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Riflessioni e perplessità sulle parole di Papa Francesco.

Forse è tempo che il Papa consideri il ritiro, come già fatto dal suo predecessore Ratzinger, anche se per ragioni diverse, probabilmente legate a circostanze poco chiare accadute durante il suo pontificato.

Già… ho l’impressione che ogni volta che Papa Francesco venga intervistato senza l’ausilio di note preparate, tenda a lasciarsi andare a dichiarazioni che sorprendono o lasciano interdetti molti di noi.

Credo che queste sue affermazioni siano influenzate da una condizione psico-fisica in declino, comune a molti della sua età, che lo porta ad esprimere il proprio pensiero in modo eccessivamente aperto. Questo si manifesta particolarmente in commenti fortemente critici e talvolta troppo schierati.

Un aspetto cruciale è che le sue parole non rappresentano il pensiero di un comune cittadino, bensì quello della massima autorità religiosa cristiana, con una responsabilità verso oltre 2,3 miliardi di fedeli. Ogni dichiarazione dovrebbe essere ponderata con estrema attenzione, per evitare interpretazioni gravi e conseguenze irreversibili.

Un esempio significativo è rappresentato dalle sue recenti dichiarazioni durante un incontro con un accademico iraniano. Sebbene siano state in seguito chiarite come riferite alle politiche del premier israeliano Netanyahu e non agli ebrei o allo Stato di Israele in generale, le sue parole hanno suscitato ampie critiche. Questo ha portato a contestazioni per il modo in cui ha affrontato il tema del massacro a Gaza.

Se è vero che il Papa ha diritto di esprimere il suo pensiero, non può farlo in modo da coinvolgere l’intera comunità cristiana. Criticare apertamente il mondo ebraico, Israele o il premier Netanyahu per presunti comportamenti criminali legati all’alto numero di vittime civili a Gaza è una scelta inopportuna. Non è compito del Papa assumere il ruolo di giudice del Tribunale del diritto internazionale.

Non è la prima volta che Francesco prende posizione sulla guerra tra Israele e Hamas, iniziata dopo il terribile attentato terroristico del 7 ottobre 2023. Le sue dichiarazioni, come l’invito a valutare se quanto accade nella Striscia possa essere definito “genocidio”, hanno scatenato reazioni dure, tra cui quelle dell’ambasciata israeliana presso la Santa Sede. La posizione ufficiale del Vaticano, ribadita dal segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, è stata di condanna dell’antisemitismo, ma il dibattito resta acceso.

Poco prima di Natale, il Papa ha sottolineato la crudeltà dei bombardamenti che colpiscono anche i bambini, definendo tali azioni non guerra ma barbarie. Tuttavia, il suo incontro con l’accademico iraniano Abolhassan Navab, presidente dell’Università delle religioni, ha fornito ulteriori spunti polemici. Navab ha elogiato Francesco per il suo coraggio nel difendere il popolo palestinese e il Papa avrebbe risposto ribadendo l’assenza di problemi con il popolo ebraico, ma criticando duramente Netanyahu per il mancato rispetto delle leggi internazionali e soprattutto dei diritti umani.

Queste parole, per quanto possano riflettere un’opinione personale, sono problematiche nel contesto del ruolo che il Papa riveste e il loro peso è amplificato dalla posizione che occupa e dalle implicazioni che ogni sua dichiarazione può avere sulla scena internazionale.

Il post continua…

Un Mistero nei cieli: L’abbattimento dell’aereo in Kazakistan cosa nasconde?

L’incidente aereo in Kazakistan sta sollevando molte domande e alimentando dubbi su una possibile verità che finora si è cercato di tenere celata….

Le immagini ora disponibili nei social mostrano segni evidenti che potrebbero indicare un abbattimento dell’aereo, piuttosto che un semplice incidente tecnico o umano. 

Ci sono diversi multipli visibili sulla fusoliera dell’aereo, che sembrano compatibili con impatti di proiettili o esplosioni mirate. 

Questo dettaglio, sorprendentemente, non è stato in queste ore affrontato dai notiziari principali.

