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Odio gli indifferenti…

Credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani“!!! 

Non pos­sono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città, chi vive veramente non può non essere cit­tadino e parteggiare: indifferenza è abulia, è paras­sitismo, è vigliaccheria, non è vita. 

Ecco perché odio gli indifferenti… 

L’indifferenza è il peso morto della storia, è la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splenden­ti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall’impresa eroica. 

Ma d’altronde sappiamo bene come l’indifferenza operi potentemente nella storia…

Sì… opera passivamente, ma opera!!!

E’ la fatalità è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costrutti; è la materia bruta che si ribella all’intelligenza e la strozza. 

Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare non è tanto dovuto all’iniziativa dei pochi che operano, quanto all’in­differenza, all’assenteismo dei molti. 

Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggrup­pare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, las­cia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. 

La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. 

Dei fatti matu­rano nell’ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita colletti­va, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa…

I destini di un’epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati, delle ambizioni e passioni personali di piccoli gruppi attivi, e la massa degli uomini ignora, perché non se ne preoccupa. 

Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare; ma la tela tessuta nell’ombra arriva a compimento: e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. 

E questo ultimo si irrita, vorrebbe sottrarsi alle con­seguenze, vorrebbe apparisse chiaro che egli non ha voluto, che egli non è responsabile. 

Alcuni piag­nucolano pietosamente, altri bestemmiano oscena­mente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi anch’io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe suc­cesso ciò che è successo? 

Ma nessuno o pochi si fanno una colpa della loro indifferenza, del loro scetticismo, del non aver dato il loro braccio e la loro attività a quei gruppi di cittadini che, appunto per evitare quel tal male, combattevano, di procu­rare quel tal bene si proponevano. 

I più di costoro, invece, ad avvenimenti compiu­ti, preferiscono parlare di fallimenti ideali, di pro­grammi definitivamente crollati e di altre simili piacevolezze. 

Ricominciano così la loro assenza da ogni responsabilità. E non già che non vedano chiaro nelle cose, e che qualche volta non siano capaci di prospettare bellissime soluzioni dei problemi più urgenti, o di quelli che, pur richiedendo ampia preparazione e tempo, sono tuttavia altrettanto urgenti!!!

Ma queste soluzioni rimangono bellissimamente infeconde, ma questo contributo alla vita collettiva non è animato da alcuna luce morale; è prodotto di curiosità intellettuale, non di pungente senso di una responsabilità storica che vuole tutti attivi nella vita, che non ammette agnosticismi e indifferenze di nessun genere. 

Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia, il loro piagnisteo di eterni innocenti… 

Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. 

E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime… 

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze virili della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. 

E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. 

Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano nel sacrifizio; e colui che sta alla finestra, in agguato, voglia usufruire del poco bene che l’attività di pochi procura e sfoghi la sua delusione vituperando il sacrificato, lo svenato perché non è riuscito nel suo intento.  

Vivo, sono partigiano, perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti!!!

Tutti bravi a nascondersi: ora provate a metterci la faccia…

Infatti, questa pubblicità fotografata all’interno della metro è perfetta per il 90% dei miei connazionali!!!
Sì… oggi mi sento buono, tanto d’aver considerato ancora un 10% d’individui capaci di poter salvare ciò che resta di questo nostro Paese, ahimè corrotto…
Non voglio fare il pessimista, d’altronde qui di pessimismo non vi è nulla, ma nella amara constatazione di quanto riportava Leopardi e cioè che tutto in natura è destinato a decadere verso uno stato peggiore e corrotto e che pertanto a questo stato naturale bisogna contrapporre l’ottimismo degli sforzi della persona, auspico ancora che in quest’ultimi possa esserci una residua parte onesta che incrementi quel definitivo cambiamento delle coscienze o quantomeno che quella parte loro malata venga finalmente sopraffatta dalla sana…
Ecco perché stimolo nel mio blog ad essere diversi, a non decadere moralmente in quei meccanismi messi in atto da chi già da tempo risulta essere contagiato e che non fa nulla, neppure in famiglia, affinché quella sua peste non vada ad intaccare i propri cari, in particolare i più giovani…
Ma disgraziatamente avviene proprio il contrario: quest’ultimi difatti, osservando come il proprio genitore sia riuscito – senza alcun merito – a elevarsi ad una posizione rilevante, ma soprattutto senza mai chiedersi quali capacità egli abbia messo in campo per giungere a quello stato, evita di chiedersi se quell’abilità finora espressa, fosse farina del proprio sacco o se qualcuno dall’esterno abbia in maniera concreta determinato quell’innalzamento sociale o economico…

