Archivi tag: maschera

Volto gli occhi per non vedere più nulla fermarsi nella sua apparenza…

E l’aria è nuova!!!
E tutto, attimo per attimo, è com’è, che s’avviva per apparire… 
Già, volto subito gli occhi per non vedere più nulla fermarsi nella sua apparenza e morire… 
Solo così soltanto posso vivere ormai…
Rinascere attimo per attimo e impedire che il pensiero si metta in me di nuovo a lavorare, e dentro mi rifaccia il vuoto delle vane costruzioni…
Ma la città è lontana… 
Me ne giunge a volte nella calma del vespro il suono delle campane, ma ora quelle campane le odo non più dentro di me, ma fuori, suonano… si suonano per se, fremono di gioia nella loro cavità ronzante in un cielo azzurro pieno di sole, pesanti e così alte su quei campanili aerei…
Pensare alla morte, pregare… 
C’è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane… 
Io non l’ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo… e rinasco nuovo e senza ricordi: vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori…
Viviamo oggi una realtà in perpetuo mutamento…
Nulla può essere fissato da schemi precisi e preordinati, onnicomprensivi del tutto…
Ogni immagine globale che pretenda di sistemarla, non è altro che una proiezione soggettiva di ciò che non esiste… 
Osservate… la realtà non è più chiara, anzi è divenuta multiforme, versatile, non esiste più alcuna prospettiva privilegiata da cui osservarla, mentre al contrario, le prospettive possibili sono divenute infinite e tutte assimilabili…
D’altronde in un mondo divenuto relativo, non vi è più una verità oggettiva che possa andare bene per tutte le condizioni… poiché ciascuno orienta la verità in modo soggettivo, a seconda delle circostanze o di come si dispongono gli individui…
Ne deriva quindi un’inevitabile incomunicabilità tra gli uomini: essi non possono intendersi, perché ciascuno fa riferimento ad una realtà che va bene per se stessi e a poco interessa se questa possa andare bene anche per per gli altri, si vive cioè un mondo soggettivo, che gli altri non comprendono ed è il motivo per cui, la maggior parte delle volte essi lo evitano…
La realtà dimostra quindi di non essere più organica, ma va sfaldando in una varietà di frammenti che non hanno più alcun senso complessivo.
C’è sfiducia in ciò che è reale, mentre ciò che è relativo diventa l’univo vero valore di collegamento al soggettivismo assoluto, vissuto in questa nuova realtà, mediante i nuovi strumenti della razionalità…

Tutto ciò che vediamo, tutto ciò che siamo, tutto ciò che ci circonda… non esiste, ma rappresenta semplicemente una momento isolato di un qualche esperienza indefinita…
Non resta quindi che prenderne atto, accettare la totale incoerenza dell’uomo e convivere con la mancanza di quel senso del reale.
L’Io ha perso ormai ogni sua consistenza e pian piano inizia a frantumarsi, fino ad annullarsi totalmente in una serie di piccoli frammenti, dove ciascuno di essi, resta slegato dal resto…
La crisi dell’individuo evidenzia che egli ha raggiunto il suo apice negativo e come un’automa viene inghiottito da questo sistema che lo vuole sempre più incerto e superficiale…
Ecco il motivo per cui la maggior parte utilizza una maschera, in particolare se questa rappresenta un altro soggetto, già… anche di qualcuno che forse si conosce davvero: Servirà a darsi una aria diversa, chissà forse potrei dire… una parvenza di ciò che non si è, ma che si vorrebbe essere!!!
D’altronde diceva William Shakespeare: Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni. 

Il Cavaliere è uscito allo scoperto… è mostra la sua vera natura!!!

Berlusconi… ha buttato giù la maschera: “Per quanto ci riguarda noi rimaniamo coerenti e fedeli al voto del popolo di centro-destra e saremo, perciò molto rigorosi nell’opporci a tutto quello che giudicheremo non positivo per l’Italia e per gli italiani. 
Per questo noi non possiamo che votare ‘no’ alla fiducia a questo Governo”. 
Ed ancora: “Ci opporremo al pauperismo, al giustizialismo, ad ogni atto che metta in pericolo i conti pubblici, il ruolo internazionale del nostro Paese, il lavoro e il risparmio degli italiani, la nostra libertà”.
Speriamo che giunga presto la sentenza definitiva da parte del Tribunale di Strasburgo… così finalmente non lo sentiremo più parlare!!!
Anche perché di quello che ha da dirmi, quell’ex premier incandidabile, io… – mi permetto di rispondere, utilizzando la sua stessa frase, quella concessa ai giornalisti lasciando la sede all’Ance a Roma: “Me ne frego“!!!
Per quanto ci riguarda… sÌ perché  d
insieme al sottoscritto c’è l’80,34 % degli italiani (dal momento che se la matematica non è un opinione, il suo partito Forza Italia ha preso il 14,01 % dei voti, i quali, sommati insieme al partito FdI 4.35% e NCI-UDC 1.30% non superano il 20% dei consensi… precisamente il 19.66%!!!)…
Viceversa, quelli dei cosiddetti populisti e ex suoi alleati, sommano rispettivamente il 32.68% M5Stelle e 17,37% la Lega, a cui sommano i voti di quei partiti,  che da sempre, sono ad egli contrari, mi riferisco difatti a quel centrosinistra costituito da Pd, Leu…ed altri, che sommano ben il 22,85%, a cui tra l’altro, vanno sommati, quella fetta importante d’astenuti… che certamente non vuole vederla neppure nel libro di storia…
Quindi Lei ed i suoi intimi collaboratori, potete dire e fare, quanto più volete… ed anche se dovesse giungere una sentenza per Lei positiva da parte della Cedu (Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali), sappia, che non le servirà a un cazz… perché ormai lei… è il passato di questo paese e non conta più nulla!!! 
Cosa aggiungere, spero che per questi ultimi suoi anni… se ne faccia una ragione!!!  

