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Tribunale di Messina: ho scoperto oggi di non essere stato poi così distante dalla verità!!!

Dopo quanto avevo scritto ieri su “Don Chisciotte della Mancia” – https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/12/tribunale-di-messina-mi-sento-come-don.html – ecco che stamani, mentre passeggiavo accanto a quello spazio antistante il Tribunale peloritano, ho scoperto casualmente una targa e leggendola non ho potuto far altro che iniziare a ridere a crepapelle…

Difatti, dopo aver parlato ieri di Miguel Cervantes, scoprire improvvisamente come quello stesso edificio fosse stato luogo di ricovero dello scrittore (l’area ora destinata a Palazzo di Giustizia era un tempo Ospedale con il nome di S. Maria della Pietà) a causa delle ferite ricevute durante la battaglia di Lepanto del 07.10.1571, è stato per il sottoscritto un motivo di grande sorpresa…

Allora mi sono chiesto se forse ancora oggi non aleggi sul fabbricato lo spirito di quel suo cavaliere errante che, come il sottoscritto, credeva nel compito di proteggere i deboli e gli oppressi, tenendo fede ai valori dell’onore e della cortesia, già… tipici di un vero cavaliere.

Ed oggi, in quello stesso luogo in cui un tempo ebbero a soffrire tanti uomini e donne, ecco che ora, all’interno di quelle stesse aule, si ritrovano altrettanti individui che provano a trovare in quella sede protezione e sostegno alla loro lotta che ahimè, si dimostra il più delle volte, vana, inconsistente e inutile!!!  

La sensazione infatti che si percepisce entrando in quell’edificio, è l’aver imboccato una strada destinata a portarci in un mondo passato, lo stesso in grado di rievocare suggestioni letterarie di un’infanzia trascorsa che ormai credevamo perduta e della quale viceversa riusciamo ora a riappropriarci, rivedendo noi stessi proprio come uno di quei personaggi.

Sono le stesse immagini che ci consentono di ritrovare un tempo passato e di riviverlo quasi fossimo designati allo stesso modo a lottare contro quei mulini a vento, le stesse cause perse a cui fu destinato quel protagonista “Don Chisciotte”, che tra folle delirio e confusione, tra la realtà e immaginazione, trovò una smania di giustizia senza eguali… 

Egli è diventato l’incarnazione dell’uomo ideale, un individuo che si batte contro le convenzioni, le prevaricazioni, senza temere di essere sconfitto, sospinto esclusivamente dai suoi grandi ideali!!!

“Non è possibile che il male e il bene durino a lungo: dal che ne consegue che, essendo durato molto il male, il bene è ormai vicino”. (Don Chisciotte della Mancia, di Miguel de Cervantes)

Prepariamoci ad una nuova diffusione da "COVID 2.0"!!!

A differenza di quanto avviene nel nostro Paese e cioè dove le notizie – quelle che solitamente  preannunciano eventi o situazioni negative – vengono opportunamente “filtrate”, ecco che viceversa nel mondo iniziano a circolare articoli e rapporti ufficiali, in particolare da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità, che riportano non solo i dati sull’infezione dal virus “Covid-19” ma sulla sua attuale evoluzione e quindi diffusione.

Sembra infatti che un nuovo coronavirus stia circolando, certamente meno infettivo del precedente, ma capace ancora oggi di replicarsi e di alterare l’ambiente interno delle cellule.

Il motivo per cui se ne parla poco è dovuto al fatto che la maggior parte delle persone attualmente colpite dal virus, confondono questa infezione con l’influenza, i sintomi tra l’altro sono quasi eguali, febbre, spossatezza, difficolta espiratoria, tosse, starnuti, dolori al corpo, inappetenza…

Certo, il vaccino effettuato negli scorsi anni limita la sua diffusione e soprattutto i danni sul sistema immunitario che risultano essere finora limitati, ma diversi organi ed alcune cellule immunitarie, durante questa fase d’infezione, possono egualmente subire danni collaterali.