Perché a differenza di ciò che si crede, di noi si sa tutto, già… chi siamo, chi frequentiamo, da chi siamo soggiogati (nella mia Sicilia mi verrebbe da aggiungere a chi apparteniamo o a quale “famighia” si è legati), ed ancora, chi è il nostro politico di riferimento…
Ma non solo, quali proprietà possediamo, il denaro che disponiamo, i movimenti bancari che effettuiamo, i costi che sosteniamo, quali regalie effettuiamo, ma soprattutto quali riceviamo, in particolare chi paga le vacanze, i rolex e via discorrendo…  
Ah proposito, vi do una bella notizia: a breve l’Agenzia delle Entrate metterà in atto una nuova procedura di verifica attraverso un software che in maniera dettagliata, permetterà di effettuare tutti i controlli di sperequazione finanziaria sui componenti di uno stesso nucleo familiare…
In particolare saranno gli acquisti effettuati da ciascuno di essi che verrà monitorato e confrontato in base al proprio reddito espresso, in particolare saranno auto, moto, minicar, gioielli, hotel, aerei, centri benessere e quant’altro, già… saranno queste procedure che consentiranno di evidenziare tutte le anomalie o le incongruenze tra le disponibilità economiche realmente dichiarate e le spese viceversa sostenute da ciascuno di essi (chissà… forse grazie a qualche contributo extra ottenuto mediante il solito meccanismo illegale e/o corruttivo)!!!

D’altronde come ripeto spesso, basterebbe mettere in pratica pochi aggiustamenti per eliminare definitivamente l’illegalità e l’evasione di questa nazione, che ricordo vale ancora ben oltre 80 miliardi di Euro e che rappresenta a tutt’oggi la più grave piaga sociale ed economica negativa del nostro Paese…
Immaginatevi per un momento se tutto quel denaro fosse suddiviso per fini di solidarietà sociale o per sostenere la ricerca medica o ancora per aiutare migliaia e migliaia di giovani nei loro studi e/o nell’inserimento verso quella loro prospettata professione…
Io conservo un sogno, sì… che tutto ciò un giorno possa realmente avvenire, ma bisogna che tutti, sì tutti noi, iniziamo intanto a metterci la faccia!!!    

 

Tu che vieni qui a contemplare ricorda che: non tutti i siciliani siamo mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani!!!

