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Oggi come allora, già… siamo come "Sodoma e Gomorra": Signore, farai tu perire il giusto insieme con l'empio?
Forse ci sono cinquanta giusti nella città; farai tu perire anche quelli… o non perdonerai tu a quel luogo per amore dei cinquanta giusti che vi sono?
Lungi da te fare una cosa simile! Far morire il giusto con l’empio, in modo che il giusto sia trattato come l’empio!!!
Lungi da te! Il giudice di tutta la terra non farà egli giustizia?”
L’Eterno disse: “Se trovo nella città di Sodoma cinquanta giusti, perdonerò a tutto il luogo per amor loro”.
E allora Abramo riprese e disse: “Ecco, prendo l’ardire di parlare al Signore, benché io non sia che polvere e cenere; forse, a quei cinquanta giusti ne mancheranno cinque; distruggerai tu tutta la città per cinque di meno?”
E l’Eterno: “Se ve ne trovo quarantacinque, non la distruggerò”.
Abramo allora continuò a parlargli e disse: “Forse, se ne troveranno quaranta”.
E l’Eterno: “Non lo farò, per amor dei quaranta”. E Abramo disse: “Non si adiri il Signore, e io parlerò. Forse, se ne troveranno trenta”.
E l’Eterno: “Non lo farò, se ne trovo trenta”.
E Abramo disse: “Ecco, prendo l’ardire di parlare al Signore; forse, se ne troveranno venti”.
E l’Eterno: “Non la distruggerò per amore dei venti”. E Abraamo disse: “Non si adiri il Signore, e io parlerò ancora questa volta soltanto. Forse, se ne troveranno dieci”.
E l’Eterno: “Non la distruggerò per amore dei dieci”.
E appena l’Eterno ebbe finito di parlare ad Abramo, se ne andò. E Abramo tornò alla sua dimora.
Per chi non avesse letto tutta la storia:
Abramo si alzò la mattina di buon’ora e andò al luogo dove si era prima fermato davanti all’Eterno; guardò verso quella citta di Sodoma e Gomorra, ed ancora più lontano fino al vulcano…
Ed ecco che vide improvvisamente un fumo che si alzava dalla terra, come il fumo di una fornace.
Così avvenne che quando Dio decise di distruggere la città ai suoi piedi si ricordò di Abramo e mantenne la promessa: fece fuggire da quel luogo -in cui da sempre avevano vissuto- la famiglia di Lot (un uomo giusto agli occhi di Dio), con la moglie e le loro due figlie, avvisandoli di non guardare mai indietro!!!
Ma ahimè la moglie di Lot durante la fuga si voltò a guardare (quel gesto rappresenta in se la fragilità umana di fronte alla tentazione, al peccato, alla disobbedienza…) e fu così che venne tramutata in una statua di sale!!!
La cenere dell'Etna un fastidio? No… se utilizzata in modo corretto, può trasformarsi in business!!!
Viene altresì impiegata per la realizzazione di pannelli isolanti e abrasivi, ma anche nella realizzazione di prodotti laterizi tradizionali, sottofondi stradali, opere geotecniche, fino a soluzioni in cui viene utilizzata come materiale adsorbente…
La cenere inoltre può essere un concime utile per diverse specie di piante, in particolare per quelle che richiedono un terreno leggermente alcalino; tra queste ricordiamo alcune verdure come pomodori, melanzane e broccoli, ma anche frutti come ciliegie e uva.
Ricca di potassio, fosforo e magnesio, la cenere è un ottimo concime organico per l’orto e per le siepi ed è particolarmente indicata per dare nutrimento al terreno come concime di fondo oltre ad essere un ottimo alleato per tenere lontane le lumache…
In questi ultimi anni la cenere vulcanica è stata utilizzata in molti prodotti di erboristeria ed anche di cosmetica…
Infatti sono stati creati prodotti arricchiti con la cenere dell’Etna ad esempio ricordo un tipo di sapone con una forte azione esfoliante oppure delle creme per aiutare il corpo a liberarlo dalle tossine, dalle cellule morte e via discorrendo…
Un altro progetto interessante di cui ho letto proprio in questi giorni, ancora in fase di sviluppo, https://www.lasicilia.it/cronaca/la-cenere-delletna-puo-essere-un-filtro-naturale-per-depurare-le-acque-reflue-lo-studio-di-due-ricercatrici-di-catania-2251221/amp/ consiste nell’utilizzare la cenere dell’Etna per produrre impianti di fitodepurazione delle acque reflue, adoperandola come substrato.
E’ l’ipotesi su cui stanno lavorando Alessia Marzo e Delia Ventura, coordinate dal prof. Giuseppe Cirelli del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, insieme con i docenti Germana Barone e Paolo Mazzoleni e con il ricercatore Claudio Finocchiaro del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche ed ambientali dell’Università di Catania, nell’ambito del progetto Agrithec, finanziato dall’Unione Europea Next-Generation EU (Pnrr – Missione 4 componente 2, Investimento 1.4).
“Normalmente usiamo un substrato lavico – spiega il Prof. Cirelli – che reperiamo dalle cave presenti nel territorio etneo. Insieme ai colleghi Paolo Mazzoleni e Germana Barone, del dipartimento di Geologia, vorremmo usare la cenere come substrato per degli impianti maggiormente sostenibili. Al momento siamo in una fase di caratterizzazione sulla base dei dati ottenuti, dopodiché creeremo un picco di impianti pilota per valutare l’efficienza depurativa dei substrati”.
L’utilizzo della cenere come substrato, ci illustra il docente, garantisce tre vantaggi: “Innanzitutto sfrutteremmo delle ceneri che al momento creano problemi di smaltimento. Inoltre, eviteremmo di prelevare questi materiali dalle cave aggredendo il territorio. E poi c’è un beneficio aggiunto: le ceneri vulcaniche hanno elevate capacità di assorbimento degli inquinanti, quindi potrebbe essere un’idea innovativa e sostenibile per la realizzazione degli impianti“.
L’Etna dà e riceve. Da secoli minaccia flagelli, ma poi dona cenere e fertilità per i raccolti e riceve in cambio attenzione, sudditanza, ammirazione da parte dei siciliani. (Fabrizio Caramagna)
Straordinaria la somiglianza dell'Ufo avvistato sopra Curitiba in Brasile con quello alle pendici dell'Etna!!!
Gli esperti hanno confermato l’autenticità del video – https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/il-video-dello-strano-oggetto-non-identificato-in-volo-sopra-curitiba-in-brasile/vi-BB1r6ybV?ocid=hpmsn&cvid=6fa1cfe923b94ea9aaf34f2938163567&ei=5#, che è già stato definito il video di un “UFO” più nitido nella storia.
Le autorità brasiliane hanno affermato di non essere in grado di spiegare la natura del fenomeno.
Si presume che possa trattarsi di un pallone meteorologico, ma nessuno al momento ha fornito una risposta certa o ha confermato l’origine dello strano oggetto voltante.
La circostanza assurda è che proprio il sottoscritto avesse parlato proprio alcuni giorni fa di UFO, già… adiacente il nostro vulcano Etna, poche ore prima che iniziasse l’intensa attività stromboliana…
Cosa dire, quanto visto dal sottoscritto sembra esser molto somigliante a quello ora osservato in Brasile…
Ho come la sensazione che le eruzioni del nostro vulcano Etna, vengano solitamente anticipate da oggetti non identificati (UFO)!!!
