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L'ennesimo condominio truffato…

Sig. Costanzo buongiorno e buone feste, 

le scrivo con riguardo al post da Lei pubblicato al link: https://nicolacostanzo.wordpress.com/2021/12/17/superbonus-110-truffato-un-condominio/ per raccontarLe quanto sta per capitare anche al nostro condominio.

Il problema è che abbiamo l’amministratore che secondo me fa la parte dell’impresa che lui stesso ha scritto una clausola e tutti in maggioranza hanno approvato tranne io e un altro condomino abbiamo votato contro persone che hanno votato senza rendersi conto della gravità cioè la clausola che ha scritto l’amministratore identico a quello che avvisa il suo blogs.

Qualora l’impresa inizia i lavori per un totale di 2.000.000 milioni di euro compreso lavori extra senza sconto in fattura a mio avviso un ricatto e dopo effettuato lavori per 30 – 40% e la banca non gli dà i soldi, significa che dobbiamo pagare noi, bella truffa.

Caro Sig. Vincenzo, come può vedere ho pubblicato quanto ricevuto, poiché quanto sta accadendo al Vs. condominio, è eguale (ahimè) a tanti altri…

Mi permetta di darLe comunque un consiglio, Lei – anche se oggi si sente solo o quantomeno in minoranza (insieme a un altro condomino ) – ha ancora la possibilità di ribaltare la sua posizione, perché la legge ( anche se a volte lenta come una lumaca…) è per fortuna dalla sua parte, si tratta solo di non avere paura e denunciare quanto sta accadendo in quel condominio!!!

Posso assicurarLe che oggi, chi crede di vantare un potere al di sopra delle parti, si ritroverà – se sono stati compiuti realmente dei reti o delle procedure illegali – improvvisamente in un Tribunale, ma dalla parte inquisita e Lei potrà finalmente ritrovare “giustizia”!!!

D’altronde, qualcosa in questi giorni è cambiato – visto purtroppo quanto accaduto violentemente a Roma in una riunione condominiale – e difatti ora, gli organi di polizia e la stessa magistratura, hanno finalmente compreso che dietro a quelle riunioni di spese per le parti comuni, non vi soltanto beghe condominiali, ma un giro consistente di denaro e soprattutto reati commessi o in procinto di commettere di ogni tipo…

Il sottoscritto infatti, proprio su questo argomento, ha pubblicato ad inizio mese un post: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/12/quando-la-giustizia-dorme-o-si-rende.html dal quale può prendere alcune considerazioni importanti, quale ad esempio: l’Articolo 2700 del Codice Civile.

In ogni caso, se volesse ricevere ulteriori consigli su come procedere oppure avere qualche dritta su come accelerare le procedure giuridiche affinché vengano sospese le procedure adottate dall’assemblea e dal suo amministratore, mi contatti nuovamente che – se attuerà quanto le dirò (ormai su questo argomento sono diventato un esperto…) – posso garantirLe che in tempi abbastanza celeri, riuscirà a limitare o ancor meglio a far sopprimere tutte quelle procedure che sicuramente potrebbero determinare non solo a lei, ma a tutto  il condominio, gravi danni economici e non solo… 

Cordialmente, Nicola Costanzo.

Seguite i soldi e troverete la mafia…

Questa titolo rappresenta in maniera conciso il metodo pensato dal giudice Falcone per colpire tutte quelle società di capitali legate cosa nostra… 

Da una analisi dettagliata è facile individuare non solo i settori di attività nelle quali queste società operano, ma anche i componenti sociali, dagli amministratori ai soci, ciascuno di essi infatti permette di identificare se vi sono al loro interno membri e/o affiliati a quelle organizzazioni mafiose che hanno deciso ora di trasformarsi in imprenditori…

Vanno altresì ricercati anche individui esterni che, senza essere direttamente implicati nelle attività criminali, si offrono quale supporto economico e finanziario, vero e proprio ausilio per il riciclaggio del denaro sporco…

Sono questi ultimi a realizzare i maggiori proficui, grazie ad investimenti leciti in nuove attività, in particolare in tutte quelle realtà dove vi è un importante circolazione di denaro contante…

Ecco perché diventa fondamentale compiere quegli accertamenti sulle attività (apparentemente) lecite di tali società, perché oltre a fornire interessanti valutazioni sui nuovi settori o attività economiche interessati da quel fenomeno mafioso, possono contribuire a svelare quelle particolari tecniche usate per l’uso di quei mezzi finanziari, derivanti per l’appunto dalle attività illecite, per camuffare il reale compito di quelle attività.

Nel far ciò tutto è lecito e deve essere posto in campo: dalle intercettazioni telefoniche, ai movimenti bancari, al controllo diretto della polizia giudiziaria, al coordinamento dei magistrati istruttori certamente qualificati…

Ovviamente sia le indagini di natura fiscale che quelle svolte sui patrimoni immobiliari, costituiscono non solo nuove verifiche o riscontro agli accertamenti già eseguiti, ma imput per nuove investigazioni. 

Per quanto riguarda il controllo sui patrimoni immobiliari, basta partire ovviamente dalle conservatorie dei registri immobiliari e si ricostruisce pian piano il patrimonio immobiliare acquisito nel corso degli anni, la sua documentazione, i movimenti bancari relative alla compravendita ed eventuali perizie estimative. 

Certamente per i sopraddetti controlli è necessario affidarsi a corpi di polizia specificatamente addestrati, come ad esempio il Corpo della Guardia di finanza, a tale tipo di interventi, in particolare bisognerà controllare il patrimonio dei vari soci e di possibili amministratori “teste di legno”, aumento di capitali, crescita del volume d’affari, oggetto dell’attività effettivamente svolta, appalti aggiudicati, movimenti bancari, trasferimenti e acquisizioni di società o mai d’impresa, etc…

Sì… pensò che basterà semplicemente seguire i soldi, per comprendere quanto collusa o affiliata sia una società e di conseguenza tutti i suoi referenti!!!

Certo so bene che il vero problema oggi è riuscire a farlo e non soprassedere per come attualmente sta accadendo!!! 

Senza soldi non si canta messa!!!

Senza soldi… già da oltre un anno!!!

Sono rimaste così le imprese edili siciliane che hanno avviato lavori con la pubblica amministrazione, le stesse che tengono bloccati oltre un miliardo di euro destinato a quelle imprese, con la scusante di un’approvazione di bilancio o con l’accertamento dei residui passivi.

Un’impresa senza soldi significa ritardi nei pagamenti fiscali, retributivi nei confronti dei propri dipendenti, fornitori e via discorrendo… ed ancora, aumento dei costi, interessi bancari, procedure legali, nel frattempo le opere dovranno continuare ad essere portate avanti altrimenti s’incappa in sanzioni, penali rescissioni e quant’altro… 

Una vergogna… e dire che dopo il lock down e l’emergenza Covid-19, si sperava che quantomeno da quegli uffici s’iniziasse a procedere in maniera più celere, ma dopo un anno si scopre che nulla è cambiato e che i timori di un tempo sono rimasti ancora oggi eguali!!!

Poi ci si meraviglia che le scuole crollano, che le strade diventano un pericolo per gli automobilisti, che i palazzi del centro storico cadano a pezzi, che le frane determinino frana, somottamenti, gli stessi a cui abbiamo in questi giorni assistito!!!

Parlano tutti in Tv di miliardi dati, in particolare dal governo nazionale che ha posto proprio la nostra isola tra le regioni che riceveranno più di altri… ma quando, già vorrei sapere a quale data fa riferimento il Presidente Draghi… chissà forse nel 2050??? Non è che debbo pensare che il presidente si sia confuso con l’ultimo G20??? 