Già… nelle dichiarazioni ufficiali si è parlato esclusivamente del bilancio delle vittime e del nimero dei sopravvissuti che secondo la procura generale dell’Azerbaigian varia da ora in ora, con all’incirca  32 superstiti, mentre il ministero kazako delle emergenze ne conta soltanto 29. 

Anche il numero totale delle persone a bordo è stato rivisto più volte, passando da 67 a 69, inclusi 5 membri dell’equipaggio. 

Fino ad ora, le autorità hanno recuperato solo 4 corpi dal luogo dello schianto. 

Ovviamente questa incertezza nei numeri e nei fatti contribuisce ancor più ad alimentare i sospetti e quindi il mistero attorno all’accaduto.

La vera domanda che mi pongo è: chi c’era su quel volo che avrebbe potuto essere un obiettivo sensibile? Quali interessi avrebbero potuto giustificare un’azione così drastica? Se l’aereo è stato abbattuto, chi aveva interesse ad eliminare qualcuno a bordo?

È evidente che qualcosa di molto più complesso si nasconde dietro questo disastro e vedrete che nei prossimi giorni scopriremo il nome e/o i nomi di coloro che dovevano essere eliminati!!!

Le immagini, combinate con le incongruenze nei resoconti ufficiali, suggeriscono senza alcun dubbio che non si tratta di un semplice incidente. 

La comunità internazionale e i media indipendenti devono indagare a fondo per chiarire cosa è realmente successo e portare alla luce la verità.

Questo incidente mette in luce il drammatico scenario di un mondo in conflitto diffuso, dove i cittadini diventano inconsapevolmente pedine di giochi più grandi. 

È giusto perire così, senza possibilità di scelta, solo perché qualcuno ha deciso?

La verità è che non possiamo accontentarci di risposte vaghe o di insabbiamenti. 

Meritiamo risposte chiare, trasparenti e giustizia per le vittime. 

Sebbene non sia detto che queste risposte arriveranno facilmente, il tentativo di celare tutto non durerà a lungo: la verità, prima o poi, emergerà.

Non ci resta quindi che aspettare, consapevoli che dietro ogni mistero vi è una complessa rete di interessi.

Per il bene delle vittime e della giustizia, è nostro dovere continuare a fare domande e pretendere risposte.

Omosessualità nella Chiesa??? Vedasi che novità…

Sì certo ha provato a scusarsi Papa Francesco quando ha parlato di “troppa frociaggine” nei seminari. 

Una frase imbarazzante e soprattutto omofoba, ancor più perché pronunciata da un Papa che da qualche mese non usa più mezzi termini (forse a causa dell’età avanzata) per esprimere il suo pensiero…

Papa Francesco – si legge nella nota della Sala Stampa vaticana – chiede scusa… ripetendo che nella Chiesa c’è spazio per tutti. Nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. Così come siamo, tutti… 

Ma d’altronde perchè meravigliarsi, la Chiesa in questi millenni ha evidenziato le proprie fragilità e certamente la scelta sessuale dei suoi ecclesiasti, rappresenta sicuramente per il Vaticano il suo minor problema…

La questione forse da risolvere è riuscire a comprendere come far convivere quella propria omosessualità con l’essere sacerdote, perché altrimenti qualcosa sfugge, in particolare a noi fedeli e cioè, in che modo quell’indivuo di chiesa, vive quell’ordinazione presbiterale sapendo di dover nascondere, ignorare o negare la propria intima e/o celata personale sessualità??? 

Il problema non è quindi ricercare gli eventuali effetti psicologici prodotti dall’astinenza sessuale o da quela diffusa omofobia istituzionale, ma nel voler riconosciere l’esser omosessuali, senza che ciò possa rappresentare una colpa che deve esser in tutti i modi sradicata!!!

