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Ecco… questo è quanto vali!!!

Quando si parla di corruzione è sempre importante specificare di quale corruzione si stia parlando…

Già… perché fondamentale capire qual è lo scopo nel commettere quel reato di corruzione e soprattutto chi opera quell’azione corruttiva e con quale fine…

E difatti dobbiamo distinguere i due gruppi d’individui che partecipano a quell’illecito…

Da una parte vi è un gruppo ben organizzato che fa in modo che quelle particolari richieste vengano portate a compimento e quindi tutto il gruppo si adopera affinchè si raggiunga lo scopo richiesto e poi ciascuno di essi può fare affidamento al “cerchio magico” per qualsivoglia successiva esigenza personale/familiare dividendo – in una prima fase – tutti i vantaggi economici derivati da quel diretto interessamento…

Viceversa e in dissenso a quella “compagine” c’è chi preferisce operare in maniera solitaria e in questo caso dobbiamo distinguere due percorsi…

Il primo nel quale al soggetto (da doversi corrompere) viene richiesto un particolare sostegno, ad esempio affinché una pratica vada in porto e quindi come ringraziamento, si otterrà da parte di quel corruttore, un profitto solitamente su base economica.     

Il secondo caso è quanto è il soggetto ad offrirsi e quindi a formulare le richieste (diventando egli stesso corruttore); in questo caso parliamo di concussione e ciò come ben sappiamo costituisce (a differenza del punto sopra) un grave reato penale!!!

Ovviamente è evidente a tutti come in ciascuno dei due casi, gli interessi primari di quei “disonesti” soggetti – perché ricordiamo che è di questa feccia di persone che stiamo parlando – vengano prima di qualsivoglia principio e/o etica!!!

Certo è strano osservare l’alto livello di diffusione della corruzione e difatti nel voler esprimere un pensiero, ritengo che la corruzione chiami in sé quel mancato insegnamento culturale, certamente familiare, prima ancora che didattico, sì… mi riferisco a quel agire umano che non tiene conto di alcuna etica e ancor meno dei valori che dovrebbero rappresentare un punto essenziale della vita di ciascuno, in particolare quando trattasi di rapporti sociali.

Ciò che voglio dire è che la sfera morale con cui si è cresciuti rappresenta il punto nodale della capacità dell’esser umano di resistere alle tentazioni delle dinamiche corruttive, in particolare quando quest’ultime entrano in gioco!!!

Non si tratta quindi di esser cresciuti in un contesto socioeconomico degradato e quindi da adulti si è più portati a far convergere i propri interessi personali con quelle esigenze clientelari, no… solitamente la categoria dei corrotti è costituita da individui cresciuti in un discreto livello di benessere, ma dove ahimè da sempre i fenomeni corruttivi e d’interesse personale si sono manifestati in maniera palese e quella operata funzione pubblica è stata posta in vendita per favorire interessi privati!!!

Già… un vero e propri abuso di potere, un Dna infetto che si è trasmesso da padre in figlio e che negli anni a distorto nel Paese tutti i processi organizzativi, in particolare quelli della pubblica amministrazione, attraverso un sistema tentacolare che si è infiltrato con tutte le sue articolazioni nella nomina dei ruoli, negli omessi controlli e in tutte quelle mancate verifiche sui processi di dinamica corruttiva…

Di una cosa negli anni mi sono convinto e cioè che non è il sistema a dover essere corrotto, quest’ultimo infatti (se vi fosse semplicemente la volontà da parte dei nostri governi nazionali) con alcune modifiche potrebbe correggersi; no… sono le persone che interagiscono all’interno del sistema sociale che viceversa dovrebbero esser moralmente convertite, ma comprenderete bene quanto ciò sia impossibile, sì… poiché essi sono da sempre “corrotti”, già… sin dentro l’animo!!!.  

L'infiltrazione nell’economia legale e nella Pubblica Amministrazione è ahimè fortemente condivisa…

Viviamo quotidianamente all’interno di un sistema corrotto eppure stranamente nessuno vede nulla, forse perché la maggior parte ne condivide il tornaconto personale che ne deriva da esso e difatti, a conferma di quanto sopra, basti semplicemente osservare la diffusa infiltrazione che vi è nell’economia legale, una strategia che si lega al suppporto dato dalla Pubblica Amministrazione a quelle imprese che dimostrano esser legate alle organizzazioni criminali…

Non vi è bisogno di fare alcuno studio particolare per comprendere cosa stia accadendo in questa terra, d’altronde basti osservare le ripetute indagini compiute dalle forze dell’ordine per poter evidenziare quanto diffusi siano quei collegamenti…

Difatti a poco o nulla servono quei decreti di sequestro e/o di confisca, certamente non a limitare quel continuo malaffare, poichè le attività fraudolente e soprattutto il riciclaggio di denaro di provenienza illecita continua come nulla fosse, sì… attraverso società parallele – intestate quasi sempre a propri familiari – che solitamente a prima vista appaiono “legali”, ma con il passar del tempo si ci accorge di come esse siano camuffate per mettere in pratica nuove truffe, solitamente ai danni dello Stato, ma anche a società di servizi quali ad esempio quelli bancari/assicurativi, il tutto attraverso il reinvestimento dei proventi illeciti e/o con l’intestazione fittizia di beni.

Va detto comunque che quanto manca realmente per contrastare questo diffuso malaffare è da addebitare principalmente al mancato sforzo di coordinamento e collaborazione degli organi dello Stato, in particolare mi riferisco a coloro che dovrebbero intervenire nellla fase preventiva e quindi di controllo. 

Già… è come se  le pubbliche amministrazioni non si parlino tra loro, difatti a dimostrazione di quest’ultime parole, possiamo contare le numerose inchieste giudiziarie in relazione a tutte le truffe compiute per ottenere illecitamente i fondi UE del PNRR…

Il problema infatti è da ricercare proprio nella poca efficacia (causa le forti collusioni di quei suoi funzionari infedeli) delle attività di monitoraggio a sostegno delle azioni preventive della Pubblica Amministrazione, non solo per tutelare tutti quei procedimenti a rischo da ingerenze della criminalità organizzata,  ma soprattutto per far sì che i controlli siano ben indirizzati in quei particolare interessi economici, finanziari e sociali, così tanto importanti per quel sistema corotto e criminale 

Perché come diceva il giudice Giovanni Falcone: per sconfiggere le mafie si deve contrapporre “organizzazione a organizzazione”!!!

Ed in questo preciso momento vi posso assicurare che – osservando quanto accade quotidianamente – vi è soltanto un’organizzazione che funziona in maniera perfetta (tanto da produrre interessanti business) e ahimè non è quella a cui state – fiduciosi – pensando!!!

E' guerra fratricida all'interno della "Massoneria"

Sì… sembra che all’interno di quei “liberatori muratori italiani” sia in corso una lotta interna per prendere il potere…

Parliamo della principale associazione nazionale di massoneria, quel “Grande Oriente d’Italia” che da sempre fa parlare di sé e che sta provando a modificare le principali cariche poste a capo di quella piramide…

Non si tratta quindi di far fuori le vecchie fila o quantomeno di mandarle in pensione, qui il gioco si è fatto duro e a pagarne le spese sono principalmente gli avversari politici di ogni ordine e grado, già… da semplice apprendista a compagno e quindi maestro…

Ed allora ecco che si è provato ad attingere a fratelli iscritti ad altre obbedienze, circostanza che è espressamente vietata dall’articolo terzo della costituzione del GOI (Grande Oriente d’Italia), anche perché non si comprendere a quale ordine e quindi loggia, questi nuovi fratelli dovrebbero dare obbedienza, avendo giurato ad entrambi “fedeltà e devozione”, sì… durante quel cosiddetto “rito d’iniziazione“!!!

La verità è che gira parecchio denaro, grazie soprattutto al patrimonio fin qui accumulato e sul quale in molti vorrebbero mettere le mani e difatti, proprio alcuni anni fa, è stata costituita una “Fondazione” (onlus) con lo scopo di conferire gradualmente tutti gli immobili.

Parliamo di un patrimonio immobiliare stimato intorno ai trecento milioni di euro e chi non può gestirlo sta ricattando l’organizzazione passando con altre fazioni di confratelli, viceversa a goderne sono quanti rimasti, già… altri massoni di livello inferiore che ora – grazie alle epurazioni – sono stati elevati di grado!!!

Certo, in questi mesi si è provato a lavare i panni sporchi in casa, ma la situazione non è propriamente riuscita, anzi possiamo dire che sono molti quei grembiulini rimasti ora macchiati di sangue, sì… di quei loro fratelli, visto che hanno preferito il tradimento a quei principi di lealtà, fedeltà, onestà!!!

