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Ecco perché la Libia è cosi importante per noi italiani!!!

In questi anni ho scritto parecchi articoli sulla Libia e su quel suo ex dittatore, sugli interessi internazionali e commerciali che quella sua posizione geografica strategica possiede (sia perché si affaccia sul mediterraneo, che per essere porta d’accesso per quanti giungono dal Sahara), ed inoltre per l’immense risorse energetiche di cui dispone e a cui tutti mirano, quali petrolio e gas…
Il prezzo del petrolio d’altronde ha iniziato in questi mesi a riprendere verso quei valori alti di un tempo e quindi diventa essenziale per molti paesi, in particolare quelli europei, intraprendere nuove azioni tali da definire quella loro presenza in quelle aree, attraverso promesse finanziarie d’investimenti, non solo per sviluppare quel settore petrolifero e di gas naturale, ma anche per aumentarne la produzione…
Ecco perché l’Italia ha perso una grande occasione… in quanto non è riuscita a mantenere quel rapporto privilegiato con l’ex dittatore Mu’ammar Gheddafi, permettendo così ad altre nazioni quali USA, Gran Bretagna ma soprattutto Francia, di far cadere quel governo e mettere le mani su quei giacimenti ai quali per anni, non avevano avuto accesso… 
L’aver destabilizzato nel 2011 il paese nord africano, sull’onda di quella cosiddetta “Primavera Araba”, ha favorito non solo quei moti d’insurrezione popolare che come ben sappiamo sfociarono in una guerra civile (nella quale la Nato… ma in particolare le nazioni di cui sopra,  avrebbero fiancheggiando le forze ribelli affinché venisse rovesciato il regime di quel dittatore -che venne difatti assassinato pochi mesi dopo), ma soprattutto, quelle nazioni che hanno appoggiato le fazioni locali, le stesse che ora si ritrovano ad aver preso il controllo di quelle risorse energetiche…
Si parla di miliardi di riserve di barili di petrolio e di gas, comprenderete quindi come, ciascuna di quelle milizie, sta tentando di accaparrarsi quel controllo delle risorse energetiche, che garantirebbe ad essa un grande potere non solo finanziario, ma anche politico e sociale…
Vedrete, questa guerra civile durerà per altri cinque anni… perché in questo momento nessuna di quelle fazioni, può ritenersi superiore alle altre… anche perché ciascuno dei suoi capi, sta in fin dei conti, provando a diventare il nuovo dittatore di quel paese, in sostituzione di quello scomparso…
Nel frattempo il problema terroristico e di contrabbando, ma soprattutto quello umanitario dei profughi, continuerà in quella sua crescita esponenziale, perché… con una condizione instabile come quella attuale, sarà impossibile limitare o ancor più bloccare, quei flussi migratori diretti verso il nostro continente…
Peraltro, se da un lato il nostro Paese si è accollato gran parte di quei profughi, dall’altro l’Europa è stata a guardare, in particolare proprio quei paesi (come la Francia ad esempio) che più di altri, si sono dichiarati da sempre aperti all’accoglienza e alla tutela dei diritti umanitari, ma che nella pratica, hanno saputo soltanto approvare leggi repressive su quel diritto di asilo ed immigrazione… 
Analoga circostanza è accaduta nel territorio libico, dove l’Europa non ha saputo imporre una decisione comune, bensì ciascuno ha scelto il proprio referente, ad esempio mentre la francia si è schierata con Haftar, il nostro Paese ha deciso di appoggiare Serraj…
E’ ovvio che ciascuno di essi, nel puntare a riaffermare la propria posizione predominante per controllare il paese, si appoggia, proprio a quelle compagnie petrolifere straniere che hanno grandi interessi a mettere le mani su quel petrolio locale…
Ecco perché quella guerra continuerà, perché dietro  a quelle milizie ci sono loro, quelle società petrolifere che controllano già l’economia mondiale e che si possono permettere di foraggiare, questo o quel governo e nel caso particolare della Libia, questa o quella fazione militare!!!
Va infine aggiunto che, a causa della guerra civile, il paese è stato totalmente distrutto e va quindi nuovamente ricostruito!!!, 
Immaginatevi quindi quale pozzo di desideri per le nostre imprese di costruzione… appalti su appalti milionari per realizzare tutte quelle opere necessarie, ad iniziarsi dalla rimozione delle macerie, per passare a quelle necessarie infrastrutture, reti idriche e fognarie, strade, ripristino del centro storico, nuovi sobborghi per civili abitazioni, ospedali, scuole, stazioni di polizia, penitenziari, magazzini, punti di ritrovo, logistici, impianti sportivi, luoghi di culto, ed anche impianti per l’energia alternative…
Ed ancora, vanno ricostruiti dalle fondamenta quei settori fondamentali quali industria, agricoltura, pesca e commercio…  Comprendere bene come questa nazione, possa diventare un cuccagna per tutti quei paesi fortemente in crisi, sia sotto l’aspetto produttivo che occupazionale, tra cui ad esempio proprio il nostro, che troverebbe per la vicinanza non solo geografica, ma soprattutto culturale, quell’indotto capace di capovolgere o meglio stravolgere in maniera positivo, questa nostra economia…
Ora il gioco è nelle mani della nostra diplomazia e chissà se questa volta sarà capace di fare scelte diverse, senza cioè accodarsi alle decisioni altrui, ma definendo quanto necessario per giungere a quegli accordi internazionali, che favoriscano principalmente il nostro paese…

Sicilia: A cosa si deve quell'immobilismo del comparto "Edilizia" ???

Non lo capisco… o meglio non so a chi dare la responsabilità di questa incapacità, se alla politica, ai nostri governi regionali, che in questi anni hanno dimostrato di governarci in maniera maldestra e corruttiva, alla negligenza di molti suoi uomini, oppure se da alcune stazioni appaltanti, che si dimostrate indolenti nell’aggiudicare quei bandi di gara…
E dire che le risorse finanziarie c’erano, anche se non sono state perfettamente utilizzate… e quelle poche imprese ancora in vita, stanno di fatto sopravvivendo, ritrovandosi sempre più indebitate e soprattutto senza alcuna propria capacità finanziaria!!!
Se si pensa inoltre ai costi da mantenere per continuare ad avere quei requisiti necessari per poter partecipare a quei pochi appalti in circolazione, nei quali sono presenti mediamente dalle 350 alle 500 imprese, comprendere quando difficile se non impossibile sia, aggiudicarsene una…
Il sottoscritto conosce alcune imprese che negli ultimi tre anni, pur partecipando mediamente dalle tre alle cinque gare settimanali… non se ne sono aggiudicate alcuna!!!
Sono all’incirca 120-150 gare l’anno… con costi che si aggirano intorno ai 1000 euro ciascuna, ai quali vanno inseriti i costi del personale o di eventuali trasferte, per cui quelle somme di cui sopra, è come averli buttati al vento!!!     
Se avessero utilizzato, una parte di quel denaro nelle scommesse di calcio, certamente oggi sarebbero in vincita…
Perché il problema non si riduce soltanto nel partecipare a quelle gare, ma anche in tutte quelle circostanze con cui solitamente ci si trova a confrontarsi…
Vedasi ad esempio quelle gare sospese o ancor peggio annullate, senza voler aggiungere quelle gare che finalmente ci si era illusi di essersi aggiudicate e che vengono da altri contestate, affinché la vostra impresa venga esclusa…
Certo si può ricorrere al Tribunale amministrativo regionale competente, ma comprenderete bene come tutto ciò farà lievitare non solo i costi sostenuti, ma soprattutto i tempi di definizione di quel contratto…
Ormai sono molte le imprese da non essere più interessate al mercato siciliano e indirizzano verso altre realtà, preferibilmente estere, quelle loro strutture…
Sono parecchie le imprese siciliane che hanno deciso di spostare quella loro organizzazione in paesi come Malta, Albania, Marocco, Romania, Montenegro, Serbia, ecc…, nazioni che oltre a concedere incentivi (per le società che decidono d’investire lì), promuovono programmi vantaggiosi, in particolare sotto il profilo fiscale, che risultano certamente più favorevoli sotto il profilo fiscale e quindi più vantaggiose, rispetto alle imposte applicate nella nostra nazione!!!
Certo in questi anni, un grande ruolo avrebbe dovuto averlo l’ANCE… ma avendo preso atto di quelle inchieste giudiziarie che hanno di fatto eliminato le gerarchie di comando di quella associazione, comprenderete quanto poco influenti siano ormai diventati agli occhi di questo nuovo governo nazionale, quei suoi ex referenti… 
Nel frattempo… muoiono le imprese e con loro anche i lavoratori, che ormai hanno compreso di essere totalmente indifferenti, anche a quella classe politica alla quale solitamente si erano rivolti…
Il tempo per invertire la rotta è passato e coloro che avrebbero potuto farlo non ne sono stati capaci!!!
Ma forse la realtà è tutt’altra e andrebbe ricercata altrove…
Mi riferisco a tutte quelle società (e nella nostra isola ahimé, sono purtroppo la maggioranza…) che hanno al loro interno dei “soci occulti“, che assicurano in ogni circostanza a quei loro “prestanome” di stare tranquilli e soprattutto “immobili”; perché tanto penseranno loro (a seguito di quella predisposta rotazione programmata…) a far aggiudicare quel tanto indispensabile… appalto pubblico!!!

La mafia in Sicilia, si prepara a ricevere da Roma quei milioni necessari per le manutenzioni straordinarie di ponti e viadotti…

Arrivunu i picciuli” per le manutenzione stradali e la mafia ha già messo in moto la propria organizzazione, per aggiudicarsi quegli appalti…

Immaginatevi a breve gli investimenti che verranno diretti verso la nostra regione, somme destinate per il ripristino di quelle strade, autostrade, ponti, viadotti, gallerie e quant’altro necessario per mettere in totale sicurezza quelle infrastrutture… 
Inoltre, se per un momento provate a valutare le condizioni fatiscenti nelle quali si trovano quelle nostre strutture, comprenderete come all’incirca il 70% di esse, necessiti celermente di un adeguato intervento.
Vedrete come alla fine, pur mettendo in pratica le indicazioni previste dal Piano Nazionale anticorruzione, quelle gare, verranno aggiudicate esclusivamente a quelle imprese “affiliate”!!!
Vi starete chiedendo, “ma come faranno…???
E qui sta la bravura, non solo degli imprenditori, ma soprattutto di quegli amici posti nei ruoli chiave, capaci per l’appunto di pilotare quelle gare d’appalto…
A quanto sopra, vanno aggiunti i subappalti, in particolare i movimenti terra… ed anche noli e forniture, ad esempio quelli degli inerti, del cemento e soprattutto del calcestruzzo…
Credetemi, non ci sarà cantiere nel quale non sarà presente la mano di quell’associazione criminale…  lo sanno tutti, è così che deve andare, anche perché tutti vogliono che vada così, d’altronde si tratta d’affari e quello è un piatto nel quale mangiano in molti… fiumi di tangenti che dovranno spartirsi e a cui nessuno vuole rinunciare!!!
Non che nelle altre regioni di questo paese gli appalti vengono gestiti in maniera diversa o forse qualcuno vorrebbe farmi credere che nella penisola non esiste la corruzione…???
Per favore… abbiamo visto in questi anni, il numero d’inchieste che hanno investito la maggior parte di quelle società blasonate… 
Su tal proposito ricordo una bellissima frase del giudice Falcone: “La mafia é entrata in Borsa”!!!
Peraltro, mi piace osservare le facce “inebetite” di quei responsabili dei lavori, addetti ai controlli, prima, durante e dopo l’esecuzione, e poi rivederli in Tv quasi sconcertati, che evidenziano quella loro espressione stupita, sapendo i motivi per cui quelle opere eseguite sono crollate…
Hanno dimenticato quando i lavori in quei cantieri venivano realizzati in maniera difforme o non certo a regola d’arte oppure quando restavano lì inoperosi per anni e anni o ancora… quando all’interno degli stessi venivano introdotte società senza i necessari requisiti professionali, ma a cui stranamente erano affidati lavori in subappalto o forniture non corrispondenti con quanto previsto nel capitolato d’appalto…
Già… fanno finta di rabbrividire, danno l’impressione di essere stati colti alla sprovvista, sì… quando quelle strutture iniziano a sgretolarsi, fino a creparsi o a cedere completamente… 
Eppure loro sanno che in ogni centimetro di quel cedimento, vi è non solo l’impronta di quelle società “mafiose” o “inabili”, ma anche quel loro Nome e Cognome…
D’altronde, con un sistema politico/imprenditoriale che ha permesso in questi lunghi anni che ciò accadesse e soprattutto, con un ambiente sociale che si è reso disponibile a compiacere quei propri “amici degli amici”, ditemi: “Perché ora ci si meraviglia delle dichiarazioni appena riportate dal sottoscritto???
C’è tra voi ancora convinto convinto che i prossimi appalti saranno gestiti in maniera diversa???
Ahi…ahi…ahi… NO APPALTOUR”??? 
Va be… e allora ne riparliamo con la prossima inchiesta giudiziaria!!

Comitati d'affari a Messina, ma non solo…

Qualcuno starà pensando (o quantomeno vorrebbe farci credere…) che  quanto accaduto in questi giorni all’interno di quegli uffici istituzionali di Messina, rappresenti un semplice caso isolato…
La verità è tutt’altra, perché il problema del quale stiamo parliamo, configura un meccanismo ben organizzato in quasi la totalità delle realtà comunali, un sistema che prevede la spartizione di voti e poltrone ma soprattutto di denaro, ovviamente il tutto a danno dello Stato!!!   
Basti osservare i personaggi coinvolti: Dirigenti, funzionari, politici, imprenditori, consiglieri, amministratori e manager delle municipalizzate, ecc…
Si tratta di un meccanismo ben collaudato, capace di far ottenere appalti, concessioni, autorizzazioni, in cambio delle solite mazzette… 
Non ha importanza conoscere oggi i personaggi coinvolti in quell’inchiesta giudiziaria peloritana, poiché appena sostituiti questi signori… ne giungeranno di nuovi, altrettanto corrotti, che si comporteranno con il passar del tempo, nello stesso modo di chi li ha preceduti!!! 
È così che va da sempre e così vedrete continuerà ad andare fintanto che le regole di contrasto e le pene previste da parte delle nostre istituzioni, continueranno a essere quelle attuali, che mostrano come sappiamo… essere irrisorie!!!
Peraltro si sa, tutti questi soggetti, partecipano in modo attivo ad oliare gli ingranaggi di questo mondo corruttivo…
Da un lato vi sono imprenditori felici di pagare, perché trovano in quei loro interlocutori, solidi personaggi che garantiscono che le loro pratiche vengano accolte senza problemi e dall’altro funzionari che per amore del denaro, fanno in modo che quegli appalti vengano aggiudicati a quelle loro imprese amiche, il tutto naturalmente a scapito di quella cosiddetta “libera concorrenza”…
D’altronde la gestione della cosa pubblica è vista con unico scopo… quello di produrre denaro!!!
Ecco perché questo sistema amministrativo si presta, grazie a quei suoi infedeli dirigenti e/o funzionari, a compiere quanto viene loro richiesto e affinché si perfezionasse questo sistema illegale, hanno costituito veri e propri “comitati d’affari”, che influenzano gli equilibri sociali, politici, istituzionali, finanziari e imprenditoriali di questo nostro territorio… a cui si scoprono partecipare anche personaggi legati a quelle associazioni mafiose…
Questi comitati si occupano di tutto…
Dalla ricerca di occupazione, ai voti necessari per i propri referenti politici, dalla gestione degli appalti alla risoluzione di quelle pratiche amministrative, per giungere a sistemare alcuni processi che vedono imputati i loro amici, fino a giungere alla definizione di problemi fiscali, il tutto garantito da quel “comitato”… che realizza importanti guadagni e lascia, a tutta una serie di semplici “subalterni”… le solite briciole!!!  
In questi giorni abbiamo visto è toccato alla città di Messina, ma domani vedrete, a farne le spese sarà un’altra città e chissà se forse… non proprio la mia!!! 
C’è da dire purtroppo che alla fine non cambierà nulla, perché questa modalità corruttiva proseguirà con le medesime modalità, poiché questi “comitati d’affari” autonomi, continueranno a muoversi indisturbati, sfruttando e promettendo a quei loro accoliti, carriere, favori ed un sistema capace d’infiltrarsi in ogni ruolo chiave!!! 
Si la speranza è quella di poter assistere un giorno ad un cambiamento… 
Ma fintanto che questi miei conterranei, continueranno ad essere omertosi e lo Stato… si lo “stato”, rappresentato da quei suoi referenti istituzionali legati proprio a quei comitati d’affari, continuerà ad operare a passo da lumaca, valutando (ed il più delle volte… ahimè… “insabbiando”) quelle esigue denunce presentate (da parte di quei pochi coraggiosi cittadini) come fossero “denunce contro ignoti”, quando stranamente vi sono perfettamente riportati, nomi e cognomi dei colpevoli di quei comportamenti illeciti, le cui azioni sono certamente configurabili come “reati”, allora ditemi, come si può credere oggi, che qualcosa cambierà???
Ecco perché oggi ho difficoltà a credere in quel cambiamento, ecco perché non ho fiducia in una parte di quelle istituzioni, poiché ormai –ed è grazie a quelle indagini– abbiamo avuto la certezza di come all’interno di quei palazzi istituzionali, si sia diffuso e sciaguratamente esteso, quel virus della corruzione e della ricattabilità!!!

