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ANAS: nuova inchiesta per corruzione…

L’ennesima inchiesta giudiziaria…

Questa volta la Guardia di Finanza di Milano ha diretto le proprie indagini nei confronti dell’Anas, .nell’ambito di un’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta diretta dai pubblici ministeri di Milano Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri.

Sono state infatti perquisite le sedi Anas di Roma, Torino e Milano e sono 9 le persone attualmente indagate e 3 società.

Gli uomini del Nucleo di polizia economico finanziario della Guardia di Finanza di Milano, coordinati dalla Procura, stanno indagando su una serie di appalti della società del Gruppo FS che gestisce la rete infrastrutturale stradale d’Italia. 

Dall’inchiesta sembra emergere  una presunta tangente da quasi 846.000 euro oltre ad altre “utilità”, come un’auto ed un appartamento.

Sono questi i primi dettagli della una nuova indagine della Procura milanese che sta evidenziando un presunto giro di mazzette sui lavori di manutenzione della rete stradale italiana, in particolare di Lombardia e Veneto, e che coinvolge funzionari ed ex funzionari Anas.

Qualcuno di voi è rimasto sorpreso??? Non certo il sottoscritto…

La forza della fede è nelle prove che ogno giorno affrontiamo!!!

Stamani durante l’Angelus il Papa ha voluto riflettere sul Vangelo che presenta Gesù sulla barca con i discepoli nel lago di Tiberiade. “Arriva all’improvviso una forte tempesta e la barca rischia di affondare. 

Gesù, che stava dormendo, si sveglia, minaccia il vento e tutto ritorna alla calma (cfr Mc 4,35-41).” Tuttavia, ha sottolineato che “in realtà non si sveglia, lo svegliano! Con tanta paura, sono i discepoli a svegliare Gesù.” Sebbene esperti pescatori, erano impauriti dalla tempesta. “Sembra che Gesù voglia metterli alla prova.”

Gesù, con la sua presenza rassicurante, li incoraggia ad avere più fede. “Comunque, non li lascia soli, sta con loro sulla barca, tranquillo, anzi, addirittura dorme.” Questo episodio rafforza la fede dei discepoli. “Essi infatti, escono da questa esperienza più consapevoli della potenza di Gesù e della sua presenza in mezzo a loro.”

Il Papa ha collegato questa esperienza alla nostra vita quotidiana, sottolineando che Gesù continua a sostenerci nell’Eucaristia. “Gesù non ci risparmia le contrarietà ma, senza mai abbandonarci, ci aiuta ad affrontarle. Ci fa coraggiosi.” Questo coraggio ci permette di superare le difficoltà e annunciare il Regno dei Cieli. “Con Gesù al nostro fianco possiamo farlo crescere insieme al di là di ogni barriera.”

Ha esortato i fedeli a riflettere su come affrontano le tempeste della vita. “Quando arriva qualche tempesta, mi lascio travolgere dall’agitazione oppure mi stringo a Lui, per ritrovare calma e pace?”

Il Papa ha concluso chiedendo l’intercessione della Vergine Maria. “La Vergine Maria, che accolse con umiltà e coraggio la volontà di Dio, ci doni, nei momenti difficili, la serenità dell’abbandono in Lui.”

Il Papa ha poi salutato i fedeli presenti e ha invitato a pregare per la pace in varie parti del mondo, tra cui Ucraina, Palestina e Israele. “Continuiamo a pregare per la pace, specialmente in Ucraina, Palestina, Israele. Guardo la bandiera di Israele. Oggi l’ho vista quando venivo dalla Chiesa dei Santi Quaranta Martiri, è una chiamata alla pace! Preghiamo per la pace!”

Ha ricordato anche Padre Manuel Blanco, un francescano recentemente scomparso, lodando il suo servizio e quello di tanti altri francescani.

Ha salutato i fedeli presenti, invitando a pregare per la pace in vari Paesi e ricordando Padre Manuel Blanco, recentemente scomparso. “E a tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”

Apologo sull'onestà nel paese dei truffaldini: indagati in 17 tra poliziotti e militari: accusati di truffa e sostituzione di persona!!!

Un paese disonesto, già… da chi ci gioverna a chi dovrebbe di fatto assicurare il rispetto della legge!!!

Non è la prima volta che scrivo argomenti del genere, mi riferisco a uomini e donne “infedeli” che dovrebbero – attraverso quel loro incarico – far adempiere il rispetto dei principi di legalità!!!

Ed invece ecco che degli aspiranti poliziotti, agenti della penitenziaria, carabinieri, vigili del fuoco,  per superare alcuni concorsi pubblici, hanno preferito trovare alcuni espedienti “illegali” pur di intrappresendere queste professioni di controllo e sicurezza. 

Ora, immaginate quindi con quali presupposti questi soggetti avrebbero potuto operare, già… perchè se queste erano le premesse, c’era da stare tranquilli, sì… l’illegalità in quei loro reparti sarebbe stata certamente garantita o forse no… 

Ora la Procura di Roma ha chiuso le indagini preliminari e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per 17 soggetti, tutti accusati a vario titolo di truffa o sostituzione di persona. 

La coircostanza assurda è che l’inchiesta coinvolgeva oltre cinquanta candidati ma caso fortuito ha voluto che per alcuni di essi, mancassero le prove di colpevolezza e quindi quei casi sono stati archiviati… 

Parliamo di concorsi che si sono svolti dal 2017 al 2021 e ciascuno serviva per entrare a far parte delle forze dell’ordine; è emerso come alcuni di essi non si siano neppure presentati, ma abbiano fatto sedere al loro posto – durante le prove scritte – altri soggetti chissà forse più preparati (sì perchè – vien da ridere – in quanto è emerso che alcuni di essi non abbiano neppure superato l’esame…) ma certamente come i primi, dobbiamo considerarli non meno “impostori”!!!

E così, i nuovi interpreti “Adriano Meis” fingevano d’essere uno di quei candidati, ma il travestimento non è sfuggito alle forze dell’ordine che hanno smascherato alcuni di quei vincitori di concorso, tra cui un allievo carabiniere, un vigile del fuoco, tre agenti della penitenziaria e sei poliziotti…

Per gli altri candidati “truffaldini” la situazione non è stata favorevole anche perché, nonostante l’espediente utilizzato, non hanno superato la selezione, quindi come si dice: oltre al danno… la beffa!!! 

Alla fine il sostituto procuratore romano, Dott. Carlo Villani ha contestato a ciascuno di essi il reato di truffa, in quanto è stata “indotta in errore l’amministrazione pubblica, procurandosi l’ingiusto profitto dato dal superamento della prova concorsuale con successivo arruolamento nel Corpo, al quale – si legge nel capo di imputazione – cagionavano un danno anche patrimoniale: spese concorsuali, di assunzione, indebito stipendio pagato“. 

Viceversa a chinon ha superato le prove scritte è stato contestato il reato di sostituzione di persona. 

Naturalmente tutti coloro che si sono prestati a quello scambio d’identità, sono rimasti per gli inquirente (ad oggi) “ignoti” e cavandosela, anche se ritengo che i loro volti dovrebbero esser stati sicuramente ripresi da qualche telecamera interna, almeno se il concorso fosse stato fatto in maniera seria e soprattutto trasparente…

Ma si sa – ed il motivo per cui non ho mai partecipato viste le metodologie di controllo applicate a quei concorsi pubblici – che queste potessero esser eseguite anche in posti diversi, ad esempio in una località turistica e ancor meglio se adiacenti al mare: già… come nella mia foto!!!

D’altronde se come accade abitualmente – oltre al caso sopra descritto – ci si dedicasse a ricercare anche i soggetti che non hanno alcuna necessità di metter in pratica metodologie ingannevoli per vincere i concorsi, sarebbe già un passo avanti, perché lo sanno tutti che esiste una casta dei “raccomandati” che gode di costanti privilegi, come ad esempio il sapere anticipatamente le risposte corrette!!!

Perche questo si sa… è un Paese marcio e sono molti a fara a gara pur di diventarne interpreti!!!

Sì… potremmo copiare l'idea di Kim Jong-un. Già dalla nostra isola potremmo riempire i palloncini di rifiuti per farli svuotare sopra…

Che ridere… 

Immaginatevi la sorpresa che avrebbero i nostri politici se venissero investiti da quei palloncini d’immondizia!!!

Diciamo che potrebbe rappresentare la corretta contromisura ad una serie (delinquenziali) di azioni compiute nei confronti di noi cittadini del Sud…

Ho letto in queste ore che Pyongyang è riuscita in pochi giorni, ad inviare circa 3.500 palloncini nella vicina Corea del Sud, trasportando ben 15 tonnellate di spazzatura e letame. 

Ed allora ho pensato – visto e considerato le tonnellate di rifiuti tossici che hanno viaggiato dal Nord del Paese verso il Sud, sostanze di cui ancora oggi nessuno conosce le reali quantità scaricate e soprattutto la tipologia di quei veleni –  perché non restituire a quei legittimi proprietari i loro rifiuti???

Perché va detto il nostro “Sistema di controllo dei rifiuti” è un totale fallimento e le mafie lo sanno bene, tanto d’aver continuato – proprio in queste ore in cui sto scrivendo – ad alimentare i profitti, perché nel contempo lo Stato dorme o forse debbo pensare che quest’ultimo sia colluso con quel sistema (in particolare proprio in questi giorni vista la prossimità delle votazioni) criminale!!!

Container pieni di barili con scorie pericolose, sostanze chimiche o metalli che per le loro proprietà fisiche hanno provocato gravi lesioni o la morte per cause di vario genere!!!

Ma tanto a chi interessa se in questo Paese si muore, non certo a chi sta seduto inutilmente in quelle poltrone e d’altronde con il giro finanziario che quei rifiuti producono, a nessuno viene in mente di fermare quel business…

Certo il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri (NOE) prova a contrastare quotidianamente quel traffico illecito, ma come ben sappiamo il 90% sfugge a quei controlli, soprattutto perché i primi a non dare loro una mano a contrastare quel traffico sono proprio i cittadini che attraverso i loro omertosi comportamenti, foraggiano di fatto quei meccanismi criminali!!!

Parliamo di milioni di tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi che finiscono in discariche clandestine o sotto terreni destinati alla produzione agricola, i cui veleni e le esalazioni determinano ahimè malattie irreversibili…

Ed allora, dopo quanto siamo stati costretti a subire, ritengo sia opportuno premiare quei nostri referenti, sì… dimostrando tra qualche giorno tutto il nostro consenso, ma non con una “X” scritta all’interno di quell’urna elettorale, bensi con un bel palloncino colorato, con dentro una parte di quello stesso rifiuto con cui ci hanno fatto convivere… 

Miei cari connazionali, ecco quindi l’idea: per ogni volantino politico che proprio in questi giorni ci è stato lasciato nella cassetta postale, noi tutti potremmo rispondere con una tenace rappresaglia, già… inviando palloncini pieni d’immondizia per scaricarli (mi dipiace per i miei molti amici romani…) in due di quelle note piazze di Roma!!!

Permettetemi di dedicare un'effigie al magistrato A. Fanara, per il suo incarico alla Procura Nazionale Antimafia di Roma.

Mi ero ripromesso che avrei dedicato un post al Sostituto Procuratore Antonino Fanara, nel momento in cui fossi venuto a sapere di un suo trasferimento, purtroppo però gli impegni lavorativi e quelli familiari, non mi hanno permesso a suo tempo di scrivere quanto avrei voluto.

Ieri, con la circostanza di trovarmi dinnanzi a quel suo ex ufficio e successivamente ad un’udienza in una delle aule poste al piano terra del nostro Tribunale di Catania, nel vedere sopra quella porta una raffigurazione della “giustizia”, ho pensato stamani di portare a compimento quanto avrei voluto fare da tempo…

E quindi, se pur felice per l’incarico prestigioso ricevuto presso la Procura Nazionale di Roma, tuttavia provo molta nostalgia a sapere che questa nostra città abbia perso uno degli uomini più retti e soprattutto preparati, in quelle dinamiche “negative” che tanto affligono questa mia terra.

Mi riferisco a quelle evoluzioni compiute dalla criminalità organizzata, passando alle ben note collusioni di politici, dirigenti, imprenditori e professionisti vari, a cui seguono a ruota taluni infedeli funzionari e/o responsabili di pubblici uffici, che proprio attraverso quei loro abituali comportamenti illegali, alimentano l’intricato sottobosco di miseria umana, fatto di favori personali, ricatti, guadagni, già… sistema clientelare di quella costante corruzione sistemica.

Debbo aggiungere che il sottoscritto, osservando negli anni taluni sviluppi di quelle sue numerose indagini e comprendendo come molte di quelle inchieste avessero fatto emergere particolari interessi tentacolari, sin da subito avevo previsto come quell’infida “piovra” da egli colpita, avrebbe iniziato – già… come il nostro vulcano – a sputare tutta la propria violenza nera per macchiare l’immagine e l’operato di un grande magistrato, retto e soprattutto incorruttibile!!! 

Permettetemi – per far comprendere meglio quanto è accaduto e ahimè quanto ancora accade in questa nostra provincia catanese – di riportare una celebre frase da un Suo emerito collega, Paolo Borsellino, che spiega in maniera esplicita questo presente sistema illegale e mafioso: Vi è stata una delega totale e inammissibile nei confronti della magistratura e delle forze dell’ordine a occuparsi, esse solo, del problema della mafia. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no!!!

Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!!! 

Procuratore Fanara, nel reiterare quindi come la notizia del Suo nuovo incarico a Roma mi abbia reso felice (d’altronde ritengo che nessuno o quantomeno pochi lo meritavano più di Lei), colgo l’occasione di congratularmi e augurarLe buon lavoro, permettendomi di dedicarLe quella stessa effigie che per tanti anni l’ha vista annunciare il suo ingresso in quell’aula del nostro Tribunale. 

