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Gratteri: le mafie e la Pa corrotta…

Lo ha detto il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, durante un evento organizzato intitolato: “Legalità e Solidarietà: diritti ed etica per un welfare moderno”.

Una cosa è certa, che le mafie utilizzino i canali delle PA per raggiungere i loro scopi è cosa ormai risaputa e quindi nel sentir parlare di “etica” in un paese che non conosce la distinzione tra bene e male, non può che farmi sorridere…
Certo, parlare di etica è veramente difficile, in quanto quel concetto è strettamente legato a comportamenti morali a cui la maggior parte dei miei connazionali dimostra indifferenza, anzi molti di loro hanno scelto il peccato rispetto all’obbligo morale di tendere verso il bene del paese, facendo valere così non virtù, ma vizi, gli stessi che determinano quelle circostanze illegali, collusive e corruttive, di cui  abitualmente sentiamo parlare nei nostri notiziari.

Ciò che non si vuol comprendere è che taluni responsabili delle pubbliche amministrazioni, proprio per il ruolo che ricoprono, sono chiamati quotidianamente a dover agire in modo etico e morale, cercando quindi di fare sempre ciò che è giusto per il bene comune.

“Il problema del contrasto alla corruzione e ai collegamenti con le mafie – precisa ancora il Procuratore – è difficile da risolvere perché quest’ultime non fanno più uso di metodologie coercitive bensì mirano a trovare accordi con quella parte della pubblica amministrazione che preferisce farsi corrompere”.

E sì perché va detto, a nessuno di loro viene richiesto in maniera violenta di compiere azioni irregolari o contrarie alla legge, non si tratta quindi di subire pressioni esterne che rendono difficili le decisioni da prendere, quelle eticamente giuste…

No… essi si prestano in maniera spontanea a compiere quelle azioni, offrono a quel sistema corruttivo se stessi pur di ricevere qualcosa in cambio, tra l’altro va detto, quella mancata moralità porta ciascuno di essi a non pensare minimamente alle eventuali conseguenze che si potrebbero ahimè patire, perché sanno che la giustizia, quella messa in campo dentro i Tribunali, non giungerà mai a loro o quantomeno sarà di fatto effimera… 
D’altro canto va detto, a poco o nulla servono quegli strumenti di controllo, ad esempio i codici etici, di condotta, i controlli interni o esterni etc., accertamenti che non modificano minimamente le azioni improprie compiute da molti dirigenti o funzionari pubblici che, per come vediamo ogni giorno, continuano ad essere costanti se non in aumento…

E difatti, “negli ultimi decenni – sottolinea Gratteri – c’è stato nel nostro Paese un forte abbassamento della morale e dell’etica che ha investito il mondo delle professioni, facilitando le mafie e portando ripercussioni nel lavoro. In particolare le mafie, non hanno più il problema di doversi arricchire perché già lo sono di loro, il reale problema difatti consiste nel giustificare la ricchezza posseduta, in particolare quando chiamati in causa dalle forze dell’ordine, ed allora ecco che improvvisamente si scopre come quel denaro sia servito per acquistare alberghi, ristoranti, pizzerie, terreni, attività commerciali, imprese, ma nonostante tutto ciò, non sono ancora capaci di fare il riciclaggio sofisticato”!!!

Ma d’altronde va detto, osservando come la corruzione si sia fortemente connessa con quasi tutte le attività di questo Paese, grazie anche a decisioni della politica scellerate che vanno nella direzione opposta ai concetti di legalità, ecco che si palesa ovunque una totale sfiducia dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione, ma non solo, anche di quel sistema giudiziario che si macchiato di connivenze massoniche e mafiose, le stesse che hanno fatto perdere d’efficienza ed efficacia le istituzioni pubbliche, causando un danno sociale ed economico significativo.

Il Procuratore Gratteri suggerisce quindi che per i sopraddetti motivi vi sia bisogno di “sbloccare le assunzioni nella pubblica amministrazione, perché in Italia a soffrire sono le forze dell’ordine e gli uffici giudiziari. Solo sbloccando le assunzioni, avremo persone specializzate e capaci”!!!

Ma vorrei chiedere al procuratore, quando ad essere assunti saranno giovani “raccomandati” dalla politica, quando quelle assunzioni verranno – per come abitualmente avviene – pilotate da quel sistema corrotto e clintelare, quando quei giovani sono i figli di quegli stessi genitori immorali, corrotti e soprattutto ricattati di questo Paese, gli stessi che hanno trasmesso a quei loro figli quel germe infetto della corruzione, mi dica, cosa mai  ci potremmo aspettare da questa cosiddetta nuova linfa che trasporta solo fetido marciume???   .

Procuratore, comprendo quel suo nobile sentimento d’aspettazione fiduciosa nei confronti delle nuove generazioni, ma ritengo che questa sua speranza, da sola, non basti a cambiare il Paese, perché soltanto cambiando le regole, rafforzando la trasparenza, adottando leggi e normative che impongono la pubblicazione di informazioni sulle attività svolte e soprattutto e grazie ll’accesso del pubblico di tali informazioni, che si potrà modificare questo obsoleto sistema… 
Proprio ieri ad esempio, nel ricercare un contatto telefonico, all’interno di una pagina di un sito web istituzionale, mi sono imbattuto su numero telefonici del tutto inesistenti (difatti sull’argomento sto già preparando il mio prossimo post…).

Ecco, da quest’ultimo esempio si comprende in quale paese viviamo, uno Stato dove ai suoi cittadini  non interessa nulla, se non le proprie “robe” già come quel “Mazzarò” nella novella del Verga;  pensano tutti ai propri interessi o come ripeto spesso, al proprio orticello, poi per il resto, ciascuno, si fai i caz… propri e degli altri pensa: possono pure morire!!! 

 
Auspicare quindi che attraverso lo sviluppo di una cultura d’integrità e responsabilità si possa modificare questo attuale stato di cose o che attraverso la formazione e la sensibilizzazione di giovani futuri funzionari pubblici si riesca finalmente a elevare quei valori etici e morali, gli stessi che dovranno guidare nel tempo ogni loro azione, beh… mi sembra tutto alquanto magnifico, peccato che ciò, resti ancora fortemente distante dalla realtà!!!
La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle.
Sant’Agostino

Fatevi un "selfie" ed inviatemi la copia…

Cosa dire… il problema è sempre quello: essere o far finta di essere!!!

Già… perchè sono in troppi, la maggior parte, coloro che fanno finta di essere, mentre nel loro intimo sanno quanto siano deboli, buoni a nulla, sì… neppure per far quel minimo indispensabile per riportare un po’ di legalità in questo loro Paese!!!

