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21 marzo: giornata della Memoria e dell'Impegno, in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

https://it.wikipedia.org/wiki/Vittime_di_Cosa_nostra_in_Italia

Vi basta collegarvi a questo link per vedere tutti i nomi delle vittime della mafia e se li contate vedrete che sono… troppi!!!

Lo Stato avrebbe dovuto proteggerli non tutti… ma ognuno di essi, nessuno meritava di essere barbaramente ucciso per come è accaduto…

Contarli, vedere quanti sono… strazia il cuore, perché fa comprendere quanto debole o complice sia stato questo nostro paese, con quelle associazioni criminali!!!
Oggi, come ogni giorno in cui vi è un anniversario da ricordare si scende in piazza… voler essere lì  a manifestare il proprio sdegno, a sollecitare un maggiore impegno da parte delle istituzioni…
Certo è bello vedere tutta questa gente, quei giovani che scendono per le strade per fare sentire la loro presenza, contare tutte quelle associazioni di legalità che si mobilitano, da Messina a Milano… è vederli con quanto impegno hanno organizzato tutto questo…

Come in queste circostanza, le frasi espresse sono forti e incisive, soprattutto quando sono i familiari delle vittime a parlare…

Mi piace quella frase che dice “ognuno può e deve fare qualcosa”, il problema però è che quando si tratta di fare le cose o meglio di metterle in pratica… ecco quando si tratta di esporre la propria persona, qualcosa s’inceppa…
Perché la verità e che quando si tratta di mettere il proprio nome e cognome, ecco, in quel preciso momento, sono in molti a tirarsi indietro e alla fine restano sempre i soliti pochi “eroi” a combattere per tutti!!!
Basti vedere come alla fine – già da domani – questa giornata simbolica ritorna nel dimenticatoio… ed ognuno riprende a fare la propria vita come sempre… in egual maniera, aspettando sempre che siano gli altri a mettersi davanti, mentre loro dietro, senza mai intervenire o mostrare alcun impegno!!!
Leggere i nomi delle vittime serve a poco se poi l’andazzo è sempre lo stesso… quella ricercata uguaglianza e legalità che si contrappone principalmente ai propri interessi… quella giustizia che si perde quando si chiede il favore al politico di turno, quando si brama a proprio vantaggio a discapito di quanti si sa essere più meritevoli o quando, infine, dinnanzi ad una denuncia… si preferisce l’omertà…
Serve a poco sfilare o sperare che questi giovani cambieranno la storia della lotta alle mafie…
La maggior parte di essi dopotutto è figlia di quel sistema… e ha proprio come genitori quegli stessi che da sempre hanno partecipato a quei metodi collusivi/corruttivi e mafiosi che li hanno, negli anni, assistiti, sostenuti e cresciuti e che ora o a breve, faranno sì di trasmettere quel testimone tentacolare ai loro figli, insegnando loro quella sistematica metodologia che li visti chiedere e dare qualche favore ai soliti “amici degli amici”…
Dice bene l’ex Magistrato Gian Carlo Caselli: contro le mafie c’è ancora tanto da fare e i giovani che sfilano così numerosi, potranno “forse” riuscirci meglio di noi…
Sì… quel “forse” è perfetto, sottinteso… anzi aggiungerei collocato al posto giusto!!!
Perché non è passeggiando o gridando a squarciagola, che si vince contro la mafia…
Quello serve esclusivamente per fare propaganda o fare in modo di “sottrarsi” a un giorno di scuola… se non fosse per quel giusto tributo da dare a quanti hanno dato la loro vita… lo riterrei di per se un gesto inutile!!!
Perché la verità è che bisogna fare riforme serie e rigorose…
Basta con politiche inconcludenti o con leggi deboli che fanno sì che questa criminalità continui ad operare nei modi che ancora oggi vediamo…
Io non ci sto a questo modo di fare… mi sembra quasi di “elemosinare” la mafia, sperare cioè che essa si rammarichi per quanto finora compiuto e decida così… all’improvviso, di pentirsi del male commesso e corregga quelle azioni e quei modi violenti attuati, che finora le hanno permesso di resistere da oltre due secoli…
Un giorno “forse” la mafia sarà sconfitta… ma prima che si giunga a quel momento, strada da fare c’è ne… e non intendo certamente… quella che in tutti questi anni – proprio come oggi – si è deciso di percorrere!!!

Beni confiscati, la proposta: 'Utilizzarli come alloggi'.

La crisi sociale ed economica sta comportando la perdita di migliaia di posti di lavoro e l’aumento del numero di famiglie che vivono in condizioni di disagio. 
Ovviamente tra i più colpiti ci sono gli anziani, le giovani coppie, famiglie con figli e donne sole, persone che ormai vivono in alloggi di fortuna e nella completa più indifferenza delle Istituzioni…
Di contro invece, ci sono centinaia… anzi migliaia di immobili, sequestrati e confiscati, che restano di fatto inutilizzati o ancor peggio nella disponibilità di coloro a cui erano stati –a seguito del provvedimento giudiziario– sottratti!!!
Ed allora il SUNIA (la principale organizzazione degli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica) ha pensato di stilare un protocollo d’intesa insieme ad altri componenti, quali: i comuni che aderiranno alla proposta… (si perché va detto… che ci saranno tra questi quanti… a questa proposta rifiuteranno d’aderire, chissà… forse perché ancora sottomessi a “logiche mafiose”), il Consorzio Etneo per la legalità e lo sviluppo, l’IACP di Catania e la Cgil; tentare quindi di riutilizzare quel parco beni confiscati alla mafia, per fini abitativi…
Lo scopo finale è quello di favorire le famiglie o i soggetti più bisognosi, riconoscendo ad essi, il diritto ad una casa, compatibile con le esigenze di cui sopra, favorendo così non solo la mobilità, ma dando soluzione a tutti quei soggetti che oggi hanno bisogno di un alloggio…
“Si tratta cioè, di riuscire a riutilizzare una massa potenziale di risorse che dopo essere state restituite alla collettività, possono essere impiegate in questa direzione, contribuendo a tamponare una vera e propria emergenza sociale e personale”.
Certo non si hanno ancora chiari i numeri dei beni a disposizione, i dati purtroppo in loro possesso sono obsoleti, in quanto fanno riferimento al 2013… e considerato che in questi anni, alcuni sequestri sono stati dai tribunali annullati, restituendo i beni restituiti ai loro precedenti proprietari, si capisce come quegli stessi dati, non aggiornati, risultano del tutto inutili…
Comunque, ci viene detto che entro un paio di mesi, si giungerà ai primi esiti positivi.
Perdonatemi, ma io conoscendo bene i tempi della burocrazia ci credo poco, anzi, penso che alla fine questa iniziativa –se pur lodevole nei contenuti e nei principi– verrà totalmente frenata… dalle solite futili motivazioni che hanno quale scopo… quello di lasciare invariato lo stato di cose… 
Non bisogna dimenticare che, attualmente molti di questi beni sono occupati da altrettante famiglie bisognose o dove – su questi alloggi – vi è (stranamente) il possesso diretto da parte di familiari o affini, di quanti cioè erano stati oggetto dei provvedimenti interdittivi –vedasi per esempio quanto trasmesso alcune settimane fa da “LE IENE” sulla Città di Palermo – ed ancora, bisogna tenere conto dell’aspetto psicologico, di quella insicurezza emotiva provata di coloro che dovranno andare ad insediarsi in quelle abitazioni, sapendo di fatto a chi appartenevano…
Tutte problematiche non facilmente risolvibili… o meglio non certo con semplici incontri propagandistici o sperando in questa attuale normativa, che fa si, che la confusione, resti dilagante ed ognuno si senta autorizzato a fare ciò che meglio ritiene… fregandosene di quel rispetto di regole o di norme giuridiche…
In Sicilia dimostrare di avere delle idee positive è incoraggiante… ma metterle in pratica… ecco… questo è tutto un’altro discorso…
Per ora mi auguro solo di essere smentito, comunque mi riprometto… di riparlarne tra qualche mese!!!

La lotta alla mafia non si fa con gli slogan o con i paladini della legalità… ma con le denunce!!!

Si… meglio farli scendere da quel piedistallo, tanto da qui… si sentono i soliti slogan…
Ogni giorno si sente parlare di lotta alla mafia o di associazioni criminali, infiltrazioni e pubblici ufficiali corrotti, ed ancora, assistiamo a convegni promossi sulla legalità e in quelle rare manifestazioni di piazza, ci propinano descrizioni ed elenchi d’azioni di contrasto realizzate…
Difatti, se analizziamo quanto concretamente è stato fatto in questi anni per modificare questo stato di cose, possiamo –lo dico senza alcuna vena critica– elencare certamente una serie di colpi duri alla criminalità organizzata, ai suoi affiliati ed anche a quelle società che si sono prestate ad aderire a quel sistema malavitoso… ma per il resto, ad esclusione quindi di quell’elenco di nominativi e di un resoconto certamente obbiettivo, ciò che emerge è un territorio “arido” nel quale si dimostra, come nulla di fatto sia cambiato…
Il problema è difatti… quello di colpire le coscienze, quella cultura ben radicata in cui si muove questo fenomeno… e dove ancora oggi, un buon 50% della popolazione avverte concretamente la presenza nel territorio di “cosa nostra”…
Abbiamo visto come l’azione criminale si sia in questo ventennio, trasformata…
E’ passata, da quelle logiche cruenti in cui lo Stato e non solo, ha pagato un prezzo altissimo di vite umane… ad un cambio di strategia, dove il principale obbiettivo è divenuto l’aspetto finanziario, quest’ultimo rappresentato da nuove politiche d’investimento –mai prioritari per la creazione di quello sviluppo sociale o per dare un impulso alla occupazione, in particolare a quella giovanile- ma esclusivamente per riuscire ad ottenere vantaggi, diversi da quelli ben noti legati a tipologie proibite ed illegali, ma nuove procedure limpide, ben mascherate da speculazioni edilizie, agrarie, commerciali e industriali…
Inoltre, in questi anni, attraverso i soliti amici collusi politici (personaggi che hanno nel corso degli anni, barattato la loro immagine in cambio di quei voti necessari per la propria carriera…), vengono inseriti propri affiliati all’interno di quegli uffici pubblici, i quali operano affinché si realizzi quanto necessario per l’aggiudicazione delle gare d’appalto o far si che lo svolgimento delle loro “il-lecite” attività, abbiano così a concretizzarsi…
Servono a poco i protocolli di legalità controfirmati, quando poi… procedure compiacenti e del tutto arbitrarie, dirottano gli appalti verso le solite imprese di prestanome… di “amici degli amici”.
Quando ancora oggi (a seguito d’intercettazioni da parte degli organi giudiziari), si scopre come al interno del Consiglio all’ARS o nel nostro Comune di Catania, ci siano “ombre” di esponenti vicini a quelle associazioni mafiosa e di come oggi poco si stia facendo, se non operando semplici “valutazioni”… ecco che si prende atto di come tutto sia ridotto a semplici slogan…
Abituali parole espresse in modo strumentale per far si che qualcuno si presenti in qualità di “paladino della giustizia” ed è strano perché abbiamo visto come quei nomi altisonanti, un tempo premiati per la loro sollecitudine alla lotta alla criminalità… vengono ora sottoposti a inchieste della procura o condannati per aver partecipato attivamente ad azioni moralmente gravi!!!
Le imprese sequestrate e confiscate non si contano più… i politici,  dirigenti, controllori, dimostrato quanto fossero collusi e sono un numero talmente alto, che ormai si è perso anche il conto esatto…
La politica ha fallito… ed anche i loro uomini hanno fallito e non solo… già anche anche coloro che pur non macchiandosi di colpe gravi hanno fallito, perché nulla hanno fatto affinché questo nostra terra potesse cambiasse, anzi viceversa, hanno permesso che tutto restasse eguale ed immutato!!!
Si parla di antimafia, ma chi usa questa parola non ha mai realizzato una sola denuncia in vita sua… ed usa questa dicitura di lotta alla illegalità per fini propri, quasi sempre propagandistici per natura politica o pubblicitaria…
E ora di dire basta a questi soggetti… a quelle associazioni di legalità effimere e inconcludenti, a quanti dichiarano di voler cambiare questa nostra terra e di fatto la bloccano…
Siamo stanchi di questa “gentaglia”… come siamo stanchi di ricevere sempre… le solite parole… Basta!!! E’ tempo di realizzare atti concreti!!! 