Ma d’altronde parliamo di soggetti non certo integri, la maggior parte di loro negli anni si è venduta al miglior offerente, dimostrandosi in tutto corrotta e quindi compromessa… 

Già… all’interno di quella loggia non vi è alcuna fedeltà, attaccamento, dedizione e ancora meno devozione per una realtà che evidenzia altro, parliamo di soggetti senza dignità, legati alla politica corrotta e deviata, ma non solo, questi soggetti hanno evidenziano aver legami anche con taluni affiliati del crimine organizzato e di gruppi terroristici…

Ho letto il mese scorso nel web un articolo dell’Espresso che faceva riferimento alla testimonianza di un professionista siciliano che dichiarava: La mentalità mafiosa è qua, dentro le colonne. È dentro le telefonate di minaccia, con cui si cerca di sapere chi c’è in una chat. È dentro quelle ispezioni che non hanno né capo né coda. Questa è mafia, fratelli, è mafia e abuso di determinate posizioni per incutere timore. I fratelli hanno paura e quanti messaggi devo continuare a leggere di fratelli che mi dicono “non vengo perché il giorno dopo mi tormenterebbero”, in Sicilia e in Calabria e non altrove. Parlando di accostamento mafia massoneria, che ci importa se si parla di masso mafia? L’istituzione va bene perché illuminiamo campetti di calcio. Questa vi assicuro è la realtà. È necessario ribadire che non avere condotto una ferma condanna del fenomeno mafioso con iniziative importanti ha alimentato l’uso di un termine che è un’offesa per tutti noi e di chi ci ha preceduto fra le colonne”!!!

Già…

Ecco come aggirare le interdittive antimafia…

Lo scorso anno nel mese di luglio avevo scritto un post intitolato “Il Ponte sullo stretto??? Sì… serve ad unire gli interessi di cosa nostra con quelli della ‘ndrangheta!!!” vedasi link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/07/il-ponte-sullo-stretto-si-serve-ad.html

Ed ora che si dovrebbe dare il via ai lavori per la realizzazione dell’attraversamento stabile tra Sicilia e Calabria, ecco che improvvisamente leggo di una nuova inchiesta giudiziaria che conferma quanto da sempre indicato dal sottoscritto, mi riferisco ai controlli compiuti per le interdittive antimafia e a quelle procedure richieste dalle Prefetture indicate come “White-list”.

Sono anni che ne parlo, d’altronde basti leggersi alcuni miei post:

– 3 ottobre 2014: White & Black List…

– 4 dicembre 2015: Prevenire, proteggere e punire!!!

– 22 novembre 2019: White list??? Sì… “white”, ma solo sulla carta!!!

– 7 agosto 2020: White list: Ricordo male o tra i settori a rischio d’infiltrazioni mafiose vi è anche il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti???

– 30 settembre 2020: Qualcosa in quella White list non funziona: già… se sei certificato, devi dimostrare ogni anno la tua idoneità, mentre se si è in attesa, no!!!

– 1 ottobre 2020: Nuove direttive per quei settori a rischio infiltrazioni mafiosa…

– 2 dicembre 2021: Già… la chiamano “informazione antimafia interdittiva”!!!

– 22 maggio 2022: L’ombra della guardiania: un mondo sommerso che sopravvive grazie ad un inefficace controllo istituzionale!

– 14 marzo 2024: La Sicilia, seconda per provvedimenti interdittivi!!!

– 16 giugno 2024: Infiltrazioni mafiose e imprenditoria, camminano a doppio binario!!!

– 16 ottobre 2020: Già… sembra incredibile, eppure il malaffare si rivela proprio in quei settori che si pensano essere regolari!!!

Mafia, fondi del PNRR, professionisti vari tra cui, ingegneri, architetti, geologi, tecnici, ed ancora, avvocati, commercialisti, ma anche dipendenti pubblici “infedeli”, tra cui dirigenti, funzionari ed anche politici, fanno parte di quel pacchietto necessario affinchè l’illegalità possa trionfare …

Come ripeto spesso: insegui il denaro e trovi il malaffare!!!

Ho letto stamani un articolo pubblicato su una pagina web siciliana che descriveva in maniera perfetta le modalità su come aggirare quelle interdittive antimafia e soprattutto la facilità con cui certi noti “General Contractor” hanno permesso –attraverso quei loro incaricati alla verifica dei protocolli di legalità– l’ingresso nei propri appalti ad imprese e fornitori certamente discutibili…

Qualcuno potrebbe chiedersi quali siano le motivazioni che determinano – nella maggior parte dei casi – il voler inserire all’interno di quegli appalti un così “ambiguo” assortimento d’imprese: beh… il sottoscritto se interpellato potrebbe mettere per iscritto un  elenco con tutta una serie di ragioni… ma d’altronde posso aggiungere in questa sede che c’è stato un tempo in cui, chi di dovere, è stato informato!!! Mi riferisco ai cosiddetti CEO (Chief Executive Officer) di talune Holding e difatti, molto dopo quella presa d’atto è stato attenzionato: sì… per riportare all’interno di quelle loro affiliate e non solo, tutte quelle previste procedure di “legalità”, ma anche di sicurezza, qualità e ambiente!!!

In attesa di veder premiata la legalità…

Sì… verrà il giorno in cui potrò non dover leggere notizie su corruzione, peculato, concussione, malversazione, abuso d’ufficio, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, istigazione alla corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, e via discorrendo…

Ormai non si contano più i dirigenti, funzionari e i dipendenti pubblici che operando all’interno di quegli Enti condizionano oppure favoriscono  individui ritenuti vicino ad ambienti di “cosa nostra”, sì… quella nota associazione criminale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, usura, truffa, prostituzione, riciclaggio e ricettazione.

Ecco perché ormai non mi sorprendo di leggere quanto compiuto dalla Direzione Investigativa Antimafia e dei provvedimenti di esecuzione di confisca di beni emessi dai Tribunali dell’isola nei confronti di quei soggetti infedeli…

Tra l’altro leggevo in queste ore come si sia giunti a quei provvedimenti grazie alla verifica dei tenori di vita sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, che si sono – come più volte riportato dal sottoscritto parlando di “sperequazione finanziaria” – incentivati durante il periodo pandemico “Covid19” e che hanno visto ahimè molti imprendori svendere le proprie attività per non finire – a causa dei debiti – sotto il mirino della criminalità ed in particolare dell’usura…

Scriveva Falcone: “La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni”.

Sì concordo con l’idea di quel giudice, ma nell’attesa che tutto questo marciume finisca, il sottoscritto – stanco delle continue battaglie per riportare legalità dove essa non esiste – ha deciso per un momento di riposarsi, sì… solo un istante in questa comoda poltrona proverò ad attendere con ansia che qualcosa realmente muti e che la giustizia abbia finalmente il sopravvento contro questo diffuso malaffare!!!

Ah… nel leggere questo post, prego cortesemente ciascuno di voi di destarmi, sì… nel caso in cui (durante quella fiduciosa attesa…) mi fossi qualora addormentato…

Non c'è indagine di mafia in cui non vi è dentro un pezzo di politica o di pubblica amministrazione!!!

E’ un vero schifo…

Già… la politica e la pubblica amministrazione rappresentano per questo Paese il più grave problema da risolvere, ma ahimè questa risoluzione non troverà con quei soggetto lì seduti, mai soluzione!!!

O meglio, qualcosa ci sarebbe realmente che potrebbe far mutare questo stato di cose, ma ahimè si dovrebbe adottare un cambiamento radicale!!!

Mi riferisco a quello adottato da alcuni Stati “autoritari” che attraverso provvedimenti disciplinari e soprattutto politiche di controllo, hanno riportato legalità dove ormai da tempo quest’ultima non esisteva, certo il tutto a danno della perdita di libertà e democrazia!!!

Ma d’altronde di quale democrazia parliamo, dove da quel Parlamento si fanno le leggi ad personam, difatti vorrei ricordare come proprio questo nostro Paese presenti ha evidenziato possedere un sistema illegale ben collaudato, posto in campo da quell’ex Presidente del Consiglio che ha fatto sì che una frode elettorale abbia con il tempo goduto di una certa legittimità, cui è seguita una vera e propria stagnazione che ha provocato di fatto l’immobilismo dei cittadini, ed infine l’aumento della corruzione onnipresente fino ai massimi livelli, ha messo in crisi la base morale!!!

Permettetemi di riprendere una frase che ho letto alcuni anni fa e diceva: Cos’è la corruzione? La corruzione è l’abuso di potere pubblico per ottenere un beneficio personale! 

Comprenderete come questa spiegazione, seppur semplice e chiara, sembra escludere però la possibilità che esista una corruzione anche in un ambito privato, cosa certamente falsa se si considerano soprattutto i rapporti personali che molti politici hanno per l’appunto con taluni imprenditori (vedasi per ultime le inchieste liguri proprio di questi giorni…) e soprattutto ci si dimentica delle grandi imprese attualmente presenti nel nostro Paese, le quali certamente – in cambio di appalti – provvedono direttamente a foraggiare quel sistema politico, non solo finanziariamente, ma anche attraverso l’indottrimento delle preferenze, grazie al numero consistente di dipendenti addetti ai lavori…

Difatti, non per forza l’abuso di potere è collegato ad un beneficio personale, bensì potrebbe esserlo a quello di un determinato partito politico o a quello di conoscenti, amici e parenti, ed è proprio ciò che avviene costantemente in questo Paese, dove non esiste alcuna meritocrazia!!!

