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Riflessione sul problema dello smaltimento dei rifiuti: un confronto tra Sicilia e altre regioni italiane.

Il recente intervento dei Carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) nelle province di Taranto, Matera e Cosenza ha riportato all’attenzione un problema che affligge da sempre il nostro Paese e, in particolare, la mia amata Sicilia: lo smaltimento illecito dei rifiuti, speciali e non.

L’operazione ha portato all’arresto di nove persone e al sequestro di oltre 4.000 tonnellate di rifiuti abbandonati in capannoni dismessi e aree agricole. 

Un’ennesima conferma di come il traffico illecito di rifiuti sia un fenomeno strutturato e organizzato, spesso gestito da vere e proprie associazioni criminali.

Ma questo caso non è solo la prova della gravità del problema ambientale in Italia. È anche l’occasione per riflettere sulle differenze di approccio tra le varie regioni nel contrastare questi reati.

In alcune zone del Paese, come quelle coinvolte in questa operazione, le forze dell’ordine e le procure dimostrano una capacità di intervento tempestiva ed efficace. In altre viceversa, come ad esempio la Sicilia, il fenomeno sembra affrontato,  con minore incisività. 

Troppe volte infatti, chi cerca di denunciare, si scontra con un apparato burocratico che, anziché proteggere, ostacola e ancor più scoraggia…. E così, chi con coraggio prova a fare la cosa giusta finisce per trovarsi solo, esposto a rischi e difficoltà.

All’estero, in Paesi come gli Stati Uniti, chi denuncia non solo è tutelato, ma può anche beneficiare di incentivi (economici) proporzionali al danno svelato: fino al 30% del valore recuperato, con cifre che possono arrivare a milioni di dollari. 

In Italia, invece, accade proprio l’opposto. Chi denuncia si ritrova spesso invischiato in procedimenti giudiziari interminabili, affronta rinvii infiniti e deve sostenere di tasca propria tutti i costi: viaggi, avvocati e soprattutto tempo perso. Tutto questo per aver fatto il proprio dovere di cittadino, senza alcun interesse personale, ma solo per difendere il bene comune.

Tornando quindi alla questione principale, la gestione illecita dei rifiuti segue un copione noto: i rifiuti “spariscono” nel nulla, smaltiti illegalmente per evitare i costi di un trattamento regolare. 

Questo sistema, da interessi finanziari illeciti, non solo devasta l’ecosistema, ma mette a rischio la salute pubblica e rafforza circuiti criminali che prosperano a scapito di tutti noi.

In Sicilia, il fenomeno è particolarmente diffuso, ma operazioni come quella in Puglia o in Campania sono alquanto rare. D’altronde, basti osservare tutte le testate di cronaca nel web per costatare come – in questi ultimi anni – le inchieste per questa tipologia di reato, si siano contate sulle punta di una mano…

Già… parliamo d’indagini che spesso si arenano di fronte a una rete di complicità e omertà che rende difficile individuare e perseguire i responsabili, in particolare quando quei soggetti sono fortemente legati alla criminalità organizzata o evidenziano di godere di protezioni politiche e ahimè, anche istituzionali…

Questo divario nell’efficacia dei controlli solleva un interrogativo: perché non adottare un approccio uniforme e coordinato su scala nazionale?

L’operazione dei Carabinieri del Noe, coordinata dalla Procura di Lecce, dimostra che contrastare il fenomeno è possibile, ma perché sia davvero efficace servono interventi costanti, non azioni sporadiche. È necessaria una strategia nazionale che rafforzi i controlli, aumenti le risorse per la tutela ambientale e, soprattutto, protegga e incentivi chi ha il coraggio di denunciare.

Lo smaltimento illecito dei rifiuti non è solo una questione ambientale: è un’emergenza sociale ed economica che richiede un impegno concreto da parte di tutte le istituzioni. 

La Sicilia, come altre regioni del Sud Italia, non può più permettersi di restare indietro in questa battaglia. È tempo di agire con la stessa determinazione dimostrata dai Carabinieri del Noe, per garantire un futuro più sostenibile e giusto per tutti.

Ben venga questo 2025: Anno nuovo, vita nuova!!!

Con il nuovo anno alle porte, accogliamo il 2025 con entusiasmo e speranza. 

Già perché quanto sta per compiersi non è solo un cambio di calendario, ma un invito a credere in un futuro migliore, a sognare un mondo più sereno e privo di conflitti.

Immaginiamo la fine delle guerre, di quelle che dividono popoli e distruggono vite. Aspiriamo quindi ad un mondo dove i giovani possano guardare al domani con fiducia, liberi dalle paure legate a repressioni, dittature o conflitti inter-religiosi. 

Già… un mondo dove non vi siano rischi di guerre civili, ma solo la promessa di pace e cooperazione.

Il 2025 deve essere anche l’anno della consapevolezza ambientale. 