Con affetto, Nicola Costanzo. 

La realtà dei fatti vede la mancata partecipazione dei cittadini e soprattutto l'accontentarsi degli agricoltori alle promesse politiche…

L’hanno definita “lotta“, ma di vera contestazione ho visto poco, se non un cambio di programma seguito da parecchi passi indietro rispetto a quanto proclamato sin dall’inizio e soprattutto a differenza di quanto sta accadendo in altre realtà europee, mi riferisco a Francia, a Spagna ed anche a Bruxelles, dinnanzi al Parlamento europeo, dove la mobilitazione non si arrestata !!

Da noi viceversa è bastato far leggere ad Amadeus quel proclama (ridotto…) e tutti gli italiani sono tornati ad ascoltare nuovamente il Festival come se nulla fosse accaduto!!!

Ah… dimenticavo il ministro Lollobrigida si è recato presso un presidio romano per parlare con una rappresentanza; ho letto tra l’altro che gli hanno pure offerto anche da mangiare (già… siccome “mangia” poco stando in quella poltrona…), comunque ha voluto esprimere il proprio sostegno: “non siamo disposti a rinunciare all’agricoltura, al nostro cibo, alle persone che non vogliono che lavorare, far crescere le proprie famiglie e far crescere questa nazione“; già… nell’ascoltare quelle parole ho dovuto ahimè costatare come gli agricoltori abbiano poca memoria, non ricordando quanto pronunciato lo scorso anno dallo stesso ministro che parlando di poveri diceva: “spesso mangiano meglio dei ricchi” (minch… e quegli agricoltori gli hanno offerto pure da mangiare); ma non solo, insieme al suo partito FdI, ha evidenziato una vera e propria attenzione nei confronti dei più indigenti: sì… l’abbiamo visto: hanno stoppato il reddito di cittadinanza (comunicato via sms in piena estate…), cui è seguito l’allargamento delle maglie del precariato e per finire è stato detto “NO” al salario minimo!!!

Ed allora ben sapendo chi fosse quel loro interlocutore, questi nostri audaci che lottano per la sopravvivenza di quel loro settore agricolo agricoltori dopo aver ascoltato quelle parole cosa hanno fanno??? Si sono emozionati… sciogliendo subito lo sbarramento e riportando quei loro trattori a casa!!!

Ma tanto valeva allora starsene a casa!!! Perché quantomeno si poteva attuare una protesta diversa e certamente più produttiva di quella manifestata in questi giorni: ad esempio si poteva bloccare la raccolta dei campi e degli allevamenti; di conseguenza si sarebbe paralizzata la grande distribuzione e allora sì che quei loro connazionali sarebbero scesi in piazza per difendere quelle loro dimostranze, perché a quel punto sarebbero stati intaccati anche i loro interessi…

E difatti ditemi… cosa ha fatto la maggior parte dei cittadini è rimasta indifferente!!!Sì… hanno fatto vedere nei Tg – per propaganda – qualche cittadino che applaudiva, ma la maggior parte di loro sui social ha manifestato la propria incazzatura per essere rimasta bloccata per ore e ore in auto!!!

Perché la lotta si fa tutti insieme, ma il nostro si sa… non un Paese unito, non lo è mai stato, se non (forse) quando gioca la nazionale; certo… ultimamente ho notato come attraverso la Tv, si stia cercando di promuovere delle “fiction” che vorrebbero evidenziare il contrario, ma sappiamo come storicamente quanto ci fanno vedere, siano solo e soltanto cazz….  

I trattori per il momento hanno lasciando la Capitale ed anche Sanremo; sicuramente a breve qualcosa si modificherà da parte dell’Ue, ma ciò grazie ai colleghi stranieri ancora presenti a Bruxelles!! Già… perché a differenza nostra, la lotta lì non si è fermata e soprattutto essi sì dimostrano di non accontentarsi di una briciola di slogan, perché prima di allontanarsi definitivamente da quella capitale europea, vogliono vedere formalizzate le loro richieste!!!

Altrimenti, sono sicuro che – se le condizioni non dovessero cambiare – gli agricoltori scenderanno nuovamente in piazza, ma questa volta, vedrete, non sarà più solo per parlare!!!

Diventerà Bellissima!!! Sì… come la principessa Zahra Khanom Tadj es-Saltaneh!!!

 

“Il mio obiettivo da Presidente ….. –  è quello di restituire alla gente la bellezza della politica. La mia storia personale è improntata alla coerenza ideale e alla trasparenza. Chi conosce il mio carattere e la mia formazione politica sa bene che non permetto distrazioni”.

Sì… d’altronde chi mai oggi potrebbe mettere in dubbio quelle parole, peraltro dopo cinque anni di quel suo governo non credo si possa obiettare su quanto la Sicilia non sia diventata in fondo “bellissima“!!! 
Già ripensando a quella sublime trasformazione ed a quel profondo radicale cambiamento, ottenuto grazie a tutte quelle sue riforme, ho immediatamente paragonato quel rinnovato spirito di bellezza con qualcosa di altrettanto meraviglioso, unico forse nel suo genere, proprio come la nostra terra, e difatti ho preso a modello la famosa principessa iraniana della dinastia Qajar…

Già, ricordo quanto quel nostro governatore dichiarava… “diventerà bellissima”, difatti la frase riportata su quel manifesto dava per scontato che a breve l’isola sarebbe diventata bellissima!!!


Ma forse riflettendo con quanto accaduto, forse a quella frase mancava un qualcosa, sì… quella frase andava corretta e poi finalmente ho compreso che la colpa era da ricercarsi in quel cartellone stradale ove era riportata la dicitura, sì perché a mancare era un segno tipografico di punteggiatura, posto a lato, che infatti ne avrebbe cambiato totalmente il senso!!!

DIVENTERA’ BELLISSIMA? Ecco cosa mancava, il punto interrogativo, non era quindi un’affermazione, non si voleva quindi illudere i siciliani che un giorno l’isola sarebbe mutata, potenziata, migliorata in tutti i suoi aspetti…

No… nessuno sviluppo era previsto che concerneva produzione, sicurezza, snellimento burocratico, valorizzazione delle risorse, welfare, investimenti, ed infine come non ricordare quel passaggio naturale di contrasto alla criminalità organizzata ed una costante formazione necessaria a far giungere in ogni sede operativa, pubblica e privata, quei fondamentali principi di legalità.

Sì… quella frase non dava alcuna certezza, ma viceversa poneva delle domande e cioè se un giorno questa nostra regione sarebbe potuta diventare bellissima!!!

Quindi se non è accaduto nulla in questi anni non bisogna meravigliarci, perché nulla doveva verificarsi, anzi, per quanto abbiamo potuto costatare si è continuato a proseguire con quanto a suo tempo compiuto dai suoi predecessori, perché alla fine, poco o nulla doveva cambiare!!!  

Si… perdonatemi, ma dopo aver scritto quanto sopra, penso che forse mi dovrei scusare, non certo con chi state pensando Voi, nessun politico mai avrà le mie scuse, no… riflettevo bensì su quella principessa, certamente non bellissima, ma quantomeno “icona” di audacia, sì perché a differenza di molti altri individui (che prima o poi spariranno nell’oblio) quella donna ha dimostrato di avere coraggio, di saper lottare con tutte le sue forze ed energie, sì… per i diritti delle donne!!!
Viceversa abbiamo potuto costatare come chi avrebbe potuto fare o ancor più lottare per questa sua terra, ha preferito lasciarla per com’era, evitando di apportare anche il più piccolo beneficio e decidendo peraltro di abbandonarla (per opportunità che mi riservo di condividere…) per ovvie ragioni personali…
Sì… osservando quanto avviene ogni giorno in questa terra mi vien da dire: un giorno la Sicilia diventerà bellissima, ma non sarà certo merito dei siciliani!!!

Cari Interisti, mi vergogno di essere "Juventino"…

Comprendo il voler esser tifoso, quel manifestare la propria squadra di appartenenza, intuisco altresì certe frasi dette a mo’ di sfottò (anche se quando offensive non le approvo…) oppure quel voler essere a tutti i costi degli accesi sostenitori, quasi a modello “fanatici”, sì… della propria squadra, ma mai capaci di criticare quando serve…

Sì… sono “Juventino”, da sempre credo, da quando mio padre mi ha trasmesso quella sua passione per una squadra di calcio di cui non sapevo nulla…

Già…  ascoltava la domenica le partite con quella sua radiolina posta sulle frequenze ad onde corte, d’altronde l’unico modo per sentire in Etiopia la voce in studio di Roberto Bortoluzzi, cui seguivano in diretta quelle dai vari campi di calcio, Sandro Ciotti, Filippo Corsini, Massimo De Luca Riccardo Cucchi ed altri ancora… per una trasmissione intitolata “Tutto il calcio minuto per minuto” che ricordo veniva introdotta da una musichetta inconfondibile suonata con la tromba…

Ricordo quanto sopra per far capire che per essere tifosi non c’è bisogno di andare allo stadio, non bisogna inveire contro gli altrui supporter o ancor peggio offendere con toni razzisti i giocatori della squadra avversaria, questo non è credere nello sport, ancor meno nei suoi valori…

Se ciascuno di questi cosiddetti “fedelissimi”(cosi piace definirsi…) avesse svolto un qualsivoglia sport a livello agonistico, comprenderebbe che in campo non vi sono degli automi o dei giocatori della playstation, ma bensì uomini, professionisti, padri, fratelli, soggettì ora in mezzo ad un campo, dopo una vita fatta di sacrifici, a volte giungendo ad essa dopo aver attraversato esperienze tragiche e/o difficili…   

Viceversa, osservare molti di quei presenti allo stadio, di come la maggior parte manifesti la propria ira, le proprie aberrazioni, riscontrare in quei loro visi la loro frustrazione, già… osservare con quanta empietà si rapportino con gli altri tifosi, quelli della squadra avversaria, ed ancora, analizzare l’ostilità con cui non seguono la partita, ma concentrano quella loro irruenza su una serie di manifestazioni per lo più violente che nulla centrano con la partita in corso, beh mi fa comprendere quanto su quegli spalti, di sport non vi sia alcuna traccia… 

Ecco perché non mi sono mai sentito “tifoso“, perché sono libero di poter esultare quando la mia squadra gioca bene e vince, ma sono altresì indipendente dal saperla criticare quando gioca male, anche se poi alla fine è riuscita a portarsi  a casa i tre punti!!!

Eguale considerazione viene rivolta alle squadre avversarie, mi riferiscono a quelle che mirano da sempre agli stessi traguardi della mia Juve, intendo lo scudetto, la coppa Italia, le coppe interazionali, ed è naturale che quando esse perdano punti a scapito della classifica, la circostanza mi fa certamente piacere, serve per poterci rifare dalle critiche subite nei giorni precedenti dai nostri colleghi, ma poi, tutto finisce lì e si resta amici…

Se la Juve gioca male, se non ha vinto nulla non solo quest’anno ma da un po’ di anni, non sarà certo colpa del Napoli (che ho auspicato -per come ha giocato- che vincesse lo scudetto…), se la coppa Italia è andata all’Inter cosa dire: semplicemente ha giocato meglio. 

Ecco, quando si è tifosi, si è tifosi sempre, nel bene e nel male, ammettendo i propri fallimenti e premiando chi a differenza nostra è stato più bravo!!!

Viceversa, manifestare in maniera deprecabile la sconfitta di una squadra italiana in un torneo internazionale, in particolare proprio quando quella nostra antagonista (certamente più brava di noi) è riuscita a giungere ad una finale con una squadra di diversa nazionalità, mi sembra un modo alquanto meschino di voler “godere” di un qualcosa che di fatto non porti nulla a noi…

Sì… da “Juventino” mi sono rattristito nel vedere la squadra di Mourinho (la Roma) perdere la finale di Europa League ai calci di rigore…

Stessa situazione l’ho provata nella Conference Leage, dove la Fiorentina ha perso la finale di Conference League subendo un gol al 90’…

Ed infine l’Inter (certo conosco bene la rivalità che da sempre contraddistingue le due tifoserie…) che ieri sera ho tifato e ho sperato che vincesse, perché in campo, vi era una squadra italiana contro una inglese, ed il sottoscritto se pur poco nazionalista, certamente non è esterofilo!!!

L’Inter ieri sera ha giocato benissimo (avevo prima dell’inizio della partita dei dubbi, ritenendo il Manchester City molto più forte, ma di tutti… non solo delle nostre squadre italiane) e forse avrebbe anche potuto vincerla quella Coppa, ma purtroppo a volte ci vuole un po’ di fortuna e loro non ne hanno avuta, mentre gli avversari, di contro, ne hanno avuta molta.

Ecco perché ieri sera da “Juventino” non ho minimamente gioito del risultato finale, ed il motivo per cui oggi scrivo questo post (solitamente mi occupo di circostanze ben più rilevanti, ma ogni tanto faccio qualche eccezione…) e mi dissocio totalmente da quel vergognoso Tweet, postato “ipocritamente” sul web, non tanto per elogiare la squadra di Guardiola (ciò è quanto si vorrebbe far credere agli ingenui…) ma per far inc… i tifosi dell’Inter e festeggiare di conseguenza l’ennesimo fallimento di una squadra italiana, che a differenza nostra ha dimostrato essere certamente migliore, sia nel campionato, nella coppa Italia e ancor più in Champion League!!! 

Ecco forse è tempo che i nostri dirigenti (mi riferisco a quanti ancora risultano non indagati…), diano inizio ad un processo di cambiamento serio, per riportare la squadra ai fasti di un tempo (già quelli dell’Avvocato Agnelli…) perché visto gli ultimi fallimenti (e ve ne sono tantissimi…) è giunto il tempo che si prenda esempio da altri, nello specifico quelli dell’Inter (che tra l’altro erano gli stessi che dirigevano la nostra squadra e che ahimè sono stati mandati via: tralascio in questa sede di criticare su quest’altro argomento, altrimenti, come diceva il grande Troisi: non ci resta che piangere).