Comitati d'affari a Messina, ma non solo…

Qualcuno starà pensando (o quantomeno vorrebbe farci credere…) che  quanto accaduto in questi giorni all’interno di quegli uffici istituzionali di Messina, rappresenti un semplice caso isolato…
La verità è tutt’altra, perché il problema del quale stiamo parliamo, configura un meccanismo ben organizzato in quasi la totalità delle realtà comunali, un sistema che prevede la spartizione di voti e poltrone ma soprattutto di denaro, ovviamente il tutto a danno dello Stato!!!   
Basti osservare i personaggi coinvolti: Dirigenti, funzionari, politici, imprenditori, consiglieri, amministratori e manager delle municipalizzate, ecc…
Si tratta di un meccanismo ben collaudato, capace di far ottenere appalti, concessioni, autorizzazioni, in cambio delle solite mazzette… 
Non ha importanza conoscere oggi i personaggi coinvolti in quell’inchiesta giudiziaria peloritana, poiché appena sostituiti questi signori… ne giungeranno di nuovi, altrettanto corrotti, che si comporteranno con il passar del tempo, nello stesso modo di chi li ha preceduti!!! 
È così che va da sempre e così vedrete continuerà ad andare fintanto che le regole di contrasto e le pene previste da parte delle nostre istituzioni, continueranno a essere quelle attuali, che mostrano come sappiamo… essere irrisorie!!!
Peraltro si sa, tutti questi soggetti, partecipano in modo attivo ad oliare gli ingranaggi di questo mondo corruttivo…
Da un lato vi sono imprenditori felici di pagare, perché trovano in quei loro interlocutori, solidi personaggi che garantiscono che le loro pratiche vengano accolte senza problemi e dall’altro funzionari che per amore del denaro, fanno in modo che quegli appalti vengano aggiudicati a quelle loro imprese amiche, il tutto naturalmente a scapito di quella cosiddetta “libera concorrenza”…
D’altronde la gestione della cosa pubblica è vista con unico scopo… quello di produrre denaro!!!
Ecco perché questo sistema amministrativo si presta, grazie a quei suoi infedeli dirigenti e/o funzionari, a compiere quanto viene loro richiesto e affinché si perfezionasse questo sistema illegale, hanno costituito veri e propri “comitati d’affari”, che influenzano gli equilibri sociali, politici, istituzionali, finanziari e imprenditoriali di questo nostro territorio… a cui si scoprono partecipare anche personaggi legati a quelle associazioni mafiose…
Questi comitati si occupano di tutto…
Dalla ricerca di occupazione, ai voti necessari per i propri referenti politici, dalla gestione degli appalti alla risoluzione di quelle pratiche amministrative, per giungere a sistemare alcuni processi che vedono imputati i loro amici, fino a giungere alla definizione di problemi fiscali, il tutto garantito da quel “comitato”… che realizza importanti guadagni e lascia, a tutta una serie di semplici “subalterni”… le solite briciole!!!  
In questi giorni abbiamo visto è toccato alla città di Messina, ma domani vedrete, a farne le spese sarà un’altra città e chissà se forse… non proprio la mia!!! 
C’è da dire purtroppo che alla fine non cambierà nulla, perché questa modalità corruttiva proseguirà con le medesime modalità, poiché questi “comitati d’affari” autonomi, continueranno a muoversi indisturbati, sfruttando e promettendo a quei loro accoliti, carriere, favori ed un sistema capace d’infiltrarsi in ogni ruolo chiave!!! 
Si la speranza è quella di poter assistere un giorno ad un cambiamento… 
Ma fintanto che questi miei conterranei, continueranno ad essere omertosi e lo Stato… si lo “stato”, rappresentato da quei suoi referenti istituzionali legati proprio a quei comitati d’affari, continuerà ad operare a passo da lumaca, valutando (ed il più delle volte… ahimè… “insabbiando”) quelle esigue denunce presentate (da parte di quei pochi coraggiosi cittadini) come fossero “denunce contro ignoti”, quando stranamente vi sono perfettamente riportati, nomi e cognomi dei colpevoli di quei comportamenti illeciti, le cui azioni sono certamente configurabili come “reati”, allora ditemi, come si può credere oggi, che qualcosa cambierà???
Ecco perché oggi ho difficoltà a credere in quel cambiamento, ecco perché non ho fiducia in una parte di quelle istituzioni, poiché ormai –ed è grazie a quelle indagini– abbiamo avuto la certezza di come all’interno di quei palazzi istituzionali, si sia diffuso e sciaguratamente esteso, quel virus della corruzione e della ricattabilità!!!

"ANAC"… deludente???

questa frase: “Leggo spesso quanto riporta il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) Raffele Cantone, ma ancor di più mi concentro sulle inchieste e su quei suoi indagati, che confermano quotidianamente quanto poco sia stato fatto in questi anni…”, che ovviamente ha  attirato pareri discordanti e critiche…
Ma ecco che ieri il Presidente della Consiglio, nella sua replica alla Camera ha definito “deludente“, il lavoro svolto dall’Anticorruzione!!!
Per la precisione il Prof. Conte ha precisato: “In questo momento non abbiamo dall’ANAC i risultati che ci attendevamo, forse abbiamo investito troppo“!!!
Ed ancora, parlando sempre dell’Anticorruzione: “Potrebbe rivelarsi utile operare un rafforzamento della funzione consultiva, anche della funzione di vigilanza collaborativa esercitata dall’ANAC, con il risultato di assicurare in via preventiva la legittimità delle bozze degli atti di gara, assicurando la deflazione del contenzioso e la speditezza dei procedimenti“. 
D’altronde come dargli torto… osservando i numerosi appalti che vengono dirottati verso quelle abituali società affiliate alla criminalità organizzata… come dargli torto!!
Certo dall’Autorità sono rimasti sorpresi dalle parole pronunciate dal Prof. Conte e senza intenzione di far polemica hanno fanno sapere che forse “il Presidente del Consiglio non conosca tutto ciò che facciamo per prevenire la corruzione” e lo invitano a seguire la relazione annuale, programmata in Senato per il 14 giugno, “per conoscere l’attività svolta e su quali parti eventualmente potrebbe essere utile intervenire“…
Lo stesso Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, intervenendo al convegno Luiss “Legalita’ e Merito“, ha dichiarato: “Negli ultimi tre anni sul fronte dell’anticorruzione sono stati fatti passi avanti, come non avveniva da tempo e non è vero che parlare di anti-corruzione fa male al Paese, non rischiamo di dare un’immagine sbagliata. Non bisogna mettere sotto il tappeto la spazzatura“!!!
Certo qualcosa è stato fatto… ma sono d’accordo con il Prof. Conte sul fatto che la valutazione sul lavoro svolto risulta tutt’oggi insufficiente. 
Il ruolo dell’Anac è importante, ma va ancor più valorizzato attraverso politiche di prevenzione, controlli più incisivi con l’espulsione o per meglio dire con la cancellazione forzata di tutte quelle società che si macchiano di corruzione o di associazione mafiosa, fino a limitarne l’eventuale possibilità di trasferimento di quelle stesse società, attraverso fittizi cessioni o affitti di rami aziendali o anche, attraverso l’eventuale costituzione di nuove società, intestate però sempre a prestanome, riconducibili a  familiari e/o parenti fino al terzo grado… 
Ed ancora, punire con provvedimenti di confisca dei beni, tutti quei dipendenti pubblici, tra funzionari e dirigenti, che vengono indagati per concussione, abuso d’ufficio e falso, ma soprattutto per aver pilotato l’aggiudicazione di gare d’appalto… 
Ed infine contrastare la corruzione con la “Trasparenza“!!!
Rappresenta l’unica arma efficace, in grado di garantire legalità in un settore, quello degli appalti pubblici, che viene condizionato appositamente dalla burocrazia e da quei suoi uomini, che dimostrano il più delle volte, di non possedere alcun rigore morale!!!
Ma si sa… le gare d’appalto sono, per alcune persone, una vera passione: Appena ne sentono parlare, partono per la tangente!!!

Sicilia: La nuova mafia…


Ho letto oggi di nuovi avvisi di garanzia, con le accuse di associazione mafiosa, estorsione, rapina, traffico di stupefacenti, porto d’armi, sequestro di persona, ecc…

Nomi nuovi sì… ma non saranno certamente gli ultimi, perché la storia insegna che per poter eliminare questa grave infezione presente nella nostra terra, si dovrebbe procedere con più alte misure di contrasto, perché quelle attuali prodotte… sono di fatto palliative, già servono soltanto a generare nuovi scenari all’interno di quell’organizzazione, che hanno quale risultato, quello di far avvicendare quei suoi giovani emergenti, al posto di coloro che vengono di volta quotidianamente arrestati…    
D’altronde è ormai chiaro a tutti che la mafia si è evoluta, non è più quella della “coppola di traverso”, è silente, non lascia morti per strada, non organizza stragi, è finito quel tempo coercitivo che necessitava per affermare il proprio ruolo… 
Oggi, cosa nostra punta principalmente all’aspetto finanziario, ha compreso che sono lì che girano i soldi ed allora quei cosiddetti “viddani” delle campagne, si sono trasformati in “imprenditori“!!!
Essi hanno mutati quelle loro mutati, basta più “pizzini”… oggi si viaggiano nei social, sono specializzati e tecnologici, sì… grazie a quei loro Iphone, scrivono su “Whatsapp” e “Skype”… 
La nuova mafia d’altronde s’ispira a quelle famose serie televisive, tipo “GOMORRA”… dove il loro modello si chiama Cirù… sì…”l’immortale”!!! 
Lo sceneggiato dovrebbe far comprendere agli attuali giovani purtroppo legati a quelle associazioni criminali, che prima o poi verrà il loro turno…
Loro sono soltanto dei numeri, già… i prossimi della lista e quindi debbono iniziare a riflettere, visto che sono ancora in tempo, se non sia il tempo di sacrificare quell’auto sportiva ricevuta o quella lussuosa abitazione realizzata per trascorrere le serate con gli amici e tornare indietro da quella decisione scellerata, che si sa… non potrà mai ripagare, da un futuro certamente più faticoso, ma sicuramente più corretto per se e per i propri figli…
Ed allora ritornando a quel business, eccoli investire in tutte quelle attività che producono incassi in contanti… (servono peraltro a riciclare tutto quel loro denaro sporco…), d allora acquistano supermercati,  ristoranti, sale giochi, bar, si dedicano a tutto ciò che è commercio, vestiario, vendita di materiale edile e inerti, ricettazione, contrabbando, che rappresentano soltanto una parte di quel giro viziato che ha come obbiettivo, quello di reinvestire parte dei guadagni realizzati con la vendita di tutti quei stupefacenti, prostituzione, pizzo, scommesse clandestine, gioco d’azzardo, usura, ecc…    
D’altro canto, se pensate che l’ultimo omicidio risale al 1993, ci sarà un motivo… forse è perché questa “nuova cosa nostra” non ha più bisogno di compiere omicidi per portare avanti quei suoi affari…
C’è un modo totalmente legale per riuscirci… e si chiama: Gare d’appalto e finanziamenti pubblici!!!
Sono soldi che giungono ogni mese dalla Comunità Europea e se pur la nostra isola, resta tra tutte la più povera d’Europa, continua stranamente a ricevere gran parte di quei finanziamenti che poi finiscono nelle mani di quella organizzazione criminale… a quest’ultimi, vanno sommate i profitti realizzati con le gare d’appalto, che seppur blindate da normative di anti-corruzione che prevedono politiche di contrasto al malaffare negli appalti pubblici, non si comprende il perché queste gare, ancora oggi, vengono truccate e l’imprenditore che ha ricevuto quel vantaggio – quando e se scoperto colpevole – non farà altro che patteggiare (sempre che il reato non finisca in prescrizione…) e tutto riprenderà come se nulla fosse accaduto, al limite nominerà un suo prestanome  in quella propria attività …  
D’altronde il sistema protegge il malaffare e la corruzione, sono quei suoi colletti bianchi a fiancheggiarli, dirigenti e funzionari delle PA e professionisti insospettabili, che si occupano di curare ogni loro interesse, sia commerciale, che legale e fiscale…
Ed infine i cittadini, la maggior parte di essi sono collusi, sono loro più di tutti a preoccupare, con quel modo omertoso di vivere le loro scialbe vite… quel mostrarsi sempre in modo servile e il volersi compromettere per una semplice mazzetta e restano sempre a disposizione di chiunque chieda loro una mano… 
Ed infine ahimè… un pensiero negativo va fatto per talune inutili associazioni antimafia, sempre pronte a mettersi in prima fila quando invitate nelle commemorazioni, in particolare se sono presenti telecamere per sponsorizzarli… ma se si osservano i fatti ottenuti da quelle loro irrilevanti lotte, si comprenderà quanto poco si è fatto, in particolare nel riutilizzare quei beni confiscati dei cosiddetti mafiosi, che restano di fatto nelle loro mani…  
Fintanto che tutto resterà così inalterato, abbiamo voglia di continuare a leggere nel web e/o nei quotidiani, di nuovi arresti e/o di reati di cui ormai siamo diventati esperti… perché alla fine, questa è la terra che i siciliani hanno scelto e tanto desiderano!!!

Altro che "Ponte di Messina"… da noi, è faticoso tutto, anche compiere un semplice "Ponte di Pasqua"!!!

