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Siria nel caos: la fuga di Assad e le mire di Israele e Turchia sui territori strategici.

Le tensioni in Medio Oriente stanno raggiungendo un nuovo picco con sviluppi drammatici che rischiano di ridisegnare gli equilibri geopolitici della regione. 

Nel fine settimana le forze di terra israeliane hanno attraversato la zona demilitarizzata al confine tra Israele e Siria, entrando nel Paese per la prima volta dalla guerra dello Yom Kippur dell’ottobre 1973. 

L’operazione si inserisce in un contesto di rapidi cambiamenti sul terreno: i ribelli siriani hanno preso il controllo di Damasco, costringendo il presidente Bashar al-Assad a fuggire. Fonti locali confermano che Assad avrebbe lasciato il Paese dirigendosi verso un luogo non specificato, presumibilmente protetto da alleati regionali. La caduta di Damasco segna un punto di svolta in un conflitto decennale e apre nuovi scenari di instabilità.

Secondo le fonti citate, le forze israeliane ora controllano la cima del Monte Hermon, sul lato siriano del confine, oltre a diverse altre località strategiche ritenute essenziali per garantire il controllo della regione. Il Monte Hermon rappresenta un punto chiave sia per la sicurezza militare sia per la superiorità territoriale.

Israele, che ha operato segretamente in Siria per anni, giustifica questa mossa come necessaria per prevenire eventuali attacchi del gruppo militante libanese Hezbollah, sostenuto dall’Iran. 

La caduta di Assad, storico alleato di Teheran, potrebbe però indebolire l’influenza iraniana nella regione, creando un vuoto di potere che sia Israele che altre potenze, come la Turchia, sembrano intenzionate a sfruttare…

Nel frattempo, la Turchia osserva attentamente gli sviluppi con l’obiettivo di espandere la propria influenza nel nord della Siria. Ankara potrebbe tentare di approfittare della situazione per consolidare la sua presenza nelle aree contese, sfruttando il caos politico e militare.

Le preoccupazioni per l’integrità territoriale della Siria sono ora più vive che mai, con attori regionali che premono per ottenere vantaggi strategici. 

Ed infine, l’instabilità continua a peggiorare una situazione umanitaria critica, mentre la comunità internazionale osserva con apprensione una crisi che sembra destinata a ridefinire i confini e le alleanze nella regione.

Vedremo in questi mesi come si evolverà la situazione…

CATANIA: Ricordo male o era stata appaltata un'opera chiamata "canale di gronda"???

Siamo alle solite…

È bastata un po’ di pioggia e la città etnea è sommersa dall’acqua!!!

Dire che è una vergogna è poco… ed in questo post evito di commentare, d’altronde quanto avrei voluto dire l’ho già scritto parecchi anni fa e difatti basta rileggersi quei post per comprendere come nulla da allora sia cambiato:

– Catania sott’acqua!!! Sì… sotto tutti i punti di vista – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/10/catania-sottacqua-si-sotto-tutti-i.html

– Catania… ieri come oggi… – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2015/09/catania-ieri-come-oggi.html

– Zona industriale di Catania: sott’acqua… in tutti i sensi!!! – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/11/zona-industriale-di-catania-sottacqua.html

Ed allora stasera voglio ricordare quanto ci era stato detto ben 10 anni fa da quei nostri “incompetenti” governanti e cioè: Il Governo, nell’ambito delle risorse destinate alla riduzione del rischio idrogeologico, ha ammesso a finanziamento per Catania ben 48 milioni. Complessivamente per tutto il territorio etneo il totale è di 58 milioni. Un importante risultato in ottica metropolitana nato dal lavoro di squadra del sindaco Bianco con i sindaci degli altri comuni interessati.

Inoltre: Il Governo nazionale, nell’ambito delle risorse destinate alla riduzione del rischio idrogeologico, che ammontano ad una somma globale di 1 miliardo e 300 milioni di euro, ha ammesso a finanziamento per Catania ed i paesi Etnei della fascia metropolitana circa 58 milioni, di cui solo per il Comune di Catania ben 48 milioni relativi alle opere previste nel progetto di completamento del Collettore B, il cosiddetto Canale di gronda ovest, necessario a captare le notevoli portate pluviali della fascia pedemontana ovest che insiste sulla città. Un intervento che eviterà pericolosi allagamenti nella zona ovest di Catania fino a Misterbianco e Motta Sant’Anastasia.

Parliamo di un progetto – quello della realizzazione del canale di gronda – che doveva servire a captare tutti i torrenti che venivano giù dalle strade dei paesi pedemontani per convogliarli a mare lungo la scogliera, un’opera che da quanto ho potuto costatare in questi giorni (non so dire se l’opera sia mai iniziata…) certamente ritengo che non sia stata completata!!!

Per cui ogni qualvolta piove in maniera intensa, come ad esempio il nubifragio da poco passato, ci si accorge che non esiste alcuna rete di smaltimento delle acque meteoriche e tutta l’acqua proveniente dalla cintura pedemontana giunge a Catania come un vero e proprio fiume, per poi sfociare direttamente a mare…

Se non ricordo male erano stati predisposti ben 32 milioni di euro, ma chissà, forse – come solitamente accade in questo Paese – hanno fatto la fine di tutti gli altri, d’altronde ci siamo abituati e poi ai miei conterranei (con pochissima memoria…) va vene così, basti vedere peraltro come si mettono in fila (in quelle segreterie di partito), quando chiamati durante le votazioni elettorali!!!  

Certo qualcosa non sta funzionando e la raccolta delle acque meteoriche provenienti dai paesi che si trovano alle falde dell’Etna seguono come vediamo un percorso naturale, che poco o nulla sembra avere con un’opera artificialmente regolamentata, anzi tutt’altro… l’acqua segue l’abituale sbocco che potremmo definire “naturale”!!!

Già… osservare i video pubblicati in queste ore sulle pagine social di “Tik Tok“, fa comprendere come a Catania siamo stati capaci di trasformare il noto principio di fisica della meccanica classica, sì… del grande Antoine-Laurent de Lavoisier, conosciuto come “legge della conservazione della massa“, diventando così: Nulla si crea, nulla si distrugge e nulla si trasforma!!!

Già…

Le risorse ci sono, dobbiamo superare le lungaggini burocratiche!!!

Sono felice di sentirlo dire dal Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifati, al termine della cerimonia per l’insediamento dei due nuovi componenti della squadra di governo regionale..
Il Presidente ha altresì aggiunto: “Si lavora in piena serenità e siamo fermamente determinati ad andare avanti nell’attuazione del nostro programma“. 
Ecco quindi insediati i nuovi assessori regionali Giusy Savarino (Territorio e Ambiente) e Salvatore Barbagallo (Agricoltura). 
Proseguendo – il governatore siciliano – ha detto: “La nostra scommessa adesso è vincere i tempi lunghi delle regole procedurali. Abbiamo un rapporto ottimale con il governo nazionale e le risorse per combattere emergenze come siccità e incendi non mancano, dobbiamo fare in modo che le procedure impediscano la realizzazione delle opere per la salvaguardia dei siciliani e la crescita economica”.

Inoltre il Presidente dopo esser interventuto sui principali temi che hanno attraversato l’isola durante l’estate, vedasi l’emergenza idrica, i rifiuti e gli incendi, ha tenuto a precisare che “chiusa la vicenda dei nuovi assessori, con calma affronteremo anche l’argomento della vicepresidenza della Regione, che è un ruolo più politico che operativo“…

Ho letto che Barbagallo, professore ordinario di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali all’università di Catania, prende il posto di Luca Sammartino e avrà la delega di assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea. Savarino, avvocato e deputato regionale, già presidente della Commissione parlamentare “Ambiente” dell’Ars,  subentra a Elena Pagana e si occuperà di Territorio e ambiente.

Dopo quanto ho scritto in questi anni sulle problematiche evidenziate dalla “C.T.S.” non posso che essere lieto di scoprire che ci sia stato un cambiamento con la nuova nomina data all’Assessore Savarino per il “Territorio e Ambiente“. 

Parliamo di un settore fondamentale per l’economia dell’isola in quanto oltre a riunire in se un vasto bacino d’imprese e di conseguenza d’occupati, esso però ahimè suscita l’interesse anche di quegli ambienti fortemente legati alla criminalità organizzata e ciò costituisce un grave problema da doversi affrontare in maniera seria e non certo per come è stato fatto finora, in maniera certamente impercettibile!!!

Diventa quindi di fondamentale importanza effettuare in maniera accurata tutti quei necessari controlli per verificare se quelle imprese possano realmente essere iscritte nella “White List”, ma non solo, esse debbono realmente possedere quei necessari requisiti di legalità,  non solo sulla carta, perché sappiamo bene come basti poco per preparare la documentazione richiesta in modo accurato, affinchè si possano bypassare quei cosiddetti “controlli”, circostanze tra l’altro quest’ultime confermate successivamente, sì… dalle verifiche ispettive compiute dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri!!!.

Auspico quindi che l’Assessore Savarino inizi a dare evidenza di quei processi di trasparenza per  ridurre tutte l’emergenze e le criticità di cui sicuramente sarà stata informata (eventualmente può contattarmi e sarò lieto di farle un resoconto). 

Infatti, nell’osservare l’immagine allegata si può comprendere come tutto il territorio sia coperto da una qualche attività che richiede una autorizzazioni ambientale da parte della Commissione specialistica a cui competono tutte quelle attività istruttorie, pareri tecnico-consultivi e tecnico-giuridici in tema di provvedimenti ambientali, autorizzazioni comprenderete necessarie per il rispetto dell’ambiente e soprattutto della legalità.

Assesore, confidando quindi nel lavoro accurato e competente del suo staff non posso che sperare che ciò diventi (quando la documentazione presentata risulta essere completa e conforme alla normativa vigente) – ancor più celere, sì…  in modo da poter fornire una risposta tempestiva a tutti quei fiduciosi imprenditori e di conseguenza debbo aggiungere a quei loro tecnici professiosti che tanto si adoperano affinchè le richieste presentate trovino da parte di quel Comitato parere favorevole, per inziare, continuare o riprendere le attività dei loro clienti.

Assessore Savarino, buon lavoro.