È urgente che i governi di tutto il mondo agiscano in maniera celere e con decisione per contrastare i cambiamenti climatici e preservare l’equilibrio naturale. Non si tratta semplicemente di tutelare il clima, ma anche di garantire che le risorse agricole e gli allevamenti, fondamentali per la nostra sopravvivenza, non siano compromessi. 

La natura è il nostro partner più prezioso, e dobbiamo rispettarla e proteggerla!!!

È giunto il momento per tutta l’umanità di fare un passo indietro, di riconoscere che il nostro compito su questa terra non è quello di distruggere, ma di costruire e migliorare. 

La tecnologia, che tanto ha trasformato le nostre vite, deve essere messa al servizio della natura, non contro di essa.

Ecco perché il 2025 può diventare l’anno in cui scegliamo di agire con responsabilità, solidarietà e rispetto per il pianeta e per le generazioni future. 

Insieme, possiamo creare una civiltà capace di rifiorire, dove il progresso si sposa con la sostenibilità, e la speranza diventa la forza motrice di ogni nostro gesto.

Quindi… ben venga questo 2025! Che sia l’inizio di un viaggio verso un futuro luminoso e condiviso.

Tribunali: "Lasciate ogni speranza, voi che entrate".

Lasciate ogni speranza voi che entrate”!!!

Già… dovrebbe essere questa la frase corretta da porre dinnanzi a quei “Palazzi di Giustizia”, in sostituzione della nota frase: “La giustizia è uguale per tutti ed è amministratata in nome del popolo.

Ed allora vorrei sapere di quale popolo si parla, la giustizia non è per i cittadini “onesti” che provano a contrastare quei loro opposti “disonesti” o forse sono in errore, avendo ascoltato proprio in questi giorni, all’interno di un’aula un magistrato dichiarare: la mia figura è quì per tutelare l’indagato!!!
Ah… tra l’altro permettemi di aggiungere che proprio quell’imputato non si è mai difeso personalmente, visto che finora in tutte le udienze non si è presentato, ma d’altronde perché farlo, quando c’è un magistrato al suo posto che di fatto lo tutela…
  
Uscendo da quell’aula mi sono chiesto: ma l’ordinamento giudiziario è forse cambiato???
Ed allora ho riletto quanto prevede il diritto, precisamente sul ruolo che il Magistrato deve ricoprire e difatti: è un funzionario pubblico investito di poteri giudiziari, al quale sono affidate funzioni di Giudice e di Pubblico Ministero. Il compito del Magistrato è di far rispettare e applicare il diritto vigente dello Stato, attraverso la conduzione di un processo in tutte le sue fasi.

Ah… ecco infatti che non si parla minimamente di “tutela dell’imputato“, quello d’altronde è un compito che spetta al difensore e difatti la norma in esame disciplina il mandato conferito a quest’ultimo che gli attribuisce il c.d. ius postulandi, cioè il potere di compiere e ricevere in luogo e in nome della parte tutti gli atti del processo ad esso indirizzati.
Anche perché verrebbe spontaneo chiedersi chi dovrebbe difendere l’altra parte, già… quei poveri cittadini che sono stati di fatto truffati??? D’altronde mi permetto di aggiungere che proprio il soggetto che quel magistrato “giustamente” vorrebbe tutelare, in un altra sede processuale è stato già rinviato a giudizio!!!
E difatti, quando mi trovo ad entrare in quei palazzi, ripenso sempre a un caro amico (che ahimè non c’è più) che diceva: Nicola ricordati, “Se vuoi vivere sereno, dai Tribunali e dagli Ospedali, devi fare a meno”!!! 
Sante parole, in particolare da quando ho deciso d’impegnarmi nella legalità ed ho potuto comprendere come anche quel mondo, che tanto si crede esser limpido, è purtroppo fortemente inquinato, vedasi tra l’altro l’ultimo dossier appena emerso in questo giorni (sugli accessi “abusivi” alle banche dati dove sono custoditi informazioni sensibili), dove sono stati riportati nomi e cognomi che riguardano per l’appunto amici degli amici, massoni, politici, banche, imprenditori corrotti, ma anche parenti e affini di chi esercita il potere giudiziario, tutti “personaggi” senza scrupoli ma capaci di trovare all’interno di quei Palazzi di giustizia, gli uomini appropriati per la loro tutela!!!
Già… a volte i Tribunali sono come quell’Inferno dantesco dove tutti vengono considerati “dannati“, non solo gli imputati (siano essi colpevoli che innocenti), ma anche coloro che, in maniera del tutto onesta, hanno provato a far emergere la verità, sì… la legalità, la stessa che viceversa altri provano a celare, grazie ad un sistema giuridicamente fortemente condizionato da procedure che con la giustizia, non hanno nulla a che vedere!
D’altro canto, rivolgendosi alla magistratura, i cittadini perbene – mi riferisco a coloro che hanno subito un torto e purtroppo il più delle volte non solo quello – auspicano di trovare in quelle aule di giustizia il riconoscimento delle proprie ragioni; desiderano ricevere dinnanzi a quel giudice terzo una condizioni di parità, che dovrebbe evidenziare “imparzialità” e non, per come purtroppo a volte accade, un atteggiamento iniquo, fazioso, legato da interessi o da amicizie personali/familiari.
Cosa fare quindi di questi ignavi ed abulici pusillanimi funzioanri, gli stessi che anche Dio ignora e di cui non vale la pena neppure parlare:“Fama di loro il mondo esser non lassa, Misericordia e giustizia gli sdegna: Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”…
Ma noi purtroppo a differenza di Dante e Virgilio, noi cittadini “modello“, non possiamo andar oltre ed ignorare costoro, in quanto a quelle leggi non possiamo sottrarci poiché costretti non una, non due, ma non si sa quante volte, a dover tornare in quelle aule del popolo, per nome e per conto di una giustizia che di fatto non ascolta o ancor peggio produce sentenze inique!!!
Tra l’altro, una delle circostanze più assurda è dover assistere come analoghi procedimenti conduca professioni come i magistrati, a decisioni opposte, ambigue, del tutti personali, già… in totale disprezzo su ciò che è riportato nel codice civile e/o penale!!!
Ebbene, se credi di andare in Tribunale e trovare giustizia, allora puoi anche andare dal fotografo e farti levare un dente!!!

