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L’Africa soffocata: mappe distorte e confini imposti. L’usurpazione di un continente.

Ogni volta che guardiamo una mappa appesa a una parete, su un libro di scuola o sullo schermo di un telefono, diamo per scontato che ciò che vediamo sia la verità geografica del mondo. Ma non lo è.

Quella che ci è stata consegnata come rappresentazione fedele è in realtà un’illusione costruita con precisione, un’immagine distorta che ha servito a plasmare il nostro sguardo sul pianeta e, soprattutto, sul suo continente più ingiustamente ridimensionato: l’Africa.

La proiezione di Mercatore, quella che tutti conosciamo, non è stata scelta per fedeltà alla realtà, ma per comodità e dominio.

Ha esagerato le dimensioni delle nazioni del Nord, gonfiando Russia, Canada, Stati Uniti ed Europa, mentre ha rimpicciolito in modo drammatico l’Africa, facendola apparire meno estesa della Groenlandia, quando in verità potrebbe contenerla più di quattordici volte. E non solo: dentro i suoi confini reali ci starebbero tranquillamente gli Stati Uniti, l’India, la Cina, l’Europa intera e il Canada tutti insieme, senza nemmeno sfiorare i margini.

Questa manipolazione non è stata solo un errore cartografico, ma un atto politico. Ridurre l’Africa sulla mappa è stato il primo passo per ridurla nella storia, nell’economia, nella cultura e nella percezione globale. Una diminuzione geografica che ha preceduto e giustificato una riduzione umana, come se un continente così vasto, ricco di civiltà millenarie, biodiversità unica e risorse fondamentali, dovesse essere visto come marginale, arretrato, dipendente.

Eppure, la vera grandezza dell’Africa non sta solo nei chilometri quadrati, ma nel peso che avrebbe dovuto avere nel racconto del mondo. Se la sua dimensione fosse stata sempre mostrata con onestà, forse il mondo avrebbe imparato a guardarla con rispetto, non con pietà o interesse sfruttativo. Forse non avremmo visto confini tracciati con un righello da potenze lontane, che spezzavano tribù, univano nemici e dividevano culture solo per comodità amministrativa.

Francesi, inglesi, portoghesi, tedeschi e italiani, poi nuove forme di dominio economico e politico, hanno lasciato un’eredità di divisioni artificiali che ancora oggi generano conflitti, instabilità e sofferenza. Quelle linee dritte sulle mappe non erano geografia, erano potere. E il potere ha sempre bisogno di ridurre ciò che non può controllare, per poi riempirlo con la propria narrazione.

Ma cosa sarebbe oggi l’Africa se nessuno avesse mai disegnato quei confini? Se le sue civiltà avessero potuto evolvere senza invasioni, saccheggi, schiavitù e sfruttamento? Non lo sapremo mai. Possiamo però scegliere di smettere di vederla attraverso gli occhi di chi l’ha sempre voluta piccola.

Ripristinare la sua reale dimensione sulla mappa è un atto simbolico, ma potente. È un primo passo verso la liberazione da una visione distorta, ereditata da secoli di colonialismo cartografico, culturale e mentale. È un invito a riconoscere che l’Africa non è un continente da salvare, ma un gigante che è stato costretto a stare in ginocchio.

Guardare una mappa vera, dove l’Africa troneggia con la sua grandezza naturale, non è solo una correzione geografica. È un atto di giustizia. È un monito a non fidarsi mai ciecamente di ciò che ci viene mostrato, perché dietro ogni rappresentazione c’è sempre una prospettiva, e spesso quella prospettiva serve a nascondere chi comanda e a umiliare chi viene comandato.

Il mondo ha bisogno di un’Africa vista per quella che è: immensa, vitale, centrale. Non come una periferia da sfruttare, ma come un cuore pulsante della storia umana. E forse, solo quando smetteremo di vederla in piccolo, potremo iniziare a capire quanto grande sia davvero il nostro mondo.

Addio 2023: ben venga il 2024!!!

Non è stato un anno felice quello appena trascorso, non parlo personalmente, ma per quanto ho dovuto assistere…

Ho deciso allora di ricordare cosa non sia andato bene e ahimè sono troppe le circostanze che dovrò riportare…

Partendo dall’ultimo periodo, dal 7 ottobre 2023 l’organizzazione estremista palestinese Hamas ha deciso di attaccare Israele, uccidendo e prendendo in ostaggio centinaia di civili; come sappiamo ciò ha scatenato l’offensiva militare ancora in corso da parte di Israele che ha portato alla totale distruzione della striscia di Gaza, con oltre 20.000 morti e milioni di palestinesi espulsi dal territorio…

Poco prima, precisamente il 19 settembre 2023, lo Stato dell’Azerbaigian ha dato il via ad un’operazione militare contro il Nagorno-Karabakh, lo stato separatista situato in territorio azero, ma abitato per la maggior parte da persone di etnia armena; un conflitto di cui poco si è parlato nei media e che si è concluso con un bilancio di circa 30mila morti…

Ricordiamo le migliaia di profughi che stanno scappando dai paesi africani, molti dei quali attualmente coinvolti in guerre civili, difatti il 30 agosto in Gabon i militari hanno estromesso il presidente rieletto, Ali Bongo Ondimba, il 31 luglio in Sierra Leone la polizia ha arrestato un gruppo di alti ufficiali dell’esercito che stavano per rovesciare il presidente Maada Bio e il 27 luglio un gruppo di militari hanno preso il potere in Niger…
 
