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Ranucci, la bomba e la deriva dei programmi di “informazione”.


L’episodio gravissimo dell’attentato a Sigfrido Ranucci – con un chilo di esplosivo piazzato sotto la sua auto e fatto detonare poco dopo il suo rientro a casa – è un fatto che scuote le coscienze e riporta la memoria a pagine buie della nostra storia. Non si tratta di un gesto casuale, ma di un messaggio preciso e calcolato: un’azione studiata per dire a un giornalista scomodo: “Sappiamo come ti muovi e possiamo colpire te e la tua famiglia in qualsiasi momento”.

È un attacco non solo a un uomo e alla sua famiglia, ma a un simbolo del giornalismo d’inchiesta e, in ultima analisi, alla libertà di informazione, diritto fondamentale in ogni democrazia!

Eppure, ieri sera, nel programma di “informazione” di Bruno Vespa, si è preferito discutere di un banchetto alla Casa Bianca, di un incontro diplomatico tra Trump e Zelensky, come se questo rappresentasse l’emergenza assoluta del giorno, sorvolando invece sulla notizia che ha messo in allarme l’intero Paese.

Permettetemi però di ricordare quanto proprio alcuni giorni fa ha evidenziato “Reporters Sans Frontièresla preoccupante retrocessione dell’Italia di otto posizioni nell’indice mondiale sulla libertà di stampa. Questo scarto tra ciò che è vitale e ciò che è spettacolo, tra ciò che ferisce la democrazia e ciò che fa audience, è la risposta pratica – e desolante – a ciò che l’Avvocato Lovati aveva teoricamente denunciato proprio da quel servizio pubblico.

Ciò che accade a chi non cammina sui binari – come il professor Orsini o lo stesso Ranucci con le sue inchieste – è l’emarginazione o, in questo caso estremo, la violenza più vile. Mentre un giornalista viene colpito con un metodo che ricorda da vicino le intimidazioni della criminalità organizzata, il servizio pubblico sceglie di non dare il giusto risalto a questa notizia in una delle sue vetrine principali, optando invece per un argomento di politica internazionale che, per quanto importante, non ha né l’urgenza né la drammaticità di un attacco alla libertà di stampa avvenuto sotto casa nostra.

È qui che il sospetto che certe trasmissioni siano, in fondo, programmi di intrattenimento “senza lampadari” si trasforma in una certezza amara: perché l’intrattenimento può anche essere la rappresentazione rassicurante di una normalità inesistente, un talk show che ignora le bombe reali per concentrarsi su quelle diplomatiche.

Perché, dunque, dedicare solo “cinque minuti” a temi profondi e poi riservare ampio spazio a programmi di puro svago, quando una notizia come questa meriterebbe una riflessione corale e un approfondimento serio in prima serata?

Del resto, in questi mesi ho dedicato diverse lettere aperte al rischio di recrudescenza in questo Paese, al punto da rivolgere le mie preoccupazioni direttamente al Presidente Mattarella con i seguenti post – e oggi, ahimè, i rischi che avevo preannunciato si sono concretizzati:

Presidente Mattarella, intervenga immediatamente: basta con questa retorica da anni di piombo!

Continuo a ripetermi, ma le mie parole restano come l’eco delle stragi dimenticate!

Lettera aperta al Presidente Mattarella: l’appello inascoltato.

http://nicola-costanzo.blogspot.com/2025/10/lettera-aperta-al-presidente-mattarella.html

La risposta, forse, va ricercata proprio in quella logica dello share che l’Avvocato Lovati aveva smascherato con tanta spregiudicatezza: una logica che premia il dibattito politico-spettacolare e allontana i temi scomodi, quelli che mettono in discussione non un governo specifico, ma l’intero sistema di sicurezza e la tenuta democratica del Paese. 

È più comodo parlare di ciò che accade a Washington che di ciò che accade a Pomezia, perché la prima cosa non imbarazza nessun potentato locale, non interroga le connivenze tra economia e malavita, non costringe a fare i conti con un clima di intimidazione che sta diventando sempre più pesante.

Viene dunque spontaneo chiedersi: perché pago un canone per un servizio pubblico che, di fronte all’attentato a uno dei propri giornalisti, sceglie il binario di una normale serata di intrattenimento politico, lasciando che la notizia vera scivoli nell’indifferenza, come un fastidioso deragliamento di cui non parlare?

Spero quantomeno che episodi come quello accaduto al giornalista Ranucci della Rai – uno dei pochi che, da quel servizio pubblico radiofonico e televisivo, si occupa realmente di “informazione” – possano rappresentare un caso isolato e non ripetersi mai più.

IRAN: ecco le armi ipotizzate dal sottoscritto per abbattere l'elicottero del Presidente Raisi!!!

Quando ho scritto il post “IRAN: Accident or murder? That is the question!!!” – vedasi link:

http://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/07/iran-accident-or-murder-that-is-question.html – in molti avranno pensato che l’ipotesi descritta dal sottoscritto, fosse parecchio fantasiosa…

Beh… a differenza di quanto poteva apparire l’articolo, proprio di poche ore fa la notizia che la Corea del Sud si appresta a diventare il primo paese al mondo a utilizzare armi laser nel suo esercito. 