L'infiltrazione nell’economia legale e nella Pubblica Amministrazione è ahimè fortemente condivisa…

Viviamo quotidianamente all’interno di un sistema corrotto eppure stranamente nessuno vede nulla, forse perché la maggior parte ne condivide il tornaconto personale che ne deriva da esso e difatti, a conferma di quanto sopra, basti semplicemente osservare la diffusa infiltrazione che vi è nell’economia legale, una strategia che si lega al suppporto dato dalla Pubblica Amministrazione a quelle imprese che dimostrano esser legate alle organizzazioni criminali…

Non vi è bisogno di fare alcuno studio particolare per comprendere cosa stia accadendo in questa terra, d’altronde basti osservare le ripetute indagini compiute dalle forze dell’ordine per poter evidenziare quanto diffusi siano quei collegamenti…

Difatti a poco o nulla servono quei decreti di sequestro e/o di confisca, certamente non a limitare quel continuo malaffare, poichè le attività fraudolente e soprattutto il riciclaggio di denaro di provenienza illecita continua come nulla fosse, sì… attraverso società parallele – intestate quasi sempre a propri familiari – che solitamente a prima vista appaiono “legali”, ma con il passar del tempo si ci accorge di come esse siano camuffate per mettere in pratica nuove truffe, solitamente ai danni dello Stato, ma anche a società di servizi quali ad esempio quelli bancari/assicurativi, il tutto attraverso il reinvestimento dei proventi illeciti e/o con l’intestazione fittizia di beni.

Va detto comunque che quanto manca realmente per contrastare questo diffuso malaffare è da addebitare principalmente al mancato sforzo di coordinamento e collaborazione degli organi dello Stato, in particolare mi riferisco a coloro che dovrebbero intervenire nellla fase preventiva e quindi di controllo. 

Già… è come se  le pubbliche amministrazioni non si parlino tra loro, difatti a dimostrazione di quest’ultime parole, possiamo contare le numerose inchieste giudiziarie in relazione a tutte le truffe compiute per ottenere illecitamente i fondi UE del PNRR…

Il problema infatti è da ricercare proprio nella poca efficacia (causa le forti collusioni di quei suoi funzionari infedeli) delle attività di monitoraggio a sostegno delle azioni preventive della Pubblica Amministrazione, non solo per tutelare tutti quei procedimenti a rischo da ingerenze della criminalità organizzata,  ma soprattutto per far sì che i controlli siano ben indirizzati in quei particolare interessi economici, finanziari e sociali, così tanto importanti per quel sistema corotto e criminale 

Perché come diceva il giudice Giovanni Falcone: per sconfiggere le mafie si deve contrapporre “organizzazione a organizzazione”!!!

Ed in questo preciso momento vi posso assicurare che – osservando quanto accade quotidianamente – vi è soltanto un’organizzazione che funziona in maniera perfetta (tanto da produrre interessanti business) e ahimè non è quella a cui state – fiduciosi – pensando!!!

Sì… la fermata "Fontana" della metropolitana di Catania è veramente bella!!!

Forse rappresenta qualcosa di unico nel panorama delle metropolitane in particolare perchè va ad abbellire una delel nostre periferie e quindi va dato merito a chi l’ha progettata…

Pe runa volta sono d’accordo con il ministro Salvini quando dice: “la periferia ha diritto al bello, non ci devono essere solo il bello vicino alla Cattedrale, anche perché bello chiama bello”!!!

Cosa dire un’area transito allestita secondo criteri museali che neppure le metropolitane di Londra, Parigi o Madrid possiedono, difatti sono presenti in quell’area a vista ( ma protetta…) una selezione di opere provenienti dalla collezione dell’omonimo museo Biscari e frammenti di mosaici provenienti dalle Catacombe di Domitilla…

Altro che “Fermata metro” perché quanto realizzato può esser definito “Fermate d’Arte'”, e bisogna dare merito non solo al Sindaco Trantino e al suo staff del Comune di Catania che ha saputo portare avanti l’idea di collaborazione tra il museo Civico del Castello Ursino e la Ferrovia Circumetnea.

Cosa aggiungere, non si tratta semplicemente di attraversare quel luogo di transito in maniera celere, bensi un nuovo punto d’incontro per possibili scambi culturali, in presenza di opere artistiche uniche che certamente elevano con la loro sola presenza il livello intellettuale di un eventuale convegno….

La nostra isola è unica nel mondo, in quanto rappresenta in se il più grande bacino culturale di reperti archeologici rappresentanto di tutte le civiltà passate del mediterraneo, popolazioni che ci hanno conquistato e occupato, lasciando nei secoli lingue, culture, monumenti, organizzazioni sociale, militari e anche pratiche religiose…

Ecco perché attraverso l’esposizione di questi preziosi reperti possiamo raccontare una memoria passata che ha visto quella propria popolazione autoctona influenzata da tutti quei gruppi etnici che sono passati sul suo territorio, mi riferisco dai fenici, ai greci e continuando con le civiltà… punica, romana, vandala, erulo-ostrogota, bizantina, islamica, normanna, sveva, angioina, ed ancora, spagnola, sabauda, austriaca, borbonica per giungere infine dalla spedizione dei Mille e all’annessione al neonato Regno d’Italia, fino alla nascita della Repubblica Italiana nel 1946.

Una storia unica che racconta dell’eclettismo culturale siciliano, unico nel suo genere, già… poichè derivato dalla mescolanza di quei popoli che ci hanno saputo tramandare stili e movimenti architettonici che possiamo oggi in parte apprezzare nelle bellezze riprodotte all’interno di quella fermata della metrò…

In Sicilia, il senso della "famiglia", resta ovunque radicalizzato!!!

“La famigghia è nu nzemi di pirsuni uniti d’un rapportu di parintela o macari di affinitati, speci lu nùcliu furmatu di lu patri, dâ matri e di li figghi, ca custituisci la stituzzioni suciali di basi dî sucitati umani”!!!

Già…  ecco che ad una società globalizzata che tende a uniformare e ahimè a umiliare i valori tradizionali della “famiglia”, viceversa questa nostra terra, la nostra bella Sicilia, oppone ad essa una strenua resistenza, ma soprattutto una pertinace speranza…

E si perchè da noi quel concetto di “famiglia” è fondamentale, anzi di più… radicato, ne sa qualcosa anche “cosa nostra“, vedasi ad esempio una frase del boss Tommaso Buscetta che riportava: “Nessuno troverà mai elenchi di appartenenti a Cosa Nostra né attestati di alcun tipo, né ricevute di pagamento di quote sociali”, la cellula fondamentale di cosa nostra è costituita dalla “famiglia”!!!

Sì…perché la “famiglia” rappresenta una struttura che controlla una zona della città o anche un intero centro abitato da cui poi prende per l’appunto il nome: così abbiamo ad esempio, la famiglia di Porta Nuova, la famiglia di Villabate, la famiglia di Palermo Centro e via discorrendo…

La “famiglia” è composta dai suoi familiari, ma anche da soggetti terzi che in un qualche modo si sono uniti a quella famiglia, attraverso ad esempio un matrimonio, un sacramento religioso come può esser l’esser padrino in un un battesimo o in una cresima, ma si piò diventare affiliati a quella famiglia, dimostrando d’esser disponibili a eseguire gli ordini ricevuti, ed ecco quindi i cosiddetti “uomini d’onore” o “soldati”, coordinati dal loro capodecina, tutti ovviamente governati da un capo eletto ed assistito da un vice capo e/o da uno o più consiglieri…

Il capo è quindi il rappresentante della “famiglia” locale che poi s’incontrerà con gli altri capi delle altre famiglie, i quali sottostaranno al “Capo dei Capi” di cosa nostra, l’unico che potrà decidere per tutti, in particolare su come procedere non solo nel proprio territorio di appartenenza, ma soprattutto in quello regionale e nazionale…  

Ed allora, per non esser da meno a quell’associazione criminale, anche i nostri burocrati, imparentati anch’essi con “famiglie” di politici, hanno pensato bene di sfruttare questa situazione e quindi di favorire innanzitutto la propria famiglia e quindi i propri familiari… 

La circostanza più assurda l’ho letta proprio alcuni giorni fa, un episodio che raccontava di un deputato regionale capace di riuscire a sistemare all’interno della pubblica amministrazione, non soltanto la prima, ma anche la seconda moglie: già…questo sì chè è vero amore, premurandosi ovviamente di evitare che finissero nello stesso ufficio!!!

La situazione più assurda è che la maggior parte di queste assunzioni è avvenuta senza che si configurasse alcun reato, sì… è bastato semplicemente usufruire di leggi regionali piene di cavilli impercettibili e apparentemente irrilevanti, per poter sistemare quei raccomandati familiari e parenti…

Ed il merito??? La selezione mediante concorsi pubblici??? Ma quando mai… siete pazzi, se si dovesse realmente passare attraverso quelle corrette procedure quei soggetti, ignoranti e soprattutto incapaci, non potrebbero mai essere asunte, già… neppure per adempiere alle pulizie di quegli uffici, che per fortuna vengono svolte da persone preparate e professionali!!! 

Ma difatti, a cosa interessa loro e soprattutto ai loro figli dimostrare di sapersi distinguersi con le proprie forze e capacità, sapendo a priori quanto la famiglia sia per loro così importante e potendo contare di quel loro parente in politica o inserito in un qualche ufficio istituzionale…

Già… meglio farsi raccomandare, d’altronde questo è il Paese degli incompetenti, ignoranti, arruffoni, ladri e inetti e quindi, chi mai potrà accorgersi della differenza o di averne uno in più nella loro lista??? 

Salirò, salirò… fino a quando sarò solamente un ricordo lontano!!! Il Presidente della regione Liguria Giovanni Toti è stato arrestato – Prima parte

Più giù di così, non si poteva andare, più in basso di così, c’è solo da scavare…

Già… come diceva quel brano di Daniele Silvestri, ci vuole un po’… per riprendermi, per riprenderti… ci vuole un argano a motore”!!!