Rivolgendomi quindi alla Società Inter e a tutti i suoi tifosi, volevo scusarmi per il Tweet celermente posto dopo la finale di ieri sera, Complimenti al Manchester City…” e dirvi che, come tifoso “Juventino”, mi vergono profondamente!!!   

Luca Palamara e il suo nuovo partito…

Luca Palamara, ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati ha deciso di scendere in campo e presenta ora il suo nuovo partito chiamato: “Oltre il Sistema”!!!
Si parte dalla giustizia a cui verranno affiancati temi importanti come il lavoro, la scuola, l’economia, l’ambiente,  la sicurezza sociale, il sostegno alle imprese e per finire alle problematiche derivate dal conflitto in corso…
Ci si prepara in vista delle prossime elezioni politiche senza manifestare eventuali limitazioni o posizioni di corrente partitiche, ma decidendo di volta in volta quanto accade nel paese: Ho deciso – afferma Palamara – di continuare la mia marcia per la verità e per la democrazia in questo Paese. E invito tutti coloro che condividono questo messaggio a metterci la faccia insieme a me e a scendere in campo per far sì che la giustizia sia un tema dirimente è imprescindibile per le elezioni del 2023.

«Mi rivolgo quindi – proseguendo – a tutti, destra, sinistra, centro, astenuti, apolitici: voglio creare una piattaforma iniziale su cui innestare con forza un movimento riformatore nuovo»

Il simbolo del movimento è costituito dalla dea bendata della giustizia con l’Italia sullo sfondo ed il tricolore in basso…

Vi è nel logo lo sfogo di un uomo che ha provato sulla propria persona cosa significa andare contro un “Sistema” collaudato, che si regge da anni su tutta una serie di meccanismi che potremmo definire “perversi” e che hanno determinato negli anni le carriere politiche di molti soggetti e la fine ad orologeria di taluni governi eletti…

Riporta Palamara: io credo che oggi dopo che si è squarciato il velo di ipocrisia che attanaglia da decenni la giustizia, sia giunto il momento di dare un taglio secco col passato e di cancellare per sempre il ricorso strumentale all’uso politico della giustizia, una giustizia che deve essere declinata in ogni sua forma a partire dalla giustizia sociale, alla giustizia economica, alla giustizia fra popoli, giustizia nei concorsi (sperando che non siano già coi posti assegnati). Un compito certamente impegnativo, ma è l’unica strada per fare rinascere l’Italia e «riportarla ad essere fra le prime dieci potenze mondiali».

Ed allora per chi volesse partecipare all’iniziativa, l’appuntamento programmato è per sabato 23 luglio presso l’hotel Baglioni di Roma. 

Fuga di notizie dalla Gdf???

Ho letto alcuni giorni fa una notizia sconvolgente, già riguardava uno dei capi della “Loggia Ungheria”, che per anni ha ricevuto in anteprima le informative della guardia di finanza che lo riguardavano…

Certo se quanto riportato fosse vero sarebbe qualcosa di veramente scandaloso, ma d’altronde la clamorosa circostanza sembra venir fuori dal processo in corso a Perugia, proprio per la presunta rivelazione di segreto di atti d’ufficio (trovate i due articoli completi pubblicati sul “Fatto Quotidiano” e la “Verità” ), a seguito di un esposto al Csm nei confronti dell’allora procuratore di Roma.

Rispondendo alle domande dei difensori degli imputati, il maggiore del Gico della guardia di finanza di Roma, ha ammesso che le informative redatte da egli stesso e dai suoi sottoposti, prima ancora che in Procura venivano consegnate all’indagato principale del procedimento, le cui indagini per l’appunto gli erano state delegate.

Anche il comandante della seconda sezione del Gico di Roma ha dichiarato che qualcuno o più militari sorroposti, avessero consegnato numerose informative “prima ancora che quest’ultime venissero depositate all’autorità giudiziaria”, quanto sopra in cambio di somme di denaro… 

Oltre 800 pagine che comprendevano gli elementi a carico raccolti nei confronti dell’indagato che quindi ha avuto modi e tempi di predisporre le più adeguate misure difensive.

Fra le notizie anticipate vi sono anteprime le perquisizioni che dovevano essere eseguite, seguiva l’informativa di oltre 800 pagine e per finire la notizia dell’imminente esecuzione di perquisizioni personali e domiciliari nei confronti degli indagati..

Cosa dire, una situazione certamente paradossale e chissà se si riuscirà prima o poi a far luce su una vicenda che ha posto in cattiva luce una parte di quei servitori dello Stato, e chissà se anche il Csm si deciderà prima o poi a fare luce su questa annosa vicenda.. 

Catania… e ahimè i forti dubbi che restano in ciascuno di noi "catanesi", su tutte quelle eventuali fughe di notizie!!!

Sembra una di quelle storie che non trova mai fine… 

Già assomigliano a quelle serie tv a cui ultimamente mi sono dedicato (ma credo di non essere il solo…) – causa le limitazioni imposte dai continui DPCM – che danno l’impressione allo spettatore di concludersi ma contrariamente a quanto si era creduto, proprio nel momento in cui si è giunti alla fine di quegli episodi, si scopre come la serie non si sia conclusa, ma bensì continui con nuovi episodi che danno il via ad una inedita stagione…

Ecco perché paragono quanto pubblicato dal quotidiano “La Sicilia” alcuni giorni fa, come una di quelle serie Tv, dove –  per come riporta perfettamente il giornalista Mario Barresi – sembra di esserci immersi in un genere  romantico “vouyeuristico-letterario”:

Il rapporto di amicizia che legava Luca Palamara a Renato Panvino è ormai un dato assodato della cronaca giudiziaria, con paginate negli scorsi mesi sui giornali nazionali. 

La novità, adesso, è che nell’informativa del Gico della guardia di finanza di Roma, uno degli atti sfoderati dai pm di Perugia per contestare ipotesi di reato ben più gravi all’ex ras delle toghe, più di 100 pagine (sulle 165 complessive) sono dedicate all’ex capo centro della Direzione investigativa antimafia di Catania. Il quale non è fra gli indagati ed è stato sentito, a lungo, domenica scorsa come persona informata sui fatti.

Perché è così preponderante il peso di Panvino per chi vuole dimostrare che Palamara sia stato, fra l’altro, l’artefice della fuga di notizie nell’inchiesta della Procura di Messina sugli intrecci corruttivi del sistema Siracusa? 

Il compendio probatorio (178 contatti telefonici dal 15 maggio 2017 al 1° marzo 2019; migliaia di messaggi WhatsApp; vacanze assieme, alcune delle quali pagate dall’imprenditore Fabrizio Centofanti, fra gli imputati davanti al gup di Perugia) è quasi tutto riversato dal fascicolo originario.

Ma nell’ultima ricostruzione del Gico, depositata al pm Mario Formisano meno di una settimana fa, ci sono un paio di elementi nuovi. Il primo è la testimonianza di Bonaventura Candido prestigioso avvocato messinese, difensore dell’ex pm Giancarlo Longo nel troncone principale dei processi sul “sistema Siracusa”. 

Sentito lo scorso 9 febbraio, Candido, dopo aver ammesso i suoi contatti con Piero Amara (grande accusatore del procuratore generale di Messina, Francesco Barbaro, che smentisce con forza ogni coinvolgimento nella vicenda), a un certo punto Candido ricorda che lo stesso Amara «faceva riferimento ad una persona della polizia giudiziaria che lavorava a Messina che gli faceva pervenire delle informazioni sulle indagini. 

Tale persona, a suo dire, era un uomo che proveniva dalla zona di Catania o era residente nella zona Catania». 

Ma chi lo interroga gli fa una domanda specifica: «Amara le parlò mai del dottor Panvino?». La risposta di Candido, a questo punto, è più esplicita: «Ora che me lo dite, ricordo che di questa persona Amara mi parlò in più circostanze ed è la persona di cui ho fatto menzione in precedenza. Mi disse che aveva un rapporto personale con lui e che aveva da tale persona informazioni sulle indagini. Diceva che aveva un canale a Roma ed uno sul posto. Nel mio ricordo – prosegue il verbale dell’avvocato Messinese – tale ufficiale era il canale attraverso il quale lui cercava conforto e riscontro su ciò che proveniva da Roma».

Candido conclude ricordando che Amara «mi riferiva che Panvino era una persona di primo piano e di lui mi parlava spesso come fonte delle sue conoscenze sull’andamento delle indagini».

In una memoria, il giorno dopo essere stato sentito dai pm, l’avvocato in parte ritratta. «Devo, però, doverosamente precisare che in quella occasione (cioè quando Amara gli avrebbe parlato delle indagini, «tutta fuffa», attribuendo la definizione a un colloquio fra Barbaro e Palamara, riferitogli da Centofanti, ndr) non ricordo che Amara fece esplicito riferimento a Panvino, né che utilizzò il termine “fuffa”».

Amara, nel verbale d’interrogatorio citato (con molti “omissis”) nell’informativa, non parla mai di Panvino. E c’è un altro particolare che smentirebbe l’utilità del dirigente di polizia come “corvo”. Nell’inchiesta romana sulle sentenze pilotate al Consiglio di Stato, infatti, viene arrestato maresciallo dei carabinieri, Francesco Loreto Sarcina, ex Aisi. Ed è proprio Amara a incastrarlo. Nell’interrogatorio del 17 luglio 2018 riferisce dell’amicizia di Calafiore con «tale Francesco o Franco, un dipendente della Presidenza del Consiglio dei ministri» che «aveva loro riferito notizie interne alle indagini e consegnato l’informativa del 15 settembre 2017 in formato word». L’avvocato avrebbe incontrato l’ex 007 tre o quattro volte. «Ci disse che ci avrebbe tolto dai guai sia per l’indagine di Messina sia per quelle di Roma avvalendosi di suoi uomini». 

Ma Panvino è citato in un altro atto inedito, firmato da un magistrato. Cioè Antonio Carchietti, fra i pm impegnati proprio nell’indagine sul sistema Siracusa. La nota è del 29 marzo 2018. E racconta un episodio di due giorni prima nel carcere romano di Regina Coeli, subito dopo l’interrogatorio di Amara. Il cui legale, Angelo Mangione, rientra nella stanza e chiede «espressamente» a Carchietti e al procuratore capo Maurizio de Lucia «che non venisse fatto cenno alcuno, all’indirizzo del dott. Renato Panvino, in ordine che l’Amara potesse valutare l’adesione ad una scelta processuale incentrata su contegni latu sensu collaborativi ai fini del più ampio accertamento dei fatti». Tradotto dal magistratese: l’avvocato Mangione chiede ai pm di Messina di tenere all’oscuro il capo della Dia rispetto al “pentimento” di Amara. 

E questa circostanza richiama alla memoria di Carchietti un episodio risalente agli «ultimi mesi dell’anno 2017», poco dopo perquisizioni e sequestri sul sistema Siracusa. Panvino, scrive il pm «venne insieme a un suo collaboratore, di cui non ricordo il nome» e «manifestò l’intenzione di salutarmi» e «successivamente “condusse” il discorso sulla vicenda Siracusa». 

Il capo della Dia ha dell’indagine una «conoscenza embrionale», risalente all’epoca in cui gli otto magistrati aretusei presentarono un esposto da cui partì tutto, tanto più che Barbaro, all’epoca procuratore facente funzione, sostiene Carchietti, «chiese al dott. Panvino, alla mia presenza, la disponibilità della Dia di Catania per lo svolgimento dell’attività d’indagine». Ma lui, visto «l’elevato carico di lavoro» già in corso, rifiutò. 

Una circostanza incompatibile, al dire il vero, con chi avesse intenzione di mettere le mani su un’inchiesta in cui erano coinvolti gli amici del suo amico Palamara, dai quali – come lo stesso Panvino avrebbe rivelato ai pm di Perugia – ha provato più volte a metterlo in guardia, «perché non mi ispiravano fiducia» e dunque «gli consigliavo di frenare». Carchietti, nella nota inviata mesi dopo l’insolita visita («mai aveva assunto l’iniziativa di passare a salutarmi») definisce «singolare» il discorso del suo interlocutore che «innestò una più ampia riflessione il cui nucleo concettuale, che mi parve palesarsi come la vera ragione della “visita”», starebbe «nell’importanza di orientare il convincimento investigativo su dati certi e non su “suggestioni” derivanti da mere situazioni conflittuali». 

Il pm, nella nota di fine marzo 2018, scrive che «non ho più avuto occasione di incontrare il capo centro». Alla Dia di Panvino, nei mesi successivi, la Procura di Messina affiderà almeno due deleghe delicate, entrambe riguardanti le toghe: una sul depistaggio di via D’Amelio, una su un presunto abuso d’ufficio nel Ragusano a carico di un magistrato catanese.

E qui si arriva al punto finale. Panvino, trasferito a Nuoro nel maggio 2019, è uno “sbirro” dal curriculum importante, arricchito da operazioni su mafia e colletti bianchi nei suoi cinque anni in Sicilia tanto da far coniare la definizione di “modello Catania” per il lavoro alla Dia. 

È “colpevole” di un’amicizia a tratti sin troppo stretta con Palamara (fino a chiedergli, nelle chat, anche qualche “aiutino” per la sua carriera), all’epoca il più potente magistrato d’Italia, legato a un imprenditore, Centofanti, frequentatore di ministri e importanti pezzi dello Stato. Nelle carte, certo, ci sono tante suggestioni. 

Le foto a Ibiza, i conti di alberghi e ristoranti, le feste di compleanno e le chiacchierate complici anche sui politici. 