Il "modello Catania"…

Se vi collegate al link:
http://www1.interno.gov.it/dip_ps/dia/page/relazioni_semestrali.html – troverete un interessante elenco di relazioni della DIA che vanno dal 1998 al I semestre del 2015…
Non consiglio di leggerle tutte, ma se ci provate, scoprirete come da quelle relazioni, venga rappresentata un analisi chiara di come in questi anni, si sia evoluta l’attività finanziaria ed economica di “cosa-nostra” e di come quest’ultima abbia suddiviso il territorio dell’isola, tra quanti ne fanno direttamente parte in qualità di affiliati…
E’ una mappatura accurata e scrupolosa, dove si comprendono e s’individuabili tutte le metodologie adottate, affinché si concretizzino quei poteri di dominio, necessari per attuare i ben noti “proficui” interessi…
Per ben comprendere questa associazione “mafiosa”, da altre anch’esse criminali, dobbiamo inquadrare questa in modo differente, in quanto coloro che ne fanno parte, si avvalgono non soltanto della forza d’intimidazione, ma da uno stretto legame associativo (possa essere questo familiare o non) e da quel vincolo di assoggettamento, espresso da regole di omertà che ne fanno un dettame imposto e inequivocabile!
Quanto sopra espresso è indispensabile affinché quella capacità di prevaricazione e di dominio possa esplicarsi, metodi e abusi quasi sempre accompagnati da gesti intimidatori o da cruenti delitti, affinché si possa imporre in modo diretta o indiretta, la gestione o comunque il controllo di quel territorio…

Per la mafia è fondamentale infatti essere presente sul territorio, monitorare le attività economiche, richiedere attraverso proprie imprese (o affiliate) quelle necessarie concessioni o autorizzazioni per l’esecuzione di appalti e servizi pubblici, procedure che hanno come fine, quello – non solo – di realizzare introiti (profitti ingiusti per sé o per l’associazione), ma soprattutto impedire o per meglio dire “ostacolare” quel mercato di libera concorrenza, che esprime di fatto, quel voler condizionare a tutti i costi la libertà civile, limitando quell’autonomia culturale, manifestata attraverso la  libertà d’espressione in particolare di voto, che attraverso cosa-nostra viene influenzata con la raccolta dei voti delle consultazioni elettorali, per barattarli ai consueti politici collusi…
La capacità di controllo è rilevante, non solo per la forza militare che possiede, ma soprattutto per quella economica-politico-amministrativa…
L’organigramma è ben definito ed i mandamenti sono suddivisi e amministrati affinché non ci siano interconnessioni e a ognuno è data la gestione di quel territorio, in modo tale che l’organizzazione benefici di quella parte a loro concessa …
Leggo dei risultati messi a segno in questi anni… certamente considerevoli sul piano del contrasto e sotto il profilo degli arresti e delle condanne…
Ma voler parlare di “forza” dello Stato, ecco questo mi sembra ancora un passo lontano dalla realtà…
Perché ciò che non viene detto è che questa lotta nel campo pratico ottiene sì benefici immediati, ma non certamente sul lungo termine, poiché è dimostrato che “recisi” alcune di quei tentacoli, tra affiliati o beni confiscati, ci si accorge come dopo poco tempo -ripristinate le gerarchie- tutto continua in maniera identica…
Sento dire dei patrimoni confiscati, ma se si analizzano realmente quei beni, ci si accorge come quei valori sono di fatto… sovradimensionati!!!
Il più delle volte i provvedimenti volti alla confisca, relativi alle proprietà immobiliari e/o mobiliari, dimostrano come quest’ultime sono nella reale, non nella disponibilità della persona e/o della società a cui sono state sottratte dal provvedimento giudiziario, bensì, risultano essere di fatto di proprietà di Banche o di società di leasing oppure, essere state affittate e/o noleggiate da terzi e che ora, non trovando riscontro con i pagamenti concordati, ne richiedono la restituzione dei beni…    
Quindi alla fine, se si quantificano realmente i beni confiscati, ci si accorge che ciò che resta è molto inferiore a quei numeri tanto proclamati…
Inoltre, bisogna aggiungere i problemi relativi a quella stessa gestione amministrata, dalle problematiche emerse in questi anni evidenti a tutti (e non mi sento di ripeterle…) che hanno evidenziato (vedasi per esempio… la gestione dei beni confiscati presso il tribunale di Palermo) lacune vergognose e soprattutto preoccupanti!!!
Quindi non esistono centinaia di milioni di euro sottratti alle mafie… ma certamente alcune migliaia, beni confiscati quasi sempre inutilizzabili o ancora lasciati nelle disponibilità di coloro a cui erano stati sottratti…
Comprendo che si vuole mostrare un realtà diversa da quello che è… cercando in ogni modo, di promuovere se stessi con “coccarde” colorate a dimostrazione dei meriti sul lavoro finora svolto, affinché queste “capacità” possano concretizzare in breve, con una probabile promozione…
Ma pensare soltanto di essere giunti ad una fase di “equilibrio” nella lotta, mi sembra un concetto molto “ottimistico” e poco realistico, in virtù di quanto giornalmente assistiamo, in particolare a quei livelli ancora alti ed in tutti i settori, per quanto concerne, corruzione, concussione, istigazione, ecc..
Non dimentichiamoci che a breve ci saranno le elezioni regionali e che intorno a quel periodo, avremmo modo di valutare l’aumento esponenziale del malaffare…
Mi dispiace sentire ancora oggi da siciliano (dopo aver vissuto sulla nostra pelle il periodo delle stragi…) quella odiosa “sensazione” che forse questa mafia, fa ancora comodo a tutti…
Sia a quanti appartengono al mondo delle Istituzioni, quell’apparato considerevole che tra uomini e donne, ha quale obbiettivo quello di doverla contrastare (e quindi gestire…) e quanti di contro (appartenenti ad un’altra grossa fetta di questa società) costituiscono quei colletti bianchi (o grigi a seconda di come li s’intende…), amministratori, politici, imprenditori, operatori finanziari e quant’altro, che proprio da quel sistema, riceve i maggiori benefici in risorse finanziarie e soprattutto umane attraverso i consensi elettorali…
Sono profondamente Siciliano, ma soprattutto voglio sentirmi intimamente ottimista, perché mi è impossibile credere di non vedere un giorno questa mia terra libera, da questo “dannato cancro“…
Ma per favore… nell’ascoltare questa vostra generale soddisfazione, non chiedetemi ugualmente di mettere negli occhi… le fette di prosciutto!!!

In nome dell'Antimafia…

È sempre un errore contemplare il bene ed ignorare il male, perché rende le persone negligenti e le porta a compiere disastri. Esiste un pericoloso ottimismo dell’ignoranza e dell’indifferenza…

A volte penso che sia un bene non comprendere quanto avviene intorno a noi…
Io per esempio, non avrei mai compreso pienamente il concetto di “antimafia” nel senso non di – lotta morale ad un sistema criminale che come un cancro avvelena questa nostra terra – ma di comprendere quella immensa macchina giuridica, che si mette in moto quando intervengono quelle condizioni che dimostrino possibili interessi economici da parte della criminalità organizzata…
Già, se non mi fossi trovato – a causa della mia professione e degli incarichi ricevuti – all’interno di una impresa che, ha seguito dei provvedimenti interdittivi sopraggiunti (nel lontano 2010…) fosse mutata in confiscata… sicuramente non avrei avuto alcun interesse personale di occuparmi di situazioni per lo più fino a quel momento a me estranee… non avendo difatti…  mai avuta nulla a che fare con quel mondo giudiziario!!!
Ricordo cosa mi diceva un mio caro amico ora scomparso: Nicola… il solo fatto che tu non abbia mai avuto a che fare nel corso della tua vita… con Tribunali ed Ospedali, ti rende un uomo fortunato!!!              
In questi anni ho compreso il senso di quelle parole… della difficoltà ad operare all’interno di un sistema a me sconosciuto, in quanto fuori da quelle procedure tecnico-amministrative regolamentate, che sono poi alla base… di chi vuole fare impresa.
E’ ormai evidente, che qualcosa in quel meccanismo definito “antimafia” non funzioni…
In effetti, non è possibile osservare come quasi tutte le imprese, sequestrate o confiscate, nel giro di pochi anni giungano alla chiusura definitiva… chiamasi liquidazione o fallimento… come si dice… “sempre di cocuzza trattasi“…
Non voglio contare i posti di lavoro andati in fumo… perché in quel caso, altro che “job act”… ci vorrebbe una nuova finanziaria per ripristinare quelle occupazioni perdute… e cosa dire di una economia distrutta, sia sul piano commerciale che su quello finanziario!!!

Se esaminiamo quante serrande sono state abbassate, quante società di costruzioni, servizi, cooperative, imprese varie tra loro, ma tutte accomunate dallo stesso provvedimento… quante sono quelle che ormai non esistono più e quante a breve… faranno purtroppo quella stessa fine???
La disgrazia è che poi, la maggioranza di quelle finite nel mirino della giustizia sono per lo più… siciliane!!!
Qualcuno potrebbe obbiettare… “ma dopotutto la mafia non rappresenta una connotazione prettamente della vostra regione…” e come dargli torto… peccato che però i maggiore abusi e illeciti finanziari vengono svolti fuori da questa regione… già… qui si fanno “molliche” mentre da Roma in su le “brioches” sono sul tavolo di chi comanda il paese…
Il problema non è il sequestro o la confisca… ma quanto accade successivamente… e cioè quando queste società, vengono traghettate verso la legalità… attraverso quei propri uomini dello Stato…
Ho letto che su 1.700 imprese sequestrate solo 38 sono ancora attive… (una per fortuna è ancora la nostra…) con una perdita occupazionale di circa 72.000 posti di lavoro!!!

