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Draghi rivolge le sue attenzioni al SUD, la politica s'interessa con convegni al SUD, quante cazzate… la verità è che si stanno preparando per le prossime elezioni e per dar alle imprese del Nord i soldi del PNRR!!!

Il 5 maggio 2021 è stato pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) trasmesso dal governo italiano alla Commissione europea dal titolo “Italia domani” dal valore complessivo di 235 miliardi di euro tra risorse europee e Nazionali.

Sono decine e decine di miliardi, poco più di 82 i  miliardi per opere “territorializzabili” del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che verranno destinati al Sud. 

Ora ditemi, con tutti quei miliardi a disposizione pensate che la politica sia a guardare???

Ma per favore… sono anni che questo nostro Mezzogiorno viene sfruttato, prima per le sue risorse, poi per aver favorito le imprese del nord (meglio conosciute come “General contractor”), ed ora pensate forse che non staranno pensando a come riprendersi i fondi concessi dall’Unione Europea destinati al Sud???

Il destino del nostro Mezzogiorno resterà sempre lo stesso e mi sono rotto di sentire sempre le stesse cazzate, in particolare quelle di voler colmare il divario storico che ha reso ricco solo una parte del paese, per l’appunto il NORD!!!

Peraltro ora ci si mette anche il nostro Presidente Draghi – che di sfaceli ne sta compiendo uno dietro l’altro (speriamo tra l’altro solo che qualcuno lo fermi da quei suoi celati propositi “militari”, che vorrebbero condurci ad uno scontro economico/finanziario contro Putin e la Russia…) che ora punta a soddisfare i bisogni di quei suoi amici banchieri e industriali del Nord, sfruttando le risorse messe in campo dal Pnrr ed annunciando – quasi fosse una novità – la grave questione meridionale…

Egli parla di sfida, di drammatica arretratezza, di insufficienza di professionalità delle pubbliche amministrazioni del Sud, di quella sua burocrazia e soprattutto di far far fronte agli adempimenti che le procedure europee del Pnrr impongono quale condizione per impegnare i fondi del Recovery, minacciando il rischio che quelle somme, se non utilizzate, dovranno essere restituite a Bruxelles!!!

E la nostra politica cosa fa??? Nulla… i nostri attuali referenti stanno lì ad ascoltare come imbambolati o dovrei dire come dei cagnolini, scodinzolando la coda dinnanzi a quel loro nuovo padrone, d’altronde per loro l’importante è riuscire a  raccogliere qualche briciola gettata!!!

Ci raccontano che la nostra burocrazia è impreparata ad affrontare questa sfida, che abbiamo bisogno di nuove figure professionali e di imprese capaci di risollevare lo Sviluppo del Mezzogiorno, perché quelle che abbiamo sono totalmente inadatte e soprattutto legate quasi tutte alla criminalità organizzata…

Non so perché, ma dopo tutte queste dichiarazioni, mi aspetto a breve un considerevole inasprimento della magistratura attraverso azioni giudiziarie nei confronti di parecchie imprese, attraverso provvedimenti interdittivi, sequestri e confische, perché l’ordine che a breve il Governo nazionale emanerà sarà quello di fare “epurazione“, una totale pulizia che consenta di  bloccare le più importanti imprese meridionali per far appaltare così le opere alle imprese amiche del Nord, sottomettendo quelle del Sud…  

Vedrete, da un lato i miliardi giungeranno, ma per i meridionali questi saranno soltanto un miraggio, perché a beneficiarne saranno altri, al Sud, come dicevo sopra, resteranno soltanto le briciole, qualche subappalto a prezzo stracciato e vedrete come alla fine, la maggior parte delle nostre imprese a seguito di quei lavori si ritroveranno fallite o fuori da quegli appalti a seguito di procedimenti legali, che è d’altronde quanto già sta accadendo in parecchi di quei lavori in corso e di cui nessuno parla!!! 

Ai nostro politici e/o sindacati conviene questo silenzio, d’altronde quanto verrà compiuto servirà a farli stare buoni, verrà loro concesso d’inserire in quei lavori un po’ di familiari, parenti e amici raccomandati, che poi si sa, faranno comodo successivamente quando verranno richiamati a quel voto i obbedienza, già… al momento delle elezioni!!!

Analoga situazione per le associazioni criminali, esse attraverso quegli appalti proveranno ad infiltrarsi con quelle proprie imprese pseudo “cristalline”, attraverso l’estrazione e la fornitura di materiali inerti, il confezionamento, la fornitura e il trasporto di calcestruzzo e di bitume, ed ancora, noli a freddo e/o a caldo di macchinari o attrezzature, fornitura di ferro lavorato e tutti quei servizi ambientali comprese le attività di raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, nonché le attività di risanamento e di bonifica e gli altri servizi connessi, ad esempio vedasi gli autotrasporti per conto di terzi e per concludere la guardiania dei cantieri, tutte attività che sappiamo essere maggiormente esposte a rischio di infiltrazioni mafiosa ma che vengono “verificate” attraverso una irrisoria iscrizione alla White List, solitamente bypassata attraverso disarmanti modalità (che ho più volte spiegato in molti miei precedenti post…)!!!       

Vedrete la politica di governo nazionale e le imprese del Nord stanno puntando al nostro mercato interno, in quanto trovano ora nel Sud un loro utile punto di riferimento, sì… una condizione estremamente funzionale, perché garantisce – per come sopra riportato – reciproca soddisfazione a tutte le componenti sociali del paese…

Poveri noi… si perché vedrete, alla fine, sempre poveri rimarremo!!!

Ambarabà, Ciccì, Coccò, ai tre uomini confermò, lo spartirsi dei lavori, con denari e favori… il gran Boss così parlò, Ambarabà, Ciccì, Coccò!!!

Se dovessimo descrivere con modelli i soggetti “Ambarabà, ciccì, coccò“, questi potrebbero essere rappresentati in tre strutture distinte ma legati tra esse, già… in una serie di rapporti di scambi che potremmo semplificare in: politico, imprenditoriale, mafioso.

Lo schema, se pur può sembrare ridotto all’essenziale –va detto che esiste una molteplicità di rapporti che investono più componenti sociali ed i ruoli possono essere tra loro sovrapposti e/o diversificati – rende l’idea della complessità di questo sistema “illegale” che da quasi un secolo soffoca il nostro territorio.

Infatti, ciò che si vuol far credere all’opinione pubblica – da parte di quei oggetti posti nei settori chiave politico/istituzionale – è che vi sia da parte loro un interesse nel compiere i necessari atti a salvaguardia dei cittadini e di compiere tutte quelle azioni di contrasto nei confronti della mafia, in particolare nelle zone periferiche in cui si ha più necessità d’intervenire per salvare i troppi giovani a rischio. 

Questa categoria d’élite dimostra infatti di saper apprezzare gli arresti condotti dalle forze dell’ordine nei confronti di quegli affiliati criminali, ma evita (stranamente) di porre l’attenzione o di prendere le distanze – esprimendo di conseguenza il proprio risentimento, imbarazzo e soprattutto la propria contrarietà – quando si indaga sulla politica collusa o in quegli uffici istituzionali, tra i suoi referenti, nelle banche e soprattutto in quegli ambiti legati alla massoneria.

D’altronde come dicevo sopra vi è un legame che unisce ciascuno di essi ed è un meccanismo che fa si che essi si proteggano sempre, per salvaguardare ciascun loro interesse che va dalla raccomandazione, al favoritismo, dall’avanzamento di carriere, al giro di mazzette, corruzione, etc…

D’altro canto si sa… il politico favorisce l’imprenditore che si aggiudica gli appalti (oppure la concessione di favori di varia natura, come licenze, permessi, etc); egli infatti, utilizzando quel proprio ruolo all’interno della gestione pubblica, trasforma ciò che teoricamente dovrebbe essere una scelta imparziale, in una vera e propria contrattazione privatistica.

L’imprenditore da parte sua favorisce l’amico politico tramite il pagamento di tangenti, oppure interviene con favori di varia natura, come ad esempio finanziamenti per le campagne elettorali e sostegno in occasione delle elezioni.
Ecco quindi che viene totalmente a scomparire quella corretta libera concorrenza e si determina di fatto un meccanismo di spartizione del denaro pubblico!!!
Ed è in quest’ultima fase che la mafia gioca un ruolo determinante, perché grazie ad essa che si provvede all’organizzazione del consenso, alla raccolta dei voti, alla gestione delle preferenze elettorali, in particolare proprio in quelle aree periferie tenute sotto loro controllo.

Si può dire – senza ombra di dubbio – che quell’associazione criminale, rappresenta in maniera decisa lo strumento di consenso indispensabile per chi vuole forzare a suo favore i meccanismi della democrazia rappresentativa, ricevendo a fine elezione, proprio da quel politico ora eletto, favori di varia natura, tra cui licenze edilizie, concessioni, crediti agevolati, protezioni in senso generale, finanziamenti e rimborsi comunitari, leggi favorevoli e soprattutto interventi nei processi giudiziari.

Quanto sopra riportato, descrive solo in parte i vantaggi di ciascuna coalizione, ma mi riprometto nei prossimi post, di entrare meglio nello specifico affinché si possano comprendere in maniera palese, tutti i motivi che spingono la maggior parte dei miei conterranei a non voler cambiar nulla…
Sì… è vero: non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare!!!

La nuova mafia abita in mezzo a noi, ma è diventata invisibile!!!

Caro Don Ciotti, ho letto stamani l’articolo pubblicato su “La Repubblica” e se da un lato ne condivido il pensiero, ritengo quanto dichiarato superato da un bel pezzo; già è come se Lei si fosse fermato ad alcuni anni fa e non fosse andato avanti. 

Lo dico tra l’altro come associato a “Libera” perché vede, parlare di mafia, di boss, di criminalità organizzata, d’imprenditoria collusa è molto semplice, esiste e sappiamo tutti come essa faccia di tutto per appropriarsi di quei settori econiìomici dove girano parecchi milioni di euro… 

Ma il problema fondamentale oggi è costituito dalle coperture a livello politico o dalle complicità finanziarie ed economiche cui lei fa correttamente riferimento, no… sono i cittadini, il livello medio/basso e soprattutto tutti quegli ambienti istituionali che sembrano rappresentare di fatto la legalità e la giustizia, ma che celano al proprio interno, soggetti che mostrano essere fortemente collusi e corrotti…

Quì non si tratta più di contare le vittime, come anche lei ha potuto costatare sono anni che non accade nulla, in particolare si può anche dire che non esiste più neppure il concetto di “antimafia” di cui ormai nessuno crede più… 

D’altronde mi dica che cosa significa essere antimafia? Quanti sono i soggetti che si dichiarano apertamente, che denunciano con il proprio nome e cognome o anche con la propria faccia??? Beh… pochissimi, il sottoscritto le ha contate sulla proprie dita… 

Ma si sa… i cittadini preferiscono restare omertosi, nessuno che denuncia pur di salvaguardare la propria posizione o per garantirsi quel proprio orticello familiare necessario per una eventuale successiva raccomandazione, la stessa d’altronde che ha permesso loro d’essere lì, in quei ruoli strategici, sì… se pur inadeguati.

Lacchè di mer… che approfittano di questo attuale sistema per compiere qualsivoglia malaffare e mettersi in tasca le ogni giorno mazzette che girano non in maniera celata per come si potrebbe credere, ma in bella vista!!!

Sì è vero… resta il sentimento puro di migliaia di giovani, gli stessi che scendono in piazza, ma sappiamo entrambi come quella intensità dovrà confrontarsi prima o poi con la realtà, già… tutta quella passione verrà infettata dalla società civile, dall’ambiente esterno, ma anche dai propri familiari, gli stessi che negli anni hanno beneficiato di quegli appoggi e che sanno bene a cui doversi rivolgere nel caso in cui si volesse agevolare il percorso dei propri figli, perché sappiamo bene come senza quelle vergognose agevolazoni, essi dimostrerebbero di essere come i loro genitori, già… altrettanto inadeguati!!!

Altro che seme di legalità, l’unica cosa che è germogliata in questi anni si chiama “raccomandazioni e favori”, è rappresenta la regola di quei nostri giovani, la stessa che evidenza una totale mancanza di responsabilità!!!

Ma lei è come Martin Luther King ed a quel suo “I have a dream”; sì… sogna che ci possa essere un paese diverso ed un futuro equo per tutti i giovani, ma sa bene che non è così!!!

Difatti, è proprio quello che alla fine della sua intervista dichiara rivolgendosi a quei giovani: “per costruire una realtà diversa bisogna prima sognarla”!!!

Mi dispiace concluedere non questa frase, ma il sottoscritto preferisce le parole riportate da Cicerone in una delle sue “Epistulae”: “Sunt facta verbis difficiliora”; letteralmente: “I fatti sono più difficili delle parole”!!!

E' tempo di negoziare la tregua, ma vi prego… fate stare zitti quei nostri politici!!!

Purtroppo come sempre avviene quando vi è una guerra a pagarne le conseguenze sono i più deboli, in particolare le donne e i bambini…

Ecco perchè serve a nulla fare proclami, aizzare il popolo a difendersi fino alla morte, perché sappiamo bene quanto ciò non risolva in maniera celere il conflitto, ma anzi lo prolunga in maniera indefinita e conduce alla totale distruzione del territorio e della maggior parte dei suoi abitanti!!!

Le guerre sono così… annullano tutto ciò che resta di quella civiltà esistente e alla fne del conflitto non restano altro che morti, morti e ancora morti e feriti gravi, macerie ovunque ed un paese da ricostruire…   

Ed allora basta con le chiacchere, con quelle folli dimostrazione di forza compiute della Nato, in particolare degli Usa o ancor peggio da quei paesi come il nostro che finora hanno sopravvisuto grazie anche al sostegno energetico proprio della Russia…

Già, i nostri politici che oggi urlano a gran voce, dimenticano come solo pochi mesi fa si rivolgevano a Putin come il “salvatore della democrazia”, si sono scordati di quando si recavano a Mosca e dire che le foto sono ancora lì sul web, basta semplicemente cercarle…  

L’unica cosa giusta è stata fatta da Papa Francesco, il quale si è recato nell’ambasciata russa per chiedere la sospensione dei combattimenti… 

Egli infatti, a differenza dei nostri incapaci interpreti di governo ma non solo (ditemi, chi mai di loro ha dimostrato sul campo preparazione su politica estera…) ha provato a trovare una eventuale soluzione per giungere in tempi celeri ad una tregua e forse oggi possiamo dire che Sua Santita rappresenta l’unico interprete a cui il Presidente Russo Putin potrebbe dare ascolto…

Sento nei nostri Tg, quotidiani, web, dichiarazioni che fanno raccapricciare la pelle, frasi di sfida, impavidi atteggiamenti e prove di forza, ma poi contro chi… la Russia??? 
Se solo avessero coscienza della potenza militare di quel paese, del potere di distruzione nucleare a sua disposizione, ecco forse starebbero zitti e proverebbero quantomeno a mediare una situazione gravissima come quella attuale…

Penso infatti che molti di loro dovrebbe rileggersi il trattato di “Brest-Litovsk”, ma anche il patto “Molotov-Ribbentrop”, con l’indipendenza della Finlandia, per finire con quanto accaduto a quei paesi ai confini con la Russia che dal 1991 si sono resi indipendenti, mi riferisco all’Ucraina, Estonia, Lettonia, Lituania, Moldova, Bielorussia…

E’ tempo quindi di sedersi al tavolo dei negoziati se non si vuole distruggere una nazione, bisogna discutere ciò che va bene a tutti, perché se da un lato la guerra in corso è sbagliata, di contro è errato pensare di stravolgere ciò che è stata nella storia la Russia per quei paesi, un passato che li ha visti accumunati per oltre un secolo, d’altro canto va ricordato proprio come l’Ucraina rappresenti un  crogiolo di popoli mischiati tra loro da scontri eterni durati secoli ed è totalmente impossibile pensare di dividerli come d’altronde tenerli uniti…

Una composizione etnica variegata con ucraini, russi, ma anche ebrei, Polacchi, Tedeschi, Cechi ed altre nazionalità, che fa comprendere come l’instabilità di quella regione ha radici antichissime ed è dovuta principalmente alla diversificata etnia presente, la stessa che ha creato profonde spaccature e numerosi conflitti che non si sono mai sanati, perché diffidenza e desiderio di rivalsa per antichi torti, hanno offuscano le ragioni di ciascuno e hanno reso quella terra continuamente perseguitata, fino al giungere a questo conflitto assurdo, che la riporta indietro a quel passato che si era provato in questi anni a dimenticare…

Ma per superare quanto sta accadendo, bisogna iniziare a comprendere le ragioni di ciascuno, trovando così quel giusto equilibrio che finora, da quanto dimostrato, è mancato totalmente!!!

E’ tempo quindi di fare come Papa Francesco, sedersi e discutere la pace!!!

Trent'anni fa quelle mani era "pulite"… Peccato che oggi, le mani di chi li ha sostituiti, sono ancor più luride!!!

