi” professionisti, dirigenti, politici e via discorrendo… provano a convicerci che anch’essi vorrebbero quel cambiamento, peccato poi che nei fatti, essi si comportano proprio come quei gattopardiani: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”!!!
 
Già… questo è da semrpe il loro motto: “tutto deve cambiare affinchè tutto resti come prima” e nel frattempo gli appalti vengono per l’ennesima volta ripristinati, ma ahimè… sempre a nostre spese!!!

I controlli in Sicilia vengono compiutì a chi è in regola, viceversa chi non lo è, continua tranquillamente a operare nella totale illegalità!!!

E si… perché da quegli uffici istituzionali attendono sempre che ci sia qualcuno che si presenti a denunciare, altrimenti loro – da quei comodi locali ben refrigerati – non si muovono minimamente!!!

Mi dispiace, ma le cose vanno dette per come sono, senza alcuna ipocrisia, perché so bene come in questa regione, in particolare nel territorio della mia provincia che meglio di altri conosco alla perfezione, quei necessari controlli per contrastare il malaffare, vengono svolti in modo del tutto saltuario e il più delle volte perché appositamente richiesti proprio da coloro che pagano, sì… da  quei “prenditori” (poichè certamente “imprenditori” non possono esser definiti, in quanto molti di essi sono eguali alla foto allegata), gli stessi che mensilmente alimentano chi di dovere, affinchè non si abbia – in quel loro settore – una leale concorrenza!!!

Ed allora ecco una serie di soggetti “collusi” che si offrono per quelle particolari occasioni, non quindi per svolgere il proprio incarico in maniera professionale e direi soprattutto in modo leale, ma per offrirsi spontaneamente per compiere quei controlli dove di fatto non servono, dove si sa già di avere in quei luoghi “attenzionati” una presenza di legalità e di trasparenza, mi riferisco a società che provano in tutti i modi (in una terra infetta…)  a restare slegati da quelle abituali coercizioni e prevaricazioni, provano quindi a non piegarsi, ma ahimè tutto ciò non basta…

Già… perché alcuni sleali dirigenti, funzionari, uomini delle istituzioni e ahimè anche uomini delle forze dell’ordine, sono lì – già… dove “gentilmente” richiesto, per far cosa??? Semplice… controllare, mentre viceversa quei controlli dovrebbero esser indirizzati in altre (corrette) ispezioni!!!

Ed allora, ecco che “inspiegabilmente“, proprio questi soggetti si girano dall’altro lato, non vedono ( o dovre dire non vogliono vedere, già… siamo in presenza dell’elefante nella stanza…) quanto evidente a chiunque… anche a noi cittadini!!!

Ma se provate a chiedete loro, beh… vi risponderanno sempre nella stessa maniera: ah… ma non sapevamo, nessuno ci aveva informato, ma perché non ci avete avvisato prima???

Ma per favore… anche i muli che passano da quell’area sanno cosa sta accadendo e questi incaricati pubblici (in quanto da noi tutti retribuiti) dello Stato, dicono di non sapere…

La verità è che pensano di prenderci per il culo, già…dimenticano quanto semplice possa esser per ciascuno di noi sputtanarli; già… perché lo si può fare pubblicamente sui social, pubblicando i loro nomi e cognomi, le funzione e gli incarichi svolti all’interno di quel loro settore pubblico, il tutto accompagnato con un bel video su “Tik Tok“, seguito ovviamente da un esposto in Procura e chissà, anche a qualche Associazione di legalità!!!

Perchè soltanto così si può levare questo letamaio dalla nostra terra, perchè i primi che debbono esser colpiti non sono i soliti criminali o quei cosiddetti mafiosi, no… sono questi soggetti collusi – infidi e schifosi – che debbono essere evidenziati, in quanto sono proprio loro che vengono mensilmente foraggiati da quanti vivono d’illegalità!!!

E’ dire che si sa tutto, ci sono le intercettazioni che dimostrano quanto sopra, eppure non si è in grado di eliminare questo marciume che fa sì che le imprese illegali operino attraverso procedure di controllo “white list” ridicole, viceversa, chi fa di tutto per seguire correttamente i principi di legalità, si ritrova incredibilmente proprio quegli “uomini dello stato” (con la “u” e la “s” minuscola – per come d’altronde sono loro come individui….) che fanno di tutto per provare ad ostacolarli!!!

Ecco perché mi permetto di consigliare alcuni di quei Responsabili e/o Dirigernti (ancora leali) di darsi una mossa, poiché a breve alcuni nomi di quei loro sottoposti  – per come mi è stato anticipato dai miei lettori – potrebbero finire a giorni sulle pagine di “Tik Tok“, con ripercussioni certamente negative nei confronti di quegli uffici da loro diretti che riceverebbeo giudizi da parte dell’opinione pubblica non certo degni di nota!!!

Ecco come aggirare le interdittive antimafia…

Lo scorso anno nel mese di luglio avevo scritto un post intitolato “Il Ponte sullo stretto??? Sì… serve ad unire gli interessi di cosa nostra con quelli della ‘ndrangheta!!!” vedasi link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/07/il-ponte-sullo-stretto-si-serve-ad.html

Ed ora che si dovrebbe dare il via ai lavori per la realizzazione dell’attraversamento stabile tra Sicilia e Calabria, ecco che improvvisamente leggo di una nuova inchiesta giudiziaria che conferma quanto da sempre indicato dal sottoscritto, mi riferisco ai controlli compiuti per le interdittive antimafia e a quelle procedure richieste dalle Prefetture indicate come “White-list”.

Sono anni che ne parlo, d’altronde basti leggersi alcuni miei post:

– 3 ottobre 2014: White & Black List…

– 4 dicembre 2015: Prevenire, proteggere e punire!!!

– 22 novembre 2019: White list??? Sì… “white”, ma solo sulla carta!!!

– 7 agosto 2020: White list: Ricordo male o tra i settori a rischio d’infiltrazioni mafiose vi è anche il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti???

– 30 settembre 2020: Qualcosa in quella White list non funziona: già… se sei certificato, devi dimostrare ogni anno la tua idoneità, mentre se si è in attesa, no!!!

– 1 ottobre 2020: Nuove direttive per quei settori a rischio infiltrazioni mafiosa…

– 2 dicembre 2021: Già… la chiamano “informazione antimafia interdittiva”!!!

– 22 maggio 2022: L’ombra della guardiania: un mondo sommerso che sopravvive grazie ad un inefficace controllo istituzionale!

– 14 marzo 2024: La Sicilia, seconda per provvedimenti interdittivi!!!

– 16 giugno 2024: Infiltrazioni mafiose e imprenditoria, camminano a doppio binario!!!

– 16 ottobre 2020: Già… sembra incredibile, eppure il malaffare si rivela proprio in quei settori che si pensano essere regolari!!!

Mafia, fondi del PNRR, professionisti vari tra cui, ingegneri, architetti, geologi, tecnici, ed ancora, avvocati, commercialisti, ma anche dipendenti pubblici “infedeli”, tra cui dirigenti, funzionari ed anche politici, fanno parte di quel pacchietto necessario affinchè l’illegalità possa trionfare …

Come ripeto spesso: insegui il denaro e trovi il malaffare!!!

Ho letto stamani un articolo pubblicato su una pagina web siciliana che descriveva in maniera perfetta le modalità su come aggirare quelle interdittive antimafia e soprattutto la facilità con cui certi noti “General Contractor” hanno permesso –attraverso quei loro incaricati alla verifica dei protocolli di legalità– l’ingresso nei propri appalti ad imprese e fornitori certamente discutibili…

Qualcuno potrebbe chiedersi quali siano le motivazioni che determinano – nella maggior parte dei casi – il voler inserire all’interno di quegli appalti un così “ambiguo” assortimento d’imprese: beh… il sottoscritto se interpellato potrebbe mettere per iscritto un  elenco con tutta una serie di ragioni… ma d’altronde posso aggiungere in questa sede che c’è stato un tempo in cui, chi di dovere, è stato informato!!! Mi riferisco ai cosiddetti CEO (Chief Executive Officer) di talune Holding e difatti, molto dopo quella presa d’atto è stato attenzionato: sì… per riportare all’interno di quelle loro affiliate e non solo, tutte quelle previste procedure di “legalità”, ma anche di sicurezza, qualità e ambiente!!!

In attesa di veder premiata la legalità…

Sì… verrà il giorno in cui potrò non dover leggere notizie su corruzione, peculato, concussione, malversazione, abuso d’ufficio, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, istigazione alla corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, e via discorrendo…

Ormai non si contano più i dirigenti, funzionari e i dipendenti pubblici che operando all’interno di quegli Enti condizionano oppure favoriscono  individui ritenuti vicino ad ambienti di “cosa nostra”, sì… quella nota associazione criminale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, usura, truffa, prostituzione, riciclaggio e ricettazione.

Ecco perché ormai non mi sorprendo di leggere quanto compiuto dalla Direzione Investigativa Antimafia e dei provvedimenti di esecuzione di confisca di beni emessi dai Tribunali dell’isola nei confronti di quei soggetti infedeli…

Tra l’altro leggevo in queste ore come si sia giunti a quei provvedimenti grazie alla verifica dei tenori di vita sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, che si sono – come più volte riportato dal sottoscritto parlando di “sperequazione finanziaria” – incentivati durante il periodo pandemico “Covid19” e che hanno visto ahimè molti imprendori svendere le proprie attività per non finire – a causa dei debiti – sotto il mirino della criminalità ed in particolare dell’usura…

Scriveva Falcone: “La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni”.

Sì concordo con l’idea di quel giudice, ma nell’attesa che tutto questo marciume finisca, il sottoscritto – stanco delle continue battaglie per riportare legalità dove essa non esiste – ha deciso per un momento di riposarsi, sì… solo un istante in questa comoda poltrona proverò ad attendere con ansia che qualcosa realmente muti e che la giustizia abbia finalmente il sopravvento contro questo diffuso malaffare!!!