E’ evidente che per la Chiesa l’omosessualità rappresenta un problema da gestire, perché crea disordine e minaccia la famiglia tradizionale, in particolare quando a causa di quella sessualità, alcuni suoi presbiteri si sono spinti a commettere atteggiamenti al limite della pedofilia…

Ma non solo, quanto sopra sta determinando in molti cattolici l’dea che il modello da seguire (e forse più corretto per una religione moderna che volge lo sguardo al futuro) sia quello protestante, contribuendo così ad alimentare all’interno della Chiesa di Roma quell’atteggiamento discriminatorio non solo nei confronti degli omosessuali, ma anche nelle persone lesbiche, bisessuali e transgender…

“Quando la sessualità ha imboccato la strada della razionalità attraverso la religione è avvenuta una catastrofe. Si è creata una morale razionale che si è estesa a tutta la società, e che è profondamente distruttiva.” ALEJANDRO JODOROWSKY

Se tutte le imprese fossero sottoposte a precisi controlli di sperequazione finanziaria, il 90% di queste… verrebbero domattina sequestrate!!!

Il calcolo della sproporzione si effettua raffrontando  il valore dei singoli beni con il reddito del soggetto (ritenuto pericoloso) dichiarato a fini fiscali e/o quello delle sue attività economiche.

L’accertamento segue un iter logico che ha inizio con l’individuazione del patrimonio nella disponibilità del proposto (o viceversa con l’accertamento del reddito).

Già… basta eseguire delle semplici indagini patrimoniali per accertare in breve tempo l’illecita formazione accumulata del patrimonio finanziario, evidenziata da una notevole sperequazione finanziaria tra il reale valore societario e l’eventuale reddito dichiarato, verificando altresì il tenore di vita dei soci, amministratore, familiari, etc… la maggior parte di essi se non compiutamente giustificabili, dimostreranno esser stati generati, attraverso il riciclaggio di proventi illeciti…

Certo si tratta di un’operazione particolarmente complessa a causa della varietà delle fonti di reddito che dovranno essere minuziosamente esaminate, a cui si somma ahimè il frequente ricorso a prestanome o ad altre forme di occultamento del patrimonio, anche attraverso transazioni nazionali e internazionali. 

Ecco perchè oltre alle consuete interrogazioni delle banche dati a disposizioni delle forze di Polizia come Camera di Commercio, Anagrafe tributaria, Catasto, Conservatoria Immobiliare, ACI, Motorizzazione, assumono particolare rilievo la lettura degli atti dei procedimenti penali (in particolare i provvedimenti giudiziali e gli atti di indagine) da cui si possono ricavare importanti informazioni sui beni nella disponibilità del proposto/i, sulla origine delle risorse e sulle intestazioni fiduciarie, è importante risalire al compendio patrimoniale, cui vanno considerati l’insieme dei beni immobili, mobili registrati, società, disponibilità finanziarie (conti correnti, titoli, tributi statali), a qualsiasi titolo nella disponibilità del proposto. 

I beni dovranno essere valutati secondo i valori di mercato ricorrendo a parametri oggettivi (es. per i beni immobili, la borsa immobiliare) e nel caso in cui si manca di riferimenti certi, l’organo preposto può utilizzare un certo margine di discrezionalità a cui potrà seguire, nella fase successiva al sequestro, la nomina di un perito, per una più precisa ponderazione dei valori!!!

Ovviamente in base al principio di proporzione, se il proposto è titolare di quote minoritarie il sequestro verrà effettuato pro-quota, se invece ha la maggioranza oppure se esercita un controllo effettivo sull’intera società, il provvedimento riguarderà l’intero complesso aziendale!!!

"Cinque anni a rompere la minc…": iniziano gli scontri politici in Sicilia!!!

Con queste parole scende in  campo Gianfranco Miccichè contro Musumeci: “Un fascista catanese e mai più con lui”!!!

Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana ad un quotidiano ha dichiarato: “Cinque anni fa subimmo un’imposizione. Ma a condizione che non si ricandidasse”. Cosa è successo poi? “Cinque anni a rompere la minchia. Palermo è troppo nobile e intellettuale per il fascismo”!!!

Ecco quindi che alla vigilia delle comunali e a pochi mesi delle regionali in Sicilia, Gianfranco Micciché rompe definitivamente i rapporti col governatore della Sicilia. ricordando di come il Presidente Musumeci abbia trasformato gli assessori in “Ascari”. 

Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana ricorda: “a me ne ha tolti tre su quattro. Un episodio esemplare: un nostro consigliere comunale chiede un favore per la moglie. Il direttore della Regione mi dice: non è possibile. Dopo dieci giorni il favore viene fatto e il consigliere passa con Musumeci. Ma come: distruggi i nostri partiti e poi ci chiedi i voti?”!!!

Certo, leggere ancora una volta – senza voler entrare nel merito delle richieste più o meno legittime – di favori personali, cambio casacche, etc…. mi fa convincere sempre di più, come la politica in questa nostro Paese, in particolare nella nostra regione, sia qualcosa di esecrabile, un qualcosa di spregevole e ripugnante, perché basa tutto sugli interessi personali e mai su quelli collettivi…

Ancor più quando si sentono certe parole, quando ad attaccare il presidente Musumeci, sia proprio il delfino di quel partito Forza Italia, fondato nel lontano 29 giugno 1993 da due soggetti, Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi, lascio a ciascuno di Voi ogni ulteriore considerazione…

Già ci vuole coraggio a parlare degli altri: “Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello. Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda”!!!

Dopo quanto è stato riportato dai media, ecco dichiarare da altri esponenti politici (tra l’altro parliamo di oggetti che grazie alla politica hanno da sempre “campato“, prima da raccomandati grazie ai propri familiare ed ora provando a voler inserire i loro inutili figli…) che l’intervista è stata travisata, peraltro “mai esponente politico cosciente (e non disturbato) avrebbe potuto sottoscrivere quel testo contrario ad ogni logica umana e politica”.

Ecco, da questo abituale dietro front comprenderete quanto vergognosa sia questa nostra politica o per meglio dire, la maggior parte di quei suoi referenti, che come vedete, non fanno altro che pugnalarsi alla spalle pur di detenere quel po’ di potere che ancora, grazie a questo sistema colluso, mafioso e corrotto, permette loro di stare seduti seduti in quelle poltrone.

Ma fintanto che i Siciliano continuano a ragionare come essi, le cose ahimè non cambieranno mai, in particolare fintanto che gli elettori non spezzeranno quel legame diretto che hanno con quei loro referenti politici, gli stessi a cui finora si sono rivolti, ogni qualvolta hanno avuto bisogno di un favore personale o familiare!!!

 Questa è la terra contaminata che ci meritiamo e questi difatti i nostri “autorevoli” rappresentanti!!! 

Ah… mi raccomando: continuate a votarli… 

Quannu si rici: vai pi futtiri ia'rresti futtutu!!!

Non c’è per questo racconto, miglior detto di quello in oggetto!!!

Vi ricordate la vicenda della “Nipote del Presidente egiziano Mubarak“, bene… ora l’avvocato Egidio Verzini (che nel 2011 ha difeso Karima El Marhoug – la falsa nipote – conosciuta da tutti come “Ruby Rubacuori”), ha deciso di parlare…
Se ricordate, nella vicenda era stato coinvolto il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a cui seguì un processo in cui egli fu imputato… conclusoci per dovere di cronaca con un’assoluzione definitiva!!!
Venuto meno il rapporto di fiducia, l’Avv.  Verzini decise di lasciare l’incarico…
Ora dopo quasi sette anni, il legale ha deciso di rinunciare all’obbligo del segreto professionale, per un dovere “etico e morale” e per questo ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti e queste sue nuove dichiarazioni, stanno aperto uno squarcio dai contorni inimmaginabili… 
Secondo il legale, Ruby avrebbe ricevuto da Silvio Berlusconi nel 2011 un bonifico di 5 milioni di euro, tramite una banca di Antigua su un suo conto presso una banca in Messico…
Di questi, tre sarebbero finiti (sempre secondo il Verzini) in un conto della Rubi a Dubai, mentre gli altri due sono stati incassati dall’ex compagno della ragazza, Luca Risso!!!
Secondo il Verzini “l’Operazione Ruby”, è stata interamente diretta dall’avvocato Ghedini e prevedeva in origine il pagamento di 7 milioni di euro, di cui 1 milione per il legale della “Ruby” ed 1 milione per la persona incaricata da Ghedini d’accompagnarlo nell’operazione…
Lo stesso Verzini ha inoltre riportato che dopo aver analizzato la situazione, aveva proposto una linea difensiva diversa, che prevedeva la costituzione di parte civile nei confronti dell’ex direttore di RETE4 Emilio Fede e al momento del pagamento, conseguente rinuncia; proposta che la stessa Ruby aveva condiviso ed accettato…
Ma successivamente quella proposta (sempre secondo il Verzini) fu rigettata da Ghedini & Risso, pertanto non egli non proseguì nell’operazione a suo tempo prospettata, in quanto il rischio professionale e personale era per lo stesso legale altissimo…
L’avvocato Verzini ha concluso affermando che l’ex Presidente Berlusconi, era a conoscenza sin dall’inizio della minore età di “Ruby”, motivo per cui ha preferito elargire il denaro richiesto!!!
Certo, visto ora quanto emerso da quelle dichiarazioni, viene da pensare che forse anche altri erano a conoscenza di quella minore età e chissà (perdonate il sospetto) se non si è voluto volontariamente predisporre una trappola, sapendo che in quella loro rete sarebbe finito in quel momento, il più importante statista d’Italia, ma soprattutto, uno degli uomini più ricchi del mondo!!!
Ahi…ahi… ahi…: “Quannu si rici, vai pi futtiri ia’rresti futtutu!!!