I capi scelgono sempre i servi e non i più bravi, perché i più bravi sono spesso anche rompicoglioni… perché usano il cervello!!!

C’è un motivo perché in natura non esistono uomini eguali!!!
Durante la nostra crescita, vi è una evoluzione che determina in quale fascia andremo a posizionarci…
C’è chi sceglie il comando e chi preferisce assoggettarsi ad esso ed infine c’è chi, lo contrasta con tutte le proprie forze.
“Sissignore”, ecco questa rappresenta la risposta affermativa più comune, che viene rivolta durante la giornata ai propri superiori…
Si usa in particolare nell’ambito militare, ma trova un’uso quotidiano anche come rafforzativo di un’affermazione… sostituendo quel “signore” con “dott., prof., ing.,” ecc…  
L’importante è che si mostri quel rapporto di giusta subalternità, quella condizione gerarchica che metta sin da subito in evidenza chi comanda e chi non possiede quell’autorità… data dal proprio grado e/o dalla propria posizione.
Alcuni soggetti sono più di altri portati a comandare, come d’altronde altri, sono ben predisposti a comportamenti servili, il più delle volte per ottenere per se qualche vantaggio, come ad esempio in questi ultimi anni, per riuscire a fare carriera…
Sono più uomini che donne (si, quest’ultime difatti, utilizzano quando necessario, tecniche più seduttrici per ottenere i propri scopi…) e sono soggetti talmente meschini moralmente, che predispongono se stessi all’adulazione ed alle lusinghe nei confronti dei propri superiori…
Mi sono abituato negli anni a riconoscerli… anche se a volte si camuffano bene, ma riesco lo stesso a comprendere quello spettacolo di “piaggeria”…
Ormai non mi sorprendo più… riconosco in essi, quella vigliaccheria, quel biasimo… che fanno con i gesti, la loro essenza di vita!!!
Osservare quanto avviene dovrebbe farmi male… ma ormai ho da tempo superato la disonestà ed i comportamenti sleali degli altri… 
E’ passato il tempo dei compagni di scuola o di quella scorretta impostura di certi colleghi, l’inganno di cui hanno fatto uso cosi a lungo (aggiungerei simulato piuttosto bene…), quella posizione intransigente per meglio dissimulare la propria slealtà, una vita “finta” espressa con la menzogna…  
Come definirli questi uomini… 
Sciascia ne il “Giorno della civetta” fa pronunciare a don Mariano la frase contenente quell’espressione idiomatica di “quaquaraquà“!!!
Sì, perché vi è in loro tutta la fragilità di questo tipo di uomini, i quali, sottoposti a varie prove, dimostrano d’esser principalmente degli sciocchi o ancor più dei veri e propri “devoti”!!!
In ognuno di loro non esiste alcun desiderio di volersi distinguere, di dimostrare di poterci essere, ma ciò che manifestano con quelle loro azioni… è un diffuso disprezzo generale per l’essere considerati mediocri…
Ciò che infatti traspare di ridicolo in questi soggetti è che essi, sono veri e propri esseri insignificanti, nel senso etimologico della parola, vale a dire incapaci di dare significato a quella loro esistenza!!!
Non fanno altro che imbrogliare continuamente se stessi agli occhi degli altri… e dimostrano con i fatti, d’essere inadatti ad organizzare, non solo la propria vita, ma anche quella di chi sta loro vicino…
Sono sempre in continua ricerca di competizione con quanti più bravi o certamente più meritevoli e consumati da quella ricercata carriera, costruiscono sul lavoro, una immagine di se, pienamente rappresentante di un “bluff”…
Con quei loro modi falsi di lusingare tutti, astenendosi quantunque in ogni circostanza, da ogni sorta di diatriba e/o opinione personale, allontanano da se, ogni possibile critica… 
Una vita intessuta di egoismo, dove si da l’impressione di dedicarsi agli altri, ma che da egoisti, dimostrano di pensare soltanto a se stessi!!!
Un autentico egocentrismo, che trova le proprie radici in quell’assiduo desiderio di potere e di denaro, da destinare non a se stessi, ma alla propria famiglia; quanto sopra, serve a ricercare attraverso i propri cari, quella considerazione personale, che si sa di non possedere al di fuori di quell’ambiente o nei giudizi dati da altri… 
Essi vivono infatti per quell’unico interesse, dopo di che… e come se non ci fossero!!!
Se alcuni tra noi difatti, potessero sostituirsi fisicamente ad essi, a quelle loro inutili esistenze, sono certo che, sin dalla prima azione manifestata attraverso quei corpi, si comprenderebbe come non valga affatto la pena di viverla… quella loro vita, anzi, avremmo la preferibile sensazione di… non volerla vivere!!! 
Perché evitare e come non vivere… ed una vita senza alcun rischio, che vita è??? 
Già, ci si dimentica il più delle volte che ogni falsità è come una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po’ di attenzione, a distinguerla dal volto!!!