Alcuni anni fa, durante una delle tante fasi parossistiche che il nostro vulcano ci regala sempre in maniera spettacolare, ho visto – mentre osservavo con un binocolo il cono vulcanico – un oggetto che si muoveva velocemente e che rifletteva nel cielo un colore argenteo…
Ho provato a seguirlo ma era troppo celere nei suoi movimenti e difatti ho avuto parecchie difficoltà a metter a fuoco l’immagine e d’altronde non potevo fare altrimenti in quanto mi era impossibile scorgere quell’oggetto a occhio nudo…
L’ho potuto nuovamente intravvedere tra quelle emissione di ceneri e l’altissima fontana di lava che proprio in quel momento si stava alzando dal cratere, dopodiché improvvisamente è sparito!!!
Era certamente qualcosa di strano, come fosse qualcosa di artificiale, un mezzo aereo che evidenziava non subire alcuna pericolosa influenza nello star adiacente a quell’eruzione…
Ho ricordato in quegli istanti di aver visto alcuni video su “youtube” (vedasi ad esempioil link: https://www.youtube.com/watch?v=zgeFs8JUf9w nel quale si parla anche del ns. vulcano Etna…) dove in più di un’occasione sono stati osservati casi analoghi, già… con la presenza di oggetti non identificati in prossimità di vulcani prima delle eruzioni e/o in situazioni in cui il fenomeno parossistico era iniziato…
Ed ora per l’ennesima volta scopro che un oggetto si muove alle pendici del nostro vulcano (mi riferisco al 2 agosto intorno le 16.30) in maniera inconsueta, viaggiando da destra a sinistra e viceversa, in modo celere ed eccentrico, già… un movimento anomalo rispetto alle abituali traiettorie conosciute dai tradizionali veicoli aerei, ma soprattutto era la sua velocità a sorprendere… estremamente rapida!!!
Difatti, mi sono accorto di quell’oggetto solo perché la sua immagine mi è stata riflessa ed è la ragione per cui ho fermato l’auto provando a comprendere cosa fosse quell’oggetto così sconcertante e a cui non sapevo dare una spiegazione…
Tra l’altro vorrei aggiungere come proprio in questi giorni non vi fosse stata alcuna attività stromboliana degna di nota…
Certamente sapevo che l’Etna non avesse sospeso la sua attività ma che si era limitata, sì… a differenza di quanto stesse accadendo per l’altro vulcano posto nell’isola di Stroboli; difatti, il sottoscritto, insieme a molti miei conterranei, era stato costretto a dover raccogliere in questi giorni la cenere caduta e posso certamente affermare che il livello di eruzione era molto diminuito…
Quindi nell’osservare quell’oggetto mi sono subito detto (ripensando anche ai video di cui parlavo sopra): Nicola vedrai… qualcosa sta per accadere; a breve il vulcano darà inizio a una nuova e vigorosa eruzione, creando disagi a tutti, non solo a noi cittadini, ma anche ai turisti che vedranno sospendersi molti voli in patenza o in arrivo dall’Aeroporto di Fontanarossa!!!
E difatti – come avevo previsto – l’indomani mattina alle ore 3.00, l’Etna ha iniziato a dare il meglio di se, già… con una attività esplosiva importante che faceva tremare i vetri delle finestre, ma non solo, presentava un cono di fumo nero altissimo che si levava in alto nel cielo…
Ah… dimenticavo di dirvi che questa volta, a differenza della precedente, sono riuscito a fare una foto per immortalare quell’oggetto, purtroppo non è perfetta in quanto ero distante, ma se provate a scaricare l’immagine e provate ad ingrandirla vedrete sul lato destro quell’oggetto che brillava in un paesaggio totalmente sereno…
Si vede bene, ma non chiedetemi cosa fosse…
Mi farebbe piacere sapere se anche altri abbiano visto quel giorno quell’oggetto e soprattutto se siano riusciti a fotografarlo con strumenti più accurati; in tal caso potrete, se lo desiderate, inviare le foto al sottoscritto a mezzo mail per vederle quindi pubblicate in questo blog…
"CTS" – a domanda risponde: Dott. Alfio Grassi, Presidente del Consorzio Petra Lavica dell'Etna.
Dott. Grassi buonasera,
a quasi due anni dalla missiva in cui lei gentilmente rispondeva alle mie domande – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/12/dott-alfio-grassi-deliberazione-della.html – ho potuto leggere successivamente su alcune testate web, degli attacchi sferrati dal Presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, contro la CTS (Commissione Tecnica Specialistica VIA-VAS), a cui si sono aggiunte alcune associazioni di categoria, tra cui proprio il “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna”, da Lei presieduto.
Quantunque da allora, a parte i provvedimenti determinati dal Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ho avvertito la sensazione che su quella vicenda fosse calato il sipario e che quanto a suo tempo emerso, fosse volutamente finito nell’oblio.
Ecco quindi perché a distanza di anni Le scrivo nuovamente, affinché possa chiarirmi alcuni dubbi che, secondo il sottoscritto, in questi mesi sono risultati lacunosi.
Innanzitutto vorrei chiederLe, se al cambio dei funzionari del “CTS” (che ho letto dal web), siano stati attuati degli aggiornamenti e in caso affermativo, se può spiegarli in maniera dettagliata.
Ho letto inoltre un articolo pubblicato su “Livesicilia.it” che ha fatto molta risonanza: https://livesicilia.it/cts-guerra-di-cifre-ecco-le-bugie-di-angelini/
Alla luce quindi di quelle sue dichiarazioni, nelle quali si era scagliato contro l’ex presidente Angelini, vi sono state delle modifiche dal punto di vista procedurale?
Tra l’altro, nel leggere, ho avuto come la sensazione che Lei avesse colto qualcosa di ambiguo in quel operato, l’impressione ricevuta e che fossero state compiute delle procedure quantomeno anomale. Se non le reca disturbo, può confermarmi se questa personale percezione fosse corretta e in tal caso, potrebbe – senza entrare nei dettagli – rappresentare un caso? Ad esempio, ha riscontrato delle anomalie nell’ordine cronologico delle istruttorie o sono emerse delle eccezioni?
Ed ancora, cosa pensa dell’operato in termini tecnici del CTS? Ritiene che si possano migliorare – a garanzia di efficacia e soprattutto di trasparenza – le metodologie utilizzate per le istruttorie presentate?
Come consiglierebbe di operare affinché si possa accelerare l’iter di quelle pratiche e soprattutto ai fini di legalità, cosa si potrebbe attuare per rafforzare le procedure di controllo, proteggendo così facendo non solo il sistema, ma soprattutto l’operato dei funzionari del CTS da possibili accertamenti giudiziari, solo per aver compiuto il proprio dovere?
Dott. Grassi, ringraziando anticipatamente per la sempre cortese collaborazione, porgo cordiali
RISPOSTA:
Sig. Costanzo buongiorno,
rispondo innanzitutto alla sua domanda sul cambio dei funzionari del “CTS” e se siano stati attuati degli aggiornamenti: In realtà, solo da alcune settimane si è assistito agli effetti della riforma della CTS, con la nomina a nuovo presidente dell’Avv. Gaetano Armao, anch’Egli ai tempi critico nei confronti del sociologo, Prof. Aurelio Angelini.
