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Le bancarotte fraudolenti in questo Paese sono una consuetudine!!!

Ho letto alcuni giorni fa dell’ennesimo sequestro preventivo che ha visto la Guardia di Finanza di Catania eseguire una misura cautelare nei confronti di una società già dichiarata fallita dal Tribunale di Piazza Giovanni Verga…

Come solitamente accade in questi casi, i soggetti coinvolti sono stati indagati a vario titolo per reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, nonché per aver aggravato il dissesto della società già in crisi…

Ciò che voglio dire – senza entrare nei particolari che solitamente non m’interessano – e che vi è costantemente un ripetuto “modus operandi” cioè un insieme di modalità che vengono abitualmente utilizzate per compiere quelle azioni fraudolente…

Ed allora mi chiedo: perché lo Stato non si predispone a cautela affinchè queste ripetuti comportamenti truffaldini non abbiano a ripetersi???

Ad esempio si potrebbe richiedere alle società di nuova costituzione una forma di garanzia, ad esempio il rilascio di una fidejussione… 

D’altronde è evidente a tutti come basti eseguire una serie di operazioni distrattive del patrimonio aziendale per celare i debiti presenti e di conseguenza le perdite poste in atto a cui si sommano anche i debiti prodotti nei confronti dell’erario, il tutto per poi investire il denaro rubato in altre attività (legali), predisponendo l’ex società primaria a quel mirato fallimento!!!

E così, se da un lato quella superata società va in fallimento, a farne le spese sono i creditori, già… privilegiati e non, nel frattempo la società appositamente costituita viene intestata a familiari, parenti, prestanome, etc… ed eccola rinata nella sua nuova veste di crescita nel mercato legale…

Quindi, da un lato la vecchia società viene depauperata del suo patrimonio, attraverso la svalutazione dei crediti e delle disponibilità finanziarie, cedendo quanto più possibile quei beni ad una società di comodo, per poi arli rintrare nuovamente nelle mani della (nuova società) famiglia, che da quest’ultima acquiesta i beni a un prezzo irrisorio o attraverso la creazione e quindi lo scambio di fatture ideate sul momento, dimostra altresì – in caso di eventuali controlli – che non esiste alcun collegamento con la prima società in fallimento risultando estranea alle vicende fin lì compiute da essa… 

Come si dice nel gerco… la nuova società ha operato nel rispetto della compravendita, essendo di fatto la: “terza in buona fede“!!! 

E difatti procedendo in questo modo si potrà avere un regolare passaggio di consegne, non solo dei beni patrimoniali ma anche dell’attività produttiva; quest’ultima infatti avrebbe nel corso di quel periodo assorbito gran parte di quella vecchia clientela e di conseguenza ha visto crescere ora il proprio fatturato, già…grazie al dislocamento dei clienti provenienti dalla società fallita che, vedendo limitare le proprie commesse, andrà sempre più a morire, lasciando il posto libero alla nuova concorrente…

Ecco perché quando leggo questo tipo di notizie abbozzo un sorriso… perché ho come l’impressione di stare in una “stanza con l’elefante“, dove tutti sanno quanto sta accadendo ma nessuno fa in modo che questo malaffare venga, una volta e per tutte, contrastato ed eliminato!!!

Già… vedrete infatti come tra qualche giorno una nuova inchiesta giudiziaria verrà portata alla luce, sì… con gli stessi analoghi criteri di cui sopra!!! 

Perché si sa da noi non si fa altro che andare avanti a colpi di martello in quelle aule di giustizia, ma poi per il resto, il sistema rimane così come, già… con tutte le sue brutture e come possiamo osservare, a vantaggio sempre di questi viscidi e infidi truffatori !!!

Siciliani… non basta essere "cives" (cittadini) per essere “società”!!! E' tempo di far seguire alle parole i fatti!!!

Il problema della democrazia in questo Paese e in particolare nella mia isola, è propriamente rappresentato dai suoi cittadini, sì… perché sono loro ad essere custodi di questa terra, del bene comune e della promozione del senso civico, evidenziando quel necessario contrasto alla illegalità…

Ed è il motivo per cui ritengo del tutto inutile parlare di “società civile“, un’espressione che potremmo definire superata in quanto non basta essere “cives” e quindi cittadini, per essere “società!!!

Ciò che bisogna mettere in evidenza ed è ciò che bisogna insegnare ai propri figli, è essere sempre ed in ogni circostanza, cittadini onesti e responsabili!!!

Serve a poco scaricare le proprie responsabilità su altri individui, come ad esempio le forze dell’ordine, la magistratura, le associazioni di legalità, oppure dare sempre la colpa di quanto avviene in questa terra a quella presenza capillare chiamata “mafia”, dimenticando tra l’altro che essa basa tutta la propria forza su questa presenza debole, ben rappresentata dai suoi omertosi conterranei!!!

Se quella associazione criminale si è così perfettamente inserita nel mercato legale e nel sistema economico e politico, lo si deve principalmente a quei suoi attori, mi riferisco innanzitutto ai cittadini, ma soprattutto a quei cosiddetti imprenditori affiliati a cui si somma la complicità di tutti quei professionisti esterni di cui si avvalgono ogni qualvolta le circostanze lo richiedono…

D’altronde vorrei ricordare come quei soggetti criminali, mancano di fatto delle capacità e delle competenze tecniche e/o informatiche necessarie per muoversi in quei business, gli stessi che utilizzano finanziamenti pubblici e fondi dell’Ue, che sono per l’appunto quelli che oggi garantiscono alla mafia i maggiori profitti!!!

Difatti in questi anni, la nuova “Mafia 2.0” è riuscita a riciclare gran parte del denaro proveniente dalle classiche attività  di business, come il traffico di droga, l’usura, il racket, la prostituzione, la tratta dei migranti, in attività legali, le stesse che ora garantiscono crescita finanziaria e permette altresì un controllo capillare del territorio, già… attraverso nuovi legami politici e soprattutto l’elargizione di posti di lavoro.   

Ecco… è questo il legame che bisogna interrompere, sapere di poter fare a meno di quei favori, rompendo qualsivoglia collaborazione anche indiretta e soprattutto evitare di girarsi dall’altro lato, evidenziando omertà, complicità, omissioni e silenzi!!!

In questi giorni passeggiando per la mia città, Catania, ho modo di ascoltare molti miei concittadini, gli stessi che manifestano atteggiamenti di disgusto su quanto sta accadendo nella nostra politica regionale, sì… tutte forme di corruzione e di potere che mettono in risalto una politica collusa con certi ambienti mafiosi, politici che con i fatti dimostrano – ad esclusione di qualche eccezione – una mancata coerenza, già… nel voler combattere quell’infezione!!! 

Siciliani, è tempo quindi di fare valere chi siete e cosa siete, iniziando ad esempio dalla cabina elettorale nelle prossime elezioni europee!!! 

Basta quindi con i ricatti, dite “ALT” allo scambio di voto in cambio di 50 euro, non barattate il vostro diritto per una busta alimentare, perché è venuto il tempo di rompere con tutta questa politica marcia e soprattutto con quei suoi referenti “immorali“, ma non solo, allontanate da voi quei procacciatori di voto che come sappiamo sono legati alla criminalità organizzata, è quindi giunto il tempo di rompere il silenzio, ma per farlo non dovete parlare come abitualmente accade e cioè a vanvera, ma far seguire alle parole finalmente… i fatti!!!

Ed allora, mi rivolgo a chi urla ogni giorno dichiarando di essere “SICILIANO”: sì… è venuto il tempo di dimostrarlo, altrimenti siete eguali a tutti quei personaggi che vedo atteggiarsi nei vari social, già… veri e propri “pisciabriodi”!!!   

Ogni mondo è paese. Già… la Toscana come la Sicilia! Sì… sono molte quì le imprese che portano "Acque" al proprio mulino!!!

Già… sono molti, anzi troppi coloro che cercano di fare in modo che il proprio mulino apporti più acqua e risulti esser più proficuo di quello altrui. 

Il detto viene solitamente usato per riferirsi ad alcuni soggetti che tendono in ogni circostanza a far eslusivamente i propri interessi, quasi sempre a danno della collettività e di conseguenza al nostro Stato!!!

Ora però a differenza di quanto solitamente si scrive, ad esempio facendo riferimento alla mia regione la Sicilia (ma potrei aggiungere anche a molte regioni del sud Italia, vedasi Campania, Puglia e anche Calabria) e cioè che la criminalità organizzata rappresenti da sempre un grave problema, beh… posso dire con assoluta certezza che la peggiore organizzazione che il sottoscritto ha avuto modo di costatare, sia proprio insita in quelle regioni del Centro-Nord, già…  proprio dove circola la maggior parte del capitale finanziario ma soprattutto, dove quelle loro attività, determinano di fatto i maggiori danni economici, ambientali e sociali, gli stessi che poi vengono estesi nel resto del Paese…

Vi sono infatti alcune regioni che sono da sempre considerate veri e propri territori paradisiaci o quantomeno dediti alla legalità; già… potremmo definirle “regioni al di sopra di ogni sospetto” anche perché solo saltuariamente quest’ultime vengono mensionate dai media, se non esclusivamente per notizie che riguardano la cronaca, per lo più vicende familiare, bullismo, femminicidi, ma poi… per il resto e  mi riferisco a quei metodi coercitivi prettamente malavitosi, difficilmente si legge qualcosa… 

Eppure posso assicurarvi che non è così, perché proprio sotto quella superficie cristallina definita “legalità”, si nasconde un vero e proprio mondo sommerso ed esteso nel quale proprio corruzione, malcostume, clientelismo, favoritismo, inganno, raggiro, frode e per concludere come dice quel detto “chi più ne ha, più ne metta” (che nel caso specifico nulla la frase ha che fare con lo scopo di esortare le persone che hanno il maggior numero di cose, ad essere generosi con chi è viceversa meno abbiente…), sì il problema difatti è volerlo fare emergere oppure restarne complici!!!

Già… ma quanto sopra e cioè evidenziare quanto accade, rappresenta uno dei più annosi problemi per il nostro Paese in particolare per chi è preposto a quei controlli e alle attività di monitoraggio e prevenzione!!!

Difatti come abitualmente assistiamo, gli illeciti prima vengono commessi e soltanto dopo vengono portati alla luce con la conseguenza logica che nel frattempo tutto quel denaro illecitamente defraudato ha preso direzione verso quei noti paradisi fiscali oppure è stato riposto in banche estere dalle quali poi è impossibile farlo rientrare!!!

Ma la circostanza più assurda è dover costatare i metodi abitualmente utilizzati per compiere quei raggiri, talmente banali, per non volerli definire “sciocchi”, che il sottoscritto ha difficoltà a comprendere se quanto accada sia dovuto alla totale incapacità dei soggetti preposti o perché quest’ultimi sono di fatto legati a quel sistema “immorale”,  leggittimato affinchè si possa poi godere di quegli illeciti!!!

D’altronde in questi mesi ho letto di talune Pocure Nazionali che proprio in quelle regioni hanno dedicato molto del loro tempo per compiere inchieste giudiziarie a seguito di alcune dichiarazioni pronunciate in una trasmissione televisiva, nella quale veniva raccontato di una foto nella quale erano stati ripresi alcuni soggetti seduti in un noto bar, imprenditori, politici e mafiosi, che stavano – sempre secondo quel narratore – spartendosi la nostra nazione!!!

Peraltro, non si comprenda quale fosse la necessità di una foto, forse per poteri utilizzare quale prova??? D’altronde, una foto serve a poco o nulla, ciascuno di noi sa bene quanto sia accaduto dopo il periodo stragista ed soprattutto il “Colpo di Stato” messo in atto (perfettamente riuscito…) senza dover sparare un colpo!!!

Forse è tempo quindi che da quegli uffici ci si dedichi a tralasciare notizie su boss deceduti o su eventuali partner criminali di fantamatiche collusioni!!! 

Molto meglio evidenziare circostanza lampanti e come riportavo sopra, sotto gli occhi di tutti; poi certo si può sempre decidere di chiudere un’occhio, anzi no… il sottoscritto consiglia di chuderli entrambi, d’altro canto è ciò che finora si è fatto e quindi perché pensare di dover mutare!!!

E quindi dopo quanto sopra riportato penso che debbo fare una correzione a quel titolo: la Toscana non è come la Sicilia! Quì sono molte di più le imprese che portano “Acque” ai loro forzieri!!!

Sicilia se pur bellissima, corrotta nell'animo!!!

La Sicilia è uno dei posti più belli del mondo!!!
A dirlo è il sottoscritto che senza offesa un po’ di mondo se lo è girato…
Un’isola naturale meravigliosa, un clima fantastico, un mare cristallino e pescoso, un vulcano attivo tra i più interessanti dell’intero pianeta e poi ovunque girate la testa, storia, cultura, arte, grazie ai primi gruppi di popolazione indoeuropee che penetrarono in Sicilia per fondersi con gli indigeni siculi per dare inizio all’Età del Bronzo, passando poi a civiltà come quella egeo-cretese che sbarcando in questa terra, fondarono città come Erice e Segesta…
Siamo poi passati tra l’XI ed il X secolo ai Fenici che fondarono Solunto, Mozia e Palermo e a seguire i greci, con la fondazione della prima colonia “Naxos” che l’hanno fatta entrare nella storia del Mediterraneo, cui seguirono altre colonie che si svilupparono per diventare vere e proprie città, ricche e ornate di monumenti, vedasi ad esempio Siracusa, Catania, Selinunte e Agrigento, i cui templi e teatri, attirano ancora oggi milioni di turisti da tutto il mondo…
Abbiamo subito quindi la dominazione dei romani, dei barbari, bizantini, arabi, normanni, svevi,  angioini, aragonesi, spagnoli, austriaci, borboni e infine a seguito dell’impresa garibaldina l’isola è stata annessa al regno d’Italia, per poi divenire nel 1946, Regione Autonoma nell’ambito della nuova Repubblica Italiana. Un Parlamento che si riunisce nuovamente nel 1947 nel Palazzo dei Normanni, come già faceva otto secoli prima!!! 
Comprenderete quindi come noi siciliani raccogliamo nel nostro Dna un miscuglio di contaminazioni, dialetti e forme verbali che garantiscono a chiunque venga in questa terra, quel concetto di apertura, incontro e voglia di condivisione…
D’altronde come non ricordare cosa scriveva Goethe: “Non è possibile formarsi un’idea giusta… senza aver visto la Sicilia: qui sta la chiave di tutto”.

