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Stasera non ho intenzione di scrivere perché sto guardando un film bellissimo, intitolato “Afyon Oppio” e tratta di un mafioso americano che si trasferisce in Europa e si immerge nel pericoloso e misterioso mondo della produzione di eroina….

E’ riproposto in maniera integrale su youtube al seguente link https://www.youtube.com/watch?v=iKsiWY2nr5Y e vi è una scena iniziale che riguarda un funerale che rispecchia un periodo non poi così distante…

Vi consiglio di vederlo…      

Afyon Oppio…

Stasera non ho intenzione di scrivere perché sto guardando un film bellissimo, intitolato “Afyon Oppio” e tratta di un mafioso americano che si trasferisce in Europa e si immerge nel pericoloso e misterioso mondo della produzione di eroina….

E’ riproposto in maniera integrale su youtube al seguente link https://www.youtube.com/watch?v=iKsiWY2nr5Y e vi è una scena iniziale che riguarda un funerale che rispecchia un periodo non poi così distante…

Vi consiglio di vederlo…      

Se questo è esser genitori: già… si comprende il perché accadono ogni giorno tragedie come quelle che purtoppo andiamo vivendo!!!

Esser genitori è una cosa difficile, forse rappresenta una di quelle situazioni che solo pochi riescono a mettere in pratica…

Sì… perché non si tratta semplicemente di volerli i figli e quindi cercare di metterli al mondo, per questo (più o meno) siamo bravi tutti, il problema è farli crescere in maniera moralmente sana, cercando di far privilegiare sempre quei principi morali con cui dovranno tutta la vita condividere…

Quindi si tratta di creare quei presupposti affinché un soggetto non oltrepassi quella corretta razionalità per far emergere una personalità istintiva, irrazionale o per meglio far comprendere, una pazzia che soltanto un folle può evidenziare!!!

Non so dirvi se questa sia insita nel soggetto, se si tratta di un qualche Dna che si ha ancor prima di nascere, certamente qualcosa in quell’ambiente familiare non funziona o quantomeno non ha mai funzionato e a leggere certe notizie mi convinco che sia proprio così!!!

Sento giustificare alcuni genitori su quanto compiuto dai propri figli, parliamo ad esempio di un omicidio efferato compiuto con oltre settanta coltellate nei confronti di una ragazzina ed incredibilmente i propri genitori giustificano quell’azione inumana, anche se va detto che gli animali nella loro ferocia non attuano mai comportamenti sadici come quelli compiuti da certi barbari!!!

Si vorrebbe tra l’altro paragonare quella crudeltà con le azioni compiute dai mafiosi o da qualche terrorista, la chiamano “debolezza“, uno stato d’animo che va a sommarsi con tutti gli altri “femminicidi” compiuti in questo nostro Paese…

Si prova in quel colloquio a minimizzare quel crimine commesso dal figlio, evidenziando in quel comportamento una mancanza di lucidità, quasi vi fosse una personalità bipolare che ne abbia preso il sopravvento e che la parte sana (vorrei conoscere dove questa si trovi in quell’individuo) sia viceversa responsabili e abbia motivo di ricevere quella giusta comprensione…

Sapete come penso dopo aver letto quella intercettazione pubblicata sul web che se una situazione come quella fosse capitata ad un genitore “mafioso, criminale, terrorista”, beh… non credo proprio che quei “genitori” (se così si potessero definire…)  avrebbero ancora un figlio con cui andare a dialogare, ma siccome dall’altra parte vi è una famiglia perbene, con dei genitori sani… ecco questo è il risultato!!!

D’altronde leggendo l’intercettazione il messaggio che passa da quei cosiddetti “genitori” (in generale…non solo quindi per quel loro figlio…) è che chiunque commetta in questo Paese un reato (e parliamo di un omicidio…), prima o poi potrà beneficiare di tutta una serie di riduzioni della pena, a cui poi si sommeranno benefici per buona condotta, permessi di libera uscita, già… per lo studio, per andare al lavoro, per giungere anche ad una libertà condizionale…

Ma in un tutto ciò la giustizia dov’é??? Come sanno bene i miei lettori vi sono circostanze – proprio come quella sopra rappresentata – che mi convincono sempre di più a restare fedele a quel principio del “Contrappasso”!!!

Arrestato poliziotto per estorsione con metodo mafioso!!!

«Occhio perché con quella gente ti trovi la testa aperta in due e non te ne accorgi nemmeno»: con queste parole un agente di polizia in servizio all’ufficio personale della Questura parlava all’amico facoltoso imprenditore di una ditta nel settore ambientale… 

Gli aveva raccontato che le sue fotografie sui social network, nelle quali si ostentava lusso e ricchezza, avevano ahimè attirato l’attenzione della malavita: sappi che ti vogliono fare una rapina… ora, io li ho fermati per un po’, ma ora gli devi fare un regalo. Dobbiamo dargli almeno 10 mila euro…

Ora, per rendere il racconto ancora più veritiero, il poliziotto mostrava alcune foto che riprendevano l’imprenditore fermo con il suo bolide davanti ad un autolavaggio… “vedi, ti hanno pedinato e mi hanno mandato queste fotografie come avvertimento”!!! Ed ancora, per convincerlo a pagare: Guarda che con questa gente non si può parlare – gli raccontava per mettergli paura – sono pericolose, possono fare del male ai tuoi figli, violentare la tua compagna”.

Avvertimenti, che però erano un’invenzione, infatti è stato appurato dagli investigatori che non vi era alcun piano della malavita per rapinare l’imprenditore. 

Si comprende come intimidazioni servivano a ottenere quel denaro, per sistemare forse una situazione economica presumibilmente precaria…

Dopo una lunga e certamente “delicata” indagine nei confronti di quel collega, gli agenti della squadra mobile hanno proceduto all’arresto!!!

Cosa dire una situazione inusuale se si pensa alla professionalità compiuta dalla maggior parte delle forze dell’ordine e certamente non si può fare di tutta un’erba un fascio, ma l’immagine viene certamente macchiata in maniera indelebile e questa rappresenta purtroppo la peggiore conseguenza di quelle azioni, che deturpano in senso morale la reputazione dell’arma e di tutti i suoi uomini…

Sì… perché meglio a volte sembrare infedeli agli occhi del mondo che esserlo verso noi stessi!!!

 

Ho come la sensazione che il coraggio di pochi, dia a certuni… quasi fastidio!!!

