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Resurrezione: ci lasciamo facilmente ingannare da ciò che amiamo e di cui abbiamo timore!!!

Non c’è nulla di così ingannevole come un fatto ovvio!!!

Già… un luogo immaginario è diventato – 
più per business turistico/religioso che per ricercata fede – luogo di venerazione per i cristiani, in particolare per i cattolici, ortodossi orientali, armeni e copti; viceversa i protestanti preferiscono visitare un altro luogo chiamato il “Calvario di Gordon“, considerato dagli storici più convincente e conosciuto con il nome di “Giardino della Tomba”,  sì… un sito proposto da Charles Gordon nel 1885 come luogo del Calvario in quanto corrisponderebbe maggiormente alla descrizione fatta da Giovanni (19:41): “Ora c’era un giardino nel luogo dove fu crocifisso, e in quel giardino una nuova tomba”. Tra l’altro proprio in quel luogo, troviamo una roccia scoscesa con due grandi cavità che ricordano l’immagine di un teschio con gli occhi e poiché “Golgota” significa “Luogo del cranio“, sono in molti ad esser convinti che quello rappresenti il sito esatto in cui è stato seppellito Gesù!!!

D’altronde ci sono poche cose che conosciamo con certezza su quanto è realmente accaduto in quei giorni, ma anche in seguito, peraltro va detto che soltanto chi riesce a mettere di lato fede e dogma teologico può iniziare a studiare in maniera seria quei fatti storici e tentare così di determinare le vere origini del cristianesimo…

Infatti, più ci si immerge in quell’intrico e in quelle esigue fonti, più ci si rende conto quanto difficile sia credere a quella vicenda per come ci è stata riportata…

Premetto che il sottoscritto non crede minimamente alle ipotesi stravaganti che in quest’ultimo periodo sono venute fuori attraverso libri, film, sceneggiati e quant’altro… mi riferisco ad esempio alla circostanza per cui egli non fosse clinicamente morto, ma si trovava sotto una forma di coma (indotto o meno da qualche narcotico) dal quale poi si riprese; oppure un’altra ipotesi prevede che egli sposò Maria di Magdala con la quale ebbe una figlia che continuò quella sua discendenza…  

Per favore, basta cazzate, diamo per certo che dopo la crocifissione egli fosse realmente morto e sepolto temporaneamente nella prima tomba trovatasi o messa da qualcuno a disposizione e successivamente venne trasferito altrove; di resurrezione nessuno ne parla in maniera convinta se non con frasi sporadiche e riferendosi all’evento in maniera discutibile, a differenza della portata che l’evento in se costituiva!!! 

Va detto come alle frasi riportate successivamente, dove si parla di apparizioni: “Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura”, si comprende quanto banale e incompleto fosse quel messaggio dell’evangelista Marco (16,8), ed è il motivo per cui lo stesso venne successivamente ricostruito da alcuni devoti autori cristiani con un finale diverso, basato principalmente sull’idea che Gesù fosse resuscitato e quindi riapparso in varie occasioni… 

Quello che di certo l’evangelista Marco ci dice – siamo intorno al 70 d.C. – è che la resurrezione di Gesù e le sue successive apparizioni non costituivano una parte fondamentale delle sorti del Vangelo e difatti, per trovare la nota frase “morì e fu sepolto e il terzo giorno resuscitò” dobbiamo rifarci alla prima lettera ai Corinzi di Paolo; difatti, quest’ultimo scrive che Gesù apparse per primo a Simon Pietro, quindi ai dodici, poi ai cinquecento discepoli (in una sola volta…), quindi al fratello di Gesù Giacomo, a tutti gli apostoli, ed infine dichiara “egli apparve anche a me, ultimo di tutti“!!!

Da quanto sopra è evidente che egli trasmette un messaggio che non trova alcuna corrispondenza con quanto riportato nei Vangeli, che descrivono le apparizioni compiute a Maria di Magdala insieme a Maria la madre di Gesu, per poi proseguire a Gerusalemme dinnanzi ai suoi discepoli, poi vi sono i due discepoli che si stavano dirigendo verso il villaggio di Emmaus, ed ancora il lago Tiberiade dove Pietro ed altri erano ritornati alle loro normali attività di pescatori e per finire con la storia fantastica riportata nel Vangelo di Pietro… 

Ritengo quindi quanto sia facilmente intuibile che la “resurrezione del Cristo” abbia di fatto rappresentato il fulcro principale di tutto il Cristianesimo, per diventare quindi fondamento della fede cristiana emergente, un passaggio fondamentale per distaccarla definitivamente dalle sue origini giudaiche ed aprirla così a tutti gli uomini…

