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Cambio di guardia al Comando provinciale dei carabinieri di Messina.

Sembra da alcuni mesi che qualcosa di positivo stia sopravenendo in quella città di Messina.

Abbiamo letto ad esempio delle nomine nel Tribunale e/o di quelle nella Procura ed ora da alcuni giorni, ecco alla guida del Comando provinciale dei carabinieri di Messina assegnato il Colonnello Lucio Arcidiacono, lo stesso che ha permesso (lo scorso anno) la cattura del boss Matteo Messina Denaro.

Certamente una persona professionale e preparata, d’altronde proviene dal ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) che lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo.

Ha inoltre rivestito i suoi incarichi in città note per l’alta pericolosità, come Roma, Napoli, ma anche siciliane come Catania e Palermo, per cui ritengo conosca bene la nostra isola ed il suo territorio a cui dovrà ora dedicarsi, già… in particolare questo di Messina che sappiamo bene esser irto di ostacoli.

Se posso permettermi un consiglio, chiederei al Colonnello di stare particolaremente attento, perché l’ambiente peloritano è totalmente diverso da tutti gli altri con cui ha finora convissuto, perché quì il maggiore rischio è rappresentato da certi ambienti privilegiati, gli stessi che vedrà proveranno ad accerchiarlo, mi riferisco a quello politico, imprenditoriale, ma anche istituzionale, dove sono molti i soggetti fortemente connessi alla “Massoneria“!!!

E fondamentale quindi riuscire a non snaturare la propria figura e porre sin da subito un netto rifiuto a possibili richieste di allontanarsi dai propri valori; sarà quindi fondamentale continuare – per come ha sempre fatto – agendo in maniera serena per il bene primario dello Stato e dei suoi cittadini.

Ho potuto difatti scoprire in quest’ultimi anni come quella città – a diiferenza di altre nell’isola – sostenga gli accordi (celati) tra i suoi uomini d’affari, politici, amministratori locali e soprattutto massoni e mafiosi, e difatti in questo luogo ciascuno di essi trova quel luogo perfetto per determinare i migliori accordi d’accomodamento…

Perché vede Colonnello in quell’area peloritana sono molti i “colletti bianchi” che si sono dimostrati legati a taluni ambienti (ex nobiliari/borghesi), fortemente allacciati a organizzazioni criminali…

D’altronde a dirlo sono le numerose inchieste giudiziarie condotte per reati contro la pubblica amministrazione, corruzione, concussione e quant’altro, una situazione chiaramente drammatica e forse in contrapposizione con quanto Le è stato riferito prima di proporle quest’incarico.

Sono certo comunque che Lei saprà individuare in tempi celeri tutti  gli attori appartenenti a quel mondo di mezzo, punto d’incontro illegale tra interessi della politica, imprenditoria e della criminalità organizzata!!! 

Colonnello Arcidiacono, Le auguro buon lavoro…

Ecco chi sono i nuovi prenditori dai "colletti bianchi"

C’era una volta l’imprenditore e il suo dipendente, ciascuno posto all’interno di quella propria struttura sociale…

In questi ultimi trent’anni, ma forse qualcosa in più, una nuova classe sociale si è venuta a formarsi ed è quella che si occupa delle problematiche d’interesse pubblico… 

Questi soggetti, conosciuti come “colletti bianchi“, seppur generosamente stipendiati dallo Stato, hanno saputo trasformare quel loro ceto medio in qualcosa di più alto, già… un livello che permette loro di vivere quasi in maniera agiata, seppur nulla di tutto ciò – mi riferisco ovviamente agli introiti percepiti a nero e quindi in maniera certamente illegale –  risulta dalle loro dichiarazione, sì quelle presentate all’Agenzia delle Entrate!!!

E’ dire che parliamo di soggetti che pur operando all’interno del servizio pubblico, incarico quindi che dovrebbe esser messo a disposizione di tutti i cittadini, questi individui  viceversa operano da quegli uffici come fosse qualcosa di proprio, già… favorendo o rallentando le pratiche presentate ora sulle loro scrivanie, a seconda dei benefici personali o dovrei specificare dal valore delle mazzette che vanno introitando.

E quindi, se da un lato c’è chi procede spedito – grazie alle bustarelle consegnate – viceversa c’è chi attende mesi e anche anni prima di ricevere un parere, quasi sempre espresso in modo negativo!!!

Parliamo di un fenomeno corruttivo che ogni giorno viene evidenziato dalle continue attività giudiziaria, le quali tra mille difficolta e difficoltose indagini, riescono solitamente ad individuare quei comportamenti corruttivi penalmente rilevanti, se pur va detto… come queste stesse azioni, poste in atto da questi dipendenti infedeli, risultano difficile poi da far incriminare per come si dovrebbe essendo questo tipo di reato visto come qualcosa di lieve, d’impalpabile, considerato tra l’altro quanto esso risulti essere ormai diffuso, tanto da esser diventato esso stesso un fenomeno culturale e sociale!!!