Ovviamente dal governo nazionale si passa a quello regionale e non si comprende come da quei casermoni pieni d’impiegati, non si riesce a far procedere in manera celere quei documenti amministrativi… 

Nel frattempo tutte le materie sono aumentate di circa il 30-50% come d’altronde le forniture di energia e dei carburanti… 

Le imprese chiuse lo scorso anno sono state più del 40% e quelle che a breve le seguiranno, porteranno  quel numero ad un livello impressionate, determinando un aumento della disoccupazione che risulta essere già di suo, tra il più alto del nostro paese…

Come si dice… “semu pessi”… sotto tutti i punti di vista e se ancora oggi non si comprende che soltanto attraverso il lavoro di può pensare di far crescere questa nostra terra, beh… ecco il motivo per cui non mi meraviglio di quanto poco la nostra regione sia in questi anni effettivamente cresciuta!!!

La mafia a Catania… è già 3.0!!!

Una mia amica stamani mi ha “taggato” su facebook per un articolo apparso su Live Sicilia Catania, intitolato “Catania, soldi e potere…” il cui link è: 
Ho provato a rispondere tramite la testata web, ma stranamente il mio commento non giungeva presso la redazione, non so dirvi i motivi, ma premendo il tasto invio, non accadeva nulla…  è a poco serviva provare ad aggiornare la pagina: il messaggio non veniva inviato!!!
Ed allora, mi permetto di utilizzare la pagina del mio blog, per riportare quel messaggio, sperando quantomeno che questa volta, non vi sia qualche hacker che abbia deciso di bloccarmi… 
Mi permetto innanzitutto di condividere il post della mia amica che ha aveva scritto stamani sulla sua pagina di facebook: “Parole poche, spiegano l’evoluzione della mafia 2.0….. Ma mentre questa si evolve, i siciliani restano ” rétro” nei pensieri. 
Il Procuratore Sebastiano Ardita parla di siciliani che debbono impegnarsi partendo da un ragionamento atto alla legalità’ diffondendolo nella società locale, una specie di virus “buono”. Ed io sono d’accordo e lo faccio insieme ad altri, pochi, ma ci siamo…. risultato: Al momento nessuno. Attendendo fiduciosa”!!!
Il sottoscritto ha inoltre letto due commenti sul quotidiano on line… almeno quelli sono stati pubblicati e precisamente riportavano: quello di Socrate delle 08:24:00 – “I giovani vanno via per l’inesistenza di prospettive. Ma quali prospettive potranno mai esserci se ogni iniziativa imprenditoriale, seppure ammantata dalle migliori intenzioni e capacità, verrà sempre vista con sospetto fin quando non si troverà un contatto casuale con il cognato del bidello della scuola in cui andava il figlio di uno condannato per mafia; e allora si griderà eureka, si intercetterà ogni istante della vita dell’imprenditore, lo si sentirà parlare con un mafioso che gli chiede un’indicazione stradale, i sospetti prenderanno forma e vai con la misura di prevenzione e il sequestro di tutto. In Sicilia le prospettive le ha uccise la mafia in passato. Adesso, la cultura del sospetto: chi sarà mai quel folle che vorrà venire a investire da noi?”…
Al commento la risposta di Logaritmo delle 17:57:21 – Forse si è confuso il filosofo Socrate!!! Chi non viene a investire in Sicilia non teme il sospetto, ma la corruzione, la mafia, i disservizi, la burocrazia, la criminalità…
Ed infine eccovi il mio commento non apparso sulla pagina: 
Leggo di “Catania 2.0”… mentre nel frattempo, la stessa, si è già evoluta in 3.0!!!
L’intervista dell’amico Anthony è perfetta, se pur contenuta quando prova a far scoprire le carte al Procuratore sulla nostra città etnea… 
Lo stesso difatti – correttamente – si cautela parlando d’indagini in corso… e come dargli torto, ogni giorno una nuova inchiesta emerge da quello strato di “fango” (pronunciato in parlemitano…) in cui viviamo…
Vedo che si parla di “cultura di sospetto”, ma forse chi dice questo… conosce poco questa città, altrimenti saprebbe che non vi è alcun sospetto, ma solo certezze, e purtroppo queste continueranno fintanto che ci si nasconderà dietro nomi d’illustri filosofi… 
Ma qui non è più tempo di fare filosofia, viceversa bisogna essere reali e concreti!!!
Ed anche lo Stato deve dimostrarsi però più efficace…  
Non si può ogni qual volta, ripetere gli stessi errori!!!
Mi riferisco ad alcuni nomi letti in questi giorni su questa testata web; personaggi “ambigui” a cui stranamente “qualcuno” delle nostre “istituzioni”, ha desiderato affidare una parte di quei cosiddetti beni confiscati…
Sì… non è possibile che ancora oggi, certi errori vengano ripetuti!!!
Comunque, la parte sana di questa terra, proverà per l’ennesima volta a fare in modo di “rimediare” ad un “svista”, evitando di chiamarla col suo vero nome… 
Per il resto, che la mafia stia trasferendo i propri patrimoni “sporchi” verso altre realtà è cosa nota da tempo, come d’altronde tutti noi siamo a conoscenza di quelle metodologie applicate per aggredire i patrimoni legati ai contributi pubblici, non solo Regionali ma anche dell’Unione Europea…
Ed infine qual è il futuro dei giovani catanesi (mi riferisco a quelli meritevoli)??? 
Definiamoli innanzitutto: sono giovani che non usufruiscono di raccomandazioni o legami familiari con personaggi politico/mafiosi, gli stessi che sono stati – e ancora oggi sono – perfettamente inseriti in quell’ambito clientelare di quel sistema “colluso”!!!
La soluzione??? Semplice, andare via!!!
D’altronde una terra che non premia l’impegno e il coraggio dei suoi conterranei, alcuni dei quali ogni giorno (senza alcun timore, per se o per i propri familiari)  si ribellano a questa condizione omertosa, non merita neppure un giorno di essere vissuta!!!

SANREMO: Decide il voto dei "gilet" infiorati"!!!

Una vittoria di contestazione… il pubblico ha deciso per tutti!!!

Per un istante una esibizione canora si è trasformata in una ressa partitica, dove il pubblico – ad iniziare da quello presente al Teatro Ariston – ha deciso, con fischi e urla, che quella classifica fosse falsata!!!
Difatti tutti gridavano vincitrice Loredana Bertè ed anche Franceso Renga, a cui seguivano Simone Cristicchi e Daniele Sivestri che quantomeno sono stati premiati rispettivamente con la migliore interpretazione/composizione musicale e come migliore testo, premi Mia Martini e Lucio Dalla.
“Ultimo” riceve il premio “TIM” ed anche il televoto…
Ma allora com’è possibile che a vincere la competizione canora sia stato Mahmood???
Semplice… 
Stando ai dati ufficiali, le percentuali del televoto avevano stabilito che i risultati fossero i seguenti:
Ultimo: 46.5% dei voti
Il Volo: 39.4% dei voti
Mahmood: 14.1 % dei voti  
Se osservate Ultimo ha preso ben tre volte i voti di Mahmood… ed allora cos’è accaduto affinché quel risultato si sia potuto trasformare in qualcosa di diverso??? 
Ripeto… semplice, gli spettatori erano incazzati!!!
D’altronde si era già visto durante le precedenti serate, erano lontani da quei modi rispettosi degli anni passati, si quando il pubblico era lì ad ascoltare in maniera ossequiosa…
Ora sono lì a partecipare a modello “xfactor” o “italia’s got talent”, sono un pubblico partecipe e dove la volgarità è sempre presente, proprio come quei programmi in cui taluni suoi presentatori, danno il meglio di loro… 
Ecco perché il pubblico ha cambiato quella prima percentuale, contestando a gran voce il voto delle altre due giurie e cioè della sala stampa e della giuria d’onore, premiando l’unico tra i tre che non avrebbe mai vinto!!!
Ovviamente non ho nulla contro quel ragazzo che anzi, con la sua canzone ha portato una musicalità coinvolgente ed un testo in cui è presente un messaggio importante!!!
nel rivotare quindi per decidere il vincitore, tra quei tre finalisti qualcosa è cambiato, e si è deciso di premiato il voto di contestazione, già quella canzone “Soldi” che si era classificata prima con solo il 38.9% dei voti!!!
Mentre Ultimo al secondo posto ha ricevuto il 35.6% dei voti ed infine  Il Volo, terzi classificati, hanno ottenuto il restante 25.5% dei voti!!!
La somma quindi di tutti i voti hanno stabilito che le percentuali finali che hanno decretato la vittoria di Mahmood con il 63,7%, ecco quindi il motivo di quella vittoria legittima.
Certo, se avessero fermato il voto – com’era giusto fare – a quell’ultima percentuale finale tra tutti i contendenti, a vincere sarebbe stato certamente “Ultimo”…
Rirìtengo difatti che questa vittoria gli sia stata “strappata”, non tanto da una altra canzone migliore o la cui interpretazione è stata eseguita in maniera migliore, no… purtroppo come sempre accade in questo nostro Paese, la decisione passa da una sensazioni di antipatia o simpatia, che conduce solitamente a favorire non sempre i più bravi, ma quelli più simpatici…
D’altronde al pubblico poco importa se essi siano meritevoli oppure no, perché si sa… a loro interessa che vinca uno come “loro” o che abbia a che fare con i “soldi“!!!
Peraltro, perché meravigliarsi: “Non sono questi i reali motivi per cui i più bravi in questa nazione… restano sempre così come sono e cioè… ULTIMI”???