Vanno altresì richiamati alla memoria tutti i profughi dell’Ucraina, un territorio dove si sta ancora combattendo una guerra e che ha segnato un evento particolare, la morte del capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin; a quanto sopra si sommano gli esuli asiatici, ma non solo, anche quelli del centro e sud America, molti dei quali, durante quei viaggi della speranza, hanno perso la vita…
Non dimentichiamoci del clima, del riscaldamento globale, della deforestazione in Brasile, dell’iceberg più grande del mondo distaccatosi dall’Antartide, ed ancora, lo sversamento nell’oceano Pacifico di un milione di tonnellate di acqua contaminata da materiale radioattivo contenute nella centrale nucleare di Fukushima e gli incendi che nel periodo estivo hanno provocato migliaia di incendi giganteschi, gli stessi che hanno bruciato milioni di ettari e il decesso di migliaia di civili.
Il 2023 è stato anche un anno segnato da diverse catastrofi naturali, in particolare il 6 febbraio un terremoto di magnitudo 7.8 registrato in Turchia e in Siria ha provocato oltre 50mila vittime!!!
Abbiamo osservato come anche da noi si sia pagato il prezzo del cambiamento climatico con alluvioni, siccità, roghi, etc…
Ed infine, un pensiero particolare su quanto accaduto in questo nostro “civile” Paese, che ha contato nel 2023 ben 103 donne uccise; una serie costante di omicidi di donne da parte di partner, familiari, ma anche di persona conosciute e/o sconosciuta, tutti omicidi legati a un contesto con motivazione di genere…
A proposito di donne, il 2023 è stato anche un anno segnato dalle proteste delle donne in Iran, un Paese che punisce chi non indossa il velo e che non permette loro di accedere al proprio posto di lavoro, come a scuola o in ospedale. Una protesta che nonostante i pericoli e le restrizioni non si è mai assopita e continua a destabilizzare il regime, in particolare grazie alla sfida delle giovani generazioni, ragazzi e ragazze che chiedono a gran voce la piena libertà per tutte le donne iraniane, molte delle quali ancora barbaramente uccise…
Da quanto sopra avrete compreso come il 2023 non sia stato in fondo un anno di cui andare fieri, ben venga quindi questo 2024; auspico quindi che questo nuovo anno possa essere qualcosa di diverso e soprattutto migliore, già… quantomeno di cui andare fieri.
Concludo prendendo spunto da una frase che ho letto in queste ore sul web da parte di Greta Volpi: “E’ difficile non lasciarsi prendere dallo sconforto e pensare di essere troppo piccoli per cambiare un mondo così complesso. Nonostante questo, però, dobbiamo ricordarci che non siamo soli e soprattutto che non siamo solo individui, ma siamo una comunità ed è proprio la collettività che può portare un potente cambiamento. Io auguro a tutte e tutti di sentirsi parte di qualcosa di grande, come degli ingranaggi fondamentali di un sistema che porterà a migliorare il mondo, di aprire il proprio cuore alla consapevolezza e al dialogo, alla curiosità e alla profondità, rallentando un po’ i ritmi frenetici delle nostre vite e riconnettendosi a sé stessi, agli altri e alla natura.”

Per cui, Buon 2024 a tutti…

Ma alla fine tutte queste "ONG" soccorrono i migranti per fini di lucro oppure si tratta esclusivamente di aiuto umanitario?

Certo dimostrare come queste ONG siano colluse con quegli scafisti che favoriscono l’immigrazione illegale non è cosa semplice, certamente qualche dubbio sul loro operato resta, in particolare ciò che mi ha da sempre incuriosito, è la facilità con cui essi individuano in maniera agevole la posizione di quegli scafi…

Vorrei tra l’altro ricordare quanto irregolarmente viene compiuto da molte di queste imbarcazioni durante quei salvataggi; mi riferisco allo spegnimento dei “trasponder”, già… per non far individuare la propria posizione. 

Quest’ultima circostanza ha sempre anelato nel sottoscritto dei forti dubbi, perché farlo se non c’è in corso alcuna attività illegale??? 

E’ come se uno debba volontariamente commettere un omicidio e prima di recarsi in quel luogo prestabilito, spegnesse volontariamente il cellulare, circostanza quest’ultima che però dalla verifica dei tabulati, non ha nel corso della propria vita compiuto, ed allora viene spontaneo pensare che nella suddetta circostanza, quello spegnimento gli servisse per celare la propria posizione e di conseguenza crearsi un alibi…   

D’altronde va detto come le attività di ricerca e salvataggio di quei migranti non sono per nulla semplici; immaginate di trovare una barchetta in mezzo a quel Mar Mediterraneo… 

Difatti, basti osservare l’enorme difficoltà nelle operazioni di recupero, quando ad esempio alcuni soccorritori si devono recare in quel mare immenso per ricercare ad esempio un aereo caduto; individuare i suoi rottami e di conseguenza i resti umani o parti dei bagagli; vedrete come passano giorni, a volte settimane prima che si trovi qualcosa, qui viceversa, i comandanti di quelle “ONG” sono capaci, senza alcun concordato appuntamento (per come espresso da loro…), di individuare (casualmente) quelle barche in precarie condizioni, per poi così trasportare quei suoi passeggeri profughi, nelle loro imbarcazioni…  

Ovviamente quanto sopra ha determinato le accuse rivolte alle ONG e cioè che essi operano in  collusione con le organizzazioni criminali di trafficanti, gli stessi che organizzano le traversate in mare dei migranti dalle coste libiche e tunisine all’Italia.

Tra l’altro, abbiamo visto come le attività di alcune ONG siano finite sotto le lente d’ingrandimento della magistratura, con l’accusa di favoreggiare l’immigrazione clandestina, anche se va detto, finora nessun procedimento delle procure siciliane ha potuto a dimostrare una collusione tra quelle organizzazioni e gli scafisti, difatti, la maggior parte delle inchieste aperte contro le ONG, sono state archiviate con il dissequestro delle loro imbarcazioni.

Come riportavo sopra, non è facile dimostrare eventuali collusioni, ma certamente il fatto che queste “ONG” ottengano una parte significativa dei loro introiti da fonti private, per lo più da donazioni, va venire qualche sospetto… 

D’altronde il costo delle operazioni di ricerca e salvataggio non è cosa da poco e quasi tutte hanno sempre evidenziato di non aver mai ricevuto fondi pubblici per questo scopo, ed allora i soldi da chi provengono??? 

Chi sono questi benefattori, si possono sapere i loro nomi?  

Nessuno, ancor meno il sottoscritto, discute sull’impegno messo in campo e soprattutto sull’operato dei volontari che meritano tutta la nostra stima per quanto compiono in quelle attività di soccorso, ma certamente l’oltre miliardo di euro che è stato quantificato per quelle operazioni di salvataggio, lascia a a noi tutti, parecchi dubbi… 

Come ripeto spesso, forse sarebbe il caso di inviare quelle somme ed anche altre, provenienti dai vari stati nazionali, direttamente a quei paesi africani, dai quali molti di profughi scappano; così facendo si potrà sostenere la loro economia e di conseguenza la sicurezza personale; così facendo inoltre si potrà migliorare quella loro fragile democrazia altalenante, quasi sempre messa in discussioni per ragioni non certo politiche, principalmente finanziarie… 

D’altronde si sa… è il denaro che da sempre fa muovere il mondo!!!  

Il problema dei migranti: l'Europa ci ha lasciati da soli!!!