Ultimamente mi capita di dover assistere a tutta una serie di circostanze nelle quali taluni soggetti non riescono a compiere, quanto sarebbe opportuno realizzare nello svolgimento della propria mansione…
Ecco quindi dover assistere a pubblici ufficiali che limitano i propri interventi, in particolare se vengono direttamente chiamati in causa, mentre altri analogamente, non procedono nel denunciare quanto è previsto nella loro funzione o quantomeno nel “codice etico“, se pur sollecitati a mezzo Pec, A.r. o quant’altro, già… fanno “orecchio da mercante” e si girano dall’altro lato…
Credetemi, l’elenco dei “quaquaraquà” è talmente lungo che non sto qui a sfiancarvi…
Viceversa, esistono una serie d’individui che dimostrano di non aver alcun timore (di niente e di nessuno), che non si piegano alle coercizioni imposte da questo sistema, che dimostrano di non subire ricatti e non devono mediare con i compromessi, perché loro non hanno mai chiesto nulla a questo sistema clientelare, ne per se e ancor meno per i propri cari, sì… sono perfettamente liberi “moralmente” e non nascondono alcuno scheletro nell’armadio!!!
Potremmo definirli “rari” e vanno fieri della propria persona, dove dignità e centralità all’onestà sono i valori unici fondamentali della propria esistenza!!!
Ma soprattutto ciò di cui sono pieni è il coraggio!!!
Un valore che manca alla maggior parte dei propri conterranei, i quali diversamente come tante “pecore” si accodano di volta in volta, al richiamo del padrone!!!
La circostanza difatti che maggiormente infastidisce non è rappresentata dalla mancata messa in pratica di una lievissima porzione di audacia…
No… osservare come la maggior parte dei cittadini abbia paura è legittimo, d’altronde con una terra come la nostra, che incentiva in maniera concreta quel messaggio “mafioso” (nel quale la coercizione rappresenta l’unico insegnamento…) che obbliga la maggior parte dei cittadini a fare o non fare una cosa, per non dover subire eventuali ripercussioni personali… cosa ci si può aspettare!!! 
Ma di contro, quei soggetti che hanno giurato la propria fedeltà allo Stato, quegli individui che giorno per giorno percepiscono il proprio stipendio da ciascuno di noi, ecco… sì a loro sì chiediamo quantomeno di fare il proprio dovere…  
Nessuno di noi pretende di vedere eroi sotto terra, non chiediamo loro di rischiare la propria vita per come hanno fatto altri nei lunghi anni passati di lotta alla mafia, criminalità, terrorismo e quant’altro…
No, ciò che desideriamo non è questo, d’altronde per poco più di 1.800 euro come si potrebbe chiedere di morire per la Patria, quando ben altri, incassando centinaia di migliaia di euro e senza mai rischiare nulla… se la stanno mangiando!!!
Ma una cosa possiamo chiederla, esaminare i documenti di cui si viene a conoscenza e senza subire sottomissioni “gerarchiche”, verificare se quanto riportato in quei carteggi, abbiano un valore concreto da poter dar vita ad una eventuale inchiesta e non riporre nel dimenticatoio gli esposti ricevuti… soltanto perché un semplice cittadino ha dimostrato di possedere quel coraggio che altri – pur avendo una toga, un’uniforme o anche un semplice incarico di pubblico ufficiale – non hanno, tanto da soffrire una pseudo forma di “fastidio”, nell’apprendere che in altri, quelle loro mancate motivazioni, siano così fortemente presenti!!!
Come si dice… volere è potere!!! Loro hanno sì il “potere”, ma mancano ahimè nel “volere”…       
D’altro canto, percepire che altri riescano a compiere qualcosa che nel corso della propria vita ci si era proposti di fare – ma che per ragioni varie (non sto qui ad elencarle) non sono state espletate – porta taluni individui a distaccarsi da quei soggetti “coraggiosi“!!!
Chissà debbo credere che in loro nasce forse l’invidia!!!
Sì… è come quando si era a scuola, non riuscendo con le proprie forze a dimostrare il proprio di coraggio, si criticava coloro che riuscivano ad evidenziarlo…
E’ un circolo vizioso, dove l’altrui comportamento impavido viene giudicato come un qualcosa da non premiare, anzi rappresenta la conseguenza di un’altrui volontà al non volersi piegarsi alle regole del sistema (che peraltro è ciò che da sempre loro fanno…), circostanza quest’ultima vista in maniera negativa, poiché la promozione di quell’agire esterno potrebbe causare o ancor peggio mettere successivamente in difficoltà l’autorità di quel pubblico ufficiale…
Ora… se non fosse che da sempre possiedo una grande autostima, ma soprattutto credo di ever dato prova d’essere stato una persona tenace, quanto sopra, porterebbe il sottoscritto inevitabilmente a subire un tracollo, sì… perché mi verrebbe da pensare che forse qualcosa in questo mio voler agire sia errato, come se il voler combattere questo sistema corruttivo e criminale possa essere scorretto, inopportuno o ancor peggio che, quanto provo quotidianamente a compiere non interessi a nessuno, ancor meno a chi dovrebbe – proprio per quella funzione istituzionale che rappresenta – interessarsene… 
Difatti, una cosa in questi anni l’ho capita!!!
Qualcuno in questi anni… ha provato a farmi credere che esercitare il proprio dovere da cittadino sia sbagliato o per meglio dire che da solo non basti!!!
Perché esso dipende da circostanze che non sono sotto il nostro controllo, in particolare mi riferisco a quelle legate al mondo della giustizia, che – per come abbiamo visto in  questi giorni – sono state “infettate” da un virus chiamato “massoneria, corruzione e clientelismo“!!!
Ma il sistema ora (forse) – grazie alle attuali inchieste giudiziarie – verrà resettato e così attraverso l’ingresso di nuovi soggetti autorevoli e soprattutto intransigenti, quanto finora non realizzato in questi anni, potrà essere ripreso e chissà (probabilmente…) terminato!!!
Ecco perché se subisci un’ingiustizia, consolati: la vera infelicità consiste nel commetterla!!!

Siciliani chiamati al voto…

Se dovessi raffigurare con una immagine i miei conterranei quando vengono chiamati al voto,  questo quadro accanto… ne descrive perfettamente il pensiero.
E si… perché sono in molti a manifestare quotidianamente il proprio disgusto per la politica ed i suoi interpreti, ma quando si è prossimi alle elezioni, ecco che ciascuno, forse perché ricattabile ( già… per i favori ricevuti ) o perché convinti che soltanto grazie a quella raccomandazione politica si potrà ottenere quanto necessario in futuro alle proprie esigenze, comunque… per un motivo o per un’altro, sono tutti lì… in coda, a genuflettersi!!!
Mi permetto di riproporre una frase del 2012 di Giangiacomo Farina (direttore di Siracusa News) erroneamente attribuita al giudice Borsellino: “La Rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano.

Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello. Lo Stato” siamo noi, e la dignità non deve essere in vendita. Oggi sarà una lunga giornata di protesta. Ma questa protesta non deve danneggiare noi stessi ma arrivare lontano, l’Italia ha bisogno della Sicilia e la Sicilia ha bisogno di una Nazione. Che oggi sia una buona “Rivoluzione” per tutti, e che quella matita con la sua croce abbia un significato forte, quando ognuno dovrà fare i conti con la propria dignità!!!”.

Ma come ripeto spesso… il vero problema dei miei conterranei è la mancanza di dignità e provare a cambiare questo stato di fatto è sicuramente impossibile!!!
Peraltro il sottoscritto, non ha mai consigliato di votare per “Tizio” oppure per “Caio”… il problema d’altronde non è per chi votare – perché ciascuno è libero di scegliere chi vuole, soprattutto se si ritiene che quel proprio candidato una persona valida – ma di fare quella scelta in maniera “libera“, senza essere ricattati da precedenti favori ricevuti o ancor peggio votare con la speranza che una volta “salito” quel loro candidato, ci si potrà andare a bussare alla porta, per ottenere qualche favore personale…

Come ripeto solitamente, ciascun individuo può anche decidere di non tener conto delle inchieste giudiziarie emerse, delle condanne pronunciate, di quelle comprovate collusioni con quell’associazione mafiosa, di tutte quelle vicende personali che hanno portato in evidenza comportamenti non etici o quantomeno non lineare con gli incarichi a suo tempo ricevuti…
Ecco perché se chiunque di voi decidesse di scegliere quel “modello” di candidato o – per come si sta concretizzando – attraverso un suo prestanome, sappia che non cambierà nulla… sì… perché vi siete semplicemente allineati – come quelle pecore – al sistema clientelare/mafioso!!!
Motivo per cui, successivamente, ad elezioni concluse, nessuno di voi deve fare come suo solito… e cioè iniziarsi a lamentare!!! Sì… di questa politica, di quei suoi referenti (tra cui… sicuramente ci sarà anche coloro che avete votato e fatto eleggere….), dell’inutilità di quelle pratiche del governo nazionale o regionale, delle amministrazioni pubbliche, di quel mondo che tanto odiate, ma che al momento opportuno avete da sempre foraggiato…
Basta… non voglio più sentire quel vostro inutile “belato”!!!
Quindi, continuate a vivere le vostra vite per come avete finora fatto e cioè comportandovi da “pecore” remissive e sottomesse, ma soprattutto destinate a essere sopraffatte da chi continua da sempre a prendervi per il c…!!! 

C'è ancora tempo per essere mafiosi…

Pensateci un attimo…
Uno dei principi alla base di quell’associazione criminale è di fondare se stessa sulla “famigghia“, ma soprattutto d’affidare quel suo sistema illegale ai cosiddetti “amici”…
D’altronde in quell’ambiente non si dice spesso di rivolgersi agli “amici degli amici“???
Un legame che unisce persone più disparate e con professionalità diverse, ma che mette a disposizione ciascuno di essi per quell’unico fine… favorire gli amici!!!
Un sistema questo talmente radicato nella società che fa parte di quelle relazioni, uniche e imprescindibili, utilizzate solitamente nel quotidiano per scambiarsi quelle risorse per soddisfare così le richieste ricevute… 
Perché il mafioso da solo conta poco… anzi nulla, in particolare quando si tratta di definire quelle sue esigenze o se le finalità sono di ordine “pubblico”, perché una cosa è spacciare droga o chiedere il pizzo, un’altra è aggiudicarsi gli appalti o dare inizio ad attività imprenditoriali legali…
Per quegli scopi servono altri soggetti con competenze professionali che il mafioso non possiede… perché sono al di fuori di quelle aree di pertinenza a cui solitamente egli fa riferimento, appartengono ad un contesto diverso, sì… che nulla hanno a che fare con quel soggetto…
Ma il mafioso ha un pregio… seppur solitamente presuntuoso e narcisista, conosce perfettamente i propri limiti e tenta quindi di circondarsi di persone valide, fa sì che in quella sua rete personale, possano connettersi soggetti diversi ma capaci, con un elevato livello di preparazione, affinché si possano raggiungere in maniera celere quegli scopi prefissati…
Ecco perché quel soggetto è in grado di rimanere nel sistema, perché fa in modo d’utilizzare gruppi diversi a seconda delle esigenze, i quali si ampliano o si restringono per interagire tra essi e ricavarne i necessari benefici…
Sono dei veri manipolatori, anzi per alcuni versi potremmo considerare quel mafioso… un progressista, capace di saper intrecciare rapporti e uomini così diversi da loro, per condurli a quelle loro regole, in un processo di compartecipazione che dimostra essere alla fine… perfettamente efficiente.
Ecco perché in molti, se pur diversi e non appartenenti a quel particolare contesto, evidenziano nei fatti comportamenti eguali a quei mafiosi, dimostrano d’essere come loro, perché è grazie a loro, a quei favori, che si giunge al buon esito di quegli affari…  
Ciò che si realizza è quindi una relazione tra  affiliati di quella associazione e uomini della nostra burocrazia, i primi hanno bisogno dei secondi, ed i secondi si mettono a disposizione dei primi, ciascuno per ottenere propri vantaggi personali… 
Peraltro, quel sistema funziona alla perfezione, ma soprattutto quel rapporto biunivoco incoraggia quei membri interni ed esterni, ad una forma di lealtà… ed è su questa partecipazione che si basa quella forza e rappresenta il motivo principale che lega quegli individui a compiere quelle costanti modalità illecite, affinché si giunga a realizzare quell’efficiente sistema di solidarietà!!!

L'impressione che se ne ricava… è che molti stanno con due piedi in una scarpa!!!