Ecco perché era importante raccontare la storia del sepolcro, era importante dimostrare che quella tomba fosse vuota e che le successive apparizioni potessero confermassero quella tesi, il tutto con l’obiettivo di proclamare la resurrezione del Cristo e con la sua morte, la salvezza per tutta l’Umanità… 

Per cui, dopo questi giorni di “full immersion” in ambito religioso (perdonatemi… ma ogni tanto devo evadere da quello stomachevole contrasto alla criminalità e a quanti si prestano con le loro azioni, quasi fossero anch’essi “affiliati”, a compiere quotidianamente le numerose attività di corruzione ed illegalità cui assistiamo…), resto dell’idea comunque di voler credere a quell’uomo come profeta, certamente un “giusto”, ma senza alcun potere o intermediazione divina, ed inoltre, per quanto concerne la morte, già… quando questa avverrà, so già oggi di non aver bisogno di alcun corpo e ancor meno di un sepolcro, perché come dice l’enunciato della conservazione della massa di Antoine-Laurent Lavoisier: Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma!!!

“Ricordati, uomo, che polvere sei e in polvere ritornerai”!!!

La verità il più delle volte è "banale": già… da quel sepolcro si è semplicemente trafugato il corpo!!!

Sappiamo bene quanto ci è stato insegnato sin da piccoli e cioè di come Gesù sia resuscito e di come quel telo avvolse per pochi giorni il suo corpo, conosciuto come “Sacra Sindone” per poi  scoprire crescendo che quel tessuto conservato a Torino fosse semplicemente un falso, sì… a differenza di quanto i vangeli canonici ci avevano convinti e quindi di come quel reperto fosse una prova reale della “resurrezione”, elemento fondamentale per confermare quella scomparsa misteriosa…

Ora che si è dimostrato che la Sindone non appartenesse ad alcuna reliquia del Cristo, ma rappresenti esclusivamente un oggetto di venerazione (tra l’altro come riportavo sopra “falso”, come molti altri in circolazione nel mondo), beh… ora che finalmente il C-14 ha collocato la data di quel tessuto esaminato fra il 1250 e il 1400 (d’altronde, non a caso, la prima notizia certa su questo tessuto risaliva al 1357, quando venne esposto a Lirey in Francia, il sottoscritto d’altronde ha sempre sostenuto che a realizzare quell’incisione fu un genio, un qualche studioso che conosceva bene quanto fosse accaduto durante quella crocifissione, i tessuti dell’epoca, il tipo di piante di quei luoghi, le ferite riportate, l’utilizzo per quella tortura di chiodi e punte di armi, ed ancora dove porre le macchie di sangue, ma soprattutto fu capace di creare quella cosiddetta tridimensionalità, in un tempo in cui questa non esisteva, utilizzando la tecnica del bassorilievo…), una parte di “verità” è iniziata finalmente a circolare!!!

Ma ciascuno di noi sa bene che per poter credere in qualcosa di sovrannaturale vi è bisogno della fede, perché quest’ultima ad alimentare la credenza!!!

E difatti l’apostolo Paolo si dimostrò bravissimo in ciò, tanto d’aver indirizzato in maniera rilevante il cristianesimo del primo secolo su cui Gesù aveva basato i propri insegnamenti, modificando quel messaggio in qualcosa di diverso, sì… in una religione dissimile da quella cui il profeta si era ispirato e difatti attraverso quelle sue 13 lettere, riuscì ad affermare che la vittoria di Cristo sulla morte fosse più importante della sua lotta contro l’allora potere costituito!!!

Come ho scritto ieri, i discepoli colpiti inaspettatamente dal lutto del loro maestro avevano fretta di seppellire il suo corpo, se pur lasciando intuire che a causa del Sabbath (nella consuetudine giudaica è il giorno di preparazione alla festività del sabato o di altra festività), non avevano altre alternative se non depositarlo in una fossa comune oppure porlo celermente in una tomba privata senza alcuna unzione (sappiamo bene come di sabato, men che mai quel giorno che era un sabato di Pasqua, si potesse pensare di lavorare o ancor meno entrare nei sepolcri…) e difatti, fu proprio questa difficoltà a rendere inaccettabile l’intervento dei discepoli o quantomeno quest’ultimi si dimostrarono nei fatti codardi nel compiere quell’azione; viceversa, cosi è scritto, a compiere la sepoltura furono le donne, quelle stesse che poi successivamente andarono qualche giorno dopo a togliere l’enorme masso posto all’ingresso della tomba (e così ad una enorme fandonia si rimediò aggiungendone un’altra ancor ancor più grossolana…).

È curioso notare infatti come nel vangelo di Marco quelle stesse donne siano consapevoli delle difficoltà da superare e di come nonostante tutto, decidano egualmente di recarsi al sepolcro per completare quella sepoltura: per fortuna – permettetemi di aggiungere – la provvidenza toglierà loro da quell’imbarazzante situazione, facendo trovare la pietra posta all’ingresso… già spostata!!!