Parlare quindi di legalità, diritto, promozione della trasparenza nelle pubbliche amministrazioni, contrasto alla corruzione, etc., serve soltanto a prendere per il c… tutti noi!!!  

Scriveva Jean-Jacques Rousseau verso la fine del 1700: “Una società trasparente, in cui nessuna condotta privata può essere tenuta al coperto dallo sguardo dei cittadini, è un meccanismo cruciale per evitare intrighi destabilizzanti“!!!

Peccato che nessuno in questo Paese abbia mai letto un rigo di quel filosofo, scrittore e pedagogista, già… non saremmo giunti alle attuali condizioni!!!

Appalti truccati con l'aiuto degli uomini delle forze dell'ordine??? Ma guarda un po' che novità…

Sugli appalti e le metodologie utilizzate per la loro aggiudicazioni ho scritto fiumi di post e scopro di tanto in tanto, come la maggior parte delle notizie ora riportate, sono state a suo tempo dal sottoscritto anticipate…

Certo, da sempre un clamore mediatico leggere come dietro molti di quegli appalti vi fossero uomini dei carabinieri,  del ministero ed anche ahimè del Vaticano…

L’inchiesta della procura di Milano ha difatti portato all’arresto di un comandante dei carabinieri, ma riguarda anche un (presunto) traffico di influenze illecite per appalti all’interno del Vaticano…

Tra gli indagati – secondo l’Ansa – vi è il capo del dipartimento per gli affari generali e soprattutto la digitalizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un sistema quello delle gare online, che non mi ha mai convinto…

Ed ecco quindi l’ordinanza di arresti domiciliari a carico di più soggetti tra cui i comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli, brigadieri di Velletri (Roma) per corruzione, turbativa e false fatture su un appalto da quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma, ed ancora un imprenditore legato al comandante, ed agli imprenditori tutti ora indagati. 

Secondo il procuratore Marcello Viola, gli indagati sono coinvolti in reati di traffico di influenze illecite, emissione di fatture per operazioni inesistenti, corruzione e turbata libertà degli incanti. 

Ma non solo le figure di cui sopra rimaste coinvolte nel procedimento penale, perché risultani altresì indagati in stato di libertà altri soggetti tra cui imprenditori, funzionari e dirigenti pubblici.

I fatti sono quelli abituali, favori in cambio di denaro e altre utilità… e non importa se si ha una divisa, un incarico dirigenziale, se si rappresenta lo Stato o la Chiesa, per tutti vale la regola di essere disonesti e corrotti nell’anima!!!

Non importa quanto denaro gli viene versato mensilmente ( grazie ai sacrifici dei cittadini onesti…), no… questi individui più ne hanno e più ne voglio, ma non solo, i loro familiari proprie come sanguisughe, partecipano attivamente nel reciclare tutto quel denaro sporco!!!

Altro che criminalità organizzata, mafia e delinquenza… questi in confronto ad essi, sono dei veri “Signori”!!!    

Le mafie oggi: Dal crimine violento all'Infiltrazione economica.

I reati delle mafie sono strettamente legati all’economia: frodi, bancarotte, riciclaggio di denaro e reati fiscali sono diventati i principali strumenti attraverso cui le organizzazioni criminali operano. In passato, la criminalità organizzata era principalmente associata a reati violenti, come omicidi, estorsioni e traffico di droga, ma oggi la sua natura si è evoluta, adottando modalità più sottili e sofisticate. 

Le mafie, infatti, si sono infiltrate nelle strutture economiche legali, cercando di ottenere il controllo di attività imprenditoriali e risorse finanziarie attraverso metodi che non lasciano tracce evidenti di violenza, ma che possono avere un impatto devastante sull’economia e sulla società nel suo complesso.

Il cambiamento dell’oggetto della criminalità organizzata è evidente: mentre un tempo le mafie esercitavano il loro potere principalmente tramite l’intimidazione e la violenza, ora il loro raggio d’azione si è ampliato nell’ambito delle transazioni economiche. 

Le infiltrazioni mafiose nelle imprese, nei contratti pubblici e nella gestione dei fondi sono spesso difficili da individuare, ma altrettanto dannose per la competitività del mercato e per la crescita sana delle attività imprenditoriali. La criminalità economica legata alle mafie si manifesta anche attraverso l’accesso illecito al credito, la manipolazione dei bilanci aziendali e la gestione fraudolenta delle risorse.

Alcuni reati, definiti “spia”, possono essere indicatori della presenza di infiltrazioni mafiose. Tra questi, i reati fiscali sono tra i più rilevanti. Le frodi fiscali e le bancarotte fraudolente, ad esempio, possono nascondere dietro di sé operazioni di riciclaggio di denaro o il tentativo di mascherare il flusso illecito di fondi provenienti da attività criminali. Anche se non sempre è automatico, la presenza di determinati crimini può fungere da segnale per avviare indagini più approfondite e scoprire le radici di operazioni illegali più complesse. Un caso emblematico è rappresentato da operazioni giudiziarie recenti, come quelle legate a indagini sul riciclaggio e sulle frodi aziendali, che hanno portato all’apertura di processi rilevanti.

Il caso del processo Aemilia ha segnato una tappa importante nella lotta contro la criminalità economica. Non si è trattato però di un punto di arrivo, ma piuttosto di un inizio: questo processo ha aperto la strada a ulteriori indagini, alcune delle quali hanno condotto a nuovi procedimenti, come quello denominato 

Perseverance, che ha evidenziato ulteriori dinamiche di infiltrazione mafiosa in ambiti economici precedentemente considerati immuni. La costante evoluzione delle tecniche mafiose richiede un’attenzione rinnovata e un impegno continuo nell’adattare le indagini ai nuovi scenari, per prevenire il consolidamento di strutture criminali che, sotto le sembianze di attività legittime, operano in modo sotterraneo, ma altrettanto pericoloso.

La lotta contro la mafia oggi non si limita solo a combattere la violenza, ma richiede una visione globale e multidimensionale, che comprenda l’intercettazione dei flussi finanziari illeciti, la protezione delle imprese sane e il rafforzamento delle capacità investigative nell’area economica. 

Solo con un approccio integrato e in costante evoluzione sarà possibile contrastare efficacemente l’infiltrazione mafiosa nei settori produttivi e mantenere l’integrità del sistema economico e sociale.

Anticorruzione e trasparenza nei contratti pubblici…

Il lavoro si concentra sull’analisi della corruzione all’interno della Pubblica Amministrazione (P.A.) e dei tentativi legislativi per contrastarla, con l’obiettivo di promuovere trasparenza e migliorare l’efficienza delle attività pubbliche. 

La corruzione viene intesa come qualsiasi comportamento che danneggia l’interesse pubblico, mettendo al primo posto un vantaggio personale a discapito del bene comune. 

Questo fenomeno è di grande rilevanza poiché mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, favorisce pratiche ingiuste e aumenta le disuguaglianze sociali, in particolare tra le classi più svantaggiate.

In tale contesto, la disciplina anticorruzione svolge un ruolo cruciale nel garantire la trasparenza delle azioni della P.A. e nel consentire ai cittadini di monitorare l’operato degli enti pubblici. 

È fondamentale che l’amministrazione sia percepita come “un’istituzione aperta”, in grado di fornire chiarezza e accesso alle informazioni, per evitare che l’opacità possa favorire il verificarsi di atti corruttivi. 

La mancanza di trasparenza aumenta la probabilità che i funzionari pubblici possano essere coinvolti in comportamenti illeciti che non solo danneggiano l’economia, ma compromettano anche la qualità dei servizi pubblici, ostacolando lo sviluppo di politiche sociali orientate al benessere collettivo.

Inoltre, la corruzione ha un impatto negativo sull’efficienza economica, poiché porta alla selezione di progetti e investimenti in base a logiche corruttive anziché al merito o alla reale utilità sociale. 

Ciò diminuisce la qualità delle risorse allocate, ostacolando lo sviluppo e la crescita, soprattutto nei settori che dovrebbero invece aiutare le classi più vulnerabili.

In questo scenario, l’adozione di politiche anticorruzione non si limita a una mera repressione dei comportamenti illegali, ma deve essere accompagnata da azioni che promuovano l’accesso alle informazioni, l’accountability e il controllo sociale.

Il concetto di “anticorruzione” si riferisce a tutte quelle attività, misure e strategie volte a contrastare i fenomeni di illegalità, agendo sulla prevenzione e sulla scoperta dei comportamenti illeciti che minano gli interessi collettivi. 