Non so quanti tra voi, hanno deciso di trascorrere questi giorni di festività “pasquale”, fuori di casa… 
Il sottoscritto senza andar lontano, ha scelto una struttura siciliana, specializzata quale centro benessere, nella zona del tirreno….
Partito quindi da Catania, ho percorso l’autostrada in direzione Messina, per poi deviare verso Palermo…
Certo chiamarla “autostrada” è ovviamente un eufemismo, perché il nome esatto per quella nostra carreggiata, come direbbero i miei concittadini catanesi, sarebbe “trazzera“!!!  
Sembra d’essere in quelle cosiddette gincane… si, tracciati tortuosi, resi impegnativi da continui cambi direzionali, una volta a destra e quindi a sinistra, per ritornare nuovamente a destra all’interno di una galleria con due corsie per senso di marcia, separate da classici segnalatori catarifrangenti… 
Ovviamente, non parliamo di sicurezza, non esiste… come d’altronde non vi è nessuno che risponda a quel numero ben evidenziato in quella segnaletica verticale, nel caso specifico: 095.364373…
A quanto sopra, va sommato quel manto stradale totalmente deformato, oppure quelle ristrettezze della carreggiata, che uno pensa… “sarà che stanno facendo lavori di manutenzione” ma poi ti accorgi di come, il tappetino bituminoso sia stato invaso dal verde della vegetazione… 
Incredibile, nell’osservare quella strada, mi sembra di rivedere uno di quei film di fantascienza, nel quale l’umanità si è autodistrutta e la natura, con la propria vegetazione ha preso il sopravvento: Difatti… questo è quanto si vede provenendo da Palermo, prima di giungere al casello di Messina!!!
La cosa assurda è che per percorrere questa autostrada, dobbiamo pagare!!!
Una autostrada che presenta una illuminazione insufficiente, nessun aereatore funzionante, la segnaletica è inesistente… dire che siamo nel terzo mondo è voler offendere quei paese, che dimostrano possedere infrastrutture certamente più curate delle nostre…
Ma vorrei comprendere, come può essere che dal 2015 ad oggi… l’autostrada Messina-Catania, sia nelle stesse condizioni del dopo frana????
Mentre gli altri paesi, evidenziano in pochi anni di realizzare infrastrutture imponenti e invidiate… da noi, non si è capaci di ripristinare, dopo tre anni… un semplice tratto autostradale!!!  
Ora come sempre le inchieste giudiziarie hanno fatto emergere le note problematiche sugli appalti pubblici; materiali di scarsa qualità, opere non realizzate a regola d’arte, colletti bianchi che non hanno verificato in maniera corretta quelle esecuzioni, giro di tangenti, il tutto per spartirsi lauti profitti, senza preoccuparsi di aver posto a repentaglio, l’incolumità degli automobilisti…
La verità è che non frega a nessuno di fare le cose in maniera corretta, professionale, puntano tutti ad ottenere qualcosa in cambio… e così sin da chi è incaricato alla progettazione, per continuare con chi dovrebbe controllare quei lavori o chi è stato incaricato della sicurezza,  chi dovrebbe verificare gli obblighi e gli adempimenti previsti ai sensi di legge e soprattutto l’impresa che quei lavori dovrà eseguirli…
Ecco, è questo il mix di soggetti “pericolosi“… una miscela esplosiva, dove tutti, già proprio tutti, vogliono ottenere qualcosa e non importa a quale prezzo!!!
Ciò che manca, in ciascuno di loro, è il saper essere onesti… o per meglio far comprendere questo mio concetto, mi permetto di appropriarmi di una frase del giudice borsellino: “A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l’esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato”!!!
Ecco… basterebbe mettere in pratica questo semplice pensiero, che in poco tempo, vedremmo questa nostra terra, trasformarsi radicalmente!!!
Ma purtroppo ai siciliani, non interessa questa regione… loro vivono in maniera distaccata questa terra, sono come dei colonialisti che si preoccupano esclusivamente di sfruttarla e difatti, questa loro presenza sul territorio, non produce alcun effettivo sviluppo, ad esempio nel caso proprio delle costruzioni d’infrastrutture, di contro, con le loro azioni, si crea un decadimento… non solo economico, ma soprattutto morale e sociale!!!
Ed è il motivo per cui, la situazione devastante delle nostre autostrade… rappresenta per similitudine, lo stato di salute… della nostra condizione sociale…  

Quei lavori nella "Siracusa – Gela" ed il coraggio di riportare i nomi…

Parlare d’associazioni d’imprese nelle opere pubbliche è ormai qualcosa di scontato…
Tutti coloro che gravitano in questo settore sanno cosa s’intende per ATI, Società Consortile o Consorzi… ma poco si conosce o meglio raramente ci s’interessa dei motivi che spingono alcune società a preferire questa forma giuridica rispetto ad un’altra…
Non è che forse i motivi vanno ricercati non tanto sulle differenti tipologie che queste associazioni hanno, in particolare sui rispettivi compiti, ma soprattutto su quelle dislocate responsabilità penali!!!
Tralasciando quindi ATI e Consorzi, ciò che interessa evidenziare è la cosiddetta Società Consortile…
Questa, solitamente nasce da un atto costitutivo nel quale vengono specificati i compiti e i ruoli delle imprese consorziate (che rappresentano d’altronde i soci -proprietari- di quella società consortile… e che saranno gli unici ad avere vantaggi da quella attività…), poiché ciò che costituisce la consortile è un mero apparato amministrativo, nel quale operano esclusivamente dirigenti, consiglieri e un numero ristretto di dipendenti, fino alla durata dell’appalto…
Ma ciò che fa grande quel tipo di società consortile è la sua contabilità, che per certi versi, risulta essere quanto di più semplice esista in questo campo….
Va ricordato infatti che la società consortile non può realizzare utili (di conseguenza avrà esclusivamente un pareggio di bilancio…) e quindi un eventuale profitto, detratte le varie imposte fiscali previste, dovrà essere ripartito tra i vari soci, che peraltro sono le stesse imprese socie consorziate… e che quindi, da quella eventuale ripartizione, si comprende come solo quei soci, conseguiranno utili, costituti dal ribaltamento (pro-quota) di tutti i costi da essi sostenuti…
Il risultato (utile/perdita) si realizzerà direttamente in capo agli associati che contabilizzeranno i costi ribaltati dalla società consortile ed i ricavi (S.A.L.) che fattureranno così direttamente al committente… 
Se ci si pensa, quanto sopra costituisce un vero meandro di documenti cartacei che hanno un solo scopo, quello di generare una vera e propria confusione, riversando proprie responsabilità su soggetti terzi posti lì a paravento, attribuendo ad essi, solo in circostanze gravi, quelle responsabilità civile e  penali, di cui forse non hanno alcuna colpa…
Per cui, non mi sorprende sapere che il gip di Messina ha disposto l’arresto dei rappresentanti legali e dirigenziali posti all’interno di quella società consortile, coinvolti nell’inchiesta su una presunta tangente per i lavori di realizzazione di tre lotti dell’autostrada Siracusa-Gela…  
Già, non vi è alcuna sorpresa nello scoprire di accuse formulate dalla Procura Nazionale peloritana, formulate a vario titolo quali, turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e soprattutto corruzione!!! 
Certo dispiace dover comprendere come tra gli indagati vi siano i componenti della commissione che avrebbe dovuto verificare la congruità delle offerte per l’affidamento delle opere…
Si comprende come ormai, la finalità di queste opere non è di realizzarle… ma ottenere vantaggi economici, per se o per dividerli con il gruppo di quegli abituali “amici degli amici”!!!  
Viene quindi da chiedersi, a cosa servano tutti quei piani anti-corruzione, quelle linee di indirizzo del comitato interministeriale, quelle determinazioni che obbligano le amministrazioni ad adottare e aggiornare in maniera concreta tutte quelle necessarie misure di prevenzione dei fenomeni corruttivi, quando poi gli effetti di quelle inutili procedure, sono sotto gli occhi di tutti….
Ed ancora, com’è possibile che si giunga a scoprire quel malaffare quando si è alla fine delle opere, quando ormai il danno è fatto ed in molti, si sono spartiti quei fiumi di denaro… 
Perché non si è intervenuti prima???
Già, dov’è la Commissione Parlamentare Antimafia o anche quella “regionale”, istituita per l’appunto dalla nostra regione???
Non avrebbe dovuto accertare le modalità di difesa del sistema degli appalti delle opere pubbliche dai condizionamenti mafiosi???
Siamo veramente sicuri che tra quei suoi uomini, non vi siano celati alcuni soggetti che hanno interessi personali nel favorire alcune società produttive (non legate necessariamente a quelle associazioni mafiose), affinché si alterino quei princìpi di libera concorrenza di mercato, vera libertà d’accesso ai lavori pubblici e alla crescita delle nostre imprese…
Sì… a cosa serve predisporre tutti quei documenti cartacei, quando poi alla fine nessuno li controlla… e siamo sempre qui ad assistere a questi vergognosi risultati….
E’ proprio vero: Se non si combatte seriamente per porre termine alla corruzione e al marciume, si  finirà alla fine… col farne parte!!!

Colletti Bianchi a Catania, a disposizione delle famiglie mafiose…

Ho appena finito di leggere un articolo sul quotidiano online LIVESICILIACATANIA:
http://catania.livesicilia.it/2018/02/14/terremoto-tra-i-santapaola-si-e-pentito-nino-il-carrozziere_449248/ dal quale ho appreso di come un pentito abbia depositato un memoriale contenente informazioni su alcuni sindaci e sulle metodologie applicate da taluni imprenditori per l’aggiudicazione degli appalti pubblici… 
Il pentito inoltre, fa i nomi e cognomi di alcuni imprenditori “vicini alla famiglie mafiose”; ovviamente quanto dichiarato è totalmente segretato, in quanto si stanno svolgendo i riscontri necessari, per verificare se quegli individui siano realmente legati a quella associazione mafiosa…
Da quanto sopra, dobbiamo intuire che a breve, ci saranno delle importanti novità, e chissà quanti altri nomi a ricaduta, usciranno fuori da questa inchiesta…
Certo un colpo duro per quella associazione criminale, che si ritrova a dover contrastare dall’interno, quelle regole rigide non scritte basate su omertà e obbedienza assoluta…
Ecco, ancora una volta, questa lunga tradizione viene spezzata, mettendo così a rischio l’intero apparato e ponendo sotto accusa, non solo i singoli affiliati, ma l’intera organizzazione!!! 
Ma lo Stato, pur potendo godere di questa circostanza, dimostra nel complesso di volerci convivere con questo sistema criminale, in particolare mi riferisco a quegli uomini, politici ed istituzionali, che evidenziano di beneficiare della mafia per controllare così questa nostra isola…
Già potremmo dire che la mafia da “prodotto” di quelle contraddizioni è diventata “strumento” dello Stato per controllarle!!!
Infatti, in questo modo è riuscita a dilagare ed ampliare i propri tentacoli, trascinando su di se il consenso sociale e coinvolgendo sempre più i cittadini a unirsi in quell’indirizzo determinato partitico, che garantisce a quei suoi uomini, quei posti chiave nei pubblici uffici, gli stessi che le hanno permesso di poter crescere ed espandere quel proprio dominio…
Basti vedere in quale modo negligente questo nostro Stato, ha permesso a quella associazione criminale di crescere e di realizzare sempre più profitti, proprio perché sa – quell’associazione criminale- di avere dalla sua, quel potere sufficiente per farlo…
Difatti, quando i politici dicono che nel Sud lo Stato è assente, sanno benissimo di mentire, in quanto esso è presente… appunto nei panni delle stesse cosche mafiose!!!
Fateci caso… da quanti anni si parla di mafia, io da semplice cittadino ne sento parlare sin da quando sono nato, è come qualcosa che aleggia sopra la mia testa… e non è una coincidenza, ma può essere spiegata con la semplice deduzione che lo Stato finora, non ha mai fatto nulla di decisivo per eliminarla… 
Ritengo che se la si volesse annientare, basterebbero non più di sei mesi di contrasto, leggi adeguate e un potere assoluto e incondizionato dato ad un uomo a modello “prefetto di ferro”, che attraverso la semplice applicazione di poche regole, da applicarsi in maniera decisa nei tempi (dal sottoscritto) riportati… ecco che, in questa nostra regione, nessun bimbo saprebbe più cosa s’intendesse con la parola “Mafia”!!!
Ed invece il nostro Stato cosa fa… eccettuati naturalmente alcuni singoli esponenti o associazioni di legalità, non solo dimostra di esserne complice, ma addirittura, delega molte di quelle sue funzioni ad essa… e solo qualche volta, trovandosi casualmente un pentito disposto a collaborare, ne sfrutta immediatamente i segreti per colpirla… 
Quanto sopra ovviamente, fintanto che non si vanno a toccare uomini corrotti delle Istituzioni… altrimenti, si chiude a riccio e quegli incartamenti, casualmente… spariscono!!! 
Far finta che il nostro territorio non sia infetto, serve a far credere ai suoi conterranei che c’è la presenza dello Stato, che esiste una democrazia e che il voto espresso dei suoi cittadini è libero!!!
Ma ditemi, in un territorio dove il lavoro è controllato dalla mafia, dove molti uffici delle PA sono comandati da quei suoi funzionari e dove le pratiche presentate, avanzano o si arrestano a seconda del professionista che le presenta, oppure dove per aprire un’attività commerciale/imprenditoriale, bisogna prima chiedere a chi di dovere… e quando finalmente si ottenuto quel necessario “permesso”, si deve iniziare a pagare il “pizzo”… 
E ancora… come dimenticare quei paesi dell’entroterra o la maggior parte dei terreni destinati all’agricoltura, dove solo per aver l’acqua pagandola in contanti… bisogna rivolgersi ad “essi” oppure quando per usufruire di un servizio sanitario o ancor peggio di uno funebre, bisogna andare alla ricerca dell’amico, se non si vuole restare a guardare gli altri che nel frattempo sopravanzano… 
E’ ovvio quindi che visto quanto sopra, non bisogna meravigliarsi se un semplice sconosciuto, presentandosi per la prima volta ai ballottaggi elettorali, si ritrova a convogliare su di se, più di 20.000 preferenze…
Chiunque d’altronde sa che se si vuole ottenere qualcosa in questa terra deve votare per la mafia… o quantomeno, per quei suoi uomini, gli stessi che da sempre si sa essere affiliati a quel sistema politico/clientelare, che negli anni ha permesso loro (e a quei loro partiti), di crescere, salvaguardando la propria poltrona e quel loro ruolo politico/istituzionale…  
Comprenderete da voi stessi come, con il passar degli anni, quanto sopra riportato ha permesso a quel potere mafioso di  non venir mai intaccato… anzi inversamente, ha rinsaldato ancor più i legami tra quei suoi affiliati ed ha creato nel contempo nuovi simpatizzanti, sempre più disponibili a rendersi utili per la causa!!!
Certo, con un sistema così ben collaudato, cosa aggiungere… ben vengano i pentiti!!!

Se un Presidente Antimafia è indagata per mafia… "semu pessi"!!!