Tra l’altro vorrei ricordare come tra quei “colletti bianchi” vi siano non semplici delinquenti ( se pur attraverso le azioni ignobili commesse, potremmo definirli tali…) ma soggetti rispettabili; già… perchè parliamo di persone di alto stato sociale e ahimè preparati nel compiere una serie interminabile di raggiri a danno dello Stato, lo stesso peraltro che paga loro gli stipendi, sì… per farsi fottere!!!

Eccoli quindi quotidianamente compiere tutta una serie di azioni illegali quali: atti di falso in bilancio, manipolazione contabili, corruzione diretta e indiretta di pubblici ufficiali, false comunicazioni sociali, appropriazione indebita, distrazione di fondi in amministrazione controllata e fallimentare. 

Ovviamente parliamo di reati difficili da scoprire, anche per la poca collaborazione delle vittime che preferiscono subire invece che denunciare, forse chissà… per ricevere da quell’accordo illegale vantaggi personali e quindi la maggior parte di essi, essendo peraltro passibili di condanna, non sporgono mai denuncia!!!

Ecco perchè questa categoria dei “colletti bianchi” se pur rappresenta di fatto una categoria criminale, viene esolitamente sottostimata, già… anche in sede giudiziaria e vi è un preciso motivo perchè ciò accade…

Innanzitutto i magistrati sono portati a considerare questo tipo di criminalità scarsamente ammissibile e quindi nella sostanza poco concepibile; inoltre questa criminalità dai colletti bianchi non è ritenuta pericolosa pubblicamente e le vittime di questi atti, essendo appartenere ad un sistema altolocato, non vengono considerati seriamente come delle figure danneggiate o quantomeno non sono come le vittime di delitti di altro tipo!!!

A dare manforte a quanto sopra, vi sono i cosiddetti media, già… mi riferisco a quei noti mezzi d’informazione cartacei o web che tendono solitamente a celare talune notizie e quindi si camuffa quanto accaduto; d’altronde molti di quegli editori sono legati a questi loro colleghi imprenditori, gli stessi da cui solitamente percepiscono finanziamenti attraverso pubblicità o quant’altro e quindi, se debbono a malincuore evidenziare nelle loro testate quelle gravi azioni compiute dai loro amici e/o conoscenti (tutti appartenenti a quel ceto facoltoso…), fanno in modo che vengano utilizzate argomentazioni non rispondenti a verita o certamente quegli articoli sono sempre presentati quasi a giustificazione degli atti illegalmente compiuti… 

La circostanza peggiore è che proprio in questo nostro paese ed ancor più nella mia isola si è andata concretizzando questa fraudolenta gestione, tanto che questi delinquenti colletti bianchi si sono fusi con l’altro crimine organizzato, già quello mafioso, attraverso quei suoi referenti, esiste quindi tra essi una relazione ben definita, in grado di ridisegnare il concetto di crimine organizzato come “reato organizzato”, piuttosto che come “crimine di stampo mafioso”!!!

E difatti ciò che emerge in quasi tutte le realtà locali è che entrambe le strutture, costituiscono di fatto una vera e propria organizzazione, la quale necessita delle azioni corruttive di entrambi per auto-conservarsi e quindi proteggere i propri affari a scapito della concorrenza legale!!!

Quindi alla luce di quanto sopra esposto, sarebbe opportuno redigere nuovi parametri su cui ciascuno di quei colletti bianchi possa autonomamente manovrare!!! 

Ma soprattutto è fondamentale creare un supporto informatico affinchè tutta la documentazione presentata venga sottoposta ad un blindato controllo che garantisca trasparenza e legalità, ma non solo, che permetta a chiunque e in qualsiasi momento, di poter verificare lo stato di quelle pratiche presentate e di stabilire se nel corso di quegli accertamenti, vi siano state violazioni o come solitamente accade… agevolazioni!!! 

Senza la protezione dei colletti bianchi e della politica, noi criminali saremmo rimasti solo una banda di piccoli delinquenti di paese!!!

A dirlo è Carmine Schiavone, cugino del Boss attualmente pentitosi, Francesco Schiavone (detto Sandokan), simbolo del clan dei Casalesi, che ha raccontato alcuni anni fa a don Patriciello, la frase riportata nel mio titolo di apertura. 

Il boss, da 26 anni detenuto al 41Bis, è sicuramente custode d’importanti informazioni, in particolare sui legami che la politica e l’imprenditoria avevano con quel clan e sugli affari realizzati attraverso il controllo degli appalti pubblici ed i rapporti con le imprese del nord che a suo tempo sversavano rifiuti pericolosi e tossini nella regione campana…

Il suo esordio come pentito potrebbe giungere proprio in uno degli ultimi e più importanti processi su taluni colletti bianchi, quello che ha visto coinvolti alcuni funzionari di Rete Ferroviaria Italiana nella concessione degli appalti ad alcune imrpese ritenute colluse in cambio di denaro, favori e regali; che hanno portato nel 2022 a 35 arresti ed a 69 indagati…

Va detto comunque che il procedimento per gli appalti Rfi, sebbene il quadro accusatorio della Dda di Napoli sia basato su elementi gravi, ha subito forti rallentamenti, se pur le conferme da parte della Procura dell’ipotesi d’accusa: difatti, in sede di indagini preliminari il tribunale del Riesame e la successiva Cassazione hanno escluso gravi indizi in ordine al reato di associazione camorristica contestata dalla Dda, come d’altronde a metà 2023, il giudice per l’udienza preliminare di Napoli ha prosciolto tutti dall’accusa di riciclaggio e intestazione fittizia di beni, smontando così il piano accusatorio, tassello dell’inchiesta anticamorra.