C’è anche l’ormai arcinota vicenda dell’anello acquistato da Panvino, in parte anticipando soldi suoi, in una gioielleria di Misterbianco (curiosamente la stessa scelta da Luigi Di Maio come tappa etnea nel suo tour elettorale, il 25 ottobre 2015, fra le «eccellenze siciliane») su commissione di Palamara che doveva regalarlo all’amante Adele Attisani.

Eppure il dirigente di polizia finora non risulta coinvolto nell’inchiesta di Perugia. Che però adesso fa un salto di qualità, con le nuove accuse all’ex dominus del Csm sulle fughe di notizie a Roma e a Messina. E in questo contesto gli investigatori inseriscono una certa mole di atti (molti dei quali già conosciuti) riguardanti «il ruolo» di Panvino e i suoi «rapporti» con Palamara e Centofanti, «il Piccoletto» nelle chat.

Ma la verità, a questo punto, si trova a un bivio. Panvino, ricordato a Catania come un poliziotto di rango, oltre ad avere frequentazioni ex post pericolose, è davvero sospettabile di essere la talpa di indagini delicatissime? Oppure, non essendo coinvolto in prima persona nell’indagine sulla fuga di notizie sull’asse Messina-Siracusa, la grande attenzione giudiziaria (e poi anche mediatica) su di lui nasconde qualcosa di diverso. 

Magari, come sospetta sotto il Vulcano chi lo conosce bene, una postuma resa dei conti per alcune indagini della sua Dia, che, guarda caso proprio a Messina, hanno toccato i fili ad alta tensione della massoneria. 

Che nella sponda siciliana dello Stretto accomuna, talvolta con legami di parentela, potenti dentro i più svariati palazzi. Compresi quelli frequentati, per lavoro, dallo stesso Panvino.

UE: Azioni disciplinari a causa del debito giustificato.

I rappresentanti dei governi dell’Unione europea hanno concordato per martedì prossimo una procedura disciplinare sul debito crescente dell’Italia, in particolare sulle finanze pubbliche…
Un’azione che se realizzata provocherebbe una escalation delle tensioni che potrebbe condurre ad un conflitto con Roma 
La decisione conferma la valutazione della Commissione europea secondo cui il nostro paese ha violato le norme fiscali dell’UE!!!
Dopo questo primo stop da parte dell’UE, la commissione dovrà decidere se raccomandare l’apertura della procedura, che potrebbe portare a sanzioni finanziarie per Roma e far salire il costo del servizio del debito italiano!!!
Non tutti i rappresentanti dei governi dell’UE sono d’accordo, alcuni hanno sostenuto il dialogo, con l’obiettivo di evitare la procedura se Roma dimostrasse di assumere impegni sufficienti per migliorare le proprie finanze pubbliche.
Ma se i colloqui con Roma non riuscissero a raggiungere un compromesso nei prossimi giorni, l’esecutivo dell’UE potrebbe proporre l’apertura della procedura in una riunione del 26 giugno, ha detto un funzionario.
La decisione definitiva di avviare la procedura sarà presa dai ministri delle finanze dell’UE, probabilmente alle riunioni dell′8-9 luglio. 
Ci mancava pure questa tegola europea… con tutti i problemi che il nostro paese sta affrontando. Vedremo, ma il sottoscritto non intravede nulla di buono… 

Dott. Renato Panvino – Non è che a Catania stanno iniziando a dislocare quelle figure troppo scomode??? No… sicuramente mi sto sbagliando: quei trasferimenti vanno considerati semplicemente delle "promozioni"…


Il Dott. Renato Panvino – a capo dal 2014 del Centro Dia della Sicilia Orientale e I° Dirigente della Polizia di Stato –  lascia la nostra città etnea per assumere l’incarico di Questore vicario a Nuoro… 

Cosa dire, quando sento parlare di “trasferimenti”, il mio primo pensiero va immediatamente al Prefetto Mori…
Un uomo (per quei  giovani che poco sanno di lotta alla mafia nella nostra terra) nominato prefetto e trasferito in Sicilia nel 1924, precisamente a Trapani, dove la sua fama di uomo d’un pezzo ma soprattutto la condizione di non essere siciliano – e quindi estraneo da quella realtà “mafiosa” – rappresentò allora un valore aggiunto…
E difatti il suo lavoro iniziò subito, decidendo di ritirare tutti i permessi d’armi e di nominare una commissione provinciale per la concessione dei nulla osta – resisi di lì a poco obbligatori – per la guardianìa e il campieraggio, attività che solitamente venivano gestite proprio dai mafiosi…
L’intervento di Mori produsse effetti talmente positivi che fu rinominato “Il prefetto di ferro“, tanto che lo stesso Benito Mussolini decise di trasferirlo direttamente nel capoluogo siciliano, con ampi poteri straordinari…
Giunto a Palermo prese competenza sull’intera regione e inizio quella sua guerra (direi personale) per sconfiggere la mafia nell’isola!!! 
Basti guardare cosa scriveva Mussolini in un telegramma: “Mori ha carta bianca per ristabilire in Sicilia l’autorità dello Stato; se le leggi vigenti saranno un ostacolo, creeremo nuove leggi senza alcun problema!”.
Certo, durante quegli anni alcune delle procedure adottate sicuramente efficaci, sarebbero oggi considerati atti brutali e al di fuori della legalità, ma grazie ad essi, poté condurre una importante repressione nei confronti della mafia e di quella malavita locale composta da briganti, ma soprattutto riuscì a colpire quei signorotti locali (discendenti di quella vecchia nobiltà, latifondisti e notabili) che iniziarono a vedere in quell’uomo qualcosa di scomodo…
La sua fama – dovuta alla sua efficace e vigorosa azione di contrasto alla mafia – divenne ancor più sgradita non solo quando iniziò a colpire i piani alti, tra cui ad esempio alcuni politici siciliani che si erano riciclati all’interno del partito fascista, ma soprattutto, quando riesce ad elevare un ambiente ostile alla mafia dal punto di vista culturale. 
Difatti la sua azione non si esplicò soltanto con la volontà di condannare i criminali con pene severe o contrastando quel fenomeno mafioso colpendo gli interessi economici e la loro consistenza patrimoniale, bensì… egli riuscì in qualcosa di ancor più grande e cioè, eliminare definitivamente quella condizione “pesante” d’impunità nei confronti di coloro che governavano l’isola (d’altronde una sensazione purtroppo ancora oggi ben conosciuta dai miei conterranei, in quanto fortemente radicata in essi…)!!! 
Il Prefetto Mori, andò così conquistando il favore della popolazione – realizzando quanto negli anni successivi si è visto… è andato affievolendosi – quello di chiedere ad essa, d’attivarsi nella lotta alla mafia, combattendo l’omertà e sostenendo soprattutto l’educazione delle generazioni future!!! 
A Mori d’altronde non interessa contrastare lo strato della mafia più bassa, ma si occupa di quelle sue connessioni con l’ambiente politico, imprenditoriale e istituzionale, iniziando a colpire tutti quei cosiddetti colletti bianchi ed operando una vera e propria pulizia al suo interno, fintanto che alla fine di quel suo lavoro, non riuscendolo a contrastare con la forza, decisero di premiarlo… sì allontanandolo a Roma, con il riconoscimento di “Senatore del Regno”
Cosa aggiungere quindi, se non che vedo talune similarità tra questi due uomini…
Ecco perché ringrazio da siciliano il dott. Renato Panvino per quanto ha fatto per questa nostra città e colgo l’occasione di augurare ad egli lo stesso proficuo lavoro a Nuoro.
Inoltre mi auspico da £catanese” che il suo successore, sia altrettanto capace e meritevole di sedere in quel posto…  
Vorrei quindi dare un personale benvenuto al prossimo Capo di quell’ufficio “DIA”, riprendendo però per l’occasione una frase del prefetto Mori: Costoro non hanno ancora capito che i briganti e la mafia sono due cose diverse. 
Noi abbiamo colpito i primi che, indubbiamente, rappresentano l’aspetto più vistoso della malvivenza siciliana, ma non il più pericoloso. 
Il vero colpo mortale alla mafia lo daremo quando ci sarà consentito di rastrellare non soltanto tra i fichi d’india, ma negli ambulacri delle prefetture, delle questure, dei grandi palazzi padronali e, perché no, di qualche ministero…
Per cui… buon lavoro ad entrambi.

Anche nell'aria vi è sentore di corruzione…

Ed ecco l’ennesima investigazione…

Il sottosegretario ai Trasporti, Armando Siri è sotto inchiesta per corruzione insiema ad altre nove persone, nell’ambito di accertamenti svolti dalla Direzione investigativa antimafia di Trapani, per conto della procura di Palermo. 
L’indagine, che è stata condotta in contemporanea dai pm di Roma, ipotizza uno scambio di favori, utilità e denaro per agevolare aziende considerate vicine a un imprenditore dell’eolico, Vito Nicastri di Alcamo, da un anno agli arresti domiciliari…
La circostanza assurda è che egli, anche da casa… e nonostante sia stato raggiunto da una maxi confisca da circa un miliardo di euro, avrebbe continuato in maniera indisturbata – tramite un familiare – a manovrare le fila per continuare a far affari. 
La Procura siciliana ipotizza inoltre anche l’aggravante dell’agevolazione a “cosa nostra”, condizione quest’ultima non formulata nei confronti del sottosegretario. 
L’imprenditore per effetto quindi della nuova indagine, si e’ visto aggravare la misura cautelare che lo teneva ai domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa e fittizia intestazione di beni, ed è stato quindi riportato in penitenziario…
Al centro delle verifiche disposte dai pool coordinati, a Palermo, dal procuratore aggiunto Paolo Guido e nella Capitale, dall’aggiunto Paolo Ielo, una serie di permessi gestiti dalla Regione Sicilia, con l’assessorato all’Energia posto nel mirino, tanto che sono state disposti ulteriori perquisizioni all’interno di quegli uffici dell’assessorato regionale, di cui tra l’altro in questi giorni, abbiamo letto parecchi post pubblicati su alcune testate web, che analizzavano alcuni suoi referenti politici e non, vedasi ad esempio: https://livesicilia.it/2019/03/28/pierobon-scrive-durso-risponde-sui-dipendenti-decido-solo-io_1047129/ o anche http://www.ilgiornale.it/news/cronache/trattativa-vento-mafia-1520345.html e che vede ora per corruzione indagati un suo ex dirigente (‘assessorato Energia) Alberto Tinnirello, di recente nominato capo del Genio civile di Palermo e un suo ex collega di assessorato Giacomo Causarano. 
Nel filone siciliano dell’inchiesta, gli indagati sono attualmente nove…
E’ indagato il figlio di Arata, Francesco, che si era trasferito in Sicilia per curare i rapporti con la famiglia Nicastri, in particolare con il figlio del manager arrestato, Manlio, indagato pure lui per intestazione fittizia. 
Seguono Tinnirello e Causarano accusati di aver ricevuto delle mazzette, per portare avanti le pratiche interessavano ad Arata. 
Un’altra mazzetta viene contestata a un funzionario del Comune di Calatafimi (Trapani), Angelo Giuseppe Mistretta, anche lui impegnato nell’iter delle istruttorie per il via libero agli impianti eolici del gruppo Arata-Nicastri. 
Imprecisata la cifra consegnata a Tinnirello, Causarano avrebbe ricevuto 11 mila euro, attraverso degli incarichi di consulenza professionale assegnati al figlio, 115 mila euro invece per Mistretta.
Tra gli indagati anche un docente universitario, Paolo Arata, genovese come Siri, 68 anni, ex deputato nazionale di Forza Italia e nel 1994, presidente del Comitato interparlamentare per lo sviluppo sostenibile: negli anni scorsi e’ stato uno dei sette professori a cui Matteo Salvini ha affidato la stesura del programma di governo della Lega. 
Certo quanto sopra riportato ha dell’incredibile, in quanto già a suo tempio il Nicastri era stato indicato addirittura dal “Financial Times” come il “signore del vento“, ma soprattutto egli era ritenuto un prestanome del “capo dei capi” di cosa nostra, Matteo Messina Denaro, che secondo gli inquirenti, rappresentava il suo socio occulto. 
D’altro canto il fine ultimo dell’imprenditore (Nicastri) era  quello di fare approvare una normativa che avrebbe previsto ulteriori incentivi e finanziamenti negli investimenti nel campo delle energie alternative…
Sono certo che a giorni ne sapremo delle belle e non mi meraviglierei che a breve scatteranno le manette per altri soggetti, ben consapevoli di quanto stava accadendo ma che hanno come sempre coperto quel sistema corruttivo e clientelare:”non viru, non sntu e non parru“!!!
Restiamo quindi in attesa di scoprire come finirà… 
Il sottoscritto comunque, qualcosa nell’aria l’aveva percepita… chissà forse era quel fetore sgradevole che ha solitamente l’odore della corruzione!!!

Se in Sicilia le cose vanno male non è colpa dell'autonomia, ma di chi non ha saputo compiere le scelte giuste!!!

Vergognose, scandalose, lazzarone“… con questi tre aggettivi il Presidente del Veneto Luca Zaia, risponde a chi lo accusa di voler spaccare l’Italia e togliere fondi al Sud…
È veramente scandaloso” – ripete il governatore – “che si dica che l’autonomia possa mettere a repentaglio la sanità di aree del Sud”…
Sono anni che al Sud le cose vanno male e non è certo per colpa dell’autonomia, che peraltro va detto… non c’è, ma proprio di chi in questi lunghi anni – più di cinquant’anni – non ha saputo compiere le scelte giuste!!! 

Le accuse pronunciate in questi giorni sull’autonomia, sul voler spaccare l’Italia e affamare così Roma e il Sud, sono – secondo Zaia – accuse “lazzarone”!!!

