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“Enjoy” si è fermata a Eboli? No… a Castel di Iudica!


Già… in questo nostro Paese, il più delle volte ci si gira dall’altra parte, come se voltare lo sguardo bastasse a cancellare i problemi. 

Viceversa il sottoscritto – proprio due settimane fa – mentre tornavo a casa lungo una strada desolata che da Castel di Iudica conduce verso l’autostrada A19 (Catania-Palermo), non ha potuto che notare un’auto: nuova, bella, rossa, con il logo “Enjoy” stampato sulla carrozzeria, come un ironico slogan pubblicitario, abbandonata lì… in mezzo al nulla.

All’inizio sembrava solo parcheggiata in modo strano, forse dovuto a un problema meccanico o chissà a un errore di qualcuno che in maniera celere l’avesse abbandonata, ma poi, giorno dopo giorno, ho visto i pneumatici sparire, i cerchioni strappati e via via, sembra apparire come ossa da uno scheletro, mentre i ladri – o forse qualcuno in cerca di ricambi per la stessa marca – inizia a smontare pezzo a pezzo, quel relitto sotto il naso di tutti.

Pensavo altresì ai possibili rischi, già… a ragazzini che per gioco potrebbero lanciare sassi contro quei finestrini e ai poveri ciclisti che rischierebbero di finire in mezzo ai vetri divelti, eppure vedendo quell’auto mi son chiesto come mai finora nessuno avesse mosso un dito? Le forze dell’ordine, secondo quanto riportato al bar la scorsa settimana – dove avevo preso un caffè – erano passate a controllare.

Ed allora pensavo: ma c’è qualcuno a cui interessa? Perché nessuno ha chiamato un carro attrezzi? Ed allora stamani ho rallentato e l’ho fotografata nuovamente e mi sono chiesto se non fosse il caso di segnalarla anche attraverso questo blog, ripensando ai rischi che quell’auto possa – in quelle condizioni – provocare, soprattutto di notte, quando l’area è così fitta che sembra di camminare a occhi chiusi.

Eppure si tratta di una vettura a noleggio, non un relitto di proprietà privata. La società dovrebbe sapere dov’è, no? O forse no. Forse il sistema di tracciamento è stato disattivato, forse è stata rubata, forse il cliente l’ha lasciata lì dopo un guasto e tornato a riprenderla ma viste le sue condizioni, ha deciso di fare diversamente… 

Ma la vera beffa è che “Enjoy” (che significa godimento, in inglese) è diventata il nome di un monumento all’indifferenza.

Chi l’ha abbandonata? Un utente distratto che ha premuto “fine noleggio” senza accorgersi di aver lasciato l’auto in mezzo al deserto? Un dipendente troppo impegnato a compilare scartoffie per verificarne la posizione? O forse siamo tutti colpevoli, già… noi che passiamo e non facciamo niente, convinti che “tanto non è affar nostro”?

E così… mi torna in mente quel film, “Cristo si è fermato a Eboli”, dove la storia cerca di spiegare il mondo, guardando tra le sue pieghe più nascoste. Solo che qui, a Castel di Iudica, non è Cristo che si è fermato: è il senso civico!

È l’idea semplice che, se vedi un’auto abbandonata in una zona pericolosa, fai una telefonata. Che se sei delle istituzioni, non ti limiti a controllare e basta: agisci!

Invece, no… siamo qui a quasi due settimane di distanza, e nessuno ha chiamato un carro attrezzi. Già… si preferisce parlare al bar, lamentarsi tra un caffè e l’altro, e poi tornare a casa senza alzare lo sguardo e aspettare che quell’auto diventi prima o poi un problema.

Mi chiedo: quanto deve durare questa farsa? Quanti vetri devono andare in frantumi, quante altre altre parti meccaniche o di carrozzeria debbono esser trafugate, prima che qualcuno decida di muovere un dito?