Già… a quella loro indolenza mi verrebbe da dire che preferisco, mille e mille volte gli abituali delinquenti – certamente peggiori da un punto di vista etico – ma quantomeno migliori in quel loro manifestarsi, perchè in quel modo assurdo di  sopravvivere si adattano a compiere qualsivoglia attività illegale, forse perché nessuno mai ha offerto loro una possibilità diversa…

Viceversa, quei loro antagonisti posti all’interno di molti Enti pubblici, soggetti che non avrebbero alcun motivo per rubare, eccoli viceversa lì pronti ad arraffare quanto più gli viene offerto, mentre coloro ancora capaci di conservare un po’ di dignità, degni di non svendersi al migliore offerente, ecco questi ahimè hanno poco coraggio per metterci la faccia e stanno da sempre nascosti e in profondo silenzio!!!

Ed allora vorrei chiedere – a quanti tra Voi  hanno la capacità di farlo – di farsi un selfie, come quello che vedete sopra, sì… metteteci la faccia e dimostrate non solo a Voi stessi di non aver paura, perché possiate gridare al mondo che mai nessuno vi ha posto sotto ricatto, perché sapete di essere moralmente sereni e sapend in cuor vostro di non aver mai accettato alcuna regalia in cambio di concessioni professionali, sì… con questo selfie potrete dimostrare di non aver mai chiesto alcun favore ne personale e ancor meno familiare perché Voi non siete come tutti gli altri, siete liberi da qualsivoglia compromesso!!!

Cosa aggiungere, attendo con piacere le Vs. foto e ovviamente una nota con l’autorizzazione per l’utilizzo ad una loro eventuale pubblicazione… 

Potremmo insieme realizzare un bellissimo post: più saremo e prima potremmo iniziare a contarci per cambiare finalmente in positivo questa nostra terra!!!

P.s. Vorrei aggiungere una personale riflessione, ma preferisco soprassedere ed auspicare che almeno questa volta, il sottoscritto possa essere in errore…    

Sequestri??? Tranquilli siamo solo all'inizio!!!

Ora la strada è stata intrapresa e non si può tornare indietro…

Quindi, possiamo certamente aspettarci a breve tutta una serie di ulteriori confische e sequestri di società e chissà se f,orse… non solo di quelle!!!
E finito il tempo per quei “prestanome” intestatari di società, di cui abbiamo letto attraverso l’intercettazioni o le inchieste giudiziarie d’esser di proprietà di boss di “cosa nostra” che poi, di volta in volta e con il passar degli anni, a seconda degli arresti o dei provvedimenti giudiziari intervenuti, hanno dovuto cambiar nome, prendendo quasi sempre spunto da quello dei nuovi detentori, ma lasciando (nei fatti) inalterato il nome reale di quella proprietà…

D’altronde come dimenticare ad esempio l’impresa edile di proprietà dei capi mafia Riina e Provenzano… già, la famosa “RIPRO S.r.l.”, denominata così dai rispettivi nomi dei boss di cosa nostra, oppure quell’altra società della sorella della moglie del boss che avrebbe costituito in Costarica denominata ( con il suo cognome…) “Armonia Parvin Sa”…

Come vedete vi è molta fantasia in quei nomi e difatti a breve mi aspetto di leggere nelle prossime inchieste della nostre Procure, i nomi di alcune società – non solo italiane ma anche estere – di cui io stesso potrei anticiparne i nomi…
Sono costituite appositamente per fare da “arieti” a quei sistemi di controllo anti-corruzione fin qui portati avanti dallo Stato che servono per bloccare quelle società che dimostrano aver legami con la criminalità organizzata…
Ecco quindi che allora – grazie anche ai consigli ricevuti da quei loro consulenti fiscali, veri e propri professionisti di economia e finanza, maghi specializzati nel provare a fottere tutte quelle procedure di controllo – si prova a disarcionare i blocchi e i controlli previsti, per riuscire a compiere tutte quelle loro attività illegali…

Per cui, da un lato troviamo uno Stato che prova – attraverso le proprie forze dell’ordine – a contrastare quei sistemi illeciti e corruttivi, vedasi per ultimo il sequestro al link: https://www.rainews.it/tgr/sicilia/video/2019/04/sic-comiso-cava-abusiva-area-archeologica-ae0e42ef-036b-4a80-a6c8-f7850547326f.html mentre dall’altro vi sono tutta una serie di soggetti che quotidianamente si dedicano ad attuare procedure irregolari, affinché quei loro business possano superino enormemente i limiti solitamente previsti per gli utili d’impresa, in particolare guadagnando sempre più attraverso quelle note procedure abusive di evasione e riciclaggio, non certo consentite dalla legge, ma soprattutto non conformi con quanto previsto da quella cosiddetta “morale”!!!
Ma d’altronde di quale etica stiamo parlando…   

Per non dimenticare: Alfredo Agosta.

Il 18 Marzo del 1982 veniva barbaramente ucciso il maresciallo dell’Arma dei Carabinieri Alfredo Agosta e nella giornata di ieri per ricordarlo, è stata realizzata una messa presso la Chiesa di S. Chiara di Catania, nel 37esimo anniversario della sua scomparsa.

Purtroppo in questi giorni sono stato fuori sede e mi dispiace non poter essere stato lì, perché penso sempre che queste occasioni sono fondamentali per rinnovare quel senso di ringraziamento verso chi con il proprio sacrificio e nell’esercizio del proprio dovere, ha segnato una tappa fondamentale nel cammino di questa democrazia…
I nomi e le storie di tutti quegli uomini e donne, costituiscono delle irrinunciabili testimonianze di impegno civile e deontologico e devono essere sempre tenute vive nella memoria collettiva di ciascuno di noi, non solo durante gli anniversari, ma sempre, in ogni momento delle nostre giornata!!!
Solo in questo modo, accomunando ogni nostra azione a quelle compiute da essi, possiamo rendere più luminosa la nostra esistenza, senza dover attendere – come solitamente avviene – quelle “Giornate della memoria”.
Ciascuno di loro, in un periodo storico violento per la nostra terra, ha saputo profondere il massimo impegno personale, senza ricercare per se la vocazione da eroe, ma compiendo il proprio dovere senza mai accontentarsi…
Hanno fatto della loro professione una missione, animati da una carica ideale ed etica, non si sono limitati, ma sono andati oltre…
Hanno valutato quanto gli altri non vedevano o non volevano vedere e sono riusciti – in un periodo di grande omertà – a comprendere quel mondo criminale celato e quei legami con la politica e i suoi uomini… riuscendo a collegare fatti a nomi, il tutto in nome di una passione civile e sociale

Ciò che oggi non si sta riuscendo a trasmettere ai nostri ragazzi… interessati maggiormente a prendere come esempio sui social (ad esempio Istagram) quei modelli “influencer” del tutto banali e insignificanti!!!
Alfredo Agosta, era un investigatore scrupoloso e venne assassinato nel centro della nostra città, mentre prendeva un caffè in via Firenze con un suo confidente…
Sono onorato di poter ricordare in questo mio “semplice”  un grande uomo e mi sento particolarmente vicino ai suoi familiari e ai rappresentanti dell’associazione nazionale antimafia ad egli intestata…