Anzi, devo ammettere che Armao fu una delle poche voci critiche del governo Musumeci contro la CTS di Angelini – https://www.ilmoderatore.it/gaetano-armao-nuova-leadership-per-i-grandi-progetti-in-sicilia/ – nonostante molte associazioni di categoria si lamentassero per l’incomprensibile condotta iper-burocratica e discutibile dell’allora CTS.
Il mio intervento era finalizzato a smentire, numeri alla mano, il prosperoso bilancio che Angelini, al termine del suo incarico, ha cercato di far passare per buono sulle attività di istruttoria della sua CTS.
A seguito di uno approfondito studio analitico condotto dal Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna sulle pratiche ambientali istruite dalla CTS di Angelini, è emerso un quadro raccapricciante: Un altissimo numero di istanze venivano rimandate ad una successiva istruttoria (assoggettabilità a VIA), con la conseguenza che un’autorizzazione finale si otteneva dopo 3-4 anni. E c’è di più: spesso le motivazioni di questi rimandi erano illogiche e discutibili e si rasentava perfino l’assurdo.
Consideri, inoltre, che sulle pratiche che hanno raggiunto la conclusione dell’istruttoria, sono state impartite più di 15.000 prescrizioni ambientale! Sa cosa significa? che queste istanze devono essere sottoposte nuovamente al vaglio della CTS per la cosiddetta verifica di ottemperanza, ovvero devono ricevere un ulteriore nulla osta finale per poter procedere finalmente alla realizzazione del progetto.
E’ come il gioco dell’oca: quando ti sembra di essere arrivato al traguardo, ritorni al punto di partenza. Un investitore che entra in questo girono infernale, prima o dopo butta la spugna.
Alla Sua domanda “se avessi colto qualcosa di ambiguo in quel operato”, sono i pareri emessi dalla CTS di Angelini che confermano che qualcosa non andava. Abbiamo studiato tutti i pareri emessi relativi ai progetti di cava e sono venuti fuori asimmetrie e contraddizioni fin troppo palesi.
Mi chiede inoltre se “abbiamo riscontrato delle anomalie nell’ordine cronologico delle istruttorie o siano emerse delle eccezioni”: Vi sono scavalchi dell’ordine cronologico veramente imbarazzanti. Pratiche presentate in tempi successivi ad altre che sono state esitate in anticipo. Abbiamo casi in cui nello stesso periodo sono stati presentati da diversi proponenti dei progetti di cava; qualcuno è stato fortunato, ottenendo in tempi stretti il parere favorevole, altri aspettano ancora la conclusione dell’istruttoria. Ci sarebbe da chiedersi: come è potuto accadere tutto questo in maniera indisturbata?
Ed ancora – “cosa penso dell’operato in termini tecnici del CTS e se ritengo che si possano migliorare a garanzia di efficacia e soprattutto di trasparenza le metodologie utilizzate per le istruttorie presentate?”: La CTS di Angelini ha rifiutato qualsiasi confronto con il mondo imprenditoriale e dei professionisti. Quando manca il confronto e la dialettica tra le parti i risultati sono sempre nefasti.
L’assessore Pagana ha invece apportato delle importanti modifiche gestionali: le associazioni di categoria potranno porsi come osservatori della CTS e durante le istruttorie dei progetti i soggetti proponenti saranno direttamente coinvolti, col reciproco rispetto dei ruoli.
Sono punti fondamentali per riavvicinare l’utente con la pubblica amministrazione, pur sempre nel rispetto della legalità e dei propri ruoli. Il confronto significa crescita e aiuterà certamente a risolvere criticità procedurali che a volte portano allo stallo infinito delle istruttorie.
Ed infine, alla domanda: “Come consiglierebbe di operare affinché si possa accelerare l’iter di quelle pratiche e soprattutto, ai fini di legalità, cosa si potrebbe attuare per rafforzare le procedure di controllo, proteggendo così facendo non solo il sistema, ma soprattutto l’operato dei funzionari del CTS da possibili accertamenti giudiziari, solo per aver compiuto esclusivamente il proprio dovere”, rispondo:
Caro Costanzo, ritengo che la trasparenza, la professionalità e la dialettica siano i tre elementi indispensabili per poter garantire il buon andamento della pubblica amministrazione. Innanzitutto, voglio spezzare una lancia per quei dipendenti regionali che operano in uffici pesantemente sotto-organico, riuscendo eroicamente a svolgere il proprio dovere con abnegazione e sacrificio. Detto questo, sarebbe, però, ridicolo non ammettere che vi sono delle gravi criticità in molti settori della pubblica amministrazione che, di fatto, stanno portando ad una paralisi degli investimenti e dello sviluppo economico della Sicilia. Entrando nel merito della CTS, credo che sarebbe opportuno, innanzitutto, rendere pubblico l’elenco delle istanze, evidenziando l’ordine cronologico delle istruttorie. La performance dei nuclei istruttori dovrebbe essere di dominio pubblico, così come i nominativi degli istruttori di ogni singola istanza. Un proponente che paga migliaia di euro di oneri di istruttoria, credo che abbia il diritto di avere informazioni in tempo reale sullo stato dell’istruttoria della propria istanza, di conoscere i nominativi degli istruttori, di ricevere risposte entro i termini di Legge.
I dati statistici dell’operato CTS, sia in termini di numero di pratiche esitate che di durata dei vari procedimenti istruttori dovrebbero essere pubblicati online. Stiamo parlando di un servizio pubblico che viene finanziato dai soldi dei contribuenti e degli stessi proponenti delle istanze, quindi non credo che si tratti di una pretesa capziosa quando si chiede all’Amministrazione di essere trasparente.
Lo sa che durante la presidenza di Angelini, decine e decine di legittime richieste sullo stato dell’istruttoria delle pratiche non hanno mai ricevuto riscontro? Lo trovo vergognoso questo atteggiamento reticente di un organo pubblico.
Sa inoltre che nel sito SIVVI-ARTA dell’Assessorato, qualche anno fa, sempre sotto la presidenza di Angelini, è stato rimosso il link ove era possibile consultare i dati statistici sulle istanze presentante ed esitate? Un bello esempio di trasparenza stile-cinese.
Mi auguro che l’Avv. Armao riesca ad accogliere le legittime richieste del mondo imprenditoriale che invocano semplicemente il rispetto delle regole e delle Leggi. Un’istanza deve essere istruita entro i termini di Legge, in maniera professionale e trasparente, con un atteggiamento collaborativo e non ambiguo. Dalla CTS passa lo sviluppo della Sicilia, quindi chi ha l’onore di far parte di questo organo tecnico deve assumere un atteggiamento di grande professionalità e responsabilità.
In poche parole, potrei sintetizzare così: quella Commissione ha bisogno di tecnici che considerino il loro compito un umile servizio e non un potere. Tecnici che valutino il trascorrere del tempo come una calamità e non un’opportunità. Voglio una Commissione che lavori per accelerare le procedure invece di provare il sadico piacere di infliggere a ogni istanza decine di prescrizioni, spesso discutibili. Così si frena la spesa per gli investimenti e si condanna l’economia siciliana alla stagnazione.
Nel ricevere la sopraddetta risposta ho rivolto al Dott. Grassi (in data 07 c.m.) un’ulteriore domanda: mi sembra di aver già sentito qualcosa del genere, sbaglio?
