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GIUSTIZIA ED EQUITÀ: 📢 Per favore, leggi con attenzione questo messaggio importante.

Se condividi questi valori, aiutaci a diffonderlo condividendolo con quante più persone possibile.

La nostra voce unita può fare la differenza per promuovere trasparenza, correttezza e rispetto delle regole per tutti, senza privilegi.

Chiedo a ciascuno di voi di inoltrare questo messaggio a quante più persone possibile, per organizzarci e dare una risposta collettiva al termine di questa iniziativa.

L’obiettivo è quello di: sensibilizzare il Paese e preparare il terreno per una legge di iniziativa popolare.

Ecco i punti principali della proposta:

Retribuzione trasparente e limitata nel tempo: deputati e senatori saranno pagati solo durante il loro mandato.

Pensione equa per tutti: deputati e senatori contribuiranno al sistema previdenziale generale, come tutti i cittadini. Il fondo pensionistico del Parlamento sarà trasferito alla previdenza sociale.

Stop agli aumenti autogestiti: deputati e senatori non potranno votare i propri aumenti di stipendio.

Leggi uguali per tutti: deputati e senatori saranno soggetti alle stesse leggi degli altri cittadini.

Mandati limitati: il Parlamento non sarà più una professione. I parlamentari potranno essere eletti per un massimo di 3 legislature.

Riduzione della politica inutile: tagliare del 30% il numero di politici (consiglieri comunali, provinciali, regionali, deputati e senatori) ed eliminare enti inutili o duplicati.

Meno consulenti, meno sprechi: ridurre del 50% il numero di consulenti negli uffici politici e limitare le loro retribuzioni.

Pensioni di reversibilità eque: i benefici saranno destinati solo al coniuge superstite, come previsto per tutti i cittadini.

Il momento di agire è adesso!

Correggiamo gli abusi e riportiamo l’equità nelle istituzioni.

📢 Diffondi questo messaggio!

Se ogni destinatario lo inoltra a 20 persone, in soli 3 giorni potremo raggiungere una vasta rete di cittadini.

Nota: se non condividi questo messaggio, sentiti libero di ignorarlo. Nessuno ti obbliga. Ma se sei d’accordo, fai la tua parte!

Grazie!

Corruzione=Cancro

Riprendo la definizione che Papa Francesco ha dato della parola corruzione: “La corruzione è il linguaggio delle mafie, è un processo di morte che favorisce il crimine e che spezza la coesistenza fra le persone, una piaga sociale che affligge il mondo intero, Italia compresa.