Ah… nel leggere questo post, prego cortesemente ciascuno di voi di destarmi, sì… nel caso in cui (durante quella fiduciosa attesa…) mi fossi qualora addormentato…

Appalti truccati con l'aiuto degli uomini delle forze dell'ordine??? Ma guarda un po' che novità…

Sugli appalti e le metodologie utilizzate per la loro aggiudicazioni ho scritto fiumi di post e scopro di tanto in tanto, come la maggior parte delle notizie ora riportate, sono state a suo tempo dal sottoscritto anticipate…

Certo, da sempre un clamore mediatico leggere come dietro molti di quegli appalti vi fossero uomini dei carabinieri,  del ministero ed anche ahimè del Vaticano…

L’inchiesta della procura di Milano ha difatti portato all’arresto di un comandante dei carabinieri, ma riguarda anche un (presunto) traffico di influenze illecite per appalti all’interno del Vaticano…

Tra gli indagati – secondo l’Ansa – vi è il capo del dipartimento per gli affari generali e soprattutto la digitalizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un sistema quello delle gare online, che non mi ha mai convinto…

Ed ecco quindi l’ordinanza di arresti domiciliari a carico di più soggetti tra cui i comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli, brigadieri di Velletri (Roma) per corruzione, turbativa e false fatture su un appalto da quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma, ed ancora un imprenditore legato al comandante, ed agli imprenditori tutti ora indagati. 

Secondo il procuratore Marcello Viola, gli indagati sono coinvolti in reati di traffico di influenze illecite, emissione di fatture per operazioni inesistenti, corruzione e turbata libertà degli incanti. 

Ma non solo le figure di cui sopra rimaste coinvolte nel procedimento penale, perché risultani altresì indagati in stato di libertà altri soggetti tra cui imprenditori, funzionari e dirigenti pubblici.

I fatti sono quelli abituali, favori in cambio di denaro e altre utilità… e non importa se si ha una divisa, un incarico dirigenziale, se si rappresenta lo Stato o la Chiesa, per tutti vale la regola di essere disonesti e corrotti nell’anima!!!

Non importa quanto denaro gli viene versato mensilmente ( grazie ai sacrifici dei cittadini onesti…), no… questi individui più ne hanno e più ne voglio, ma non solo, i loro familiari proprie come sanguisughe, partecipano attivamente nel reciclare tutto quel denaro sporco!!!

Altro che criminalità organizzata, mafia e delinquenza… questi in confronto ad essi, sono dei veri “Signori”!!!    

Corruzione nella sanità siciliana: già… mentre quei Prof. e dirigenti si spartivano ingenti somme di denaro, i cittadini morivano!!!

Quando nel 2017 mio suocero venne a mancare a seguito di un intervento nel quale gli era stato impiantato uno “STENT” (quel piccolo divaricatore metallico cilindrico con struttura a maglie  flessibili plastiche biocompatibile utilizzato per riparare e/o prevenire la rottura di arterie, vene e condotti dell’organismo) proprio nel Policlinico diretto da uno di quei Prof. attualmente indagati, beh…qualche dubbio sulle modalità di quella operazione (che si sa esser poco invasiva tanto da venir eseguita non solo sotto anestesia totale, ma anche in anestesia locale, già a seconda del condotto e della patologia da trattare) era sorto al sottoscritto e ancor più a mia moglie che voleva in quella particolare circostanza denunciare la struttura ospedaliera e di conseguenza il Primario…
Comprenderete però come in quel tragico momento si preferì soprassedere, credendo alla buona fede di quei medici e che quindi, quanto stavamo ahimè vivendo, fosse dipeso esclusivamente dal fato…  

Ed invece dopo alcuni anni ecco un’indagine riaprire quella vecchia ferita… 

Riporto quanto mi è stato inviato da un mio lettore:

La Guardia di Finanza di Catania ha dato esecuzione nelle province di Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Perugia all’applicazione di misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di 9 persone, tra cui 4 Direttori di Unità Operative Complesse, Dipartimenti di Aziende Ospedaliere delle province della Sicilia orientale, 3 rappresentanti di società di distribuzione di multinazionali produttrici di dispositivi medici, un rappresentante di queste multinazionali e un provider per l’organizzazione di eventi. Sono indagati in concorso per i reati di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.

Difatti, le società distributrici per conto di multinazionali operanti nel settore avrebbero promesso e poi elargito ingenti somme di denaro per l’organizzazione da parte dei dirigenti sanitari, operanti in strutture sanitarie della Sicilia orientale, di convegni e congressi di medicina finalizzati alla formazione, l’ultimo dei quali svoltosi a Catania nel mese di maggio. Le sponsorizzazioni economiche avrebbero avuto lo scopo di ottenere in cambio l’impegno degli stessi di favorire le “ditte più generose” garantendogli l’uso effettivo di un numero maggiore di propri dispositivi medici nel corso degli interventi chirurgici.

Le stesse imprese sarebbero risultate aggiudicatarie delle gare aziendali, di bacino o della CUC regione siciliana per l’acquisto di propri dispositivi medici. Si tratta di affidamenti caratterizzati da lotti a consumo che consentirebbero al Direttore dell’U.O.C. o del Dipartimento di incidere, con le sue decisioni e il suo operato, sulla quantità e sulla tipologia di dispositivi medici da far acquistare all’azienda ospedaliera di riferimento.

Le indagini sono iniziate nell’ambito di attività di servizio a contrasto degli sprechi di risorse pubbliche che avrebbero inizialmente fatto emergere come il Policlinico “G. Rodolico – San Marco” di Catania avesse effettuato affidamenti per l’acquisto di dispositivi medici, nell’ambito di gare aziendali di bacino o della Centrale Unica di Committenza della regione siciliana, accordando alle ditte aggiudicatarie un prezzo risultato più elevato rispetto alle quotazioni dei medesimi dispositivi indicate nell’accordo quadro CONSIP.

Il sistema vedrebbe coinvolti quattro Professori, rispettivamente direttori di U.O.C. o Dipartimenti di cardiologia presso i Policlinici universitari di Catania Messina e dei poli ospedalieri di Siracusa e Ragusa, membri di un Comitato medico-scientifico del progetto SCA “Sicilian Cardiovasculary Academy” che si occuperebbe dello sviluppo di formazione nella specializzazione di competenza.

Coinvolti anche i referenti delle tre società catanesi distributrici per la Regione Sicilia di dispositivi medici prodotti dalle multinazionali nonché il referente di una di queste ultime, operanti nel settore della produzione di valvole aortiche (T.A.V.I.), endoprotesi coronariche e vascolari (STENT).

Sarebbe risultato coinvolto nel sistema corruttivo, amministratore di una delle società “attività delle agenzie di viaggio”, che avrebbe assunto il ruolo di provider degli eventi del progetto di ricerca scientifica promosso dai suddetti dirigenti sanitari, ponendosi quale diretta figura di riferimento di questi ultimi per le sovvenzioni in denaro formalmente destinate all’organizzazione di incontri formativi.

Leggendo quanto sopra, ho pensare di concludere riprendendo quella cosiddetta “Legge del Taglione”, mi riferisco all’espressione contenuta nell’Antico Testamento, per la precisione nel libro dell’Esodo, che afferma per l’appunto “Occhio per occhio“…

Non mi parlate quindi della condizione che come cristiano dovrei avere nei riguardi di quegli individui attualmente indagati oppure che al di fuori del perdono non c’è pace: no… mi dispiace, auspico viceversa per ciascuno di loro tanto dolore, lo stesso d’altronde che hanno provocato a tutti quei familiari che hanno visto a causa di prodotti difettosi perdere i loro cari…

Già inermi cittadini che solyanto per necessità si erano rivolti a quelle strutture (dirette da quei soggetti disonesti…) e quindi perché perdonare, possano viceversa anch’essi patire (e non solo loro…) un’eguale “offesa”, la stessa che in questi anni hanno provocato a molti di noi!!!

Difatti: “Quando alcuni uomini rissano e urtano una donna incinta, così da farla abortire, se non vi è altra disgrazia, si esigerà un’ammenda – si legge -, secondo quanto imporrà il marito della donna, e il colpevole pagherà attraverso un arbitrato. Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido”.

In Sicilia l'incremento delle attività illegali è direttamente proporzionato all'innalzamento della temperatura!!!

No… non sto scherzando!!!

Vi è un motivo se ho deciso di scrivere questo post e dipende principalmente dall’aver costatato come molte delle attività illegali che vengono abitualmente compiute nella mia isola, sono fortemente concatenate con l’aumento della temperatura… 

Difatti, affinchè certi meccanismi irregolari possano venir realizzati in maniera pacata, c’è bisogno che quanti sono addetti a quei controlli non siano presenti quando questi accadono o quantomeno, che durante quelle ore di caldo afoso si dedichino a fare tutt’altro…

Nello scrivere ora questo post, mi sono ricordato di un episodio emerso dopo aver arrestato il capo di cosa nostra, Totò Riina, quando egli – se pur a quel tempo latitante – circolava liberamente nella sua Palermo, già… tra le 12.30 e le 14.30 (dell’orario non sono sicuro, ma più o meno dovrebbe esser questo…) nel momento in cui veniva compiuto il cambio di guardia da parte delle forze dell’ordine…   

E qui è la stessa cosa, i controlli da verificare quotidianamente – a causa dell’aumento spropositato della temperatura – conduce molti di quei soggetti, mi riferisco a funzionari, ispettori, responsabili della tutela del territorio, dell’ambiente e della sicurezza nei luoghi di lavoro, a starsene comodamente in ufficio, già…  con l’aria condizionata.

D’altronde perché rischiare che quel calore estremo possa creare loro gravi problemi di salute, sì perchè rischiare uno stress da calore o un eventuale lesioni dovute ad affaticamento che peratro come sappiamo determinare spossatezza, mancanza di concentrazione, scarsa capacità decisionale ed altri fattori???