Avevo scritto al presidente Tajani proprio alcuni giorni fa un post http://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/04/berlusconi-anche-da-defunto-la-sua.html che si concludeva con questa frase: Se quel partito vuole risalire la china per riprendere le percentuali di un tempo, basta semplicemente che il suo segretario Tajani inizi a far pulizia, ricominciando dall’inizio, buttando fuori tutti coloro che si sono macchiati di colpe gravi e portando all’interno del partito non i soliti raccomandati o i figli dei “tal dei tali”, ma individui preparati e soprattutto con il pedigree limpido e trasparente, affinchè la legalità diventi il cardine principale di quel partito!!! Ecco… quando ciò verrà realizzato, forse tra qualche anno, mi rivedrà nuovamente all’interno di quell’urna e chissà se non anche per dare il mio consenso, ma non certo ora… 

Già… non certo ora, d’altronde ditemi, con quale spirito i cittadini liguri possono ora andare al voto, osservando quanto accaduto alla carica più alta della loro regione, un governatore che secondo l’inchiesta giudiziaria in corso e quanto riportato nell’ordinanza di custodia cautelare avrebbe: svenduto la propria funzione e quindi la propria attività in cambio di finanziamenti, abdicando in tal modo ai propri doveri istituzionali!!!

Ma non solo, sembra che sulla vicenda aleggi l’ombra di Cosa Nostra, sì… tanto per non farci mancare nulla!!!

Ed allora, vista la prossimità alle votazioni tra cui anche quelle europee, pur di ottenere l’elezione o la rielezione dell’incarico avrebbe “svenduto la propria funzione e la propria attività in cambio di finanziamenti, abdicando in tal modo ai propri importanti doveri istituzionali“. 

Già… ho letto che proprio con queste parole la gip di Genova Paola Faggioni ha motivato l’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari per il governatore della Liguria Giovanni Toti, arrivata al termine di indagini durate più di quattro anni e che hanno colpito in tutto una decina di persone tra Genova e La Spezia. 

Naturalmente tutto il centro destra resta in silenzio e se da un lato le opposizioni chiedono le dimissioni del governatore, dall’altro le voci della maggioranza si dicono convinte della sua innocenza e restano garantiste!!!

Il sottoscritto ritiene che sarebbe più corretto per tutta la politica astenersi e demandare quindi alla magistratura l’iter giudiziario, senza fare osservazioni sull’operato dei Pm o su eventuali tempi richiesti per poter giungere alla definizione dell’inchiesta.

Ritengo altresì scorretto promuovere – per come ho visto stamani in alcuni Tg nazionali del servizio pubblico e di quello privato – l’operato del governatore, sì… notizie nelle quali veniva apprezzato il lavoro compiuto negli anni, quasi a voler presentare a giustifica in una bilancia le buone azioni, affinchè venissero da noi ascoltatori soppesate: sì… è come se un individuo è stato bravo in ben 10 occasioni e quindi  possa ora commettere torti per altrettanto numero di volte!!!

Fine prima parte.

CTS: non trovo sul web alcuna notizia relativa alla richiesta di audizione trasmessa a Novembre da parte delle associazioni di categoria!!! Scusate, ma come può essere che dopo tre mesi non si sappia nulla???

Ogni tanto mi tornano in memoria alcuni post scritti e dei quali mi aspettavo di ricevere (come solitamente avviene quando denuncio da questo blog qualcosa che ritengo essere non proprio conforme alle regole sociali di civile convivenza, legalità e quant’altro…) un celere riscontro!!!

Certo, come ripeto spesso, bisogna saper passare dalla parole ai fatti e su questo punto penso che il sottoscritto abbia poco da recriminarsi, visto l’esiguo spazio ormai rimasto su dove porre gli esposti fin qui presentati in questi lunghi anni, molti dei quali debbo dire hanno avuto quella giusta attenzione ed altri viceversa ahimè sono rimasti inevasi e celati all’opinione pubblica (chissà… forse debbo pensare per ragioni di pura convenienza, visti i nomi autorevoli segnalati), ma che potranno come diceva Primo Levi esser riportati alla luce in qualunque momento: “La memoria è uno strumento molto strano, uno strumento che può restituire, come il mare, dei brandelli, dei rottami, magari a distanza di anni”.     

D’altronde si sa quanto si scrive si riporta in vita la memoria, non altro quindi che la peculiare coerenza di ciascuno di noi e che rappresenta la nostra stessa ragion di vivere, quell’incontaminato sentimento messo in pratica attraverso le azioni, poiché senza di esse non siamo nulla!!!

Purtroppo la memoria ci presenta non sempre ciò che scegliamo, ma ciò che altri vorrebbero farci dimenticare e stranamente, è proprio quel pensiero a imprimersi sempre più vivamente dentro noi, tanto che diventa difficile dimenticarlo!!!

Ed allora tra questi miei pensieri mi sono ricordato di una formale richiesta di audizione inviata al Presidente del CTS, Dott. Avv. G. Armao, da parte del Presidente del “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna” Dott. Alfio Grassi per nome/conto delle associazioni di categoria tra cui quella da egli rappresentata “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna” e “CONSICAV” insieme a “CNA Sicilia” – vedasi link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/11/cts-inviata-al-presidente-g-armao-una.html

Come ho scritto nel mio titolo d’apertura, andando a ricercare eventuali notizie sul web di quell’incontro non ho trovato nulla, eppure, dalla comunicazione inviata dal Dott. Grassi si faceva riferimento a “disfunzioni della Commissione Tecnica Specialistica del “Servizio 1 VIAVAS dell’ARTA SICILIA” in violazione dei principi regolamentari e normativi a cui spetterebbe l’obbligo di attenersi”.

Ritenevo quindi,  osservando quanto fosse stato riportato nella missiva, che la minima reazione compiuta da parte di quell’Ufficio sarebbe stato di contattare immediatamente quelle Associazioni di categoria per comprendere in maniera dettagliata a quali anomalie essi facessero riferimento e soprattutto conoscere i nomi di quei possibili funzionari che avessero determinato quelle “disfunzioni“, ma da quanto ho potuto costatare e visto l’attuale silenzio generato, ho compreso che forse nessuno sia interessato a scoprirlo!!!

Proverò quindi nei prossimi giorni a contattare nuovamente il Dott. Grassi per conoscere se vi siano stati nuovi sviluppi di cui attualmente non sono a conoscenza e mi riprometto tra l’altro in quell’occasione di consigliare il Presidente del Consorzio – nel caso in cui quelle circostanze dovessero attenersi a fatti gravi – di denunciare quanto emerso presso le autorità competenti e nel contempo di rendere pubblici e quindi visibili quelle informazioni in Suo possesso (non chiedo ovviamente – anche se la circostanza non mi dispiacerebbe – di farlo attraverso questo mio “umile” Blog) in uno dei tanti siti noti del web.

Cari lettori, a presto quindi…

"CTS" – a domanda risponde: Dott. Alfio Grassi, Presidente del Consorzio Petra Lavica dell'Etna.

Dott. Grassi buonasera, 

a quasi due anni dalla missiva in cui lei gentilmente rispondeva alle mie domande – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/12/dott-alfio-grassi-deliberazione-della.html – ho potuto leggere successivamente su alcune testate web, degli attacchi sferrati dal Presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, contro la CTS (Commissione Tecnica Specialistica VIA-VAS), a cui si sono aggiunte alcune associazioni di categoria, tra cui proprio il “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna”, da Lei presieduto.

Quantunque da allora, a parte i provvedimenti determinati dal Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ho avvertito la sensazione che su quella vicenda fosse calato il sipario e che quanto a suo tempo emerso, fosse volutamente finito nell’oblio.

Ecco quindi perché a distanza di anni Le scrivo nuovamente, affinché possa chiarirmi alcuni dubbi che, secondo il sottoscritto, in questi mesi sono risultati lacunosi.

Innanzitutto vorrei chiederLe, se al cambio dei funzionari del “CTS” (che ho letto dal web), siano stati attuati degli aggiornamenti e in caso affermativo, se può spiegarli in maniera dettagliata.

Ho letto inoltre un articolo pubblicato su “Livesicilia.it” che ha fatto molta risonanza: https://livesicilia.it/cts-guerra-di-cifre-ecco-le-bugie-di-angelini/

Alla luce quindi di quelle sue dichiarazioni, nelle quali si era scagliato contro l’ex presidente Angelini, vi sono state delle modifiche dal punto di vista procedurale?

Tra l’altro, nel leggere, ho avuto come la sensazione che Lei avesse colto qualcosa di ambiguo in quel operato,  l’impressione ricevuta e che fossero state compiute delle procedure quantomeno anomale. Se non le reca disturbo, può confermarmi se questa personale percezione fosse corretta e in tal caso, potrebbe – senza entrare nei dettagli – rappresentare un caso? Ad esempio, ha riscontrato delle anomalie nell’ordine cronologico delle istruttorie o sono emerse delle eccezioni?

Ed ancora, cosa pensa dell’operato in termini tecnici del CTS? Ritiene che si possano migliorare – a garanzia di efficacia e soprattutto di trasparenza – le metodologie utilizzate per le istruttorie presentate?

Come consiglierebbe di operare affinché si possa accelerare l’iter di quelle pratiche e soprattutto ai fini di legalità, cosa si potrebbe attuare per rafforzare le procedure di controllo, proteggendo così facendo non solo il sistema, ma soprattutto l’operato dei funzionari del CTS da possibili accertamenti giudiziari, solo per aver compiuto il proprio dovere?

Dott. Grassi, ringraziando anticipatamente per la sempre cortese collaborazione, porgo cordiali

RISPOSTA:

Sig. Costanzo buongiorno, 

rispondo innanzitutto alla sua domanda sul cambio dei funzionari del “CTS” e se siano stati attuati degli aggiornamenti: In realtà, solo da alcune settimane si è assistito agli effetti della riforma della CTS, con la nomina a nuovo presidente dell’Avv. Gaetano Armao, anch’Egli ai tempi critico nei confronti del sociologo, Prof. Aurelio Angelini. 

Anzi, devo ammettere che Armao fu una delle poche voci critiche del governo Musumeci contro la CTS di Angelini – https://www.ilmoderatore.it/gaetano-armao-nuova-leadership-per-i-grandi-progetti-in-sicilia/ – nonostante molte associazioni di categoria si lamentassero per l’incomprensibile condotta iper-burocratica e discutibile dell’allora CTS. 