Sono passati trent’anni da quel 17 febbraio 1992 quando venne arrestato a Milano Mario Chiesa, esponente del Partito socialista indagato per aver ricevuto una tangente da sette milioni di lire…

Da lì iniziò l’inchiesta nota come “Mani Pulite o Tangentopoli”, che dimostrò l’esistenza di un sistema corruttivo e clientelare che coinvolgeva tutti, in particolare i principali partiti di allora, ma soprattutto un grossa fetta dell’imprenditoria…

Beh… non so dire quanto bene abbia fatto quell’inchiesta, ovviamente non mi riferisco al fatto che essa abbia debellato una parte infetta del nostro paese, no… ciò a cui mi riferisco è che attraverso quella desiderata “pulizia”, generata certamente da una energica contestazione popolare, si sia permesso ad altri di realizzare un golpe “democratico”, che ha portato il nostro paese nei trent’anni successivi ad un livello di corruzione che ha condotto la nostra nazione ad essere definita tra le peggiori del mondo, con il più alto livello di concussione e corruzione…

Altro che mafia, già… come si può pensare di paragonare quelle associazioni criminali con ciò che ha fatto la politica e quei loro esponenti negli anni, questi ultimi hanno infatti rappresentato con le loro azioni riprovevoli quanto di più abietto la natura umana avesse potuto manifestare…   

Ci hanno detto che era finita la Prima Repubblica, ed oggi dopo la seconda, la terza e la quarta siamo ancora nella mer… già altro che mani pulite, ciò che ha seguito quell’inchiesta giudiziaria, ha dimostrato in maniera palese come nulla sia cambiato, anzi tutt’altro, le mani che avrebbero dovuto cambiare positivamente il paese, si sono dimostrate ancor più luride, avendo realizzato in ogni circostanza, quanto di più grave si poteva immaginare, con il solo fine di intascare tangenti o ricevere in cambio favori personali e familiari!!!

Mi piace vedere oggi quei nostri (integerrimi) rappresentanti istituzionali, in particolare quando nel ricordare i loro predecessori o quelle loro azioni ne prendono immediatamente le distanze, già si sentono diversi da essi, ma dimenticano quanto proprio loro, con le loro azioni, vanno ogni giorno compiendo!!!

Già, ci vuole coraggio (per non dire molta ipocrisia…) a buttar la pietra…   

Che schifo!!! Per corruzione, lʼItalia è penultima in Europa!!! Ma tanto non cambia nulla…

Sì un vero schifo… ma tanto parlarne serve a poco o nulla, perché ormai tutti sanno come il sistema predilige quella forma di metodologia applicata in tutti i settori e/o ambienti…

Già… potremmo dire che si fa di tutto per attuarla, anche dove forse non sarebbe necessaria o utile, ma ormai va così e si procede con quell’andazzo…     

Ho letto che siamo in lieve miglioramento rispetto al mondo, già siamo saliti di posizione, sì… sessantunesimi, ma ancora penultimi in Europa, peggio di noi ha fatto solo la Bulgaria!!!

D’altornde non vi è bisogno di leggere i numeri riportati da Transparency International per comprendere quell’indice di percezione alla corruzione, lo avvertiamo da noi quanto sia fortemente presente e direi soffocante, in particolare nella maggior parte di quei settore pubblico e soprattutto politico/amministrativo… 

Un fallimento anche e soprattutto per tutte quelle strutture definite di “anticorruzione“, incapaci su tutto di mettere un freno a questo illegale comportamento, compiuto tra l’altro costantemente, proprio da quegli uomini e donne, posti all’interno di quegli uffici istituzionali, tra cui anche il loro…

La verita è che servono a poco le norme poste in campo, vedasi quella ad esempio quell’ultima cazz… sul “whistleblowing”!!!

Già, l’hanno chiamata in inglese affinchè ciascuno pensi che sia qualcosa di straniero, che non ci appartiene, ma d’altronde avete mai visto un dipendente pubblico che segnala illeciti di interesse generale (sì… perchè quelli di interesse personale non sono tenuti in considerazione, chissà forse perché chi più chi meno, di quel sistema illegale nel corso del tempo ne ha fatto uso???), di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro…

Ma avete mai visto qualcuno che denunci un collega all’interno del proprio posto di lavoro??? Vorrei proprio conoscere il numero di denunce che sono state presentate in questi anni: sicuramente nessuna!!! 

Un vero e proprio fallimento di quel sistema di controllo che non va da nessuna parte, perché d’altronde a nessuno interessa fare legalità, ciascuno punta ai propri interessi e peraltro, essendosi già macchiato personalmente di fatti illeciti, risulta di suo coproromesso e quindi ricattabile, ed allora gli conviene starsi zitto!!!

Non esiste alcuna amministrazione trasparente nel nostro Paese e tutte quelle azioni che vengno di volta e volta riproposte a soluzione del problema, servono esclusivamente per fare confusione e mai per raggiungere le finalità, per cui vengono promosse!!!

Il nostro si sa… è un Paese Corrotto, d’altronde basti vedere chi ci governa e credetemi, non vi è in atto alcuna battaglia per il ragiungimento di un livello quantomeno positivo di legalità e trasparenza, perché chi dovrebbe realizzare ciò, è proprio il primo che partecipa direttamente nell’eseguire costantemente quelle forme abiette ed allora ditemi – perchè il sottoscritto non ci riesce – come si può sperare di cambiare un sistema che di fatto solidalizza con quel malcostume???

Già, come si può…???  

La mafia si è radicata al Nord grazie all'ausilio di imprenditori disonesti…per sostenere

La mafia si è trasferita??? No… è da tempo che si è ormai radicata!!!

Già… è finito il tempo degli anni 60-70, quando i criminali provenienti dal sud provavano ad infiltrarsi in quei territori sottoposti alla “mafia del Brenta, comandati da quel Felice Maniero…  

Ci avevano provato, ma il terreno non era libero ed allora hanno iniziato pian piano ad addentrarsi, in particolare nella politica e poi in quel mercato particolare delle costruzioni…

Da lì si è dato il via al trasferimento d’intere famiglie, a cui sono state affidate talune attività commerciali da poco acquisite… e grazie ad esse si è andati alla ricerca di nuove e più interessanti imprese nelle quali diventare partner, grazie anche a quei loro proprietari ben disposti a interessarsi a nuove logiche di mercato, ma soprattutto di opportunità. 

Il tutto è stato realizzato in silenzio… e lo Stato si è dimostrato impreparato poiché ha sottovalutato quel processo pianificato che ha di fatto condotto al controllo di quei territori sotto il profilo economico e sociale…

I nuovi imprenditori garantivano lavoro, liquidità e soprattutto “voti” per sostenere sul territorio i loro  amici politici… 

Ecco perchè quei boss di oggi comandano nel nord del Paese, perché sono influenti, perché decidono chi deve sopravvivere e chi deve chiudere i battenti… 

Loro, con quell’enorme disponibilità finanziaria di cui sono in grado di disporre, fanno il buono e il cattivo tempo, acquisiscono per pochi euro le imprese in difficoltà (in particolare a causa dell’emergenza sanitaria) e nel contempo, portano avanti le proprie, mai in sofferenza grazie al riciclaggio di denaro sporco… 

Tutto ovviamente deve procedere sul filo del rasoio, nulla deve essere lasciato al caso, in particolare i rapporti con quei loro amici e/o conoscenti sottoposti a indagini da parte degli organi inquirenti dovranno essere tenuti il meno possibile anzi bisognerà allontanarli da quegli uffici, affinchè nessuno sopetti che dietro quell’immacolata gestione finanziaria, si nascondano intrecci a cui far seguire controlli da parte della magistratura…

Il fine ultimo è quello di non farsi scoprire, si tratta di giocare una partita di scacchi, dove le mosse compiute serviranno ad evitare in tutti i modi possibili sequestri e/o confisca dei propri beni, perché quanto fatto non vada distrutto e costringendo l’intera struttura imprenditoriale/criminale a doversi riorganizzare, ripartendo con altra società, ma soprattutto con nuovi imprenditori dai casellari giudiziari limpidi…

Ma alla fine non sarà quest’ultimo il problema, perché come si dice: morto un papa se ne fa un altro…

Infati, anche quì… è la stessa cosa!!!

Le ultime riforme della giustizia non aiutano a combattere la criminalità organizzata!!!

Il ministro della Giustizia Marta Cartabia risponde ad una domanda sul come essere ottimisti sulla giustizia: “Radicandosi in modo molto solido nel presente. Offrendo ai cittadini qualche dato sul lavoro di questi mesi. Vedo fiducia e voglia di rinnovamento. Sono elementi sufficienti per guardare con positività al futuro”.

Viceversa alla stessa domanda sulla riforma Cartabia il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri risponde: “La peggiore di sempre”!!!

Ed ancora: La politica sta combattendo la mafia? 

“Sulle ultime riforme della giustizia – dichiara il procuratore Gratteri – mi sono più volte espresso; purtroppo nessuna ha aiutato nella lotta alla mafia. Anzi, in certi casi portano a un aggravio incredibile. Pensi solo alla previsione della cosiddetta udienza filtro per il dibattimento, prevista ora da questa riforma sula giustizia”!!!

Si parte dell’impegno preso dal governo nei confronti dell’Europa in particolare quello di ridurre la durata dei processi impegnandosi a ridurre di ben il 40% la durata del processo civile e del 25% quello penale in cinque anni”, interventi che devono nutrire la fiducia anche tra gli operatori economici che mi auguro possano cogliere presto un cambio di passo nel nostro paese…

Certo, quando sento dichiarare dal nostro ministro che “la magistratura ha una forte indipendenza dal potere politico” non so a quale paese si stesse riferendo, visto quanto accaduto in questi anni, in particolare all’interno del CSM…

Non sono la persona più adatta per comprenderne i benefici, ma ho come la sensazione che questa riforma appare non proprio idonea a risolvere il problema della lentezza dei processi, in particolare perché attraverso di essa, si dovrà giungere in modo trasparente a stabilire criteri di priorità al fine di selezionare quali notizie di reato trattare con precedenza rispetto ad altre…

Una soluzione che comprenderete bene dimostra non essere per nulla democratica, quantomeno dimostra non essere paritaria e da spunti a riflessioni di mancanza di uniformità, certamente contrarie ai principi costituzionali di obbligatorietà in particolare nell’azione penale. 

Inoltre alla prescrizione (che comporta l’estinzione del reato in base a parametri certi e prefissati), si è sovrapposta l’improcedibilità dell’azione penale la quale proroga del termine, viene ora rimessa – in misura maggiore o minore a seconda della tipologia di reato – alla discrezione del giudice.

Non so, ma su questa vicenda, ho come la sensazione che sia meglio schierarsi dalla parte del Procuratore Gratteri… 

Ma di quanta altra spazzatura hanno necessità i "Catanesi", prima di decidersi a scendere per le strade e protestare???

Che vergogna…

Stamani mentre che attraversavo con l’auto la città provenendo dalla circonvallazione ed entrando su Viale Vittorio Veneto – per proseguire sulla parallela Via Giannotta e quindi Via Borrello, Via Principe Nicola, Piazza Ludovico Ariosto, via Gabriele D’annunzio, Piazza Corsica, Via Cavaliere, Via Corvello,  Via, Malta  e di nuovo a salire verso piazza Michelangelo – ho notato come la spazzatura fosse ovunque…

Montagne di rifiuti buttati senza alcuna logica, già… dove non vi sono neppure i cassonetti, ed ancora, sopra le auto, le panchine, un vero e proprio schifo e non voglio immaginare ciò che accade in quei luoghi durante la notte, con i ratti che sicuramente banchettano trovando tutto quel mangiare…

Altro che Covid-19… qui si è deciso d’infettare la popolazione, perché va detto, tra quei rifiuti si ci trova di tutto… 

Già… non solo umido, ma anche indifferenziata con presenza di rifiuti contagiosi come ad esempio quelli contaminati da sangue o da altri fluidi corporei, campioni diagnostici scartati e anche rifiuti di pazienti con infezioni, vedasi tamponi, bende e dispositivi medici monouso e poi vci sono quelli taglienti come siringhe, aghi, bisturi monouso, etc… 

Se poi si osserva nel dettaglio, sicuramente vi saranno prodotti chimici, solventi, reagenti, batterie, prodotti farmaceutici e vaccini scaduti, un pericolo non solo per la popolazione, ma anche per chi dovrà prima o poi toglierli da quelle strade e non vorrei essere nei panni di quei poveri operatori ecologici…

Ma d’altronde noi catanesi siamo così, indifferenti a tutto ciò che non ci appartiene direttamente, sentiamo la cosa pubblica come qualcosa di estraneo, già come quei rifiuti e non ci preoccupiamo di scendere in piazza e protestare per var valere le nostre ragioni!!!

Eppure la tassa dei rifiuti viene pagata, ma a cosa serve se poi è questo lo scempio a cui dobbiamo assistere!!!

Ma come dicevo sopra, spesso in questa terra si pensa solo ai propri interessi… non si guarda a ciò che avviene intorno e si finisce per preoccuparsi esclusivamente del proprio orticello!!!

I politici, in particolare quanti ci governano, vanno incontrati solo per chiedere loro dei dei favori personali, qualche raccomandazione, un posto di lavoro per i propri familiari, un soluzione a qualche abuso commesso, ma di esporre quanto avviene fuori dalla loro porta, di farsi ciascuno di loro portavoce del propio quartiere, mai… neppure a parlarne, il nulla, già il silenzio assoluto, l’omertà totale, ma si sa: semu catanisi!!!

Per cui, mentre in molte altre regioni queste condizioni vengono immediatamente contrastate… da noi tutto passa in maniera distaccata, apatica, come se quella montagna di rifiuti non fosse lì, nn esistesse, perchè i catanesi negli anni sono divenuti imperturbabili, anzi non vogliono essere minimamente coinvolti!!!

Se ad esempio qualcuno più coraggioso decidesse di pubblicare un post con il quale chiedere a tutti d’incontrarsi ad esempio sotto il palazzo del governo per manifestare contro questa incresciosa situazione, beh credetemi… non servirebbe a nulla, perché nessuno verrebbe, viceversa se qualche politico promuove un incontro con i cittadini in quella stessa piazza per propagandare se stesso alle prossime elezioni, ecco che una folla di gente si recherebbe lì – sì… come tante pecore – ciascuno di loro pronti  ad applaudirlo!!!

Questo siamo e questo ci meritiamo: sì, la spazzatura… sotto tutti i punti di vista!!!

Una giustizia scarsamente attenta ai diritti dei più deboli e molto sensibile nei confronti dei più forti!!!

Sarà una coincidenza, ma casualmente da quando esiste questo governo “Draghi-Mix” ho come la sensazione che la nostra giustizia si sia un po’ rammollita… 

Per meglio chiarire questo mio pensiero, dopo anni e anni d’inchieste giudiziarie, una montagna di documenti, intercettazioni, dichiarazioni, etc… ecco che tetto finisce incredibilmente  nel cassonetto dei rifiuti, quelli “indifferenziati” (già perché non portano con se soltanto carte…)  e le persone che per anni erano state incriminate, ora improvvisamente vengono prosciolte, con la formula ampiamente liberatoria di “non aver commesso il fatto“!!!

Ed allora mi chiedo, perché non facciamo pagare tutti quei costi sostenuti – aggiungerei inutilmente, visto l’esito finale – a quei referenti della nostra giustizia???

Già… a cosa sono serviti tutti quei dibattimenti se poi la fine doveva essere questa???

Ecco, qualcosa di certo in questa nostra giustizia non funziona, oppure debbo credere che funzioni talmente bene da giustificare qualsiasi forma deviante, già evidenziata in questi anni attraverso i privilegiati collegamenti d’interdipendenza tra soggetti giudicanti e soggetti incriminati, tra individui influenti della nostra società e quanti incaricati d’analizzare quei loro illegali comportamenti, che vengono ora incredibilmente considerati quali vittime di un sistema coercitivo…

Ecco quindi che anni di storia, d’incriminazioni, di vergognose inchieste giudiziarie, di reati perpetrati, trasformano in un battito di ciglia quei soggetti in vere e proprie “vittime”!!!

Già… potrei dire che sia nato in questi mesi un nuovo concetto di “vittimologia” che tende ora ad identificare quegli individui in innocenti, quasi fossero stati bersagliati e di conseguenza danneggiati da atteggiamenti di vera e propria persecuzione, allo scopo di stroncare qualsivoglia loro influenza personale o ancor di più politica…  

Oggi però quel tempo è cambiato, come vediamo nel governo nazionale vanno tutti d’amore e d’accordo e il Presidente Draghi in questo è un maestro d’orchestra (d’altronde punta alla Presidenza della Repubblica…), compiacendo una volta l’uno e una volta l’altro, trasformando e con essa mutando anche quella devianza un tempo considerata illegale, ma che ora – grazie ad una forma di condono generalizzato –  è divenuta, sia pur illecitamente, condizione fondamentale per riapparire nuovamente “limpidi” in questa nostra società. 

Quanto sopra ha di fatto comportato una vera e propria trasformazione delle coscienze, in particolare nei cittadini che come fossero stati colpiti da un’amnesia, riprendono in maniera fisiologica da dove avevano a suo tempo lasciato, divenendo ora improvvisamente garantisti e accettando questo nuovo concetto espresso di “vittimologia”, prendendosela con tutto ciò che rappresenta l’ordine pubblico e le stesse istituzioni che a loro dire, hanno volontariamente sbagliato nel prendersela con chi era innocente…

Siamo passati quindi dal tirare le monete ad una totale rivisitazione della storia, in particolare ora grazie a una intercorsa tolleranza della nostra politica, si è dato il via a una profonda azione garantista, che sta portando al progressivo scomparire di un’equa giustizia sociale, che permette di disconoscere nei fatti le ragioni dei cittadini a scapito sempre dei personaggi più celebri e soprattutto ricchi di questo paese…

Una giustizia quindi non più in grado di occuparsi dei diritti delle persone offese, ma divenuti garanti delle regioni dei più forti e come conseguenza diretta assistiamo a quanto sta accadendo, vedasi i reati a carattere personale e/o collettivi, quelli ambientali ma anche a quelli connessi ahimè all’ambiente lavorativo!!!