Sappiamo tutti come l’aumento delle temperature causino debilitazione e difatti sono molti i lavoratori a rischio, in particolare quanti quotidianamente sono coinvolti nei servizi di emergenza o chi deve operare all’aperto, ed è a causa di ciò che esiste l’obbligo di sospendere le attività o modificare gli orari durante quei periodi di alta temperatura.

Quindi, alla luce degli scenari provocati da quel cambiamento climatico, ecco che viceversa, tutta una serie di soggetti, già di loro predisposti a compiere attività fraudolente, trovano ora grazie a quel ignaro “complice naturale”, la possibilità di mettere in pratica quei meccanismi illegali, che vengono svolti alla luce del sole (se… osservati), ma ciò è possibile nel momento in cui si compiono quei cosiddetti “controlli del territorio“, altrimenti quelle attività fraudolente si “eclissano” già… a causa di quegli omessi controlli…

Ecco perché gli effetti della temperatura su quei soggetti truffaldini sono come una manna dal cielo, perché grazie a quelle condizioni meteorologico avverse, essi possono salvaguardarsi da eventuali rischi di accertamenti e soprattutto possono mettere in pratica tutte quelle modalità certamente contrarie alle normative vigenti (non che questo possa possa costituire per essi una forma di deterrente, d’altronde alle nostre leggi questi soggetti neppure ci pensano, anzi se ne fottono…) e che potrebbero costringere quelle loro società a dover adottare modifiche strutturali, che farebbero però perder tempo e denaro…

Quindi… ben venga quel caldo a 45-50°, già… proprio come riportava la canzone di Renzo Arbore: meno siamo… e meglio stiamo!!!   

Infiltrazioni mafiose e imprenditoria, camminano a doppio binario!!!

Sì… L’obiettivo è quello di prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata in materia di appalti pubblici, in particolare nel settore ferroviario che risulta essere in questo periodo – in forza dei miliardi di euro destinati per i lavori di ammodernamento delle sue  “vetuste” infrastrutture – tra quelli maggiormente presi di mira… 
Indubbiamente si sta provando a contrastare quella penetrazione malavitosa attrraverso una serie di controlli, a iniziarsi dal protocollo di legalità, ma di fatto, questa prassi lascia come si dice “il tempo che trova…“, infatti, basti osservare con quanta superficialità vengono concesse dalle Prefetture a talune imprese – certamente “affiliate” – quell’iscrizione alla “Withe List” per operare in alcuni appalti pubblici!!!
E difatti, tutte quelle attività maggiormente a rischio di infiltrazione mafiose, risultano essere proprio quelle che – in questo preciso momento in cui scrivo – sono fortemente controllate dalla mafia:

Mi riferisco in particolare alle seguenti tipologie operative: 
 – estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti;
– confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume;
– noli a freddo di macchinari;
– fornitura di ferro lavorato;
– noli a caldo;
– autotrasporti per conto di terzi;
– guardiania dei cantieri;
– servizi funerari e cimiteriali;
– ristorazione, gestione delle mense e catering;
– servizi ambientali, comprese le attività di raccolta, di trasporto nazionale e transfrontaliero, anche per conto di terzi, di trattamento e di smaltimento dei rifiuti, nonché le attività di risanamento e di bonifica e gli altri servizi connessi alla gestione dei rifiuti.

Difatti, servirebbe semplicemente che i responsabili di quegli uffici istituzionali a cui sono demandati i controlli – invece di restare seduti in quei comodi uffici e quindi limitarsi all’abituale verifica cartacea dei documenti richiesti – si  recassero (senza alcun preavviso…), presso  una di queste sede operative, per accertare realmente quanto puntualmente accade in quei luoghi.

D’altronde… vorrei far presente a chi poco conosce la procedura, che affinchè un’impresa venga iscritta nell’elenco della “white list”, deve semplicemente presentare un’apposita istanza alla Prefettura di appartenenza, ossia ove per l’appunto l’impresa ha la propria sede legale ed allegare quindi una dichiarazione sostitutiva del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio ed alcune autocertificazioni rese da ciascun soggetto di cui all’art. 85 del D.lgs. 159/2011, nonché ai familiari conviventi e quindi fatto quanto sopra, si attende la comunicazione con l’esito positivo/negativo delle Prefettura.
Peraltro, consentitemi di aggiungere, quel “Protocollo di Legalità” avrebbe valore se realmente si vigilasse in maniera seria su quegli appalti, già nel pieno rispetto del diritto, ma posso assicurarvi che non è così, perché il livello di efficacia di quell’attività di prevenzione ai fini antimafia, resta per questa terra – secondo il sottoscritto – inconcludente, perché chi doveva infiltrasi (e le modalità per farlo sono talmente banali che anche un bambino resterebbe sorpreso...) è riuscito finora a farlo, grazie alla presentazione di scartoffie amministrative, perché in fondo a nessuno interessa andar oltre, forse perché debbo credere che con quel sistema illegale sono in molti a trarre benefici!!!
D’altronde ditemi, quante sono le denunce presentate dai legali rappresentanti di quelle imprese ( o dovrei dire da quelle loro teste di legno…) che operano per l’appunto in quegli appalti, quanti di loro hanno segnalato alle Prefetture eventuali tentativi di condizionamento criminale??? 
Sono certo d’indovinare la risposta e credo che anche voi ci siete riusciti, a dimostrazione che quanto previsto dalla normativa vigente in verifica, monitoraggio, controlli, prevenzione d’interferenze illecite a scopo corruttivo (non solo per l’affidatario ma anche che per tutte le imprese che compongono la filiera) sono di fatto inutili!!!
Ma d’altronde: chi dovrebbe contrastare quel sistema criminale???
Forse gli stessi che vengono foraggiati da quello stesso sistema??? Mi riferisco a quanti sfruttano la circostanza per la propria campagna elettorale, sì facendo uso di scambio di voto oppure chi per ottenere a fine mese una mazzetta non controlla e si gira dall’altro lato e poi c’è ancora  chi per favorire quel sistema, richiede (cortesemente) a quegli imprenditori “affiliati” un posto di lavoro, si… per un familiare oppure per l’amante, d’altronde ditemi: senza quella personale “raccomandazione”, dove dovrebbero andare quel parente e/o quella amorosa??? Già… se non proprio inservibili, certamente incompetenti sotto il profilo professionale!!!
Ed ecco perché se provate a collegarvi in taluni siti web di quelle note società che stanno operando in questi anni nella nostra provincia di Catania (non sto qui a farvi l’elenco, ma potrei tranquillamente farlo, d’altronde le conosco tutte, una per una…), parlo di “Consorzi” dalla bella grafica e con al loro interno un particolare pagina denominata: “LAVORA CON NOI“!!! 
Provate a cliccarla, l’ultimo aggiornamento del sito riporta l’anno 2019, sì… vi prendono per il culo e se inviate la vostra candidatura nessuno risponde, perché quei posti sono già assegnati, proprio ai familiari di quanti sono legati a “doppio binario” con quel sistema illegale: politici, dirigenti, funzionari, addetti agli uffici pubblici e ahimè anche soggetti delle forze dell’ordine!!!

Basti d’altronde fare una semplice verifica per accertare in pochi minuti quanto sopra riportato, l’importante è proteggere quel sistema “illegale” che fa in modo che tutti indistintamente (nel corso di quei lavori) svolgano il proprio compitino (o meglio… non lo compiano affatto) affinchè non insorgano mai problemi, ma specialmente quando quest’ultimi dovessero emergere, ecco che ciascuno di loro deve immediatamente “intervenire” e fare in modo che tutto venga risolto, non solo in maniera celere, ma soprattutto in modo celato!!!  

Esponenti politici, dirigenti, funzionari comunali e imprenditori: tutti accusati, a vario titolo di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti!!!

Il titolo di apertura dice tutto…

La Sicilia primeggia tra tutte le regioni, sì… nel compiere abiette azioni e dobbiamo ringraziare per questo primato molti nostri indegni conterranei che sin dal loro primo giorno d’insediamento in quegli apparati statali, provano attraverso note collusioni a far sì che questa terra vada sempre più progressivamente morendo…

Non gliene frega nulla di essa, come di noi tutti, per loro l’importante è arraffare ogni giorno, sì… quanto più possibile, mettere le mani su tutto ciò che passa invocando per ogni pratica qualcosa in cambio; sì… per accellerare quella pratica e ottenere così un servizo “celere”, il tutto svolto per richiedere successivamente un posto di lavoro per il proprio familiare, solitamente incompetente e quando ciò non serve… beneficiare di quell’imprenditore per ottenere in cambio una bustarella!!!

Un connubbio perfetto di personaggi connessi tra loro in modalità truffaldina, dove ciascuno da il proprio contributo, chi per ottenere voti, chi per spartire appalti o concedere finanziamenti, ed infine chi si aggiudica ques’ultimi!!!

Ciò che mi meraviglia è che tutti sanno, ma la maggior parte fa finta di non sapere…

Si conoscono bene i nomi e i cognomi di quei dirigenti, funzionari, addetti, tutti corrotti, lo sanno tutti, altrimenti come si potrebbe richiedere il loro intervento affinchè si possano facilitare quelle proprie istanze…

Analoga premessa va fatta per alcuni “politici” e taluni “mafiosi”, ai quali ci si può rivolgere… certo più facile organizzare un appuntamento con i primi che con i secondi, ma trovata la strada giusta, un abboccamento anche con quel referente (legato all’associazione criminale) è possibile ottenerlo…

Ripeto, i nomi e cognomi sii sanno di tutti, ma stranamente non accade nulla, ciascuno d’altronde continua a restare lì, già… al proprio posto, sembra incredibile lo so, ma funziona così, perché a nessuno s’interessa far scoperchiare quel vaso di pandora…

Forse debbo credere che questa situazione è qualcosa che fa comodo a tutti, perché alla fine tutti ne hanno un giovamento o un tornaconto, si perché la maggior parte di loro ed anche ahimè di molti miei concnterranei pensano: cosa sara mai una bustarella quando alla fine si è raggiunti il proprio scopo??? 