No… mi permetto di puntualizzare, l’Italia per prima… purtroppo!!!
Perché, quando si tratta di corruzione, sembra che esista un certo connubio tra i sui cittadini ed una insita predisposizione a farsi corrompere… e come se questa pratica, abbia acquisito una certa familiarità e tutti, sì… proprio tutti o quantomeno la maggior parte… vuole a quel banchetto partecipare…
Difatti, non c’è bisogno di ricercare chi corrompere… perché sono già lì, pronti e disponibili (una grossa fetta di quella maggioranza…), anche se ciascuno di essi, pavoneggia principi di correttezza e moralità, che sa in cuor suo di non possedere… ma d’altronde, chi dovrebbe tradire mai quelle false lodi, evidenziando comportamenti non certo corretti…
Appunto… chi??? Sono quasi tutti collusi e fortemente ricattabili e quindi, ognuno di essi, sta in dovuto silenzio, si gira dall’altro lato e fa finta di non vedere… quanto illecitamente avviene attorno ad essi…
D’altronde si cerca in tutti i modi, di non restare coinvolti, evitando di venire scoperti su quanto in precedenza commesso e facendo evidenziare comportamenti miseri, che corrompono quanto di buono possiede ancora la natura umana…   
Papa Francesco ha aggiunto che “il corrotto è colui che ha un cuore infranto, macchiato da qualcosa, rovinato come fosse decomposto”, perché la corruzione è questo che fa “investe lo stato interiore della persona”
Per comprendere meglio i confini della questione, il santo padre, ha invitato ad analizzare le “tre relazioni” che animano la vita umana: la relazione con Dio, quella con il prossimo e quella con l’ambiente circostante…
Quando l’uomo è onesto, vive queste relazioni in modo responsabile…
Quando invece è disonesto, sfodera una condotta anti-sociale, perché la corruzione lo spinge a sciogliere tutti i rapporti che aveva tessuto o che avrebbe potuto tessere…
Per cui, la corruzione demolisce dal di dentro, le fondamenta su cui si reggeva la coesistenza fra gli individui, è a tutti gli effetti “un veleno che contamina ogni prospettiva”
Per colpire ancor di più la corruzione, Papa Francesco si è spinto a definire la corruzione, come “una forma di bestemmia”, un’arma nelle mani della mafia e di chiunque idolatri la morte!!!
Ed è per questo motivo che che la Chiesa, proprio perché detentrice di quel messaggio pro-vita, combatte (sicuramente da quando c’è Bergoglio…) con tutte le sue forze il nemico della corruzione!!!
E’ fondamentale che la Chiesa si allontani da quel mondo, da quegli uomini, dalla “corruzione” che può giungere travestita da “trionfalismo, ipocrisia, indifferenza e da una mondanità dello Spirito”…
D’altronde, come potrebbe la Chiesa non combattere questa piaga, allontanando da se il corrotto se corrotto e tutti coloro che stanno all’origine dello sfruttamento, del degrado, dell’ingiustizia sociale e della mortificazione di ogni merito…
Appena qualche settimana fa, il Papa si era espresso con estrema chiarezza sulle donazioni a enti ecclesiastici: “Io penso ad alcuni benefattori della Chiesa che vengono e dicono: prenda per la Chiesa questa offerta, è frutto del sangue di tanta gente sfruttata, maltrattata, schiavizzata con il lavoro malpagato! Io dirò a questa gente: Per favore, portati indietro il tuo assegno e brucialo!!! Il popolo di Dio, cioè la Chiesa, non ha bisogno di soldi sporchi, ha bisogno di cuori aperti alla misericordia di Dio, perché necessario avvicinarsi a Dio con mani purificate, evitando il male e praticando il bene e la giustizia”.
Ma come riporta Eugenio Scalfari: “La corruzione italiana è un fenomeno che deriva direttamente dall’estraneità dello Stato rispetto al popolo, dall’esistenza d’una classe dirigente barricata a difesa dei suoi privilegi, dall’appropriazione delle risorse pubbliche da parte dei potenti di turno, dal proliferare delle corporazioni con proprie deontologie, propri statuti, propri privilegi; dalla criminalità organizzata e governata da leggi e codici propri” e aggiungerei “dagli italiani, sempre predisposti a vendersi… per un piatto di pasta”!!!

Enjoy: quando la professionalità merita di essere elogiata!!!

Volevo condividere con voi, quanto ho inviato in data 18.07.2016 alla compagnia ENJOY:

Preg.ma Enjoy
dando seguito su quanto telefonicamente comunicato al numero Verde, sono a comunicare ufficialmente quanto mi è accaduto durante l’utilizzo del Vostro servizio.