Ora i cosiddetti esperti si esaltano in quelle ricercate cause, che hanno condotto a quegli sfaceli… trovando di dare spiegazioni più o meno logiche (io le considero totalmente illogiche) e cercando di tirar fuori dai loro “cilindri magici”, quelle possibili soluzioni…
Ed allora ecco spiegato che l’impresa “mafiosa” ha goduto di raccomandazioni, corsie privilegiate, agganci politici e amministrativi, inoltre durante la propria gestione avrà utilizzato certamente una doppia contabilità che le ha permesso di evadere, di non rispetta le normative o gli adempimenti, avrà utilizzato personale non in regola e costretto i clienti a sceglierle, allontanando e intimidendo tutti gli eventuali concorrenti…
Sono queste secondo alcuni le potenzialità che ora allo Stato vengono a mancare…
Ma, non si trova nessuno che per una volta ammettesse l’incapacità e l’inefficienza di quel apparato burocratico… già… nessuno… è ovvio… a quanti operano in quell’ambiente, fa comodo così…
Abbiamo visto quanto accaduto al Tribunale di Palermo o già ci siamo dimenticati???
Se chi è scelto affinché quel compito venisse portato avanti… si è dimostrato peggiore di coloro, a cui quel bene è stato sequestrato… dove si vuole andare???
Diciamola tutta la verità… ci sono tutte una serie di problematiche che non vengono affrontate appositamente, per far si che nulla cambi… Vedasi il cosiddetto albo nazionale degli amministratori giudiziari, si prevedeva la sua realizzazione nel 2011 e ancora oggi non vi è nulla… e cosa dire dei criteri di scelta di quei professionisti incaricati a gestirle quelle aziende, ancora nulla… e per quanto concerne la definizione di una tabella nazionale dei compensi da pagare a quegli amministratori… il buio più completo… e tutto continua in modo del tutto arbitrario, attraverso pagamenti di compensi, certamente eccessivi…
Poi tra questi amministratori c’è chi si dimostra onesto e corretto e chi invece di contro, ha fatto e continua ancora a fare lo “scaltro” distruggendo in pochi anni… la totalità di quelle società ad egli affidate…
Le soluzioni ci sono… ma è difficile per chi non appartiene a quel sistema produttivo riuscire ad individuarle… si prova e si riprova, vani tentativi che hanno quale unica prerogativa, quella di prolungarne tempi e modalità… per poter così favorire i soliti amici e parenti… quello scambio di favori, che serve a trovare soluzioni per quanti si trovano indirettamente vicini a quel sistema…   

Quindi, si scopre come queste società, abbiano tentano di dare soluzione ai problemi occupazionali di coloro che erano vicini a quegli uomini e donne… abbiamo visto tutto cos’è successo nel capoluogo… ma si ha paura di parlarne!!!
Incarichi in cambio di favori… richieste da parte di quanti operano all’interno di quel mondo, per proseguire poi verso altri responsabili di quegli ambienti “ovattati”… e per finire con l’usuale lista di amici e parenti che, nelle vesti di consulenti legali, tecnici e amministrativi, ottengono incarichi che danno (il più delle volte) soluzione a proprie incapacità personali e professionali!!!
Come dicevo sopra… le soluzioni ci sarebbero… basterebbe applicarle se c’è ne fosse la volontà… senza dover pensare di adottare solite metodologie italiane, dove si vuole avere “la botte piena e la moglie ubriaca” e come si cerchi sempre di non applicarle quelle regole, ovviamente…per non far male a nessuno… preferendo non solo salvaguardare la propria posizione, ma di conseguenza, anche quella della “casta” e dei loro diretti rappresentanti…
Per evitare di non essere “astratto” ma pratico e concreto, ho preparato delle note che ho trasmesso ufficialmente (a breve ne pubblicherò il contenuto), nelle quali ho tentato d’individuare tutte le possibili criticità che si manifestano appena interviene il provvedimento giudiziario, presentando inoltre, una serie di eventuali correttivi, possibili soluzioni che si potrebbero adottare affinché questa peculiari tipologie d’imprese, possano continuare ad operare, senza che vengano – per come finora accaduto – distrutte!!!

Sconfiggere la mafia è cosa nostra… e non esclusivamente di altri!

In occasione della Giornata Mondiale contro la Corruzione, il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dichiarato: combattere la corruzione, spezzare le catene della complicità, liberare la vita sociale da questo cancro è possibile  come è alla nostra portata sconfiggere le mafie…

Perché… corruzione, complicità e illegalità sono mali che vanno combattuti insieme, perché contrastano quei fenomeni connaturati con la nostra società civile e sono distanti dalla moralità pubblica e dal senso civico…
Secondo il Presidente, “la corruzione è un furto di democrazia; crea sfiducia, inquina le istituzioni, altera ogni principio di equità, penalizza il sistema economico, allontana gli investitori e impedisce la valorizzazione dei talenti”
In particolare l’inadeguato sistema degli apparati pubblici e di giustizia, fa in modo che a subire siano proprio le persone più deboli, i disoccupati, i giovani che vengono persuasi da quelle organizzazioni criminali ad inserirsi all’interno di quella associazione malavitosa…
Bisogna sconfiggere le mafie perché ciò è alla nostra portata… sottolinea il capo dello Stato, grazie in particolare ai numerosi “anticorpi” presenti nella società civile, che hanno il volto di cittadini consapevoli delle loro responsabilità, di donne e uomini coscienti dei propri diritti ma anche dei propri doveri, di funzionari pubblici che assolvono ai loro compiti, di volontari che costruiscono reti di solidarietà e di inclusione sociale…
Un ulteriore sostegno viene dalle istituzioni, la Magistratura, le procure, tutte le forze di polizia, che dimostrano ogni giorno con le loro azioni, come i meccanismi di controllo, di accertamento e di sanzione funzionano, e quando a causa di ciò, emergono notizie su scandali e collusioni, vuol dire che il cancro del malaffare… è stato individuato e colpito!!!
Anche il presidente del “Gruppo di lavoro anti-corruzione” dell’OCSE (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), Drago Kos, ha lanciato un appello: La lotta alla corruzione è una delle principali priorità dell’OCSE sulla quale sono stati fatti progressi a livello globale; tuttavia questo fenomeno permea e agevola, alcune tra le principali minacce globali del nostro tempo, come il terrorismo, il cambiamento climatico e la crisi dei rifugiati
L’obiettivo è condividere e scambiarsi metodi, moderni ed efficaci di indagine, per costruire reti solide per una futura collaborazione…
Contro le mafie è fondamentale una modifica delle coscienze, perché soltanto erodendo il terreno fertile nel quale striscia questo fenomeno sommerso, si potrà rivendicare con forza, quella speranza di democrazia e legalità, certamente richiesta…
Continuare per come si è finora fatto, limitandosi al proprio orticello, imponendosi di limitare la propria partecipazione sociale, occupandosi esclusivamente dei propri interessi personali, ricattati ormai… da quella percezione generalizzata di luogo comune, sopraffatti vigliaccamente dalla paura o dai meccanismi messi in atto a modello persuasione, ecco che allora difficilmente… si potrà reclamare con forza il diritto di avere una società giusta e
E’ finito il tempo di ricordare quanti hanno sacrificato la propria vita, tra magistrati, forze dell’ordine, politici, amministratori o semplici cittadini per combattere i ricatti delle mafie…
Se si vuole cambiare questo nostro paese… non bisogna più rimanere spettatori, ma cominciare consapevolmente a mettere in pratica quotidianamente, quei principi di rettitudine, onesta e legalità, attraverso spirito di sacrificio e scelte coraggiose…
Perché si sa che nella vita, ci possono essere scelte che, se farai, sai già che ti pentirai, ma se non farai… non ti perdonerai mai!!!

Prevenire, proteggere e punire!!!

Così il ministro dell’Interno Angelino Alfano è tornato a parlare sulle denunce contro il racket da parte dei commercianti di Bagheria: dobbiamo dimostrare che lo Stato sa prevenire, proteggere e punire!!!
Esiste già una legge che preveda la selezione delle imprese, attraverso alcuni meccanismi tra cui:
le white list
– il rating di legalità 
– le interdittive antimafia
Le White list, rappresentano un primo passo per snellire le procedure antimafia delle imprese da parte di tutte le prefetture e costituisce un elenco di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori che risultano non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa.
L’iscrizione alle liste è volontaria e dura 12 mesi, la prefettura avrà 90 giorni di tempo per dare l’ok consultando la Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia (ancora questa in fase di definizione) e, in attesa della Banca dati antimafia, farà i controlli con i collegamenti informatici previsti dal Codice antimafia (articolo 99, comma 2 bis). 
Le prefetture, inoltre, renderanno pubbliche le White List nel proprio sito alla sezione Amministrazione trasparente.
Il rating di legalità è un nuovo strumento introdotto nel 2012 per le imprese italiane, volto alla promozione e all’introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale, tramite l’assegnazione di un riconoscimento –  misurato in stellette –  indicativo del  rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business.  
All’attribuzione del rating l’ordinamento ricollega vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l’accesso al credito bancario.
Infine, l’interdittiva antimafia, ha carattere preventivo e si fonda sugli accertamenti compiuti dai differenti organi di polizia giudiziaria, valutati dal prefetto competente territorialmente e prescinde dall’accertamento di singole responsabilità penali nei confronti di soggetti che hanno rapporti con la pubblica amministrazione.
Costituisce una misura preventiva volta a colpire l’azione della criminalità organizzata impedendole di avere rapporti contrattuali con la pubblica amministrazione e rappresenta una valutazione sulla discrezionalità, che può essere assoggettata al sindacato del giudice amministrativo sotto il profilo della sua logicità in relazione a quella che è l’effettiva rilevanza dei fatti che sono stati accertati.
Si capisce da quanto sopra, che le organizzazioni mafiose rimangono ancora oggi, uno dei principali fattori da colpire, in particolare nel Mezzogiorno dove esercitano ancora, il controllo fisico del territorio, sinonimo di potere e prestigio!!!
Le parole del vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sono chiare, perché la mafia non si presenta più attraverso gli omicidi e le bombe, ora aggredisce l’economia sana, proponendo servizi illegali, quali sovra-fatturazione, utilizzo di personale non dichiarato a basso costo, procedure doppie e soprattutto l’investimento in particolare in quei settori che più di altri, realizzano massimi profitti, quali, lo smaltimento dei rifiuti, l’energie rinnovabili, la gestione degli immigrati, tutte procedure che trovano collaborazione, attraverso soggetti disposti alla corruzione 
Sono personaggi insospettabili, collegamento tra la politica e l’imprenditoria, colletti grigi all’interno delle istituzioni, di quelle amministrazioni regionali, provinciali, comunali, dove il reato più frequente è rappresentato dallo scambio elettorale politico-mafioso!!!
La mafia dice Alfano, ha cambiato non solo strategia ma anche domicilio… avendo capito che il business economico è al Nord, ecco che si è organizzato, trasferendo i propri affiliati e inserendoli in quelle società, all’apparenza limpide e operative, che hanno viceversa unico fine, quello di riciclare il denaro sporco..
Vengono acquistati patrimoni immobiliari, si inseguono appalti pubblici, ci si inserisce con modalità criminali nel controllo del territorio… vedasi, vendita di armi, stupefacenti, estorsioni, gioco d’azzardo, prostituzione, ecc…
Altro settore fortemente attaccato dalle mafie, è quello agroalimentare, da sempre il più redditizio… 
Si è vero, dal canto suo, lo Stato fa di tutto per combattere il fenomeno mafioso, aggredisce i patrimoni, sequestra e confisca le società, opera una strategia preventiva, nell’individuare quelle possibili società affiliate e tenta di promuovere quella cultura di legalità…
Il vero nodo aggiunge Alfano però, è far comprendere a tutti che, operare nella legalità è cosa più appetibile… rendendo così sconveniente quella negoziazione con i mafiosi!!!

Alfano: la mafia non è solo criminale ma anche sconveniente!