Ci si accorge dei questi nuovi sintomi d’infezione da Covid19 dopo un periodo di incubazione di circa 3/5 giorni, con sintomi che vanno come riportavo sopra da febbre, tosse, affaticamento ed altri sintomi che includono espettorazione, mal di testa, emottisi, diarrea, dispnea e linfopenia, ma vi è anche un segnale importante che permette di comprendere di essere stati nuovamente infettati, quest’ultimo colpisce il senso dell’olfatto e del gusto, in particolare quest’ultimo provoca la perdita dei sapori del cibo, solitamente infatti in questi soggetti si avverte la sensazione di mangiare come della “paglia”.

Difatti, molti cittadini in questi giorni, non avendo compreso di essere stati infettati dal virus – non pensano minimamente di farsi un tampone – e così facendo, si curano in maniera errata, in particolare con l’uso di antifebbrili i quali permettono l’abbassamento delle difese immunitari, facendo aumentare così la diffusione del virus stesso…

Altri, non si recono in una struttura sanitaria per il pericolo di dover far emergere (ufficialmente) la propria infezione, così da doversi sottoporre (insieme ai propri familiari) ad una sorveglianza sanitaria, quantomeno per una settimana o a seconda dell’infezione, costretti a restar segretati a casa a volte per un mese…  

Tra l’altro sembra dai dati in corso che queste emergenti varianti, stiano determinando un aumento della trasmissione e quindi della morbilità, ma hanno la capacità di eludere alcuni test diagnostici attualmente disponibili, ritardando di conseguenza non solo un’eventuale corretta diagnosi, ma il suo stesso trattamento, provocando così una reinfezione di quanti sono stati  precedentemente infetti e quindi guariti…

D’altronde, l’allentamento delle regole di blocco e la frequente organizzazione di raduni di massa, l’aver eliminato tutte quelle protezioni a suo tempo adottate quali mascherine, prodotti igienizzanti, limitazione nei locali pubblici, controllo nelle stazioni di arrivo (aeroporti, stazioni, porti, fermate bus, etc…)  stanno consentendo in questi mesi al virus di stabilire e diffondere al meglio la sua infezione, elevando il virus nell’ospite e provocando così una trasmissione più rapida…

Non è mia intenzione lanciare allarmi, in particolare in questo periodo in cui si è giunti alle porte dell’estate e quindi dove la maggior parte dei miei connazionali pensa esclusivamente alla villeggiatura, ma mi rivolgo a quanti sono preposti ai controlli sanitari, quest’ultimi infatti non devono minimamente abbassare la guardia, continuando ad effettuare le verifiche sul campo per comprendere se vi siano in corso aumenti di quell’infezione, affinché non ci si ritrovi a fine anno, a fare i conti nuovamente con nuovi e diversi effetti di questo coronavirus che sappiamo bene essere ancora presente, ma soprattutto che non è stato – a differenza di quanto vorrebbero farci credere – debellato!!!

Siracusa – Ospedale Umberto I: Un Presidio che vale "Oro"!!!