Sì… di una cosa ormai sono certo: “SEMU PESSI“!!! 
D’altronde, se un Presidente della commissione antimafia del Consiglio regionale della Campania, viene indagata dalla Procura di Salerno per voto di scambio politico elettorale di tipo mafioso, significa una sola cosa… che in questo paese, non si salva nessuno, neppure le Istituzioni!!!
Monica Paolino, consigliere regionale di “Forza Italia” ed anche “Presidente regionale della Commissione Antimafia”, è stata stamani indagata: Dia e carabinieri hanno perquisito l’abitazione di Scafati (Salerno) dove vive con il marito, Pasquale Aliberti, sindaco della città, anch’egli indagato…
Perquisizioni inoltre sono state effettuate all’interno dell’ufficio della Paolino, nella sede del Consiglio regionale della Campania, al Centro direzionale di Napoli. 
L’accusa nei suoi confronti è in relazione alle ultime elezioni regionali dello scorso maggio quando è stata rieletta per la seconda volta in Consiglio. 
L’indagine è condotta dal pm Vincenzo Montemurro della Dda di Salerno. 
Con il sindaco Aliberti sono indagati il fratello e altre due persone dello staff per associazione di tipo mafioso, concussione e corruzione…
Nella sede del Comune di Scafati (Salerno) è stata sequestrata tutta la documentazione relativa all’aggiudicazione degli appalti pubblici, tra cui quello relativo alla realizzazione del Polo scolastico comunale dell’importo di circa 6 milioni di euro, al conferimento di incarichi a tempo determinato ai dirigenti dell’Ente e alle determinazioni inerenti i lavori di riqualificazione urbanistica e stradale presso lo stesso consesso amministrativo.
L’attività rientra nell’indagine che vede per l’appunto indagati i soggetti di cui sopra, a seguito dell’esplosione di un ordigno rudimentale avvenuto lo scorso Novembre a Scafati, dinnanzi l’abitazione dei coniugi Cuomo-D’Alessandro, rispettivamente cognato e sorella del Legale V. D’Alessandro, consigliere comunale di minoranza dello stesso comune…
Quell’episodio, a dire dei militari dell’arma, ha consentito di focalizzare l’attenzione su alcune aggiudicazioni di appalti pubblici che si ipotizzano illegittime…
Questa mattina quindi i  carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore e il personale della Dia (Sezione Operativa di Salerno), hanno eseguito un decreto di perquisizione emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno nei confronti di cinque indagati, tra i quali per l”appunto, il sindaco Aliberti e la moglie Paolino…
Sono coinvolti inoltre anche la segreteria generale del Comune di Scafati, nonché una società operante nel settore della consulenza aziendale e sicurezza dei luoghi di lavoro di cui è amministratore unico (casualmente) il fratello del primo cittadino. 
I rilievi, a vario titolo, sono di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, concussione, corruzione e abuso d’uffici…

Ecco cosa ci ha lasciato il 2017: 10.000 indagati, 3.000 condannati in primo grado, ed altri 7.000, in attesa di giudizio…


La lista è naturalmente “provvisoria”, poiché ogni giorno in continuo aumento…

Ovviamente tra quei nominativi, una grossa fetta è rappresentata dai nostri politici, ma anche da quanti fanno parte di quel apparato istituzionale…
Già, i nomi ci sono tutti…  e la cosa assurda, è che tra questi, troviamo anche alcuni Magistrati, arrestati, inquisiti o semplicemente sospettati… sì… una categoria quelle delle toghe, a volte amata ma il più delle volte odiata dagli stessi cittadini, a seconda dei periodi storici… 
I reati in genere a cui assistiamo sono diversi e vanno dalla corruzione, collusione con la criminalità organizzata, interesse privato in atti d’ufficio, associazione per delinquere, tangenti negli appalti, abuso d’ufficio, bustarelle varie, fino a giungere ai processi addomesticati per assolvere e/o scarcerare quegli uomini legati ad associazioni criminali… 

Ovviamente servono a poco i trasferimenti d’ufficio oppure i procedimento disciplinari, perché quando uno è marcio dentro… continuerà ad esserlo successivamente anche in altri uffici!!! 

Comunque, la parte più consistente, in particolare nella nostra regione, è rappresentata da coloro che fanno parte di quell’associazione mafiosa… cioè, da quanti promuovono, dirigono e organizzano quell’associazione stessa, da tutti coloro che facendone parte direttamente, si avvalgono di quel vincolo associativo, per poter usare quella forza coercitiva dell’intimidazione…
Poi c’è il resto dei soggetti, quelli che non fanno parte direttamente dell’organizzazione, ma che si sono assoggettata ad essa al solo scopo, di acquisire in modo diretto o indiretto la gestione degli appalti o comunque il controllo di quelle attività economiche, da cui si ottengono concessioni, autorizzazioni, e servizi pubblici, al fine di realizzare profitti o vantaggi, certamente ingiusti per sé o per altri…
D’altronde queste attività economiche, gestite dai soliti “prestanome” (e sì… peraltro come come far finta che ancora oggi, nel 2018, la maggior parte di queste, non sia di fatto, sotto il controllo di quel gruppo “tentacolare”…), intendono assumere il controllo del territorio, garantendo a differenza dello Stato, quei posti di lavoro ricercati dai cittadini, gli stessi che poi successivamente, garantiranno quel flusso di voti necessari, per gli amici politici proposti… certamente “corrotti”!!!

Inoltre, grazie a queste società “affiliate”, si potranno ripulire tutte le somme ricevute dalle attività illecite, per finanziare, in tutto o in parte, sia le stesse, oppure per procedere a realizzarne di nuove, dall’apparenza  “limpide”, ma ovviamente controllate dal gruppo “Cosa Nostra Spa“…
Si… qualcuno vorrà provare a illuderci elencando i provvedimenti messi in atto, dai sequestri alle confische, della decadenza dei diritti delle licenze di commercio all’ingrosso o al dettaglio, di quelle revocate concessioni e diritti d’utilizzo per opere o forniture…
Sì… ma come tutti sanno, per ovviare a quanto sopra, basterà aprire una nuova società, cambiarne i rappresentanti legali (con nuovi disponibili prestanome), bypassare tutte le vecchie commesse acquisite, obbligando quei loro clienti a scegliere ora questa nuova società, ed il gioco è fatto!!!
Già, sembra di trovarsi a quel “gioco dell’oca”, l’avete presente, dove a volte, quando sì è giunti quasi alla fine,  si è costretti a ritornare nuovamente all’inizio: ecco qui è la stessa cosa, tutto dopo un po’ ritorna come prima, con lo Stato che – ripartendo nuovamente da quella casella iniziale– si ritrova ahimè… sempre ad inseguire!!!

L'Anno che verrà…


Strano amico ti scrivo, così mi distraggo un po’…“, si la canzone è perfetta per voler descrivere la fine di un anno… questo 2017,  dimostratosi –quantomeno per noi siciliani–  totalmente inutile…  

Abbiamo letto e ascoltato durante quest’anno una miriade di chiacchiere, sì… una serie infinita di propagande elettorali, che ci ha riempito la testa d’assurde giustificazioni o di mancate promesse per causa dai motivi inesistenti… 
Ovviamente, dalla direzione di provenienza di quegli sproloqui, abbiamo ascoltato richieste di continuità e incoraggiamenti al cambiamento, a seconda se a farle quelle rivendicazioni erano quanti (ancora per poco…) sedevano in quelle poltrone di governo oppure, tutti coloro che con l’arrivo delle nuove elezioni, puntavano a convincere ciascuno di noi, a dare loro quel posto…
D’altronde, il primo schieramento ha dimostrato in questi cinque anni, d’aver esclusivamente fallito, nascondendo i propri limiti e soprattutto evidenziando profonde lacune di gestione , mentre, il secondo gruppo, quello risultato vincente dalla ultima competizione elettorale, ha dimostrato grande capacità nel diffondere (illusi…) auspici di cambiamento…
La speranza ora e che… dopo essersi reclamizzati, tutto non si riduca (per come finora avvenuto in tutti i precedenti governo) nell’ennesima bugia… 
Sì… abbiamo visto come nel ottenere quel voto si è puntato su tutto e –tralasciando coloro che quei voti se li sono acquistati- ciò che resta sono i progetti proposti, alcuni di essi forse un po’ troppo smisurati, come ad esempio la realizzazione del Ponte, l’alta velocità ferroviaria, i piani urbanistici attuativi nelle città metropolitane di Catania e Palermo, l’ampliamento di porti ed aeroporti, collegamenti cargo e quant’altro… già, come diceva nel film il candidato a Sindaco Cetto La Qualunque: “Chiu lavoru pi tutti”!!!
Adesso, che la nostra regione ha certamente bisogno di un sistema efficiente d’infrastrutture è visibile a tutti, che i progetti sono reali e affidabili, possiamo confermarne la veridicità, ma che esistono anche i fondi per poter realizzare quelle opere, ecco, questa forse rappresenta purtroppo una grande falsità… 
Peraltro, abbiamo letto quanto ha dichiarato il neo Governatore Nello Musumeci, parlando delle casse vuote lasciate dal predecessore Crocetta…
Sì… qualcuno dice che per quanto riguarda il Ponte, questo dovrebbe essere pagato con i soldi dello Stato, si io aggiungerei i nostri… già, attraverso i flussi di traffico recuperati nei successivi 40 anni… 
Certo avremmo potuto concedere la realizzazione dell’opera a consorzi privati, affinché fossero loro ad investire e a rischiare scommettendo sulla redditività della gestione, ma come sappiamo bene, nel nostro paese o ancor più nella nostra regione, è impossibile realizzare qualcosa, se non vi è la mano “corrotta” della politica/imprenditoria e della mafia, che dimostra in ogni appalto d’essere ben presente e soprattutto, che non vuole ingerenze esterne e controlli di trasparenza e legalità, sulle opere da realizzarsi…
Richiedere quindi a gran voce la realizzazione del Ponte ha di per se un valore relativo, se non viene seguito da un sistema autostradale e ferroviario certamente valido, differente da quello visibile ora a tutti…
La realizzazione di queste opere, rappresenta qualcosa di fondamentale ed è necessario per dare una svolta alla profonda crisi economica ed occupazionale, che da troppo tempo ci sovrasta…
Ma affinché tutto ciò possa avverarsi in qualcosa di concreto, occorre innanzitutto che quest’isola non resti slegata dal resto d’Italia… altrimenti, dovremmo iniziare a pensare di fare a meno di essa… e procedere da soli, senza insistere più in quella che ormai da troppo tempo, sembra essersi trasformata, in una vera e propria… agonia!!!  

NO all'ANAC… SI alla corruzione!!!

E’ quanto ha deciso il Governo Gentiloni… pardon Renzi bis, che con un atto irresponsabile ha deciso di alimentare ancor di più, la già dilagante corruzione negli appalti pubblici…
Infatti, ha deciso di sopprimere il secondo comma dell’art. 211 del D.Lgs n. 50 del 2016, che prevedeva il ruolo “deterrente” dell’ANAC al fine di arginare sul nascere le fonti della corruzione. 
Una norma che prevedeva non solo di eliminare tutti quei vizi di legittimità degli atti nelle gare pubbliche (a seguito di pareri vincolanti emanati dall’ANAC), ma anche l’emanazione di sanzioni pecuniarie e segnalazioni sulla reputazione e sulla valutazione delle stazioni appaltanti.
In questo modo, dunque, il Governo, disattendendo la volontà del Parlamento, che soltanto lo scorso anno aveva approvato il nuovo “Codice degli Appalti”, elimina di fatto il controllo preventivo e cautelativo dell’ANAC sugli atti illegittimi e rimette tutto nelle mani della giustizia ordinaria…
Questo significa che i soldi pubblici, anche nei casi di illegittimità delle gare, continueranno ad essere gestiti da chi si rende responsabile di queste condotte riprovevoli e che gli appalti pubblici, anche laddove siano inficiati da atti di corruzione in corso, non potranno essere fermati in via preventiva ed in autotutela, ma verranno rimessi alla successiva valutazione della giustizia ordinaria.
Cioè viene tutto lasciato alla lentezza dei processi civili e alla conseguente prescrizione dei processi penali. 
Senza, dunque, alcuna conseguenza per i responsabili del malaffare, che troveranno così terreno fertile per continuare a compiere quanto finora hanno fatto…
Un atto gravissimo,l’ennesimo compiuto da parte di questo governo, dopo la riduzione e la limitazione dell’utilizzo delle intercettazioni come mezzo di ricerca della prova che va in un’unica direzione: coprire corrotti e corruttori!!!
Povero Presidente Cantone… immagino in questo momento il suo stato d’animo!!!
Ma d’altronde lo sappiamo… l’Italia è questa, un paese dove nessuno vuole davvero la legalità, ma dove la maggior parte dei cittadini e purtroppo dei suoi governanti (che danno l’esempio…), preferisce continuare con questo sistema, lo stesso che alimenta corruzione, criminalità e malaffare…
Ora… sono tutti felici e contenti!!!

E' tutta una questione di soldi…

Quanto vale una persona… con quale criterio viene giudicata???
Semplice è solo una questione di denaro!!!
Ciascuno, nel corso della propria vita, ha dimostrato quanto in fondo valesse…
Leggere quindi stamani per l’ennesima volta su corruzione, tangenti, bustarelle ricevute per garantire quelle aggiudicazioni nei vari appalti, rappresenta quanto di più consueto avviene nel nostro paese…
E’ un modo di voler essere… non tanto di proporsi o di vendersi al migliore offerente, bensì si tratta di qualcosa di più intimo, di personale, qualcosa di cui non si può fare a meno e di cui si è sempre alla ricerca…
Il denaro è l’unico motivo di esistenza, averlo, possederlo, ricercare tutti i modi per poterne avere di più… per cosa poi, semplice per poterlo ostentare agli altri, facendosi ammirare per ciò che si possiede e non per ciò che si è…
Certo è difficile scrivere su questo argomento senza sembrare i soliti moralisti del cazzo che pretendono di ergersi a giudici, veri e nuovi predicatori che tentano di riportare su questo paese infetto, una leggera ventata di onestà e legalità… 
Ma si sa… “non vi è peggior sordo di chi non vuol sentire…” e quindi posso dire che in questo mio post, non vi è alcuna intenzione di criticare la corruzione, ne dal punto di vista etico che morale, perché quella ormai fa parte della quotidianità e chi sono io per sperare che all’improvviso qualcosa o qualcuno possa cambiare questo stato di cose…
D’altronde come vado ripetendo, la corruzione è insita nella mentalità dei miei connazionali e si basa essenzialmente sul senso tanto diffuso di scarsità, che per l’appunto non fa altro che accrescere quel modo di essere…
Ormai infatti si è diffusa quella convinzione che per ottenere quanto si vuole, bisogna mediare e che non è possibile riuscire solo con i propri mezzi a ottenere ciò che si vuole… 
La verità è che si ha la consapevolezza dei propri limiti… della propria incapacità personale e professionale, ed è il vero motivo per cui la corruzione realizza tutti questi adepti, producendo risultati devastanti nella nostra società, la quale è ormai convinta di quanto sia necessario – per andare avanti –  indirizzarsi verso quel sistema corruttivo, affinché si possano ottenere quegli incarichi dirigenziali, che con le proprie competenze, non si sarebbe in grado di raggiungere…
E quindi… se per ottenere quelle determinate posizioni sono necessarie le solite influenti raccomandazioni o compromettere se stessi a quel sistema di corruzione, ecco che non dobbiamo meravigliarci della qualità del servizio che alla fine riceviamo…
Ma ormai si sa… il nostro non è un paese che basa il proprio progetto sul merito, ma bensì continua a inventarsi un futuro “falso e apparente” fondato sul nulla…
Ecco il motivo per cui la mancanza di certezza, produce nella maggior parte degli individui, questa affannosa ricerca del “vile” denaro a cui tutti dimostrano giorno per giorno, voler aspirare!!! 

C'era una volta la mafia… ma ora la mafia siamo noi!!!