Si comprende quindi come quel concetto di “resurrezione” rappresenti più un’interpretazione teologica che un fatto storico: la scomparsa di un cadavere!!! D’altronde, se dovessimo pensare che ad ogni cadavere scomparso vi sia una corrispondente resurrezione, beh… credo che ci sarebbero milioni e milioni di resuscitati, così tanti che nel cielo non ci sarebbe più un posto libero!!!  

Ed allora, riprendendo quella sepoltura temporanea, abbiamo letto dai vangeli che Giuseppe di Arimatea accorse dal governatore Ponzio Pilato per poter rimuovere il corpo dalla croce e insieme ad un seguace di Gesù di nome Nicodeno, garantirgli una collocazione provvisoria, già… in un sepolcro scavato lì vicino nella roccia…

Nessuno ha mai saputo a chi appartenesse quella tomba, ma si adattava perfettamente alla situazione d’emergenza, con l’intesa che dopo il giorno del Sabath e le festività della Pasqua (giorni nei quali, come ho scritto sopra, nessuno poteva far nulla…), i familiari di Gesù sarebbero tornati per completare le tradizionali esequie funerarie.

Ecco perché il corpo fu velocemente avvolto in un telo di lino, cosparso di olii aromatici, aloe e mirra, disteso su una lastra di pietra e infine chiusero il sepolcro facendo scivolare un masso contro l’entrata…

Come dicevo sopra, nessuno ha mai saputo la posizione esatta di quel luogo, ma nel frattempo un nuovo e designato sito, è diventato il luogo più santo della cristianità, tanto da averci edificato sopra una chiesa chiamata “Santo Sepolcro”…

Un luogo venerato da quando nel IV secolo d.C., la madre dell’imperatore Costantino, Elena, da poco convertita alla nuova fede, dichiarò che quello era senza alcun dubbio, il luogo sacro della sepoltura del Cristo!!!

Ed allora…

CONTINUA

Tomba di Gesù: le conseguenze per la fede sarebbero disastrose!!!

Prima di riprendere il post pubblicato ieri https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/01/non-e-che-la-tomba-di-gesu-e-stata.html vorrei fare una premessa che potrebbe far comprendere come il più delle volte la verità non possa esser manifestata, in quanto causerebbe situazioni inimmaginabili…

Con quanto sopra voglio dire che non sempre la verità dei fatti – anche quando opportunamente accertata e verificata – viene da tutti accolta, anzi la maggior parte delle persone dinnanzi ad una evidenza preferisce girarsi dall’altra parte, non ascoltarla, peggio… reagisce rifiutandola, sì perché contraddice con quanto finora si era fermamente creduto, evidenziando quindi con questo atteggiamento di non esser pronta a ricevere quel nuovo messaggio.

Difatti, ponete il caso su quanto avevo riportato ieri e cioè che il ritrovamento della tomba di Gesù sia in se reale e che i fatti (e quindi che le analisi compiute sul Dna di quello scheletro con alcuni suoi presunti familiari, di cui in questi giorni parlerò…) dimostrassero come quell’uomo non fosse diverso da noi e quindi che non vi fu allora alcuna “resurrezione“, ma non solo, egli morì su una croce come migliaia e migliaia di uomini e donne che nel corso dei secoli l’avevano preceduto e che per i susseguenti trecento anni lo hanno ahimè seguito; d’altronde parliamo di una tortura, quella della crocifissione, che i romani avevano appreso dai Cartaginesi e che veniva per l’appunto utilizzata per infliggere il massimo del dolore, pratica abolita definitivamente nel IV secolo dall’imperatore (ormai… cristianizzato) Costantino.

Peraltro vorrei ricordare come su quell’accaduto vi siano parecchie discrepanze, ad esempio i “Testimoni di Geova”, considerano Gesù morto non su una croce, ma legato ad un palo: questi difatti fanno riferimento alla circostanza che nel Nuovo Testamento si usò la parola greca σταυρός (stauròs) con il significato di “palo di tortura”; ma anche Luca impiegò un sinonimo, ξύλον (xylon), che significa “legno” e quindi i Testimoni di Geova sostengono che con tali termini gli evangelisti designassero un singolo palo verticale.

Gli stessi musulmani, che considerano Gesù (non il figlio di Dio) ma un grande profeta, nelle loro scritture riportano che egli ascese direttamente al cielo, senza patire in croce. 