Si sa… la memoria umana è uno strumento meraviglioso, ma ahimè fallace!!!
Certo, per non dimenticare vengono compiute ogni anno centinaia di celebrazioni, incontri, cortei, iniziative, che con il passar degli anni sono andate sempre più scemando, sia per quantità, che in presenze… 
Quando poi gli anni sono diventati decenni ecco che – ad esclusione di familiari/amici e qualche trafiletto sui quotidiani – l’ingratitudine di questo Paese, è diventata una costante!!!
Gli anniversari di quelle celebrazioni cosiddette della “memoria”, si sono trasformate in semplici occasioni gioviali, infatti, i ragazzi le vedono come un occasione per “caliarsela” dalle scuole, mentre agli adulti – in particolare a quanti legati al mondo istituzionale – servono per mettersi in mostra…
Ecco quindi che a seconda delle occasioni, assistiamo al collocamento di quelle targhe commemorative in ricordo delle vittime, come se attraverso quelle lapidi si potessero rinnovare le coscienze dei siciliani, per una storia che nei fatti in molti vorrebbe dimenticare… 
Sì… perché la verità in fondo è questa, peraltro quel frammento di storia non interessa a nessuno, neppure per ricordare a tutti noi, che c’è ancora molto da fare!!!
Sì perché finora si è solo discusso, certo vi sono state le inchieste, gli arresti, qualcuno di quegli affiliati è finito al penitenziario… ma per il resto, gli uomini e le donne di quel sistema mafioso/criminale sono ancora lì, sì… ad operare anche per coloro che non possono essere più presenti, ma che hanno ceduto il proprio scettro ai figli e/o familiari… lasciando così quel loro business inalterato, come se nulla fosse accaduto!!!
Viceversa, i familiari  di quelle vittime non sono andati più avanti, continuano a vivere le loro vita in antonimìa, in una sorta di contrapposizione sofferta nel non saper decidere se andare avanti o fermarsi, se ricercare giustizia o rinunciarvi definitivamente, ma poi ditemi, di quale verità parliamo, forse di quella che si sa essere stata collusa e depistata???
Ed allora quei familiari, a chi debbono affidare quel proprio disagio: alla comunità, alla politica, alla magistratura, sì… a chi??? 
Li hanno definiti “famigliari delle vittime“, ed hanno inciso nei propri volti la sofferenza di un dolore imposto non dal fato… ma dall’abbandono di uno Stato che avrebbe dovuto difendere e proteggere quei loro cari, i quali ahimè sono stati costretti da un corrotto sistema ad un ruolo troppo gravoso e di cui forse (rivedendo quanto accaduto e la sofferenza provocata da quel brutale crimine…) avrebbero fatto volentieri a meno. 
D’altronde sono gli stessi familiari che vengono ancora una volta inchiodati dai gesti vandalici di alcuni scellerati, individui che continuano ad offendere la dignità di un popolo con le loro azioni, ad esempio danneggiando la targa alla base dell’albero di ulivo che si trova in via d’Amelio, a Palermo, a ricordo dell’attentato compiuto il 19 luglio 1992 in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina…
La verità è che c’è ancora molto da fare per quei familiari delle vittime, perché il tempo degli insulti e dei sospetti non è ancora finito e perché in questo loro Paese sono costretti –ancora una volta – a doversi scusare per quella loro ingombrante presenza, per il peso che senza volere impongono alla memoria collettiva!!!
Sì… bisogna fortemente lottare contro questo sistema che ci vuole collusi, non solo per “non dimenticare” quelle vittime ed i loro familiari, ma soprattutto per ricordare a noi siciliani chi siamo, dove vogliamo andare,  ma soprattutto con i nostri comportamenti cosa vogliamo essere: perché non tutti i siciliani siamo mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani!!! 

25 Aprile 1945: Liberati da cosa, se non da noi stessi…

Sono in pochi a sapere che la data del 25 aprile venne decisa solo quattro anni dopo e precisamente nel 1949…
La scelta cadde su quel giorno, perché era il giorno della liberazione dei partigiani delle città di Milano e Torino, ma pochi sanno che la guerra continuò ancora per qualche giorno e precisamente fino ai primi giorni di maggio.