La risposta ricevuta è stata:
Non sbaglia: sono dichiarazioni rilasciate dall’allora Presidente Musumeci quando nominò nel 2019 la nuova CTS presieduta dal Prof. Angelini.
Etna: la Regione delibera lo stato di crisi per 43 Comuni.
Dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale e richiesto al Consiglio dei ministri lo stato di emergenza nazionale per 13 Comuni ricadenti nelle aree sommitali dell’Etna e per altri 30 Comuni dell’areale etneo.
Lo ha deliberato, oggi pomeriggio, il governo Musumeci sulla base della documentazione fornita dalla Protezione civile regionale sui danni e i rischi provocati da cenere e lapilli caduti durante gli undici episodi parossistici registrati dal 16 febbraio.
Il dirigente generale del dipartimento della Protezione civile, Salvo Cocina, è stato nominato commissario delegato per la realizzazione degli interventi urgenti.
La Regione, tramite lo stesso dipartimento, sta già provvedendo a impegnare un milione di euro dal bilancio regionale, dopo averne già stanziati 600mila per reperire mezzi e affidare servizi aggiuntivi a quelli dei Comuni per lo spazzamento e la raccolta della cenere. Il 7 marzo soltanto si stima ne siano caduti 678 mila metri cubi. Una valutazione completa dei danni è ancora in corso, ma sui costi di raccolta, rimozione e smaltimento delle ceneri è stata stimata una spesa complessiva di circa quindici milioni di euro.
Ancora non sono quantificabili, invece, i danni alle coperture degli edifici, ai sistemi di smaltimento delle acque e alle attività agricole: si ritengono comunque superiori ai dieci milioni di euro.
La Protezione civile regionale, inoltre, in linea con le preoccupazioni del presidente Musumeci, ha evidenziato un potenziale rischio per la salute dovuto alla polverizzazione della cenere vulcanica se non raccolta tempestivamente.
Alle prime risorse regionali debbono far seguito quelle più consistenti da parte dello Stato, per affrontare un fenomeno di così ampie proporzioni.
Per questo è stato richiesto pure lo stato di emergenza nazionale ai sensi dell’art. 24 del decreto legislativo n. 1/2018, che prevede anche sostegno di uomini e mezzi.
Lo stato di crisi e di emergenza regionale, ai sensi della legge 13/2020, è stato intanto proclamato per i Comuni ricadenti in un territorio di circa 30 mila ettari: 13 enti dell’area sommitale del vulcano (Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione di Sicilia, Linguaglossa, Maletto, Nicolosi, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, Sant’Alfio, Zafferana Etnea) e altri 30 dell’areale etneo (Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Acireale, Aci Sant’Antonio, Calatabiano, Camporotondo Etneo, Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Gravina di Catania, Maniace, Mascali, Mascalucia, Milo, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Paternò, Pedara, Riposto, San Giovanni La Punta, San Gregorio, San Pietro Clarenza, Santa Maria di Licodia, Santa Venerina, Sant’Agata Li Battiati, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande).
Cave??? C'è ancora molto da scavare!!!
Ricordo infatti come alcuni anni fa, esplorando su “google” la parola cave, estrazione, frantumazione, conglomerati, inerti, ecc… venivano evidenziate una serie di informazioni generiche a modello “wikipedia”…Si trattavano difatti quegli argomenti come un semplice dizionario enciclopedico, spiegando ciascuna parola attraverso descrizioni tecnico/scientifiche e facendo riferimento a specifiche di natura chimico-fisica, a possibili legami di aggregati, a metodologie operative di estrazione, logistiche e di produzione, senza mai evidenziare o approfondire quel mondo “lavico” o “calcareo”, in particolare nel voler analizzare il rispetto delle normative vigenti previste che poi si ripercuotono nell’ambiente, nel sociale, nell’ottemperanza dei contratti di lavoro o sulla messa in sicurezza, procedure che si sono rilevate essere ai controlli… illegali!!!
Tutto è stato incredibilmente “celato“, come se quel business milionario non esistesse, in particolare mancavano talune notizie perfettamente occultate dai media siciliani, come se di quella realtà non si dovesse parlare… o meglio, come se quel settore non esistesse, anche perché distante, galattico, già… un microcosmo legato a un mondo “alieno“!!!
E difatti riporta bene il giornalista Giordano quando scrive che sono in molti a definire quel mondo la “Luna“: “perché all’improvviso vegetazione e case scompaiono per lasciare il posto a roccia vulcanica… sembra di essere su un altro pianeta”…Già soprattutto quando si prova ad esaminare in “profondità” quel “pianeta”, sì… azzardando a scoprire cosa si nasconde sotto lo strato di quella polvere nera!!!
Difatti… osservando dall’esterno quel sistema produttivo (sempreché si ha la fortuna d’individuarlo quel sito – agli occhi di molti addetti ancora “oscuro” – sì… infatti, volendo restare all’interno di in quel mondo cosmico, potremmo paragonare esso… ad un “buco nero”, difficile da identificare…), si ha come l’impressione che vi sia un qualcosa di “sommerso” che non viene appositamente portato alla luce, già proprio come quella terra vegetale presente, ma sottostante e al buio…
Leggendo peraltro l’articolo si resta basiti e si comprendono i motivi per cui in molti preferiscono non toccare l’argomento per non subire ripercussioni, a differenza di altri che stranamente utilizzano “enigmatiche” giustificazioni a circostanze e situazioni, che definire “gravissime” sarebbe ancora qualcosa di riduttivo, eppure attraverso quei concetti elusivi, si riesce ancora una volta – in modo velato – a proteggere quel sistema ed ogni suo comportamento illegale…
La verità è che a tutti va bene così… e quando dico tutti, non mi riferisco ai soli imprenditori “prenditori”, ma anche a tutti coloro che con questa roccia magmatica (e non solo…) sopravvivono bene… anzi di più, magnificamente bene!!!
Qualcosa sta cambiando è vero, ma quanto si è andato in quest’ultimo anno intaccando attraverso le forze dell’ordine – in particolare dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (N.O.E.) – rappresenta ahimè ancora lo strato superficiale…
Già, perché potremmo paragonare quella cava ad un frutto, ed oggi le inchieste effettuate e i relativi sequestri, hanno dimostrato come si è intaccato solo lo strato esterno della “buccia”…
Infatti, la parte più interessante di quel frutto è rappresentato dalla parte nascosta, è quella più interna la porzione “succosa” o per meglio dire quella più redditizia, perché garantisce in maniera illecita, sicuri vantaggi economici e finanziari…
Resta ancora molto da scoprire dietro quel mondo delle cave… ed è il motivo per cui ancora oggi, vi è molto da scavare… ma come vado solitamente ripetendo, se non s’inizia ad affrontare il problema, non si potrà mai giungere ad una sua definitiva soluzione…
E quindi… l’importante è aver iniziato!!!
Quel "mondo di mezzo" delle cave d'estrazione in Sicilia: "Ahhh… se solo si scavasse più a fondo"!!!

L’altra sera, nel guardare i report del mio blog, ho notato che tra i miei 20 post più letti degli ultimi mesi, cinque rappresentano il mondo delle cave (abusive e non) e dell’estrazione della pietra lavica…
Se poi a quella maestria imprenditoriale ci sommate le complicità di coloro che avrebbero dovuto verificare, ecco che quel mondo delle cave, garantisce non solo a quegli imprenditori di accrescere economicamente in modo esponenziale, ma permette a tutta una serie di soggetti intorno, di beneficiare di ulteriori introiti, regalie che se dimostrate, confermerebbero in maniera chiara quell’eventuale rapporto collusivo…Cave laviche abusive: Vanno indagati anche coloro che sono preposti al controllo del territorio!!!