Sono in molti a criticare l’autonomia… gridando che ciò aumenterebbe il divario delle cure tra una parte e l’altra d’Italia…
Un’altra falsità vergognosa… sostenuta purtroppo anche da alcune realtà del mondo sanitario, ma la verità è che non verrà tolto un solo euro a nessuno!!!

Il riparto nazionale dei finanziamenti resterà inalterato, ma anzi, con l’autonomia, ciascuna regione sarà chiamata a usare al meglio il proprio potenziale, utilizzando la parte dei risparmi che sapranno esserci, attraverso una corretta gestione. 

Il Veneto lo sta già facendo e si sforzerà di migliorare ancora di più…
Lo stesso potranno fare anche le altre regioni, che dovranno dimostrare una maggiore responsabilità, un programma questo già condiviso da 17 Regioni che hanno avviato metodologie precise per giungere ai normali livelli d’efficienza, ovviamente c’è chi è avanti come noi e chi risulta ancora indietro, ma il cammino intrapreso è irreversibile!!!
D’altronde, se in alcune regioni – ha aggiunto il governatore – le cose vanno male e la gente non riceve le cure necessarie di cui ha diritto, non è certamente colpa nostra, ma di chi ha gestito impropriamente quella parte di finanziamenti ricevuti, sprecandoli o creando più primari che reparti!!!

Concludendo… “non si provi ad accusare di egoismo il Veneto, la Lombardia e chiunque altro sostenga le riforme autonomiste, perché è una distorsione vergognosa della realtà, che non intendiamo minimamente tollerare!!!
Le regioni sono state avvisate ed è meglio quindi che ciascun governatore inizi a fare sul serio, perché il tempo della “manna” è finito…
Ecco perché governatore Musumeci mi rivolgo a Lei…
Perché tempo di dimostrare a quelle regioni del nord, che anche noi sappiamo essere “eccellenza” e nel caso specifico non parlo solo di alcuni reparti ospedalieri, ma della nostra intera sanità!!!
Cosa aggiungere… sono amareggiato dal vedere Lei – come la nostra regione – classificati all’ultima posizione!
E’ giunto il tempo di far vedere a tutti che anche noi – quando vogliamo – sappiamo essere non solo i “primi”, bensì (per quanto ne dicano lì in nord Italia…) i migliori!!!
Quindi da siciliano “infuriato” – ripeto – mi sono rotto i cogl… di vedermi continuamente ingiuriato da questi pseudo professori del caz…
E’ ora quindi di svegliarsi, di far valere le nostre capacità, competenze e professionalità… che sono d’altronde le stesse che hanno permesso in tutti questi anni al Nord d’arricchirsi e a noi del Sud… d’impoverirci!!! 

Ma guarda un po' quale notizia curiosa: Silvio Berlusconi indagato dalla Procura di Roma!!!

Sono rimasto sorpreso nel sentire che Silvio Berlusconi è stato indagato dalla procura di Roma per corruzione in atti giudiziari e in relazione alla sentenza del Consiglio di Stato che il 3 marzo 2016 annullò l’obbligo per lui di cedere la quota eccedente il 9,99% detenuto in Banca Mediolanum stabilito da Bankitalia.
L’inchiesta è quella relativa alle presunte sentenze pilotate al Consiglio di Stato… 
Continua… 

Catanesi… condividete questo post con i Vs. amici e conoscenti: Rappresenta l'unico modo per non vedere più quella classe politica "INUTILE!!!!

Il dissesto economico e finanziario della nostra città è un dato certo e nessuno di noi può pensare che il nuovo Sindaco Salvo Pogliese possa risolverlo, d’altronde non possiede la bacchetta magica di “Harry Potter”…
Ma neppure se provasse ad adottare chissà quali metodologie dagli “effetti speciali”, potrebbe riuscire a colmare un debito che ammonta ad oggi a 1,5 Miliardi di euro…  
Va aggiunto inoltre che da Roma, del nostro dissesto non vogliono neppur sentir parlare e non ci sarà alcuna richiesta, supplica o preghiera, che convincerà il Governo del Presidente Giuseppe Conte ad inviare denaro per rimpinguare queste nostre casse, dopo che in questi anni, si è dato prova di spreco, scialacquamento, sciupio e quant’altro…
Diciamo come stanno le cose… d’altronde ne siamo tutti coscienti: “I soldi che sono arrivati in questi anni, sono stati completamente rubati dalla politica e dalla mafia”!!!
D’altro canto, il detto per cui “i fondi per il mezzogiorno vengono mangiati alle 11,30″… non è poi tanto lontano dalla realtà e chi oggi difende quelle politiche contorte, lo fa soltanto perché con quel sistema ci ha banchettato ottimamente e vorrebbe continuare a farlo…
Peraltro, non sono principalmente loro ad aver creato questo dissesto???
E allora mandiamoli a casa… si proviamo in tutti i modi a forzare il Sindaco Pogliese (in questo momento sicuramente sotto pressione da quanti lo circondano… sia quanti sono giunti da poco in politica, che da quanti ne hanno partecipato in maniera disastrosa…) e chiediamo ad Egli – a gran voce – l’intervento del Commissario!!!
Sì… perché sono in pochi a conoscere le conseguenze drastiche che avrebbe quella richiesta non solo sul piano politico, ma soprattutto nei confronti di quanti ci hanno per l’appunto condotto a questo sfacelo, ed è il motivo per cui nessuno – neppure tra i giornalisti – ne vuole parlare!!!
Difatti, tutti coloro che tra gli amministratori hanno partecipato in maniera responsabile – nei cinque anni precedenti il dissesto finanziario – secondo la Corte dei Conti – con danni cagionati anche in primo grado con dolo o colpa grave, non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi politici o istituzionali, quali ad esempio assessore, revisore dei conti di enti locali e di rappresentanze di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati, ove la Corte, valutate le circostanze e le cause che hanno determinato il dissesto, accerti che questo è diretta conseguenza delle azioni od omissioni, per le quali l’amministratore è stato ritenuto responsabile.
Ed ancora… i Sindaci e i Presidenti di provincia ritenuti responsabili, inoltre, non sono candidabili per un periodo di dieci anni… (Sì… avete capito bene, dieci anni…), alle cariche di Sindaco, presidente di provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento europeo…
Non so se avete compreso quanto riportato sopra… 
Con un colpo solo, ci liberiamo una volta e per tutte (o meglio, per un periodo di dieci anni… ma è meglio di averli ancora tra i piedi), di coloro che hanno partecipato con le loro approvazioni ed anche con le loro astensioni, al dissesto economico e finanziario del nostro meraviglioso Comune di Catania!!!
Ed allora, caro Sindaco Pogliese, non abbia timore, non si faccia “tirare la giacchetta”, comprendo bene che in questo momento stanno cercando di “condizionarla” e chissà forse, conoscendo bene le metodologie solitamente adottate da noi siciliani, proveranno a ricattarLa…finora 
Ma Lei (per quanto di mia conoscenza) non possiede scheletri nell’armadio e se realmente tiene a questa sua città, se vuole cambiarla in positivo, se desidera vedere felici questi suoi concittadini, faccia la cosa giusta: Continui da solo e con il sostegno del Commissario che giungerà da Roma… e vedrà che verrà ricordato in futuro, come il miglior Sindaco di sempre!!!
Altrimenti, aggiungeremo semplicemente il suo nome, a tutti coloro che in maniera immeritevole l’hanno finora preceduta…
Semplice a farsi… dipende tutto da Lei!!! 
Noi nel frattempo, “CATANESI LIBERI”, proveremo in tutti i modi a condividere nei social questo messaggio, con la speranza di riavere finalmente, una classe politica onesta e leale… 

Grazie Procuratore Zuccaro per il suo operato e adesso… buon proseguimento.

Ho fatto un sogno…
Nella visione vi era una stanza quasi buia, illuminata da poche candele ed un tavolo enorme, a capo un individuo robusto seduto di spalle con intorno una dozzina di persone…
Non riuscivo a vederlo poiché ero posto alle sue spalle, ma sentivo ogni parola espressa, in quella totale assenza di suoni… 
Sì… vi era da parte di tutti un’attesa, quasi vi fosse una forma di rispetto per quell’interlocutore: Sinnagghiri!!! Chistu… sinnagghiri ri Catania... 
Basta… non sinnipo’ chiu!!!
Ogni ghiornu n’inchiesta!!! 
Non sapi chiu’ ca cumminari e cu attaccari…
Ma iu ricu, chi voli fari: ni voli metteri tutti intra???
SINNAGGHIRIIII!!!
Am’a ciccari (comu ficimu cu chiddi i prima) di mannallu dassupra, dda… n’do norditalia, ca su tenunu iddi, nuotri cassutta non navemu chi fariini!!!
– Padrino… ci vulissi na bella promozione, accussi semu tutti cuntenti: iddu ie nuatri!!!
Ma a propositu: ciatu parratu cu l’amici di Roma???
– Padrino… come sa ora n’da capitali cumannunu iddi: i stellati… cu chiddu du nord, u leghista!!!
I nostri nanu rittu ca pi uora non ponu fari nenti: am’a spettari!!!
Ma chi minch… riciunu, iama asppettari, ma chi minch… i’ama spettari ancora??? Chistu n’attacca a tutti??? 
Nama spicciari, iamma fari presto… non c’è tempu i peddiri: Sinnagghiri!!!
E’ cambiata la scena…
Mi ritrovo seduto in mezzo ad una sala colma di autorità, personalità pubbliche, giornalisti, fotografi, tutti lì per salutare il Procuratore Capo di Catania, Carmelo Zuccaro…
Non capisco cosa stia accadendo, sento la voce del Sindaco che parla di una importante perdita per questa nostra città e poi a seguire una serie d’individui, che porgono i loro ringraziamenti e consegnano ad egli dei riconoscimenti per l’attività svolta insieme al suo staff…
C’è una personalità che non conosco che rievoca la collaborazione svolta, la lotta alla corruzione, l’azione di contrasto e la crescita di legalità compiuta nel territorio catanese, il tutto compiuto con grande competenza, equilibrio, rigore, ma soprattutto… grande sensibilità. 
Sono lì per ringraziare il procuratore Zuccaro… tutti a manifestare i migliori auguri per la sua nuova destinazione in nord Italia…
Mi alzo e inizio a passeggiare tra quelle sedie, ma sembra che nessuno di loro s’accorga di me…
E’ come se fossi uno spettro, sì un fantasma a cui nessuno da conto, il bello è che riesco ad ascoltare non solo ogni loro parola, ma anche ciascun loro pensiero…    
A sentire quelle parole sembrano tutti rammaricati, almeno così appaiono al sottoscritto quelle frasi pronunciate, ma inaspettatamente quei loro pensieri, sembrano discordanti, manifestano in se espressioni di liberazione, c’è anche chi tra essi riflettendo dice: “finalmente si leva dalle p….”!!!
Ma come può essere che una figura così autorevole per questa nostra città, dopo aver fatto così tanto bene, possa venire deriso…
E’ proprio vero: “Un profeta non è disprezzato… se non nella sua patria e in casa sua”.
Dopo aver dato tanto per questa terra, dopo aver proseguito l’opera iniziata del suo predecessore Giovanni Salvi, dopo aver portato avanti insieme a tutto il suo Ufficio (nel quale sappiamo operano magistrati di grande professionalità ed esperienza) numerose inchieste, sì… dopo aver fatto emergere brillanti attività investigative coordinate in questi anni con tutte le forze dell’ordine, già, dopo aver assicurato alla giustizia centinaia e centinaia di soggetti… questo è il loro ringraziamento!!!
Sinnagghiri“, sento ancora quella voce, è lì… in quella sala, mi giro per ricercare chi l’abbia pronunciata o anche soltanto pensata, provo a determinare la provenienza di quel suono, ma non ci riesco, anche perché in sala c’è un grande frastuono, applausi, risate…  
Altri ringraziamenti seguono: “per l’opera svolta negli anni, con competenza, serietà ed equilibrio, assicurando e anche facendo percepire a noi cittadini il valore della legalità quale base per la convivenza civile e per un corretto sviluppo economico; anni nei quali ha saputo collezionare una serie di successi al termine di indagini che hanno spaziano dal contrasto alla criminalità mafiosa, dagli intrecci della politica corrotta con l’imprenditoria collusa, fino alla lotta contro le organizzazioni internazionali che si occupano di traffico dei migranti e del loro sfruttamento…
Grazie Procuratore Zuccaro per quanto ha fatto per questa nostra terra e buon proseguimento…
Improvvisamente mi ritrovo solo!!! 
La sala prima gremita è ora vuota, mi giro… non c’è più nessuno, anzi no, in un angolo all’esterno, affacciato sul ballatoio c’è lui, il Procuratore… è in piedi, sta guardando dall’alto l’intera nostra città… 
Riesco ad avvicinarmi… non s’accorge di me, ho come l’impressione che una lacrima gli stia rigando il viso, ma forse mi sto sbagliando, sento però i suoi pensieri: perché… già perché… perché debbo andare via??? Non voglio, ho ancora tanto da fare!!! Non è giusto, non può andare sempre così… 
Comprendo quella tristezza, già… è la stessa che hanno provato molti suoi illustri colleghi, nei tempi passati…
Qualcuno ha deciso il suo trasferimento, ed egli non riesce a capacitarsene…
Nuovamente solo… c’è buio, non vedo nulla, poi finalmente intravedo in lontananza una fievole luce, mi avvicino… c’è una crepa su un muro, guardo dall’altra parte è vedo la stanza di prima, questa volta fortemente illuminata; sono posto di fronte al tavolo, osservo il lato lungo e sono tutti lì seduti…
Sono sempre loro… quei 12 uomini, alcuni mi sembra di riconoscerli, sono girati verso sinistra, e stanno ascoltando…
Non vedo chi parla, riesco a malapena a intravvedere le mani, sono ben curate, un anello d’oro: Sinni iu… finalmente sinni iu!!! 
C’è l’abbiamo fatta… bravi, siete stati tutti bravi, ora sì che possiamo riprendere i nostri affari ‘sì…comu apprima’ e cerchiamo questa volta di non fare minchiate… 
Perché se non era per noi, per i nostri voti, quelli della nostra terra… a’stura a cumannare c’erano chiddi… e allora sì ca ninnavumu scappari da st’isola…
Padrino… tutto è tornato come prima, ha visto chi è arrivato come nuovo Procuratore??? 
E uora ritimi: mu merito o no u vostro applauso??? 
Scatta immediatamente l’applauso e i calici riempiti di champagne vengono innalzati al cielo: Si…si… va bene, ma ora per favore… riprendiamo a lavorare!!!
Lo schiamazzo mi sveglia!!!
Caz… stavo sognando, meno male era soltanto un’incubo!!! 
Mi alzo, mi vesto, ma prima d’uscire di casa penso: “Speriamo che non sia uno di quei sogni “premonitori”, altrimenti siamo nuovamente nei guai”!!! 