Già, ma quando usciamo fuori da quest’isola, quando sostanzialmente constatiamo per cosa e chi veniamo riconosciuti nel mondo, ecco che improvvisamente nulla di cio che ho riportato sopra viene esaltato, sì… improvvisamente diventiamo famosi per tutt’altro!!!
Già… per aver dato vita alla mafia, ma anche per aver propagandato film e serie Tv su cosa-nostra, come il “Padrino” o la “Piovra” e ancora, per aver fatto emergere quello stragismo corleonese e via discorrendo… 
Ora, non credo proprio che i problemi della nostra terra siano legati alla mafia, anzi tutt’altro, la maggior parte dei siciliani non sa neppure cosa sia la mafia; intendo dire che per molti di essi, per quella connanturale divergenza di pensiero, la mafia preferisce tenerla a doverosa distanza e quindi lontano dal loro quotidiano, tra l’altro , molti di essi neppure ne parlano, chissà forse per non subire eventuali intimidazioni o per far prevalere in ogni circostanza quel proprio senso di omerà che da sempre li accompagna!!!
Il sottoscritto però ritiene che un problema nell’animo dei siciliani sia ahimè presente; non so quanta colpa sia da attribuire a quelle contaminazioni di cui parlavo sopra, le stesse che hanno permesso a questa infezione di venirci trasmessa, ma la verità è che il nostro popolo risulta esser ben disposto a farsi corrompere, già… in ogni circostanza e tutti, ripeto tutti, dimostrano di avere un prezzo!!!
D’altronde abbiamo appena visto quanto sta accadendo in quest giorni, mi riferisco agli arresti nei confronti di professionisti (al di sopra di ogni sospetto) che di fatto, premettevano al boss, Matteo Messina Denaro, di restare latitante!!!
Ma lo stesso fanno tutti quei soggetti che – pur non concedendo le proprie credenzialita a boss latitanti – permettono egualmente alla mafia di espandersi, offrendosi come “prestanome” per le loro attività illegali oppure – come fanno molti dirigenti e funzionari nelle PA –  vendendosi, pur di ricevere in cambio compensi o favori, da quei suoi referenti, favorendoli in quelle loro attività imprenditoriali.
Quindi, definire mafiosi i siciliani, quantomeno tutti i siciliani è scorretto e forse anche ingiusto!
La Sicilia non ha nulla a che fare con la mafia, ma certamente se ancora essa vive in questo territorio, se prospera, si sviluppa e cresce a macchia d’olio, beh… la colpa principale è ahimé proprio dei siciliani!!!
Osservate ad esempio i comuni sciolti per mafia, i sindaci coinvolti in inchieste giudiziarie e tutti quei deputati, assessori, consiglieri, appartenenti a giunte di partito, posti oggi sotto processo per aver violato le regole di diritto!!!
Ora, non voglio ergermi a paladino della giustizia, d’altronde chi mi conosce sa che è proprio ciò che faccio quotidianamente, ma comunque la verita, senza alcun tono polemico, è che dietro a questa nostra società vi è un parte consistente di miei conterranei che non fa il proprio lavoro in maniera onesta o che opera costantemente nella illegalità, sì attraverso quella propria funzione, affinchè possa mensilmente ricevere un tornaconto…
Ecco quindi qual è la più pericolosa associazione illegale di questa terra, non la mafia, i mafiosi o i suoi familiari, no… nulla di ciò, sono le persone insospettabili, quelle che conosciamo tutti, le stesse che detengono il potere sociale, economico e finanziario e che rappresentano un vero e proprio cancro per questa terra!!!
Parliamo di una classe dirigente che si fa incantare dalle lusinghe, dalle carriere, dalle promesse di favori e del denaro messo loro a disposizione, lo stesso con cui possono alimentare quel mondo corruttivo!!!
Ai siciliani interessa poco confrontarsi con la mafia, anzi non gli importa minimamente di farne parte, a loro interessa soltanto cosa si può ricevere da essa, approfittare quindi del bisogno di quell’organizzazione per entrare negli appalti pubblici, nei finanzinmenti, nella gestione degli interessi imprenditoriali per ottenere autorizzazioni, concessioni, sfruttando i posti di lavoro offerti, ricevere mazzette, ma anche raccogliere quel voto di scambio ottenuto grazie ai consensi sociali di cui essa gode nel territorio!!!
La Sicilia è bellissima, ma ahimè corrotta nell’animo!!! Non tutti risultano contagiati, ma certamente la maggior parte dei siciliani evidenzia esser da quella bramosia, saldamente soggiogata!!!

Quante sono le imprese controllate dalla mafia??? Ancora troppe…

Quello delle imprese “controllate” è un tema di difficile soluzione e ciò è dovuto al fatto che dietro ciascuna di quelle imprese si nasconda un prestanome, posto lì per evitare che da eventuali controlli possa emergere un legame diretto di affiliazioni o eventuali parentele con uomini di cosa nostra…    

Ma il problema da affrontarsi (in maniera seria) in quei controlli di trasparenza, non dovrebbe riguardare e quindi restringersi ai soli dati anagrafici di quei soggetti che decidono di svolgere funzioni imprenditoriali, bensì dalla reale capacità di quest’ultimi di possedere capacità propria, economica e finanziaria!!!

Mi riferisco a quella semplice condizione per diventare un’imprenditore, a dirlo tra l’altro è proprio il termine stesso, basta cercarlo su “google”: Per diventare imprenditore servono abilità, impegno, dedizione, spirito di sacrificio e soprattutto risorse di denaro!!!

Ecco, siamo giunti nuovamente alla mia premessa e cioè quella che per fare impresa bisogna dimostrare d’aver capacità economica, d’altronde senza questo fondamentale requisito, sarebbe facile per chiunque fare impresa…

Ed allora, quando un soggetto diventa a tutti gli effetti di legge “imprenditore“, attraverso la costituzione di una società o l’acquisizione di una esistente (solitamente con l’estromissione dei precedenti titolari, grazie anche all’omertà delle vittime determinata non solo da paura ma anche dai pregressi rapporti con i componenti del sodalizio), ecco, quando si formalizza quella nomina di legale  rapresentante, dovrebbero immediatamente partire i controlli, non solo quelli già conosciuti che fanno parte di quel cosiddetto “Protocollo di legalità“, ma bensì tutta una serie di verifiche, come ad esempio le informazioni bancarie, le stesse che potranno evidenziare la reale capacità finanziaria di quel soggetto ora promossosi ad imprenditore…

Comprendere quindi quali somme egli abbia gestito nel corso della propria vita, ma soprattutto analizzare come esse siano state realizzate, concretizzate, alimentate e verificare i fatturati che hanno permesso ad egli quell’eventuale crescita finanziaria, controlli di vitale importanza per fermare anzitempo l’ennesima attività illegale!!!      

Altrimenti sarebbe troppo semplice, già… a chiunque verrebbe data così la possibilità di diventare imprenditore ed è proprio ciò che la maggior parte di essi fa… facendosi finanziare da quelle organizzazioni criminali e sfruttando gli strumenti posti a disposizione da quel capitale mafioso che incontra, si mescola e si occulta, con quello legale…

Non dobbiamo quindi credere che quell’imprenditore rappresenti un soggetto deliquenziale o che preferisca procedere sin dal suo insediamento in maniera “illegale”, ad esempio mancando di rispettere le norme su contratti di lavoro, le imposte e/o contributi previdenziali, no… i nuovi imprendori e soprattutto alla nuova criminalità interessa poco o nulla operare sul mercato in maniera illecita, anzi tutt’altro, quest’ultima ha deciso di restare in maniera stabile nel territorio e vuole quindi affermarsi sul mercato legale, non solo nella propria regione , ma anche in altre…

Queste “imprese controllate“, sfruttando la propria capacità finanziaria (derivata dal riciclaggio di denaro sporco) non hanno alcuna preoccupazione se durante quella propria gestione, si dovesse presentare una imprevista perdita, perché quest’ultima verrebbe coperta in maniera celere, grazie ai profitti derivati da altre attività commerciali e ad un sistema di scambi vantaggiosi con altre imprese affiliate…

Già… ad esse interessa poco incrementare i profitti o abbattere i costi attraverso il lavoro, poiché non si ha alcun problema di liquidità e quindi, grazie all’ingresso costante di capitale da ripulire, ci si dedica principalmente ad infiltrarsi in quegli appalti milionari e nei fondi pubblici posti loro a disposizione… 

E’ evidente come mentre in passato la mafia deprimeva l’economia di un territorio riducendo quindi la capacità di spesa pubblica locale, adesso le nuove “imprese controllate” hanno le competenze necessarie per poter attrarre più investimenti pubblici nelle loro zone di influenza, in modo da vincere facilmente il maggior numero di appalti!!!

Queste imprese sono diventate delle vere e proprie agenzie di servizi, pronte a mettersi a disposizione dell’economia con il proprio capitale (illecitamente accumulato), creando così consenso sociale, politico e un controllo amministrativo del territorio in cui operano, grazie alla costante corruzione alimentata attraverso mazzette, ma soprattutto attraverso l’enorme disponibilità di posti di lavoro offerti, nuovo baratto di sodalizi clientelari… 

E quindi, nonostante gli sforzi fatti nel corso degli anni dai vari governi nazionali, con l’introduzione ad esempio della Banca dati unica, della documentazione antimafia e di quella stessa autocertificazione antimafia, lo Stato ha di fatto subito finora una sconfitta!!!

D’altronde la dimostrazione su quest’ultima affermazione è palese: tutti questi strumenti hanno evidenziato una grande lacuna, in quanto alla maggior parte di quelle imprese controllate è stato semplice aggirare i controlli, già… semplicemente ricorrendo ad uno dei tanti prestanome!!!

Basta vittime sul lavoro!!!

Continuano (per fortuna) i controlli nei cantieri in tutta Italia da parte dei militari, supportati dai colleghi locali del Nucleo Ispettorato del Lavoro.

D’altronde, se si considera che da inizio anno, il numero dei lavoratori morti (a cui andrebbero sommati quelli di oggi…) ha già raggiunto quota 145, si può comprendere come ancora molto ci sia da fare sotto il profilo della sicurezza.

Ho letto proprio ieri di un cantiere nell’isola dove i carabinieri hanno accertato delle irregolarità, in particolare nella mancata predisposizione dei rischi di cadute, nel cantiere infatti mancavano i parapetti in adiacenza agli scavi, ma non solo, erano presenti rischi elettrici e il mancato rispetto della segnaletica e della viabilità di cantiere… 

Ecco i motivi che hanno condotto i carabinieri a sospendere temporaneamente l’attività, denunciando all’autorità giudiziaria il titolare a carico del quale sono state contestate sanzioni per oltre 20.000 euro. 

D’altronde il tempo delle negligenze e delle collusioni è messo ormai alle strette, ma non si può certo affermare che siamo giunti alla fine di quel sistema corruttivo/illegale, perché quest’ultimo, seppur certamente in questi giorni più limitato, continuerà nuovamente a fare danni, sono troppi purtroppo i funzionari infedeli coinvolti, gli stessi che non possono far a meno di quelle scadenzate bustarelle, ed è a causa di quanto tragicamente accaduto in questi mesi e soprattutto per merito della cassa di risonanza compiuta dai media in genere, che si è riusciti a sospendere (quantomeno temporaneamente…) quelle diffuse collusioni!!!

Perchè la verità è che i controlli devono essere realizzati quotidianamente, in particolare proprio in quel settore edile che per l’appunto evidenzia non soltanto quella mancata prevenzione, formazione, informazione e addestramento, ma soprattutto la presenza di gravi violazioni in fatto di diritti dei lavoratori e soprattutto della loro incolumità.

Peraltro, vorrei ricordare come nel solo 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati quasi 1500 e di questi la maggior parte sui luoghi di lavoro, mentre gli altri sono stati dichiarati come decessi sulle strade per giungere in cantiere e/o in itinere…

Si tenga ulteriormente conto che in quasi 15 anni il nostro Paese ha perso oltre 21.000 lavoratori, morti sul lavoro e naturalmente a questo conteggio mancano (o diciamo che sono sfuggiti…) tutte quelle altre vittime fatte passare per incidenti domestici e/o stradali… 

Perchè a differenza di quanto solitamente è stato dichiarato da parte di tutti i governi nazionali e soprattutto da quei suoi referenti istituzionali, in questo Paese si è pensato soltanto a promuovere la sicurezza in maniera sterile, il tutto a scapito di riforme importanti per realizzare in maniera concreta e soprattutto efficace quella necessaria messa in sicurezza che, proprio i numeri delle vittime, evidenziano esser mancata!!!