Non meno di cinque giorni fa avevo scritto un post intitolato “Le cave laviche dell’Etna sotto il mirino degli accertamenti: : http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/02/le-cave-laviche-delletna-sotto-il.html e di oggi la notizia che il N.O.E. di Catania, i Carabinieri del Comando per la Tutela Ambientale – Nucleo Operativo Ecologico, dando seguito alle indagini avviate a seguito di un primo sequestro operato nel Comune di Nicolosi, hanno accertato che la società in esame, operasse sin 1998 senza alcuna autorizzazione valida per l’esecuzione delle attività estrattive.
Come sempre non entro nelle risultanze degli accertamenti, d’altronde c’è chi lo fa – a mezzo web – sicuramente meglio di me…
Quanto m’interessa evidenziare è voler comprendere come situazioni come questa appena emersa, sia stata possibile…
Sì… è inconcepibile che per oltre vent’anni nessuno ha visto nulla ed allora mi chiedo: ma la cava non è vicina gli uffici degli Enti preposti ai controlli, mi riferisco al Parco dell’Etna e alla Forestale???
Sono sicuro che in linea d’aria stiamo parlando di una distanza all’incirca di un chilometro…
D’altronde leggevo che la cava appena sequestrata, occupava un’area estesa, pari a circa sei ettari, con fronti di cava lati in alcuni punti anche 15/20 metri, quindi qualcuno di quei forestali o di quegli addetti al parco, avrebbero dovuto certamente vedere qualcosa, anche perché a quanto sembra, hanno avuto vent’anni per accorgersene…
Ma non solo loro, perché mi dispiace dirlo, ma debbo altresì aggiungere quei dipendenti delle Polizia Municipale del Comune di Nicolosi ed anche le forze dell’ordine, che negli anni, saranno certamente passati da quelle parti (sicuramente centinaia di volte…) e se pur quei controlli non erano di loro competenza, avrebbero certamente potuto segnalare quanto erano venuto a conoscenza…
Ed invece nulla… il silenzio prevale, l’omertà in quel circondario è assoluta!!!
Per quanto mi riguarda, il vero problema non è costituito dalla quantificazione del materiale estratto abusivamente, quello fa parte di un disfacimento ambientale e soprattutto di un illecito amministrativo che ha portato negli anni, alla vendita di centinaia di migliaia di metri cubi di roccia lavica, destinata alla lavorazione, frantumata e commercializzazione…
Già… un’area posta all’interno del perimetro del Parco Naturale dell’Etna, adiacente una cittadina meravigliosa, punto di passaggio obbligato per recarsi al nostro vulcano, ma incredibilmente nessuno ha visto nulla…
Neppure i cittadini o meglio quella parte di loro che nel corso degli anni, si sono sciacquati la bocca con teoremi di liceità a garanzia del proprio terremoto, dove alcuni di essi, se pur celati sotto cosiddette “associazioni di legalità”, non hanno mai presentato un solo esposto su questa o altre vicende…
Ah… certo dimenticavo, nessuno aveva visto o sentito nulla, ne il rumore dei mezzi d’opera e neppure quegli autocarri che quotidianamente attraversavano (carichi di materiale lavico) il paese…
Ma si sa… nessuno vede “l’elefante nella stanza“: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/01/cave-abusive-nel-parco-delletna-sono.html
Come diceva Antonio Castronuovo: “Destino del miope e dello sciocco: guardare ma non vedere”!!!
Rifiuti ovunque… ma nessuno se ne preoccupa!!!
Alcuni giorni fa, nel dovermi recare con l’auto presso un ufficio in una zona a me sconosciuta, ho deciso di utilizzare il navigatore, ma esso, come logico che sia, nel provare a condurmi in maniera celere verso quella destinazione, ha provato a consigliarmi attraverso la strada più breve…
Ecco perché propongo le foto che vedete, perché spero che qualcuno –anche all’interno di quei consigli comunali e/o assessorati– nel vederle, riconosca quella strada e decida finalmente di prendere provvedimenti per ripulirla…Ma d’altronde, quella che vedete in queste foto è soltanto una delle tante strade che ogni giorno osserviamo e non comprendo come sia possibile che tutto ciò passi in maniera indifferente…
Parlo come sempre di tutti quei soggetti preposti in quegli uffici pubblici, affinché ciò non debba accadere, ed invece tutto avviene senza mai qualcuno che se ne curi…
Ma chissà… forse è così che deve andare, come tutto d’altronde in questa terra…
D’altro canto, cosa sarà mai un po’ di spazzatura in più o in meno per le strade della nostra regione, considerata tutta quella “mondezza” che ogni giorno (a seguito delle inchieste giudiziarie…) ci piove addosso!!!
Ma si sa, la società umana sostiene se stessa, trasformando per l’appunto la natura… in immondizia!!!
Ma dove sono tutti gli altri??? Già… tutti coloro che avrebbero dovuto coadiuvare quell'imprenditore…
Ed ancora, perché il direttore di cava non è immediatamente intervenuto nei confronti della ditta e/o del preposto sorvegliante di cava, affinché s’interrompessero tutte quelle attività estrattive non autorizzate, obbligando altresì la ditta a ripristinare lo stato dei luoghi in ordine ai confini…Taluni siciliani sembrano dei lupi… ma alla fine evidenziano solo comportamenti da cani!!!
Se dovessi paragonare a prima vista taluni siciliani ad un animale, questi sarebbe certamente un lupo!!!
E’ un animale che preferisce la comodità al rischio, che si presta a svendersi piuttosto che a lottare, che risulta sempre meno interessato alla caccia e al combattimento, ma preferisce cibarsi di ciò che gli viene dato, non ricerca cacciagione fresca, ma si comporta come fosse vegetariano, già… si alimenta di ciò che produce quel proprio “orticello”…Il freddo aveva congelato tutto, anche quel territorio a valle dell’Etna era ghiacciato…
All’improvviso, in quella desolata disperazione, incontro un suo simile… già, pensava che fosse un altro lupo come lui, ma si sbagliava, era semplicemente un cane…“Ebbene guarda” – continuo il cane – se ti va, puoi godere del mio stesso destino, venendo a servire il mio padrone”.
“Sai… l’idea non mi dispiace – disse il lupo – già a pensarci debbo dirti che mi conviene vivere sotto un tetto e riempirmi di cibo, senza dover vagabondare per i boschi”…
Però scusami cane, ho un domanda da chiederti…
Dimmi Lupo… se posso rispondere lo farò volentieri.
Sì… noto che hai il collo spelato, come mai???
Ah… che mi sembrava, no… non è nulla… – rispose il cane – è perché mi legano con una catena perché di giorno non esca di casa, affinché rimanga sveglio di notte per vigilare”…
“Nooo” – rispose il cane…
“Ma allora non sei libero, e se non sei libero – replico il lupo – godi pure di questi beni, che io non li voglio, se per parteciparne devo sacrificare la mia libertà”…
Ecco l’esempio riportato è calzante!!!
Non è vero forse che ogni giorno, c’è sempre qualcuno disposto a rinunciare alla propria dignità per svenderla al migliore offerente…???