Casualmente, il "capo dei capi" Totò Riina, in fin di vita…

Ha volte ho l’impressione di essere un precursore dei tempi… si prevedo e accade quanto avevo previsto…
In data 9 giugno di quest’anno avevo scritto un post a riguardo:
ed ora stranamente, la notizia che il boss Totò Riina, è stato ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma… in quanto in fin di vita!!!
Avevo preso per l’appunto allora come accostamento, un bellissimo libro di John Le Carrè, intitolato “Chiamata per il morto” ed avevo espresso alla fine della nota, un mio presentimento… che ora sembra, si stia avverando!!!
Già, dopo aver compiuto 87 anni e aver trascorso questi ultimi 24 anni in carcere (dal 15/01/1993 anno del suo arresto) per le condanne ricevute (26 ergastoli, tra cui proprio quelle per le le stragi di Falcone e Borsellino), ecco che ora si trova in fin di vita…
Ed è veramente strano… perché sembrava che – da quelle sue ultime apparizioni – si sentisse alquanto bene, tanto da dichiarare che voleva parlare…
Di cosa non si sa… ma ora purtroppo essendo in fin di vita, non potrà dire forse quanto voleva…
Certo… qualcuno potrebbe obbiettare che era prevedibile che accadesse una situazione del genere… d’altronde il boss corleonese, aveva ormai raggiunto una età nella quale è prevedibile pensare ad una dipartita…
Ovviamente i medici, dopo essere intervenuti chirurgicamente, hanno già messo le mani avanti, dichiarando che le condizioni del boss, sono da troppi anni compromesse, e che difficilmente avrebbe superato ulteriori interventi…
Strano però che proprio alcuni mesi fa, si ventilava l’ipotesi che il “capo dei capi” potesse lasciare il carcere a causa delle sue condizioni di salute… ed ora, all’improvviso… non ve ne più motivo, in quanto forse sta morendo!!!

Nella sopraddetta circostanza era stato espresso che il soggetto criminale, godeva al’interno di quel penitenziario la massima attenzione ed il rispetto della sua volontà, al pari di qualsiasi altra persona, che versi in analoghe condizioni fisiche…

Di contro, si escludeva la possibilità di liberarlo, in quanto le sue condizioni di salute seppur critiche, permettevano ad egli di potere esercitare ancora un potere criminale, in particolare, proprio nel caso in cui, avesse fatto ritorno a Corleone…