Per il gup tra il colletto bianco (definito consulente) e il capoclan, non vi sarebbe stato “alcun rapporto di natura economico-criminale“, ma un semplice legame di riconoscenza in virtù dell’aiuto che si aveva ricevuto negli anni ’70, quando per l’appunto il boss Francesco Schiavone passò loro le sue aziende. 

Per gli altri 9 imputati che hanno scelto l’abbreviato, tra cui alcuni funzionari di Rfi, si è arrivati nei mesi scorsi ad una condanna; certamente ora, con le nuove dichiarazioni che il pentito potrà fornire ai magistrati, non si escludono nuove inchieste giudiziarie e soprattutto annunci pubblici, su personaggi e politici infedeli, finora considerati al di sopra di ogni sospetto!!!

D’altronde senza il sostegno e la protezione di quest’ultimi, quei criminali… sarebbero rimasti soltanto una banda di piccoli delinquenti di paese!!!

 

La Sicilia: ultime notizie su coletti bianchi e sui processi che li vedono coinvolti…

Se pur lontano dalla mia Sicilia, mi piace leggere quotidianamente degli articoli sul web che parlano della mia terra, in particolare quando i post vengono scritti da giornalisti bravi che meritano di esser posti in evidenza, come ad esempio nel caso specifico questo riportato di seguito, redatto dalla giornalista Laura Di Stefano. 
La macchina della giustizia non si ferma mai. 

Uno stop lo hanno subito solo i processi già incardinati: le udienze infatti riprenderanno a pieno regime a settembre dopo il fermo agostano. Nel calendario di questo autunno giudiziario, che si annuncia caldissimo per tanti motivi, c’è una postilla da mettere in premessa. E cioè il cambio nella guida alla procura. Carmelo Zuccaro, infatti, è stato nominato dal Csm nuovo Pg e il 15 settembre si insedierà al posto del facente funzioni Carlo Caponcello destinato alla Procura generale di Messina. Cambio di testimone che potrebbe avere degli effetti nel sistema organizzativo del lavoro. Ma tornando alla materia prima del Palazzo di giustizia, sono diversi i processi da “segnare” negli ultimi fogli dell’agenda 2023.

Colletti bianchi al bivio

I protagonisti che catalizzano l’attenzione sono i colletti bianchi, alcuni anche per il ruolo istituzionale che rivestono tutt’ora. 

Partiamo dai catanesi che sono nello scacchiere della giunta regionale a Palermo. Il 26 settembre è la data fissata per l’apertura del processo sullo scandalo nella Società Interporti Siciliani per induzione indebita a dare e promettere utilità che vede imputati Marco Falcone e Gaetano Armao, rispettivamente attuale ed ex assessore regionale all’Economia. Con loro alcuni mesi fa sono stati rinviati a giudizio l’ex deputato Ars Nino D’Asero, l’ex amministratore Sis Rosario Torrisi Rigano, l’ex segretario di Falcone Giuseppe Li Volti, la dipendente della Sis Cristina Sangiorgi. Con l’accusa di corruzione Salvatore Luigi Cozza. Le difese di tutti gli imputati sono convinti che dimostreranno nel dibattimento l’infondatezza della ricostruzione accusatoria. Sono due i processi per corruzione elettorale che sta affrontando il vicepresidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino: il primo è frutto di un’indagine della Digos (nella prossima udienza è previsto il proseguimento dell’esame di un esponente della polizia giudiziaria) e il secondo invece è figlio di un troncone dell’inchiesta Report del Gico della guardia di finanza sulle regionali 2017 (è imputato assieme a un gregario dei Laudani Lucio Brancato). Il politico ha sempre dichiarato – anche in aula – la correttezza del suo operato nell’attività politica fin dal primo giorno in cui ha deciso di scendere in campo.

Da Palazzo d’Orleans a Palazzo degli Elefanti. Il neo vicepresidente del consiglio comunale Riccardo Pellegrino tra qualche mese conoscerà l’epilogo del lungo processo che lo vede accusato di corruzione elettorale assieme (per citarne alcuni) Ascenzio Maesano e Biagio Susinni, rispettivamente ex sindaci di Aci Catena e Mascali. La procura ha chiesto per il consigliere azzurro – sicuro di uscirne con un’assoluzione piena – una condanna a tre anni. Nella prossima udienza in programma ci saranno le ultime arringhe difensive.