Sì… è proprio vero: “Taluni siciliani sembrano dei lupi… ma alla fine evidenziano solo comportamenti da cani!!!!
L'Etna uno spettacolo naturale, con cui però è meglio non scherzare!!!
Se c’è una cosa in Sicilia che tutti nel mondo c’invidiano… è l’Etna!!!
Terremoti in Sicilia…

Alcuni giorni fa parlavo con i miei zii sul terremoto accaduto in Indonesia e in particolare facevo un bilancio provvisorio sulla tragedia che stimava all’incirca in quel momento, 1650 persone decedute e 70.000 sfollati…
Certo sono in molti a suggerire che il nostro vulcano “Etna” ci protegge da quei possibili eventi catastrofici, sì… chissà, forse quanto detto potrebbe essere vero per quelli di origine vulcanica, ma certamente non per quelli di origine tettonica, che si verificano lungo i margini delle zolle litosferiche, come ad esempio quella che per l’appunto attraversa lo stretto di Messina…
Ora… senza voler fare allarmare i miei conterranei, desideravo riportare un studio che ho letto in questi giorni e che prevede entro i prossimi due anni – speriamo che quelle loro sventurate valutazioni siano totalmente errate – un evento catastrofico di magnitudo 7,5 della scala Richter…
8nfatti, a detta del prof. Alessandro Martelli (direttore del Centro ricerche “Enea” di Bologna – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), ci resterebbero 24 mesi per salvare il salvabile: “L’80% dei siciliani è senza piano di emergenza e rischia di non avere scampo se davvero arriverà il “Big One”.
Aggiungendo inoltre: “A breve, tra la Calabria e la Sicilia, potrebbe verificarsi un sisma distruttivo, di magnitudo 7,5. Un terremoto catastrofico, molto più forte di quello dell’Emilia o dell’Aquila, potrebbe colpire e distruggere il Sud Italia, nei prossimi mesi o entro due anni”.
Ora come sempre c’è chi crede alle nefaste previsioni del professor Martelli e chi parla d’inutile allarmismo… eppure lo stesso, aveva previsto il terremoto in Emilia che poi effettivamente si è verificato…
Non solo il Centro Ricerche Enea, ma anche altri enti e recenti studi lanciano segnali inquietanti alla comunità scientifica italiana…
“I tempi sarebbero maturi per un violento terremoto tra la Sicilia e la Calabria”, sono di questo avviso l’Università di Trieste, l’Accademia russa delle Scienze e l’International Centre for Theoretical Physics.
L’evento sismico potrebbe liberare molta più energia di quella prodotta dal terremoto del 2009 a L’Aquila.
Le istituzioni devono muoversi dalla loro inerzia in termini di Protezione Civile e va verificata una ricognizione strategica in termini di sicurezza ambientale, e fare una corretta campagna di informazione per la gente».
Per fortuna che qualcuno la pensa in maniera contraria, tra questi l’INGV nella persona del presidente Stefano Gresta, che non condivide i timori del professor Martelli: “Si sta facendo allarmismo, e in qualche modo anche terrorismo approfittando dell’emotività del momento per fare pressioni mediatiche e accaparrarsi così qualche centinaio di milioni di euro per la prevenzione sismica. Sappiamo che la Sicilia orientale è ad alto rischio sismico, ma lo sappiamo non perché ora sarebbe stato messo a punto un esperimento scientifico, ma da quello che ci dice la storia…
Le previsioni attualmente hanno un margine di errore e di incertezza troppo ampio per poter essere utilizzate nella pratica. E chi ha fatto quelle previsioni non ha detto quanti falsi allarmi ha generato negli anni quello strumento, quante volte è stato previsto un evento che poi non si è verificato. E che facciamo, spostiamo milioni di persone per due anni e blocchiamo mezza Italia per un evento che magari poi non si verificherà?”.
Cosa aggiungere… forse ci vorrebbe la bacchetta magica, comunque il sottoscritto resta dell’idea che qualcosa andrebbe fatto, sarà perché come si dice “prevenire e meglio che curare”, ma soprattutto perché una buona prevenzione, un addestramento su ciò che bisogna fare in quei particolari casi, una predisposizione dei piani d’emergenza e delle aree necessarie a ricevere quegli 8sfollati, potrebbe ridurre di molto le vittime, senza attendere come sempre da noi, continuando a non far nulla!!!
Sperare che qualcuno da lassù ci protegga oppure augurarsi che qualche preghiera possa fare il miracolo, è quantomeno nel 2018 da folli!!!
“Aiutati che Dio ti aiuta…”: ecco, forse è il momento di prendere queste parole in maniera concreta ed è tempo che le nostre istituzioni, i nostri governi nazionale e regionale, inizino a predisporre un programma d’intervento, prima che sia come sempre… troppo tardi!!!
Messinese??? No… Catanese!!!
Ed io: “Sono della città con il mare più bello del mondo e con il vulcano più alto d’Europa”… e continuando leggermente irritato, passando QUESTA VOLTA al mio dialetto: “sugnu a differenza to’… da provincia chidda spetta: Sugnu CATANISI!!!”.
Credimi… non ne potevo più: “Guarda che se hai intenzione di continuare così., mi stai facendo incazzare e se provi a seguitare con questa stupida frase interrompo qualsivoglia discussione, ma vorrei… prima di ciò, assicurarti che i tuoi pregiudizi sono vittima di una visione parziale della realtà e se mi permetti vorrei dimostrati che… “Arrè, cu sta cùoppula… da min….!!!
Ecco, è con questa foto che si sta promuovendo la nostra terra… la nostra bellissima Sicilia, dove colori e profumi sono unici al mondo, dove la cultura è presente in ogni pezzo d’argilla, dove l’azzurro del mare ed i rossi colori dell’Etna ne fanno una paesaggio invidiabile… loro di contro, questi esperti promotori cosa fanno… la rappresentano ancora oggi, nel 2017, con la coppola!!!Certo, sono in molti ora a sentirsi offesi per quella immagine… nulla a che dire per i due modelli, che ripropongono perfettamente un periodo storico, ma cosa centra quell’immagine di ieri, con la Sicilia di oggi, con l’appuntamento del G7… vorrei capirlo.
Ma chissà perché da noi, quando si tratta di turismo, invece di rappresentare semplicemente la realtà, il nostro territorio, le nostre bellezze, ecco che si cercano rappresentazioni… futili e distanti nel tempo!!!
Sono in molti a non voler capire, quanto noi siciliani (certamente quanti onesti e lontani da quel mondo criminale), siamo stanchi d’essere paragonati a quel “merdoso” mondo mafioso, che ha saputo soltanto – in questi duecento anni -. gettare fango e discredito purtroppo, non soltanto su ciascuno di noi, ma ahimè, anche su questa nostra isola incantevole…UFO A CATANIA IL 02.03.2017
Inoltre, verso la fine, mi sono accorto (rallentando opportunamente il video) che all’improvviso compare un’oggetto di colore più scuro, a forma ellittica, che oltrepassa l’immagine e scompare…
Ho letto sul Web che questi oggetti compaiono quando vi è un pericolo, ad esempio quando sta per esplodere un vulcano… cose che difatti è accaduta proprio al nostro Etna e che dimostra ad oggi di essere in fase di eruzione!!!