Ma quale ricollocamenti obbligatori o aiuti al nostro Paese, ed ancora, quali iniziative per contrastare gli sbarchi o messa in atto di iniziative a protezione delle frontiere esterne…

Il nostro governo sta facendo acqua da tutte le parti e nel contempo, gli altri Paesi europei prendono le distanze, bloccano gli ingressi e non intervengono nel rafforzamento di una  collaborazione con i Paesi africani da cui ogni giorno prendono il mare quei poveri migranti…

Ora si attende che Commissione europea presenti un nuovo pacchetto sull’immigrazione ma da quanto si sta vedendo sono distanti dal prendere una decisione che risolva il problema, anzi tutt’altro…

Una cosa è certa, Lampedusa sta esplodendo ed il rischio che sull’isola i rapporti sociali tra migranti e isolani implodano è una cosa che si avverte già nei notiziari… 

Dal governo non si sta comprendendo la gravità di quanto potrebbe accadere da qui a poche ore… in particolare con il bel tempo e quindi con l’arrivo di ulteriori nuovi sbarchi e pensare che rimanendo in stallo il problema verrà risolto è pura follia…

Speriamo solo che non accade nulla di grave, ma se non si interviene, se non si prendono anche misure drastiche, se la sicurezza è demandata alla buona sorte, ho come la sensazione che ahimè nulla di buono avverrà,    

Basta quindi con le cazz… propinate da quelle Tv di partito, basta con falsi moralismi, con principi di solidarietà che l’Ue non ha mai dimostrato in tutti questi anni, basta soprattutto con la abnegazione di quie cittadini di Lampedusa che ormai da tempo non ne possono più con quanto sta accadendo…

L’Italia non ha bisogno di fondi imposti per accogliere i migranti e quindi per tenere sul nostro territorio tutti i migranti che vanno sbarcando; è tempo di bloccare le partenze, porre le nostre navi militari dinnanzi alle coste africane ed obbligare quei trafficanti di uomini, donne e bambini a far rientro a casa… 

L’Europa si deve fare carico dei problemi in Africa, dando i fondi disponibili proprio a quei paesi africani affinché la loro democrazia possa crescere, svilupparsi ed offrire sicurezza a ciascuno di quei fuggitivi, provando così ciascuno di essi a crescere e prosperare con i propri familiari, in quella che d’altronde è loro terra, senza quindi dover rischiare la propria vita per giungere qui, una terra che come ben sappiamo bene non offre nulla e dove non garantisce a nessuno, neppure a noi italiani, alcuna prospettiva di futuro!!!  

Congo: ora si cerca di dare la colpa di quel viaggio senza scorta dell'ambasciatore Attanasio, del carabiniere Iacovacci e dell’autista Milambo, al Funzionario dell'ONU…

Accade sempre così, alla fine si va alla ricerca di un capro espiatorio che paghi per tutti…

Ora sono tutti bravi a dire: se il convoglio che trasportava i nostri uomini, fosse stato seguito da una scorta armata, forse si sarebbe potuta evitare quanto tragicamente accaduto!!! 

Certo mi viene da pensare a un detto nostro catanese: “A Sant’Aita prima s’ a’rrubbanu e ‘ppoi ci ficiru i potti ri ferru”!!! Cosa significa? “Solo dopo esser stata derubata, la statua di Sant’Agata venne protetta da cancelli di ferro“. 

Molte volte, le giuste precauzioni vengono prese solo dopo che l’incidente o il danno si è già verificato e qui possiamo dire che è la stessa cosa!!!

Difatti, serve a poco o nulla iscrivere ora nel registro degli indagati il funzionario congolese del “World Food Programme” – l’agenzia delle Nazioni Unite che coordinava la visita del nostro funzionario – o mettere in discussioni le procedure operative da adottarsi in quei casi per evitare proprio questo tipo di tragedie…

Ora sono tutti a dire: mancava la scorta militare!!!

Ora chiunque abbia girato un po’ il mondo, in particolare si sia recato in quei paesi con ancora una forte presenza armata di guerriglieri indipendenti o anti governative , sa bene che prima di muoversi bisogna essere protetti da una forza armata o quantomeno essere “accompagnati” da soggetti ben conosciuti nel territorio e soprattutto “autorevoli”, tanto che possono garantire con la loro sola presenza, un eventuale passaggio in  quelle aree fortemente pericolose…

Viceversa senza queste precauzioni, non esiste alcuna possibilità di attraversare quei territori e i rischi di finire sequestrati con finalità di terrorismo (o forse dovrei dire per ottenere una consistente riscossione per rilasciare l’eventuale vittima/e ) sono certamente altissimi!!!

Certamente qualcuno doveva stare più solerte nel decidere di intraprendere quel viaggio, in particolare mi riferisco ai nostri uomini che per come si è visto, non possedevano alcuna garanzia di poter attraversare quei luoghi senza alcun autorizzazione ufficiale e/o ufficiosa…

Come ripeto spesso… certe situazioni “pericolose”, molte volte, è come se le andiamo cercando e purtroppo ritengo che quanto accaduto ai nostri due connazionali, rappresenti proprio uno di queste circostanze…

Migranti: ecco i messaggi fuorvianti che circolano sui social per indurre i nostri giovani all'ennesimo errore!!!