Forse basterebbe una segnalazione, un messaggio alla società, auspico solo che non si preferisca – come sempre – che siano gli altri a risolvere i problemi. La vera tragedia infatti, non è l’auto abbandonata, è che nessuno si sente responsabile di rimetterla in carreggiata.

Spero quantomeno che questo post, con la targa ben visibile, arrivi a chi di dovere. Ma la domanda che mi porto dietro è un’altra: quando capiremo – noi cittadini – che la civiltà non è solo questione di leggi o di controlli, ma di guardare ciò che abbiamo davanti e non far finta di non vedere, ma fare sempre la nostra parte? 

INCREDIBILE: sono le 13.45 ed è successo. L’auto è stata ritirata con un carro attrezzi. Proprio adesso, dopo due settimane di abbandono, di cerchioni rubati, di vetri a rischio per i ciclisti, dopo tutti i caffè al bar in cui si parlava di “non è affar mio”, dopo le forze dell’ordine che hanno controllato e basta… è bastato scrivere un post, mostrare la targa, ricordare che la civiltà non è un optional.

Mi chiedo: se è successo così in fretta, perché non è accaduto prima? Perché ci voleva un cittadino che alza la voce, che non si gira dall’altra parte, per far muovere le cose? Forse perché a volte basta un granello di sana vergogna, un po’ di luce puntata su un angolo dimenticato, per smuovere ingranaggi che sembravano arrugginiti. O forse, semplicemente, qualcuno ha letto queste righe e ha deciso di fare la sua parte.

Non voglio esultare, non ancora. Perché la vera vittoria non è il carro attrezzi che se ne va con quel relitto, ma il fatto che, per una volta, qualcuno ha scelto di non voltare lo sguardo. La domanda resta: perché aspettare sempre che sia un post a risolvere ciò che dovrebbe essere normale? Perché lasciare che siano i cittadini a fare il lavoro che spetta ad altri?

Intanto, però, oggi auspico di avervi trasmesso una cosa: a volte, basta poco. Un click, una segnalazione, un “non mi va di tacere”. Non è molto, ma è già qualcosa. E se questa auto è finalmente sparita, spero che domani non ce ne sia un’altra al suo posto. Perché la civiltà non è questione di miracoli: è questione di non smettere mai di guardare!