Ma questa si sa… è un altra storia!!! 

L'astensione batte la politica!!!

Ho come la sensazione che mai come questo periodo ci si è stancati di sentir parlare quei nostri inutili politici…

D’altronde va detto… quelle desiderate aspettative di equità, quei cambiamenti, quelle trasformazioni sociali e istituzionali, quel mutamento del rapporto tra i cittadini e la politica tanto auspicato, non vi sono state!!!

In questi lunghi anni hanno modificato le leggi elettorali, aperto le candidature a volti nuovi, ma la partecipazione politica è rimasta inalterata, anzi possiamo dire che sia andata sempre più a peggiorare… 

Si è vero, da un lato ci si informa di più attraverso i social e a prima vista si ha la sensazione che vi sia un interesse generale a quei processi politici, dall’altro però la partecipazione e ancor meno l’uso del voto quale arma di cambiamento non viene minimamente utilizzata…

Quindi se da una parte si prende parte alla vita politica esprimendo il proprio disappunto, manifestando le proprie ragioni nei social, dall’altro però si evitano riunioni, comizi, organizzazioni, cortei e quant’altro serva a sostenere quel partito o movimento politico…

Incredibilmente quanto sopra, viene di fatto compiuto quando in gioco vi è il proprio posto di lavoro e quindi la propria sopravvivenza; ecco che allora, rivolgere il proprio interesse per quel partito o quel politico che in prima linea partecipa alle loro richieste, diventa fondamentale!!! 

Perché sembrerà strano ma è così che funziona, già… a nessuno interessa nulla di quei personaggi e di quel mondo della politico, in generale potremmo dire che vi sia un disprezzo generale verso la cosa pubblica e tutto ciò che ne fa parte, però casualmente, quanto sopra non si traduce simultaneamente in un rifiuto o non conduce per come si potrebbe pensare ad una chiusura ermetica…
No… stranamente si lascia a quei politici una porta aperta, sì… quando si tratta di coltivare il proprio orticello o dei propri familiari, ecco che improvvisamente quel distacco, quell’indifferenza, si converte in mobilità, sostegno finanziario, partecipazione e attività per quella sopraggiunta richiesta politica in senso stretto e ciò per garantire non solo il proprio consenso ma anche quello di familiari e/o amici…

Ecco quindi che la partecipazione passa dall’essere invisibile ad una corposità delineata che si esprime attraverso la comunicazione, il convincimento, lo scambio di opinioni con quanti sono ad essi vicini, come in famiglia, al lavoro e con gli amici, il tutto per favorire l’amico politico di turno a cui poi si potrà chiedere un qualche favore…

Non importa l’ideologia, il colore, il sentimento, lo schieramento, no… ciò che conta segue esclusivamente un solo interesse: quello personale esteso all’ambito familiare!!!

Poi nei fatti, non ci si informa mai di quanto avviene nella politica, non si ha alcun interesse di parlare di politici, elezioni, come non si frequenta negli anni alcuna segreteria se non soltanto durante il periodo elettorale per richiedere una qualche raccomandazione…

Non si partecipa – come dicevo sopra – ad un qualche dibattito politico, si ha un totale disinteresse nel governo, i suoi interpreti, dimostrando una sfiducia nella politica e in quanti la esercitano, come stessa considerazione si ha nei confronti della televisione, dei quotidiani e anche delle testate web da cui sarebbe possibile assumere quell’informazione!!!

Il disinteresse è generale e non perché il linguaggio della politica è troppo complicato, ma perché si crede che quanti aspirino o fanno parte di quei ruoli istituzionali, lo effettuino esclusivamente per ottenere privilegi e/o benefici economici che in altri settori non potrebbero essere – così facilmente – raggiunti…

Ed allora ecco che quando si viene chiamati alle urne la maggior parte dei cittadini dimostra tutta la propria insofferenza, evidenziata nei numeri dall’astensione o ancor peggio in recrudescenze come quelle che abbiamo potuto osservare ahimè in questi giorni!!! 

Resto comunque dell’idea che solo attraverso il voto è possibile far sentire la propria voce e difatti il sottoscritto non si è mai astenuto dal compiere il proprio dovere, lasciando però la mente sempre libera da qualsivoglia coercizione partitica o d’amicizia e potendo esprimere (a volte riguardando talune mie scelte ammetto d’aver sbagliato, ma purtroppo solo con il tempo ho potuto comprenderne l’errore…) in quel momento, l’unico voto ritenuto corretto per il mio paese…

Vorrei infine aggiungere un pensiero: questa situazione è divenuta insostenibile e forse è tempo che quei signori dediti alla politica si soffermino a valutare fino a quando questa condizione potrà ancora perdurare, altrimenti ho come la sensazione che dobbiamo prepararci a pagarne tutti l’eventuali conseguenze negative!!! 

Diventerà Bellissima: è tempo di unire tutte le forze civiche.

E’ tempo di  “Favorire le alleanze di centrodestra e aggregare le tante forze civiche che operano sul territorio, riportando alla politica tante persone perbene”.

Con queste parole il presidente Nello Musumeci detta la linea a Diventerà Bellissima e rilancia l’unità della coalizione che lo sostiene in vista della prossima tornata amministrativa. 

La convocazione a Nicolosi degli amministratori segna l’avvio di una stagione elettorale che non passa soltanto dalla  prossima tornata amministrativa, ma che avvia il movimento da tempo in crescita a sostenere in particolare il nostro territorio, affinché attraverso gli amministratori presenti, si possa condividere il progetto da tempo in corsa di ricostruzione della buona politica.

Prima le poltrone e forse poi… gli italiani!!!

Tornano gli slogan, e tornano le cazz…: Prima l’Italia!!!

Ed ecco quindi un nuovo progetto per cambiare il paese, ma non solo, la giustizia, e quei principi di democrazia e libertà d troppo tempo andati in fumo…

Ecco quindi ripresentarsi quelle abituali riunioni palchi posti su bellissime piazze che a causa di quelle presenze si trasformano in un teatrino dai gusti alquanto squallidi!!!

Per fortuna che a parte i soliti lacchè che seguono quei loro leader quasi fossero esimi soggetti da cui poter ricevere qualcosa d’importante, per fortuna che sono in molti ormai ad aver compreso che quegli individui ripetono costantemente – come dicevo all’inizio – le solite cazz… e ora finalmente quei luoghi, solitamente colme di cittadini, sono completamente vuote. 

Si c’è sempre chi tiene durante quelle manifestazione a fari fotografare con quei loro leader, proprio lì vicino al palco, una vera e propria processione di fan sempre disponibile a tornare a quelle meschine abitudini di piazza. 

Sì… la manifestazione sta per terminare… è stato un vero flop, ma a loro poco interessa, con qualche effetto video e un photoshop di ultima release, riusciranno (non certo loro… essi non sanno realizzare neppure una “O” con il bicchiere…), grazie a quei tecnici professionisti, a coprire quei vuoti…

Anche il caldo aiuta a far finir prima quella manifestazione, sono rimasti in pochi, già… troppo pochi, tanto da spingere ormai quel leder ad accorciare la durata del proprio discorso, sì… banale e scontato, come d’altronde ormai anch’egli è!!!

L'Italia delle contraddizioni: tra covidisti e anticovidisti!!!

A questo nostro paese dalle mille contraddizioni, gli mancava soltanto quella di far schierare gli italiani a causa del Covid…

Ecco quindi da una parte coloro che vorrebbero che fossero prese delle disposizioni serie per evitare la diffusone del contagio, mentre dall’altra c’è chi pretende massima libertà e nessun provvedimento restrittivo!!!

Ed allora scendono in campo i genitori che vogliono le scuole chiuse e la didattica a distanza, mentre altri che pretendono che le scuole restino aperte… 

Eguale considerazione per gli insegnanti, c’è chi afferma che quelle aule sono focolai d’infezione e che le misure di prevenzione prese finora sono inefficaci, mentre la maggior parte dei Direttori scolastici afferma che all’interno delle loro scuole c’è la massima sicurezza… 

Poi c’è chi vorrebbe operare attraverso lo smart-working e chi di contro afferma che da casa è impossibile verificare il lavoro svolto da quei dipendenti… d’altro canto va detto come proprio nel pubblico, mi riferisco alla mia regione, molti di essi sono stati “etichettati” quali soggetti improduttivi, individui che – secondo il nostro Presidente della regione, nel corso delle loro ore lavorative… “si grattano la pancia”!!!

Diventa logico immaginare taluni di quei stessi soggetti… ora finalmente a casa senza dover timbrare quel “maledetto” tesserino…

Di ieri tra l’altro la notizia dove ad otto dipendenti dell’Asl Roma 5 i finanzieri del comando provinciale di Roma hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini emesso dalla Procura della Repubblica di Tivoli, per non essersi presentati nel proprio posto di lavoro se pur risultavano presenti, in quanto altri “strisciavano” per loro regolarmente il badge all’ingresso di quella “Casa della Salute” di Zagarolo, mentre altri ancora, si allontanavano subito dopo aver passato il proprio tesserino… 

Che dire… è proprio ascoltando notizie come quella sopra riportata che viene da pensare come ora, grazie all’emergenza sanitaria ed alla possibilità di lavorare da casa, molti di quei soggetti, neppure s’alzeranno dal letto!!!

Continuando con le contraddizioni, abbiamo chi urla che i trasporti pubblici sono veicoli di contagi e quindi vanno limitati per numero,  mentre viceversa altri, in particolari i “pendolari”, pretendono che la disponibilità di quel servizio venga aumentato e che non venga posta su di essi, alcuna limitazione!!!

Poi abbiamo le attività commerciali, in particolare tutti quei servizi di ristorazione, tra cui bar, gelaterie, pasticcerie, pub e ristoranti, la cui apertura è consentita soltanto dalle ore 5.00 alle 18.00, nonché fino alle ore 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze, “Dpcm” che ha fatto scendere per le strade i gestori di quei locali, ormai stanchi di non essere ascoltati…

Analoga situazione per quanto concerne palestre, piscine, centri benessere, centri termali, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, anch’esse dovranno chiudere, eccezion fatta per quelli “con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza”.

Sospese poi le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo, casinò, etc… ed anche per i centri commerciali è prevista la chiusura nei giorni festivi…   

Stessa situazione per le Chiese che dovranno continuare a fare a meno dei propri fedeli e allo svolgimento di quelle celebrazioni liturgiche, svolgendo tra l’altro in maniera limitata quelle programmate “consacrazioni”!!!

Ovviamente anche in questi casi c’è chi dice che in questa emergenza sanitaria, svolgere attività ginnica non è una priorità, oppure che la stessa può essere anche svolta nelle proprie abitazioni… 

Che delle scommesse si può fare a meno così si risparmia tempo e denaro e che delle chiese non vi alcun bisogno… perché si può pregare inginocchiati tranquillamente in casa propria, tanto Dio… se vuole ascoltarle le nostre preghiere non ha bisogno – come l’app “Immuni” – di conoscere la nostra posizione!!!

Potrei continuare ancora all’infinito, proponendo le istanze di quanti sono al governo e di quanti all’opposizione, ma quelle si sa… sono talmente banali e insignificanti, come lo sono la maggior parte di quei loro interpreti… così ovvi e prevedibili, che neppure li considero, mentre ritengo che vi sia tutta una schiera di settori, quali quello musicale, cinematografico, teatrale, culturale, che oggi sta realmente soffrendo a causa di queste misure di limitazione, ma che indirettamente –a detta di molti medici– quel particolare comparto… non può restare libero, in quanto determina di fatto “assembramento”

E per finire… anche tra gli affiliati della criminalità organizzata c’è chi vorrebbe che questo “lock-down” finisca, sia per i motivi che ho riportato fino a ieri, ma anche per chi – già… anche tra loro – non vorrebbe fare un caz… e desidererebbe continuare così…

D’altro canto, come si dice in quell’ambiente: per mangiare… c’è il “reddito di cittadinanza”!!!   

L'Ars, approva le prime norme della "Finanziaria"…

Condivido quanto riportato su “face” dalla mia amica Romj: “Nel quasi completo silenzio dell”informazione la “Lega” occupa Camera e Senato con i suoi parlamentari, naturalmente FI e FdI assenti… prevedibile!!! 
Oggi questi uomini e donne non lasceranno le aule se il Premier Conte e quindi il Governo non darà risposte certe agli italiani circa il loro destino e futuro economico.
Ma in Sicilia abbiamo altri impegni, oggi la “notizia di cuttighiu” riporta se il presidente Musumeci abbia o no ragione nell’aver assunto una posizione forte contro il voto segreto e in particolare a chi l’avesse proposto in aula, dove tra l’altro si stava decidendo di approvare tutti quei necessari strumenti per risolvere le gravi difficoltà economiche presenti della nostra regione, nell’interesse di ciascuno di noi… 
Ora mi chiedo: “ma veramente non vi vergognate… già, anziché di mettere il vostro impegno a sostenere chi prova a prendere decisioni importantissime per le nostre famiglie, imprese, etc… in questo grave momento di emergenza sanitaria e di disagio per tutti noi”???
Perché la sottoscritta sta con chi fa e non certo con quei venditori di fumo che con la politica, quella vera, nulla hanno a che fare e neppure con quei cittadini mansueti e incauti opinionisti “autolesionisti”, privi di ogni logica e utilità sia per se stessi che per l’intera collettività . 
#azionareilcervellotiaiutaeaiuta
Comunque passando a qualcosa di concreto,  l’ARS ieri sera ha approvato le prime norme della legge di stabilità…
Arriva quindi il benestare per i contributi ai Comuni, in particolare quelli in materia socio-assistenziale: mille euro a operatori sanitari e del 118 impegnati nell’emergenza Covid, fondi per i Pip e i cantieri di servizio, un milione e mezzo per le associazioni sportive e soprattutto la norma che assegna all’Irfis la gestione dei fondi extra-regionali attivando strumenti finanziari per sostenere l’economia attraverso prestiti al mondo della scuola, alle imprese e alle famiglie.
C’è il benestare anche ad un fondo di circa 40 milioni per contributi (a fondo perduto) alle aziende con sede legale in Sicilia che si sono riconvertite o lo faranno per la produzione di dispositivi di sicurezza e protezione (quali, maschere, guanti, visiere, schermi vari, igienizzanti, etc…) ed apparecchiature elettromedicali…
Nell’aggiornare i lavori di ripresa  il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè ha confermato: “sono convinto che domani sera approveremo la manovra e se così non sarà ci rivedremo l’indomani”!!!

Quantomeno questo "virus" è riuscito ad eliminare tutti quei programmi scadenti consentendoci di dedicarci alle nostre uniche passioni!!!