Hanno scelto quale nome per il programma laser “Star Wars” e sembra che queste armi siano talmente invisibili ad occhio umano e capaci di bloccare i motori e le apparecchiature elettriche inviando semplici fasci di luce per 10-20 secondi…

Nel mio precedente post avevo anticipato di come anche l’esercito australiano avesse testato l’utilizzo di armi laser contro i droni e quindi queste nuove armi confermano ancor più l’ipotesi che quanto accaduto all’ex Presidente Raisi potesse non essere del tutto accidentale…

Premetto che i miei post non hanno alcuna volontà di confermare che vi sia stato un attentato, come d’altronde non credo che vi sia un paese – attualmente in contrasto con le politiche dal Consiglio dei guardiani – che possa aver architettato di voler abbattere quell’elicottero, ma certamente resto dell’idea che ogni azione compiuta per destabilizzare l’attuale governo iraniano, viene vista da molti come un piccolo passo verso quella desiderata possibilità di scatenare una guerra civile…

Una cosa è certa l’impiego di armi laser o armi a energia diretta sono di fatto già utilizzate ed evidenziano di riuscire a colpire qualsivoglia oggetto in movimento senza l’utilizzo di pilota, ma soprattutto permetteranno in un prossimo futuro di sfruttarle in ogni campo avendo quest’ultime un’ampia possibilità di utilizzo grazie alla potenza variabile dell’energia impiegata.

 Pensavamo che tutto questo fosse fantascienza, ma purtroppo è la realtà!!!     

“C’è chi ha costruito carriere sul processo trattativa”!!!

Ho sempre pensato che il giudice Borsellino fosse troppo intelligente per non aver fatto quantomeno una copia di quella sua agenda rossa, avendo già compreso che di li a breve, dopo il caro amico Giovanni Falcone, avesse anch’egli potuto subire un possibile attentato, circostanza quest’ultima che purtroppo è accaduta!!!

E quindi se quei documenti ipotizzando esistono – e non possono che essere stati in questi anni conservati gelosamente in qualche cassetta di sicurezza della famiglia – forse, e ripeto forse, chi ha avuto modo di leggerli, troverà quanto ora accaduto nel merito del processo sulla trattativa tra lo Stato e cosa nostra, qualcosa da ridire, ma forse non è il momento giusto per portare alla luce quelle verità nascoste o forse qualcuno avrà implorato loro di tenerle celate…     

Ho letto in questi giorni quanto dichiarato dalla figlia minore del giudice, Fiammetta Borsellino, che nei giorni scorsi ha incontrato a Bologna migliaia di studenti per parlare del padre, del depistaggio e dei tanti misteri che ancora avvolgono le indagini sulla strage di via D’Amelio..

“Non ho letto la sentenza, quindi preferisco non entrare nel merito del processo trattativa, però una cosa la voglio dire: c’è chi ha costruito le loro carriere su questo processo, immeritatamente”. 

Si comprende da quelle frasi come ella non nasconda la propria amarezza, aggiungendo: “Sa quale è il danno più grande? Questo processo, come altri prima, sono stati celebrati fuori dalle aule di giustizia, prima ancora che si esaurissero nei tre gradi di giudizio. A prescindere dalla innocenza degli imputati”.

La figlia del giudice Paolo Borsellino se la prende, senza mai citarli, con i magistrati dell’accusa che sono stati ospiti in numerose trasmissioni televisive. “L’ho trovato un comportamento scorretto che fa male alla società tutta; è assurdo che tutti conoscano un processo di questo tipo solo perché mediaticamente è stato pubblicizzato, mentre nessuno conosce processi come il ‘Borsellino quater’”. “Io mi soffermo sul fatto che prima ancora che finisse l’iter giudiziario, sono stati pubblicizzati da chi li aveva in carico, ripeto: prima ancora della fine del processo. E’ un atteggiamento che ho sempre criticato”. “Poi, è ovvio che la giustizia debba fare il suo corso, ma è deontologicamente scorretto fare una operazione del genere. Ribadisco che su questo c’è chi ha costruite delle carriere, sul nulla. Su processi che poi si sono dimostrati dei fallimenti. Ne faccio una questione deontologica”.

“E’ un messaggio brutto da dare alla società – aggiunge Fiammetta Borsellino – che alla fine si costruiscono carriere su processi che vengono pubblicizzati prima della fine del processo”

Aggiungendo inoltre: “Ci sono stati anche giornalisti che sono stati complici di operazioni del genere… c’è tutto un sistema che va dietro al potere. Queste persone hanno raggiunto questa fama, che non è fondata su nulla se non sull’autorefenzialità. E il messaggio che si da ai giovani non è positivo. Passa il messaggio che basta scrivere libri o andare in tv per diventare famosi”.

Ed infine concludendo: “Non commento la sentenza ma il comportamento portato avanti in questi anni, lo ripeto. Una operazione altamente scorretta”.

Ma ormai tutti noi da tempo abbiamo compreso quanto è realmente accaduto, sentenze o non sentenze la verità storica è ormai accertata e quanto è accaduto grazie all’appoggio di uno Stato deviato e da complicità politico/militari, non sarebbe stato possibile, se ciascuno non avesse fatto la propria parte!!!