Se quindi si escludono le fonti cristiane che da sempre parlano della “croce“, possiamo costatare come tutte le altre fonti, quelle cosiddette indipendenti, non dicano molto o quasi nulla su quell’episodio: ad esempio, gli scrittori romani Tacito e Svetonio, nel 116 e nel 117 d.C. citando Gesù dissero solo che fu giustiziato, senza spiegare come. Giuseppe Flavio, autore intorno al 75 d.C. di Antichità Giudaiche, è l’unico “indipendente” ad attestare la croce con queste parole: “Gesù fu uomo saggio se pure conviene chiamarlo uomo, infatti egli compiva opere straordinarie (…) dopo che Pilato lo condannò alla croce, non vennero meno coloro che fin dall’inizio lo ebbero amato (…)”. 

Va detto comunque che la maggioranza degli studiosi accetti parzialmente quest’ultimo scritto, attribuendo ad esso interpolazioni e manomissioni compiute dai “cristiani“, in particolare ci si riferisce ad alcune affermazioni che hanno di fatto migliorato un resoconto negativo di Gesù, togliendo e quindi modificando le frasi realmente riportate nel testo originale!

Ritorniamo quindi all’inizio…

Poniamo per un momento che si confermasse che quello scheletro ritrovato all’interno di una tomba, potesse appartenere realmente al corpo di Gesù, ditemi: ma veramente pensate che gli ebrei, dopo quanto hanno passato a causa di quell’accusa di “deicìdio” e cioè d’aver fatto crocifiggere Gesù Cristo, tema principale divenuto a partire dal 300 d.c. motivo dell’antisemitismo cristiano, possano far trapelare una notizia del genere???

Sono anni che il mondo intero, dopo quanto accaduto a partire dalla seconda metà del XX secolo a causa della Shoah (il genocidio di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista ma anche i loro alleati e di cui anche la chiesa cristiana, in particolare quella cattolica, ha evidenziato gravi colpe per quei suoi “silenzi assordanti”…), ha provato a ricucire un rapporto con gli israeliani ed ora quest’ultimi, dopo millenni di “antisemitismo” subito (lo stesso tra l’altro che si sta in questi giorni ripetendo a causa del conflitto in corso nella Striscia di Gaza contro l’organizzazione fondamentalista di Hamas, a scapito quindi della popolazione palestinese che come stiamo assistendo sta subendo numerose vittime, senza che nessuno ahimè sia in grado di fermare questa assurda guerra..), già… ora che finalmente ha iniziato ad avere relazioni diplomatiche con gran parte del mondo, in particolare con quel mondo cristiano e quindi con il Vaticano, pensate voglia ritornare al passato???

Già… vorrei altresì aggiungere di quanto gli israeliani siano felici per non dire “appagati”, mi riferisco al profilo economico/finanziario, per essere custodi di quel turismo “cristiano” (e non solo…) che da sempre si reca in quella terra santa, fonte di business e di guadagni per tutti coloro che quotidianamente attendono nuovi fedeli per far visionare loro quei descritti luoghi sacri, centinaia di migliaia di pellegrini che ogni giorno per fede provano a recarsi in quelle presumibili mete religiose.

Credetemi ma sono convinto che poco importa alla maggior parte di coloro che si occupano di quel settore turistico/religioso dell’aspetto spirituale dei fedeli; ciò che interessa maggiormente è il flusso milionario che da quel settore si ricava, quantificabile in milioni e milioni di euro che vengono quindi suddivisi tra enti, confraternite, accompagnatori spirituali, tour operator, agenzie di viaggio, guide,  assicurazioni, servizi di autotrasporti, cui seguono i ticket d’ingresso dinnanzi a quei luoghi sacri, a cui si aggiungono tutte quelle attività di compravendite tra reliquie e oggetti sacri, venduti in ogni angolo di strada da ambulati, commercianti, negozianti, etc…

Ed ancora, come non evidenziare le migliaia strutture di accoglienza create appositamente da privati e da enti religiosi, ubicate in posizione strategiche: ricordo tra l’altro che stiamo parliamo di luoghi sacri per tutti i credenti delle tre grandi religioni monoteiste: Ebraismo, Cristianesimo ed Islam!!!

Immaginatevi quindi quanto sia ora penalizzante quel conflitto armato che ha determinato su tutto il territorio un crollo improvviso di presenze e che purtroppo prevede di continuare così ancora per molti mesi, incidendo negativamente sull’economia turistica di quell’area; credete quindi che gli israeliani desiderano – dopo quanto sta già loro accadendo – di rimanere altresì coinvolti in un qualche ritrovamento che possa accendere nuove controversie religiosi o dibattitti teologici sulla eventuale possibilità che uno scheletro possa appartenere a Gesù??? Ma per favore, non ci pensano minimamente!!! 