Si va detto, leggiamo abitualmente di accertamenti da parte della magistratura e delle nostre forze dell’ordine, ma quanto svolto raprpesenta una goccia d’acqua in mezzo ad un mare infetto e poi va ricordato come molte di quelle inchieste giudiziarie – seppur condotte in maniera particolarmente minuziosa,non soloper accertare i fatti, ma soprattutto per stabilire tutte le eventuali responsabilità – non trovano poi in sede di giudizio – all’interno di quei palazzi di giustizia – i giusti verdetti di colpevolezza che ci si attenderebbe, anzi solitamente quest’ultimi incredibilmente per ragioni inspiegabili, vengono ribalatati!!

Ah… dimenticavo come quel colluso sistema sia di fatto ben protetto, perché sono in molti i soggetti ad esser compromessi e quindi facilmente ricattabili ed allora, quando qualcuno di quei magistrati delle Procure nazionali provano a far cadere una di quelle teste, ecco che immediatamente altri intervengono, non tanto per dar loro supporto, ma affinchè nessuno – posto ora sotto pressione – possa pensare di poter “parlare”, ed è così che si protegge quel meccanismo tanto perverso!!! 

 Si sa… l’opportunismo è un guanto che si adatta sia alla mano sinistra che alla mano destra!!! 

Politiche per la prevenzione della corruzione??? Forse è tempo che anche la Prefettura di Catania inizi ad interessarsi.

Certamente sono molte le imprese consapevoli degli effetti negativi che le pratiche corruttive determinano sugli sviluppi economici e sociali, tanto che sono molte tra esse, nell’ambito degli appalti in cui operano a provare ad adottare un approccio fermo e risolutivo nel proibire qualsivoglia forma di corruzione. 

D’altronde ricordo come la prevenzione a quelle odiose pratiche corruttive rappresentino di fatto, oltre che un obbligo di natura legale, uno dei principi morali su cui dovrebbe improntarsi l’agire di un corretto imprenditore!!!

Leggo spesso come in molte imprese, consorzi, holding e via disorrendo, sia presente un “Codice Etico“, lo stesso che dovrebbe definire a quali valori e principi s’ispira quel proprio gruppo di lavoro e di come ciascuno di quei suoi collaboratori, si impegni nel rispettare e perseguire la propria missione.

Vorrei ricordare tra l’altro come esista una norma – UNI ISO 37001 – che prevede un Sistema di gestione per la prevenzione della corruzione; esso definisce i requisiti e fornisce le linee guida per aiutare un’organizzazione a prevenire, individuare, rispondere a tutti quei fenomeni di corruzione, conformandosi alla legislazione anti-corruzione ed altri eventuali impegni volontari applicabili alle proprie attività.

Solitamente le fasi principali dell’iter di certificazione comprendono:

  • ■ definizione dello scopo di certificazione
  • ■ verifica preliminare (su richiesta): analisi delle lacune e valutazione dell’attuale conformità dell’organizzazione ai requisiti normativi
  • ■ verifica di certificazione in due fasi (initial & main): verifica della conformità del sistema rispetto alla norma di riferimento ed emissione del certificato
  • ■ visite di sorveglianza per valutare il miglioramento continuo
  • ■ rinnovo della certificazione dopo 3 anni a seguito di una verifica completa.

Al termine di ogni visita all’Impresa viene consegnato un rapporto chiaro e completo, che consente di migliorare continuamente le prestazioni in materia di gestione della qualità.

Altri tasselli fondamentali richiesti dalla norma sono: l’analisi del contesto interno e esterno, la nomina di un responsabile anticorruzione, il monitoraggio continuo, con lo svolgimento di audit interni periodici ed il riesame finale della Direzione.

Comprenderete quindi come questa norma costituisca un’importante supporto per gli Enti ma non solo, anche per le Società che devono adempiere agli obblighi legislativi previsti in materia di anticorruzione, più in generale, un’opportunità per tutti per divenire concretamente capaci di controllare, nel tempo, i maggiori rischi e i costi legati al fenomeno della corruzione!!!

Certamente quanto sopraddetto ha effetto esclusivamente nel momento in cui quanto certificato nella carta persegua poi nella “pratica”, attuando quindi quei necessari comportamenti anti-corruttivi, non soltanto per evidenziare di essere rispettosi della legge, ma facendo sì che vengano confermati e  adottati quegli strumenti di prevenzione alla corruzione, al fine di accrescere la consapevolezza di tutti sulle regole e sui comportamenti che devono essere osservati, in particolare nei confronti di Dirigenti, Responsabili, Capi Commessa, ma anche di semplici dipendenti, in quanto ciascuno è legato da quell’obiettivo comune, rappresentato ad esempio da un appalto, un progetto, ma anche da un modesto business…

E quindi, nell’applicare quelle regole di trasparenza, è fondamentale proibire qualsivoglia comportamento e/o pratica che possa anche solo apparire illegale o collusiva!!!

Taluni pagamenti ad esempio possano apparire illeciti, come favoritismi, raccomandazioni, sollecitazioni dirette o indirette, vantaggi personali per i propri familiari o di carriera per sé, sono certamente da proibire!!!

Su quest’ultimo punto tra l’altro vorrei aggiungere una nota disdicevolebe presente in questa mia terra, in particolare nella mia provincia di Catania e chissà se forse, proprio l’attuale prefetto, Dott.ssa Maria Carmela Librizzi (una persona che so bene esser particolarmente dedida alla legalità), potrebbe intervenire, ad esempio interessandosi delle metodologie applicate sulle “assunzioni pilotate“, le quali evidenziano per l’appunto, di non seguire alcun criterio di trasparenza o quantomeno nessuna di esse dimostra esser fondate su quella che una volta rappresentava una banale graduatoria che a seconda delle priorità o anche in base alle qualifiche eventualmente ricercate, permetteva a chiunque l’ingresso in quel mondo lavorativo…

Ed invece come tutti sanno, ciò rappresenta per l’appunto il motivo che spinge la maggior parte dei miei conterranei a rendersi “schiavi” per non dire “ridicoli” di quel sistema, lo stesso che premia gli atteggiamenti lacchè ed omertosi e che favorisce tra l’altro la maggior parte di essi, incapaci professionalmente, tanto da dover passare attraverso abituali raccomandazioni (da non confondersi con le cosiddette “presentazioni”) di politici, dirigenti, presidenti di ordini, professionisti, ma potrei ahimé aggiungere anche quegli “amici degli amici“!!!

Mi viene da ridere e già… perchè parliamo di quegli stessi soggetti che poi dovrebbero di fatto controllare e quindi verificare che quelle estese metodologie anticorruttive e collusive non vengano di fatti applicate!!! Ma d’altronde, chi dovrebbe mai denunciarle???

Naturalmente per quanto riportato sopra (se qualcuno riterrà di volermi contattare) mi rendo sin d’ora disponibile ad un incontro, affinchè il sottoscritto possa evidenziare in maniera concreta quanto purtroppo sta accadendo e di cui – basti osservare sul web – la maggior parte dei media (sovvenzionata d’altronde da quegli stessi soggetti sopra-riportati) non scriva minimamente!!! 

Collusione e corruzione negli appalti pubblici…

Sappiamo bene come gli appalti pubblici costituiscano il processo attraverso il quale le amministrazioni pubbliche affidano lavori, forniture e servizi ad aziende private. 

Tuttavia, questa struttura rappresenta ahimè uno di quei settori nei quali si verificano la maggior parte dei  fenomeni di corruzione e illeciti che minano l’efficacia e la trasparenza del processo di assegnazione degli appalti.

Difatti, uno dei reati comunemente perpetrato è la collusione che si verifica quando alcune le imprese partecipanti alla gara d’appalto, si mettono d’accordo per fissare i prezzi o per allocarsi i lavori in anticipo. Questo comportamento anti-concorrenziale impedisce ad altre imprese di partecipare alla gara e di offrire quindi un prezzo migliore.

Il bello è che questi appalti pubblici sono regolamentati da leggi e norme severe che prevedono sanzioni per coloro che commettono reati, ma come si, fatta la legge trovato l’inganno e poi in un paese “infetto” come il nostro, dove la maggior parte dei cittadini sa che il gioco vale la candela (d’altronde nessuno mai paga realmente per i reati commessi), ecco che la lista si fa ogni giorno più lunga e comprende sempre più imprese e funzionari pubblici, ciascuno di essi coinvolto in quel meccanismo perverso che li lega in quelle corruzioni e/o collusioni.

Sì… qualcuno pensa che le possibili conseguenze per le imprese possono fermare quei farabutti “prenditori” o quei loro “prestanome”; pensare da parte dello Stato che escludendoli dalle future gare d’appalto o limitare quei loro rappresentati legali o ancora far pagare loro sanzioni e/o revocare i contratti già assegnati, possa rappresentare un problema, è veramente da sciocchi, perché vi è subito pronta un’altra impresa (appartenente a quella stessa “famiglia” ora colpita dai provvedimenti giudiziari…) che immediatamente la sostituisce e riprende a partecipare e quindi ad aggiudicarsi i nuovi appalti da realizzarsi!!! 

Peraltro, ci viene raccontato altresì dalle nostre Istituzioni l’enorme frottola che i funzionari pubblici infedeli possono subire gravi conseguenze, ad esempio attraverso sanzioni finanziarie, sospensione dal loro incarico o addirittura condanne con pene detentive!!!

Ma quando mai, ditemi un solo nome in questo Paese che ha visto coinvolto un dirigente e/o un funzionario che poi si sia fatto un giorno in penitenziario!!! 