Sono pienamente d’accordo con quanto riporta il figlio Giuseppe: “Celebrare la ricorrenza, un impegno che va oltre l’ambito personale… mio padre mi ha insegnato a stare in questa terra con lealtà e io l’ho insegnato ai miei figli”.
Ed è il motivo che spinge ogni giorno il sottoscritto a prodigarsi per far sì che possa dare sempre il massimo, contrastando in ogni circostanza anche la più semplice forma di corruzione e malaffare; principi che sento interiormente grazie proprio agli insegnamenti di uomini come Alfredo Agosta, gli stessi che nel mio piccolo provo a trasmettere quotidianamente non solo ai miei familiari, ma a chiunque ed in ogni circostanza…
Grazie Agosta… 

25 Aprile 1945: Liberati da cosa, se non da noi stessi…

Sono in pochi a sapere che la data del 25 aprile venne decisa solo quattro anni dopo e precisamente nel 1949…
La scelta cadde su quel giorno, perché era il giorno della liberazione dei partigiani delle città di Milano e Torino, ma pochi sanno che la guerra continuò ancora per qualche giorno e precisamente fino ai primi giorni di maggio.

L’hanno definita “festa della liberazione“… ma liberazione da cosa, dal fascismo forse???
Ma se in quel periodo erano tutti fascisti ed erano pochi gli italiani che avevano avuto il coraggio di ribellarsi a quel governo fascista del Duce, tanto da venire deportati o essere emarginati dalla società…
In quell’analisi, non si tiene conto delle vicissitudini italiane e di quel periodo storico, si viole esclusivamente premiare i partigiani, ma dimenticano volontariamente quanto accaduto a causa loro, mi riferisco alle vittime decedute a seguito di attentati commessi dal loro gruppo di resistenza… oppure di quel successivo periodo di fine della guerra ,che condusse – attraverso un gruppo ristretto ai partigiani – ad una insensata guerra civile, fatta di saccheggi e di violenze gratuite  da parte di quei partigiani che potremmo equiparare per condotta, ai peggiori nazisti delle SS…
Per favore quindi… non mi parlate di lotta di liberazione dai tedeschi o dal fascismo, di un momento di riscatto politico e militare della nostra nazione, di una riconquista della libertà e della democrazia!!!
Gli italiani avevano scelto il “fascismo”, ci credevano, erano esaltati nel vedere il DUX da quel balcone , ed oggi, dopo che sono trascorsi più di settant’anni, non si ha minimamente il coraggio di raccontare all’opinione pubblica quella verità scomoda e cioè, descrivere uanto accaduto realmente, senza liquidare quel periodo, quasi fosse stato un infortunio storico…
Si sa… nei successivi anni si è cercato di portare avanti una nuova costruzione della memoria, in particolare grazie alla pubblicazione di libri (scritti da social-comunisti) o sulla quella carta stampata (di quotidiani d’ispirazione cattolico-democristiana), dove si è creato uno stereotipo di quella Resistenza, divenuta con gli anni – in particolare fra gli strati meno acculturati – l’unica vera componente, che determinò la liberazione del nostro paese…
Ma se per un istante ci fermassimo a rileggere la storia o quantomeno nutrissimo riserve sulla loro fondatezza, ci accorgeremo di come una grossa parte del paese, durante il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, avesse espresso per l’ennesima volta, la propria fiducia a quel re fedifrago!!!
Monarchia o Repubblica… fu la domanda posta agli italiani con quel referendum e sappiamo bene come poco più della metà di quel 54,3% degli elettori (furono ammesse per l’occasione al voto le donne, altrimenti non si sarebbe raggiunta la maggioranza…) votò per la Repubblica, con un scarto minimo di appena due milioni di voti, decretando così la fine della Monarchia… 
Viene quindi da chiedersi: Ma come… metà degli italiani votarono per quella monarchia (la stessa che aveva permesso a Mussolini di diventare dittatore, una monarchia che nel momento del pericolo era fuggita via saccheggiando i forzieri del nostro paese),  invece di premiare i partigiani e la resistenza da essi compiuta, ad appena un anno dalla liberazione???
Quanto sopra insegna come i ricorsi storici si ripetano… 
Ad esempio vedasi quanto sta accadendo in questi giorni… e di come la paura dell’italiano di allora venga riproposta oggi, già… quel timore per tutto ciò che è il nuovo e quella desiderata riproposizione di continuità, che suona come implicita sconfessione delle istanze di rinnovamento incarnate allora dal movimento di liberazione ed oggi dai movimenti politici definiti “populisti”…
Ancora una volta, a distanza di tanti anni, le nostre forze istituzionali provano a influenzare l’opinione pubblica descrivendo quel periodo in maniera difforme, ignorando appositamente quanto accaduto e cioè che allora il nostro paese aveva molto da farsi perdonare dai vincitori, perché con se, portava le colpe non solo del fascismo, ma anche della guerra rovinosa da esso dichiarata.
Ecco perché oggi dobbiamo rivalutare quel periodo e la sua resistenza, dobbiamo guardare a tutta la vicenda che inizia con il periodo prefascista e si conclude con la guerra di liberazione e con tutte quelle migliaia di vittime decedute a causa di “giustizie sommarie” improvvisate dai tribunali militari partigiani… 
Cerchiamo prima di tutto quindi di capire, di comprendere cosa ha significato vivere in quel periodo, coglierne tutte le diversità morali e collocarle in un’epoca di guerra, imbarbarito da una violenza estrema perpetrata sulla popolazione civile, senza precedenti nell’età contemporanea… 
Il tempo della resa dei conti è finito… e il nostro Paese deve saper andare avanti, ammettendo ahimè anche le proprie colpe, che come sappiamo sono state tante!!!
Nasconderci ancora una volta… non servirà a nulla, come provare a festeggiare una liberazione che non vi è mai stata, non darà al nostro paese nuova dignità o il rispetto di coloro che oggi siedono insieme a noi come partner europei o in quanto inseriti in quella organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della difesa….
Di contro, riuscire ad ammettere i nostri errori, farà crescere le coscienze dei nostri giovani (peraltro sono gli stessi che oggi – quantomeno due su tre – non sanno minimamente cosa si stia festeggiando…), affinché gli errori d’allora, non abbiano a ripetersi… 

Conflitto d'interessi per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni e soprattutto obbligo di astensione in taluni casi!!!