Al contrario, la “trasparenza” riguarda la chiarezza e l’accessibilità dell’operato della P.A., consentendo ai cittadini di conoscere e valutare le decisioni e le azioni delle istituzioni pubbliche. Sebbene i due termini vengano spesso usati insieme, è importante comprendere che, pur essendo complementari, ciascuno ha un significato autonomo: la trasparenza è la condizione che consente l’anticorruzione, ma non tutte le misure di anticorruzione sono necessariamente trasparenti.

Il legislatore ha cercato di rafforzare la trasparenza attraverso normative che obbligano le amministrazioni a rendere pubblici i dati relativi alle loro attività, trasformando la P.A. in una “casa di vetro”. 

L’obiettivo è ridurre al minimo il rischio di corruzione creando un sistema amministrativo dove l’opacità viene ridotta e ogni operazione è sottoposta a controllo. 

La lotta alla corruzione, quindi, non si limita a sanzionare i reati, ma implica un cambiamento culturale che deve scardinare pratiche ormai radicate nel modus operandi quotidiano della P.A., promuovendo un nuovo modello basato sull’etica, la trasparenza e la responsabilità.

Comandante dei carabinieri arrestato per corruzione!!!

Stasera un amico mi ha inviato questo link, allegando la frase: “Ormai nulla più mi meraviglia…”!!!

Ho iniziato quindi a leggere la notizia che fa riferimento all’arresto di un comandante della compagnia dei carabinieri con l’accusa di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico…

Debbo dire che sono anni che non mi meraviglia più niente, d’altronde ho semrpe pensato nel corso degli anni che talune circostanze, per potersi concretizzare, avessero bisogno di qualcuno dall’interno, mi riferisco ad esempio alle prolungate latitanze di noti boss mafiosi, ma anche a certi capi della criminalità organizzata del centro e nord del Paese, che hanno potuto godere, grazie a quelle collusioni, di libertà in quelle loro azioni criminali… 

Insieme al militare sono finiti ai domicilairi anche un’imprenditore e il titolare di un’agenzia investigativa, anch’essi accusati di corruzione, difatti, secondo l’accusa, il Comandante si sarebbe messo a disposizione di taluni imprenditori amici, sia italiani che cinesi, accedendo per almeno un centinaio di volte – secondo l’inchiesta – abusivamente al sistema banca dati delle forze dell’ordine per fornire informazioni, in cambio di diverse utilità…

Cosa dire, ciascuno di noi conosce bene il lavoro svolto dalle forze dell’ordine e sappiamo bene quanto importante sia l’operato svolto da quest’ultimi, rimasti ormai l’ultimo baluardo a salvaguarda della nostra democrazia, ma soprattutto di quanto ancora rimasto della dignità dello Stato…

Per cui, lungi dal sottoscritto fare “di tutta un erba un fascio“, certamente però notizie come quella sopra riportata rappresentano una vergogna per le nostre forze dell’ordine e credo sia giunto il tempo di fermare queste incresciose corruzioni, anche perché si sa… casi come questi non rappresentano certamente qualcosa d’isolato, ma viceversa, quando vengono evidenziati (comprenderete come il più delle volte notizie come queste si cerca di tenerle celate…) dimostrano essere assai frequenti, d’altronde basta semplicemente contare tutti gli agenti infedeli che sono stati in quest’ultimo decennio indagati, rinviati a giudizio o condannati per reati vari!!!

Ma d’altronde… i comportamenti umani sono connaturati all’uomo e questa sua natura travalica anche l’eventuale impiego di una divisa!!!

"Potta a Potta"??? No… potta a casa???

Ah… è veramente esilarante osservare l’ira manifestata da Bruno Vespa a causa della sospensione del dibattito Tv tra Meloni e Schlein…

Ho letto difatti una sua dichiarazione che diceva: Per una volta abbiamo due leader donne, facciamo saltare tutto per cavilli burocratici?

Sono d’accordo… ma solo in parte, perché visto che si trattava di un confronto politico tra due donne, sarebbe stato opportuno aggiuggerne una terza – non per come riportato in questi giorni nell’inchiesta ligure – già… pensandoci bene, quella sfida tra le due rappresentanti delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra, poteva realizzarsi su un canale diverso come La7 e avendo come mediatrice la giornalista Lilli Gruber, indiscussa conduttrice e soprattutto giornalista altamente qualificata.

Premetto che non ho alcun preconcetto nei confronti del giornalista della Rai, ma certamente non posso rammaricarmi per questa occasione sfumata che – secondo il sottoscritto – sarebbe stata non certo equilibrata, visto tra l’altro quanto accaduto proprio in questi giorni, dove molti dipendenti di quella azienda pubblica, hanno scioperato affermando che da quella rete si darebbero ai telespettatori informazioni inique in quanto essa dimostra essere fortemente politicizzata, tanto che qualcuno l’ha definita “Tele Meloni”!!!

Mi dispiace, ma sono d’accordo a non fare quella trasmissione, d’altronde sarebbe stato corretto invitare anche le altre forze politiche che per numeri non sono da meno, mi riferisco al M5Stelle ma anche ad altri come Lega, Forza Italia e a tutti quei partiti di centro che hanno superato lo sbarramento del 4%…

Ciascuno avrebbe potuto dire la sua, già… un programma “full immersion” di un paio di ore in cui si sarebbero potute affrontare temi su cui i cittadini attendono ancora risposte!!!

Ma forse qualcuno, abituato a programmi includenti di non più di “5 minuti”, pensa che attraverso quattro battute gettate lì sul momento o chissà, sperando in un qualche effetto speciale da parte delle due contendenti (sì… tanto per aumentare l’audience) come ad esempio una tirata di capelli oppure perché no… un bacio saffico, beh… si sarebbe potuto assicurare quel pluralismo che ormai da molti anni non si vede più e difatti, la maggior parte dei miei connazionali, legge le notizie attraverso i social o le televisioni straniere!!!

Permettetemi di aggiungere che la presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, concorda con quanto scritto dal sottoscritto, avendo infatti richiesto l’intervento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in particolare per adottare la formula del confronto tra un numero di partecipanti compreso fra tre e sei, di norma, se possibile, fra quattro partecipanti, senza quindi accontentarsi di uno “scontro diretto” tra il capo del Governo e il capo dell’opposizione!!!

La verità è che siamo stanchi di ascoltare parole sterili, in particolare da tutti quei lacchè che ogni giorno ripetono nei Tg quelle vane frasi a pappagallo!!! 
Basta… non se ne può più, ne di loro e ancor meno di tutti quei loro colleghi che ormai costantemente evidenziano d’esser corrotti e aggiungerei delinquenti!!!

Questi individui meriterebbero d’esser espulsi da questo nostro Paese, avendo preventivamente confiscato loro tutti i beni, anche quelli “furtivamente “intestati ai loro familiari (altrettanto collusi)!!!

Quindi, invece di perder ancora tempo in chiacchere inutili, pensate per un momento da quel Parlamento a compiere quelle fondamentali leggi a rispetto soprattutto della legalità, perché finora quanto si è fatto è servito soltanto a farci perdere tempo e a foraggiare con i miliardi dell’Europa tutti questi ladri politicanti ed i loro amici massoni e mafiosi, gli stessi che utilizzano quel denaro per corrompere e delinquere: vedrete tra qualche anno, grazie a loro, saremo tutti… con le pezze nel culo!!! 

La magistratura viene definita da un Ministro “politicizzata, un potere che non ha più controlli”!!! Presidente Mattarella, credo che sarebbe gradita una Sua risposta Istituzionale.

Presidente, sono d’accordo con Lei quando – alcuni giorni fa – ha dichiarato al Quirinale: “Sono certo che terrete sempre ben presente che la funzione del magistrato va esercitata in modo autonomo e imparziale, adottando decisioni con un saldo fondamento normativo; che sappiano tenere nel debito conto la condizione delle persone e la realtà amministrativa ed economica sulle quali sono destinate ad incidere. Auguri a tutti voi: la Repubblica vi esprime fiducia e conta sul vostro impegno”. 

Ma ora, leggendo l’intervento durissimo del Ministro della difesa Guido Crosetto, resto particolarmente basito, perché nel difendere il collega Giovanni Toti, attacca non solo i suoi alleati, ma soprattutto la magistratura che Egli definisce: “politicizzata e senza controlli”!!!

Ora, ritengo quantomeno corretto attendere sempre che l’operato delle inchieste giudiziarie abbia un seguito presso i Tribunali di pertinenza ed è giusto attendere che fintanto non viene formulata una condanna, ogni cittadino di questo nostro Paese – accusato di un reato – deve essere considerato – sino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata – presunto innocente!!! E quindi, nessuno, neppure un Ministro dello Stato, può dichiarare che la Magistratura sia politicizzata, perché allora dobbiamo credere che essa sia – di fatto – corrotta e che quindi vi sia qualcuno che realmente la manipola, possa essere questi una coalizione politica, un partito, un parlamentare o anche un finanziere e/o imprenditore!!!

Secondo, quanto ora affermato dal ministro, sembra – secondo egli – che esistono dei poteri forti che deviano l’operato dei magistrati e soprattutto chi dovrebbe controllare quel lavoro, non lo fa!!