La verità è che in questo Paese si raccontano soltanto cazz… perchè basta avere un “discreto” (non dico ottimo…) legale e mai nessuna conseguenza verrà applicata a seguito di queste nostre sterili normative… 

C’è un solo modo per contrastare questa serie infinita di reati che vengono perpetrati costantemente nei nostri appalti pubblici!!!

E’ necessario abilitare particolari meccanismi di trasparenza, dove chiunque può controllare in qualunque minuto l’efficienza dei processi di assegnazione degli appalti, le reali capacità organizzative e finanziare delle imprese che decidono di concorrere, controllare le qualifica possedute non solo sulla carta, bensi quelle reali, adottando procedure di gara non solo competitive, ma limitando la stessa partecipazione, affinchè tutti, nel corso dell’anno solare, possano aggiudicarsi un numero sufficiente di lavori, senza appropriarsi del mercato e soprattutto creando subdoli meccanismi di affidamenti che celano di fatto una serie di raggiri come la cessione del contratto di appalto, subappalti mascherati, sub affidamenti, distaccamenti illeciti di manodopera all’interno del cantiere, noleggi (a caldo), etc…  

E’ ovvio quindi a tutti che a seguito del giro di mazzette cui abitualmente si assiste, non vi è di fatto alcuna collaborazione tra quegli uffici pubblici e le forze dell’ordine (e di conseguenza la magistratura…) per individuare, perseguire e punire coloro che commettono reati negli appalti pubblici (d’altronde provate a chiedervi quante sono state finora le denunce di “Whistleblowing” presentate attraverso quegli apparati statali…)!!!

Si parla tanto di anticorruzione, già… l’ANAC che rappresenta l’Ente preposto a prevenire la corruzione e a promuovere la trasparenza e la legalità, ditemi cosa ha fatto in tutti questi anni??? Il sottoscritto può certamente riportare l’elenco di migliaia e migliaia di truffe e raggiri compiute in tantissimi appalti pubblici, ciò a dimostrazione dell’inefficace sistema posto in atto che non garantisce alcuna trasparenza, efficienza e soprattutto legalità, in un settore cruciale per lo sviluppo economico e sociale del paese.

Ma sarà – come riporto spesso e non mi stancherò mai di ripeterlo – che questo sistema illegale e soprattutto corruttivo fa comodo a tutti, anche a coloro che proprio da quei pulpiti, solitamente manifestano, ogni qual volta chiamati (più per propagandare se stessi che per altro…), di voler contrastare la criminalità di impresa, promuovendo principi di legalità e comportamenti etici!!!

Già… come riportavo sopra: sono tutte caz…!!!

La "Massomafia" a Messina!!!

Stamani, mentre osservavo sul cellulare una pagina social ho trovato questo post che mi permetto di allegare, avendone cattutaro l’immagine con uno “screenshot”.

Ed allora, senza entrare nel merito mi permetto comunque di esprimenre un pensiero su ciò che costituiscono per questa nostra regione le cosiddette  “massomafie“!!!
Difatti, a differenza di quanti scrivono, il sottoscritto ritiene che il vero problema della nostra isola non è costituito dalla mancanza di occupazione o dalla debole struttura economica dei nostri imprenditori, oppure come la maggior parte dei miei conterranei ripete spesso (a bassissima voce ovviamente…) che tutti i mali derivano dalla presenza diffusa della criminalità organizzata, no… il problema principale di questa terra è di chi la comanda, mi riferisco a quella casta (celata) composta da una serie d’individui che, vestiti come camerieri (ma quelli a differenza loro possiendono quantomeno “dignità”)  e cioè con i loro “grembiulini”, utilizzano da tempo quel circolo vizioso formato da: clientelismo, corruzione e ricattabilità.
Ovviamente questi soggetti sanno bene che la sola forza creata da quei legami come politica, pubblica amministrazione, associazioni, ordini, imprenditoria, non basta, perché la sopravvivenza di una “loggia” necessita di un’ulteriore fondamentale sostentamento, già… di molto denaro!!!
Ed è così quindi che entra in gioco l’ultima forza!!! L’associazione mafiosa, ma soprattutto l’enorme potere economico/finanziario che questa rappresenta; è grazie infatti a quelle attività illegali che essa si sviluppa e permette a quei cosiddetti “adepti” di crescere e infiltrarsi in ogni ramo della vita sociale, non solo della nostra regione, ma di gran parte del Paese…
Comprederete bene come per la mafia riuscire a penetrare all’interno di quei circoli massonici è stato in questi anni un colpo di genio: quelle logge infatti, inglobano al loro interno figure rilevanti, quali banchieri, imprenditori, professionisti, magistrati, dirigenti, uomini infedeli delle istituzioni ed ahimè anche militari… 
Un sistema “deviato“, che permette a quell’associazione criminale e quindi ai suoi referenti, di ottenere importanti appalti pubblici, finanziamenti europei, ed inoltre grazie a quelle logge, si sono potuti allacciare nuovi legami con l’alta finanza internazionale per riciclare i capitali illeciti accumulati attraverso quelle note attività illegali, ma non solo, attraverso quegli uomini dai “grembiulini” decorati, si sono potute indirizzare talune sentenze in maniera favorevole, già… per quei loro “amici degli amici“. 
Un potere invisibile che con i suoi tentacoli infetta tutta la nostra democrazia e rende vano l’operato delle forze dell’ordine, quelle quantomeno fedeli allo Stato, ma non solo, condiziona di fatto l’operato di quegli esigui cittadini ancora onesti e coraggiosi che in questi anni hanno evidenziato di non accettare favori e di essere slegati da qualsivoglia compromesso, ma soprattutto, di non essere disponibili a vendersi a quel potere invisibile e in particolare a quei suoi interlocutori 
Viceversa tutti gli altri, quelli che si presentano quotidianamente come fossero persone “perbene”, beh… ciscuno di essi sa di essere “indegno”, sì… alla stregua di quei criminali, dal momento che ciascuno di loro sfrutta lo stesso denaro di provenienza illecita, quello che poi verrà di fatto riciclato attraverso acquisti personali/familiari, il tutto per per foraggiare un mondo sommerso che ormai opera pienamente nell’isola.
Ecco è grazie a loro che questa terra inaridisce e non si sviluppa, sono questi “maledetti” individui a non permettere la crescita di questa regione, perchè con le loro azioni fanno in modo che non si creino mai le condizioni di una libera crescita democrativa; viceversa essi con le loro azioni limitano la concorrenza, non garantiscono contratti regolari, permettono la schiavitù salariale, creano sperequazione finanziaria, parassitismo, ma soprattutto partecipano ad eludere tutte le norme previste sul lavoro, la sicurezza e la previdenza sociale.
E’ quindi questa classe dominante “massomafiosa” a permettere il rafforzamento di quelle organizzazioni criminali e di quei numerosi imprenditori da tempo collusi con esse, a cui si somma una compenetrazione di parassiti con i “grembiulini” (macchiati di sangue), che favorisce ogni giorno gli interessi comuni di un sistema di scambio, lo stesso dal quale tutte le parti traggono utili e privilegi di natura clientelare…
Quindi, fintanto che questo sistema illegale resterà così… unito e incontrastato, sì… se nessuno proverà concretamente ad estirparlo (questo cancro), mi dispiace dirlo, ma se i vari governi nazionali non sono riusciti finora a limitare l’infezione, allora ritengo che non ci resta che accettare questa condizione anche per i prossimi anni!!!

Ogni giorno una serie di lestofanti si alzano e sanno che dovranno essere più astuti rispetto a quanti si occupano di prevenire e perseguire i reati; vivecersa quest'ultimi…

Ogni giorno una serie di lestofanti si alzano e sanno che dovranno essere più astuti rispetto a quanti si occupano di prevenire e/o perseguire i reati; vivecersa quest’ultimi… addetti al controllo del territorio, qualunque cosa compiano, anche il non far nulla, sapranno che qualcuno a fine mese, pagherà loro lo stipendio!!!

A fine mese  – diceva Paolo Borsellino – quando ricevo lo stipendio, faccio l’esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato!!! 

Già… ma sapiamo bene che stiamo parlando di un uomo, ancor prima che magistrato, diverso perché di tutt’altra pasta; d’altronde come paragonare egli che ha donato la sua vita per questo Paese, con qualcuno ancora seduto in quelle poltrone istutuzionali; ma d’altronde chi vorrebbe replicare a questa personale affermazione???  

Ciò che non riesco a capire (o forse dovrei dire, è quanto faccio fatica a comprendere…) e come certi contesti, visibili a tutti, quantomeno ai cosiddetti addetti ai lavori, non vengano presi minimamente  in considerazione.

Mi riferisco a quelle attività illegali che quotidianamente avvengono o che sono in procinto di verificarsi ma che, per ragioni del tutto incomprensibili vengono occultate; forse debbo pensare perché i soggetti coinvolti in quei meccanismi irregolari sono gli stessi che evidenziano di avere interessi personali, d’altronde fanno parte di quegli stessi legami con garantiscono il condizionamento della politica e delle istituzioni, sì… mi riferisco a coloro che di fatto dovrebbero imporre quelle funzioni di controllo in tutte le attività economiche/finanziarie che vengono ahimè compiute nel nostro territorio. 

In questi anni, questa definiamola  “struttura”, si è dotata di una particolare valenza; è stata capace di imporre il proprio potere, non con la forze o attraverso metodi coercitivi, no… con la semplice capacità di radicarsi nel territorio, lo stesso che offre oggi notevoli risorse economiche grazie anche ai finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea, miliardi di euro denaro attraverso cui si sta influenzando la vita sociale, politica e istituzionale non soltanto a livello locale e/o regionale, ma bensì anche nazionale, sfruttando quello scambio di voti, che il consenso sociale ha determinato…

Ecco perché quel nucleo organizzativo finalizzato al controllo del territorio, è riuscito grazie a funzionari pubblici infedeli, di stringere rapporti di collusione e complicità con le alte sfere che operano in quegli enti locali, regionali, militari e istituzioni. 