Il mio intervento era finalizzato a smentire, numeri alla mano, il prosperoso bilancio che Angelini, al termine del suo incarico, ha cercato di far passare per buono sulle attività di istruttoria della sua CTS.

A seguito di uno approfondito studio analitico condotto dal Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna sulle pratiche ambientali istruite dalla CTS di Angelini, è emerso un quadro raccapricciante: Un altissimo numero di istanze venivano rimandate ad una successiva istruttoria (assoggettabilità a VIA), con la conseguenza che un’autorizzazione finale si otteneva dopo 3-4 anni. E c’è di più: spesso le motivazioni di questi rimandi erano illogiche e discutibili e si rasentava perfino l’assurdo.

Consideri, inoltre, che sulle pratiche che hanno raggiunto la conclusione dell’istruttoria, sono state impartite più di 15.000 prescrizioni ambientale! Sa cosa significa? che queste istanze devono essere sottoposte nuovamente al vaglio della CTS per la cosiddetta verifica di ottemperanza, ovvero devono ricevere un ulteriore nulla osta finale per poter procedere finalmente alla realizzazione del progetto.

E’ come il gioco dell’oca: quando ti sembra di essere arrivato al traguardo, ritorni al punto di partenza. Un investitore che entra in questo girono infernale, prima o dopo butta la spugna.

Alla Sua domanda “se avessi colto qualcosa di ambiguo in quel operato”, sono i pareri emessi dalla CTS di Angelini che confermano che qualcosa non andava. Abbiamo studiato tutti i pareri emessi relativi ai progetti di cava e sono venuti fuori asimmetrie e contraddizioni fin troppo palesi. 

Mi chiede inoltre se “abbiamo riscontrato delle anomalie nell’ordine cronologico delle istruttorie o siano emerse delle eccezioni”: Vi sono scavalchi dell’ordine cronologico veramente imbarazzanti. Pratiche presentate in tempi successivi ad altre che sono state esitate in anticipo. Abbiamo casi in cui nello stesso periodo sono stati presentati da diversi proponenti dei progetti di cava; qualcuno è stato fortunato, ottenendo in tempi stretti il parere favorevole, altri aspettano ancora la conclusione dell’istruttoria. Ci sarebbe da chiedersi: come è potuto accadere tutto questo in maniera indisturbata?

Ed ancora – “cosa penso dell’operato in termini tecnici del CTS e se ritengo che si possano migliorare a garanzia di efficacia e soprattutto di trasparenza le metodologie utilizzate per le istruttorie presentate?”: La CTS di Angelini ha rifiutato qualsiasi confronto con il mondo imprenditoriale e dei professionisti. Quando manca il confronto e la dialettica tra le parti i risultati sono sempre nefasti.

L’assessore Pagana ha invece apportato delle importanti modifiche gestionali: le associazioni di categoria potranno porsi come osservatori della CTS e durante le istruttorie dei progetti i soggetti proponenti saranno direttamente coinvolti, col reciproco rispetto dei ruoli.

Sono punti fondamentali per riavvicinare l’utente con la pubblica amministrazione, pur sempre nel rispetto della legalità e dei propri ruoli. Il confronto significa crescita e aiuterà certamente a risolvere criticità procedurali che a volte portano allo stallo infinito delle istruttorie.

Ed infine, alla domanda: “Come consiglierebbe di operare affinché si possa accelerare l’iter di quelle pratiche e soprattutto, ai fini di legalità, cosa si potrebbe attuare per rafforzare le procedure di controllo, proteggendo così facendo non solo il sistema, ma soprattutto l’operato dei funzionari del CTS da possibili accertamenti giudiziari, solo per aver compiuto esclusivamente il proprio dovere”, rispondo:

Caro Costanzo, ritengo che la trasparenza, la professionalità e la dialettica siano i tre elementi indispensabili per poter garantire il buon andamento della pubblica amministrazione. Innanzitutto, voglio spezzare una lancia per quei dipendenti regionali che operano in uffici pesantemente sotto-organico, riuscendo eroicamente a svolgere  il proprio dovere con abnegazione e sacrificio. Detto questo, sarebbe, però, ridicolo non ammettere che vi sono delle gravi criticità in molti settori della pubblica amministrazione che, di fatto, stanno portando ad una paralisi degli investimenti e dello sviluppo economico della Sicilia. Entrando nel merito della CTS, credo che sarebbe  opportuno, innanzitutto, rendere pubblico l’elenco delle istanze, evidenziando l’ordine cronologico delle istruttorie. La performance dei nuclei istruttori dovrebbe essere di dominio pubblico, così come i nominativi degli istruttori di ogni singola istanza. Un proponente che paga migliaia di euro di oneri di istruttoria, credo che abbia il diritto di avere informazioni in tempo reale sullo stato dell’istruttoria della propria istanza, di conoscere i nominativi degli istruttori, di ricevere risposte entro i termini di Legge. 

I dati statistici dell’operato CTS, sia in termini di numero di pratiche esitate che di durata dei vari procedimenti istruttori dovrebbero essere pubblicati online. Stiamo parlando di un servizio pubblico che viene finanziato dai soldi dei contribuenti e degli stessi proponenti delle istanze, quindi non credo che si tratti di una pretesa capziosa quando si chiede all’Amministrazione di essere trasparente. 

Lo sa che durante la presidenza di Angelini, decine e decine di legittime richieste sullo stato dell’istruttoria delle pratiche non hanno mai ricevuto riscontro? Lo trovo vergognoso questo atteggiamento reticente di un organo pubblico.

Sa inoltre che nel sito SIVVI-ARTA dell’Assessorato, qualche anno fa, sempre sotto la presidenza di Angelini, è stato rimosso il link ove era possibile consultare i dati statistici sulle istanze presentante ed esitate? Un bello esempio di trasparenza stile-cinese. 

Mi auguro che l’Avv. Armao riesca ad accogliere le legittime richieste del mondo imprenditoriale che invocano semplicemente il rispetto delle regole e delle Leggi. Un’istanza deve essere istruita entro i termini di Legge, in maniera professionale e trasparente, con un atteggiamento collaborativo e non ambiguo. Dalla CTS passa lo sviluppo della Sicilia, quindi chi ha l’onore di far parte di questo organo tecnico deve assumere un atteggiamento di grande professionalità e responsabilità.

In poche parole, potrei sintetizzare così: quella Commissione ha bisogno di tecnici che considerino il loro compito un umile servizio e non un potere. Tecnici che valutino il trascorrere del tempo come una calamità e non un’opportunità. Voglio una Commissione che lavori per accelerare le procedure invece di provare il sadico piacere di infliggere a ogni istanza decine di prescrizioni, spesso discutibili. Così si frena la spesa per gli investimenti e si condanna l’economia siciliana alla stagnazione.

Nel ricevere la sopraddetta risposta ho rivolto al Dott. Grassi (in data 07 c.m.) un’ulteriore domanda: mi sembra di aver già sentito qualcosa del genere, sbaglio? 

La risposta ricevuta è stata: 

Non sbaglia: sono dichiarazioni rilasciate dall’allora Presidente Musumeci quando nominò nel 2019 la nuova CTS presieduta dal Prof. Angelini.

Infrastrutture in Sicilia: in Africa si viaggia cento volte meglio!!!

Ho visto stamani un video su Youtube, intitolato “da Palermo a Catania in 3 ore e 40 minuti” link: https://www.youtube.com/watch?v=T_N3jZJsEzg

una situazione quella evidenziata nel video che ormai persevera da non so più quanti anni – ah… quando ripenso a quell’ex governatore che prometteva una “Sicilia bellissima” – eppure, tra mille progetti e interventi in corso, la situazione non è per nulla mutata!!!

Mi ero ripromesso alcuni giorni fa di scrivere un post sull’autostrada A18, Catania – Messina, in particolare su quel tratto di strada sommerso nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 2015, da circa 50mila metri cubi di terra, roccia e arbusti crollati da un collina, i cui lavori da quanto ho potuto costatare sembrano essere sospesi (d’altronde se nei giorni in cui ho attraversato quel tratto autostradale non ho visto nessun operatore o mezzo d’opera in movimento, non posso certo dire che ci stava lavorando qualcuno…), ma non solo, in tutto il percorso sono presenti deviazioni su una corsia, nella quale si è obbligati a viaggiare a senso alternato; comprenderete i pericoli, in particolare quando si percorre quel tratto all’interno delle gallerie, ma vorrei altresì aggiungere come prima di giungere all’ingresso del tunnel ed anche appena uscito dallo stesso, osservando la carreggiata adiacente a quella che stavo percorrendo, non ho visto nessuna impresa all’opera… 

Mi chiedo, ma soltanto il sottoscritto si accorge di quanto accade in questa terra, può essere mai che la maggior parte dei mie conterranei si mostrino ciechi oppure come sempre accade in questa nostra terra, si preferisce farsi i propri cazz… perché di ciò che riguarda la collettività non interessa a nessuno??? Non parliamo poi dell’autostrada A19 Palermo – Catania, attraversarla è un’avventura, in particolare il tratto che va da Caltanissetta ad Enna…

E cosa aggiungere in questo periodo estivo, non vorrei essere al posto di quei turisti che desiderano villeggiare in uno di quei meravigliosi luoghi di mare che da Marzamemi ci conducono ad attraversare tutto il sud della Sicilia, per vedere posti come Pozzallo, Marina di Ragusa, Gela, Licata, Agrigento con il suo patrimonio artistico e poi ancora, Sciacca, Mazara del Vallo, Marsala, Trapani, Scopello e Castellamare del Golfo…  

Ma chi di voi ha percorso quelle strade sa cosa significa, già… perdersi per ore ed ore dietro a file interminabili di auto, strade dissestate, cittadine bloccate a causa dei lavori in corso, cui si sommano tutti quei lavori di manutenzione stradale (stranamente quest’ultimi compiuti sempre durante l’estate…) ed ancora, incidenti stradali, deviazioni a causa di problemi alle infrastrutture e via discorrendo…                                                                                                      Chi ha percorso quelle strade sa di cosa parlo, un vero calvario e non vi altra soluzione per poter giungere in quelle note località, altrimenti bisogna rinunciarvi!!!