Sì… c’era una volta la mafia, quella dedita al controllo del territorio, ai traffici illeciti, al contrabbando di sigarette e d’alcolici, per proseguire con l’escalation della droga, prostituzione, gioco, pizzo e tutti coloro che non si sottomettevano a quell’imposizione, sono stati giustiziati…

Ora, se pur quelle attività illegali continuano ugualmente a compiersi, il loro andamento, è stato in questi anni, dirottato verso altri gruppi minoritari, alcuni di questi sono extracomunitari, africani e dell’est europeo…
Quest’ultimi, effettuano per nome e per conto di quella antico apparato criminale, tutte le necessarie procedure, affinché il meccanismo funzioni alla perfezione, trattenendo per essi (“come giusto che sia d’altronde per l’operato effettuato”, lo dico per chi non dovesse comprenderlo… con profonda sarcasmo), la parte pattuita in precedenza… a seguito di quegli accordi determinati.
Sì… la mafia guadagna e non rischia nulla, in particolare nessuno dei suoi affiliati dovrà rispondere penalmente per atti coercitivi o uso di armi…

Viene da chiedersi ma perché questa evoluzione…???
Semplice si è scoperto che vi sono business molti più redditizi!!!
Si tratta di un nuovo metodo affaristico, un sistema di potere che s’intreccia con la politica ed i suoi esponenti appartenenti ciascuno di essi a quella schiera di partiti, partitini e liste civiche, a cui seguono, uomini delle istituzioni, della pubblica amministrazione, dell’imprenditoria e vari professionisti dai colletti bianchi…  

Un fenomeno sistemico politico/mafioso complesso… che fa in modo di saccheggiare tutto il denaro pubblico messo a disposizione, ricambiando al momento opportuno, con i voti elettorali…  
Basti osservare tutte quelle leggi regionali di spesa della nostra “ARS”, per giungere a Roma con una serie di riforme nazionali che hanno permesso d’ingrassare ancor più quel sistema…
Si è permesso negli anni di moltiplicare la spesa pubblica, penso ad esempio a tutti quegli stanziamenti a fondo perduto, definiti “straordinari” e per il sostegno del mezzogiorno, sapendo già a priori a quali gruppi questi sarebbero affluiti…
Già, direttamente nelle casse della “moderna” mafia, difatti è stato dimostrato come non esistevano alcun reale progetto economico per quei fondi, ma soprattutto, chi avrebbe dovuto controllore, ha nei fatti, partecipato a quella milionaria corruzione…
Alla faccia della legalità o delle libera concorrenza tra le imprese… ad aggiudicarsi quegli investimenti sono sempre loro… quelle abituali imprese in odor di mafia, il cui fetore, si sente a migliaia di chilometri, ma da noi stranamente, nessuno sente mai niente!!!

La cosa assurda è che tutti sanno ciò che avviene, lo dicono le costanti inchieste delle procure, l’enorme numero dei provvedimenti di sequestro e confisca, le varie commissioni, antimafia, anti-corruzione, “anti” qualunque cosa… ma alla fine siamo sempre qui… a parlarne!!!

Si parla d’appalti, di riciclaggio, di paradisi fiscali, di sommerso ed evasione, di spartizioni e tangenti, di collegamenti con le bande dei migranti, di scandali continui, di banche corrotte e potrei continuare all’infinito, basti contare le inchieste o i rinvii a giudizio…
Ma poi, quando si tratta di accertare le responsabilità personali, ecco che il più delle volte, a quel giudizio, non si giunge mai… sembrerebbe quasi che la magistratura, preferisca sottrarsi a pronunciare quei giudizi di colpevolezza… e tutto quindi, ricomincia d’accapo!!!
Osservate quanto accade ai nostri politici… un numero impressionante di avvisi di garanzia e arresti, e poi… il nulla, sì ciascuno di essi, ritorna nuovamente, come se nulla fosse, incredibile…
Ed anche i media in questo hanno le loro colpe…
Il più delle volte quest’ultimi, finito lo scoop giornalistico, non seguono più la vicenda, che nel frattempo a stemperato quel suo impatto mediatico o ancor peggio, la notizia viene censurata da direttori delle testate, in quanto, il più delle volte, sommessi ai loro proprietari!!!

Ecco il perché oggi è molto più difficile sconfiggere la mafia, rispetto ad alcuni anni fa… in quanto questa ormai non esiste più, non come la conoscevamo, non governata da quei boss fantasma per decenni latitanti e neppure come una entità separata e distaccata dal mondo cosiddetto civile…
Essa ormai, è parte integrante di questo sistema… chiamato Stato, già, lo stesso che negli anni  non ha avuto il coraggio di fare quelle scelte giuste e rigide, certamente impopolari, ma soprattutto, non è riuscita a limitare in alcun modo, quell’apparato politico/clientelare, il quale è riuscito a crescere e ad eclissare a noi tutti la verità, adombrando ancor più dubbi ed evitando di disseppellire quanto avvenuto con la propria complicità, domande (storiche) imbarazzanti, che non troveranno mai alcuna risposta…
Sì, è vero: c’era una volta la mafia… ma ora la mafia siamo noi!!!

Una cosa è certa: la mafia è ovunque!!!

Non si può dire che lo Stato stia a guardare… anzi, se pur con poco dinamismo, si è riusciti in questi anni a effettuare arresti eccellenti e molti di quei prestanome e/o affiliati a quel sistema, sono stati arrestati ed anche condannati…
Ma la mafia si sa… ha continuato ad espandere le proprie ramificazioni e ad ogni potatura, ne ha accresciute di nuove… 
Ed è questo il quadro per l’anno 2016, rappresentato in questi giorni al Senato, dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo (Dna) per nome del Procuratore nazionale Franco Roberti e dalla Presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi…
Dalla relazione prodotta, emerge quanto è stato compiuto lo scorso anno, tra successi investigativi e processuali, ma purtroppo, le mafie storiche, hanno saputo dimostrare di non subire arresti…. anzi, si sono evolute, per meglio adattarsi ai vuoti provocati per l’appunto da quegli arresti e/o da quelle condanne… un vero e proprio cambio di quella strategia di controllo del territorio, ora certamente meno violento, ma più efficace.
La mafia investe nella società… cerca di condizionare l’opinione pubblica, i processi economici e culturali, ristabilendo quell’autorità che lo Stato, di fatto, fa mancare…
Si punta principalmente ad un metodo ormai collaudato “corruttivo e collusivo”, infiltrando i propri uomini, in quei settori amministrativi ed economici, non più privati, ma soprattutto pubblici… affinché si possa pian piano acquisire il controllo, per poi utilizzarlo illegalmente, per favorire le imprese amiche (mafiose) loro “affiliate”… 
Si punta a tutto, in particolare ai finanziamenti pubblici!!!
Si tenta in ogni modo, di aggiudicarsi tutte le gare degli appalti pubblici in programmazione, tentando attraverso la corruzione prima e la coercizione dopo, di acquisire quegli appalti… Questi difatti, vengono sin dalla loro progettazione, realizzati da professionisti esterni, appartenenti a quel sistema colluso (d’altronde gli uffici amministrativi pubblici, spesso non sono neppure in grado tecnicamente di poterlo redigere…) i quali, s’impegnano nella elaborazione degli stessi, progettandoli affinché nei bandi di gara, vengano imposte tutta una serie di condizioni e requisiti, che fanno in modo di escludere, la maggior parte delle imprese partecipanti… 
Ecco che, alla fine… il nome del vincitore è lo stesso della ditta (affiliata), che aveva prima fatto finanziare l’opera e che poi, aveva impostato il bando di gara, affinché potesse aggiudicarselo…
Ed è per questi motivi che la mafia si è dimostrata – se pur la lotta ferrea da parte dello Stato – capace di rimanere presente su tutto il nostro territorio regionale, operando in ciascun settore, quel metodo d’infiltrazione nei settori principali, quali quello economico e finanziario, consentendo alla stessa, il reinvestimento di tutti i proventi illeciti…
La mafia come si visto, in questi anni si è trasformata in una società per azioni… e si presenta oggi, come una vera e propria ordinata organizzazione, fortemente radicata nel territorio, lo stesso  che ne riconosce, attraverso i suoi sottomessi e omertosi cittadini, quella autorevolezza, che non viene nei fatti, riconosciuta allo Stato, vista ormai quest’ultima, come un’entità assente e distante, dai problemi quotidiani di cui soffrono i cittadini…
La mafia di contro lusinga, garantisce lavoro, offre protezione, sostiene le nuove attività imprenditoriali e interviene perfino nei problemi più comuni dei cittadini…
Così facendo, ha potuto acquisire negli anni quel consenso necessario, che le ha permesso, non solo di aver un controllo economico/finanziario, ma anche politico, amministrativo e sociale… discendendo ancor più nello specifico, in quello individuale…
Il proprio impegno d’altronde, è orientato a risolvere le esigenze dei cittadini, i quali sono sempre pronti lì ad elemosinare un favore personale, che verrà successivamente ricambiato (a quegli stessi uomini “affiliati”) nel momento delle votazioni!!! 
Dice il detto: Dove parla il favore tace la giustizia!!!

Cercasi società "disponibile", con amministratore "prestanome", per aggiudicarsi contratti d'appalto a danno dello Stato!!!

Facevo stasera una riflessione…
Quanto sta avvenendo economicamente in questo periodo, costituisce per molti imprenditori, uno dei momenti più critici, per riuscire a condurre in utile, la propria attività commerciale…
Troppa burocrazia, tasse a dismisura, contributi per il personale esosi o certamente superiori rispetto alla media europea, banche che non danno credito, lo Stato che non da alcun finanziamento a sostegno dell’impresa o quei pochi fondi, vengono destinati alle solite imprese “amiche”, le stesse di quel sistema clientelare, ed infine ci sono i pagamenti, già quei pagamenti che non vengono mai rispettati, in particolare dagli enti pubblici…
Ecco perché in molti per voler fare impresa, tentano di adottare tutta una serie di espedienti oppure si legano a quella nota… “associazione mafiosa” che permette loro di usufruire non solo un percorso preferenziale, ma garantisce l’utilizzo di gran parte di quel denaro, solitamente di provenienza illecita…
D’altronde per quella associazione criminale, non si tratta di fare beneficenza, ma bensì d’investire in nuove imprese, estranee ai controlli degli uffici giudiziari, in quanto non risultano “collegate”… e soprattutto presentano amministratori dal pedigree cristallino…
Quanto sopra ovviamente, serve principalmente a compiere nuovi investimenti, soprattutto per inserirsi all’interno di quel mondo degli “appalti pubblici”, a cominciare proprio da quella categoria degli approvvigionamenti… 
Questi infatti, costituiscono per talune società, una vera e proprio “manna”, dato il corposo giro milionario che rappresentano, ma anche per un’altra caratteristica interessante, quella di poter godere di rapporti diretti con i funzionari pubblici, addetti agli ordini, i quali risultano solo in alcuni casi vincolati da un dettato normativo, mentre nella maggior parte dei casi, godono di ampi spazi di discrezionalità, che ovviamente – come abbiamo visto in questi anni – hanno dato purtroppo luogo a quelle abituali forme di reato, quasi sempre legate a corruzioni (atti contrari ai doveri di ufficio)!!!
Cosa aggiungere, voler credere che tutte le commesse abbiano oggi, connotati di trasparenza e imparzialità, lascia il sottoscritto con forti dubbi…
Se poi passiamo alla voce più considerevole, quella specifica dei lavori pubblici, ecco che allora la torta diventa più interessante e di quella fetta… tutti ne vogliono una parte!!!
Ed ecco il motivo per cui assistiamo continuamente ad inchieste delle procure, su giro di tangenti, consegne di mazzette a funzionari e dirigenti e a quanti avrebbero dovuto, nel frattempo… controllare!!!
Sono le motivazioni di tutta una serie d’attività illecite… che iniziano sin dalla aggiudicazione per continuare con l’apertura del cantiere: gestione del personale, movimenti terra, demolizioni, gestione dei rifiuti, fornitura dei materiali, alterazione delle percentuali previste nei leganti costituenti le basi di talune tipologie di forniture in opera, quali ad esempio i conglomerati cementizi o bituminosi, per continuare fino al completamento dell’opera con tutta una serie di certificazioni, permessi, verifiche, autorizzazioni burocratiche su qualità e sicurezza, tutti adempimenti necessari… ma che lasciano il tempo che trovano, d’altronde sono lacune e anomalie ben conosciute da tutti, soprattutto dall’ANAC…
Ora ad esempio, se prendiamo la procedura attualmente in corso per le gare d’appalto, questa ha certamente migliorato quel meccanismo corruttivo adottato fino ad alcuni anni fa, che faceva in modo che l’aggiudicazione fosse sempre indirizzata verso un gruppo d’imprese e dove ciascuna di esse, era parte integrante di un gruppo più esteso, con il quale si riusciva a condizionare le medie della gara d’appalto…
Per superare ciò si è passati all’offerta migliorativa: un’offerta cioè che contiene le proposte migliorative del progetto a base d’appalto e alle quali vengono attribuiti dei punteggi stabiliti…
Il problema è che il più delle volte è la stessa PA a condizionarne la gara… come??? Facendo pervenire (per le vie non ufficiali) all’impresa “amica”, il progetto definitivo, affinché la stessa possa preparare in tempo, l’offerta migliorativa richiesto dal bando, mentre le altre imprese concorrenti, si ritroveranno a causa della scadenza prossima, a dover compiere in tempi strettissimi, un lavoro di mesi… con il rischio inoltre, di venire (dopo quel lungo lavoro) eliminati, vista la discrezionalità personale, di chi dovrà di fatto giudicare il progetto…
Come si dice “fatta la legge trovato l’inganno” ed il nostro paese in questo… sembra essere specializzato!!!
Ed allora quindi, in una terra dove chi fa il furbo vince sempre o certamente non paga mai, ecco che in molti da tempo, preferiscono operare celati all’interno di una società, come quella sopra riportata…
D’altronde, ciascuno di essi pensa che, i ritardi con cui giungono i controlli e la possibilità d’usufruire d’importanti e noti studi legali per una eventuale difesa, permetterà comunque ad essi, di vivere agiatamente, situazione quest’ultima che, per le vie ordinarie corrette, ma soprattutto regolari e oneste… non avrebbe mai potuto avverarsi!!!

L'ombra della mafia "catanese", nei supermercati e società di vigilanza a Milano!!!

Sono quindici le misure cautelari e due fermi sono già scattati tra Lombardia e Sicilia (a Catania)… 
Il blitz è della di polizia e della Gdf – coordinato dalla Dda di Milano – nell’ambito dell’indagine contro le attività criminali di una delle famiglia mafiosa “catanese”, tra le più note degli organi inquirenti… 
Secondo quanto si è appreso, sono state poste in amministrazione giudiziaria quattro direzioni generali della società di grande distribuzione tedesca LIDL, cui afferiscono circa 200 punti vendita in Italia. 
Dall’inchiesta è emerso che la cosca siciliana garantiva inoltre il monopolio degli appalti…
Secondo l’accusa, la presunta associazione per delinquere smantellata oggi dalla Dda di Milano avrebbe ottenuto “commesse e appalti di servizi in Sicilia” da Lidl Italia e Eurospin Italia attraverso pagamenti in denaro a esponenti del clan mafioso, in grado di garantire il monopolio di tali commesse e la gestione dei lavori in Sicilia… 
Gli arrestati, inoltre, avrebbero ottenuto lavori da Lidl Italia “in Piemonte” sempre attraverso l’abituale metodo delle tangenti corruttive”. 
Secondo il gip di Milano Boccassini, esisteva uno “stabile asservimento di dirigenti Lidl Italia srl, preposti all’assegnazione degli appalti, onde ottenere l’assegnazione delle commesse, a favore delle imprese controllate dagli associati, in spregio alle regole della concorrenza”, spiegando come, questa soggetti affiliati, “sapevano chi corrompere e quali fossero le persone giuste da corrompere”.
Ora sono in corso 60 perquisizioni tra Lombardia, Piemonte, Puglia e Sicilia, sequestri preventivi di beni immobili, quote sociali, disponibilità finanziarie e ordinanze di amministrazione giudiziaria nei confronti di società operanti nel settore della grande distribuzione e della vigilanza e sicurezza privata, su una società di vigilantes che lavora nel tribunale a Milano, oltre che sulla catena dei supermercati Lidl e sugli appalti di alcune scuole. 
Potremmo dire… un vero è proprio ritorno in vecchio stile di quel ben noto… “Clan dei Siciliani”!!! 

