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Presidente Pelligra, perdoni questa riflessione senza filtri – ma è l’amore per il Catania a parlare.

Caro Presidente Pelligra, da pochi minuti è il 18 agosto 2025, ed ho deciso – dopo aver visto la partita in Tv – di modificare il post già pronto per essere pubblicato, e scrivere queste parole, che descrivono il sapore amaro di una sconfitta, già contro il Crotone in Coppa Italia Serie C, una partita che ahimè, ci ha estromesso da una competizione importante, proprio come accaduto troppo spesso negli ultimi anni.
Lei ha investito, ha rinnovato la squadra, ha promesso impegno e risultati, eppure, guardando il campo, sembra di assistere a un “déjà vu”: ahimè, rivediamo la stessa fragilità, le stesse incertezze, lo stesso gioco senza anima che già conoscevamo.

Errare è umano, lo sappiamo tutti. Ma perseverare nell’errore, Presidente, è diabolico!

Lo scorso anno, nonostante un mercato “importante” e una squadra sulla carta competitiva, il Catania ha fallito l’obiettivo promozione, chiudendo al quinto posto e uscendo ai playoff contro il Pescara.

Ora, con il campionato ancora da iniziare, abbiamo già perso un’occasione per costruire fiducia e morale; e non servono scuse: né quelle del tecnico su “schemi non ancora assimilati”, né quelle di chi parla di “tempo necessario”.

Il tempo, per una piazza come Catania, è un lusso che non possiamo permetterci!

Lei ha chiesto fiducia ai tifosi, e noi gliel’abbiamo data. Non solo con gli abbonamenti, ma anche con la presenza costante in trasferta, come dimostrato nell’ultima partita. Sì, abbiamo applaudito i suoi investimenti e creduto nel progetto, ma le delusioni stanno esaurendo la nostra pazienza.

La fiducia non è un assegno in bianco: va rinnovata con i fatti! E i fatti, oggi, ci dicono che questa squadra rischia di ripetere gli stessi errori. Giocare senza identità, vincere per caso, perdere per fragilità, non è questo il calcio che Catania merita, non è questo che lei ci ha promesso e soprattutto, non ci accontentiamo più di partecipare ai playoff quasi fosse quello il nostro traguardo.

Mi permetta di ricordarle un mio post dello scorso aprile, in cui parlavo della “mancanza di un gioco” del Catania, paragonandolo a una squadra di juniores del Barcellona che, con semplicità e organizzazione, sapeva cosa fare in campo. Noi, invece – anche oggi – brancoliamo nel buio, sperando nel gesto del singolo o nell’errore avversario.

Ripeto una frase che a Catania conoscono bene: “Il calcio è amalgama”, diceva Massimino. Oggi, però, è solo confusione. E se non si agisce subito, questa stagione sarà l’ennesimo capitolo di un fallimento annunciato…

Presidente, il mercato è ancora aperto. E mi duole dirlo, che forse è la panchina il tema che lei dovrebbe affrontare. So bene che le scelte tecniche, in particolare le sostituzioni, hanno dei costi, ma quando non mantengono le aspettative, ecco… in questi casi, vanno riviste.

Serve una squadra che giochi con la testa, non solo con i piedi!

Lei ha il potere di cambiare le cose. Noi tifosi abbiamo il diritto di chiederlo. Perché Catania non è una semplice società: è una comunità che soffre e spera. E oggi, più che mai, spera che lei non perseveri nell’errore. Agisca ora, prima che sia troppo tardi.

Perché il pensiero di dover scrivere a fine campionato “L’avevo detto!” mi riempie di amarezza. E questa volta, Presidente, non vorrei insieme a Lei, dover pronunciare (nuovamente) quelle parole.

Forza Catania, sempre, ma con la testa, stavolta…

La meglio gioventù!!!