Sì… ci raccontano dal governo nazionale le frottole di quel “Ponte sullo stretto”, ma se in Sicilia non vi sono quelle minime infrastrutture necessarie, se quelle in essere sono totalmente dissestate o fatiscenti, se i nuovi tratti ferroviari previsti per l’alta velocità sono ancora in una fase preliminare e ci vorranno almeno dieci anni prima di vedere un treno che viaggerà su quei binari a più di 200 km/ora, ma di cosa stiamo parlando…                                                              

Siamo alle solite, i nostri governanti sparano cazz…, sì tanto per aprire bocca e fare in modo che essi si possano propagandare sui Tg nazionali o sul web, in particolare nei social, affinché i cittadini – gli stessi che mai protestano – possano postare un like oppure esprimere (in maniera celata attraverso qualche fantasioso nickname ) il proprio pensiero divergente, il più delle volte offensivo e mai costruttivo!!!
Ma si sa, noi “Siciliani” siamo così… restiamo legati a quell’unica speranza e cioè che prima o poi, grazie a qualcuno, potremmo vedere la nostra regione diventare finalmente… non “bellissima” (per questo ci ha già pensato Dio…), ma quantomeno funzionale!!!                                                                                                                  
Ed è con questa ultima “speranza” che continuiamo a vivere, dimenticando come ad un certo punto della vita non è la speranza l’ultima a morire, ma il morire è l’ultima speranza!!! 

Diventerà Bellissima!!! Sì… come la principessa Zahra Khanom Tadj es-Saltaneh!!!

 

“Il mio obiettivo da Presidente ….. –  è quello di restituire alla gente la bellezza della politica. La mia storia personale è improntata alla coerenza ideale e alla trasparenza. Chi conosce il mio carattere e la mia formazione politica sa bene che non permetto distrazioni”.

Sì… d’altronde chi mai oggi potrebbe mettere in dubbio quelle parole, peraltro dopo cinque anni di quel suo governo non credo si possa obiettare su quanto la Sicilia non sia diventata in fondo “bellissima“!!! 
Già ripensando a quella sublime trasformazione ed a quel profondo radicale cambiamento, ottenuto grazie a tutte quelle sue riforme, ho immediatamente paragonato quel rinnovato spirito di bellezza con qualcosa di altrettanto meraviglioso, unico forse nel suo genere, proprio come la nostra terra, e difatti ho preso a modello la famosa principessa iraniana della dinastia Qajar…

Già, ricordo quanto quel nostro governatore dichiarava… “diventerà bellissima”, difatti la frase riportata su quel manifesto dava per scontato che a breve l’isola sarebbe diventata bellissima!!!


Ma forse riflettendo con quanto accaduto, forse a quella frase mancava un qualcosa, sì… quella frase andava corretta e poi finalmente ho compreso che la colpa era da ricercarsi in quel cartellone stradale ove era riportata la dicitura, sì perché a mancare era un segno tipografico di punteggiatura, posto a lato, che infatti ne avrebbe cambiato totalmente il senso!!!

DIVENTERA’ BELLISSIMA? Ecco cosa mancava, il punto interrogativo, non era quindi un’affermazione, non si voleva quindi illudere i siciliani che un giorno l’isola sarebbe mutata, potenziata, migliorata in tutti i suoi aspetti…

No… nessuno sviluppo era previsto che concerneva produzione, sicurezza, snellimento burocratico, valorizzazione delle risorse, welfare, investimenti, ed infine come non ricordare quel passaggio naturale di contrasto alla criminalità organizzata ed una costante formazione necessaria a far giungere in ogni sede operativa, pubblica e privata, quei fondamentali principi di legalità.

Sì… quella frase non dava alcuna certezza, ma viceversa poneva delle domande e cioè se un giorno questa nostra regione sarebbe potuta diventare bellissima!!!

Quindi se non è accaduto nulla in questi anni non bisogna meravigliarci, perché nulla doveva verificarsi, anzi, per quanto abbiamo potuto costatare si è continuato a proseguire con quanto a suo tempo compiuto dai suoi predecessori, perché alla fine, poco o nulla doveva cambiare!!!  

Si… perdonatemi, ma dopo aver scritto quanto sopra, penso che forse mi dovrei scusare, non certo con chi state pensando Voi, nessun politico mai avrà le mie scuse, no… riflettevo bensì su quella principessa, certamente non bellissima, ma quantomeno “icona” di audacia, sì perché a differenza di molti altri individui (che prima o poi spariranno nell’oblio) quella donna ha dimostrato di avere coraggio, di saper lottare con tutte le sue forze ed energie, sì… per i diritti delle donne!!!
Viceversa abbiamo potuto costatare come chi avrebbe potuto fare o ancor più lottare per questa sua terra, ha preferito lasciarla per com’era, evitando di apportare anche il più piccolo beneficio e decidendo peraltro di abbandonarla (per opportunità che mi riservo di condividere…) per ovvie ragioni personali…
Sì… osservando quanto avviene ogni giorno in questa terra mi vien da dire: un giorno la Sicilia diventerà bellissima, ma non sarà certo merito dei siciliani!!!

Per migliorare la nostra Catania, basterebbe semplicemente che ciascun cittadino si attivasse in maniera concreta!!!

Ho ricevuto stamani i complimenti per quanto segnalato ieri nel mio blog…

I candidati che mi avevano scritto, mi hanno da pochi minuti inviato un messaggio confermandomi come nella vita basta poco per accontentarsi…

Già… piccole soddisfazioni, ma che danno un senso alla nostra vita e se oggi qualcuna di queste è stata realizzata, lo si deve ai vigili urbani e ai responsabili dell’ufficio affissioni di questa città, che hanno dimostrato attraverso le loro azioni, che la legalità vince sempre sulla disonestà!!!

Un ringraziamento va inviato anche alla Dirigente del servizio che appena saputa la notizia di quei comportamenti disonesti, si è immediatamente attivata per intervenire e bloccare quei comportamenti illeciti.

E’ stato infatti verificato come in molte piazze siano state rimosse le affissioni abusive e ove non possibile, i pubblici ufficiali hanno coperto gli stalli utilizzati impropriamente ed emesso sanzioni nei confronti di quei candidati o di chi ne ha effettuato la pubblicazione…

Come ripeto spesso, se ciascuno di noi compiesse il proprio dovere, questa città sarebbe bellissima e non solo sulla carta, – per come qualcuno l’aveva anni fa propagandata, per poi sparire a Roma facendo emergere che quanto “promesso”, avesse esclusivamente fini prettamente personali e non certo collettivi – ma per fortuna… non tutti i catanesi sono eguali!!!

C’è difatti chi non si vende, chi non perde la propria dignità ai compromessi della carriera, c’è anche chi per fortuna contrasta ogni giorno quel loro operato,  evidenziando legalità sempre, in ogni occasione, circostanza, condizione, senza mai piegarsi e – come dissi a quel signore di cui sopra durante una sua manifestazione presso il Porto di Catania – soprattutto rifiutando e contrastando in prima persona quel “pizzo”, perché non è con le parole che si applica il rispetto e si favoriscono i principi, ma bensì è con i fatti che si opera quel necessario cambiamento e di questi purtroppo, il sottoscritto, non lo ha mai visto realizzare in questa terra!!!

D’altronde… da “Siciliano“, ancor prima che da “Catanese” vorrei chiedere ai miei conterranei: in questi lunghi anni, quale governo ha saputo evidenziare attraverso i suoi Presidenti, in maniera chiara e trasparente, quelle azioni di contrasto nel voler combattere la corruzione e la mafia???

CONTINUA… 

Che novità: I bandi vengono realizzati su misura per assegnare incarichi a parenti e amici!!!

Gira e rigira c’è sempre un inchiesta che riguarda la mia bellissima Catania, infangata costantemente da tutta una serie di scandali giudiziari che ahimè, non trovano mai fine… 

Ma d’altronde come si può pensare che le cose cambino quando l’infezione è ovunque, quando le persone si svendono per quei maledetti trenta denari, ed ora che la città è pienamente entrata nel vortice della campagna elettorale per quelle votazioni amministrative, ecco che un nuovo scandalo – chiamarlo “nuovo” è di per se un eufemismo – viene portato in evidenza, un sistema corruttivo sanitario che coinvolge un profeta e i suoi dodici apostoli…

Sono infatti tredici gli indagati per i reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio o del servizio.

I nomi li trovate scritti in tutti i siti web, al sottoscritto peraltro interessano poco, d’altronde neppure li conosco… e si perché come ripeto spesso in questo mio blog, se si è abituati a non chiedere, se si riesce a non elemosinare alcun favore, se si porta avanti la propria dignità e il rispetto della propria persona e delle regole civili, si può tranquillamente a fare a meno di tutti, in particolare di quei soggetti che si sa essere infidi, ma soprattutto ci si rende liberi al non essere ricattabili!!!

Ho letto sul web (come ciascuno di voi…) come al centro dell’inchiesta della Procura di Catania vi siano una serie di incarichi legati a progetti della Regione, con procedure indette e gestite affinché fossero cucite addosso ai soliti raccomandati. 

Ma la colpa non è da attribuire a chi in maniera accurata e con particolare dedizione è riuscito ad “impiattare” quel meccanismo corruttivo, no… i peggiori non sono quest’ultimi, certo loro hanno gravi responsabilità, ma sono altri, già… coloro che – indegnamente – a quel piatto cercano di arrivare senza alcun merito, già… perché se qsolo uesti avessero anche solo un briciolo di dignità o quantomeno una minima capacità professionale, dimostrerebbero di non avere alcun bisogno di utilizzare tutti questi vergognosi escamotage…

Ed invece eccoli lì a sopraffare chi sanno essere migliori di loro, mettono in pratica qualsivoglia inganno e sotterfugio pur di giungere al loro obiettivo, mai con le loro forze, ma proprio come i loro genitori, con l’appoggio di altri, gli stessi che hanno evidenziato negli anni altrettanto incompetenza e che hanno assicurato che quel fenomeno corruttivo, continuasse ad esistere e soprattutto a foraggiare chi ne facesse parte, facendo in modo che tutti quei suoi associati (o dovrei chiamarli “adepti”) restassero legati a doppia maglia!!!