Gli appalti pubblici e la nuova mafia emergente…

Qualcosa sta per cambiare…
Gli appalti pubblici milionari, rappresentano per la mafia, il primo obbiettivo a cui puntare con le proprie imprese “amiche” e nel caso in cui, questi contratti, dovessero finire in mani differenti e cioè ad imprese private “non affiliate”, allora, si dovrà procedere, con i noti meccanismi estorsivi, affinché i titolari quelle imprese, ahimè “fortunate”, comprendano come sia opportuno adeguarsi alle condizioni e priorità… di quelle cosche. 
In questi anni le indagini condotte dalle forse dell’ordine, hanno dimostrato come dietro quegli appalti, vi sia un grande interesse da parte di quella associazione… definita “cosa nostra”… 
Le nuove imprese sviluppatesi in questi anni e i loro referenti, stanno cercando di sostituirsi a quelle colpite dai provvedimenti giudiziari (sia di sequestro che di confisca) e ai loro rappresentanti societari, giunti ormai sotto la lente d’ingrandimento, da parte delle procure… 
Nuovi scenari quindi, si stanno prospettando… 

Si sono rotti quegli equilibri che garantivano la pax tra i vari affiliati… e che facevano sì che ciascuno governasse in quelle proprie aree di appartenenza, senza mai intaccare quelle degli altri…

Ma ora, con gli arresti eccellenti di quei boss… con il blocco giudiziario degli imperi finanziari dei soggetti “prestanome” legati ad essi, con familiari e parenti blindati da procedure amministrative e indagini penali, ecco che ora, nuovi referenti di quella stessa criminalità e/o opposta, tenta di prendere il potere di quelle aree, rimaste “libere” o quantomeno, non più sotto il controllo, di quei vecchi… certamente superati referenti!!!
Gli interessi economici d’altronde sono troppo alti… e i giovani emergenti legati alla nuova criminalità organizzata, rimasti finora sempre un passo indietro, adesso vogliono ciò che gli compete e passano all’attacco, senza più sottomissioni, imponendo con forza il controllo del territorio ed evidenziando a quanti ancora non vogliono comprendere, che ormai i tempi sono mutati!!!

Per altro, la sensazione che ciascuno di noi ha, leggendo quotidianamente gli avvenimenti riportati, è quella che si stia cercando in tutti i modi, di giungere ad una mediazione e che qualcuno, che ancora gode del “rispetto” di quei gruppi, stia provando una intermediazione tra le parti, cercando d’ottenere una tregua, che eviti di fatto, uno scontro di mafia…
Non va dimenticato inoltre, come da questa possibile conciliazione, non tiene conto di coloro che sono stati esclusi… e che potrebbero reagire, provocando azioni violente che darebbero vita a manifestazioni cruenti…
Ormai sembra certo… ma sono in molti a mettere in discussione le disposizioni giunte dall’alto, in particolare, tra essi, vi è chi sta iniziando a dubitare di quegli ordini (provenienti probabilmente dai penitenziari), che non sempre, rappresentano in maniera equa, le richieste di ciascuno… 
Come diceva Luigi Einaudi: “Dove sono troppi a comandare, nasce la confusione”!!!

Inchiesta Consip: appalti e fondi neri…


Già… voler sperare che dopo tutte queste continue inchieste compiute dai nostri organi inquirenti, ci possa essere finalmente un cambiamento in quegli “usi e costumi” del tutto italiani, basati esclusivamente sui quei ben noti comportamenti corruttivi… ecco, ritengo che questa trasformazione morale, può ritenersi una mera “illusione”…   
Sembra difatti che ormai non si riesca più ad estirpare da questo sistema questo cancro tentacolare della corruzione, che fa in modo di coinvolgere ogni giorno di più… sempre più soggetti, indirizzandoli a compiere quei gesti riprovevoli che mortificano non solo se stessi, ma tutta la società civile…
Ecco quindi dover ascoltare dell’ennesima inchiesta sugli appalti… del solito giro di denaro, di quelle società trasferitesi all’estero per eludere controlli fiscali, l’uso di noti paradisi fiscali e varie somme di tangenti che finiscono per l’appunto su quei conti cifrati…
Gli inquirenti indagando sul caso degli appalti Consip sono finite così verso società estere di proprietà dell’imprenditore Alfredo Romeo… destinazione Londra dove l’imprenditore (ora arrestato) aveva registrato la sua “Romeo London Limited”, in aggiunte ad altre società intestate ai figli…
La guardia di finanza è ora pronta a partire per la capitale inglese, nel tentativo di ricostruire quei cosiddetti fondi neri, con cui (secondo gli investigatori) Romeo abbia corrotto il dirigente della Consip, Marco Gasparri.
Gli inquirenti sono convinti che nelle tasche di Gasparri siano finiti circa €. 100.000 ed ulteriori importi stanziati per altre corruttele e soprattutto dove sono allocati i fondi neri del Romeo (probabilmente provenienti da false fatturazioni…).
Si parla inoltre di possibili assunzioni del dirigente Consip in una struttura inglese e l’ulteriore promessa di un “bonus”…
Non entro nel merito dei nomi che hanno negli anni goduto di quelle particolari amicizie con l’imprenditore… (che definiva in alcuni casi “arbitri” del proprio destino professionale…), come ad esempio il padre del nostro ex premier Matteo Renzi, l’On. Verdini, oppure il presidente De Luca o i Sig.ri Lettieri e Caldoro…

L’imprenditore Romeo comunque ha definito quanto sta accadendo, come una vera e pura “strumentalizzazione” nei suoi confronti e si considera vittima di una accesa strumentalizzazione che vede per l’appunto l’ex premier Renzi, nel mirino di celati accordi sottobanco, i quali stanno provando in tutti i modi a destituirlo…  

Vedremo in questi giorni come si evolverà l’inchiesta…
Ovviamente non c’è poi da meravigliarsi, se le maggiori testate internazionali in questi giorni hanno riportato che il nostro paese, sia governato da incapaci, inetti e soprattutto… corrotti!!!

Siciliani siate fiduciosi, da Cosa nasce Cosa…

Come riportavo alcuni giorni fa, è sbalorditivo osservare con quanta passione i miei conterranei s’interessino di comprendere quanto avviene nel Paese ed in particolare nella nostra regione…
Si cerca altresì di conoscere quanto stia programmando la ben nota “associazione“, affinché, come si dice spesso da noi: “da cosa… possa nascere cosa”.
Sono in tanti ancora a credere a quell’illusione che da sempre condiziona la nostra isola…
Voler insistere in quell’abbaglio che fa credere molti come: “con la mafia si lavora e con lo Stato si muore di fame”!!!
Certo, prendendo atto di quanto è avvenuto nel corso di questi anni, si potrebbe anche pensare che quella associazione sia sempre un passo avanti e che lo Stato purtroppo corre ai ripari, quando ormai è troppo tardi…
E d’altronde come dare torto a quei poveri siciliani in cerca di un lavoro, quando essi stessi prendono atto che la mafia ha messo quel loro “zampino” ovunque, senza dover ulteriormente aggiungere… in quasi tutti gli affari della nostra terra.
Viene spontaneo a loro dire: a chi dovremmo rivolgersi… se non a loro???
Ed è tragico sapere che ancora oggi, sono in molti a pensarla così!!!
Ritengo d’altronde impalpabile quanto compiuto negli anni passati da parte delle istituzioni (per fortuna che qualcosa in questi ultimi anni stia cambiando…) ad iniziarsi da quanto operato contro le infiltrazioni mafiose…
Per esempio, se iniziamo dagli accertamenti d’infiltrazione mafiosa: la verifica di quegli organismi societari… non sempre determina in modo preciso i reali soggetti proprietari (in quanto questi restano “celati” all’interno di quelle imprese), poiché i controlli si fermano ai soliti prestanome…
Le informative prefettizia infatti tengono sì conto delle indagini effettuate dagli organi inquirenti (al fine di evincere l’esistenza di elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi delle imprese), ma nella pratica, si scontrano con quella libertà decisionale che non conduce ai provvedimenti di risoluzione del rapporto, ma sono frutto di una scelta della stazione appaltante, in particolare quando questa è di natura privata.
Il più delle volte si riscontra come tali valutazioni (laddove si dovessero riscontrare indizi non così gravi e precisi) danno luogo a dubbi circa la reale sussistenza del “pericolo di infiltrazione mafiosa”, quindi questo giudizio viene rimesso all’amministrazione richiedente per l’eventuale adozione di provvedimenti ostativi o risolutori al sorgere o alla prosecuzione di rapporti con l’impresa sospetta… che però, nella gran parte delle volte, continua a far continuare la ditta aggiudicataria (chissà. forse anche perché, legata ad essa da collusioni varie…).
Se a quanto sopra si aggiungono i tempi – assai lunghi – che i provvedimenti interdittivi realizzano tra sequestri e confische alle società infiltrate dalla mafia, ecco che si scopre come, le due attività previste e cioè, quella amministrativa e quella giudiziaria, invece di convergere su un’unico obbiettivo, curiosamente divergono!!!
Lo Stato si ritrova così a perdere… in quanto l’attività giudiziaria deve iniziare nuovamente con il proprio operato e nel contempo le “opere pubbliche” continuano a rimanere nelle mani delle organizzazioni criminali e servono quindi a poco, quelle procedure di rilevazione dei dati dell’imprese (affidatarie, subappaltatrici e fornitori di manufatti e servizi) o le richieste generalità delle maestranze presenti nel cantiere o ancora, la stessa identificazione dei mezzi d’opera per comprenderne i proprietari o i noleggiatori degli stessi (a caldo o a freddo).
Andrebbero altresì controllate con maggiore precisione, le norme previste sulla sicurezza sul lavoro e di quelle attinenti la disciplina previdenziale; fondamentale diventa la verifica sulla tracciabilità dei flussi finanziarie e l’eventuale individuazione di quei collegamenti con la criminalità organizzata…
La verità è che questi controlli sono di per se parecchio difficoltosi (e soprattutto vanno estesi in modo capillare a tutte le commesse in corso…), ed è proprio su questo fattore che punta la criminalità organizzata, sapendo che l’esiguo numero di personale, rende di per se quegli stessi controlli… irrisori!!! 
E’ evidente come necessitino nuovi sistemi di verifica in grado di contrastare quelle avanzate metodologie mafiose, che dimostrano purtroppo, come in questo settore, i risultati ottenuti siano scadenti.
D’altronde, abbiamo potuto valutare quanto quei cosiddetti “protocolli di legalità”, siano serviti esclusivamente ad allontanare nell’immediato alcune imprese, a favore di altre concorrenziali e di come successivamente quest’ultime, siano state anch’esse colpite successivamente da quegli stessi provvedimenti interdittivi; peccato che nel contempo quest’ultime abbiano terminato gran parte di quell’opera, consentendo così, a società “infiltrazione”, di poter amplificare la propria attività finanziaria!!!
E’ ovvio che bisogna fare di più… in particolare si deve realizzare una effettiva trasparenza amministrativa che inizi con i controlli sopra riportati e segua momento per momento, l’assegnazione e la gestione degli appalti…
In questa ottica, dovrà essere sviluppato e migliorato lo scambio di informazioni di quei dati, tra i soggetti incaricati dei controlli, gli organi istituzionali, gli enti pubblici amministrativi, completando quella banca dati che racchiuda tutte le società interdette ed i soggetti affiliati ad essa…
Comunque, cari Siciliani… state fiduciosi: sì, mentre attendete con trepidante attesa i cambiamenti positivi da parte del Governo… anche “Cosa nostra” da parte sua, sta lavorando per tutti Voi!!! 

Sicilia: Appalti in crisi!!!

E’ sorprendente vedere con quanta superficialità vengono affrontati i problemi della nostra regione…

In particolare i siciliani, sembrano accontentarsi di quanto avviene intorno a loro, quasi che il disagio sociale che stanno vivendo – perché di questo si tratta – non li tocchi affatto!!!
Vivono in un’attesa quasi allegorica… non si capisce di cosa, ma ogni giorno ne hanno una!!!
In questo periodo per esempio il problema che li assilla maggiormente è la questione referendaria, tra quel Sì e quel No, mentre per il resto… sembra che vada tutto bene!!!
Sono tutti in frenetica attesa di comprendere come si evolverà quel referendum e quale nuovo percorso potrà prendere questa nostra politica, in modo tale d’anticipare tutti, per salire su quale carro del vincitore e presentarsi così celermente per chiedere gli abituale favori…
Sono già pronti… messi lì a 90° piegati, sia moralmente che fisicamente, come degli sprinter, per essere i primi a presentarsi alla porta di quei soggetti politici…  
A loro non interessa nulla se non il proprio orticello…
Per esempio, se i dati occupazionali evidenziano una impennata sostanziale, poco importa, se la crescita del tasso di disoccupazione tra i giovani è tra i più alti d’Europa e vabbè… quei giovani faranno le valigie per ricercare fortuna al di fuori di quest’isola…
Ogni mese migliaia di posti di lavoro vanno in fumo, società che chiudono e licenziano centinaia di dipendenti, compagnie straniere che viste le difficoltà infrastrutturali non si avvicinano minimamente al nostro territorio… anzi lo evitano e a tutto ciò si somma anche la grave crisi degli appalti, sia pubblici che privati!!!
Parlare di commesse è come voler mettere la mano su qualcosa con cui si sa di bruciarci… 
Infatti, digitando il nome “appalto” sul motore di ricerca google… appare: corruzione, collusione, tangenti, arresti, indagini, ecc… 
Vorrei tralasciare la cosiddetta prassi sui controlli, che in questi anni si sono dimostrati superficiali o la verifica sull’esigenza di quei progetti, che ha evidenziato l’inutilità degli stessi, ma soprattutto che, il rapporto costi/benefici di queste opere, ha agevolato principalmente la seconda voce a scapito della prima…
Va aggiunto inoltre che quanto realizzato, non ha neppure garantito la qualità dell’opera, basti vedere quanto accaduto nel centro Italia a causa del sisma, che ha confermato come i comportamenti di alcuni corrotti funzionari, hanno permesso quegli schemi collusivi e le loro relative conseguenze!!!
Parlare di “trasparenza” amministrativa nel pubblico è ironico o quantomeno improponibile nel nostro paese, anzi, il sottoscritto modificherebbe quel termine inadatto, con uno più idoneo: “opaco”.
Comunque non entrando nel merito dei problemi noti derivanti da quel sistema di aggiudicazioni, ciò che m’interessa fare emergere è la crisi che sta vivendo l’indotto dell’edilizia…
Un dato preoccupante, che non sembra interessare a nessuno… o meglio di parlare si discute tanto… in quei convegni, riunioni, meeting e quant’altro, ma di concreto non si formalizza nulla!!!
Io per esempio questa mattina mi trovavo in “Zona industriale”, già chiamarla così… come si dice “ci vuole molto coraggio”, ma di questo parlerò in un mio prossimo post, quanto ora m’interessa far evidenziare è che ciò che vedo è una vera e propria desolazione!!!
Una fotografia che riassume una situazione totalmente fallimentare, nella politica, nell’imprenditoria e soprattutto nel sociale, con una sostanziale richiesta di ore di cassa integrazione e la speranza che giungano dal governo di Renzi… nuove agevolazioni!!!
Povera Sicilia… mi consola comunque pensare che la crisi serva a mo’ di ariete per abbattere le porte di questa fortezza… in cui attualmente ci troviamo murati!!!

Lotta al malaffare: si corre ai ripari quando è ormai troppo tardi!!!