Innanzitutto cos’è il conflitto di interessi…

E’ la situazione in cui un interesse secondario – privato o personale, patrimoniale o
meno – interferisce o potrebbe tendenzialmente interferire con il dovere del pubblico dipendente di agire in conformità all’interesse primario a tutela della collettività!!!
Ecco perché “Il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare
pareri, valutazioni tecniche, atti endoprocedimentali e /o provvedimento finale, devono astenersi in
caso di conflitto di interessi, segnalando soprattutto ogni situazione di conflitto, anche se solo potenziale!!!
Difatti, la normativa persegue la sua finalità di prevenzione imponendo due precise prescrizioni; la prima è quella dell’obbligo di astensione e la seconda è rappresentata dal dovere di segnalazione!!!
Il dipendente, funzionario o anche dirigente, che si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto (anche potenziale) d’interessi personali e/o del coniuge, di conviventi, parenti, affini entro il secondo grado… dovrà risponderne presso gli organi giudiziari!!!
E’ previsto d’altronde, che il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, quindi anche non patrimoniali… ad esempio quelli derivanti dall’intento di voler assecondare pressioni politiche, sindacali o superiori gerarchici… 
Ecco perché il conflitto di interessi può assumere varie forme, da quello reale, che si manifesta durante un processo decisionale (laddove l’interesse personale di quel responsabile, tende a interferire con l’interesse primario della collettività), oppure quando il conflitto di interessi è potenziale e cioè quando il dipendente, può trovarsi, in un momento successivo, ma comunque, in una situazione di conflitto d’interessi reale.
Entrando nel merito della nostra regione Sicilia, il conflitto di interessi ed il correlato obbligo di astensione, sono disciplinati dal Codice di comportamento”.
Infatti, per dare ulteriore attuazione a questo importante misura “ANTICORRUZIONE”, perché poi alla fine di questo si tratta… il  Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, ha definito l’iter procedurale che ogni dipendente pubblico deve seguire, in particolare ove ricorrano ipotesi di conflitto di interessi, ancorché prima che potenziali…
Peraltro, proprio a tale scopo, la direttiva ha previsto un modello on line, da utilizzare per l’eventuale  segnalazione.
Ulteriore iniziativa è stata data all’ipotesi in cui il conflitto di interessi, coinvolga i “DIRIGENTI” di quelle strutture di notevole interesse, i quali a volte, si dimostrano “indirettamente”, a causa di quei silenzi omertosi o per non subire ripercussioni personali, peggiori di quegli stessi suoi subordinati,  
In tali casi, la trattazione andrà affidata ad altro dirigente di vertice a seconda che il conflitto di interesse riguardi:
a) un dirigente di struttura di massima dimensione, la sostituzione avverrà con decreto del Presidente della Regione su proposta dell’Assessore competente al ramo dell’Amministrazione;
b) un dirigente di un Ufficio speciale, la sostituzione avverrà con decreto dell’Assessore competente al ramo dell’Amministrazione;
c) un dirigente preposto ad un Ufficio alle dirette dipendenze del Presidente della Regione, la sostituzione avverrà con decreto del Presidente della Regione.
Ai fini delle modalità, consiglio quanti ritengono di aver riscontrato una mancanza a quel “Codice di comportamento”, di rivolgersi direttamente alle autorità giudiziarie… d’altronde il più delle volte in quegli uffici, si cerca di lavare all’interno degli stessi quei panni sporchi… anche perché non è detto, che vi siano stati negli anni, abusi e comportamenti che hanno riguardato più elementi, e che quindi si ritrovano ad essere (da quei soggetti ora inquisiti…) ricattati…
Difficilmente in questi anni ho sentito dire di dipendenti che hanno denunciato i loro colleghi, oppure che hanno segnalato (pur sapendolo) la presenza di situazioni di conflitto di interesse, anche potenziale…
Sono poche per non dire nulle, le segnalazioni pervenute su situazioni di conflitto di interessi, ed ancor meno saranno state le violazioni accertate, a cui difficilmente sono state irrogate sanzioni.
D’altronde questo “Bel Paese” lo conosciamo bene… in particolare questa nostra isola, dove solitamente ciascuno si occupa dei fatti propri… ed è il motivo per cui da noi: non pervengono mai segnalazioni, non vi sono  accertate violazioni e guai al solo parlare di sanzioni!!!
Perché qualcosa possa cambiare, perché il groviglio di conflitti d’interesse che minaccia di soffocare questo nostra terra allenti la sua presa, deve accadere qualcosa su un piano diverso, che forse in questo senso, sì, è quello dell’etica individuale e collettiva!!!

Poveri… sì, ma di dignità!!!

Non si è nudi solo per la mancanza di vestiti, la nudità è la perdita della dignità umana, la perdita della meravigliosa virtù della purezza, così bistrattata ai nostri giorni” a dirla questa frase è stata Madre Teresa di Calcutta…
Nel post di ieri parlavo di povertà… e ci tenevo a precisare che i poveri a cui mi riferivo, sono esclusivamente quelli a cui manca la dignità… 
Erano esclusi tutti coloro che, pur vivendo nella miseria, hanno una vita ricca e meravigliosa, in quanto non hanno necessità di dover possedere beni futili…
Potrebbe sembrare retorica, ma nella quotidiana realtà… è così!!! 
Di contro, molti miei conterranei, dovrebbe modificare quel proprio determinato pensiero… che li vede interessarsi esclusivamente del tornaconto…
Per far ciò, potrebbe iniziare dal proprio posto di lavoro, dando esempi non solo di professionalità, ma di rettitudine ed onesta!!!
D’altronde come si può pensare di rispettare la dignità delle persone e far rispettare con intransigenza la propria, sapendo di dover allontanare da se ogni tipo di compromesso e combattendo quell’arroganza corruttiva, sempre più dilagante…
Prendete ad esempio gli ultimi “furbetti del cartellino”; sono circa 50 i dipendenti indagati nel Comune di Piacenza, accusati di falso e truffa… impiegati che timbravano o facevano timbrare il proprio badge, per poi uscire ed andare a svolgere proprie commissioni, un secondo lavoro, oppure, si recavano in palestra per tenersi in forma… usando tra l’altro le auto di servizio…
Ora in città tutti a dire che si sentono traditi e che è stata danneggiata l’immagine di Piacenza!!! 
Si sentono sconcertati, ma ciò che colpisce di più, è che nessuno di quella cittadina, costatando quanto stava accadendo, non ha provveduto prima a denunciare quei signori dagli strani comportamenti… probabilmente poiché l’abitudine a quei comportamenti scorretti, ha ritenuto molti di loro, a considerarli legittimi!!!
E’ questo infatti il vero problema, nessuno vuole essere coinvolto, si preferisce che il “lavoro sporco” venga fatto sempre da altri, affinché loro restino immuni da eventuali conseguenze personali…
Mancano di quella necessaria virtù, di quella qualità personale, vera forza morale che spinge ad operare sempre secondo il bene ed in conformità di quei principi etici…
E’ facile dichiararsi onesti, ma se poi le azioni non coincidono davvero con l’integrità delle proprie condotta, serve a poco manifestare tali sopra atteggiamenti…
Comprendo del resto, quanto non sia facile condurre una vita proba, quando ci si ritrova a ricoprire alti incarichi nella pubblica amministrazione, posizioni quest’ultime da sempre esposte alla tentazione dei guadagni illeciti… 
In questo lo stato deve fare la propria parte, facendo in modo che quei dirigenti di enti pubblici, possano esercitate le loro funzioni in maniera dignitosa e onesta…
Certo quanto sopra è difficile da compiersi in un contesto come il nostro, dove la maggior parte degli individui sono in ogni momento in competizione e dove il conferimento di titoli ed il riconoscimento sociale dalla “casta” d’appartenenza, continua a condizionare la maggior parte di essi, portando di fatto, alla perdita dei concetti di lealtà e dignità!!!
Ho aperto questo post con Madre Teresa e voglio chiuderlo con una sua frase: Spesso si vedono fili elettrici, piccoli o grossi, nuovi e vecchi, cavi costosi e a buon mercato; da soli, essi sono inutili e finché non passa la corrente… non si ha luce. Il filo siamo noi, la corrente è Dio. Noi abbiamo la possibilità di permettere alla corrente di passare attraverso di noi e di utilizzarci per produrre la luce nel mondo, oppure possiamo rifiutare di essere usati e consentire così alle tenebre di diffondersi!!!