Ho letto una volta una frase che diceva: “Stare con due piedi in una scarpa porta all’autodistruzione dei sentimenti”!!!
Penso che quella frase sia corretta, perché nessuno di noi può pensare di vivere la vita, stando con due piedi in una scarpa o come qualcuno “cattivamente” direbbe “tenendo un piede in due scarpe“!!!
Ma se ci fate caso è quanto avviene continuamente, almeno il sottoscritto si accorge di ciò ogni giorno, sì ogni qualvolta che mette alla prova le persone, ed essi si dimostrano “fallaci“, in tutto e per tutto… 
Non tutti ovviamente, ma la maggior parte sicuramente… e non importa a quale categoria essi appartengano, non incide il sapere che quei soggetti fanno parte di una categoria posta al di sopra delle altre, che per quella loro funzione sono messi a difesa dei cittadini, dei loro problemi, conta poco che questi uomini e donne appartengono alle istituzioni, ad enti posti a difesa dei lavoratori, ad associazioni di legalità, ad ordini professionali e via discorrendo…
Ciascuno di loro sembra spaccare il mondo, già… a sentir quelle loro parole si ha come l’impressione che essi non abbiano timore di nessuno, che sono disposti a combattere per noi, che operano contro quel sistema clientelare, corruttivo e mafioso…
Ma quando nella pratica ci si ferma a valutare quelle loro azioni, ci si accorge come a tremare dall’altra parte non vi sia nessuno, e sì… perché i primi ad essere scomparsi sono proprio loro!!!
La verità è che nella sostanza hanno tutti paura, a cominciare dal timore di perdere quella posizione acquisita, di mettersi cioè di traverso a quel sistema, in particolare, pensare di andare contro quanti… si sa appartengono a quell’apparato… 
Ecco quindi che la maggior parte… sta come dicevo sopra: “con due piedi in una scarpa”!!!
Come si dice a Catania: “Si scantunu“… ed è il motivo per cui non fanno nulla!!!
Non si tratta d’aver paura per la propria vita, no… qui non vi è in gioco la sopravvivenza fisica, qui c’è qualcosa di più potente da affrontare, sì… il dover affrontare la paura di cambiare la propria vita, di mettere a repentaglio quanto si è saputo conquistare (immeritatamente…) ed ora non lo si vuole perdere!!!
Peraltro è lo stesso sentimento inequivocabile che ha dominato tuttala loro vita, quella paura di sbagliare, di doversi mettere in evidenza o di mostrare il proprio coraggio!!!
Ma questi sono soggetti che hanno trascorso tutta la loro esistenza ad evitare i rischi, hanno preferito smettere di vivere con dignità e si sono piegati alla regole della consuetudine… ed è per questo motivo, sì è grazie a loro che questa nostra terra non cambia, non migliora, ma resta sempre sempre la stessa, perché il vero problema in fondo… sono loro!!!   
Lo so… difficilmente si riuscirà a cambiare questo sistema, quantomeno in tempi celeri…
Mi consola però sapere che alla fine: “chi oggi si diverte a vivere con due piedi in una scarpa…  finirà sicuramente con il camminare scalzo”!!!

Messinese??? No… Catanese!!!

Alcuni giorni fa mi hanno raccontato una barzelletta… che vorrei oggi condividere con voi:
– Un “catanese” mentre si trova a Messina incontra di mattina un amico e gli racconta un avvenimento accadutogli durante la notte…
Sai, ieri sera ero ad un “Caffe” all’aperto, vicino Via Cannizzaro, sì…sì… proprio lì accanto al Tribunale, quando dopo aver ordinato un mojito, siede accanto a me un signore distinto…. 
Dopo alcuni minuti, iniziamo a parlare e mi dice di essere di Messina, e così discutiamo del più e del meno…
Si fanno le tre e dopo aver bevuto entrambi all’incirca 15 cocktail, mi ha chiesto: “Ma tu… di dove sei?”.
Ed io: “Come di dove sono… sono Siciliano come te”.
E lui: No…no… non intendevo la regione, ma la provincia. Lo sento dall’accento che non sei di qua…”. 
Ed io, leggermente infastidito: “Sono siciliano… ripeto della nostra meravigliosa terra: LA SICILIA”!!! 
E lui: “Sì… Sì… lo capito, della Sicilia, ma di dove precisamente???”
Ed io: “Sono della città con il mare più bello del mondo e con il vulcano più alto d’Europa”… e continuando leggermente irritato, passando QUESTA VOLTA al mio dialetto: “sugnu a differenza to’… da provincia chidda spetta: Sugnu CATANISI!!!”. 
E lui: “A Catania siete tutti mafiosi!”
Allora gli dico: “No, mi spiace, guarda che è un luogo comune del tutto infondato”…
E lui mi ripete: “A Catania siete tutti mafiosi!” 
“No…” gli dico io “ti assicuro di no, che non è così… “si tratta semplicemente di un luogo comune per antonomasia…”, aggiungendo ancora: “I mafiosi sono un’esigua minoranza”!!!
E lui ribattendo: “A Catania siete tutti mafioooosiiii…”. 
Guarda,  ti assicuro che la maggior parte dei catanesi sono brave persone”!!!
E lui, sempre più insistendo: “Te lo dico io, a Catania siete tutti mafiosi!!” 
Credimi… non ne potevo più: “Guarda che se hai intenzione di continuare così., mi stai facendo incazzare e se provi a seguitare con questa stupida frase interrompo qualsivoglia discussione, ma vorrei… prima di ciò, assicurarti che i tuoi pregiudizi sono vittima di una visione parziale della realtà e se mi permetti vorrei dimostrati che… “
E lui: “No, no… te lo dico io… non c’è nulla da dimostrare: A Catania siete tutti mafiosi!”.
Ancora, ancora con quella frase assurda… continuava imperterrito senza fermarsi, pareva “na machinetta…”!!! 
Siete mafiosiiii… a Catania siete mafiosi, i Catanesi sono tutti mafiosiii: Tu sei un catanese mafiosoooo!!!
Minch… credimi, non c’è lo fatta più!!! 
La mia pazienza era colma, sopportarlo mi era impossibile!!!
Ed allora -mi ha chiesto l’amico- che hai fatto???
Ed io: “Niente… l’ho ammazzato!!!”.

Presidente Pietro Grasso… poteva esprimersi prima!!!

Ma… ritengo che serva a poco al presidente del Senato dichiarare ora: Rosatellum violenza inaccettabile“!