Cazz… le studiano tutte pur d’ingannare e far confondere i nostri ragazzi, in particolare nel voler creare una verità o meglio un assurdo paragone, dove non esiste!!!
Mi spiego meglio, alcuni minuti fa mia figlia ha mandato questa immagine sul mio profilo di “whatsapp”…
Appena  l’ho vista, gli ho chiesto come poteva pensare di paragone la Shoah con quanto stava avvenendo a quei poveri migranti…
Sono due avvenimenti, cosi profondamente diversi che non possono essere minimamente posti a paragone, neppure volendoci provare e certamente non con questa semplicità…
E’ da ignoranti, ma soprattutto da faciloni e  riduttivi, provare ad evidenziare che tra i due fatti storici, possano esserci fattori similari…
Quanto accaduto agli ebrei è qualcosa che l’umanità non potrà mai cancellare, un momento talmente atroce che ha portato l’uomo ad un livello “bestiale”, da preistoria… anche se sono certo che i nostri predecessori, bruti che fossero, non avrebbero mai compiuto qualcosa di così inumano e orrendo!!!
Ora comprendo meglio perché si sta provando a eliminare la materia “Storia” dalle scuole superiori, già i motivi di questi nuovi programmi scolastici, infatti… sono realizzati affinché essi non abbiano memoria di quanto è realmente accaduto, affinché quegli stessi errori possano ripetersi in un prossimo futuro…
Per confondere la storia, si provano a fare comparazioni tra popoli diversi… e nel far ciò, ci si dimentica che gli ebrei erano cittadini liberi europei, uomini, donne e bambini, italiani, tedeschi, polacchi, francesi, spagnoli, ecc… che a differenza dei nostri attuali migranti, sono stati – con la forza – presi dalle loro abitazioni, ed inviati nei campi di concentramento e di sterminio!!!
Ed il mondo intero, la chiesa, sono stati in silenzio a guardare!!!
Pochi sanno che quanto realizzato in maniera strategica, fu preparato in maniera dettagliata alcuni anni prima, attraverso un censimento dettagliato delle popolazioni europee e l’uso di una tecnologia innovativa, sì… la prima macchina elettronica IBM che potremmo definirla il primo calcolatore elettronico… 
Era una Hollerith a schede perforate e servi per l’appunto a raccogliere i nominativi di sei milioni di ebrei presenti in tutta l’Europa… 
Quanto sopra è stato perfettamente descritto in un libro (l’ho appena dato a mia figlia, con la speranza che possa leggerlo…), un atto di accusa che ha reso possibile con estrema precisione di censire intere popolazioni in base ad alcuni criteri specifici (come ad esempio l’appartenenza alla razza ebrea), che era alla base di ciò che fu successivamente l’obiettivo di Hitler e di quella “soluzione finale”!!!
L’apporto del colosso informatico (tale era l’Ibm già negli anni Trenta) fu così importante da rendere  quel processo di raccolta e di trasporto scientifico, tanto da progettare in maniera metodica, l’eliminazione da parte dei nazisti, di circa sei milioni di prigionieri in quelle camere a gas o a perire di stenti, sevizie e malattie. 
Vanno inoltre ricordati insieme agli ebrei, tutti coloro che subirono la stessa sorte, mi riferisco a quanti si ribellarono a quella dittatura, ai prigionieri di guerra, agli zingari e omosessuali…
Voler accostare la deportazione degli ebrei, con quanto sta accadendo in questi anni è veramente meschino, se pur comprendo quanto il problema dei migranti costituisca una grave difficoltà che deve essere da tutti affrontato…
Ma certamente non attraverso “fakenews” o con messaggi social “fuorvianti” o anche con dichiarazioni sterili di taluni esponenti dei partiti di opposizione, che non propongono mai soluzioni, ma tentano esclusivamente d’alimentare la tensione sociale, sperando di far cadere un governo in carica, votato tra l’altro dalla maggioranza dei loro connazionali…
Il problema deve essere affrontato in maniera seria, innanzitutto provando a dare a quei migranti, la possibilità di vivere nella propria terra, sì… in maniera dignitosa, in uno dei posti più belli del mondo (per chi ha vissuto come il sottoscritto l’Africa sa di cosa parlo…), con i propri familiari e soprattutto con i loro amici, senza la necessita di cercare ricchezze e benessere dove questi esistono, in particolare proprio nel nostro paese…
Invece di provare a illuderli con programmi televisivi che raccontano lussi e ricchezze smodati, raccontiamo a coloro che vogliono giungere da noi la realtà di un paese come il nostro…
Facciamo vedere loro attraverso la tv satellitare (o nel web) la verità dei fatti!!!
Non più soap opera, fiction o reality show stupefacenti, no… trasmettiamo programmi che mostrano le reali condizioni in cui vivono quei loro connazionali, evidenziamo come la maggior parte di essi è senza un lavoro e come trascorrano la maggior parte del loro tempo ad elemosinare o a sperare di raccogliere un euro lavando il vetro di un auto nei nostri incroci stradali… 
Ma veramente qualcuno di Voi pensa che queste centinaia di migliaia di rifugiati, provenienti dalla Nigeria, Camerun, Togo, Senegal, Burkina Faso, Liberia, Niger siano scappati perché lì vivevano peggio??? 
Spero di no… se non fosse per le guerre civili, per la salvaguardia della propria persona, vivrebbero lì… e non morirebbero di fame, vendendo da noi!!! 
Ultimamente molti di quei paesi del West Africa, stanno modificando le loro politiche economiche… di alcuni di loro ho avuto riprova in questi mesi… vedasi ad esempio il Senegal, Ghana, Costa D’avorio, Togo, Benin, dove seppur ancora presente una consistente disoccupazione, i governi hanno lanciato nuovi programmi d’investimento e sviluppo, offrendo a molte imprese di costruzione europee, la possibilità di operare sul luogo per la realizzazione d’importanti infrastrutture e “social house”…
Anche  per i giovani si sta provando ad innalzare il livello e gli obiettivi… basti vedere gli interventi economici e finanziari promossi, grazie anche ai finanziamenti ricevuti…
Da quanto sopra posso affermare che sono sempre meno i giovani che provano ad emigrare e vedrete come a breve scomparirà l’idea in cui si sperava di trovare lavoro in Europa o altrove, per aiutare da lì la propria famiglia rimasta in Africa…
Appena le condizioni di quei paesi riprenderanno a garantire libertà civile e occupazione, vedrete… molti di loro torneranno nuovamente in patria e lì state certi, racconteranno ai loro figli di un periodo non certo entusiasmante… anzi da dimenticare!!!   
Concludendo, se da un lato il problema della Shoah resterà indelebile nelle nostre coscienze e ciascuno di noi porterà per sempre una parte di quella “responsabilità“, viceversa, il problema dei migranti, con la buona volontà si potrà anche risolvere, certo… non per come si è fatto finora e neppure con tutte quelle chiacchiere inutili che sento quotidianamente in Tv, ma attraverso programmi mirati e soprattutto grazie alla collaborazione di tutti i paese europei!!!

La verità? Nessuno sa come affrontare il problema dei migranti!!! Il sottoscritto quantomeno prova a dare una soluzione…