Mazzette a funzionari pubblici per aggiudicarsi appalti!!!

Se fossimo in un altro Stato – moralmente più onesto – questa notizia sarebbe di per se sorprendente, ma da noi, essa rappresenta la consuetudine e credetemi se dico che ancora oggi non comprendo, come siano in molti a meravigliarsi…

Le gare d’appalto vengono truccate e le modalità adottate sono talmente banali che anche un bambino sarebbe in grado di attuare quei meccanismi ed espedienti… 

Ma tanto non cambia nulla, sì… certo, leggo come ciascuno di voi quelle abituali ordinanze cautelare emesse, la serie di nomi che vengono pubblicati nelle testate di cronache, i funzionari che finiscono per qualche giorno in penitenziario e come la maggior parte di quegli indagati finisca ai domiciliari con obbligo di dimora… 

Ma per il resto, non pensate di recuperare le somme sparite, già tutte quelle bustarelle negli anni ricevute, quelle tangenti in cambio dell’aggiudicazione di quegli appalti… 

Ormai quelle somme sono sparire o meglio, una parte di esse servirà ora per pagarsi uno studio legale affinché col passar del tempo, si possano allievare o eliminare del tutto quelle accuse infamanti che appartengono a comportamenti degenerativi che tanto bene ormai conosciamo: corruzione, turbata libertà degli incanti o nel procedimento di scelta del contraente e via discorrendo… 

Sì… qualche magistrato coraggioso proverà ad eseguire una serie di sequestri non solo a quei soggetti, ma anche ai loro familiari, ma poi sappiamo bene come tutto quel lavoro d’indagine dovrà scontrarsi con interminabili processi di primo grado e quindi di secondo per finire in cassazione e chissà se con il tempo, tutto verrà dimenticato e alla fine non si giunga ad una assoluzione piena, già… perché il fatto non sussiste!!!

Cosa dire, mi sono stancato di leggere queste notizie, sono amareggiato dal costatare come in tutti questi anni nessuno abbia fatto nulla affinché questo mio Paese diventasse più onesto e certamente più civile, dove tutti noi potremmo godere di pari condizioni e non vi sarebbe necessità di vedere molti miei conterranei svendere la propria dignità!!!

Ma si sa… con il termine “dignità“, ci si riferisce al valore intrinseco dell’esistenza umana che ogni uomo (in quanto persona) è consapevole di rappresentare nei propri principî morali, nella necessità di liberamente mantenerli per se stesso e per gli altri e di tutelarli nei confronti di chi non li rispetta!!!

E difatti, è proprio nella frase sopra riportata il problema fondamentale che assilla la maggior parte dei miei connazionali che è per l’appunto quello di non voler cambiare per avere in tasca qualche euro in più!!!

L'ennesima cava abusiva!!! Sì… ma la circostanza assurda è che nessuno (come sempre) si sia accorto di cosa in quell'area stesse accadendo…

Ciò che avviene dietro quel business delle “forniture e servizi sensibili”, previste nei contratti d’appalto, pubblici o privati, in  cui sono impegnate parecchie imprese, sembra essere per molti imprenditori qualcosa d’insolito, quasi fosse una novità per essi, il sapere che dietro quelle tipologie di lavorazioni o forniture, vi sia un protocollo da rispettare…

Mi riferisco ai trasporti di materiale a discarica, ed anche al trasporto per lo smaltimento di rifiuti; a seguire la fornitura e/o trasporto terra e materiali inerti; ma anche all’acquisizione, diretta o indiretta, di materiale da cava per inerti e materiale da cave di prestito per movimento terra e via discorrendo… 

E’ veramente assurdo assistere per l’ennesima volta nella nostra regione alla individuazione di un’area estrattiva “abusiva”, ma dovrei aggiungere che quanto avviene sotto gli occhi di tutti, anche di noi cittadini è qualcosa di paradossale, già… ciò a cui a volte assisto, mi da come la sensazione che nessuno voglia vedere o quantomeno che faccia finta di non vedere!!!