Non riconosco più né il merito né il metodo del Partito Democratico, quanto accaduto con la fiducia sul Rosatellum è stata una sorta di violenza”.
Ora, dopo quanto accaduto, il presidente del Senato, a voluto esprimere il proprio pensiero sulla decisione di lasciare il Pd, causa le scelte operate sulla legge elettorale…
Certo se avesse espresso questa sua riflessione anticipatamente, forse qualcosa di diverso sarebbe potuto accadere… e chissà se forse, quella stessa fiducia all’interno del Senato, non sarebbe venuta a mancare… 
Ma come sempre da noi… le cose si fanno quando ormai non servono più a nulla, come si dice a fatto compiuto, ed ora quindi a cosa serve aver informato tutte le cariche istituzionali sulla sua decisione d’abbandonare i Dem.
Ha detto che la scelta è stata fatta dopo il voto e non prima “per rispetto delle istituzioni”!!! 
Ma vorrei dire, un presidente del Senato che prende coscienza di una legge redatta da un’altra Camera, senza che quella che presiede possa cambiare quantomeno una virgola… sarà certamente una sorta di violenza, ma a cui Egli, sì proprio egli, ha partecipato fattivamente!!!
Il resto… come si dice, sono chiacchiere inutili!!!
Me ne frego di sentire parlare di “scelta sofferta” o di aver voluto aspettare la votazione della legge elettorale per il rispetto del ruolo istituzionale che di fatto impersona e che l’hanno limitato in quei suoi convincimenti, per rispetto di quel suo ruolo…
Troppo comodo!!!
Nella vita bisogna avere coraggio di esprimere quanto si pensa sempre, in ogni circostanza, in particolare proprio quando si rappresenta lo Stato!!!
Ci sono casi in cui il silenzio diventa complicità, non parlare in tempo è voler essere correi di quell’atteggiamento, si diventa con quella propria incomunicabilità… favorevoli con quel viziato sistema. 
E dire che proprio egli dovrebbe saperlo, dal momento che nel corso della propria vita, ha saputo contrastare proprio quel mondo politico “clientelare e mafioso”!!! 
Ora a fatto compiuto dichiara: “se non fossi stato il presidente del Senato non avrei votato né la legge elettorale, né tanto meno la fiducia“!!!
Sa…mi sembra di rivedere la storia di quel giovane che bastona una vecchietta e non s’interviene solo perché, si riconosce il viso di quel ragazzo, sì… figlio di un nostro caro amico…
Mi dispiace dovere scrivere un post del genere sulla sua persona, ma oggi sento una grande amarezza in quel suo comportamento, è come se all’improvviso sul suo profilo umano e professionale, si fosse determinata una macchia indelebile… ed anche se comprendo che questo mio giudizio, conta per Lei… nulla, quanto sto attualmente scrivendo, resterà eternamente sul web senza che nessuno potrà cancellarlo!!!  
Concludo, riprendendo quanto ho letto ieri sul suo futuro… 
Mi creda, per manifestarle quanto sto provando, mi permetto di ricollegarmi ad una sua frase, che riassume perfettamente questo mio attuale pensiero su di Lei: “Politicamente e umanamente la misura è colma. Io non mi riconosco più nel merito e nel metodo di questo Pd. Assisto a comportamenti che imbarazzano le istituzioni e ne minano la credibilità e l’indipendenza. Non mi riconosco nemmeno nelle sue prospettive future”!!!

Ostaggi del sistema "mafioso"…

Oggi si ritorna a votare per i ballottaggi e una fetta di cittadini s’incolonna in quei seggi per andare a dare il proprio consenso elettorale…

E dire che proprio questo momento, potrebbe rappresentare – almeno per noi siciliani – una grande occasione per fare un po di pulizia!!!
Già… il rifiutarsi di votare, potrebbe permettere di tagliare definitivamente, con quel cordone ombelicale che ci lega ad un regime partitocratico, che negli ultimi 50 anni, si è dimostrato consociativo con mafia e poteri occulti dello stato… 
D’altronde se vediamo tutte le relazioni annuali prodotte nelle varie commissioni nominate, si può intuire come i rapporti fra mafia e politica in particolare nella nostra regione siciliana, siano perfettamente efficienti… basti osservare le costanti indagini compiute dalle nostre procure, nei confronti sia di noti uomini politici, che di dirigenti della pubblica amministrazione, a cui vanno sommati quelli di varie associazioni imprenditoriali o di categorie, per terminare con quei “corrotti” professioni, sospettati di compromissioni dirette con quei poteri mafiosi….
Abbiamo visto storicamente quanto la nostra regione sia stata dal dopoguerra ad oggi, seriamente intrecciata fra i meandri di quei comitati d’affari, legati ai partiti e a quella associazione mafiosa, che ne hanno contrassegnato la storia politica ed economica della nostra isola…
Come voler dimenticare lo scontro all’interno di quella corrente democristiana, con da un lato Lima e dall’altro Ciancimino, con Andreotti quale ago della bilancia…
Un trentennio di spartizioni di potere fra mafia e politica, con uno stato “deviato” provvisto di una sua struttura piramidale, militarmente organizzata, in grado di minacciare ogni settore della vita del Paese, capace di dare vita ad una loggia massonica golpista, intorno alla quale gravitavano personaggi importanti e uomini delle istituzioni…
Di contro vi era la società civile… contrapposta a quel sistema deviato, ma destinata alla sconfitta, insieme a tutti i suoi apparati giudiziari, politici, economici e produttivi, in quanto, fortemente intaccati al suo interno, da complicità e connivenze…
Ovviamente il degrado presente allora nella nostra regione e la disponibilità dei suoi conterranei, ha permesso di trovare in quel fenomeno consociativo, un punto d’incontro, che ha consentito alla criminalità organizzata di ampliarsi ed irrobustirsi, all’ombra dello sfruttamento partitocratico delle risorse pubbliche…
Due poteri, quello legale e quello criminale, uniti da un  stesso obbiettivo,  la spartizione del denaro pubblico e l’annullamento di tutti quei principi di legalità, che trovavano in quel clientelismo, la propria forza e che ha permesso a quel sistema di affiliazione di fare proseliti, non solo tra gli esponenti politici, ma anche fra le istituzioni, con uomini dello stato sempre a disposizione di quel potere, sia giudiziario, che repressivo, a cui vanno sommati uomini influenti, che controllavano banche, sindacati, ed anche lo stesso vaticano… 
Erano di fatto… ostaggi di quel sistema e chi si è voluto ribellare ed ha tentato di contrastare quella struttura collusiva, è stato barbaramente ucciso oppure rimosso dal proprio incarico…
La politica in Sicilia, ha dimostrato d’esser stata in rapporto di sudditanza rispetto a cosa nostra, permettendo a quest’ultima, di gestire le risorse dell’isola e foraggiando contemporaneamente i propri apparati mafiosi e quelli dei vari partiti, di governo e d’opposizione… che nei fatti, la sostenevano!!!
Il costo di quel saccheggio lo si è pagato allora in termine di vite umane, ma purtroppo lo si paga nuovamente oggi, osservando la frustrazione dei giovani, negati in questa loro terra dai più semplici diritti…
Un mondo di speranza precluso, poiché ostacolato in ogni suo settore, da quel sistema “clientelare e mafioso” che continua – grazie all’appoggio dei suoi conterranei – ad influenzare in maniera negativa… questa nostra meravigliosa terra!!!

C'è una talpa in Tribunale!!!

