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SIRIA: Una crisi che nessuno sa più come fermare…

La situazione in Siria continua a essere estremamente fragile, con una tensione che si è fatta – negli ultimi giorni – sempre più palpabile.

Le forze governative guidate dal presidente Ahmad Ḥusayn al-Sharaa si trovano sotto pressione, non solo per il crescente malcontento interno, ma anche per le pressioni esterne che temono un rapido peggioramento della crisi.

Israele ha infatti intensificato i suoi attacchi aerei, dichiarando di voler impedire una presunta “uccisione di massa” di drusi da parte delle forze leali al governo siriano.

Questo intervento, seppur motivato da una presunta difesa dei diritti umani, ha ulteriormente destabilizzato una regione già scossa da scontri violenti tra fazioni armate, tribù beduine e comunità druse, soprattutto nella provincia meridionale di Sweida. .

Le violenze registrate nelle ultime settimane hanno messo a dura prova la capacità del governo di al-Sharaa di mantenere il controllo su tutto il territorio nazionale. Il presidente aveva promesso di proteggere le minoranze settarie del Paese, ma gli eventi sembrano andare nella direzione opposta.

Dopo le uccisioni di massa di alawiti a marzo, ora sono i drusi a subire gravi violenze, alimentando timori di una spirale di vendette settarie. Nonostante le dichiarazioni ufficiali che ribadiscono l’impegno per l’unità nazionale, molti osservatori internazionali avanzano dubbi sulla reale volontà o capacità del governo di evitare una frammentazione del Paese.

L’ex ministro israeliano della Difesa, Ehud Barak, ha espresso apertamente le sue preoccupazioni in un’intervista a Beirut, sottolineando come il governo di al-Sharaa debba urgentemente rivedere il proprio approccio. Secondo Barak, solo un governo più inclusivo e veloce nell’integrare le minoranze potrà evitare il collasso istituzionale.

Ha anche sottolineato come al-Sharaa debba “maturare” e comprendere che il suo attuale stile di governo non è sostenibile. Le pressioni esterne si fanno sempre più forti: gli Stati Uniti, attraverso il loro inviato speciale Tom Barrack, hanno esortato il presidente a riconsiderare le sue politiche, avvertendo che un’eventuale frammentazione del Paese potrebbe portare alla perdita del sostegno internazionale.

Il ministro dell’Informazione siriano ha cercato di rassicurare l’opinione pubblica, dichiarando che l’unità geografica della Siria non è in discussione e respingendo le accuse secondo cui le forze governative sarebbero responsabili di crimini contro i civili drusi.

Ha suggerito che alcuni video circolati sui social network potrebbero essere stati manipolati e ha ipotizzato che alcuni attacchi fossero stati effettuati da militanti dell’ISIS travestiti da soldati governativi. Ha anche sottolineato che le forze siriane non sono entrate a Sweida, in quanto avevano accordi con Israele per evitare ulteriori escalation. Tuttavia, queste dichiarazioni sembrano non aver convinto né l’opinione pubblica né la comunità internazionale. .

Il cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti la scorsa settimana ha posto fine agli scontri più violenti, ma la situazione rimane instabile. Al-Sharaa, nel suo discorso televisivo, ha dichiarato che l’intervento israeliano ha spinto il Paese verso una fase estremamente pericolosa.

Israele di contro, per come abbiamo potuto vedere nei vari Tg, ha colpito diversi obiettivi strategici tra cui il quartier generale del ministero della Difesa a Damasco, giustificando le azioni come parte della sua missione di proteggere i drusi, una comunità che gode di uno status particolare all’interno dello Stato ebraico. Comprenderete come, questo coinvolgimento diretto di una potenza straniera ha aggiunto una ulteriore complessità ad una crisi già di suo intricata. .

Il rischio concreto è che la situazione in Siria possa inasprirsi, con conseguenze imprevedibili per l’intera regione. D’altronde la mancanza di un piano di successione, l’instabilità interna e le pressioni esterne, rendono il futuro del Paese estremamente incerto.