Ci prendono a pesci in faccia…

Sono stati ripresi dalle telecamere!!!
Erano poliziotti ed anche carabinieri che “acquistavano” cassette di pesce nell’azienda di un boss palermitano!!!
Sono otto i poliziotti per ora posti sotto accusa a Palermo e vi anche un procedimento disciplinare… per un carabiniere.
Durante le indagini, gli inquirenti, si erano accorti del gran movimento all’interno di quella azienda di prodotti ittici ed allora, i carabinieri del nucleo investigativo, erano riusciti a piazzare delle telecamere dinnanzi l’azienda… 
Tra i loro clienti però… intorno alle quattro di mattina, si presentavano anche… alcune volanti della polizia!!!
Direte… “per fare dei controlli???”, no…  per comprare del pesce fresco a prezzi stracciati!!!
Nel video, almeno una volta, è giunta anche una pattuglia dei carabinieri… ormai la voce si era sparsa tra quei colleghi dell’arma… chissà forse perché il prezzo di vendita “nei loro confronti”, era molto vantaggioso???
Ora, tutti quegli agenti sono stati sottoposti a procedimenti disciplinari… 
Ma di cosa li si vuole incolpare, di ricercare come tutti quanti… quei trattamenti di favore, oppure di raccomandare qualche collega per fargli acquistare a un prezzo più conveniente un po di pesce??? 
Ho sentito che per questi agenti, è stata chiesta la massima severità… 
E’ strano che vengano usati due pesi e due misure, tra chi usa il suo “status” per comprare del pesce e chi di contro… con uno “status” ancor più elevato, grazie alle cariche istituzionali che rappresentano, certamente più alte e prestigiose, danno corso… a corruzioni milionarie!!! 
Certo, ora gli agenti si difendono, sostenendo d’essere all’oscuro su chi fosse il reale proprietario di quella azienda ittica… 
Ma dopotutto, vorrei sapere… ma chi tra esse è veramente libera da coercizioni… in un qualche modo, potremmo dire che nessuna di loro è di fatto “indipendente”… in quanto indirettamente legata ad un sistema che impone loro… da chi prendere il pesce e quali prezzi applicare e soprattutto, quale percentuale lasciare sugli utili realizzati…
Ma di queste cose… si sa…  non bisogna parlarne… 
Sì, in questa nostra subcultura (che nella sostanza predilige quei modelli di comportamento negativi), si preferisce considerare quel fenomeno mafioso imposto, come un sistema di minoranza o certamente isolato, che nel suo complesso, non da alcun fastidio alla vita sociale e che quella sua occultata presenza, può considerarsi del tutto irrisoria…  
Ora dopo tutto questo polverone… i nostri poliziotti, rischiano la sospensione dal servizio per alcuni giorni… poi che quello stesso pesce, è stato acquistato da altri cittadini (che a loro modo si considerano “modelli di correttezza morale”) e che sia giunto ad omaggiare alcuni uffici di PA, assessorati, segreterie politiche e via discorrendo… ecco, questo non importa a nessuno!!!
Il questore di Palermo ha parlato di “etica professionale” ed è giusto… 
Ma chiedo ad Egli, in quale circostanza si denota questa “etica professionale”, quando proprio nella sua città, all’interno di quel palazzo… per di più denominato di “giustizia”, alcuni suoi (uomini e/o donne) per di più magistrati, sono stati coinvolti in procedimenti di corruzione!!!
Prima di parlare di etica… bisogna allontanare da ogni siciliano, quella mentalità corruttiva di cui si è impregnati… e per favore lasciamo perdere gli esempi di chi ha pagato con la vita l’impegno contro la mafia… quelle persone non erano soltanto diverse da ciascuno di noi, ma credevano in dei valori, che la maggior parte dei miei conterranei ormai… non hanno mai posseduto!!!
Non prendiamoci in giro o meglio “a pesci in faccia“… i mafiosi non sono soltanto quei delinquenti affiliati alla criminalità organizzata, ma bensì tutti coloro che, nel corso della propria esistenza, si sono comportati (ed ahimè ancora oggi si comportano), attraverso quelle azioni propriamente definite “mafiose”, nelle quali trovano azione, condotte corruttive e collusive, che mirano ad ottenere per se (o anche per i propri familiari) privilegi personali o benefici economici!!!
Sono questi i veri mafiosi di questa terra…  ed allora mi chiedo e chiedo a tutti Voi: quanti sono certi di essere oggi nelle condizioni di gettare la pietra su quei poveri poliziotti???
Io credo nessuno!!!