Vorrei altresì ricordare come quasi il 30% di quelle vittime, non aveva alcuna assicurazione o quantomeno non era in possesso di un’assicurazione dell’Inail e quindi, se sommate questa percentuale ai numeri di cui sopra, comprenderete quanto grave sia stata questa problematica; ma d’altronde l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL), diffonde esclusivamente soltanto i dati di propria pertinenza e quindi i numeri riferiti ai propri morti e d’altro canto, come dargli torto…

Il problema va ricercato alla fonte e fintanto che le imprese vedranno la sicurezza come un costo e taluni fuzionari come una opportunità di guiadagno, ecco che diventa quasi impossibile riuscire a fare sicurezza, anche perché la maggior parte di coloro incaricati (quantomeno sulla carta…) di farla rispettare, sono poi gli stessi miei colleghi che si genufleggono dinnanzi a quei loro “infidi” datori di lavoro!!!

Incredibile… con la tecnica "apri e chiudi" evadi le tasse!!!

A volte non comprendo come certi meccanismi illegali – conosciuti da tempo anche dai più stupidi lestofanti di questo Paese – possano ancora avverarsi…

Si… resto basito dalla tecnica banale adottata e di come alcune società riescano con quella tecnica “apri e chiudi” a eludere il nostro sistema fiscale e quei loro controlli, che senza alcun dubbio intervengono per risanare il problema, ma ahimè dopo che quei lestofanti abbiano provveduto a far sparire dalle casse dello Stato, milioni e milioni di euro… 

Leggo difatti della Guardia di finanza che dopo una serie di controlli, sia riuscita ad effettuare una serie di sequestri tra beni mobiliari e immobiliari.. 

Le indagini difatti, hanno evidenziato i movimenti di alcune società con sede nell’Emilia Romagna e nella provincia di Trento, in particolare nella Bassa Valsugana, operanti nel settore del confezionamento di capi di abbigliamento. 

L’imprenditore, di origine cinese, possedeva vari beni immobiliari, una fabbrica, auto di grossa cilindrata ed importanti disponibilità finanziarie presso gli istituti di credito…

I reati ora contestati riguardano la sottrazione fraudolenta del pagamento delle imposte e l’omessa dichiarazione. 

Secondo le verifiche effettuate, l’imprenditore non avrebbe versato almeno 3 milioni di euro nel periodo tra il 2007 e il 2021 ed è ritenuto dominus di quel meccanismo illecito, manovrando le aziende utilizzate come “scatole cinesi”, le quali prevedevano una rapida cessazione, secondo una collaudata tecnica denominata “apri e chiudi”. 

Tutte le società risultavano essere formalmente intestate a prestanome, anch’essi cinesi e/o ex dipendenti dell’indagato, il quale però, senza apparire formalmente, curava in prima persona gli aspetti gestionali delle società, dall’apertura dei conti correnti aziendali ai rapporti con i clienti, fornitori e personale dipendente. 

Ogni società, dopo un breve ciclo di vita, chiudeva, tralasciando il versamento delle imposte dovute al Fisco, favorendo, nel contempo, un illecito incremento del patrimonio dell’imprenditore….

La circostanza assurda è che le Fiamme gialle hanno accertato che le società coinvolte si sono sistematicamente sottratte agli obblighi di versamento delle imposte dovute per oltre 14 anni, tra il 2007 e il 2021, generando così un debito nei confronti dello Stato di oltre 3 milioni di euro e favorendo un illecito incremento del patrimonio dell’indagato.

Mi chiedo, sapendo ormai di questo sistema che vede coinvolto migliaia e migliaia di società, non sarebbe il caso di trovare una soluzione al problema, ad esempio si potrebbe richiedere – mi riferisco a tutte le società estere o di proprietà di soggetti non appartenenti alla Comunità Europea – il rilascio di una fidejussione bancaria, che nel caso in cui, queste società di nuova costituzione, dovessero chiudere entro i termini di controllo e quindi entro l’anno solare in corso – questa garanzia, verrebbe introitata dallo Stato per poi venire riconsegnata nel caso che, dalle verifiche effettuate degli uffici tributari, si potrà accertare il regolare pagamento dei tributi, altrimenti, la stessa, verrebbe trattenuta ed incassata per tutte le somme oltre naturalmente le sanzioni previste di legge. 

Già… basta poco a far rispettare la legge in questo Paese, il problema viceversa è trovare le giuste persone competenti che facciano attuare in maniera concreta quelle procedure e difatti, è proprio questo il reale problema e molti “pseudo” imprenditori esteri, conoscendo bene le nostre fallaci regole, sono propriamente qui a operare, sapendo quanto possono approfittarne!!!

PARTE SECONDA: La crescita esponenziale di molte imprese siciliane è dovuta principalmente al reinvestimento di denaro della criminalità organizzata!!!

Quindi, continuando con quanto riportato ieri, è evidente come il passaggio di trasformazione di quelle imprese mafiose, nasce principalmente dalla necessità di rendere sempre più occulti gli investimenti dei capitali. 

Già… perché affinché non si determinino da parte della magistratura quei provvedimenti di sequestro e/o confisca, giudiziaria bisogna fare in modo che i capitali riciclati subiscano una mimetizzazione, affinché alle forze di polizia, siano impedite dal risalire alle origini illecite di quel denaro di provenienza illegale… 
Ora si comprendono i motivi che spingono quei membri di cosa nostra a celarsi dietro a prestanome, gli stessi che operano affinché si attui quell’efficace controllo del territorio…
Ecco quindi l’imprenditore “d’origine controllata e garantita”, una testa di legno che non avendo subito alcun procedimento civile o penale, rappresenta il perfetto burattino da manovrare, d’altronde parliamo di persone incompetenti, soggetti che non sapendo fare altro si accontentano di un misero stipendio: già, come ho scritto alcuni mesi fa, se solo comprendessero quanto sia fondamentale quel proprio ruolo, potrebbero chiedere un compenso più alto, quantomeno da dirigenti, d’altronde nel “giorno del giudizio” se conservate bene, quelle somme, potranno permettere ai propri familiari di vivere agiatamente…

Ma ritornando ai veri “pupari”, sì… a quegli imprenditori collusi con cosa nostra, beh… l’interesse utilitaristico fa in modo che tra le parti non vi siano mai conflitti: già… il denaro prima di tutto!!!

Un vero e proprio compromesso tra le parti, tra chi per crescere ha bisogno di quel denaro e chi viceversa per poterlo immettere in modo legale nel mercato (nazionale e/o internazionale), ha necessità di quell’impresa. 
D’altronde non va mai dimenticato come dietro ciascuna attività, vi siano i costi di mantenimento delle famiglie degli affiliati, molti dei quali attualmente rinchiusi presso i penitenziari, motivo per cui qualcuno deve sempre provvedere…
  

Certo, lo Stato ogni tanto riesce a limitare quel potere commerciale e finanziario, ma per un’impresa che viene interdetta, altre cento ne nascono immediatamente e quindi il giro economico di quel sistema illegale rimane di fatto inalterato e “cosanostra” rimane, se pur colpita, sempre in piedi, continuando a controllare gran parte del settore dell’economia e della vita civile e se ogni tanto, qualcosa inizia a metterla in discussione, vi è sempre un modo, anche con l’uso della forza, di far rientrare quell’eventuale pericolo!!!

  

La crescita esponenziale di molte imprese siciliane è dovuta principalmente al reinvestimento di denaro sporco della criminalità organizzata!!!

Non bisogna essere Procuratori nazionali, Pm, Prefetti, oppure uomini e/o donne delle Forze dell’Ordine per comprendere come dietro molte società siciliane o quantomeno a capo di quelle imprese, vi siano semplici prestanome e/o familiari di soggetti legati a quella nota criminalità organizzata…

D’altronde parliamo sempre delle stesse circostanze che da oltre mezzo secolo si ripetono in maniera costante, sì… condizioni che continuano sempre eguali anche se ogni tanto accade qualcosa che fa pendere la bilancia verso lo Stato, già in quella lotta mai realmente vinta, ma che permette quantomeno (ogni dieci anni), di avere notizie su qualche arresto eclatante…   

Quanto accumulato nel corso degli anni da quell’associazione criminale, ha certamente contribuito a determinare nell’isola un meccanismo perverso, basato su connivenze, inquinamento politico, ricatto, ma soprattutto l’impossibilità di determinare capacità di sviluppo, sia economico che sociale…

Un cancro che prospera grazie anche alla complicità di parecchi farabutti posti all’interno di pubblici uffici, alcuni dei quali si prestano a favorire quel sistema corruttivo e clientelare, affinché si portino avanti le esclusive ragioni di quei loro corruttori che attraverso mazzette, regalie, favori personali, assunzioni familiari, intervengono nel degrado morale di quei corrotti dirigenti e/o funzionari, ben disposti a farsi comprare… 
Una classe dirigente messa lì a disposizione di quei mafiosi che non s’interessa minimamente a far prosperare l’economia di questa regione, ma viceversa ne alimentano l’infezione, non avendo essi mai denunciato le ingerenze di quei loro superiori o le provocazioni subite all’interno di quei loro uffici!!!

Ed ecco che allora la mafia ha avuto strada libera, già… il denaro a nero accumulato attraverso quelle loro svariate attività illegali, sono divenute ora risorse finanziarie per molte società, mi riferisco a quei collusi imprenditori che hanno deciso di farsi appoggiare economicamente da taluni referenti di quell’associazione criminale, a differenza viceversa di altri imprenditori, persone oneste e perbene, che pur di non dover sottostare ad alcun tipo di rapporto con quei soggetti, hanno preferito cedere quelle loro imprese, svendendole pur di non sottomettersi a quel sistema coercitivo!!!

Quindi, una montagna di denaro “sporco” è diventato improvvisamente una risorsa “ripulita” per nuove attività legali, un vero e proprio riciclaggio che entra a far parte del capitale societario e che viene reinvestito nei circuiti legali dell’economia reale…

Ecco come quelle fonti di reddito provenienti dall’esercito di un operato delinquenziale, permette di compiere a quelle società “affiliate! un salto di qualità dal punto di vista economico, ma soprattutto, grazie a quell’enorme afflusso di denaro si viene a determinare nei confronti del mercato libero, una concorrenza sleale, potendo queste società, praticare prezzi e servizi ad un costo inferiore rispetto alle loro diretti concorrenti legali… 

Non vi è bisogno di essere degli strateghi di mercato per comprendere come un assetto imprenditoriale di quel tipo, conduca in un primo momento ad una partecipazione (mafiosa) prettamente economica, senza grandi ingerenze sulle decisioni societarie prese, ma successivamente, l’ingerenza mafiosa diventa sempre più attiva, per divenire con il passar del tempo, sempre più diretta proprietà del boss!!!

La trasformazione è stata compiuta, l’impresa originariamente legale e diventata di fatto un’impresa di proprietà dei mafiosi ed ora grazie ad essa, si provvede a rendere occulti gli investimenti realizzati in corso di realizzazione… 

Già… basterebbe semplicemente analizzare i bilanci, vedere come nel corso degli anni i fatturati di quelle società siano cresciuti a dismisura, schizzati verso l’alto in maniera certamente inconsueta…

Si tratta semplicemente di saper leggere i numeri, ma forse il reale problema è quello che nessuno vuole verificare quanto sta accadendo o chissà debbo pensare che qualcuno in quella crescita ci abbia visto un’opportunità personale e quindi perché perder tempo ad indagare, sì… perché compiere il proprio dovere quando forse da quella illegale condizione ci si può guadagnare qualcosa???      

Fine prima parte…

Un giovane non trova lavoro perché manca di esperienza!!! Ma non è che manca di esperienza proprio perché non trova lavoro???

Leggo spesso in molte proposte di lavoro per giovani la dicitura: …….. “con esperienza“!!!

Mi chiedo, ma come fa un giovane alle sue prime armi ad avere esperienza, se in quel mondo del lavoro deve ancora entrare???

Comprenderete come trattasi dell’ennesima “presa per il cul… “!!!

Difatti, da un lato i datori di lavoro tendono ad assumere giovani affinché le loro imprese possano godere dei benefici previsti quali ad esempio gli sgravi sui contributi previdenziali e non mi riferisco alle sole assunzioni under 36, no… perché vi sono anche altre agevolazioni, l’assunzioni di donne, gli apprendistati, le assunzioni al sud, gli over 50 anni, la sostituzione dei lavoratori prossimi al congedo, i disabili, le rioccupazione, i lavoratori provenienti da aziende in crisi, i percettori Naspi e via discorrendo…

Diciamo che se un’impresa oggi vuole realmente assumere, lo Stato mette in condizione quell’imprenditore di beneficiare di parecchie agevolazioni anche fiscali, certamente non si può avere tutto e quindi un sacrificio quel datore di lavoro deve compierlo…

In particolare la formazione è alla base di quel nuovo rapporto, l’addestramento, saper istruire il giovane ai compiti richiesti, vanno aggiunte l’insieme di misure, provvedimenti, valutazioni e monitoraggi che bisogna mettere in atto per i compiti assegnati, questi debbono rappresentare concetti prioritari, aggiungerei  fondamentali… ancor prima che qualsivoglia lavoratore inizi il suo nuovo incarico. 