Non so se avete letto sui quotidiani i 24 indagati destinatari della richiesta di rinvio a giudizio per l’inchiesta sull’ex Presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante… 
No, non ho alcun interesse di pubblicare quei nomi, m’interessa viceversa evidenziare quali ruoli questi “signori” avessero nella società civile…
Ed allora esaminiamoli: ex comandante Gdf, docente universitario, senatore, finanziere, ufficiale dei carabinieri, imprenditore, dipendente confindustria, ufficiale gdf, sovraintendente polizia questore,  dirigente regionale, funzionario prefettura, generale, ufficiale carabiniere, funzionario polizia, capo reparto aisi, sindacalista, imprenditore, otre impiegati vari… 
Rileggendo quei nomi ho pensato: può essere mai che non esista un limite da ritenersi invalicabile??? Come possono alcuni “cittadini al di sopra di ogni sospetto” scadere in tal maniera??? Sento una profonda difficoltà, a leggere quei nomi, sono individui che dopo aver raggiunto una posizione autorevole o quantomeno soddisfacente, si svendono… per cosa poi è tuttora da scoprire…
Non ho alcun volontà di comprendere… perché quello che ci poteva essere da capire è racchiuso dentro me in una sola parola: Delusione!!!
Sì… mi sento profondamente amareggiato di scoprire che quelli che potevano rappresentare dei punti fermi, sono come veri e propri falsi d’autore… 
Ciascuno di essi ha tradito il ruolo che incarnava; hanno in un solo momento distrutto tutti quei valori a cui i cittadini credevano, s’ispiravano, quell’affidarsi nelle istituzioni, ed ora, già ora che si è scoperto di come abbiano “interpretato” quei ruoli per meri interessi personali, nessuno crede più in quei valori…
Inoltre, ciò che mi da più fastidio oggi, è sapere che ciascuno di essi, proverà a giustificare quanto compiuto, anzi forse faranno anche di peggio, nessuno di loro dirà: ho sbagliato!!! 
Vederete, non uno proverà a scusarsi con i propri cari e ancor meno con la società…
La circostanza assurda è che il sottoscritto si sente capace di leggere quei loro pensieri: “Sì, per ciascuno di essi, quanto compiuto allora era corretto; d’altronde faceva parte di un ruolo a cui altri si erano adeguati; peraltro, se non fossero stati loro a compiere quegli atti richiesti, ci sarebbe stata una sfilza di loro colleghi, che sarebbero stati pronti a sostituirli!!!
E’ l’errore più grande che solitamente tutti compiono: pensano di fare di tutta l’erba un fascio!!!
Ma noi, si lo so… pochi tra noi, per fortuna non siamo come loro!!! 
Ecco perché ho voluto mettere insieme tutti questi signori; sì… li ho voluti raggruppare in un solo titolo, quello per l’appunto del mio post.
Poiché, per un momento mi sono immedesimato in un mio omonimo: già quel Nicola attore nel film di Marco Tullio Giordana, “La meglio gioventù“. 
In particolare ripensavo a due episodi toccanti della pellicola, che l’avevano personalmente riguardato…
Il primo, quando in apertura del film, durante l’esame universitario il professore lo ammonì e gli suggerì quella frase: “Lasci questo paese!!! E’ un paese bello e inutile… da distruggere, in quanto tutto rimane uguale e immobile, in mano ai dinosauri”!!!
Ed il secondo avvenimento, quando verso la fine del film, “Nicola” si reca come psichiatra in carcere per assistere un indagato di “mani pulite“.
Durante quel dialogo, il recluso gli disse: “Cosa crede… questa è l’Italia che hanno fatto i nostri padri, mi creda”!!!
E fu allora che Nicola ribattè: “No, mio padre no, mi creda anche lei…”!!!

Auguri di Buona Pasqua a tutti: sia agli onesti che ai disonesti…

Sono in giorni come questi, nei quali sei quasi obbligato a scrivere un augurio, che un senso di tristezza, di delusione e di amarezza… mi prende.
Già, sono troppe le parole false espresse, le frasi fatte per dire quello si dovrebbe sentire nel profondo e che invece resta vacuo, a livello superficiale…
Messaggi social, fotografie, video, baci e abbracci che sembrano cambiare il mondo, ma che in fondo non cambiano nulla; perché non vogliamo cambiare nulla!!!
Per altro… passato quel giorno, non modifichiamo le nostre abitudini, non cambiamo i nostri comportamenti, non ci ribelliamo alle ipocrisie e ai silenzi, a quelle consuetudini a cui da troppo tempo siamo legati…
La verità è che si vuole stare comodi, senza problemi, disinteressandosi di quanto accade fuori, di ciò che non ci riguarda personalmente, viviamo protetti al riparo, all’interno delle proprie mura, comodi e imperturbati…
A pensare tutto ciò un’angoscia mi prende e mi stringe il cuore…
Si dovrei sentire quella presenza trascendente… quella speranza interiore, che come un sole che sorge, dovrebbe rischiarare i sentimenti di tutta l’umanità…
Ma non è così… non la sento quella  voce che grida nel deserto, che chiama ciascuno di noi verso il cambiamento, io vedo soltanto intorno a me… indifferenza!!!
Diversamente, ciò che desidero realmente è vedere negli altri quella perduta speranza, quell’auspicato cambiamento di mettere in pratica quel rinnovamento che trasformi finalmente le coscienze… 
D’altronde come si dice: “i cambiamenti sono possibili… solo quando vengono attuati!!!
E allora mi chiedo perché non cominciare… cosa si sta aspettando, basta iniziare compiendo un primo passo… provare a indirizzare se stessi verso quel miglioramento morale desiderato, un cammino senz’altro possibile, se lo si vuole compiere…
Non c’è quindi bisogno d’aspettare un segno sovrannaturale, la speranza è qui ora, su questa terra, è presente, sì…  è data a tutti la possibilità di ricominciare, anche per chi si è perduto, anche per chi adesso è sfiduciato…
Vedrete che la rotta scelta sarà quella giusta… porterà ciascuno di noi verso un paese libero, dove la pace sarà una costante, dove la giustizia primeggerà e dove la democrazia non verrà limitata o plagiata dai pochi… perché questa è una cosa che ti riguarda, sì… che riguarda anche te!!!
Ed allora per la prossima volta, pensaci… prima di dire Buona Pasqua!!!