L’hanno definita “festa della liberazione“… ma liberazione da cosa, dal fascismo forse???
Ma se in quel periodo erano tutti fascisti ed erano pochi gli italiani che avevano avuto il coraggio di ribellarsi a quel governo fascista del Duce, tanto da venire deportati o essere emarginati dalla società…
In quell’analisi, non si tiene conto delle vicissitudini italiane e di quel periodo storico, si viole esclusivamente premiare i partigiani, ma dimenticano volontariamente quanto accaduto a causa loro, mi riferisco alle vittime decedute a seguito di attentati commessi dal loro gruppo di resistenza… oppure di quel successivo periodo di fine della guerra ,che condusse – attraverso un gruppo ristretto ai partigiani – ad una insensata guerra civile, fatta di saccheggi e di violenze gratuite  da parte di quei partigiani che potremmo equiparare per condotta, ai peggiori nazisti delle SS…
Per favore quindi… non mi parlate di lotta di liberazione dai tedeschi o dal fascismo, di un momento di riscatto politico e militare della nostra nazione, di una riconquista della libertà e della democrazia!!!
Gli italiani avevano scelto il “fascismo”, ci credevano, erano esaltati nel vedere il DUX da quel balcone , ed oggi, dopo che sono trascorsi più di settant’anni, non si ha minimamente il coraggio di raccontare all’opinione pubblica quella verità scomoda e cioè, descrivere uanto accaduto realmente, senza liquidare quel periodo, quasi fosse stato un infortunio storico…
Si sa… nei successivi anni si è cercato di portare avanti una nuova costruzione della memoria, in particolare grazie alla pubblicazione di libri (scritti da social-comunisti) o sulla quella carta stampata (di quotidiani d’ispirazione cattolico-democristiana), dove si è creato uno stereotipo di quella Resistenza, divenuta con gli anni – in particolare fra gli strati meno acculturati – l’unica vera componente, che determinò la liberazione del nostro paese…
Ma se per un istante ci fermassimo a rileggere la storia o quantomeno nutrissimo riserve sulla loro fondatezza, ci accorgeremo di come una grossa parte del paese, durante il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, avesse espresso per l’ennesima volta, la propria fiducia a quel re fedifrago!!!
Monarchia o Repubblica… fu la domanda posta agli italiani con quel referendum e sappiamo bene come poco più della metà di quel 54,3% degli elettori (furono ammesse per l’occasione al voto le donne, altrimenti non si sarebbe raggiunta la maggioranza…) votò per la Repubblica, con un scarto minimo di appena due milioni di voti, decretando così la fine della Monarchia… 
Viene quindi da chiedersi: Ma come… metà degli italiani votarono per quella monarchia (la stessa che aveva permesso a Mussolini di diventare dittatore, una monarchia che nel momento del pericolo era fuggita via saccheggiando i forzieri del nostro paese),  invece di premiare i partigiani e la resistenza da essi compiuta, ad appena un anno dalla liberazione???
Quanto sopra insegna come i ricorsi storici si ripetano… 
Ad esempio vedasi quanto sta accadendo in questi giorni… e di come la paura dell’italiano di allora venga riproposta oggi, già… quel timore per tutto ciò che è il nuovo e quella desiderata riproposizione di continuità, che suona come implicita sconfessione delle istanze di rinnovamento incarnate allora dal movimento di liberazione ed oggi dai movimenti politici definiti “populisti”…
Ancora una volta, a distanza di tanti anni, le nostre forze istituzionali provano a influenzare l’opinione pubblica descrivendo quel periodo in maniera difforme, ignorando appositamente quanto accaduto e cioè che allora il nostro paese aveva molto da farsi perdonare dai vincitori, perché con se, portava le colpe non solo del fascismo, ma anche della guerra rovinosa da esso dichiarata.
Ecco perché oggi dobbiamo rivalutare quel periodo e la sua resistenza, dobbiamo guardare a tutta la vicenda che inizia con il periodo prefascista e si conclude con la guerra di liberazione e con tutte quelle migliaia di vittime decedute a causa di “giustizie sommarie” improvvisate dai tribunali militari partigiani… 
Cerchiamo prima di tutto quindi di capire, di comprendere cosa ha significato vivere in quel periodo, coglierne tutte le diversità morali e collocarle in un’epoca di guerra, imbarbarito da una violenza estrema perpetrata sulla popolazione civile, senza precedenti nell’età contemporanea… 
Il tempo della resa dei conti è finito… e il nostro Paese deve saper andare avanti, ammettendo ahimè anche le proprie colpe, che come sappiamo sono state tante!!!
Nasconderci ancora una volta… non servirà a nulla, come provare a festeggiare una liberazione che non vi è mai stata, non darà al nostro paese nuova dignità o il rispetto di coloro che oggi siedono insieme a noi come partner europei o in quanto inseriti in quella organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della difesa….
Di contro, riuscire ad ammettere i nostri errori, farà crescere le coscienze dei nostri giovani (peraltro sono gli stessi che oggi – quantomeno due su tre – non sanno minimamente cosa si stia festeggiando…), affinché gli errori d’allora, non abbiano a ripetersi… 

In Sicilia…??? No… nemmeno uno su mille ce la fa!!!