Dispiace solo che i nostri giudici e tutti gli uomini delle scorte, insieme alle centinaia di vittime della mafia, abbiano dovuto pagare un prezzo così alto, per uno Stato che si è dimostrato e ancora oggi evidenzia – almeno una parte di esso – di essere legato e colluso con quelle associazioni criminali, attraverso i suoi politici, mafiosi e soprattutto a quanti affiliati alle varie logge massoniche!!!

Usa, Israele e l'Arabia Saudita… cosa sta accadendo nel medio oriente???

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu insieme al direttore del Mossad Yossi Cohen avrebbe incontrato per la prima volta il principe saudita Mohamed Bin Salman. 

Ovviamente da Riad si è smentita immediatamente la notizia dichiarando che nessun israeliano fosse presente a quell’incontro, ma secondo il Washington Post, all’incontro segreto avrebbe partecipato anche il Segretario di Stato Mike Pompeo. 

Da fonti israeliane sembra che la riunione si sia svolta a Neom, città saudita sul Mar Rosso poco distante dal confine con l’Egitto e sicuramente tra gli argomenti trattati vi era l’Iran e la sua proliferazione al nucleare….

Infatti… il governo israeliano ha ordinato ai propri militari di tenersi pronti alla possibilità che gli Stati Uniti conducano un attacco all’Iran… infatti, i preparativi sarebbero già in corso, non tanto perché si ritiene che vi sia un bombardamento imminente, ma per altri due motivi e cioè il primo a causa del cambio presidenziale alla Casa Bianca e il secondo perché, anche venendo avvisati in anticipo, gli israeliani non avrebbero il tempo di prepararsi alle conseguenze!!!

Comunque da fonti segrete sembra che il velivolo utilizzato sia rimasto a terra per due ore, rientrando poi in Israele poco dopo mezzanotte e si tratterebbe dello stesso stesso aereo usato da Netanyahu per le visite in Russia da Vladimir Putin, nonché per raggiungere Washington per firmare gli Accordi di Abramo.

D’altro canto va ricordato come Israele e Arabia Saudita, non vadano proprio a braccetto, soprattutto perché il paese arabo rappresenta da sempre il più grande sostenitore della causa palestinese…

Ma nello stesso tempo l’apertura degli Emirati Arabi nei confronti di Israele si è confermata avendo questi riconosciuto – come terzo Paese arabo – l’esistenza dello Stato dopo Egitto e Giordania,  inducendo la stessa comunità internazionale a riconsiderare proprio l’Arabia Saudita quale nuovo interlocutore nelle relazioni diplomatiche tra i due acerrimi nemici.

Per cui… preso atto che l’ex Presidente Usa avesse chiesto al suo gabinetto informazioni su un possibile attacco alle centrali nucleari iraniane come rappresaglia per l’accresciuto arricchimento dell’uranio e che quest’ultimo l’abbia convinto a desistere, rimane comunque il messaggio a Teheran che nulla è stato di fatto sospeso e proprio l’attentato compiuto ad uno dei più grandi fisici iraniani, responsabile del programma atomico, dimostra come quell’area rappresenti ad oggi una polveriera, capace di esplodere da un momento all’altro!!!

L'ennesima inchiesta su magistrati e poliziotti!!!