Ovviamente mi riferisco a quanto operano come il sottoscritto in questo particolare ambiente lavorativo, non rivolgo le mie critiche alla sig.ra anziana che sta andando al mercato a fare la spesa o a quel giovane che si sta recando a scuola…

No… la mia critica è per tutti quelli che come il sottoscritto si occupano di controllo, di gestione cantieri, trasporti, cave, sicurezza nei luoghi di lavoro, qualità, ambiente, etc… 

Sì tutti quei professionist che – come riportavo sopra – vedono e fanno finta di no vedere, eppure l’abuso è lì, proprio sotto i loro occhi, come riportavo in un precedente post: “L’elefante nella stanza“, ma forse il vero problema è che dietro quei silenzi omertosi, si cela un meccanismo corruttivo, clientelare e illegale che foraggia un sistema economico parallelo che fa comodo a molti!!!

Ed allora vediamo cos’è accaduto in queste ore…

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nel corso di un controllo dei territori volto alla tutela dell’ambiente, hanno individuato lungo la strada provinciale nel Comune di Randazzo, un’estesa area estrattiva, in provincia di Catania, un’area estrattiva abusiva di roccia lavica pari a complessivi 17 mila metri quadrati!!!

L’attività ispettiva ha consentito di rilevare che nell’area era presente una voragine profonda circa 15 metri, all’interno della quale, al momento del sopralluogo, erano presenti massi in basalto già oggetto di lavorazione, pronti per essere utilizzati…

Ancora oggi mi meraviglio che con i sistemi informatici a disposizione, senza bisogno di muoversi da una scrivania, non si riesca ad individuare tutte queste aree abusive, così ben visibili dall’alto, ma per cercare si sa… bisogna volerlo e forse a nessuno interessa farlo!!!

Si va be… poi leggo le solite notizie i ìn cui si ringraziano tutti quegli enti preposti, ma sappiamo bene come queste coccarde, celano quanto negli anni non si sia fatto correttamente, altrimenti ditemi, perché in quest’anno sono state chiue un così alto numero di cave e discariche abusive??? 

Dov’erano quei signori mentre si distruggeva un patrimonio naturale e si consentiva di prelevare illecitamente, migliaia e migliaia di metri cubi di materiale lavico e non solo, ma riempendo successivamente quanto estratto con materiale di rifiuto o da discarica, ben sapendo a quale scempio ambientale si andava incontro… 

Perfortuna comunque che esistono le forze dell’ordine che non solo controllano il territorio, ma  consentono di limitare la distruzione del nostro patrimonio naturale, ma contrastano tutte quelle attività illegali che foraggiano la criminalità organizzata e le imrpese ad essa affiliate…

Infine, la Procura Distrettuale della Repubblica, ha provveduto al sequestro dell’intera area è il provvedimento è stato convalidato dal Giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Catania!!!

Se qualcuno pensa comunque che siamo giunti alla fine di quei comportamenti illegali, mi dispiace deludervi, sì… forse sarà così per quest’anno, d’altronde  manca solo un giorno alla fine del 2021, ma mi sento di potervi anticipare che non passerà qualche giorno del 2022 per ricevere nuove notizie su aree abusive e muovi sequestri effettuati!!! 

Ecco… forse quest’ultimo messaggio dovrebbe più di qualunque altra cosa far riflettere se conviene proseguire con quel percorso “illegale” oppure decidere di fermarsi e continuare a vivere in modo onesto!!!

Il sottoscritto ovviamente esorta per la seconda scelta…

Si… ok… l'ennesima cava abusiva!!! Scusate, ma chi avrebbe dovuto controllare, dov'era???

