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Tribunale di Messina: finalmente (dopo quasi sei anni…) si sta per giungere al traguardo!!!

Scriveva il poeta drammaturgo Metastasio: “Se si applicasse la giustizia in tutta la sua severità, il mondo sarebbe ben presto diverso”.

Oggi posso affermare che è stato un giorno importante per “verità e giustizia“, perché finalmente, dopo sei riinvi e tutta una serie di grattacapi – che hanno determinato al sottoscritto (e non solo…) gravi problemi personali, familiari, professionali e finanziari – ecco che si sta per completare quel fondamentale percorso per riportare legalità dove da tempo ormai mancava…

Sì… stamani nell’entrare in quel Palazzo di Giustizia ho avuto come la sensazione che qualcosa fosse finalmente mutato!!! 

Sono passato quindi da quello stato di totale insicurezza nel sistema giudiziario (la stessa sensazione che avevo avvertito e poi descritto in alcuni dei miei precedenti post), paragonando me stesso (causa i continui rinvii…) a quello spirito soprannaturale dello scrittore Miguel Cervantes (chissà forse perché ancora aleggia in quell’edificio avendolo accolto quando fu gravemente ferito…) o per meglio dire, al personaggio del suo libro, già… quel “Don Chisciotte” che – come il sottoscritto – combatteva contro i “mulini a vento”!!! 

Ma questa volta no… sentivo già nell’aria qualcosa di diverso, non so dirvi se ciò potesse dipendere dalle nuove nomine che in questi mesi sono state compiute all’interno di quel palazzo, ma certamente quest’ultime ritengo siano state fondamentali per ripristinare alcuni di quegli uffici che incredibilmente, erano rimasti per troppo tempo senza interlocutori…  

Come riportato nel mio titolo d’apertura, finalmente oggi si è pervenuti a una risultato, già… dopo un lungo percorso di liceità, cui sono certo la maggior parte dei miei conterranei non avrebbe mai aderito e soprattutto portato a conclusione – sì… perchè ritengo che avrebbero anticipatamente rinunciato, sapendo che una vicenda giudiziaria come quella dal sottoscritto vissuta, avrebbe certamente potuto condurre a ripercussioni personali, non tanto per evitare quel sistema “colluso” (che tanto da fare si è dato a protezione del proprio “adepto” e/o per ritardare il procedimento in corso…), ma soprattutto per non restare coivolti, ben sapendo quanto in cuor loro potessero esser ricattabili!!!

Ma come riportavo sopra, le condizioni all’interno di quella struttura erano finalmente cambiate ed allora osservando ciò non posso ora che esprimere un breve riflessione…

In particolare questo mio pensiero è rivolto alle nuove generzaioni: cercate sempre di fare il vostro dovere, non piegatevi mai ai compromessi e ancor meno ai ricatti, affidate le vostre istanze alla giustizia, in particolare agli uomini e alle donne che ogni giorno da quei propri uffici istituzionali compiono – tra mille difficoltà e sacrificio – il proprio dovere ed è questo il motivo che spinge ora il sottoscritto a ringraziarli uno per uno, sì… per l’impegno profuso e la professionalità evidenziata in una vicenda che mi ha visto coinvolto non per una vicenda personale, ma a difesa di un contesto sociale…

Permettetemi quindi di ringraziare da questo blog alcune persone (non riporto qui i nomi perché so quanto preferiscano restare nell’anonimato, ma posso assicurare che la mia segnalazione presso le più alte cariche nazionali, è stata ufficialmente inviata…) che hanno fatto in questi anni la differenza.

Parlo di uomini dello Stato che attraverso i loro incarichi provano quotidianamente a migliorare questo nostro Paese, individui perbene, moralmente corretti, professionisti coraggiosi che posso pregiarmi d’aver in questa sede conosciuto e ai quali debbo molto, in particolare per avermi incoraggiato – nei momenti bui di sfiducia nei confronti delle istituzioni – ad esser audace e soprattutto a non fermarmi mai, continuando a svolgere con impegno e dedizione quella lotta inderogabile per portare dove serve “legalità”!!!

Dedico quindi a loro questo traguardo, già… a coloro che in maniera invisibile hanno lavorato sodo e sono rimasti sempre accanto al sottoscritto: grazie di cuore.

Percorso politico comune…

Ecco… è con questo nome che prende a chiamarsi quello scambio collusivo di favori tra i politici!!!