E' dire che "Matematico" aveva preannunciato un "terremoto" nel settore cave…

“Oggi ho uno strano presentimento… già, è come se il tempo dei soprusi sia finito!!!
Sono convinto che a breve qualcuno – all’interno di quegli uffici pubblici – avrà un’amara sensazione, quella di sperimentare su se stesso, la violenta preoccupazione che si ha quando vi è in corso… un terremoto!!! 
Se potrà consolare sappia che scappare… non servirà a nulla!!!”.
Terminava così… lo scorso anno un mio post, intitolato: “Terremoto in Sicilia??? Dove??? Agli assessorati Energia, Ambiente & Territorio, Distretti minerari!!!”, cui poco tempo dopo, avevo fatto seguire: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/04/a-gesu-ne-sono-serviti-12-al.html
Comunque… la circostanza più incredibile è quella ricevuta nel mese di Marzo 2018 da un mio lettore “Matematico“, che secondo proprie fonti, aveva preannunciato un imminente “terremoto” nel settore cave, in particolare per alcuni colletti bianchi che operano all’interno di quelle amministrazioni regionali…
Ebbene, secondo quella segnalazione, emergeva uno spaccato inquietante sulla gestione del settore cave, pur sottolineando che la maggior parte degli esercenti e dei funzionari addetti ai controlli, risultavano essere ligi al proprio dovere e al rispetto delle normative previste e dei codici deontologici esistenti per la materia…
Il “Matematico” peraltro anticipava nella sua missiva che alcuni funzionari regionali, sarebbero stati colpiti da provvedimenti giudiziari, per aver realizzato, nell’esercizio delle proprie funzioni vantaggi patrimoniali, in contrasto con le norme di legge o di regolamento. 
D’altronde si sa… il bene giuridico è tutelato dal buon andamento e dall’imparzialità della pubblica amministrazione, oltre che dalla trasparenza dell’azione amministrativa.
Lo stesso inoltre riferiva: “Sarebbe opportuno, che all’interno di quell’ufficio il funzionario responsabile venisse provvisoriamente allontanato, nelle more degli accertamenti giudiziari…
Altrettanto inquietante era quanto emergeva dal cosiddetto conflitto d’interesse, ovvero quando quei dipendenti pubblici – addetti al controllo delle cave – attraverso propri componenti familiari, gestivano affari commerciali con taluni esercenti di cave…
E’ come se un finanziere, fosse ordinato dal proprio superiore di controllare una attività commerciale, del quale il subordinato sa essere intestata al suocero del proprio figliolo… 
Nulla di male ovviamente, non è messa in discussione l’integerrima professionalità del finanziere, ma quantomeno egli sarebbe tenuto a segnalare il conflitto d’interesse al proprio superiore, perché se non lo facesse, sarebbe di fatto una grave omissione!!!  
Comunque, come un sisma viene preceduto qualche giorno prima da piccole scosse telluriche premonitrici di un evento catastrofico, così quanto sta per accadere all’interno di quegli uffici, non rappresenterà una semplice scossa d’assestamento, ma bensì un terremoto di magnitudo 10!!!
Gli effetti sono imprevedibili come le violente scosse che seguiranno e difatti vedrete che quest’ultimi, avranno sviluppi di cui ancora non è in grado di valutarne gli esiti, ma qualcuno già – all’interno di quel settore – ipotizza uno squarcio talmente grande da inghiottire a breve un gran numero di soggetti, ritenuti fino a questo momento, irreprensibili e onesti!!!

Chi va' piano, va' sano e va' lontano…

Ricordo una favola che da bambino mi leggeva spesso mia madre:
Un giorno un cane prendeva in giro le tartarughe perché erano lente… 
Una tartaruga, che abitava lì vicino, avendo sentito quanto diceva, lo sfidò dicendogli: Facciamo una gara di corsa, chi arriva primo vince… 
Il cane ovviamente accettò la proposta, pensando tra se e se… a quanto quella tartaruga fosse stupida…
Ed allora, posti entrambi nella griglia di partenza… partirono, ed il cane, che già dopo alcuni metri aveva un gran vantaggio, preso dall’entusiasmo, iniziò a ridere a crepapelle e più si allontanava, più si girava e rideva a guardare quel distacco, che andava aumentando sempre di più…  
Correva e si girava, si girava e correva ancora più forte e ridendo ancora una volta, si girò a guardare quella tartaruga che ormai non si vedeva più… 
Ma dopo qualche metro quel cane, nel rigirarsi nuovamente per osservare dove fosse finita la tartaruga, andò a sbattere contro un albero e svenne…
Quando – dopo alcune ore – si risvegliò ancora intontito, prese immediatamente a correre nuovamente verso l’arrivo e… man mano che si avvicinava all’arrivo, s’accorse che la sua sfidante era lì, seduta ad aspettarlo….
Lui sbalordito e con la lingua penzolante per lo sforzo compiuto, appena giunse anch’egli all’arrivo, si diresse verso la tartaruga e gli chiese: “Ma… ma… ma come hai fatto? Ero sicuro di vincere!!!
E lei: Sai, anche andare lenti ha i suoi vantaggi…
A volte, quando scrivo un post o segnalo qualche circostanza irregolare, ho come la sensazione che quanto da me segnalato, non giunga mai – quantomeno non in tempi celeri – a soluzione… 
Ma poi stranamente accade il cosiddetto “miracolo“, ed allora ecco che quel pensiero negativo svanisce e tutto riprende nuovamente per il meglio, già intuisco che quanto avevo provato a compiere per far emergere quel problema, era servito a qualcosa…
E’ come il caso descritto alcuni mesi fa, precisamente il 9 febbraio (a seguito di una segnalazione ricevuta) su un dipendente dell’Assessorato Territorio Ambiente della Regione siciliana: http://nicola-costanzo.blogspot.it/2018/02/pronto-pronto-assessorato-territorio-ed.html
Beh… la notizia che mi è stata riferita stamani e che quel dipendente descritto nel post è stato trasferito ad altra ufficio ed il suo incarico è stato affidato ad un altro funzionario che – sempre dalle informazioni ricevute – sembra essere una persona professionalmente corretta e soprattutto perbene!!!
Ed allora ho ripensato a quella favola ed a cosa mi volesse trasmettere (in morale) mia madre: “Chi va’ piano, va’ sano e va’ lontano…”!!!