Mi sono accorto purtroppo rivedendolo sulla mia pagina, che la qualità dell’immagine riprodotta trasformandola è di molto diminuita ed allora, a breve, posizionerò il link sul quale troverete il video originale: https://youtu.be/H50-FZzqDmA
Detto… fatto… un amico mio, Giuseppe Scalisi mi ha inviato una foto scattata quello stesso giorno…
Sicilia: l'isola che non c'è…
“Seconda stella a destra… questo è il cammino…” con queste parole iniziava una canzone di E. Bennato, ed oggi, riferendomi a questa mia isola, rivedo in quel testo, quell’isola che non c’è…
Immaginate quell’amore per la cucina, per i dolci, quella dedizione per la terra che fa raccogliere meravigliosi frutti, tra cui uve bianche e nere, che danno luogo a fantastici vini…
La sera dopo essersi abbuffati in uno dei tanti ristoranti a base di pesce… ci si ferma in quei chioschi, per bere un dissetante mandarino al limone oppure un tamarindo che aiuta a digerire…
Da occidente ad oriente, la si può attraversare ammirando le varie culture, che nei secoli d’invasione hanno lasciato segni…
Una terra che si fa scoprire poco per volta… e ad ogni fermata, si resta entusiasti per i colori, per quello spettacolo, per la fetta di pane casareccio offerta, con sopra quel nostro verde olio d’oliva, un “ciliegino” di Pachino ed un pizzico d’origano…
Per gli amanti della natura vi sono i parchi: quello dell’Etna, dei Nebrodi, dei Peloritani e delle Madonie… dove si possono trovare vari agriturismi specializzati con prodotti tipici naturali e biologici… si potrà mangiare quella ricotta appena fatta, da gustare calda,
Finora ho parlato dell’isola che c’è, di quella naturale e meravigliosa… poi ve ne un’altra, che nei fatti non esiste, un’isola che è rimasta fortemente in ritardo rispetto al resto dell’Italia…
Un’isola abbandonata a se stessa, senza crescita e sviluppo… nessun miglioramento qualitativo del capitale umano, ma il tutto basato, sul solito passaggio di consegne, da padre a figlio…
Un’isola nella quale gli uomini istituzionali la fanno da padrona, creando sempre più distanza dai semplici cittadini e allontanando così quei principi morali di coesione sociale…
Un’isola in cui non esistono investimenti produttivi e dove non vengono realizzate quelle necessarie infrastrutture…
Sta scomparendo anche quel po di potenziale tecnologico sviluppatosi negli anni 70′ e soprattutto mancano le innovazioni…
I mercati esteri sono nelle mani degli altri stati concorrenti, in particolare quelli prospicienti il mar Mediterraneo, ed i nostri prodotti tipici, sono stati valorizzati solo sulla carta… ma non nei fatti, i numeri delle esportazioni difatti… sono profondamente crollati!!!
Se poi consideriamo la spesa per la Pubblica Amministrazione nel suo complesso, ecco che la nostra isola è al primo posto tra le regioni meridionali con incrementi di oltre il 30% la media nazionale; la maggior parte di essi gode di quel clientelismo e soprattutto di quella tanto ricercata raccomandazione!!!
A differenza delle altre regioni si spende di più, per ricevere di meno… e con risultati decisamente scadenti in termini, sia di crescita del reddito che dell’occupazione…
Gli stessi imprenditori (o meglio molti tra essi…) colpiti dalla crisi, stanno reagendo adattando quei meccanismi di collusione e corruzione, piegandosi – per voler rimanere produttivi nel mercato economico – a quelle protezione legate alla ben nota associazione criminale, beneficiando così di conseguenza, di tutti quegli sbocchi offerti, dalle loro attività “legali”…Il giudice Borsellino disse “la Sicilia un giorno sarà un posto bellissimo”.
E’ un vero peccato che non abbia avuto modo di dirci… quando questo accadrà!!!
Salire da Catania all'Etna per poi nuovamente scendere a Catania e buttarci così… tutti a mare!!!
Come…???
Facendoci sapere che a breve diventeremo ricchi!!!
Sì… ho letto che saranno 700 milioni gli euro previsti per la nostra Città e 12 Miliardi –si avete letto bene- (l’hanno chiamato “Patto per la Sicilia” ed è un accordo che farà arrivare queste somme nelle casse della Regione) per l’intera Sicilia!!!
Siamo con l’acqua alla gola… e loro pensano a realizzare un percorso turistico… si potremmo utilizzarlo in futuro per qualche rally… ma per favore, si pensi per prima cosa a sostenere tutte quelle famiglie bisognose, quei poveri pensionati… i giovani senza alcuna occupazione e poi forse ci si potrà dedicare a realizzare opere “fantasiose”… che comunque, se stessero lì dove sono state finora… sarebbe certamente meglio!!!Povera Catania… posta in classifica tra gli ultimi posti delle città più vivibili d’Italia… una città allo sfacelo… ma che vorrebbero farci passare quale esempio da imitare… da chi poi… resta certamente un mistero!!!
Sì… è lo stesso mistero che non ci permette di comprendere a quali propositi e iniziative questi signori sono ispirati per i prossimi anni… pretendendo comunque di voler continuare a governare (per come finora fatto…) questa nostra città!!!
Cataniopoli…
Comunque gli appalti vengono alla fine affidati (fateci caso… a turno sempre alle stesse imprese) ed essendo questi affidamenti d’importi irrisori (da uno a cinque milioni di euro…), non vengono mai presi seriamente in considerazione da quanti dovrebbero di fatto verificarne in modo attento l’eventuale aggiudicazioni…Sceicco Hamed Bin Ahmed Al Hamed
Amare la Sicilia…
Già, doveva giungere dagli Emirati Arabi, uno sceicco per amare la ns. terra…
Dopo anni nei quali la ns. regione è stata considerata, da parte di molti investitori, terra di sfruttamento e quindi da depredare e poi abbandonare, realizzando, con i loro impianti produttivi, le loro strutture di trasformazione, quelle industrie chimiche, non soltanto uno scempio al nostro unico patrimonio naturale, ma soprattutto hanno violato la salute di quei poveri cittadini, con malattie e decessi…
Ecco finalmente giunge da noi, qualcuno che non pensa soltanto ad investire, ma che realizza le proprie opere, rispettando proprio l’ambiente circostante, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative e operando in prospettiva, valorizzando quanto oggi possibile in efficienza in particolare usufruendo del massimo rendimento energetico prodotto proprio dalla posizione geografica della nostra regione…
E’ stato acquistato uno dei resort più belli di tutta la Sicilia, sia per collocazione, che per posizione strategica tale da essere in pochi minuti dalle vie primarie di collegamento…
Inoltre l’ex complesso alberghiero ” La Perla Jonica” si trova a metà tra due località incantevoli quali sono Capomulini e Acicastello/Acitrezza, ed inoltre a pochi minuti dalle famose Terme di Acireale…
Non bisogna inoltre dimenticare, l’importante sostegno dato alla grave crisi lavorativa che attanaglia la nostra regione, in particolare proprio l’attività delle imprese di costruzioni,
Quindi ben vengano iniziative come queste che permetteranno non soltanto l’inserimento lavorativo durante la realizzazione dell’appalto, ma soprattutto, la possibilità successiva di quanti potranno far parte di quello staff, necessario per il mantenimento dello stesso…
E’ cosa dire inoltre, del processo turistico che grazie a quest’opera verrà incrementato… la possibilità di far godere – i turisti che verranno ospiti della struttura – dei nostri meravigliosi paesaggi artistici e culturali, quelle bellezze naturali tra cui si mostra in tutta la sua maestosa e vitale bellezza.l’Etna
Visioni incantevoli accompagnate dal gusto dei nostri meravigliosi vini e dai sapori che la nostra terra sa dare….