Non si può pensare di mandare un neo assunto allo sbaraglio, peraltro è quanto solitamente accade, dimenticando che per quel giovane, quello ora in atto, rappresenta la sua prima esperienza…

Egli infatti, passa da una condizione che definirei “protetta” qual era fino a pochi giorni prima la propria casa, la scuola, il cortile, ad un contesto nuovo, pieno di insidie e rischi…

Bisogna concedere quindi del tempo, d’altronde avendo questi poca familiarità con il luogo di lavoro, non possiede – per come si vorrebbe – quella necessaria esperienza, ma non solo, egli, proprio per quella sua tenera età, affronta quelle mansioni con incoscienza, l’età infatti lo porta a non prendere sufficientemente sul serio i rischi che da lì a poco potrebbe affrontare…

E’ stato dimostrato infatti che i giovani tra i 18 e i 24 anni hanno almeno il 50% di probabilità in più di subire un infortunio sul lavoro, proprio perché sono più vulnerabili e non si tratta di renderli semplicemente edotti o consapevoli sui compiti assegnati, oppure di rispettare i doveri posti in bakeka, no… si tratta d’impegnare e trasformare quei fanciulli inesperti, in uomini e donne responsabili. 

Perché proprio l’immaturità a costituire il loro più grande handicap, non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto psicologico; la mancanza di competenze, la non conoscenza degli obblighi previsti o le responsabilità nei confronti di terzi, cui va aggiunta il più delle volte una mancanza di iniziativa di fronte ad un’emergenza, ad un problema, come anche il doversi confrontare con gli altri colleghi…

Quanto sopra rappresentano vere e proprie insidie, vulnerabilità che vengono il più delle volte  sottovalutate dalla maggior parte dei datori di lavoro, in quanto essi – per loro natura – mirano essenzialmente alla “produzione” o come solitamente accade, non essendo di fatto i reali interpreti di quel ruolo, ma lo sono soltanto nel diritto, in quanto rappresentando nella sostanza, quell’abituale figura di prestanome, che non ha in se alcuna capacità imprenditoriale e ancor meno culturale per esercitare quel ruolo e difatti sono proprio questi i motivi che portano a quelle palesi vulnerabilità alle quali solitamente non riescono a fornire appropriate soluzioni, che ripeto sono rappresentate dalla formazione, dalla supervisione e soprattutto dall’addestramento!!!
Cercasi giovani con esperienze”: sì… ma dove sono???

L'Infiltrazione mafiosa??? Semplice, basti controllare gli appalti ed i subappalti!!!

Il settore degli appalti e dei sub appalti rappresenta uno di quei settori difficili da monitorare, in quanto appartiene ad un sistema ben collaudato e che protegge non solo quelle imprese “affiliate“, ma anche quei corrotti funzionari posti in quelle amministrazioni pubbliche…

D’altronde i meccanismi per aggirare quelle imposte procedure di controllo, sono facilmente individuabili se solo quegli addetti posti a quegli accertamenti svolgessero il loro compito con diligenza, ma osservando le continue inchieste giudiziarie, possiamo comprendere come questi siano del tutto inesistenti…

Peraltro, le imprese indagate hanno da tempo raggiunto numeri impressionanti a cui si sommano tutte quelle altre imprese a cui sono stati concessi in subappalto una fetta ampia di quegli appalti, che vengono di fatto utilizzati per favorire in maniera illecita i “cartelli” di quelle imprese, i cui titolari risultano essere semplici “prestanome“, gli stessi che in talune circostanze, s’impegnano a non partecipare in concorrenza, lasciando ad agli altri affiliati di quel loro cartello, i lavori… in cambio di una quota sulla commessa.

Sembra una cosa semplice a dirsi, ma posso assicurarvi che dietro quel meccanismo mafioso/corruttivo e soprattutto clientelare, vi è una struttura di professionisti esterni ben preparati, atti a svolgere con capacità tecnica e organizzativa quanto necessario, sia per indire in maniera chirurgica quelle predisposte migliorie tecniche che per far aggiudicare alle loro imprese amiche quegli appalti pubblici. 

Comunque osservando quanto appena accaduto con le votazioni nazionali e soprattutto regionali, sono certo che ora tutti punteranno, per come avevo già a suo tempo preannunciato, a quei 200 miliardi dei fondi del PNRR  di cui 122 di prestiti e 69 di sovvenzionamenti a fondo perduto. 

Ed ora ditemi: pensate realmente che quel denaro non finirà sprecato (per come da sempre avviene in questa nostra terra) in mazzette, corruzione, ma soprattutto per sostenere tutte quelle attività soggiogate da infiltrazioni mafiose???

LINKEDLN: Una candidatura "molto" spontanea…

Premesso che per ragioni legate all’emergenza sanitaria “Covid-19″, sono stato costretto a rientrare nuovamente in Sicilia, colgo l’occasione di ufficializzare – agli amici di “Linkedln” o a quanti stanno leggendo questo post – una formale richiesta: desidero incontrare una società (non solo di questa mia regione) capace di valutare la candidatura spontanea del sottoscritto senza alcun pregiudizio o per meglio chiarire, senza che questa mia richiesta debba essere accompagnata da quella convenzionale e deplorabile “raccomandazione”.
Debbo peraltro scusarmi anticipatamente, ma il solo pensiero di dovermi rivolgere a qualcuno di estraneo – senza che quest’ultimo abbia conoscenza della mia ventennale esperienza professionale – pone in grande imbarazzo morale la mia persona, in quanto sono certo di disporre non solo di capacità ed efficienza, ma soprattutto di dignità.
Altresì vorrei far presente che, da quanto sopra riportato, vanno escluse tutte quelle imprese a carattere “familiare”, dove per familiare intendo non le società legale ad una gestione parentale, bensì a quelle cosiddette “affiliate” o ben note conosciute come “famigghie”, poiché il loro modus operanti, accompagnato – solitamente – dalla poca professionalità dei loro amministratori (e/o prestanome che dir si voglia…), contrasta fortemente con quei principi di legalità a cui da sempre sono legato (vedasi quanto già ampiamente evidenziato presso le Sedi giudiziarie…) che limiterebbero sicuramente la mia persona a causa di quelle abituali “richieste” per lo più irregolari.
D’altronde quanto sopra riportato viene costantemente messo in risalto dai media, è rappresentano abituali comportamenti corruttivi e illegali ben evidenziati nel corso delle inchieste da parte delle Procure nazionali.
Quindi, per tutte le società che rientrano nei parametri dal sottoscritto richiesti, posso aggiungere di essere una persona capace e di non aver alcun timore nell’affrontare qualsivoglia sfida lavorativa.
D’altronde in questi 25 anni mi sono trovato, sia in Italia che all’estero a dover affrontare problematiche inaspettate che sono riuscito a risolvere.
Sono una persona affidabile, efficiente e intraprendente, ma soprattutto per come riportavo sopra, di sani principi morali.
Chi mi conosce d’altronde sa che opero in ogni circostanza con la massima educazione e nel rispetto delle regole di convivenza civile, in particolare ho evidenziato questo “modus operandi” nei confronti dei dipendenti che ho diretto e dei colleghi con i quali mi sono trovato a collaborare, cercando in ogni occasione di condividere le reciproche competenze e privilegiando sempre l’esigenze delle Società per le quali ho operato.
Ovviamente in più di un’occasione non mi sono esonerato dal dover imporre la propria figura di Dirigente o di Direttore tecnico ed anche di Responsabile della Sicurezza (Coordinatore, R.s.p.p., Preposto, ecc…), in particolare nei casi in cui vi fosse inosservanza delle norme previste in materia di prevenzione e protezione della sicurezza sui luoghi di lavoro, ma anche quando si è trattato di dover mettere in pratica le disposizioni aziendali su Codice Etico, Privacy, Qualità, Tutela ambientale e anche Sicurezza interna, monitorando le informazioni riservate e il “know how” aziendale.
Vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione che mi avete voluto concedere e se attinenti con i “parametri” sopra richiesti, sarei felice di presentarmi rendendomi sin d’ora disponibile ad un eventuale incontro conoscitivo.
Per qualsivoglia comunicazione, potete contattarmi alla seguente Pec: nicolacostanzo@pec.it o mail: nicolacostanzo67@gmail.com 
Ringraziando, porgo un cordiale saluti a tutti.
Nicola Costanzo

Ah… Palermo… la mafia??? Chiddici…??? Ma nun esisti…


Avevo scritto alcuni mesi fa un post intitolato: “Palermo: La mafia c’è… ma non si vede”, riferendomi a quanto aveva dichiarato il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, durante un incontro con alcuni i giornalisti – vedasi link: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/02/palermo-la-mafia-ce-ma-non-si-vede.html

Di poche ora … gli arresti a Palermo di ben 32 persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, favoreggiamento aggravato, trasferimento fraudolento di valori, sleale concorrenza aggravata dalle finalità mafiose, spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi!!!
I carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato seguito all’inchiesta coordinata dalla Dda del capoluogo siciliano, la cui indagine dava prosecuzione ad una un’attività investigativa che aveva portato nei mesi scorsi ha demolire quel mandamento mafioso di Porta Nuova e a far emergere la ricostituzione di quella cosiddetta “Cupola” di Cosa nostra, tornata nuovamente a riunirsi attraverso alcuni figli di quei noti boss, dopo oltre vent’anni…
Ed allora viene spontaneo chiedersi a chi si riferiva il Sindaco quando diceva: “A Palermo c’è un cambio di testa, di stile di vita, prima la città era comandata dalla mafia, oggi è capitale della cultura, città turistica… la mafia… non governa la città!!!”.
Come ripeto spesso, una cosa è la città vissuta da parte dei cittadini, un’altra cosa è la stessa città quando viene vissuta dai suoi politicanti, che dimostrano di non sapere neppure di cosa parlano… e quanto sopra ne è difatti l’esempio eclatante!!!  
La mafia a Palermo c’è… e non solo lì… ma in tutta l’isola, ed è presente con un gran numero di affiliati!!!
Migliaia e migliaia di siciliani dediti ai traffici illegali, individui che si assoggettano a divenire “prestanome” di società “affiliate”, personaggi senza dignità che per pochi euro si occupano di portare avanti quei loro business tra cui droga, prostituzione, gioco d’azzardo, traffico dei migranti, contrabbando e continuando con quella lista… l’ignobile richiesta del pizzo o lo sfruttamento dei braccianti tramite il “capolarato“, per finire con l’imposizione delle fornitura di caffè ai bar o dei servizi degli autobus turistici…
Chissà se ora quel Sindaco – visto quanto accade in quella sua città – diventi un po’ meno tenace nel lottare contro le Istituzioni sugli sbarchi dei migranti e si dedichi maggiormente a combattere in maniera ferrea quell’associazione criminale, che da una vita, soffoca con i propri tentacoli, non solo gli affari di quella sua città (provincia compresa…), ma soprattutto che condiziona in maniera profonda, la vita sociale di quei suoi concittadini…

Sicilia: A cosa si deve quell'immobilismo del comparto "Edilizia" ???

Non lo capisco… o meglio non so a chi dare la responsabilità di questa incapacità, se alla politica, ai nostri governi regionali, che in questi anni hanno dimostrato di governarci in maniera maldestra e corruttiva, alla negligenza di molti suoi uomini, oppure se da alcune stazioni appaltanti, che si dimostrate indolenti nell’aggiudicare quei bandi di gara…
E dire che le risorse finanziarie c’erano, anche se non sono state perfettamente utilizzate… e quelle poche imprese ancora in vita, stanno di fatto sopravvivendo, ritrovandosi sempre più indebitate e soprattutto senza alcuna propria capacità finanziaria!!!
Se si pensa inoltre ai costi da mantenere per continuare ad avere quei requisiti necessari per poter partecipare a quei pochi appalti in circolazione, nei quali sono presenti mediamente dalle 350 alle 500 imprese, comprendere quando difficile se non impossibile sia, aggiudicarsene una…
Il sottoscritto conosce alcune imprese che negli ultimi tre anni, pur partecipando mediamente dalle tre alle cinque gare settimanali… non se ne sono aggiudicate alcuna!!!
Sono all’incirca 120-150 gare l’anno… con costi che si aggirano intorno ai 1000 euro ciascuna, ai quali vanno inseriti i costi del personale o di eventuali trasferte, per cui quelle somme di cui sopra, è come averli buttati al vento!!!     
Se avessero utilizzato, una parte di quel denaro nelle scommesse di calcio, certamente oggi sarebbero in vincita…
Perché il problema non si riduce soltanto nel partecipare a quelle gare, ma anche in tutte quelle circostanze con cui solitamente ci si trova a confrontarsi…
Vedasi ad esempio quelle gare sospese o ancor peggio annullate, senza voler aggiungere quelle gare che finalmente ci si era illusi di essersi aggiudicate e che vengono da altri contestate, affinché la vostra impresa venga esclusa…
Certo si può ricorrere al Tribunale amministrativo regionale competente, ma comprenderete bene come tutto ciò farà lievitare non solo i costi sostenuti, ma soprattutto i tempi di definizione di quel contratto…
Ormai sono molte le imprese da non essere più interessate al mercato siciliano e indirizzano verso altre realtà, preferibilmente estere, quelle loro strutture…
Sono parecchie le imprese siciliane che hanno deciso di spostare quella loro organizzazione in paesi come Malta, Albania, Marocco, Romania, Montenegro, Serbia, ecc…, nazioni che oltre a concedere incentivi (per le società che decidono d’investire lì), promuovono programmi vantaggiosi, in particolare sotto il profilo fiscale, che risultano certamente più favorevoli sotto il profilo fiscale e quindi più vantaggiose, rispetto alle imposte applicate nella nostra nazione!!!
Certo in questi anni, un grande ruolo avrebbe dovuto averlo l’ANCE… ma avendo preso atto di quelle inchieste giudiziarie che hanno di fatto eliminato le gerarchie di comando di quella associazione, comprenderete quanto poco influenti siano ormai diventati agli occhi di questo nuovo governo nazionale, quei suoi ex referenti… 
Nel frattempo… muoiono le imprese e con loro anche i lavoratori, che ormai hanno compreso di essere totalmente indifferenti, anche a quella classe politica alla quale solitamente si erano rivolti…
Il tempo per invertire la rotta è passato e coloro che avrebbero potuto farlo non ne sono stati capaci!!!
Ma forse la realtà è tutt’altra e andrebbe ricercata altrove…
Mi riferisco a tutte quelle società (e nella nostra isola ahimé, sono purtroppo la maggioranza…) che hanno al loro interno dei “soci occulti“, che assicurano in ogni circostanza a quei loro “prestanome” di stare tranquilli e soprattutto “immobili”; perché tanto penseranno loro (a seguito di quella predisposta rotazione programmata…) a far aggiudicare quel tanto indispensabile… appalto pubblico!!!