Mi farebbe piacere per un momento che questo problema venisse affrontato in maniera serena, senza alcuna influenza “partitica”, ma soprattutto senza alcun condizionamento esterno, lontano cioè da quelle chiacchiere inutili e senza alcun senso pratico, che ogni giorno purtroppo, ci vengono riportate dai media nazionali…  
Ed allora, affrontiamo il problema non dal punto di vista dei partiti di governo o di quelli dell’opposizione e non prendiamo per “oro colato” quanto ci viene dichiarato dai quei sottoposti del Vaticano, come dobbiamo prendere le distanze da quelle manifestazioni critiche e mai costruttive, comportamenti estremamente di rifiuto dettati da avversioni indiscriminate nei confronti degli stranieri e di tutto ciò che proviene dall’estero…
Ed allora proviamo a vedere in maniera aperta quanto c’è di vero e quanto di falso in questa vicenda dei migranti… 
Partiamo innanzitutto dal fatto concreto che vi sono – a causa di guerre civili e di quant’altro legato ad alcune politiche di quei governi – milioni di persone, uomini donne e soprattutto bambini, che stanno scappando da quelle regioni per salvaguardare la propria esistenza…
Quindi, ad esclusioni di quanti provano ad “infiltrarsi” per ragioni che non sto qui ad esaminare, ma che possono certamente costituire un grave problema sociale, proviamo a comprendere chi oggi desidera giungere qui e chi da quel desiderio vuole godere di vantaggi finanziari, sulla pelle di quei migranti…
Innanzitutto bisogna partire da lontano, da quando questi individui scappano da quei loro paesi di origine e iniziano ad attraversare sulla terraferma tutti quei confini limitrofi, per giungere nel nostro continente…
C’è chi proviene dall’Asia, da quel medio oriente tanto devastato da guerre civili e non solo ma anche da conflitti armati e chi proviene dal continente Africano e prova a giungere presso le coste della Libia e del Marocco, per attraversare il mare su una qualche imbarcazione… 
Durante quel tragitto… eccoli… sono tutti lì a chiedere loro soldi o prestazioni personali…
I primi sono rappresentati da quelle bande criminali armate, presenti in quegli stati di passaggio, che pur di estorcere loro del denaro li minacciano ricattandoli di non farli passare… 
per gli altri che giungono presso le coste prospicienti il nostro paese, ecco per loro, ci sono i cosiddetti scafisti che pretendono una cospicua somma di denaro in contante per farli attraversare il mare… 
Quindi vi sono le cosiddette Ong, alcune di loro fino a poco tempo fa realizzavano fatturati irrisori, ma improvvisamente, grazie forse a questo mercato d’esseri umani, hanno iniziato a fatturare cifre iperboliche, veramente strana la coincidenza…
Ma qualcuno da noi è ancora convinto che si tratta di organizzazione umanitarie e non a  fine di lucro… peccato però che quel loro aumento dei bilanci nel frattempo dimostri il contrario!!! 
Per quanti di loro sono giunti sulla terraferma, in particolare nel nostro Stato… o dovrei precisare nella nostra Sicilia, ecco aprirsi le porte della “accoglienza”, che però si sono manifestate in tutta la loro meschinità, in quanto sono servite principalmente ad incassare denaro pubblico (o europeo) e concedere favori ad alcune società di servizi, consulenza e quant’altro, e per favorire quei posti di lavoro, i quali poi sono stati barattati dai nostri “bravi” politici in quel noto scambio di voti…. 
Li hanno chiamati “cara” ma di caro non possedevano nulla… anzi si è scoperto successivamente, come fossero divenute vere e proprie aree di spaccio e di prostituzione, dando alla creazione all’interno delle stesse, di gang criminali di colore che dettavano a tutti le regole di quei centri di accoglienza…
Alcuni avevano provato a dichiarato che si trattava di menzogne, ma la realtà ha dimostrato il contrario – in particolare quando la nostra procura etnea, ha evidenziato come quanto ciò fosse reale e non inventato!!!
Anche il solo parlare dei problemi dei migranti è diventato un business… si una vera e propria speculazione a cui sembra che molti nostri parlamentari e/o politici locali, non riescono a fare a meno…
Eccoli… sono tutti lì a mostrarsi in televisione, a giudicare quanto avviene, ma mai… si mai ho sentito uno di loro dire: “una di quelle famiglia di migranti l’adotto io;… portateli per favore a casa mia e mi prenderò cura di loro insieme ai miei cari”!!!
Già il sottoscritto non ha mai sentito una dichiarazione come quella riportata sopra… e credo neppure voi, anche perché sono certo che appena avesse solo pronunciata quella frase, avrebbe trovato dimora “sutta l’acchi da marina” (come si dice a Catania) perché i suoi familiari non lo avrebbero fatto entrare!!!
Sono buoni solo a sparare cazzate, ma si sa…  da noi sono quasi tutti così, d’altronde l’ipocrisia la fa da padrona in questo nostro paese o per essere più precisi, non c’è bisogno di andare a scoprire quanto xenofobi siano in Europa, perché basta attraversare il nostro stretto di Messina per scoprire come le percentuali dei migranti nelle altre regioni d’Italia, siano particolarmente irrisorie, rispetto alle presenze nella nostra regione…. 
Peraltro noi siamo il loro primo punto d’accesso…???
Lampedusa non costituisce il principale porto d’attracco per quelle Ong, per poi trasferire i loro migranti presso le aree d’accoglienza in località Agrigento???
Ma vorrei chiedere a ciascuno di voi, anche a quanti dicono di sentirsi profondamente “cristiani”, sì… vorrei sapere, ma con quali modalità vengono inseriti questi migranti nel sociale???
Di quali diritti potranno godere??? Con quali modi verranno garantite le loro esigenze???
Leggo quotidianamente di notizie in cui si parla di sfruttamento della manodopera, caporalato, di criminalità organizzata, di prostituzione, spaccio di droga, vendita di prodotti clonati…
Proprio ieri sera guardavo in Tv la replica di una serie televisiva del maestro camilleri: “Il Commissario Montalbano“; era una puntata della seconda stagione… siamo nel 2000 (a quel tempo non guardavo questa serie Tv…), ebbene, a quasi vent’anni di distanza si affrontavano in quella serie, gli stessi problemi di quei poveri migranti, come fossimo oggi, si perché nel frattempo d’allora… non è cambiato nulla!!! 
La verità è che si è solo discusso inutilmente… tutti, nessuno escluso!!!
Un fallimento completo dei partiti, delle istituzioni, della chiesa, delle associazioni di volontariato, dei sindacati, dell’Unione Europea…
C’è un motivo in tutto questo, nessuno di loro sa cosa fare… eppure il sottoscritto è convinto che oggi i migranti possano costituire una grande ricchezza per il nostro paese… si tratta soltanto di metterli in condizione di rendere al massimo quelle loro potenzialità… 
Alzare muri non serve a nulla, come provare a limitare gli sbarchi… certo nessuno può pensare di entrare in quest paese soltanto perché protetto da una pseudo imbarcazione chiamata “Ong”… 
Questo tipo di violazione non è corretta, se pur giustifico moralmente quel suo capitano, sicuramente sorretto da forti motivazioni solidali e caritatevoli, ma vi sono regole da rispettare se si vuole entrare in questo paese e queste, vanno sempre rispettate!!! 
Dobbiamo fare un passo avanti… 
Dobbiamo iniziare a inserire gradualmente i migranti presenti in questa nostra terra, come…???
Ad esempio offrendo loro un lavoro dignitoso e una abitazione, in particolare in quelle aree nelle quali scarseggia manodopera, parlo di quei settori come agricoltura, allevamento e commercio.
Ricreare ad esempio un sistema moderno di ciò che erano un tempo le “fattorie o case coloniche”; ricreare nuovi nuclei abitativi completamente arredate per unità familiare, nelle quali i migranti potranno risiedere con le loro famiglie.
Nel contempo, i capo famiglia e gli eventuali figli maggiorenni, potranno iniziare a lavorare in quei terreni/allevamenti/strutture per la commercializzazione dei prodotti, posti in aree limitrofe…
Ciascun migrante potrà così finalmente, in maniera dignitosa, mettere in pratica quanto più desidera, il tutto non attraverso il sostentamento di una politica Statale, ma bensì grazie al proprio lavoro – quest’ultimo regolarmente retribuito e rispettoso dei contratti previsti – con il quale potrà pagare il canone d’affitto “economico” e le relative utenze, ma soprattutto potrà beneficiare per il proprio sostentamento, di una parte di quelle produzioni realizzate. 
Nel contempo tutti i nuclei abitativi realizzati, verranno integrati con aree polivalenti ludiche e ricreative, ma anche con strutture nelle quali svolgere didattica per i minori e per le loro madri, affinché imparino la nostra lingua, gli usi ed i costumi di questo nostro paese. 
Integrazione significa accogliere, ma soprattutto “inserire” e quanto sopra descritto, può costituire un esempio quale punto di partenza… 
Ovviamente quanto sopra vale esclusivamente per coloro che desiderano restare in questo nostro paese e creare una prospettiva di futuro per i loro figli… altrimenti – come accade anche per noi italiani nel mondo – non vi è alcun motivo di restare e purtroppo dovranno essere dal nostro paese, espatriati!!!  

