Archivi tag: tribunale

Angelo Attaguile: Fuga dall'ingiustizia!!!

Prima d’iniziare a scrivere su quanto ho letto dell’inchiesta giudiziaria della Procura di Termini Imerese, denominata “Voto Connection“, vorrei cominciare questo mio post con una frase, riportata su un libro, intitolato “Fuga dall’ingiustizia”:   

“Il coraggio delle azioni, trae forza dalla propria onestà… per denunziare la mafia e l’illegalità”!!!
Angelo Attaguile
Riprendendo quindi quanto in questi giorni stiamo leggendo, mi sono meravigliato nel scoprire di come, alcuni nomi riportati dalle Tv nazionali e regionali, facessero riferimento a soggetti terzi, che non risultavano neppure iscritti nel registro degli indagati…
Pubblicare nomi e cognomi con tale leggerezza, mi sembra aver riportato le lancette di molti secoli indietro, quando si dava la caccia alle streghe e i tribunali prendevano il nome di “Santa Inquisizione”!!!
Ma ormai si sa… da noi l’importante è pubblicarla la notizia, prima ancora che questa venga verificata, poi con il passar del rempo ci si accorge di come, quella inchiesta, finisca in un buco nell’acqua, senza condanne e con assoluzioni a formula piena per non aver commesso il fatto, nel frattempo però, il fango è stato gettato e nei casi in cui quei soggetti svolgevano incarichi politici, ecco, la sospensione, anche se solo per per un breve periodo,  permetterà ai propri avversari di avvantaggiarsi, grazie a quella improvvisa assenza.

Ho letto che tra i reati contestati vi è… scambio di voti, promesse e accordi elettorali…

Ma vorrei sapere… perché finora tutta la politica svoltasi in questi 60 anni, non è stata basata principalmente su questi tre fattori???
Ma cos’è… si fa finta come sempre, di non sapere come funziona??? 
Se non fosse così… spiegatemi perché, la maggior parte dei cittadini, si reca all’interno di quelle segreterie politiche oppure partecipano a quelle manifestazioni, pranzi. cene e via discorrendo… garantendo così, con la propria presenza e firma, quel proprio sostegno al candidato che li ha invitati di fatto invitati…
Come si chiama questo modo di procedere??? Non è forse anch’esso un voto di scambio???
Non c’è una sola circostanza in cui la politica non entri di fatto nella vita dei cittadini… ne condizioni in tutto la crescita individuale e sociale, gestisce di fatto l’opinione pubblica, favorisce alcuni soggetti rispetto ad altri, promuove iniziative che danno ad alcuni visibilità, mentre preclude ad altri, la possibilità d’emergere…
Ed ora stranamente ci si scandalizza di quanto accada… ma se dovessimo mettere dentro tutti i politici che hanno di fatto messo in pratica questa metodologia, ritengo che molti di loro, dovrebbe finire in gattabuia e le chiavi di quelle porte di ferro, gettate in mare per sempre!!!

Ed invece stranamente sono lì… vedasi ad esempio quanto accaduto stamani, dove un cosiddetto “leader” di un partito di minoranza (all’interno di quella coalizione di centro destra), attualmente definito “incandidabile”, fosse seduto al Quirinale!!!
Ma vorrei dire al nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per quale motivazione ha ricevuto stamani un signore, che non rappresenta nulla sotto il profilo politico, dal momento che egli è stato di fatto escluso da quel mondo della politica, fintanto che il suo ricorso pendente davanti alla Corte europea, non venga definitivamente espresso???

D’altra parte che il nostro (più volte…) ex presidente del consiglio, non avesse un buon rapporto con i tribunale e con quelle sentenze della magistratura è cosa nota da quasi un ventennio, ed allora cosa debbo pensare…  che forse il nostro Presidente della Repubblica, non fosse informato sulla vicenda in corso???
Comunque ritornando alla vicenda del Segretario “Noi con Salvini” e Coordinatore regionale della Lega, On. Angelo Attaguile, mi permetto di riprendere un suo scritto, letto alcuni anni fa, che diceva: “Nonostante la mia piena assoluzione, avvenuta con la revisione del processo (in 4° grado…) davanti alla Corte d’Appello di Messina, sono stato costretto, a causa della arroganza di alcuni magistrati, a prolungare la mia difesa per dimostrare la mia innocenza.
Una persecuzione giudiziaria iniziata nel 1993 che mi ha visto condannato con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e che si è conclusa nel 2013.
Vent’anni di sofferenze per questa assurda ingiustizia, della quale è ancora in corso il processo per definire i danni da me subiti…
Da questa triste esperienza… trovo la motivazione per farmi oggi promotore, quale parlamentare, di una riforma della giustizia anche più severa, in particolare per la lotta alla Mafia.
Un impegno, senza nessuno spirito di rivalsa per la tutela di tutti i cittadini onesti. 
Angelo Attaguile  
Come ripeto spesso: “Per giudicare un uomo bisogna almeno conoscere il segreto del suo pensiero, delle sue sventure, delle sue emozioni “!!!
Ecco il motivo per cui, a differenza di quel malvezzo del tutto italiano nel quale l’opinione pubblica, celebra, ancor prima dei processi,  la propria sentenza, dividendosi tra innocentisti e colpevolisti, ecco, contrariamemente il sottoscritto preferisce non brandire a gran voce le notizie pubblicate quasi fossero “oro colato“, ma attende sempre, che le inchieste giungano ad un verdetto finale… 
Il resto per quanto mi concerne, resta esclusivamente un modo per farsi “pubblicità” o chissà…. “promozione“!!!  

Angelo Attaguile: Fuga dall'ingiustizia!!!

Prima d’iniziare a scrivere su quanto ho letto dell’inchiesta giudiziaria della Procura di Termini Imerese, denominata “Voto Connection“, vorrei cominciare questo mio post con una frase, riportata su un libro, intitolato “Fuga dall’ingiustizia”:   

“Il coraggio delle azioni, trae forza dalla propria onestà… per denunziare la mafia e l’illegalità”!!!
Angelo Attaguile
Riprendendo quindi quanto in questi giorni stiamo leggendo, mi sono meravigliato nel scoprire di come, alcuni nomi riportati dalle Tv nazionali e regionali, facessero riferimento a soggetti terzi, che non risultavano neppure iscritti nel registro degli indagati…
Pubblicare nomi e cognomi con tale leggerezza, mi sembra aver riportato le lancette di molti secoli indietro, quando si dava la caccia alle streghe e i tribunali prendevano il nome di “Santa Inquisizione”!!!
Ma ormai si sa… da noi l’importante è pubblicarla la notizia, prima ancora che questa venga verificata, poi con il passar del rempo ci si accorge di come, quella inchiesta, finisca in un buco nell’acqua, senza condanne e con assoluzioni a formula piena per non aver commesso il fatto, nel frattempo però, il fango è stato gettato e nei casi in cui quei soggetti svolgevano incarichi politici, ecco, la sospensione, anche se solo per per un breve periodo,  permetterà ai propri avversari di avvantaggiarsi, grazie a quella improvvisa assenza.

Ho letto che tra i reati contestati vi è… scambio di voti, promesse e accordi elettorali…

Ma vorrei sapere… perché finora tutta la politica svoltasi in questi 60 anni, non è stata basata principalmente su questi tre fattori???
Ma cos’è… si fa finta come sempre, di non sapere come funziona??? 
Se non fosse così… spiegatemi perché, la maggior parte dei cittadini, si reca all’interno di quelle segreterie politiche oppure partecipano a quelle manifestazioni, pranzi. cene e via discorrendo… garantendo così, con la propria presenza e firma, quel proprio sostegno al candidato che li ha invitati di fatto invitati…
Come si chiama questo modo di procedere??? Non è forse anch’esso un voto di scambio???
Non c’è una sola circostanza in cui la politica non entri di fatto nella vita dei cittadini… ne condizioni in tutto la crescita individuale e sociale, gestisce di fatto l’opinione pubblica, favorisce alcuni soggetti rispetto ad altri, promuove iniziative che danno ad alcuni visibilità, mentre preclude ad altri, la possibilità d’emergere…
Ed ora stranamente ci si scandalizza di quanto accada… ma se dovessimo mettere dentro tutti i politici che hanno di fatto messo in pratica questa metodologia, ritengo che molti di loro, dovrebbe finire in gattabuia e le chiavi di quelle porte di ferro, gettate in mare per sempre!!!

Ed invece stranamente sono lì… vedasi ad esempio quanto accaduto stamani, dove un cosiddetto “leader” di un partito di minoranza (all’interno di quella coalizione di centro destra), attualmente definito “incandidabile”, fosse seduto al Quirinale!!!
Ma vorrei dire al nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per quale motivazione ha ricevuto stamani un signore, che non rappresenta nulla sotto il profilo politico, dal momento che egli è stato di fatto escluso da quel mondo della politica, fintanto che il suo ricorso pendente davanti alla Corte europea, non venga definitivamente espresso???

D’altra parte che il nostro (più volte…) ex presidente del consiglio, non avesse un buon rapporto con i tribunale e con quelle sentenze della magistratura è cosa nota da quasi un ventennio, ed allora cosa debbo pensare…  che forse il nostro Presidente della Repubblica, non fosse informato sulla vicenda in corso???
Comunque ritornando alla vicenda del Segretario “Noi con Salvini” e Coordinatore regionale della Lega, On. Angelo Attaguile, mi permetto di riprendere un suo scritto, letto alcuni anni fa, che diceva: “Nonostante la mia piena assoluzione, avvenuta con la revisione del processo (in 4° grado…) davanti alla Corte d’Appello di Messina, sono stato costretto, a causa della arroganza di alcuni magistrati, a prolungare la mia difesa per dimostrare la mia innocenza.
Una persecuzione giudiziaria iniziata nel 1993 che mi ha visto condannato con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e che si è conclusa nel 2013.
Vent’anni di sofferenze per questa assurda ingiustizia, della quale è ancora in corso il processo per definire i danni da me subiti…
Da questa triste esperienza… trovo la motivazione per farmi oggi promotore, quale parlamentare, di una riforma della giustizia anche più severa, in particolare per la lotta alla Mafia.
Un impegno, senza nessuno spirito di rivalsa per la tutela di tutti i cittadini onesti. 
Angelo Attaguile  
Come ripeto spesso: “Per giudicare un uomo bisogna almeno conoscere il segreto del suo pensiero, delle sue sventure, delle sue emozioni “!!!
Ecco il motivo per cui, a differenza di quel malvezzo del tutto italiano nel quale l’opinione pubblica, celebra, ancor prima dei processi,  la propria sentenza, dividendosi tra innocentisti e colpevolisti, ecco, contrariamemente il sottoscritto preferisce non brandire a gran voce le notizie pubblicate quasi fossero “oro colato“, ma attende sempre, che le inchieste giungano ad un verdetto finale… 
Il resto per quanto mi concerne, resta esclusivamente un modo per farsi “pubblicità” o chissà…. “promozione“!!!  

Catania è tempo di "indignarti"!!!

Dando prosecuzione all’operazione eseguita in questi giorni dalla Dia di Catania, che ha fatto luce su un sistema illegale degli appalti nei rifiuti, desideravo riprendere una nota della conferenza stampa, nella quale erano presenti i signori: Carmelo Zuccaro (procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania), Sebastiano Ardita (procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Catania), Maurizio Calvino (capo del Secondo Reparto della Direzione Investigativa Antimafia), Renato Panvino (capocentro della Direzione Investigativa Antimafia di Catania), Fabio Regolo (sostituto procuratore della repubblica presso il Tribunale di Catania), Alessandra Tasciotti (sostituto procuratore della repubblica presso il Tribunale di Catania).
Ciò che m’interessa portare in evidenza è una parola espressa in quella sede e cioè: “INDIGNAZIONE”!!!
Sì, è ovvio che alla parola “indignazione” dovranno seguire come sempre… non meri discorsi di facciata, ma azioni decise di contrasto dell’autorità giudiziaria e degli organi di polizia che con l’autorità giudiziaria collaborano, per far fronte ad un fenomeno che coinvolge e interessa sempre più i servizi pubblici fondamentali di questa nostra città… 
Circostanze quest’ultime, che evidenziano di turbare la regolarità del quieto vivere, la qualità della vita dei suoi concittadini, non meno di altri delitti di strada…
Ecco è tempo quindi che ci si “indigni” di fronte a fatti del genere!!!
E’ questa la parola utilizzata dal Procuratore della Repubblica, Carmelo Zuccaro, che riassume perfettamente quanto dovrebbe accadere in questa città… e dove, un importante ausilio deve essere dato da quella parte considerevole rappresentata dal giornalismo “illuminato” e mi permetto d’aggiungere, da tutti quei cosiddetti “free lance”, che come il sottoscritto, si fanno portavoce con i loro post, di quell’indignazione, manifestando con puntuale occasione, tutto il proprio dissenso, per ciò che rappresenta corruzione e malaffare… 
Mi permetto quindi di riprendere un passaggio fondamentale dell’intervista: “Ecco perché, che al di là dell’erudizione della norma, poco conta in questo momento se si tratta di corruzione per atto contrario, per atto dovuto, se si tratta di concussione, induzione in debita e quindi 318, 319 o 319 quater… questi, sono problemi da risolversi nelle aule di giustizia, ora è tempo di far comprendere ai cittadini, quanto è accaduto, i fatti accertati, far capire loro il disvalore penale della condotta, che va molto oltre quello della pena edditale, gravissima, peraltro disegnata dal legislatore nel codice penale, il disvalore maggiore… sì esattamente quello che dichiarava sopra il Procuratore, deve essere “l’indignazione” di fronte a questi fenomeni!!!”.
Bisogna rivolgere quindi ogni nostra azione ad una nuova platea, non bisogna parlare d’altronde a chi possiede già un futuro assicurato, ma tutti noi, dobbiamo rivolgere ogni nostra parola ai giovani di questa terra, ai nostri figli, ai nipoti, a quanti tra loro vorrebbero che quei propri titoli di studio, servissero a contribuire per far crescere la propria città, il loro paese, questa loro terra… e per far ciò, contano esclusivamente sui propri sacrifici, orgogliosi di mettere al primo posto la propria dignità… per metterla al servizio del proprio paese, sperando magari di poter avere un futuro migliore dei propri genitori!!!
E’ tempo quindi che quei “ladri di futuro” vengano imputati alle loro responsabilità, per poter lasciare spazio a coloro che il loro futuro, hanno deciso di scriverselo da soli, costruendolo giorno per giorno, attraverso i propri sacrifici…

Conosciuta la legge, "provato"… l'inganno!!!