Una cava estesa all’incirca 80.000 mq di sabbia marina in località Acate (RG), è stata sottoposta a sequestro dal Comando dei Carabinieri per la Tutela Ambientale, conosciuto ormai da tutti come  “NOE”…
La circostanza più assurda – quantomeno per quanto concerne il sottoscritto – non è raffigurata dal leggere la serie di reati commessi da quella società e di conseguenza dal suo amministratore…
No… quanto compiuto d’altro canto, rientra in quelle abituali metodologie praticate dalla maggior parte delle società presenti nel nostro paese, difatti, ciò che maggiormente mi da fastidio è qualcos’altro… che se avrete la bontà di leggere, andrò a breve a spiegare!!! 
Peraltro… a conferma di quanto sopra, vi è la conferma che risultiamo essere in graduatoria ai primi posti nel mondo, per evasione e corruzione!!!
Qui da noi infatti, vi è una certa predisposizione a commettere quegli illeciti, ciascuno – dal più piccolo al più grande – prova a celare quei propri profitti, operando il più delle volte in maniera abusiva…
La situazione più assurda, non è dovuta tanto a quella loro scaltrezza… no infatti, non dipende da una particolare dote personale o da chissà quale furbizia speciale che altri soggetti viceversa non possiedono…
No… nulla di tutto ciò, la loro… potremmo dire “fortuna” è casuale o meglio è legata al nostro territorio, dipende dall’incompetenza altrui o per essere più precisi, dal non svolgere con estrema professionalità il proprio incarico, basti vedere quei mancati accertamenti, quelle verifiche non compiute, cosa dire… per strafottenza o forse per timore, ed anche, per una propria diretta partecipazione, sì…  a quel malaffare!!!
Ecco… questo è ciò che più di tutto mi da fastidio!!!
Scoprire come in queste occasioni, nessuno di quei funzionari abbia controllato quant’era di propria competenza, perché d’altronde di questo si tratta… 
Qui non si discute di un camioncino di sabbia “rubato”… ma di una cava estesa 80mila metri quadrati e non può essere che nessuno di quei funzionari abbia notato nulla!!!  
Per cui… sapere che il titolare di quell’azienda sia stato denunciato, credetemi sulla parola… non mi da alcuna soddisfazione, anzi tutt’altro… anche perché vorrei comprendere nello specifico i motivi che l’hanno spinto a compiere quelle azioni illegali, seppur premetto che ciascuna di quelle condotte non può essere in alcun modo giustificata… 
Ma viceversa, ciò che il sottoscritto vorrebbe vedere come indagati, sono proprio quei responsabili seduti all’interno di quegli Enti pubblici, quanti tra quei dipendenti, nella qualità di funzionari e soprattutto di dirigenti… sapevano e non hanno fatto nulla; la conferma peraltro della loro negligenza è data da essi stessi, già… nel non aver mai riscontrato in tutti questi anni, alcuna violazioni in quelle cave!!!
Ora – grazie all’operato del Gruppo “NOE” – si è scoperto di come mancasse la denuncia d’inizio lavori, la nomina del direttore dei lavori (tra l’altro prevista per legge), la verifica dell’idoneità dei mezzi d’opera utilizzati per lo scavo ed il trasporto di quella “sabbia marina”, che mi auguro (ma questo rappresenta un altro aspetto inquietante e speriamo che nulla abbia a che fare con l’attuale inchiesta…) non sia stata utilizzata per la produzione di conglomerato cementizio…  
Sì… perché vorrei sapere oggi da coloro che operano all’interno di quel Distretto minerario, com’è sia stato possibile che questa società esercitava la propria attività estrattiva, se pur sprovvista di regolare autorizzazione, in quanto la stessa fosse scaduta da quattro anni, senza che nessuno di loro abbia fatto mai le opportune verifiche???
Un consiglio… forse è il caso che il dirigente di quell’ufficio obblighi i suoi sottoposti a verificare le autorizzazioni fin qui rilasciate dall’Ente, controllando – una per una – quelle correttamente prorogate e quelle da tempo scadute, recandosi inoltre sul posto, per riscontrare se i lavori di coltivazione sono stati realmente sospesi oppure no!!!
Perché credetemi, mi sono stancato di descrivere questo settore… sono anni che ne parlo, sin da quando nessuno per timore ne evidenziava i problemi ed il sottoscritto di contro ne anticipava in questo suo blog i rischi ambientali e finanziari derivanti, ma soprattutto ne evidenziavo i pericolosi legami tra imprenditori e colletti bianchi, quest’ultimi alquanto disponibili, nel non compiere quei necessari controlli… 
Già… mi auguro quantomeno che ora non si debba più leggere d’ulteriori inchieste giudiziarie compiute a seguito dei controlli del Gruppo militare del “NOE”, perché altrimenti tutto… sì proprio tutto, inizierebbe a diventare (per quegli addetti ai controlli in qualità di “pubblici ufficiali”) fortemente imbarazzante!!! 
Attenzione… sì… attenzione, perché i prossimi nomi che desidero leggere tra gli indagati nella prossima inchiesta giudiziaria, non dovranno essere esclusivamente quelli dei titolari delle cave abusive… bensì di coloro che con il loro comportamento, hanno permesso che quanto finora evidenziato in quel settore delle cave, potesse avverarsi!!!
Ed è la ragione che m’accompagna a concludere questo post con un proverbio adeguato alla circostanza: A buon intenditore poche parole… 

CATANIA: A.A.A. CERCASI FONDI URGENTEMENTE!!!