In data XX/XX/2016 alle ore 14:15 ho prenotato l’auto (PRENOTAZIONE n. 12090132) Fiat 500 con TARGA: FE584HA
Inizio il tragitto partendo da Corso Martiri della Libertà 46, in Catania e mi dirigo verso Via Principe Nicola 27 dove giungo alle ore 14.25.
Premo il pulsante sul cellulare “termina il noleggio” e mi giunge un messaggio di chiamare al numero verde in quanto c’è un problema con l’individuazione satellitare… 
Telefono al numero verde (parlo con la Sig.ra Floriana) alla quale comunico il problema emerso…
Lei fa i dovuti controlli e mi conferma la chiusura del noleggio…
Chiedo altresì – essendo la mia prima volta – in quale modo verrà chiusa l’auto e Lei gentilmente mi comunica di lasciare le chiavi nell’apposito alloggiamento che, automaticamente, l’auto verrà chiusa da se…
Dopo circa un’ora e mezza, esco da casa e ritrovo ancora l’auto per dove l’avevo lasciata posteggiata…
Un amico negoziante che mi aveva visto posteggiare l’auto alcuni minuti prima, mi chiedeva in quali modi l’avevo chiusa e mentre stavo chiarendo la domanda, egli… ha provato “scherzano” ad aprirla… dicendomi “non è che forse è rimasta aperta”??? e difatti… era così!!!
Entro dentro l’auto, provo a metterla a moto, la quale si avvia normalmente… al che allarmato chiamo immediatamente il numero Verde di Enjoy, esponendo il problema…
Dopo vari tentativi, di accensione, spegnimento per almeno tre volte… finalmente il loro collaboratore riesce a bloccare l’auto e a sospendere quel noleggio, garantendomi che avrebbe informato del problema, sono le 15.54…
Quanto sopra era facilmente dimostrabile in quanto l’auto aveva percorso soltanto 2 km e dalla mia telefonata (da loro ovviamente registrata…) avevano avuto modo di costatare come l’auto non si era mossa e soprattutto, che quanto stavo dichiarando corrispondeva al vero!!!
Non avendo quindi alcuna intenzione di vedermi addebitato per un utilizzo mai compiuto, un addebito di €. 24,50 di noleggio, sia perché non avevo usato l’auto per 1h e 38min, ma soprattutto perché quanto accaduto era dipeso principalmente da un problema tecnico…
Ho provveduto quindi a trasmettere via email comunicazione scritta, con la speranza di aver chiarito quanto mi era occorso, restando in attesa di un loro cortese riscontro…
Alcuni giorni fa… ho ricevuto la risposta:  
“Ciao Nicola,
al termine delle nostre verifiche relative al noleggio n° 12090132 del XX/XX/2016 alle XX:15, stiamo procedendo a:
riaccreditarti l’importo di 22,25€;
L’accredito sarà eseguito direttamente sulla tua carta di pagamento e sarà disponibile sul tuo conto secondo le modalità previste dal gestore della tua carta di pagamento.
Ci vediamo in giro!
Il team Enjoy”.
Ecco, in un paese in cui le cose non vanno per niente bene e dove siamo in molti (tra cui il sottoscritto) a tentare di cambiare questo stato di cose… sono felice di poter esprimere un giudizio positivo sulla compagnia di cui sopra, contribuendo a dare quel giusto risalto ad una iniziativa interessante, avviata da pochi mesi, anche nella nostra città…
Grazie Enjoy…

Efficienza e inefficienza della giustizia civile…

Quando si guarda alla giustizia civile la prima cosa che viene in mente è il numero dei processi in corso e il tempo necessario perché ciascuno di essi venga definito…

Non so quanti sono, chissà… centinaia, migliaia… forse milioni di procedimenti accalcati in quegli armadi strapieni, in attesa di un “benedetto” giudizio…
Molti di questi processi sono per lo più futili e si sarebbero potuti risolvere in modo del tutto diverso, ad esempio, attraverso una semplice conciliazione tra le parti piuttosto che fare perdere del tempo fondamentale ai nostri giudici, che avrebbero così potuto dedicarsi a procedimenti ben più importanti… 
Ma è così va il nostro paese… e comunque nelle migliori condizioni più favorevoli, la durata di quei processi non dura meno di 3 anni e molto spesso alla fine questi procedimenti si chiudono con conciliazioni o abbandono della causa…
Totalmente diversa la situazione negli altri paesi europei… e meno male che in questi anni è intervenuta la figura del giudice di pace, che almeno, ha permesso di smaltire buona parte di quei procedimenti…
La disgrazia è però che la differenza tra cause smaltite e nuove, è a vantaggio di quest’ultime, e quindi determinando di fatto un aumento delle cause arretrate!!!
Fortunatamente, anche i cittadini hanno compreso che il più delle volte passare dalla giustizia… determina non solo costi esosi per le varie spese legali che si devono affrontare, perché il più delle volte, il giudizio arriva quando ormai non ve ne più necessità…
Certamente restano ancora in piedi tutti quei procedimenti per le controversie di lavoro, collettive e individuali: gli imprenditori dovrebbero comprendere come a volte sia più ragionevole fare un passo indietro, rinunciando a qualcosa, onde evitare scontri giudiziari che si sa come iniziano… ma non si sanno mai come finiscono!!!
Certo il rischio che oggi si corre è quello di voler  dissuadere da un lato i cittadini dal ricorrere sempre più alla giustizia, in particolare quando il costo della causa supera abbondantemente l’eventuale valore finanziario della lite, ma di contro, bisogna evitare di far passare un grave messaggio e cioè la consapevolezza di non potere in pratica far valere un proprio diritto… sia pure di scarso valore economico!!!
Al di là di quanto comunque si sta tentando di realizzare nel progetto di  riforma dell’ordinamento giudiziario, mi pare che comunque qualcosa in maniera celere c’è da modificare… in particolare prendendo spunto da quei modelli, francese e britannico, esemplari per rapidità e sobrietà…
Un altro problema è la frammentazione degli uffici giudiziari, bisognerebbe trovare quel giusto compromesso nella riduzione dei Tribunali, fonderli insieme… ma in questi anni abbiamo visto come -con tutti quei ministri della giustizia che si sono succeduti- tanto si è parlato, ma poco si è fatto per ottenere concreti risultati… 
Si tratta ora di ridare ai cittadini un ritorno alla certezza del diritto, essenziale sia per la collettività che per l’individuo, sapendo che ad ogni azione corrisponderanno conseguenze (positive o negative), con la certezza della “pena”!!!