A differenza di altri paesi dove la presenza dello Stato è certamente più solida… da noi, quando si tratta di far applicare quella propria autorità, mi riferisco a procedimenti della semplice quotidianità, ecco, c’è qualcosa che sfugge e si sente quella mancata rappresentanza…
Non parlo dei momenti di crisi o i periodi di “défaillance”, come ad esempio quando si è trovato a difendersi da quelle stragi, messe in atto dall’associazione criminale “Riina & Co“; No… in quei precisi momenti lo Stato si rinsalda e compatta tutte le proprie istituzioni e quei suoi uomini…
Da noi questa sensazione è più forte rispetto ad altre realtà del Paese, il nostro come si sa, è un territorio dove lo Stato viene visto in maniera distaccata, si pensa ad esso come a qualcosa che sta lontano, a Roma e non qui da noi… 
Chissà forse la colpa va data agli anni passati, a quando lo Stato dimostrava la propria strafottenza, senza riuscire mai in maniera energica, ad imporre quella sua presenza… 
Quindi con uno Stato assente… è naturale che cosa nostra abbia preso il sopravvento… 
D’altronde se la forza dello Stato è data dalla legge, ma quando la giustizia evidenzia tutte le proprie lacune, attraverso continui processi con ribaltamento delle sentenze e con giudizi sempre più incerti, ecco che quei principi sono diventati agli occhi dei siciliani, sempre più imbarazzanti…  
Pian piano i suoi cittadini si sono sentiti tradire, hanno iniziato a non fidarsi più dello Stato, sono diventati ancor più omertosi, ed è proprio a causa di quella fragilità e soprattutto è a causa di quelle ambigue conclusioni giudiziarie, di quei procedimenti che hanno permesso a parecchi indagati di restare impuniti…
Ed allora, ecco che è scattato in molti di quei cittadini il pensiero di doversi adeguare a quel sistema, è nato il desiderio di lasciarsi corrompere, hanno consentito a quella associazione mafiosa di partecipare alle varie collusioni, intervenendo nelle intimidazioni e influenzando i giudizi su taluni uomini dedicati alla politica…
La loro è di fatto una vera e propria partecipazione attiva… certamente negativa, che porterà con il tempo, alla devastazione di questa terra… 
Un fiume di denaro pubblico che è stato dilapidato e che continua a finire nelle tasche di quella associazione mafiosa!!!
La stessa che poi provvederà a far defluire nelle tasche dei propri amici “associati”, nelle casse di quelle imprese “affiliate”, nelle mani di quei dirigenti delle PA ed una parte di quel denaro servirà a sovvenzionerà i propri politici corrotti!!! 
Ed è per questi motivi che nessuno da solo potrà vincere su questa terra, non ci sono riusciti uomini grandi come Falcone e Borsellino o tutti coloro che con la propria vita li hanno preceduti, perché erano soltanto uno… ed è vero quanto riporta il testo di quella canzone… “ma quanto è dura la salita, in gioco c’è la vita“!!!
Sì… nulla dopo le stragi sarebbe stato più come prima, questo almeno era quanto tutti gridavano, quando le coscienze erano alte…
Ma il tempo si sa, è bastardo!!!
Cancella la memoria e così quel rinnovamento culturale e morale tanto decantato è completamente fallito!!!
Ci si è venduti… per poco, direi per nulla, per quel concetto pittoresco di “democrazia”, sapendo quanto di quest’ultima si sia più interessati a fattori prevalenti, come la spartizione e il potere!!!
Per far ciò, molti siciliani illustri, hanno cercato sin da subito di trovare quel necessario sostegno… ricambiandolo con vincoli e legami personali (talvolta pericolosi…), ma che hanno permesso a quei soggetti di potersi rafforzare e aumentare a dismisura quella propria influenza…
Si sono circondati di un gran numero di persone importanti, di amici e conoscenti ricercati tra gli uomini che contano, da quelli di governo a quelli istituzionali, dai politici ai burocrati, dal clero ai dirigenti, dagli imprenditori agli editori, tutti uomini influenti, necessari per raggiungere quel proprio scopo… 
Ciò che importa ad essi realmente si chiama popolarità, ed ecco perché ciascuno di essi, punta ad ottenerla…
E’ lo stesso motivo perché oggi vediamo quei loro visi sui cartelloni stradali… già, ciò che cercano di ottenere, si chiama con un nome… potere!!! 
Tutto il resto non conta… l’intelligenza, il talento, la propria genialità, non conta nulla, se essa non si adegua alle componenti di quel potere… 
Ecco perché in Sicilia siamo come in quella canzone: “devi contare solo su di te, uno su mille ce la fa…??? ma quanto è dura la salita, in gioco c’è la vita. Il passato non potrà tornare uguale mai, forse meglio perché no, tu che ne sai, non hai mai creduto in me, ma dovrai cambiare idea. La vita è come la marea ti porta in secca o in alto mare… Se ti diranno: sei finito…non ci credere, finché non suona la campana… vai!!!“.