Ciò che odio di più di questo nostro paese, è vedere come la maggior parte dei miei connazionali facciano a gara per mettersi in mostra soltanto per avere qualche click in più, e mai per proporsi per ciò che meglio sanno fare, viceversa si rendono ridicoli sui social pur di evidenziare quella loro totale ignoranza e superficialità…
Certo i tempi sono cambiati, una volta se qualcuno evidenziava qualcosa di ridicolo, veniva preso per il culo per tutta la vita, oggi al contrario, ci si mette sui social compiendo una serie di azioni non per far ridere gli altri (d’altronde se questa fosse la loro vera passione, si potrebbero dedicare alla carriera di comici… ), no… nulla di ciò, quanto compiono deridendo se stessi, serve principalmente per farsi notare, già forse perché finora nessuno si era accorto di loro!!! 
Ed in questo non sono meno alcuni programmi tv “trash”… sì, sotto tutti i punti di vista!!!
Già…. basta cambiare canale e osservare per pochi istanti quelle trasmissioni così banali, soggetti ad esempio rinchiusi in un appartamento che a vederli fanno venir da piangere… 
Poi vi sono programmi dove ai dibattiti s’alternano una serie di oche giulive che starnazzano come tante pazze e personaggi “capre” che  urlano in continuazione, tutti… uno sull’altro, senza far capire nulla ai telespettatori di ciò che dicono e quelle pseudo presentatrici che pur di far audience si prestano a quel gioco…
Un vero raccapriccio, il solo vederli – per pochi istanti – fa venire il voltastomaco!!!
Se poi a questi si sommano quei programmi, rappresentazione di vita quotidiana svolta all’interno delle loro attività commerciali, allora è tutto che dire…
I titolari, fino a poco tempo emeriti sconosciuti, ubicati in periferiche borgate ora trovano attraverso questi programmi televisivi notorietà, ampliando così improvvisamente la propria clientela (e di conseguenza il loro business) proponendo quali attori di quel programma, proprio i loro clienti… personaggi solitamente di “basso rango“!!!
Ed è così quindi che da dentro quelle “pacchiane” attività commerciali (alberghi, ristoranti, lidi, bar, sale da parrucchieri, etc…), tentano di calamitare attraverso quelle situazioni certamente “artefatte”, tutti quei loro comuni telespettatori…     
Certo alcuni di loro si sono potuti avvantaggiare di qualche amicizia personale nell’ambito dello spettacolo, ma il più delle volte questa circostanze, fanno parte di un pacchetto completo elaborato dagli ideatori dei programmi, che sfruttando i personaggi con cui solitamente collaborano per pubblicità o in altri programmi “trash”, hanno pensato bene di sfruttare la popolarità di quest’ultimi per  rimetterli in gioco…
Ed ecco quindi nuovamente in Tv quelle attricette e veline “trascorse“, di cui nessuno più si ricordava…  
Questi personaggi… vengono ora innalzate dai loro amici imprenditori a “celebrità“!!!
Ovviamente… trovare in essi qualcosa di “VIP” è come cercare “un ago in un pagliaio“!!!
D’altronde, se non fosse che hanno la fortuna di trovarsi in un paese, il nostro, che premia la “mediocrità” e fa andar via tutte le persone meritevoli, ecco… quei soggetti non verrebbero scelti neppure per “scopare “, sì… quegli studi televisivo o quei saloni di bellezza!!!  
Ecco quindi che molti telespettatori, pur di avere un minuto di celebrità, si recano in quei locali pensando di trasformarsi per un momento anch’essi in vere e proprie “Star“…
Ma poi dico, li avete visti bene… non parlo dell’aspetto quello dipende dalla natura, si può belli opprure orribili ma lì si può fare poco, viceversa in qualcosa si può migliorare, nel modo in ci si atteggia, già… molte di loro si presentano dinnanzi a quelle telecamere come fossero a casa propria, anzi per meglio riconoscerli in quel loro ambiente naturale dovrei dire… nel loro “cortile” condominiale!!!
Taluni di loro, in particolare sono donne (chiamarle così è un eufemismo…), pensano che attraverso quell’abito elegante  (il più delle volte “volgare” come modello…) o quel taglio di capelli (se pur debbo dire… fatto sicuramente bene), si possa modificare quel loro aspetto “kitsch“!!! 
Sì… ecco perché sono felice che questo “coronavirus” abbia finalmente tolto (dai cog….) ehm… dalla Tv, tutti quei programmi cafoni, grossolani, rozzi e volgari, anche se purtroppo, qualcuno di loro ahimè resiste: spero solo ancora per poco!!!
Cosa aggiungere, per quanto concerne il sottoscritto, mi sento derubato da quel canone pagato per guardare raramente qualche notiziario e una volta ogni tanto una serie Tv discreta…
Mentre per quelle private a livello nazionale (sapete bene a chi faccio riferimento), cosa potrei dire se non: migliorate!!! 
Certo, considerato come uno dei fondatori di quelle Tv, abbia successivamente gestito anche i nostri governi nazionali nei modi che ben conosciamo e cioè facendo regredire proprio attraverso i suoi uomini e alcune sue veline –ricordo tra l’altro a chi l’avesse già dimenticato, come la maggior parte di quei politici legati al suo partito, siano stati per reati gravi in questi anni indagati e condannati – la scuola, la ricerca, la sanità, quella cultura generale del Paese che ci innalzava rispetto ad altri e che ora ci vede ridotti a condizione indegna…
Già, se potessi utilizzare quello stesso criterio per paragonare la politica ignobile fin qui perpetrata (sicuramente non soltanto da quella specifica parte politica da Egli amministrata… la colpa di questo disastro va suddivisa tra entrambi gli schieramenti…), con le trasmissioni che ancora oggi vanno in onda su quei suoi canali, beh… utilizzare per entrambi il termine “censura“, ritengo sia di fatto molto appropriato!!!
D’altronde al sottoscritto interessa poco, proseguirò in questi giorni di “limitazione al diritto di libera circolazione” in maniera più intensa con la mia più grande passione: sì… la lettura!!!

"Il tempo è nemico, tanto quanto la mafia"!!!

Con questa frase ha esordito il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, valutando le procedure burocratiche necessarie alla realizzazione di nuovi impianti pubblici per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti in Sicilia…
Certo per far ciò ci vorrà del tempo, anche perché come abbiamo visto, quei suoi precedenti colleghi hanno volutamente “preferito” trascurare il problema, che ora emerge in tutta la sua gravità!!!
Si sta agendo con procedure ordinarie – ha aggiunto durante la conferenza stampa – ma non ci vorranno sei anni come già avvenuto, perché pensiamo di realizzarli in tre anni. Ma si sa.. le procedure sono estenuanti nelle attese“. 
La verità è che non è cambiato nulla da quando veniva riportato alcuni anni fa in una relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti: “in Sicilia, prima dell’ambiente è inquinato il sistema gestione rifiuti!!!
Già… ben 400 pagine ed una intensa attività d’indagine parlamentare, seguita quindi da tre missioni e decine di audizioni ed una importante acquisizione di documenti per disegnare lo stato dell’arte del ciclo dei rifiuti…
Difatti, il perdurare della capacità d’infiltrazione del sistema da parte di “cosa nostra”, dimostra ancora oggi una diffusa e penetrante corruzione negli apparati amministrativi ed il ricorso massiccio al sistema delle discariche, tutte situazioni che si annidano dietro il continuo stato di emergenza… 
Un sistema di illegalità diffuso e radicato che costituisce uno dei veri ostacoli ad un’autentica risoluzione delle problematiche esistenti in questa terra…
Certo dice bene il presidente Musumeci: “dobbiamo impedire il monopolio, l’oligopolio“, sottolineando di “avere rispetto per l’imprenditoria privata, quando resiste alle pressioni esterne ed è impermeabile“!!!
Ma quanti di essi realmente hanno finora evidenziano in maniera concreta quella propria dissociazione (da quell’organizzazione criminale…) è tutto da dimostrare!!!
D’altro canto ditemi: quanti sono gli imprenditori che hanno finora denunciano???
È stato evidenziato come molte società e i loro imprenditori (non possedendo alcun merito personali e quindi imprenditoriale…) non potrebbero sopravvivere in un sistema legale, già… per loro sarebbe impossibile crescere in una terra che basa la propria economia sulla concorrenza leale. 
Ecco perché per crescere o per meglio dire “proliferare” in questa regione, si ha bisogno di quell’ausilio “esterno”, di quell’organizzazione mafiosa che attraverso proprie capacità economiche e finanziarie, collegamenti diretti con amministratori e politici, legami con dirigenti, funzionari e professionisti ben inseriti in quella zona “grigia”: ecco i reali motivi perché nessuno di loro si dissocia, perché non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivere!!!
Certo, comprendere i confini per un imprenditore è difficile, quanto può spingersi o viceversa limitare quelle proprie azioni, poiché… se da una lato troviamo i cosiddetti imprenditori “affiliati“, dall’altro vi sono molti altri che non interloquiscono direttamente con quel sistema, sì… in alcuni casi non ne fanno formalmente parte, ma purtroppo, per portare a soluzione quelle loro problematiche sono costretti a rivolgersi a quei politici o ancor peggio a funzionari infedeli, che  a prima vista concedono quel sostegno in modo gratuito, ma successivamente, faranno in modo che quegli imprenditori restituiscano il favore ricevuto, ecco quindi che indirettamente, senza alcuna volontaria intenzionalità, si dà inizio a quello scambio di favori…
Per cui, se potessi dare oggi un ammonimento al nostro Presidente Musumeci, gli consiglierei in quel suo ruolo di non fidarsi!!! 
Già perché pur apprezzando quanto da egli annunciato e cioè che:” l’obiettivo della Regione nel settore è di arrivare al 60% al pubblico e al 40% ai privati, che adesso trattano il 70% “, resta sempre da risolvere il problema più importante, quello di trovare soggetti “incorruttibili e forse visto il caso specifico dovrei aggiungere “coraggiosi“, che sappiano da un lato non piegarsi alle volontà di quel mondo colluso e criminale, ma anche verificare con attenzione quelle procedure previste – sia per quanto di competenza delle strutture pubblici, che ancor di più per quelle compiute dalle imprese private – affinché si possa iniziare a risolvere definitivamente questo problema dei rifiuti – altrimenti come solitamente avviene in questa terra – tutti questi “bellissimi” intenti, resteranno delle inutili chiacchiere!!!

19 Luglio, Via D'Amelio: Il momento più buio della Repubblica!!!

Via d’Amelio, Sicilia, Palermo… sono passati ventisei anni anni da quella strage, dove il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e Walter Eddie Cosina, persero la vita…
Già sono passati ventisei anni e abbiamo ascoltato i giudici della Corte d’Assise di Caltanisetta, confermare come dietro a quella strage vi sia uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana!!!
Resto (come allora…) dell’idea che quel secondo attentato – dopo il precedente del collega Falcone – servì principalmente per ottenere – in maniera “democratica” – un golpe, d’altronde come dimenticare i successivi giorni di black-out, tra Palazzo Chigi e gli apparati di sicurezza, una circostanza quest’ultima mai chiarita…
Quello fu un clima di completo smarrimento, di confusione  generale, non si sapeva a chi dare le responsabilità, se hai terroristi, alla mafia o come riportavano alcuni investigatori che ipotizzavano la presenza dei servizi deviati… uomini certamente legati ai poteri forti, ma pur sempre esterni alle istituzioni.
Abbiamo visto peraltro come dietro quegli attacchi “pilotati”, vi sia stata una corrente politica che aspirava a prendere il potere prima in Sicilia e quindi in tutta l’Italia… destabilizzando quella politica e soprattutto quei partiti della prima repubblica, in cui uomini erano finiti sotto le vicende giudiziarie prima di tangentopoli e quindi sotto il ricatto degli attentati… 
Sì è vero, sono passati ventisei anni… ma non è cambiato nulla o meglio qualcosa è cambiato, ma le domande su quanto accaduto, restano ancora lì…. senza risposte!!!
Infatti, grazie a quel disordine pubblico, si è intervenuti per colmare il vuoto della politica nazionale… in particolare un partito nato dalle ceneri di ciò che restava di quelle superate formazioni politiche, vecchie conoscenze i cui voti ora sono transitati verso questa nuova realtà, hanno dato il via (dalla Sicilia), a quella scalata che portò quel partito “variegato” al governo!!!
Così facendo si garantirono sia gli interessi economici/finanziari del suo leader, che quelli mafiosi dei loro amici politici regionali/nazionali, che di lì a poco, si sarebbero trasformati in scambio di voti e intervento abrogativi, a favore dei boss, come ad esempio il 41bis!!!
Borsellino è morto, ed è morto perché stava per colpire tutti coloro che facevano parte di quel sistema colluso e criminale, lo stesso che ha ordito quel complotto nazionale!!!
Ciascuno di quei nomi era scritto in grassetto, sì… su quell’agenda rossa, che poi, come tutti sappiamo, sparì nel nulla, ma vedrete… un giorno improvvisamente salterà fuori.
Una cosa è certa… “cosa nostra” ha agito seguendo gli ordini ricevuti, gli stessi soggetti con cui aveva suo tempo concordato la nota “trattativa”, gli stessi che ancora oggi, pur di mantenere quel segreto, tutelano il lattante Matteo Messina Denaro e di conseguenza gli interessi finanziari ed economici di quell’associazione criminale, per come si era fatto in precedenza con Riina e Provenzano!!!
Domani saranno in molti a ricordare quanto accaduto, peccato però che in questi lunghi anni, alcuni di quegli uomini istituzionali, hanno potuto partecipare a quella commemorazioni, sì… perché se pur in maniera tacita, sapevano di essere intervenuti in maniera diretta a quella strage, come i loro complici, che sono in tutti questi anni, rimasti in silenzio!!!
Di positivo c’è che nel frattempo gli anni son passati e molti di quegli infedeli uomini dello Stato, sono passati ad altra vita, certo giustizia non è stata fatta… ma quantomeno su quei palchi… si è fatta pulizia!!! 
Certo so bene che qualcuno di loro ancora resiste, ma vedrete non manca molto, a breve potranno iniziare a scontare le loro pene e mi auguro che ciò, possa avvenire laggiù… sì… all’Inferno!!! 

Che senso ha essere accompagnato la mattina per poi essere libero di essere ucciso la sera?

A chiederlo è stato Paolo Borsellino nel 1984 dinnanzi alla Commissione antimafia, in un breve video proiettato al Senato…
A ripensare oggi a quelle parole viene da pensare… peraltro lo stesso magistrato lamentava d’aver assegnata la scorta esclusivamente di mattina, per mancanza di autisti giudiziari, come se di notte la mafia non l’avrebbe potuto colpire… 
Il giudice inoltre lamentava la mancanza di segretari e dattilografi… ripeteva “ne abbiamo bisogno per tutto l’arco della giornata”, comunicando a quella “sorda” politica, la drammatica situazione nella quale si trovava costretto ad operare, una mole eccessiva di lavoro e a rischio della vita… 
Ma, d’altronde sappiamo bene com’è finita… la politica non lo ha ascoltato ed i servizi deviati insieme ad una nuova classe politica emergente, presero il potere in questo paese..:
Viene una certa tristezza a sentire quelle parole pronunciate dinnanzi alla Commissione: “Voglio sottolineare la gravità dei problemi di natura pratica che ogni giorno dobbiamo affrontare. Con la gestione dei processi di mole incredibile, è diventato indispensabile l’uso di attrezzature più moderne, come i computer: il pc è finalmente arrivato ma non sarà operativo se non tra qualche tempo, ci sono problemi gravi di installazione, è stato messo in un camerino. Deve servire per la gestione dell’enorme processo che stiamo portando avanti. È indispensabile, c’è una mole di dati incredibile, il processo impegna ben 4 magistrati. Non bastano più le rubriche artigianali; Quanto al personale – prosegue il magistrato – non si tratta solo di dattilografi e segretari di cui avremmo bisogno di aver garantita la presenza per tutta la giornata, non solo per la mattinata, ma mi riferisco anche agli autisti giudiziari: la mattina con strombazzamento di sirene la gran parte di noi viene accompagnata in ufficio dalle scorte ma il pomeriggio c’è una sola macchina blindata e io sistematicamente vado in ufficio con la mia auto per poi tornare a casa verso le 21-22″.
Infine – rispondendo ad un esponente della Commissione – il magistrato Borsellino dichiarò: “La libertà la riacquisto… ma non vedo che senso ha perdere la libertà la mattina per essere libero di essere ucciso la sera”.!!!
Finalmente un po’ di trasparenza, già…in un paese che come abbiamo visto, ha preferito tenere segreto e quindi occultato quel periodo storico e quanti hanno partecipato di fatto a quelle collusioni e di conseguenza a quell’assassinio!!!

Tremano i politici ed i "colletti bianchi": Vito Nicastri sta collaborando!!!

Già… a quanto sembra, l’imprenditore di Alcamo delle energie rinnovabili Vito Nicastri, ha deciso di collaborare con la giustizia!!!
L’inchiesta della Procura di Palermo, inizia a fare paura a molti, sia perché egli è ritenuto tra i finanziatori della latitanza di Matteo Messina Denaro, ma soprattutto per quei suoi collegamenti con il mondo della politica, tra Palermo e Roma!!!
L’inchiesta si sta allargando a macchia d’olio…  non solo perché ha coinvolto l’ex sottosegretario della Lega Armando Siri, ma soprattutto perché sembra che stiano uscendo i nomi di alcuni assessori e dirigenti regionali della giunta Musumeci…
Il terremoto era stata già preannunciato dal sottoscritto… basta riguardarsi molti dei miei post, in particolare quando avevo scritto su quegli assessorati Energia e Ambiente e Territorio, che non mi convincevano minimamente… 
Certo, ora che Nicastri ha deciso di collaborare, quanto avrà da dire rappresenterà un duro colpo sia per quel clan mafioso di Matteo Messina Denaro, ma soprattutto per quell’area da sempre definita “grigia”, dove gli interessi d’affari mafiosi s’incontrano con quelli della politica e dei colletti (amidati) bianchi…  
L’indagine, come ormai consuetudine,  ha svelato un giro di mazzette alla Regione siciliana…. 
Tangenti che sarebbero andate – secondo gli inquirenti – nelle tasche di diversi funzionari, affinché si  potessero avere agevolazioni nei loro affari nel campo delle energie rinnovabili…
Ovviamente le mazzette sarebbero servite anche a stoppare i concorrenti…  ed ora con le sue rivelazioni al vaglio dei magistrati, Nicastri potrebbe fare luce su quel giro di tangenti, che sarebbero andate anche ad altri soggetti non indagati, di cui finora non si è parlato, ma che a breve potrebbero essere chiamati per raccontare ai magistrati, cosa è realmente accaduto!!!
Un pensiero per quanti (ancora a piede libero) hanno partecipato a quelle collusioni ed ora a seguito delle attuali collaborazioni hanno fortemente paura di restare coinvolti (già… forse sarebbe meglio che si consegnassero alla giustizia…): E poi ti accorgi che il posto in cui ti sentivi più al sicuro era nell’instabilità di quel tremare!!!