Il Procuratore generale della Cassazione, Mario Fresa, ha chiesto alla sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura, di applicare la sanzione più severa… che è la rimozione dall’ordine giudiziario, a carico della giudice Silvana Saguto (ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo), sospesa da oltre due anni dalla funzioni e dallo stipendio.
La Saguto, sotto procedimento penale a Caltanissetta, risponde di oltre 30 “incolpazioni disciplinari”, tra cui – si legge testualmente nelle contestazioni – “l’avere usato la qualità di presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo per instaurare indebiti rapporti personali con amministratori giudiziari di compendi sequestrati dal medesimo tribunale al fine di conseguire vantaggi ingiusti per sé e i suoi familiari, anche per tamponare la situazione critica in cui versava il suo nucleo familiare a fronte di un tenore di vita tutt’altro che congruo rispetto alle entrate ufficiali”.
Sempre secondo il Pg, le condotte del magistrato sono state “improntate alla violazione dei doveri di correttezza, diligenza, riserbo e equilibrio e l’interesse personale e familiare ha soppiantato completamente quello di giustizia che si è rivelato l’unica spinta motrice e ispiratrice dei suoi comportamenti”.
L’ex presidente della Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, avendo compreso dal processo in corso a Caltanissetta, che l’inchiesta per corruzione e abuso d’ufficio, ha chiesto al Csm di essere collocata a riposo per inabilità, cioè per ragioni di salute… 

La richiesta puntava ad essere accolta, affinché il procedimento disciplinare che la vede coinvolta con la richiesta della condanna e la rimozione dall’ordine giudiziario, potesse finire nel nulla… 

Infatti, se fosse stata accettata quella richiesta, l’ex presidente, avrebbe avuto diritto di chiedere la corresponsione di quanto le è stato finora tagliato dalla retribuzione da quel novembre 2015, da quando cioè è stata sospesa dal Csm dalle funzioni e dallo stipendio, a seguito dell’inchiesta di Caltanissetta…
Da oltre due anni l’ex presidente di sezione percepisce infatti un assegno di mantenimento pari a un terzo della retribuzione.
I tempi però per l’accoglimento della richiesta di pensionamento per malattia non sono semplici, perché bisogna accertare anche con perizie, la sussistenza dell’inabilità e se sia tale da giustificare il collocamento a riposo.

Difatti la giudice, avrebbe dovuto presentarsi davanti al Csm per difendersi, ma ha preferito presentare un certificato medico, spiegando di essere ricoverata in una clinica privata, ma dalla visita fiscale, sembrerebbe che non sussistano condizioni gravi di salute…
Certo questa vicenda… e quelle emerse in questi giorni, con una serie di magistrati coinvolti in inchieste per corruzione, associazione a delinquere, abuso d’ufficio e falso… non fa fare una bella figura a tutta la magistratura della Repubblica Italiana, depositaria per l’appunto di quel potere giudiziario che ora viene messo fortemente in discussione e che di fatto penalizza anche il lavoro di quei loro colleghi, che agiscono ogni giorno con principi di lealtà ed onesta…
Non ricordo dove ho letto questa frase, ma è molto significativa per il periodo che stiamo attualmente vivendo: “Beati gli umili… perché’ saranno umiliati. Beati gli assetati di giustizia… perché saranno giustiziati“!!!

Un nuovo caso "SAGUTO", che nulla centra con "Catania"…

Alcuni giorni fa, la mia cara amica Francesca mi inviava il link del video della puntata del 5 Dicembre trasmessa dalle “Iene”, di cui allego il link:
Naturalmente al centro del dibattito vi sono i provvedimenti da parte del Tribunale e soprattutto, quanto accaduto all’ex Presidente della Sezione di misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto, accusata di corruzione e abuso di ufficio…
L’inviato, Matteo Viviani, questa volta però… racconta di un’altra storia, con al centro la famiglia “Cavallotti”, la quale, non solo è stata sottoposta ad un provvedimento giudiziario ma soprattutto, è rimasta vittima della cattiva amministrazione dello Stato…
I Sig.ri Cavallotti ai tempi, avevano un’impresa d’impianti di pulizia di gas metano, precisamente a Belmonte Mezzagno, in provincia di Palermo, ma secondo le indagini allora condotte, erano collusi con l’associazione criminale “cosa-nostra”…
La società, per i sopracitati motivi, è stata quindi sottoposta ad amministrazione giudiziaria e per quel dirigere compito, è stato incaricato un nuovo amministratore giudiziario, preposto per l’appunto, a quelle misure di prevenzione… 
Nel contempo i Sig.ri Cavallotti, titolari dell’azienda, sono stati arrestati e per loro è iniziato un lungo calvario processuale, completatosi dopo 12 anni con l’assoluzione…  
Per quanto si è appreso, sembra che la vicenda sia iniziata  a seguito di una segnalazione inviata alle autorità giudiziarie, nella quale si sosteneva che i figli, avessero di fatto, proceduto a sostituirsi ai propri genitori, veri e propri “prestanome”…
Ma, grazie ai giornalisti delle Iene, si sono potute ottenere delle intercettazioni, dove si è potuto ascoltare l’ex Amministratore Giudiziario che nei dialoghi parlava di “bilanci presentati a convenienza, di plusvalenze e soprattutto di proposte d’affari” concluse con i Sig.ri Cavallotti…“!!!
Da quelle stesse indagini giornalistiche, sembrerebbe che l’amministratore giudiziario nominato, non operava per c/ del tribunale, ma per alcune aziende sequestrate dal Tribunale… (vedasi d’altronde quale novità…) e difatti il giornalista Viviani nel suo servizio ripropone la frase: “Un inciucio, anzi un vero e proprio reato, commesso da chi quei reati invece dovrebbe aiutare lo Stato a contrastare”!!!
Ovviamente, la società concluse la sua avventura giudiziaria con il fallimento: le commesse furono perse, i dipendenti mandati a casa (resteranno senza ricevere un’euro delle proprie spettanze e in attesa di poter essere soddisfatti da quel cosiddetto “fondo di garanzia”…), il patrimonio di funzionamento (fabbricati mobili, impianti, mezzi d’opera, attrezzature, materie prime, prodotti e merci ancora in magazzino, crediti, denaro, ecc…) completamente svenduto, ma tutto ciò, verrà affrontato da tutte quelle forze sociali, in campo in nome della legalità, come un beneficio per l’azienda e non per come è stato: una “distruzione”!!!
E’ strano che, l’esperienza finora abbia dimostrato come, sotto Amministrazione giudiziaria, le società finiscono la loro vita, in quanto la maggior parte delle perdite, è proprio dovuta al sostentamento di tutti quei signori, che attraverso gli incarichi ricevuti, diventano di fatto, veri e propri bancomat per amici, parenti, familiari e colleghi professionisti esterni, ai quali concedono interessanti incarichi di consulenza, pagati a suon di migliaia di euro…
Ma questa è un’altra storia, di cui ho già ampiamente parlato negli anni scorsi… e di cui ad oggi, non si è trovata alcuna soluzione!!!
Anche perché ditemi… “chi dovrebbe modificare questo stato di cose, forse coloro che, con quel sistema clientelare, ci hanno finora mangiato?”…
Concludo con il commento che la trasmissione fa nel servizio: “La storia dei Sig.ri Cavallotti mostra come una giusta legge antimafia, quando dietro c’è una cattiva amministrazione da parte dello Stato, rischia di incoraggiare quella cultura mafiosa che dovrebbe combattere“!!!

E li chiamano "professionisti": Avvocati, medici, cancellieri, commercialisti, politici, funzionari, tutti indagati per corruzione!!!

Sono in 102 gli indagati, con 33 misure cautelari già spiccate…
Il sistema purtroppo, l’ennesimo, era perfettamente collaudato!!!
Si trattava di truffare l’INPS ed in ciò, bisogna ammetterlo, erano stati bravi, visto che con quel sistema, hanno saputo derubare l’Ente di circa un milione di euro…
Ovviamente, starete pensando che dietro quella truffa vi siano abituali delinquenti o che dietro questa vicenda, ci sia la ben nota associazione criminale/mafiosa…
No… questa volta, quei malviventi non centrano nulla!!! 
In questa occasione gli organizzatori sono degli insospettabili soggetti, quelli dai colletti “grigi”, una serie di professioni a cui non basta possedere quanto già hanno ottenuto con quelle proprie professioni, ma debbono –chissà forse per giungere a fine mese- organizzare truffe, per poter avere sempre di più… beh, ora aggiungeranno a quel loro professionale Cv, anche questa vergogna!!!
Ma chi sono in fondo questi soggetti…???
Tralascio come sempre i nomi… ciò che importa d’altronde è sapere di cosa si occupavano: ecco quindi che in quella lunga lista troviamo, studi di consulenze fiscali, avvocati, medici specialisti, direttori dell’Istituto di previdenza, vicepresidenti di consigli comunali, liberi professionisti, personale interno agli Ospedali, collaboratori di patronati e persino tre cancellieri e un assistente giudiziario del Tribunale di Patti (ME).
Come diceva quel film di Marco Tullio Giordana: “La meglio gioventù“!!!
Il gruppo peraltro era in grado di far avere pensioni di invalidità civile a chi non ne aveva diritto, ed eguale situazione accadeva per le indennità di accompagnamento e lo status di portatore di handicap!!!
L’associazione a delinquere era in grado, attraverso questo gruppo (chiamiamoli…) “professionisti”, di avere falsi certificati medici che attestavano varie patologia mediche che, a seconda della gravità, venivano pagate in maniera differente; ad esempio quella cardiologica costava all’incirca 200,00 euro, mentre quella ortopedica 150,00 euro…. 
Questa mattina però… sono finiti in arresto, grazie ai carabinieri di Messina. 
Naturalmente nel gruppo vi erano anche i cosiddetti “procacciatori di clienti“, questi s’interessavano di raccogliere, attraverso i propri patronati, quei possibili soggetti, che potevano essere interessati a ricevere una eventuale pensione d’invalidità…
Certo ora il problema sta nel sequestrare quei loro conti o le proprietà immobiliari, che certamente saranno state intestate a familiari e/o ai soliti prestanome…
Difatti, la GdF di Patti ha finora operato un sequestro preventivo equivalente per circa 500.000 euro… sicuramente molto meno delle ingenti somme incassate da quei soggetti, nel corso degli anni…
Ora che la mega truffa ai danni dell’Inps è stata scoperta, sono stati contestati a quegli indagati, tutta una serie di reati: associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla truffa, falso in atto pubblico, falsa perizia, ecc… 
Cosa aggiungere, ormai non mi meraviglio più di niente, come ad esempio di leggere consueti giri di tangenti, sofisticati sistemi per lucrare a scapito dei cittadini onesti… perché di questo si tratta, di vedere le difficoltà che hanno alcuni soggetti portatori di reali patologiche, a cui non vengono riconosciute le corrette erogazione per quegli handicap, mentre di contro, vedasi quanto accaduto sopra, taluni soggetti ben organizzati, siano riusciti in maniera indebita, ad approfittare di quelle erogazioni a vario titolo… togliendo quanto necessario a chi realmente ne aveva non solo diritto, ma soprattutto bisogno!!!
Qualcuno ora si starà convincendo che da ora in poi, il sistema diventerà “blindato” e di queste situazioni non ne accadranno più!!!
Ma il sottoscritto sa già come andrà a finire… e debbo aggiungere che pensandoci… mi viene da piangere!!! 
Ma questa volta, desidero modificare quel finale triste ed allora preferisco immaginarmi un’altra storia!!!
Già, voglio pensare che un giorno questi signori truffaldini, non riescano ad ottenere dal nostro sistema previdenziale quelle prestazioni richieste; sì… immagino di come, quelle domande, verranno “stranamente” negate dall’Ente, pur essendo quei soggetti di cui sopra, in possesso dei requisiti necessari…
Quanto sopra ovviamente, perché nel contempo il responsabile di quell’ufficio, sarà qualcuno che –allora come oggi– per autorizzare quelle corrette prestazioni, chiederà loro… un lauto compenso!!!
E la storia si ripete…   

E li chiamano "professionisti": Avvocati, medici, cancellieri, commercialisti, politici, funzionari, tutti indagati per corruzione!!!

Sono in 102 gli indagati, con 33 misure cautelari già spiccate…
Il sistema purtroppo, l’ennesimo, era perfettamente collaudato!!!
Si trattava di truffare l’INPS ed in ciò, bisogna ammetterlo, erano stati bravi, visto che con quel sistema, hanno saputo derubare l’Ente di circa un milione di euro…
Ovviamente, starete pensando che dietro quella truffa vi siano abituali delinquenti o che dietro questa vicenda, ci sia la ben nota associazione criminale/mafiosa…
No… questa volta, quei malviventi non centrano nulla!!! 
In questa occasione gli organizzatori sono degli insospettabili soggetti, quelli dai colletti “grigi”, una serie di professioni a cui non basta possedere quanto già hanno ottenuto con quelle proprie professioni, ma debbono –chissà forse per giungere a fine mese- organizzare truffe, per poter avere sempre di più… beh, ora aggiungeranno a quel loro professionale Cv, anche questa vergogna!!!
Ma chi sono in fondo questi soggetti…???
Tralascio come sempre i nomi… ciò che importa d’altronde è sapere di cosa si occupavano: ecco quindi che in quella lunga lista troviamo, studi di consulenze fiscali, avvocati, medici specialisti, direttori dell’Istituto di previdenza, vicepresidenti di consigli comunali, liberi professionisti, personale interno agli Ospedali, collaboratori di patronati e persino tre cancellieri e un assistente giudiziario del Tribunale di Patti (ME).
Come diceva quel film di Marco Tullio Giordana: “La meglio gioventù“!!!
Il gruppo peraltro era in grado di far avere pensioni di invalidità civile a chi non ne aveva diritto, ed eguale situazione accadeva per le indennità di accompagnamento e lo status di portatore di handicap!!!
L’associazione a delinquere era in grado, attraverso questo gruppo (chiamiamoli…) “professionisti”, di avere falsi certificati medici che attestavano varie patologia mediche che, a seconda della gravità, venivano pagate in maniera differente; ad esempio quella cardiologica costava all’incirca 200,00 euro, mentre quella ortopedica 150,00 euro…. 
Questa mattina però… sono finiti in arresto, grazie ai carabinieri di Messina. 
Naturalmente nel gruppo vi erano anche i cosiddetti “procacciatori di clienti“, questi s’interessavano di raccogliere, attraverso i propri patronati, quei possibili soggetti, che potevano essere interessati a ricevere una eventuale pensione d’invalidità…
Certo ora il problema sta nel sequestrare quei loro conti o le proprietà immobiliari, che certamente saranno state intestate a familiari e/o ai soliti prestanome…
Difatti, la GdF di Patti ha finora operato un sequestro preventivo equivalente per circa 500.000 euro… sicuramente molto meno delle ingenti somme incassate da quei soggetti, nel corso degli anni…
Ora che la mega truffa ai danni dell’Inps è stata scoperta, sono stati contestati a quegli indagati, tutta una serie di reati: associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla truffa, falso in atto pubblico, falsa perizia, ecc… 
Cosa aggiungere, ormai non mi meraviglio più di niente, come ad esempio di leggere consueti giri di tangenti, sofisticati sistemi per lucrare a scapito dei cittadini onesti… perché di questo si tratta, di vedere le difficoltà che hanno alcuni soggetti portatori di reali patologiche, a cui non vengono riconosciute le corrette erogazione per quegli handicap, mentre di contro, vedasi quanto accaduto sopra, taluni soggetti ben organizzati, siano riusciti in maniera indebita, ad approfittare di quelle erogazioni a vario titolo… togliendo quanto necessario a chi realmente ne aveva non solo diritto, ma soprattutto bisogno!!!
Qualcuno ora si starà convincendo che da ora in poi, il sistema diventerà “blindato” e di queste situazioni non ne accadranno più!!!
Ma il sottoscritto sa già come andrà a finire… e debbo aggiungere che pensandoci… mi viene da piangere!!! 
Ma questa volta, desidero modificare quel finale triste ed allora preferisco immaginarmi un’altra storia!!!
Già, voglio pensare che un giorno questi signori truffaldini, non riescano ad ottenere dal nostro sistema previdenziale quelle prestazioni richieste; sì… immagino di come, quelle domande, verranno “stranamente” negate dall’Ente, pur essendo quei soggetti di cui sopra, in possesso dei requisiti necessari…
Quanto sopra ovviamente, perché nel contempo il responsabile di quell’ufficio, sarà qualcuno che –allora come oggi– per autorizzare quelle corrette prestazioni, chiederà loro… un lauto compenso!!!
E la storia si ripete…   

Ecco cosa si pensa all'estero, sulla legalità del nostro paese!!!