E sì… perché chi ha ricevuto un favore da quel sistema politico/clientelare (o dovrei chiamarlo con il suo nome  “associazione a delinquere”), prima o poi dovrà ricambiare sottostando a quanto gli verrà richiesto, senza poter mettere in discussione gli ordini ricevuti o ancor peggio, pensare minimamente di non rispettarli!!!

Ma d’altronde perché meravigliarsi, questa terra, anche attraverso le votazioni in corso, ha deciso di rimanere così come e quindi “infetta” e i pochi retti che vorrebbero curarla, vedrete… alla fine verranno schiacciati o messi a tacere!!!

Le partecipate sono un serbatoio elettorale!!!

Rappresenta solo l’ultima delle tante relazioni della commissione Antimafia e non c’è da meravigliarsi tanto, basta semplicemente osservare quanto accade ogni giorno…

Ho letto che “I lavori dell’Antimafia sono iniziati dopo l’esito dell’indagine della procura di Palermo, per verificare le responsabilità politiche, dell’amministrazione regionale sulla partecipata che si occupa di trasporto pubblico nell’Isola; l’operazione coordinata dalla procura di Palermo aveva fatto emergere una gestione delle assunzioni che rispondeva ai desiderata della politica”

La partecipata – dalle intercettazioni – sembra stesse diventando un vero e proprio ufficio di collocamento, di un noto partito…

D’altronde un’azienda, per quanto partecipata, per quanto vigilata dalla Regione, possiede un’autonomia gestionale quasi assoluta, tanto da permettersi di sforare il budget di 3,5 milioni ed è veramente assurdo che nessuno fosse a conoscenza di ciò o quantomeno portasse l’informazione di quel “esubero” a chi di dovere…

Comunque, così non è andata e le lacune nella gestione di quelle partecipate sembrano esser tante e sperare che ora finalmente le cose potranno cambiare, con questo sistema colluso, credetemi… è una mera illusione!!!

Su quanto sopra riportato mi permetto di segnalare un post interessante al seguente link: https://www.corrieretneo.it/2021/07/22/il-lato-oscuro-della-regione-dossier-di-sunseri-m5s-denuncia-gli-sprechi-le-partecipate-ci-costano-235-mln/

Ex assessori regionali, condannati a pagare…

Ho letto un post su Facebook che riportava una notizia riportata su Live Sicilia e che fa riferimento ad alcuni compensi percepiti da alcuni ex assessori regionali, certo quando leggo certe notizie e soprattutto quando vedo certi nomi, non so cosa dire…

Preferisco quindi attedere ulteriori esiti, d’altronde la nostra giustiia ci ha fatto vedere più volte come circostanze che sembrano indubbie e sentenze totalmente incontrovertibili, giungano con il tempo ad essere ribaltate!!!

E quindi per il momento riporto esclusivamente la notizia e lascio in me eventuali commenti, con il tempo vedremo cosa accadrà…

La sezione giurisdizionale della Corte dei conti ha condannato gli ex assessori della Regione Siciliana, Lucia Borsellino, Baldassare Gucciardi e l’attuale assessore Ruggero Razza, e i dirigenti generali Salvatore Sammartano e Mario La Rocca, “per il danno sugli esborsi ed oneri pagati dalla Regione Siciliana per i compensi dei componenti del consiglio di amministrazione della Fondazione Istituto Giglio di Cefalù nel periodo 2015-2020, senza una normativa, statale o regionale, che legittimasse l’istituzione dello stesso consiglio di amministrazione”.

La sezione ha sostanzialmente accolto la ricostruzione del pubblico ministero, Marco Cavallaro, che si è avvalso delle indagini delegate al nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, riducendo l’importo del danno contestato da 545.146 euro a complessivi a 381.602 così ripartiti: Baldassare Gucciardi 68.100 euro, Lucia Borsellino 107.505 Ruggero Razza 59.416 euro, Salvatore Sammartano 107.505 e Mario La Rocca 39.075 euro.

Intervistato… Cateno De Luca parla di Logge e Santuari a Messina!!!

Ho ascoltato stamani un programma su Antenna Sicilia, già un’intervista presentata da Michele Cucuzza al nuovo candidato alla Presidenza della regione, Cateno De Luca…

Certo è strano vedere come l’ex Sindaco di Messina abbia deciso di puntare così in alto, ma lo è ancor di più quando nel voler rappresentare i poteri forti di quella sua città fa riferimento a logge e santuari, che non sono altro che i templi di quei cosiddetti massoni di cui proprio alcuni giorni fa avevo scritto…

Quindi ancora una volta emerge una realtà che dimostra come dietro la società civile si nasconda una piovra dai mille tentacoli, la stessache gestisce, controlla, alimenta e soprattutto paralizza chi si trova a doversi rivolgere ad essa…

Un sistema che determina chi deve andare avanti e chi deve restare indietro, a chi rivolgersi quando si ha un problema oppure quando si vuol chiedere una raccomandazione, c’è poi chi inizia a raccogliere voti per le prossime elezioni e per quei loro politici, ed ancora chi si piega a far si che certi personaggi restino sempre in primo piano e che quelle sostanziali collusioni siano sempre lì… affidabili!!!  

Ed allora viene spontaneo chiedersi chi mai possa debellare un sistema corruttivo così imperniato anche con quel mondo istituzianale che di fatto lo protegge… 

Uomini e donne che ogni giorno dissimulano quella parte rigida e professionale, con una falsa e corrotta, un atteggiamento che maschera comportamenti leali con giudizi falsi e pretestuoisi…

Ecco perchè credo che nessuno sia in grado di smascherare quel sistema esistente collusivo-concussivo, peraltro parliamo di un meccanismo che determina un giro di mazzette interessante e soprattuto permette a quei suoi adepti di crescere anche a livello sociale…

Ecco perché la massoneria a Messina rappresenta qualcosa di concreto, pensare quindi che qualcosa possa cambiare credetemi è una follia, perché sono parecchi, anzi troppi, i soggetto attualmente coinvolti che poi sono gi stessi che impongono a tutti noi le loro regole!!!

D’altronde non è una novità… 

Già nel 1933 Maurice Caillet medico e scrittore francese scriveva: “La massoneria recluta sempre negli ambienti influenti, in particolare negli ambienti della politica e del giornalismo, dell’educazione pubblica e delle professioni liberali“!!!

Quando si ricusa un giudice??? Quando vi sono le condizioni per farlo…

Ho ricevuto a fine anno a mezzo mail, una richiesta d’aiuto…

Il lettore si è rivolto al sottoscritto perché ritiene – vi è riportato: “da come scrive nel suo omonimo blog” – che un mio consiglio possa rappresentare qualcosa di autentico, sincero, certamente veritiero e trasparente, un giudizio slegato da compromessi o ancor peggio da quelle metodologie coercitive solitamente realizzate per non dire ciò che si pensa, esulando da quei principi morali, sicuramente per evitare eventuale pubblicazione di scheletri dell’armadio, che possano dare seguito a ripercussioni non solo personali ma anche familiari… 

Ed allora, leggendo quanto accaduto in quell’aula di Tribunale della mia regione, ed avendo compreso dai documenti ricevuti l’estenuanti procedimenti posti in campo da quei legali della controparte, ho avuto come la sensazione che, chi avrebbe dovuto in modo “salomonico” giudicare, non abbia compiuto in modo corretto il ruolo ad egli assegnato…

Ho quindi consigliato il mio lettore di procedere, presentando presso la cancelleria del giudice – diversa da quella a cui appartiene il giudice che s’intende ricusare – una dichiarazione scritta contenente l’indicazione dei motivi e delle prove.
Ovviamente tale dichiarazione dovrà essere presentata dalla parte interessata o personalmente o a mezzo difensore o a mezzo procuratore (copia della stessa dovrà essere altresì depositata anche presso la cancelleria del giudice ricusato)

Vorrei ricordare tra l’altro che l’art. 36 del c.p.p. stabilisce che il giudice ha l’obbligo di astenersi quando esistono delle particolari circostanze (difatti ho consigliato al mio lettore di affidarsi oltre che al suo legale. anche ad una società di investigazione privata autorizzata) per avere conferma se quel giudice abbia un interesse nel procedimento o se una di quelle parti (o il suo difensore) sia di fatto creditore o debitore di egli, del coniuge o dei figli…

Ed ancora, se quel giudice abbia dato consigli o manifestato un suo parere sull’oggetto del procedimento al di fuori dell’esercizio delle funzioni giudiziarie, se vi è amicizia o inimicizia tra lui o un prossimo congiunto ad una delle parti o se alcuno dei prossimi congiunti del giudice o del coniuge sia stato danneggiato o offeso dal reato o parte privata…

Ed infine, se il giudce incorre in una delle incompatibilità previste dagli att. 34-35 del c.p.p. o se esistono altre gravi ragioni di convenienza…

Va detto come in tutti i casi sopra riportati il giudice avrebbe già dovuto di suo astenersi, ecco quindi che se ciò non fosse accaduto, si potrà procedere con la ricusazione dello stesso, che è per l’appunto la procedura che ho consigliato al mio lettore… 

Mi permetto inoltre di  ricordare come l’art. 37 c.p.p. aggiunga anche altri motivi per la ricusazione, ad esempio:

Se il giudice, nell’esercizio delle sue funzioni e prima della sentenza, manifesti indebitamente il proprio convincimento sui fatti oggetto d’imputazione, ed anche nell’udienza preliminare fino alla conclusione degli accertamenti relativi alla costituzione delle parti; nel dibattimento fino ai termini della trattazione delle questioni preliminari al dibattimento; in qualsiasi altro momento prima che il giudice compia l’atto;

Se invece perviene dopo i termini indicati perché la causa di ricusazione diviene nota successivamente la parte che intende ricusare può presentare domanda entro 3 giorni.

Anche perché bisogna sapere che dopo che si è presentata una richiesta di ricusazione, il giudice – nei cui confronti è proposta la ricusazione – non può pronunciare né concorrere a pronunciare sentenza fino a che non è stata dichiarata inammissibile o rigettata la richiesta di ricusazione. 