La verità? Nessuno sa come affrontare il problema dei migranti!!! Il sottoscritto quantomeno prova a dare una soluzione…

Mi farebbe piacere per un momento che questo problema venisse affrontato in maniera serena, senza alcuna influenza “partitica”, ma soprattutto senza alcun condizionamento esterno, lontano cioè da quelle chiacchiere inutili e senza alcun senso pratico, che ogni giorno purtroppo, ci vengono riportate dai media nazionali…  
Ed allora, affrontiamo il problema non dal punto di vista dei partiti di governo o di quelli dell’opposizione e non prendiamo per “oro colato” quanto ci viene dichiarato dai quei sottoposti del Vaticano, come dobbiamo prendere le distanze da quelle manifestazioni critiche e mai costruttive, comportamenti estremamente di rifiuto dettati da avversioni indiscriminate nei confronti degli stranieri e di tutto ciò che proviene dall’estero…
Ed allora proviamo a vedere in maniera aperta quanto c’è di vero e quanto di falso in questa vicenda dei migranti… 
Partiamo innanzitutto dal fatto concreto che vi sono – a causa di guerre civili e di quant’altro legato ad alcune politiche di quei governi – milioni di persone, uomini donne e soprattutto bambini, che stanno scappando da quelle regioni per salvaguardare la propria esistenza…
Quindi, ad esclusioni di quanti provano ad “infiltrarsi” per ragioni che non sto qui ad esaminare, ma che possono certamente costituire un grave problema sociale, proviamo a comprendere chi oggi desidera giungere qui e chi da quel desiderio vuole godere di vantaggi finanziari, sulla pelle di quei migranti…
Innanzitutto bisogna partire da lontano, da quando questi individui scappano da quei loro paesi di origine e iniziano ad attraversare sulla terraferma tutti quei confini limitrofi, per giungere nel nostro continente…
C’è chi proviene dall’Asia, da quel medio oriente tanto devastato da guerre civili e non solo ma anche da conflitti armati e chi proviene dal continente Africano e prova a giungere presso le coste della Libia e del Marocco, per attraversare il mare su una qualche imbarcazione… 
Durante quel tragitto… eccoli… sono tutti lì a chiedere loro soldi o prestazioni personali…
I primi sono rappresentati da quelle bande criminali armate, presenti in quegli stati di passaggio, che pur di estorcere loro del denaro li minacciano ricattandoli di non farli passare… 
per gli altri che giungono presso le coste prospicienti il nostro paese, ecco per loro, ci sono i cosiddetti scafisti che pretendono una cospicua somma di denaro in contante per farli attraversare il mare… 
Quindi vi sono le cosiddette Ong, alcune di loro fino a poco tempo fa realizzavano fatturati irrisori, ma improvvisamente, grazie forse a questo mercato d’esseri umani, hanno iniziato a fatturare cifre iperboliche, veramente strana la coincidenza…
Ma qualcuno da noi è ancora convinto che si tratta di organizzazione umanitarie e non a  fine di lucro… peccato però che quel loro aumento dei bilanci nel frattempo dimostri il contrario!!! 
Per quanti di loro sono giunti sulla terraferma, in particolare nel nostro Stato… o dovrei precisare nella nostra Sicilia, ecco aprirsi le porte della “accoglienza”, che però si sono manifestate in tutta la loro meschinità, in quanto sono servite principalmente ad incassare denaro pubblico (o europeo) e concedere favori ad alcune società di servizi, consulenza e quant’altro, e per favorire quei posti di lavoro, i quali poi sono stati barattati dai nostri “bravi” politici in quel noto scambio di voti…. 
Li hanno chiamati “cara” ma di caro non possedevano nulla… anzi si è scoperto successivamente, come fossero divenute vere e proprie aree di spaccio e di prostituzione, dando alla creazione all’interno delle stesse, di gang criminali di colore che dettavano a tutti le regole di quei centri di accoglienza…
Alcuni avevano provato a dichiarato che si trattava di menzogne, ma la realtà ha dimostrato il contrario – in particolare quando la nostra procura etnea, ha evidenziato come quanto ciò fosse reale e non inventato!!!
Anche il solo parlare dei problemi dei migranti è diventato un business… si una vera e propria speculazione a cui sembra che molti nostri parlamentari e/o politici locali, non riescono a fare a meno…
Eccoli… sono tutti lì a mostrarsi in televisione, a giudicare quanto avviene, ma mai… si mai ho sentito uno di loro dire: “una di quelle famiglia di migranti l’adotto io;… portateli per favore a casa mia e mi prenderò cura di loro insieme ai miei cari”!!!
Già il sottoscritto non ha mai sentito una dichiarazione come quella riportata sopra… e credo neppure voi, anche perché sono certo che appena avesse solo pronunciata quella frase, avrebbe trovato dimora “sutta l’acchi da marina” (come si dice a Catania) perché i suoi familiari non lo avrebbero fatto entrare!!!
Sono buoni solo a sparare cazzate, ma si sa…  da noi sono quasi tutti così, d’altronde l’ipocrisia la fa da padrona in questo nostro paese o per essere più precisi, non c’è bisogno di andare a scoprire quanto xenofobi siano in Europa, perché basta attraversare il nostro stretto di Messina per scoprire come le percentuali dei migranti nelle altre regioni d’Italia, siano particolarmente irrisorie, rispetto alle presenze nella nostra regione…. 
Peraltro noi siamo il loro primo punto d’accesso…???
Lampedusa non costituisce il principale porto d’attracco per quelle Ong, per poi trasferire i loro migranti presso le aree d’accoglienza in località Agrigento???
Ma vorrei chiedere a ciascuno di voi, anche a quanti dicono di sentirsi profondamente “cristiani”, sì… vorrei sapere, ma con quali modalità vengono inseriti questi migranti nel sociale???
Di quali diritti potranno godere??? Con quali modi verranno garantite le loro esigenze???
Leggo quotidianamente di notizie in cui si parla di sfruttamento della manodopera, caporalato, di criminalità organizzata, di prostituzione, spaccio di droga, vendita di prodotti clonati…
Proprio ieri sera guardavo in Tv la replica di una serie televisiva del maestro camilleri: “Il Commissario Montalbano“; era una puntata della seconda stagione… siamo nel 2000 (a quel tempo non guardavo questa serie Tv…), ebbene, a quasi vent’anni di distanza si affrontavano in quella serie, gli stessi problemi di quei poveri migranti, come fossimo oggi, si perché nel frattempo d’allora… non è cambiato nulla!!! 
La verità è che si è solo discusso inutilmente… tutti, nessuno escluso!!!
Un fallimento completo dei partiti, delle istituzioni, della chiesa, delle associazioni di volontariato, dei sindacati, dell’Unione Europea…
C’è un motivo in tutto questo, nessuno di loro sa cosa fare… eppure il sottoscritto è convinto che oggi i migranti possano costituire una grande ricchezza per il nostro paese… si tratta soltanto di metterli in condizione di rendere al massimo quelle loro potenzialità… 
Alzare muri non serve a nulla, come provare a limitare gli sbarchi… certo nessuno può pensare di entrare in quest paese soltanto perché protetto da una pseudo imbarcazione chiamata “Ong”… 
Questo tipo di violazione non è corretta, se pur giustifico moralmente quel suo capitano, sicuramente sorretto da forti motivazioni solidali e caritatevoli, ma vi sono regole da rispettare se si vuole entrare in questo paese e queste, vanno sempre rispettate!!! 
Dobbiamo fare un passo avanti… 
Dobbiamo iniziare a inserire gradualmente i migranti presenti in questa nostra terra, come…???
Ad esempio offrendo loro un lavoro dignitoso e una abitazione, in particolare in quelle aree nelle quali scarseggia manodopera, parlo di quei settori come agricoltura, allevamento e commercio.
Ricreare ad esempio un sistema moderno di ciò che erano un tempo le “fattorie o case coloniche”; ricreare nuovi nuclei abitativi completamente arredate per unità familiare, nelle quali i migranti potranno risiedere con le loro famiglie.
Nel contempo, i capo famiglia e gli eventuali figli maggiorenni, potranno iniziare a lavorare in quei terreni/allevamenti/strutture per la commercializzazione dei prodotti, posti in aree limitrofe…
Ciascun migrante potrà così finalmente, in maniera dignitosa, mettere in pratica quanto più desidera, il tutto non attraverso il sostentamento di una politica Statale, ma bensì grazie al proprio lavoro – quest’ultimo regolarmente retribuito e rispettoso dei contratti previsti – con il quale potrà pagare il canone d’affitto “economico” e le relative utenze, ma soprattutto potrà beneficiare per il proprio sostentamento, di una parte di quelle produzioni realizzate. 
Nel contempo tutti i nuclei abitativi realizzati, verranno integrati con aree polivalenti ludiche e ricreative, ma anche con strutture nelle quali svolgere didattica per i minori e per le loro madri, affinché imparino la nostra lingua, gli usi ed i costumi di questo nostro paese. 
Integrazione significa accogliere, ma soprattutto “inserire” e quanto sopra descritto, può costituire un esempio quale punto di partenza… 
Ovviamente quanto sopra vale esclusivamente per coloro che desiderano restare in questo nostro paese e creare una prospettiva di futuro per i loro figli… altrimenti – come accade anche per noi italiani nel mondo – non vi è alcun motivo di restare e purtroppo dovranno essere dal nostro paese, espatriati!!!  

Giustizia: Quando il CSM preferì lasciare sul posto i magistrati corrotti!!

Per lo schifo che ho visto mi sono dimesso dall’ordine giudiziario”!!!

Con queste parole inizia l’intervista a La7 l’attuale Sindaco di Napoli durante la trasmissione “Piazza Pulita”
De Magistris, allora magistrato, racconta quando si è sono imbattuto nel sistema del CSM, manifestando oggi una profonda accusa contro quell’organo di governo: “Quando ero magistrato non sono stato fermato dalla ‘ndrangheta ma dal CSM che mi doveva tutelare” ed ancora proseguendo… “mi bloccarono per lasciare sul posto i magistrati corrotti“!!! 
Descrivere a parole quanto ha dichiarato il Dott. De Magistris è impossibile… 
Già… il sottoscritto non aveva ancora somatizzato lo schifo che in questi giorni stava emergendo dall’inchiesta della Procura di Perugia, ed ecco ritrovarmi ad ascoltare le parole di questo magistrato, che per dignità personale e nei confronti di quell’ordine, ha preferito dimettersi che continuare con quell’incarico deplorevole…
Desidero quindi riproporvi il video di quell’intervista, affinché ciascuno di voi, possa comprendere meglio come vanno generalmente le circostanze in questo Paese, che si dimostrano purtroppo ad ogni livello, corrotte e clientelari!!! 
Potremmo definire quegli atteggiamenti come “mafiosi”, d’altronde quanto compiuto da quei suoi colleghi rappresentano, in tutto e per tutto, comportamenti analoghi con quel sistema, fatto di malaffare fortemente radicati…
Certo, un’offesa nei confronti di quella istituzione, di quanti operano in maniera  onesti all’interno di quel sistema, a tutti coloro che credono nel proprio lavoro, a quelli che si battono ogni giorno contro la corruzione e l’illegalità affinché il buon nome di quella categoria dei magistrati, non venga mai affiancato alla parola “mafia“!!!
Ma come abbiamo sentito, non solo il CSM viene posto sotto attacco… 
Anche il Quirinale di qualche anno fa viene trascinato in fondo: “Napolitano si schierò con i collusi!!! Ora è diverso… credo che il Presidente Mattarella abbia un profilo ben diverso da quello di Napolitano, che invece dieci anni fa, quando si trattò di scegliere tra i magistrati perbene e quelli che colludevano, si schierò con i secondi“!!!
Spero che vi rendiate conto dell’accusa pronunciata da Luigi De Magistris, dove complicità, connivenze e indifferenze l’hanno fatta da padrone all’interno di quell’organo di controllo…
Rimarchevole quanto dichiara in un’altra intervista: “Ci vuole una grande mobilitazione civica e popolare per poter scardinare silenzi, distrazioni e atteggiamenti inaccettabili. L’Italia ha bisogno di grandi investimenti pubblici per risanare, rigenerare e mettere in sicurezza il territorio“. 
E difatti, rispondendo ad una domanda sul caos delle procure, ha aggiunto: “Di un politico ti liberi in cabina elettorale o con una ribellione civile, ma quando ci sono casi di complicità e commistione tra apparati di controllo e politica è molto più grave. Non è un caso singolo, ma un sistema e oggi ci sono tecnologie molto più avanzate. Sono bastati 10 giorni d’intercettazioni ed è uscita fuori questa cloaca, figuriamoci se l’avessero fatto per due anni consecutivi”!!! 
Ed infine De Magistris ha voluto aggiungere un pensiero personale:  son inquietato soprattutto del fatto che a distanza di anni non si ha la capacità dall’interno, e mi riferisco alla magistratura, di mettere in sicurezza i magistrati autonomi e di scardinare questo sistema fatto di convergenze criminali molto forti, tra pezzi di magistratura e pezzi di politica”.
Cosa aggiungere: “De Magistris… sei stato eroico“!!!

Uffici di collocamento e Agenzie interinali??? Inutili!!!

In questi giorni mi sono imbattuto in quei servizi interinali che dovrebbero interessarsi nel individuare eventuali richieste di lavoro e quindi proporle ai loro iscritti… 
Innanzitutto facciamo chiarezza e per fare ciò è necessario fare una premessa…
Distinguiamo due categorie: la prima ufficiale e pubblica, mentre la seconda privata, affidate cioè a quelle agenzie interinali per il lavoro (conosciute meglio come ApL) che sono nel nostro paese delle imprese preposte all’attività di collocamento al lavoro…
Iniziando a valutare i primi conosciuti solitamente con il nome di “Uffici di collocamento“, ci si accorge che questi sono serviti negli anni a foraggiare i parenti di coloro che vi operano al suo interno, promuovendo altresì i cosiddetti “amici degli amici”, in particolare i nomi di coloro che vengono suggeriti dagli stessi politici che avevano permesso loro d’inserirsi in quelle strutture, d’altronde vorrei conoscere chi tra loro è vincitore di un qualche concorso…
Bisogna considerare inoltre che la maggior parte delle società che hanno necessità di personale, non si rivolgono a questa struttura, ma affidano quella loro esigenza al passaparola interno, oppure ne fanno richiesta personalmente nei media o attraverso società private… 
Comunque, nel caso in cui questi uffici pubblici ricevono una richiesta esterna, ecco che quell’ufficio – per come strutturato del tutto inutile –  inizia quel suo meccanismo “clientelare” (il sottoscritto si è permesso in questi giorni di far pervenire una segnalazione ufficiale al Ministro del lavoro, On. Di Maio, proprio sulla condizione “ambigua” di questi uffici, in particolare nella nostra regione, a causa di quella mancata graduatoria – impossibile da verificare – appositamente abolita per far si che il sistema dei “favori” politici e personali funzionasse perfettamente a discapito di chi viceversa, ne avesse realmente bisogno!!!) che inizia ad agevolare tutti quei soggetti che rientrano all’interno di quel “cerchio magico”!!! 
Il sottoscritto ad esempio, alcuni giorni fa è riuscito – non sto qui a descrivervi le peripezie che ho dovuto compiere per poter ricevere il documento ufficiale – ad ottenere la propria posizione sia nel pubblico che nel privato, scoprendo – ciò a dimostrazione che quanto riportato non tiene conto della realtà… ma basa quella pseudo “graduatoria” su valori inesistenti e certamente non veritieri – che alcuni soggetti posti in graduatoria prima del sottoscritto risultano disoccupati dal lontano 2004 (premesso che mi è stato possibile esaminare esclusivamente solo coloro che rientrano nelle due pagine al sottoscritto consegnate, ma debbo presumere che vi saranno altrettanti soggetti che saranno posti in quella graduatoria, certamente d’ancor prima…!!!). 
Comunque prendendo il dato di cui sono a conoscenza… sono ben quindici anni che quel soggetto non lavora!!!
Ma secondo voi, questa disastrosa condizione può mai essere veritiera… ???
Non vi è nessuno quindi che sia andato a verificare cosa abbiano fatto quei soggetti in questi lunghi anni??? 
Ma d’altronde chi avrebbe dovuto verificare??? Forse i dipendenti di quell’ufficio pubblico o i suoi dirigenti, sì… ditemi chi??? 
Comunque una cosa è certa!!!
C’è gente che da oltre vent’anni è iscritta in quella graduatoria senza mai aver ricevuto una proposta di lavoro – anche perché nel caso in cui non l’avesse accettata e quindi ricevuta, avrebbe dovuto essere immediatamente depennato – circostanza quest’ultima che per come ho potuto costatare, non è mai avvenuta…
Dimenticavo… grazie a questa particolare condizione, ora riceveranno anche il “reddito di cittadinanza”, dopo aver percepito sicuramente in questi anni, il cosiddetto “reddito d’inclusione”!!!
Peraltro chi ha mai controllato se questi non abbiano svolto la propria professione “abusivamente???
Nessuno!!!
Ecco quindi ambulanti, posteggiatori, agricoltori, manutentori, impiantisti, operai in generi, giardinieri, tutta una serie cioè di soggetti lavoratori a nero che in questi giorni andranno a percepire il reddito a sostegno…
Non entro nel merito dell’evasione che peraltro viene svolta da quasi il 50% della popolazione… e a cui a breve realizzerò un post, su come sia possibile eliminarla, anche se la maggior parte dei miei connazionali, di adottare queste semplici modalità… non ne vuole alquanto sapere!!!
Comunque questa è la realtà che si cerca di celare nella nostra terra… anche perché parliamo di una condizione che fa comodo a molti e di cui si preferisce non parlare… ma a breve sono certo che una nuova inchiesta giudiziaria, farà luce su uno degli aspetti più importanti di cui soffre principalmente questa nostra regione… ed allora sì che qualcuno inizierà a piangere!!!
FINE PARTE PRIMA 

Una cosa è certa: i cittadini non si fidano più delle vecchie forze politiche e di quei loro antiquati interlocutori!!!