L'uomo non è un agnello… bensì un lupo!!!

Diceva Thomas Hobbes, un filosofo inglese del XVII secolo, “Homo hominis lupus”, cioè l’uomo è un lupo per un altro uomo!!!
In questa frase viene espressa quell’indole propria dell’essere umano, quella diffidenza naturale e nemica delle relazioni, quella sensazione che si ha, quando nutriamo nei confronti di un’altra persona, sospetti, perplessità o dubbi…
Ancor peggio è quando per quella persona, si ha una invidia personale soprattutto se con quel soggetto, ci possa essere una eventuale competitività…
Si diventa sospettosi, guardinghi, si cercano ovunque prove, che dimostrino di aver ragione per esserci insospettiti, e solo quando, quegli indizi, non vengono confermati, ecco che soltanto allora, ci si rassicura a sufficienza, per stare tranquilli… 

Rappresenta quell’istinto primitivo che spinge tutti a non fidarci delle situazioni sconosciute, permettendoci così di non esporci ad altre, gravi e pericolose…
Di tempo ne è passato, ma la situazione non è minimamente migliorata, anzi va peggio, soprattutto per coloro che oggi gestiscono un ampio potere, dato loro da quegli incarichi…
Non si sono resi conto nel contempo… d’essersi trasformati in “lupi”!!!
Di questi, i più pericolosi, sono proprio quanti occupano funzioni dirigenziali o appartengono a quei sistema raccomandato degli incarichi politici, che proprio in questo periodo di crisi, conduce questi soggetti a degenerare!!! 

Dopotutto in una vita così frenetica e nella quale le relazioni sono legate ai social network, come si può sperare che si possa migliorare la propria personalità, quando non c’è tempo di coltivare alcuna relazione, se non quelle legate a motivi personali o finanziari…
Tweet… ormai di questo si tratta ed è così che si parla, poche parole, poche righe, scritte in un linguaggio cibernetico che sta trasformando anche il ns. vocabolario…
Con una parola si dice tutto… il fatto di esserci è fondamentale, poter esprimere la propria opinione, “condividendo o ritwittando” quasi sempre quella degli altri,  li fa sentire in qualche modo protagonisti, in quella affannosa ricerca, della propria identità.
L’uomo sta ormai diventando un “animale” isolato, nel senso che vive solo per se stesso o per il proprio ambito familiare e tale processo, è tanto più incalzante, tanto più si sale in alto nella scala delle mansioni.
Si tenta in tutti i modi di arrivare a comandare… e non ci sono feriti che in questa scalata possano contare… l’importante è giungere al vertice di quella piramide, esserne il capo assoluto, imporre i propri ordini, senza dover ascoltare nessuno, in quell’ormai fondato isolamento, chiuso a riccio e osservando tutti come possibili nemici…
Ormai si è convinti che il pericolo viene dal contatto ed allora tutti, vengono trattati in maniera distaccata, discutendo con essi, attraverso il cellulare, email, tramite interposti e/o subalterni, per non dover rischiare quella bramata acquisita posizione…

Perderla… quella posizione, costituirebbe qualcosa di terribile, farebbe crollare quella “immagine” di sicurezza in se stessi, facendo di contro emergere, quel senso di frustrazione misto a paurose sensazioni, le stesse che prova il lupo, quando si accorge di essere rimasto da solo, abbandonato dal suo stesso branco…
Ecco che quindi il “lupo” si trasforma, si presta pure a farsi sottomettere dallo stesso uomo, diventa come un agnello, imposta per se, una nuova vita, opposta a quella vissuta nella realtà, questa, permette a tutti, di vederlo non più come un  nemico, bensì come qualcuno di cui fidarsi…
Ma ciò che il lupo non sa e che, gli altri, non sono così stupidi come lui pensa, capiscono quando uno è falso o quando cerca d’impressionarli ed è per questo motivo che sono guardinghi e non si fanno deridere…, perché come dice il detto: “il lupo perde il pelo ma mai il vizio“.
Quindi forse è bene che quella persona “lupo”, inizi a prendere coscienza della propria vulnerabilità e di tutte quelle azioni scorrette messe in atto verso gli altri, nel suo passato….
Questo servirà a lui, ad alleggerirsi la vita, perdonarsi eventuali sbagli e prendere l’esistenza con più strafottenza, godendo di quelle “vere” relazioni umane, senza dover continuare a credere che in esse, veda soltanto insidie e minacce.