Quindi, ritengo sia corretto aspettare la fine dell’inchiesta e solo successivamente – nel caso in cui si scoprisse che quei reati contestati erano fallaci – si potrebbe perseguire, anche se solo mediaticamente, quei magistrati, verificando altresì se quest’ultimi fossero stati da qualcuno realmente pilotati!!!  

D’altronde lo stesso ministro esponente di FdI in un’intervista al quotidiano “La Stampa”, ha dichiarato: “Mi fanno ribrezzo le persone che speculano su vicende di questo tipo, ma so di essere in netta minoranza, anche all’interno del centrodestra. Oggi ho visto le dichiarazioni di un ministro di Forza Italia che, di fatto, scarica Toti, dimenticando la storia del fondatore del suo partito e la persecuzione che subì. Queste cose non riesco a capirle e non le sopporto più”; ovviamente nella dichiarazione non fa il nome dell’esponente del partito di Silvio Berlusconi, indicato però come presunto perseguitato da parte della magistratura…

Per fortuna il ministro Crosetto continuando ha aggiunto: “Clima pesante; in Italia c’è un clima pesante, preoccupante, che incide in modo intollerabile anche sulla vita personale, provo sempre più disprezzo nei confronti di persone che dicono di voler servire lo Stato e invece spesso servono solo i loro microinteressi personali. In nessun altro Paese c’è un livello così basso nel rispetto dei ruoli istituzionali e di interessi nazionali, non politici o di parte”…

Ecco leggendo quindi quanto sopra vorrei asupicare che il governo che egli attualmente rappresenta, inizi ad attuare una serie di norme a contrasto della diffusa illegalità di questo Paese che dimostra ogni giorno e ad ogni livello istituzionale di esser ahimè corrotta!!!

Credo sia urgente un profondo cambiamento, prima di dover rivedere nuovamente i miei connazionali – con le monetine in mano – sì… per come accaduto ai tempi dell’ex presidente del Consiglio, Bettino Craxi!!!

Sono quindi tante le riforme che ci aspettiamo dall’attuale governo Meloni e tra queste vorrei ricordare vi sono proprio le politiche di contrasto alla corruzione, voto di scambio, peculato, malversazione, indebita percezione di erogazioni, concussione ed ancora, corruzione per l’esercizio della funzione e/o per atti contrari ai doveri d’ufficio!!! Ecco ministro, da quanto riportato si vede come molto vi sia da fare e quindi forse è il momento di parlar meno e fare di più…

Vorrei concludere ricordando quanto scritto nell’Art. 3 della nostra Costituzione: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Quindi, in attesa che il Capo della Magistratura intervenga, ritengo sia corretto procedere in maniera serena e senza tirare la toga a nessuno, e attendere l’operato della nostra giustizia che, anche se con tempi ragionevolmente lunghi, prima o poi arriva!!!

E dire che dal Tribunale di Messina hanno avuto il coraggio di archiviare la mia denuncia per gli sversamenti sul fiume Alcantara. Complimenti… ecco l'esito ottenuto!!

Già… una denuncia presentata dal sottoscritto che è stata archiviata!!!

Mi piacerebbe conoscere ora da quel Tribunale cosa hanno da dire a riguardo… 

Ma d’altronde si sa… quanto sta finalmente accadendo era stato riportato dal sottoscritto nel 2019!!! 

Il post s’intitolava: Foce dell’Alcantara: un tempo oasi naturale, oggi… fogna a cielo aperto!!! Vi basterà leggerlo e vedrete che quanto sta accadendo nell’attuale inchiesta giudiziaria era stata ben evidenziata: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/11/foce-dellalcantara-un-tempo-oasi.html

Ed allora riporto quanto ho letto ieri nella pagina web di Messina Today: https://www.messinatoday.it/cronaca/fogna-taormina-operazione-guardia-di-finanza-sversamenti-alcantara-sospensione-dirigente.html

Dai liquami sversati nel fiume Alcantara a un sistema di cattiva gestione dell’impianto fognario della fascia jonica messinese. Guardia di finanza e polizia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare personale che dispone la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di un ex dirigente del Consorzio Rete Fognante di Taormina ed il divieto temporaneo per due imprenditori della provincia di Messina ed un professionista, già dirigente dell’Ente, di contrarre con la pubblica amministrazione.

Il provvedimento cautelare, emesso dal gip del tribunale peloritano, su richiesta della Procura della Repubblica di Messina, interviene nella fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva stabilito dall’art. 27 della Costituzione. Agli indagati sono contestati, in concorso tra loro, i reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, falso materiale e ideologico, truffa e inquinamento ambientale.

Le indagini, condotte dal commissariato di Taormina e dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Taormina, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, che sono consistite in complesse ricostruzioni documentali, intercettazioni ambientali e accertamenti bancari, hanno messo in luce l’esistenza di un collaudato sistema di cattiva gestione delle funzioni pubbliche, in totale spregio dei principi di correttezza, trasparenza ed imparzialità che dovrebbero presiedere all’azione amministrativa.

In dettaglio, il sistema illecito ruotava attorno alle figure di due dirigenti, rispettivamente responsabili dell’area tecnica e dell’area finanziaria, che gestivano, in maniera clientelare, i lavori di manutenzione dell’Ente pubblico, inosservanti della vigente normativa sui contratti pubblici, affidandoli arbitrariamente a taluni imprenditori per la realizzazione di scopi personalistici, quali incarichi privati retribuiti ed altre varie utilità economiche. Inoltre, gli investigatori hanno dimostrato che il Responsabile tecnico aveva consentito l’utilizzo dell’impianto di depurazione anche in assenza dell’autorizzazione allo scarico, risultata ormai scaduta, e della manutenzione della struttura, obbligatorie per il trattamento a norma di legge delle acque reflue, arrivando persino ad autorizzare uno degli imprenditori colpiti dalla misura restrittiva, allo scarico reiterato di reflui fognari non depurati nelle acque del fiume Alcantara, in totale inosservanza delle prescrizioni e cagionando un significativo danno all’ecosistema fluviale.

In merito, il Giudice per le Indagini Preliminari, considerati i gravi indizi di colpevolezza ed il concreto pericolo di reiterazione del reato, ha disposto il sequestro dell’automezzo utilizzato per il trasporto illecito di rifiuti e scarico abusivo dei reflui fognari, riconducibile ad una società gestita da uno degli imprenditori indagati. L’impianto gestito dal Consorzio, già sottoposto a sequestro nel corso delle investigazioni, è attualmente affidato ad un amministratore giudiziario e risulta regolarmente operativo, in regola con gli interventi di manutenzione previsti per legge.

L’odierna attività testimonia il perdurante impegno delle forze dell’Ordine e della Procura della Repubblica di Messina nel contrasto ai reati contro la Pubblica Amministrazione, a tutela dell’ambiente ed a presidio della legalità circa la corretta spesa delle risorse pubbliche in favore della collettività. Il provvedimento cautelare è stato adottato nella fase delle indagini preliminari e che, dunque, gli indagati sono da presumersi innocenti sino alla sentenza di condanna definitiva che ne accerti la responsabilità all’esito del giudizio che si svolgerà nel contraddittorio con la difesa davanti al giudice terzo imparziale, giudizio che si potrà concludere anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità.

E poi debbo ascoltare i soliti “pappagalli istituzionali” che ripetono quando intervistati: dovete denunciare!!! 

Vorrei chiedere loro: ma quando uno denuncia e nessuno prende provvedimenti, il cittadino virtuoso cosa può fare??? 

Ma d’altronde ditemi: chi compie quotidianamente quei sani principi di legalità??? Già… sono soltanto esigui cittadini che si contano sulle punta delle dite e vi assicuro come ciascuno di essi, poco o  nulla centrino con quanti abitualmente vediamo commemorare – con la consueta posa di ghirlande – le vittime di questo nostro Paese!!! 

Corruzione nel Consorzio Rete Fognante dei Comuni di Taormina, Castelmola, Giardini Naxos e Letojanni!!!

Ah proposito del Consorzio Rete Fognante lo scorso anno completavo un mio post con questa frase: cercate i soldi e risoverete il problema!!! – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/11/il-comune-di-giardini-naxos-se-alle.html

Dopo quanto emerso in queste ore… ho come l’impressione che qualcuno abbia deciso di ascoltarmi; d’altronde ho potuto verificare in questi lunghi anni da appassionato “blogger”, come il più delle volte, quanto viene dal sottoscritto riportato, impresso, denunciato presso le sedi opportune e quant’altro, conduca le autorità a far emergere notizie come quella sotto riportata…   

Ho letto difatti quanto pubblicato stamani dalla redazione di Messina del quotidiano on line “LiveSicilia” e cioè che a seguito delle indagini della Guardia di finanza e della Polizia di Taormina sarebbe emerso che il responsabile tecnico di quel Consorzio fignante, averebbe consentito l’utilizzo dell’impianto di depurazione anche in assenza dell’autorizzazione allo scarico, risultata ormai scaduta ed inoltre, avrebbe autorizzato uno degli imprenditori indagati allo scarico reiterato di reflui fognari non depurati nelle acque del fiume Alcantara. 