Quale strada per cercare un lavoro..? Nessuna la solita raccomandazione!!!

Come sempre le strade sono tante e soprattutto in questi tempi di crisi, per reclutare personale le imprese, si affidano non certo ai canali informali ma tra quello delle conoscenze…
Lo scorso anno infatti le aziende che hanno fatto ricorso a società di servizi del lavoro sono state circa il 50% per arrivare ad un 20% nel Meridione…
Le segnalazioni dirette svolte da conoscenti è di oltre sei su dieci nel 2011,  mentre nel 2010 arrivava alla soglia del cinquanta per cento, percentuale che come detto sopra arrivava a sfiorare addirittura il 70-75% per nel mezzogiorno. 
I famosi curriculum, per accedere al mondo del lavoro, sono rappresentati dal 25% restante, infatti poco più di due imprese su dieci, per assumere, vanno a guardare i curriculum…
Ancor meno e limitato l’uso di altre forme, quali annunci e/o richieste con su stampa e/o centri per l’impiego. Quindi in definitiva, ricordatevi che la scelta dei datori di lavoro, ricade quasi sempre su persone che già conoscono o di cui ricevono una segnalazione…
Non dobbiamo certamente credere che queste rappresentano mere raccomandazioni, in quanto molte di queste sono costituite da rapporti professionali, dove la segnalazione hanno soltanto un carattere di semplice presentazione e dove invece la professionalità dell’individuo, rappresentata anche e soprattutto da precedenti esperienze lavorative, ne fanno poi la vera differenza…
Però, incuriosisce il fatto che in un’epoca dove le tecnologie messe a disposizione, dovrebbero cominciare a sentirsi, si resta legati a rapporti di fiducia, molto personali e poco professionali, quasi che si punti più a voler condizionare il neo assunto, attraverso ed anche, colui colei che in prima persona si era esposta nella segnalazione… ecco perché oggi, neanche i parenti si mostrano favorevoli a segnalazioni di alcun tipo… se non proprio strettamente necessari, quali un figlio o un nipote… 
Le famose società di banche dati, a cui inviare i nostri curriculum, operano anch’essi in egual maniera, dove non esiste una qualsivoglia graduatori ne d’ingresso che altresì di merito ma soprattutto dove i propri impiegati, privilegiano e segnalano, quasi sempre ( se onesti… ) parenti e amici, mentre ( se disonesti…) vendono le informazioni al miglior offerente…
Quindi queste società di lavoro interinale, soltanto nel 2,5% dei casi portano i giovani al lavoro e se lo fanno e soltanto per lavori di scarsa considerazione e a tempo determinato per brevi periodi…
Qualcosa per fortuna cambia se si passa alle Holding soprattutto se internazionali, dove la dimensione d’impresa essendo il quadro cambia: dopo i 50 dipendenti le aziende iniziano a fare più affidamento sulle loro banche dati ed a basarsi sui curriculum e quindi ecco che, più le aziende sono grandi e più la conoscenza diretta o tramite conoscenti del candidato perde importanza…
Ora ovviamente, in questo clima economico di crisi e incertezza, le imprese si muovono con molta cautela nella selezione di nuovi candidati e quindi riprende in grande considerazione la conoscenza diretta del soggetto, a scapito ovviamente della professionalità acquisita in ambito lavorativo…
Non bisogna comunque perdere la speranza… alla fine le proprie capacità vengono sempre premiate, come le incapacità altrui, che questione di tempo, usciranno certamente fuori, ed è questo che poi alla fine, farà sempre ed ovunque la giusta differenza… 

Quale strada per cercare un lavoro..? Nessuna la solita raccomandazione!!!