Sono proprio quest’ultime  dinamiche relazionali che hanno permesso d’ottenere per se quelle risorse finanziarie a scapito dei cittadini, quest’ultimi d’altronde si sono accontentati per non dire sottomessi, pur di ricevere in cambio un favore per se o per i propri cari o anche una semplice regalia, preferibilmente in contante…

Potremmo paragonare questi soggetti al “capitale umano”, differentemente da quanto s’intende con questa parola e cioè l’insieme di conoscenze, competenze e abilità, perché in questo caso i soggetti in questione sono abitualmente insignificanti “raccomandati” che grazie a quei rapporti tentacolari, hanno permesso quella presente e diffusa illegalità, la stessa che da sempre persista favoriti anche da coloro che pur essendo preposti a quel contrasto, non fanno nulla, alimentando così ancor più quella rete irregolare, indispensabile per il conseguimento di fini illeciti per i loro amici…

E se qualcuno si sta meravigliando su quanto sopra riportato, mi permetto di ricordare quando dichiarato nel 1998 da un collaboratore di giustizia e cioè: “si cercava di corrompere personalità, come i poliziotti, come i carabinieri, come i magistrati, come i professionisti, per ottenere quello che ci faceva più comodo a noi. Quindi gente addentrata nell’apparato pubblico, amministratori che a noi ci facevano comodo…”.

E’ passato d’allora mezzo secolo, ma mi sembra che d’allora poco o nulla sia cambiato!!!

Le truffe e i raggiri nei lavori pubblici e privati, sono manifestazioni all'ordine del giorno!!!

Ma d’altronde ditemi: chi dovrebbe fare emergere quanto viene compiuto in quei loghi di lavoro??? Le forze dell’ordine, la magistratura, le funzionari istituzionali, ma ciascuno di loro si sa, interviene soltanto quanto ormai è troppo tardi… 

Certamente va fatto un distinguo tra chi si occupa in prima linea di colpire queste circostanze abiette e chi viceversa con i propri silenzi e specialmente con le collusioni, permette di fatto che queste possano compiersi!!!

La magistratura come per altro le forze dell’ordine, hanno certamente poca responsabilità se nessuno interviene a denunciare quei fatti gravi, mentre viceversa chi si trova nella qualità di Responsabile, Dirigente, Funzionario, Direttore dei lavori, Cse, etc… sa bene che dovrebbe adoperarsi celermente per limitare tutte quelle possibili truffe o inadempienze contrattuali di cui si è venuti a conoscenza…  

Ma si sa… nessuno dice nulla e tutti restano in quel loro omertoso silenzio, affinché non si pregiudichi il loro incarico, i privilegi goduti e soprattutto la possibilità di avanzamenti di carriera!!!

Anche i dipendenti nel celare quanto avviene in quei luoghi diventano parte fondamentale di quel meccanismo illegale e fraudolente!!! Se pur giustifico in parte quel loro atteggiamento, per non mettere a rischio il proprio posto di lavoro, non giustifico però – quando emergono quei comportamenti illeciti – quel loro far finta di non aver compreso quanto stesse accadendo, tra l’altro, alcuni di loro, giustificano quei loro silenzi ad un presunto “vincolo di riservatezza“, provando così a giustificare (forse) la propria coscienza (se poi di onestà intellettuale e soprattutto di rettitudine si possa parlare…) per non aver divulgato a chi di dovere, quelle informazioni acquisite nel corso del proprio incarico e garantendo così ugualmente all’impresa o al proprio Ente di riferimento quel vincolo di lealtà…

Sicuramente una cosa va detta… dietro le truffe vi sono variazioni legislative e normative che hanno permesso quei raggiri, parlo ad esempio di quel noto “Bonus 110” che ha consentito  molte imprese non qualificate di ottenere importanti lavori, sia in maniera diretta che in subappalto!!!

E difatti, quando ormai la truffa è viene accertata tutti scoprono le falle, anche l’Agenzia delle Entrate difatti ha compreso se pur in ritardo come taluni “parametri spia” erano stati superati, ma ormai gli importi di quelle cartelle di liquidazione, erano state opportunamente ritirati…

Ma non solo, ci si è accorti in ritardo della mancata presentazione di garanzie bancarie certificate, sostituite in molti casi con titoli esteri che non possedevano alcun requisito certificato dal nostro sistema bancario; il sospetto ora è che dietro quei fondi possano esserci state operazioni di riciclaggio…

E dire che sono anni che il sottoscritto tratta questi argomenti, svelando tra l’altro molte di quelle modalità poste in atto e quindi quanto leggo nuovamente di come taluni soggetti siano stati capaci di mettere in atto talune situazioni, come ad esempio quelle sopra descritte, mi convinco sempre più che quanto accade quotidianamente, si determina perché – una grossa fetta d’individui collusi – fa sì che ciò avvenga!!!

E fintanto che dietro a quei lestofanti vi sono a sostegno i cosiddetti “colletti bianchi”, ma anche e soprattutto una schiera di dipendenti infedeli (nel rispettare le normative previste e  anche le regole civili), beh… si può discutere quanto si vuole, ma alla fine – per molti di quei cittadini fortemente collusi con quel sistema – non cambierà nulla!!!

Ecco perché rivolgendomi a quegli altri individui coraggiosi, se pur ahimè sempre più esigui, ricordo loro che vige la regola che: non si può sconfiggere chi non si arrende mai!!! Viceversa per tutti gli altri avvezzi ormai all’omertà e al sostegno della criminalità, beh… ecco che essi a differenza nostra possono arrendersi: sì… peraltro per come fanno abitualmente, utilizzando la complicità, la collusione, la concussione e soprattutto la corruzione!!!

Intercettazioni??? Sono pubbliche e a disposizione di tutti: il problema consiste nel portarle in evidenza!!!

Molti non sanno che (nella maggior parte delle inchieste giudiziarie) all’interno del fascicolo, sono presenti (quando compiute) le intercettazioni ambientali delle nostre forze dell’ordine.

Sì… sono tutte lì, uno potrebbe credere che queste siano secretate, che nessuno possa mai leggerle, ma non è così, la maggior parte di esse solo libere da vincoli, basta semplicemente recarsi in Tribunale, chiedere in cancelleria la consultazione del fascicolo oppure richiedere (ovviamente pagando…) copia di quell’atto giudiziario ed il gioco è fatto!!!

Ora, ottenuto quei documenti, si stratta di leggerli e scoprire come dietro quella falsa immagine di professioni impeccabili si nascondano individui sleali, dirigenti e funzionari ipocriti, personaggi che dimostrano attraverso quelle loro frasi e/o quei commenti “intercettati”, d’essere quanto di più spregevole e ingannevole la natura umana possa creare… 

Difatti, attraverso quelle trascrizioni (telefoniche e/o ambientali) si può comprendere come dietro quella facciata di persone perbene e/o di fidati compagni, vi sono dei soggetti ingannevoli che provano in ogni modo possibile d’incul…. i propri colleghi di lavoro, cercando con quei “lunghi coltelli” d’approfittare di quella spiacevole situazione, sì… di quella spiacevole circostanza che ha posti quei loro pari grado in cattiva luce; eccoli quindi pronti a promuovere se stessi, la propria immagine, pur di cercare disperatamente di prenderne il posto!!!

Sono tutti profondamente meschini, sia coloro che hanno compiuto quelle scorrette azioni nell’esercizio delle loro funzioni, ma ancor più quei loro colleghi o sottoposti, che dimostrano essere altrettanto menzogneri e bugiardi!!! 

Ho ricevuto in questi mesi da parte di amici, conoscenti, ma soprattutto da estranei (attraverso il pulsante “Denuncia” posto in alto sulla destra all’interno della pagina principale del mio blob) molti documenti (la maggior parte devo ammettere in forma anonima…) su procedure e/o inchieste giudiziarie concluse (o ancora in corso) e dalla cui lettura di quelle pagine si possono comprendere i discorsi riportati dalle intercettazioni, ai quali – credetemi – si resta “basiti”, quasi a non credere che quanto vi sia trascritto possa essere veritiero!!!

Scorrere con gli occhi quei commenti, provare a concentrarsi su quei messaggi “criptici” relativi quasi sempre al passaggio di contanti, quel “dire/non dire” per non far comprendere a terzi quanto si stia facendo, già… riuscire a decodificare quelle frasi tendenti a nascondere le mazzette ricevute, è veramente un lavoro certosino ben compiuto dalle nostre forze dell’ordine. 

Ma non solo, non bisogna tralasciare la codifica anche dei video, ripresi furtivamente, dai quali si evince l’uso di segnali gestuali “ermetici” che fanno comprendere come dietro a quei meccanismi corruttivi/clientelari e mafiosi, vi siano essi, con le loro agevolazioni, approvazioni e quant’altro…

Sì… perché non si tratta soltanto di ricevere denaro per quel loro immorale comportamento, tale da determinare una serie di azioni che portano a beneficiare soggetti o imprese che ne fanno richiesta, no… quei pubblici ufficiali – incaricati di effettuare le dovute verifiche o ancor più addetti a quei previsti controlli – dimostrano di far ancor di più e cioè, di prestarsi a consigli, suggerimenti, consulti, ma si offrono anche come consulenti, suggerendo sistemi alternativi per limitare o ancor più ostacolare il lavoro degli organi inquirenti…

Mi chiedo quindi, perché non far emergere quanto si è scoperto: si tratta semplicemente di pubblicare quei documenti (a disposizione di tutti); in essi vi sono i nomi e cognomi di coloro che hanno partecipano attivamente a quell’abituale malaffare e dai quali emergono circostanze gravi, tali quantomeno da determinare provvedimenti disciplinari per poterli  allontanare definitivamente da quei “sensibili” pubblici uffici!!!

Ma d’altronde, in un Paese dove il Ministro di giustizia ha dichiarato le “Intercettazioni spesso inutili, strumento micidiale di delegittimazione”, verso quale strada della “legalità”, siamo tutti noi indirizzati???