Il nostro ministro degli Interni, intervistato nella trasmissione di Rai3 “Ballarò” ha dichiarato che vi è una nuova generazione di giovani siciliani, che ha capito da che parte stare e cioè, contro quella mafia che attanaglia ogni comparto della loro terra…
Perché la mafia dimostra non solo di essere criminale, ma è soprattutto sconveniente… in quanto produce povertà e nessuna speranza….
Adesso che finalmente le denunce contro il pizzo vengono presentate (vedasi… commercianti di Bagheria), ora tocca allo Stato dimostrare la propria forza, iniziando con la prevenzione e quindi proteggendo coloro che si rivolgono ad essa e punendo viceversa, coloro che a quelle regole civili non vogliono sottostare…
Qualcosa è già stato fatto… a cominciare dal ripulire e limitare quelle imprese che erano in odor di mafia, utilizzando meccanismi come le white list, il rating di legalità, gli accertamenti e le procedure interdittive…
E’ ormai certo che la mafia, rappresenta per la Sicilia, il principale fattore di sotto-sviluppo, in quanto blocca di fatto, quella libera concorrenza, che può determinare la ripresa dell’attività economica…
In una terra dove il controllo mafioso, viene esercitato in modo diretto dai suoi affiliati, dove il territorio è costantemente monitorato, dove, con quella costante presenza, si suole trasmettere ai cittadini la convinzione che sono loro a esercitare il potere in quelle aree… rappresentando l’unica alternativa allo Stato…
Una Dimostrazione di potere, non più manifestata in modo violento, ma mirata, aggredendo infatti quell’economia sana… per poi utilizzarla per fini illeciti. 
Esistono varie metodologie per incrementare quel business… a cominciare dalla sovra e falsa fatturazione, passando a quegli investimenti immobiliari e societari, realizzati con i proventi delle sperequazioni finanziarie o attraverso lo smaltimento dei rifiuti (tossici e non), ed ancora, investendo nelle risorse umane, non le proprie ma quelle poste nei settori chiave istituzionali ed a servizio del pubblico, sostentati quegli aiuti, da quelle ormai note procedure corruttive, rappresentate in tangenti, bustarelle, regalie, e quant’altro…
La mafia si sa… ha fatto in questi anni, un grosso balzo avanti, avendo predisposto all’interno di quelle strutture pubbliche molti propri uomini… colletti bianchi “dormienti” che restano lì in silenzio ad osservare, riferire e collaborare a seconda delle circostanze…
Un salto che ha permesso di creare quella cosiddetta “zona grigia” nella quale operano, quelle proprie figure insospettabili… che concentrano in se, quel collante indissolubile corruttivo, politico-imprenditoriale-criminale…. 
E’ una situazione che determinano vantaggi per tutti… per i politici che godono di quegli appoggi, tradotti in scambio di voti… per gli imprenditori ora “affiliati” a cui vengono girate le commesse più importanti, ed infine ai criminali, che utilizzano i due gruppi… per favorire collocazione ai propri affiliati e per fare cassa!!!
Non bisogna dimenticare che successivamente quel denaro… servirà, ad incrementare altri illeciti, quali il mercato delle sostanze stupefacenti, il traffico d’armi, la prostituzione, il gioco clandestino, l’estorsioni con l’investimento di quei profitti in settori importanti come l’edilizia, l’energie rinnovabili, il commercio, l’agricoltura, la pesca, ecc… 
Cosa Nostra non si ferma mai… si dedica a tutto, anche a finanziare le attività imprenditoriali dei giovani, per poi applicare tassi usurai per riprenderne il possesso… o anche applicare estorsioni -vista l’attuale grave crisi economica- a tariffe ribassate e con  pagamenti del pizzo dilazionati (ma guarda là… com’è sensibile questa mafia…).
Le aziende sotto il loro controllo sono migliaia e ad ogni sequestro e confisca… purtroppo, ne nascono di nuove!!!…
Lo Stato per debellare questo fenomeno deve aggredire i patrimoni… ma soprattutto provvedere alla loro gestione, con modalità sicuramente diverse… da quelle finora adottate!!!
Bisogna salvaguardare quelle società… mantenerne i livelli occupazionali presenti, incentivare la prevenzione ed aumentare le pene, per coloro che si offrono alla illegalità…
Aggiunge Alfano, il vero nodo sta nel tagliare i vertici di quella piramide, allontanare quei soggetti che mostrano di possedere capacità di leader e dove ancora molti di essi… operano in latitanza.

Bisogna infatti convincere i cittadini tutti che, stando dentro quei principi di giustizia si può crescere, operando nella legalità si può riuscire a dare un futuro a se stessi ed ai propri figli… diventa di contro sconveniente, credere per un istante, si possa negoziare con i componenti di quell’associazione malavitosa, pensando che, così facendo… si possa riuscire a fare un salto di qualità, a raggiungere in tempi celeri, quel ricercato benessere personale e familiare, tanto ambito…

Ma per quei vantaggi si paga “pegno“… e questo è come una cauzione senza scadenza, data a garanzia di un debito…
Ma ciò che non si sa (o che si fa finta di non sapere…) è che alla fine questo pegno (aggiungerei personale…) è come una trappola, abbastanza facile cadervi dentro, ma poi… abbastanza difficile per uscirne!!!

Cosa non funziona nell'antimafia…???

Innanzitutto, bisogna cominciare dal modificare quel disegno di legge sui beni sequestrati/confiscati, che, per come stiamo in queste ore assistendo, fa acqua da tutti i fori…

Le stesse commissioni di supporto, come quella antimafia, anti-corruzione, ecc…, avendo in quest’anno d’attività compreso, a quale debolezza, il nostro sistema giudiziario, abbia dimostrato essere vulnerabile, ecco che, facendo proprie quelle proposte ricevute, deve ora, iniziare ad integrarle…
Per esempio tra queste c’è: l’applicazione delle misure di prevenzione per gli indagati per reati di corruzione, l’accelerazione dei processi di confisca, la realizzazione di un albo “meritocratico” degli amministratori giudiziari, il limite dei compensi previsti per essi, l’uso di collaboratori di giustizia, per quanti decidano d’invertire la rotta intrapresa…
Bisogna inoltre, proporre una modifica alle candidature elettorali, bloccando quanti hanno in corso, procedimenti giudiziari, e limitando la partecipazione degli stessi, vietando di poter rivestire incarichi pubblici all’interno delle amministrazioni…
C’è la necessita di realizzare un “Codice etico” nel quale sono previste tutta una serie di comportamenti rigorosi, ai quali bisogna adempiere, in particolare per coloro che intendono dedicarsi alla politica… distinguendo una volta e per tutte, chi dimostra di possedere quei principi di correttezza e moralità ( posti a servizio del bene comune), a differenza di chi invece approfitta, per esclusivi interessi personali…
Come si fa a competere con la mafia, quando il livello d’istruzione da noi diminuisce, quando le differenze economiche, tra questo Sud povero ed il Nord ricco, vanno sempre più distanziandosi… 
Con quali modi si tenta di combattere la mafia, quando lo Stato non è capace di dare un semplice lavoro???
In che modo si tenta di riappropriarsi di quel consenso popolare, quando la comunità vive in una condizione d’estrema precarietà…. non solo per chi non lo possiede il lavoro, ma anche per coloro, che, pur avendolo, si trovano ad avere le stesse difficoltà… (vedasi…  arretrati nei pagamenti degli stipendi, mancanza di una continuità aziendale, previsioni di licenziamenti in corso, mancanza di prospettive future, ecc…), una vita vissuta tra, incertezza ed insicurezza, continua paura non solo per se stessi, ma soprattutto per il futuro dei propri figli…
La mafia è forte proprio per questo, per questi motivi, mentre l’antimafia dimostra di possedere una flebile forza, poiché non riesce ad intervenire concretamente su queste problematiche, che dovrebbero essere alla base dei lavori del nostro governo ed i suoi esponenti…
Non si può più continuare ad assistere ai modi “imbarazzanti” per non dire schifosi…, con cui, i nostri uomini dello stato, utilizzano i soldi…, già, quei soldi nostri… 
Qualcuno fa finta di dimenticarlo, ma di ogni euro pubblico speso, noi vorremmo conoscerne, il reale e concreto utilizzo, e non continuare più ad assistere a questo vergognoso sperpero…
Il senso di civiltà nasce anche da questo… non si può chiedere partecipazione ai cittadini, quando la giustizia nel nostro paese dimostra non essere equa e soprattutto corrotta!!!
Se la mafia esiste è proprio perché non trova contrasto nello stato, anzi, trova degni concorrenti… già, analoghi cagnolini, che corrono ad iscriversi a qualche associazione politica, sperando così… di potere anch’essi rosicare qualche possibile ossicino… 
Se non si danno regole chiare al funzionamento generale della nostra economia, tali da poter contrastare, il proliferare dei livelli di corruzione, non se ne esce più…
Bisogna iniziare con norme più giuste e trasparenti, con controlli severi per esempio, negli appalti, nelle assunzioni, nella mala-politica, nel riciclaggio del denaro, nelle pubbliche amministrazioni, ecc…
La lotta non può essere delegata al semplice cittadino… e ora che lo stato, faccia lo Stato, che s’impegni una volta e per tutte, ad affermare quella cultura della legalità… senza tentennamenti e compromessi!!!  
Il rischio, in caso contrario è che lo Stato muore!!!
Con esso, non sparisce soltanto la credibilità di quanti, tra noi cittadini, ci avevano creduto, ma anche la memoria di coloro, che nel corso di questi anni, erano stati messi lì, a difesa… di questo nostro paese!!!    

Festival internazionale di cinema itinerante contro le mafie…

Ci sono tanti modi di promuovere quella cultura della legalità, uno di questi è assistere a documentari, film, cortometraggi, che hanno quale argomento, quello di promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica…
Tra questi c’è ne una che avevo piacere di evidenziare…

L’Associazione Libera in collaborazione con Cinemovel.it, da 1° di Luglio e fino al 15 Ottobre 2015,  ha dato inizio in alcune città italiane, alla programmazione di film famosi, incentrati sui temi caldi della criminalità organizzata e con particolare attenzione alla lotta alla mafia. 
Tra i film in programmazione ci sono: 
Le mani sulla città di Francesco Rosi, 1963.
Anime Nere di Francesco Munzi, 2014
La zuppa del demonio di Davide Ferrario, 2014.
La terra dei santi di Fernando Muraca, 2015.
Noi e la Giulia di Edoardo Leo, 2015.
Let’s go di Antonietta De Lillo, 2014.
La mafia uccide solo d’estate di Pierfrancesco Diliberto (Pif), 2013.
Fortapasc di Marco Risi, 2008.
La manifestazione chiuderà le proprie proiezioni nei giorni del 11 e 15 ottobre, rispettivamente in due grandi capitali, Berlino e Parigi.
Un’espressione interessante, che permetterà di esporre attraverso la visione dei film, quella forza comunicativa data dalla visione delle immagini ed in particolare dall’ascolto dei linguaggi…
Un modo nuovo di manifestare pubblicamente, quel disagio culturale, che non permette a questo nostro paese, in modo particolare alla nostra terra, quella doverosa crescita culturale…  
Libero Cinema in Libera Terra, Festival Internazionale di Cinema itinerante contro le mafie, permette di esporre uno spaccato quotidiano di vita vissuta, del malessere generalizzato, della recrudescenza subita in questi ultimi quarant’anni, attraverso la proiezione di film su temi quali la gestione politico/mafiosa, lo scambio di voti, il potere economico e la gestione del sacco edilizio, i beni confiscati alle mafie e restituiti alla legalità…
Ogni estate dal 2006, “Contro le mafie” porta le emozioni del cinema direttamente nelle piazze, promuovendo in tal modo, non solo l’apertura verso spazi democratici più ampi, ma soprattutto, sviluppando quel bisogno di cultura chiamato “legalità”.
Se potete nei giorni prestabiliti, andate a vedere questi film, anche nei casi in cui, l’abbiate già visti…, già, rappresenterà una nuova esperienza di riscoprire, l’emozione condivisa di stare insieme e di aderire ad eguali speranze…
La mafia può essere sconfitta… perché come ha detto il nostro Presidente Sergio Mattarella: batteremo la mafia, la elimineremo dal corpo sociale perché è incompatibile con la libertà e l’umana convivenza!!!
Però… per far ciò… c’è bisogno i tutti!!!
Per qualsivoglia ulteriore informazione:
tel. 338.7814778 – 335.7202743 – 393.4053112
Ufficio stampa Barbara Perversi 347.9464485 – barbara.perversi@gmail.com