E’ necessario tener presente quanto solitamente avviene nel nostro Paese e cioè che si corre ai ripari… quando è ormai troppo tardi!!!
Se osserviamo a quali livelli sono giunte le mafie nelle nostri regioni e come abbiano saputo inserirsi in tutti quegli affari milionari… è evidente che qualcosa in quel sistema di prevenzione è venuto a mancare!!!
Ora molti tra voi diranno: si vabbè… caro Costanzo, non è che si può pensare sempre in maniera negativa,  dopotutto qualcosa di buono è stato fatto…
Sì… è vero, ma il problema è che si giunti sempre ad individuare quel sistema corruttivo, quando ormai gli avvenimenti… erano stati compiuti!!!
Per cui, a cosa serve arrivare a posteriori, quando cioè le collusioni sono state realizzate, quando ormai si è proceduto con la spartizione di quelle tangenti e le documentazioni incriminate sono state fatte sparire o quantomeno alterate, ed infine anche i suoi  truffatori sono riusciti a scappare all’estero e con i soldi percepiti, si stanno facendo seguire dal “noto” legale…  
Si parla tanto di controlli, ma se osserviamo il quadro normativo vigente, questo è compreso in quella semplice informativa antimafia, rappresentata dalla legge delega del 1994 nota con il numero 47…
Le Prefetture, hanno avuto così la possibilità di acquisire quelle necessarie informazioni, volte al cosiddetto accertamento d’infiltrazione mafiosa… all’interno di quegli organismi societari…
Ora vorrei dire… per aggirare quei controlli, basta costituire una società con due facce pulite e con il casellario giudiziario immacolato, senza carichi pendenti ed in regola con i propri adempimenti amministrativi, basterà inoltre passargli un’autovettura, uno stipendio ed il gioco è fatto… per ottenere quella informativa negativa antimafia!!!
Dopotutto come considerare quelle verifiche se non meramente ricognitive…
Sappiamo bene che, nello svolgimento di quei controlli, si esaminano esclusivamente i dati su eventuali provvedimenti giudiziari o misure cautelari, oppure si verifica se il soggetto è sottoposto a giudizio o sono in corso sentenze di condanna…
Quindi, se l’accertamento (sulla base di attività di indagine effettuata dagli organi inquirenti) risulta negativo, viene esclusa di fatto la possibile esistenza di elementi che presumerebbero tentativi di infiltrazione mafiosa… 
Ottenuto quindi quel cosiddetto “lasciapassare”… dalla prefettura, si potrà cominciare a ricevere quelle necessarie autorizzazioni per operare o concessioni varie, tra cui quelle relative ad esplosivi (per lo svolgimento di particolari attività…), nonché quei necessari titoli abilitativi alla conduzione di mezzi ed al trasporto di persone o cose…
Nel caso contrario e cioè quando la Prefettura emette i provvedimenti interdittivi, considerando quelle società come “infiltrate”… ecco che intervengono eventuali determinazioni, tra cui per esempio, i ben noti provvedimenti giudiziari, dai quali scaturiscono, sequestri e confische per tutte quelle società cosiddette “infiltrate” e con con la ben nota gestione amministrativa…
Se poi, successivamente a quanto sopra, si assiste a ciò che è avvenuto nel corso degli anni, mi riferisco ai continui ribaltamenti giudiziari, che hanno restituito ai legittimi proprietari le società interdette, ribaltando di fatto, tutti quelle pregiudizievoli espresse in precedenza…
Sorge quindi il dubbio che qualcosa forse in quei controlli non funzioni… perché se le procedure adottate in precedenza, vengono col passar del tempo… ribaltate, c’è da chiedersi se non sia il momento di cambiare qualcosa…
Infatti, considerando la lotta contro la mafia, che ha comportato –almeno qui da noi in Sicilia– migliaia di provvedimenti interdittivi, è strano dover giungere nel 2016 per comprendere come di contro, gli interessi di cosa nostra – grazie ad altre sue imprese associate – abbiano raccolto a se, la maggior parte degli appalti, in particolare quelle delle “grandi opere pubbliche”!!!
Ora, quanto sopra, è avvenuto principalmente a causa di un sistema di contrasto debole o quantomeno non adeguato, a differenza delle capacità messe in campo da quella criminalità organizzata, che nei fatti, si è aggiudicata quasi tutti gli appalti pubblici messi a disposizione dallo Stato…
Ritengo che l’errore fatto… sia dipeso dal non aver saputo concentrare in un’unica struttura, tutte quelle informazioni presenti nei vari gruppi d’interforze, mantenendo inoltre le stesse, costantemente aggiornate, per poter generare in maniera rapida, tutti quei provvedimenti di competenza… senza dover rischiare in un secondo tempo… la classica figuraccia…
E’ in questa ottica, che va migliorato il sistema di controllo, realizzando per esempio una banca dati che concentri l’elenco di quelle società sottoposte ai provvedimenti d’interdizione, i suoi soci, ed anche coloro che hanno negli anni gravitato intorno ad essa… in qualità di affiliati, associati o anche di semplici consulenti, per finire con coloro che, in qualità di responsabili o funzionari di enti delle PA, hanno permesso con le loro ignobili azioni, che quelle corruzioni potessero realizzarsi …
D’altronde… è in ciò che viene rappresenta la più grande mancanza istituzionale: l’inefficacia infatti della circolazione delle informazioni, ha permesso in questi anni, a tutte quelle società infiltrate dalla criminalità organizzata, di poter sfruttare tutte le lacune “donate” dallo Stato, permettendo così di operare indisturbatamente, in quasi tutti gli appalti pubblici.

La corruzione negli appalti??? Fa parte del sistema!!!

E’ evidente a tutti, come nel sistema dei lavori pubblici vige un meccanismo di corruzione ben collaudato!!!
Ci partecipano tutti… chi più chi meno, il denaro rappresenta un perfetto incentivo, per porsi in quelle condizioni favorevoli nel volersi fare comprare…
A quanto sopra, bisogna aggiungere che le stesse norme, fanno sì che quanto avviene sia facilitato da esse e dove, quei controlli necessari – in particolare nelle grandi opere – dimostrano il proprio fallimento…
La chiamano anti-corruzione…  ma questa si dimostra – almeno dalle indagini svolte dalle procure quest’anno – di essere lontano dalla realtà dei fatti, dopotutto quanto appena riportato, è confermato dalle inchieste per corruzione su appalti e subappalti…
Certo ora ci vengono a dire che il nuovo codice degli appalti è uno strumento innovativo e soprattutto utilissimo per cambiare quella errata direzione…
Vedrete, come tra qualche mese, verrà dimostrata la propria inefficacia… 
Ci si dimentica di tutti coloro che sono specializzati “furbescamente” a eludere quanto prevede la legge, anche perché, il più delle volte si gioca sull’interpretazione letteraria di quella legge, che permette di eluderla senza porsi al di fuori della stessa, tale da rimanere all’interno di quel confine che determina il concetto di “illegalità”….
Si tratta di rimanere sul filo sottile che lega chi ha promulgato la legge, a tutti coloro che la legge sono tenuti a rispettare… ricercando nuovi spiragli a quella interpretazione, certamente non previsti dal legislatore, raggirando il significato di quanto scritto nella legge, senza per questo cadere nell’illegalità.
Nella pratica quindi, sono sicuro che questo codice fallirà miseramente… anche perché sono dell’idea che per fare delle norme che colpiscano realmente questo sistema marcio, c’è bisogno di uomini che conoscano tutti quegli espedienti, che permettono a quelle imprese di poter commettere continuamente quegli illeciti…
Quindi, chi tra loro, avendo sempre fatto parte di un sistema pubblico e/o istituzionale, possiedono quelle capacità intuitive realizzate per fini disonesti???
Loro non sanno nulla di malaffare… o meglio ne sono sempre stati all’oscuro, sono situazioni che disconoscono o per meglio dire conoscono soltanto dopo che queste sono avvenute… e ne prenderanno atto, le studieranno, certamente le approfondiscono… ma non le sapranno mai anticipare!!!
Per cui, caro presidente Cantone, se pur evidenzio l’importanza dell’operato fatto finora dall’ANAC per limitare la continua corruzione e ruberia, tanto presente nel nostro paese, mi lasci dire…non è con la “filosofia del nuovo codice” che si riuscirà a debellare questo marciume… ma blindando la responsabilità di tutti quei soggetti che sono adibiti all’interno della pubblica amministrazione, nella gestione dell’appalti…
Sono questi i principali attori che, permettono a quelle società (affiliate a quelle associazioni criminali…) di poter effettuare quei continui “intrallazzi” e dividendosi  mazzette per chiudere gli occhi su lavori eseguiti in maniera non conformi al progetto (questo il più delle volte gonfiato a dismisura o programmato affinché si limiti la partecipazione, a poche imprese di fiducia… ancor meglio se legati a quei progettisti… che il più delle volte, rappresentano di fatto, la D.L.), con materiali scadenti, senza il rispetto di tutte quelle opportune procedure, sia sulla sicurezza che sulla qualità, e facendo lievitare i costi di quelle opere pubbliche…
Una drammaticità che viene espressa dai numeri… 
Si pensi che in Italia la percentuale di appalti pubblici, con probabili turbative d’stata è del 10% ovvero il triplo della Francia ed è di ben 10 volte superiore… il dato dell’Olanda!!!
Quindi, caro Presidente, come volermi dare torto per quanto scrivo, visto che la nostra nazione oggi, è al primo posto in Europa… per corruzione negli appalti pubblici!!!

Cantone: il fatto che emergono (tutte queste continue corruzioni…) è già qualcosa…

Come si dice… meglio questo che niente!!!
Ascoltavo ieri il Tg delle 13.00, quando ho sentito l’intervista al Presidente dell’ANAC (Anticorruzione) Raffaele Cantone…
Ora, dando seguito alle indagini si è scoperto che alcune società che hanno operato all’interno dell’Expo (imprese che in modo del tutto legittimo, si erano aggiudicati milionari appalti e subappalti, all’interno di quell’area…) erano legate ad associazioni criminali…
Ecco che quando ormai tutto è stato compiuto, inaugurato e smontato… adesso, a distanza di mesi, viene scoperta l’acqua calda… e cioè, che su quelle opere, c’è stata le mani della ‘ndrangheta!!!
Ne sono certi i magistrati della Distrettuale di Reggio Calabria che hanno chiesto e ottenuto, l’ennesimo provvedimento di sequestro beni per oltre 15 milioni di euro, tutti riconducibili ai soliti uomini affiliati a noti clan…
Come consuetudine, vengono inseriti nel registro degli indagati, tutta una serie di soggetti “affiliati” e non, in particolare tra quei nominativi vi sono, imprenditori e faccendieri… Le indagini, hanno svelato un giro di tangenti per l’assegnazione di una serie di lavori che andavano dall’Expo alle Ferrovie Nord, per proseguire con il Mega Centro Commerciale ad Arese, continuando con gli aeroporti di Malpensa e il cantiere di Tubigo. 
Lo sanno tutti che quando ci sono questi appalti così importanti… c’è dietro sempre la criminalità organizzata, che usa tutti i modi per insediarsi, per aggiudicarsi quei lavori, per poter successivamente riciclare tutti quegli euro, provenienti dalle ben note attività illecite!!!
Ma chissà perché… nessuno si accorge mai preventivamente di nulla… o meglio si scopre di quel sistema “corruttivo” quando ormai tutto si è realizzato!!!
Conoscono bene chi sta dietro quelle società o come sono tra esse collegate… di quegli intrecci tra associati o consorziati… o di quelle metodologie a scomparsa… meglio conosciute col nome di “scatole cinesi”, che fanno in modo di celare tutte quelle provenienze illecite derivanti da usura, estorsione, gioco, stupefacenti, prostituzione, ecc… e che proprio attraverso questi appalti, vengono di fatto ripuliti, per essere riutilizzati, andando a soffocare nuovamente quel mercato di libera concorrenza…
Si acquistano società diverse in altri ambiti commerciali, quali quello immobiliare, delle auto di lusso, della ristorazione e vengono sviluppati progetti per la realizzazione di nuovi complessi immobiliari, per lo più turistici, anche in altri paesi come per esempio la Romania (ad esempio ad Arges Pitesti si sta realizzando il resort Moliviu, per un valore complessivo di 80 milioni di euro) oppure in Marocco (dove sono in corso lavori per realizzare circa 1.800 Km di autostrade, Treni ad Alta velocità Tangeri – Casablanca, un Porto Commerciale di Casablanca per la costruzione del 3° terminale, l’ampliamento dell’aeroporto nella stessa città, nuove Strutture ospedaliere e turistiche, con la realizzazione di nuovi Hotel con strutture e servizi annessi) o ancora, in Costa D’Avorio e Kenya, dove sono attualmente in corso dei lavori milionari, per opere di urbanizzazione primaria, energia e stradali…
Come si può comprendere, i tentacoli della criminalità hanno da tempo mirato su livelli ben più sostanziosi, indirizzando quei loro business, verso paesi nei quali i livelli di controllo sono limitati e dove l’indice di corruzione, viene rappresentato tra i più alti del mondo…
Va inoltre considerato che, in quei paesi, si può godere di una maggiore libertà d’azione finanziaria, permettendo difatti a quei loro faccendieri – di muoversi in maniera indisturbata, e di movimentare quelle cospicue somme affidate loro da quei clan…
Sono tutti soldi sporchi che attraverso banche compiacenti, presenti anche nel nostro paese, riescono a rientrare, dando modo così a chi di dovere… di riutilizzarli per foraggiare tutto quel sistema politico, istituzionale ed imprenditoriale, che permette a queste associazioni criminali di implementare le proprie aziende e di convogliare su di esse, tutti gli appalti pubblici presenti nel territorio…
Ma come dice il Presidente dell’ANAc… “l’importante è che alla fine… quelle azioni collusive e corruttive, emergano…“… 
Già, una vera e propria “magra” consolazione, ma si sa… è così che si procede in questo nostro (per modo di dire…) “Bel paese“!!!

Il sistema… "Appalti"!!!

Un sistema semplice… è dire che lo sanno tutti!!!
Il meccanismo prevede la realizzazione di “cordate”, quando si tratta di gare d’appalto con il massimo ribasso…
Si partecipa a quelle gare, attraverso un gruppo di ditte distinte tra loro ufficialmente ( ma di fatto, ufficiosamente ben legate tra loro), presentando offerte con percentuali di sconto molto simili tra di loro, variando solo di poco le cifre decimali.
Questa operazione consente di spostare la media delle offerte in modo che alla fine, vince sempre una impresa del gruppo, mentre le altre rientrano nell’appalto attraverso subappalti o altri contratti, come noli e forniture…
Il patto è deciso ai piani alti… ed è un meccanismo che lega molte imprese locali, le quali, dopo aver ottenuto i lavori, hanno quale obbligo quello d’inserire una parte di manodopera di quei funzionari e/o politici, ma soprattutto, una percentuale sull’utile dei lavori, da lasciare a quell’associazione malavitosa a cui direttamente si appartiene…
Rappresenta il supporto logistico e manageriale della criminalità, che offre a quelle aziende alcuni servizi fondamentali: il personale dipendente che permette l’aggiudicazione all’interno delle PA, eventuali interventi negli uffici dei comuni, regioni e organismi di controllo, per garantire l’approvazione delle pratiche ed il loro superamento, quando si dovessero presentare degli ostacoli, il controllo del territorio con la certezza di non subire alcuna ritorsione durante l’esecuzione di quei lavori, la disponibilità di manovalanza “fedele” sul luogo, ecc…
In quel gruppo associativo ci sono tutti… è una zona grigia dove s’incontrano i colletti bianchi, gli imprenditori, i funzionari, i politici, i consulenti ed anche i criminali, già, come si dice… tutti insieme appassionatamente!!!
L’imprenditore (ovviamente quello disonesto…) trova finalmente in quella collocazione, il proprio habitat naturale, trovando risoluzione a tutti i suoi problemi…
Ecco quindi che, affidandosi a quel gruppo “mafioso”, può infiltrarsi in quei meccanismi della pubblica amministrazione ed inquinare così facendo, il regolare svolgimento delle gare, attraverso la disponibilità di taluni pubblici ufficiali (corrotti) e quando ciò non può essere realizzato, si esercitano comportamenti intimidatori, per far sottostare quei responsabili, alle loro pretese o a quelle degli imprenditori concorrenti, affinché si giunga ad ottenere l’acquisizione d’appalti, da parte di quelle compagini riconducibili all’associazione criminale…
Ovviamente chi paga le conseguenze di quanto sopra, sono quelle società che da sempre si sono dimostrate estranee da particolari connessioni e soprattutto limpide da ogni provvedimento giudiziario…
Inoltre, da quel sistema tentacolare, ne fa le conseguenze anche l’ente pubblico ed il cittadino, che riceve sicuramente un servizio scadente o quantomeno non corrispondente alle qualità previste nel contratto d’appalto  stipulato…
Queste opere pubbliche ed i loro apporto economico, vanno di fatto a riempire le casse di quel sistema mafioso e di tutti coloro che di quel complesso ne fanno parte, in quanto partecipi di quel mondo colluso…
Un fenomeno questo che non riguarda soltanto la nostra isola ma bensì tutta la penisola, dove capitali riciclati e interessi mafiosi, si sono infiltrati nelle aziende locali, per diventate veri e propri “cavalli di troia” per quella espansione….
Ormai non ci si meraviglia più e le interdittive (che non fanno paura a nessuno, in quanto essendo misure amministrative, non violano la libertà personale, ma soprattutto, possono essere ribaltate attraverso appelli e quindi, successivamente, cedere la società a un altro prestanome per ricominciare nuovamente il business….), per sospette infiltrazioni mafiose, sono divenute una “routine”, tanto che ormai il sistema si è talmente diffuso da creare un sistema di connessione deviante, tra la società civile e quella mafiosa…
Pensare di tranciare in modo netto questo connubio è difficile, in quanto l’associazione mafiosa da troppo tempo è riuscita ad infiltrarsi nel tessuto economico e sociale, riuscendo a instaurare relazioni con la società civile, potendo auto-alimentarsi con la collusione e la corruzione…
Bisogna applicare, una volta e per tutte, scelte di governo forti e decise, le quali dovranno essere sorrette da pene severissime ed effettive, per coloro che quotidianamente e senza scrupolo, attentano alla nostra libertà… colpendo l’economia e lo sviluppo di questa nostra terra martoriata…

Ho l'impressione che, qualsivoglia scelta venga fatta alle prossime elezioni, a vincere… sarà sempre la mafia!!!