Un gran bel mix d'arrestati: politici, imprenditori, presidenti ed anche funzionari pubblici…

Lo so… non fa più notizia!!!
Siamo così abituati a contare gli arresti… che ci siamo ormai assuefatti,,, e poi per cosa, per vedere come alla fine nessuno paghi, anzi dopo pochi giorni sono tutti lì, liberi… come se nulla fosse accaduto…
Come si dice: rubare… alla fine paga!!! 
Già, cosa sarà mai una denuncia, una condanna, dopo essersi appropriati di un bel po di euro… 
Dopotutto… cosa si perde…??? La dignità…???
Ma quella non c’è mai stata… non vi era prima e non ci sara ora… che si è stati scoperti!!!
Quando uno nasce ladro, morirà da ladro… e ladri saranno i suoi figli ed i figli dei suoi figli… perché i geni sono quelli e non possono certo modificarsi!!!
Di poche ore fa quindi… un’altra inchiesta!
Questa volta siamo a Caserta e le forze dell’ordine hanno arrestato 20 persone nell’ambito dell’assegnazione illecita di una serie d’appalti milionari, nei comuni della provincia…
I destinatari di quei provvedimenti???
I soliti: politici, imprenditori, presidenti (Provincia di Caserta…) e uomini delle istituzioni, precisamente funzionari pubblici, come il sindaco di Piedimonte Matese e l’ex sindaco di Casagiove, ed un comandante della polizia municipale…
Una vicenda di corruzione e di appalti truccati nel settore dei rifiuti, che ha portato all’ormai abituale giro di tangenti e all’assunzione di amici e parenti, all’interno delle società ora coinvolte…
Una vera e propria “appaltopoli” nel sistema di smaltimento dei rifiuti… che avrebbe permesso, oltre la spartizione di denaro, viaggi in Turchia, buoni benzina, utilizzo di auto di lusso e altri regali, in cambio dell’assegnazione degli appalti a una ditta della zona, che si occupava direttamente dello smaltimento di quei rifiuti…
Sono solo alcune delle “utilità” (come si dice in gergo giudiziario), che gli imprenditori del settore rifiuti del Casertano (secondo la ricostruzione degli investigatori) erano disposti a dare a politici locali e funzionari pubblici in cambio di quelle gare d’appalto milionarie costruite appositamente “ad hoc”…
Tra i reati contestati figura ovviamente… l’abuso d’ufficio, ed inoltre è stato eseguito un sequestro beni per oltre 1,5 milioni di euro…
Si… quanto sopra rappresenta un piccolo passo avanti per contrastare la corruzione di questo paese… 
Ma quando ti accorgi, di quanto sia inquinato il mare dell’illegalità, ecco che allora quella lotta, diventa di per sé inutile, non riuscendo nel concreto, a modificare “minimamente” le coscienze di quei suoi prossimi interlocutori… che sin d’ora, si stanno preparando, a beneficiare di quei posti lasciati scoperti, proprio da coloro che sono stati arrestati!!!
Una storia per me significa una trama in cui vi è una certa sorpresa… ma qui. ormai da tempo, non mi sorprende più nulla…

Se Milano è la "capitale morale"… allora….

Scusi Presidente, ma forse distrattamente… mi sono perso qualche passaggio…
Stava forse parlando di Zurigo/Ginevra o certamente si stava riferendo a Vienna e/o Vancouver… 
Perché se dovesse essere a suo giudizio Milano la città che meglio di tutte… si è riappropriata del ruolo di “capitale morale” del nostro Paese, mi permetta, ma ho paura che Lei, conosca in modo molto superficiale questa città…
Cerchiamo intanto di trovare un punto in comune… cosa intende per morale…
Sicuramente, quella serie di modelli comportamentali e sociali, compiuti mediante il perseguimento di determinate condotte… e quindi s’intendono quell’insieme di azioni, che rappresentano i veri valori sociali di una società o anche semplicemente di un individuo!!!
Bene, fatte le dovute considerazioni, debbo portare a sua conoscenza, quanto proprio in questi giorni ho potuto leggere su questa città e cioè:
– il quotidiano la Repubblica scrive oggi che la procura di Milano ha aperto un’inchiesta sulla spartizione dei diritti televisivi della Serie A fra il 2015-2018 e che tra i documenti si fa riferimento alla vendita del Milan…