Ah… ??? Sentenze truccate a Messina??? Da non credere…

Lo scenario che si aperto è gravissimo e desolante al tempo stesso…
E’ stato evidenziato che nel Tribunale di Messina, il Consiglio di Stato e il Consiglio di giustizia amministrativa sono stati fortemente condizionati dall’attivismo di un numero consistente di giudici a libro paga che avrebbero preso mazzette per favorire i clienti più importanti rappresentati dal loro studio legale…
Ecco allora scoperte sentenze amministrative comprate ed un’azione di dossieraggio per inquinare e depistare importanti inchieste penali!!!
L’avevo scritto ieri, ed ora per l’ennesima volta (purtroppo…), scopro di aver avuto un’impressione corretta…    
Ci sono più di venti magistrati iscritti per corruzione in atti giudiziari nel registro degli indagati delle procure di Messina, per un giro enorme di processi aggiustati nell’ambito della giustizia amministrativa…
L’hanno definita una vera e propria associazione a delinquere, magistrati che per anni avrebbero messo a disposizione la loro funzione giudiziale in cambio di soldi…
Gli stessi magistrati che si sono interessati dell’inchiesta contro i propri colleghi, hanno parlato di “mercificazione della funzione giudiziaria”, aggiungendo, “sono state usare prerogative per curare interessi particolaristici e personali di terzi soggetti… dietro remunerazione”!!!
Da non crederci… già, dover scoprire come in un palazzo di giustizia qual’è quello di Messina, sia cresciuto a dismisura un fenomeno che a definirlo criminale non si fa peccato…
Tra i protagonisti, magistrati e avvocati…
C’era chi aggiustava sentenze in cambio di denaro, chi vendeva informazioni segrete e chi rallentava le udienze; ciascuno naturalmente ha fatto la sua parte!!!
I casi sotto la lente d’indagine sono in aumento esponenziale, tanto che gli esperti hanno iniziato a parlare di un nuovo settore illegale in forte espansione: la criminalità del giudiziario!!!
Sì… potremmo definirlo il nuovo business!!!
Scriveva nel 1935 il giurista Piero Calamandrei nel suo “Elogio dei giudici scritto da un avvocato”: “Ciò che può costituire reato per i magistrati non è la corruzione per denaro, ma il vero pericolo è un lento esaurimento interno delle coscienze, una crescente pigrizia morale“!!!
Sono passati più di ottant’anni da quella pubblicazione, ed oggi, paragonando quel messaggio con quanto stiamo assistendo, non possiamo che comprendere di come la situazione sia sicuramente peggiorata…
La corruzione nel nostro paese, sicuramente diffusa nella pubblica amministrazione, ha trasmesso ahimè quell’infezione anche nelle aule di giustizia, un tempo luoghi “sterili”, in quanto deputati alla ricerca della verità e alla lotta contro il crimine e che ora si sono trasformate in luoghi “infetti”, per compiere quei loro business “illegali“!!!
Speriamo quantomeno che la giustizia alla fine faccia il proprio dovere… e soprattutto che butti la chiave di quella cella, nella quale mi auguro verranno posti tutti quei magistrati, che si sono infettati di corruzione e che ormai possiamo definire… “contagiati“!!!  

Berlusconi e quel viaggio tra i "buchi neri"…

Un viaggio negli abissi: quello che (forse) non si è voluto far emergere…
Dicevamo ieri. O forse no. Forse è meglio ricominciare da capo, perché certe storie, se le racconti male, rischiano di sembrare finzioni. E invece no: sono più vere della verità che ci hanno venduto.
Prendete due giornalisti come Marco Travaglio e Peter Gomez. Hanno speso anni a scavare, a incastrare pezzi, a seguire tracce che altri preferivano ignorare. Il risultato? Una biografia alternativa dell’uomo che tutti conoscono come ex presidente del Consiglio, ma che prima di allora… beh, prima di allora era già qualcos’altro. Un self-made man? Forse. O forse no.
Perché la vita di Silvio Berlusconi, al di là delle agiografie patinate, è un puzzle con pezzi mancanti. Domande senza risposta. “Buchi neri”, appunto. E allora proviamo a ripercorrerne alcuni, senza pretese di completezza—solo per farci due domande.
1. Gli inizi misteriosi (e i soldi che non si sa da dove arrivano)
1963: nasce la Edilnord Sas, la società con cui Berlusconi costruirà Milano 2. Soci accomandatari? Lui e alcuni collaboratori. Soci accomandanti? Un banchiere (Carlo Rasini) e un avvocato d’affari (Renzo Rezzonico), rappresentante di una finanziaria svizzera di cui nessuno conosce i reali proprietari.
Domanda ovvia: perché affidare capitali enormi a un ventisettenne senza un passato imprenditoriale di rilievo? E soprattutto: chi c’era dietro quei soldi?
2. La banca Rasini e gli amici di Cosa Nostra
La Rasini è la banca dove lavora Luigi Berlusconi, padre di Silvio, da impiegato a direttore generale. Nel 1985, Michele Sindona—banchiere, piduista, riciclatore di soldi mafiosi—rivela al giornalista Nick Tosches che la mafia usa, a Milano, “una piccola banca in piazza Mercanti”.
Esatto: la Rasini.
E chi aveva i conti lì? Narcotrafficanti e mafiosi siciliani, come Antonio Virgilio e Salvatore Enea, legati a Vittorio Mangano—lo stesso che, qualche anno dopo, diventerà il “fattore” (o “amministratore”, a seconda delle versioni) di Berlusconi ad Arcore.
3. La selva di società (e i prestanome svizzeri)
Berlusconi scompare e riappare dietro una cortina di sigle incomprensibili. Società intestate a parenti, finanziarie svizzere dai proprietari ignoti, capitali che sembrano materializzarsi dal nulla.
Italcantieri, ad esempio, nasce nel 1973 grazie a due fiduciarie ticinesi: una legata a un finanziere vicino a massoneria e Opus Dei, l’altra amministrata da un uomo di estrema destra più volte inquisito per riciclaggio (anche con i narcos colombiani).
4. I soldi che puzzano (e le domande senza risposta)
Tra il 1978 e il 1985, secondo la Procura di Palermo, almeno 113 miliardi di lire (250 milioni di euro oggi) finiscono nelle società di Berlusconi. In parte in contanti. In parte con assegni “mascherati”.
La Procura dice: soldi della mafia (Stefano Bontate, per la precisione).
La difesa dice: autofinanziamento.
Peccato che nessuno abbia mai spiegato da dove saltassero fuori tutti quei soldi.
5. Villa San Martino: l’affare (troppo) perfetto
1973: Berlusconi compra la lussuosissima Villa San Martino ad Arcore da Annamaria Casati Stampa, ereditiera minorenne. Il prezzo? Irrisorio. Il pagamento? In azioni di società immobiliari non quotate—che, quando la Casati tenta di monetizzare, si rivelano carta straccia.
Il pro-tutore della ragazza? Cesare Previti, amico di Berlusconi e figlio di un suo prestanome.
Una coincidenza? Forse.
6. Vittorio Mangano: il fattore (mafioso) di Arcore
1973: Berlusconi assume Vittorio Mangano, mafioso palermitano già condannato per reati gravi, come “fattore” della villa. Mangano resterà lì due anni, fino a quando non verrà sospettato di aver organizzato un sequestro.
Più tardi, condannato per narcotraffico e omicidio, finirà all’ergastolo. Ma per due anni è stato l’uomo di fiducia di Berlusconi.
7. La tessera P2 (e gli amici giusti al posto giusto)
26 gennaio 1978: Berlusconi entra nella P2, presentato da Roberto Gervaso. Tessera n° 1816.
I vantaggi? Finanziamenti, crediti facili, collaborazioni con giornali come il Corriere della Sera (allora diretto dal piduista Franco Di Bella). Tutto casualmente utile per un uomo che di lì a poco avrebbe costruito un impero mediatico.
8. Le ispezioni (troppo) frettolose della Guardia di Finanza
1979: tre finanzieri ispezionano l’Edilnord. Berlusconi si presenta come “semplice consulente”. I militari chiudono l’indagine in fretta, nonostante le anomalie.
Poco dopo, il capo della pattuglia, Massimo Maria Berruti, lascia la Finanza e va a lavorare per… la Fininvest.
Uno dei suoi colleghi? Risulterà iscritto alla P2.
9. Le indagini (troppo) scomode
1983: la Finanza intercetta Berlusconi in un’inchiesta sul narcotraffico. Un rapporto lo indica come “finanziatore di un intenso traffico di stupefacenti dalla Sicilia”.
L’indagine? Archiviata nel 1991, senza spiegazioni.
10. Le televisioni (troppo) fuorilegge
1984: tre pretori bloccano le trasmissioni nazionali di Berlusconi, illegali per legge. Lui lancia lo slogan “Vietato vietare”, scatena l’indignazione popolare e ottiene un decreto ad personam da Craxi.
Due dei tre pretori riprovano a sequestrare le attrezzature. Craxi fa un secondo decreto. Alla fine, la legge Mammì legalizzerà il monopolio.
Morale?
Certe storie, se le guardi da lontano, sembrano complotti. Se le guardi da vicino, sono solo fatti.
E i fatti, a volte, sono più inquietanti di qualsiasi teoria.