E' deceduta il magistrato dell'inchieste di "Mafia Capitale" e del Clan "Spada"…

E’ stata trovata morta nella sua casa della capitale, il magistrato Simonetta D’Alessandro…
Un cognome che per i non addetti ai lavori dice poco, eppure è stata per questo Paese, uno dei magistrati più esposti e in prima linea, avendo seguito alcune delle più importanti inchieste giudiziarie, sia sulla criminalità organizzata, che nei confronti dei reati alla Pubblica Amministrazione.
Come riportato, è stata trovata morta nella sua casa al centro storico; a dare l’allarme è stato il figlio che non avendo più notizie della madre, si è rivolto nel pomeriggio alla stazione dei carabinieri. 
Gli uomini dell’arma si sono quindi recati nell’abitazione del magistrato trovando al suo interno, il cadavere del magistrato… 
Dalle prime indagini sembra che non vi fosse alcun tipo di effrazione, ne sulla porta d’ingresso e neppure sulle finestre, ed inoltre, lo stesso medico legale – da un primo esame – ha dichiarato di non aver riscontrato alcun segno di violenza sul corpo, ed è uno dei motivi che ha condotto gli investigatori ad ipotizzare che trattasi, di un malessere improvviso….
Certo, l’eta cosi giovane del magistrato, 58 anni, ha fatto sorgere al sottoscritto dei sospetti, forse perché solitamente metto sempre in discussione anche le circostanze che per la maggior parte delle persone risultano chiare…
Ma si sa… oggi esistono molteplici possibilità per commettere un omicidio senza lasciare tracce e non vorrei che questa, sia una di quelle…
Sicuramente non sarà questo il caso, ma considerato che stiamo parlando di un magistrato che solo ad inizio anno, aveva firmato come gip l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 32 persone del “clan” Spada e anche di 13 rinvii a giudizio per una porzione dell’inchiesta “Mafia Capitale” legata all’assegnazione dei lavori compiuti in alcuni campi nomadi, qualche sospetto ahimè lo crea…
Ed ancora, è sempre Lei la titolare dell’inchiesta Fini-Tulliani ed ancora lei il magistrato che nel 2016, si è occupata dell’archiviazione dell’inchiesta sulla morte del Banchiere Roberto Calvi (presidente del Banco Ambrosiano trovato nel 1982 impiccato a Londra sotto il Ponte dei Frati Neri)…
Ed infine, va ricordato che la Dott.ssa Simonetta D’Alessandro e tra i magistrati che si è occupata di terrorismo e di nuove Brigate rosse…
Con un curriculum professionale così importante, credere che nessuno desiderasse la sua morte, mi sembra alquanto riduttivo…
Mi auguro quindi che gli investigatori rivedano le decisioni prese, non vorrei che la fretta di chiudere gli accertamenti abbiano preso il sopravvento, su una circostanza che potrebbe risultare errata…
E quindi ai nostri investigatori desidero inviare questo pensiero: Vorrei evitare di scoprire tra qualche mese, che quanto è stato ipotizzato come un malore, possa celare qualcosa di diverso…
Spero comunque… di sbagliarmi!!! 
Mentre ai familiari vorrei dire, che sono loro molto vicino nel dolore e pur sapendo che in questi momenti non esistono parole adatte per colmare un vuoto così grande, vorrei esprimere egualmente la propria emozione: quella di sentirmi onorato, d’aver potuto ricordare – anche solo per un momento – un grande magistrato.
Sentite condoglianze. 

E' deceduta il magistrato dell'inchieste di "Mafia Capitale" e del Clan "Spada"…

E’ stata trovata morta nella sua casa della capitale, il magistrato Simonetta D’Alessandro…
Un cognome che per i non addetti ai lavori dice poco, eppure è stata per questo Paese, uno dei magistrati più esposti e in prima linea, avendo seguito alcune delle più importanti inchieste giudiziarie, sia sulla criminalità organizzata, che nei confronti dei reati alla Pubblica Amministrazione.
Come riportato, è stata trovata morta nella sua casa al centro storico; a dare l’allarme è stato il figlio che non avendo più notizie della madre, si è rivolto nel pomeriggio alla stazione dei carabinieri. 
Gli uomini dell’arma si sono quindi recati nell’abitazione del magistrato trovando al suo interno, il cadavere del magistrato… 
Dalle prime indagini sembra che non vi fosse alcun tipo di effrazione, ne sulla porta d’ingresso e neppure sulle finestre, ed inoltre, lo stesso medico legale – da un primo esame – ha dichiarato di non aver riscontrato alcun segno di violenza sul corpo, ed è uno dei motivi che ha condotto gli investigatori ad ipotizzare che trattasi, di un malessere improvviso….
Certo, l’eta cosi giovane del magistrato, 58 anni, ha fatto sorgere al sottoscritto dei sospetti, forse perché solitamente metto sempre in discussione anche le circostanze che per la maggior parte delle persone risultano chiare…
Ma si sa… oggi esistono molteplici possibilità per commettere un omicidio senza lasciare tracce e non vorrei che questa, sia una di quelle…
Sicuramente non sarà questo il caso, ma considerato che stiamo parlando di un magistrato che solo ad inizio anno, aveva firmato come gip l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 32 persone del “clan” Spada e anche di 13 rinvii a giudizio per una porzione dell’inchiesta “Mafia Capitale” legata all’assegnazione dei lavori compiuti in alcuni campi nomadi, qualche sospetto ahimè lo crea…
Ed ancora, è sempre Lei la titolare dell’inchiesta Fini-Tulliani ed ancora lei il magistrato che nel 2016, si è occupata dell’archiviazione dell’inchiesta sulla morte del Banchiere Roberto Calvi (presidente del Banco Ambrosiano trovato nel 1982 impiccato a Londra sotto il Ponte dei Frati Neri)…
Ed infine, va ricordato che la Dott.ssa Simonetta D’Alessandro e tra i magistrati che si è occupata di terrorismo e di nuove Brigate rosse…
Con un curriculum professionale così importante, credere che nessuno desiderasse la sua morte, mi sembra alquanto riduttivo…
Mi auguro quindi che gli investigatori rivedano le decisioni prese, non vorrei che la fretta di chiudere gli accertamenti abbiano preso il sopravvento, su una circostanza che potrebbe risultare errata…
E quindi ai nostri investigatori desidero inviare questo pensiero: Vorrei evitare di scoprire tra qualche mese, che quanto è stato ipotizzato come un malore, possa celare qualcosa di diverso…
Spero comunque… di sbagliarmi!!! 
Mentre ai familiari vorrei dire, che sono loro molto vicino nel dolore e pur sapendo che in questi momenti non esistono parole adatte per colmare un vuoto così grande, vorrei esprimere egualmente la propria emozione: quella di sentirmi onorato, d’aver potuto ricordare – anche solo per un momento – un grande magistrato.
Sentite condoglianze. 

LIBERA: Denunciare conviene! Certo, facile a dirsi… fintanto che sono gli altri a farlo!!!

L’altra mattina mentre stavo guidando, ascoltavo Radio 24.
Si parlava di un episodio inquietante che si era registrato in località Ostia e si ricollegava all’aggressione subita dal giornalista Daniele Piervincenzi, da parte di un esponente della famiglia “Spada”…

A dichiarare quanto sopra era l’intervistato Avv. Giulio Vasaturo per c/ dell’Ass. “Libera” di Don Ciotti, (associazione della quale mi sento onorato di essere iscritto).
Per quella vicenda come si sa, è iniziato il processo dinnanzi all’autorità giudiziaria presso il Tribunale di Roma, ed è accaduto che una testimone, non si è presentata in aula!!!
E’ stato quindi disposto l’accompagnamento coattivo, cioè alla prossima udienza verrà accompagnata dai carabinieri, perché – secondo quanto riferito dal pubblico ministero – purtroppo, è stata vittima di un attentato incendiario, nel senso che “ignoti” (quest’aggettivo è bellissimo… sì, del tipo che qualcuno non ha un cazzo da fare… e si mette a provocare danni sulle cose altrui, così tanto per…) alla vigilia della sua testimonianza,  hanno incendiato la roulette del figlio!!!
Questa grave circostanza, è stata ritenuta dagli inquirenti un chiaro atto d’intimidazione, che evidentemente ha condizionato la partecipazione della signora a quel processo…

E’ facile ora dire a parole: “Denunciare conviene“, tanto alla fine cosa costa dirlo, sono sempre gli altri a pagarne le conseguenze… quelli che per l’appunto… denunciano.
Poi, che chi ha effettuato quelle denunce viene lasciato solo dallo Stato… poco conta!!
Si lo STATO… quello fittizio, quello che vorrebbe farci credere che è sempre presente, che interviene “immediatamente (considerate il termine con eufemismo…), ma che lascia di fatto isolati questi chiamiamoli “eroi”, gli stessi che la società civile rifiuta, soggetti che si ritrovano immediatamente emarginati e solo perché hanno sporto denuncia presso le autorità giudiziarie!!!

Difatti, vorrei sapere da tutta questa serie di sapientoni della legalità, ditemi… perché se lo STATO è così presente, nessuno denuncia???
Ed ancora, perché denunciare quando assistiamo in maniera evidente all’atto di una diminuzione delle condanne penali per quei delinquenti occasionali o anche al numero di querele sporte… tanto che non conviene più denunciare crimine di lieve entità, a causa del nuovo decreto legislativo, che prevede per l’appunto, la non punibilità dei reati “per tenuità del fatto”…
Ed allora esaminiamoli questi casi di non punibilità e vediamo in quali casi si configurano: 
– reati sanzionati con una pena non superiore a 5 anni di reclusione;
– oppure reati sanzionati con pena pecuniaria.
In altre parole, laddove il processo accerti che il crimine è stato realmente commesso dall’imputato, quest’ultimo non verrà condannato, ma… sentite… sentite… PROSCIOLTO!!!
Sì… in questi particolari casi, scatterà nei suoi confronti, l’archiviazione del procedimento per “tenuità del fatto”!!!
Ed allora, con una normativa che prevede quanto sopra, viene da chiedersi: “Chi mai sporgerà querela contro il proprio aggressore, se già in anticipo sa che il colpevole non verrà punito?“.

D’altronde con una giustizia ritardata e il più delle volte negata, e con un sistema che non punisce ma che assolve, vorrei sapere quanti sono quei folli (il sottoscritto ahimé… ne conosce uno…) che provano con ogni mezzo a contrastare questo sistema “colluso e corruttivo”, dedito quotidianamente – grazie a quei suoi uomini, personaggi al di sopra di ogni sospetto – al malaffare e a condurre le proprie vite, in maniera immorale e socialmente riprovevole…

Ma questa (povero noi…) è la natura dell’uomo e tutti indistintamente si piegano a quelle sue infide regole, dagli abituali delinquenti… fino a quegli sleali magistrati (purtroppo sì… ci sono anche loro)!!!        
Ma il sottoscritto ormai vive la propria vita come fosse una missione, già come a Don Ciotti; d’altronde entrambi abbiamo scelto di vivere seguendo una regola: “Abbiamo solo questa vita, quaggiù non ne avremo un’altra, per amare, per amarci, per impegnarci e per esserci”!!!
Ed allora, seguendo questo principio, soli e tra mille difficoltà, si va avanti lo stesso, ovviamente… DENUNCIANDO!!!

MADRID: Ladra sia con la Juve, che con la Catalonia!!!