Non potendosi presentare con un partito, si sono inventati questa stronzata del percorso comune… o ancora… prendendo a modello vari nomignoli tra quanti già proposti ( vedasi per esempio i 5 stelle…) ed aggiungendo alla parola movimento l’aggettivo “culturale” o di “legalità”, “alleanza” e quant’altro, girano l’ostacolo di definire la nuova entità proposta… come partito politico!!!
Già, sono in troppi a non aver il coraggio di dirci da che parte essi stiano, se appartengono alla destra, sinistra o di centro ( o come dicono alcuni centro-destra/centrosinistra solo per raccogliere più consensi…).
Sembra (o meglio loro la fanno passare quasi fosse in’amnesia…) una cosa di poco conto, ma un motivo per quanto sopra… c’è e contraddistingue quella possibilità successiva, cui potranno avvalersi quando decideranno di cambiare schieramento, da una parte ad un’altra… come nulla fosse, con quelle stessa metodologia frivola che hanno le prostitute nel cambiare i loro clienti! 
Qui è la stessa cosa, dai il tuo sostegno ad un deputato del Pd… e dopo un po’ te lo ritrovi in Forza Italia… oppure voti per gli esponenti dell’auto-proclamatosi “Stato della Padania” e si ritroveranno ad affrontare temi e problemi meridionali e viceversa…
Ma non basta, perché non sono soltanto in quei partiti minoritari che accadono le situazioni sopra descritte, ma anche a quelli più rinomati ed autorevoli, dove si evidenziano beghe di corrente, altrettanto cruenti…
Un tempo almeno ci si confrontava con la diversità di pensiero, su quei princìpi, sulla visione di società desiderata, su ispirazioni politico/filosofiche nettamente contrastanti…
Oggi invece non esiste alcuna differenza… ne politica e ne di pensiero e nemmeno d’ispirazione… fanno tutti parte di uno stesso modello e la cosa assurda è che anche sul piano delle riforme si trovano pure d’accordo… nessuno che faccia una reale opposizione!!!
Quindi, considerato che è evidente ormai a tutti, che i nostri politici fanno circa le stesse cose, sarebbe opportuno che non si parlasse più di politica nel senso di orientamento (destra o sinistra), ma si cercasse di convincere l’elettore, giustificando le proprie scelte e azioni, quale esclusiva scelta elettorale…
Dopotutto i problemi quotidiani, economici, sociali, di legislazione… verranno affrontati successivamente nei percorsi di governo…
In fin dei conti  sono sempre gli stessi… la politica estera, il welfare, l’immigrazione, il lavoro, l’istruzione, il controllo della spesa pubblica, la ricerca, la laicità, la tutela della stabilità tra le coppie di fatto, la sicurezza, ed oggi anche il terrorismo… temi a cui i cittadini chiedono da ormai troppo tempo… delle risposte certe!
Insomma, a noi… “non c’è ne può fregar di meno” di quei paraventi ideologici senza alcuno spessore, pretesti realizzati per celare quei giochini di potere a modello “Suburra” fatti dai soliti politici meschini e interessati…
Ciò che interessa e che sembra risultare di difficile comprensione e come sia possibile ( da parte di molti di essi ) non pensare –anche soltanto in minima parte – al nostro paese, alla salvaguardia di questa sua democrazia, a proteggere questo Stato e quanti operano tra i suoi uomini, ed infine noi… poveri cittadini, costretti a vivere in un sistema sempre più indebolito da continui metodi corruttivi e collusivi e da un capitalismo finanziario globale che ci sta da troppo tempo attanagliando…
Non si tratta quindi di salvare soltanto la politica o i suoi partiti… ci si deve impegnare per ricostruire quel distaccato sentimento di sfiducia verso l’anti-politica ed i suoi interpreti, bisogna salvaguardare con scelte oculate quei principi che ledono le fondamenta delle stesse istituzioni…
Il rischio è che molti, comincino a credere che, una democrazia, possa fare a meno dei suoi partiti, rischio quest’ultimo che deve essere percepito come un segnale d’allerta… anticipatore di manifestazioni pericolose che potrebbero indirizzare il paese verso direzioni autoritarie e/o dittatoriali…
I partiti oggi più di ieri, tutti e nessuno escluso, sono chiamati a difendere la democrazia in Italia, recuperando il rapporto con i propri cittadini, quella credibilità nelle istituzioni non più fatta a parole… ma con i fatti!!!
Non è più tempo di percorsi comuni, di creazioni innovative partitocratiche… giacché il rischio in corso… non sono i Partiti o le loro poltrone, ma la nostra stessa democrazia!!!