Domani comunque riprenderò a parlare di quella tomba di famiglia scavata appena fuori la città vecchia di Gerusalemme, provando così a dare un senso non solo a quel remoto passato, ma soprattutto a quanto in questi lunghi anni, mi è stato intenzionalmente insegnato… 

Non è che la tomba di Gesù è stata trovata e appositamente non rivelata???

Sì… sarebbe qualcosa di sconvolgente!!! 
Credo difatti che se il sepolcro del Cristo fosse stato in questi  anni ritrovato, cadrebbe uno dei principi fondamentali su cui è fondata la fede cristiana, per l’appunto la “risurrezione“!!!

Partiamo dall’inizio…

Sono secoli che in quelle terre si scava – in particolare da quando la popolazione ebraica, dopo la seconda guerra mondiale, ha deciso di far ritorno e stabilirsi definitivamente in quella regione che, secondo il Tanakh e la Bibbia, fu promessa da Dio ai discendenti di Abramo – il tutto per realizzare nuove costruzioni ed infrastrutture, necessarie dopo il 1948, anno di fondazione dello Stato d’Israele…

Come dicevo, in questi decenni, sono stati ritrovati, durante i lavori di scavo, migliaia e migliaia di urne/ossario, quasi tutte tumulate in maniera simile, difatti – come pochi di voi certamente sapranno, durante il periodo in cui visse Gesù, all’incirca 2000 anni fa, la sepoltura veniva eseguita in due fasi ben contraddistinte compiute nel corso dell’anno…

Difatti, il defunto che era da poco venuto a mancare veniva innanzitutto trasportato in un locale per essere lavato, quindi veniva unto e cosparso di olii e fragranze per poi essere quindi avvolto in un lenzuolo funebre; il corpo quindi veniva portato e deposto all’interno di una nicchia scavata nella roccia, il cosiddetto “loculus“, affinché il corpo iniziasse ad essiccarsi e decomporsi… 

Dopo circa un anno, i familiari accompagnati dagli addetti all’inumazione, ritornavano in quel luogo per riaprire il sepolcro e raccogliere i resti delle ossa, i quali venivano deposti all’interno di un’urna di pietra, su cui abitualmente di lato, veniva inciso il nome del defunto e nel caso in cui l’urna fosse già stata utilizzata in precedenza per altri defunti, si aggiungeva semplicemente il nome a quelli già presenti…

Questa quindi era la tipologia di ossario utilizzata nei pressi di Gerusalemme ai tempi di Gesù e difatti le urne riportate alla luce a seguito di scavi archeologici o edili, evidenziano tutti la stessa similitudine; le ossa infine dopo il ritrovamento, vengono a sua volta raccolte per essere consegnate alla comunità ortodossa ebraica, la quale s’incarica di seppellirle nuovamente…

Ora come tutti sappiamo, Gesù fu posto disteso in un sepolcro avvolto in un sudario, poi leggendo i vangeli “ufficiali” è stato evidenziato di come all’interno di quella tomba il corpo non fosse più presente e quindi s’iniziò a parlare (non certo subito) di “resurrezione” – circostanza di cui parlerò in maniera più dettagliata nei miei prossimi post – e comunque, di questa particolare circostanza siamo tutti d’accordo, d’altronde il corpo non fu mai ritrovato!!!

E così passano gli anni, i secoli si sovrappongono l’un l’altro e la religione cristiana cresce, si diffonde nel mondo conosciuto, diventa religione di stato per i romani e via discorrendo fino ad arrivare ai giorni nostri; con essa si sviluppa la sua chiesa e i suoi dogmi divengono parte integrante di quell’insegnamento… 

Tutto potrebbe continuerebbe in maniera idilliaca fintanto che le cose restassero immutate, ma ecco che improvvisamente qualcosa è accaduto!!!

Siamo intorno all’anno duemila e durante dei lavori di scavo è emerso che una delle tombe sulle quali si stava operando era stata da poche ore depredata, sicuramente  da qualche tombarolo; mi permetto di ricordare che in Israele esiste una task forse armata per vigilare e proteggere le opere dell’antichità e l’eventuale profanazione di un millenario sepolcro viene condannato come crimine e punito da leggi severe.

Comunque… la tomba non era stata del tutto profanata, ma solo il livello più in alto presentava qualche danno; pian piano quindi che passano le ore e in presenza delle autorità israeliane gli archeologi intervenuti procedettero nei lavori all’interno di quel sito funebre per comprendere in maniera più dettagliata quanto ci fosse sottoterra per scoprire di lì a poco di come quella tomba risultasse posta su più livelli, precisamente vi erano tre camere sovrapposte e al livello più profondo, la presenza di una nicchia scavata nella roccia con dei resti umani…

Ora, riprendendo quanto sopra anticipato, in questa circostanza qualcosa immediatamente stupisce gli archeologi, sì perché non vi è alcun contenitore contenente ossa, sì… questa volta all’interno di quel “loculos” non si presenta la consueta urna (solitamente rettangolare lunga 50cm e alta 30cm, sufficiente per contenere la lunghezza di un femore e l’altezza di un teschio…), no questa volta in tutta la sua lunghezza vi è uno scheletro intero, ancora avvolto nel suo sudario!!!