Con questa frase l’ex direttore di sala del Teatro Massimo di Palermo, Alfredo Giordano, si è espresso dinnanzi al Pm che lo stava interrogando…
Anche gli insospettabili colletti bianchi, iniziano a pentirsi, proponendosi ora, a collaboratori di giustizia…
Durante l’interrogatorio (ancora per lo più segretato), l’ex direttore ha dichiarato di fare parte del clan di Villagrazia – Santa Maria di Gesù,  decidendo di confidare ai magistrati del Tribunale di Palermo quanto a sua conoscenza…
Era già sotto controllo dei militari a causa di quella sua vicinanza a certi ambienti mafiosi… 

Ora a quasi un anno di distanza da quel suo arresto ha deciso di parlare… dichiarando di essere da sempre contrario a cosa nostra, ma che giustifica quelle sue amicizie, in quanto d’origine da amicizie d’infanzia…

Ovviamente nessuno ha creduto a quelle sue dichiarazioni, soprattutto perché, non erano di fatto supportate con atti concreti, viceversa, da alcune intercettazioni, si è avuta la conferma che vi fosse, da parte dell’indagato, una vera e propria predisposizione a quella associazione, come ad esempio, dando la coperture ad alcuna latitanti o il sostegno elettorale a politici… tra questi vi era un candidato alle regionali con il “Grande Sud”, che si sarebbe impegnato a pagare 30 mila euro per 500 voti, ma sembra che poi… non se ne fece nulla.
Ma la cosa più grave è quando racconta di avere all’interno del Tribunale di Palermo delle amicizie… precisamente con un giudice donna (chissà perché, ma il sottoscritto ha già un nome in mente e “non è l’unico che conservo in questa mia testa”) e che questi contatti avrebbero consentito ad egli, di far dissequestrare alcuni beni beni a due mafiosi…

Infine ha dichiarato che altri due dipendenti, sempre all’interno di quel teatro, si erano improvvisati banchieri, sì… prestavano denaro applicando tassi d’interessi d’usura…
Ed allora…desideravate vedere qualche fiction sulla mafia in tv??? No… basta andare al Teatro!!!!

C'è una talpa in Tribunale!!!

Con questa frase l’ex direttore di sala del Teatro Massimo di Palermo, Alfredo Giordano, si è espresso dinnanzi al Pm che lo stava interrogando…
Anche gli insospettabili colletti bianchi, iniziano a pentirsi, proponendosi ora, a collaboratori di giustizia…
Durante l’interrogatorio (ancora per lo più segretato), l’ex direttore ha dichiarato di fare parte del clan di Villagrazia – Santa Maria di Gesù,  decidendo di confidare ai magistrati del Tribunale di Palermo quanto a sua conoscenza…
Era già sotto controllo dei militari a causa di quella sua vicinanza a certi ambienti mafiosi… 

Ora a quasi un anno di distanza da quel suo arresto ha deciso di parlare… dichiarando di essere da sempre contrario a cosa nostra, ma che giustifica quelle sue amicizie, in quanto d’origine da amicizie d’infanzia…

Ovviamente nessuno ha creduto a quelle sue dichiarazioni, soprattutto perché, non erano di fatto supportate con atti concreti, viceversa, da alcune intercettazioni, si è avuta la conferma che vi fosse, da parte dell’indagato, una vera e propria predisposizione a quella associazione, come ad esempio, dando la coperture ad alcuna latitanti o il sostegno elettorale a politici… tra questi vi era un candidato alle regionali con il “Grande Sud”, che si sarebbe impegnato a pagare 30 mila euro per 500 voti, ma sembra che poi… non se ne fece nulla.
Ma la cosa più grave è quando racconta di avere all’interno del Tribunale di Palermo delle amicizie… precisamente con un giudice donna (chissà perché, ma il sottoscritto ha già un nome in mente e “non è l’unico che conservo in questa mia testa”) e che questi contatti avrebbero consentito ad egli, di far dissequestrare alcuni beni beni a due mafiosi…

Infine ha dichiarato che altri due dipendenti, sempre all’interno di quel teatro, si erano improvvisati banchieri, sì… prestavano denaro applicando tassi d’interessi d’usura…
Ed allora…desideravate vedere qualche fiction sulla mafia in tv??? No… basta andare al Teatro!!!!

Il sistema… "Appalti"!!!

Un sistema semplice… è dire che lo sanno tutti!!!
Il meccanismo prevede la realizzazione di “cordate”, quando si tratta di gare d’appalto con il massimo ribasso…
Si partecipa a quelle gare, attraverso un gruppo di ditte distinte tra loro ufficialmente ( ma di fatto, ufficiosamente ben legate tra loro), presentando offerte con percentuali di sconto molto simili tra di loro, variando solo di poco le cifre decimali.
Questa operazione consente di spostare la media delle offerte in modo che alla fine, vince sempre una impresa del gruppo, mentre le altre rientrano nell’appalto attraverso subappalti o altri contratti, come noli e forniture…
Il patto è deciso ai piani alti… ed è un meccanismo che lega molte imprese locali, le quali, dopo aver ottenuto i lavori, hanno quale obbligo quello d’inserire una parte di manodopera di quei funzionari e/o politici, ma soprattutto, una percentuale sull’utile dei lavori, da lasciare a quell’associazione malavitosa a cui direttamente si appartiene…
Rappresenta il supporto logistico e manageriale della criminalità, che offre a quelle aziende alcuni servizi fondamentali: il personale dipendente che permette l’aggiudicazione all’interno delle PA, eventuali interventi negli uffici dei comuni, regioni e organismi di controllo, per garantire l’approvazione delle pratiche ed il loro superamento, quando si dovessero presentare degli ostacoli, il controllo del territorio con la certezza di non subire alcuna ritorsione durante l’esecuzione di quei lavori, la disponibilità di manovalanza “fedele” sul luogo, ecc…
In quel gruppo associativo ci sono tutti… è una zona grigia dove s’incontrano i colletti bianchi, gli imprenditori, i funzionari, i politici, i consulenti ed anche i criminali, già, come si dice… tutti insieme appassionatamente!!!
L’imprenditore (ovviamente quello disonesto…) trova finalmente in quella collocazione, il proprio habitat naturale, trovando risoluzione a tutti i suoi problemi…
Ecco quindi che, affidandosi a quel gruppo “mafioso”, può infiltrarsi in quei meccanismi della pubblica amministrazione ed inquinare così facendo, il regolare svolgimento delle gare, attraverso la disponibilità di taluni pubblici ufficiali (corrotti) e quando ciò non può essere realizzato, si esercitano comportamenti intimidatori, per far sottostare quei responsabili, alle loro pretese o a quelle degli imprenditori concorrenti, affinché si giunga ad ottenere l’acquisizione d’appalti, da parte di quelle compagini riconducibili all’associazione criminale…
Ovviamente chi paga le conseguenze di quanto sopra, sono quelle società che da sempre si sono dimostrate estranee da particolari connessioni e soprattutto limpide da ogni provvedimento giudiziario…
Inoltre, da quel sistema tentacolare, ne fa le conseguenze anche l’ente pubblico ed il cittadino, che riceve sicuramente un servizio scadente o quantomeno non corrispondente alle qualità previste nel contratto d’appalto  stipulato…
Queste opere pubbliche ed i loro apporto economico, vanno di fatto a riempire le casse di quel sistema mafioso e di tutti coloro che di quel complesso ne fanno parte, in quanto partecipi di quel mondo colluso…
Un fenomeno questo che non riguarda soltanto la nostra isola ma bensì tutta la penisola, dove capitali riciclati e interessi mafiosi, si sono infiltrati nelle aziende locali, per diventate veri e propri “cavalli di troia” per quella espansione….
Ormai non ci si meraviglia più e le interdittive (che non fanno paura a nessuno, in quanto essendo misure amministrative, non violano la libertà personale, ma soprattutto, possono essere ribaltate attraverso appelli e quindi, successivamente, cedere la società a un altro prestanome per ricominciare nuovamente il business….), per sospette infiltrazioni mafiose, sono divenute una “routine”, tanto che ormai il sistema si è talmente diffuso da creare un sistema di connessione deviante, tra la società civile e quella mafiosa…
Pensare di tranciare in modo netto questo connubio è difficile, in quanto l’associazione mafiosa da troppo tempo è riuscita ad infiltrarsi nel tessuto economico e sociale, riuscendo a instaurare relazioni con la società civile, potendo auto-alimentarsi con la collusione e la corruzione…
Bisogna applicare, una volta e per tutte, scelte di governo forti e decise, le quali dovranno essere sorrette da pene severissime ed effettive, per coloro che quotidianamente e senza scrupolo, attentano alla nostra libertà… colpendo l’economia e lo sviluppo di questa nostra terra martoriata…