e le chiamano… "energie rinnovabili"

Questa dell’energie rinnovabili ha rappresentato l’ennesima bolla di sapone…

Già, erano in tanti a promettere risparmi energetici e soprattutto vantaggi economici, quest’ultimi, derivanti dalla produzione di fornitura elettrica attraverso pannelli solari o pale eoliche…
Per cui, quanti hanno realizzato dei piccoli impianti ad uso domestico per la propria abitazione, si ritrovano adesso istallati dei pannelli superati tecnologicamente e con una produzione reale, molto inferiore rispetto a quella dichiarata dai produttori…
Invece, quanti si erano dedicati a concedere in affitto i propri terreni (per la realizzazione di tali impianti), si ritrovano adesso a non essere stati pagati (speravano infatti d’incassare fino a 30 mila euro l’anno ad ettaro) e non solo, avendo un contratto con queste società – quasi tutte estere – non possono, per il periodo prestabilito (di solito minimo di 10 anni), provvedere al riutilizzo del proprio fondo…

All’inganno quindi… la beffa, infatti, alla fine del ciclo, questi cosiddetti moduli… (la loro capacita di produzione va difatti ogni anno sempre più diminuendo), dovranno essere rimossi, presso una discarica autorizzata (poiché fanno parte di quei rifiuti definiti “speciali”) che oggi però non esistono e soprattutto avranno costi di smaltimento sicuramente esosi…

Si, a garanzia di questi interventi… sono state concesse delle fideiussioni (che ora però sono buone per essere utilizzate come “carta igienica”) e quindi se non si provvederà a rimuoverli, ci dovranno pensare sicuramente i comuni, che poi provvederanno ad addebitarne i costi…
Nel frattempo, paesi come la Svizzera o il Lussemburgo e la stessa Germania, si sono arricchiti con l’energia rivenduta “gratuitamente” a loro, e noi in Italia, siamo rimasti con questi pannelli di cui già non godiamo di alcun beneficio ed a breve non sapremo nemmeno dove smaltirli……

Bisogna aggiungere inoltre che, tra coloro che sono stati truffati, non ci sono soltanto i proprietari terrieri, ma anche quanti con le loro società, hanno provveduto a fornire e realizzare i lavori per la messa in opera degli impianti (fornitori, appaltatori e subappaltatori) ed anche liberi professionisti, tecnici necessari alla redazione ed alla presentazione di tutte quelle documentazioni occorrenti le necessarie autorizzazioni  da parte dei Comuni… 

Ed ora quindi, nel trovarci a passeggiare, non vediamo più quei panorami a cui eravamo un tempo abituati, ma assistiamo al proliferare di nuovi strutture artificiali, dove, alle distese di prati (più o meno verdi), laghetti naturali e vette di colline/montagne, vi sono ora… pannelli solari e pale eoliche, il più delle volte “statiche”, ma soprattutto fastidiose e deleterie, non solo per l’emissione di suono a bassa frequenza generata, ma soprattutto, per le collisioni prodotte con gli uccelli migratori…

Certo se questi incentivi statali, fossero stati dati ai cittadini, v’immaginate cioè se lo Stato avesse permesso gratuitamente o con costi minimi per la realizzazione di quest’impianti a livello domestico, rendendo così possibile l’utilizzo di questa energia pulita ed eventualmente l’eccedenza restituirla al sistema energetico nazionale…

Bellissimo… già sarebbe un’utopia fantastica se quanto sopra. fosse stato concretamente realizzato, minore costi per il nostro paese, in particolare per l’acquisto di forniture, quali carbone, petrolio e gas e minori tasse per i cittadini, nuove opportunità di lavoro, ma soprattutto, un’ambiente più pulito!!!
Ed allora, per quale ragione i nostri governanti o chi manovra loro (industriali “rapaci”), ha preferito adottare politiche quali la realizzazione di grandi impianti industriali (per farne beneficiare a quei pochi gruppi…), a differenza di propositi alternativi, cui di contro, avrebbero potuto beneficiare tutti???
Ci risiamo… come sempre vi è il solito movente… il denaro, quello con il quale corrompere… la politica, i suoi uomini, amministratori della cosa pubblica che si rendono sempre più complici, di quel “sistema” ormai ben conosciuto, chiamato…. malaffare.
Ah… riflettendo… mi viene da aggiungere che dopotutto, questi personaggi “collusi”, sanno sempre da che parte “tira il vento”!!!