Come sempre le strade sono tante e soprattutto in questi tempi di crisi, per reclutare personale le imprese, si affidano non certo ai canali informali ma tra quello delle conoscenze…
Lo scorso anno infatti le aziende che hanno fatto ricorso a società di servizi del lavoro sono state circa il 50% per arrivare ad un 20% nel Meridione…
Le segnalazioni dirette svolte da conoscenti è di oltre sei su dieci nel 2011,  mentre nel 2010 arrivava alla soglia del cinquanta per cento, percentuale che come detto sopra arrivava a sfiorare addirittura il 70-75% per nel mezzogiorno. 
I famosi curriculum, per accedere al mondo del lavoro, sono rappresentati dal 25% restante, infatti poco più di due imprese su dieci, per assumere, vanno a guardare i curriculum…
Ancor meno e limitato l’uso di altre forme, quali annunci e/o richieste con su stampa e/o centri per l’impiego. Quindi in definitiva, ricordatevi che la scelta dei datori di lavoro, ricade quasi sempre su persone che già conoscono o di cui ricevono una segnalazione…
Non dobbiamo certamente credere che queste rappresentano mere raccomandazioni, in quanto molte di queste sono costituite da rapporti professionali, dove la segnalazione hanno soltanto un carattere di semplice presentazione e dove invece la professionalità dell’individuo, rappresentata anche e soprattutto da precedenti esperienze lavorative, ne fanno poi la vera differenza…
Però, incuriosisce il fatto che in un’epoca dove le tecnologie messe a disposizione, dovrebbero cominciare a sentirsi, si resta legati a rapporti di fiducia, molto personali e poco professionali, quasi che si punti più a voler condizionare il neo assunto, attraverso ed anche, colui colei che in prima persona si era esposta nella segnalazione… ecco perché oggi, neanche i parenti si mostrano favorevoli a segnalazioni di alcun tipo… se non proprio strettamente necessari, quali un figlio o un nipote… 
Le famose società di banche dati, a cui inviare i nostri curriculum, operano anch’essi in egual maniera, dove non esiste una qualsivoglia graduatori ne d’ingresso che altresì di merito ma soprattutto dove i propri impiegati, privilegiano e segnalano, quasi sempre ( se onesti… ) parenti e amici, mentre ( se disonesti…) vendono le informazioni al miglior offerente…
Quindi queste società di lavoro interinale, soltanto nel 2,5% dei casi portano i giovani al lavoro e se lo fanno e soltanto per lavori di scarsa considerazione e a tempo determinato per brevi periodi…
Qualcosa per fortuna cambia se si passa alle Holding soprattutto se internazionali, dove la dimensione d’impresa essendo il quadro cambia: dopo i 50 dipendenti le aziende iniziano a fare più affidamento sulle loro banche dati ed a basarsi sui curriculum e quindi ecco che, più le aziende sono grandi e più la conoscenza diretta o tramite conoscenti del candidato perde importanza…
Ora ovviamente, in questo clima economico di crisi e incertezza, le imprese si muovono con molta cautela nella selezione di nuovi candidati e quindi riprende in grande considerazione la conoscenza diretta del soggetto, a scapito ovviamente della professionalità acquisita in ambito lavorativo…
Non bisogna comunque perdere la speranza… alla fine le proprie capacità vengono sempre premiate, come le incapacità altrui, che questione di tempo, usciranno certamente fuori, ed è questo che poi alla fine, farà sempre ed ovunque la giusta differenza…