Rimanendo nella cerchia dei politici (anche ex) c’è molta attesa di conoscere l’esito dell’udienza preliminare fissata per il 7 settembre sull’operazione sui progetti sanitari e sul posto da direttore amministrativo all’Ordine dei Medici di Catania. I reati ipotizzati a vario titolo sono corruzione e turbativa d’asta. La pm Alessandra Tasciotti ha chiesto il rinvio a giudizio per 16 persone, tra cui gli ex assessori regionali Antonio Scavone e Ruggero Razza e il potenziale candidato sindaco Pippo Arcidiacono. I registi del sistema scoperchiato dagli investigatori sono Aldo Missale e il dentista Ezio Campagna, che sta andando verso il patteggiamento.

Prosegue a ritmi lentissimi invece il processo sugli appalti per l’accoglienza dei migranti al Cara di Mineo, che vede coinvolto il deputato nazionale Giuseppe Castiglione. Il dibattimento è in pieno svolgimento con un’udienza fissata i primi di novembre.

Va a vele spiegate invece il processo Università Bandita. A Bicocca ricominceranno le udienze sulla concorsopoli accademica che vede tra gli imputati gli ex rettori Francesco Basile e Giacomo Pignataro, ma anche l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco (che ha da affrontare anche il processo per il falso in bilancio al Comune).

E dopo cinque anni e mezzo potrebbe concludersi entro il 2023 il processo di primo grado a carico dell’imprenditore ed editore Mario Ciancio Sanfilippo (la prima udienza fu a marzo 2018) accusato di concorso esterno. In scaletta a fine settembre l’arringa della difesa cominciata prima del break estivo.

Hanno manager in tutto il mondo: ho visto come moltiplicano milioni di euro!!!

Se il suo nome potesse essere rivelato, rimarrebbe (sempre che possa sopravvivere a possibili vendette con cui dover convivere) sicuramente nelle cronache degli annali…

Ma “Paolo” non è il familiare di una associazione criminale e non è neppure un loro affiliato, ancor meno lo si può definire “pentito”, no…  egli è un uomo coraggioso, un carabiniere, non di quelli che vediamo abitualmente, no… egli appartiene al Ros, ma soprattutto ha svolto una missione pericolosissima in qualità di “infiltrato“!!!

egli rappresenta il primo soggetto capace furtivamente d’infiltrarsi in quell’ambiente serrato criminale calabrese, al fine di sottrarre non solo informazioni, ma permettendo di far arrestare quanti appartenevano a quell’associazione a delinquere!!!

Difatti, dopo aver operato per due anni all’interno di quella cosca, è riuscito a far smantellare ed arrestare quei suoi affiliati…

Già… perché grazie alle sue informazioni si son potute verificare il i movimenti contabili e il patrimoniale accumulato da quel gruppo di malaffare; in particolare è il denaro proveniente dalle attività illegali ad essere posto sotto attenta verifica, d’altronde comprendere come esso sia stato utilizzato in acquisizioni legali di imprese sane, che per ragioni diverse – forse a causa di sopravvenute difficoltà economiche – sono finite per cedere al sostegno delle mafie o chissà ingenuamente, quei loro amministratori, si sono avvalsi – senza prevederne le conseguenze – di soggetti altamente professionali (quali geometri, avvocati, architetti, commercialisti, ingegneri e dirigenti delle PA), ma ahimè fortemente collusi con quel sistema clientelare/criminale. 

Perché sono questi ultimi a offrire loro una collaborazione “spontanea“, proponendosi, ma soprattutto ammonendo su possibili rischi finanziari che potrebbero condurre la società a fallimenti o liquidazioni oppure, utilizzando tattiche ricattatorie, avvertono per tempo quegli amministratori o i reali proprietari, su notizie ricevute in maniera confidenziali da terzi (quasi sempre false…), sì… da soggetti posti all’interno di organi di polizia o di uffici giudiziari, rivelazioni su provvedimenti cautelari, in corso di esecuzione, dalle Procure nazionali…

Ecco il motivo per cui è risultato fondamentale l’operato di quell’infiltrato, perché grazie ad egli si è riusciti ad aggredire in maniera efficace il patrimonio di quella cosca e le società da loro capeggiate!!!

Certo… comprendo bene come quanto compiuto rappresenti una goccia in mezzo al mare, ma se non si inizia a contrastare in maniera seria, difficilmente si potrà pensare di distruggere quanto viene compiuto ogni giorno dalle mafie presenti nel territorio nazionale, grazie soprattutto all’ausilio di quei suoi “infedeli e celati” collaboratori dai bianchi colletti inamidati!!!

Il presunto sistema di corruzione… conduce ad un Pm!!!