La libertà che "dovrebbe" guidare il popolo…

Nel 1830, Eugène Delacroix, dipinse “La Liberté guidant le peuple” un dipinto ad olio su tela per ricordare la lotta dei parigini contro la politica reazionaria di Carlo X di Francia.
Il dipinto non rappresenta altro che la lotta per la libertà tra le varie classi sociali…
Sono incitati alla lotta da una figura femminile, che rappresenta la libertà e che stringe in una mano, la bandiera repubblicana francese, mentre nell’altra, tiene un fucile…
Nella scena è visibile il vigore che questa trasmette allo spettatore, l’energia dello sguardo che imprime coraggio e forza, ed in quella esortazione, tenta di trascinare con se, anche quanti ancora titubanti, sono fermi per la paura e stanno come sempre dietro… insicuri…
E’ un movimento vitale il suo, evidenzia tutta la potenza per raggiungere la vittoria della libertà…
È certamente qualcosa di prodigioso, d’irresistibile, di magico, ma nel contempo rappresenta anche la grazia e la femminilità, che, indifferente ai pericoli e alla morte, trasmette quella fierezza se pur circondata da sofferenze e dolore…
In quella confusione, tra cadaveri di personaggi insignificanti, lei si libra con ardore e come un’impavida paladina, riflette quella luce di giustizia che la circonda, quasi fosse un’alone di barlume di speranza, in un contesto fatto di ombre e di tenebre…
Ci si trova immersi in uno spazio incorporato tra il reale e l’immaginario, coinvolti all’interno di una rappresentazione che tenta d’esaltare lo scintillio di quella speranza, auspicio per un mondo diverso e migliore…
Una rivoluzione che ispira tutte le classi, in particolare quelle meno ambienti, a ribellarsi a quello stato di fatto… che ha con il tempo, portato ad una mancanza di equità sociale ed uguaglianza…
La libertà posta al centro, è principale nella rappresentazione dell’immagine rappresentazione della Libertà, ma è il bambino posto a destra il bambino a diventare fondamentale, in quanto ispirazione di coraggio, manifestazione di audacia che con il tempo va trasformandosi, quindi barattata…, ed il più delle volte perdute…
Indispensabile condizione, che dovrebbe guidare tutti a lottare sempre ed in ogni circostanza per la propria libertà, ma ormai, si ha l’impressione che quest’ultima… non interessi più a nessuno, anzi, si preferisce non lottare affatto…, rimanendo inermi, proprio nella medesima posizione, nella quale trovano collocazione nel quadro… i cadaveri…
Già, distesi lì per terra, continuando a farsi calpestare da quanti, proprio in virtù del potere loro concesso, ne hanno deciso propriamente le sorti!!!  

Il popolo non dovrebbe temere il proprio governo, sono i governi che dovrebbero temere il popolo!!!

Oggi, non mi sento in vena di scrivere… quindi sarò breve…
Voler continuare ad amministrare questo nostro paese in questo modo è davvero grave… ed è ancor più grave fare finta di non capire che la maggior parte della gente ha ormai perso la fiducia nella politica ed in questi nostri politici… rinnovati dirigenti del voler fare… che nella realtà non concludono nulla…
La corruzione, gli scandali politici, sono divenuti ormai la norma di questo paese ed in ogni partito, ed è per questo che sono ormai in molti tra i politici, che hanno perso la fiducia anche dei propri sostenitori.
Visti i risultati è ovvio che ormai si generalizzi e si veda nella politica ogni forma corruttiva, e non dobbiamo meravigliarci quindi, se la maggioranza delle persone non ha soltanto sfiducia nei politici, ma anche nella politica in quanto tale.
Parlare di voto, votazione, elezioni, ecc… non hanno più importanza poiché è ormai certo che un voto non potrà portare alcun cambiamento significativo…
Ciò che i nostri politici non capiscano o fanno finta di non voler capire è che il voto è stato realmente espresso dai cittadini ed è rappresentato proprio da quel voto di sfiducia, che rappresenta di fatto, proprio il tipo di governo che non si vuole avere!!!
Il nostro paese ha quella brutta abitudine di sperare sempre che un uomo possa risolvere i problemi di un paese… ed è per questo che quando quell’uomo si presenta come nuovo paladino… tutti diventano euforici,  lanciandosi andare a proclami esaltanti di ogni genere…
Non dico proprio un dittatore… di quello di cui si ha ancora memoria – e come ben sappiamo… è sempre meglio evitare sistemi tirannici… ma poiché oggi non si vedono alternative, ecco che alla fine, ci si rassegna a questa politica sterile dei nostri politici.  
Ovviamente ciò non fa altro che peggiorare le cose, perché in questo modo si lascia che la società venga gestire da politicanti che hanno quale unica loro preoccupazione, la gestione del loro potere personale e non certamente gli interessi della collettività…
Fino a quando… fintanto che ci sarà un grado di sopportazione che permetterà ancora questi soggetti di rimanere lì seduti… perché se è vero che una politica sbagliata ha prodotto dei risultati negativi, coloro che l’hanno votata ne sono altrettanto responsabili!!!
E’ soltanto riconsiderando le proprie scelte che si può evitare di ripeterle, questo permetterà loro, non soltanto di crescere, ma di ritrovare quel naturale spirito libero critico, che permetterà in prossimo futuro, di guardare in maniera razionale le proprie decisioni
Ogni cittadino ha il proprio potere in mano, poi quanto questo abbia voglia di usarlo questo suo diritto, ecco questo è tutt’altro aspetto… contrasta infatti fortemente con quella propria naturale propensione di preferire l’attesa alla lotta!!!.
Diceva Che Guevara: chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso…

San Marino insorge… e lnessuno ne parla…

Nessun telegiornale ne ha parlato… eppure, non tutti coloro che vivono nella nostra. penisola, alla fine si comportano da pecoroni…
Già ci sono cittadini italiani o per meglio dire cittadini di San Marino che a differenza nostra, quando le cose non vanno, si ribellano!!!
Proprio qualche giorno fa, la popolazione stanca di continue ingiustizie, nuove tasse e di soprusi e sprechi, ha iniziato a protestare veemente dinnanzi al Palazzo Pubblico, con il lancio di uova, bottiglie e fumogeni, costringendo tutti i parlamentari (scortati) ad uscire fuori…
Erano non meno di cinquemila persone, con l’unico obbiettivo di voler manifestare contro una riforma fiscale che il governo era già in procinto di varare e che avrebbe aumentato le tasse di circa sei volte…. 
No alla stangata” è stato questo il nome della protesta… con un corteo pieno di cittadini con in mano striscioni portati per le vie della città…
E’ stata subito predisposta la barriera di sicurezza, la squadra antisommossa si è trincerata dinnanzi gli ingressi del palazzo dove era in corso una seduta del Consiglio…
Alcuni vedendo la brutta piega hanno iniziato a scappare ed altri vedendo un possibile tentativo di sfondamento, sono rientrati avvisando quanti erano all’interno…; momenti di tensione e panico s’alternano fino a mezzogiorno… quando finalmente intorno all’una, sono iniziate ad attenuarsi le pressioni esterne…
Purtroppo alcuni parlamentari sono stati aggrediti ed altri sono rimasti lievemente feriti negli scontri… mentre, molti di coloro che si trovavano all’interno del palazzo… hanno approfittato di un tunnel di servizio ( era un passaggio storico che serviva a collegare fra loro due palazzi ) per poter scappare… evitando così l’insurrezione dei manifestanti.
E’ difatti sempre sconveniente e riduttivo, voler credere che le tensioni sociali non possano mai sfociare in rivolte gravi… in particolare quando la protesta parte dalla gente comune della strada… perché tra questi, c’è sempre chi infiltrandosi, tenta d’innalzare la tensione, creando quegli scontri violenti, che nulla c’entravano con la legittima manifestazione…
Come diceva Thomas Jefferson… non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli!!!
Ora finalmente sembra che la maggioranza abbia aperto alla modifica del testo della riforma fiscale, in particolare l’orientamento è quello di rispettare le indicazioni determinate dalla piazza…
Quando ci si mobilita per qualcosa d’importante… alla fine, si ottiene!!!
Non bisogna mai demordere e difatti in questo… i cittadini di San Marino l’hanno capito e si stanno già preparando ad una ulteriore manifestazione con il nome di “Vedo, sento, parlo, partecipo“… 
Un vero peccato che da noi invece si faccia ( e aggiungerei in tutti i sensi… ) tutto l’opposto… già… non vedono, non sentono, non parlano e soprattutto non partecipano!!! 

In ricordo di Boris…

Dovevo pubblicarlo ieri sera… ma sfortunatamente la connessione Wi-Fi non funzionava…
Comunque desideravo ricordare l’investigatore e capo della Squadra Mobile, Boris Giuliano, morto a soli 35 anni fa, con sette colpi di pistola sparati vigliaccamente alle spalle, mentre faceva come sua abitudine, colazione in un Bar di Palermo!!!
L’ennesimo ricordo di una persona perbene… di quelle che un tempo c’erano e che adesso si contano sulla punta delle dita…
Ora, viene ricordato con manifestazioni e con la posa di corone di fiori, ma questi sono solo gesti ( che certamente faranno anche piacere ai familiari ) che però hanno – come vado sempre ripetendo – un peso fugace, non compensano minimamente le azioni ed il sacrificio di queste vite, cadute per la lotta alla mafia…
Si parla. sì… si discute tanto di come fare, di quali procedure attuare, certamente indispensabili perché si possa un dì assistere a quel reale cambiamento nella vita sociale di ogni giorno…
Una giornata come tante altre, come quella di ognuno di noi, verso le otto del mattino ( siamo il 21 luglio del 1979), mentre si dirige verso quell’amato caffè mattutino… muore… ucciso!!!
Muore, già e per cosa… per quel senso dello “stato“… lo stesso che poi tratterà successivamente con i mandanti????
Oppure per quel ruolo di funzionario in cui fortemente credeva o per quelle indagini cui dedicava impegno e dedizione???
O forse per quell’essere stato soprannominato “lo sceriffo” dai propri colleghi… o per aver capito prima di chiunque altro, che soltanto indagando nei patrimoni economici, era possibile determinare i possibili collegamenti sulle famiglie ed i legami di cosa nostra, già, quegli intrecci di capitali e stupefacenti, che facevano da spola tra l’America e la Sicilia…
Un lavoro professionale quello del Capo della Squadra Mobile, che ha certamente contribuito a delineare gli interessi e le collusioni imprenditoriali di quel periodo, ma che purtroppo, pur tenendo conto delle numerose condanne effettuate attraverso il maxi-processo, non hanno permesso ancora oggi, l’eliminazione totale di questa abominevole piaga dal ns. territorio…  
Proseguire la lotta, fare memoria, educare sin dalle scuole i ragazzi alla legalità è di fondamentale importanza perché si eserciti quel rinnovamento culturale, che porti con impegno ad una lotta contro questo crimine organizzato…
E’ vero, bisogna darne atto, che da alcuni anni… “finalmente” un rinnovato Stato, attraverso nuovi irreprensibili uomini, onesti e leali, si è potuto – grazie ad un’incessante lotta a 360° – tagliare molti di quei tentacoli, che fino a poco tempo fa, erano del tutto ignoti… 
Ma ancora molto comunque resta da fare, in primis, deve “sciaguratamente” saper fare uno sforzo, lavare quei propri panni sporchi, che ancora parte di quel sistema e mi riferisco a quanti, all’interno della politica, delle forze dell’ordine, delle amministrazioni pubbliche ed anche di coloro che godendo di quegli incarichi istituzionali prestigiosi, invece che servire correttamente lo Stato, operano – attualmente – in maniera servile e celata, per obbedire ai loro reali padroni…!!!     
Non ho paura delle parole dei violenti… ma del silenzio degli onesti….