Si sente spesso parlare male della sanità, con riferimento alle strutture ospedaliere.. 
In particolare  proprio in questi ultimi mesi, abbiamo visto in Tv, veri e propri “assalti” di familiari e parenti, nei confronti di quei medici e paramedici, solo perché semplicemente stavano svolgendo il proprio lavoro…
Non si ha alcuna forma di educazione, ne per l’individuo e ancor meno per il ruolo professionale che essi ricoprono, l’importante è inveire, come se si fosse in casa propria, pensando che così facendo possano venire a modificarsi le condizioni di quel loro paziente: già, credono forse che grazie a quei loro schiamazzi, il malato si ritrovi improvvisamente a migliorare!!!
Il sottoscritto viceversa, a differenza di quei “signori”  crede che, quanto compiuto ogni giorno da questi uomini e donne, vada oltre il semplice aggettivo di “professione”… ma bensì possa annoverarsi, tra quelle sfere emozionali di chi si presta con “dedizione”  nei confronti di chi sta soffrendo.
In molti sono convinti che quel sentimento iniziale di entusiasmo con il tempo vada scemando… si forse quanto sopra è vero, ma per la maggior parte dei lavori, non per questa tipologia…
Qui è impossibile tralasciare, far finta di niente, posticipare quanto necessario per quei pazienti… qui c’è a rischio la vita di ciascuno di essi, e loro per primi lo sanno…
Ecco perché ho deciso di scrivere questo post, perché purtroppo in queste ultime settimane, ho avuto ricoverata mia madre presso questa struttura ospedaliera…
Durante questi giorni ho potuto costatare come quest’ospedale, possieda molte di quelle caratteristiche d’eccellenza… 
Non mi riferisco a chissà quale reparto di chirurgia avanzata o di ricerca o perché presente tra le loro fila un professore primario rinomato a livello mondiale, anche perché non saprei dirlo, non conosco nessuno…
No, mi riferisco alle cose più elementari, quelle che vorrei trovare in un ospedale qualsiasi del Sud Italia e non perché solitamente le ho potuto riscontrare, anche professionalmente, avendo diretto i lavori di manutenzione, per ben nove presidi tra Piemonte e Liguria, nei miei lunghi anni nel nord Italia…
Bene a Siracusa c’è quanto si vorrebbe!!!
Cordialità sin dall’ingresso, pulizia ovunque, parti comuni tenuti in perfette condizioni, impianti (ascensori, condizionamento, ecc…) sempre funzionanti, reparti perfetti e in ottime condizioni…
Mia mamma è stata portata in due reparti, quello di Medicina d’Urgenza e quello di Geratria.
Posso dire che in entrambi ho trovato medici preparati e disponibili a rispondere ad ogni mia richiesta…
Mi permetto quindi di ringraziare tutti a nome personale – ma sono certo di poter estendere anche a nome di molti familiari, che per ragioni di salute hanno dovuto ricorrere alle cure mediche di questa struttura  i medici, gli infermieri e i paramedici di questo presidio aretuseo, che con profonda passione, svolgono quotidianamente quel  proprio compito.
In particolare i responsabili dei due reparti Dott.ri Candiano e Cimino, la Capo Sala del reparto Geratria, Sig.ra Rau e l’infermiera Sig.ra Barbera (non sanno che ho preso i loro nomi dai tesserini di riconoscimento… e mi scuso con tutti gli altri che non nomino in questo mio post, ma che ho potuto costatare essere altrettanto professionali e disponibili con tutti gli altri ricoverati…)…
Sì… li ringrazio perché in questi giorni, si sono dedicati – non solo – con particolare cura a mia madre, ma anche al sottoscritto, avendo con le proprie azioni e parole, trasmesso gesti di conforto in un momento particolarmente difficile…
Avrei desiderato un altro esito per la mia madre, ma così purtroppo non è stato…
Già, questa notte è venuta a mancare, ma in ogni caso, mi sembrava doveroso voler esprimere a ciascuno di essi, il mio più profondo ringraziamento…

Siracusa – Ospedale Umberto I: Un Presidio che vale "Oro"!!!