Inoltre il giudice chiamato a decidere può ordinare al giudice ricusato di sospendere le attività processuali o di compiere solo quelle urgenti. Se tale ordinanza non viene emessa il processo proseguirà fino a che non si decide (in camera di consiglio) della ricusazione.

Ma soprattutto, se viene accolta la ricusazione, il giudice ricusato non potrà più compiere atti del procedimento e verrà sostituito da un altro magistrato. Il giudice che decide della ricusazione stabilisce anche quali atti o quale parte degli atti rimangono in piedi e saranno proseguiti dal nuovo giudice!!!

Cosa aggiungere, la legge esiste, già… si tratta semplicemente di applicarla!!!

Caro amico e lettore, spero attraverso i miei consigli, di esserLe stato di aiuto, mi faccia sapere poi come finisce. I migliori auguri… 

L'associazione mafiosa non è solo quella composta da affiliati criminali, ma anche ahimè…

Vi è la generale convinzione da parte di molti miei conterranei che la definizione di “associazione” in particolare “criminale”, includa esclusivamente individui mafiosi o suoi affiliati e/o sostenitori, che si occupano costantemente di malaffare o attività illegali ad essa connesse…

Ebbene, vi è un altro gruppo di delinquenti, che se pur camuffati da persone perbene, come diceva quel film, “cittadino al di sopra di ogni sospetto“, si sono riuniti per consolidare e realizzare anch’essi una diversa, ma parallela, forma di controllo, avendo tra l’altro dalla loro parte, quella propria funzione, in quanto quest’ultimi sono professionisti ben inseriti nel sociale, anche perché in molti appartengono a organi dello Stato!!!

Possiamo dire quindi che in questi lunghi anni, si sia sviluppata una vera e propria metamorfosi, dove per l’appunto quei soggetti “perbene” (per così dire…), si prestano ( o si son prestati…) a compiere qualsivoglia azione corruttiva, di collusione e di controllo del territorio, contendendo quindi, proprio a quella associazione criminale, il business economico e finanziario della nostra regione…

Ma non solo, essi sono riusciti a ottenere negli anni il controllo sociale e organizzativo, grazie in particolare a quel mondo degli appalti, agli appoggi ricevuti dalla politica, di organi esecutivi tra cui taluni Enti territoriali, una vera e proria criminalità organizzata che opera nel territorio, imponendo non solo i suoi uomini e quei loro ruoli, ma anche un contropotere “antistato”, di fatto legato a filo doppio con quel terzo livello…

È bene precisare che il tutto si compie nella massima invisibilità, anche se vi è – da parte della popolazione – la percezione che tutto passi in maniera trasparente, poichè con il passar del tempo, ci si è assoggettati a questa obbligatoria condizione, in particolare proprio in questo periodo di emergenza sanitaria, dove la rassegnazione e l’adattarsi a questi individui è diventata ancor più palese!!!

Un sistema organizzativo perfetto, in contrasto formale con quel potere mafioso, ma con il quale ogni tanto s’intreccia, se pur restando slegata da esso o dai suoi affiliati, per evitare di restare coinvolta – causa quei collegamenti ambigui e certamente pericolosi –  ma indirizzando le proprie azioni, sulla competizione finanziaria, l’unica ricchezza a cui d’altronde essi sono realmente interessati, perché si sa, il denaro favorisce capacità di crescita individuale, ma ciò potrà agire di riflesso per sviluppare un potere ancora più ampio, economico, politico e sociale, indispensabile per farsi largo nei piani alti di chi comanda il Paese!!!

Ed è proprio grazie a questa loro metodologia che essi impongono ai cittadini il loro peso, fanno sì che essi sentano e soprattutto subiscano quella coercizione morale, affinchè comprendano che il sistema è fragile e non si può contare sulle istituzioni, evidenziando quindi che senza il loro appoggio nessuno potrà raggiungere i propri scopi o quei risultati desiderati, viceversa assoggetandosi ad essi, accettando quindi quelle pratiche diffuse di illegalità e complicità, si potranno ottenere in breve tempo benefici per se e per i propri cari… 

Come riportavo sopra, altro che mafia, questi soggetti impongono sulla vita quotidiana di ciascun cittadino una sorta di condizionamento “dittatoriale” di gran lunga peggiore da quanto compiuto da quei mafiosi… 

Peraltro, mentre gli affiliati a quell’associazione criminale reinvestono i propri profitti illeciti sul territorio, attraverso imprese e attività commerciali capaci di adattarsi al contesto ( se pur tutto ciò sappiamo bene come rappresenti qualcosa di estremamente negativo e pericoloso) di fatto questi contribuisce a garantire una forma di reddito alle tante famiglie che si affidano ad essa, anche se sappiamo bene quanto ciò costituisca un ostacolo allo sviluppo del territorio e al futuro delle nuove generazioni…

Viceversa, quei soggetti “perbene” operano esclusivamente per se stessi e/o per chi sta loro vicino, per la società non fanno nulla, sono come un cancro, difatti con le loro azioni favoriscono un’economia illegale (legalizzata…) in cui troppo spesso s’intersecano e convivono situazioni che poi diventa difficili per chiunque – anche per le forze dell’ordine – distinguerle, in quanto fanno parte di quelle dinamiche di accumulazione e potere, dalle quali solo essi e come dicevo quei loro “amici” beneficiano, mentre tutti gli altri, ahimè, ne subiscono ogni giorno i torti e le prevaricazioni!!!

Non ci resta quindi che sperare in uno di quei tanti magistrati onesti ancora rimasti, affinchè siano essi a dere il via ad una nuova inchiesta giudiziaria che possa determinare l’allontanamento definitivo di questi disonesti, anche solo… dal nostro campo visivo!!!

Senza soldi non si canta messa!!!

Senza soldi… già da oltre un anno!!!

Sono rimaste così le imprese edili siciliane che hanno avviato lavori con la pubblica amministrazione, le stesse che tengono bloccati oltre un miliardo di euro destinato a quelle imprese, con la scusante di un’approvazione di bilancio o con l’accertamento dei residui passivi.

Un’impresa senza soldi significa ritardi nei pagamenti fiscali, retributivi nei confronti dei propri dipendenti, fornitori e via discorrendo… ed ancora, aumento dei costi, interessi bancari, procedure legali, nel frattempo le opere dovranno continuare ad essere portate avanti altrimenti s’incappa in sanzioni, penali rescissioni e quant’altro… 

Una vergogna… e dire che dopo il lock down e l’emergenza Covid-19, si sperava che quantomeno da quegli uffici s’iniziasse a procedere in maniera più celere, ma dopo un anno si scopre che nulla è cambiato e che i timori di un tempo sono rimasti ancora oggi eguali!!!

Poi ci si meraviglia che le scuole crollano, che le strade diventano un pericolo per gli automobilisti, che i palazzi del centro storico cadano a pezzi, che le frane determinino frana, somottamenti, gli stessi a cui abbiamo in questi giorni assistito!!!

Parlano tutti in Tv di miliardi dati, in particolare dal governo nazionale che ha posto proprio la nostra isola tra le regioni che riceveranno più di altri… ma quando, già vorrei sapere a quale data fa riferimento il Presidente Draghi… chissà forse nel 2050??? Non è che debbo pensare che il presidente si sia confuso con l’ultimo G20??? 

Ovviamente dal governo nazionale si passa a quello regionale e non si comprende come da quei casermoni pieni d’impiegati, non si riesce a far procedere in manera celere quei documenti amministrativi… 

Nel frattempo tutte le materie sono aumentate di circa il 30-50% come d’altronde le forniture di energia e dei carburanti… 

Le imprese chiuse lo scorso anno sono state più del 40% e quelle che a breve le seguiranno, porteranno  quel numero ad un livello impressionate, determinando un aumento della disoccupazione che risulta essere già di suo, tra il più alto del nostro paese…

Come si dice… “semu pessi”… sotto tutti i punti di vista e se ancora oggi non si comprende che soltanto attraverso il lavoro di può pensare di far crescere questa nostra terra, beh… ecco il motivo per cui non mi meraviglio di quanto poco la nostra regione sia in questi anni effettivamente cresciuta!!!

La Sicilia e il ponte da realizzare sullo Stretto. Il Presidente Musumeci: «Cosa aspetta Roma a chiedere finanziamento a Ue?»

Già… verrebbe da dire: ma di cosa stanno ancora discutendo? 

Infatti, cosa aspetta ancora, il governo centrale a chiedere all’Ue il finanziamento per la costruzione del Ponte sullo Stretto?. 

Se lo chiede il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, commentando la risposta ufficiale della commissaria europea ai Trasporti, Adina-Ioana Vălean, a una interrogazione dell’eurodeputata siciliana Annalisa Tardino (Lega) sull’ipotesi di collegamento tra la Sicilia e Calabria.

Per l’esponente dell’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen, infatti, «la valutazione di un progetto sulla rete Ten-T può essere effettuata solo sulla base di una proposta concreta e matura dello Stato membro». 

Peccato che finora, come dichiara il commissario europeo, “le autorità italiane non hanno presentato alla Commissione piani concreti in merito a tale collegamento”. 

La scelta dello strumento di finanziamento per un determinato progetto dovrebbe essere decisa dall’Italia, in funzione della natura del progetto e della sua sostenibilità finanziaria». 

«Sicilia e Calabria – riprende Musumeci – sono stanche di essere considerate periferia d’Europa e per diventare centrali nell’area del Mediterraneo uno dei requisiti essenziali è il collegamento stabile tra le due sponde”. 

Continuando: “Diciamo basta a un dibattito ultrasecolare, fatto di relazioni e contro relazioni, con il solito obiettivo di rinviare la decisione alle calende greche. 

D’altronde, questa telenovela ha stancato tutti!!!

E' tempo in Sicilia di realizzare i termovalorizzatori, per liberarci definitivamente dalle discariche!!!

Sono stati individuati ben tre siti per lo stoccaggio di amianto a 25 km da Caltanissetta, Musumeci vuole costruire un termovalorizzatore nel centro della Sicilia. Praticamente vuole bruciare la ?munnizza’ di tutta la regione a casa nostra. 