Puntano tutti ad ottenere successo, potere e denaro!!!

Che differenza c’è tra quegli uomini della criminalità organizzata e le persone comuni: Nessuna!!!
Puntano entrambi ad ottenere per se, potere, denaro e successo!!!
Alcuni giorni fa avevo preso spunto da un programma televisivo intitolato “Temptation Island” per introdurre un tema, quello delle “tentazioni” in particolare quelle compiute nella nostra terra… 
Ecco perché Papa Francesco durante l’udienza generale ha parlato del “vitello d’oro“.
Per chi non ricorda quel passo della Bibbia: “Mose, durante il suo viaggio verso la terra promessa, si fermò per salire nel monte Sinai a ricevere da Dio le tavole con i Dieci comandamenti, ma dal momento che tardava a tornare, il popolo d’Israele, chiese al fratello Aronne una nuova guida divina… 
Questi, preso dalla paura, raccolse tutto l’oro che il popolo gli aveva donato e lo forgiò in un vitello, ispirandosi agli antichi dei egizi…. 
Mosè avvertito da Dio che la sua gente si era corrotta, scese dalla montagna e vedendo a quale perdizione la sua gente si era indirizzata, infuriato, fece a pezzi le tavole della legge!!!
Ecco perché quel simbolo raccoglie in se, tutti i desideri che danno per l’appunto l’illusione della libertà, mentre nei fatti… la schiavizzano!!! 
Non per nulla, nella Bibbia questo comandamento è posto al primo punto: “Non avrai altro Dio all’infuori di me. Non ti fare nessuna scultura, né immagini delle cose che sono su nel cielo, o sulla terra, o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai”!!!
Ma se di contro, viviamo in un periodo nel quale regnano precarietà e insicurezza, è logico che gli uomini di oggi, come quel popolo del deserto d’allora, rivolga le proprie attenzioni all’idolatria, accontentandosi di quelle misere rassicurazioni e illudendosi che esse potranno garantire quella ricercata fama, potere e  ricchezza…
Fateci caso, ciascuno, chi più chi meno, nel corso della propria vita insegue qualcosa. 
C’è chi cerca gloria nella propria professione, tentando di scalvare gli altri colleghi, c’è chi si batte per diventare famoso ed allora prova ad ottenere quel successo attraverso la televisione o lo sport, c’è chi tenta di raggiungere il potere e si butta nella politica o sfrutta quanto a suo tempo predisposto dai propri familiari…
C’è poi chi vuole ottenere sempre più denaro e fa di tutto per ottenerlo, anche se ciò implica compromessi o far parte di una affiliazione… ahimè mafiosa, mentre c’è chi ha raggiunto tutto, in maniera lecita o anche illegale e vuole ottenere ancor di più!!!
L’importante è “AVERE”… e si fa di tutto per ottenerlo, viceversa, la società insegna che conta poco o nulla l’essere moralmente onesti, corretti o irreprensibili… 
Purtroppo questi valori morali non interessano a nessuno, d’altronde basti ascoltare quotidianamente le notizie nei Tg o nel web, dove si scopre come, da quelle inchieste giudiziarie, nessuna categoria viene risparmiata!!!
Difatti… si passa da quei funzionari e dirigenti di enti pubblici, ai presidenti di associazioni di categorie, dai politici a quella sfilza d’imprenditori e amministratori vari, i quali, solitamente oltre ad essere semplici “prestanome”, gestiscono in maniera fraudolenta quel loro incarico…
Ed ancora, cosa dire di tutti quegli uomini e donne legati al mondo delle istituzioni, a cominciare da taluni magistrati corrotti, per finire con quegli addetti all’interno degli uffici dei tribunali…
E ci sono anche loro, già… i professionisti (sì… del pulito…); categorie dai colletti “grigi”, che si prestano a collaborare affinché quelle attività corruttive vengano celate oppure quando scoperte, si attivano immediatamente, attraverso quei comitati d’affari, affinché si possano limitare i danni, difendendo quei loro clienti presso le opportune sedi giudiziarie: sono uomini di legge, dottori commercialisti, operatori tributari e fiscali, che si alternano a seconda delle circostanze, affinché tutto venga insabbiato o continui a restare impunito… 
E infine, non potevano mancare i semplici cittadini; sono loro i peggiori… perché continuano a partecipare con le loro azioni, a tutta una serie di comportamenti corruttivi…
Uscirne…??? E’ impossibile!!!
Già, fintanto che successo, potere e denaro, avranno ragione sulla morale e sui mancati principi di questa fragile e influenzabile natura umana, vedrete quel “vitello d’oro” sarà sempre lì, trasportato a spalla da tutti quei devoti sopra riportati… gli stessi d’altronde, che lo hanno eletto a proprio idolo!!! 

Nuddu si pigghia si nun s'assumigghia!!!

Sì… questo proverbio è l’espressione più adatta per rappresentare molti miei conterranei!!!
Significa, “nessuna persona sceglie un’altra, se non ha qualcosa in comune”…
Certo, a prima vista sembra una cosa ovvia, ma in quella frase vi è celato il vero significato intrinseco… 
Le persone che si accoppiano, non mostrano solamente d’avere le medesime inclinazioni, hanno come quale specifica attitudine, quella di voler compiere qualcosa d’illegale…
Eccoli quindi finalmente insieme… si sono incontrati, riconosciuti, perché come ripeto sempre, per compiere una truffa, un raggiro o qualunque altra circostanza ambigua, vi è bisogno di qualcuno che svolga la funzione di complice, qualcuno ben disponibile a partecipare a quelle metodologie corruttive…
Ed allora, ricerchiamoli questi soggetti: Chi sono, dove operano, quanto sono legati a quel sistema??? 
Alcuni di essi svolgono i loro incarichi all’interno di quegli apparati burocratici… già, lì troviamo come dirigenti, funzionari ed anche semplici commessi…
Sono certamente dipendenti “infedeli”, che dimostrano essere collusi non solo con quel sistema corruttivo, ma a volte anche con quello mafioso, in quanto alcuni di loro, sono strettamente affiliati a quella associazione, attraverso legami di parentela con personaggi di quelle cosche… 
Continuando troviamo la categoria degli imprenditori, di quei soggetti che per compiere le loro frodi si circondano di familiari e parenti vari, ai quali poter affidare metodologie illegali necessarie per mettere in campo un sistema “occulto” societario, che permetta grazie ad alcuni sotterfugi di “evadere” quegli extra-utili, dai bilanci amministrativi della società…
Nel compiere questo, ovviamente si affiancano a veri e propri professionisti, consulenti esterni qualificati che naturalmente si prestano a mettere in pratica quanto richiesto da quel loro cliente, senza mai esortare quest’ultimo, ad adoperarsi affinché si metta in riga o quantomeno rientri in quelle modalità previste dalle normative vigenti…
Eguale considerazione viene compiuta peraltro da quei propri legali, chiamati in causa dai loro clienti, quando si ritrovano a soccombere sotto la scure delle forze dell’ordine o degli organi giudiziari…   
Pensare d’altronde che queste categorie professionali, possano consigliare quei loro clienti ad intraprendere una strada diversa, quella della legalità, è follia pura!!! 
Già, nessuno di loro suggerisce di adempiere a quanto previsto, perché ciò condurrebbe sicuramente alla perdita non solo del cliente, ma di ciò che più interessa: Il pagamento a fine mese della parcella!!! 
E sì, perché a differenza di ciò che uno potrebbe pensare, non vi è alcuna differenza tra questi professionisti e i loro clienti: Ciascuno di essi punta esclusivamente ad una cosa… al proprio tornaconto!!!
D’altro canto vorrei fare una considerazione: Se l’imprenditore evade le tasse previste… lo fa perché capace da solo di alterare i valori di quella falsa contabilità oppure perché quest’individuo, certamente “sprovveduto”, si è fatto assistere da qualcuno all’interno del proprio ufficio o da qualche competente professionista esterno???
Ed allora come potete comprendere, c’è sempre qualcuno che si presta a partecipare a quelle astuzie, che si adopera affinché quelle richieste vengano esaudito in cambio del vile denaro e soprattutto per continuare a sfruttare quella “gallina dalle uova d’oro“!!!
Pensateci… se non ci fosse la disponibilità di molti di loro a questa volontaria partecipazione, non vi sarebbe alcun meccanismo illegale nel nostro Paese… 
Ma per far ciò – come vado da sempre ripetendo –  bisognerebbe iniziare educando al rispetto di ciò che è di tutti, dallo Stato ai rapporti con politici, amministratori, dirigenti, funzionari, professionisti, imprenditori, fino al più ordinario dipendente di una struttura, sia essa pubblica che privata, passando attraverso la costruzione di legami autentici e trasparenti, senza alcun interesse personale e non per come sono oggi avviene, improntati esclusivamente sull’astuzia e la scaltrezza. 
La furbizia si sa… non paga: Crea l’illusione di “avercela fatta”, ma i mezzi con cui si è agito prima o poi, si ritorceranno contro!!!
Nuddu si pigghia si nun s’assumigghia”… e se oggi vi sentite “circondati o assediati” da tutti questi numerosi furbi, ricordatevi che potete fare la differenza: scegliere di essere onesti, leali e retti… e non più falsi per come saranno per sepre loro!!!

L'ennesima inchiesta della Procura Etnea…

Oggi ho intenzione di parlare di qualcosa di diverso… 

Sì… è mia intenzione ascoltare alle 14.00 il Tg. regionale trasmesso da Telecolor e parlare di qualche fatto nuovo, che non abbia a che fare con quella cronaca nera o con qualche abituale inchiesta su truffe, corruzione e quant’altro, compiuta come solitamente avviene ai danni dello Stato!!!
Neanche il tempo di aver pensato quanto sopra, che viene presentata la prima notizia che riguarda una presunta associazione a delinquere, finalizzata alla realizzazione di bancarotte fraudolente con l’emissione e l’utilizzo di fatture, per il conseguimento di operazioni inesistenti, con l’omesso versamento di ritenute e di imposte!!!
Come sempre avviene, vi sono coinvolti i soliti “professionisti”, che si prestano ad agevolare quei loro clienti imprenditori, in tutta una serie di comportamenti illeciti, affinché si possano generare utili non dichiarati,  da utilizzarsi per altri contesti…
Il Procuratore Nazionale della Repubblica Carmelo Zuccaro, intervistato, ha definito questi soggetti di “bassa criminalità“, perché in quel loro metodo di raggiro, non vi è nulla di ingegnoso, ma sfrutta esclusivamente quelle lacune offerte dal sistema, che in alcune circostanze, risulta debole e che grazie all’ausilio di soggetti professionisti, operanti nei vari settori amministrativi e tributari, aggirano quelle regole imposte e quei controlli previsti dalla legge…
Sono soggetti che oltre a non pagare i creditori (alcuni di questi, con il passar del tempo, si erano allontanati da questo presunto gruppo criminale, senza però mai denunciare alle forze dell’ordine, l’accaduto…) non hanno versato nulla nelle casse dello Stato, compiendo di conseguenza bancarotta fraudolenta, grazie anche al fatto di aver trovato appoggi e collusioni, con il sistema bancario e consulenti vari…
Sono otto le persone ora arrestate ed una è di fatto interdetta!!!
L’ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari ed eseguita dalla guardia di finanza, che ha svolto le indagini e che sta sequestrando dieci milioni di euro e due imprese attive nel settore del trasporto merci per conto terzi…
Sono 40 i milioni di euro non versati all’erario, 70 inoltre i milioni in fatture per prestazioni inesistenti, 50 milioni di passivo e 10 milioni di IVA non versata.
Dalle telecamere nascoste si è visto come i libri contabili venivano di fatto bruciati, affinché non venissero trovati..
Un sistema che prevedeva – come ormai solitamente accade – la nomina ad amministratori di quelle società del gruppo, direttamente a familiari, mentre per le società a servizio di queste, necessarie per compiere le truffe (a modello scatole cinesi), si utilizzavano i classici prestanomi compiacenti…
Come sempre accade, vi è stato anche l’aiuto di alcuni dipendenti, che si occupano principalmente della gestione amministrativa, cui hanno dato supporto tutta una serie di liberi professionisti, che in un qualche modo, sono stati ora inseriti nelle indagini, in quanto veri e propri membri di questa associazione a delinquere, finalizzata alla sistematica realizzazione di bancarotte fraudolente e reati tributari!!!
E quindi… avevo sperato per una volta di poter parlare d’argomenti leggeri, desideravo di fare un po’ di “curtighiu da salotto” ma così non è stato…
Sì… vorrei ogni tanto poter leggere nei vari quotidiani o in quelle testate web online di notizie nelle quali la mia terra, la Sicilia, viene premiata per chissà quale intuizione scientifica, per qualche suo meritevole conterraneo, per avere brillato in qualcosa di unico, di essere i primi e non gli ultimi a livello regionale, non solo nazionale ma anche nei confronti d altre realtà europee, ma ahimè come sempre, non trovo mai nulla di concreto e positivo!!!
Ed allora che dire… proseguiamo così, tra mille inchieste giudiziarie, la solita cronaca nera e quell’usuale attività criminale, perfettamente ramificata nel nostro territorio!!!
Sì… non mi resta altro che fare, che vedermi Francia-Argentina.