Ho deciso di tralasciare la politica regionale siciliana… d’altronde già da domani per par condicio, non se ne può più parlare, almeno questo è quanto ci dicono…

Ed allora vorrei riprendere un post che a suo tempo avevo preparato e che esamina la legalità di questo paese, dal punto di vista di chi sta all’estero…
Ecco questo è ciò che pensano: 
Sono poche le persone che vengono rispettate dalla maggioranza degli italiani, è dire che questi “solitari” individui, sono gli unici che realmente combattono quelle potenti organizzazioni criminali…
Possiamo individuare quattro importanti organizzazioni: l’omonima “mafia” siciliana, la camorra campana, l’ndrangheta calabrese e un po’ meno nota, ma certamente non meno violenta, la Sacra Corona Unita in Puglia e sulla costa adriatica. 
A contrastare queste organizzazioni vi sono le istituzioni, composte da quanti operano nell’antimafia e queste includono gli organi di polizia, i pubblici ministeri ed i giudici; a questi si aggiungono quei coraggiosi giornalisti locali che con le loro notizie portano alla luce tutti qugli avvenimenti compiuti da quelle sopra nominate, organizzazioni criminali…
Vanno sommati inoltre, gli uomini d’affari ed imprenditori, che a differenza della maggior parte dei loro colleghi, si rifiutano di pagare il pizzo ed anche quei membri delle organizzazioni di legalità, veri e propri volontari, che si dedicano in prima persona a contrastare il malaffare e il racket…
Tra queste società c’è l’associazione “Libera”; è stata fondata da un prete, don Luigi Ciotti, ed è specializzata nel riutilizzo dei possedimenti terrieri e di altre risorse confiscati a quei boss mafiosi, contrastando il più delle volte, da soli, le intimidazioni ricevute da parte di quegli affiliati, soggetti legati ai capi-cosca attualmente imprigionati… 
Negli ultimi anni qualcosa si è modificato, grazie a pubblici ministeri coraggiosi e alla formazione di una Commissione permanente antimafia del Parlamento, che svolge una attenta analisi sulla criminalità organizzata…
Certo, in questi anni molti gruppi della società civile antimafia sono fioriti, a seguiro degli omicidi eclatanti del 1992, di quegli avversari siciliani formidabili, che hanno dato la loro vita per combattere la mafia, parliamo ovviamente dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. 
Purtroppo però non tutti i gruppi di cui sopra sono irreprensibili, alcuni di loro esistono esclusivamente per aumentare il prestigio dei loro fondatori o per usufruire dell’accesso ai fondi pubblici, che potremmo definire, vere e proprie appropriazioni indebite!!!
Abbiamo verificato come in Calabria, un gruppo di donne legate ad una associazione di legalità sono state condannate a quattro anni di carcere…  
Certo, qualche Procuratore siciliano, prossimo alla pensione ha sottolineato, che si tratta di casi isolati… 
Di contro, il Presidente della Commissione parlamentare nazionale antimafia, Rosy Bindi, crede che questi segnali siano sintomatici di un movimento che ha ormai perso quel suo scopo originale…

La mafia è cambiata, è diventata più “business-oriented”, cioè meno violenta e visibile: uccide di meno per guadagnare di più!!! 

Ma, ciò che ha veramente provocato un grande allarme nel paese, è stata la sospensione di un giudice, responsabile di una posizione unica ed influente: Silvana Saguto, il magistrato che ha presieduto la gestione della sezione misure di prevenzione nel Tribunale di Palermo, una donna che ha deciso a chi far gestire le società sequestrate alla mafia siciliana…
Quel tipo di amministrazione, ha offerto ad amici e familiari grandi opportunità redditizie a scapito ovviamente di quelle ex imprese dei mafiosi e dei loro dipendenti!!!

Miss Saguto, che ovviamente nega gli illeciti, è accusata di aver accettato tangenti e/o favori, che hanno influenzato e condizionato quelle sue decisioni. 
Vi sono altri casi che hanno sollevato preoccupazioni: quella di un uomo d’affari encomiato come paladino della legalità, condannato successivamente per aver volutamente praticare alcune specialità propria della casa “mafia”: l’estorsioni!!!
Un noto giornalista locale, celebre per quelle sue denunce contro i mafiosi, è stato accusato di fatti gravi per tangenti, mentre il capo dei capi del sindacato in Sicilia è anch’egli sotto inchiesta, accusato di aver dirottato alcuni contratti d’appalto verso quelle imprese legate a cosa nostra.
Ovviamente entrambi negano le azioni compiute…

Nel breve termine, lo smascheramento di alcuni ipocriti che fingendosi persone perbene… facevano affari con le associazione criminali… 
Il sistema è quello di trasferire alcune competenze del pubblico, per dirottarle verso strutture sotto il controllo dei gruppi mafiosi… 
Da ciò si evidenzia non solo la visione cinica dei mafiosi, ma anche quella dei loro partner “prestanomi”, che si dimostrano essere, non migliori di loro. 
La speranza è che a lungo termine, la volontà di riuscire a spurgare quel movimento antimafia da tutti quegli elementi indesiderabili, dovrebbe condurre a ripristinare la fiducia nei cittadini…
Nel frattempo, norme più severe appena approvate nel nuovo disegno di legge, assicureranno che alcuni giudici corrotti, possano in un qualche modo, favorire quei loro compari, soprattutto quanso si tratterà di decidere a chi fare amministrare quei beni confiscati delle mafie. 
Il disegno di legge è stato finalmente approvato ed ora forse qualcosa in quel paese, inizierà a cambiare, noi staremo qui a verificare!!!
Se avete letto quanto ho riportato, si ha come l’impressione, che dall’estero abbiano capito tutto!!!
E’ incredibile, ma con quelle poche frasi, hanno riportato quanto è accaduto e purtroppo,  quanto ancora avviene nel nostro paese… ed è strano che proprio un soggetto terzo, lontano da questo Paese si accorga di quanto succede da noi… mentre coloro che ci governano fanno finta che tutto vada bene!!!
Certo a loro fa comodo così… d’altronde con questo sistema, sono i primi a farci affari!!!  

Ecco cosa si pensa all'estero, sulla legalità del nostro paese!!!

Ho deciso di tralasciare la politica regionale siciliana… d’altronde già da domani per par condicio, non se ne può più parlare, almeno questo è quanto ci dicono…

Ed allora vorrei riprendere un post che a suo tempo avevo preparato e che esamina la legalità di questo paese, dal punto di vista di chi sta all’estero…
Ecco questo è ciò che pensano: 
Sono poche le persone che vengono rispettate dalla maggioranza degli italiani, è dire che questi “solitari” individui, sono gli unici che realmente combattono quelle potenti organizzazioni criminali…
Possiamo individuare quattro importanti organizzazioni: l’omonima “mafia” siciliana, la camorra campana, l’ndrangheta calabrese e un po’ meno nota, ma certamente non meno violenta, la Sacra Corona Unita in Puglia e sulla costa adriatica. 
A contrastare queste organizzazioni vi sono le istituzioni, composte da quanti operano nell’antimafia e queste includono gli organi di polizia, i pubblici ministeri ed i giudici; a questi si aggiungono quei coraggiosi giornalisti locali che con le loro notizie portano alla luce tutti qugli avvenimenti compiuti da quelle sopra nominate, organizzazioni criminali…
Vanno sommati inoltre, gli uomini d’affari ed imprenditori, che a differenza della maggior parte dei loro colleghi, si rifiutano di pagare il pizzo ed anche quei membri delle organizzazioni di legalità, veri e propri volontari, che si dedicano in prima persona a contrastare il malaffare e il racket…
Tra queste società c’è l’associazione “Libera”; è stata fondata da un prete, don Luigi Ciotti, ed è specializzata nel riutilizzo dei possedimenti terrieri e di altre risorse confiscati a quei boss mafiosi, contrastando il più delle volte, da soli, le intimidazioni ricevute da parte di quegli affiliati, soggetti legati ai capi-cosca attualmente imprigionati… 
Negli ultimi anni qualcosa si è modificato, grazie a pubblici ministeri coraggiosi e alla formazione di una Commissione permanente antimafia del Parlamento, che svolge una attenta analisi sulla criminalità organizzata…
Certo, in questi anni molti gruppi della società civile antimafia sono fioriti, a seguiro degli omicidi eclatanti del 1992, di quegli avversari siciliani formidabili, che hanno dato la loro vita per combattere la mafia, parliamo ovviamente dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. 
Purtroppo però non tutti i gruppi di cui sopra sono irreprensibili, alcuni di loro esistono esclusivamente per aumentare il prestigio dei loro fondatori o per usufruire dell’accesso ai fondi pubblici, che potremmo definire, vere e proprie appropriazioni indebite!!!
Abbiamo verificato come in Calabria, un gruppo di donne legate ad una associazione di legalità sono state condannate a quattro anni di carcere…  
Certo, qualche Procuratore siciliano, prossimo alla pensione ha sottolineato, che si tratta di casi isolati… 
Di contro, il Presidente della Commissione parlamentare nazionale antimafia, Rosy Bindi, crede che questi segnali siano sintomatici di un movimento che ha ormai perso quel suo scopo originale…

La mafia è cambiata, è diventata più “business-oriented”, cioè meno violenta e visibile: uccide di meno per guadagnare di più!!! 

Ma, ciò che ha veramente provocato un grande allarme nel paese, è stata la sospensione di un giudice, responsabile di una posizione unica ed influente: Silvana Saguto, il magistrato che ha presieduto la gestione della sezione misure di prevenzione nel Tribunale di Palermo, una donna che ha deciso a chi far gestire le società sequestrate alla mafia siciliana…
Quel tipo di amministrazione, ha offerto ad amici e familiari grandi opportunità redditizie a scapito ovviamente di quelle ex imprese dei mafiosi e dei loro dipendenti!!!

Miss Saguto, che ovviamente nega gli illeciti, è accusata di aver accettato tangenti e/o favori, che hanno influenzato e condizionato quelle sue decisioni. 
Vi sono altri casi che hanno sollevato preoccupazioni: quella di un uomo d’affari encomiato come paladino della legalità, condannato successivamente per aver volutamente praticare alcune specialità propria della casa “mafia”: l’estorsioni!!!
Un noto giornalista locale, celebre per quelle sue denunce contro i mafiosi, è stato accusato di fatti gravi per tangenti, mentre il capo dei capi del sindacato in Sicilia è anch’egli sotto inchiesta, accusato di aver dirottato alcuni contratti d’appalto verso quelle imprese legate a cosa nostra.
Ovviamente entrambi negano le azioni compiute…

Nel breve termine, lo smascheramento di alcuni ipocriti che fingendosi persone perbene… facevano affari con le associazione criminali… 
Il sistema è quello di trasferire alcune competenze del pubblico, per dirottarle verso strutture sotto il controllo dei gruppi mafiosi… 
Da ciò si evidenzia non solo la visione cinica dei mafiosi, ma anche quella dei loro partner “prestanomi”, che si dimostrano essere, non migliori di loro. 
La speranza è che a lungo termine, la volontà di riuscire a spurgare quel movimento antimafia da tutti quegli elementi indesiderabili, dovrebbe condurre a ripristinare la fiducia nei cittadini…
Nel frattempo, norme più severe appena approvate nel nuovo disegno di legge, assicureranno che alcuni giudici corrotti, possano in un qualche modo, favorire quei loro compari, soprattutto quanso si tratterà di decidere a chi fare amministrare quei beni confiscati delle mafie. 
Il disegno di legge è stato finalmente approvato ed ora forse qualcosa in quel paese, inizierà a cambiare, noi staremo qui a verificare!!!
Se avete letto quanto ho riportato, si ha come l’impressione, che dall’estero abbiano capito tutto!!!
E’ incredibile, ma con quelle poche frasi, hanno riportato quanto è accaduto e purtroppo,  quanto ancora avviene nel nostro paese… ed è strano che proprio un soggetto terzo, lontano da questo Paese si accorga di quanto succede da noi… mentre coloro che ci governano fanno finta che tutto vada bene!!!
Certo a loro fa comodo così… d’altronde con questo sistema, sono i primi a farci affari!!!  

Una vita dedicata alla giustizia…

La cittadina è quella di Canicattì, a pochi chilometri d’Agrigento, l’uomo… è Rosario Livatino, di professione… Magistrato!!!  
Sotto casa teneva parcheggiata la sua Ford fiesta amaranto, la stessa con la quale raggiungeva tutte le mattine il suo ufficio presso il tribunale di Agrigento. 
Si era occupato di quella che sarebbe stata a breve la “Tangentopoli siciliana“, mettendo a segno numerosi colpi nei confronti della mafia e di quei suoi affiliati, attraverso quell’appena arrivato, strumento della “confisca dei beni”…
Un giovane che aveva dedicato tutta la sua vita alla giustizia… 
Un magistrato incorruttibile che con il suo lavoro aveva messo in luce, quei rapporti ora conosciuti da tutti, tra politica, imprenditoria e mafia…
Un vero e proprio potere economico e sociale, che garantiva equilibri e vantaggi a tutti quei partecipanti…
L’hanno definito il “Giudice ragazzino”… ma la storia evidenzierà un magistrato rigoroso, che lavorava in silenzio, senza suscitare clamori, che cercava di compiere quel proprio dovere,  solo perché semplicemente credeva in ciò che faceva… 
Sconosciuto da quasi tutta l’opinione pubblica, fino al giorno del suo brutale assassinio…
Coraggioso e soprattutto consapevole dei rischi a cui andava incontro, non si è limitato nel procedere contro quanti lo stavano ostacolando in quella sua missione, pur comprendendo la solitudine che si era intorno ad egli generata, a causa di quella decisa battaglia contro cosa-nostra…
Una vita trascorsa dietro le carte processuali, ore e ore passate in quel suo ufficio a comprendere i meccanismi criminali e corruttivi…
La sua, è una vita determinata, che andava dritta all’obiettivo, senza tentennamenti o esitazioni…
Dispiace vedere come questi uomini coraggiosi vengano solitamente ricordati, esclusivamente durante quelle giornate della memoria, che serono principalmente, non tanto per commemorare quegli uomini e quelle donne che hanno dato la loro vita per la nostra patria, ma per svolgere pubbliche manifestazioni propagandistiche, utili per coloro che desiderano mettersi in mostra…
Difatti… come dimenticare cosa disse solo otto mesi dopo la morte del giudice, l’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che definì “giudici ragazzini” una serie di magistrati neofiti impegnati nella lotta alla mafia: “Possiamo continuare con questo tabù, che poi significa che ogni ragazzino che ha vinto il concorso ritiene di dover esercitare l’azione penale a diritto e a rovescio, come gli pare e gli piace, senza rispondere a nessuno…? Non è possibile che si creda che un ragazzino, solo perché ha fatto il concorso di diritto romano, sia in grado di condurre indagini complesse contro la mafia e il traffico di droga. Questa è un’autentica sciocchezza!

A questo ragazzino io non gli affiderei nemmeno l’amministrazione di una casa terrena, come si dice in Sardegna, una casa a un piano con una sola finestra, che è anche la porta”.