Le forze dell’ordine impegnate hanno eseguito a Taormina un’ordinanza di custodia cautelare personale che dispone la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di un ex dirigente del Consorzio Rete Fognante di Taormina e il divieto temporaneo per due imprenditori e un professionista, già dirigente dell’Ente, di contrarre con la Pubblica amministrazione.

Per quest’ultima contestazione il gip ha disposto il sequestro dell’automezzo utilizzato per il trasporto illecito di rifiuti e scarico abusivo dei reflui fognari. L’impianto gestito dal Consorzio, già sottoposto a sequestro nel corso delle investigazioni, è attualmente affidato a un amministratore giudiziario e attualmente risulta regolarmente operativo, in regola con gli interventi di manutenzione previsti per legge.

Agli indagati sono stati contestati in concorso tra loro, i reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, falso materiale e ideologico, truffa e inquinamento ambientale.

I due dirigenti, rispettivamente responsabili delle aree tecnica e finanziaria, secondo l’accusa, avrebbero gestito in maniera clientelare i lavori di manutenzione dell’Ente non rispettando la normativa sui contratti pubblici e affidandoli arbitrariamente ad alcuni imprenditori in cambio di incarichi privati retribuiti e altre varie utilità economiche.

E sì… perché tra l’indifferenza generale o quantomeno tra i suoi silenzi assordanti, c’è stato chi come il sottoscritto (ma sono a conoscenza anche di altre denunce da parte di coraggiosi cittadini…) abbia cercato di far emergere quanto stesse accadendo all’interno di quel “Consorzio Rete Fognante” e dei Comuni consorziati a cui di fatto esso fa riferimento: Taormina, Giardini Naxos, Castelmola e Letoianni.

Scriveva Maya Angelou: Ho imparato che le persone possono dimenticare ciò che hai detto, le persone possono dimenticare ciò che hai fatto, ma le persone non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire…

Gli Appalti Pubblici??? Gia… una vera e propria "manna dal cielo"!!!

Gli appalti pubblici sono stati creati dai legislatori come un interesse pubblico… 
Sì… un vero e proprio contratto che lega la pubblica amministrazione ad un soggetto privato, sì… in vari contesti, ad esempio l’esecuzione di lavori, forniture o servizi vari…
Già… mai e poi mai ci si saremmo aspettati che proprio coloro che avrebbero dovuto controllare e quindi, in quanto controllori, avrebbero dovuto verificare che tutto procedesse in maniera corretta, sono stati viceversa i primi ad aver iniziato gli illecitidi cui ormai quotidianamente andiamo leggendo…

Difatti, anche noi siamo diventati esperti, sì… di tutta una serie di parole come corruzione, appropriazione indebita, abuso di potere, favoritismo, concorrenza sleale, concussione, falsificazione, clientelismo e servono a poco le multe inflitte o le condanne di chi si è comportato in maniera colpevole!!!

La circostanza che mi fa più ridere è vedere coloro che auspicano nella giustizia ed in quel risarcimento, ben sapendo che nessuno in questo nostro paese paghi mai per i danni finanziari causati alla pubblica amministrazione e ancor meno hanno effetto l’esclusione di certe imprese dalla partecipazione alle gare d’appalto per un periodo determinato o l’eventuale revoca di quello stesso appalto per essere stata in flagrante violazione delle normative previste, per poi scoprire successivamente come la pubblica amministrazione abbia assegnato ad altra impresa quello stesso appalto, la stessa che ha poi evidenziato esser peggiore della precedente formalmente  esclusa.

La verità è che questo Paese manca di trasparenza e la corruzione e l’illegalità rappresentano fenomeni talmente diffusi che fanno parte ormai della quotidianità e difatti la lista dei funzionari infedeli è talmente lunga dal rappresentare una vera e propria organizzazione, la stessa che si autoalimenta attraverso tangenti e/o favori illeciti, per ottenere costantemente vantaggi personali…

Ma tanto a nessuno interessa ciò e difatti questo cancro cresce e si riperquotendo in maniera negativa in ciascuno aspetto della vita società, ma non solo, anche nell’economia e nello stesso mercato del lavoro, completamente infettato da una concorrenza sleale e da un clientelismo provocato dalla politica e dalla criminalità organizzata!!!

Nei miei connazionali manca totalmente quella necessaria fiducia per la legalità e difatti si è indebolita l’aspettativa che si aveva nelle istituzioni, condizione necessaria per affrontare in maniera consapevole le conseguenze provocate da quegli illeciti!!!

E’ fondamentale quindi liberarci da questo marcio adottando un approccio rigoroso nella gestione degli appalti con criteri di selezione chiari che implementino ancor più le regole e soprattutto i principi di legalità posti attualmente in atto attraverso quei controlli mirati ben conosciuti con il nome di “whitelist”, gli stessi però che ahimè… vengono abitualmente bypassati!!!

Affinchè quindi si possano prevenire e riconoscere eventuali comportamenti illegali c’è bisogno di tutti, in particolare di una totale collaborazione tra le autorità di controllo, le amministrazioni pubbliche e le imprese, al fine di rafforzare quella necessaria trasparenza, contruibuendo così all’integrità di questo settore degli appalti pubblici, ridotto ormai a vero e proprio “bancomat”, sì… di tutte quelle imprese formalmente “controllate”, già… da chi sappiamo!!!

La forza della mafia??? Il sostegno dato dai cittadini…

La forza delle mafia??? Lo ripeto sempre… è data dai cittadini ed è costituito da parole come: omertà, complicità, omissioni e silenzi!!!

Peraltro, il problema principale di questa nostra terra è rappresentato dalla convergenza d’interessi tra i cttadini e la mafia attraverso i suoi referenti mafiosi; quest’ultimi difatti sanno bene a cosa mirano quei loro conterranei, sì… basta semplicemente fargli avere ciò che desiderano e credo – nel caso specifico – che un favore personale basti e avanzi…

Vuoi infatti legare per sempre a te un siciliano??? Semplice… basta dargli ogni tanto qualche briciola e vedrai che come cagliolini ti seguiranno ovunque e soprattutto non ti tradiranno mai, sempre che qualcuno non offrì di più!!!

Non serve quindi diventare manovalanza di quella associazione criminale, basterà sempicemente favorirla, sì… quando richiesto, come ad esempio nell’agevolare le pratiche presentate, nel chiudere un occhio quando qualcosa non va, nel girarsi se necessario da un altra parte, oppure nel favorire qualche amico politico attraverso quel ben noto voto di scambio…

Come baratto si riceverà qualche mazzetta, un posto di lavoro o verrà favorito un qualche familiare, di certo quella collaborazione criminale darà i suoi frutti e nel tempo farà lievitare quella forma di corruzione e di potere!!!

L’importante è non rompere mai quel legame, già… quel patto che impone un silenzio generale e che fa in modo che agli accordi pattuiti siano sempre seguiti i fatti. 

Sì.. qualcuno dice di auspicare negli uomini di governo, ma voler sperare nella politica è un eufemismo, d’altronde abbiamo visto come essa sia fortemente connessa con quel sistema criminale e soprattutto con i suoi affiliati e difatti, tranne casi sporadici e virtuose eccezioni (quasi sempre conclusasi con qualche vittima eccellente…) beh… per la maggior parte del tempo i nostri politici siciliani hanno evidenziato di non avere alcuna ferrea volontà nel volerla combattere e quindi contrastare!!! 

Ma anche i cittadini hanno fatto finora la loro parte e difatti in questi anni quell’associaione mafiosa è diventata sempre più forte, tanto da determinare quasi tutti gli aspetti della società civile e non sono bastati, ne gli arresti e ancor meno i numerosi processi penali, in quanto mancano fondamentalmente di quella necessaria condizione di sostegno, sì… di quell’impegno sociale che potrebbe, se applicato,  mutare nella cultura e nei costumi questa nostra terra infetta…

E difatti… è proprio quando il cittadino si dimostra passivo che la democrazia s’ammala!!!

Ecco chi sono i nuovi prenditori dai "colletti bianchi"

C’era una volta l’imprenditore e il suo dipendente, ciascuno posto all’interno di quella propria struttura sociale…

In questi ultimi trent’anni, ma forse qualcosa in più, una nuova classe sociale si è venuta a formarsi ed è quella che si occupa delle problematiche d’interesse pubblico… 

Questi soggetti, conosciuti come “colletti bianchi“, seppur generosamente stipendiati dallo Stato, hanno saputo trasformare quel loro ceto medio in qualcosa di più alto, già… un livello che permette loro di vivere quasi in maniera agiata, seppur nulla di tutto ciò – mi riferisco ovviamente agli introiti percepiti a nero e quindi in maniera certamente illegale –  risulta dalle loro dichiarazione, sì quelle presentate all’Agenzia delle Entrate!!!