Il nostro Comune ormai, non è più in grado di assolvere a quelle funzioni alle quali è chiamato, ma non solo, a causa di questa condizione economica finanziaria disastrosa, non può fornire quei servizi indispensabili ai propri cittadini…

Inoltre, vanno sommate quelle società terze che hanno confronti dell’ente crediti da esigere, ma che per l’appunto, a causa del dissesto finanziario, non si riesce a far fronte…
Potremmo paragonare questo crollo finanziario al fallimento di una società privata, con la differenza però che l’Ente non può cessare di esistere, in quanto deve assicurare la continuità di esercizio…
Quindi da un lato vanno tutelati i creditori, dall’altro i privilegiati (dipendenti e/o lavoratori) che dovranno essere garantiti…
Ecco quindi che da un lato si pensa a realizzare un piano di estinzione, con il quale s’azzera la situazione che ha provocato il deficit, mentre dall’altro, s’inizia una nuova vita finanziaria attraverso l’uso di proprie risorse finanziarie…
Ora per far ciò, si dovrà intervenire prevalentemente in tutti quei cosiddetti sprechi e il risanamento inizierà non solo adeguando tutte le imposte nella misura massima prevista dalla legge, ma ridimensionando ahimè anche l’organico del personale dipendente…
Si dovrà altresì dialogare con tutti i creditori per indurli ad accettare una eventuale transazione… una situazione quest’ultima che non garantisce immediatamente il pagamento concordato, ma ahimè costringerà essi ad attendere il deposito del piano di estinzione dei debiti presso il Ministero degli Interni e solo successivamente all’approvazione dello stesso, si potrà incassare…
Mentre i creditori che non firmeranno la transazione non riceveranno nulla e s’inizierà ad affrontare quei loro crediti, solo ad approvazione del piano di estinzione..
Ovviamente questo tipo di azioni, scoraggiano quasi tutti i creditori, in quanto ciascuno penserà che l’amministrazione dell’Ente difficilmente provvederà a pagare la parte debitoria e gli eventuali interessi, ma si dedicherà principalmente a pagare le priorità per dar continuità …
Ed infine come pensare di allontanare (per dieci anni…) tutti quei soggetti che hanno di fatto partecipato a quel dissesto???
Certo credere oggi che quanto previsto dalla legge potrà essere applicato è sicuramente un’utopia, ma d’altro canto non è possibile continuare per come si è fatto finora, trascurando le più semplici regole di trasparenza dei nostri conti pubblici…

Il recupero ambientale delle cave dismesse…

Fatta salva la specifica disciplina in materia, l’apertura di una cava non è soggetta al rilascio di permesso di costruire, ma subordinata ad un attestato da parte del comune o dell’ente territoriale competente per legge, di non incompatibilità con gli strumenti urbanistici vigenti, nonché all’autorizzazione prevista dal comma 13 dell’art. 146 del decreto legislativo 22.01.2004, n. 42 e s.m.i.

Sappiamo inoltre che, il programma di utilizzazione del giacimento ed il progetto di rimessa in pristino della superficie utilizzata per l’attività estrattiva sono assoggettati a valutazione di impatto ambientale ai sensi del Decreto Leg.vo 3 Aprile 2006, n. 152 (e s.m.i.).
Inoltre, il richiedente fornisce al Comune congrue garanzie finanziarie, anche in forma di polizza fidejussoria, per un importo pari agli oneri, già quantificati ai sensi della lettera d) del secondo comma dell’art. 12 della legge regionale n. 127/1980 nell’anzidetto progetto di bonifica, relativo alla rimessa in pristino dei luoghi…  
Ciò che vorrei comprendere è in quali modi viene realizzato il recupero ambientale di tutte le cave attualmente dismesse (che nella sola Sicilia Orientale, sono circa 150), considerato che le somme poste a suo tempo a garanzia, sono state negli anni riscosse dagli stessi enti (o anche dai comuni e/o A.R.S.)…  
Mi è capitato in questi anni, d’attraversare alcune di quelle cave (potrei dire… abbandonate a se stesse) ed ho avuto la dimostrazione che in nessuna di esse, vi fosse stata realizzata, l’opera di recupero ambientale…
Debbo pensare forse che, avendo quegli enti ( e/o comuni ) intascato le fidejussioni (o le somme poste a garanzia), è divenuto impossibile, per quelle società, proprietarie e concessionarie di quelle cave, realizzare quel recupero previsto, in quella aree ora svuotate…  
Per quanto di mia conoscenza, il recupero ambientale di dette cave dismesse, dovrebbe essere verificato dal Distretto Minerario che attraverso propri funzionari tecnici dovrebbero, verificare e controllare, se quanto a suo tempo progettato, è stato di fatto mantenuto…
In questi anni, abbiamo potuto leggere come, in altre regioni (parlo delle cave dismesse nel Casertano), le Procure di alcune province, avvalendosi delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, di politici e amministratori, abbiano aperto fascicoli di reato per disastro ambientale, avendo verificato (sulla base di perizie e di rilievi condotte su quelle aree da propri consulenti tecnici), un continuo illecito sversamento di materiale di riempimento immesso, in gran parte rifiuti, di quali molte tonnellate riconducibili a Rifiuti Speciali Pericolosi… 
Inoltre, da quelle indagini, si è scoperto come molti di quei funzionari non erano in possesso di comprovata esperienza, ma soprattutto avevano dimostrato nel corso degli anni, comportamenti imparziali e scorretti…
Gli stessi infatti, sono stati successivamente indagati per conflitto di interesse, derivanti dall’esercizio della propria funzione con altre attività svolte dai propri familiari e parenti…
Gira e rigira… la storia è sempre la stessa: corruzioni, collusioni, concussioni, malaffare, clientelismi, tangenti, appropriazione indebita, sistema di scambi illeciti di favori e protezioni nella vita politica (o amministrativa), prevaricazione, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, ecc… 
Si sa… la corruzione nel nostro Paese è un cancro le cui metastasi si sono allargate in tutti quegli apparati delle PA e diventa difficile credere che ci sia ancora qualcuno, di quei funzionari, che sia rimasto escluso da quel “sistema” e quanto meno, se c’è stato, lo avranno pian piano… relegato!!!
Volendo quindi sintetizzare questa mia analisi… farò in modo tra qualche giorno, di coinvolgere ufficialmente l’ARPAC e i distretti minerari di competenza, su queste mie presunte apprensioni, chiedendo loro, d’esaminare alcune aree di cava attualmente dismesse (di cui ho già raccolto documentazioni fotografiche e posizione delle stesse su Google-Maps), raccogliendo –ove  possibile– campioni solidi, sia in superficie che in profondità, verificando l’esistenza di eventuali sostanze cancerogene (e non cancerogene), controllando le falde acquifere sottostanti (possibilmente già contaminate) ed eventualmente, la tipologia dei rifiuti, se presenti nell’area…
Nel caso in cui, da quei controlli, dovesse emergere la sussistente ipotesi del “fumus commissi delicti ” in relazione ai reati di disastro ambientale e contaminazione delle acque, con danno grave ed irreparabile all’ambiente e soprattutto pericolo per la pubblica incolumità, si dovranno immediatamente trasmettere comunicazioni alle Procure di competenza, affinché venga disposto il sequestro preventivo di quelle cave e sia dato modo alle indagini, di risalire a tutti quei soggetti, responsabili e non, che hanno permesso, con la loro negligenza (o collusione), di attuare, in quei siti, quei disastri ambientali,…