In uno dei suoi appunti c’era scritto: “Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”…
Vorrei sapere quanti, tra quegli illustri uomini istituzionali (ma potremmo aggiungere anche molti di quelli tutt’ora presenti…), possono dire ad alta voce, di esser stati credibili…
Io una risposta al posto loro l’avrei e di sicuro… non è favorevole!!! 

Sequestro alla Lega: sono rimasti senza un euro!!! Per equiparazione quindi… dovrebbero seguirla a breve, Pd e Forza Italia…

Alcuni giorni fa vicino Roma, precisamente a Frascati, l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, durante la festa dell’Unità  parlando della Lega aveva detto: “Hanno rubato i soldi ai contribuenti è fanno la morale… i leghisti si sono trovati bene a Roma… tutti i giorni la Lega fa la morale a Roma “ladrona” ma nessuno che dica che c’è un partito che ha rubato i soldi dei contribuenti… la Lega deve dare 48 milioni di euro… e nessuno ne parla. Il suo leader Salvini è tutti i giorni sui talk show, dappertutto tranne che a Bruxelles, e nessuno che gli chieda conto di quei soldi… “. 
Ieri, quasi fosse stato programmato, il Tribunale di Genova ha provveduto a sequestrare alcuni conti correnti della Lega, sulla base di una sentenza di primo grado!!!
Il provvedimento è senza precedenti… ed è il motivo per cui oggi, gli esponenti di quel partito parlano di “bavaglio”…
Secondo il leader del carroccio infatti, “si vuole imbavagliare il dissenso”… confermando comunque che “La manifestazione di Pontida in qualche modo si farà!!!
Chissà… se ora attraverso quella manifestazione, non si cercherà d’intimidire questo nostro Paese, minacciandolo di secessione…
Con quali modi, non so dirlo… ma i rischi di propaganda ci sono tutti, anche se se nessuno per il momento prova ad affrontare ufficialmente l’argomento!!! 
Ritornando ai c/c bloccati: ieri pomeriggio, ho ascoltato la notizia in diretta su RAI24 News, dalla Camera; il gruppo del carroccio ha spiegato che alcune banche, in Emilia, Liguria, Bergamo e Trento, hanno negato l’accesso ai conti correnti di dirigenti locali della Lega chiamati per l’appunto in questi giorni a dover sostenere le spese per la manifestazione di Pontida, in vista anche dei referendum da svolgersi in Lombardia e Veneto. 
Quindi, senza soldi non si potranno pagare i fornitori, quanti dovranno predisporre quelle strutture e via discorrendo… anche perché, come dice il leader Salvini: noi non abbiamo un euro!!!
Certo, egli contesta il provvedimento di sequestro cautelativo in corso, in quanto l’attuale partito (che d’altronde rappresenta la continuazione di quello di prima… infatti è cambiato soltanto il leader ed il gruppo ristretto a modello Cda…) è chiamato a rispondere di mala-gestione dei fondi pubblici, di quel periodo del cerchio magico, con quella gestione Bossi-Belsito & Co. 
Secondo Salvini quanto compiuto “è un attacco alla democrazia, una vera follia, ma se pensano di spaventarmi, si sbagliano di grosso… stanotte andrò a letto ancora più arrabbiato e combattivo”!!!
Non avendo potuto leggere i documenti che hanno condotto a quel sequestro, non posso affermare che quanto compiuto dalla magistratura sia corretto… ma certamente, quanto a suo tempo fatto emergere da quella inchiesta (Bossi & Co.), ha rappresentato per tutti i leghisti una vergogna, in particolare per quanti credevano nella legalità di quel partito…
Ma ora, noi cittadini ci aspettiamo che anche altri Tribunali inizino a valutare le posizioni contabili di tutti gli altri partiti, a cominciare da quelli di governo, ad esempio dal Pd (ma analoga considerazione va fatta per il partito del Cavaliere…).
Non mi sembra infatti che le vicende di questi anni, abbiano avuto le stesse conseguenza applicate adesso contro la Lega…
Mi riferisco ad esempio alle inchieste sul nostro sistema bancario o alla perdita dei risparmi di molti cittadini o ancora, vorrei leggere quelle lettere secretate di Bankitalia inviate negli anni a quelle banche indagate…
Potrei aggiungere anche i casi delle società pubbliche Consip o della Cpl Concordia, ed ancora, cosa dire dello scandalo Mose, Expo, a cui vanno sommate le inchieste sulle spese pazze che proprio in Liguria, hanno toccato quasi la metà del Consiglio regionale…
Veri e propri interessi della “politica e imprenditoria rossa” con giri di (presunte) tangenti e con quei suoi imputati indagati per associazione a delinquere finalizzata a reati contro la Pubblica amministrazione…

E solo per finire… (ma è un modo eufemistico per voler concludere…), cosa dire di quegli esponenti del Pd, sindaci, governatori, consiglieri ed esponenti del partito sul territorio, coinvolti in inchieste giudiziarie…???

Ora, non per voler difendere Salvini (che ha dichiarato Renzi si vergogni…. al Pd non succede nulla perché evidentemente ha più amici dentro la magistratura…), ma certamente quanto accaduto finora, non rappresenta per il nostro paese, un equo modello di democrazia!!! 
E’ dire che proprio loro, la chiamano “questione morale“!!! Già, ci vuole coraggio…

Odiato da tutti: dai mafiosi ed anche dagli anti-mafiosi!!!

Chissà perché… mi sento molto vicino all’attuale Procuratore generale di Caltanissetta, Sergio Lari…

In un articolo pubblicato sull’ultimo numero del settimanale statunitense “The New Yorker”, ha affermato: “Prima i mafiosi mi odiavano… ora mi odiano gli anti-mafiosi. Un giorno mi troverete morto per strada, e non saprete chi è stato“…. 
Procuratore… come si dice in Sicilia: “delitto d’onore… chista questione di fimmini fu”!!! 
Certo la vicenda “Saguto” con quella imbarazzante inchiesta, sta creando non pochi problemi al Procuratore capo, in particolare perché la vicenda riguarda come ben sappiamo, alcuni magistrati della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo…
Certo, aver indagato sui propri colleghi, ha procurato ad Egli, non pochi nemici, non solo nella magistratura, ma anche nella politica… 
Bisogna aggiungere d’altronde che, in tutti questi anni – come spesso capita – saranno intercorsi tra quei soggetti ora indagati, rapporti non solo professionali, ma anche personali, ed è comprensibile quindi pensare che, saranno stati elargiti certamente favori personali e dispensati aiuti e chissà se forse, non sono in molti ora a doversi sentire “ricattabili”…

Inoltre… come ben sappiamo, molti di quei soggetti, erano stati considerati da molti… veri e propri “Paladini della legalità”… ed ora, dopo questa vicenda, molti di quegli apprezzamenti, sono andati scomparendo…
La giustizia comunque, dovrà fare il proprio corso… anche perché tutti si attendono, che non venga espressa una diversità di forma… con “due pesi e due misure“…
Certamente è evidente a tutti noi, quanto il tentativo di condizionare questa inchiesta sia da parte di molti… fortissimo!!!
Troppi poteri forti, troppi uomini e donne delle Istituzioni, in gioco c’è la responsabilità di uno Stato di diritto… e sono in tanti a volere evitare di esporsi per non doversi scontrare… 
Il sottoscritto comunque esprime la massima fiducia nell’operato di quella corretta “magistratura” e di quel potere giudiziario, che ha dimostrato finora, quantomeno nella maggior parte dei casi, di essere sempre – dalla parte della rettitudine… 

I processi di mafia, andrebbero realizzati in sedi opportune…

Ripropongo un’altro interessante quesito richiesto in questi giorni dal M5Stelle ai propri sostenitori… sempre a nome dell’Avv. Mattia Alfano.
Ad oggi, grazie alla lungimirante intuizione e geniale visione di Giovanni Falcone, esistono le Direzioni Distrettuali Antimafia con procuratori, cioè organi requirenti, specializzati in ogni sede di Corte d’appello, coordinate dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo con unica sede a Roma. 
Il M5Stelle chiede se siete d’accordo nel prevedere che tutti i processi legati alla criminalità organizzata di stampo mafioso si celebrino presso le sedi delle Corti d’Appello, formate da Giudici specializzati e muniti di idonee strutture. 
Prevedere dunque che oltre ai PM, chi è chiamato a giudicare, abbia la stessa specifica competenza e formazione di coloro, come i magistrati requirenti, che compiono indagini di contrasto alle mafie.
Il quesito a cui siete chiamati a rispondere riguarda la possibilità o meno di istituire presso le Corti di Appello delle sezioni di giudici specializzate per i reati di criminalità organizzata. 
Per comprendere questo quesito, occorre sapere prima un dato preliminare, ossia che la magistratura è suddivisa in due organi: uno requirente e inquirente, che sono cioè i pubblici ministeri e i procuratori generali che si occupano principalmente della fase investigativa, cioè di ricostruire la fondatezza delle accuse e di stabilire se sussistano degli elementi per poter mandare una persona a processo.
E poi ci sono i giudici, che sono le persone sono chiamate a stabilire la colpevolezza o l’innocenza era una persona accusata di un reato. 
Nel 1990 Giovanni Falcone ci ha lasciato una grande eredità: le sezioni distrettuali antimafia. 

La sua intuizione geniale è stata quella che, per combattere il fenomeno della criminalità organizzata, sarebbe stato necessario istituire degli organi ad hoc specializzati su questa tipologia di crimini accentrate presso i distretti di corte d’appello. 
Questo perché la criminalità organizzata ha delle particolarità tali per cui è necessario che ci siano dei magistrati inquirenti, specializzati sulle modalità operative di questa criminalità. 
E soprattutto che questi magistrati siano fra di loro coordinati, e abbiano una base regionale. Proprio perché la criminalità organizzata ha delle manifestazioni a carattere locale, ma poi si sviluppa su base regionale e base nazionale.

La proposta del Movimento 5 Stelle vuole istituire accanto a quelli che sono degli organi inquirenti, che già esistono, anche degli organi decisionali su base regionale che si occupino esclusivamente di criminalità organizzata. 
La lotta alla mafia richiede persone esperte che siano specializzate nel combattere questa tipologia di crimine. 
La criminalità organizzata spesso si manifesta con piccoli crimini su base locale, ma poi ha la sua manifestazione più grande su ramificazioni ed espressioni che si sviluppano su base regionale e nazionale. 

Spesso il singolo crimine su quale il magistrato è chiamato a decidere in realtà è la punta dell’iceberg; e la parte sommersa è quel molto di più su cui il magistrato dovrebbe avere conoscenze base per essere chiamato a decidere in senso completo e compiuto.

La proposta del Movimento 5 Stelle quindi vuol istituire degli organi decisionali che siano esperti su questa tipologia di crimine e che abbiano una base regionale, proprio perché c’è la consapevolezza che la tipologia del crimine messa in atto dalla criminalità organizzata di stampo mafioso è una tipologia di crimine che per essere pienamente apprezzata, in concreto, dal magistrato, ha bisogno di una base più ampia rispetto a quella del singolo magistrato di ciascun tribunale.
Dicevano gli antichi “scientia est potentia” cioè che la conoscenza è potere. 
La nostra volontà è quella di creare dei magistrati più esperti, più competenti, per far sì che la magistratura sia anche più forte nel momento in cui va a decidere i reati di criminalità organizzata. 
La criminalità organizzata deve avere una risposta dura da parte dello Stato, la volontà di creare dei magistrati più esperti è quella di creare anche dei magistrati più preparati, e quindi anche più forti nel combattere la criminalità organizzata…
Mi chiedo: non è che forse… è proprio ciò che in questo Paese non si vuole???

Ricorrere sempre e in ogni caso in… Appello!!!

Vorrei riproporre quanto ritengo correttamente chiesto ai sostenitori del M5Stelle e cioè, se fosse giusto riformare la norma, nel caso in cui, a proporre l’appello sia il solo imputato e dove, attraverso tale richiesta, potrebbe incorrere eventualmente, anche in una condanna più pesante, rispetto a quella ricevuta in primo grado… 
Come sappiamo, il nostro ordinamento prevede che, se a proporre Appello è solo l’imputato, il giudice di secondo grado non può condannarlo ad una pena più alta ma può solo abbassarla o lasciarla identica… 
Il quesito invita a riflettere sulla valutazione di costi/benefici e garanzie in quanto oggi, una parte considerevole degli appelli sono fatti in modo strumentale per cercare di ottenere non solo una pronunzia più favorevole ma anche la prescrizione, senza rischiare, nel concreto, assolutamente nulla, con conseguente ingolfamento delle Corti di Appello e aggravio in termini di economia processuale e costi per la collettività.
Il divieto della “reformatio in peius” è un principio del nostro ordinamento, secondo il quale il giudice di appello non può modificare in senso peggiorativo la sentenza emessa dal giudice di primo grado, laddove vi sia un appello proposto esclusivamente dall’imputato.
Contrariamente a quello che possiamo pensare, il divieto di “reformatio in peius” è un principio che non è condiviso da altri ordinamenti democratici mondiali… 
Per prendere l’esempio forse più vicino all’ordinamento italiano, in Francia non c’è il divieto di “reformatio in peius”
L’effetto più evidente è in termini numerici. 
In Francia dove non c’è questo principio, gli appelli presentati sono circa 39 mila, in Italia invece, dove vige questo principio, abbiamo (dati ufficiali del Ministero della Giustizia) 260 mila appelli presentati.
Sostanzialmente l’imputato non ha alcun tipo di conseguenza nel presentare un appello, anche totalmente infondato o meramente dilatorio, perché in Italia ci sono quattro effetti principali per i quali un imputato propone appello.
Il primo, e più ovvio, è perché vuole dimostrare la propria innocenza all’interno di un procedimento nel quale ha avuto una condanna di primo grado. 
Ma questo non è l’unico effetto che l’imputato può provare ad ottenere proponendo appello. 
Ci sono tre effetti che forse si danno per scontati ma su cui bisogna mettere l’attenzione… 
Il primo è che proponendo appello abbiamo una dilazione e quindi un ritardo nell’applicazione e nell’esecuzione della pena.
Il secondo effetto, assolutamente rilevante, è che spesso nei procedimenti di primo grado c’è l’applicazione di una misura cautelare che ha dei termini tassativi decorsi i quali la misura cautelare deve essere revocata. 
Quindi proponendo l’appello ed allungando i termini processuali è possibile che l’imputato possa ottenere la scarcerazione, ad esempio.
L’ultimo effetto e il più evidente è che l’imputato può ottenere la prescrizione, di cui sentiamo spesso parlare anche sui giornali.
Perché l’imputato può proporre appello. 
Il tema si collega molto strettamente a quelli che sono i tempi della giustizia italiana.
Secondo i dati del Ministero della Giustizia un processo in Italia di primo grado dura in media 600 giorni. 
Un procedimento in appello dura più di 900 giorni. 
Il che vuol dire che con la proposizione anche di un appello totalmente infondato e meramente dilatorio l’imputato guadagna più di 3 anni solamente in attesa che la Corte d’Appello possa esaminare il suo appello.
Il principio per il quale l’imputato ha il diritto di impugnare una sentenza è sicuramente un diritto costituzionale, e un principio base e cardine del nostro ordinamento processuale. 
Certamente non può e non deve esserlo anche quello per il quale all’imputato non possa arrivare nessun tipo di conseguenza negativa per la proposizione di un appello che ha messo inutilmente in moto la macchina della giustizia.
La funzione principale del diritto penale è una funzione general preventiva. 
Che cosa vuol dire, che attraverso una punizione del colpevole si cerca di ottenere un’educazione di tutti gli altri consociati, per far sì che le persone, vedendo che chi sbaglia paga, si asterranno in futuro dal commettere delitti della stessa specie di quelli che hanno ottenuto una condanna.
Chiaramente con la tempistica che ho prima sottolineato questa funzione general preventiva si sta perdendo e si cerca di recuperarla attraverso un innalzamento delle sanzioni per provare a evitare anche la prescrizione, che purtroppo è sempre più evidente ed è sempre più rilevante in tutti i procedimenti di primo grado.
Questa proposta presentata dall’Avv. Mattia Alfano, cerca di avere un processo più snello, più efficace, perché un processo più breve è anche un processo che evidentemente svolge la sua vera funzione…
La verità è che forse nel nostro paese, questo procedimento non si vuole minimamente modificare, perché va bene così… a molti… a tutti… in particolare proprio a chi può attraverso quel ricorso, continuare a beneficiare di tutti quei compensi interessanti!!!
  