Il Procuratore aggiunto Gratteri critica il Ministro dell'interno Alfano!!!

Dopo la scandalosa vicenda sull’inchino effettuato durante la processione a Oppido Mamertina, il ministro Alfano, ha voluto prendere le distanze, dichiarando che la lotta alla mafia, inizia proprio nell’allontanarsi il più possibile da essa, opponendosi a quei comportamenti di soggezione e servilismo, che soprattutto in certe occasione anche rituali, riemergono quotidianamente in tutta la loro gravità…
Il ministro Alfano, si è così voluto complimentare con i carabinieri, che hanno saputo condannare quegli atti come “incommentabili”… – ora su ciò mi verrebbe di aprire una parentesi, con riferimento ad un ” particolare ” visita di cortesia, espletata proprio dal ministro qui a Catania, prima delle elezioni…

Mi piace comunque evidenziare, quanto dichiarato dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri e cioè che se è vero che lo Stato, attraverso gli esigui mezzi e gli strumenti che ha a disposizione, sta facendo di tutto, anzi di più…per combattere la criminalità è altrettanto vero che le richieste di maggiore sostegno, fatte proprio al ministro dell’Interno ( aveva promesso 800 uomini in più ), avrebbero dovuto almeno questi…vedersi.
Il ministro, aveva anche promesso una task force e 5 sedi necessarie all’estero, che ovviamente, non sono state realizzate… Il Procuratore aggiunto, spera che alla fine, almeno giungano i 100 uomini ed un po di soldi per le volanti…
Alla fine di questa dichiarazione, mi sarei anche aspettato la richiesta esplicita per un po’ di carburante, già per quelle stesse auto che ancora per poco sono in giro a controllare il ns. territorio e poi si vedrà…
E’ logico che ognuno di noi, deve fare il proprio dovere e ancor più lo deve fare, chi è stato demandato a far perseguire tale compito, attraverso un programma culturale, di rinnovamento e cambiamento…
Le parole dette in tali circostanze sono sempre piene di significati molto profondi, sia che queste vengano espresse da Papa Francesco o direttamente dai rappresentanti dello Stato, ma certamente trovano poca valenza se i rapporti, continuano ad essere basati su legami che uniscono uomini delle mafie a politici, religiosi e funzionari dello Stato…

Quindi belle parole, ma che non trovano alcuna pratica nella realtà, dove tutti – direttamente o indirettamente – continuano ad omaggiare i vari personaggi della criminalità organizzata o di quanti stanno loro accanto… ed è per questo – ha spiegato il Proc. Gratteri – che il piano redatto contro l’associazione ’ndrangheta, ideato proprio dal ministro dell’Interno, è del tutto inefficace…, in particolare perché il personale predisposto per tale lotta, potrebbe risulterebbe inadeguato, senza alcuna esperienza sul campo, un territorio infido e ingannevole, pericolo e difficile da controllare, dove la popolazione difficilmente partecipa e dove chi appartiene a quel sistema è legato da rapporti di parentela stretti e quindi non collabora mai con le istituzioni, ed ecco quindi che si vuole gettare nella mischia questi giovani militari, quasi fossero poveri marines da lanciare in guerra nel Vietnam…

Il Procuratore aggiunto Gratteri si è poi detto convinto, che si riusciranno a cambiare le regole del gioco intervenendo sul blocco della prescrizione per le condanne di primo grado, sull’approvazione del falso in bilancio, sulle misure contro il voto di scambio.
Ed ancora, ai parlamentari della commissione dice – in Europa s’indaga poco e questo perché, negli altri Paesi manca l’articolo 416 bis; bisogna quindi insistere affinché l’Europa applichi il ritardato arresto, una regola che in Italia funziona e permette di arrivare ai grandi carichi evitando, magari, di arrestare i piccoli corrieri…
Per finire, è certamente rappresenta il pensiero più importante, ha chiesto di investire nella cultura, ricominciare ad insegnare ai ragazzi quelle materie, storia, geografia, arti, che hanno rappresentato quanto di positivo c’è stato nella società pensante calabrese, una rinascita culturale, necessaria per iniziare quel processo di trasformazione, passaggio obbligato che permetta una radicale eliminazione di quanto ancora presente nelle coscienze e dando finalmente così ai giovani, quella la possibilità di veder prosperare questa loro terra, privata in questi anni, anche dalle più semplici regole di legalità…

Bindi all'Antimafia… e la mafia ringrazia.

Sono otto mesi che la commissione antimafia discuteva sulle competenze che l’eventuale Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia avrebbe dovuto avere e così dopo tutto questo tempo…, perso inutilmente ( come tutto del resto comunque…) ecco finalmente giungere ad un nome: Rosy Bindi 

Chi???? Rosy Bindi ma scusate… ma non è la stessa persona che il Sindaco Renzi voleva rottamare???
La stessa che da non so più quanti anni vediamo seduta al Parlamento???
Una che è riuscita a passare dalla vecchia e decrepita Democrazia Cristiana al Partito Popolare, da questo alla Margherita e quindi all’Ulivo per finire oggi nel Pd… incredibile quanta coerenza!!!

La cosa interessante è che si cercava un personaggio che avesse esperienza sul fenomeno mafioso, che capisse di cosa si stesse parlando…

Ma come può una persona del genere capire…; se venisse in Sicilia non riuscirebbe a decifrare neanche due siciliani che parlano in dialetto, figuriamoci entrare nelle loro teste o nei pensieri dei cosiddetti mafiosi…
Una figura incompetente nel settore, come del resto siamo stati abituati in Italia a vedere la suddivisione delle poltrone nei Ministeri…, in Medicina hanno messo ingegneri, alle Infrastrutture… giudici, alla Cultura… showgirl, e via discorrendo, questa è l’Italia, una completa confusione!!!
Ora tutti gridano allo scandalo e vorrebbero le sue dimissioni, annunciando di voler boicottare le sedute della commissione…, ma se poi ascoltiamo da quale pulpito giungono tali dichiarazioni e da quali personaggi insignificanti e lecchini…, allora c’è proprio da stare allegri…

Comunque la mafia ringrazia, continua in maniera operosa a svolgere i propri affari, porta avanti i propri business in maniera lineare, senza alcun contrasto, mantiene una struttura parallela per quanti ne sono affiliati, garantisce quel minimo salariale anche alle famiglie di coloro che si trovano attualmente condannati, una piramide che non viene minimamente scalfita dal lavoro di contrasto da parte dello Stato o di quelle Associazioni e/o personaggi pubblici, che in nome della legalità e della lotta alla mafia, tentano attraverso i media d’impressionare, ma che di fatto poi servono solo a pubblicizzare la propria persona per qualche successivo incarico politico o amministrativo…

Una lotta impari svolta in maniera maldestra… da personaggi buoni a nulla, a modello “Tatarella”, adatti cioè soltanto per stare lì impalati e dire “sissignore… signorsi”.
Mancano le leggi o meglio quelle leggi che non permettano che queste vengano continuamente violate, indirizzate o contrastate da un sistema giudiziario che permette ovunque stratagemmi… Manca un collegamento mirato tra il sistema informativo delle Amministrazioni pubbliche e le Prefetture, introducendo nuovi parametri di controllo su quei soggetti/società che si ha conoscenza essere interessati ai contratti pubblici ed in modo da permettere un più attento esame, circa l’eventuali tentativi d’infiltrazione mafiosa…
Purtroppo i due sistemi viaggiano a velocità diverse, l’una insegue sempre l’altra… e lascio voi intendere chi deve sempre modificare il proprio percorso, per poter ottenere dei reali e importanti risultati…, il resto sono le solite chiacchiere da cortile o la classica pubblicità gratuita!!!
Per combattere la mafia ci vuole ben altro…, non siamo all’interno di uno sceneggiato a modello squadra antimafia, qui ci vuole uno Stato che sappia fare lo Stato e per far ciò bisogna scegliere le persone giuste e non certo questi personaggi che servono soltanto a riempire una poltrona…
Brr… che paura che mi fa… staranno oggi pensando i padrini della cosiddetta “cupola”…
Brrr….indi??? Comu sì chiama…????
Ma cu’ è cchista???
Brrr…indiamo và… ca e megghiu!!!