E’ il primo e unico caso di inumazione diversa da tutti gli altri, ovviamente per fugare ogni dubbio fu deciso di datare quelle ossa con il test del “carbonio-14“, l’unico in grado scientificamente di poter confermare i dubbi che ormai iniziavano a circolare anche tra gli addetti ai lavori e difatti pochi giorni dopo, un campione di quel sudario era in viaggio per gli Usa, presso uno dei più importanti laboratori mondiali di spettrometria, (parliamo della stessa struttura che esaminò la “Sacra Sindone”, datandola nel periodo medievale tra il 1200 e il 1300…).

Finalmente, dopo alcune settimane arrivò la telefonata, cui segui a mezzo fax una relazione nella quale veniva riportato che il tessuto in questione oggetto d’analisi (la cui provenienza non era stata al laboratorio appositamente rivelata…) apparteneva alla prima metà del I secolo, confermando quindi di essere dello stesso periodo in cui era vissuto Gesù…

Gli scienziati quindi, dopo aver appreso le datazione di quel sudario, oggi conosciuto con il nome di “Akeldamà”, si dedicarono all’individuo avvolto su quel telo, scoprendo come egli fosse un uomo di età adulta e probabilmente di origine aristocratica…

Facendo quindi riferimento alla sepoltura descritta nel “Nuovo Testamento“, dove è stato riportato che il corpo di Gesù fu lavato, cosparso di olii e aromi, avvolto in un sudario composto da due pezze di lino e deposto in una tomba scavata nella roccia all’esterno delle mura vecchie della città di Gerusalemme, si osservò che anche l’uomo del sudario ora ritrovato coincidesse perfettamente a quella descrizione: già era vissuto e morto nello stesso periodo e chissà se come membro aristocratico poteva esser stato testimone degli eventi che condussero agli ultimi giorni del Nazzareno…

Ed allora, mancava un ultimo tassello per risolvere l’enigma e cioè scoprire se il corpo ritrovato fosse quello del Cristo oppure no e l’unico modo per riuscirci era effettuare da quelle ossa un test genetico del Dna!!! 

Vi starete chiedendo: con chi??? Semplice, con un suo diretto familiare…     

CONTINUA

Ecco cosa può accadere… quando non c'è giustizia!!!

Chiedeva giustizia per sua moglie!!!

Di Lello… il marito della vittima (Roberta Smargiassi) aveva atteso i tempi della magistratura… ma avendo compreso quanto questi ahimè  fossero lenti e soprattutto macchinosi, ha deciso di tirar dritto e farsi giustizia da se… 

Questa amarezza l’aveva per di più manifestata con chiunque lo conoscesse ed anche sui social come Facebook…
In quella pagina si era sfogato dichiarando: “Dov’è la giustizia? Mi rispondo, forse non esiste! Non dimentichiamolo, lottiamo perché non ci sia più un’altra Roberta“.

Aveva creato per l’appunto una pagina social dedicata alla moglie, con la quale aveva ottenuto migliaia di visualizzazioni e adesioni… ma nel contempo la giustizia marciava troppo lenta, ed egli di conseguenza,  ha iniziato a pensare di farsi giustizia da se…
Ha sparato tre colpi di pistola a distanza ravvicinata all’uscita di un bar, contro l’assassino di sua moglie…