Mafia Capitale??? No… ma quale mafia…

Se pur oggi sono stato vittima mio malgrado (insieme alle mie figlie) di un incidente stradale, finito immediatamente in una testata giornalistica: 
http://www.lurlo.info/it/auto-fa-testacoda-in-tangenziale-traffico-rallentato/ 
e dovendo quindi cambiare quel mio spensierato programma, sono rientrato nuovamente a casa, ed allora eccomi qui a completare un post che, avevo iniziato a preparare ieri sera, dopo aver ascoltato della sentenza su “mafia-capitale” che, per quanto si è compreso, nulla possiede di “associazione mafiosa”…

Credo difatti che la stessa procura di Roma, sarà rimasta allibita o – secondo un mio parere – alquanto sorpresa d’apprendere del mancato riconoscimento della componente mafiosa (Art. 416 bis), se pur su quella vicenda (si è d’altronde all’inizio…) vi sono ancora da compiere due gradi di giudizio, ma soprattutto ritengo che dovranno emergere, molti di quegli intrecci, che finora sono stati occultati o quantomeno, non sono stati rivelati…
Ormai… il sottoscritto ha compreso come funzionano le vicende giudiziarie in questo paese, in particolare quando queste presentano al loro interno (oltre a quei componenti criminali…), personaggi pubblici importanti, uomini appartenenti a quel sistema politico/istituzionale, che determina l’ago della bilancia di quel potere che di fatto, controlla e gestisce tutto…     
Potrei considerarla una vera e propria strategia “giuridica“, nella quale solitamente al primo grado… si ha una sentenza favorevole, al secondo grado una condanna e al terzo una piena assoluzione!!!
Quante volte abbiamo visto sentenza analoghe, non è certo la prima volta che succedono circostanze simili, in particolare qui da noi in Sicilia, quando si è trattato di includere la parola mafia a certe vicende “scottanti” giudiziarie…
La cosa assurda, è che anche i nostri media, avevano definito la vicenda “mafia- capitale”, per cui, qualcosa di mafioso, ci doveva pur essere, eppure in quel processo si è riusciti, ad eliminare anche quel giudizio…
Certo l’opinione pubblica resta alquanto sbigottita… e tutto ciò determina una critica considerazione al lavoro di quei pubblici ministeri, che si vedono annullare tutto il lavoro compiuto… mettendo quasi in dubbio, che quanto fatto, fosse totalmente errato!!!
Qualcuno potrebbe obbiettare che in fondo il Tribunale di Roma ha soltanto ridimensionato il 416 bis, derubricandolo a semplice 416, e cioè, associazione per delinquere…
Bene… buono a sapersi, la prossima volta che qualche soggetto vorrà costituire una associazione criminale, sa oggi, entro quali parametri dovrà rimanere per non incorrere in una organizzazione “mafiosa”…
D’altronde è stato chiarito che, non vi è stata di fatto una coercizione violenta per intimidire gli imprenditori… quest’ultimi, pur di ottenere gli appalti, si sono spontaneamente sottomessi… 
Certo nessuno dice… che il più delle volte, una frase detta è più pericolosa di un gesto violento, non per nulla si dice che “le parole sono peggio di uno schiaffo“.
E’ ovvio che il Tribunale così facendo, ha di fatto cancellato questa tesi… anche perché in caso contrario si sarebbero spalancate le porte di un precedente giuridico pericolosissimo…
Sicuramente ora, la procura di Roma, ricorrerà in appello, come sempre…
Ricordate cosa diceva il candidato Cetto La Qualunque, nel film “Qualunquemente??? 
La Mafia non esiste… è un’invenzione della stampa!!!
Ed ora… ne abbiamo avuto un’ulteriore conferma!!!

Catania: Siamo nelle mani di nessuno!!!

Questa sera vorrei dedicarVi un libro…
Un libro per le tante vittime che attendono giustizia da questo paese e che proprio a Catania trovano, nei cosiddetti tutori della legge o in quanti di fatto la rappresentano con quelle toghe… l’assoluta indifferenza!!!
Non ho paura di dire quanto dico… e non mi nascondo nel farlo, perché non vi è una sola persona, tra quelle che dicono di voler perseguire la giustizia, che può paragonare se stesso – nelle assiduità di ogni suo gesto e/o nei comportamenti personale – ai fatti e alle circostanze quotidiane che, con tanta tenacità e determinazione, va compiendo il sottoscritto… 
Perché c’è una profonda differenza da chi è tenuto a fare il proprio dovere in quanto, egli stesso, la sua figura, il proprio incarico, rappresenta in se… l’istituzione, e chi di contro, a differenza di egli, non riceve alcun compenso, ne morale e neppure economico, ma soprattutto, non riceve quei meriti o quelle coccarde che altri, senza alcuna propria virtù, propagandano e ostentate, svolgendo quanto sentono in prima linea, esclusivamente quale loro dovere!!!
Ma a cosa serve fare il proprio dovere….
Già a cosa serve contrastare ogni giorno tutta questa illegalità… questo marciume che ci sta seppellendo vivi, queste connivenze clientelari che fanno sì che coloro che rubano e delinquono alla fine vincono e gli altri, già tutti gli altri, sono da soli a combattere in silenzio le battaglie che questo “sistema” non vuole fare o quantomeno si astiene dal compiere…
E’ bellissima vedere a Catania questa “Giustizia negata”!!!
O meglio… non è proprio così, qualcuno la giustizia (o meglio l’ingiustizia) abbiamo visto in questi inizi di settimana è riuscita ad ottenerla, basti vedere ad esempio in quali modi si ottengono i processi segretati… credo proprio che deve averla scritta qui la canzone Vasco Rossi… sì, mentre si trovava a Catania, forse proprio in quel Hotel prospiciente la Piazza Giovanni Verga ed il suo panorama di fronte, come faceva…??? “Va bene, va bene, va bene… va bene così”, d’altronde a chi può interessare… a nessuno, perché così che deve andare!!!
L’importante è ricordarsi di avere sempre gli avvocati “buoni” messi a disposizione (تلك التي تبيع للمال حتى أمهاتهم)!!!
Ma non importa, anche se il sistema non funziona e come si ripete a Catania… “ie tuttu pessu“, al sottoscritto non gliene fotte un cazzo, io… continuo lo stesso!!! 
Stamani ad esempio ero a Messina, precisamente in un “Ufficio” presso il Tribunale… e non importa se ciò che faccio, non verrà portato avanti… o chissà, forse finirà insabbiato in qualche cassetto sperduto probabilmente di un piano interrato, ma, non ha alcuna importanza cosa accadrà, perché l’importante è esserci, e non farsi sottomettere da questo sistema irriconoscente, che prova a tutti i costi di limitare l’operato di ciascuno di noi e soprattutto tenta di modificarne la personalità del sottoscritto… 
Ma io per fortuna (o chissà per sfortuna…) sono dissimile a molti miei conterranei “omertosi”, anzi in questo mi vedo come quell’amico di Palermo, sì… quell’uomo che non si è voluto piegare alcuni anni fa a quel sistema corruttivo e criminale presente nella sua città…
Avverto ogni giorno quel suo modo di vivere, credo ormai che mi appartenga, ed è il motivo per cui mi sento di dover continuare, chissà, forse perché anch’io sono come Lui… nato LIBERO!!!    

L'ombra della mafia "catanese", nei supermercati e società di vigilanza a Milano!!!

Sono quindici le misure cautelari e due fermi sono già scattati tra Lombardia e Sicilia (a Catania)… 
Il blitz è della di polizia e della Gdf – coordinato dalla Dda di Milano – nell’ambito dell’indagine contro le attività criminali di una delle famiglia mafiosa “catanese”, tra le più note degli organi inquirenti… 
Secondo quanto si è appreso, sono state poste in amministrazione giudiziaria quattro direzioni generali della società di grande distribuzione tedesca LIDL, cui afferiscono circa 200 punti vendita in Italia. 
Dall’inchiesta è emerso che la cosca siciliana garantiva inoltre il monopolio degli appalti…
Secondo l’accusa, la presunta associazione per delinquere smantellata oggi dalla Dda di Milano avrebbe ottenuto “commesse e appalti di servizi in Sicilia” da Lidl Italia e Eurospin Italia attraverso pagamenti in denaro a esponenti del clan mafioso, in grado di garantire il monopolio di tali commesse e la gestione dei lavori in Sicilia… 
Gli arrestati, inoltre, avrebbero ottenuto lavori da Lidl Italia “in Piemonte” sempre attraverso l’abituale metodo delle tangenti corruttive”. 
Secondo il gip di Milano Boccassini, esisteva uno “stabile asservimento di dirigenti Lidl Italia srl, preposti all’assegnazione degli appalti, onde ottenere l’assegnazione delle commesse, a favore delle imprese controllate dagli associati, in spregio alle regole della concorrenza”, spiegando come, questa soggetti affiliati, “sapevano chi corrompere e quali fossero le persone giuste da corrompere”.
Ora sono in corso 60 perquisizioni tra Lombardia, Piemonte, Puglia e Sicilia, sequestri preventivi di beni immobili, quote sociali, disponibilità finanziarie e ordinanze di amministrazione giudiziaria nei confronti di società operanti nel settore della grande distribuzione e della vigilanza e sicurezza privata, su una società di vigilantes che lavora nel tribunale a Milano, oltre che sulla catena dei supermercati Lidl e sugli appalti di alcune scuole. 
Potremmo dire… un vero è proprio ritorno in vecchio stile di quel ben noto… “Clan dei Siciliani”!!! 

Trattativa Stato-Mafia…

Siamo giunti alla prima udienza del processo d’appello per l’ex ministro, Calogero Mannino, nella cosiddetta “trattativa”, tra Stato e mafia…
Nel 2015, in primo grado l’ex ministro era stato assolto dall’accusa di minaccia a corpo politico dello Stato, mentre l’udienza svoltasi oggi (davanti alla prima sezione della Corte d’appello di Palermo), si è conclusa dopo pochi minuti, in quanto rinviata al prossimo 13 settembre, quando avrà inizio il processo. 
L’ex ministro, a differenza degli 10 imputati con i quali è imputato, ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato… ed ha aggiunto di rinunciare alla “prescrizione”.
Certo avere reso nota tale intenzione è una vera sorpresa, e soprattutto non sono in molti a richiederla… anzi tutt’altro, d’altronde è una norma prevista dal nostro ordinamento penale e perché quindi non sfruttarla…
Il collegio dei giudici come si diceva sopra, ha rinviato il tutto al 13 settembre, su richiesta del procuratore generale che ha chiesto tempo per studiare il fascicolo e valutare se chiedere un’eventuale rinnovazione dell’istruttoria, il che significherebbe raccogliere nuove prove a carico dell’ex ministro e segretario della Democrazia Cristiana Siciliana…
Viene spontaneo chiedere… ma secondo voi, come finirà (quando finirà…) questo processo??? 
Si arriverà a condanne esemplari oppure come ritengo, non ci sarà alcuna condanna???
Ho l’impressione che ci siano forti motivazioni che spingono a considerare tale vicenda, come una vera e propria ricerca del “santo gral”… molto figurativa, ma che condurrà ad alcuna verità…
Lo scontro d’altronde evidenzia forti influenze, tra una giustizia penale che tenta di far chiarezza, ed un sistema politico colluso, che vorrebbe assopire questo effetto mediatico, senza tentare di ricostruire storicamente quanto accaduto, negli anni più drammatici della nostra storia recente, che ha visto il coinvolgimento, dei piani alti delle nostre istituzioni…
Ricordo quanto disse l’ex procuratore aggiunto Antonio Ingroia: “Appena la trattativa viene avviata la necessità di salvare i politici (e con essi si ha la pretesa di salvare la repubblica) assume una grande rilevanza istituzionale, e lo Stato si attiva per rimuovere tutti i possibili ostacoli al riguardo”…
E’ chiaro che… se da un lato non viene messo in discussione l’impegno dello Stato in quanto tale, per altro, l’indeterminazione prodotta da tutto il sistema, ha prevalso sulla teoria dell’esistenza di una regia unitaria, nei tentativi d’accordo con la mafia e nella individuazione dei protagonisti impegnati nelle corrispondenti attività preparatorie…
E’ evidente ormai a tutti, che quanto si è cercato di fare negli anni… è stato quello di salvaguardare la democrazia di questo paese, facendo in modo di condurre tutte quelle inchieste nate su questa “trattativa”, su ipotesi e congetture che non hanno mai trovato (purtroppo per noi…), quell’autentico e necessario riscontro…

L'Avv. Antonio Fiumefreddo, salva la Società "Riscossione Sicilia" dalla messa in liquidazione!!!

Il nostro paese a differenza di altri, si contraddistingue solitamente per una fastidiosa consuetudine: quella di non saper mai riconoscere i meriti degli altri!!!
Tende principalmente a privilegiare o ancor meglio ad esaltare, i propri di meriti o quelli certamente, di quanti loro vicini tra parenti, familiari o amici…
Ecco quindi che le coccarde vengono solitamente date a chi difficilmente le merita, a chi non fa mai nulla per il sociale o per migliorare questo stato di cose, a chi solitamente è raccomandato, a chi occupa quelle posizione autorevoli o privilegiate, i quali vengono regolarmente adulati, da quei suoi ruffiani concittadini…
Per tutti gli altri, per chi dimostra d’essere stato capace di compiere il proprio dovere, ancor più se questo è realizzato  per fini prettamente sociali e con gravi ripercussioni personali, ecco per quest’ultimi, l’unico sentimento che viene corrisposto è l’ingratitudine!!!
Anzi, ciò che si manifesta nell’opinione pubblica (per quei benefici indirettamente ricevuti) è un vero e proprio attacco personale, verso per l’appunto chi è stato capace di opporsi a quel sistema clientelare, che basa quella propria sopravvivenza, sul continuo scambio illecito di favori e protezioni, non soltanto nei rapporti comuni sociali, ma bensì in quelli politici e amministrativi…
Per aver violato ora quel meccanismo collaudato, ecco che si scatenano, nei confronti di questa cosiddetta “pecora nera”,  tutta una serie di giudizi oltraggiosi, simboleggiati da violenze verbali, colme di rancore e rabbia…
La maggior parte delle persone difatti, pur di non dover manifestare la propria gratitudine, diventano ingrate e rancorose, in particolare proprio su chi contrariamente, meriterebbe quel loro necessario sostegno…
Ciò è dovuto, per come riportavo sopra, a quella difficoltà generale di saper condividere, nei confronti degli altri (più meritevoli), quei sentimenti positivi… 
E’ infatti per questi motivi che la maggior parte dei miei conterranei, ricorre a seguire una strada diversa, quella cioè di diventare antagonista di quei soggetti, ponendosi di fatto contro, quel singolo che li sta aiutando… 
I beneficiari di quell’operato compiuto (da quello stimato individuo…), non possono accettare che il clamore derivato da quelle azioni, venga proiettato esclusivamente su quegli unici soggetti (a loro modo di vedere immeritevoli), probabilmente perché quell’improvviso (altrui) successo, non proietti su di essi, quella momentanea verificatasi notorietà…

Ecco perché a differenza di molti miei concittadini, desidero esprimere un plauso all’Amministratore unico di “Riscossione Sicilia”, Avv. Antonio Fiumfreddo, circostanza quest’ultima che ho potuto personalmente manifestare alcuni giorni fa casualmente, all’interno del Tribunale di Catania (incoraggiandolo ad andare avanti senza timori e soprattutto, senza farsi condizionare da quelle ricevute intimidazioni…): situazione che ha saputo dimostrare, attraverso l’operazione di rottamazione delle cartelle esattoriali, raccogliendo il quinto posto nel nostro paese per volume di adesioni e con il ricavato dell’aggio – oltre 1,5 Miliardi di euro – iniziare a riconsiderare la possibilità di salvare la società di riscossione, dalla messa in liquidazione…
Avvocato… i miei complimenti!!!