Cari Interisti, mi vergogno di essere "Juventino"…

Comprendo il voler esser tifoso, quel manifestare la propria squadra di appartenenza, intuisco altresì certe frasi dette a mo’ di sfottò (anche se quando offensive non le approvo…) oppure quel voler essere a tutti i costi degli accesi sostenitori, quasi a modello “fanatici”, sì… della propria squadra, ma mai capaci di criticare quando serve…

Sì… sono “Juventino”, da sempre credo, da quando mio padre mi ha trasmesso quella sua passione per una squadra di calcio di cui non sapevo nulla…

Già…  ascoltava la domenica le partite con quella sua radiolina posta sulle frequenze ad onde corte, d’altronde l’unico modo per sentire in Etiopia la voce in studio di Roberto Bortoluzzi, cui seguivano in diretta quelle dai vari campi di calcio, Sandro Ciotti, Filippo Corsini, Massimo De Luca Riccardo Cucchi ed altri ancora… per una trasmissione intitolata “Tutto il calcio minuto per minuto” che ricordo veniva introdotta da una musichetta inconfondibile suonata con la tromba…

Ricordo quanto sopra per far capire che per essere tifosi non c’è bisogno di andare allo stadio, non bisogna inveire contro gli altrui supporter o ancor peggio offendere con toni razzisti i giocatori della squadra avversaria, questo non è credere nello sport, ancor meno nei suoi valori…

Se ciascuno di questi cosiddetti “fedelissimi”(cosi piace definirsi…) avesse svolto un qualsivoglia sport a livello agonistico, comprenderebbe che in campo non vi sono degli automi o dei giocatori della playstation, ma bensì uomini, professionisti, padri, fratelli, soggettì ora in mezzo ad un campo, dopo una vita fatta di sacrifici, a volte giungendo ad essa dopo aver attraversato esperienze tragiche e/o difficili…   

Viceversa, osservare molti di quei presenti allo stadio, di come la maggior parte manifesti la propria ira, le proprie aberrazioni, riscontrare in quei loro visi la loro frustrazione, già… osservare con quanta empietà si rapportino con gli altri tifosi, quelli della squadra avversaria, ed ancora, analizzare l’ostilità con cui non seguono la partita, ma concentrano quella loro irruenza su una serie di manifestazioni per lo più violente che nulla centrano con la partita in corso, beh mi fa comprendere quanto su quegli spalti, di sport non vi sia alcuna traccia… 

Ecco perché non mi sono mai sentito “tifoso“, perché sono libero di poter esultare quando la mia squadra gioca bene e vince, ma sono altresì indipendente dal saperla criticare quando gioca male, anche se poi alla fine è riuscita a portarsi  a casa i tre punti!!!

Eguale considerazione viene rivolta alle squadre avversarie, mi riferiscono a quelle che mirano da sempre agli stessi traguardi della mia Juve, intendo lo scudetto, la coppa Italia, le coppe interazionali, ed è naturale che quando esse perdano punti a scapito della classifica, la circostanza mi fa certamente piacere, serve per poterci rifare dalle critiche subite nei giorni precedenti dai nostri colleghi, ma poi, tutto finisce lì e si resta amici…

Se la Juve gioca male, se non ha vinto nulla non solo quest’anno ma da un po’ di anni, non sarà certo colpa del Napoli (che ho auspicato -per come ha giocato- che vincesse lo scudetto…), se la coppa Italia è andata all’Inter cosa dire: semplicemente ha giocato meglio. 

Ecco, quando si è tifosi, si è tifosi sempre, nel bene e nel male, ammettendo i propri fallimenti e premiando chi a differenza nostra è stato più bravo!!!

Viceversa, manifestare in maniera deprecabile la sconfitta di una squadra italiana in un torneo internazionale, in particolare proprio quando quella nostra antagonista (certamente più brava di noi) è riuscita a giungere ad una finale con una squadra di diversa nazionalità, mi sembra un modo alquanto meschino di voler “godere” di un qualcosa che di fatto non porti nulla a noi…

Sì… da “Juventino” mi sono rattristito nel vedere la squadra di Mourinho (la Roma) perdere la finale di Europa League ai calci di rigore…

Stessa situazione l’ho provata nella Conference Leage, dove la Fiorentina ha perso la finale di Conference League subendo un gol al 90’…

Ed infine l’Inter (certo conosco bene la rivalità che da sempre contraddistingue le due tifoserie…) che ieri sera ho tifato e ho sperato che vincesse, perché in campo, vi era una squadra italiana contro una inglese, ed il sottoscritto se pur poco nazionalista, certamente non è esterofilo!!!

L’Inter ieri sera ha giocato benissimo (avevo prima dell’inizio della partita dei dubbi, ritenendo il Manchester City molto più forte, ma di tutti… non solo delle nostre squadre italiane) e forse avrebbe anche potuto vincerla quella Coppa, ma purtroppo a volte ci vuole un po’ di fortuna e loro non ne hanno avuta, mentre gli avversari, di contro, ne hanno avuta molta.

Ecco perché ieri sera da “Juventino” non ho minimamente gioito del risultato finale, ed il motivo per cui oggi scrivo questo post (solitamente mi occupo di circostanze ben più rilevanti, ma ogni tanto faccio qualche eccezione…) e mi dissocio totalmente da quel vergognoso Tweet, postato “ipocritamente” sul web, non tanto per elogiare la squadra di Guardiola (ciò è quanto si vorrebbe far credere agli ingenui…) ma per far inc… i tifosi dell’Inter e festeggiare di conseguenza l’ennesimo fallimento di una squadra italiana, che a differenza nostra ha dimostrato essere certamente migliore, sia nel campionato, nella coppa Italia e ancor più in Champion League!!! 

Ecco forse è tempo che i nostri dirigenti (mi riferisco a quanti ancora risultano non indagati…), diano inizio ad un processo di cambiamento serio, per riportare la squadra ai fasti di un tempo (già quelli dell’Avvocato Agnelli…) perché visto gli ultimi fallimenti (e ve ne sono tantissimi…) è giunto il tempo che si prenda esempio da altri, nello specifico quelli dell’Inter (che tra l’altro erano gli stessi che dirigevano la nostra squadra e che ahimè sono stati mandati via: tralascio in questa sede di criticare su quest’altro argomento, altrimenti, come diceva il grande Troisi: non ci resta che piangere).

Rivolgendomi quindi alla Società Inter e a tutti i suoi tifosi, volevo scusarmi per il Tweet celermente posto dopo la finale di ieri sera, Complimenti al Manchester City…” e dirvi che, come tifoso “Juventino”, mi vergono profondamente!!!   

Finalmente a Catania è in corso una "rinnovata" lotta a frodi e criminalità organizzata!!!

Nel corso del 2022/2023 sono stati eseguiti nella sola provincia di Catania, centinaia di controlli e interventi ispettivi a imprese ed attività commerciali.

Questi controlli anche se poco propagandati dai media (alcune di quelle inchieste giudiziarie sono ancora in corso…) sono state estremamente fondamentali per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia e nel tessuto finanziario/sociale di questa città, ma anche della sua provincia, in particolare dopo quanto occorso negli scorsi anni a causa della  pandemia… 

Difatti, sono tante le attività che a seguito del “Covid-19” hanno dovuto chiudere i propri battenti, sia per le sopraggiunte difficoltà economiche, ma non solo, anche per aver ceduto alle lusinghe di celati “finanziatori”, che si sono così impadroniti di quelle attività interessanti, tanto da averle incrementate finanziariamente, per quindi rilanciarle (attraverso il riciclaggio dei proventi illeciti) nell’economia legale!!!

Come riportavo sopra, sono in pochi a conoscere quali interventi mirati sono stati compiuti nel corso di questi mesi dagli organi di polizia, difatti molte di quelle condotte fraudolente sono state analizzate attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale che ha incrociato i dati bancari con i relativi accertamenti mirati sul campo e compiuti dai militari competenti in materia economica e finanziaria, dai cui controlli sono emersi collegamenti tra soggetti incensurati (posti lì a “prestanome”…) ed i loro diretti superiori (di fatto, veri proprietari dell’intera “baracca”, molti dei quali già considerati ad elevata pericolosità fiscale).

Tra questi individui possiamo ritrovare quanti hanno già operato condotte fraudolente non solo a carattere nazionale, ma anche oltre i confini, difatti attraverso quelle strategie è stato possibile estendere quella loro opera di diffusione dei fenomeni di riciclaggio, attraverso la quale è stato possibile far inserire nel mercato dell’economia legale quelle loro società “illegali”, determinando di fatto un’illecita concorrenza nel settore degli appalti pubblici, nelle forniture e nei servizi!!! 

Difatti, dai controlli effettuati e da quelli in corso,  sono emersi frodi al fisco milionari, ma soprattutto i nomi di nuovi evasori (molti dei quali sono stati in questi mesi denunciati…) e anche di imprese di capitali o individuali, soggetti giuridici del tutto sconosciuti all’amministrazione finanziaria, in quanto molti di essi operavano grazie all’ausilio di professionisti esterni, quest’ultimi capaci di fuorviare il sistema nazionale tributario, mettendo in atto procedure illecite per frodare le imposte dirette e l’Iva, ma non solo, questi “abili” professionisti si sono occupati di realizzare anche investimenti all’estero tramite il Web o attraverso il cosiddetto “commercio elettronico”.

Difatti, sono ormai rilevanti i casi già scoperti d’evasione fiscale internazionale principalmente riconducibili ad organizzazioni “occultate” nazionali che operavano attraverso la manipolazione dei prezzi di trasferimenti, la fittizia localizzazione in altre regioni o il trasferimento all’estero della residenza fiscale sia di persone fisiche che di quelle giuridiche, determinando così l’illecita detenzione di capitali oltre confine.