Si sente spesso parlare male della sanità, con riferimento alle strutture ospedaliere.. 
In particolare  proprio in questi ultimi mesi, abbiamo visto in Tv, veri e propri “assalti” di familiari e parenti, nei confronti di quei medici e paramedici, solo perché semplicemente stavano svolgendo il proprio lavoro…
Non si ha alcuna forma di educazione, ne per l’individuo e ancor meno per il ruolo professionale che essi ricoprono, l’importante è inveire, come se si fosse in casa propria, pensando che così facendo possano venire a modificarsi le condizioni di quel loro paziente: già, credono forse che grazie a quei loro schiamazzi, il malato si ritrovi improvvisamente a migliorare!!!
Il sottoscritto viceversa, a differenza di quei “signori”  crede che, quanto compiuto ogni giorno da questi uomini e donne, vada oltre il semplice aggettivo di “professione”… ma bensì possa annoverarsi, tra quelle sfere emozionali di chi si presta con “dedizione”  nei confronti di chi sta soffrendo.
In molti sono convinti che quel sentimento iniziale di entusiasmo con il tempo vada scemando… si forse quanto sopra è vero, ma per la maggior parte dei lavori, non per questa tipologia…
Qui è impossibile tralasciare, far finta di niente, posticipare quanto necessario per quei pazienti… qui c’è a rischio la vita di ciascuno di essi, e loro per primi lo sanno…
Ecco perché ho deciso di scrivere questo post, perché purtroppo in queste ultime settimane, ho avuto ricoverata mia madre presso questa struttura ospedaliera…
Durante questi giorni ho potuto costatare come quest’ospedale, possieda molte di quelle caratteristiche d’eccellenza… 
Non mi riferisco a chissà quale reparto di chirurgia avanzata o di ricerca o perché presente tra le loro fila un professore primario rinomato a livello mondiale, anche perché non saprei dirlo, non conosco nessuno…
No, mi riferisco alle cose più elementari, quelle che vorrei trovare in un ospedale qualsiasi del Sud Italia e non perché solitamente le ho potuto riscontrare, anche professionalmente, avendo diretto i lavori di manutenzione, per ben nove presidi tra Piemonte e Liguria, nei miei lunghi anni nel nord Italia…
Bene a Siracusa c’è quanto si vorrebbe!!!
Cordialità sin dall’ingresso, pulizia ovunque, parti comuni tenuti in perfette condizioni, impianti (ascensori, condizionamento, ecc…) sempre funzionanti, reparti perfetti e in ottime condizioni…
Mia mamma è stata portata in due reparti, quello di Medicina d’Urgenza e quello di Geratria.
Posso dire che in entrambi ho trovato medici preparati e disponibili a rispondere ad ogni mia richiesta…
Mi permetto quindi di ringraziare tutti a nome personale – ma sono certo di poter estendere anche a nome di molti familiari, che per ragioni di salute hanno dovuto ricorrere alle cure mediche di questa struttura  i medici, gli infermieri e i paramedici di questo presidio aretuseo, che con profonda passione, svolgono quotidianamente quel  proprio compito.
In particolare i responsabili dei due reparti Dott.ri Candiano e Cimino, la Capo Sala del reparto Geratria, Sig.ra Rau e l’infermiera Sig.ra Barbera (non sanno che ho preso i loro nomi dai tesserini di riconoscimento… e mi scuso con tutti gli altri che non nomino in questo mio post, ma che ho potuto costatare essere altrettanto professionali e disponibili con tutti gli altri ricoverati…)…
Sì… li ringrazio perché in questi giorni, si sono dedicati – non solo – con particolare cura a mia madre, ma anche al sottoscritto, avendo con le proprie azioni e parole, trasmesso gesti di conforto in un momento particolarmente difficile…
Avrei desiderato un altro esito per la mia madre, ma così purtroppo non è stato…
Già, questa notte è venuta a mancare, ma in ogni caso, mi sembrava doveroso voler esprimere a ciascuno di essi, il mio più profondo ringraziamento…

Casualmente, il "capo dei capi" Totò Riina, in fin di vita…

Ha volte ho l’impressione di essere un precursore dei tempi… si prevedo e accade quanto avevo previsto…
In data 9 giugno di quest’anno avevo scritto un post a riguardo:
ed ora stranamente, la notizia che il boss Totò Riina, è stato ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma… in quanto in fin di vita!!!
Avevo preso per l’appunto allora come accostamento, un bellissimo libro di John Le Carrè, intitolato “Chiamata per il morto” ed avevo espresso alla fine della nota, un mio presentimento… che ora sembra, si stia avverando!!!
Già, dopo aver compiuto 87 anni e aver trascorso questi ultimi 24 anni in carcere (dal 15/01/1993 anno del suo arresto) per le condanne ricevute (26 ergastoli, tra cui proprio quelle per le le stragi di Falcone e Borsellino), ecco che ora si trova in fin di vita…
Ed è veramente strano… perché sembrava che – da quelle sue ultime apparizioni – si sentisse alquanto bene, tanto da dichiarare che voleva parlare…
Di cosa non si sa… ma ora purtroppo essendo in fin di vita, non potrà dire forse quanto voleva…
Certo… qualcuno potrebbe obbiettare che era prevedibile che accadesse una situazione del genere… d’altronde il boss corleonese, aveva ormai raggiunto una età nella quale è prevedibile pensare ad una dipartita…
Ovviamente i medici, dopo essere intervenuti chirurgicamente, hanno già messo le mani avanti, dichiarando che le condizioni del boss, sono da troppi anni compromesse, e che difficilmente avrebbe superato ulteriori interventi…
Strano però che proprio alcuni mesi fa, si ventilava l’ipotesi che il “capo dei capi” potesse lasciare il carcere a causa delle sue condizioni di salute… ed ora, all’improvviso… non ve ne più motivo, in quanto forse sta morendo!!!