Quando il sistema antimafia fallisce totalmente….

Quanti di Voi hanno visto la puntata del 3 Aprile 2017, s’intitolava “quando l’Antimafia cerca di fare affari“!!!
Alcuni amici miei, sapendo quanto mi sono battuto in questi anni, affinché certe verità scottanti potessero emergere, mi hanno consigliato di guardarla, peccato che dopo averla vista… non sono rimasto minimamente sorpreso!!!
La puntata trattava la gestione amministrativa da parte dello Stato e analizzava quella cosiddetta “casta” privilegiata degli “Amministratori giudiziari”, nominati dai Tribunali… che in più di una occasione (come si è visto… purtroppo), si sono dimostrati ben peggiori, di quegli stessi soggetti ai quali di fatto, erano stati sottratti i beni, attrsverdo i provvedimenti interdittivi…
Bene in quella vicenda, come in molte altre, si è evidenziata la capacità di quest’ultimi, di privilegiare gli interessi, non della Stato o della comunità che con quel loro incarico rappresentavano, bensì quelli personali…
Difatti, contrariamente alla regola del “buon padre di famiglia”, in molti casi, si è proceduto con una gestione arbitraria, effettuando vere e proprie operazioni… immobiliari, di transazioni o di compravendita, si è proceduto ad investimenti come se si fosse a tutti gli effetti veri e propri proprietari di quei beni, svolgendo con le proprie azioni, attività imprenditoriali che hanno avuto quale conseguenza, quella di condizionare il libero mercato, tentando così facendo… d’incrementare la redditività!!!
Infatti, l’attività di questi  inconsueti amministratori, dovrebbe consistere nel difendere i beni o l’impresa sottoposta a provvedimento di sequestro e/o confisca, evitando principalmente la sua estinzione e salvaguardando quantomeno le commessr e di conseguenza i posti di lavoro di quei poveri dipendenti… 
Si tratta, per quanto possibile, di ripristinare la legalità… se pur tra mille difficoltà, l’amministratore giudiziario deve tentare di portare avanti tutte le attività in corso, seguitare eventuali vendite, perseguendo quell’unico suo scopo: la sopravvivenza dell’impresa.
E’ stato dimostrato come, l’imprese inserite nel circuito mafioso sono di fatto agevolate, in quanto si trovava inserita in un sistema illecito che ne garantisce la sopravvivenza e ne amplifica le capacità di quanti indirettamente le gestiscono, tutto ciò grazie alla massimizzazione del profitto e soprattutto all’accumulazione della ricchezza…
L’impresa non nasceva come tale… ma era diventata un mezzo attraverso il quale l’organizzazione mafiosa reinvestiva i suoi proventi, provenienti delle loro attività illecite, al fine di poterne aumentare i profitti ed estendere in tal maniera, la loro influenza ed il proprio potere.
Il codice di procedura penale… mai aveva contemplato la figura dell’amministratore giudiziario, nonostante prevedesse la possibilità di sequestrare beni di ogni genere. 
L’ausiliario del giudice che doveva occuparsi dei beni sequestrati veniva chiamato “custode”… d’altronde l’etimologia di questa parola, porta a concetti quali coprire, nascondere e difendere… 
Il bene interessato da un accertamento penale poteva essere sottratto momentaneamente in attesa della definizione del giudizio e l’ausiliario del giudice, non doveva far altro, che stare di guardia e controllare che nessuno lo sottraesse o lo deteriorasse…
Difatti… in una visione liberale, soltanto il privato e solo il mercato può regolare l’amministrazione di un bene: l’intervento dello Stato nulla può e nulla deve fare del bene sequestrato; lo deve “congelare” finché non diventerà proprietà dello Stato o viceversa dovrà restituirlo al privato…
Con l’introduzione delle misure di prevenzione patrimoniali, ecco che compare nella nostra legislazione la figura dell’amministratore giudiziario in quanto ci si rende conto che la criminalità accumula ricchezza non solo immeritata perché frutto dell’illegalità, ma anche tossica perché alimenta illegalità…
Nel procedimento di prevenzione deve essere quindi possibile bloccare in via cautelare la ricchezza che potrebbe essere confiscata con un provvedimenti di sequestro; in tal caso quindi, il Tribunale deve nominare un giudice delegato alla procedura tra i componenti del collegio e poi un amministratore giudiziario scelto tra professionisti iscritti nei rispettivi albi (avvocati, procuratori legali, dottori commercialisti, ragionieri o altre persone dotate di comprovata competenza nell’amministrazione dei beni del genere di quelli sequestrati).
Questo amministratore conserva la ricchezza in attesa della confisca per evitare che essa venga dispersa, ma al contempo ha il compito di farne un uso aderente alle regole di legge; così prima ancora di assicurare un bene patrimoniale allo Stato, ci si cura di depotenziarne la tossicità… 
Per farlo, questo professionista abilitato e regolarmente iscritto all’albo, deve principalmente godere della fiducia dell’autorità giudiziaria ed operare sotto il suo controllo. 
I requisiti formali del professionista venivano sostituiti dalla “comprovata esperienza” in amministrazione giudiziaria; ma l’esperienza si ricollegava al pregresso esercizio di tali funzioni e non vi era alcun criterio che potesse far valere quelle le reali capacità…
Per cui, leggendo quanto sopra riportato… c’è qualcuno che può spiegarmi quale parte del discorso non è stato chiaro a quei signori nominati nel servizio delle Iene???
A me sembra molto semplice e chiaro… ma forse è proprio questo il problema, tutti, dal primo all’ultimo di quell’ambiente giudiziario, hanno preferito non comprendere quanto in maniera semplice la legge prescriveva… 
Ed anche a noi, come si può chiedere di fingere o continuare a far finta, che non sia accaduto nulla???
.

Si cambia: basta con società "confiscate"… si passa finalmente alla "legalizzazione"!!!

Sono anni che vado riportato come, il sistema di prevenzione giudiziaria non abbia dato in fondo, quei frutti sperati…
In particolare ho ritenuto che a fare fallire il sistema dell’amministrazione controllata, siano stati proprio alcuni suoi uomini… che di fatto, sono venuti meno a quanto avrebbero dovuto compiere…

Ed allora forse oggi, avendo compreso quegli errori del passato, si sta iniziando a cambiare rotta, adottando finalmente un nuova metodologia, certamente più efficace…
Molto di questo merito ritengo, sia da attribuire per la prima volta a livello nazionale, proprio alla nostra Procura etnea…
E’ il caso della società Tecnis Spa, una grande realtà della nostra città, a cui il Tribunale di prevenzione di Catania, ha accolto per l’appunto la richiesta della Procura, disponendo la restituzione della società e dei beni della società, ai suoi proprietari, gli imprenditori Mimmo Costanzo e Concetto Bosco…
La nuova procedura prevede difatti che, la stessa viene “legalizzata”, limitando ogni operazione nei prossimi tre anni, per valori superiore ai 250 mila euro, i quali dovranno essere comunicati direttamente alla Questura e alla Guardia di Finanza…
Correttamente infatti i due Pm, Antonino Fanara e Agata Santonocito (gli stessi che negli ultimi anni sono stati interessati nel seguire i maggiori provvedimenti di sequestro e confisca nel nostra provincia), sono giunti alla conclusione che ad essere pericolosi, non sarebbero stati i due imprenditori, ma le loro aziende, molto desiderabili dalla mafia, a causa di tutti quegli appalti aggiudicati, nel corso degli anni…
Certamente il provvedimento di commissariamento prefettizio adottato a suo tempo per questa società, a differenza dei classici interdittivi compiuti con il sequestro delle quote societarie e la nomina degli amministratori giudiziari (che, come abbiamo potuto vedere in alcuni casi in questi anni, non sono stati perfettamente adeguati a quel loro incarico…), ha permesso alla “Tecnis Spa” di poter proseguire nelle attività, senza perdere così gli appalti in corso, ma soprattutto, salvaguardando tutti quei dipendenti e le loro famiglie che, grazie proprio a quel lavoro sopravvivono!!!
Ed è proprio questo il primo impegno che lo Stato deve saper fare per contrastare la criminalità organizzata: dare certezza di continuità, non soltanto lavorativa, ma soprattutto sociale, permettendo a chiunque di comprendere che è proprio grazie alle istituzioni e alle sue procedure legittime, che si può cercare tutti, di vivere in modo dignitoso, ma soprattutto onesto!!!

NON SIAMO IN SVEZIA!!!


Con questa frase pronunciata  dinnanzi ai deputati della commissione bilancio dall’ARS… il presidente di “Riscossione Sicilia”, Avv. Antonio Fiumefreddo, ha scatenato l’inferno…

Per essere più precisi la frase per intero diceva “Anche in questo palazzo c’è una parte della politica infiltrata, non siamo in Svezia…”!!!
Ma cosa avrà mai detto di grave quest’uomo… sì… sembra -almeno qui da noi- che quando qualcuno esprime il proprio pensiero, contrario a quello generale del sistema, viene immediatamente attaccato!!!
Ora scusate… ma perché c’è soltanto uno tra voi che vuole paragonare il sistema scandinavo a quello nostro???
La Svezia è uno dei dieci paesi del mondo dove vi è il più basso livello di corruzione, è considerato modello di perfezione per il resto del pianeta, un Stato che segue procedure trasparenti e dove gli effetti della criminalità sono ben circoscritti ed infine, una terra che risulta più facile da vivere e permette a chiunque di fare business…
Già, sembra tutto il contrario del nostro paese… o ancor meglio della nostra terra, dove quotidianamente assistiamo ad inchieste che riportano fatti e abusi compiuti che portano per l’appunto il nostro livello di corruzione, tra i più alti del mondo!!! 
Ma stranamente, quel nostro parlamento siciliano, invece di effettuare quelle necessarie politiche contro un sistema clientelare e mafioso, che da sempre ci soffoca e che lede i diritti di libertà di ciascun cittadino, si occupa di realizzare lavori d’aula, che dimostrano di esercitare in maniera marginale, una azione determinante necessaria al cambiamento nella nostra vita quotidiana ed allora mi chiedo, quanto sia realmente lontano quel pensiero espresso dall’Avv. Fiumefreddo…
Certamente comprendo come l’attuale presidente dell’Agenzia di riscossione non risulti a molti simpatico… io per primo in alcuni momenti degli anni scorsi, ho aspramente criticato alcune metodologie compiute da quella agenzia, nei confronti della società per la quale insieme a molti colleghi operavo quale dipendente… la “IN.CO.TER. S.P.A.” (sottoposta a quel tempo, a provvedimento di confisca da parte del Tribunale di Catania) e che “stranamente” proprio a causa dei provvedimenti compiuti dall’agenzia di riscossione, si erano di fatto inibito i conti bancari, non permettendo così alla società di continuare ad operare, ma soprattutto di poter pagare noi dipendenti di quanto allora (ed ancora oggi…) dovuto…
Difatti, proprio ieri, parlando con un mio amico, mi ha detto: “caro Nicola… mi sto abituando a leggere in maniera assidua il tuo blog, però c’è una cosa che non condivido, ed è… quando prendi le difese dell’Avv. Fiumefreddo“!!! 
Gli ho risposto: “molto probabilmente non avrai letto quanto ho scritto sul presidente negli anni scorsi, ma sappi che io provo in ogni momento d’essere nel giusto e quando mi accorgo che le persone fanno il proprio dovere, in particolare quando cercano in tutti i modi di non sottomettersi a questo sistema “malato”, ma anzi dimostrano di contrastarlo con tutte le loro forze, ecco che allora faccio di tutto affinché vengano premiate quelle azioni svolte e faccio in modo di riportarle immediatamente all’attenzione del pubblico… 
Ecco il motivo per cui oggi ritengo che l’Avv. Fiumefreddo vada difeso e protetto… proprio perché sta provando a combattere un sistema guasto e corrotto, che alla fine proverà in tutti i modi a schiacciarlo…
Abbiamo visto quanto è accaduto in quel Palazzo… e quale epilogo abbia avuto quella seduta, in particolare la tensione è certamente da contestualizzare in quelle azioni riportate in questi giorni dai media, sui nominativi dei deputati morosi (Nello Musumeci, Raffaele Nicotra e Nino D’Asero) ed in particolare su quelle cartelle esattoriali, che secondo il presidente sarebbero state chiuse in maniera non regolare da alcuni dipendenti ora indagati dalla procura di Catania…
Secondo l’Avv. Fiumefreddo “c’è una parte della politica, trasversale, che tutela interessi criminali e che ha fatto dell’esattoria una leva criminale… “Stia zitto se no… non le diamo più una lira alla sua società; decida cosa fare, se il politico oppure polemica”!!!
Alla fine… la commissione è stata sospesa e l’Avv. Fiumefreddo è stato all’inizio (con la forza) sbattuto fuori da quell’aula…  e successivamente allontanato dal palazzo!!!
Mi chiedo allora… dove stia la verità, ma soprattutto, quanti anni ci vogliono per poterla determinare!!!
Ritengo che sia il momento da parte degli organi di polizia giudiziaria (cui la legge fa obbligo di compiere indagini a seguito di una notizia di reato), di dare finalmente luce ad una vicenda dall’odore fortemente sgradevole, che dimostra ancora una volta come, il più delle volte, per giungere alla verità, bisogna combattere con i denti, mettendo a rischio purtroppo anche la propria vita, ma come ripeto sempre alle mie figlie: “È meglio morire in piedi che vivere in ginocchio”!!!

La parola alla… "mafia"!!!