Cercasi società "disponibile", con amministratore "prestanome", per aggiudicarsi contratti d'appalto a danno dello Stato!!!

Facevo stasera una riflessione…
Quanto sta avvenendo economicamente in questo periodo, costituisce per molti imprenditori, uno dei momenti più critici, per riuscire a condurre in utile, la propria attività commerciale…
Troppa burocrazia, tasse a dismisura, contributi per il personale esosi o certamente superiori rispetto alla media europea, banche che non danno credito, lo Stato che non da alcun finanziamento a sostegno dell’impresa o quei pochi fondi, vengono destinati alle solite imprese “amiche”, le stesse di quel sistema clientelare, ed infine ci sono i pagamenti, già quei pagamenti che non vengono mai rispettati, in particolare dagli enti pubblici…
Ecco perché in molti per voler fare impresa, tentano di adottare tutta una serie di espedienti oppure si legano a quella nota… “associazione mafiosa” che permette loro di usufruire non solo un percorso preferenziale, ma garantisce l’utilizzo di gran parte di quel denaro, solitamente di provenienza illecita…
D’altronde per quella associazione criminale, non si tratta di fare beneficenza, ma bensì d’investire in nuove imprese, estranee ai controlli degli uffici giudiziari, in quanto non risultano “collegate”… e soprattutto presentano amministratori dal pedigree cristallino…
Quanto sopra ovviamente, serve principalmente a compiere nuovi investimenti, soprattutto per inserirsi all’interno di quel mondo degli “appalti pubblici”, a cominciare proprio da quella categoria degli approvvigionamenti… 
Questi infatti, costituiscono per talune società, una vera e proprio “manna”, dato il corposo giro milionario che rappresentano, ma anche per un’altra caratteristica interessante, quella di poter godere di rapporti diretti con i funzionari pubblici, addetti agli ordini, i quali risultano solo in alcuni casi vincolati da un dettato normativo, mentre nella maggior parte dei casi, godono di ampi spazi di discrezionalità, che ovviamente – come abbiamo visto in questi anni – hanno dato purtroppo luogo a quelle abituali forme di reato, quasi sempre legate a corruzioni (atti contrari ai doveri di ufficio)!!!
Cosa aggiungere, voler credere che tutte le commesse abbiano oggi, connotati di trasparenza e imparzialità, lascia il sottoscritto con forti dubbi…
Se poi passiamo alla voce più considerevole, quella specifica dei lavori pubblici, ecco che allora la torta diventa più interessante e di quella fetta… tutti ne vogliono una parte!!!
Ed ecco il motivo per cui assistiamo continuamente ad inchieste delle procure, su giro di tangenti, consegne di mazzette a funzionari e dirigenti e a quanti avrebbero dovuto, nel frattempo… controllare!!!
Sono le motivazioni di tutta una serie d’attività illecite… che iniziano sin dalla aggiudicazione per continuare con l’apertura del cantiere: gestione del personale, movimenti terra, demolizioni, gestione dei rifiuti, fornitura dei materiali, alterazione delle percentuali previste nei leganti costituenti le basi di talune tipologie di forniture in opera, quali ad esempio i conglomerati cementizi o bituminosi, per continuare fino al completamento dell’opera con tutta una serie di certificazioni, permessi, verifiche, autorizzazioni burocratiche su qualità e sicurezza, tutti adempimenti necessari… ma che lasciano il tempo che trovano, d’altronde sono lacune e anomalie ben conosciute da tutti, soprattutto dall’ANAC…
Ora ad esempio, se prendiamo la procedura attualmente in corso per le gare d’appalto, questa ha certamente migliorato quel meccanismo corruttivo adottato fino ad alcuni anni fa, che faceva in modo che l’aggiudicazione fosse sempre indirizzata verso un gruppo d’imprese e dove ciascuna di esse, era parte integrante di un gruppo più esteso, con il quale si riusciva a condizionare le medie della gara d’appalto…
Per superare ciò si è passati all’offerta migliorativa: un’offerta cioè che contiene le proposte migliorative del progetto a base d’appalto e alle quali vengono attribuiti dei punteggi stabiliti…
Il problema è che il più delle volte è la stessa PA a condizionarne la gara… come??? Facendo pervenire (per le vie non ufficiali) all’impresa “amica”, il progetto definitivo, affinché la stessa possa preparare in tempo, l’offerta migliorativa richiesto dal bando, mentre le altre imprese concorrenti, si ritroveranno a causa della scadenza prossima, a dover compiere in tempi strettissimi, un lavoro di mesi… con il rischio inoltre, di venire (dopo quel lungo lavoro) eliminati, vista la discrezionalità personale, di chi dovrà di fatto giudicare il progetto…
Come si dice “fatta la legge trovato l’inganno” ed il nostro paese in questo… sembra essere specializzato!!!
Ed allora quindi, in una terra dove chi fa il furbo vince sempre o certamente non paga mai, ecco che in molti da tempo, preferiscono operare celati all’interno di una società, come quella sopra riportata…
D’altronde, ciascuno di essi pensa che, i ritardi con cui giungono i controlli e la possibilità d’usufruire d’importanti e noti studi legali per una eventuale difesa, permetterà comunque ad essi, di vivere agiatamente, situazione quest’ultima che, per le vie ordinarie corrette, ma soprattutto regolari e oneste… non avrebbe mai potuto avverarsi!!!

Gli appalti pubblici e la nuova mafia emergente…

Qualcosa sta per cambiare…
Gli appalti pubblici milionari, rappresentano per la mafia, il primo obbiettivo a cui puntare con le proprie imprese “amiche” e nel caso in cui, questi contratti, dovessero finire in mani differenti e cioè ad imprese private “non affiliate”, allora, si dovrà procedere, con i noti meccanismi estorsivi, affinché i titolari quelle imprese, ahimè “fortunate”, comprendano come sia opportuno adeguarsi alle condizioni e priorità… di quelle cosche. 
In questi anni le indagini condotte dalle forse dell’ordine, hanno dimostrato come dietro quegli appalti, vi sia un grande interesse da parte di quella associazione… definita “cosa nostra”… 
Le nuove imprese sviluppatesi in questi anni e i loro referenti, stanno cercando di sostituirsi a quelle colpite dai provvedimenti giudiziari (sia di sequestro che di confisca) e ai loro rappresentanti societari, giunti ormai sotto la lente d’ingrandimento, da parte delle procure… 
Nuovi scenari quindi, si stanno prospettando… 

Si sono rotti quegli equilibri che garantivano la pax tra i vari affiliati… e che facevano sì che ciascuno governasse in quelle proprie aree di appartenenza, senza mai intaccare quelle degli altri…

Ma ora, con gli arresti eccellenti di quei boss… con il blocco giudiziario degli imperi finanziari dei soggetti “prestanome” legati ad essi, con familiari e parenti blindati da procedure amministrative e indagini penali, ecco che ora, nuovi referenti di quella stessa criminalità e/o opposta, tenta di prendere il potere di quelle aree, rimaste “libere” o quantomeno, non più sotto il controllo, di quei vecchi… certamente superati referenti!!!
Gli interessi economici d’altronde sono troppo alti… e i giovani emergenti legati alla nuova criminalità organizzata, rimasti finora sempre un passo indietro, adesso vogliono ciò che gli compete e passano all’attacco, senza più sottomissioni, imponendo con forza il controllo del territorio ed evidenziando a quanti ancora non vogliono comprendere, che ormai i tempi sono mutati!!!

Per altro, la sensazione che ciascuno di noi ha, leggendo quotidianamente gli avvenimenti riportati, è quella che si stia cercando in tutti i modi, di giungere ad una mediazione e che qualcuno, che ancora gode del “rispetto” di quei gruppi, stia provando una intermediazione tra le parti, cercando d’ottenere una tregua, che eviti di fatto, uno scontro di mafia…
Non va dimenticato inoltre, come da questa possibile conciliazione, non tiene conto di coloro che sono stati esclusi… e che potrebbero reagire, provocando azioni violente che darebbero vita a manifestazioni cruenti…
Ormai sembra certo… ma sono in molti a mettere in discussione le disposizioni giunte dall’alto, in particolare, tra essi, vi è chi sta iniziando a dubitare di quegli ordini (provenienti probabilmente dai penitenziari), che non sempre, rappresentano in maniera equa, le richieste di ciascuno… 
Come diceva Luigi Einaudi: “Dove sono troppi a comandare, nasce la confusione”!!!

Amministratori/Liquidatori posti nelle società…. come "pupi siciliani"!!!


Siamo ben informati, sulle responsabilità che la legge attribuisce agli Amministratori delle società di capitali, non solo con riferimento al diritto civile – nella loro qualità di “gestori” dell’impresa sociale – ma soprattutto a quelle personali all’interno di quegli orientamenti giuridici nel penale…

Nei due rami indicati, in primis mi riferisco alla responsabilità civile, la mancata diligenza degli amministratori delle società, durante il proprio agire, determina la violazione di tutti quegli obblighi di comportamento configurati dalla legge o dallo statuto sociale; si tratta cioè di una responsabilità per danno e gli amministratori saranno – qualora venisse appurata la violazione delle regole e degli obblighi ad essi imposti – tenuti a risarcire con il proprio patrimonio, tutti quei soggetti indicati nel danno, causato dal loro manchevole comportamento.
Diversa è la responsabilità sotto il profilo penale…
Infatti, il nostro ordinamento giuridico prevede che, la responsabilità penale siano sempre personale, intendendo strettamente come tale, la responsabilità della persona fisica che potrà, in qualsiasi momento, essere perseguibile.
Se difatti colui che opera e agisce, nella qualità di Amministratore e/o Liquidatore, pone in essere una condotta colposa o dolosa, impedendo non solo la conservazione del patrimonio attivo della società, ma disperdendo quest’ultimo a scapito degli stessi soci o di quei creditori (in particolare se privilegiati), per esempio non attivandosi con le opportune azioni di recupero dei crediti o alterando i dati dei bilanci ufficiali, ed ancora, manomettendo le voci poste a credito ed operando quindi, una vera e propria dispersioni del patrimonio, ecco che, per tutte queste situazione, potrà essere perseguito penalmente e risponderà in prima persona, con il proprio patrimonio e se riconducibile ad esso, anche con quello familiare… 
Inoltre, se viene dimostrata la frode fiscale o fenomeni di evasione fiscale, danno all’erario e quant’altro, ecco che l’Amministratore di diritto (o di comodo per come lo si voglia intendere) risponderà personalmente di quel potere direttivo e gestionale…
E’ stata esclusa negli anni dalla giurisprudenza, la giustificazione con la quale, alcuni soggetti tra essi, dichiaravano di non esercitare un effettivo potere, ma rappresentavano nella sostanza, la classica “testa di legno”, dove era presente un “amministratore di fatto” occulto ed invocando per se, una posizione “farlocca” (cioè di non concreta attività gestionale)…
Speravano così facendo, di essere ritenuti indenni da responsabilità (in concorso con chi ha di fatto operato) conseguenti a quegli atti di mala-gestione compiuti da terzi o comunque da egli non impediti…
La Suprema Corte di Cassazione, ha riconosciuto nell’ipotesi di “bancarotta fraudolenta” la responsabilità non solo penale per l’Amministratore/Liquidatore “prestanome”, ma anche per quei soggetti, che nei fatti, hanno avuto una funzione di “dominus” della società…
Analoga situazione, nel caso in cui l’Amministratore decidesse di “portare i libri societari al Tribunale” per sciogliere o liquidare la società ad egli affidata: anche in questo caso, se dimostrata la condotta omissiva dello stesso, per non aver compiuto e/o adottato comportamenti che avrebbero potuto impedire il verificarsi dello stato d’insolvenza, anche nei casi in cui, gli ultimi bilanci posti agli atti, dimostrassero sostanzialmente, una situazione patrimoniale della Società fortemente negativa, dimenticando o depennando tutte quelle poste in essere e in attivo, da cui sarebbero potute emergere, plusvalenze idonee, a soddisfare e a rimettere la società nelle condizioni di normale esercizio…
Alla luce quindi di quanto sopra, è possibile da parte di chiunque, non solo verificare a seguito della trasparenza amministrativa gli atti ufficiali, ma bensì dimostrare se nel corso di quella amministrazione sono stati commessi reati…
Si delinea in modo sempre più chiaro il rischio per questi soggetti (e per quanti partecipano a quella combutta…), di essere chiamati a rispondere, sia sotto il profilo civile, ma soprattutto in quello penale.
La scappatoia di questi ultimi anni, di molti cosiddetti imprenditori di società (in particolare se operanti nella nostra regione) è stata alquanto semplice: intestare la stessa ad un prestanome (di propria fiducia…), sarà poi solo quest’ultimo a dover rispondere penalmente dei reati tributari e degli illeciti civili, fiscali e amministrativi, perpetrati… 
Ovviamente queste “teste di legno” verranno utilizzate anche in quei procedimenti amministrativi, quali per esempio, l’evasione fiscale (con emissione e/o ricevimento di fatture false -per fortuna che tale reato ed altri rientrano nel D.lgs. 74/2000) oppure attraverso il riciclaggio di denaro sporco
Vi starete chiedendo… ma perché un soggetto incensurato dovrebbe farsi coinvolgere da tutto ciò, perché rischiare la propria libertà? Perché fare questo???
Il tutto per un numero preceduto dal simbolo €.!!! 
Dice spesso un mio caro amico: perché in tanti (tra cui molti siciliani) non hanno più onore… e pur di avere un po’ di cibo servito su una ciotola, sono pronto a sacrificare anche quel che resta della propria dignità!!!
Impara ad essere chi sei davvero e impara a rinunciare con dignità… a tutto ciò che non sei!!!