Quando sembrava che tutto venisse “insabbiato” ecco che la Procura di Messina, converte l’indagine a carico di ignoti – sul depistaggio dell’inchiesta sulla strage di via d’Amelio – iscrivendo nel registro degli indagati alcuni magistrati del pool che indagarono sull’attentato di Palermo. 
Inoltre, agli stessi indagati e alle persone offese, la Procura ha notificato l’esecuzione di accertamenti tecnici irripetibili…
Stiamo parlando della Strage in cui hanno perso la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta… 
Già… dopo aver ascoltato in questi ventisette anni (da quel tragico 19 luglio del 92′), tutta una serie di miriade invenzioni e falsità, ecco che ora vengono iscritti tra gli indagati, i due magistrati che si occuparono della prima inchiesta sulla strage, Carmelo Petralia (procuratore aggiunto a Catania) e Anna Maria Palma (avvocato generale di Palermo). 
Gli accertamenti irripetibili riguardano la verifica di 19 cassette su cui vennero registrati gli interrogatori e che potrebbero essere ora danneggiati; ecco quindi i motivi che hanno condotto a richiedere durante l’esame, la partecipazione dei legali (delle persone coinvolte) con l’ausilio dei consulenti…
Oltre ai due magistrati sopra riportati, sembra che nell’indagine – tra coloro che indagarono sulla strage e che gestirono il “falso pentito” (proprio pochi giorni fa ha ritrattato le accuse rivolte ai pm, dichiarando: “Non furono i pm ad orchestrare il depistaggio sulla strage Borsellino, ma solo i poliziotti. Il dottor Di Matteo non mi ha mai suggerito niente, come neppure il dottor Carmelo Petralia. Sono stati i poliziotti a convincermi di  parlare della strage”) – siano stati inseriti i magistrati Nino Di Matteo (attualmente alla Dna) e Giovanni Tinebra (deceduto).
Risultano altresì indagati per depistaggio (accertato con la sentenza “Trattativa”), tre poliziotti di Caltanissetta: Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei.
Pensare oggi, che si possa aver inquinato le indagini, addebitando quella strage di Via D”Amelio (successiva a quella compiuta a Capaci al giudice Falcone) a “cosa-nostra” per motivi “oscuri” e da ricercare in ambito politico, che sta evidenziando come siano state costruite a tavolino le dichiarazioni di falsi pentiti, dove molte circostanze sono state del tutto inventate e soprattutto facendo credere a noi tutti, come dietro quell’attentato vi fosse la mano della cupola, in particolare di quel suo boss Totò Riina che peraltro, in ogni sede giudiziaria, si era sempre dichiarato estraneo con quell’attentato… motivando che altri avessero interesse affinché fosse sovvertisse quell’allora democrazia…    
E difatti abbiamo visto tutti cosa è accaduto… 
Un vero e proprio “Colpo di Stato”… ma senza sparare un colpo, sì… un nuovo partito e una piccola rivolta di piazza, a cui hanno seguito le dichiarazioni di quei media “pilotati“, che hanno brillantemente saputo alzare quella già alta tensione sociale, a cui sono scaturite vergognose “monetine” gettate su quei leader di governo, tanto da farli preoccupare sulla loro incolumità, incitandoli a scappare via da questo paese… 
E difatti… improvvisamente e senza comprenderne i motivi, ecco che ci siamo ritrovati tutti catapultati in questo trentennio di nuovi governi – di cui alcuni mai votati – conosciuti come 3° e 4° Repubblica – che certamente non hanno brillato per capacità, ma soprattutto sono mancate – a differenza di quanto avevano promesso in campagna elettorale – nel contrasto alla illegalità, corruzione, criminalità e malaffare…
Ma d’altronde se le premesse sono quelle riportate anche dal sottoscritto in questi giorni, con tutta una serie d’inchieste che vanno dal “CSM” ad alcune Procure nazionali, dai Tribunali a quegli uffici istituzionali, dai magistrati a gli uomini delle forze dell’ordine dimostratisi corrotti, proseguendo ancora con Enti istituzionali e personalità note di associazioni di categorie o di legalità, già con tutto questo lerciume che ogni giorno ci viene evidenziato, dove si pensa di poter andare???
Si dice che nella vita abbiamo quello che ci meritiamo. Io dico che nella vita abbiamo ciò che meritiamo: il dieci percento dipende dalle scelte che abbiamo fatto all’interno di quella cabina elettorale, mentre il restante 90% dipende ahimè da coloro che per nome e per conto nostro: pianificano, programmano, organizzano, eliminano e successivamente insabbiano, danneggiano, distruggono, ma soprattutto occultano!!!

Giovanni Falcone: Oggi avrebbe compiuto 80 anni!!!

Diceva l’amico Paolo Borsellino: “La mafia dovrà essere chiamata a rispondere del sacrificio di queste vittime innocenti”!!!
Il giudice oggi avrebbe compiuto 80′ anni… ma una carica d’esplosivo piazzata su un’autostrada del nostro Paese ha fatto si che la sua vita – insieme a tante altre presenti – terminasse lì…
Un agguato sofisticato… preparato a tavolino e compiuto sicuramente con l’aiuto di specialisti dei servizi segreti (deviati…), d’altronde chi mai può credere che quei pecorai scesi dalle montagne,  potessero avere una così alta preparazione di esplosivi a distanza…
Un nuovo sistema politico/mafioso voleva che si alzasse la tensione, che cadessero alcune teste di governo, che quella classe dirigente andasse definitivamente a casa per essere cambiata da una nuova, ed in questo la mafia ha dato una mano…
Abbiamo visto proprio in questi giorni, alcuni noti pentiti di quei giorni ribaltare quanto allora dichiarato e ribaltare totalmente quelle accuse,  motivando di essere stati ingannati e d’aver ricevuto i suggerimenti per rispondere alle domande dei pubblici ministeri!!!
Sono emersi molti collegamenti tra quella parte dello Stato ed esponenti della criminalità organizzata, ambienti del terrorismo eversivo e logge segrete… 
In quell’omicidio vi sono stati interessi superiori, perché non fu soltanto Cosa nostra a decidere di compiere quell’attentato, bensì altre entità, le stesse che poi avrebbero commissionato alla mafia la strage di via D’ Amelio, del collega Borsellino…
Diceva bene Buscetta: “le motivazioni, vanno ricercate al di là della mafia”!!!
Riprendendo quindi quanto sopra esposto ed a conferma che i “pecorai” non erano in condizione di utilizzare quelle tecnologie sofisticatissime, ecco i nuovi dati sui quali la procura di Caltanissetta sta ora indagando, e cioè che il tipo di esplosivo utilizzato, non è quello specificatamente usuale per la mafia. 
Ma ormai chi poteva parlare è morto; i due boss di cosa-nostra, hanno concluso la loro esistenza all’interno dei penitenziari e chi resta oggi ancora in vita (se pur latitante…) – a differenza di quanto ci viene raccontato – non è stato in questi lunghi anni catturato, forse per evitare proprio che potesse parlare e  raccontarci così la verità su quelle stragi, continuando di fatto a proteggere chi ancora oggi spera di non perdere quel potere politico… 
Certo, questo nuovo governo giallo/verde sta mettendo in crisi quella struttura piramidale e soprattutto i propri interessi economici/finanziari che si vedono ogni giorno colpiti da inchieste delle procure nazionali…
Difatti… non mi meraviglierei di assistere a breve ad una nuova escalation criminale, non tanto per contrastare quella lotta dello Stato che in questi mesi si è fatta più risoluta e vigorosa, ma soprattutto, per ripristinare quei collegamenti politici che – se pur mai interrotti – non stanno garantendo le necessarie protezioni a quell’associazione criminale, per salvaguardare quel business criminale!!!
“Ci troviamo di fronte a menti raffinatissime che tentano di orientare certe azioni della mafia. Esistono forse punti di collegamento tra i vertici di Cosa nostra e centri occulti di potere che hanno altri interessi. Ho l’impressione che sia questo lo scenario più attendibile se si vogliono capire davvero le ragioni che hanno spinto qualcuno ad assassinarmi.” 
Giovanni Falcone