Nella sopraddetta circostanza era stato espresso che il soggetto criminale, godeva al’interno di quel penitenziario la massima attenzione ed il rispetto della sua volontà, al pari di qualsiasi altra persona, che versi in analoghe condizioni fisiche…

Di contro, si escludeva la possibilità di liberarlo, in quanto le sue condizioni di salute seppur critiche, permettevano ad egli di potere esercitare ancora un potere criminale, in particolare, proprio nel caso in cui, avesse fatto ritorno a Corleone…

Il sottoscritto questa nota non la comprende… è infermo, moribondo, incapace d’intendere e di volere… oppure è ancora in forze da decidere e comandare all’interno di quell’associazione mafiosa???
Nel dubbio… lasciamolo dov’è, lì dove non può parlare!!!
Ecco infatti che da uno stato definito “lucido e vigile” è passato ad uno stato “vegetale”… poiché in coma.
La verità è che in tutti questi anni, sono in molti ad aver desiderato la morte di quell’uomo… e non parlo dei parenti vittime cadute per mano della mafia, la stessa associazione criminale che egli di fatto dirigeva, bensì, mi riferisco a tutti quegli uomini e donne che opportunamente legati a quello Stato parallelo “deviato e non”, hanno permesso in tutti quegli anni ad egli –attraverso propri uomini istituzionali, politici, dirigenti e militari– non solo di rimanere impunito e latitante per cinquant’anni, ma ancor peggio, d’aver stabilito patti e condizioni, con quell’associazione criminale!!!
Già… come dimenticare quell’infausta trattativa conosciuta col nome “Stato-mafia”…
Cosa aggiungere, con la morte di Riina… vedrete, svanirà un’importante periodo storico, una verità che questo paese ha preferito tenere celata, poiché sono in molti, a non voler che essa possa emergere!!!

Per favore: "Chiamatemi subito un deputato ed un senatore"!!!

Ho letto alcuni giorni fa di un anziano prete siciliano di una nota località costiera, che trovandosi ormai moribondo in ospedale e sentendo vicino quella sua fine, ha fatto una richiesta ai presenti alquanto singolare… 
Già, ha chiesto ai medici di ricercare in maniera celere, due stimati soggetti… 
In particolare avrebbe desiderato avere al suo capezzale, un deputato ed un senatore.
Ecco quindi che ci si è attivati alla ricerca più vicina di quei soggetti… e appena son stati trovati, è stato chiesto loro di giungere in ospedale il prima possibile, viste le gravi condizioni di salute di quel uomo di chiesa…
Difatti dopo meno di un’ora, le due personalità erano già accanto a quel ecclesiastico prossimo al decesso…
Il prete vedendoli… se pur con poca voce, ha chiesto loro, in maniera commossa, di sedersi su entrambi i lati del letto. 
Era trascorsa all’incirca una mezz’ora, ecco che da quel silenzio, il prete, se pur tremolante, guardando con le lacrime agli occhi, decise di prendere le loro mani… 
Certamente quel gesto improvvisamente compiuto, fece commuovere profondamente il “deputato” e il “senatore”… 
Sì… erano veramente commossi e nello stesso tempo si sentivano fieri, quasi “essenziali” in quel particolare momento… e soprattutto grati d’essere stati chiamati da quel sacerdote, se pur in un avvenimento così doloroso…
Ecco quindi che uno dei due… precisamente il senatore, conquistato da quella significativa circostanza d’angoscia, decise di chiedere qualcosa al prete: 
Padre, grazie per averci chiamato… ma mi dica, perché ha chiesto di averci al suo fianco e soprattutto perché proprio noi?”
Il prete, se pur dolorante fece uno sforzo e rispose:
Tutta la mia vita è stata dedicata a Nostro Signore, ed io… come Egli, vorrei finire i miei giorni nello sesso modo…
Ricordate… Gesù è morto in mezzo a due ladroni ed anch’io… vorrei morire nello stesso modo”!!!

😅😅😅😆😆😆
Perdonatemi… ma non sempre si può essere seri, soprattutto quando si parla di politica o di quei suoi interpreti… 
Meglio scherzarci su… anche perché con loro al potere, si sa… “non ci resta che piangere”!!!

Catania: costretto a scappare perché lo Stato non è in grado di proteggerlo!!!