La partita è finita…
Un Arbitro ha deciso a Madrid il risultato: 1-3 a favore del Real!!!
Un Magistrato ha deciso a Madrid per la mancata Indipendenza della Catalonia!!!
Innanzitutto… desidero precisare che in questo post non voglio essere di parte, quindi proverò ad esaminare in maniera equa quanto accaduto l’altra sera…
Partiamo dall’inizio… dagli errori commessi durante la partita d’andata, ripresi nella mia nota del 4 Aprile 2018: “http://nicola-costanzo.blogspot.it/2018/04/perche-noi-siamo-la-juve.html“…
Stranamente, sembra che Mister Allegri si sia letto quanto avevo riportato, perché questa volta ha messo in pratica ogni mio consiglio… anche se a lasciato in campo Alex Sandro, dal sottoscritto posto nella nota di cui sopra, fuori rosa… e chissà, se avesse seguito in pieno il mio suggerimento, forse CR7 non avrebbe colpito di testa quel ultimo passaggio di testa… per noi tanto sciagurato!!!  
Da quanto sopra si comprende perfettamente come il primo grande errore è stato realizzato in quella partita di Torino… certamente sfortunata e con qualche disattenzione da parte di un altro arbitro che, oltre ad avere ammonito ingiustamente Dybala, non ha concesso un rigore su Quadrato,  certamente chiaro ed evidente, anch’esso sviluppatosi nell’ultimo minuto…
La storia come abbiamo visto, si è ripetuta a parti inverse nella partita di ritorno e come abbiamo potuto costatare… in questa seconda circostanza, è stato usato un altro metro di valutazione!!!
Passiamo alla partita disputata a Madrid… la Juve ha stravinto e il rigore concesso dall’arbitro, ha solo un valore numerico… perché il campo ha dimostrato che il Real ha fatto totalmente schifo… e difatti, l’unica possibilità che ha avuto per superare la Juve durante la stessa, è stata quella di affidarsi completamente a Cristiano Ronaldo, che incredibilmente ad ogni “toccatina da dietro“, si scioglieva e cadeva a terra… come una “femminuccia”…     
Ricordo che quando il sottoscritto giocava a pallone, nessuno riusciva a buttarmi a terra neanche se erano stati in due a colpirmi… di contro, questi giocatori di oggi, sembrano delle showgirl e si atteggiano come soubrette…
Ah… si, dimenticavo, ha voglia di mostrare i muscoli ai suoi tifosi… ma dentro di se… si vede quanto sia donna… ha in se, tutti quegli atteggiamenti effeminati, d’altronde se non fosse così… saprebbe resistere ad una semplice “spintarella“… non so dirvi ol perché, ma ho un dubbio: non è che forse gli piace??? 
Comunque riprendiamo ad analizzare la partita… 
La Juve passa in vantaggio, la prima e la seconda volta… il Real cerca di segnare, ma soprattutto prova a far trascorrere inesorabilmente il tempo, sperando prima o poi di segnare o quantomeno di perdere per 2-0… e passare il turno.
A otto minuti dalla fine… arriva l’evento imprevedibile, la Juve segna il terzo gol: il Real è fuori!!! 
A quel punto, dopo aver perso tempo durante tutta la partita… ecco che iniziano a correre per recuperare quei secondi ancora disponibili, Zidane d’altronde ha già compiuto le tre sostituzioni e non può più farne altre, quindi considerando che non vi erano state sospensioni, ed i secondi previsti dalla regola per tre sostituzioni sommavano 90”… come è possibile che si sia giunti a tre minuti??? 
Ora… quanto sopra avrebbe avuto un senso, nel caso in cui la partita stesse per finire, ma sapendo che c’erano ancora 30′ di supplementari… e più eventuali rigori, il più delle volte l’arbitro preferisce fischiare immediatamente la fine del gioco o al massimo concede 1′ minuto…
Qui stranamente l’arbitro ne ha concessi tre… quasi per voler premiare la squadra che ha saputo perdere più tempo e precisamente quel Real!!! 
Ho detto immediatamente a mia figlia… “questo ci darà il rigore contro!!! Non speriamo di no papà…  mi ha risposto”… 
Sappiamo tutti com’è andata!!!
Un’ulteriore considerazione… solitamente, durante una partita così importante –come può essere ad esempio una semifinale durante i mondiali – l’arbitro è messo in grande esibizione, d’altro canto quel momento rappresenta un’occasione unica, nel quale farsi “ammirare” da tutto il mondo… peraltro non sono molte le occasioni in cui un arbitro viene chiamato a dirigere partite così importanti… 
Per cui, avere egli 30 minuti in più di visibilità a cui andrebbe sommato il tempo per gli eventuali rigori, rappresenta sicuramente qualcosa di cui finora in pochi, hanno saputo rinunciare, nel corso della propria esperienza professionale…  
Invito ciascuno di voi, a riguardare le partite degli ultimi 50 anni… nei quali gli arbitri sono giunti ai tempi supplementari ed osservate in quali modi si sono comportati… vedrete che è andata sempre, per come ho riportato sopra, fanno proseguire la partita…
Quest’arbitro giovanissimo… che nessuno conosce, ha preferito di contro uscire immediatamente, da lì… da quella scena importante, ed in quale modo, regalando di fatto, una semifinale alla squadra di casa e chiudendo chissà… forse per sempre, quella propria carriera professionale, d’altronde chi vorrebbe mai avere come direttore di gara, un soggetto del genere 
Non entro nel merito di quanto ha detto in un momento di sfogo il capitano Buffon… d’altronde egli era legittimato a parlare essendo per l’appunto il capitano della squadra, ma questo arbitro “professionale”, stranamente si è dimenticato, forse… appositamente??? Chissà… 
Già forse ha preferito buttarlo fuori per evitare che potesse parare quel rigore concesso, d’altronde tutto è possibile…
Comunque, con la VAR in campo, avremmo visto due partite diverse, sia all’andata che al ritorno…
Non discuto a differenza di molti miei amici tifosi il rigore… quello ci poteva anche stare; la Juve d’altronde doveva essere più coraggiosa, andare avanti e segnare il 4 e anche il 5 gol… cosa che avrebbe potuto fare tranquillamente, ma il nostro allenatore, come avevo scritto nel mio post precedente, manca di quella necessaria audacia, che lo avrebbe contraddistinto da molti suoi colleghi… sì… perché come dico sempre: “meglio un giorno da leoni che centro da pecora”!!!
C’è stato un errore ed è stato rappresentato da quella mancata capacità di comprendere cosa realmente fosse successo e cioè se il difensore della Juve Benatia, è andato a colpire la palla (che è quanto si vede in replay) oppure viceversa, ha colpito il giocatore Vasquez… il quale, ha causa di quel contrasto, cade (o si butta…) immediatamente a terra!!!
L’arbitro non era in condizione di vedere nulla e neppure il suo collega di porta ha saputo aiutarlo  in quella sua difficile decisione… (peraltro è stato dimostrato di come in questi anni, quest’ultimo conti nulla nel corso di una partita in quanto non influenza mai con le proprie considerazioni, le decisioni del suo collega direttore di gara… potrei aggiungere che ciascuno di essi non mostra mai alcuna personalità, sono di fatto, totalmente inservibili)!!!
Soltanto la VAR avrebbe potuto sciogliere quel dubbio, ma qualcuno tra quei “boss”… ha preferito non averla in campo, affinché tutto si potesse compiere per come si voleva… 
Abbiamo visto difatti i troppi errori commessi nelle altre partite ed allora, viene il dubbio, che quanto compiuto da quei dirigenti UEFA, facesse parte di un piano prestabilito, ancora prima di giocare, affinché andassero avanti quelle società di calcio, che si preferiva per l’appunto privilegiare…
Non dimentichiamoci dei miliardi in gioco in questa competizione… che fanno certamente la differenza sostanziale, tra chi deve andare avanti e chi deve uscire!!!
Ma come ho scritto su Fb al mio amico Salvo (interista)… noi siamo la Juve!!!
Riproveremo nuovamente… l’anno prossimo, l’importante dopotutto è aver dimostrato ancora una volta, che la Juve è sempre tra le squadre più forti di sempre!!!
Ed infine, vorrei augurare un forte augurio alla Roma, che ha saputo darmi l’altra sera -contro il grandissimo Barcellona di Messi- una grande gioia… (certo ora comprendo meglio la sofferenza testimoniata per quell’indipendenza richiesta con il voto, sicuramente legittima e tanto desiderata dalla stragrande maggioranza dei suoi cittadini, i quali purtroppo ancora una volta subiscono una prevaricazione da parte di Madrid, peraltro la stessa metodologia coercitiva e psicologica applicata all’arbitro contro la Juve, sempre lì a Madrid, due sere fa, nello stadio Bernabeu).
Comunque, parliamo del futuro: Sarà stupendo poter assistere in diretta all’innalzamento di quella “coppa con le orecchie” al cielo… soprattutto se ad alzarla sarà il capitano della nostra squadra italiana: FORZA ROMA!!!

La giustizia è uguale per tutti, ma in taluni casi, a seconda degli individui e delle condizioni, risulta non essere giusta per tutti…

Ci sarà mai una giustizia in questo paese???
La notizia racconta di alcuni giudici della Corte costituzionale che hanno difeso un loro collega, indagato per aver utilizzato un benefit, per un uso non  consentito e cioè, quello di adperare l’auto di servizio ed il suo relativo autista, per portare a spasso la propria signora, docente universitaria ed esponente del Partito democratico…
A questi signori non interessa sapere che dobbiamo sostenere un esborso esoso per quelle auto blu e per quei loro autisti… retribuiti tutti con quasi mezzo milione di euro l’anno, no… visto quanto accaduto, non basta!!!
Ed allora, il giudice sorpreso in flagrante, ha deciso di dimettersi… ma ovviamente subito dopo, i giudici della Corte Costituzionale, suoi colleghi, hanno rifiutato le dimissioni… 
D’altronde come si può incriminare un collega, quando questa abitudine, rappresenta di fatto, quanto compiuto quotidianamente da molti altri suoi colleghi???
Difatti uno di essi ha dichiarato: “L’auto è un benefit… è come un’auto aziendale concessa ai dipendenti, senza limiti al suo uso personale”.
Ah… ora tutto è  più chiaro, ma… in cosa consistono quelle eventuali dimissioni???
Come sempre in questo paese… a nulla d’importante… 
Il giudice continuerà a percepire il proprio stipendio, circa 360mila euro all’anno e si limiterà a non partecipare più alle udienze, ma continuerà a lavorare da casa…
Naturalmente dovrà preparerà la sua difesa dalla accusa di peculato che gli ha mosso la Procura di Roma!!!
Al “Cavaliere” Berlusconi ho sempre dato molte colpe, ma su una cosa debbo dargli ragione… e cioè quando ha parlato di una magistratura a modello “casta”!!!
D’altronde se si pensa che la Corte Costituzionale, è l’unico organo dello Stato che si fa da sola le sue leggi… si può comprendere come non è affatto vero quel  detto che dice: “La giustizia è uguale per tutti”!!!
Diceva bene Montesquieu: Non c’è tirannia più crudele di quella che è perpetrata sotto lo scudo della legge e in nome della giustizia!!!

Cittadini al di sopra di ogni sospetto…

Che vi avevo detto alcuni giorni fa nel mio post ” https://nicola-costanzo.blogspot.it/2018/02/si-meritasseru-testa-scippata.html “… sono cittadini al di sopra di ogni sospetto!!!
Difatti… sono passati soltanto tre giorni e quanto avevo scritto… si è come d’incanto  avverato!!!
Si tratta di una operazione congiunta tra la procura di Roma e quella di Messina, che ha portato la GdF ad effettuare 15 arresti per due associazioni a delinquere dedite alla frode fiscale, reati contro la pubblica amministrazione e corruzione in atti giudiziari!!!
Sono accusati di avere “aggiustato” sentenze del consiglio di Stato!!! 
Nell’inchiesta si parla di due sodalizi criminali  accusati di avere messo su un meccanismo in grado di influenzare l’affidamento di alcune gare e di modificare alcune sentenze per “aggiustare” i processi. Tra i fatti contestati, la costruzione di falsi dossier per spiare le inchieste, una fra tutte quella avviata dalla procura di Milano sulle tangenti Eni.
Tra i fermati ci sono anche Giancarlo Longo, ex pm della Procura di Siracusa e gli avvocati siracusani Piero Amara e Giuseppe Calafiore (all’estero) e gli imprenditori Fabrizio Centofanti e Enzo Bigotti, quest’ultimo già coinvolto nel caso Consip.
In particolare, l’ex pm di Siracusa Giancarlo Longo è accusato di associazione a delinquere, corruzione e falso. 
Il magistrato da qualche mese ha chiesto il trasferimento al tribunale di Napoli. 
In qualità di pubblico ufficiale svendeva la propria funzione“, si legge nella misura cautelare emessa a suo carico!!!
I magistrati di Roma e Messina hanno scoperto una vera e propria associazione a delinquere in cui il Pm aveva un ruolo rilevante. 
Per anni avrebbe messo a disposizione la sua funzione giudiziale, in cambio di soldi, per aiutare i clienti dei due avvocati siracusani. 
I magistrati che ne hanno chiesto l’arresto parlano di “mercificazione della funzione giudiziaria”. 
E aggiungono: “Longo usava le prerogative a lui attribuite dall’ordinamento per curare interessi particolaristici e personali di terzi soggetti dietro remunerazione. Tali condotte vengono riscontrate a partire dal 2013 e perdurano sino ai primi mesi del 2017“.
I metodi usati dal Pm erano tre: creazione di fascicoli “specchio” che il magistrato “si auto-assegnava (spiegano i pm che hanno condotto l’inchiesta) al solo scopo di monitorare ulteriori fascicoli di indagine assegnati ad altri colleghi (e di potenziale interesse per alcuni clienti rilevanti degli avvocati Calafiore e Amara), legittimando così la richiesta di copia di atti altrui, o di riunione di procedimenti; fascicoli “minaccia”, in cui “finivano per essere iscritti -con chiara finalità concussiva- soggetti “ostili” agli interessi di alcuni clienti di Calafiore e fascicoli “sponda”, che venivano tenuti in vita “al solo scopo di creare una mera legittimazione formale al conferimento di incarichi consulenziali (spesso, radicalmente inconducenti rispetto a quello che dovrebbe essere l’oggetto dell’indagine), il cui reale scopo era servire gli interessi dei clienti di Calafiore a Amara”.
Di Longo il giudice scrive ancora che “ha dimostrato di possedere una personalità incline al delitto, perpetrato attraverso la strumentalizzazione non solo della funzione ricoperta, ma anche dei rapporti personali e professionali”.
“La gravità delle condotte da lui poste in essere in qualità di pubblico ufficiale che svendeva la propria funzione, – prosegue – concorreva alla redazione di atti pubblici ideologicamente falsi, si faceva corruttore di altri pubblici ufficiali, con piena accettazione da parte degli stessi, che venivano per giunta da lui remunerati con soldi pubblici, intratteneva una rete di rapporti dall’origine oscura e privi di apparente ragion di essere oltre che, in certi casi, contraria ai più elementari principi di opportunità, depone nel senso della assoluta insufficienza a contenere il pericolo di reiterazioni criminosa attraverso misure diverse e meno afflittive della custodia cautelare in carcere”.
Longo era stato sanzionato nei mesi scorsi dal Csm a seguito di un procedimento disciplinare e poi trasferito il 26 luglio da Siracusa, dove era pm, al tribunale civile di Napoli come giudice. Il trasferimento in prevenzione è avvenuto su sua domanda.
Aveva il sospetto che stessero indagando su di lui. 
Per questo commissionò a un privato che lavorava con la Procura di effettuare una bonifica all’interno del suo ufficio per verificare l’eventuale presenza di microspie. 
Con il tecnico si giustificò dicendo che ad indurlo in allarme era stata la “visita” dei finanzieri inviati dalla Procura di Messina che, in effetti, stavano indagando sul collega.
La bonifica non diede frutti, ma Longo, qualche giorno dopo, trovò le «cimici» da solo. 
Una telecamera piazzata nella stanza lo immortala mentre sale sulla scrivania per perlustrare l’ufficio. Per accertare chi gli avesse dato la ‘dritta’, gli inquirenti decisero di sequestrargli il cellulare e andarono in Procura, ma l’ex pm non c’era. 
Ad avvertirlo fu un collega, anche lui già indagato e condannato per vicende analoghe, Maurizio Musco.
A quel punto, Longo si precipitò in ufficio e dichiarò: «Non ho al seguito il cellulare contraddistinto in quanto, lo stesso, si è rotto. Preciso, altresì, che tale apparato telefonico si trova presso la mia abitazione di Mascalucia». 
Ma chiaramente a casa dell’ex pm del telefonino non c’era traccia. Longo l’aveva fatto sparire.
Nell’inchiesta risulta indagato anche l’ex presidente di sezione del Consiglio di Stato, Riccardo Virgilio, oggi in pensione. Nei suoi confronti si contesta il reato di corruzione in atti giudiziari in concorso con l’avvocato Piero Amara e Giuseppe Calafiore.
Nei confronti di Virgilio era stata chiesta una misura «non detentiva» ma è stata respinta dal gip per assenza di ragioni cautelari.
In una nota congiunta le due Procure scrivono che le «indagini hanno preso le mosse da distinti input investigativi convergendo sull’operatività dei due sodalizi criminali, consentendo la ricostruzione di ipotesi di bancarotta fraudolenta da parte di soggetti non riconducibili alla struttura delle organizzazioni». In particolare il gip di Roma ha emesso misure cautelari personali oltre che per Amara, Centofanti e Bigotti anche per Luciano Caruso.
Alcuni nomi, in particolare quello di Amara e Centofanti, compaiono anche nell’ordinanza emessa dal gip di Messina che ha disposto il carcere per Longo chiedendo l’applicazione di misure cautelari anche per tutta una serie di altri soggetti…
L’inchiesta comunque è ancora in corso e sicuramente ci riserverà ulteriori notizie eclatanti!!!