Truffe ai danni dell’Unione Europea ed all'Agenzia per le erogazioni in agricoltura – Ag.E.A.!!!

Ne avevo parlato il 20 Gennaio ed oggi leggo la notizia del blitz della Guardia di Finanza sul Parco dei Nebrodi… 
Lo stesso parco che aveva visto alcuni giorni fa il proprio Presidente, Giuseppe Antoci, coinvolto in un agguato in cui fortunatamente – grazie soprattutto alla scorta – è rimasto illeso. 
La notizia riportata è di SUDPRESS:
Colgo l’occasione però di riprendere la notizia sulla lettera intimidatoria, fatta pervenire alcuni giorni fa allo stesso Presidente, ma di cui sin dall’inizio, ho avvertito forte perplessità… 
Sono gli stessi che ho quando guardo in Tv, taluni sceneggiati girati qui da noi in Sicilia…
Mi accorgo come il più delle volte, quegli sceneggiatori si prestano letteralmente a trasformare in siciliano… delle frasi in italiano, mentre gli attori nel recitare quei copioni, non avendo alcuna affinità con la nostra isola – mi riferisco a quegli atteggiamenti o quelle particolari espressioni del nostro dialogo quotidiano – fanno comprendere a noi siciliani, come quell’attore non sia della nostra terra!!!
Analoga situazione ci capita anche tra di noi, già… tra conterranei appartenenti a diverse province…
Ci si accorge come gli idiomi, i segni, i movimenti sul viso e aggiungerei anche quegli stessi silenzi, sono annunciatori di diverse situazioni, anche opposte a quanto si voleva trasmettere…     
Vi starete chiedendo, ma a cosa mi sto riferendo… 
Il sottoscritto ha pensato sin da subito (ovviamente non voglio sostituirmi a psicologi criminali o investigatore delle forze dell’ordine ben più preparati, d’altronde lo come ripeto sempre, sarà per quella mia ossessione di leggere continuamente legal-thriller o libri sulla mafia, che ho la sensazione di accorgermi sin da subito, quanto forse ad altri sfugge, ed è proprio quel sospetto che mi suggerisce di non credere a ciò che ci viene presentato…) che in quella vicenda riportata, qualcosa non quadrava…
D’altronde debbo aggiungere che nel corso della mia vita. non mi sono mai soffermato ad accettare quanto mi è stato visivamente proposto…
Anzi, ho sempre conservato una propria indipendenza, critica e morale, che ha permesso al sottoscritto di guardare oltre, rispetto a quanto formalmente  prospettatomi…
Ritornando a quella lettera…
Se fosse stata scritta esclusivamente per il Presidente Antoci, almeno la prima parte, quella cioè che esprimeva con coercizione il messaggio che si voleva trasmettere (anche se aggiungerò di seguito un’ulteriore personale perplessità…) poteva anche ritenersi veritiero… ma, nel momento in cui il messaggio, ha coinvolto il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, ecco che lì… si è commesso l’errore di scrivere in Siciliano una frase violenta e soprattutto “mafiosa”!!!
Una frase che nessun mafioso mai, avrebbe riportato così in modo semplicistico…
Sì… fa parte del copione di cui sopra, manca come riportavo sopra di quella peculiarità “siciliana” offensiva… che un affiliato criminale di quella associazione mafiosa, non avrebbe certamente dimenticato di esprimere… 
Non voglio minimamente riportate quell’epiteto dispregiativo “mancante”, che viene peraltro riportato in tutte le frasi intercettate dalle nostre forze dell’ordine, perché fa parte di quel lessico naturale espresso solitamente da certi soggetti criminali (m non solo… ), per indicare in modo denigratorio, colui che di fatto si vuole offendere!!!
Ed infine… quella “S” (di Scannato) scritta in modo maiuscolo; quanta precisione… già, si è voluto sottolineare il “verbo“, dimenticando nel contempo della prima consonante, la “F”, che doveva (questa certamente sì…) essere scritta in maiuscolo!!!
Per quanto sopra ritengo che questa lettera sia stata scritta da un mitomane o da qualcuno cui è stato suggerito cosa scrivere, un individuo certamente a cui non interessava avvertire e ancor meno minacciare i Sig.ri indicati nella missiva!!! 
Quegli altri (i veri mafiosi…) non scrivono… ma sparano!!! Sì… perché hanno in gioco interessi milionari e l’attentato – se vi erano in gioco quegli interessi – sarebbe stato portato a compimento… perché loro (quel business) non sono disposti a perderlo!!!
Ma per fortuna che lo Stato è presente… e dimostrerà con il tempo di avere forza e vigore per affrontare quel guanto di sfida lanciato, sia esso vero che simulato!!! 

Il peggior analfabeta… l'analfabeta politico!!!