POS obbligatorio per i pagamenti superiori ai 30 euro…

E’ entrata ieri in vigore la nuova norma sui pagamenti tramite POS con carte di debito o bancomat…
Come sempre nel ns. Paese la confusione è tanta e molti sono i dubbi da chiarire, infatti, i liberi professionisti, i commercianti, gli artigiani, i medici e quanti hanno la possibilità di ricevere sull’istante denaro per cifre superiori a 30 euro a compenso di vendite o prestazioni dirette, ecco che corre l’obbligo di accettare pagamenti solo ed esclusivamente con bancomat o carte di debito… 
L’obiettivo è logico, cerca di contrastare l’evasione fiscale,  riducendo l’uso del contante e rafforzando l’utilizzo di pagamenti tracciabili…
Il problema adesso è capire come si deve comportare il consumatore…
Può ancora pagare in contanti??? E’ obbligato a pagare con il POS??? Se la merce è suddivisibile, potrebbe decidere di pagare in contanti, diversificando gli acquisti su tanti scontrini ( ognuno di esso inferiore ai 30 Euro ) per l’importo totale dovuto…
Ed inoltre, quali sanzioni per il consumatore che sbaglia… o per gli obblighi di quanti continuano a farsi pagare in contanti…
Ed ancora, come si regola quella particolare usanza in alcuni nostri paesi e/o quartieri, nei quali il piccolo negozio fa ancora credito ai suoi clienti… emette lo scontrino ed il pagamento… che non viene fatto all’istante ma successivamente, tiene conto del totale… degli importi parziali… e chi può controllare quando a fine mese questo verrà saldato???   
Non dobbiamo fare finta di dimenticare qual’è la reale modalità e forma di pagamento: sono certo che alla Vs. richiesta corretta di emissione della fattura e del relativo pagamento a mezzo POS, ci sarà certamente un aumento esponenziale del costo preventivato, che se non formalmente concordato preventivamente, darà certamente modo a problemi…
Ciò che invece maggiormente m’infastidisce è questo modo del tutto italiano, di cercare possibili evasori fiscali, come quei soggetti che non erogano lo scontrino fiscale o la fattura di prestazione, dimenticando invece i veri parassiti rappresentati in primis dai nostri politici che, afferrati a quelle comode, sprecano a loro uso e costume i ns. soldi, costi della costi della politica che si ripercuotono ovviamente su noi contribuenti…
Un esercito di persone inette ed incapaci, di professionisti della politica, che con i loro colletti bianchi, sono riusciti ad imbrigliare e condizionare un sistema, che viene utilizzato per creare quanto giornalmente andiamo assistendo e cioè un mondo di corruzione fatto di tangenti, concussione, abusi d’ufficio, peculato, istigazione, ricatti, ecc…, che hanno permesso loro di restare impuniti finora…
Se vogliamo cambiare questo ns. Paese, dobbiamo iniziare non con riforme inutili quali quella del POS, ma cominciare proprio dalla testa, perché come si dice, è da lì che puzza il pesce, iniziare quindi con i costi della politica, tagliare quindi “se stessi”, eliminando tutte quelle inutili poltrona, pur di dover scontentare quei signori, che dal gioco non vogliono alzarsi…
La Politica dopotutto è fatta per persone oneste e serie, come si dovrebbe dire… “onorevoli”, ma qui da noi… ormai di onorevole è rimasto ben poco
Fin tanto che, saremo in grado di sopportare questi sacrifici…, vedrete che nulla modificherà tutte queste Caste che governano da sempre questo nostro Paese…
Soltanto quando il pane ci verrà definitivamente tolto dalla bocca, ecco forse soltanto allora, si potrà riacquistare quella ns. dignità di uomini liberi… e poi basta che uno si dichiari libero, e subito avverte la costrizione… se osa riconoscere la costrizione, ecco che si sente libero!!!

Quella valanga d'indagini…

Ogni giorno aprendo i nostri quotidiani o guardando i notiziari televisivi, assistiamo ad una valanga di denunce, indagini, arresti, come se quanto appreso fosse del tutto normale, direi una consuetudine a cui sembra nessuno possa sfuggire…
Che si tratti di un delinquente, di un amministratore o di un politico, alla fine ciò che emerge è che sono tutti collusi è questo sistema è talmente generalizzato, che non si riesce più ad estirpare…
Non cambia e la cosa peggiore è che non si trova un solo individuo disposto o interessato a correggerlo… 
Abbiamo potuto vedere come la politica in questi ultimi anni abbia saputo mostrato il suo lato migliore e cioè abbiamo potuto assistere a come, Presidenti, Amministratori, Assessori, Consiglieri, siano stati, giorno per giorno, arrestati, indagati, condannati, poiché appartenenti ad associazioni criminali!!!
Lo stesso possiamo dire per tutti quegli uffici Regionali, e Comunali sciolti per mafia. 
Ora dire che di scandali siamo saturi è il minimo…, soprattutto perché il più delle volte con questa Giustizia che viaggia a marcia ridotta, prima che si giunga a veder condannare definitivamente qualcuno, quello è certamente morto di vecchiaia…
Ed ancora, come si dice, eliminato dalla scena politica uno c’è ne sempre un’altro che ne prende il posto, di solito il figlio o qualche parente… per cui alla fine… ” cambiano i personaggi, ma la storia resta sempre la stessa…“.
Ormai e aggiungerei frequentemente, assistiamo a rassicurazioni da parte degli organi inquirenti, dove attraverso presentazioni e conferenze stampe, si narra di azioni repressive, di lotte ferree, che hanno quale unico obbiettivo soltanto quello di voler rassicurante noi e le loro coscienze…
Ma se analizziamo poi in concreto, quanto realmente è avvenuto nel ns. territorio o nel sociale, ci accorgiamo che ciò ha modificato in maniera insignificante questo tessuto sociale…, anzi, cattivamente potrei aggiungere che lo ha soltanto scalfito… 
Basterebbe vedere in quale modi l’evasione continua ad esistere, grazie a regole non chiare e perché si permette a chiunque di bypassarle…, permettendo a quelle brave persone di continuare tranquillamente ad operare.
E’ non parlo soltanto dei cosiddetti “soldi sporchi” realizzati dai soliti esponenti mafiosi o criminali legati, ma parlo di quei colletti bianchi professionisti, che pur di avere ville o macchine lussuose e qualche amante (quasi sempre a pagamento), realizzano ogni giorno nei propri studi, migliaia e migliaia di euro in NERO (  parola che ovviamente nulla centra con il razzismo ).
Come si dice… personaggi della ” Catania bene ” che di bene poi per questa città… non ne hanno mai fatto, se non per interessi strettamente personali…
E’ proprio nelle loro false manifestazioni e nella pochezza delle loro azioni che difatti manifestano tutto il loro disamore per questa terra.    
E’ non si tratta di dover denunciare o di contrastare attraverso le solite Associazioni di legalità, quell’omertà intrinseca nelle coscienze dei siciliani, ma di vedere definitivamente, che qualcosa di concreto si realizzi e che la prospettiva di un futuro migliore per le prossime generazioni, sia una garanzia indiscutibile e non un’incertezza…
La devastazione è ovunque…, si fa finta di non vedere, guai a parlarne, e tutto ciò grazie a indirizzi precise da parte degli uomini di governo!!!
nel contempo i piani regolatori vengono modificati, rielaborati per nuove speculazioni edilizie, la gestione degli appalti dei rifiuti che ha prodotto finora l’inquinamento del territorio e delle falde acquifere vengono aggiudicate ad imprese amiche, un continuo riciclo di soldi provenienti da traffici illegali…
Una economia parallela, costituita da personaggi cosiddetti “limpidi” che trasformano una apparente economia legale, nascondendo nel contempo quella illegale!!!
Appoggi, che s’intersecano attraverso società e personaggi ambigui, che fanno da mediatori tra la criminalità, le amministrazioni e l’imprenditoria. 
Alla luce dei fatti finora emersi, delle risultanze degli investigatori, dalle condanne effettuate, ecco che è da queste certezze che bisogna ripartire, arrivando ad azzerare ed eliminare, quegli intrecci politico-mafiosi che attanagliano da sempre questo nostro sistema.
Soltanto tagliando i flussi economici e sottraendo il potere alle amministrazioni pubbliche ed ai suoi interlocutori, che si può iniziare quel processo di rinnovamento controllato, che possa permettere di eliminare quelle collusioni e quelle tangenti che sono finora servite ad alimentare quei singoli tentacoli che hanno permesso all’illegalità di sopravvivere… e purtroppo mi duole dirlo, questa è una lotta che appartiene in competenza allo Stato ed ai suoi uomini e che non può oggi essere imputata e/o demandata al supporto e/o sostegno di noi semplici cittadini!!!!
  