Gli Stati Uniti e altri attori internazionali stanno cercando di contenere il caos, ma senza un reale impegno da parte del governo siriano a riformarsi e a includere tutte le componenti della società, il rischio di una guerra civile resta alto.

Ma forse, la vera domanda non è tanto chi governerà la Siria, ma se quel Paese potrà ancora essere governato…

Siria nel caos: la fuga di Assad e le mire di Israele e Turchia sui territori strategici.

Le tensioni in Medio Oriente stanno raggiungendo un nuovo picco con sviluppi drammatici che rischiano di ridisegnare gli equilibri geopolitici della regione. 

Nel fine settimana le forze di terra israeliane hanno attraversato la zona demilitarizzata al confine tra Israele e Siria, entrando nel Paese per la prima volta dalla guerra dello Yom Kippur dell’ottobre 1973. 

L’operazione si inserisce in un contesto di rapidi cambiamenti sul terreno: i ribelli siriani hanno preso il controllo di Damasco, costringendo il presidente Bashar al-Assad a fuggire. Fonti locali confermano che Assad avrebbe lasciato il Paese dirigendosi verso un luogo non specificato, presumibilmente protetto da alleati regionali. La caduta di Damasco segna un punto di svolta in un conflitto decennale e apre nuovi scenari di instabilità.

Secondo le fonti citate, le forze israeliane ora controllano la cima del Monte Hermon, sul lato siriano del confine, oltre a diverse altre località strategiche ritenute essenziali per garantire il controllo della regione. Il Monte Hermon rappresenta un punto chiave sia per la sicurezza militare sia per la superiorità territoriale.

Israele, che ha operato segretamente in Siria per anni, giustifica questa mossa come necessaria per prevenire eventuali attacchi del gruppo militante libanese Hezbollah, sostenuto dall’Iran. 

La caduta di Assad, storico alleato di Teheran, potrebbe però indebolire l’influenza iraniana nella regione, creando un vuoto di potere che sia Israele che altre potenze, come la Turchia, sembrano intenzionate a sfruttare…

Nel frattempo, la Turchia osserva attentamente gli sviluppi con l’obiettivo di espandere la propria influenza nel nord della Siria. Ankara potrebbe tentare di approfittare della situazione per consolidare la sua presenza nelle aree contese, sfruttando il caos politico e militare.

Le preoccupazioni per l’integrità territoriale della Siria sono ora più vive che mai, con attori regionali che premono per ottenere vantaggi strategici. 

Ed infine, l’instabilità continua a peggiorare una situazione umanitaria critica, mentre la comunità internazionale osserva con apprensione una crisi che sembra destinata a ridefinire i confini e le alleanze nella regione.

Vedremo in questi mesi come si evolverà la situazione…

30 anni di Berlusconi??? In parte è anche colpa mia!!!

“Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore del mio peccato, perché votando per Berlusconi ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Mi  propongo negli anni a seguire con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato come quel voto ahimè concesso. Signore, ancora una volta perdonami per quanto ho commesso”.

Già… quando ripenso che per ben tre volt ho votato il partito del Cavaliere (Forza Italia), come si dice: col senno del poi penso di essere stato uno sciocco!!!

Mi chiedo ancora oggi… ma ho come ho potuto credergli, già come è stato possibile che insieme ad altri milioni di cittadini mi sia fatto illudere da quell’imprenditore in giacca e cravatta che dinnanzi a quelle sue Tv annunciava la propria discesa sul campo per risolvere i problemi della cosa pubblica di questo Paese…

Certo, va ricordato che parliamo di un periodo di grande instabilità, che seguiva le stragi mafiose di Toto Riina & Co. e quindi un momento difficile sia per la nostra democrazia che per le istituzioni che già di loro sembravano traballare sotto tutti i punti di vista…

Peraltro va detto come le altre forze in campo non sembravano essere all’altezza e quindi la maggior parte di noi ha pensato in buona fede: ben venga questo Sig.re che tanto bene ha fatto nel campo imprenditoriale ed inoltre, essendo già di suo miliardario, non credo avrà necessità di rubare al suo Paese…

