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La messa in scena del potere: Perché baciare l’anello è l’antitesi dell’umiltà.


C’è un gesto che da sempre mi ripugna…

Antico, superato, apparentemente silenzioso, eppure carico di un intero universo di significati non detti. Mi riferisco al momento in cui qualcuno si china per baciare l’anello di un Papa, vescovo o di un cardinale.

Osservandolo, al di là della devozione che pretende di esprimere, non posso fare a meno di sentire il peso strisciante della storia: l’eco potente di troni e imperi che credevamo ormai sopiti.

Quel gesto non è nato in una sacrestia, è un reperto archeologico, un fossile vivente importato direttamente dalla corte bizantina. A Costantinopoli, i sudditi praticavano la “proskynesis”: si prostravano fino a toccare la terra con la fronte davanti all’imperatore, considerato vicario di Cristo sulla Terra. Non era un atto d’amore fraterno, ma di sottomissione assoluta, un rito che sanciva una distanza abissale tra il divino-autoritario e l’umano-suddito.

La Chiesa di Roma, erede politica di un impero in rovina, non si limitò a raccoglierne l’eredità spirituale: ne assorbì anche i codici del potere. L’anello con il sigillo, un tempo strumento di comando imperiale, divenne l’anello episcopale. E il bacio, un tempo rivolto al Cesare, fu trasferito al principe della Chiesa.

E qui sorge la domanda più scomoda, quella che risuona da secoli: come può un’istituzione che predica l’umiltà del Figlio dell’Uomo, che lava i piedi ai discepoli in un gesto di commovente servizio, permettere – anzi, talvolta esigere – un atto che ne è l’esatto contrario?

La risposta è amara, ma chiara: il lavacro dei piedi è il prodotto da esporre al gregge, il sublime esempio di come dovrebbe essere il rapporto tra gli uomini!

Il bacio dell’anello, invece, è l’istruzione non verbale sul posto che il gregge occupa nella realtà. È un meccanismo perfetto: non devi obbedire perché minacciato, ma perché ti è stato fatto credere che la tua sottomissione sia una forma elevata di devozione. Ti vendono umiltà… e tu compri auto-annichilimento.

Ricordiamocelo con forza: l’uomo che indossa quell’anello è un uomo. Punto!
Con le sue paure, le sue fragilità, i suoi dubbi, i suoi peccati – forse anche più gravi dei nostri, perché nascosti sotto la maestosità di una toga e il peso di una responsabilità che ha scelto di portare.

Non possiede virtù sovrannaturali. Non è stato toccato da una grazia speciale che lo renda intrinsecamente superiore. Ha studiato, ha fatto una scelta di vita, forse nobile, forse no, ma rimane, in fondo, un uomo che cammina, che cade, e che, come tutti noi, dovrà un giorno rendere conto della propria coscienza.

Quel gesto di inchino, dunque, non è solo un retaggio imbarazzante. È la perpetuazione di una menzogna antropologica: che esista una categoria di esseri umani che, per il solo fatto di ricoprire un ruolo, meriti di essere simbolicamente innalzata, e di conseguenza, di abbassare gli altri.

È l’antitesi di ogni autentica comunità fraterna, dove ci si guarda negli occhi da pari a pari, nella consapevolezza condivisa della nostra comune, magnifica e miserabile umanità.

Smascheriamo dunque questo gesto per quello che è: non devozione, ma psicologia del potere applicata. E rifiutare quella logica non è mancanza di fede.

Al contrario: forse, il primo, autentico atto di umiltà è riconoscere che davanti all’Assoluto, siamo tutti — papi, vescovi e fedeli — nudi e uguali.

E nessun anello d’oro potrà mai cambiare questa verità!

I siciliani continuano a sopravvivere attraverso le "fake news"…

Se c’è qualcosa di più fastidioso al mondo, beh… quella è l’ipocrisia!!!

Continuare a vivere come se tutto vada bene, sapendo viceversa che nulla è come dovrebbe essere…

Eppure incredibilmente la maggior parte dei miei conterranei continua a vivere così, credono o quantomeno accettano senza alcuna riserva quanto accade intorno a loro…

Mai una vera protesta per far valere i propri diritti, mai scendere in piazza per evidenziare ciò che non va, si vede in loro una totale indifferenza ai problemi quotidiani, viceversa si scoprono quando debbono festeggiare una vittoria per una partita di pallone oppure quando vengono invitati ad un convegno “politico”, sì… in quel caso eccoli, ma soltanto per rimarcare quella loro presenza all’amico e/o conoscente onorevole, poi per il resto, quanto accade all’esterno della loro porta non interessa, ancor meno se nulla hanno da poter ricevere in cambio da una loro eventuale partecipazione!!!