E la chiamano "scorta": Bella figura hanno fatto i "Body guard" che proteggono Berlusconi!!!

Certo che se l’attivista di “Femen” fosse stata una terrorista che attentava alla vita dell’ex premier, ieri avremmo parlato di un defunto “Cavaliere”, ma non solo politicamente…
Già, se si considera inoltre il denaro speso per quelle guardie del corpo (si parla di quasi 200mila euro al mese…)  a cui vanno sommati i costi di trasporto, vitto e alloggio presso hotel… ecco quei costi lievitano e mi meraviglio che, con tutto quell’apparato messo a disposizione, accadano fatti del genere…
Difatti… mi viene da chiede??? 
Perché si spendono ogni mese tutti quei soldi, quando il sottoscritto saprebbe proteggerlo meglio???
Da qualche parte avevo letto che al suo seguito ci sono ben 40 persone (due gruppi da 20) ed auto blindate… tradotti in euro sono all’incirca 2,5 milioni di euro all’anno, che probabilmente (forse in parte potrei anche sbagliarmi…) noi italiani paghiamo per la sicurezza di un ex presiedente del consiglio…
Chissà se anche questo provvedimento, non dipenda forse da quelle leggi “ad personam” che a suo tempo, è riuscito a far passare nel corso dei suoi governi, riuscendo così ad ottenere – anche in questi periodi di “incandidabilità” – quei privilegi da premier, nonostante sia dal mese di novembre 2011 che non abbia più a che fare con Palazzo Chigi!!!
Non dimentichiamo inoltre che la scorta viene dispiegata anche nelle residenze del cavaliere…in quelle famose ville, un tempo come sappiamo… ben protette dagli uomini (o meglio da pseudo “stallieri”) di cosanostra…
D’altronde il Cavaliere ne ha luoghi da proteggere, visto che il patrimonio consta di quasi una ventina d’immobili…
Comunque riprendiamo il discorso di quei “Body guard”… 
Costano ciascuno 5.000 euro al mese… (minch… a saperlo facevo questo di mestiere…) e dire che questi uomini, vengono paragonati a colleghi che operano nello spionaggio e nel controspionaggio.
Ora mi chiedo… ma cosa centriamo noi con la protezione del cavaliere??? 
Ben 200 mila euro al mese, che pesano sulle casse del nostro Stato… già fortemente indebitato!!!
Cosa dire… ulteriori sprechi di una politica inservibile… e potremmo fare eguale considerazione, anche per questo sistema di protezione, che si è dimostrato per l’appunto, non all’altezza del compito preposto…
Ha proposito dei sistemi di controllo c’è una cosa che non mi è chiara: una ragazza francese di origini iraniane di trent’anni arriva in aereo da Parigi, atterra a Malpensa alle 8.45 e immediatamente si reca al seggio di Via Scrosati, dove per l’appunto si presenterà il premier per votare: riesce a entrare nella stanza , mostra un semplice tesserino (vero o falso che sia non ha alcuna importanza… ) da “free lance”… e si mette lì in disparte, in attesa che giunga l’ex premier… senza che nessuno s’insospettisca di lei !!!
Avrebbe potuta essere imbottita di tritolo, poteva fare una strage all’interno di quel seggio… e quanti all’interno di quel Ministero dell’Interno avrebbero dovuto prevedere e soprattutto verificare, cosa hanno fatto NULLA… o meglio qualcosa facevano… sì, dormivano!!!

A quanti sopra, vanno sommati anche gli uomini delle forze dell’ordine posti all’interno di quella struttura, che avrebbero quantomeno dovuto controllare i documenti d’identità, in particolare di coloro che chiedevano di entrare all’interno di quella stanza… 
Ma chissà, forse per incompetenza o forse perché incantati dal sorriso di quella ragazza, come molti uomini “galanti” (per non dire “creduloni”) di questo paese, non hanno compiuto quanto era loro dovere …

Ed infine, ci sono i “Body guard”, quel sistema collaudato di “protezione”, che visto quanto accaduto, ha dimostrato possedere gravi falle… ed è quindi totalmente da rivedere!!!