Quello che verrà loro proposto sarà come sempre un clima di riservatezza e di cordialità, in cui saranno immersi tra arte, cultura, profumi, un continuo mutamento che passa dalle scogliere laviche modellate dal mare, ai giardini di limoni e arance…
Il nuovo Hotel Hilton Capo Mulini è destinato a diventare il più grande resort per convegni del Mediterraneo, realizzato completamente ad impatto zero, cioè, zero waste ( una nuova visione in materia di gestione dei rifiuti in cui la spazzatura verrà vista come una risorsa e dove tutto potrà essere riciclato e non più abbandonato in discariche) ed ancora, zero emissions ( indica, in modo del tutto generale, la produzione o trasformazione di energia senza nessuna emissioni, tipiche normalmente derivate da combustione come per esempio l’anidride carbonica, ed ancora, zero water waste ( riducendo i consumi idrici della struttura, minimizzando gli scarichi all’interno degli impianti di trattamento acque, con una sostanziale riduzione quantitativa degli scarichi di acque reflue in fognatura e riutilizzo degli effluenti nei circuiti interni, riduzione e razionalizzazione dei prelievi idrici da pozzo, auto-produzione con storage di energia ed efficienza energetica integrata con rete info-energetica e telecontrollo)…
L’apertura è prevista nel 2016 e speriamo che questa iniziativa rappresenti soltanto un primo passo verso analoghe opportunità che potranno realizzarsi in un prossimo futuro…Ufo a Catania…
Catania… una città morta!
A parte quindi, solitarie iniziativa legata a qualche concerto organizzato dall’amministrazione pubblica, è soprattutto grazie a quella coraggiosa intraprendenza da parte d’irriducibili commercianti del centro storico che (con la speranza di una possibile ripresa), intervengono a proprie spese per sostenere quella “movida” tanto decantata attraverso, caffè concerto, disco-pub, interventi letterari, teatrali, ecc…, permettendo – chissà ancora per quanto tempo – di sopravvivere e di creare quella pur minima prospettiva occupazionale…
Ovviamente avrei preferito non toccare il tasto dolente della politica o di quegli uomini scelti in questi anni, in qualità di primi cittadini… uno scempio… non so neanche da chi voler cominciare… ognuno di loro ha lasciato segni così negativi ed indelebili, che ho difficoltà a trovare nella loro gestione un solo pregio e considerato l’elenco numeroso di difetti che potrei qui numerare, comprendo come anni di tali amministrazioni ( di centrodestra e/o centrosinistra ) hanno saputo distruggere – sia socialmente che economicamente – questa nostra città…Sono stati così portati a leccare quell’unico spiraglio d’elemosina offerto loro dall’onorevole o senatore di turno, che da soli, hanno provveduto ad imbavagliarsi per non gridare ad alta voce ciò che non va…. attendendo sempre qualcun’altro, che faccia al posto loro il lavoro… rappresentazione da sempre del loro agire!!!
Il Distretto Produttivo della Pietra Lavica dell'Etna
Venerdì 6 dicembre alle ore 18.00, presso l’Orto Botanico di Catania, sono stato invitato ( dagli amici Dott. Alfio Grassi e Giuseppe Buccheri ) a presentare il sito che, insieme all’amica Valentina avevamo realizzato per l’occasione.
Comunque (tralasciando questa personale critica), l’incontro per il tempo messo a disposizione è stato molto interessante, grazie e soprattutto alle personalità che sono state invitate a parteciparvi.
Sono intervenuti, il Direttore del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università degli Studi di Catania Dott. Pietro Pavone, l’Assessore all’Energia ed ai servizi di Pubblica Utilità della Regione Siciliana Dott. Nicolò Marino e l’Assessore del Comune di Catania ( Ordinario di Diritto romano e di Epigrafia e Papirologia giuridica nelle Università La Sapienza di Roma e Magna Grecia di Catanzaro) Prof. Orazio Licandro.
Egli, nel suo intervento ha reso noto al pubblico presente ed in particolare all’Assessore N. Marino, dell’iniziativa progettuale intrapresa dal Distretto Produttivo della Pietra Lavica dell’Etna, in merito alla revisione del Piano Cave Regionale approvato nel 2010, con il quale si sta elaborando una pianificazione particolareggiata dei bacini lavici estrattivi presenti nel comprensorio Etneo, sottoposti a tutela ambientale, ma certamente di gran interesse per il futuro della pietra lavica dell’Etna.
L’evento si è poi concluso con la presentazione di prodotti d’arte e artigianato, realizzati tutti con la ns. meravigliosa Pietra Lavica.
Consiglio quindi a quanti interessati di tenersi aggiornati, visionando quotidianamente i seguenti indirizzi link:
http://www.distrettopietralavicadelletna.com
http://www.facebook.com/pages/Distretto-Produttivo-Pietra-Lavica-dellEtna
Protocollo d'intesa con l'ateneo Iracheno
La Collaborazione attraverso il protocollo d’Intesa, darà inizio ad una collaborazione in ambito scientifico-culturale, che porterà all’attuazione di progetti scientifici e di ricerca comuni, ciò permetterà uno scambio reciproco di docenti, studenti, laureati e dottorandi, l’organizzazione di corsi di formazione, di seminari, convegni e simposi scientifici e lo scambio di borse di studio scientifiche.
La realizzazione di questo protocollo, ha comportato un impegno costante e dettagliato, svolto dall’Associazione Camera di Commercio Italo-Irachena ( Via S. Euplio 13 – Catania ), attraverso il proprio Presidente Giuseppe Cavalli in collaborazione con il consigliere d’amministrazione Dott. Alfio Grassi – Rappresentante del “ Consorzio della pietra lavica dell’Etna.
Hanno partecipato inoltre, il Direttore del dipartimento di Scienze biologiche geologiche ed ambientali dell’Università di Catania, Prof. Pietro Pavone e il presidente del “ Distretto produttivo Pietra lavica dell’Etna”, Ing. Alfio Papale.
Inoltre, l’Associazione Italo Irachena, permette ai suoi iscritti, di intraprendere agli imprenditori e professionisti siciliani, quelle relazioni internazionali, che conducono ad opportunità d’investimento e di business, con la definizione di appalti che vanno dalla edilizia pubblica a quella privata, fino alle grandi opere d’infrastrutture, agricoltura e nel soddisfare la domanda irachena di prodotti e servizi..
L’intesa appena raggiunta, avrà quale presupposto, la cooperazione mediante scambio di sinergie, tra Università, Camere di Commercio, Centri di ricerca, Associazioni, Consorzi, ecc…, che porterà alla promozione di strumenti commerciali, l’agevolazione di società in Joint-Venture, il trasferimento del Know-How, apportando in maniera concreta un valido contributo al miglioramento delle relazioni tra le parti.





























