Quando i figli seguono le "orme" dei padri…

L’Antico testamento (Esodo 20,2-17) riporta: “Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione”.
Chissà… almeno nella Bibbia possiamo  sperare in una vera giustizia, visto che nella vita quotidiana di ognuno di noi, la giustizia etica e quella sociale, non trova per nulla applicazione…
Sì… non bisogna andare lontano, basti per esempio analizzare i genitori di alcuni attuali rappresentanti delle nostre cariche dello Stato, per comprendere da se… come non ci sia alcuna giustizia!!!
Se poi a quei genitori, sommiamo i figli, parenti e vari affini… allora l’immondezzaio è completo!!!
Oggi comunque non parliamo di quei figli… anche perché in questo momento sono più impegnati al “Sì” del referendum e a cercare quegli ultimi voti disponibili!!! 
Ecco il perché parliamo di un’altra corruzione… quella delle grandi opere pubbliche!!!
Parliamo di alta velocità… e chi poteva esserci tra le persone coinvolte, se non i figli dell’ex ministro dei trasporti e quello dell’ex ragioniere generale dello Stato!!!
Incredibile… ma quando mai, sembra ogni volta che si cada dalle nuvole!!!
In tutto sono ventuno gli arrestati nell’inchiesta della procura di Roma ed altri quattordici sono quelli richiesti dai pm di Genova, per un’altra inchiesta ad essa collegata. 
Tra gli indagati per corruzione compaiono Giuseppe Lunardi (figlio dell’ex ministro e attuale responsabile di Rocksoil, l’azienda di progettazione di cui è proprietaria la famiglia Lunardi) e Gian Domenico Monorchio (figlio dell’ex Ragionere generale dello stato) accusato di corruzione, ma non del reato associativo.
In arresto inoltre, sono finiti dirigenti o ex di Cociv, tra cui l’attuale presidente Michele Longo e il vice Ettore Pagani, ai domiciliari, oltre a vari imprenditori. 
Cociv è formata da Salini Impregilo (64%), Società italiana condotte d’acqua (31%) e Civ (5%) ed è il cosiddetto “general contractor” dell’infrastruttura, cioè, l’appaltatore principale a cui sono stati assegnati in dieci anni quasi 4 miliardi di finanziamenti pubblici (deliberati progressivamente dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica) per la realizzazione dell’opera.
Longo è inoltre presidente del consorzio Reggio Calabria Scilla che gestisce il macro lotto della Salerno Reggio Calabria che “dovrebbe” essere inaugurato a fine anno…
Un altro ruolo fondamentale – secondo gli inquirenti – sul meccanismo corruttivo è stato svolto da De Michelis, ingegnere abruzzese che lavora per una grande società di ingegneristica la “Sintel Engeniering” che secondo l’accusa è controllata da Monorchio jr. 
Al centro delle indagini il “Direttore dei lavori” (come ripeto sempre… senza il quale, diventerebbe difficile realizzare certe congiunture criminali…) delle tre opere, che è anche suo socio di fatto, dell’imprenditore calabrese Domenico Gallo.
L’ingegnere De Michelis e l’imprenditore Gallo sarebbero il punto di contatto tra le inchieste di Roma e Genova.
Giro delle solite tangenti e mazzette, grazie a questi appalti… 
Potrei dire che… sono più di trent’anni che sento sempre le stesse cose, dove, soliti personaggi ed ora anche i loro figli, (dopotutto se i padri sono ladri… cosa ci si potrebbe aspettare dai propri figli…) vengono coinvolti nei soliti reati di associazione per delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e tentata estorsione… Nient’altro???
Personaggi che, secondo la Guardia di Finanza (in un caso documentato), si sono venduti per una tangente da 10 mila euro: “missione compiuta, secondo indicazioni ricevute“, commentava l’imprenditore intercettato.
Nell’inchiesta della procura di Roma c’è un particolare che riporta perfettamente quanto vado riportando da tempo… (e non mi stancherò mai di ripeterlo…), cioè, di come sia importante la condivisione del sistema, da parte di chi corrompe e di chi viene corrotto. 
Rappresenta quella visione universale, ormai adottata dalla moltitudine… per raggiungere quel medesimo obiettivo e cioè: L’ARRICCHIMENTO ILLECITO!!!
Questo infatti dice uno degli indagati al telefono- si raggiunge, solo e soltanto se… c’è “l’amalgama”, che consente a tutti di poter coltivare il proprio orticello…
E’ inutile farsi la guerra… meglio e più proficua la pace… e De Michelis, aveva ricreato quel cosiddetto “Amalgama”…
Un accordo celato nel quale si faceva fare alle imprese ciò che volevano, ed in cambio quest’ultime… ricambiavano con mazzette…
L’importante è restare tutti amici… per far si che non si creino difficoltà ma soprattutto, che nessuno avesse di che lamentarsi…
Un modo “preventivo” ma efficace di evitare contrasti e lotte interne nel gruppo corruttivo!!!
La verità è che siamo un paese di disonesti, ognuno a modo suo, chi più… e chi meno, non si dice dopotutto: Tali padri, tali figli!!!

Quando i figli seguono le "orme" dei padri…

L’Antico testamento (Esodo 20,2-17) riporta: “Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione”.
Chissà… almeno nella Bibbia possiamo  sperare in una vera giustizia, visto che nella vita quotidiana di ognuno di noi, la giustizia etica e quella sociale, non trova per nulla applicazione…
Sì… non bisogna andare lontano, basti per esempio analizzare i genitori di alcuni attuali rappresentanti delle nostre cariche dello Stato, per comprendere da se… come non ci sia alcuna giustizia!!!
Se poi a quei genitori, sommiamo i figli, parenti e vari affini… allora l’immondezzaio è completo!!!
Oggi comunque non parliamo di quei figli… anche perché in questo momento sono più impegnati al “Sì” del referendum e a cercare quegli ultimi voti disponibili!!! 
Ecco il perché parliamo di un’altra corruzione… quella delle grandi opere pubbliche!!!
Parliamo di alta velocità… e chi poteva esserci tra le persone coinvolte, se non i figli dell’ex ministro dei trasporti e quello dell’ex ragioniere generale dello Stato!!!
Incredibile… ma quando mai, sembra ogni volta che si cada dalle nuvole!!!
In tutto sono ventuno gli arrestati nell’inchiesta della procura di Roma ed altri quattordici sono quelli richiesti dai pm di Genova, per un’altra inchiesta ad essa collegata. 
Tra gli indagati per corruzione compaiono Giuseppe Lunardi (figlio dell’ex ministro e attuale responsabile di Rocksoil, l’azienda di progettazione di cui è proprietaria la famiglia Lunardi) e Gian Domenico Monorchio (figlio dell’ex Ragionere generale dello stato) accusato di corruzione, ma non del reato associativo.
In arresto inoltre, sono finiti dirigenti o ex di Cociv, tra cui l’attuale presidente Michele Longo e il vice Ettore Pagani, ai domiciliari, oltre a vari imprenditori. 
Cociv è formata da Salini Impregilo (64%), Società italiana condotte d’acqua (31%) e Civ (5%) ed è il cosiddetto “general contractor” dell’infrastruttura, cioè, l’appaltatore principale a cui sono stati assegnati in dieci anni quasi 4 miliardi di finanziamenti pubblici (deliberati progressivamente dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica) per la realizzazione dell’opera.
Longo è inoltre presidente del consorzio Reggio Calabria Scilla che gestisce il macro lotto della Salerno Reggio Calabria che “dovrebbe” essere inaugurato a fine anno…
Un altro ruolo fondamentale – secondo gli inquirenti – sul meccanismo corruttivo è stato svolto da De Michelis, ingegnere abruzzese che lavora per una grande società di ingegneristica la “Sintel Engeniering” che secondo l’accusa è controllata da Monorchio jr. 
Al centro delle indagini il “Direttore dei lavori” (come ripeto sempre… senza il quale, diventerebbe difficile realizzare certe congiunture criminali…) delle tre opere, che è anche suo socio di fatto, dell’imprenditore calabrese Domenico Gallo.
L’ingegnere De Michelis e l’imprenditore Gallo sarebbero il punto di contatto tra le inchieste di Roma e Genova.
Giro delle solite tangenti e mazzette, grazie a questi appalti… 
Potrei dire che… sono più di trent’anni che sento sempre le stesse cose, dove, soliti personaggi ed ora anche i loro figli, (dopotutto se i padri sono ladri… cosa ci si potrebbe aspettare dai propri figli…) vengono coinvolti nei soliti reati di associazione per delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e tentata estorsione… Nient’altro???
Personaggi che, secondo la Guardia di Finanza (in un caso documentato), si sono venduti per una tangente da 10 mila euro: “missione compiuta, secondo indicazioni ricevute“, commentava l’imprenditore intercettato.
Nell’inchiesta della procura di Roma c’è un particolare che riporta perfettamente quanto vado riportando da tempo… (e non mi stancherò mai di ripeterlo…), cioè, di come sia importante la condivisione del sistema, da parte di chi corrompe e di chi viene corrotto. 
Rappresenta quella visione universale, ormai adottata dalla moltitudine… per raggiungere quel medesimo obiettivo e cioè: L’ARRICCHIMENTO ILLECITO!!!
Questo infatti dice uno degli indagati al telefono- si raggiunge, solo e soltanto se… c’è “l’amalgama”, che consente a tutti di poter coltivare il proprio orticello…
E’ inutile farsi la guerra… meglio e più proficua la pace… e De Michelis, aveva ricreato quel cosiddetto “Amalgama”…
Un accordo celato nel quale si faceva fare alle imprese ciò che volevano, ed in cambio quest’ultime… ricambiavano con mazzette…
L’importante è restare tutti amici… per far si che non si creino difficoltà ma soprattutto, che nessuno avesse di che lamentarsi…
Un modo “preventivo” ma efficace di evitare contrasti e lotte interne nel gruppo corruttivo!!!
La verità è che siamo un paese di disonesti, ognuno a modo suo, chi più… e chi meno, non si dice dopotutto: Tali padri, tali figli!!!