Sembra che su quel togato calabrese, magistrato in servizio da oltre 16 anni si sia scritto tanto…

Ho letto un post che riportava… “E non perché non avevamo altro da fare, o per chissà quale altro motivo o peggio per il sol gusto della calunnia, ma perché ogni qualvolta ci siamo trovati di fronte a vicende giudiziarie viziate o mancate, relative agli intrallazzi dei colletti bianchi e degli amici degli amici, quel nome che aggiusta le cose, spunta sempre. 

Infatti, tutti sanno che quando c’è da “intestarsi” qualche fascicolo su inchieste che riguardano i reati contro la pubblica amministrazione o su truffe allo stato, quel “bella chioma” ———— è sempre il primo ad alzare la mano. 

E non è un caso che quelle poche inchieste, istruite non certo per senso di giustizia ma con lo scopo di “pilotarle” o per usarle come arma di ricatto, sono tutte finite con un nulla di fatto o con assoluzioni. 

Tutti flop investigativi e “mancate condanne” che nessuno gli rimprovera, nemmeno le vittime dei suoi “errori giudiziari” che è quanto dire! 

Fallimenti che compensa, per necessità statistiche d’ufficio, arrestando qualche fumatore di spinelli o disperati vari che non possono permettersi qualche avvocato del suo giro, d’altronde qualche inchiesta che va a buon fine deve pur produrla….

Il post continua in maniera feroce… prendendo anche spunto da quanto compiuto dal Csm e continuando: Per… quel pm …. i problemi dei reati contro la pubblica amministrazione erano talmente gravi e all’ordine del giorno (noi lo scriviamo da sempre e continuiamo a farlo) da richiedere il lavoro e l’impegno di in terzo della forza lavoro presente in procura. E con quali risultati? Zero!  Non serve scomodare quella buonanima della Signora in Giallo per capire il perché quel sempre sul pezzo che alza la mano ogni qualvolta c’è da intestarsi qualche inchiesta su politici intrallazzati, colletti bianchi corrotti e imprenditori dalla bustarella facile… 

Basta leggere i risultati delle sue inchieste: “zero tituli”. 

Il post ovviamente continua in maniera dettagliata, ma m’interessa riportare una frase interessata: “Non ci aspettiamo niente perché sappiamo che cane non mangia cane”…

Certo, non so dirvi quanto di vero vi sia un quella formale accusa e sarebbe importante che chi di dovere si dia una mossa a valutare se quanto palesemente riportato sul web rappresenti qualcosa di concreto, perché se così fosse, sarebbe grave non intervenire, come viceversa, è opportuno – nel caso in cui le invettive non trovassero riscontri – fare in modo che quel magistrato venga protetto…

Ritengo che questa attuale incertezza, va in ogni caso definitivamente interrotta!!!  

Quei colletti bianchi infiltrati dalla massoneria!!!

Una nuova inchiesta, ultime intercettazioni portate in evidenza dalle forze dell’ordine, già… un ricercato potere desiderato ad ogni costo!!!

“Un cacciatore di voti”, in questo modo il colonnello Antonio Merola (per quasi dieci anni a capo dapprima del nucleo investigativo e poi del reparto operativo del comando provinciale dei Carabinieri di Trapani), ha sintetizzato l’agire di un medico di Castelvetrano, ex deputato regionale ed imputato ora nel processo scaturito dall’operazione denominata Artemisia, condotto dai Carabinieri in un arco temporale tra il 2016 e il 2019.

La deposizione del col. Merola, che è cominciata nell’udienza di pochi giorni fa e proseguirà il prossimo 17 gennaio, si è concentrata sulla parte dell’indagine per la quale viene contestata la partecipazione a una associazione segreta (violazione della legge Anselmi contro le logge coperte) all’ex deputato e ad altri sei dei diciotto imputati nel processo in corso. 

Difatti, è proprio all’interno di due associazioni segrete che la Procura di Trapani ha individuato un gruppo di potere che avrebbe avuto quale obiettivo il condizionamento, sì… con i tipici comportamenti della massoneria, nelle attività pubbliche e politiche. 

L’ufficiale dell’Arma ha ripercorso le fasi dell’indagine citando il contenuto di numerose intercettazioni, sia telefoniche che ambientali dalle quali è emerso il condizionamento dell’amministrazione comunale di Castelvetrano con un numero elevato di soggetti coinvolti con incarichi sia politici che pubblici…

Ciascuno di quei soggetti si è poi scoperto far parte di logge riconosciute dalla massoneria ufficiale, ma anche di associazioni, la cui esistenza gli indagati (in vari modi) hanno cercato di tenere occultate. 

Associazioni nate alle spalle del centro sociologico italiano, appartenente alla Loggia Regolare d’Italia, con sede in un edificio di Castelvetrano; secondo il col. Merola, l’ex deputato è apparso come un politico che aveva come obiettivo quello di trattare faccende per le quali in cambio poteva aumentare il proprio consenso elettorale, tra l’altro in alcune occasioni lo abbiamo sentito contare i voti che in cambio di favori aveva ottenuto.