Abbiamo appurato come lo stesso manchi di qualsivoglia pianificazione o programmazione in prevenzione…
Quanto accaduto dimostra come tutto sia basato sulla casualità o meglio sulla fortuna, nell’essere vittima o meno di un possibile attentato…

Ma forse dietro quella incapacità si nasconde la vera motivazione e cioè la “scelta” di quei suoi uomini, i quali non vengono scelti da un supervisore del servizio d’ordine, ma da un “ambiguo” sistema preferenziale, che prevede chi debba far parte di quel ristretto gruppo e chi no…
Quanto sopra dipende esclusivamente da un unico carattere: quello cioè di giurare fedeltà al “cavaliere”, in particolare, su quanto avviene all’interno delle proprie ville…

Un nucleo che non posso definire “impreparato”, perché dimostra esserlo in alcune circostanze, già in quei casi è “intimamente” preparato, sì…  infatti, nel sapere tenere celati tutti i segreti che accadono intorno all’ex premier, quelli che non potranno mai essere confessati!!!

Ed è per questo che "mi chiamo Giovanni"…

Alcuni giorni fa, sono andato a trovare un mio caro amico, quando ho notato tra i suoi libri in salone, uno… che mi ha incuriosito.

Era di suo figlio… “Gerardo“, il quale gentilmente, compreso il mio interesse, mi ha detto di prenderlo…
Insisteva nel volermelo regalare, ma alla fine ci siamo accordati che l’avrei soltanto preso in prestito, per poi, appena finito di leggerlo, l’avrei restituito…
Il titolo del romanzo è “Per questo mi chiamo Giovanni” ed è un libro di Luigi Garlando (pubblicato nel 2004) e racconta la storia di un ragazzino, per l’appunto Giovanni, che sta per compiere 10 anni…
Ecco che allora il padre (Luigi), decide di fare un bel regalo al figlio, e cioè di far passare ad egli, una giornata indimenticabile… e soprattutto di come sia stato deciso quel suo nome…
Ma, qualche giorno prima del suo compleanno e di quella particolare “vacanza”, Giovanni era a scuola e durante l’intervallo dovette assistere ad un fatto spiacevole; era stato testimone di un lite tra due ragazzi, di cui uno era il suo compagno di classe (Simone), che proprio a seguito di quella colluttazione, si era ritrovato spinto giù dalle scale, da un altro ragazzino di nome Tony… 
Il giorno quindi del compleanno di Giovanni, il padre Luigi decise di portarlo nella spiaggia più famosa vicino a Palermo…. “Mondello”.
Mentre stavano per attraversando la città, il iniziarono a soffermarsi in alcuni punti precisi della città…
Erano, strade e piazze divenute ahimè famose, perché in ognuna di esse, era stata assassinata una persona perbene…
Erano uomini che volevano esclusivamente il bene di questa terra, compiere qualcosa d’importante per questa regione… cominciando dal proprio dovere.
Proseguendo, racconta al proprio figlio quegli anni passati, cosa era accaduto in quei posti, ora ripuliti e forse chissà… anche dimenticati…, 
Tra quegli uomini vi era un magistrato, un uomo che in tutti i modi, aveva provato a combatterla quella associazione criminale chiamata mafia: e lui… proprio come te… si chiamava Giovanni… 
Finalmente “Mondello”, la sua spiaggia finissima ed il mare cristallino… 
Dopo un bagno rilassante, Luigi inizia a raccontare al figlio il motivo di quel suo nome: “vedi… il tuo nome “Giovanni” deriva da un grande uomo, Giovanni Falcone. 
Un uomo, che con grande coraggio, ha dimostrato l’esistenza di quella associazione, di come fosse strutturata e dove ognuno aveva un suo ruolo ed infine di come fossero legati da un patto di sangue…
Era ed è la “mafia”… non racconti popolari, tanto decantati dai cantastorie nell’entroterra siciliano…
Pian piano “Giovanni” inizia ad appassionarsi a quell’uomo e chiede al padre di raccontargli altri episodi della vita del giudice Falcone. 
Ecco quindi che il padre, racconta dei metodi utilizzati dalla mafia per arruolare nuovi componenti, racconta del giuramento che fanno quei cosiddetti “uomini d’onore” e paragona quella associazione ad un ortaggio… il carciofo, già, dove le foglie rappresentano i soldati che contano poco, mentre il cuore posto al centro, è del capo…. 
La giornata si è conclusa e di ritorno attraversano l’autostrada nei pressi di Capaci… 
Qui il padre accosta e nel vedere il monumento dedicato ai caduti (due obelischi ai due bordi della strada) racconta a suo figlio la triste fine che la mafia ha riservato al giudice Giovanni Falcone, a sua moglie e alla scorta…
Nel frattempo il padre inizia a raccontare al figlio qualcosa di personale, ma che indirettamente lo ha riguardato…
Il padre, titolare di 4 negozi di giocattoli a Palermo, è stato anch’egli vittima del racket… con minacce da parte di quegli uomini (appartenenti alla mafia) che, in cambio di una strana “protezione” ne richiedevano il pagamento mensile (pizzo)!!! 
La reazione del padre era stata quella di rivolgersi alle istituzioni, denunciando quanto accaduto e facendo arrestare i mafiosi. 
Ovviamente in risposta a quel atto di protesta, uno dei suoi negozi fu bruciato… e anche la moglie, in quel momento incinta, vedendo quella scena si prese di paura ed a causa di ciò, ebbe le doglie…
Fu per questo motivo, che appena nato, decisero di chiamare il proprio bimbo… Giovanni!!! 
Rientrati a casa… la giornate ripresero come sempre, ma Giovanni, avendo compreso il messaggio che il padre gli aveva voluto trasmettere, rientrato nuovamente a scuola, si presento dal preside per denunciare Toni su quanto era accaduto e da allora diventò il migliore amico di Simone.
Il libro si conclude, con una richiesta di Giovanni al padre: andare a conoscere personalmente la sorella del giudice…
Dedico quanto sopra a certi pseudo “commentatori”, per ricordare loro, che non dovrebbero mai permettersi di utilizzare quel nome così importante… in maniera così indegna!!! 