"Bail in" o "balle in"… quel posto!!!


Ormai è certo che dal 2016 le nuove norme europee prevedano che a pagare, nel caso di “crack” bancaria, saranno nell’ordine a pagare, gli azionisti, gli obbligazionisti ed anche quei poveri depositanti (certo dimenticavo… con una franchigia corrispondente a 100 mila euro).

Siamo alle solite… nessuno che fa bene il proprio dovere… 
Mancano come sempre i controlli e quando poi accadono fatti gravissimi come quello accaduto a un pensionato di Civitavecchia, dove per una “trappola” bancaria (perché solo così si può chiamare quanto avvenuto…) ed avendo scoperto di aver perso tutti i propri risparmi, ha deciso di togliersi la vita…
Ma dov’era la vigilanza bancaria??? Dov’erano gli ispettori della Banca d’Italia? Dormivano tutti o erano tutti complici con quei banchieri???
I controlli sono sempre in ritardo… ed il più delle volte sono quegli stessi impiegati, obbligati dalla propria banca, a influire e consigliare negativamente nelle scelte dei propri risparmiatori, consigliando il più delle volte, avventure finanziarie che poi si dimostrano, come abbiamo più volte visto… fallimentari.
Ed anche se, non si partecipa direttamente ad acquistare titoli d’investimento a forte rischio, su mercati considerati altamente pericolosi, ecco che alla fine… si paga lo stesso, per colpe che non si anno!!!
Basta infatti essere correntisti di una banca e si diventa di fatto soci di essa… partecipando però, esclusivamente ai debiti e cioè a quei danni che potrebbero derivare da operazioni che hanno messo a rischio il patrimonio posseduto…
I banchieri giocano… ed i risparmiatori pagano come tanti fessi!!!
Sono le solite procedure giuridiche, che contrastano continuamente con il buon senso civile…
Sei un azionista ed allora paghi… compri obbligazioni ed allora rischi e perdi tutto e se infine sei un semplice depositante, ed allora ecco che pensi forse di essere tutelato, non hai capito niente… i tuoi risparmi servono a coprire le perdite!!!
Mia nonna una volta diceva che la migliore garanzia… era quelle di conservare i propri risparmi sotto la mattonella e chissà se quelle parole -considerato quanto appena accaduto- non fossero profetiche di una grande verità!!!
Il bello che la nostra costituzione riporta che lo “Stato” incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme… peccato che nella stessa frase, non si sia aggiunto, che quella oculatezza servisse esclusivamente per salvare principalmente le banche!!!
Già lo stesso Stato che per questo salvataggio… non ha messo un euro, poiché l’intero onere è stato sostenuto dal complesso sistema bancario italiano, in particolare dai suoi correntisti, che hanno partecipato con i propri contributi, ordinari e straordinari, a quel debito che oggi ammonta a circa 3,8 miliardi di euro!!!
Da domani quindi caro correntista ricordati che anche per te varrà il “Bail-In” e quindi, se la tua banca andrà in crisi per una cattiva gestione, ecco che tu sarai chiamato, con i tuoi titoli o con quei risparmi finora accumulati, a partecipare alle perdite della tua banca…
Diceva Kin Hubbard: il modo più sicuro di raddoppiare il tuo denaro è di piegarlo in due e metterlo nella tua tasca…