La vendetta si è compiuta ed un ragazzo di 22 anni (che a luglio aveva travolto con la sua auto la moglie del Di Lello) è stato ucciso…
Una tragedia nella tragedia con un finale imprevedibile che sembra raffigurare la sceneggiatura di un romanzo; difatti, dopo aver sparato,  l’omicida si è recato nella tomba della moglie e vi ha lasciato sopra l’arma… ha quindi chiamato il proprio legale e si è consegnato presso le forze dell’ordine!
Dai gesti compiuti si comprende come in tutti questi mesi, il marito abbia covato rancore e rabbia per quanto accaduto…
Ma soprattutto come l’attesa di quel procedimento per omicidio stradale, abbia influito negativamente nella sua psiche, in virtù del fatto che, durante quell’attesa, l’omicida restava a piede libero e questo risultava al marito… insopportabile!!!
Ora dopo quanto accaduto, sono in molti a dividersi per quel gesto compiuto…
C’è chi ritiene giusta la decisione di farsi vendetta da se e chi di contro, colpevolizza il gesto compiuto…
D’altronde, secondo la ricostruzione va aggiunto che quanto accaduto, rappresenta un tragico incidente… 
Sembrerebbe difatti che al momento dell’incidente… l’autista del veicolo, non avesse tassi alcolemici o tossici al di sopra dei limiti consentiti e che era stato proprio egli sin da subito a chiamare i soccorsi e che dalle verifiche della polizia stradale intervenuta, la sua auto al momento dell’impatto procedeva fra i 52 e i 54 chilometri orari…
Da quanto sopra si può comprendere quanto difficile quindi sia prendere una posizione di parte…
Certamente decidere di farsi giustizia da se, fa perdere quel concetto di affidarsi alla  giustizia o a quei principi di democrazia su cui si basa la società civile…
Di contro però le Istituzioni tutte – in particolare quanti promuovono le leggi e la stessa magistratura che deve farle applicare – devono comprendere che bisogna dare tempi e pene certe, senza dare modo ai soliti approfittatori… di escogitare soliti cavilli legali che permettono a molti di farla franca e di non pagare mai…
Dopotutto se a ognuno di noi fosse data la possibilità di usare quella famosa locuzione “Occhio per occhio e dente per dente“… domattina credo, avremmo le nostre strade colme di cadaveri…
La verità è che si ha bisogno di tutt’altro e cioè di una giustizia “giusta”, che compia quanto in suo potere affinché non si creino continuamente le condizioni a cui assistiamo…
In caso contrario diventeremo anarchia e sappiamo bene che quella è una condizione che non possiamo permetterci!!!

Ecco cosa può accadere… quando non c'è giustizia!!!

Chiedeva giustizia per sua moglie!!!

Di Lello… il marito della vittima (Roberta Smargiassi) aveva atteso i tempi della magistratura… ma avendo compreso quanto questi ahimè  fossero lenti e soprattutto macchinosi, ha deciso di tirar dritto e farsi giustizia da se… 

Questa amarezza l’aveva per di più manifestata con chiunque lo conoscesse ed anche sui social come Facebook…
In quella pagina si era sfogato dichiarando: “Dov’è la giustizia? Mi rispondo, forse non esiste! Non dimentichiamolo, lottiamo perché non ci sia più un’altra Roberta“.

Aveva creato per l’appunto una pagina social dedicata alla moglie, con la quale aveva ottenuto migliaia di visualizzazioni e adesioni… ma nel contempo la giustizia marciava troppo lenta, ed egli di conseguenza,  ha iniziato a pensare di farsi giustizia da se…
Ha sparato tre colpi di pistola a distanza ravvicinata all’uscita di un bar, contro l’assassino di sua moglie…

La vendetta si è compiuta ed un ragazzo di 22 anni (che a luglio aveva travolto con la sua auto la moglie del Di Lello) è stato ucciso…
Una tragedia nella tragedia con un finale imprevedibile che sembra raffigurare la sceneggiatura di un romanzo; difatti, dopo aver sparato,  l’omicida si è recato nella tomba della moglie e vi ha lasciato sopra l’arma… ha quindi chiamato il proprio legale e si è consegnato presso le forze dell’ordine!
Dai gesti compiuti si comprende come in tutti questi mesi, il marito abbia covato rancore e rabbia per quanto accaduto…
Ma soprattutto come l’attesa di quel procedimento per omicidio stradale, abbia influito negativamente nella sua psiche, in virtù del fatto che, durante quell’attesa, l’omicida restava a piede libero e questo risultava al marito… insopportabile!!!
Ora dopo quanto accaduto, sono in molti a dividersi per quel gesto compiuto…
C’è chi ritiene giusta la decisione di farsi vendetta da se e chi di contro, colpevolizza il gesto compiuto…
D’altronde, secondo la ricostruzione va aggiunto che quanto accaduto, rappresenta un tragico incidente… 
Sembrerebbe difatti che al momento dell’incidente… l’autista del veicolo, non avesse tassi alcolemici o tossici al di sopra dei limiti consentiti e che era stato proprio egli sin da subito a chiamare i soccorsi e che dalle verifiche della polizia stradale intervenuta, la sua auto al momento dell’impatto procedeva fra i 52 e i 54 chilometri orari…
Da quanto sopra si può comprendere quanto difficile quindi sia prendere una posizione di parte…
Certamente decidere di farsi giustizia da se, fa perdere quel concetto di affidarsi alla  giustizia o a quei principi di democrazia su cui si basa la società civile…
Di contro però le Istituzioni tutte – in particolare quanti promuovono le leggi e la stessa magistratura che deve farle applicare – devono comprendere che bisogna dare tempi e pene certe, senza dare modo ai soliti approfittatori… di escogitare soliti cavilli legali che permettono a molti di farla franca e di non pagare mai…
Dopotutto se a ognuno di noi fosse data la possibilità di usare quella famosa locuzione “Occhio per occhio e dente per dente“… domattina credo, avremmo le nostre strade colme di cadaveri…
La verità è che si ha bisogno di tutt’altro e cioè di una giustizia “giusta”, che compia quanto in suo potere affinché non si creino continuamente le condizioni a cui assistiamo…
In caso contrario diventeremo anarchia e sappiamo bene che quella è una condizione che non possiamo permetterci!!!