C’era una volta la mafia… quella della lupara, degli omicidi, quella della lotta alle istituzioni e ai suoi uomini…

Sì… c’era una volta, ma da alcuni anni non c’è più!!!
Quei metodi coercitivi, ormai, si sono trasformati in un salto di qualità…
Si punta a governare grazie al potere finanziario, si soffoca quel po di economia che ancora c’è, con quei tentacoli, ci si appoggia ai propri amici -funzionari di quegli apparati pubblici- per moltiplicare i propri affari…
Ormai è certo… si comprano i voti per girarli ai propri amici politici, i quali garantiscono successivamente, l’aggiudicazione degli appalti ed un giro di tangenti…
Hanno comprato tutti e con quelle bustarelle, si sono infiltrare ovunque e gestiscono di fatto questa società civile…
Ormai è certo… non c’è più bisogno di sparare, i soldi fanno meno rumore ed aprono tutte le porte!!! 
Abbiamo visto in questi giorni dalle intercettazioni della DIA come proprio qui da noi, nella nostra Provincia di Catania, taluni soggetti sorpresi a contare mazzette; alcuni miei amici, mi hanno confermato che alcuni giorni prima, avevano visto quel Sindaco, ad un convegno politica proprio qui a Catania, sarà stato certamente un caso, ma comunque era lì…   
Allo stesso tempo, credo che la penetrazione di quell’associazione criminale, sia giunta ad un buon livello di ramificazione… grazie ai suoi uomini affiliati (ufficialmente e ufficiosamente) e a quanti, in questi anni si sono fatti corrompere ed ora, non possono più tornare indietro, perché ormai ricattabili!!! 
Il potere genere economia e con quella si comprano i voti, si promettono posti di lavoro, si realizzano favori personali, s’investono capitali in quelle società legate a quel “sistema”, perché in fondo, la corruzione è divenuto un fattore strategico, fondamentale per l’espansione mafiosa…
Dopotutto con le tangenti… non si rischia giuridicamente nulla, le condanne – quando avvengono – sono leggerissime, direi inconsistenti…
Da qualche parte ho letto su un mensile che: su quasi 60 mila detenuti in Italia, solo circa 500 erano state arrestate per corruzione e di queste, soltanto la metà sta scontando sentenze definitive, tutti gli altri hanno speranze concrete di evitare il verdetto grazie alle ben note prescrizioni…
Non è un caso infatti che nelle ultime indagini, i boss siano sempre più spesso in compagnia di dirigenti, impiegati delle PA, politici, imprenditori, tutti accusati d’essersi fatti corrompere con interessanti mazzette, confidando eventuali indagini nei loro riguardi e favorendo con quelle loro azioni, coloro che sono coinvolti…
La catena della collusione è stata realizzata e nessuno (una volta che si è fatto parte di quel libro paga…) può pensare di uscirne!!!
Trent’anni fa la divisione era netta e distinta: da un lato c’era la politica (e quei suoi uomini corrotti di partito), da un’altra gli imprenditori (affiliati e/o sottomessi) e da un’altra ancora più distante i boss, che decidevano chi far salire e quali appalti spartire…
Oggi il sistema è cambiato… siedono tutti intorno allo stesso tavolo e sono diventati una indivisa realtà “viscida” che, proprio come sanguisuga, succhiano il sangue di tutti noi poveri cittadini…
La colpa è anche nostra, ho meglio, di tutti coloro che hanno permesso che quel fenomeno corruttivo potesse dilagare… il quale, non essendo stato contrastato in maniera seria, in ordine giuridico, giudiziario o quantomeno a livello di prevenzione, ecco che lo stesso, è stato dai tanti tollerato ed accettato…
C’è una soluzione quindi per sconfiggere questo radicale sistema politico-imprenditoriale-mafioso corruttivo e clientelare???
Sì c’è… e non ci crederete, ma passa proprio da quel voto e dalle scelte che giornalmente andate facendo!!!
Si tratta di guardare le cose per come sono… senza condizionamenti o atteggiamenti “servili” ai quali da troppo tempo (inutilmente aggiungerei…) si ci è inchinati…
Bisogna in modo semplice contrastare quegli atteggiamenti mafiosi richiesti e allontanare da se, quelle offerte corruttive che favoriscono la criminalità e che non lasciano nulla, alla speranza dei nostri figli…
Sarà un piccolo passo per recuperare per lo meno, quella dignità finora perduta… sapendo che d’ora in poi, mettendo in pratica nuovi gesti comportamentali, si potrà iniziare a far parte di poche persone perbene, ma certamente, non ci si riterrà… CORROTTI!!!
Una volta che rinunci all’integrità’ morale, il resto e’ facile… 

Un discendete del "Faraone Tutankhamon" ha trovato i miliardi per realizzare il ponte sullo stretto…

Il ponte si farà… 

Sì…correva voce nel 1864 che la Società delle Ferrovie fosse interessata a realizzare il ponte…

Ora, dopo quasi duecento anni… ci si veglia da quel sonno profondo e non sapendo di cosa discutere si prospetta per l’ennesima volta, la storia del ponte!!!
Ecco allora che, un discendente della dinastia dei faraoni dell’antico Egitto, ricordando quanto i propri avi avevano già immaginato… e riprendendo quelle iscrizioni sulle pareti ritrovate all’interno di quelle camere mortuarie, ecco che, promuovendosi a nuovi mecenati (ma utilizzando i nostri soldi… quelli cioè dello Stato…) sperimentano di realizzare quelle opere grandiose, lasciate finora incompiute…    
Ma dove trovano quei denari… è ovviamente un mistero… comunque la propaganda politica dice che ci sono 8 miliardi di euro a disposizione…
Il problema è adesso individuare in quale voce, questi, sono stati accantonati!!!
Ed allora “Sì al Ponte sullo Stretto perché è di centrosinistra creare condizioni che favoriscano collegamenti agevoli, connessioni con il resto del mondo, sviluppo e occupazione”… 
Si dimentica che alcuni anni fa… erano proprio loro, quelli del centrosinistra, a gridare che il progetto “avrebbe favorito la mafia” ed oggi, forse perché con quella stessa mafia ci vanno a braccetto e si fanno affari… va tutto bene!!!
Dopotutto se la Sicilia ha bisogno di infrastrutture più moderne, di reti idriche funzionanti, di ammodernare i propri ospedali, di risolvere i problemi dei rifiuti, di realizzare nuove condotte per le acque bianche e nere, d’ampliare aeroporti e porti, non è per loro un problema o meglio, per ora, non può essere affrontato!!!
Se inoltre, questa nostra regione si ritrova –a differenza di quanto ci viene raccontato– in completo abbandono, in uno stato d’anarchia assoluta, con una gestione amministrativa pessima e “collusa” e con quel mondo “clientelare e politico/mafioso” che ha di fatto reso inevitabile i commissariamenti e l’utilizzo “in deroga” delle risorse pubbliche… l’importante è che si pensi al ponte!!!
D’altronde, parte di quelle opere sopra descritte, avrebbero dovuto essere di fatto, le reali necessità di questa nostra terra e non sentire ripetuti quei proclami futili… anche perché sappiamo bene che “con i se e con i ma”, si fanno attraversare mari e monti, senza però costruire alcun ponte…
Ho letto alcuni giorni fa che il Cipe ha approvato la destinazione di fondi comunitari per la spesa corrente e che il governo nazionale è stato costretto a prendere questo tipo di provvedimento, per consentire alla regione di coprire un buco finanziario. 
Come sempre, ci viene ripetuto che questa sarà l’ultima volta, che non è più tollerabile eliminare il terreno sotto i piedi delle nuove generazioni e che non possiamo distrarre risorse dal progresso e dal futuro!!!
La verità è che nessuno ha ancora chiesto a noi siciliani se il ponte lo vogliamo o forse, come già accaduto, si spera di prenderci per la gola o per meglio dire… per il posto di lavoro, convincendoci che questa occasione è la nostra principale priorità.

I posti di lavoro verrebbero occupati egualmente, attraverso una serie d’interventi necessari… e non ci sarebbe alcun bisogno -almeno in questa fase- di prevedere l’inizio dei lavori su un ponte che non darebbe, visti i tempi di realizzo, benefici immediati…
Non dimentichiamo inoltre, che la realizzazione di un opera “faraonica” come questa, creerebbe un potenziale pericoloso e dove certamente le associazioni criminali, sia siciliane che calabresi, faranno in modo di confluirci in tutti i modi…
Basti vedere quanto oggi scoperto sulle tangenti e le corruzione sul treno di Malpensa…
Questo nostro paese va -come ripeto ormai da troppo tempo- ripulito da questo marciume e forse chissà, tra qualche anno, senza tutti questi loschi e corrotti individui, presenti tra gli imprenditori, politici, dirigenti delle PA e uomini delle istituzioni, si potrà prendere in considerazione la possibilità di realizzare questo “benedetto” (o come finora dicono in molti “maledetto”…) ponte!!!
Già quel ponte: fra la disperazione e la speranza è una buona dormita!!!

Tangenti anche in Marina Militare…

Tanto per non essere diversi dagli altri… ecco l’ennesima inchiesta sugli appalti, che stavolta prende di “mira” (mi sembra che il termine sia perfettamente appropriato…) la nostra “Marina Militare”…
Alcuni giorni fa si è giunti all’arresto del capitano di vascello Giovanni Di Guardo e del tenente di vascello Francesca Mola ed anche dell’imprenditore Vincenzo Pastore…
Sono accusati tutti di reati di concorso in corruzione aggravata e di turbativa d’asta…
La stessa Marina Militare se pur auspica in tempi celeri la chiusura dell’inchiesta e la condanna dei responsabili, accusa un’ulteriore sconfitta, causa gli ulteriori arresti, avvenuti nei giorni seguenti, in cui sono finiti il Direttore della locale Maricommi (Direzione di Commissariato della Marina Militare) e un altro Ufficiale in servizio presso l’ufficio contratti dello stesso ente!!! 
Ora ci viene comunicato che la gara in questione non si è svolta e che l’appalto di cui sopra, non è stato aggiudicato!
Grazie della notizia… scoperta la truffa era ovvio che la gara non avrebbe potuto realizzarsi, ma viene ora da chiedersi… per tutte quelle precedentemente assegnate… il meccanismo era sempre lo stesso ed allora, come si pensa d’intervenire e ripristinare quei principi di trasparenza… forse attraverso una commissione d’inchiesta???
Per fortuna che c’è chi… a differenza di altri che dormono, fanno perfettamente il proprio lavoro… e mi riferisco alle Procure e alle forze dell’ordine!!!
Di queste vicende, ciò che mi colpisce è la sorpresa manifestata da tutti… 
A prima vista, sembrano questi avvenimenti insoliti… quasi inaspettati, o meglio, in molti fanno tutti finta di non sapere con quali modi vengono truccati gli appalti, ma poi, è di fatto, quanto avviene quotidianamente… 
Al momento, ci viene raccontato che abbiamo pure una “prima” donna militare… arrestata per mazzette; la verità è che forse le altre sono state un po più furbe e non si sono fatte scoprire!!!
Ciononostante, di questa vicenda mi sorprendono due notizie: la prima, sulle intercettazioni telefoniche e su quel virus inviato sul Iphone del tenente di vascello, che ha permesso di registrarne le telefonate e la seconda sull’invio proprio del Di Guardo in quella struttura militare, per correggere quegli scandali dell’anno prima, che avevano di conseguenza prodotto il suo arrivo… (in quella stessa struttura militare, in 11 -9 militari più 2 civili- avevano organizzato un sistema criminale, per incassare il 10% del valore dell’affidamento)…
Incredibile, come si dice “oltre l’inganno la beffa” ed difatti,  hanno chiesto proprio al tenente, di ripristinare quei principi di legalità, in quell’ambiente corrotto… dimenticandosi però nel contempo, che proprio il Di guardo era già stato condannato per truffa in una vecchia vicenda…
Secondo gli inquirenti l’accordo corruttivo prevedeva una tangente complessiva da 200mila euro, oltre a un “Suv” dell’Audi: a proposito di Suv… mi sono sempre chiesto come facciano certi militari (e non solo…) a girare con auto da 70.000-150.000 euro, considerato che le loro retribuzioni… sono nella norma…: ed allora, come mai (in questi casi) nessuno che controlla, quelle eventuali sperequazioni finanziarie???
D’altronde, quella è un’altra storia… intanto riprendendo quanto accaduto e cioè per poter compiere la truffa, il tenente si è servito della collega Francesca Mola, che proprio il Di Guardo aveva portato con sé da Roma e destinata a quell’ufficio appalti: “Sono tutti convinti che sia la mia amante… rideva con la fidanzata; ma io l’ho presa e l’ho messa lì perché ho capito che a questa i soldi piacciono… quanto ci guadagna? Quaranta, cinquantamila euro (…) Su quello che guadagna quello (ndr, l’imprenditore)….”

D’altronde il Di Guardo dimostra avere una grande esperienza su come far circolare il denaro; intercettato insieme con l’imprenditore (Pastore) dichiarava: “ho una fiduciaria a Malta: da lì posso spostare i soldi sul conto corrente della fidanzata “rumena”; quindi faccio un’operazione estero su estero. Infine dal suo conto in Romania passa i soldi a se stessa su un conto italiano”.
Semplice no… basta organizzarsi: una sede legale a Malta ed una operativa per esempio in Romania… e il gioco è fatto!!!
Come cantava Ron nella sua canzone: E’ l’Italia che va… con le sue macchinine (Audi, Porche, Mercedes, Bmw, …) vrum vrum…