E’ chiaro che c’è bisogno di regole processuali chiare e che vanno in egual modo da tutti rispettate… non ci possono essere –come il più delle volte assistiamo– a due pesi e a due misure… 

Deve finire inoltre quella consuetudine “patologica” della tecnica al “rinvio” o il ricorrere sempre… in appello, in cassazione, anche quando vi sono ben poco valide ragioni a sostegno dell’impugnazione!!!
Cercare di trovare una soluzione a tutti i problemi della giustizia civile comprendo sia difficile, ma se anche il “World Justice Project” (un’organizzazione indipendente non profit, che ogni anno valuta l’aderenza del sistema giudiziario degli Stati alle regole del diritto) ha valutato – in base ai criteri di affidabilità (la capacità delle Leggi di garantire i diritti fondamentali), credibilità (il grado di accessibilità, efficienza ed equità del processo), integrità morale dei giudici (la competenza e l’indipendenza dei magistrati e l’adeguatezza delle risorse messe a loro disposizione)- i parametri di tutti gli Stati europei con punteggi che vanno da zero a uno e per NESSUNO di questi 4 indicatori, il nostro paese è riuscito a superare lo 0,5 (ad eccezion fatta per l’adeguatezza delle risorse…) dimostra chiaramente come qualcosa in questa non giustizia non vada…

Un senso terribile… l'indecisione!!!