Il sottoscritto questa nota non la comprende… è infermo, moribondo, incapace d’intendere e di volere… oppure è ancora in forze da decidere e comandare all’interno di quell’associazione mafiosa???
Nel dubbio… lasciamolo dov’è, lì dove non può parlare!!!
Ecco infatti che da uno stato definito “lucido e vigile” è passato ad uno stato “vegetale”… poiché in coma.
La verità è che in tutti questi anni, sono in molti ad aver desiderato la morte di quell’uomo… e non parlo dei parenti vittime cadute per mano della mafia, la stessa associazione criminale che egli di fatto dirigeva, bensì, mi riferisco a tutti quegli uomini e donne che opportunamente legati a quello Stato parallelo “deviato e non”, hanno permesso in tutti quegli anni ad egli –attraverso propri uomini istituzionali, politici, dirigenti e militari– non solo di rimanere impunito e latitante per cinquant’anni, ma ancor peggio, d’aver stabilito patti e condizioni, con quell’associazione criminale!!!
Già… come dimenticare quell’infausta trattativa conosciuta col nome “Stato-mafia”…
Cosa aggiungere, con la morte di Riina… vedrete, svanirà un’importante periodo storico, una verità che questo paese ha preferito tenere celata, poiché sono in molti, a non voler che essa possa emergere!!!

C'è una talpa in Tribunale!!!

Con questa frase l’ex direttore di sala del Teatro Massimo di Palermo, Alfredo Giordano, si è espresso dinnanzi al Pm che lo stava interrogando…
Anche gli insospettabili colletti bianchi, iniziano a pentirsi, proponendosi ora, a collaboratori di giustizia…
Durante l’interrogatorio (ancora per lo più segretato), l’ex direttore ha dichiarato di fare parte del clan di Villagrazia – Santa Maria di Gesù,  decidendo di confidare ai magistrati del Tribunale di Palermo quanto a sua conoscenza…
Era già sotto controllo dei militari a causa di quella sua vicinanza a certi ambienti mafiosi… 

Ora a quasi un anno di distanza da quel suo arresto ha deciso di parlare… dichiarando di essere da sempre contrario a cosa nostra, ma che giustifica quelle sue amicizie, in quanto d’origine da amicizie d’infanzia…

Ovviamente nessuno ha creduto a quelle sue dichiarazioni, soprattutto perché, non erano di fatto supportate con atti concreti, viceversa, da alcune intercettazioni, si è avuta la conferma che vi fosse, da parte dell’indagato, una vera e propria predisposizione a quella associazione, come ad esempio, dando la coperture ad alcuna latitanti o il sostegno elettorale a politici… tra questi vi era un candidato alle regionali con il “Grande Sud”, che si sarebbe impegnato a pagare 30 mila euro per 500 voti, ma sembra che poi… non se ne fece nulla.
Ma la cosa più grave è quando racconta di avere all’interno del Tribunale di Palermo delle amicizie… precisamente con un giudice donna (chissà perché, ma il sottoscritto ha già un nome in mente e “non è l’unico che conservo in questa mia testa”) e che questi contatti avrebbero consentito ad egli, di far dissequestrare alcuni beni beni a due mafiosi…

Infine ha dichiarato che altri due dipendenti, sempre all’interno di quel teatro, si erano improvvisati banchieri, sì… prestavano denaro applicando tassi d’interessi d’usura…
Ed allora…desideravate vedere qualche fiction sulla mafia in tv??? No… basta andare al Teatro!!!!

C'è una talpa in Tribunale!!!

Con questa frase l’ex direttore di sala del Teatro Massimo di Palermo, Alfredo Giordano, si è espresso dinnanzi al Pm che lo stava interrogando…
Anche gli insospettabili colletti bianchi, iniziano a pentirsi, proponendosi ora, a collaboratori di giustizia…
Durante l’interrogatorio (ancora per lo più segretato), l’ex direttore ha dichiarato di fare parte del clan di Villagrazia – Santa Maria di Gesù,  decidendo di confidare ai magistrati del Tribunale di Palermo quanto a sua conoscenza…
Era già sotto controllo dei militari a causa di quella sua vicinanza a certi ambienti mafiosi… 

Ora a quasi un anno di distanza da quel suo arresto ha deciso di parlare… dichiarando di essere da sempre contrario a cosa nostra, ma che giustifica quelle sue amicizie, in quanto d’origine da amicizie d’infanzia…