Scriveva Bertolt Brecht: Il peggiore analfabeta è l’analfabeta politico. 
Egli non sente, non parla, né s’importa degli avvenimenti politici…
Egli non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina, dell’affitto, delle scarpe e delle medicine dipendono dalle decisioni politiche…
L’analfabeta politico è così somaro che si vanta e si gonfia il petto dicendo che odia la politica.
Non sa l’imbecille… che dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta, il bambino abbandonato, il delinquente, il peggiore di tutti i ladri, che è il politico imbroglione, il mafioso corrotto, il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali!!!
Per chi non lo sapesse… Bertolt Brecht, è stato un drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco, (scomparso a Berlino Est il 14 agosto 1956), posto nel 1923 nella lista nera di Hitler, fu costretto all’esilio nel 1933…
Nel corso della vita, se pur con toni misurati e austeri… ha sentito di dover allontanare da se, quella fiducia nell’umanità, conseguenza illusoria di speranza, che guarda ad un futuro, rappresentato da un mondo migliore…
Lo ammetto: io non ho speranza…
Il cieco parla di una via di uscita. 
Io ci vedo…
Quando tutti gli errori sono esauriti
l’ultimo compagno che ci sta di fronte
è il Nulla…
Le sue composizioni sono sempre accompagnate dal disagio sociale, dalla mancanza di equità, da quel manifestato dramma umano, fatto di povertà, miseria, degrado, espressione sincera per quanti soffrono e sono vittime di quel sistema…
I poveri, gli emarginati, la repressione del movimento operaio, fanno sì che egli trasformi quel suo semplice essere “intellettuale”, in un uomo impegnato nel sociale… che concentra nelle sue opere, una particolare attenzione ai problemi comuni della gente; concepire le rappresentazioni teatrali non come presentazione, ma come mezzo per cambiare il mondo!!!
Cerca di agire sulla coscienza morale e politica dello spettatore,  i suoi drammi teatrali diventano interazione, tra l’individuale ed il collettivo, tenta così con le sue rappresentazioni, non di sedurre lo spettatore, ma di costringerlo ad interrogarsi, su quanto avviene intorno a lui…
Comprendere quindi quanto ci circonda, per sviluppare tutte quelle proprie potenzialità, che ci permettono di superare definitivamente i preconcetti, che inducono noi a credere, a quelle scettiche convinzioni… che nulla potrà mai cambiare… 
Ecco… dobbiamo tutti cercare per una volta di fare la nostra parte… di migliorarla radicalmente questa nostra terra, ognuno attraverso quel suo piccolo contributo, senza farsi prendere da appiattimenti morale in cui si crede che se non ci si adatta con questo sistema… si corre il rischio di rimanerne schiacciati!!!
E’ giunto il tempo di cambiarlo questo paese… in particolare questa nostra regione… perché dopotutto (e per quanto si sforzano di farci credere), siamo ancora noi a possedere le chiavi del potere, il futuro e ancora nelle nostre mani… ed è l’unico futuro ancora possibile!!!    

Una Commissione Antimafia… da rinnovare!!!

Per le istituzioni non vi è pace, in particolare per quelle assegnate alla lotta alla mafia…
Stiamo ancora assistendo alla bufera di questi giorni (sulla gestione dei beni confiscati a Palermo), che già emerge una nuova inchiesta sul presidente del consiglio regionale della Campania, indagata dalla Procura di Salerno, per scambio di voti elettorali di tipo mafioso!!!
La Dia ha effettuato le perquisizioni, non solo presso l’ufficio della Sig.ra Paolino (consigliere regionale Forza Italia ) ma anche, presso la propria abitazione, dove vive con il marito (sindaco di Scafati), anch’egli indagato…
L’inchiesta, è legata alle ultime elezioni regionali, quando fu nuovamente rieletta in Consiglio… e comprende i reati di: associazione di tipo mafioso, concussione, corruzione, ecc…
L’indagata, si è difesa sostenendo la sua completa estraneità alle accuse ed ha dichiarato la propria correttezza personale e professionale, convinzione che ritiene potrà essere dimostrata, attraverso l’operato della magistratura…
Dopotutto come dargli torto, visto che proprio ieri in Calabria, è stata assolto il sindaco Carolina Girasole, accusata di corruzione e compravendita di voti insieme al marito, e adesso assolti, perché il fatto non sussiste!!!
Certo le dimissioni sono state formalizzate, anche perché diventava difficile poter pensare, di guidare una commissione antimafia (del consiglio regionale della Campania) con una denuncia in corso, che la vede inquisita per corruzione elettorale di tipo mafioso!!!
Adesso, anche per il Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, Rosy Bindi, è venuto il momento di verificare (in modo più concreto) i compiti cui l’associazione è designata, in quanto proprio alcuni di essi, hanno dimostrato di avere punti deboli…

In particolare, mi riferisco alla verifica e adeguatezza delle norme sulla confisca dei beni, sul loro uso sociale e/o produttivo e sulle misure proposte per renderle più efficaci; è necessario inoltre, amplificare le attività di monitoraggio per quei tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli enti locali, proponendo nuove misure idonee a prevenire e a contrastare tali fenomeni, verificando ancor più, l’efficacia delle disposizioni vigenti in materia, con riguardo anche alla normativa concernente lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali e la rimozione degli amministratori locali.

Indagare ulteriormente, sui rapporti tra mafia e politica, sia riguardo alla sua articolazione nel territorio, negli organi amministrativi, con particolare riferimento alla “selezione” dei gruppi dirigenti e delle candidature per le assemblee elettive…
Accertare le modalità a difesa del sistema degli appalti e delle opere pubbliche, dai condizionamenti mafiosi, a quelle forme di accumulazione dei patrimoni illeciti ed investimento e riciclaggio dei proventi derivanti dalle attività delle organizzazioni criminali…
Presidente Bindi, il problema non è tanto dichiarare pubblicamente che che la camorra è elemento costitutivo di tutta la Campania, come la mafia lo è per tutta la Sicilia… “non sta scoprendo l’acqua calda”  e poco conta se qualcuno tra essi, si sia sentito indignato… 
Il problema è che certe “ripetute” circostanze, non possono continuare a ripetersi con tanta frequenza e leggerezza… 
Non è più possibile continuare a dover assistere ad inchieste, che non solo, risultano dispendiose economicamente per lo Stato, ma soprattutto, che distolgono uomini e donne…
Quest’ultimi sono principalmente necessari, a contrastare contingenze più gravi… o certamente meno banali come queste (corruzione elettorale, turbativa d’asta, favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio, ecc… ) che potrebbero essere decisamente impedite, adottando e/o imponendo, regole solerti e trasparenti, che prevedano sanzioni non solo penali, ma soprattutto disciplinari certe (tra cui, per esempio, il licenziamento immediato dai pubblici uffici).

Procedure standardizzate eguali per tutti e controlli severi, che eliminano (o fortemente limitano) la possibilità di poter commettere i reati di cui sopra… in conclusione, Presidente Bindi, credo sia giunto il momento di dare una svolta definitiva, a questa caotica e confusionaria disorganizzazione”…

Non vorrei considerare motivato, quanto riportavano R. Harkness e F. Allen, sulle “commissioni”… e cioè: un gruppo di svogliati, selezionati da un gruppo di incapaci, per il disbrigo di qualcosa di inutile…. o meglio, un gruppo di persone che individualmente non possono fare nulla, ma che come gruppo decidono che nulla può essere fatto!!!