Assenza di credito…

E’ evidente notare come le Banche, dopo gli scandali finanziari ed immobiliari, hanno provveduto a chiudere i propri rubinetti a tutti, sia questi essere privati che imprese…
A protezione quindi del proprio sistema, essi non fanno altro, che chiudere il sistema della liquidità e per paura di sbagliare, preferiscono che il denaro non venga quando richiesto, concesso…
La diffidenza è palese e la mancanza sugli investimenti, non permette l’uscita da questa crisi…
Infatti, la deficienza di liquidità, rappresenta il primo sistema di recessione, in quanto porta l’economia a non generare più quegli scambi necessari, tra chi propone l’offerta e chi la domanda…
Oggi il nostro sistema è basato sulle politiche che le Banche Centrali adottano, sia per quanto concerne l’Europa, che gli Stati Uniti e dove queste, concedono alle Banche Nazionali, a tassi d’interesse irrisori, le somme necessarie per poter vviare il cosiddetto credito…

Tralasciando comunque i problemi che tra Banche Centrali e Nazionali esistono e tra quest’ultime e quelle private, ciò di cui si accorge e che nemmeno tra loro vi è fiducia…
Pensavo quindi, visto che negli ultimi 15 anni, le Banche hanno prestato soldi a chiunque li chiedesse… ed abbiamo visto come è andata a finire…, ora mi chiedevo, ma che fine hanno fatto allora tutti quei soldi…, dove sono andati a finire??? Semplice, sono sempre lì, bloccati… nei loro forzieri.
Non si tratta quindi di non avere liquidità da poter affidare alle imprese, ma viceversa non c’è alcuna programmazione da parte delle Banche, in ciò che da sempre rappresenta la loro politica di gestione e cioè prestare denaro in cambio di un tasso d’interesse…
Le Banche come sempre, tentano di voler guadagnare, senza mai però voler rischiare; una posizione questa che non può essere più tollerabile, ed i governi nazionali, dovrebbero cominciare a pensare di creare un nuovo sistema al credito, alternativo a quello bancario, che permetta alle nostre imprese, di poter fare fronte a quelle difficoltà create da questa crisi economica mondiale… e che permetterebbe di ridare nuovamente slancio alle politiche di mercato…

Bisogna ridimensionare il ruolo del sistema bancario, imponendo ad esso regole precise, per continuare ad operare nel nostro paese, ed in caso contrario, se a tali regole non decidessero di adeguarsi…, escluderli, revocando tutte le autorizzazioni necessarie, per poter svolgere nel nostro paese, quanto finora realizzato, continuando a godere di quei privilegi, che hanno permesso loro ed in particolare ai loro banchieri, di accrescere quel loro sostanzioso patrimonio…
In questo debbo dire, che dovremmo prendere esempio dalle Banche Islamiche, al loro modo di gestire il credito, alla mancanza di quei tassi d’interesse a modello usura, alla possibilità del credito senza richieste eccessive su garanzie ed impegni personali, che non debbano poi condurre gli imprenditori, a dover svendere le proprie imprese, perché non riescono più a far fronte ai debiti accumulati con le stesse banche…; queste ultime debbono iniziare a svolgere in maniera coerente, ciò che esse da sempre hanno rappresentano con la loro funzione e cioè quella di svolgere una corretta ed equa intermediazione del denaro…

Ora, che le nostre banche e lo stiamo vedendo con le vicende di questi ultimi giorni, si siano messi a giocare in borsa con titoli, derivati ed investimenti tossici, utilizzando i risparmi dei poveri cittadini e nel momento in cui, si sono accorti che quegli investimenti, avevano concepito risultati fallimentari, hanno  modificato l’orientamento dato, verso la necessaria urgenza di doversi ricapitalizzare, per poter allontanare da essi, un probabile fallimento…
Bisogna quindi ripartire dall’inizio, cioè da quando le Banche provvedevano a finanziare il credito, mentre gli imprenditori si dedicavano a creare con proprie capacità sviluppo, per nuove opportunità di mercati e crescita d’occupazione…
Questa ovviamente, può rappresentare soltanto una possibilità tra le tante per uscire oggi da questa crisi, ma garantirebbe se attuata, non soltanto un vantaggio personale ad entrambi, ma una ripresa economica, di cui potrebbe beneficiare tutto il sistema internazionale…

I nostri soldi…

C’è un meccanismo che mi ha molto colpito e vorrei condividerlo con voi…

Si definisce Signoraggio il profitto che nasce dalla differenza tra il valore nominale della moneta (cioè il valore numerico scritto sopra) e i costi sostenuti per produrla.

I profitti del signoraggio, o rendita monetaria, li prende chi emette moneta. Se pensi che questi proventi siano ridistribuiti alla collettività come sarebbe giusto … ti sbagli di grosso!
Storicamente, la parola “signoraggio” trae origine dal ricavo, goduto dal “signore del feudo”, proveniente dall’emissione di moneta avente valore nominale superiore al valore intrinseco. Il “signore” otteneva un guadagno dalla sovranità sulla moneta.
Oggi il “signore del feudo” non c’è più. Ma il signoraggio continua ad essere riscosso dalle Banche Centrali, per realizzare e prolungare una frode colossale nata e cresciuta a causa di ignoranza, censura, disinformazione, connivenza, collusione e corruzione. Una truffa che provoca direttamente il più grande trasferimento esistente al mondo di ricchezza pubblica (e quindi di potere) in mani private.
Proprio come nel medioevo, ancora oggi la ricchezza resa dal signoraggio, viene ottenuta sottraendo a tutti gli onesti cittadini i frutti del proprio lavoro.

Tutti i proventi del signoraggio vanno purtroppo nelle tasche di una ristretta cerchia di privati. Ma la potente combriccola ha pure, nel frattempo, escogitato un’altra truffa ancora peggiore per tenerci tutti soggiogati.
Il MONOPOLIO dell’emissione della cartamoneta Euro (€) appartiene alla Banca Centrale Europea, la quale, a differenza di quanto comunemente si crede, è di fatto una Società per Azioni con scopo di lucro che, dietro il pretesto istituzionale di “preservare il potere d’acquisto dell’euro” (cosa sulla quale ogni cittadino europeo avrebbe da ridire), cerca di trarre dall’emissione di carta-moneta il MASSIMO PROFITTO POSSIBILE per i suoi azionisti (cosa che, come vedremo tra poco, fa fin troppo bene).
E chi sono gli azionisti della BCE?
Gli azionisti sono le singole Banche Centrali Nazionali che si dividono i profitti secondo le percentuali che detengono. In mezzo ci sono pure la Banca d’Inghilterra, di Svezia e di Danimarca, che, senza nemmeno essere entrate nella moneta unica, percepiscono il signoraggio, pagato dagli inconsapevoli cittadini delle nazioni che adottano l’euro.