Questa è l’economia circolare? Questo è il piano dei rifiuti? Noi faremo le barricate, il centro della Sicilia non si tocca”. Lo ha detto il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino a seguito della conferenza di questa mattina sul piano rifiuti durante la quale il presidente della Regione Nello Musumeci ha annunciato la realizzazione a breve di un termoutilizzatore (un moderno termovalorizzatore) privato in Sicilia. 

Liberarsi dalle discariche grazie a un costante aumento della raccolta differenziata e alla costruzione di un termoutilizzatore, forti del Piano regionale dei rifiuti, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 9 aprile. Questo l’obiettivo del governo regionale, in linea con le indicazioni dell’Unione europea, per «porre rimedio a 30 anni di guasti e di opacità politiche in tema di rifiuti e per non essere più prigionieri dell’oligopolio dei privati sugli impianti di smaltimento». 

Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, che stamattina a Catania ha presentato il programma del governo regionale per la politica dei rifiuti, assieme all’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, al dirigente generale Calogero Foti, e al consulente Giuseppe Pollicino.  

«Nel 2035, secondo quanto stabiliscono le norme nazionali che recepiscono la Direttiva europea – ha detto Musumeci – i flussi di rifiuti devono prevedere il 65 per cento di riciclo e il 30 per cento da inviare al termoutilizzatore, perché l’indifferenziato non potrà più andare in discarica.

Ecco perché in Sicilia, entro 10 anni, dobbiamo cancellare la cultura delle discariche. La soluzione per la parte non recuperabile rimane il termoutilizzatore, come avviene in tanti Paesi civili. In Italia – ha aggiunto il governatore – ne sono presenti ben 37 e il governo Conte 1 ci chiedeva di realizzarne almeno due. 

Nei prossimi giorni sarà pubblicato l’avviso per raccogliere eventuali manifestazioni di interesse. Nel frattempo – ha sottolineato Musumeci – non ci stancheremo di lavorare per incrementare l’impiantistica pubblica, a cui abbiamo destinato 250 milioni di euro per i prossimi anni. 

Alcune Srr hanno risposto alle nostre sollecitazioni, altre non hanno ritenuto di farlo e, per questo, abbiamo dovuto nominare un Commissario, il direttore generale del Dipartimento tecnico regionale, Salvatore Lizzio. 

Sono stati già aperti impianti pubblici, altri lo saranno l’anno prossimo, altri ancora ne progetteremo nelle prossime settimane, tutto con poteri ordinari. Il nostro piano si allinea alle migliori prospettive della politica ambientale europea». 

Nel gennaio 2018 la raccolta differenziata nei Comuni siciliani era ferma al 22 per cento, a fronte di un obiettivo minimo previsto dalla legge del 65 per cento. «In tre anni – ha spiegato Musumeci – siamo arrivati al 42 per cento grazie all’impegno dei sindaci e al senso civico dei cittadini. Oggi saremmo oltre il 60 per cento se le tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) non orbitassero su percentuali ben inferiori al 35 per cento, vanificando lo sforzo di quelle realtà in cui si arriva anche al 75 per cento. Sono 162 i Comuni siciliani ad avere raddoppiato la raccolta differenziata arrivando a oltre il 65 per cento, enti virtuosi che ci hanno permesso di ridurre del 30 per cento il conferimento dei rifiuti in discarica, ovvero 1 milione e 200 mila tonnellate in meno. In Sicilia abbiamo conteggiato 511 discariche esauste o non classificate, su cui abbiamo avviato un’indagine per la “caratterizzazione” affidata all’INGV per capire se sono potenzialmente inquinanti: stiamo avviando la procedura per la chiusura delle prime 250».

«Io e il mio dipartimento – ha aggiunto l’assessore Daniela Baglieri – stiamo lavorando senza sosta per uscire dall’emergenza rifiuti e consentire di far risparmiare i siciliani. Ogni anno un cittadino dell’Unione europea genera in media 500 chili di rifiuti, di cui più della metà viene smaltita in discarica. Numeri impressionanti che non possiamo più sostenere, sia dal punto di vista ambientale che economico. Non è – ha concluso l’assessore all’Energia – un obiettivo utopistico ma lo raggiungeremo solo con la collaborazione dei vari soggetti istituzionali coinvolti».

Musumeci a Draghi: «Rivedere Accordo Stato-Regione su concorsi della dirigenza»

La riapertura del confronto tra Stato e Regione per poter rivedere l’Accordo sottoscritto nel gennaio scorso e assicurare così alla Sicilia il pieno impiego delle risorse destinate con il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

A chiederla, con una lettera al premier Mario Draghi, è il presidente della Regione Nello Musumeci, alla luce, soprattutto, del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, recentemente firmato a Palazzo Chigi tra governo centrale e le Organizzazioni sindacali.

In particolare, scrive il governatore siciliano, «talune previsioni (contenute nell’intesa raggiunta nello scorso gennaio), come quelle in materia di preclusione dei concorsi per la dirigenza, non consentono il ricambio generazionale a fronte dell’opposta esigenza di rafforzare l’azione amministrativa». 

Pertanto, per il governo dell’Isola si rende necessaria «un’adeguata riconsiderazione che tenga conto delle ineludibili esigenze di efficienza e rigenerazione dell’Amministrazione regionale, ferme e impregiudicate restando le esigenze di selettività professionale e specialistica».

Nella sua nota, Musumeci ricorda come il Piano sottoscritto in attuazione dell’Accordo Stato-Regione abbia già prodotto, con l’approvazione della legge di Stabilità,  alcuni effetti come le «riduzioni strutturali degli impegni di spesa corrente, rispetto a quelli risultanti dal consuntivo 2018».  

Tuttavia, aggiunge, «sin da subito è emersa l’esigenza di alcune limitate modifiche che tengano conto del mutato contesto istituzionale, a partire dalla conclusione dell’accordo che il Suo Governo ha opportunamente concluso nel settore del lavoro pubblico». 

Da qui la richiesta di deroga anche per quanto concerne i concorsi per la dirigenza.

«Tre milioni ai Comuni per sostegno ai senza fissa dimora»

Riaperti i termini per la presentazione di progetti di sostegno ai senza fissa dimora. 

Il governo Musumeci, su proposta dell’assessore alla Famiglia, politiche sociali e lavoro Antonio Scavone, proroga la scadenza e mette a disposizione tre milioni di euro per le grandi città, soprattutto capoluoghi di provincia, e i centri isolani con una popolazione tra 30 mila e 50 mila abitanti. 

Somme utilizzabili per incrementare i servizi di assistenza offerti sul territorio. 

Dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, gli enti locali avranno 60 giorni di tempo per aderire. 

«Tra i mali di questa terribile pandemia – afferma l’assessore Scavone – registriamo con particolare preoccupazione la crescita dei senza fissa dimora e dei cosiddetti “nuovi poveri”. 

Il rapporto povertà della Caritas italiana, relativo al primo periodo di lockdown, segnala un aumento del 30 per cento di chi per la prima volta ha sperimentato condizioni di disagio e di difficoltà economica tale da dover chiedere aiuto. 

Con questo intervento intendiamo dare una risposta concreta per realizzare strutture di accoglienza, sportelli per la presa in carico, alloggi sociali temporanei per adulti in difficoltà, docce e mense, alberghi diffusi per lavoratori stagionali nelle zone rurali. 

Tutti interventi di assistenza, oggi sempre più necessari, per assicurare a queste persone almeno il minimo indispensabile ed evitare che si sentano abbandonate».

SICILIA: ultimo giorno da zona gialla!!!

Mi vien da dire… “semu pessi“!!!

Da domani e fino al 2 aprile la nostra regione diverrà “arancione”!!!

Il sottoscritto più che giallo o arancione si sente “nero” (sì… incaz… nero) perché non condivide il giudizio dato alla nostra regione da quegli  “esperti” da Roma, perché non vi era attualmente alcun rischio che i contagi aumentassero ed allora la decisione di proteggere la nostra regione portandola ad un livello di restrizione più alto è soltanto una mera stravaganza!!! 

Ma non solo, durate il periodo pasquale andrà ancor peggio!!! 

Difatti nei giorni del 3, 4 e 5 aprile, il colore della Sicilia diverrà rosso e dire che proprio in questi giorni molte strutture alberghiere avevano inviato a mezzo mail le loro proposte di 2/3/4 giorni in occasione delle festività pasquali, per fortuna che non avevo prenotato…

Secondo il sottoscritto infatti, non vi erano le condizioni per adottare queste misure restrittive, d’altronde basti leggersi i dati sanitari regionali per comprendere come il nostro sistema sanitario stesse gestendo in maniera perfetta e ordinata l’attuale emergenza…

Quindi, per effetto del nuovo decreto torniamo a quelle condizioni a cui da tempo ci siamo abituati e riepilogandole, potremmo spostarci liberamente all’interno del proprio comune ma non durante le ore di “coprifuoco” e cioè dalle 22 alle 5 di mattina e ci si potrà recare fuori dal proprio comune attraverso quella cosiddetta “autocertificazione“, per comprovate esigenze lavorative o per situazioni di necessità o motivi di salute.

Si potrà inoltre spostarsi verso una sola abitazione privata e si può fare rientro nelle seconde case di proprietà o in affitto, dentro e fuori la Regione.

Purtroppo per quanto concerne i locali pubblici come ristoranti, bar, chioschi, valgono le regole della zona rossa e cioè dovranno restare chiusi, ma ciascuno di essi potrà operare grazie all’asporto e alla consegna a domicilio… 

Per gli sportivi sarà possibile svolgere quelle attività  motoria all’aperto e all’interno del proprio comune nei parchi e giardini.

Mentre le scuole elementari e medie continueranno in presenza, mentre le superiori saranno in Dad dal 50% fino a un massimo del 75%.

Come dicevo sopra, nei giorni di pasquali si chiuderà tutto e quindi niente pranzi di Pasqua, vietate le visite a parenti e amici e la maggior parte dei locali resteranno chiuse a eccezione dei soliti ipermercati, supermercati, discount, farmacie, edicole, tabaccai, librerie, e negozi specializzati… 

Quindi, se penso che secondo quanto riportato da taluni virologi internazionali, questa pandemia avrà tempi più estesi rispetto a  quelli finora previsti, quasi a giungere a fine 2024, beh… debbo confidarvi che non so proprio come riusciremo a resistere!!!