Le ultime inchieste giudiziarie (non ancora portate alla luce, ma vi assicuro che stanno per giungere all’arrivo…), evidenzieranno nomi “al di sopra di ogni sospetto“, nello specifico individui che fanno riferimento alla materia degli “appalti e delitti contro la Pubblica Amministrazione”, ambiti che come ben sappiamo rivestono grande importanza economica e finanziaria: prevedo difatti a breve l’incriminazione di alcuni dirigenti e funzionari di PA, ma non solo, con essi verranno indiziati anche alcuni responsabili in materia di contrattualistica pubblica, anticorruzione e trasparenza!!! 

Concludo confermando quanto avevo anticipato lo scorso anno – a proposito dei fondi del PNRR destinati alla Sicilia – e cioè che ad usufruire di quel denaro pubblico, non saranno (per come in molti credono) le nostre imprese siciliane, ma bensì quelle del nord!!! 

Già… saranno quest’ultime a rivestire il ruolo di “General Contractor” e ad esse (e soltanto ad esse…) verranno assegnati la maggior parte di quegli appalti milionari e miliardari, destinati da tempo alla nostra regione!!!

Quanto sopra verrà conseguito mettendo in atto procedure di gara pilotate, aggiungerei “blindate“, attraverso mirati “Protocolli di legalità” che escluderanno di fatto quelle nostre imprese in “odore di mafia”, giustificando le  procedure poste in atto, con la necessità di garantire quel necessario contrasto alla criminalità organizzata in un settore, quello degli appalti pubblici, che ha dimostrato finora essere stato poco trasparente, con regole e metodologie fortemente condizionate da ambigui processi decisionali.

Cosa aggiungere… a quelle esigue imprese del nostro territorio rimaste ancora “legali” non resterà che raccogliere le briciole di quel piatto, concesse a loro dalle imprese del Nord, le stesse che procederanno comunque a tener “buoni” i siciliani, offrendo quelle abituali assunzioni nei loro staff (classico scambio politico/clientelare…) e concedendo qualche contratto di fornitura e/o di subappalto!!!

E così… vissero tutti, felici e contenti!!!

Falcone e Borsellino non possono essere celebrati da chi convive con i collusi!!!

Nel mese di marzo avevo scritto: “Togliete immediatamente le foto dei giudici Falcone e Borsellino dai vostri uffici: non siete degni di rappresentarli!!!” – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/03/togliete-immediatamente-le-foto-dei.html 

Ed ora, l’ex magistrato oggi in pensione Alfredo Morvillo, fratello di Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone, ricordando il collega Borsellino ha dichiarato: “Paolo invitava a rifiutare il puzzo del compromesso morale. Ma oggi a Palermo aver fatto accordi con la mafia viene ritenuto da tutti disdicevole?”.

Ribadendo le accuse che aveva già lanciato alcuni mesi fa, l’ex magistrato evidenzia come non si possa più accettare di condividere quei momenti tristi di partecipazione in ricordo delle vittime della mafia, con personaggi politici e/o istituzionali, che se pur inevitabilmente invitati, hanno dimostrato con le loro azioni che nulla hanno a che fare con i nostri eroi indimenticabili, giudici, militari e quanti si sono ribellati a quel sistema criminale, a differenza di chi viceversa – dall’alto delle loro responsabilità istituzionali – non tralasciano di mandare alla cittadinanza messaggi di pacifica convivenza con quegli ambienti e con i loro affiliati e/o ammiratori, notoriamente in odore di mafia…

Basti osservare quanto accade quotidianamente, da una parte vi é una Sicilia che lotta con quegli esigui siciliani perbene e d’altra parte un’altra Sicilia, ahimè ben più numerosa che appoggia di fatto cosa nostra, le va dietro, chiede ad essa favori, posti di lavoro, raccomandazioni e la sostiene attraverso i suoi politici, molti dei quali in carica, grazie proprio all’appoggio di ex esponenti già condannati per mafia!!! 

Come ho scritto più volte, provocando chi di fatto strizza l’occhio a certi personaggi collusi o mafiosi: quelle morti sono state inutili!!!
D’altronde ditemi, quanti sono coloro che ogni giorno, attraverso fatti concreti, dimostrano di voler contrastare quei noti meccanismi illegali, corruttivi e clientelari, con cui vengono costantemente messi alla prova… 

Non chiedo ovviamente ai miei conterranei di esporsi personalmente o di diventare rappresentanti  “antimafia”, ma quantomeno chiedo loro di non mettere in pratica quelle irregolari richieste, imposte solitamente da loro dirigenti e funzionari di quelle PA compiacenti oppure di dar seguito alle richieste formali di certi imprenditori “celati” dietro quelle “teste di c…” pardon “di legno” (vedasi quanto già scritto su quest’ultimi – http://nicola-costanzo.blogspot.com/search?q=teste+di+legno e http://nicola-costanzo.blogspot.com/2016/12/amministratoriliquidatori-posti-nelle.html ) che fanno sì che quel “mondo di sotto” possa continuare ad ampliare le proprie radici di forza e pericolosità, le cui ragioni affondano nel terreno fertile della società civile…

Già… con la premessa purtroppo che sembra che tutti siano d’accordo è che la mafia sia la principale responsabile dello stato di degrado in cui versa la Sicilia, dimenticando che sono i siciliani collusi a renderla tale!!! 

Basti osservare d’altronde i bassi livelli di istruzione scolastica, la grave disoccupazione, lo sfruttamento dei lavoratori in nero, la profonda arretratezza culturale, lo scarso o quasi nullo interesse da parte della grande imprenditoria, l’emigrazione di tanti validissimi giovani in altre parti d’Italia o all’estero, a cui vanno sommati i frequenti condizionamenti illeciti di ogni aspetto della vita dell’Isola, con particolare riferimento all’attività della pubblica amministrazione, alla gestione del denaro pubblico e alla circostanza di queste ore, già… le consultazioni elettorali che stanno per compiersi!!!

Ecco, per una volta non sprecate il vostro voto, cercate di darlo alla persona giusta, a chi sapete esser  stato nel corso degli anni corretto, leale, disponibile a sostenere i più deboli, ma soprattutto slegato da quei meccanismi corruttivi e mafiosi: sicuramente se dovesse essere eletto non potrà aiutarvi personalmente, ma farà in modo che attraverso il suo operato “retto e onesto”, porterà giovamento a tutta la collettività!!!

Certuni… "si meritassuru a testa scippata"!!!

Ritengo che non vi sono più giustificazioni sul piano istituzionale, sociale e civile, di fronte alle continue attività giudiziarie e alle abituali inchieste da parte della magistratura e organi di polizia, su collusioni e corruzioni di pubblici funzionari, politici e imprenditori svenduti a quelle organizzazioni criminali…
Ciascuno di loro – con approcci e livelli di coinvolgimento diverso – si è prestato e ahimè continua ancora oggi a prestarsi a compiere tutta una serie di azioni illegali, pur di beneficiare di quei vantaggi personali e/o societari, a scapito di quella parte ancora onesta della collettività.
In quel calderone vi si ritrovano in molti, sono individui che hanno venduto la propria dignità per qualche euro da mettere in tasca, ricevuto solitamente all’interno di una bustarella.
Viceversa, la presenza di quelle associazioni criminali celate all’interno di molte imprese (la maggior parte di questa tra l’altro ben conosciute dalle Procure nazionali, ma incredibilmente ancora operanti nel mercato…) ha quale fine strategico quello di penetrare in maniera legale in tutte quelle attività imprenditoriali, che vanno dai pubblici esercizi alla gestione degli appalti.

Si tratta certamente di un metodologia migliorata ( in questi ultimi vent’anni) che si è dimostrata flessibile e che combina soggetti professionisti con individui dalle consistenti potenzialità finanziarie, determinando di fatto, un accrescimento sia della qualità teorica che della quantità economica.

Difatti, possiamo affermare di come si sia sviluppato negli anni, un patrimonio di conoscenze che ha portato a indirizzare al meglio il proprio “lavoro”, sia dal punto di vista territoriale, che a livello nazionale… di una continua spinta e capacità espansiva, nonostante – va detto – le dure sconfitte subite e il deciso contrasto compiuto da parte dello Stato!!!

Ma nonostante le batoste ricevute – che come si è visto, hanno provocato negli anni, periodi di ripiegamento, anche dal punto di vista sociale, tenendo conto dei cicli a volte intensi di ostilità e rifiuto compiuti dalle fasce più giovani del Paese – purtroppo, i meccanismi d’infezione, frutto di quelle collaudate debolezze morali di molti miei connazionali, ha determinato l’evolversi di un processo di colonizzazione o per meglio dire di conquista da parte di quelle organizzazioni illegali e mafiose, dissimulate ora all’interno di cosiddette società “regolari“, che attraverso i mezzi finanziari a loro disposizione, provano a impossessarsi di quel territorio su cui operano, promuovendo tra l’altro azioni d’accrescimento per quanto concerne il consenso sociale, incentivo adoperato al fine di mascherare il reale controllo monopolistico, ma soprattutto, la gestione di quella propria attività economica attraverso anche l’inserimento in società concorrenti, il tutto (ahimè) favorito da quegli apparati della politica corrotta e all’assoggettamento di collusi dirigenti e funzionari delle amministrazioni e/o dei servizi pubblici… 

Osservando quindi il potere attualmente in mano a quei soggetti, alle loro organizzazioni societarie, ai referenti celati (appartenenti alla criminalità organizzata), si comprende senza alcun dubbio quanto noi tutti siamo oggi come quel Davide dinnanzi all’imponente Golia e quindi per resistergli e sopravvivere, dobbiamo iniziare a pensare di combatterlo, salvando ciò che ancora resta della nostra libertà e dignità, ma soprattutto per quel po’ che resta dei valori di democrazia.

Ecco perché penso che vi è soltanto un modo per fare pulizia: sì…. bisognerebbe fare come nella foto in allegato: scippargli la testa a tutti!!!