Si tratta di “dare e avere”, già… perché se vi è qualcosa da prendere, sono lì pronti in prima fila, altrimenti si dissolvono nel nulla, “promettono” … ah sì in questo sono bravissimi, ovviamente a tutti, così non vi è pericolo di dover deludere qualcuno, ma d’altronde, come riportavo sopra, fa parte di quella loro ipocrisia, la stessa con cui da sempre convivono…

So bene quanto queste mie parole feriscano profondamente e diano fastidio, ma ditemi, a chi realmente provocano quel voluto imbarazzo???

Certamente queste mie parole non avranno per tutti lo stesso peso, ma soltanto per chi saprà rivedersi in esse, mentre gli altri, non avranno alcun motivo per irritarsi!

La circostanza assurda è che questi individui – quando celati come nei “social” – sono fortemente agguerriti, combattivi, lottano per esprimere il loro pensiero, condividono immagini ed video provocatorie, portano in evidenza i problemi della loro città, condividonobnotizie che sanno non essere vere, già… create appositamente in maniera “Fake” per scandalizzare, eppure anche dinnanzi a queste false circostanze essi evidenziano di essersi, dimostrano con la loro partecipazione di averne abbastanza di questa “sudicia” condizione, ma viceversa, quando si tratta di esserci in presenza per far valere i propri diritti, quando l’unione potrebbe esser la forza per quel rinnovato cambiamento, essi incredibilmente spariscono, già… non ci sono più!!! 

Continuano a vivere quelle loro imbarazzanti vite tra notizie deliberatamente false (e/o certamente distorte), utilizzate appositamente per orientare in maniera significativa le decisioni di ciascuno, affinché ciascunobsi resti assoggettato a predeterminati orientamenti, gli stessi che fanno in modo da indirizzare ciascun loro proponimento, sia sotto il profilo morale, ma soprattutto di indirizzo politico o dovrei dire… “elettorale”, relegando quindi tutti (come semplici “burattini”) a quell’imposta clientelare sottomissione!!! 

L'Italia batte l'Inghilterra in tutto… soprattutto in signorilità ed educazione!!!

La partita si è conclusa come peraltro doveva  finire, tra una squadra spinta dai favori ricevuti – essendo la nazione che ospitava l’evento – e dall’altra la nostra nazionale italiana, che non godendo dei favori dei pronostici ( e a differenza dell’Inghilterra, posta sin da subito nel girone più difficile) è riuscita a vincere!!! 

Già… era stato preparato tutto per fargli vincere questo torneo, giocando quasi sempre in casa e con una finale a Wembley con 60.000 tifosi ad urlare per la propria nazionale… 
Tutti contro 11 giocatori italiani, alternati da altrettanti colleghi, ma, sempre in 11… contro una bolgia che ha provato sin dal fischio d’inizio a impaurire i nostri calciatori, ma come si è visto senza alcun risultato!!! 

Poveri illusi, già… quei tifosi inglesi sono stati veramente degli sciocchi a poter credere che con quel gol segnato nei primi minuti avrebbero portato a casa la coppa… 

Ma si sa, il tifoso è spesso cieco – difatti… il sottoscritto non è mai stato in vita sua “tifoso”, ma prima di tutto “sportivo”, in quanto è riuscito sempre ad essere critico anche con la propria squadra, e mai quando perdeva, ma quando vinceva ingiustamente, sì… senza alcun merito, quando dimostrava di non aver giocato bene – ecco perché a quei tifosi inglesi sarebbe bastato osservare come aveva giocato per tutto il torneo la propria squadra, per comprendere come essa non avrebbero mai potuto vincere quel torneo!!! 
Solo un arbitro “corrotto” infatti avrebbe potuto permettergli di raggiungere quel risultato, ma per fortuna quello scelto dalla UEFA è uno dei pochi incorruttibili, ed allora l’unica possibilità che restava a quella squadra inglese era sperare in una defaiance della nostra squadra, che non c’è stata ad esclusione dell’errore sul gol!!!

Per il resto, in un’altra sede e con la tranquillità di non doversi giocarr una finale e chissà dovrei aggiungere con degli attaccanti più decisivi, l’Italia sicuramente ne avrebbe fatti tre di gol quell’Inghilterra, d’altronde rappresentano per numero le  stesse occasioni avute con Immobile, Chiesa e Berardi e che ahimè sono state sprecate!!!