I responsabili di quei partiti sanno bene della disaffezione dei cittadini ad andare al voto e non vedono al momento contromisure da adottarsi per cambiare questo trend…
Certo, qualcuno ha provato a cambiare gli interpreti, ma la musica alla fine è rimasta invariata e come dicevo sopra, i cittadini non sono stupidi ed oggi a differenza di ieri, non si fidano più delle promesse, ma vogliono fatti concreti e non parole!!!
D’altronde una cosa è evidente a tutti, la politica non è un qualcosa che viene svolto per migliorare la società civile, bensì serve a quei politici per portare avanti i propri interessi (personali e/o familiari), ma soprattutto ha dimostrato di avere come unico scopo quelli di sviluppare meccanismi collusivi e clientelari…
Disgraziatamente su quanto appena detto non esiste alcun antidoto e comunque molti di quei soggetti, continuano imperterriti a compiere quei loro comportamenti disdicevoli, senza preoccuparsi di poter restare coinvolti in una delle tante inchieste giudiziarie… 
Non vi è in loro alcuna dignità, come peraltro mancano totalmente di quei necessari valori, già… d’altronde essi per primi non hanno alcun riferimento ideologico ma solo orientamenti partitici e non vi è in loro alcun interesse a sviluppare temi rilevanti… a loro interessa esclusivamente sedere i quelle poltrone… il resto saranno soltanto chiacchiere!!!
Perché la sfida oggi non è più tra l’anti-politica e i partiti, non sono più quei suoi referenti ad essere messi in discussione, come non è un nome rispetto ad un altro che farà la differenza…
No… oggi si è stanchi di ciò che rappresenta la politica in tutte le sue sfaccettature e non solo sul piano dell’organizzazione, ma su ciò che esprime ancora oggi l’ideologia e la cultura politica!!!
Provare a recuperare la fiducia di cittadini è ormai difficile, perché ciascuno di essi si pone in maniera distaccata e considera la politica come un qualcosa di distante… 
Ma il cambiamento è ormai in corso, in particolare in quelle nazioni dell’Europa che dimostrano di possedere una profonda coesione sociale, e difatti questo stravolgimento emergerà in tutta la sua forza dopo il voto del 26 c.m. e non basteranno più quei superati partiti a limitare i cambiamenti già in corso…
E’ veramente strano: “la storia sta evolvendo e loro sono ancora qui a chiederci il voto”… 
Non comprendono che quella preferenza tra un po’ non servirà più a nulla… perché tutto sta cambiando verso una nuova democrazia, un periodo dove l’uomo non è più isolato, ma al primo posto insieme agli altri: il resto vedrete… verrà da se!!!

Massimo D'Antona: 128 passi, non uno di più…

20 maggio 1999 sono le 8,20.

E’ primavera e il sole si è alzato da poco.
Un vento caldo proviene dal mare… quasi scirocco.
Sibila dentro i vicoli, rimbalza sulle finestre dei palazzi signorili, sui vetri degli uffici ancora vuoti,si infila attraverso il vetro abbassato di un furgone Nissan e va a colpire proprio gli occhi di due giovani seduti accanto al lunotto posteriore. 
Sono lì da diversi minuti,appostati e pronti ad agire.
Sul vetro hanno applicato da giorni una sottile pellicola bianca e attraverso i graffi sulla vernice a gesso possono vedere tutta la strada, controllare il movimento dei passanti. 
Quello seduto davanti,al posto di guida, carica i proiettili della sua P 38. 
Nessuno può vederli e riconoscerli, nella loro posizione di tiro…
Via Salaria è caotica come ogni giorno. 
In città,le macchine che provengono dal raccordo anulare si imbottigliano in un budello stretto,con semafori lunghi un minuto, fa già caldo e lo scarico dei motori rende l’aria irrespirabile. 
C’è un traffico disordinato,guidato solo dalla pazienza degli automobilisti. 
All’angolo con via Adda,la Salaria si stringe di molto. 
La grande via consolare si trasforma così in una strada stretta, anonima, a senso unico. 
Da un punto all’altro saranno una decina di metri…
Sul lato sinistro, un cartellone pubblicitario rende il marciapiede poco più di un francobollo di asfalto, pochi centimetri, prima dell’insegna, si scorgono un palo di ferro e una macchinetta per pagare il ticket del parcheggio, mentre sul lato destro i negozi non sono ancora aperti ma nei bar già si servono da due ore caffè e cornetti. 
La gente cammina decisa verso il ministero del Tesoro e del Bilancio, gli studi di rappresentanza,ambasciate e consolati, mentre altri aspettano alla fermata dell’autobus. 
All’altezza del cartellone sono posteggiati due furgoni, sono posti uno di fronte all’altro.
Il “Vanette Nissan” è davanti al muro di cinta di Villa Albani, mentre il “Ducato” accanto ad una profumeria.
Alle 8,23, il professor Massimo D’Antona, 51 anni, esce dalla sua abitazione al quinto piano di un elegante palazzo di via Salaria. Da un bacio alla moglie Olga, saluta la figlia Valentina, scende le scale, chiude il portone e si dirige a piedi verso lo studio di via Bergamo,dove ogni giorno lavora e realizza le consulenze per il ministero del Lavoro. 
Si lascia dietro via Po, rimedia il marciapiede di sinistra e cammina lungo via Salaria in direzione di Piazza Fiume. E’ davanti al negozio di telefonia, poi attraversa l’incrocio con via Basento, oltrepassa via Adda di dieci metri ed entra in quei pochi centimetri che separano Villa Albani dal cartellone pubblicitario.
Dalla sua casa sono 128 passi,non uno di più. D’Antona cammina a passo normale,con la sua borsa in pelle marrone scuro sulla mano destra.
Le 8,30.Quando D’Antona sparisce dalla visuale del furgone, il portellone centrale del Vanette Nissan targato Varese si spalanca, escono due giovani,avranno 25-30 anni, diranno più tardi alcuni testimoni. 
Uno di loro indossa giacche chiare tipo k-way e capellini da baseball, sorprendono alle spalle Massimo D’Antona. 
Il killer impugna una pistola calibro 38, si assicura la copertura e spara senza silenziatore. 
Uno, due colpi, che sembrano petardi… D’Antona cerca un disperato tentativo di difesa.
Si copre il torace con le braccia e con la borsa. Tre, quattro,in rapida successione… D’Antona perde l’equilibrio. Cinque, sei. L’assassino scarica tutto quello che contiene il tamburo della 38. 
Spara anche quando D’Antona è a terra e lo raggiunge alla schiena, alle braccia, nella zona lombare, l’ultimo proiettile è al cuore. 
D’Antona si accascia in terra scivolando lentamente lungo il muro di cinta di villa Albani. 
L’agguato dura sessanta secondi. Un minuto per uccidere il consulente del ministro del Lavoro Antonio Bassolino. Un agguato,un omicidio politico nel centro di Roma. 
Solo allora il killer ripone il revolver nei pantaloni ed insieme al complice che porta un giubbotto di jeans e una maglia rosa, si dirige verso via Adda. 
Veloci come razzi salgono in sella di un motorino,uno di quelli di piccola cilindrata parcheggiato poco prima ,schizzano via e si dileguano nel traffico. Il professore chiede aiuto con una voce flebile, che solo una giovane che gli passa accanto riesce ad udire. 
Sono le sue ultime parole,incomprensibili,quelle di tutta una vita. Alle 8,35 arriva un’ambulanza chiamata da un uomo con il cellulare. Le condizioni del professore sono disperate.Viene trasportato al Policlinico Umberto Primo. Per quaranta minuti i medici tentano di rianimarlo ma Massimo D’Antona muore alle 9,30.
Degli ultimi istanti di vita di D’Antona rimangono la sua sagoma disegnata da un poliziotto con un gessetto bianco sull’asfalto grigio e una borsa lì accanto, semichiusa. 
Un cronista che giunge sul luogo dell’omicidio ha in genere scarse possibilità di movimento. Non è questione di contatti con gli inquirenti. E’ che tutto intorno gli si chiude a riccio ed è difficile conoscere subito alcuni particolari fondamentali per un’indagine.
Diceva anni fa un grande poliziotto della squadra narcotici di Milano:”Se fai passare ventiquattro ore dall’omicidio e ancora non hai compreso la dinamica, l’inchiesta può proseguire per mesi”.
Ma in via Salaria arrivano gli uomini della polizia scientifica coordinati dal dirigente Alfonso D’Alfonso.
Gente preparata,con un passato da segugi dell’antiterrorismo!!!
Il luogo dove D’Antona trova la morte è delimitato da strisce rosse e bianche. I primi poliziotti posizionano piccoli cartelli bianchi con i numeri in nero accanto ai bossoli.1,2,3,4,5,6. Annotano quello che vedono e sentono sopra pagine di block notes che diventeranno verbali. 
Aprono sacchetti di plastica, con i guanti prelevano decine di mozziconi di sigarette che saranno poi analizzati in laboratorio. 
Qualcuno estrae da una borsa la videocamera e inizia a girare. In quei momenti un giornalista può solo capire,comprendere e osservare. I primi indizi sono confusi, forse non serviranno neppure allo sviluppo delle indagini ma rappresentano le indicazioni prese a caldo. Perché le prime dichiarazioni di un testimone di un omicidio rappresentano soltanto un punto di vista,una prospettiva limitata alla posizione in cui si trova rispetto al luogo in cui cade la vittima. La visuale è ostacolata da vetture,insegne,persone,cose in movimento.
Dal basso l’occhio vede soltanto alcuni particolari. Meglio piazzarsi in alto. Dal quinto piano di un palazzo di via Salaria la scena del delitto D’Antona è molto più chiara. E’ la somma di tutte le angolazioni possibili. Niente c’è tra l’occhio e il punto esatto in cui è riverso D’Antona.La vista si allarga.Si scorge il cartellone pubblicitario, il marciapiede che si stringe, la macchinetta del parcheggio,due pali di ferro. D’Antona è stato stretto nel unico segmento di asfalto dove poterlo uccidere. 
Dall’alto è possibile scorgere la via d’uscita degli aggressori, via Adda ,e la presenza ingombrante di quei due furgoni. Il Vanette Nissan piazzato vicino al muro di cinta di villa Albani ha il lunotto posteriore verniciato di bianco ed è graffiato in almeno due punti. I killer si erano piazzati da alcune ore ,sorvegliando così il cammino di D’Antona e i suoi possibili spostamenti. Avevano oscurato il lunotto per non farsi riconoscere dall’esterno e segnato la pellicola per ottenere l’esatta traiettoria tra loro e il professore. Nel Ducato parcheggiato davanti ad una profumeria c’è un bloster ai pedali di guida e all’interno si scorgono alcuni attrezzi per la pittura, fusti di vernice,barattoli di colla, una scala. Accanto alla borsa di D’Antona i poliziotti trovano subito le tre ogive dei proiettili. Basta una chiamata in centrale e si scopre che i furgoni risultano rubati: il Nissan sottratto nella zona di Porta Portese il 29 aprile,il Ducato sparito l’8 maggio a Montespaccato, alle porte di Roma. Il commando lascia sui furgoni le targhe vere,un indizio utile a chi indaga. Il gruppo che ha agito in via Salaria ha commesso il primo errore di carattere organizzativo, indicativo di un apparato logistico non ancora perfezionato.
Solo dopo aver visto la scena dall’alto e compresi i meccanismi dell’ omicidio si possono ascoltare i testimoni.”Ho sentito dei colpi sordi –dice un signore -sembrava come l’esplosione di petardi. Poi ho visto un uomo allontanarsi in direzione di via Adda”. Una donna che ha il negozio a pochi metri dal luogo del delitto prosegue il racconto.”Sono arrivata verso le 8,30 in auto con mio figlio. Mentre stavamo parcheggiando,abbiamo sentito dei colpi sordi. Così, abbiamo visto un uomo che sparava proprio dietro al cartellone pubblicitario.Poco dopo l’uomo ha infilato la pistola dietro al giubbotto e si è allontanato a piedi verso via Adda”. Le prime intuizioni di chi ha scelto un’altra prospettiva,vengono dunque confermate. I killer di D’Antona hanno utilizzato una calibro 38 (“i colpi sordi”) e hanno rimediato l’unica possibile fuga:via Adda,una piccola strada a senso unico orientata verso la periferia. Il docente viene colpito prima alle spalle, si gira e solo allora uno degli aggressori gli spara: il secondo uomo del commando é di copertura,armato,pronto ad intervenire se la P 38 si fosse inceppata. L’assassino spara sei colpi e quasi certamente non è un professionista: si nota subito una strana imprecisione nel colpire la vittima.”Perché sei colpi?- si lascia scappare subito un investigatore. Il killer sceglie un revolver che non lascia bossoli, evita accuratamente un arma semiautomatica come nello stile dei terroristi negli anni settanta.

La donna non ricorda le caratteristiche dello sparatore ma qualche particolare lo offre.”Ero troppo spaventata. Ricordo solo che aveva un berretto in testa e credo fosse vestito di chiaro”. Il figlio aggiunge altri indizi. Dice di aver visto il killer salire su un motorino,con un complice che lo attendeva in via Adda. ”Avevo appena parcheggiato l’auto quando ho sentito dei colpi sordi,molto più silenziosi dei petardi che si sparano a Capodanno. D’istinto mi sono voltato verso il punto da cui provenivano gli spari e ho visto due persone a pochissima distanza dall’avvocato. D’Antona si è accasciato lentamente,scivolando lungo il muro.Chiedeva aiuto con voce flebile. Dopo averlo ucciso i due si sono girati e incamminati con passo tranquillo ma svelto verso via Adda.Avevano il volto scoperto. I due assassini erano alti circa 1,80 e di un’età compresa tra i 25 e i 30 anni,con visi normali.Erano vestiti in modo simile.Uno aveva un capellino da baseball e una giacca tipo k-way di colore chiaro;l’altro portava un giubbotto di jeans e una maglia rosa.Uno di loro ha portato la mano all’altezza della cintura dei pantaloni,come se stesse nascondendo un’arma”.