La massoneria era considerata come un mezzo utile per portare voti, tra l’altro le discussioni ascoltate nelle intercettazioni hanno svelato vere e proprie condotte spregiudicate: “sentivamo dire di obiettivi come quello di dover conquistare il Comune, cosa che forse sarebbe avvenuta se si fossero svolte le elezioni del 2017; “le formazioni che si proponevano all’elettore erano condizionate da un notevole numero di candidati appartenenti alla massoneria. Quello che si era creato a Castelvetrano era un “omogeneo gruppo di potere”!!!

Ma d’altronde perché meravigliarsi, parliamo del territorio cui fa riferimento il capo mafia “Matteo Messina Denaro”, anche se forse, non è proprio lì che si nasconde, ma quella è un’altra storia e chissà se avrò voglia di raccontarvi…  


Quando tutto sembra statico ecco che basta accendere una scintilla per far divampare un incendio!!!

E’ sempre così… 

Qualcuno è convinto di farla franca ed usa il tempo per riuscirci, tanto si sa, con il tempo passa tutto, anche la memoria degli uomini…

Peraltro, sono così tante cose le cose cui ciascuno di noi deve pensare, ma soprattutto considerato va detto, ogni giorno avviene qualcosa di nuovo che ci distoglie da quella particolare attenzione e ciò non ci permette più di seguire quel filo iniziato…

Sono ahimè troppe, sì… mi riferisco a tutte quelle inchieste giudiziarie, a quel numero considerevole di arresti, a quei controlli delle forze dell’ordine che evidenziano giorno epr giorno truffe e raggiri, tra l’altro quest’ultimi compiuti sotto gli occhi di tutti, grazie a quell’abituale complicità di colletti bianchi, grigi, etc…

A volte sembra che non accada nulla, d’altronde chi mai dovrebbe far emergere un sistema colluso dal quale riceve mensilmente un introito a nero, già… chi mai dopo essere stato finora complice può pensare di rigettare e quindi rifiutare quel meccanismo corruttivo e clientelare, perdendo quanto ottenuto con quel sistema perpetrato???

Nessuno… già nessuno di loro compirà mai quel gesto di abnegazione, per quanto si potrebbe dichiararsi pentito, si è talmente compromessi a quel meccanismo che non si ci slega da quelle nuove richieste…  

Perché per essere forti, per poter denunciare gli altri, bisogna dimostrare con i fatti di essere stati sempre onesti, mai macchia può aver sporcato la propria dignità,  mai ambiguità potrà esserci nella moralità di una persona…

Ed allora viene spontaneo chiedere, ma quanti sono quei soggetti che possono rappresentarsi in ciò…??? 

Pochi??? No… dire pochi è troppo, ancor meno, d’altronde c’è anche chi si mostra retto solo per raggiungere secondi fini, ma il vero onesto non chiede nulla per se, compie i propri gesti per quell’unica ragione che si chiama legalità e non vi è nulla che possa fermarlo, neppure un proiettile!!!  

Ed allora, quando ci si sente tranquilli, quando si pensa di poter continuare a realizzare i propri loschi affari, ecco che improvvisamente qualcuno d’inaspettato esce allo scoperto e denuncia tutto il torbido che infetta questa nostra terra…

E’ tempo quindi di fare i conti, non si può essere bianchi o neri e neppure grigi, esiste una linea di demarcazione tra ciò che è legalità e illegalità, ora qualcuno è in tempo per fermarsi, per comprendere di non star più nel torto, iniziando quindi a denunciare, anche se stesso, iniziando a portare alla luce i misfatti compiuti, perché questo diventi un piccolo passo per egli, ma soprattutto un grande passo per le coscienze.

Dimostrare in maniera concreta di ravvedersi è importante e quando ciò avviene la società civile deve mostrare di non indignarsi, rifiutando qualsivoglia contatto o gettando pietre quasi si fosse dei giudici nominati a valutare le azioni abiette, no, si dovrà viceversa dimostrare di saper sostenere quella manifestazione di coraggio e tutti, nessuno escluso, dovranno fare in modo che essa non rappresenti una semplice eccezione, ma diventi la regola comune da poter trasmettere a tutti gli altri, solo così potremmo ristabilire le regole civili!!!

Le hanno chiamate "Social Housing", ma di "social" non possiedono nulla!!!

Per chi non lo sapesse, l’obiettivo delle “Social Housing” o per meglio dire dell’edilizia residenziale “sociale”è quello di garantire benessere abitativo insieme ad una integrazione sociale…