I briganti sono altri e non vivono certamente a Librino, ma comodamente a Roma!!!

La sede dei “Briganti Rugby” di Librino, poco prima di mezzanotte è stata incendiata!!! 
In fumo purtroppo è andata anche
la “LIBRINERIA“, punto d’incontro sociale che svolgeva peraltro la funzione di biblioteca nel quartiere….
Di tutto ciò ormai non esiste più nulla… ormai è andato tutto in cenere!!!
Secondo le indagini, dovrebbe trattarsi di un incendio di matrice dolosa e la cosa peggiore è che ciò che resta di quell’edificio, non è altro che un cumulo di macerie, in quanto, anche la copertura è stata dichiarata pericolante…
Ecco i motivi per cui quello stabile è stato messo sotto sequestro dalle forze dell’ordine, su mandato della procura di Catania….
Ora dopo quasi dieci anni d’attività il presidente della società “Briganti”, Stefano Curcuruto,  ha dichiarato: “Siamo scombussolati ma abbiamo una certezza, andremo avanti. 
Ovviamente la notizia ha fatto il giro dei notiziari, in particolare di quelli nazionali, che come avvoltoi non fanno altro che aspettare notizie del genere… in particolare se  “siciliane”, per mettere in evidenza i gravi problemi di sicurezza del territorio, le intimidazioni mafiose e le azioni compiute dai suoi fedelissimi affilati criminali…   
Ecco quindi all’improvviso giungere assessori, il nostro sindaco, sì… tutti pronti a manifestare la propria solidarietà, il proprio impegno politico per dare un segno tangibile della presenza dello Stato… 
Peraltro con la visita programmata – la prossima settimana- del presidente della Repubblica Mattarella, che figura stanno facendo… che ancora oggi, in una periferia della nostra città, accadano situazioni come queste…
Ecco sentirli pronunciare le solite frasi di circostanza: Se qualcuno intende intimorire i “Briganti” deve sapere che con loro ci sono l’Amministrazione comunale e Catania, devono sapere che l’unico risultato che otterranno sarà quello di farci raddoppiare gli sforzi per la legalità e per dare un futuro al quartiere…
Dopo frasi del genere, mi aspetterei – non solo – un intero quartiere, ma tutta una città che si mobilità per difendere gli interessi di Librino e dei suoi inermi cittadini… e che imponga a questa amministrazione comunale, di ricostruire nel giro di un solo mese, una analoga struttura…
Anzi di più… che prevede in tempi celeri, la costruzione in quel quartiere del più importante centro polivalente della città, affinché i ragazzi, abbiano la possibilità di usufruire al suo interno, di una biblioteca ed anche di un’ sistema di formazione, ad esempio… multimediale, dove potranno incontrarsi esperienze diverse, come musica, canto, recitazione, cortometraggi, proiezione, spettacoli, ecc… 
Inoltre, in quel nuovo padiglione, si potranno predisporre, tutta una serie di corsi di formazione, con laboratori informatizzati (corredati di personal computer, proiettori, lavagne lim e quan’altro…) e/o anche musicali, con impianti, strumenti musicali e chissà anche sale di registrazione… 
Ecco, quest’incendio… può rappresentare la fiamma di una nuova rinascita culturale, che unisce e alimenta tutte le potenzialità di quel quartiere, visto finora esclusivamente come dormitorio…
Certo, riporta bene Piero Mancuso, fondatore dei “Briganti”: forse non sapremo mai chi possa avere compiuto questa infamia e in questo momento siamo davvero provati, ma siamo certi che sarà stato qualcuno abituato a muoversi al buio, nell’ombra… e aggiunge, un gesto vigliacco portato a termine da barbari, incivili e codardi…
Il sottoscritto però, è spero che mi si perdoni per quanto sto per esprimere, crede poco al coinvolgimento di matrice mafiosa.. d’altronde non avrebbe certamente aspettato 10 anni per fare quello che oggi vediamo… ed è il motivo che mi spinge a ricercare i colpevoli, in qualcuno che conosceva bene quella realtà, e che forse, per fare come si dice… la “classica bravata”, si è ritrovato da solo o in gruppo, a compiere quell’azione grave e deprecabile, ma che forse, non si voleva realizzare nei modi così violento…
D’altronde, se da un lato bisogna dare grandi meriti a questo gruppo appassionati di rugby, dall’altro, bisogna riconoscere che ve ne sono tanti di giovani in quel quartiere, che non hanno nulla da fare, che non possiedono un lavoro, che vivono quotidianamente d’espedienti, che tentano d’andare avanti tra mille difficoltà… e sono ragazzi che purtroppo, perdono anche la vita, perché chi avrebbe dovuto aiutarli non c’è mai stato ed è bravo solo a farsi vedere, in queste particolari circostanze…   
Ditemi quindi… a cosa serve avere l’incitazione del presidente della camera Laura Boldrini, nel dover proseguire in quelle appassionate e volontarie azioni sociali – ripeto, in uno dei quartieri più difficili d’Italia – quando di contro, pochi minuti fa, leggevo su alcune pagina social di “Facebook”, la notizia che Luca Boldrini, figlio del fratello della presidente, è stato assunto a 22 anni a palazzo Chigi e percepisce 8 mila euro al mese…
Non posso che desiderare quanto questa notizia rappresenti un “fake”… altrimenti ho l’impressione che ancora una volta, qualcuno è convinto di venire qui, a visitare a modello turista i nostri luoghi degradati, quasi fossero un set cinematografico a modello che so… la serie “Gomorra” e di trovare qui possibilmente, Jenny Savastano e Cirù…
Sì… raggiungono quest’isola, per prenderci per il culo!!!
Difatti, ciò che mi brucia maggiormente, non è il fuoco acceso volontariamente o accidentalmente, ma l’arroganza di vedere saltuariamente alcuni nostri “personaggi” politici, giungere in questa terra, esclusivamente per illudere tutti quei poveri ragazzi, propagandando le solite chiacchiere inutili… che si è in visto come, in questi anni, non abbiano prodotto, alcun reale beneficio!!!
Ed allora, per favore… non venite più, statevene comodamente a Roma… e continuate a non far nulla per come avete fatto finora, d’altronde noi, in un qualche modo, andremo avanti lo stesso!!! 

Come "spelacchiare" denaro pubblico…

Hanno speso ben €. 49.000 per un albero di Natale a Roma…
Se fossi al posto di Papa Francesco, manderei scomuniche a tutti coloro che hanno permesso questa vergogna… 
Con quella somma avrebbero potuto realizzare 3250 pasti che, divisi nei cinque giorni festivi, si sarebbero potuti consumare ben 650 pasti al giorno…  
Se consideriamo la somma spesa per un albero totalmente inutile, per di più ridotto, solo dopo pochi giorni a “Spelacchio”, si comprende come in questo nostro paese, lo sperpero del denaro pubblico, non è da associarsi ad un problema politico, legato a eventuali partiti di maggioranza, bensì quanto sopra, è da considerarsi come un problema sociale di malcostume… 
A cosa serve difatti avere un albero di Natale in Piazza Venezia, quando di lì a pochi metri ci sono decine e decine di “clochard”, persone senza un tetto, buttati per terra e coperti soltanto da qualche cartone, senza ovviamente nulla da mangiare…
Per fortuna che ora l’Associazione Codacons, ha denunciato quanto compiuto dal Comune di Roma, direttamente alla Corte dei Conti e speriamo che la magistratura intervenga in maniera decisa contro quell’amministrazione romana, che ha deciso di sostenere questa spesa così assurda…
Ora si cercano i colpevoli, i motivi di quel improvviso rinsecchire, non si sa se dare la colpa al freddo o per come ha detto qualcuno, ad un eventuale avvelenatmento, anche se non esistono evidenti sintomi per avvalorare questa ipotesi…
Infine, qualche esperto ha dichiarato che  secondo la sua esperienza, non è stata eseguita correttamente l’operazione di slegatura della pianta una volta arrivata a Roma, procedura, quest’ultima, di estrema delicatezza poiché c’è il rischio di rottura dei rami, ecco quindi a suo giudizio, la causa di quel che è successo…
Io comunque ritorno al futile motivo che spinge a tagliare dal suo habitat un albero centenario, per trasportarlo nella capitale, soltanto per abbellire una piazza nel periodo natalizio… quando si potrebbero realizzare alberi artificiali, che peraltro hanno lo stesso scopo di quelli veri e ne garantiscono certamente la durata, per tutto il periodo elle festività e anche oltre…
Cosa aggiungere… l’ennesimo spreco di un paese che se ne fotte completamente dei suoi cittadini e del suo denaro!!!

Come "spelacchiare" denaro pubblico…

Hanno speso ben €. 49.000 per un albero di Natale a Roma…
Se fossi al posto di Papa Francesco, manderei scomuniche a tutti coloro che hanno permesso questa vergogna… 
Con quella somma avrebbero potuto realizzare 3250 pasti che, divisi nei cinque giorni festivi, si sarebbero potuti consumare ben 650 pasti al giorno…  
Se consideriamo la somma spesa per un albero totalmente inutile, per di più ridotto, solo dopo pochi giorni a “Spelacchio”, si comprende come in questo nostro paese, lo sperpero del denaro pubblico, non è da associarsi ad un problema politico, legato a eventuali partiti di maggioranza, bensì quanto sopra, è da considerarsi come un problema sociale di malcostume… 
A cosa serve difatti avere un albero di Natale in Piazza Venezia, quando di lì a pochi metri ci sono decine e decine di “clochard”, persone senza un tetto, buttati per terra e coperti soltanto da qualche cartone, senza ovviamente nulla da mangiare…
Per fortuna che ora l’Associazione Codacons, ha denunciato quanto compiuto dal Comune di Roma, direttamente alla Corte dei Conti e speriamo che la magistratura intervenga in maniera decisa contro quell’amministrazione romana, che ha deciso di sostenere questa spesa così assurda…
Ora si cercano i colpevoli, i motivi di quel improvviso rinsecchire, non si sa se dare la colpa al freddo o per come ha detto qualcuno, ad un eventuale avvelenatmento, anche se non esistono evidenti sintomi per avvalorare questa ipotesi…
Infine, qualche esperto ha dichiarato che  secondo la sua esperienza, non è stata eseguita correttamente l’operazione di slegatura della pianta una volta arrivata a Roma, procedura, quest’ultima, di estrema delicatezza poiché c’è il rischio di rottura dei rami, ecco quindi a suo giudizio, la causa di quel che è successo…
Io comunque ritorno al futile motivo che spinge a tagliare dal suo habitat un albero centenario, per trasportarlo nella capitale, soltanto per abbellire una piazza nel periodo natalizio… quando si potrebbero realizzare alberi artificiali, che peraltro hanno lo stesso scopo di quelli veri e ne garantiscono certamente la durata, per tutto il periodo elle festività e anche oltre…
Cosa aggiungere… l’ennesimo spreco di un paese che se ne fotte completamente dei suoi cittadini e del suo denaro!!!