Ah… ci siamo fatti illudere da quell’uomo, come abbiamo potuto dimenticare la storia, l’ingordigia per il potere, è dire che avevamo già avuto una precedente esperienza, già con quel Mussolini… eppure ci siamo fatti ammagliare da un nuovo “tiranno” camuffato da “Salvatore delle Patria”, che ha disgregato l’anima e la nazione, portando con se la rovina del corpo come delle istituzioni…

Diceva bene Platone quando nel rappresentare la personalità del tiranno, lo paragonava ad un uomo sventurato, prigioniero delle proprie ossessioni…

Petronio stesso ripropone quella decadenza del potere che mangia ingordo in festini sfrenati mentre il popolo soffre, un’immagine ricorrente e quasi archetipica, come se al potere stesso fosse connaturata un’inclinazione all’eccesso, alla bramosia, catturata dall’immagine del ventre che vuole di più, senza mai essere satollo.

In simile scena si incontrano dissolutezza e dissipazione, il tiranno, brucia, consuma e divora ricchezze e beni, fino a distruggere il regno che domina e al contempo, nell’atto di ingurgitare tutto, si dissolve, si fa molle e informe come la sua stessa cupidigia, perde freni e inibizioni fino a farsi men che umano, e simile ad animale, ventre amorfo che si dilata, sfilaccia, decompone. 

E difatti… lo zenit del potere coincide con l’alba della sua decadenza!!!

Oggi qualcuno festeggia quei trent’anni di politica, chissà debbo credere che saranno gli stessi che hanno partecipato a quel “………”  funerale di Stato; ma d’altronde perché meravigliarsi, quanto accaduto descrive perfettamente noi Italiani che con i nostri errori (il sottoscritto per primo che peccando per ben tre volte come Pietro lo ha votato) sappiamo bene quanto aver commesso ed ancora oggi ahimè, ne paghiamo le conseguenze!!!

Chissà, forse un giorno tutta questa storia verrà riscritta, perché si sa, vi sono sempre due storie: la storia ufficiale, menzognera che ci viene insegnata e propagandata e la storia segreta, dove si trovano le vere cause degli avvenimenti e sono questi fatti che ci raccontano di una storia vergognosa!!!

We build or not we build: this is the question…

Webuild, gigante delle costruzioni nato dalla fusione tra Impregilo e Salini, gioiello dell’economia italiana…

Metropolitane, green buildings, reti ferroviarie, arterie autostradali, ma anche dighe e impianti idroelettrici, grandi infrastrutture complesse in nome della mobilità sostenibile della riduzione dell’impatto ambientale delle aree più urbanizzate del pianeta. 

Nata solo due anni Webuild rappresenta un classico esempio di “partenariato pubblico-privato” in forma aziendale. 

Già… un caso raro caso tra società a partecipazione pubblica di gruppo con maggioranza delle quote di proprietà privata per progetti in oltre 50 Paesi, con 70mila dipendenti al suo attivo ed un fatturato pari a 6,4 miliardi di euro nel 2020…

Ovviamente Webuild per le sue attività si avvale spesso delle garanzie all’export di Sace: le due società sono legate anche per un’importante questione legata al valzer delle nomine: rappresentano l’ultima ridotta di resistenza a livelli apicali di figure legate a Massimo D’Alema ai vertici delle società vicine o controllate dallo Stato, dunque un target importante per future procedure di nomine, anche se il partito dalemiano ai tempi ai vertici dello Stato è oggi stato ridotto a causa degli esponenti usciti dal canale di contatto costruito dall’ex premier con quel mondo oltre Atlantico, assumendo di fatto la guida del board di consulenti di Ernst&Young Italia (Ey).

Già… “Ey”, una società di consulenza britannica, ben inserita nel contesto finanziario ed imprenditoriale statunitense di cui proprio Donato Iacovone, capo di Ernst & Young Italia, è diventato nel 2020 diventato il presidente del gruppo infrastrutturale Webuild, mentre a novembre 2019 Rodolfo Errore, già partner di Ey, è finito in Sace con il ruolo di presidente. 