Salvini in Libia per convincere il paese a creare degli “Hotspots" per accogliere il flusso dei migranti.


Il ministro dell’interno Matteo Salvini è in Libia per tentare di risolvere il problema dei flussi migratori e di contrastare quelle associazioni criminali che grazie anche ad alcune colluse Ong, hanno permesso a quei flussi di realizzare business sulla pelle di quei poveri migranti… 

La proposta prevede innanzitutto la realizzazione di nuovi centri di accoglienza ai confini del Sud del paese africano, per evitare che Tripoli e la parte di quel nord Africa, possa divenire, un serbatoio umano, per come è accaduto per il nostro paese…
Salvini, durante l’incontro ha aggiunto: “Giovedì a Bruxelles sosterremo di comune accordo che i centri di accoglienza e identificazione vanno costruiti a sud della Libia per aiutare a bloccare l’immigrazione che stiamo subendo entrambi”!bloccato sul nascere la proposta, dichiarando: !!
Ovviamente, come logico che fosse, il numero due del governo libico presieduto da Fayez Al Sarraj, ha subito bloccato la proposta, dichiarando: “Rifiutiamo categoricamente la presenza di qualsiasi campo per i migranti in Libia: non è consentito dalla legge libica”…
Sono certo comunque che l’eventuale apertura a forti concessioni economiche e la realizzazione di programmi infrastrutturali, potrà ribaltare questa attuale presa di posizione…  
Per meglio comprendere comunque il giro d’affari che muove la gestione dei migranti, mi permetto di riportare quanto segue, per meglio comprendere che fine fanno i soldi messi a disposizione…  
L’Unione europea ha appena deciso di triplicare i fondi per la gestione dei migranti: la somma messa a bilancio passerà dagli attuali 13 miliardi di euro (anni 2014-2021) ai futuri 35 miliardi di euro (anni 2021-2027).
Prima però di compiere l’analisi dei costi preventivati e di dove finiscono quei soldi, ritengo sia doveroso comprendere  cosa si prende da quei paesi africani, e cosa viceversa apportiamo ad essi…
Bisogna cioè prendere in esame i luoghi dai quali quei migranti partono…
Ho letto ad esempio che spendiamo 35 euro al giorno per ospitare un migrante, mentre con soli 6 euro al giorno, potremmo farli stare bene lì… a casa propria.
Già, viene quindi da chiedersi, perché non vengono aiutati direttamente nei propri paesi d’origine???
Ed allora mi permetto di riportare un belissimo articolo di Silvestro Montanaro: 
Casa loro? Andiamoci piano con le parole. Perché la loro casa è in vendita e sta divenendo la nostra. 
Per dire: il Madagascar ha ceduto alla Corea del Sud la metà dei suoi terreni coltivabili, circa un milione e trecentomila ettari. La Cina ha preso in leasing tre milioni di ettari dall’Ucraina: gli serve il suo grano. In Tanzania acquistati da un emiro 400mila ettari per diritti esclusivi di caccia. L’emiro li ha fatti recintare e poi ha spedito i militari per impedire che le tribù Masai sconfinassero in cerca di pascoli per i loro animali. La loro vita.
E gli etiopi che arrivano a Lampedusa… non accreditabili come rifugiati, giungono dalla bassa valle dell’Omo, l’area oggetto di un piano di sfruttamento intensivo da parte di capitali stranieri che ha determinato l’evacuazione di circa duecentomila indigeni. E tra i capitali stranieri molta moneta, circa duecento milioni di euro, è di Roma. Il governo autoritario etiope, che rastrella e deporta, è l’interlocutore privilegiato della nostra diplomazia che sostiene e finanzia piani pluriennali di sviluppo. Anche qui la domanda: sviluppo per chi???
L’Italia intera conta 31 milioni di ettari. La Banca mondiale ha stimato, ma il dato è fermo al 2009, che nel mondo sono stati acquistati o affittati per un periodo che va dai venti ai 99 anni 46 milioni di ettari, due terzi dei quali nell’Africa sub-sahariana. In Africa i titoli di proprietà non esistono (la percentuale degli atti certi rogitati varia dal 2 al 10 per cento). Si vende a corpo e si vende con tutto dentro. Vende anche chi non è proprietario. Meglio: vende il governo a nome di tutti. Case, villaggi, pascoli, acqua se c’è. Il costo? Dai due ai dieci dollari ad ettaro, quanto due chili d’uva e uno di melanzane al mercato del Trionfale a Roma. Sono state esaminate 464 acquisizioni, ma sono state ritenute certe le estensioni dei terreni solo in 203 casi. Chi acquista è il “grabbatore”, chi vende è il “grabbato”.