Quasi tutte le Banche Centrali Nazionali sono a loro volta, più o meno segretamente, possedute da altre banche e società private. Lo stesso accade per Banca d’Italia.
Ma da dove arrivano i profitti degli azionisti della BCE?
PROPRIO DAL SIGNORAGGIO!! Ecco cosa succede: la banca centrale privata stampa la carta-moneta e LA PRESTA per l’importo pari al VALORE NOMINALE CHE C’È SCRITTO SOPRA agli Stati nazionali in cambio di titoli di debito pubblico gravati di interesse annuo deciso dalla stessa in modo arbitrario. In questo modo la restituzione di una banconota da 100 Euro costata alla BCE 0,03 Euro viene a costare allo Stato 100 Euro, con un profitto per gli azionisti della BCE di 100 – 0,03 = €99,97 …e se è pagato dopo un anno il costo per la comunità nazionale arriva a 102,5 Euro con un tasso di interesse del 2.5%. Con questo tasso, che sembrerebbe irrisorio, il debito costituito da tutte le banconote emesse in uno Stato (ovvero tutte le banconote da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro) raddoppia ogni 29 anni!!
Gli Stati membri dell’Unione Europea, per conto dei banchieri, fanno pagare ai propri cittadini questo debito fittizio tassandoli sempre più per pagare il cosiddetto “debito pubblico” che potrà solo aumentare e MAI estinguersi, essendo pari al valore nominale di TUTTA LA CARTA-MONETA emessa + interessi pregressi e, come se non bastasse, gravato da un interesse a scelta della BCE!
Il “debito pubblico”, per pagare il quale il nostro patrimonio e il nostro reddito, faticosamente guadagnato, viene tassato con IVA, IRPEF, ILOR, ICI, accise, una tantum, etc.. e per il quale VIENE SVENDUTO IL NOSTRO PATRIMONIO STATALE, nasce proprio da questa pratica fraudolenta, usuraria, immorale e devastante.

Ecco che cosa guadagnano e si spartiscono gli azionisti delle Banche Centrali!!!
Ma non è tutto! La BCE (con le varie banche centrali nazionali), nello Stato Patrimoniale del suo bilancio, apposta il valore delle banconote emesse come voce PASSIVA, ossia le tratta come se fossero un debito per la banca, mentre non lo sono assolutamente. E si tratta di oltre 500 miliardi di Euro! Inoltre, nel Conto Economico, non apposta come profitto le nuove emissioni (in tutto circa 40 miliardi di Euro l’anno).
Come se il presidente di una squadra di calcio, dopo aver ordinato ad una tipografia la stampa dei biglietti per l’ingresso allo stadio, nel momento della consegna e del pagamento, invece dei pochi centesimi per biglietto, si senta avanzare dal tipografo due sconcertanti richieste: di corrispondere come pagamento il valore nominale da lui stampigliato sui biglietti d’ingresso ed inoltre di ricevere un interesse (scelto arbitrariamente e senza appello) sul valore nominale di ogni biglietto consegnato!
In più a fine anno il tipografo, per non pagare tasse e rivalersi sul suo cliente, iscriverebbe a bilancio la stampa effettuata come perdita di un costo pari al valore nominale dei biglietti stampati e venduti!!
È un sistema incostituzionale che viene gestito dalle maggiori banche centrali private del mondo e, per quel che ci riguarda, dalla Banca Centrale Europea, la quale delega per l’Italia il suo azionista locale, Bankitalia SpA.

La BCE e le altre banche centrali nazionali stampano banconote non coperte da oro né danno diritto, al loro portatore, di convertirle in oro o in altri beni. Per questo le banconote non costituiscono affatto un debito per la banca che le ha emesse. Sono pura e semplice carta stampata e numerata!
Del valore di questa carta, la BCE si attribuisce in modo unilaterale la proprietà e la fornisce alle sue condizioni, ignorando che chi dà valore a della carta in quanto mezzo di scambio è la comunità che la riconosce e l’accetta, motivo per cui la proprietà della moneta spetta alla comunità e non a banchieri e banche private a scopo di lucro.
I PROVENTI DEL SIGNORAGGIO SONO SOTTRATTI ALLE COMUNITÀ NAZIONALI E VENGONO DIVISI TRA BANCHE PRIVATE CHE ACCRESCONO LA LORO RICCHEZZA IMPOVERENDO GLI ONESTI CITTADINI
Ma ciò che è ancor più sconvolgente è che, per di più:
LE BANCHE CENTRALI, ISCRIVENDO AL PASSIVO DELLO STATO PATRIMONIALE IL TOTALE DELLA MONETA EMESSA E NON ISCRIVENDO NEL CONTO DI GESTIONE IL PROFITTO DI EMISSIONE (OVVERO IL SIGNORAGGIO), OCCULTANO GRAN PARTE DEL LORO PATRIMONIO E DEI LORO PROFITTI, ELUDENDO COSÌ IL DOVERE DI RIMETTERLO ALLO STATO E COSTRINGENDO COSÌ LO STATO A SPREMERE DAI CITTADINI SEMPRE PIÙ TASSE!!
Praticamente i proventi del signoraggio ci vengono tolti per ben 2 VOLTE !!!
In conclusione:

LE BANCHE CENTRALI
SI APPROPRIANO INGIUSTAMENTE
DEL SIGNORAGGIO E, FACENDOCI PAGARE UN DEBITO INESTINGUIBILE CHE NON DOVREBBE ESISTERE, C’ESPROPRIANO SEGRETAMENTE DEI FRUTTI DEL NOSTRO LAVORO RENDENDOCI SCHIAVI ATTRAVERSO DEBITO PUBBLICO E TASSE!!
E adesso ..rispondimi! Vuoi permanere nella condizione di SCHIAVITÙ o intendi lottare per la tua dignità, riappropriandoti della Sovranità Monetaria Popolare per liberarti e liberare i tuoi simili dall’oppressore?
PENSACI!
Soltanto rimpossessandosi del potere dell’emissione monetaria diretta, in nome e per conto dei cittadini, lo Stato evita di regalare i proventi del signoraggio al sistema bancario e di spremere i cittadini mediante tasse inevitabilmente crescenti. Lo Stato Italiano SOVRANO potrebbe così finalmente riappropriarsi della possibilità di poter svolgere un’ autonoma politica economica, proprio per il fatto di poter rilanciare l’economia senza accrescere l’indebitamento pubblico.
L’indebitamento pubblico, infatti, accresce in modo proporzionale il potere dei creditori nei confronti dello Stato stesso.

La fattibilità della Sovranità Popolare della Moneta si basa su un semplice quanto solido ragionamento: se lo Stato è solvibile quando emette propri titoli del debito pubblico e le monete metalliche, lo è certamente anche quando emette la propria moneta cartacea. Con l’essenziale vantaggio che non si indebita e non paga interessi. In altre parole accresce il patrimonio della comunità invece di lasciare che tale patrimonio venga tacitamente sequestrato da una ristretta cerchia di banchieri.

I nostri soldi…

C’è un meccanismo che mi ha molto colpito e vorrei condividerlo con voi…

Si definisce Signoraggio il profitto che nasce dalla differenza tra il valore nominale della moneta (cioè il valore numerico scritto sopra) e i costi sostenuti per produrla.

I profitti del signoraggio, o rendita monetaria, li prende chi emette moneta. Se pensi che questi proventi siano ridistribuiti alla collettività come sarebbe giusto … ti sbagli di grosso!
Storicamente, la parola “signoraggio” trae origine dal ricavo, goduto dal “signore del feudo”, proveniente dall’emissione di moneta avente valore nominale superiore al valore intrinseco. Il “signore” otteneva un guadagno dalla sovranità sulla moneta.
Oggi il “signore del feudo” non c’è più. Ma il signoraggio continua ad essere riscosso dalle Banche Centrali, per realizzare e prolungare una frode colossale nata e cresciuta a causa di ignoranza, censura, disinformazione, connivenza, collusione e corruzione. Una truffa che provoca direttamente il più grande trasferimento esistente al mondo di ricchezza pubblica (e quindi di potere) in mani private.
Proprio come nel medioevo, ancora oggi la ricchezza resa dal signoraggio, viene ottenuta sottraendo a tutti gli onesti cittadini i frutti del proprio lavoro.