Un giro di nomine che nei prossim mesi apriranno il ritorno di Sace al Mef e coinvolgeranno sicuramente anche Webuild…

Certo, avranno la meglio la continuità operativa e l’adesione dimostrata dai contratti alla nuova normalità europeista e ancor più atlantista del Presidente del Consiglio Draghi, su cui i dalemiani puntano molto in quanto prevendono nella volontà del governo in carica, la distribuire a cascata, di posizioni e nomine a loro favorevoli…

Ovviamente tutto può accadere, anche il fatto che ciò che oggi possa sembrare eterno o immodificabile, non possa improvvisamente dimostrarsi friabile o mutevole; mi riferisco in particolare a quanto vado leggendo sul web in inchieste giudiziarie, dalle quali emergano fatti gravi che evidenziano come solitamente dietro a condizioni idilliache, si celino fragenti ambigui i quali vengono solitamente bloccati attraverso veri e propri scudi di protezione, quest’ultimi infatti sono stati abilmente costruiti – attraverso assunzioni pilotate o la gestione di una parte di quei subappalti – in modo che taluni referenti, posti all’interno di quegli enti istituzionali, chiudano un occhio sui controlli a cui dovrebbero di fatto, obbligatoriamente dedicarsi… 
Non so dirvi i motivi che mi condicono a certe sensazioni, ma quando osservo imprese così importanti entro in agitazione e in me si manifestano forti preoccupazioni!!!

Chissà… sarà forse perchè ripenso a quanto accaduto a suo tempo a quei nostri quattro “Cavalieri del lavoro“: già… come dimenticare i “F.lli Costanzo, Rendo, Graci e Finocchiaro” e le loro rispettve società, finite da un giorno all’altro a gambe levate, comportando  la fine improvvisa di centinaia di migliaia di posti di lavoro, non solo di propri dipendenti, ma anche di tutto l’indotto che operava attraverso di esse …

D’altronde a conferma di quanto riportato alcuni giorni fa in un mio post, ecco di poche ore la chiusura settimanale della Borsa che ha visto per l’appunto il titolo di Webuild in calo di ben il 4% (1,614 euro)!!!

Cosa aggiungere, speriamo in bene…  

Riflessioni su prove di "campagna" elettorale…

Si sente nell’aria… 
Catania è una città in fermento… e dire che la festa di S. Agata si è conclusa già da un po, ma ovunque mi sia trovato in questi giorni… (e vi assicuro non erano dei posti allegri… già qualcuno dei miei amici lettori, avendo notato questa improvvisa pausa è giunto a chiedermi tramite “whatsapp” se fossi ancora vivo…) ho notato un certo dinamismo nelle discussioni dei miei concittadini…
C’è chi parla male del Sindaco Bianco, chi mette in discussione la legalità di quel consiglio comunale, chi discute di politica ad un livello superiore… quello nazionale, con la possibilità di uno strappo del partito democratico o sulle ultime vicende giudiziarie dell’ex Ministro e Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini…

Si comincia a parlare del prossimo Presidente della regione Sicilia, di nuovi sindaci, consiglieri, assessori e via discorrendo… 

Sono tutti infervorati, ho come la convinzione che stiano cercando di azzeccare su quale carro vincente puntare, in modo tale da essere sicuri al momento opportuno di chiedere in cambio qualche vantaggio personale…
Poi c’è chi dice che soltanto con il M5Stelle si potrà cambiare perché per il resto, si comprende d’essere circondati ovunque da marciume e ladri!!!
Io comunque per mia natura, non ho mai accettato quel detto che dice “meglio un orbo in mezzo ai ciechi“, in quanto ritengo che bisogna scegliere sempre con coerenza e mai a seguito di condizioni estreme imposte, si potrà anche sbagliare, ma quanto deciso sarà sempre un atto in buona fede, senza aver anteposto a quella scelta, secondi fini…
Quindi, tra conservatori, riformisti, populisti, astensionisti e via dicendo… la questione amministrativa 2017 sta diventando una realtà e le scommesse iniziano a fioccare!!!