Difatti, in un unico complesso trovano posto sia i cosiddetti popolari che rispondono alle politiche dell’ente pubblico quanto gli alloggi privati gestiti da Sgr, Fondazioni o Cooperative….
Inoltre questa determinata tipologia d’interventi immobiliari cerca di selezionare gli abitanti in modo da creare una comunità il più possibile equilibrata: ogni progetto ha difatti una quota di giovani, single, anziani, coppie ed anche disabili…
Contrariamente a quanto accade tradizionalmente con l’edilizia pubblica che utilizza criteri burocratici oggettivi attraverso liste e graduatorie, che non possono tenere conto delle peculiarità e dei bisogni delle persone e/o della comunità, questo tipo di edilizia sociale mira a politiche di innovazione sociale e smart city, infatti nel medesimo progetto vengono date risposte alle diverse esigenze abitative, creando altresì spazi per la socialità e la condivisione, a cui si aggiungono azioni di riqualificazione urbana e di risparmio energetico…
Infatti questo tipo d’interventi comprendono non solo alloggi, ma spazi aperti condivisi tra gli abitanti, parchi giochi, piazze e aree verdi, il tutto gestito dalla comunità degli abitanti, insieme al gestore sociale e la proprietà, in accordo, quando necessario, con il Comune di riferimento…
Cosa dire, sono dei progetti bellissimi, in particolare quando vengono realizzati con le finalità di cui sopra…
Già, un modo nuovo di costituire una comunità che a sua volta può costituirsi in cooperativa o in associazione, il tutto ovviamente senza fini di lucro, dando così vita in taluni casi ad un nuovo soggetto di residenti che opera in diversi ambiti quali quello sociale, culturale, di aggregazione, ambientale, solidale e di mutuo soccorso…. 
Ed ancora, gli spazi aperti vengono animati su iniziativa della comunità per eseguire manifestazioni teatrali, convegni, concerti e mercatini vari…
Ma come sempre accade, mentre in altre realtà questi progetti diventano un qualcosa da imitare, sia per aggregazione che solidarietà, viceversa da noi, anche semplici e banali operazioni immobiliari come questa, diventano per finire incredibilmente… inchieste giudiziarie!!!
La svolta è arrivata in questi giorni, col nuovo materiale acquisito dagli inquirenti che fa tremare ora il mondo della politica, compresi dipendenti pubblici e società private…
Attualmente gli iscritti nel registro degli indagati sono cinque, per reati che vanno dal falso, all’abuso d’ufficio, all’associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggrava…
La Procura della Repubblica di Caltagirone dopo numerose segnalazioni, ha dato il via ad una controversa vicenda (perfettamente ricostruita dal mensile S e dalla testata online LiveSicilia) che ora finalmente sembra essere giunta a una definitiva conclusione…
Cosa dire, senza entrare nel merito della vicenda che trovate riportata in maniera dettagliata nella pagina web di cui sopra sopra, ciò che amareggia maggiormente è vedere come iniziative socialmente utili ceme queste, vengano di fatto insudiciate in questa terra “infetta” da quei soliti comportamenti esacrabili…
Credo che non ci sia più nulla d’aggiungere!!!
   

Con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte!!! Io ti dico: non canterà oggi il gallo, prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi!!!


Sono passati duemila anni… ma quanto detto allora da nostro Signore a Pietro… è ancora attuale!!!

D’altronde che volete, la natura umana è fragile, basta poco per evidenziarne la debolezza, in particolare nei momenti più ardui, quando si è sotto pressione… ed è lì che la maggior parte delle persone crolla!!!
Quanto sopra peraltro è stato dimostrato nei molti avvenimenti di cronaca…
Basti pensare ad esempio a quei cosiddetti “uomini duri“, che hanno manifestato la loro intrinseca natura animalesca, criminali capaci di sciogliere nell’acido altri individui, ma che poi… appena arrestati dalle forze dell’ordine, si sono immediatamente pentiti… ma pentiti di cosa???
Potrei comprendere un soggetto sottoposto a tortura che decida di parlare, per quanto quella sua resa possa poi successivamente garantirgli la salvezza… certo in quelle circostanze non è facile resistere, peraltro esistono metodi di coercizione a cui è difficile resistere, la maggior parte degli uomini si arrendono o si lasciano morire…
Ma non è questo il caso… 
Qui parliamo di situazioni quotidiane, a quella semplice consuetudine, quelli a cui mi riferisco sono uomini comuni, personaggi legati a quel mondo della politica, imprenditoria, sono professionisti, colletti bianchi, professori, medici, ecc… che appena vengono colti con le mani nella marmellata, si cac… addosso ed iniziano a fare tutti i nomi possibili e immaginabili, anche quelli che nulla centrano con la loro inchiesta!!!
Eppure prima di aver provato il freddo di quelle manette, si dichiaravano pronti al sacrificio… disponibili anche ad andare in prigione o alla morte se necessaria, tutto… pur di non pronunciare quei nomi!!!  
Ma appena quello scatto metallico a chiuso quei loro polsi, ecco che all’improvviso tutto è cambiato… e ci si è piegati come un ramoscello d’erba, esili, fragili già… come i biscotti friabili!!!
E dire che si dimostravano potenti ed invece ora evidenziano tutta la loro fragilità… già… in questi particolari momenti – nei quali avrebbero dovuto dimostrare la loro forza – si sono sciolti come neve al sole…
E’ bastato uno schiaffo per farli parlare… ed ora ne servono cento per farli stare zitti!!! 
Si perché in queste circostanze sono come un fiume in piena, non riescono a limitarsi, dinnanzi alla giustizia decade ogni forma di arroganza e prepotenza fin qui evidenziata e la paura prende il sopravvento…
Il fatto più insolito è che nessuno sta minacciando loro con violenza, già… nessun sopruso si sta compiendo nei loro confronti, eppure loro, come docili cagnolini, iniziano a scodinzolare quella coda, pur di far piacere quel loro interlocutore…
D’altro canto il traditore non si vede subito… ma solo quando viene messo alla prova, e lì per l’appunto che disattende gli obblighi di lealtà e fedeltà!!!
Certo, dispiace scoprire d’aver avuto per tanto tempo una serpe in seno, uno che pensava esclusivamente a sfruttare la situazione, ad accrescere la propria posizione sociale e soprattutto ad arricchirsi alle vostre spalle… 
Ma d’altronde cosa avreste potuto fare…
Era impossibile prevedere – prima di quegli accadimenti – in quali modi quell’individuo si sarebbe comportato e quale personalità avrebbe con il tempo svelato… 
Che dire… vi siete fidati ciecamente ed ora purtroppo ne pagate il prezzo: vivere sotto la spada di Damocle, sperando che mai il vostro nome venga pronunciato!!!