E’ dire che parliamo di soggetti che pur operando all’interno del servizio pubblico, incarico quindi che dovrebbe esser messo a disposizione di tutti i cittadini, questi individui  viceversa operano da quegli uffici come fosse qualcosa di proprio, già… favorendo o rallentando le pratiche presentate ora sulle loro scrivanie, a seconda dei benefici personali o dovrei specificare dal valore delle mazzette che vanno introitando.

E quindi, se da un lato c’è chi procede spedito – grazie alle bustarelle consegnate – viceversa c’è chi attende mesi e anche anni prima di ricevere un parere, quasi sempre espresso in modo negativo!!!

Parliamo di un fenomeno corruttivo che ogni giorno viene evidenziato dalle continue attività giudiziaria, le quali tra mille difficolta e difficoltose indagini, riescono solitamente ad individuare quei comportamenti corruttivi penalmente rilevanti, se pur va detto… come queste stesse azioni, poste in atto da questi dipendenti infedeli, risultano difficile poi da far incriminare per come si dovrebbe essendo questo tipo di reato visto come qualcosa di lieve, d’impalpabile, considerato tra l’altro quanto esso risulti essere ormai diffuso, tanto da esser diventato esso stesso un fenomeno culturale e sociale!!!

Tra l’altro vorrei ricordare come tra quei “colletti bianchi” vi siano non semplici delinquenti ( se pur attraverso le azioni ignobili commesse, potremmo definirli tali…) ma soggetti rispettabili; già… perchè parliamo di persone di alto stato sociale e ahimè preparati nel compiere una serie interminabile di raggiri a danno dello Stato, lo stesso peraltro che paga loro gli stipendi, sì… per farsi fottere!!!

Eccoli quindi quotidianamente compiere tutta una serie di azioni illegali quali: atti di falso in bilancio, manipolazione contabili, corruzione diretta e indiretta di pubblici ufficiali, false comunicazioni sociali, appropriazione indebita, distrazione di fondi in amministrazione controllata e fallimentare. 

Ovviamente parliamo di reati difficili da scoprire, anche per la poca collaborazione delle vittime che preferiscono subire invece che denunciare, forse chissà… per ricevere da quell’accordo illegale vantaggi personali e quindi la maggior parte di essi, essendo peraltro passibili di condanna, non sporgono mai denuncia!!!

Ecco perchè questa categoria dei “colletti bianchi” se pur rappresenta di fatto una categoria criminale, viene esolitamente sottostimata, già… anche in sede giudiziaria e vi è un preciso motivo perchè ciò accade…

Innanzitutto i magistrati sono portati a considerare questo tipo di criminalità scarsamente ammissibile e quindi nella sostanza poco concepibile; inoltre questa criminalità dai colletti bianchi non è ritenuta pericolosa pubblicamente e le vittime di questi atti, essendo appartenere ad un sistema altolocato, non vengono considerati seriamente come delle figure danneggiate o quantomeno non sono come le vittime di delitti di altro tipo!!!

A dare manforte a quanto sopra, vi sono i cosiddetti media, già… mi riferisco a quei noti mezzi d’informazione cartacei o web che tendono solitamente a celare talune notizie e quindi si camuffa quanto accaduto; d’altronde molti di quegli editori sono legati a questi loro colleghi imprenditori, gli stessi da cui solitamente percepiscono finanziamenti attraverso pubblicità o quant’altro e quindi, se debbono a malincuore evidenziare nelle loro testate quelle gravi azioni compiute dai loro amici e/o conoscenti (tutti appartenenti a quel ceto facoltoso…), fanno in modo che vengano utilizzate argomentazioni non rispondenti a verita o certamente quegli articoli sono sempre presentati quasi a giustificazione degli atti illegalmente compiuti… 

La circostanza peggiore è che proprio in questo nostro paese ed ancor più nella mia isola si è andata concretizzando questa fraudolenta gestione, tanto che questi delinquenti colletti bianchi si sono fusi con l’altro crimine organizzato, già quello mafioso, attraverso quei suoi referenti, esiste quindi tra essi una relazione ben definita, in grado di ridisegnare il concetto di crimine organizzato come “reato organizzato”, piuttosto che come “crimine di stampo mafioso”!!!

E difatti ciò che emerge in quasi tutte le realtà locali è che entrambe le strutture, costituiscono di fatto una vera e propria organizzazione, la quale necessita delle azioni corruttive di entrambi per auto-conservarsi e quindi proteggere i propri affari a scapito della concorrenza legale!!!

Quindi alla luce di quanto sopra esposto, sarebbe opportuno redigere nuovi parametri su cui ciascuno di quei colletti bianchi possa autonomamente manovrare!!! 

Ma soprattutto è fondamentale creare un supporto informatico affinchè tutta la documentazione presentata venga sottoposta ad un blindato controllo che garantisca trasparenza e legalità, ma non solo, che permetta a chiunque e in qualsiasi momento, di poter verificare lo stato di quelle pratiche presentate e di stabilire se nel corso di quegli accertamenti, vi siano state violazioni o come solitamente accade… agevolazioni!!! 

Mappa del malaffare dentro i Comuni siciliani: Mafia, corruzione e voto di scambio!!!

Già… siamo in vista del rinnovo del Parlamento Europeo, dove secondo le stime sono chiamati alle urne (tra il 6 e il 9 giugno) ben  359 milioni di cittadini europei, di cui 47 milioni italiani e così anche i siciliani si preparano al voto, ma non solo per il rinnovo del Parlamento europeo, ma anche per le amministrative che porteranno nell’isola circa mezzo milione di elettori a scegliere 37 nuovi sindaci!!!

In questo contesto non bisogna però dimenticare che sono attualmente ben diciotto i municipi commissariati per infiltrazioni mafiose, una situazione certamente vergognosa poiché evidenzia quanto ancora bisogna lavorare per contrastare quel sistema corruttivo e mafioso che determina ahimè quell’odioso scambio di voto!!!

Già… ormai tutti sanno di questa degenerazione affaristica che accomuna preferenze elettorali in cambio di posti di lavoro, favori personali, assegnazione di case popolari, fino a quella semplice busta in contanti o alimentare…

E’ un vero schifo e i siciliani che si prestano a queste metodologie corrutttive, siano essi candidati politici che semplici elettori, evidenziano esser ancor più indegni di quegli stessi soggetti criminali cui affidano le loro sorti!!!

Ora, rivolgendomi ai tanti giovani che per la prima volta andranno a votare, chiedo loro di non sprecare il voto, di non svendere la propria dignità, perché questa è per loro una grande occasione, sì…  per fare la cosa giusta.

Quindi votate in maniera libera, per come meglio credete… forse con quella preferenza farete la scelta giusta oppure chissà… potreste anche sbagliare, ma l’importante che non avete venduto voi stessi e quindi la vostra dignità, perchè quest’ultima una volta perduta, essendo entrati anche voi in quel vortice clientelare, non potrete più recuperarla…

Ricordatevi quindi che non avete bisogno di nessuno per realizzare al meglio il vostro futuro, in particolare non necessitate di avere accanto inutili e inconcludenti politici e ancor meno soggetti affiliati alla criminalità organizzata, da cui dovete sempre star lontano, perché entrambi portano solo guai!!!

Quindi, rivolgendomi a quanti a breve saranno chiamati alle urne, ricordo che non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare questa nostra terra, credetemi… bisogna cambiare!!! 

Cartelloni a Catania??? Sì… per stimolare (inutilmente) gli elettori al voto!!!

Mi fa piacere osservare come dopo aver scritto ieri un post su alcuni cartelloni pubblicitari di Forza Italia e Berlusconi – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/04/berlusconi-anche-da-defunto-la-sua.html – anche altre testate web, come ad esempio quella assai conosciuta di “Live Sicilia”, abbia preparato stamani un articolo analogo o quantomeno basato sullo stesso tema e cioè l’utilizzo di una foto sullo sfondo dove si vede un comizio tenuto da Silvio Berlusconi su un palco azzurro e circondato da parecchi partecipanti in festa…
L’intenzione del partito del defunto “Cavaliere” è quella di arrivare al 10%, certo non è propriamente facile raggiungere questo traguardo, ma comunque ci si sta provando per poi auspicare successivamente di ottenere un 20% alle politiche nazionali!!!
Forza Italia proverà in questi mesi a riunire nuovamente tutte le forze centriste del Paese, visto che ormai i voti di destra continueranno ad essere di dominio della Meloni e quindi del suo partito FdI, mentre gran parte delle preferenze del Nord, rimarranno saldamente nelle mani della Lega…  
Come ho scritto ieri, fintanto che non si cambia questo sistema clientelare e corruttivo e difficile far ritornare alle urne tutti quegli aventi diritto che da troppo tempo non si recano più alle urne; un trend che ha evidenziato essere costantemente in calo e che ha causato in oltre il 50% dei cittadini una totale alienazione dalla politica e una generale diffidenza in quei suoi referenti, molti dei quali hanno già evidenziato essere non soltanto impreparati, ma ahimè… fortemente legati a metodologie illegali che li vedono accomunati anche a quelle note associazioni criminali!!!!
Quindi… per il momento, meglio lasciar perdere!!!