Sento ovunque parlare di cambiamento… di saper andare oltre, di rompere con gli schemi ed il passato, che bisogna guardare al futuro, confrontarsi sulle idee e puntare sui giovani e le donne…
Ognuno di loro va dichiarando che “stanno lavorando per noi”: non ho mai creduto che in vita loro abbiano lavorato un solo giorno… immaginiamoci se ora, all’improvviso, dedicano se stessi per noi, ma per favore… ma veramente gli sembriamo così coglioni???

A sentirli mi sembrano delle galline in un pollaio… litigano senza sosta, attraverso interviste, dichiarazioni, manifestazioni e convegni vari, organizzati appositamente per richiamare un po’ di gente per poter fare propaganda elettorale…

Durante questi miei spostamenti in auto, da una zona della città all’altra, ascoltavo le notizie in radio e sentivo sulla eventualità di manovra correttive richiesta da Bruxelles; ecco anche da lì si comprende come sia già iniziata la campagna elettorale: nessuna dichiarazione sull’aumento di tasse… guai a parlarne, si perderebbero centinaia di migliaia di voti… 

Nessuna stangata quindi potrà essere realizzata sulle spalle degli italiani ( almeno non prima delle elezioni…), quindi, nessun aumento della benzina, dei bolli o chissà cosa altro, anzi sono certo Presidente Gentiloni, che un’ulteriore bonus di 80 euro sarebbe in questo momento fortemente gradito dalla collettività!!!

E’ evidente a tutti come vi sia da un lato una estrema instabilità politica, tutti contro tutti e soprattutto tutti a voler limitare l’avanzata delle forze populiste… ma di contro economica, ci si ritrova uniti, nel voler completare l’iter di governo… così le indennità per ciascuno di essi… resteranno a vita!!!

Questo è quanto ho potuto ascoltare in questi giorni, nel frattempo però attraversando per l’appunto questa mia città, percorrendo la circonvallazione, nelle vicinanze del quartiere di Nesima, ho dovuto fare (come tutti) una deviazione a causa dei lavori della metropolitana; proprio alla fine del tratto obbligatorio, vi è posta al centro della carreggiata una barriera metallica ed un cartello di direzione a segnalarne il problema (non so dirvi di cosa si tratti… di una buca, di una caditoia o pozzetto mancante… ), ma di una cosa sono certo: è lì da almeno dieci giorni!!!

Parlando con un barista nelle vicinanze mi ha detto che sono più di tre mesi che è presente…  e cosa dire del blocco che da tre giorni paralizza la zona del Policlinico, precisamente il tratto che va da Via S. Sofia a Via Carrubella, non parliamo poi della massicciata stradale,  ormai inesistente in molti tratti della città e dove a causa delle piogge… sembra di essere peggio di una “campagna” africana… 

Analoga considerazione va fatta per la maggior parte delle strade, le quali presentano buche pericolose ovunque, che quando coperte dall’acqua a seguito delle piogge, costringono – almeno per noi automobilisti – una rottura meccanica , mentre viceversa, per chi percorre quel tratto in due ruote… il rischio è…  la vita, ed io, proprio in questi giorni trascorsi al pronto soccorso, di vittime ne ho viste tantissime…

Da quanto sopra comunque, comprenderete come il sottoscritto non stia affrontando neppure uno dei gravi problemi che attanaglia questa nostra città… come l’occupazione, la sicurezza, l’ordine, la legalità, la lotta alla criminalità organizzata, ecc…, ma quanto faccio notare, rappresenta esclusivamente una semplice gestione ordinaria di manutenzione stradale…

Ed allora mi chiedo, ma con quale coraggio (o meglio… con quale faccia di culo… ) si può pensare ancora una volta di chiederci la nostra fiducia o il nostro voto… sapendo con quale scempio e infamia siamo stati fino ad oggi costretti a convivere???
Minchia… ma comu vi l’aiu a diri: vinnata a ghiri di Catania”!!!

P.s. Non so che dirvi a pochi giorni da questo mio post, precisamente giorno 25 c.m. sono ripassato da quella deviazione di Nesima ed ecco che improvvisamente quelle transenne non ci sono più…
Potete costatare da voi stessi le foto di seguito allegate: è bello poter vedere come a volte, basta semplicemente scrivere per vedere qualcosa di buono trasformato in questa città…