E’ incredibile quanto accade nella nostra città… e cioè, constatare come un semplice cittadino, nello svolgimento della propria mansione all’interno di una struttura pubblica, possa venire ferocemente aggredito da terzi e successivamente l’accaduto, dopo aver subito quelle vessazioni, invece di trovare conforto in quanti dovrebbero applicare quelle necessarie strategie (affinché tali incresciose situazioni non debbano mai accadere e soprattutto dimostrando il proprio appoggio nel sostenere quelle vittime), ecco, diversamente da ciò, si consiglia loro… d’abbandonare la propria terra, per possibili ritorsioni…
Non entro nei meriti di quanto accaduto (basta ricercare nel web…), ciò che risulta essere grave, è quanto realizzato successivamente dalle nostre istituzioni… attraverso la richiesta di allontanamento!!!
Allora cosa facciamo… scappiamo tutti???
Come, ci viene chiesto da ogni palco di non essere omertosi, di ribellarci a questo sistema criminale e poi… quando si compiono quei gesti “eroici“, lo Stato cosa fa… ci lascia soli!!!
Non c’è bisogno d’andar lontano… basta già la mia vicenda personale per dimostrare quanto sopra… ma il sottoscritto, a differenza di quanto potrebbe venirgli richiesto…  non va da nessuna parte, anzi, rimane qui e fa quanto questo Stato (debole…) non è capace di fare!!!
La verità, è che dovrebbero andarsene loro… e non parlo di quei pseudo “criminali” (quelli andrebbero trasportati in un isola…), bensì di coloro che stanno seduti in quelle poltrone  e mandano in “esilio” quanti fanno il proprio dovere, di semplici e onesti cittadini….
Dopotutto loro e/o il loro familiari (senza aver fatto nulla… come per esempio presentare personalmente una semplice denuncia…) camminano con la scorta, mentre chi ha denunciato, chi ha fatto condannare criminali, ecc.., ecco questi per lo “stato” non possono essere difesi… anzi, vanno “abbandonati” o ancor meglio… “TRASFERITI” in un’altra regione!!! 
Ma fino a quanto si può essere così… vili, codardi e vigliacchi???
Come si può chiedere di fare ciò… ad un padre di famiglia???
Qual’è il messaggio che deve passare… che in questa città, già in questa terra… bisogna subire sempre incondizionatamente??? 
Cosa insegniamo ai ragazzini… già cosa dovrò riportare in questi giorni ad alcuni alunni delle nostre scuole, che le azioni violente commesse da pochi, hanno purtroppo il sopravvento sulle regole morali e sulla giustizia civile… 
D’altronde di quale giustizia stiamo parliamo, di quella che ancor prima di combattere, alza bandiera bianca e dichiara apertamente che la criminalità… vince sempre e in ogni occasione???
Ora, a fatto compiuto… si parla di “intensificare le misure di vigilanza al presidio ospedaliero Vittorio Emanuele nell’ambito del «piano coordinato di controllo del territorio»”… 
Sapete cosa si dice a Catania: “quannu a Sant’Aita sarubbanu…  ci miseru i canceddi i ferru”… ( quando  rubarono i gioielli della patrona della città S. Agata, hanno posto a protezione dei cancelli di ferro…). 
Dopo aver ascoltato tutti i notiziari nazionali, che riportavano dell’allontanamento del medico, ho pensato che forse sarebbe stato meglio vivere nel “Far West”…
In quel periodo almeno, qualcuno di quei cittadini (più coraggiosi e audaci), avrebbe forse potuto ripristinare quell’ordine e quella giustizia mal rappresentata da quella figura istituzionale posta in essere: già, l’avrete visto tante volte in quei film… quel debole sceriffo (quasi sempre ubriaco…) che oltre a non far nulla per paura, sceglieva di andar d’accordo con i criminali!!!
Sì… passa il tempo e mi accorgo ogni giorno di più, di quanto siano lontani da quegli insegnamenti (dati da quei nostri eroici… caduti nel compiere il proprio dovere…) i nostri attuali uomini (e donne), istituzionali… 
Uno di quelli era il giudice Borsellino che in una sua frase riportava: “E’ normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti”…
Il sottoscritto ne predilige (sempre di lui…) un’altra: Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola!!!