Abusivismo = permissivismo

Quando si realizzano interventi edilizi in assenza di permesso di costruire o di denuncia d’inizio lavori, si sa di commettere un’infrazione.
Ora, commettere un abuso edilizio…, costituisce di fatto un reato e quindi si è soggetti a sanzioni severe, non solo amministrative ma anche penali, con pene che possono giungere nei casi più estremi fino all’arresto a due anni ed un multa di quasi 50 mila euro a cui dovrà seguirà l’ordinanza di demolizione!!!
In questi giorni, nella nostra regione, è salito l’interesse per le costruzioni abusive, in particolare per quelle realizzate in questi anni, in prossimità di quell’area archeologica, meglio conosciuta come “Valle dei templi”…
Infatti, dopo aver fatto costruire in maniera scellerata su quell’area, grazie in particolare alla negligenza di quanti avrebbero dovuto controllare ( ma hanno fatto finta di non vedere… forse perché più interessati ad intascarsi qualche regalia da parte di quanti ne stavano realizzando i lavori ) e certamente usufruendo della complicità di quegli impiegati, responsabili di quegli uffici pubblici (tecnici, della polizia municipale, dei forestali, della sovraintendenza) cioè di quanti possedevano quella necessarie qualifica per poter denunciare tali omissioni…( in particolare quando questi erano legati a vincoli paesaggistici, zone sismiche o altri siti come quelli archeologici sottoposti a tutela …).
Ed invece, ognuno di essi, si è solo messo in fila a prendersi lo stipendio, ma nessuno di loro però, che sia andato a denunciare qualcosa d’insolito…, come per esempio, centinaia e centinaia di abitazioni che spuntavano come funghi… in quella zona. 
Sono meravigliosi questi controlli sul territorio…, che poi sono gli stessi che provocano i disastri naturali a cui andiamo assistendo quotidianamente…
Adesso… come per incanto, quello Stato finora assente… si ricorda improvvisamente (circostanza molto strana…, forse qualcuno cerca attraverso la lotta alla illegalità, di raccogliere consensi e quindi voti… per le prossime elezioni…???) di dover riportare la legalità su questi territori, in particolare su quell’area interna al Parco Archeologico, per ripulire finalmente quella meravigliosa ed unica Valle dei templi, dal quell’abusivismo di fatto, risultato poi… a tutti permesso!!!
Hanno iniziato i lavori di demolizione… chiunque abbia visto in televisione la metodologia adottata per l’esecuzione dei lavori – se appartiene a quest’ambiente – avrà certamente sorriso, nell’osservare come un mini-escavatore debba eseguire i lavori di demolizione per strutture in c.a., si capisce già da se, come la vera intenzione è quella di creare sì… un punto d’inizio, ma da cui, si sa già… non voler dar seguito… 
Demolire circa 650 abitazioni (di cui alcune ville su due elevazioni) con quel giocattolo… dimostra la mancanza di alcun programma lavori… è infatti palese, che con questi mezzi, per completare i lavori di demolizione ed il trasporto dei materiali a rifiuto presso la più vicina pubblica discarica… ci vorranno almeno dieci anni!!!
Ma la verità è che non si vuole demolire nulla… in particolare non si vogliono toccare certe “pericolose” abitazioni di cui si conoscono i nomi dei proprietari (legati a certi ambienti) che è meglio non indisporre…
Ed allora ecco che tutti se la fanno alla larga… e per eseguire questi lavori “rischiosi” che ovviamente nessuna impresa del luogo vuole compiere… si obbliga la solita impresa confiscata dallo Stato e la s’invia – tanto per fare teatro… insieme ai soliti due/tre dipendenti, un mini escavatore e un autocarro da rottamare… – per dimostrazione all’opinione pubblica che lo Stato è presente e che si dato inizio ai lavori di demolizione!!!
Statene certo… che tra meno di qualche settimana…, lì… ad operare, non ci sarà più nessuno!!!
Ovviamente dispiace vedere demolite alcune di quelle abitazioni, mi riferisco a quelle famiglie indigenti, che con grandi sacrifici personali, avevano realizzato quelle dimore nelle quali tutt’oggi vivevano… e forse sarebbe corretto che lo Stato, provvedesse a garantire – prima di pensare a demolire – almeno per queste famiglie, una collocazione alternativa, perché mi sembra corretto che, non bisogna soltanto pensare di dare i nostri alloggi popolari ai poveri migranti, ma si deve anche pensare ai bisogni dei nostri concittadini!!!
Mentre, per tutte quelle altre costruzioni, residenze utilizzate per svago o villeggiatura…, ecco per quelle, non nutro alcun rammarico…, anzi ritengo che se dichiarate abusive, debbano essere celermente abbattute!!!