La custode di un palazzo di via Adda afferma di aver visto proprio davanti al suo portone due ragazzi sui 25-30 anni salire in sella di un motorino di piccola cilindrata di color giallo e allontanarsi a velocità normale. Altri affermano che accanto ai due sparatori c’è una donna. La complice con funzioni di copertura è lontana,forse dall’altra parte della strada.Disegnano un primo identikit:gli occhi grandi e scuri,i capelli castani e lisci,tagliati corti,una piega semplice con una riga in mezzo alla fronte. Alcuni testimoni dicono che a prima vista può essere perfino scambiata per un uomo:indossa i pantaloni e porta un berretto da baseball,proprio come l’uomo che impugna la P 38. Dopo il sesto colpo,la complice,secondo le testimonianze,si gira in fretta e fugge a piedi lungo via Salaria. 
Una donna filippina che lavora come colf in un palazzo vicino,è convinta che “soltanto uno dei due furgoni utilizzati dagli attentatori, era stato parcheggiato dalla sera prima in via Salaria”. 
Lo dice con sicurezza: da quelle parti ci passa ogni sera. E’ il Vanette Nissan, si saprà giorni dopo; il Ducato,invece, è stato parcheggiato di notte davanti alla profumeria. 
Ecco perché i titolari del negozio, a cui il Ducato copriva la visuale non hanno segnalato nulla alle forze di polizia. La conferma di questo particolare non di poco conto viene dalle dichiarazioni del regista televisivo Luca Manfredi che proprio sul luogo del delitto D’Antona girava una fiction con Nancy Brilli.
Racconta Manfredi:”Era l’ultimo giorno di riprese in via Salaria. Prima di chiudere il lavoro abbiamo girato una scena. Una macchina doveva entrare nella villa ma c’era un furgone chi ci ostacolava. Abbiamo poi saputo che era proprio quello utilizzato dai killer. Un attrezzista della troupe ha notato che era aperto e così lo ha spinto a mano di circa un metro”.Gli investigatori sono certi che oltre ai due killer, nell’area di azione dovevano esserci almeno altre 4 o 5 persone piazzate nei furgoni e lungo la via, con compiti di osservazione ed eventuale copertura. A pochi passi dal luogo dell’omicidio c’è una filiale della Banca di Roma. All’esterno una videocamera nascosta registra in continuazione tutti i movimenti di cose e persone.
La polizia sequestra i filmati degli ultimi cinque giorni. Cerca quel volto che alcuni testimoni dicono di aver visto aggirarsi all’incrocio tra via Adda e via Salaria. E’ un uomo di 45 anni,con i baffi, ben vestito:stava nella sua auto ferma ma con il motore acceso. 
E’ un basista? Uno che passava da quelle parti per caso? Il lavoro sulle registrazioni filmate risulta comunque faticoso. Le riprese dell’occhio elettronico riguardano il lato opposto al marciapiede in cui è caduto D’Antona. L’orientamento dell’obiettivo fa supporre l’impossibilità di ritrarre la scena del delitto e l’immagine del furgone parcheggiato in quel tratto di strada. Gli inquirenti confidano su quei filmati e tentano di individuare qualche movimento sospetto di persone . Viene anche analizzato il contenuto della memoria del computer portatile che D’Antona portava nella borsa marrone scura:consulenze,documenti di prossima pubblicazione. Le carte non sembrano però utili alle indagini. I reperti vengono portati nei laboratori. Si dovrà attendere l’autopsia sul corpo di Massimo D’Antona. I proiettili della calibro 38 estratti dalle ferite della vittima devono essere comparati con altre armi,per riconoscere le sottili striature che ogni revolver imprime sul piombo.Gli altri indizi sono tutti analizzati nelle stanze fumose della Procura della Repubblica di Roma,nei locali della Questura. E’ già chiaro a molti che quello di Massimo D’Antona è un omicidio politico,un atto terroristico che intende riportare la lancetta dell’orologio a momenti passati e sepolti dalla storia. Passano le ore e gli attentatori si fanno vivi.
Alle 17,09 l’agenzia Ansa mette in rete poche righe.Le “Brigate Rosse per la costituzione del partito comunista combattente” rivendicano l’agguato al professore con una risoluzione strategica di 14 fogli su due facciate inviata al Messaggero e al Corriere della Sera. Sono in tutto 28 pagine fitte di righe. Il documento porta al centro una stella a cinque punte e una sigla:Brigate Rosse. E’ realizzato con il computer, non è dattiloscritto come i volantini brigatisti degli anni settanta. Nella parte iniziale c’è tutto il senso dell’azione.
” Il giorno 20 maggio 1999, a Roma, le Brigate Rosse per la Costruzione del Partito Comunista combattente hanno colpito Massimo D’Antona, consigliere legislativo del Ministro del Lavoro Bassolino e rappresentante dell’Esecutivo al tavolo permanente del ” Patto per l’occupazione e lo sviluppo”. Con questa offensiva le Brigate Rosse per la Costruzione del Partito Comunista Combattente, riprendono l’iniziativa combattente, intervenendo nei nodi centrali dello scontro per lo sviluppo della guerra di classe di lunga durata, per la conquista del potere politico e l’istaurazione della dittatura del proletariato, portando l’attacco al progetto politico neo-corporativo del” Patto per l’occupazione e lo sviluppo”, quale aspetto centrale nella contraddizione classe/Stato, perno su cui l’equilibrio politico dominante intende procedere nell’attuazione di un processo di complessiva ristrutturazione e riforma economico- sociale, di riadeguamento delle forme del dominio statuale, base politica interna del rinnovato ruolo dell’Italia nelle politiche centrali dell’imperialismo.”
Massimo D’Antona viene condannato a morte dai brigatisti perché ritenuto la mente pensante di quel “Patto per l’occupazione e lo sviluppo”,che aveva ideato per l’esecutivo guidato da Massimo D’Alema e per il ministro del Lavoro Antonio Bassolino.
“All’interno di questo quadro si è collocato l’incarico conferito a Massimo D’Antona, dapprima come esponente dell’Esecutivo nella definizione generale del “Patto per l’occupazione e lo sviluppo”, poi come responsabile della sua sede stabile, ossia il Comitato consultivo sulla legislazione del Lavoro, il Comitato ha la funzione dare attuazione alla strutturazione delle politiche neo-corporative, approvata con il Patto nel dicembre del 1998, e cioè alla istituzione di una consultazione continua tra esecutivo e parti sociali………”
Il documento analizza la politica italiana, il governo delle sinistre, la situazione internazionale ,la guerra nella ex Jugoslavia. L’attacco al sindacato,e in particolare alla Cgil è nello stile dei vecchi documenti delle Brigate Rosse degli anni settanta. Una copia quasi conforme,a cose già viste e sentite.
“La linea seguita dalla Cgil, nell’aggressione Nato alla Jugoslavia, è stata quella di fare assumere con gesti concreti una posizione ai lavoratori italiani, nella polarizzazione del conflitto tra Jugoslavia e secessionismo kosovaro-imperialismo Nato, per sfruttare ogni minima possibilità di attiva legittimazione dell’intervento bellico, che viene qualificato dal suo segretario Cofferati, come una “necessità contingente”, in una posizione più generale che preme il governo italiano e che, rivendicando una funzione attiva dell’Europa nell’area balcanica, chiede che l’Europa stessa si attrezzi politicamente, istituzionalmente e militarmente a svolgerla congiuntamente agli Usa…”.
Aggettivi e termini sono certamente cambiati ma il gergo,il gusto per le sigle e per gli assiomi sono gli stessi. E’ identico il tentativo di condurre un ragionamento politico inoppugnabile che non lasci mai spazio ad alcuna contestazione. La ragione degli “eredi” delle Brigate Rosse è una e immutabile, con un vago sentore nostalgico per l’ex blocco sovietico e una critica alla Germania che ha “inglobato” l’ex Ddr, la Repubblica democratica tedesca.
“Nell’affermazione del processo di coesione europea una funzione centrale di spinta è stata svolta dalla Germania, nel suo ruolo di principale potenza economica europea, che si è ulteriormente accentuato con la fine degli equilibri di Yalta, con l’inglobamento dell’ex-Ddr e con l’esportazione di capitali nei paesi dell’est europeo e con l’influenza politica che vi esercita……”
Lo stile e il testo sembrano nati in due tappe. E’ come se le 28 cartelle del documento fossero uscite dalla penna di giovani di oggi, colti, intelligenti, informati della politica nazionale e internazionale, di buona formazione e di buone letture. Una risoluzione scritta a più mani. I giovani “eredi”, prima di scrivere il testo, avrebbero però passato in rassegna tutti gli antichi documenti delle Brigate Rosse, compresi quelli del sequestro e dell’omicidio del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro. Poi discusso, per ore, con uno della vecchia guardia degli anni ’70 e ’80. E’ lui che avrebbe lasciato una impronta davvero indelebile sul documento rivendicativo per l’assassinio di Massimo D’Antona. Ci sono le analisi politiche aggiornate fino all’elezione di Carlo Azeglio Ciampi al Quirinale, termini e aggettivi attuali,che non apparivano nelle risoluzioni strategiche di vent’anni fa. Al posto del vecchio “Sim”,lo Stato Imperialista delle Multinazionali, c’è la “B.I”,la ” Borghesia internazionale” .
“Se da una parte, quindi, la risposta è quella di incrementare le misure repressive generali, rafforzare organici e strumentazioni degli apparati di polizia (vedi pacchetto anticriminalità Diliberto-Jervolino), inasprire le sanzioni anti-sciopero, estendere le campagne di criminalizzazione e la pratica dell’incriminazione delle lotte di settori che non accettano la subordinazione agli interessi della B.I. ma anche alternativamente quella di assorbire e svilire l’opposizione di settori di proletariato, dall’altra, l’istanza di una più forte legittimazione dell’azione statuale viene soddisfatta affiancando al canale di legittimazione istituzionale, politico-rappresentativo, quello negoziale con le parti sociali….” 
Ma il continuo ricorso alle maiuscole è davvero qualcosa di più di un’impronta. Non manca una sorta di autocritica al vecchio spontaneismo. Quasi una spiegazione delle antiche sconfitte. Il giudizio sul governo guidato da Massimo D’Alema e sulla politica riformista dei Democratici di sinistra è duro.
“Un ruolo particolare in questi anni è stato svolto dal Pds che ha sostenuto organicamente le politiche di riforma e ristrutturazione economico-sociale e di forzatura degli assetti politici. All’interno del Pds è D’Alema che ha operato alla costruzione degli equilibri politici che hanno sostituito il governo Berlusconi e ricondotto, l’opposizione di classe ad esso, in un ambito funzionale all’esercizio di un ruolo di governo. 
Un ruolo quello di D’Alema, e dei Ds in generale, che viene rilanciato dalla responsabilità assunta, dal suo governo, con il pieno impegno dell’Italia nell’attacco alla Jugoslavia, responsabilità che gestisce le continue forzature con un’articolata tattica di progressive ratifiche parlamentari al coinvolgimento delle forze armate italiane nella infame e folle aggressione al popolo Jugoslavo……”
C’è poi un richiamo all’omicidio di Roberto Ruffilli, il consigliere per i problemi istituzionali dell’allora presidente del Consiglio Ciriaco De Mita,avvenuto il 16 aprile 1988 a Forlì. Il richiamo a quel delitto è già un forte indizio.E’ come se le nuove leve delle Brigate Rosse-Partito Comunista Combattente riprendessero il folle progetto di lotta armata proprio da dove lo avevano terminato,sul finire degli anni ’80.
“In questo quadro, De Mita, sia come segretario della Dc, che come Presidente del Consiglio, nell’assunzione della necessità di ridefinizione complessiva della mediazione politica, richiesta dal dover corrispondere ai termini del governo dell’economia che si prospettavano per dare risposta alle spinte della borghesia imperialista e garantire la governabilità del conflitto di classe, tentò di attestare un progetto, e i relativi equilibri politici, che partisse dalla ridefinizione della rappresentanza politica e dell’assetto istituzionale…
La concezione che sosteneva questo progetto ruotava intorno alla tesi che il processo controrivoluzionario avesse prodotto una condizione di modificazione dei rapporti di forza tra le classi e una ridefinizione delle forze politiche intorno agli interessi della B.I. L’attacco delle Br-Pcc al progetto di riforma dello Stato, attuato con l’azione contro Ruffili in dialettica con l’opposizione della classe, e le contraddizioni interne al quadro politico-istituzionale legato anche ad altre frazioni della borghesia, impediscono l’affermazione del progetto”.
Oltre all’agguato a Roberto Ruffilli c’è un altro indizio e un legame con il passato. E’ l’attentato al Defence College della Nato,avvenuto a Roma nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 1994. Un ordigno di grande potenziale distrusse un’ala intera del palazzo, senza provocare vittime.
“Un processo di rifunzionalizzazione della Nato e del ruolo dei singoli Stati imperialisti in essa, che non è affatto privo di contraddizioni, che si deve imporre sulle resistenze che trova all’interno dei paesi e deve contrastare le tendenze al coagularsi dell’opposizione alla guerra in opzioni offensive e rivoluzionarie; processo contro il quale, in Italia, già nel 1994 i Nuclei Comunisti Combattenti collocarono la propria iniziativa offensiva contro il Nato Defence College, in occasione del Vertice Nato di Bruxelles con cui si sanzionavano le linee del Nuovo Ordine Mondiale……”
La continuità con il passato è espressa nella parte finale del lungo documento.Il piano d’azione dei nuovi brigatisti si snoda attraverso quattro tappe:l’assassinio di Roberto Ruffilli dell’88,il tentato attacco alla sede di Confindustria nel ‘92,l’attentato alla Nato del ’94 e l’uccisione di Massimo D’Antona del ‘99.
“ Un attacco al “cuore dello Stato” che è il portato della dialettica politica tra una linea di continuità-critica-sviluppo del patrimonio comunista in specifico dell’esperienza prodotta dalle Br nel nostro paese e peculiarmente del ricentramento operato dalle B.R.-P.C.C. nella Ritirata Strategica, e il concetto percorso di riaggregazione delle avanguardie rivoluzionarie, in funzione della ricostruzione delle forze rivoluzionarie e in particolare di un’Organizzazione Comunista Combattente che agisca da partito per costruire il Partito.Un processo di aggregazione che costituisce uno stadio peculiare della Fase di Ricostruzione delle Forze Rivoluzionarie, processo che ha visto come passaggio centrale il rilancio dell’iniziativa rivoluzionaria operato dai Nuclei Comunisti Combattenti, con l’attacco all’accordo sulla politica dei redditi tra governo confindustria e sindacati confederati, nel ’92 con l’attacco contro la sede della Confindustria, e nel ’94 in occasione del Vertice N.A.T.O. di Bruxelles, con l’iniziativa contro il N.A.T.O. Defence College con cui veniva attaccato il disegno di nuovo ordine mondiale e la strategia di “presenza avanzata” e la complessiva rifunzionalizzazione della …”
Come ogni risoluzione strategica, i brigatisti inseriscono nelle ultime righe il loro obiettivo finale:diventare punto di riferimento per cellule e gruppi che agiscono in clandestinità,ma senza organizzazione.
“E’ perciò questo l’obiettivo che le Br-Pcc propongono alle avanguardie rivoluzionarie congiuntamente all’obiettivo della ricostruzione del complesso di strumenti politico-militari-teorici e organizzativi necessari al campo proletario per sostenere lo scontro prolungato con lo Stato per l’affermazione degli interessi generali della classe. Parallelamente, alle forze e istanze rivoluzionarie e antimperialiste della nostra area geopolitica, le Br-Pcc propongono la costruzione del Fronte Antimperialista Combattente per la realizzazione di attacchi convergenti e comuni contro le politiche centrali dell’imperialismo al fine di indebolirne il dominio, quadro entro cui sviluppare i processi rivoluzionari nei singoli paesi”.
Una pagina triste, un uomo che muore per aver provato a migliorare “l’occupazione e lo sviluppo” di questo nostro Paese… 
Volevo quindi ricordare quell’uomo, ma nell’iniziare a scrivere questo post, mi sono ricordato di aver letto un giorno un articolo esemplare che mi ero appositamente conservato, perché descriveva in maniera inappuntabile quanto accaduto prima durante e dopo, gli ultimi passi del giurista e docente… 
Rappresenta una pagina di storia fondamentale e che purtroppo i ragazzi di oggi poco conoscono… Spero così facendo di rimediare a quei mancati insegnamenti a cui la società civile, la scuola, le istituzioni, non riescono in maniera capillare a trasmettere, dimenticando quanto sia necessario far comprendere ai giovani gli errori ideologici commessi e che essi non abbiano mai più a ripetersi!!! 

A proposito di "liberi pensieri"…

Mi permetto di riprendere un’intervista della professoressa Dell’Aria, sospesa per 15 giorni a causa di un Tweet su un lavoro degli studenti, dove veniva accostata una pagina di giornale che annunciava l’entrata in vigore delle leggi razziali fasciste alla fotografia del ministro dell’interno, Matteo Salvini, dopo il via libera al “decreto sicurezza”…
La prof.ssa Rosa Maria Dell’Aria sta ora scontando quindici giorni di sospensione dal servizio, anche se la stessa, ha sin da subito dichiarato: “Nessuna polemica con Salvini”!!!
Il sottoscritto però concorda con quanto espresso dalla Prof.ssa e cioè: “odiano il libero pensiero perché incapaci di costruirne uno”… 
E’ rappresenta il motivo per cui nel 2010 ho deciso di realizzare questo mio blog, intitolato per l’appunto “LIBERI PENSIERI“, perché ritengo che non vi sia cosa peggiore d’usare coercizione e censura, per limitare il pensiero altrui…
E’ stata accusata di “omessa vigilanza” su un compito in classe dei suoi allievi che hanno voluto paragonare i morti delle camere a gas con i morti nelle prigioni libiche o finiti sotto al mare…
Certo… è difficile paragonare la tragedia della “Shoah” con tutte le violenze terribili che hanno visto l’eliminazione metodica dei propri simili, crimini commessi non durante la guerra, ma bensì successivamente… in un principio che puntava a elevare la nostra civiltà e che di fatto, l’ha riportata agli anni più bui… 
La lista è lunghissima… 
Basti ricordare quanto compiuto nel Ruanda nel 94′, dove i civili ruandesi sono stati massacrati nel conflitto scoppiato tra hutu e tutsi a cui va sommata un’analoga cifra stimata per le vittime del vicino Burundi…
Peraltro, come dimenticare il genocidio degli Herero in Namibia, che nei primi anni del 900′ portò allo sterminio dell’85% della popolazione oppure quanto compiuto nel Tibet o in Birmania!!!
Ed ancora come non ricordare il processo di epurazione del popolo cambogiano avvenuto tra il 1975 e il 1979, sotto il regime di terrore instaurato dai Khmer rossi di Pol Pot!!!
Se poi ampliamo il periodo storico partendo dal dopoguerra ad oggi, possiamo inserire tra i genocidi quelli compiuti da Stalin negli anni del terrore comunista, dove circa 20 milioni i russi furono eliminati con esecuzioni sommarie, soltanto per essere (secondo l’allora regime) controrivoluzionari, ed inoltre un consistente numero di russi, finirono la loro esistenza nei gulag o a causa della fame…
Successivamente (siamo nel periodo 1965/67), quasi un milione di comunisti indonesiani furono deliberatamente assassinati dalle forze governative, per poi nel 1974 prima e nel 1999 dopo, continuare con quelle stragi (dai gruppi paramilitari filo-indonesiani) con oltre 250mila vittime tra la popolazione di Timor-Est…
E se qualcuno è convinto che i genocidi siano finiti si metta comodo, perché la lista ahimè è ancora lunga, d’altronde la natura umana dimostra essere peggiore di quanto la si vorrebbe far apparire… 
Ecco quindi il genocidio di un 1.900.000 cristiani e animisti in Sudan, morti a causa del blocco imposto dal governo di Khartum all’arrivo degli aiuti umanitari destinati per l’appunto al Sudan meridionale…
E’ cosa dire su quanto accaduto negli anni 90′ in quei paesi dell’ex Jugoslavia dove a tutt’oggi non si hanno cifre sicure sulle vittime dei genocidi e delle “pulizie etniche” realizzate con veri e propri campi di sterminio a modello “lager nazisti” o anche di quegli analoghi crimini fin qui celati, compiuti in Liberia, Sierra Leone, Angola, Congo, Libano, Corea del Nord, Sri Lanka, Haiti, e potrei continuare attraversando l’oceano Atlantico…
Già, come non ricordare le stragi commesse dalla rivoluzione messicana o da quei regimi dell’america latina, e poi… scendendo geograficamente verso l’america meridionale, come non evidenziare i crimini commessi dai regimi delle dittature miliari che hanno assassinato milioni di vittime, basti ripensare ai famosi “desaparecidos”, uomini e donne improvvisamente scomparsi, per poi scoprire anni dopo d’essere stati legati con catene e gettati vivi nell’oceano pacifico, direttamente da quegli aerei militari…
E cosa dire delle vittime stimate dall’organismo ONU nel 1998 in un milione di morti di cui 560 mila bambini, iracheni morti a causa dell’embargo internazionale e della politiche militari del dittatore Saddam Hussein.
Ed infine giungiamo ad oggi… dove i nostri ragazzi raccontano di stragi come quella dei migranti o realizzate dalle guerre civili, paesi africani prospicienti il mediterraneo, colpiti da quegli scontri interni che disgraziatamente neppure la comunità internazionale è riuscita a placare… 
Riprendendo quindi la vicenda accaduta in questi giorni, concordo con la Prof.ssa quando dice:” un pensiero autonomo e indipendente e svilupparlo con la capacità di sostenere le proprie tesi e, che piaccia o no il lavoro svolto, quella relazione scolastica ha tutte le caratteristiche per essere un ottimo lavoro di una persona adulta e consenziente”.
Ma oggi abbiamo compreso tutti che nessuno vuole persone adulte, capaci di ragionare, d’altronde a dimostrazione di quanto sopra basti vedere i programmi scolastici che hanno eliminato nelle scuole superiori la materia di “storia”, l’hanno ridotta nei contenuti (volontariamente…) e unita con la geografia…
Ecco quindi la nuova materia insegnata ai nostri ragazzi: si chiama “Geostoria!!!
Dietro questa scelta vi è certamente un motivo ed è quello di rendere ignoranti – sotto il profilo storico – i nostri studenti, affinché essi non abbiano memoria su quanto accaduto, perché si sa… senza alcun approfondimento della storia, non potrà mai esserci alcuna  riflessione personale!!! 
La “Storia” insegna a non dimenticare ma soprattutto a non ripetere gli errori, affinché si possano prevenire e contrastare quegli orrendi genocidi sopra riportati che hanno condotto alla morte quasi 50 milioni di persone!!!
Ecco perché… “la ragion di stato teme lo svilupparsi del pensiero, in particolare i nostri governanti perché quella libertà mette loro con le spalle al muro, i quali preferiscono la banalizzazione alla complessità, così la politica rinuncia al suo compito di suggeritore di analisi e divide il campo tra sfegatati tifosi di una parte, contro l’altra. 
E invece il pensiero complesso ha bisogno di numeri, dati certi, di valori non derogabili e di conoscenze, e il pensiero complesso, purtroppo per noi, è uscito dal dibattito da un bel pezzo.  Purtroppo per noi”.