 La definizione deriva dal fenomeno, che negli ultimi vent’anni ha assunto proporzioni note e purtroppo gigantesche e negli ultimi cinque una progressione pari al mille per cento secondo Oxfam, il network internazionale indipendente che combatte la povertà e l’ingiustizia. Il fenomeno si chiama land grabbing e significa appunto accaparramento della terra…
I Paesi ricchi chiedono cibo e biocombustibili ai paesi poveri. In cambio di una mancia comprano ogni cosa. Montagne e colline, pianure, laghi e città. Sono circa cinquanta i Paesi venditori, una dozzina i Paesi compratori, un migliaio i capitali privati (fondi di investimento, di pensione, di rischio) che fanno affari. 
E’ più facile trasportare una tonnellata di cereali dal Sudan che le mille tonnellate d’acqua necessarie per coltivarle. 
Ed allora, ritorniamo nuovamente alla domanda: aiutiamoli a casa loro? Siamo proprio sicuri che abbiano ancora una casa? Le cronache sono zeppe di indicazioni su cosa stia divenendo questo neocolonialismo che foraggia guerre e governi dittatoriali pur di sviluppare il suo business. In Uganda 22mila persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni per far posto alle attività di una società che commercia legname, l’inglese New Forest Company. Aveva comprato tutto: terreni e villaggi. I residenti sono divenuti ospiti ed è giunto l’avviso di sfratto… Dove non arriva il capitale pulito si presenta quello sporco. 
La cosiddetta agro-mafia. Sempre laggiù, nascosti dai nostri occhi e dai nostri cuori, si sversano i rifiuti tossici che l’Occidente non può smaltire. La puzza a chi puzza…
Chi ha fame vende. Anzi regala. L’Etiopia ha il 46 per cento della popolazione a rischio fame. E’ la prima a negoziare cessioni ai prezzi ridicoli che conosciamo. Seguono la Tanzania (il 44 per cento degli abitanti sono a rischio) e il Mali (il 30 per cento è in condizioni di “insicurezza alimentare”). Comprano i ricchi. Il Qatar, l’Arabia Saudita, la Cina, il Giappone, la Corea del Sud, anche l’India. E nelle transazioni, la piccola parte visibile e registrata della opaca frontiera coloniale, sono considerate terre inutilizzate quelle coltivate a pascolo.
Il presidente del Kenya, volendo un porto sul suo mare, ha ceduto al Qatar, che si è offerto di costruirglielo, 40mila ettari di terreno con tutto dentro. Nel pacco confezionato c’erano circa 150 pastori e pescatori. Che si arrangiassero pure!
L’Africa ha bisogno di acqua, di grano, di pascoli anzitutto. Noi paesi ricchi invece abbiamo bisogno di biocombustibile. Olio di palma, oppure jatropha, la pianta che – lavorata – permette di sfamare la sete dei grandi mezzi meccanici. E l’Africa è una riserva meravigliosa. In Africa parecchie società italiane si sono date da fare: il gruppo Tozzi possiede 50mila ettari, altrettanti la Nuova Iniziativa Industriale. 26mila ettari sono della Senathonol, una joint-venture italosenegalese controllata al 51 per cento da un gruppo italiano. Le rose sulle nostre tavole, e quelle che distribuiscono i migranti a mazzetti, vengono dall’Etiopia e si riversano nel mondo intero. Belle e profumate, rosse o bianche. Recise a braccia. Lavoratori diligenti, disponibili a infilarsi nelle serre anche con quaranta gradi. E pure fortunati perché hanno un lavoro.
Il loro salario? Sessanta centesimi al giorno!!!”.
Ora, dopo aver letto quanto sopra, mi auguro che molti miei connazionali, rivalutino quei pregiudizi fortemente manifestati in questi giorni nei confronti di quei migranti, che certamente dimostrano sì… d’aver bisogno, ma la cui soluzione non può essere realizzata con quanto finora compiuto o meglio, con le modalità che ben conosciamo e cioè di questa accoglienza infinita per tutti coloro che giungono nel nostro paese…
E’ evidente a tutti che così facendo il problema non verrà risolto… perché è alla fonte che va affrontato, sì… in quei paesi d’origine e l’Europa deve mostrarsi d’essere finalmente unito e non diviso per come finora ha fatto, ma soprattutto deve evidenziare principi di solidarietà nei confronti di quei paesi (che ben conosce… visto che riesce ancora oggi a sfruttarli…), che richiedono di ricevere da quei paesi ricchi, non solo carità, ma soprattutto sostegno per la loro crescita…
D’altronde diceva Pierre Rabhi: I Paesi del Terzo Mondo si percepiscono ormai come poveri, quando i loro territori celano immense ricchezze di cui si organizza il trasferimento verso Paesi già prosperi, per accrescerne ulteriormente la prosperità… 