Il senso terribile che tutto quel che si fa è storto, e quel che si pensa e quel che si è. Nulla può salvarti perché qualunque decisione tu prenda sai che sei storto e cosi la tua decisione!!!
Non si tratta di dover scegliere ma di essere per una volta… coerenti!!!
A maggior ragione in questo periodo, dove ci troviamo coinvolti con una delle più gravi crisi, non solo economica, ma principalmente morale, che mostrano quanto debole sia la natura umana e così disponibile a trovare scorciatoie o strade poco “chiare”… 
Dopotutto quando ci si trova sulla soglia della povertà o senza più una occupazione, quando non sono soltanto i nostri giovani… ma anche quanti giunti ormai a metà del loro percorso di vita, si ritrovano a dover ricercare un lavoro o sperano di uscire da quella situazione nella quale sono rimasti eternamente legati in quella condizione di precarietà, dopo più di vent’anni di professione… Ciò che manca è quella certezza di un futuro sereno, perché, quando s’inizia a perdere la speranza… ecco che si comincia a credere che quei comportamenti corretti finora tenuti… non siano serviti a nulla e che bisognava puntare –a qualunque costo– al raggiungimento del potere, del successo e dei soldi… 
Sono i traguardi a cui tutti aspirano… a differenza di quella coerenza e rispetto delle regole, che è proprio quanto oggi il nostro Paese avrebbe bisogno… 
Già… quella necessaria chiarezza… fatta non solo a parole, ma concretamente, con i fatti!!!
In particolare questa prerogativa dovrebbe essere applicata principalmente da chi, ha per questo Paese… l’onere di servirlo e non per come si è finora fatto… servirsene!!!
Oggi giorno scopriamo come gli uomini e le donne delle nostre istituzioni, partecipino a complicità e comportamenti inadeguati con quelle cariche rappresentative, che dovrebbero essere totalmente a servizio del cosiddetto “bene comune” e non certo a quello “personale o familiare”, perché ritengo che, più alta è la responsabilità e più si ha il dovere di dare il buon esempio!!!
Continuare a dare al mondo l’immagine (anche attraverso la promozione della nostra filmografia nei festival) di decadenza del nostro paese… fa si, che si pensi che “di tutta un’erba si possa fare un fascio” includendo all’interno di quel gruppo, anche e soprattutto, le tante persone oneste…  
Bisogna che questo governo faccia (non possiamo aspettare il prossimo nel 2018… non c’è più tempo) di tutto per sradicare questo malcostume, operando regole imprescindibili, dove chi sbaglia… paga!!!
Non possiamo più avere nel nostro parlamento inquisiti o condannati che ancora stanno lì seduti su quelle poltrone… non dobbiamo aspettare le loro dimissioni… bisogna cacciarli una volta e per tutte!!!
Dopotutto, si dice che “autorità senza esemplarità non ha alcuna autorevolezza” ed è quindi su questo punto che bisogna dirigere tutte le nostre forze…
Basta con i compromessi politici, finiamola con quella ipocrisia ricamata, che tenta di salvaguardare amici e colleghi dello stesso partito, opportunismi d’interessi che fanno sì… che non si prendano mai quei provvedimenti giusti!
Non può più esistere questa duplice condotta… tra chi, resta all’interno di quelle regole morali, erette su fondamenta di giustizia e onestà e chi di contro, calpestando tutti i principi di etica, insegna ai loro figli… la propensione a valori non di sacrificio, ma a comportamenti produttivi (ritenuti da egli stesso… naturali) ed eguali a quelli finora messi in pratica, come ad esempio… il saper rubare!!!.

Schieratevi contro l'ingiustizie!!!

Ho letto che per onorare il suo ottantesimo compleanno, il Dalai Lama, ha voluto regalare al nostro mondo, otto regole di vita, messaggi a noi trasmessi, quale eredità dei suoi personali insegnamenti.

1) Vivete la vita con la mente sgombra e il cuore aperto.
Se si suole aiutare il prossimo, prima bisogna aiutare se stessi…, migliorare l’essenza interiore… quell’energia positiva, fare in modo che prevalga sempre il bene, sopra ogni cosa…
In questo “stato” ci è possibile superare tutte quelle emozioni negative e distruttive, che bloccano il rapportarci in modo corretto con gli altri, e che vedono proprio in quei nuovi rapporti, stimoli nei quali esternare la propria rabbia…
2) Fate pratica della “compassione universale”.
Compassione nei confronti di chiunque ed in ogni circostanza…
La nostra capacità di pensare e di comportarci in modo gentile nei confronti degli altri fa si che, nel momento in cui decideremo di darle la giusta priorità, essa sarà in grado di riservare un ruolo importante nelle nostre vite. 

3) Ripensate al modo con cui viene concepita l’istruzione.

Come la stessa natura umana ci mostra sin dalla nascita, nei neonati o nei bimbi, ecco già da li si può capire il desiderio di condividere gesti di tenerezza e gentilezza…. 
Man mano che si cresce, ci si trova nel mondo reale della competizione, ad iniziare proprio da quello della scuola e quei gesti naturali, sembrano scomparire… 
Uno degli obiettivi secondo il Dalai Lama è quello di creare un sistema d’istruzione che non si limiti a sviluppare solo ed esclusivamente delle menti preparate, ma soprattutto delle buone persone, valorizzarne quindi il futuro e le scelte che a breve dovranno compiere…
4) Fate sì che la mission aziendale sia il genere umano.
Ormai l’avere è più importante dell’essere… e quindi il Dio denaro è divenuto ora, la chiave della felicità…
Ed allora se questa è la sola verità che interessa, cerchiamo di trasformare il mondo degli affari per produrre del bene per tutti, ad ogni livello sociale, altruismo globale, comune, per ogni uomo/donna/bambino di questo nostro pianeta, invece di concentrare soltanto su se stessi quell’artefatto e superfluo benessere…
Quando gli affari diverranno una energia positiva, quando si cercherà di eliminare l’interesse egoistico con la compassione e si adopereranno le proprie capacità e la propria influenza per ridurre l’ineguaglianza economica, ecco che, solo allora, il genere umano farà un grande passo avanti… 

5) Date sempre una mano.