Italiani al voto: servirebbe una maggiore consapevolezza!!!

Domani, 5 giugno, saranno ben  13 milioni gli italiani chiamati a votare…
Dovranno rinnovare le amministrazioni comunali, eleggere nuovi sindaci e di alcuni in 7 comuni capoluogo di Regione: Roma, Milano, Napoli, Bologna, Torino, Cagliari e Trieste ed in altri 18 nei comuni di capoluogo di provincia…
L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 19 giugno, sempre dalle 7.00 alle 23.00
Siamo alle solite… si parlerà per una settimana di preferenze, di ballottaggi… di chi ha vinto e di chi ha perso, di quanto questo voto conti a livello nazionale e di come lo si dovrebbe sminuire.
Poi ci sono le sorprese… gli astensionisti, un vero caos… si parlerà tanto e si concluderà forse poco!!!
Dopotutto se l’unica occasione per cambiare lo stato di fatto è basato sull’egoismo personale o sul proprio profitto è difficile credere a un cambiamento… già, si tratterebbe di tracciare un nuovo percorso, una sorta di ritorno al passato e cioè “dall’avere… all’essere”, un nuova identità che dovrebbe modificare quel modo “offensivo” d’intendere la politica e le istituzioni…
La nostra felicità… passa dalle nostre azioni… e queste azioni non devono essere viste con quel classico principio di dare/avere… della domanda e dell’offerta, ma bensì deve essere considerato come educazione morale, reciprocità, sostegno, cultura, nuova valorizzazione dell’animo umano… 
Si tratta di riappropriarsi di quelle relazioni fondamentali di partecipazione e condivisione, dove l’egoismo e la mera competizione, non rappresentino l’unico motivazione della nostra esistenza, ma rappresenti un momento per riscoprire se stessi, lontani da quella cultura dell’individualismo, dei propri successi, e soprattutto della noncuranza del prossimo…
La politica un tempo era l’espressione dell’etica, di quel concetto proprio di partecipazione, approvazione, condivisione e non per come oggi è diventata… senza alcuna valore, dove sembra che l’unica legge è quella data dal potere economico, quella stessa logica che ha condotto oggi all’attuale crisi morale…
Bisogna riassegnare alla politica il suo ruolo principale, quella capacità di recuperare l’ormai senso etico perduto e proprio domani in molti, saranno chiamati a questo rinnovamento, espressione autentica di quanto si vuole positivamente ottenere…
Domani… prima di ogni cosa bisogna riflettere, in quella cabina elettorale vanno lasciate fuori le proprie esigenze, quei criteri appartenenti ad una cultura consumistica… ma bisogna comprendere che con quel voto ci si rivolge ad una nuova e più ampia prospettiva… si potrà tentare di modificare questo attuale sistema in cui, alcuni dei suoi uomini e donne, hanno smesso di fare il loro dovere…
E’ tempo di consapevolezza… lo capisco… è difficile… ma se non ci si prova… non cambierà mai nulla!!!

Un senso terribile… l'indecisione!!!

Il senso terribile che tutto quel che si fa è storto, e quel che si pensa e quel che si è. Nulla può salvarti perché qualunque decisione tu prenda sai che sei storto e cosi la tua decisione!!!
Non si tratta di dover scegliere ma di essere per una volta… coerenti!!!
A maggior ragione in questo periodo, dove ci troviamo coinvolti con una delle più gravi crisi, non solo economica, ma principalmente morale, che mostrano quanto debole sia la natura umana e così disponibile a trovare scorciatoie o strade poco “chiare”… 
Dopotutto quando ci si trova sulla soglia della povertà o senza più una occupazione, quando non sono soltanto i nostri giovani… ma anche quanti giunti ormai a metà del loro percorso di vita, si ritrovano a dover ricercare un lavoro o sperano di uscire da quella situazione nella quale sono rimasti eternamente legati in quella condizione di precarietà, dopo più di vent’anni di professione… Ciò che manca è quella certezza di un futuro sereno, perché, quando s’inizia a perdere la speranza… ecco che si comincia a credere che quei comportamenti corretti finora tenuti… non siano serviti a nulla e che bisognava puntare –a qualunque costo– al raggiungimento del potere, del successo e dei soldi… 
Sono i traguardi a cui tutti aspirano… a differenza di quella coerenza e rispetto delle regole, che è proprio quanto oggi il nostro Paese avrebbe bisogno… 
Già… quella necessaria chiarezza… fatta non solo a parole, ma concretamente, con i fatti!!!
In particolare questa prerogativa dovrebbe essere applicata principalmente da chi, ha per questo Paese… l’onere di servirlo e non per come si è finora fatto… servirsene!!!
Oggi giorno scopriamo come gli uomini e le donne delle nostre istituzioni, partecipino a complicità e comportamenti inadeguati con quelle cariche rappresentative, che dovrebbero essere totalmente a servizio del cosiddetto “bene comune” e non certo a quello “personale o familiare”, perché ritengo che, più alta è la responsabilità e più si ha il dovere di dare il buon esempio!!!
Continuare a dare al mondo l’immagine (anche attraverso la promozione della nostra filmografia nei festival) di decadenza del nostro paese… fa si, che si pensi che “di tutta un’erba si possa fare un fascio” includendo all’interno di quel gruppo, anche e soprattutto, le tante persone oneste…  
Bisogna che questo governo faccia (non possiamo aspettare il prossimo nel 2018… non c’è più tempo) di tutto per sradicare questo malcostume, operando regole imprescindibili, dove chi sbaglia… paga!!!
Non possiamo più avere nel nostro parlamento inquisiti o condannati che ancora stanno lì seduti su quelle poltrone… non dobbiamo aspettare le loro dimissioni… bisogna cacciarli una volta e per tutte!!!
Dopotutto, si dice che “autorità senza esemplarità non ha alcuna autorevolezza” ed è quindi su questo punto che bisogna dirigere tutte le nostre forze…
Basta con i compromessi politici, finiamola con quella ipocrisia ricamata, che tenta di salvaguardare amici e colleghi dello stesso partito, opportunismi d’interessi che fanno sì… che non si prendano mai quei provvedimenti giusti!
Non può più esistere questa duplice condotta… tra chi, resta all’interno di quelle regole morali, erette su fondamenta di giustizia e onestà e chi di contro, calpestando tutti i principi di etica, insegna ai loro figli… la propensione a valori non di sacrificio, ma a comportamenti produttivi (ritenuti da egli stesso… naturali) ed eguali a quelli finora messi in pratica, come ad esempio… il saper rubare!!!.