Tutti i proventi del signoraggio vanno purtroppo nelle tasche di una ristretta cerchia di privati. Ma la potente combriccola ha pure, nel frattempo, escogitato un’altra truffa ancora peggiore per tenerci tutti soggiogati.
Il MONOPOLIO dell’emissione della cartamoneta Euro (€) appartiene alla Banca Centrale Europea, la quale, a differenza di quanto comunemente si crede, è di fatto una Società per Azioni con scopo di lucro che, dietro il pretesto istituzionale di “preservare il potere d’acquisto dell’euro” (cosa sulla quale ogni cittadino europeo avrebbe da ridire), cerca di trarre dall’emissione di carta-moneta il MASSIMO PROFITTO POSSIBILE per i suoi azionisti (cosa che, come vedremo tra poco, fa fin troppo bene).
E chi sono gli azionisti della BCE?
Gli azionisti sono le singole Banche Centrali Nazionali che si dividono i profitti secondo le percentuali che detengono. In mezzo ci sono pure la Banca d’Inghilterra, di Svezia e di Danimarca, che, senza nemmeno essere entrate nella moneta unica, percepiscono il signoraggio, pagato dagli inconsapevoli cittadini delle nazioni che adottano l’euro.

Quasi tutte le Banche Centrali Nazionali sono a loro volta, più o meno segretamente, possedute da altre banche e società private. Lo stesso accade per Banca d’Italia.
Ma da dove arrivano i profitti degli azionisti della BCE?
PROPRIO DAL SIGNORAGGIO!! Ecco cosa succede: la banca centrale privata stampa la carta-moneta e LA PRESTA per l’importo pari al VALORE NOMINALE CHE C’È SCRITTO SOPRA agli Stati nazionali in cambio di titoli di debito pubblico gravati di interesse annuo deciso dalla stessa in modo arbitrario. In questo modo la restituzione di una banconota da 100 Euro costata alla BCE 0,03 Euro viene a costare allo Stato 100 Euro, con un profitto per gli azionisti della BCE di 100 – 0,03 = €99,97 …e se è pagato dopo un anno il costo per la comunità nazionale arriva a 102,5 Euro con un tasso di interesse del 2.5%. Con questo tasso, che sembrerebbe irrisorio, il debito costituito da tutte le banconote emesse in uno Stato (ovvero tutte le banconote da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro) raddoppia ogni 29 anni!!
Gli Stati membri dell’Unione Europea, per conto dei banchieri, fanno pagare ai propri cittadini questo debito fittizio tassandoli sempre più per pagare il cosiddetto “debito pubblico” che potrà solo aumentare e MAI estinguersi, essendo pari al valore nominale di TUTTA LA CARTA-MONETA emessa + interessi pregressi e, come se non bastasse, gravato da un interesse a scelta della BCE!
Il “debito pubblico”, per pagare il quale il nostro patrimonio e il nostro reddito, faticosamente guadagnato, viene tassato con IVA, IRPEF, ILOR, ICI, accise, una tantum, etc.. e per il quale VIENE SVENDUTO IL NOSTRO PATRIMONIO STATALE, nasce proprio da questa pratica fraudolenta, usuraria, immorale e devastante.

Ecco che cosa guadagnano e si spartiscono gli azionisti delle Banche Centrali!!!
Ma non è tutto! La BCE (con le varie banche centrali nazionali), nello Stato Patrimoniale del suo bilancio, apposta il valore delle banconote emesse come voce PASSIVA, ossia le tratta come se fossero un debito per la banca, mentre non lo sono assolutamente. E si tratta di oltre 500 miliardi di Euro! Inoltre, nel Conto Economico, non apposta come profitto le nuove emissioni (in tutto circa 40 miliardi di Euro l’anno).
Come se il presidente di una squadra di calcio, dopo aver ordinato ad una tipografia la stampa dei biglietti per l’ingresso allo stadio, nel momento della consegna e del pagamento, invece dei pochi centesimi per biglietto, si senta avanzare dal tipografo due sconcertanti richieste: di corrispondere come pagamento il valore nominale da lui stampigliato sui biglietti d’ingresso ed inoltre di ricevere un interesse (scelto arbitrariamente e senza appello) sul valore nominale di ogni biglietto consegnato!
In più a fine anno il tipografo, per non pagare tasse e rivalersi sul suo cliente, iscriverebbe a bilancio la stampa effettuata come perdita di un costo pari al valore nominale dei biglietti stampati e venduti!!
È un sistema incostituzionale che viene gestito dalle maggiori banche centrali private del mondo e, per quel che ci riguarda, dalla Banca Centrale Europea, la quale delega per l’Italia il suo azionista locale, Bankitalia SpA.

La BCE e le altre banche centrali nazionali stampano banconote non coperte da oro né danno diritto, al loro portatore, di convertirle in oro o in altri beni. Per questo le banconote non costituiscono affatto un debito per la banca che le ha emesse. Sono pura e semplice carta stampata e numerata!
Del valore di questa carta, la BCE si attribuisce in modo unilaterale la proprietà e la fornisce alle sue condizioni, ignorando che chi dà valore a della carta in quanto mezzo di scambio è la comunità che la riconosce e l’accetta, motivo per cui la proprietà della moneta spetta alla comunità e non a banchieri e banche private a scopo di lucro.
I PROVENTI DEL SIGNORAGGIO SONO SOTTRATTI ALLE COMUNITÀ NAZIONALI E VENGONO DIVISI TRA BANCHE PRIVATE CHE ACCRESCONO LA LORO RICCHEZZA IMPOVERENDO GLI ONESTI CITTADINI
Ma ciò che è ancor più sconvolgente è che, per di più:
LE BANCHE CENTRALI, ISCRIVENDO AL PASSIVO DELLO STATO PATRIMONIALE IL TOTALE DELLA MONETA EMESSA E NON ISCRIVENDO NEL CONTO DI GESTIONE IL PROFITTO DI EMISSIONE (OVVERO IL SIGNORAGGIO), OCCULTANO GRAN PARTE DEL LORO PATRIMONIO E DEI LORO PROFITTI, ELUDENDO COSÌ IL DOVERE DI RIMETTERLO ALLO STATO E COSTRINGENDO COSÌ LO STATO A SPREMERE DAI CITTADINI SEMPRE PIÙ TASSE!!
Praticamente i proventi del signoraggio ci vengono tolti per ben 2 VOLTE !!!
In conclusione:

LE BANCHE CENTRALI
SI APPROPRIANO INGIUSTAMENTE
DEL SIGNORAGGIO E, FACENDOCI PAGARE UN DEBITO INESTINGUIBILE CHE NON DOVREBBE ESISTERE, C’ESPROPRIANO SEGRETAMENTE DEI FRUTTI DEL NOSTRO LAVORO RENDENDOCI SCHIAVI ATTRAVERSO DEBITO PUBBLICO E TASSE!!
E adesso ..rispondimi! Vuoi permanere nella condizione di SCHIAVITÙ o intendi lottare per la tua dignità, riappropriandoti della Sovranità Monetaria Popolare per liberarti e liberare i tuoi simili dall’oppressore?
PENSACI!
Soltanto rimpossessandosi del potere dell’emissione monetaria diretta, in nome e per conto dei cittadini, lo Stato evita di regalare i proventi del signoraggio al sistema bancario e di spremere i cittadini mediante tasse inevitabilmente crescenti. Lo Stato Italiano SOVRANO potrebbe così finalmente riappropriarsi della possibilità di poter svolgere un’ autonoma politica economica, proprio per il fatto di poter rilanciare l’economia senza accrescere l’indebitamento pubblico.
L’indebitamento pubblico, infatti, accresce in modo proporzionale il potere dei creditori nei confronti dello Stato stesso.

La fattibilità della Sovranità Popolare della Moneta si basa su un semplice quanto solido ragionamento: se lo Stato è solvibile quando emette propri titoli del debito pubblico e le monete metalliche, lo è certamente anche quando emette la propria moneta cartacea. Con l’essenziale vantaggio che non si indebita e non paga interessi. In altre parole accresce il patrimonio della comunità invece di lasciare che tale patrimonio venga tacitamente sequestrato da una ristretta cerchia di banchieri.