Quel labile confine tra la giustizia legale e quella morale…


Nel nostro ordinamento giudiziario, ultimamente, si sta assistendo ad una diatriba, tra quanti vorrebbero cancellare il reato di concorso d’associazione mafiosa e quanti invece lo ritengono fondamentale…

Ciò che si sta cercando di fare (ma non nelle sedi naturali…) attraverso emeriti “oratori”, è di riuscire ad ottenere, un cambio di rotta e per far ciò, questi illustri studioso del diritto penale, sfruttano la potenza dei media, per legittimare le proprie ragioni…
Si tenta cioè di spettacolizzare la giustizia, non tenendo in considerazione quel netto confine che esiste tra giustizia “morale”  e giustizia “legale”…
Dopotutto come si può chiedere quanto sopra, quando tra i principi del difensore, ci sono quelli di difendere chi si sa essere colpevole, sostenendone di contro… l’innocenza!!!
Non bisogna difatti mai scordare, quanto stabilisce dall’art. 64 c.p.p. e cioè che permane nel nostro ordinamento, il diritto dell’imputato a mentire e che l’avvocato, può difendere la menzogna, anzi la può anche suggerire: è un diritto del suo assistito e l’avvocato è difensore dei diritti prima che delle persone che li esercitano e può indicare i modi di esercizio del diritto…

Quanto sopra ovviamente va in profondo conflitto con quei basilari principi di legalità… che sono alla base dello Stato di diritto e che rappresentano, elemento fondamentale della moralità…

Tuttavia, è evidente come manchino nel nostro ordinamento, quegli strumenti giuridici che consentano di valutare e tutelare, innanzitutto i principi di condotta morale, ancor prima di determinare l’eventuale responsabilità diretta e di conseguenza, la determinazione della  pena…

Credo che sia tempo che certi “signori”, svolgano onorevolmente le funzioni ad essi affidati dalla nostra Costituzione, evitando, per come sta accadendo, quella indegna strumentalizzazione di singoli casi di cronaca, per creare confusione, istigare processi mediatici, implementare commenti e giudizi sui blog o nei quotidiani di parte, quanto sopra, per voler diffondere il terrore nella società civile… additando rischi e pericoli, da parte di quanti sono designati allo svolgimento di quei procedimenti giudiziari….

E’ ovvio che, se pur certi difensori debbono (visti i congrui compensi ricevuti per quelle prestazioni…) tutelare gli interessi del proprio assistito al meglio e in ogni circostanza (in ossequio oltre che alle norme processuali, alle regole deontologiche), tuttavia non bisogna dimenticare la regola principale che è quella di pervenire alla verità e non creare falsità pur di giungere alla assoluzione del proprio assistito…
Ovviamente, nessuno di noi può chiedere –in virtù del segreto professionale– il mancato rispetto del proprio adempimento, tuttavia ritengo che, tentare di stravolgere a tutti i costi quella verità, utilizzando espedienti di cui si è maestri, non costituisce quanto prevede il proprio codice deontologico, in particolare, nei confronti del dovere di verità…

Difatti, capita frequentemente di trovare dei soggetti che si presentano dall’avvocato indossando le vesti della vittima, ritenendo ingiusto il procedimento in corso per il reato ad egli contestato…

C’è un bellissimo assioma, di un noto concittadino penalista di fama nazionale, l’Avvocato Giuseppe Lipera che dice: “l’imputato colpevole si assiste, l’innocente si difende”!!!
Cosa aggiungere, nessuno può con i propri giudizi, posizionarsi al di sopra della giurisprudenza, in particolare quanti svolgono, la funzione di difensori…
Non per altro che, proprio agli inizi di quest’anno, abbiamo letto di come, l’organizzazione mafiosa della sicilia occidentale, poteva contare sul più insospettabile dei professionisti di Palermo, per gestire le proprie ricchezze…

Questo legale, curava gli affari immobiliari del boss ed infatti, con questa accusa, la Procura di Palermo lo ha accusato di, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego e peculato, tutti aggravati per aver agevolato e favorito l’associazione mafiosa….

In manette sono finite in ugual modo, altre otto persone, fra cui un ingegnere che frequentava spesso lo studio del legale, un costruttore, un geologo, alcuni familiari del boss e due presunti prestanome…
In alcune circostanze, l’avvocato intercettato, si vantava del suo ruolo di insospettabile complice del boss: “tutti quei signori – diceva dei mafiosi – hanno attinto e attingono da questa minna, che è la mia… come denaro”… 

Le risorse mafiose, furono riversate in società pulite amministrate da stimati soggetti, posti dalla “famiglia” in qualità d’amministratori, che hanno permesso e consentito di avviare contatti imprenditoriali, celando per quelle iniziative i reali interlocutori: grazie difatti alla presenza di insospettabili (come per l’appunto l’avvocato difensore), si è riusciti a concretizzare quelle iniziative che, con molta probabilità, non avrebbero mai potuto essere realizzate, con quei soggetti, di cui si era a conoscenza visti i pregressi di giustizia… 

Altresì… nel corso delle indagini, sono state ricostruite anomale attività, immobiliari e finanziarie, poste in essere dalla “famiglia”, che ha potuto avvalersi della figura e della credibilità del professionista legale…
Oltre a tali aspetti è emerso che “l’Avvocato”, aveva ricevuto già numerosi incarichi in qualità di curatore fallimentare: in tale contesto le indagini hanno fatto emergere come lo stesso, si sia appropriato di somme di denaro derivanti dal fallimento di una società amministrata e le abbia successivamente utilizzate, per gli affari in comune con la famiglia del boss…
Diceva il grande Totò: “gli avvocati difendono i ladri. Sa com’è… tra colleghi…”…

Il sistema… "Appalti"!!!

Un sistema semplice… è dire che lo sanno tutti!!!
Il meccanismo prevede la realizzazione di “cordate”, quando si tratta di gare d’appalto con il massimo ribasso…
Si partecipa a quelle gare, attraverso un gruppo di ditte distinte tra loro ufficialmente ( ma di fatto, ufficiosamente ben legate tra loro), presentando offerte con percentuali di sconto molto simili tra di loro, variando solo di poco le cifre decimali.
Questa operazione consente di spostare la media delle offerte in modo che alla fine, vince sempre una impresa del gruppo, mentre le altre rientrano nell’appalto attraverso subappalti o altri contratti, come noli e forniture…
Il patto è deciso ai piani alti… ed è un meccanismo che lega molte imprese locali, le quali, dopo aver ottenuto i lavori, hanno quale obbligo quello d’inserire una parte di manodopera di quei funzionari e/o politici, ma soprattutto, una percentuale sull’utile dei lavori, da lasciare a quell’associazione malavitosa a cui direttamente si appartiene…
Rappresenta il supporto logistico e manageriale della criminalità, che offre a quelle aziende alcuni servizi fondamentali: il personale dipendente che permette l’aggiudicazione all’interno delle PA, eventuali interventi negli uffici dei comuni, regioni e organismi di controllo, per garantire l’approvazione delle pratiche ed il loro superamento, quando si dovessero presentare degli ostacoli, il controllo del territorio con la certezza di non subire alcuna ritorsione durante l’esecuzione di quei lavori, la disponibilità di manovalanza “fedele” sul luogo, ecc…
In quel gruppo associativo ci sono tutti… è una zona grigia dove s’incontrano i colletti bianchi, gli imprenditori, i funzionari, i politici, i consulenti ed anche i criminali, già, come si dice… tutti insieme appassionatamente!!!
L’imprenditore (ovviamente quello disonesto…) trova finalmente in quella collocazione, il proprio habitat naturale, trovando risoluzione a tutti i suoi problemi…
Ecco quindi che, affidandosi a quel gruppo “mafioso”, può infiltrarsi in quei meccanismi della pubblica amministrazione ed inquinare così facendo, il regolare svolgimento delle gare, attraverso la disponibilità di taluni pubblici ufficiali (corrotti) e quando ciò non può essere realizzato, si esercitano comportamenti intimidatori, per far sottostare quei responsabili, alle loro pretese o a quelle degli imprenditori concorrenti, affinché si giunga ad ottenere l’acquisizione d’appalti, da parte di quelle compagini riconducibili all’associazione criminale…
Ovviamente chi paga le conseguenze di quanto sopra, sono quelle società che da sempre si sono dimostrate estranee da particolari connessioni e soprattutto limpide da ogni provvedimento giudiziario…
Inoltre, da quel sistema tentacolare, ne fa le conseguenze anche l’ente pubblico ed il cittadino, che riceve sicuramente un servizio scadente o quantomeno non corrispondente alle qualità previste nel contratto d’appalto  stipulato…
Queste opere pubbliche ed i loro apporto economico, vanno di fatto a riempire le casse di quel sistema mafioso e di tutti coloro che di quel complesso ne fanno parte, in quanto partecipi di quel mondo colluso…
Un fenomeno questo che non riguarda soltanto la nostra isola ma bensì tutta la penisola, dove capitali riciclati e interessi mafiosi, si sono infiltrati nelle aziende locali, per diventate veri e propri “cavalli di troia” per quella espansione….
Ormai non ci si meraviglia più e le interdittive (che non fanno paura a nessuno, in quanto essendo misure amministrative, non violano la libertà personale, ma soprattutto, possono essere ribaltate attraverso appelli e quindi, successivamente, cedere la società a un altro prestanome per ricominciare nuovamente il business….), per sospette infiltrazioni mafiose, sono divenute una “routine”, tanto che ormai il sistema si è talmente diffuso da creare un sistema di connessione deviante, tra la società civile e quella mafiosa…
Pensare di tranciare in modo netto questo connubio è difficile, in quanto l’associazione mafiosa da troppo tempo è riuscita ad infiltrarsi nel tessuto economico e sociale, riuscendo a instaurare relazioni con la società civile, potendo auto-alimentarsi con la collusione e la corruzione…
Bisogna applicare, una volta e per tutte, scelte di governo forti e decise, le quali dovranno essere sorrette da pene severissime ed effettive, per coloro che quotidianamente e senza scrupolo, attentano alla nostra libertà… colpendo l’economia e lo sviluppo di questa nostra terra martoriata…

Caccia al patrimonio dei boss mafiosi…

Per colpire la mafia e in particolare i suoi associati, bisogna aggredire i patrimoni accumulati…

Quanto sopra, è ben a conoscenza delle Direzioni Investigative Antimafia e rappresenta perfettamente, quanto il giudice Falcone aveva a suo tempo individuato, proprio in una delle principali cause della eccezionale pericolosità di “cosa nostra”; quella cioè dell’enormi ricchezze di cui l’associazione mafiosa disponeva, ma su cui viceversa, vedeva “il vero tallone di Achille a causa delle tracce che lasciano dietro di se i grandi movimenti di denaro connessi alle attività criminali più lucrose…“.
Se si vuole colpire sul serio la mafia con l’obiettivo di debellarla, bisogna aggredire la fonte del suo potere, e cioè quegli immensi patrimoni accumulati illegalmente…
Del resto, diceva l’ex magistrato Antonio Ingroia: questa è la maniera più efficace per combattere anche gli altri due morbi che avvelenano la nostra economia: la corruzione e l’evasione fiscale!!! 
“Spesso (diceva Ingroia…), va a finire che, attraverso qualche prestanome, sono gli stessi mafiosi a riprendersi, per quattro soldi, i beni che gli erano stati confiscati”…
Certamente… una cosa sono le indagini sui patrimoni mafiosi e sul loro riciclaggio… un’altra cosa è la gestione di quel provvedimento di prevenzione, che dovrebbe sottrarre definitivamente il bene al circuito economico di origine, per inserirlo in un altro, esente di condizionamenti criminali che caratterizzano il primo…
In un intervista concessa al quotidiano Giornale di Sicilia, il ministro Alfano  ha dichiarato: ” Per quello che ci riguarda, non ci distraiamo un attimo, seguendo la strada maestra: prendere i latitanti, sottrarre i patrimoni accumulati illecitamente, sostenere e dare coraggio a chi denuncia “…
Sono belle parole, quanto poi ci si riesca in quelle iniziative è tutt’altra cosa, in particolare credo che si è molto lontani nel “saper sostenere e dare coraggio a chi denuncia”.
Vorrei anzi aggiungere che quanto avviene (come direbbe un caro amico comune ingegnere d’Agrigento…) “di fatto e di diritto” è tutt’altra situazione, perché alla fine chi denuncia, da soltanto fastidio!!! 
Ritornando quindi su quanto sopra… aggredire i patrimoni mafiosi, significa per quegli “uomini d’onore”, perdere di prestigio nel loro stesso ambiente, perché li si priva di uno strumento di condizionamento fondamentale della realtà che li circonda, ancor più nella nostra regione… caratterizzata spesso da condizioni di arretratezza economica e culturale.
Ma per fare questo servono magistrati coraggiosi… e quelli che ci hanno provato sono purtroppo morti!!!
Come dimenticare Rocco Chinnici che fu tra i primi ad avvertire la necessità di aggredire i patrimoni dei boss; tra i primi a capire quanto fosse importante che i magistrati condividessero le esperienze accumulate sul campo e lavorassero in pool contro Cosa Nostra; ma soprattutto fu tra i primi a rivolgersi alle nuove generazioni con i suoi consueti incontri nelle scuole per parlare di mafia. 
Per tutte queste ragioni Rocco Chinnici fu un innovatore ma ciò gli costò la vita… 
La verità è che la legalità passa attraverso lo sviluppo di leggi efficaci!!!
A dirlo è stato – durante il convegno su “Obiettivo legalità” – il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, che ha dichiarato: “aspettiamo con ansia le modifiche al codice antimafia, strumento indispensabile per individuare e aggredire i patrimoni mafiosi, e quelle della giustizia penale, al vaglio del parlamento. L’epoca delle riforme si è aperta, ma sarebbe auspicabile in tempi ragionevoli”… 
La corruzione percepita nel nostro paese è vasta… 
Sì, sono stati fatti progressi enormi nelle azioni di contrasto, eppure la previsione del giudice Falcone, secondo cui le mafie hanno un inizio e una fine, sembra allontanarsi all’infinito, di fronte all’evoluzione delle organizzazioni criminali che sfruttano la vulnerabilità delle istituzioni pubbliche esposte alle infiltrazioni attraverso meccanismi corruttivi-collusivi, lo sviluppo delle tecnologie informatiche, la globalizzazione dei mercati e l’asimmetria dei regolamenti dei governi dei diversi paesi
Perché lo Stato, può vincere solo, se l’azione di contrasto diventa una priorità dell’azione politica… 
È una sfida titanica, ma indispensabile: perché può esistere soltanto un’antimafia che è quella dell’impegno quotidiano… che ognuno di noi deve mettere per ricordare e trasmettere i valori della legalità!!!