Nizza… per sempre…

Entrando a casa mia, vi è appeso questo quadro… rappresenta uno scorcio della città in particolare si vede l’Hotel “Negresco” e la sua “Promenade des Anglais”…
In questi giorni abbiamo dovuto assistere ad un’ennesima violenza da parte di un “folle”… che con gravi disturbi psichiatrici ha massacrato intere famiglie, additando quel suo gesto, in nome e per conto di un Dio… che certamente per quanto compiuto… rifiuterà di accettare quel suo adoratore in “paradiso”…
Perché non si tratta di essere fedeli o di credere in una determinata religione, non si tratta di nulla di ciò…

Quella è la giustificazione alla propria pochezza… a quel sentirsi incapaci di vivere e confrontarsi con gli altri, a quell’essere sconclusionati, dei veri e buoni a nulla che sperano attraverso folli gesti, di dare un segno a quella loro vita inutile… senza alcun costrutto!!!

Poiché in conclusione di questo si parla… anche se c’è chi coglie e approfitta di quei gesti – ripeto d’insania follia – per pronunciare nuovi proclami, ma con questi annunci non si ottiene il vero scopo del messaggio…
Già incoraggiando questi folli gesti, ci si troverà sempre più isolati e vedrete alla fine di quel terrorismo mediatico non resterà nulla, anzi verranno completamente dimenticati, come se non ci fossero mai stati!!!
Ma oggi voglio parlare di una città che conosco perfettamente… 
Una città dove la gentilezza e la cordialità dei suoi abitanti, non si trova da nessuna parte del mondo…
Una località che conserva quel fascino unico, con una passeggiata… la famosa “Baia degli angeli”, diventata luogo preferito dei turisti non solo nel periodo estivo, ma anche in quello invernale, tutti appassionati a villeggiare in quella che è considerata… la passeggiata più celebre al mondo!!!
Nizza con i suoi colori e con i suoi profumi, con quel mare limpido ed un spiaggia pulitissima piena di ciottoli che quando sono immersi nell’acqua cristallina, danno uno strano riflesso alla luce…

E poi quei locali tipici, quei ristoranti e alberghi che si prospettano su quell’azzurro mare, ed ancora, il mercatino dei fiori, della frutta e degli antiquari…

Ed infine la notte… con la sua vita notturna piena di locali aperti fino alle cinque… gastronomie ed enoteche colme di quegli ottimi vini francesi… attorniati da musicanti, attori di strada, che si fondono per diventare quel unico cuore pulsante per una notte irreale… 
Quando mi si chiede in quale città mi piacerebbe vivere, ripeto che se potessi scegliere… quella sarebbe Nizza!!!   
Comprenderete quindi con quanta sofferenza ho ascoltato quell’atto vile compiuto a danno dei suoi cittadini e di quanti si trovavano lì a villeggiare!!!
Non sembra possibile che quel paradiso potesse essere stato violentato in questo modo!!!
Una città multiculturale che non merita quanto le è stato fatto… soprattutto perché quell’azione è stata commessa da un cittadino musulmano, uno di quelli che rappresenta quasi il 20% della popolazione musulmana presente…
Ed è per questi motivi che oggi, gli stessi suoi confratelli si dissociano con sdegno e rigettano quanto è stato commesso… con quel vergognoso atto criminale…
Nizza lo so… continuerà a sopravvivere ed io ho deciso che quest’anno, durante le vacanze estive, mi recherò lì a soggiornare… senza farmi intimorire per quanto successo, ma anzi, aspettando proprio il giorno in cui forse… riuscirò a trasferirmi definitivamente lì!!!
Je suis Nice…

   

Je suis Paris…

Finché ancora tempo, mio amore
e prima che bruci Parigi
finché ancora tempo, mio amore
finché il mio cuore è sul suo ramo
vorrei una notte di maggio
una di queste notti
sul lungosenna Voltaire
baciarti sulla bocca
e andando poi a Notre-Dame
contempleremmo il suo rosone
e a un tratto serrandoti a me
di gioia paura stupore
piangeresti silenziosamente
e le stelle piangerebbero
mischiate alla pioggia fine.

Finché ancora tempo, mio amore
e prima che bruci Parigi
finché ancora tempo, mio amore
finché il mio cuore è sul suo ramo
in questa notte di maggio sul lungosenna
sotto i salici, mia rosa, con te
sotto i salici piangenti molli di pioggia
ti direi due parole le più ripetute a Parigi
le più ripetute, le più sincere
scoppierei di felicità
fischietterei una canzone
e crederemmo negli uomini.

In alto, le case di pietra
senza incavi né gobbe
appiccicate
coi loro muri al chiar di luna
e le loro finestre diritte che dormono in piedi
e sulla riva di fronte il Louvre
illuminato dai proiettori
illuminato da noi due
il nostro splendido palazzo
di cristallo.