Ovviamente nessuno ha creduto a quelle sue dichiarazioni, soprattutto perché, non erano di fatto supportate con atti concreti, viceversa, da alcune intercettazioni, si è avuta la conferma che vi fosse, da parte dell’indagato, una vera e propria predisposizione a quella associazione, come ad esempio, dando la coperture ad alcuna latitanti o il sostegno elettorale a politici… tra questi vi era un candidato alle regionali con il “Grande Sud”, che si sarebbe impegnato a pagare 30 mila euro per 500 voti, ma sembra che poi… non se ne fece nulla.
Ma la cosa più grave è quando racconta di avere all’interno del Tribunale di Palermo delle amicizie… precisamente con un giudice donna (chissà perché, ma il sottoscritto ha già un nome in mente e “non è l’unico che conservo in questa mia testa”) e che questi contatti avrebbero consentito ad egli, di far dissequestrare alcuni beni beni a due mafiosi…

Infine ha dichiarato che altri due dipendenti, sempre all’interno di quel teatro, si erano improvvisati banchieri, sì… prestavano denaro applicando tassi d’interessi d’usura…
Ed allora…desideravate vedere qualche fiction sulla mafia in tv??? No… basta andare al Teatro!!!!

Le solite false dichiarazioni di austerità e ripresa…

Leggevo questa mattina il giornale “La Sicilia“, ed in particolare l’articolo in cui il Ministro Saccomanni va dichiarando che la ” recessione è alla fine “, ed inoltre aggiunge che ” l’economia entrerà in ripresa,ormai infatti, siamo ad un punto di svolta del ciclo “.
Ora grazie a queste dichiarazioni possiamo finalmente sentirci sollevati, soprattutto perché queste sono altrettanto condivise dal Presidente del Consiglio, Enrico Letta, che ci conferma che ” ormai vedendo la luce in fondo al tunnel, si torna ad avvertire la forze della sua maggioranza…”.
Incredibilmente però, il più prestigioso quotidiano del mondo avverte come in Italia il problema non è non è soltanto Berlusconi, in quanto il centro-sinistra ha altrettante colpe, non avendo saputo sfruttare le proprie occasioni… Già, nessun governo a Roma ha la possibilità di guidare il Paese verso giorni migliori fino a quando sia la Germania, sia l’Unione Europea, continuano a promuovere false dichiarazioni su austerità fiscale, insabbiando il vero problema economico dell’Italia che è rappresentato da una crescita anemica…”.
Ora dal momento che Berlusconi è stato condannato, si dovrebbe aprire un nuovo scenario nel quale il leader certamente non farà più parte, anche se tenterà di muoverne le fila, eclissandosi certamente dietro l’ingresso in politica della propria figlia Marina…
Ma quando il leader barcolla o sta per cadere, di solito, l’ultima spallata gli viene data, proprio da quanti gli erano stati fedeli…, ora quindi, ognuno di loro tenterà di prenderne il posto, la storia infatti da sempre c’insegna così… 
Ed inoltre, il centrosinistra non ha ancora risolto il vero problema, dove stare, con chi stare, quale programma proporre, chi proporre come leader e come rottamare una volta e per sempre, quelle mummie che rappresentano ancora l’organo dirigenziale…
I suoi leader più noti, dichiara infatti il New York Times, “ sono costituiti da  ex-comunisti, troppo ambiziosi per iniziare a interessarsi della nuova economia capitalista, in particolare a piegarsi agli ordini impartiti dai banchieri tedeschi ”. 
L’Italia infatti è bloccata da una doppia recessione, da un lato vi è un tasso di disoccupazione che si aggira intorno al 12%” e dall’altro una crescita economica irrilevante dell’ultimo decennio.
Ed è per questo motivo che il governo creato “ad arte” politicamente con il sostegno del quirinale, rappresenta soltanto una “coalizione sgraziata” e la dimostrazione è che fino ad oggi non è stato raggiunto alcun obbiettivo… se non quella vergognosa elemosina concessaci dal cancelliere tedesco Angela Merkel, per farci sopravvivere!!!
E’ evidente a tutti che ormai l’Italia, ha un disperatamente bisogno di rinnovo totale della politica e dei suoi protagonisti e che soltanto attraverso leader autorevoli e dirigenti capaci, si potranno produrre quelle necessarie e giuste riforme economiche, che garantiranno l’uscita definitiva da questa crisi…
Tutto il resto sono come sempre, le solite falsità…