La politica a Catania??? E' sempre decisa dagli stessi uomini!!!

Se dovessi descrivere quanto sta avvenendo dietro le quinte della nostra politica, se pensassi ai nomi di quei politici che più di tutti si sentono pronunciare in questi giorni, ecco… potrei raccontarvi una storia, sì una di quelle che appartiene a un recente passato, ma che appena avrete terminato di leggerla, vi sembrerà molto attuale…   
Comincia così…
Raffaele Lombardo prosegue nel suo progetto di autonomista allargando sempre più i suoi consensi, in particolare nei confronti della gran massa degli scontenti del centrodestra… 

In questo progetto sui trova a fianco Nello Musumeci che uscito da Alleanza Nazionale ha fondato “Alleanza Siciliana”… 
Il MPA continua quindi a crescere ma per comprendere la situazione bisogna fare un passo indietro, sì bisogna ritornare al 2004 per ricordare un episodio che si rivelerà decisivo nel condizionare tutto il periodo successivo: la candidatura di Giuseppe Castiglione al Parlamento europeo. 
Questa scelta lo porta ovviamente ad abbandonare l’incarico di vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura, una posizione di grande potere che viene scambiata con un posto a Bruxelles che invece di potere ne consente di gestire ben poco!!! 
Le conseguenze dirette e indirette furono: l’abbandono di Forza Italia da parte di Ferdinando Latteri, l’entrata in Giunta regionale di Giovanni Pistorio del MPA con un incarico importante (la Sanità) con la conseguente possibilità di creare le altre due liste che alle comunali catanesi consentiranno il grande successo dell’Autonomia, l’indebolimento del gruppo Firrarello sia al governo (nessun rappresentante) sia all’Assemblea Regionale (subentra Nino Garozzo già eletto sindaco di Acireale che è quindi costretto a lasciare a sua volta il posto a Giuseppe Arcidiacono).
A tutto questo va aggiunto che Firrarello e principalmente Castiglione avevano osteggiato in tutti i modi la ricandidatura a sindaco di Scapagnini poi risultata vincente, non è difficile comprendere il ridimensionamento dell’intera componente…
Forza Italia a Catania subisce quindi una doppia erosione di voti: da un alto verso la Margherita e il nascente Partito Democratico, dall’altro verso il MPA e in misura minore l’UDC.
La polemica scatenata da Castiglione nell’ottobre del 2007 contro Lombardo e Scapagnini (oltre ad una incomprensibile solidarietà a Bianco) scatenano le ire di Gianfranco Micciché e danno l’impressione della volontà di scatenare un “casus belli” per uscire dal centrodestra.
A quel punto Scapagnini e Salvo Fleres, facendo riferimento direttamente a Gianfranco Micciché, creano una nuova componente all’interno di Forza Italia che si pone in contrasto con quella di Firrarello e dialoga apertamente con Lombardo…
Una rottura che parte dal congresso azzurro del 6 luglio che Fleres definì “non una riunione di partito ma solo di una componente di esso”…
Nelle amministrazioni più importanti, mentre Lombardo “mette alla porta” gli assessori di Forza Italia in “attesa di chiarimenti” al comune di Catania su 15 assessori ben 13 fanno riferimento diretto o indiretto al MPA considerando che due di Forza Italia (Vasta e Nicotra) rompono anch’essi con Firrarello e il terzo (Zappalà) effettua solo un “passaggio virtuale”, aggiungendo il fatto che il vicesindaco Giuseppe Arena, isolato in AN, viene garantito nel suo ruolo dal solito Lombardo…
Gli unici due veramente indipendenti dall’Autonomia sono Salvo Santamaria e Fabio Fatuzzo (il primo referente di Santo Castiglione e del gruppo che a livello nazionale di riconosce il Gianni Alemanno, il secondo vicino a Basilio Catanoso).
E proprio Catanoso è nel centrodestra il miglior alleato di Firrarello e Castiglione…
Da segnalare, infine, l’adesione di Alleanza Siciliana alla “Destra”, il movimento creato da Francesco Storace.
Altro avvenimento importante di quell’inizio di autunno del 2007 è l’eclissi di Enzo Bianco, dominatore della scena politica catanese da quasi un ventennio.
La sconfitta subita nel maggioritario da parte di Giuseppe Palumbo nel 2001 aveva appannato un tantino la sua figura ma la crescita di consensi registrata negli anni successivi lo aveva riportato quasi agli antichi splendori.
La sconfitta del maggio 2005 da parte di Scapagnini fu l’inizio del tracollo politico per di più Bianco, prima leader indiscusso, doveva fare ora i conti col prestigioso ruolo nazionale ricoperto da Anna Finocchiaro e con la presenza nel centrosinistra catanese di diversi personaggi di spessore come Ferdinando Latteri, Giovanni Burtone, Salvo Andò, Giovanni Barbagallo, Gianni Villari ma principalmente Orazio Licandro e Cinzia Dato che nell’estate appena trascorsa aveva polemicamente abbandonato la Margherita, e conseguentemente il progetto del Partito Democratico, per approdare alla Costituente Socialista…
Questa è solo una parte della storia… ma se qualcuno è ancora convinto che vi sia stata un innovazione politica oppure un rinnovamento dei suoi referenti, forse è meglio che torni nuovamente a riflettere…
Perché a differenza di ciò che accade nelle vite di ciascuno di noi, in quella semplice evoluzione che andiamo vivendo ed osservando come tutto intorno si vada trasformando, vedasi ad esempio… gli affetti, le persone, il lavoro, le amicizie, sì… a differenza di quanto accade solitamente ciò che accade in politica resta totalmente inalterato… anzi potrei dire immutato, perché è così che si vuole, ed è così che andrà fintanto che si terranno ancora gli occhi chiusi…
Ma d’altronde non si dice che l’occhio vede solo ciò che la mente è preparata a comprendere??? Infatti, basti osservare quanto avviene da noi!!! 

Sicilia: vanno a casa 20 deputati e 9 senatori!!!

Secondo i dati pubblicati alla Camera si passerà da
– collegio, quanti deputati c’erano, quanti ce ne saranno, e la riduzione in percentuale:

  • Sicilia 1 25 15 -40,0% 
  • Sicilia 2 27 17 -37,0%
per passare quindi al senato con (collegio, quanti senatori c’erano, quanti ce ne saranno, e la riduzione in percentuale)
  • Sicilia, 25 16 -36,0%
Sono quindi 20 i deputati che la Sicilia perde passando da 52 a 32 e 9 i senatori passando da 25 a 16. Finalmente qualcuno (301 deputati di M5s, Lega, Fi e Fdi) ha deciso di approvare la proposta di legge costituzionale che taglia il numero di senatori e deputati, mentre i soliti ciarlatani del Pd, Leu, +Europa, Civica Popolare hanno votato contro… 
E quindi in base alla riforma finalmente approvata il numero dei deputati scende da 630 a 400, mentre quello dei senatori calerà da 315 a 200!!! 
Si abbasserà anche il numero dei parlamentari eletti all’estero che passeranno da 12 a 8 i deputati, mentre i senatori saranno 4 al posto degli attuali 6.
Ed ancora, si fissa a cinque il numero massimo di senatori a vita di nomina presidenziale che possono essere in carica, anche perché finora non era stato chiarito se quel limite riguardasse il numero di senatori a vita che ciascun presidente della Repubblica poteva nominare oppure il numero massimo complessivo…
Sembra che finalmente qualcosa in questa politica stia finalmente cambiando e bisogna dare merito di ciò ai due gruppi di maggioranza che, seppur sembrano quotidianamente litigare, alla fine il proprio dovere lo fanno, lavorando egregiamente e portando finalmente a compimento quelle necessarie riforme, come quella per l’appunto di cui sopra…
Certo, ora che i posti si riducono, la lotta alle poltrone diventa sempre più ferrea, ma quantomeno almeno sappiamo che d’ora in poi inizieremo a risparmiare su quei costi della politica totalmente inutili!!!

La politica siciliana??? Non esiste, già… serve soltanto a spartirsi le poltrone!!!

Leggere quanto accade politicamente in Sicilia è veramente squallido…
Da siciliano non voglio perdere la speranza che prima o poi questa politica clientelare/mafiosa possa definitivamente cambiare, ma puntualmente le mie speranze vengono costantemente disattese… 
Sì perché il problema non è decidere di cambiare colore, partito, movimento o quant’altro… alla fine sono gli uomini mandati a governare che non vanno bene… già sembrano tutti eguali, come se fossero stati “riprodotti” dalla stessa stampante…
Difatti, ad ogni elezione crediamo che quel momento potrà rappresentare un importante cambio di passo… 
Ed invece, appena conclusasi quella campagna elettorale, le cose tornano ad essere come prima… a volte anche peggio!!!
Ad animare ovviamente quella competizione, contribuiscono una serie di dichiarazioni dei nostri esponenti (politici o ex politici ) che sono sempre in prima fila a sensibilizzare l’opinione pubblica…
Ma quest’ultima come sempre dimostra il proprio interesse – proprio come il contadino “Mazzaro – nei confronti della “roba“, per se o per i propri familiari… 
Ed i nostri politici sono bravi ad aver percepito ciò… e difatti puntualmente promettono quanto sanno non poter mantenere, d’altronde sanno che i cittadini sono come delle pecore, poste in fila a credere quanto gli viene detto…
Diversamente accade in quell’ambiente nel quale le poltrone contano più di ogni altra cosa… 
Ecco, in quell’ambiente accade che le indicazione date dal partito o da quel suo leader non vengono gradite dai propri esponenti o dagli alleati, ed allora emergono diatribe che conducono all’allontanamento o ancor peggio alla scissione dei suoi membri…
Ecco allora comparire tutta una serie di “pseudo” mediatori che iniziano a lavorare sotto banco… 
Sono i soggetti più infidi e sleali che conosco, perché da un lato provano a concretizzare un ritorno alla normalità, mentre dall’altro promuovono se stessi a quelle posizioni finalmente libere, alle quali loro non avrebbero sicuramente potuto ambire… 
Ed allora prepariamoci, perché il voto ora comunale, ma soprattutto quello europeo a breve, metterà in risalto i limiti di ciascuno, rimettendo in discussione quegli equilibri fin qui portati avanti, non solo a carattere locale, ma anche regionale e nazionale!!!
I prossimi mesi costituiranno per la nostra regione (ma non solo, anche per la politica etnea) un periodo turbolento, che farà emergere ancor più quelle polemiche attualmente in corso all’interno di quei partiti come il “Pd” e “Forza Italia”, di cui quest’ultimo a quanto sembra, propenso (attraverso quel suo delfino Miccichè) ad unire le proprie forze con quelle autonomiste dell’ex governatore Lombardo… 
Viceversa taluni rappresentanti di quel partito del “cavaliere” – appresa l’infelice notizia – hanno immediatamente deciso (correttamente) di defilarsi, formando un nuovo movimento politico, per unire a breve le proprie forze (alle prossime elezioni Europee) con la Lega di Salvini o con FdI della Meloni…
Infine – tanto per esser sicuro di non dimenticar nulla – vanno messe in conto anche l’eventuali inchieste della nostra magistratura (che state tranquilli, ci saranno…), che potrebbero a breve coinvolgere per l’ennesima volta, taluni nostri politici locali…
E allora sì che la baraonda che a presto si determinerà per quelle poltrone, diverrà ancor più… inquietante…
Alcuni minuti fa su “WhatsApp” ho chiesto notizie ad un mio amico (G.F.) che appartiene a quella corrente politica di “centrodestra” e su chi stanno indirizzando quelle loro preferenze… 
In particolare ho proposto alcuni nomi, ed egli gentilmente mi ha risposto: “In questo momento siamo con tutti…” ed allora il sottoscritto ha risposto “come dice il detto… “con tutti e con nessuno” ed egli concludendo ha precisato, “Quando la situazione torna in equilibrio sì prenderà una decisione”!!!
Ecco… da quanto sopra si comprende il polso reale della situazione politica nella nostra regione: “Non vorrei esser al loro posto”!!!

La vera forza della mafia??? I suoi legami esterni!!!

Riportava un tempo l’ex magistrato Luciano Violante: “Per intrecciare relazioni di questo tipo, lo strumento privilegiato dai gruppi mafiosi è, più che la violenza, la corruzione, la quale è per sua natura silenziosa, crea un clima di complicità, favorisce la mimetizzazione, consente di conseguire l’utile desiderato con rischi minori, mina dall’interno le istituzioni”. 
Sulla stessa lunghezza d’onda il pensiero di un altro magistrato siciliano, Antonio Ingroia, che da sempre ha sottolineato la pericolosità dei rapporti esterni della mafia: “Il rafforzamento che deriva all’associazione mafiosa da tali rapporti, è evidente; è in virtù di essi che la mafia è un potere criminale prima ancora che un’organizzazione criminale. Un sistema di potere fondato certamente sulla violenza, ma che per la sua sopravvivenza ha bisogno di un costante rapporto con settori della classe dirigente”!!!
E difatti, quanto fin qui emerso grazie alle inchieste delle varie procure siciliane, dimostra – senza che permanga in proposito alcun ragionevole dubbio – come le organizzazioni mafiose abbiano negli anni curato quella loro politica di relazioni esterne, con tutti gli esponenti di quelle categorie professionali ed in particolare con i dirigenti/quadri degli Enti pubblici, per proseguire con esponenti al vertice del circuito politico-istituzionale…
La presenza di tali soggetti è ormai certa e si estende dal settore finanziario a quello giuridico, da quello degli organi d’informazione, fino ai settori culturali più diversi… 
Ovviamente questi soggetti esterni, non sono dei veri e propri “affiliati“, ma pur non facendo parte direttamente di quella organizzazione mafiosa, ne costituiscono un punti di riferimento per l’individuazione, l’organizzazione, la conduzione e la massima redditività di quell’attività criminale…
Difatti, ciò che ha reso quell’organizzazione criminale così importante, non è rappresentato dalla sua pericolosità espressa in potenza militare, ma dalla rete di relazioni esterne in funzione delle quali è sempre riuscita a superare – ove possibile – indenne, quelle l’emergenze che negli anni si sono manifestate, mantenendo immobile il proprio potere sul territorio e quindi sulla società civile…
D’altronde, se non si comprendono quei legami e quelle relazioni esterne, si comprende poco della mafia attuale…
Infatti, già a suo tempo riportava bene l’ex magistrato Gian Carlo Caselli: “La mafia… è mafia proprio perché ha potuto e può ancora contare su quegli appoggi esterni, indispensabili alla sua esistenza e soprattutto alla sua espansione”…
Ecco perché un gruppo mafioso è più forte di un’altro, a seconda se possiede una maggiore capacità espansiva e cioè se presenta al suo interno, non solo una struttura organizzativa solidale in grado di limitare la penetrabilità e la razionalizzazione delle attività svolte, ma soprattutto perché presenta un’estensione verso l’esterno, permettendo così ad essa un incremento del capitale sociale disponibile. 
Attraverso queste ulteriori capacità relazionali, alcuni gruppi mafiosi hanno accresciuto  maggiormente il loro capitale e di conseguenza i propri utili, che poi hanno riciclato per estendere i loro tentacoli e per intrecciarne nuove amicizie e conoscenze, riproducendosi ed infettando come un cancro, non solo lo spazio delle proprie aree di origine, ma soprattutto quelle di nuove e diversa pertinenza… 
Ecco perché tra quei mafiosi ed i soggetti esterni si è stabilito un vero e proprio “equilibrio” che, pur essendo spesso temporaneo e occasionale, ha reso possibile quella loro cooperazione e quello scambio di favori e corruzioni… 
Fintanto quindi che quei mafiosi avranno la capacità di procurarsi all’esterno i necessari aiuti per compiere quei loro affari illeciti, allorquando ci saranno sempre soggetti disponibili a farsi corrompere e a instaurare con loro rapporti di scambio reciprocamente vantaggiosi, e soprattutto, con un ambiente come quello attuale, pieno d’individui ricattabili legati al mondo della politica e dell’imprenditoria… non mi si dica di credere a quanto ho sentito pronunciare oggi dalla cittadina di Corleone e cioè che lo Stato: “Vince”!!!