Baciamo le mani… Zu Totò…

Sugnu ca… picchi l’amici vulissuru sapiri comu sana cumpurtare pe prossime elezioni…???
Cia diri ie carusi ca na stari tranquilli, cu tuttu du burdello ca stanu facennu da’ supra… vincemu sempre nuatri!!!
U “Pd” si sta spattennu, Grillo… sì è veru, voti ni scippa assai, ma pi putiri cummannari n’abbastunu, ie pi’ ultimu… c’è u Cavaleri, chiddu… comu sempri, siccatta tutti sti morti di fami ca ci furriunu ntornu…
A fini, ci pinsamu nuoatri a mittilli tutti d’accordu… na seggia ca… na seggia da e su tutti felici e cuntenti!!!
Nuoatri ni pigghiamu l’appalti, facemu pavari a tutti, non ni facemu sentiri… stamu tranquilli e ni futtemu i soddi do stato…
Chiddi tantu… no sanu can’a fare… furriunu tunnu tunnu… com’i trottole e n’du furriari… si fanu futtiri sempre!!!
Nanu caputu ca nuoatri sapemu i so mossi prima ca i fanu… picchi c’è sempre quaccuno ca n’avvisa… gente “insospettabile”… a virirli parunu boni, ma appartenuno a nuatri… comu si rici… a famigghia!!!
Zu totò… ma cu su… sti cristiani???
Beddu… tu si me niputi… ma pi ora, sti cosi, non ti pozzu riri… i nomi su segreti; chissà forsi un ghiornu ti putissi macari diri, ma pi ora, menu sai iè megghiu è… anzi ta stari mutu e pipa!!! 
Allura è già tutto pronto… si sapi cu vinci e cu perdi…
Cettu… infami ca nanu tradutu perdunu sicuramente, ma chiddi ca nanu statu vicinu… chiddi sì sapi già… ca vinciuni!!! 
Zu Totò… ma non ci può iessere comu ndo palluni na surprisa???
Ni stu ioco… non ci’ne surprisi, tutto iè calcolato, picchi magari l’albitru iè u so putteri su a nostru favuri…
Tranquillo… chi ti rissi… a stare calmu, ie poi u sai, ci su l’amici, i politici, l’imprenditori, l’avvocati nostri ie i so cristiani intra i tribunali… nuatri sapemu sempre tuttu… ie prima!!!
Ed è picchistu ca vincemu sempre, iè picchistu ca governamu sta terra da rucentu anni… e l’autri ni fanu sulu u baffu!!!  
Nuoatri, non tu scurdari mai… semu a “mafia” e non putemu perdiri… si ogni tanto ni fanu dannu, ma chi po’ ghiessiri cu tutti i soddi c’avemu… N’accatamu a tutti e se a quacchiruni non ci piaciemu o i nostri piccioli non ci piaciunu, allura significa ca ciarrialamu quacchi autra cosa… 
Zu Totò, iu… però sta cosa cillaia diri: a mia, stu movimentu dei cinqu’ stiddi mi piaci assai… e poi c’è du beppe grillo ca mi fa’ arriri… ie i so cristiani mi parunu carusi appostu…
Si vabbè putissi esseri… ma quannu i cristiani volunu un postu pi iddi o pe so figghi unni vanu a tuppuliari, quannu hannu problema personali a cu cercunu, cu è ca ci risovvi… quannu sana fari n’intervento nd’ospedali unni è ca vanu… si bolunu a pensione o na casa popolare, chi fanu??? A du puntu u comicu… a cu fa arririri???
Comu si rici “su i macchiruni c’allincunu a panza”… ie oggi i macchiruni semu nuoatri, no iddi… 
Eccu picchi vincemu… picchi nuotra putemu promettere ie forsi facemu… l’autri non ponu fari nenti… sulu chiacchiri!!!
U capisti caru niputi comu funziona… ora però l’assimi ripusari ca sugnu stancu… dumani ie nautra iurnata e aiu ancora tanti cosi di sistimare…
Buonanotte Zu totò… buonanotte niputi caro, ie chiurimi a luci!!!  

La parola alla… "mafia"!!!


Baciamo le mani… Zu Totò…

Sugnu ca… picchi l’amici vulissuru sapiri comu sana cumpurtare pe prossime elezioni…???
Cia diri ie carusi ca na stari tranquilli, cu tuttu du burdello ca stanu facennu da’ supra… vincemu sempre nuatri!!!
U “Pd” si sta spattennu, Grillo… sì è veru, voti ni scippa assai, ma pi putiri cummannari n’abbastunu, ie pi’ ultimu… c’è u Cavaleri, chiddu… comu sempri, siccatta tutti sti morti di fami ca ci furriunu ntornu…
A fini, ci pinsamu nuoatri a mittilli tutti d’accordu… na seggia ca… na seggia da e su tutti felici e cuntenti!!!
Nuoatri ni pigghiamu l’appalti, facemu pavari a tutti, non ni facemu sentiri… stamu tranquilli e ni futtemu i soddi do stato…
Chiddi tantu… no sanu can’a fare… furriunu tunnu tunnu… com’i trottole e n’du furriari… si fanu futtiri sempre!!!
Nanu caputu ca nuoatri sapemu i so mossi prima ca i fanu… picchi c’è sempre quaccuno ca n’avvisa… gente “insospettabile”… a virirli parunu boni, ma appartenuno a nuatri… comu si rici… a famigghia!!!
Zu totò… ma cu su… sti cristiani???
Beddu… tu si me niputi… ma pi ora, sti cosi, non ti pozzu riri… i nomi su segreti; chissà forsi un ghiornu ti putissi macari diri, ma pi ora, menu sai iè megghiu è… anzi ta stari mutu e pipa!!! 
Allura è già tutto pronto… si sapi cu vinci e cu perdi…
Cettu… infami ca nanu tradutu perdunu sicuramente, ma chiddi ca nanu statu vicinu… chiddi sì sapi già… ca vinciuni!!! 
Zu Totò… ma non ci può iessere comu ndo palluni na surprisa???
Ni stu ioco… non ci’ne surprisi, tutto iè calcolato, picchi magari l’albitru iè u so putteri su a nostru favuri…
Tranquillo… chi ti rissi… a stare calmu, ie poi u sai, ci su l’amici, i politici, l’imprenditori, l’avvocati nostri ie i so cristiani intra i tribunali… nuatri sapemu sempre tuttu… ie prima!!!
Ed è picchistu ca vincemu sempre, iè picchistu ca governamu sta terra da rucentu anni… e l’autri ni fanu sulu u baffu!!!  
Nuoatri, non tu scurdari mai… semu a “mafia” e non putemu perdiri… si ogni tanto ni fanu dannu, ma chi po’ ghiessiri cu tutti i soddi c’avemu… N’accatamu a tutti e se a quacchiruni non ci piaciemu o i nostri piccioli non ci piaciunu, allura significa ca ciarrialamu quacchi autra cosa… 
Zu Totò, iu… però sta cosa cillaia diri: a mia, stu movimentu dei cinqu’ stiddi mi piaci assai… e poi c’è du beppe grillo ca mi fa’ arriri… ie i so cristiani mi parunu carusi appostu…
Si vabbè putissi esseri… ma quannu i cristiani volunu un postu pi iddi o pe so figghi unni vanu a tuppuliari, quannu hannu problema personali a cu cercunu, cu è ca ci risovvi… quannu sana fari n’intervento nd’ospedali unni è ca vanu… si bolunu a pensione o na casa popolare, chi fanu??? A du puntu u comicu… a cu fa arririri???
Comu si rici “su i macchiruni c’allincunu a panza”… ie oggi i macchiruni semu nuoatri, no iddi… 
Eccu picchi vincemu… picchi nuotra putemu promettere ie forsi facemu… l’autri non ponu fari nenti… sulu chiacchiri!!!
U capisti caru niputi comu funziona… ora però l’assimi ripusari ca sugnu stancu… dumani ie nautra iurnata e aiu ancora tanti cosi di sistimare…
Buonanotte Zu totò… buonanotte niputi caro, ie chiurimi a luci!!!  

C'è una talpa in Tribunale!!!

Con questa frase l’ex direttore di sala del Teatro Massimo di Palermo, Alfredo Giordano, si è espresso dinnanzi al Pm che lo stava interrogando…
Anche gli insospettabili colletti bianchi, iniziano a pentirsi, proponendosi ora, a collaboratori di giustizia…
Durante l’interrogatorio (ancora per lo più segretato), l’ex direttore ha dichiarato di fare parte del clan di Villagrazia – Santa Maria di Gesù,  decidendo di confidare ai magistrati del Tribunale di Palermo quanto a sua conoscenza…
Era già sotto controllo dei militari a causa di quella sua vicinanza a certi ambienti mafiosi… 

Ora a quasi un anno di distanza da quel suo arresto ha deciso di parlare… dichiarando di essere da sempre contrario a cosa nostra, ma che giustifica quelle sue amicizie, in quanto d’origine da amicizie d’infanzia…

Ovviamente nessuno ha creduto a quelle sue dichiarazioni, soprattutto perché, non erano di fatto supportate con atti concreti, viceversa, da alcune intercettazioni, si è avuta la conferma che vi fosse, da parte dell’indagato, una vera e propria predisposizione a quella associazione, come ad esempio, dando la coperture ad alcuna latitanti o il sostegno elettorale a politici… tra questi vi era un candidato alle regionali con il “Grande Sud”, che si sarebbe impegnato a pagare 30 mila euro per 500 voti, ma sembra che poi… non se ne fece nulla.
Ma la cosa più grave è quando racconta di avere all’interno del Tribunale di Palermo delle amicizie… precisamente con un giudice donna (chissà perché, ma il sottoscritto ha già un nome in mente e “non è l’unico che conservo in questa mia testa”) e che questi contatti avrebbero consentito ad egli, di far dissequestrare alcuni beni beni a due mafiosi…

Infine ha dichiarato che altri due dipendenti, sempre all’interno di quel teatro, si erano improvvisati banchieri, sì… prestavano denaro applicando tassi d’interessi d’usura…
Ed allora…desideravate vedere qualche fiction sulla mafia in tv??? No… basta andare al Teatro!!!!

C'è una talpa in Tribunale!!!

Con questa frase l’ex direttore di sala del Teatro Massimo di Palermo, Alfredo Giordano, si è espresso dinnanzi al Pm che lo stava interrogando…
Anche gli insospettabili colletti bianchi, iniziano a pentirsi, proponendosi ora, a collaboratori di giustizia…
Durante l’interrogatorio (ancora per lo più segretato), l’ex direttore ha dichiarato di fare parte del clan di Villagrazia – Santa Maria di Gesù,  decidendo di confidare ai magistrati del Tribunale di Palermo quanto a sua conoscenza…
Era già sotto controllo dei militari a causa di quella sua vicinanza a certi ambienti mafiosi… 

Ora a quasi un anno di distanza da quel suo arresto ha deciso di parlare… dichiarando di essere da sempre contrario a cosa nostra, ma che giustifica quelle sue amicizie, in quanto d’origine da amicizie d’infanzia…

Ovviamente nessuno ha creduto a quelle sue dichiarazioni, soprattutto perché, non erano di fatto supportate con atti concreti, viceversa, da alcune intercettazioni, si è avuta la conferma che vi fosse, da parte dell’indagato, una vera e propria predisposizione a quella associazione, come ad esempio, dando la coperture ad alcuna latitanti o il sostegno elettorale a politici… tra questi vi era un candidato alle regionali con il “Grande Sud”, che si sarebbe impegnato a pagare 30 mila euro per 500 voti, ma sembra che poi… non se ne fece nulla.
Ma la cosa più grave è quando racconta di avere all’interno del Tribunale di Palermo delle amicizie… precisamente con un giudice donna (chissà perché, ma il sottoscritto ha già un nome in mente e “non è l’unico che conservo in questa mia testa”) e che questi contatti avrebbero consentito ad egli, di far dissequestrare alcuni beni beni a due mafiosi…

Infine ha dichiarato che altri due dipendenti, sempre all’interno di quel teatro, si erano improvvisati banchieri, sì… prestavano denaro applicando tassi d’interessi d’usura…
Ed allora…desideravate vedere qualche fiction sulla mafia in tv??? No… basta andare al Teatro!!!!

Ecco… questa è la lista di quanti sono ricattabili!!!

Di notte… già, come quella prima notte, comparve l’Angelo…

Disse: “Perché chiedi aiuto quando sai cosa devi fare, hai tutto con te, si tratta di continuare a far applicare la legge, sapendo però a priori, con chi hai da fare…”.
Qui la giustizia se tu… non ci troviamo in uno di quei paesi assolutisti, qui da noi, non vi sono dittatori a cui dover dar conto, noi siamo un paese democratico, il più liberale e garantista che esiste al mondo!!!
Certo c’è una sostanziale differenza con molti altri, tra cui ad esempio alcuni europei, come l’Italia… 
Lì la giustizia ha un modo tutto suo di procedere…
Si crede che attraverso quei tre gradi di giudizio, si riesca ad ottenere un corretto procedimento, sentore di quella equità tanto ricercata… 
La verità e che si fa soltanto confusione e nel contempo, si ribaltano le sentenze a proprio piacimento o meglio a seconda dell’indagato…
Il motto da loro è… “più soldi, meno pene”, infatti sono tutti contenti: politici, imprenditori, editori, professionisti e mafiosi, e soprattutto quanti operano per quella “ingiustizia”… no, il mio non era un lapsus… 
Tutti sanno che se non hanno commesso efferati delitti, difficilmente andranno in gattabuia, anzi tutt’altro, al limite qualche anno ai domiciliari…
Ma da noi qui la giustizia è diversa e soprattutto giusta: non dimenticarlo… perché sarai tu a decidere!!!
Se non saprai cosa fare, se non troverai le giuste risposte nei tuoi fascicoli, in quelle prove documentali presentate, ricordati… potrai sempre aprire il “libro”…
Sappiamo bene di quanto tu sia deluso nell’aver letto quei nomi, tanti nomi che non ti aspettavi, che credevi di conoscere bene, insospettabili colleghi, amici, conoscenti, ma anche parenti e familiari, certamente sono in tanti, ma ci sono quelli che non si sono fatti corrompere…
Pochi lo sappiamo… ma è per quei pochi che bisogna fare la cosa giusta; non puoi abbandonare tutto, non devi lasciarti andare nell’amarezza e nello sconforto, come, non è il momento di fuggire, bensì si tratta di provare e mutare l’indirizzo preso da questa corrotta città… 
Fai riferimento quindi alle persone oneste, circondati di quanti puoi fidarti e allontana coloro che sai essere collusi e ricattabili…
Non dare loro giustificazioni, non devi darne… allontanale e basta, capiranno da se… in caso contrario, dovrai esclusivamente attendere il momento in cui dovrai giudicarli!!!
D’altronde, non si può cambiare il mondo, come non si può sperare che le persone mutino quelle loro disdicevoli abitudini…
Sono così da sempre, da quando sin da piccoli rubavano ai propri compagni la merenda, adulatori e lacchè con i più forti e chissà forse… per le tante botte prese, sono diventati crescendo così…  arroganti e presuntuosi.
Se si è così da piccoli, crescendo si diventa peggio; dopotutto ciò che si è ricevuto, è quanto tramandato da generazioni, quel “dna” scadente, inetto, vorrei (ma non posso) dire… inferiore!!!
Si tratterà di colpirli ad uno a uno… farli cadere  da quel piedistallo nei quali erano stati posti… finti personaggi in cerca d’autore senza alcun merito, professionisti che usano le parole per nascondere fatti illeciti che da sempre hanno compiuto e che ancora oggi continuano a realizzare…
Sanno solo rubare… nient’altro, si vendono come prostitute per poche briciole e pur apparire in ciò che non sono, s’inerpicano tra collusioni e interessi personali, rivolgendosi a chiunque possa loro fare favori, subendo di conseguenza quei ricatti successivamente imposti!!!
Non saranno mai rinomati, se non per quegli eventi negativi, vedrà Sig. giudice come questi soggetti… verranno piano piano cancellati, fino ad essere completamente emarginati da tutti, vittime dimenticate di quei loro modo d’essere e alla fine, stia tranquillo… ci sarà quel SUO giudizio!!!
L’indomani mattina alle sei, il giudice, era già arrivato… 
Si era parcheggiato con la sua utilitaria dinnanzi a quel Palazzo di Giustizia e finalmente aveva compreso come tutta la sua vita, era stata improntata, per stare proprio lì…
Lì era iniziato tutto e sempre lì… avrebbe terminato la sua opera!!!
F I N E
P.s.
Si precisa che ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