Accompagnare… una società in liquidazione.

Ci sono vari motivi per cui una società viene accompagnata alla liquidazione, in particolare l’Art. 2484 c.c. stabilisce che le società per azioni, in accomandita ed a responsabilità limitata si sciolgono per le seguenti cause:
  • decorso del termine
  • conseguimento dell’oggetto sociale o sopravvenuta impossibilità di conseguirlo, salvo che l’assemblea, appositamente convocata senza indugio, non deliberi le opportune modifiche statutarie;
  • impossibilità di funzionamento o continuata inattività dell’assemblea
  • riduzione del capitale al di sotto del minimo legale se non si è provveduto alla sua reintegrazione;
  • nelle ipotesi previste dagli artt. 2437 quater e 2473 c.c.;
  • deliberazione dell’assemblea;
  • altre cause previste dall’atto costitutivo.

Esistono varie modalità perché si possa giungere in maniera più o meno celere alla liquidazione di una azienda, provocando così in tempi indefiniti ed a seconda della gestione, la conclusione di una attività aziendale…
Uno dei primi obbiettivi adottati è la “svendita” di tutti i suoi beni strumentali, quindi il patrimonio immobiliare, quindi si punta ad una eventuale riscossione di tutti i crediti ed infine, al pagamento di parte di debiti, fino alla vera e propria estinzione dell’azienda…

Perché quanto sopra possa avvenire, deve esserci sempre il consenso dell’assemblea dei soci, i quali non sempre convergono sullo stesso obbiettivo, in particolare nei casi in cui, la società dovesse trovarsi sottoposta ad un provvedimento di confisca e quindi le motivazioni di cui sopra, dovrebbero – proprio per quel senso di garanzia – essere valutate dai cosiddetti amministratori giudiziari, in maniera “attenta e precisa“, senza dover condurre a frettolose decisioni che hanno il più delle volte, quale unico fine, quello “forse” di voler indirizzare le proprie decisioni soltanto verso una parte, a scapito dell’altra…
Anche perché come sappiamo, l’entrata in liquidazione, porta a tutta una serie di gravi complicazioni tra cui, innanzitutto la difficoltà a proseguire l’attività aziendale attraverso la ricerca di nuove commesse, la partecipazione ad appalti pubblici, la sospensione delle attività produttive e soprattutto nei casi in cui determina un valore negativo nel patrimonio netto, determina tutte una serie di conseguenze impugnabili, determinando per la società stessa, una situazione di piena vulnerabilità…
Sappiamo bene che è possibile rientrare dalla liquidazione, nel momento in cui vengono risolte le cause che l’avevano portata alla liquidazione stessa… è’ già capitato, anche se molto raramente…anche perché il più delle volte la liquidazione viene effettuata per evitare di giungere direttamente ad un fallimento o perché la liquidazione è motivo della mancata pluralità dei soci e comunque, nella sostanza…,  la messa in liquidazione rappresenta di fatto la pietra tombale… avviando nei fatti lo scioglimento della stessa.
La verità è che sarebbero ben altre le misure da adottarsi per il recupero aziendale e necessarie al proprio rilancio, a cominciare da quanto dovrebbero fare gli amministratori, perché sono loro che, prima di proporre un piano di liquidazione, dovrebbero innanzitutto analizzare tutti i crediti societari esistenti, valutare un loro possibile rientro e quindi a quel punto, predisporre un corretto piano per diminuire le perdite esistenti…
Le scelte da operare per risanare una società esistono il problema è sempre quello di metterle in pratica, cosa che purtroppo non sempre viene realizzata… anzi il più delle volte, invece di gestire correttamente quella difficile situazione, garantendo così in primiss i posti di lavoro dei dipendenti, vengono attuate tutta una serie di procedimenti “errati”… che non fanno altro, che scatenare delle conseguenze irreversibili, nelle quali, sono proprio questi ultimi – e cioè i dipendenti – a doverne subire per primi le conseguenze…
Certamente la scelta di porre in liquidazione la società può nascondere altri fini, chissà forse nuovi equilibri, oscuri suggerimenti…, tutte procedure che però di fatto, condizioneranno come sempre in maniera deplorevole, quanto avverrà sulla pelle di quei poveri ed onesti lavoratori!!!