Immigrazione: Cosa accadrà in Europa se non si prenderanno al più celere provvedimenti???

Sono quattro anni che riceviamo migranti e rifugiati in tutta Europa…
Precisamente sono circa 1.800.000 le persone giunte con i barconi o via terra, e precisamente: 200.000 nel 2014, 1.000.000 nel 2015, 390.000 nel 2016 e 200.000 nel 2017 a cui vanno sommati quelli giunti quest’anno…
Possiamo dire con certezza che dopo la seconda guerra mondiale, quanto sta accadendo in questi anni, rappresenta il più grosso flusso migratorio degli ultimi 70 anni e la disgrazie è che va sempre più aumentando senza alcuna sosta… 
Certo, i numeri sono calati a causa delle nuove barriere di confine createsi nei balcani o grazie agli accordi con i governi della Turchia e della Libia.

Seppur quest’anno i numeri parlano di circa 40.000 persone accolte, di cui il nostro paese conta già 16.000 unità… il problema più importante è comprendere cosa fare con i quasi due milioni di migranti presenti nel territorio europeo, anche perché la maggior parte di essi, non è più andata via o quantomeno ha scelto di non fare più rientro in quelle elle loro terre d’origine…

Comprenderete certamente come quanto sopra, costituisca di per se un enorme problema, non solo in materia di asilo, ma anche di controlli, sicurezza, occupazione e soprattutto… integrazione sociale.
Ovviamente il nostro paese è quello che ad oggi ha subito la maggior parte di quella invasione, a causa della posizione geografica che ha permesso in maniera facilitata l’ingresso attraverso barconi o grazie all’aiuto di quelle cosiddette “Ong”, che si stanno dimostrando certamente utili alla salvaguardia di quei poveri disperati, ma di contro, alcune di queste organizzazioni umanitarie, hanno evidenziato ambigui sospetti di collaborazione, con quei trafficanti criminali, dediti alla tratta di esseri umani… 
Ecco perché in questi giorni il nostro paese, sta spingendo verso controlli più severi delle frontiere esterne, ma soprattutto punta ad una più equa distribuzione dei nuovi arrivati…
Bisogna innanzitutto convincere nazioni come Malta, Ungheria, Polonia ad aprire le loro frontiere, ma soprattutto bisogna imporre ad altre nazioni più ricche, come Francia, Germania e Spagna ad intervenire a sostegno del nostro paese e ad essere più disponibili nell’accettare una parte cospicua di quei migranti.
Non si può più continuare per come si è fatto!!! Non basta più all’Europa donarci 80 euro per ogni migrante che giunge nel nostro paese, affinché quest’ultimi, vengano trasformati in bonus per i nostri dipendenti, non abbiamo bisogno dell’elemosina… ciascuno deve fare la propria parte, se non si vuole avere un’altra “Brexit”, come quella Gran Bretagna, che ha preferito uscire dall’Eu pur di non aprire le porte dei loro confini… 
Sì, stranamente di quella presa di posizione vergognosa… e per nulla “british“, che ha espresso in maniera chiara un sentimento anti-immigrazione, nessuno ne ha parlato, di contro, quanto espresso e compiuto in questi giorni dal neo ministro degli interni Matteo Salvini, ha scatenato da parte di quei governi insensibili, forti prese di posizione, tra cui quelle esternate dal Presidente Emmanuel Macron che ha definito il nostro paese “cinico e irresponsabile” e allo stesso tempo dal ministro degli interni della CSU, Horst Seehofer, che aveva chiesto il diritto di allontanare i migranti ai confini della Germania, una proposta che il Cancelliere federale Angela Merkel ha respinto…
Quanto sopra perché si è deciso di non fare approdare nei porti italiani, una nave Ong denominata “Aquarius”, che trasportava 629 persone…
E dire che Malta l’aveva rifiutata, e solo l’intervento diretto della Spagna, grazie all’invito del nuovo primo ministro Pedro Sanchez, ha dato soluzione provvisoria al problema…
Una cosa è certa, il problema adesso si è trasferito dall’Italia all’Europa… e non basterà più a quelle nazioni accogliere qualche nave di tanto in tanto, solo per farsi un po di pubblicità umanitaria… 
Il problema va affrontato in maniera collettiva da tutti, se si vuole salvaguardare la coesione e il futuro dell’Europa!!! 
C’è bisogno di una risposta forte che preveda nuove regole per alleggerire l’onere di quegli stati come l’Italia, che da sempre sono in prima linea e non possono più essere lasciati soli!!!
Bisogna pensare infine a far rientrare tutti questi migranti nei loro paesi di provenienza, offrendo innanzitutto a quelle nazioni, la cancellazione totale dei debiti e migliorare le strutture governative di quei paesi, non con i soli aiuti finanziari che hanno dimostrato nel corso di questi anni condurre alla corruzione e alle guerre, bensì con una assistenza efficace che possa migliorare il tenore di vita di quelle persone.
Bisogna investire finanziando progetti validi, che creano sviluppo e occupazione, attraverso mirati istituti di credito internazionali o agenzie delle Nazioni Unite, che puntano al rilancio economico, attraverso la costruzione di nuove infrastrutture, la realizzazione di bacini idrici, la realizzazione d’impianti per l’energia alternativa e dando grande interesse prima ancora che alle industrie, all’agricoltura, alla pesca e al commercio…
Soltanto con politiche d’intervento mirate come quelle sopra descritte, si potrà sperare di far progredire quei paesi sottosviluppati e permettere così di far rientrare la maggior parte di quei suoi migranti, oggi ahimè dislocati nel nostro territorio europeo…
Ogni altra futile iniziativa, lascerà inalterata questa attuale condizione, sia in quelle regioni che da noi, contribuendo ancor di più negli anni futuri, a far giungere sempre più disperati, che cercheranno con tutti i mezzi di giungere nelle nostre coste, alimentando così facendo, quella xenofobia che sta ottenendo sempre di più, quel deleterio e preoccupante consenso sociale!!!
Spero solo di non dover essere testimone di quanto già accaduto mezzo secolo fa ai miei progenitori… 

Per bloccare gli sbarchi…??? Basta il G7!!!

Già… sembra incredibile, eppure, per fermare i migranti, è bastato aver organizzato il G7!!!
Difatti, tutti gli sbarchi saranno vietati, nei giorni del vertice a Taormina dei grandi delle superpotenze…
Per cui tutti i nostri porti saranno interdetti… e infatti, il sistema di sicurezza è già da ieri attivo…
Nessuno, ripeto nessuno… potrà avvicinarsi alle nostre coste, nessuna nave, nessuna imbarcazione, in particolare quelle dei migranti che dovranno attraccare altrove… mi chiedo dove, visto che l’unico posto nel quale potevano giungere era il nostro paese…
Malta… non vuole nessuno, la Tunisia altrettanto, l’Egitto… tanto vale rimanere in Libia, ed allora cosa faranno questi immigrati, usciranno questa settimana con i gommoni per farsi un giro e quindi rientrare nuovamente nelle coste libiche’??
Mi chiedo e se ci dovesse essere una emergenza… cosa faranno quelle Ong??? Provvederanno ai soccorsi e per portarli dove…??? Nuovamente in Libia… oppure tenteranno di bypassare il divieto di attracco nelle nostre coste???
Comunque alla fine, ciò che sembrava impossibile si sta avverando e cioè che gli sbarchi si possono fermare!!!
Certo si tratta di proteggere il vertice internazionale… quegli uomini importanti da noi invitati… d’altronde loro vanno in ogni modo salvaguardati… almeno in quei pochi giorni, tutto deve filare liscio…
Mentre a noi, noi che non siamo nulla per loro, noi che siamo costretti a convivere con il problema di questi migranti, con quanto sta accadendo a causa dell’alto numero di cui è ormai invasa la nostra isola, con (dispiace dirlo) enormi rischi sulla di sicurezza, violenze generate da essi, con quella criminalità organizzata (di questi gruppi) sempre più in aumento che genera una condizione di semi- clandestinità e soprattutto di un possibile collegamento con i gruppi terroristici…
Ed ancora, come affrontare i problemi socio-culturali e sanitari che stanno, sempre più alimentando, turbolenze nei confronti della diversità…

Ed allora mi chiedo… non è forse il caso di bloccare questi flussi migratori all’origine???
Fare in modo che nessuno possa più giungere in questa terra… d’altronde se l’aiuto che diamo serve esclusivamente a generare business per molte di quelle associazioni “umanitarie” e Ong (che hanno realizzato profitti in questi pochi anni del 21.000%), forse è meglio che quei fondi europei, vadano direttamente inviati o utilizzati in quei paesi africani, dando così prosperità e sviluppo in aree tanto martoriate, sia dalle guerre civile ma soprattutto da quelle società internazionali, che hanno finora generato quegli scontri, affinché tutto restasse sotto il potere di pochi… gli stessi soggetti che vengono (da quelle società) profumatamente pagati, affinché si possa continuare ad estrarre quelle risorse primarie tanto indispensabili nel mondo e con le quali di fatto, ci si sta…. arricchendo!!!