La "lieve" lotta dello Stato contro la criminalità organizzata…

Già, un eufemismo, il termine “lotta alla criminalità“, che ormai quotidianamente andiamo sentendo…
Si tratta soltanto di parole che gettate al vento, trovano conforto e motivo di esistere in particolare occasioni, quali durante l’avvicinarsi a competizioni elettorali o nel voler annunciare meriti e riconoscenze ad alcuni soggetti, che in tal modo, beneficeranno di quelle attenzioni e gratifiche, da parte dei mass-media, affermazioni che hanno con l’unico scopo quello di affermare e rendere popolare, il “beneamato” di turno…    
Della sicurezza dei cittadini non interessa a nessuno!!! 
Ogni giorno infatti assistiamo a notizie su rapine, furti, anziani derubati, donne violentate, scippi, spaccio di droga, prostituzione, sequestri di persona, estorsioni, evasioni fiscali, danneggiamenti, mercato nero, ecc…, circostanze continuamente ripetute che in questi anni… non sono diminuite, anzi, vanno sempre più aumentando… 
Ma allora mi chiedo dov’è lo Stato…??? Già questo Stato che dovrebbe garantire e garantirci… dov’è???
Sentiamo sempre dire che non bisogna generalizzare, che si tratta di un falso problema, in quanto lo Stato è presente e, attraverso i suoi uomini, combatte ogni forma di criminalità e che quanto viene erroneamente detto è frutto di giudizi affrettati e molto personali…   
Peccato però che le statistiche dicano il contrario!!! 
Il ragionamento è basato su prove concrete se si considera che il nostro paese, dal dopoguerra ad oggi, ha avuto una crescita vertiginosa, in ricchezza e produzione di beni di uso comune…
Ognuno di noi, soltanto camminando per strada, non deve preoccuparsi del portafoglio che porta e del denaro in esso contenuto, perché questo rappresenta la minima parte trasportata, pensate infatti ai cellulari ( Iphone – Smartphone €. 700/1000 ), ai tablet dentro le borse ( 500-2000 €.), agli orologi firmati non di grande valore  ( €. 1.000-5.000 ) a quegli oggetti d’oro ( a rischio scippi – tra le €. 150-1.000 ) ed ancora borse firmate ( Louis Vitton – Gucci, ecc… tra €, 2.000 -5.000 ), ecco a guardarci, soltanto per strada siamo delle gioiellerie ambulanti, una vera manna per tutti i ladri in circolazione!!!
Certo dopo il periodo stragista e le lotte intraprese dallo ” Stato ” per dimostrare e imporre la propria forza e quanto richiesto a gran voce dai cittadini, ecco che quella lotta è andata pian piano scemando, ed anche la criminalità ( vista la negativa esperienza precedente), si è trasformata cambiando metodi organizzativi e puntando direttamente sul grande business, tralasciando così quelle microcriminalità che comportavano aggressioni, omicidi, estorsioni che determinavano un decadimento per la stessa economia, manifestava con la chiusura delle attività lavorative, del personale licenziato, del trasferimento dei cittadini verso il nord del paese, realizzando così quell’aumento di povertà, di cui nessuno si giovava, in particolare proprio la criminalità…
Ciò che manca da parte dello “Stato” è l’impegno deciso di combatterla questa criminalità e di reprimerla ancor prima che essa si manifesti…
Come si dice: prevenire e meglio che curare…
Combattere la criminalità significa quindi adoperarsi a livello personale, familiare e sociale.
Iniziare, contattando le famiglie povere e disagiate attraverso i servizi sociali, andare nelle scuole per far conoscere ai ragazzini i rischi ed i pericoli nel voler seguire certe particolari strade…  
Combattere la disoccupazione e la mancanza di prospettive, con interventi mirati e seri, tali da creare quelle giuste aspettative, che attraverso il lavoro si possono compiere.    
Bisogna coinvolgere tutte quelle figure fondamentali alla crescita individuale, dagli insegnanti, agli assistenti sociali, alle forze dell’ordine, e soprattutto bisogna contrastare con pene certe e definitive, gli autori dei reati e/o dei crimini..
La Giustizia deve fare il suo corso e lo deve fare in maniera spedita, celere, senza ritardi e/o escamotage che “avvocati di grido” utilizzano per ritardarne i giudizi o le pene…
Bisogna e non soltanto a parole, ripristinare quel concetto fondamentale chiamato “legalità” di cui in molti ormai si lavano la bocca… ma che poi, nei fatti, grazie a complicità e favoreggiamenti, usano per proprie finalità , diventando essi stessi parte di quel sistema, che sfugge ad ogni adempimento!!!
Proprio quest’ultimo punto, rappresenta il più infame!!!
Ho infatti l’impressione che esistono dei ” soggetti “, che, attraverso cariche istituzionali prestigiose, per nome e conto di Associazioni, Assessorati, Comuni, ecc…, dissimulano dietro quelle loro innocenti facciate, quanto di più disonorevole un’uomo possa rappresentare nel compiere e nello svolgere il proprio mandato…
Ed è grazie proprio a quelle “esclusive” collocazioni, che ancora oggi possono permettersi di attuare “ambigue strategie“, per far si che questo sistema, seguiti a restare inalterato, prolungando così il loro mandato e facendo in modo che questa attuale e consapevole situazione, possa perdurare nel tempo.

Beppe: c'è un tempo per piangere ed uno per combattere!!!

Abbiamo finalmente finito con il periodo del pianto… ora è arrivato il tempo di lottare.

Caro Beppe, c’è un tempo in cui le lacrime devono terminare e bisogna rialzarsi ed iniziare a costruire…
Non bisogna cedere all’angoscia di sbagliare, perché, per il timore di sbagliare nel prendere la giusta decisione, si può soccombere difatti nella paura, facendo risultare vano quanto oggi si è realizzato…
Secondo la mia opinione, questo è esattamente quanto oggi chiedono coloro che hanno votato il M5Stelle, quella maggioranza di cittadini, che desiderano un cambiamento e non rivedere ancora inciuci, tra Berlusconi-Bersani-Casini con Monti a fare il professore…
Ora capisco la rabbia durante lo svolgimento delle elezioni, le parole dette e gli insulti ricevuti, ma per essere grandi, bisogna anche saper porgere l’altra guancia, non dimenticare certamente, ma saper mettere di lato quelle offese, guardare avanti, a come si è arrivati a questo punto…

Ora è più il tempo di combattere per il solo movimento, ma per il proprio paese, per risollevarne le sorti, per dare una svolta, un cambiamento definitivo…

In questi anni si è lavorato per nascere, oggi bisogna lavorare per crescere e fortificarsi!!!
Beppe, in questo momento starai pensando insieme ai tuoi collaboratori, che la scelta migliore sarebbe quella di stare alla finestra e guardare cosa succede…, ma tu da Capitano di questa nave a 5 Stelle, devi riprendere il timone e continuare con la rotta programmata e come un buon saggio, decidere in modo giusto e coerente, con quanto il voto dato, adesso richiede…  

Non voler rispettare quanto preso, potrebbe… anzi ne sono certo…, porterà tutti coloro che hanno votato il M5Stelle, in particolare nel caso di nuove elezioni e/o ancor peggio, di un periodo transitorio, a spostare il proprio voto concesso, verso qualcosa di più concreto, sì… in antitesi con le politiche del Cavaliere, ma sicuramente orientato verso un centro-sinistra, che facendo propri  alcuni punti del vostro programma e rottamando qualche personalità politica in disuso e ormai scomoda, riporterebbe verso se, quei voti, dati sia per un cambiamento, che per contestazione…

Riflettere, sì è di fondamentale importanza riflettere bene, sia i pro che i contro, prima di una qualsivoglia decisione, riflettere in maniera ponderata, potrebbe essere la scelta giusta: l’essere precipitosi stai sicuro, ribalterebbe quanto di buono si è fatto finora…!!!

Ricordare Falcone…

Mentre passavo da Capaci mi è venuto spontaneo fermarmi…, ho pensato a quella strage in cui, il 23 maggio 1992, sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci a pochi chilometri da Palermo, persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo…
Sembra ieri, mentre sono passati 20 anni e fermarmi mi è sembrata la giusta scelta, spontanea, dedicare a tutti loro questo pensiero, chissà sperare che forse a lui avrà fatto piacere…, già sapere che una persona di cui non si ha conoscenza, si fermi a ricordare quanto con i propri gesti si è fatto nel corso della propria vita, credo possa rappresentare quell’intimo desiderio di eternità cui i grandi uomini aspirano…
Quest’uomo però, che ha fatto della propria umiltà e di quella profonda discrezione la propria vita, non avrebbe certamente voluto essere famoso, anzi al contrario avrebbe dato la propria vita in silenzio pur di salvare quelle di coloro che a lui stavano vicino…, ecco chissà forse la sua tristezza sarà adombrata da quanto accaduto…, cioè quell’aver  colpito lui, distruggendo anche le vite di coloro che per lavoro e per amore si trovavano in quelle auto…

Oggi comunque essermi fermato, mi da quella forza di continuare a voler credere nelle istituzioni, in un momento in cui vediamo che la lotta alla corruzione viene a scontrarsi con le nostre forze politiche, con un sistema che non intende cambiare, dove i privilegi continuano a restare tali, dove coloro che dovrebbero essere colpiti restano impuniti…, dove lo Stato esercita la propria forza attraverso propri uomini che non sembrano essere adatti a tale compito, quel sistema clientelare impossibile da sradicare e quell’accondiscendere sempre a giustificazioni che di morale nulla possiedono… 
Ecco, se questo è lo Stato che oggi per nome di un suo parlamentare ( evito anche di dirne il nome …) ricerca il numero uno di cosa nostra, Matteo Messina Denaro, nelle eventuali “ diversità ” in questo suo modo d’essere bisessuale… ma di cosa sta parlando…, ma si rende conto delle cazz… che dice, quel voler aprire la bocca per attirare attenzione, non sapendo che la storia non prevede l’ingresso al sistema mafioso, a chi possa avere particolari tendenze…, ed ancora queste contraddizioni che soltanto Lei vede… hanno finora permesso a questo Boss di continuare a svolgere quanto è nei suoi compiti, ( pur tenendo conto della terra bruciata fatta attorno a lui), come meglio ha voluto… e stia certo che come per quei Boss che lo hanno preceduto, vedrà che una volta preso, mai penserà di collaborare con gli inquirenti, perché chi sceglie di fare il boss e come chi sceglie di fare il magistrato, ognuno crede in qualcosa, chi sceglie il bene e chi invece il male… e da sempre la storia dell’uomo…, lei invece con questa sua propensione alla Sigmund Freud, con questa pseudo psicologia, non si riesce a capire da quale parte stia… 
Purtroppo mi rendo conto che qualcosa è cambiato, manca a coloro che si sono designati ( anche perché questa è stata la loro scelta…, quel giuramento che li ha posti a sostegno di noi cittadini…, in caso contrario avrebbero potuto anche scegliersi un qualunque altro mestiere… ), quell’intimo desiderio di mettersi in gioco, pur sapendo di rischiare la propria vita, quel voler sempre lottare senza accettare compromessi, avere quale unico scopo quello di debellare definitivamente quanto la criminalità realizza… e avere come obbiettivo, quello di completare ciò che altri hanno iniziato prima a fare…
Ecco, in questo posto mi viene di ripensare a quella frase del giudice Falcone ( che mi ha accompagnato dopo la sua morte…), è cioè che “ La mafia avrà una fine… ”, ma purtroppo oggi penso, che i tempi e modi, non rientrino forse per quanto in cuor suo… aveva previsto!!!

Ricordare Falcone…

Mentre passavo da Capaci mi è venuto spontaneo fermarmi…, ho pensato aquella strage in cui, il 23 maggio 1992, sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capacia pochi chilometri da Palermo,persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvilloe i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo…
Sembra ieri, mentre sono passati20 anni e fermarmi mi è sembrata la giusta scelta, spontanea, dedicare a tutti loro questo pensiero, chissà sperare che forse a lui avrà fatto piacere…, già sapere che una persona di cui non si ha conoscenza, si fermi a ricordare quanto con i propri gesti si è fatto nel corso della propria vita, credo possa rappresentare quell’intimo desiderio di eternità cui i grandi uomini aspirano…
Quest’uomo però, che ha fatto della propria umiltà e di quella profonda discrezione la propria vita, non avrebbe certamente voluto essere famoso, anzi al contrario avrebbe dato la propria vita in silenzio pur di salvare quelle di coloro che a lui stavano vicino…, ecco chissà forse la sua tristezza sarà adombrata da quanto accaduto…, cioè quell’aver colpito lui, distruggendo anche le vite di coloro che per lavoro e per amore si trovavano in quelle auto…