I ladri e i corrotti??? Iddio li fa e poi li accoppia!!!

Già… dice un detto popolare: “Dio li fa e poi li accoppia”!!!

Un modo perfetto che viene usato quando c’è molta affinità tra gli accoppiati di turno, nel caso specifico di quei ladri e corruttori che sotto quell’ombrello politico e mafioso, si sentono protetti, quasi  fosse stato propriamente Dio ad unirli…

Ma d’altronde si dice che le persone si trovano bene tra loro proprio perché accomunate da certe particolarità e nel loro caso specifico sono il potere, il denaro, il controllo del territorio e quindi della società civile, quelle infide caratteristiche che li complementano…

Già… si è come circondati da questi sleali e falsi menzogneri e a quei pochi cittadini “perbene” non resta che rimanere bloccati, sì… quasi fossero impotenti o immersi nelle sabbie mobili; tra l’altro la circostanza più assurda è che non riescono a liberarsi da quella (viscida) viscosità che non varia neppure se si prova a cotrastarla, anzi più quella massa viene sollecitata, maggiore è la sua trasformazione in qualcosa di più melmoso, sì… quasi ci si trovasse nel “fango“!!! 

Ed allora viene da chiedersi perchè Iddio non elimini questa feccia dalla terra, così fortemente legata tra essa direi appassionatamente, ma non solo, continuando a fare danni, gli stessi a cui purtroppo siamo costretti ad assistere quotidianamente!!!

Non so che dire… forse Egli preferisce vedere questi individui attirarsi a vicenda affinchè quel grado malevole e inaffidabile abbia continuità e quindi modo di evolversi??? Ma, sarà che ritiene più stimolante osservare ogni giorno quelle collusioni e scoprire di contro come quel suo popolo “ingenuo” siciliano… soffra!!!

Ma d’altronde viviamo in un mondo ingannevole e ipocrita, difatti quei ladri e corrotti sono perfettamente paragonabili all’immagine riportata di quei corvi: già, siete stati così ingenui ad ammirarli… che neppure questa volta avete dubitato per un istante di quanto anch’essi fossero falsi!!!

Collusioni e corruzione negli appalti pubblici!!!

Gli appalti pubblici sono dei processi attraverso i quali le amministrazioni pubbliche affidano lavori, forniture o servizi ad aziende private. 

Tuttavia, in questo particolare settore si verificano spesso fenomeni di corruzione e illeciti che minano l’efficacia e la trasparenza del processo di assegnazione degli appalti.

Uno dei reati più comune è la collusione, che si verifica quando le imprese partecipanti alla gara d’appalto si mettono d’accordo per fissare i prezzi o per allocarsi i lavori in anticipo. 

Questo comportamento, ovviamente anti-concorrenziale, impedisce ad altre imprese di partecipare alla gara e di offrire un prezzo migliore.

E’ dire che questi appalti sono regolamentati da leggi e norme che prevedono sanzioni severe per coloro che commettono reati in questo settore, ma quest’ultime, se pur possono riguardare sia le imprese che i funzionari pubblici infedeli, nella maggior parte dei casi però questi non giungono mai ad una condanna certa, quanto mai in tempi celeri.

Certo, le conseguenze per le imprese possono includere l’esclusione dalle future gare d’appalto, il pagamento di multe e la revoca dei contratti già assegnati, ma a superare l’empasse ci vuole poco, anzi nulla, d’altronde chi opera in questo settore sa bene quali stratagemmi dover adottare in questi casi. 

Sì… qualcuno potrebbe obiettare che l’immagine e/o la reputazione dell’impresa e quindi di quei suoi referenti potrebbe venir gravemente danneggiata, quantomeno influenzare negativamente la fiducia dei clienti e/o dei fornitori con cui si era fino a quel momento operato; ma anche questa circostanza posso assicurarvi potrà essere superata, assicurando a ciascuno di essi la volontà di continuare, dimostrando soprattutto di essere nelle medesime condizioni finanziarie precedenti alle inchieste giudiziarie e quindi, di poter rispettare gli impegni da prendere per il prossimo futuro… 

Viceversa per i funzionari pubblici le conseguenze possono essere più gravi, in quanto, oltre alle sanzioni finanziarie, essi possono essere sospesi dai loro incarichi o addirittura condannati a pene detentive (si… questo è quanto prevede la legge, ma  fatemi conoscere il nominativo di qualcuno che sia stato posto all’interno di un qualche penitenziario.). 

Comunque, la corcostanza peggiore tra tutte è che la corruzione e la collusione nei contratti pubblici mina di fatto la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e compromette l’efficacia della pubblica amministrazione!!!

Quindi, per contrastare tutti quei reati – che ogni giorno (sì… perchè la verità è questa…) – si realizzano in quegli appalti pubblici, è fondamentale promuovere principi la trasparenza e blindare l’efficienza di quei processo di assegnazione degli appalti e ciò può avvenire soltanto garantendo la partecipazione di un numero sufficiente di imprese qualificate e non per come finora si è fatto, attraverso quel subdolo sistema di migliorie, che nel corso dei lavori e grazie a direzioni disattente non vengono neppure compiute o certamente non per come si era in principio dichiarato!!!

E’ necessaria quindi una maggiore collaborazione tra le istituzioni pubbliche, le forze dell’ordine e la magistratura, per individuare, perseguire e punire tutti coloro che commettono reati negli appalti pubblici, perché solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile garantire trasparenza, efficienza e  legalità in questo settore così cruciale per lo sviluppo economico e sociale del paese.

Legalità, equità, integrità e rigore professionale, rappresentano (quantomeno sulla carta…) i valori posti in campo dal "Consorzio A.I.F.A.M." per prevenire quei fenomeni di corruzione!!!

Continuando a parlare del “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.”, mi permetto di  riportare come tra i suoi impegni, si preveda d’improntare ciascuna azione con valori di correttezza, equità, integrità e rigore professionale.

Per quanto sopra infatti, il “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.” si impegna a far seguire linee guida nei comportamenti leali da esplicare nei rapporti interni che con soggetti esterni, ponendo sempre al centro dell’attenzione il rispetto della legge oltre che l’osservanza delle procedure aziendali. 

Difatti, tutto il personale nello svolgimento dei prpri incarichi, dovrà in ogni occasione attenersi ai principi di trasparenza, chiarezza, correttezza, integrità ed equità!!! 

Il “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.” si impegna altresì a migliorare continuamente il proprio sistema di gestione per la prevenzione della corruzione, garantendoautorità e indipendenza ai responsabili della funzione di conformità.

Inoltre, chi opera per conto di società terze negli appalti aggiudicati dal “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.” è consapevole di incorrere – nel  caso di comportamenti di tipo corruttivo e violazione della legge in materia di corruzione – in illeciti sanzionabili, non solo sul piano penale e amministrativo, ma anche sul piano disciplinare aziendale. 

Sono queste le regole che autorizzano il “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.” a richiedere alle società coinvolte nei propri appalti, il rispetto delle leggi vigenti e del codice etico sulla base di clausole la cui inosservanza implica la risoluzione del contratto!!! 

E fondamentale quindi che tutte le Società che operano per c/ del “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.” – ritenendo questo strumento di segnalazione efficace per contrastare eventuai fenomeni corruttivi – incoraggino eventuali segnalazioni su presunti fenomeni di corruzione, attraverso procedure definite “whistleblowing”.

D’altronde, un’impresa che si conforma alla normativa sopra richiesta, risulterà non solo credibile, ma evidenziarà legalità e trasparenza; inoltre, attraverso la gestione e la verifica delle segnalazioni, si provvederà a garantire riservatezza sul contenuto stesso delle segnalazioni ricevute, dell’identità del segnalante e del segnalato, a tutela soprattutto del “segnalante”, per non incorrere in possibili discriminazioni e/o ritorsioni. 

Infine, la Direzione del “Consorzio Stabile A.I.F.A.M.” comunica di dare alla presente politica la massima diffusione, assicurando che sia stata compresa per esser attuata da tutto il personale dipendente, a tale scopo comunica che verrà consegnata copia cartacea a ciascun dipendente e ad ogni responsabile delle imprese collegate ed inoltre, quest’ultima, verrà resa disponibile sul sito web aziendale.

Ora… comprenderete tutti come sulla carta quanto sopra riportato da parte del “Consorzio Stabile A.I.F.A.M” (ma posso assicurarvi che non rappresenta l’unico esempio…) risulti parecchio avvincente, peccato che poi nella pratica niente di quanto scritto in quel documento, verrà compiutamente messo in campo ed è il motivo per cui quel “Sistema di gestione per la prevenzione della corruzione” non resterà che un atto privo di un concreto fondamento, già… chiara dimostrazione di un qualcosa “campato in aria“!!!