Ecco… questa è la lista di quanti sono ricattabili!!! – Parte Seconda

Ma com’era possibile che i nomi di ciascuno di essi, fossero lì… di un bel colore, rosso fiamma, doveva esserci un errore… 
Osservando con attenzione quelle pagine, fece per di più una scoperta sensazionale…
Concentrando il proprio sguardo su un nome, comparivano all’improvviso come dal nulla… dei segni, ciascuno di essi era in movimento, come fossero linee di collegamento, le quali partendo da un nome, andavano a connettersi con altri nomi… di pagine diverse, quasi fossero connesse tra loro, in un modello d’organigramma 3D…
Seguendo quel percorso egli scoprì come, taluni soggetti che stava esaminando, fossero collegati ad altri, i quali, quest’ultimi, rappresentavano per l’appunto la parte residua di quel gruppo di nominativi, che aveva iniziato a controllare… 
Ed ancora, concentrandosi e seguendo con il dito quelle linee in movimento, giunse sul nome nel quale era posizionato quell’indizio finale, e come d’incanto (quasi fosse quel vecchio libro… una lavagna elettronica) si aprì una nuova pagina…
All’interno di questa, comparivano una serie di notizie, documenti, fotografie, allegati, già sembrava di essere all’interno di un’enciclopedia multimediale…
Da quelle fonti, comprese come ognuno di quei nomi da egli ricercato, fosse di per se colluso agli altri e di quanto quelle loro azioni, fossero state funeste…
Quei segni difatti, mostravano al lettore, quella loro disonestà morale!!!
Pensava tra se e se: “non si tratta d’essere stati sleali durante la propria vita pubblica (ad esempio espletando i propri incarichi professionali nel lavoro o nella politica), ma bensì d’essere stati falsi, anche in quella privata, quella sfera emotiva rappresentata dai familiari, dagli amici e certamente cosa ancor più grave, da se stessi con il proprio credo…“.
Già, perché quando si tradisce… si tradisce è basta, sapendo a priori che ciò che si sta compiendo, attraverso quelle azioni sleali… non potrà essere giustificato!!!
Certo riflettendo… provava a discolpare gli sbagli personali, riteneva infatti che si potesse dare rimedio a quelli, cercando ad esempio di non ripeterli più; diversamente, nella vita pubblica, quanto compiuto, restava indelebile e non vi era alcuna garanzia, che quei segreti,restassero impuntiti o celati per sempre!!!
La considerazione, faceva riferimento a quelle collusioni realizzate; quest’ultime infatti, essendo state compiute in collaborazione con altri soggetti, quei cosiddetti partner “d’affari”, erano in qualunque momento a rischio: qualcuno di essi, avrebbe potuto barattare quelle informazioni comuni per ricevere una eventuale contropartita o viceversa per chiedere in cambio qualcosa per se, in cambio di quel “silenzio”…

Da quell’alleanza consolidata si comprendeva come ognuno di loro, fosse di fatto legato a quel sistema corrotto e secondariamente, che da quel tavolo, non era consentito alzarsi e andarsene…

Era così che veniva trasferita negli anni (da padre a figlio) quella sorta di omertà “generazionale”, nella quale ognuno di essi, segretamente, si legata a quel sistema associativo di carattere clientelare, politico, imprenditoriale e mafioso…
In quello scambio di favori, ciascuno faceva quanto richiesto ed otteneva in cambio un qualche vantaggio personale…
C’era chi lo faceva per soldi, chi per carriera, chi per dare un “posto fisso” ai propri figli, chi per ricevere una pensione d’invalidità (se pur ingiusta) e via discorrendo, l’importante era per tutti… ottenere qualcosa.
Loro  d’altronde, dovevano fare in modo che quel sistema non s’inceppasse, obbligando per l’appunto chiunque a sottomettersi e richiedendo quotidianamente di “oliare” quella macchina (corruttiva), affinché quanti erano lì ad esigere… ricevessero quei vantaggi richiesti, mentre loro di conseguenza, incassavano quanto percepito in maniera illegale, per poterli quindi suddividerli, con gli “amici degli amici“!!!
Leggendo quelle interconnessioni, scoprì che quando si voleva agevolare il percorso di una pratica, quando vi era la necessita di un aiuto esterno, ecco in tutte quelle particolari occasioni (e in molte e molte altre…) bisognava pagare o quantomeno compensare, mettendo se stessi a disposizione di quel sistema corrotto!!!
Il giudice, leggendo quelle procedure truffaldine, rimase alquanto sorpreso dalla semplicità con la quale venivano applicate e di come queste fossero ben “camuffate”…
Frodi intere perpetrate a danno di soggetti deboli o anche alle stesse Istituzioni, che a loro insaputa, garantivano l’esecuzione di quelle truffe, estorsioni, concussioni, richieste di tangenti e varie… 
Nel leggere quel libro si sentiva amareggiato perché riconosceva, nel voltare quelle pagine, molti nomi noti, tra conoscenti e ahimè anche familiari…
Ma soprattutto, i nomi che l’avevano in maggior misura sorpreso, erano quelli di taluni suoi colleghi, magistrati anch’essi o Presidenti di sezioni del Tribunale…
Continuando a leggere tra quei nomi, vi erano uomini e donne delle Istituzioni, forze armate, polizia, custodi, amministratori giudiziari, avvocati, cancellieri, segretari, tutte persone insospettabili, che però – secondo quel libro – erano di fatto… “venduti”!!!

Egli sapeva quanto quel libro fosse veritiero… e di come ognuna di quelle parti, non avesse subito alcuna modifica, ma cercò egualmente di determinare una eventuale prova di ciò…

Riflettendo su alcuni recenti episodi, ne ricordò uno; era a conoscenza di quell’avvenimento, in quanto –pur non avendolo seguito in prima persona– ricordava perfettamente quanto fosse accaduto e cosa era stato in quel processo determinato…
Comparò quindi quei dati, con quelli riaffiorati nella sua mente e finalmente comuna prese ora –grazie a quel libro– i reali motivi che ne avevano determinato quel ribaltamento di giudizio…
Ormai il giudice aveva ricevuto dal libro le risposte ed aveva compreso, in quali modi quel procedimento, avesse ricevuto una corsia privilegiata…
Ognuno di quegli “associati” infatti, aveva svolto alla perfezione il proprio “compito” e qualcuno sopra essi, come un Direttore d’orchestra, ne aveva diretto alla perfezione le fila…
Vi starete chiedendo come aveva fatto??? Semplice… erano tutti ricattabili!!!
Fine Seconda Parte
P.s.
Si precisa che ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale. 

Decreto di sequestro a Catania, per gli Amministratori giudiziari!!!

Stasera, avrei voluto pubblicare la seconda parte di “Ecco… questa è la lista di quanti sono ricattabili“, ma avendo letto la notizia (pubblicata sui quasi tutti i nostri quotidiani on line), ed avendo a cuore questo argomento, ho preferito dirottare, su questa ultima notizia, la mia attenzione… 

Il provvedimento è stato emesso nei confronti di nove indagati, di cui tre, erano di fatto, amministratori giudiziari…
Il decreto di sequestro evidenzia il reato di bancarotta fraudolenta scaturito da condotte di distrazione, dissipazione e occultamento di risorse finanziarie della società Aligrup S.p.a., sottoposta sin dal 2001 ad amministrazione giudiziaria…
Non ho alcun interesse a ripetere quanto trovate perfettamente riportato nei quotidiani, bensì voglio riportare l’attenzione sulle condotte illecite contestate… dalle quali, si è potuto accertare come, la gestione di quegli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale, operava sostanzialmente negli interessi della famiglia interdetta… appoggiando non solo le operazioni degli eventuali soci (che avevano subito il provvedimento interdittivo), ma operando in modo arbitrario, sulle società del gruppo imprenditoriale ad essi collegate… 
Abbiamo negli anni potuto verificare come in circostanze analoghe, questo tipo di società, siano state condotte con la manina… a quel naturale processo di liquidazione o indirizzate verso quel di concordato preventivo, il tutto eseguito, previo l’intervento di taluni amministratori (corrotti e compiacenti), nominati per l’appunto, per alterare appositamente i dati posti a bilancio negli anni. 
Sempre durante quei periodi, vi è la consapevolezza –da parte di quegli amministratori collusi– di procedere con la distrazione delle poste in essere, ma soprattutto, si rivolge quella propria attenzione, verso i restanti beni immobiliari, i quali permettono di realizzare una vendita finanziaria interessante in quanto il bene viene venduto (a qualche amico o conoscente) ad un prezzo irrisorio, rispetto al valore di mercato e la parte residua di quel valore reale… viene consegnata brevi mano in contanti… 
Ovviamente quanto sopra determina un depauperamento delle risorse economiche e la sparizione di quei beni patrimoniali delle società, a vantaggio esclusivamente di quanti sono di fatto interdetti o sotto la lente delle istituzioni…
Abbiamo già avuto modo di vedere, con il caso “Saguto” di Palermo, la connivenza di quegli amministratori giudiziari (nominati dal Tribunale) e di come, si è provveduto ad eseguire i sequestri (sui conti correnti, a deposito e nelle varie cassette di sicurezza), intestati ad essi o a propri familiari e comunque nella disponibilità di quegli indagati… ed ora, per l’ennesima volta… la storia si ripete anche qui da noi!!!
Bisogna dare atto alle procure di non fermarsi dinnanzi a fatti del genere che oltre ad essere gravi, condizionano il giudizio che ognuno di noi ha, nell’operato degli uomini e donne… scelti dalle nostre istituzioni.
Sono tempi duri quindi, per il “mestiere” di amministratore giudiziario, perché, oltre al rischio – in caso di comportamenti sleali – di non ricevere quel compenso maturato negli anni, si rischia, di restare esclusi (nei casi di fallimento…) da quei benefici che li faceva rientrare tra i cosiddetti “privilegiati” (come ad esempio per i dipendenti…)…
Inoltre, da quanto sopra, emerge il rischio, non solo di subire un provvedimento di sequestro e/o di confisca dei propri beni, ma di restare coinvolti (a seconda della gravità delle loro compiute azioni) in quei reati previsti dal nostro codice penale. quali ad esempio, l’associazione a delinquere o il concorso esterno in associazione mafiosa…
Sono certo che in questo momento, molti tra loro (di quella categoria) stanno tremando… e chissà se in questo momento, non stiano cercando di far sparire dai propri conti bancari, quanto in maniera disonesta avevano fin qui realizzato…
Riporto quanto avevo scritto nel post del 11 dicembre dello scorso anno: “diceva mio padre… i soldi rubati si piangono tutti… e sono ahimè… lacrime amare”!!!
Ho letto di un amministratore giudiziario (pentito) che rispondendo alle domande del Procuratore della Repubblica ha dichiarato: “Ho rubato, corrotto, ingannato, concusso e mentito”… ed il Pm, “La pianti di vantarsi e venga al dunque”…

Il clan "Saguto & Co"….

L’hanno ribattezzato il “Clan Saguto” e fa riferimento all’inchiesta sulla gestione dei beni confiscati alla mafia, in cui è stata indagata per l’appunto, il giudice Silvana Saguto, insieme ad alcuni suoi familiari e collaboratori…

Tra i reati contestati vi sono, corruzione, induzione e abuso d’ufficio, ed è per difendersi dai sopracitati reati, che ha deciso di lasciare provvisoriamente la sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. 
Il suo posto verrà coperto dal giudice Mario Fontana.
A confermare la notizia è stato direttamente il Presidente del Tribunale di Palermo, Salvatore Di Vitale, che “ha preso atto della disponibilità della dottoressa Saguto ad essere destinata ad altra sezione del Tribunale”…
Quanta delicatezza… ma soprattutto bisogna ringraziare la gentilezza della Dott.ssa, nell’aver dato la sua piena disponibilità a recarsi presso un’altra sezione…
Ma scusate, viene spontaneo chiedersi: ma nel caso in cui questa disponibilità non fosse stata da Lei concessa, cosa sarebbe accaduto???
Sarebbe rimasta all’interno di quel Tribunale continuando a ricoprire quel proprio incarico???
La determinazione con la quale lo stesso Presidente cita le motivazioni, non sono per nulla rassicuranti, mi riferisco a quella corretta procedura giudiziaria e quanto riferisce che si “intende tempestivamente garantire in continuità e piena funzionalità di un organo giudicante, da anni centrale nella strategia di contrasto dello Stato alla criminalità mafiosa”, credo che in ogni caso, quella procedura a garanzia di tutti ed in particolare dell’opinione pubblica, sarebbe dovuto essere applicata, l’indomani stesso del ricevimento di quell’avviso di garanzia, che la vedeva per l’appunto indagata dalla procura di Caltanissetta… e non aspettare quasi un anno, per avere conferma, della sua piena “disponibilità“…
Dopotutto si parla di un giro d’affidamenti di beni sequestrati, ad alcuni professionisti (sono indagati oltre che il padre ed il figlio del giudice, anche il marito, l’ingegnere Lorenzo Caramma e l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, titolare di uno studio a cui erano affidate la gestione di diverse aziende confiscate)… per quasi 1 milione di euro….
È questa infatti la somma che il Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo (su disposizione della procura di Caltanissetta), ha sequestrato all’ex presidente della sezione misura di prevenzione del capoluogo siciliano e agli amministratori giudiziari a lei vicini…
La Guardia di Finanza che guida il Nucleo di Polizia Tributaria, ha scoperto come queste somme fossero state celate all’interno di un labirinto di conti correnti, quote societarie e beni immobili. 
Certamente la vicenda andrebbe spostata presso un altro Tribunale, perché quello di Palermo, oggi, non garantisce quell’equo giudizio di imparzialità, lo si vede anche, dai continui ribaltamenti e revoche che in questi mesi si sono avvicendati…
D’altronde come vado da sempre ripetendo, quanti sono coloro che possono ritenersi estranei e non ricattabili all’interno di quel palazzo???
Pensate realmente che quel giudice, con l’influenza che aveva all’interno del Tribunale, non sia stato in grado di agevolare alcune richieste dei suoi colleghi, e che ora, forse per quelle concessioni ricevute, stanno “tremando” e sperando di non dover subire anch’essi la stessa sorta, da quelle eventuali sue spontanee dichiarazioni???
Non va dimenticato che ad oggi l’inchiesta, ha portato già all’allontanamento di due magistrati ed ora, al trasferimento della stessa Saguto, attualmente sotto procedimento disciplinare per volere del ministro della Giustizia, che alcuni giorni fa, ne aveva elencato gli illeciti al procuratore generale di Cassazione e al Csm…
Io resto comunque dell’idea, che quanto accaduto a Palermo è già avvenuto anche in altre realtà… e se si avrà la possibilità di indagare in maniera più approfondita, si scoprirà come la vicenda “Saguto” sia soltanto la punta di un iceberg di quel sistema collusivo e corruttivo, mi riferisco alle restanti sezione di “Misure di Prevenzione” dei vari Tribunali della nostra isola… (proprio perché la nostra regione… possiede la maggior parte dei beni sottoposti a sequestro e confisca del nostro Paese…), dalle quali si potrà scoprire, come sono pochi, coloro che, possono permettersi in questo preciso momento, di scagliare una pietra verso l’attuale giudice “indagato” del Tribunale di Palermo…