Il modo migliore di usare la propria intelligenza, la propria forza interiore, è saperla investire in qualcuno che abbia davvero bisogno del vostro aiuto.
Spingendoci a superare quei limiti imposti dal sistema, potremmo renderci conto di come le nostre azioni, potranno avere delle conseguenze concrete. 
Per far ciò dobbiamo essere coesi, agire tutti uniti, impegnandoci per coloro che sono indifesi, disabili, svantaggiati… e non si tratta di carità, ma di promuovere quei reali cambiamenti motori importanti per produrre quei necessari cambiamenti di portata globale.
6) Fate la vostra parte nel guarire il pianeta
Ormai è certo che l’uomo sta distruggendo questo pianeta, senza comprendere che, il benessere del genere umano, dipende in maniera diretta proprio dal benessere della Terra…
Dobbiamo quindi compiere tutti dei gesti concreti per proteggerla, così facendo, anche le nostre menti ed i nostri corpi avranno dei benefici…
Per far ciò dobbiamo condizionare, influenzare, modificare le nostre azioni quotidiane, i nostri processi produttivi, a cominciare proprio dagli acquisti, facendo sì che la loro minore richiesta, intervenga nella catena produttiva delle estrazioni, coltivazioni, macellazioni, ecc…,  potremo così orientare alla ricerca di nuove soluzioni, ai problemi che le nostre vecchie abitudini hanno creato.

7) Adoperate il vostro potere personale in nome del bene.

Il Dalai Lama ci consiglia d’iniziare sempre con l’obiettivo di trovare la pace interiore…
Da quel punto si può iniziare ad avere nei confronti degli altri, un dialogo collaborativo che possa condurre alla risoluzione dei conflitti.
Di fronte quindi a sfide difficili, ci metteremo nelle condizioni di ricercare sempre, quel fondamentale senso di equilibrio, solo allora riusciremo a superare la solita barriera del “noi contro di loro”.
Egli è convinto che basta un singolo elemento – presente in ogni essere umano – in grado di cambiare il mondo, solo se decidessimo di agire in base ad esso.
Ed infine – per il sottoscritto – la più importante…
8) Schieratevi contro le ingiustizie.
Il Dalai Lama traccia una chiara distinzione fra l’essere misericordiosi e l’essere passivi.
Sappiamo bene che i tre pilastri sui quali poggia una “società equa”, includono, correttezza, trasparenza e responsabilità.
Sono proprio i valori che oggi mancano fortemente in questo nostro paese…
Quando ci si trova di fronte alle ingiustizie… ecco in quei precisi frangenti è necessario che tali valori vengano espressi… si richiede cioè in parole povere… che si agisca!!!
Non otterremo alcun cambiamento limitandoci a manifestare in maniera distaccata o con una semplice partecipazione morale…
Bisogna impegnarsi ed alzare la voce, sostituirci al grido dei più deboli, offrire tutto l’aiuto necessario affinché si possano sradicare definitivamente le radici della corruzione…
Lui la definisce il lato “muscolare” della compassione… io la definisco il lato”energico” di una grande sfida…
Ed allora cosa fare con quegli individui che sono di per se cattivi?
Il Dalai Lama risponde che c’è bisogno di opporsi al male che fanno, ma c’è altresì bisogno di distinguere l’attore dall’azione, e non arrendersi di fronte a tali persone.
Non vi è bisogno di pene esemplari, la pena di morte non serve, egli è convinto che le persone con il tempo sono in grado di redimersi, anche quelle che hanno compiuto azioni terribili ( io ho forte difficoltà a crederci…. l’esperienze hanno finora dimostrato tutto il contrario…), ma comunque, egli dichiara, che in ogni caso, queste persone debbano scontare le conseguenze delle proprie azioni…
Grandi parole d’insegnamento quelle del Dalai Lama…
Io comunque vorrei concludere con quanto dichiarato da Giovanni Paolo II; una delle più grandi ingiustizie del mondo contemporaneo consiste proprio in questo: che sono relativamente pochi quelli che possiedono molto, e molti quelli che non possiedono quasi nulla. 
E’ l’ingiustizia della cattiva distribuzione dei beni e dei servizi destinati originariamente a tutti…