Inoltre,
– da un’indagine sempre della Procura di Milano, è emerso che sarebbe –in relazione a una concessione petrolifera in africa- stata pagata una “tangente milionaria” di cui oggi la Corte di Londra avrebbe effettuato un sequestro preventivo per 190 milioni di dollari, già… sembra essere una maxi-tangente da 1 miliardo e 92 milioni di dollari, che sarebbe stata pagata da Eni per l’acquisto della concessione del giacimento petrolifero “Opl-245” in Nigeria e di cui, circa 800 milioni, sarebbero stati ripartiti tra politici e intermediari africani, mentre la restante parte, circa 200 milioni, sarebbe stata destinata a mediatori e manager italiani e europei… 

Ed ancora,
– arrestati due giorni fa… un giudice, un cancelliere, un finanziere e alcuni professionisti (in affari col magistrato), dal quale è emerso, un sistema corruttivo all’interno del Tribunale ed ora che stanno uscendo i nomi, sono in tanti a tremare!!!
Una confessione che descriveva un sistema svolto anche da altri colleghi, ove s’interveniva direttamente per risolvere cause giudiziarie e dove con l’ausilio di avvocati e dottori commercialisti, si sarebbe stretto un patto corruttivo, ottenendo vantaggi ed omaggiando (vostro onore) con bustarelle, oggetti costosi, abiti griffati, fino a pagargli persino le bollette…
Ancora,
– cosa dire dell’arresto del vice presidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani, accusato di concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti e che portato in carcere altre persone, tra cui anche alcuni dipendenti della Regione…
Oppure,
– manette per due dipendenti del Comune d Milano, oltre a un titolare di un‘impresa edile, dove fra i reati contestati vi è anche la frequentazione di escort durante il proprio orario di lavoro…
Ed infine,
– quanto fatto emergere dal sostituto procuratore della repubblica di Milano, Gaetano Ruta, sul rinvio a giudizio del presidente dell’Inpgi (Andrea Camporese) nell’inchiesta sul crac della holding Sopaf, una truffa ai danni dell’Istituto di previdenza dei giornalisti che secondo l’accusa, avrebbe portato nelle tasche del presidente circa 200.000 euro a titolo di remunerazione per il compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio…
Ora, nel volermi limitare… desideravo confermarle che le inchieste riportate sopra,  fanno riferimento solo ad alcune emerse in questa settimana!!!
Quindi, visto che Lei (più di chiunque altro) è nelle condizioni di farsi consegnare un riepilogo, con tutte le inchieste svolte quest’anno dalla Procura di Milano… vedrà da se, come, quel giudizio espresso precipitosamente per questa città… andrebbe “forse” rivisto!!!
Caro Presidente, io resto dell’idea che dove ci sono soldi… c’è sempre la possibilità di trovare persone disposte a corrompere ed altre disposte a farsi corrompere… ed essendo Milano la regina tra le nostre città, che da sola, muove una grossa fetta di quella economia nazionale… è logico pensare, che il livello corruttivo sia certamente, molto più alto, di altre… nelle quali si sta esclusivamente sopravvivendo…     
Adesso, se il metro di paragone di riferimento da Lei adottato e quello di un’altra città… altrettanto corrotta (se non di più) e mi riferisco alla nostra Capitale, è ovvio che se è Roma per Lei il modello di riferimento a cui si e ispirato… allora capisco perfettamente i motivi, che inducono a credere che Milano sia quel nuovo modello esportabile di sinergia…
Ma, così come non vale la regola di “fare di tutta l’erba un fascio“, non può altrettanto valere la regola che “mafia Capitale” possa configurarsi nell’immagine di una della città più bella del mondo!!!   
Ho sentito dire che con l’Expo abbiamo lavorato benissimo… ma, non è che forse ci si è dimenticati troppo velocemente, delle accuse di riciclaggio o di concorso in corruzione, inchiesta che, se pur in conclusione con vari patteggiamenti… risulta però essere ancora aperta, in quanto si è in attesa del deposito di ulteriori documenti …
Le sue sono certamente belle parole… che spronano ad una politica di rinnovamento, ad un cambiamento profondo… ma se non si interviene nelle coscienze, educando alla responsabilità ed alla legalità democratica, promuovendo non solo azioni di sensibilizzazione ma soprattutto, applicando quei correttivi necessari, affinché la corruzione (o le sue modalità… ) non abbiano ad esistere… ecco alla fine ciò che resta… sono solo… belle parole.
Milano, come Roma e come la mia Catania… sono delle bellissime città… ma esprimere in questo periodo, giudizi sulla moralità… mi dispiace contraddirla… quella è tutta un’altra storia!!!  