Cosa dire… l’Italia non era certamente la squadra più blasonata, non possedeva singolarmente il numero di giocatori con più classe a esclusione forse di qualcuno, ma è stata certamente la più forte ad unirsi, compattarsi e competere con le più grandi, quali il Belgio e la Spagna ed è certamente per questi motivi che alla fine ha vinto!!!
Ciò che resta dell’Europeo è l’insegnamento che Davide batte sempre Golia, la presunzione dei giganti, la loro spocchia, l’ineducazione mostrata al mondo intero fischiando il nostro inno, calpestando la nostra bandiera e dimostrando quei vergognosi atteggiamenti razzisti nei confronti proprio di quei loro giocatori di colore, gli unici purtroppo che hanno sbagliato i rigori o forse perché parati dal nostro portiere (quest’ultimo tra l’altro fino a quel giorno offeso nei vari social – radio e quant’altro dai alcuni tifosi del Milan (ma non solo. ..) per quella scelta personale di voler andare al Paris St. Germain ed ora, dopo quelle sue parate, osannato quale Salvatore della patria), ma non solo, offendendo, minacciando e colpendo brutalmente molti nostri tifosi all’uscita dello stadio!!!

Ma d’altronde cosa ci si poteva aspettare da un popolo che per propria natura, per la storia che ha in se rappresentato, ha sempre sfruttato con violenza il prossimo, schiavizzando, approfittando e impoverendo quelle terre colonizzato con la forza, per poi costretti a trasformare quel rapporto di sottomissione – grazie alle imposizioni degli USA nella 2° guerra mondiale – nel cosiddetto “Commonwealth”, già… in quell’organizzazione intergovernativa che coinvolge 54 Stati, che nel rappresentare l’unicità economica e finanziaria, conservano ahimè ancora quelle dolorose esperienze che li hanno accomunati in quel loro triste passato, un percorso fatto di abusi e sudditanza di quell’impero britannico…

Ma d’altronde cosa dovrei aggiungere di un popolo succube, senza alcuna personalità, sottostante ancora oggi ad una monarchia superata, un popolo che se da un lato riesce a fischiare il nostro inno pieno di frasi su coraggio e libertà, dall’altro canta il proprio,  sapendo di dover recitare una frase imposta “Dio salvi la regina“, come se a un qualsivoglia Dio possa interessare di Lei o di un qualunque suo familiare dimostratosi finora totalmente inutile!!! 
Ed allora il sottoscritto propone di cantare un inno diverso,  “DIO porti accanto a se Lady D.“,  l’unica d’altronde capace di ribellarsi a quelle regole imposte e a quel mondo falso e ipocrita, lo stesso che prevedo sin d’ora crollerà in maniera terribile come peraltro è crollata oggi quella squadra di calcio, composta non certo da leoni, ma da semplici gattini!!!

Chi non controlla o insabbia… nel nostro Paese fa pure carriera!!!

Non comprendo tutto questo clamore per la vicenda “Cuc­chi”…
Era evidente a tutti, anche ai non addetti ai lavori, che qualcosa all’interno di quella caserma fosse successo…
Certo, scoprire soltanto ora che i carabinieri che non controllarono o che insabbiarono quanto accaduto, fossero stati tutti promossi,  lascia senza parole…
Ma si sa… questo è  il Paese che premia gli omertosi, che garantisce a chi sta zitto e non esce da quel proprio ruolo (da pecora) la possibilità di far carriera… 
È la “ca­te­na di co­man­do” a imporre ciò, è nessuno, si proprio nessuno… ha il coraggio di ribellarsi (d’altronde non farebbero i militari se non fossero essi stessi, predisposti alla sottomissione e ad eseguire gli ordini dei propri superiori)!!!
D’altronde pensare con la propria testa non è permesso, ancor meno boicottare i comandi ricevuti… anche quando questi possano ritenersi errati o non in linea con quei principi morali che proprio l’appartenenza all’arma dovrebbe garantire…
Ed invece, ecco manifestarsi i silenzi, le incongruenze, le relazioni fatte opportunamente sparire, i documenti alterati, il tutto per non fare emergere l’unica verità…
Perché di questo che si tratta… proteggere il sistema a tutti i costi!!! 
Sì la casta prima di tutto, con le gerarchie e la salvaguardia dei colleghi e ancor più dei diretti superiori… 
Perché se non si vuole scivolare nel dimenticatoio… bisogna stare zitti, se si vuole fare carriera… bisogna stare zitti, se non si vogliono avere ripercussioni personali o professionali… bisogna stare zitti!!!
Se si saprà stare zitti… si andrà avanti in tutto, altrimenti si verrà schiacciati da questo sistema fortemente ricattabile…