Bisogna far ripartire i cantieri…

Poco… ma rispetto ai precedenti anni, qualcosa sta cambiando, siamo passati dai circa 18 miliardi di lavori messi in gara nel 2012 ai circa 25 miliardi dell’anno appena trascorso… 
Sappiamo bene come i lavori pubblici costituiscano un punto essenziale per la crescita del nostro paese e se i livelli di corruzione per questo settore fossero attraverso procedure “blindate” eliminati, certamente la crescita del nostro paese, sarebbe molto più celere e    
Ovviamente bisogna fare si che i bandi di gara abbiano una certa logicità… e non vengano realizzate opere per lo più inutili, che hanno quale unica motivazione, la realizzazione di un giro di spesa, necessario a certi comuni per sovvenzionare quanti operano al loro interno ( ed anche all’esterno ), per poi scoprire successivamente, grazie alle inchieste delle varie procure, che queste avessero quale scopo, quello di far girare le solite tangenti e bustarelle…
Poi ci sono opere, come quelle evidenziate nella trasmissione “Striscia la notizia”, cattedrali nel deserto che oltre ad essere rimaste incompiute, vengono solitamente abbandonate – distruggendo il più delle volte – quel meraviglioso patrimonio naturale e comportando costi esosi per la collettività!!! 
Bisogna che si trasformi quella consuetudine delle amministrazioni pubbliche di realizzare opere non necessarie in qualcosa di più utile, ad iniziarsi con i lavori di ristrutturazione e di sicurezza di quelle strutture già esistenti, come scuole, ospedali, uffici, ecc… e integrando successivamente quanto ancora resta in disponibilità finanziaria per la realizzazione di nuovi cantieri… 
L’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione, deve servire a valutarle anticipatamente quelle opere… per comprendere se il loro realizzo ha necessità di esistere o se la richiesta debba essere bocciata… dopotutto si tratta d’investimenti pubblici e non possono essere lasciati “arbitrariamente” ad uso e costume di pochi politici e dirigenti… 
Qui si tratta di colpire quei noti “mali” del tutto italiani, che scopriamo quotidianamente come vengono ripetuti e che ancora oggi è dimostrato essere difficili da eliminare in tempi rapidi…
Per fortuna qualcosa sta cambiando, grazie alla Legge di Stabilità, infatti si stanno programmando gli stanziamenti verso opere concrete, quali quelle infrastrutturali…
Ad iniziare dalla realizzazione e manutenzione di strade e ferrovie, per passare ai lavori causati da dissesti idrogeologici, la riqualificazione nelle città delle periferie, il patrimonio culturale e architettonico, l’edilizia scolastica, ecc…
Finalmente si punta verso opere coerenti con quanto necessario e soprattutto compatibile con le finanze pubbliche…
Inoltre, l’uscita dal patto di stabilità con il successivo pagamento degli arretrati dalle PA alle imprese affidatarie, sta permettendo di liberare risorse per nuovi investimenti… 
Il vero problema quindi, resta quello di progettare opere essenziali e allo stesso tempo pronte in tempi rapidi per trasformarsi in cantieri funzionali, dando priorità a quelle procedure di legalità e leale concorrenza, che sono di fatto le condizioni, che ahimè il più delle volte, sono venute propriamente a mancare…
Bisogna infine fare pulizia di tutte quelle imprese “prestanome”, le quali non hanno alcuna capacità imprenditoriale ma sono per lo più costituite da soggetti, che fanno riferimento alla criminalità organizzata…
Infatti queste fanno sì… d’aggiudicarsi i lavori (grazie alle certificazioni di cui sono “sulla carta” in possesso) per poi subappaltarli totalmente ad imprese “fittizie ed aleatorie” che non garantiscono minimamente quelle minime condizioni obbligatorie, come quelle relative agli adempimenti fiscali e assicurativi (il più delle volte queste società chiudono alla fine di ogni anno, per poi riaprire una nuova posizione a nome di un parente…) per continuare con i mancati adempimenti sulla normativa contrattuale e con quelle procedure previste per la sicurezza!!!
E dire… che tutte queste (affidatarie e sub-appaltatrici) hanno ancora oggi… la presunzione di definirsi “imprese di costruzione“.
 

La mafia c'è e si vede!!!

Innanzitutto, è opportuno tenere ben presente che, quanto ci vogliono finora “dare a bere” e cioè che la Stato, attraverso le istituzioni ed i propri uomini, ha il controllo del nostro territorio, non rappresenta un dato veritiero, ma una credulona propaganda creata a voler tranquillizzare la collettività ed in particolare i suoi concittadini…
Non sto dicendo che la lotta alla criminalità non venga svolta in modo preciso e puntuale, dico soltanto che gli strumenti che permettono a questa di poter essere definitivamente debellata… non vengono attuati o ancor meglio… non esistono!!! 
Non passa giorno infatti, in cui non emergono nuove indagini, queste condotte dalle varie procure dell’isola, e come, si sia giunti a scoprire ulteriori attività illecite, queste realizzate attraverso società legate o associate ad ambienti mafiosi, individui che si offrono a prestanome di organizzazioni affiliate a soggetti latitanti, e via discorrendo…
Partono le denunce, seguono gli arresti, i sequestri e le confische…
Sì… ma poi… il sistema mafioso si riordina nuovamente e riprende come se nulla fosse…
Il giro d’affari è immenso e ciò è dimostrato da tutti quegli interessi a cui essi si rivolgono… 
Sono nuove attività… non più rivolte a specificità illegali di un tempo, come, estorsioni, usura, recupero crediti, gioco d’azzardo o traffico di droga… quelle ci sono sempre…, bensì, oggi punta ad affari più sostanziosi e soprattutto legali, come per esempio quelle attività legate agli appalti (vedasi quanto sta avvenendo con i centri d’immigrazione), alle costruzioni/edilizia, ai trasporti ed allo smaltimento dei rifiuti…
Società di comodo che servono esclusivamente a produrre “cassa” (queste sono infatti di breve periodo e nel giro di pochi anni… cessano l’attività…) ed i cui utili, vengono rinvestiti in nuove società, queste totalmente “cristalline”, affidate a nuovi “colletti bianchi” dal pedigree casto…, che iniziano la loro vitalità, investendo principalmente in attività  finanziarie e immobiliari…
Quindi, realizzato questo primo passaggio e creata la compagine del nuovo “asset societario”, si passa alla programmazione del livello inferiore e cioè, quello di diversificare le attività e soprattutto i rischi (non parlo di quelli economici, ma mi riferisco a quelli di controllo, tentando quindi di limitare, l’operatività di coloro che svolgono i propri incarichi tra le forze dell’ordine… ), nuove scatole cinesi, che ora danni vita ad attività alimentari, d’abbigliamento, bar e ristoranti, hotel e resort…
Ovunque c’è la mafia… e questa dimostra essere strutturata e ben organizzata…
Non sono più i pastori di pecore che scendevano dalle montagne con la coppola di traverso, questa è gente preparata e professionale, a cui ora, sono stati inseriti diplomati e laureati, i quali, mettono la loro esperienza e capacità, al sevizio di questo sistema criminale…  
Un sistema che nel corso degli anni… ha investito negli uomini…, i propri uomini, molti dei quali, sono infiltrati in quelle strutture pubbliche, associazioni, società di servizi, ma soprattutto, nella politica che conta…
Tutto ciò, rappresenta per la nuova mafia, il migliore investimento economico, già quello delle risorse umane è certamente quanto di più “raffinato”, una mente criminale, possa partorire…
Un fiume di denaro considerevole, che, da un lato, fa indirizzare sui propri uomini, quegli incarichi prestigiosi dirigenziali o quei necessari voti…, dall’altro, utilizza gli stessi, per ottenere informazioni riservate, indirizzare appalti, aggiudicazioni, influenzare i mass media, limitare non solo quei processi di cambiamento sociale, ma soprattutto, alimentare quel conflitto mediatico con il quale si tenta sempre più, di allontanare la partecipazione sociale ed il consenso popolare dalle istituzioni…, dopotutto come si dice da noi… con la mafia si mangia e con lo Stato si muore di fame!!!
Finiamola quindi di prenderci in giro…, finitela di raccontarci fandonie… è venuto il tempo d’esser seri, di trovare una nuova metodologia… che non pensi esclusivamente a colpire, ma che diriga il proprio intento, verso quel processo naturale di riconciliazione…, di crescita collettiva nel quale ognuno apporti quanto di meglio sa fare…
E’ finito il tempo di “guardia e ladri”… bisogna cercare di andare oltre… di vedere al di là dei soliti interventi della magistratura,.., bisogna tentare di cambiarla dal di dentro questa “mela marcia”, offrire a quanti lo desiderano, una nuova strada, quella della legalità…
Nuove opportunità di crescita, di sviluppo e d’investimento sono necessarie,…, perché soltanto così, si potrà sperare in quel reale e profondo cambiamento…
Tutto il resto, rappresentano solo belle parole… inconsistenti, perché non porteranno ad alcuna trasformazione culturale e tutto quanto… resterà eguale.
Per favore… non ditemi più che la mafia non esiste… perché questa c’è… e permettetemi d’aggiungere… c’è e si vede!!! 

Quante " teste di legno"…

Si definisce una testa di legno, colui che per il semplice fatto di aver accettato l’incarico di Amministratore legale di una società, diventa consapevole di realizzare attività illecite, sotto il diretto “suggerimento” dell’amministratore di fatto…
Uno dei motivi per i quali si fa uso di tali soggetti è la disponibili di questi a sostituirsi a loro per ragioni di opportunità.
Solitamente si sceglie tra familiari poiché garantiscono maggiore sicurezza ma a volte è più facile demandare a soggetti estranei, tale incombenza è più disponibili a eseguire gli ordini, per pura convenienza economica…, anche se il più delle volte la ” testa di legno ” raccoglie le briciole dell’elemosina elargita dal suo “capo”…   
Oggi comunque si distinguono le diverse responsabilità, evidenziando i differenti criteri di imputazione e cioè quelli cosiddetti patrimoniali da quelli di carattere amministrativo, in particolare nel caso in cui, l’amministratore di diritto non sia quello effettivo, ma risulti affiancato dalla figura nascosta dell’amministratore di fatto.
Quindi il cosiddetto “prestanome” non fa altro che avvallare ogni decisione altrui, sottoponendo ogni sua scelta alle disposizioni del proprio boss!!!
Voler stabilire per quale motivo o per quale prezzo un’uomo, decida di affidare la propria libertà e la propria persona, barattando quindi, onestà e dignità per qualcosa di abbietto è qualcosa che purtroppo non si riesce a capire…
Preferire quel provvisorio benessere, a qualcosa di unico e di raro qual’è l’indipendenza morale, è certamente qualcosa di insensato pericoloso… 
Un soggetto incapace, totalmente estraneo alla concreta attività sociale e ad eventuali scelte imprenditoriali, posto in una carica che attribuisce a lui principalmente doveri di vigilanza e di controllo e le cui invece violazioni, comporteranno personali responsabilità.
Difatti, anche la semplice accettazione del rischio che potrà determinare possibili reati è ragione sufficiente, per ritenere responsabile questa cosiddetta “testa di legno”…
Ogni giorno assistiamo ad arresti nei quali sono sempre più presenti soggetti, che per dare una svolta, a questo particolare momento di crisi, affidano e promuovono se stessi a prestanome, anche ed in sostituzione di soggetti legati alla malaffare…
Ridursi a marionetta o a pupo è qualcosa di veramente spregevole, non soltanto per il rischio molto concreto di essere chiamato a rispondere alle autorità, sotto il profilo penale e civile, ma principalmente perchè attraverso la propria condotta irresponsabile ( anche se dovuta ad una posizione servizievole), dovrà un giorno giustificarsi con se stesso, i propri cari, di quelle scelte che ora è costretto a subire e che indirettamente, hanno macchiato non soltanto la propria integrità, ma anche il decoro di quanti finora gli erano stati accanto…
Si tratta quindi di fare una scelta, di imporsi un comportamento rigoroso, allontanando da se decisioni estremamente convenienti e comode, ma che contrastano con quei principi di rettitudine, moralità e giustezza, cui da sempre è improntata la parte onesta della natura umana!!!