Oggi comunque essermi fermato, mi da quella forza di continuare a voler credere nelle istituzioni, in un momento in cui vediamo che la lotta alla corruzione viene a scontrarsi con le nostre forze politiche, con un sistema che non intende cambiare, dove i privilegi continuano a restare tali, dove coloro che dovrebbero essere colpiti restano impuniti…, dove lo Stato esercita la propria forza attraverso propri uomini che non sembrano essere adatti a tale compito, quel sistema clientelare impossibile da sradicare e quell’accondiscendere sempre a giustificazioni che di morale nulla possiedono…
Ecco, se questo è lo Stato che oggi per nome di un suo parlamentare ( evito anche di dirne il nome …) ricerca il numero uno di cosa nostra, Matteo Messina Denaro, nelle eventuali ” diversità ” in questo suo modo d’essere bisessuale… ma di cosa sta parlando…, ma si rende conto delle cazz… che dice, quel voler aprire la bocca per attirare attenzione, non sapendo che la storia non prevede l’ingresso al sistema mafioso, a chi possa avere particolari tendenze…, ed ancora queste contraddizioni che soltanto Lei vede… hanno finora permesso a questo Boss di continuare a svolgere quanto è nei suoi compiti, ( pur tenendo conto della terra bruciata fatta attorno a lui), come meglio ha voluto… e stia certo che come per quei Boss che lo hanno preceduto, vedrà che una volta preso, mai penserà di collaborare con gli inquirenti, perché chi sceglie di fare il boss e come chi sceglie di fare il magistrato, ognuno crede in qualcosa, chi sceglie il bene e chi invece il male… e da sempre la storia dell’uomo…, lei invece con questa sua propensione alla Sigmund Freud, con questa pseudo psicologia, non si riesce a capire da quale parte stia…
Purtroppo mi rendo conto che qualcosa è cambiato, manca a coloro che si sono designati ( anche perché questa è stata la loro scelta…, quel giuramento che li ha posti a sostegno di noi cittadini…, in caso contrario avrebbero potuto anche scegliersi un qualunque altro mestiere… ), quell’intimo desiderio di mettersi in gioco, pur sapendo di rischiare la propria vita, quel voler sempre lottare senza accettare compromessi, avere quale unico scopo quello di debellare definitivamente quanto la criminalità realizza… e avere come obbiettivo, quello di completare ciò che altri hanno iniziato prima a fare…
Ecco, in questo posto mi viene di ripensare a quella frase del giudice Falcone ( che mi ha accompagnato dopo la sua morte…), è cioè che ” La mafia avrà una fine… “, ma purtroppo oggi penso, che i tempi e modi, non rientrino forse per quanto in cuor suo… aveva previsto!!!

Chi ha paura… muore ogni giorno!!!

E’ bello morire in ciò in cui si crede… 
Chi ha paura muore ogni giorno, mentre chi non ha paura muore una sola volta!!!
Inizio con quanto disse una volta il Giudice Borsellino, forse cominciando a credere che quanto stava svolgendo per il bene del proprio paese, andava a scontrarsi con quel sistema che già li aveva abbandonati…,  Falcone prima e Lui dopo…
C’è una frase molto bella del figlio Manfredi che dice:

” ai miei figli, ancora troppo piccoli perché possa iniziare a parlargli del nonno, vorrei farglielo conoscere proprio tramite i suoi insegnamenti, raccontandogli piccoli ma significativi episodi tramite i quali trasmettergli i valori portanti della sua vita. 
Caro papà, ogni sera prima di addormentarci ti ringraziamo per il dono più grande, il modo in cui ci hai insegnato a vivere… “.

Recentemente, ho l’impressione comunque, che quegli attacchi fatti in altri periodi alla Magistratura sono andati fortunatamente a scemare…
Allora mi sono chiesto, sarà che è terminata la violenza a causa di un maggiore controllo del territorio…??? Sarà che le forze dell’ordine hanno ormai fatto tabula rasa…??? Oppure potremmo pensare ad un periodo tranquillo, quale armistizio preordinato, messo in atto perché si giunga di comune accordo ad una Pax duratura…, dopotutto sembra sia già successo con quel ” famoso accordo ” proposto da Ciancimino…; bisogna anche aggiungere che sembra terminato, quell’interesse di gettare discredito sulla categoria, per fini che poco avevano a che fare, con la volontà di dover risolvere i problemi della giustizia e/o per velocizzare i processi.
Cioè quello che mi sembra strano è che viviamo in un periodo in cui tutto sembra tranquillo, la lotta delle istituzioni si dedica agli scandali di Calciopoli, il Governo pensa di utilizzare i detenuti, come manodopera per ricostruire i paesi terremotati, i partiti hanno ritrovato un momento di tregua, necessaria per combattere la escalation del Movimento 5 Stelle ( ieri sera i sondaggi di Ballarò lo davano al 20% e mi aspetto pure che qualche giorno di questi Beppe Grillo e/o il suo movimento venga attaccato da qualche procura… ), anche la lotta contro la corruzione mi sembra si sia arenata… ed intanto i processi raggiungono tempi assurdi e quasi sempre si preferiscono quelli sui quali si può acquisire notorietà…
Non è che forse i nostri magistrati hanno poca voglia di rischiare??? E’ possibile che indirizzino le loro scelte su quelli che hanno meno possibilità di danneggiarli, su quelli meno pericolosi, quel cercare di giungere alla pensione in maniera tranquilla ( anche perché si è visto come finita a coloro che si sono immolati a paladini…), e chissà forse anche per mantenere quello status e quei privilegi ( per se e per i propri familiari), che così lontani poi non sono da quelli della cosiddetta ” Casta…”.

Sono in molti a dire che il numero così alto dei processi sia civili che penali nel nostro paese è conseguenza della scarsa voglia di lavorare dei nostri magistrati ed è forse per questo che i nostri processi durano mediamente molto più a lungo di quanto accada altrove…

Bisogna anche aggiungere, che mancano i controlli  sulla produttività o meglio mancano coloro che sono demandati a farlo, come il C.S.M. costituito in prevalenza proprio da magistrati, ( controllori e controllati della stessa famiglia…) che non applicheranno mai sanzioni a colleghi della categoria che li rappresenta…
Certo qualcuno potrebbe venirci a dire che da noi ( rispetto alla media europea) i magistrati sono in numero minore… ma non è vero, siamo nella media…, bisogna correttamente aggiungere che però il numero dei procedimenti rispetto ai colleghi Europei è doppio se non triplo e va sempre rapportato alla disponibilità di persone e mezzi disponibili per l’esercizio a tali funzioni!
A questi interrogativi purtroppo non riesco a dare risposte, ma mi rendo conto, che oggi ancor più di ieri, lo Stato è assopito da quanto accade intorno ad esso e soprattutto sembra indifferente nel voler combattere in maniera decisa le perpetrate ingiustizie..; a tal proposito non so se ricordate quanto aveva pubblicato Wikileaks nel mese di Gennaio, dove in un dispaccio del 2008 firmato del console americano a Napoli, J. Patrick Truhn, dichiarava che in Italia lo Stato farebbe ben poco per combattere la mafia ed è soltanto grazie alle associazioni imprenditoriali ed a gruppi di cittadini che si stanno avendo discreti risultati nella lotta alla criminalità organizzata, lo stesso che non si può dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale…».
Chissà forse debbo prendere come risposta ai miei interrogativi, quanto una volta prese a dire il Giudice Falcone… e cioè ” Se lo Stato non combatte la Mafia ci fa affari !!! “.

Chi ha paura… muore ogni giorno!!!

E’ bello morire in ciò in cui si crede… 
Chi ha paura muore ogni giorno, mentre chi non ha paura muore una sola volta!!!
Inizio con quanto disse una volta il Giudice Borsellino, forse cominciando a credere che quanto stava svolgendo per il bene del proprio paese, andava a scontrarsi con quel sistema che già li aveva abbandonati…,  Falcone prima e Lui dopo…
C’è una frase molto bella del figlio Manfredi che dice:

“ ai miei figli, ancora troppo piccoli perché possa iniziare a parlargli del nonno, vorrei farglielo conoscere proprio tramite i suoi insegnamenti, raccontandogli piccoli ma significativi episodi tramite i quali trasmettergli i valori portanti della sua vita. 
Caro papà, ogni sera prima di addormentarci ti ringraziamo per il dono più grande, il modo in cui ci hai insegnato a vivere… ”.

Recentemente, ho l’impressione comunque, che quegli attacchi fatti in altri periodi alla Magistratura sono andati fortunatamente a scemare…
Allora mi sono chiesto, sarà che è terminata la violenza a causa di un maggiore controllo del territorio…??? Sarà che le forze dell’ordine hanno ormai fatto tabula rasa…??? Oppure potremmo pensare ad un periodo tranquillo, quale armistizio preordinato, messo in atto perché si giunga di comune accordo ad una Pax duratura…, dopotutto sembra sia già successo con quel “ famoso accordo ” proposto da Ciancimino…; bisogna anche aggiungere che sembra terminato, quell’interesse di gettare discredito sulla categoria, per fini che poco avevano a che fare, con la volontà di dover risolvere i problemi della giustizia e/o per velocizzare i processi.
Cioè quello che mi sembra strano è che viviamo in un periodo in cui tutto sembra tranquillo, la lotta delle istituzioni si dedica agli scandali di Calciopoli, il Governo pensa di utilizzare i detenuti, come manodopera per ricostruire i paesi terremotati, i partiti hanno ritrovato un momento di tregua, necessaria per combattere la escalation del Movimento 5 Stelle ( ieri sera i sondaggi di Ballarò lo davano al 20% e mi aspetto pure che qualche giorno di questi Beppe Grillo e/o il suo movimento venga attaccato da qualche procura… ), anche la lotta contro la corruzione mi sembra si sia arenata… ed intanto i processi raggiungono tempi assurdi e quasi sempre si preferiscono quelli sui quali si può acquisire notorietà…
Non è che forse i nostri magistrati hanno poca voglia di rischiare??? E’ possibile che indirizzino le loro scelte su quelli che hanno meno possibilità di danneggiarli, su quelli meno pericolosi, quel cercare di giungere alla pensione in maniera tranquilla ( anche perché si è visto come finita a coloro che si sono immolati a paladini…), e chissà forse anche per mantenere quello status e quei privilegi ( per se e per i propri familiari), che così lontani poi non sono da quelli della cosiddetta “ Casta…”.

Sono in molti a dire che il numero così alto dei processi sia civili che penali nel nostro paese è conseguenza della scarsa voglia di lavorare dei nostri magistrati ed è forse per questo che i nostri processi durano mediamente molto più a lungo di quanto accada altrove…

Bisogna anche aggiungere, che mancano i controlli  sulla produttività o meglio mancano coloro che sono demandati a farlo, come il C.S.M. costituito in prevalenza proprio da magistrati, ( controllori e controllati della stessa famiglia…) che non applicheranno mai sanzioni a colleghi della categoria che li rappresenta…
Certo qualcuno potrebbe venirci a dire che da noi ( rispetto alla media europea) i magistrati sono in numero minore… ma non è vero, siamo nella media…, bisogna correttamente aggiungere che però il numero dei procedimenti rispetto ai colleghi Europei è doppio se non triplo e va sempre rapportato alla disponibilità di persone e mezzi disponibili per l’esercizio a tali funzioni!
A questi interrogativi purtroppo non riesco a dare risposte, ma mi rendo conto, che oggi ancor più di ieri, lo Stato è assopito da quanto accade intorno ad esso e soprattutto sembra indifferente nel voler combattere in maniera decisa le perpetrate ingiustizie..; a tal proposito non so se ricordate quanto aveva pubblicato Wikileaks nel mese di Gennaio, dove in un dispaccio del 2008 firmato del console americano a Napoli, J. Patrick Truhn, dichiarava che in Italia lo Stato farebbe ben poco per combattere la mafia ed è soltanto grazie alle associazioni imprenditoriali ed a gruppi di cittadini che si stanno avendo discreti risultati nella lotta alla criminalità organizzata, lo stesso che non si può dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale…».
Chissà forse debbo prendere come risposta ai miei interrogativi, quanto una volta prese a dire il Giudice Falcone… e cioè “ Se lo Stato non combatte la Mafia ci fa affari !!! ”.