Finché ancora tempo, mio amore
e prima che bruci Parigi
finché ancora tempo, mio amore
finché il mio cuore è sul suo ramo

in questa notte di maggio, lungo la Senna, nei depositi
ci siederemmo sui barili rossi
di fronte al fiume scuro nella notte
per salutare la chiatta dalla cabina gialla che passa
– verso il Belgio o verso l’Olanda? –
davanti alla cabina una donna
con un grembiule bianco
sorride dolcemente.

Finché ancora tempo, mio amore
e prima che bruci Parigi
finché ancora tempo, mio amore.

 Quand un amour fleurit

Ça fait pendant des semaines

Deux cœurs qui se sourient

Tout ça parce qu’ils s’aiment



A Paris

Au printemps

Sur les toits les girouettes

Tournent et font les coquettes

Avec le premier vent

Qui passe indifférent, nonchalant

Car le vent

Quand il vient à Paris

N’a plus qu’un seul souci

C’est d’aller musarder

Dans tous les beaux quartiers

De Paris

Le soleil

Qui est son vieux copain

Est aussi de la fête

Et comme deux collégiens

Ils s’en vont en goguette

Dans Paris

Et la main dans la main

Ils vous regardant en chemin

Si Paris a changé



Paris est tout petit

c’est là sa vraie grandeur

Tout le monde s’y rencontre

Les montagnes aussi

Même un beau jour l’une d’elles

Accoucha d’une souris




Alors en son honneur

Les jardiniers tracèrent

Le parc Montsouris

C’est là sa vraie grandeur

Paris est tout petit


Tre fiammiferi 

uno dopo l’altro accesi nella notte

Il primo per vedere intero il volto tuo

il secondo per vedere gli occhi tuoi

L’ultimo per vedere la tua bocca

E l’oscurità completa per ricordarmi queste immagini

mentre ti stringo a me

tra le mie braccia

qui a Parigi…

Morire per la Patria…

Un soldato italiano muore.
Un soldato italiano mandato in una missione che non ci appartiene, per la quale non dobbiamo combattere,  una missione che di pace poco possiede in quanto questa è stata decisa da altri paesi, da una coalizione che per tutti ha deciso, sorretti da quella definita “giusta” lotta al terrorismo, che  ci ha portato prima in Iraq, poi in Afganistan e poi ancora in Libia e non sappiamo ancora come finirà nel Mali e/o in Siria…
Un soldato quindi, che credendo ciecamente in quello che faceva, rispettando gli ordini che gli sono stati imposti, ha perso la propria vita… per la propria Patria!!!
Un vuoto sentito da tutti i cittadini ed in particolare da coloro che ne rappresentano la maggioranza, quella camera nella quale veniva riferito sull’attentato che ahimè, ha portato via definitivamente il nostro Capitano Giuseppe la Rosa…
Un attentato vile, fatto ai nostri militari che sono soltanto lì per poter aiutare la popolazione civile, per difenderli dai soprusi e dalle violenze perpetrate da una parte di fondamentalisti, nei riguardi degli altri ed in particolare delle donne.
Ecco perché Giuseppe era li, ecco perché ancora in tanti sono li!!! 
Ma questo ai nostri deputati interessa poco, non è un argomento a cui sono interessati, anzi come si dice a Roma… “nun glie’ne può fregar de meno…“.
Ed ecco quindi che mentre il Ministro della Difesa, Mario Mauro riferiva in aula sull’attentato, la Camera era totalmente vuota!!!
Che schifo…, sono proprio come sono… cioè una continua delusione, una mancanza di rispetto, per quanti è sono ben 53 che dal 2004 ad oggi sono purtroppo “caduti”, ma soprattutto nei riguardi dei familiari delle vittime, di quanti hanno perso un figlio nel dover compiere il proprio dovere.
Ora ci raccontano che la missione deve continuare, almeno fino alla fine del 2014, certo, sarei curioso di conoscere quanti tra i figli dei nostri politici ( Senatori e Deputati ) abbiano fatto il militare e quanti tra questi siano mai andati in una qualche missione…
Loro stanno a casa ben protetti… mentre sono gli altri, quelli delle famiglie disagiate a dover partire, sono questi i giovani che non trovando alcuna occupazione si danno alla carriera militare, tentano quella crescita professionale ed economica, che in altri modi non gli è permessa…
Il nostro capitano, oggi promosso a maggiore, è stato ucciso due volte!!!
Non so quale dei due può ritenersi crudele, se l’attentatore che ha gettato la bomba oppure quanti con il loro disprezzo mostrano indifferenti quella insensibilità che come un abito su misura… gli appartiene.
In altri paesi, ben più civili e democratico del nostro, quanto accaduto nel nostro parlamento, sarebbe stato certamente condannato a gran voce, mentre da noi tutto è stato interrato e coperto…
Caro Giuseppe… grazie; grazie per ciò che hai fatto, per il tuo coraggio, grazie… perché attraverso te… mi sento rappresentato e degno di essere un buon Siciliano!!!
Mi dispiace pensare che oggi non ci sei, che non sei più tra noi, tutto ciò mi fa veramente stare male…
Ma c’è qualcosa che mi far star ancor più male ed è pensare che hai dedicato e perso la tua vita per questa “nostra” ingrata Patria!!!