Basta che ognuno faccia il suo dovere!!!

Già, basterebbe poco per vivere in una società civile…
Servirebbe solo… che ognuno facesse il proprio dovere, senza mediare con il proprio tornaconto.
Questo è sicuramente un periodo difficile e non mi riferisco alla crisi economica in corso, ma a quella mancanza di valori che sempre più sta realizzando un profonda modifica  etica delle coscienze…
La mancanza di valori, ha difatti dato origine a tutta una serie di preoccupanti cambiamenti, prima personali e quindi sociali…
La mancata certezza di un lavoro, di un reddito costante, le difficoltà a dare un senso a questa vita, i problemi familiari, la precarietà dei giovani, l’abuso di sostanze stupefacenti, l’aumento di atti violenti… concorrono a realizzare azioni irresponsabili, come quelle di commettere purtroppo, anche atti delittuosi, comportamenti che trovano giustificazione.. in nome di una libertà senza regole.
Ed ancora, contrasti ideologici scanditi da alternate conflittualità sempre meno politiche e sempre più partitiche, ed infine, quella sfera religiosa, sempre più lontano ai bisogni reali dell’uomo…

Adesso, quell’uomo, con la propria intelligenza, individualità e capacità, non è più centro assoluto, bensì, ignoto personaggio di un sistema, che ora impone modelli a cui aspirare…

Quindi, ecco quella corsa verso la popolarità, quel voler esser famosi a tutti i costi, anche solo per non aver fatto nulla, l’importante è esserci…
C’è chi allora pur di emergere prova di tutto…
Chi inizia cantando, chi si sente il grande Rudol’f Nureev, chi tenta di fare la comparsa come attore o attrice in una fiction, chi vuole di fare carriera politica ed allora si offre quale escort a qualche personaggio politico, chi spera di andare in un isola per poi (purtroppo) ritornare e chi invece si chiude in un casa per mesi… e alla fine ahimè… esce.
Poi c’è chi tenta di etichettarsi “Dott.” comprandosi una laurea e chi spera di dare un calcio al pallone per divenire il nuovo “CR7” e c’è chi tra tante donne, vorrebbe essere (anche solo per pochi giorni) la compagna che verrà fotografata…
Ognuno a modo loro, tenta di divenire quel personaggio pubblico, anche se loro, dentro sanno di non valer nulla… ma l’importante comunque è esserci, perché è lì che girano i soldi… e con quelli ci si può permettere tutto… 

Lussuose abitazioni, bellissime auto, affascinanti uomini/donne (a seconda delle preferenze…), e poi gioielli preziosi, vestiti eleganti, pranzi e serate passati tra amici, fans e conoscenti, inviti a manifestazioni e cerimonie, nelle quali l’unico ospite d’onore siete proprio voi…, sì, quel “momentaneo” personaggio pubblico a cui in molti, vorrebbero emularsi…

E quindi, se i modelli a cui ispirarsi sono questi, quando l’apparire è diventato più importante dell’essere, ecco che sono in molti a voler tentare di divenire come essi…
Ed ecco quindi che anche quanti oggi vivono la loro vita in modo semplice e dignitoso, senza grandi manifestazioni e sperperi, per raggiungere (anche solo momentaneamente) quei piaceri a cui solitamente non sarebbero accessibili, sono più propensi, quando corrotti, a rendersi disponibilità…
Non credo si tratti di essere nell’animo, ladri o onesti, ma uomini/donne… con quei naturali difetti insiti nella natura umana, in quel cercare sempre di voler ottenere per se, quanto più si può, anche se ciò debba avvenire a scapito degli altri…
Si desidera ciò che che non si può ottenere, si vuole per se o per i propri cari, quello che in pochi hanno e che può rappresentare qualcosa da invidiare…