Usi LinkedIn e sei licenziato…

La notizia è di qualche anno fa, ma adesso se ne parla perché giunta dinnanzi a un tribunale…
Sembra che un certo John Flexman, durante l’orario di lavoro, abbia utilizzato il computer per connettersi in rete e aggiornare così il proprio profilo su LinkedIn ( un social network che permette la pubblicazione del proprio curriculum ) ed in particolare per aver spuntato la casella di essere interessato a nuove opportunità lavorative… e dire che proprio lui, essendo responsabile del personale, faceva firmare ai dipendenti assunti dalla compagnia un documento nel quale dichiaravano di non usare LinkedIn…
Scoperto comunque dalla società  è stato licenziato con la motivazione di aver mancato in etica professionale e di danno d’immagine per la società, in quanto l’aver aggiornato il proprio curriculum vitae su internet, potrebbe essere considerato, un motivo di disinteresse proprio da quel dipendente che con la società ci opera e di cui certamente ne è scontento…., a dimostrazione di ciò, la ricerca di una nuova opportunità…
ed inoltre ha allontanato con questa pubblicazione, anche coloro che avevano forse deciso di proporsi…
Ora  John, dopo essere stato licenziato per giusta causa, ha ovviamente fatto ricorso e spera che la vicenda possa se non reintegrarlo all’interno della società, trovare quel giusto indennizzo a compenso della perdita del proprio posto di lavoro…
Certamente l’aver violato quanto il codice etico prevedeva e di cui proprio lui era a conoscenza, non lo aiuta nel procedimento e soprattutto non può giustificarsi dichiarando di non esserne stato a conoscenza, visto che come detto sopra, era proprio lui il responsabile che faceva firmare le dichiarazioni di avversione su questi comportamenti da parte della compagnia…
Certamente ora la questione diverrà di pubblico interesse, dal momento che potrebbe essere la prima volta, in particolare nel nostro paese, dove la decisione di questo giudice, potrebbe essere presa ad esempio, rappresentando così un precedente da utilizzarsi per eventuali analoghe circostanza…
Ovviamente il motivo principale è cercare di salvaguardare il proprio personale, quello su cui si è investito negli anni, quel rapporto di fiducia instaurato ed insostituibile, ma soprattutto quelle informazioni  e quelle  capacità, che potrebbero essere messe a servizio della concorrenza…
Sotto quella velata e falsa moralità, si nasconde il vero motivo che è ovviamente quello di salvaguardare i propri interessi e le proprie ambizioni… ma che contrasta con quell’essere umano che porta ognuno di noi ad aspirare e sperare sempre in qualcosa di meglio…

Usi LinkedIn e sei licenziato…

La notizia è di qualche anno fa, ma adesso se ne parla perché giunta dinnanzi a un tribunale…
Sembra che un certo John Flexman, durante l’orario di lavoro, abbia utilizzato il computer per connettersi in rete e aggiornare così il proprio profilo su LinkedIn ( un social network che permette la pubblicazione del proprio curriculum ) ed in particolare per aver spuntato la casella di essere interessato a nuove opportunità lavorative… e dire che proprio lui, essendo responsabile del personale, faceva firmare ai dipendenti assunti dalla compagnia un documento nel quale dichiaravano di non usare LinkedIn…
Scoperto comunque dalla società  è stato licenziato con la motivazione di aver mancato in etica professionale e di danno d’immagine per la società, in quanto l’aver aggiornato il proprio curriculum vitae su internet, potrebbe essere considerato, un motivo di disinteresse proprio da quel dipendente che con la società ci opera e di cui certamente ne è scontento…., a dimostrazione di ciò, la ricerca di una nuova opportunità…
ed inoltre ha allontanato con questa pubblicazione, anche coloro che avevano forse deciso di proporsi…
Ora  John, dopo essere stato licenziato per giusta causa, ha ovviamente fatto ricorso e spera che la vicenda possa se non reintegrarlo all’interno della società, trovare quel giusto indennizzo a compenso della perdita del proprio posto di lavoro…
Certamente l’aver violato quanto il codice etico prevedeva e di cui proprio lui era a conoscenza, non lo aiuta nel procedimento e soprattutto non può giustificarsi dichiarando di non esserne stato a conoscenza, visto che come detto sopra, era proprio lui il responsabile che faceva firmare le dichiarazioni di avversione su questi comportamenti da parte della compagnia…
Certamente ora la questione diverrà di pubblico interesse, dal momento che potrebbe essere la prima volta, in particolare nel nostro paese, dove la decisione di questo giudice, potrebbe essere presa ad esempio, rappresentando così un precedente da utilizzarsi per eventuali analoghe circostanza…
Ovviamente il motivo principale è cercare di salvaguardare il proprio personale, quello su cui si è investito negli anni, quel rapporto di fiducia instaurato ed insostituibile, ma soprattutto quelle informazioni  e quelle  capacità, che potrebbero essere messe a servizio della concorrenza…
Sotto quella velata e falsa moralità, si nasconde il vero motivo che è ovviamente quello di salvaguardare i propri interessi e le proprie ambizioni… ma che contrasta con quell’essere umano che porta ognuno di noi ad aspirare e sperare sempre in qualcosa di meglio…