La dimensione economica realizzata con il falso in bilancio…

L’Evasione rappresenta il primo problema che il nostro stato possiede!
Già, la correttezza e la chiarezza nel tenere i conti in ordine, la realizzazione di una contabilità e di un bilancio che rappresenti il vero budget d’esercizio è uno dei problemi a cui quotidianamente i nostri ispettori sono costretti ad analizzare in particolare nella ricerca di quei dati falsi o inattendibili…
Ci troviamo sempre davanti a situazioni nelle quali l’aspetto economico e patrimoniale viene ritoccato, per poter nascondere quanto illecitamente si è messo da parte…
Nel far ciò, purtroppo ci si affida proprio a coloro che sono demandati al loro realizzo e mi riferisco a quei professionisti che rappresentano il supporto necessario perché ciò possa essere realizzato…
Tralasciando i requisiti legislativi, sappiamo che il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società, risultato economico dell’esercizio…
Per cui chiarezza, verità e correttezza, rappresentano i principali requisiti nella sua compilazione…
Possiamo quindi ben capire che non è di fondamentale importanza la compilazione numerica dei valori o l’assoluta precisione nel corso delle registrazioni, infatti è constatato che le attività bilanciano passività e che i costi bilanciano i ricavi, la differenza tra le voci ovviamente identifica l’utile o perdita di esercizio, ma ciò che è di fondamentale importanza è in che modo venga rappresentata, in maniera veritiera, la situazione economico-patrimoniale della società.
Per cui il concetto numerico espressione di una determinata misura, deve rappresentare una valutazione non soltanto numerica, ma che non permetta possibili errori in considerazioni e che in tale giudizio, questa, venga misurata con il giusto strumento o unità di misura, in modo tale che l’attivo ed il passivo si bilanciano, nel senso che, l’attivo esprime come è stato impiegato il capitale sociale… 
Per cui in definitiva è la chiarezza, il requisito di qualità che sopra qualunque altro da senso a verità e correttezza, per cui se da un lato è necessario tenere i conti in ordine, dall’altro tutte le voci che costituiscono costi, ricavi, attività e passività, dovranno essere sempre espresse in maniera chiara e veritiera…
Non per niente è sul mancato rispetto di questo concetto che vengono ad esistere le cosiddette poste di bilancio false, che hanno l’effetto di alterare i valori attraverso operazioni inesistenti, perché si possa giungere ad un risultato diverso da quello veritiero…
Purtroppo queste operazioni ” false” non si scoprono analizzando il bilancio, ma controllando ogni singola operazione, ma purtroppo se queste vengono mascherate in maniera “perfetta” ecco che, diventa difficile giungere alla corretta verità, ed è proprio per questo che le nostre forze dell’ordine demandate al controllo, hanno da sempre difficoltà a scovarle…
Inoltre visto il numero consistente di società che da sempre evade e rapportato all’esiguo numero di ispettori e controllori messi in campo da parte dello Stato, ecco che il gioco è fatto… la possibilità di essere colpiti è inferiore all’1%…
Se poi si considera che, tra i nostri politici si è tentato di giustificare la possibilità di evadere dando la colpa di tale atteggiamento all’esoso carico fiscale del nostro paese ed ancora sommando a ciò, come il falso in bilancio è stato in questi anni trattato, attraverso tante modifiche legislative, da permettere anche a coloro che sono stati condannati, di non subire alcuna pena severa, ma di godere di sconti e riduzioni, pagando sì amministrativamente quanto sanzionato, ma di restare impuniti, continuando per poter compiere nuovamente, attraverso altre società o prestanomi, quanto finora svolto.