Tremano i politici ed i "colletti bianchi": Vito Nicastri sta collaborando!!!

Già… a quanto sembra, l’imprenditore di Alcamo delle energie rinnovabili Vito Nicastri, ha deciso di collaborare con la giustizia!!!
L’inchiesta della Procura di Palermo, inizia a fare paura a molti, sia perché egli è ritenuto tra i finanziatori della latitanza di Matteo Messina Denaro, ma soprattutto per quei suoi collegamenti con il mondo della politica, tra Palermo e Roma!!!
L’inchiesta si sta allargando a macchia d’olio…  non solo perché ha coinvolto l’ex sottosegretario della Lega Armando Siri, ma soprattutto perché sembra che stiano uscendo i nomi di alcuni assessori e dirigenti regionali della giunta Musumeci…
Il terremoto era stata già preannunciato dal sottoscritto… basta riguardarsi molti dei miei post, in particolare quando avevo scritto su quegli assessorati Energia e Ambiente e Territorio, che non mi convincevano minimamente… 
Certo, ora che Nicastri ha deciso di collaborare, quanto avrà da dire rappresenterà un duro colpo sia per quel clan mafioso di Matteo Messina Denaro, ma soprattutto per quell’area da sempre definita “grigia”, dove gli interessi d’affari mafiosi s’incontrano con quelli della politica e dei colletti (amidati) bianchi…  
L’indagine, come ormai consuetudine,  ha svelato un giro di mazzette alla Regione siciliana…. 
Tangenti che sarebbero andate – secondo gli inquirenti – nelle tasche di diversi funzionari, affinché si  potessero avere agevolazioni nei loro affari nel campo delle energie rinnovabili…
Ovviamente le mazzette sarebbero servite anche a stoppare i concorrenti…  ed ora con le sue rivelazioni al vaglio dei magistrati, Nicastri potrebbe fare luce su quel giro di tangenti, che sarebbero andate anche ad altri soggetti non indagati, di cui finora non si è parlato, ma che a breve potrebbero essere chiamati per raccontare ai magistrati, cosa è realmente accaduto!!!
Un pensiero per quanti (ancora a piede libero) hanno partecipato a quelle collusioni ed ora a seguito delle attuali collaborazioni hanno fortemente paura di restare coinvolti (già… forse sarebbe meglio che si consegnassero alla giustizia…): E poi ti accorgi che il posto in cui ti sentivi più al sicuro era nell’instabilità di quel tremare!!!

E' dire che "Matematico" aveva preannunciato un "terremoto" nel settore cave…

“Oggi ho uno strano presentimento… già, è come se il tempo dei soprusi sia finito!!!
Sono convinto che a breve qualcuno – all’interno di quegli uffici pubblici – avrà un’amara sensazione, quella di sperimentare su se stesso, la violenta preoccupazione che si ha quando vi è in corso… un terremoto!!! 
Se potrà consolare sappia che scappare… non servirà a nulla!!!”.
Terminava così… lo scorso anno un mio post, intitolato: “Terremoto in Sicilia??? Dove??? Agli assessorati Energia, Ambiente & Territorio, Distretti minerari!!!”, cui poco tempo dopo, avevo fatto seguire: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/04/a-gesu-ne-sono-serviti-12-al.html
Comunque… la circostanza più incredibile è quella ricevuta nel mese di Marzo 2018 da un mio lettore “Matematico“, che secondo proprie fonti, aveva preannunciato un imminente “terremoto” nel settore cave, in particolare per alcuni colletti bianchi che operano all’interno di quelle amministrazioni regionali…
Ebbene, secondo quella segnalazione, emergeva uno spaccato inquietante sulla gestione del settore cave, pur sottolineando che la maggior parte degli esercenti e dei funzionari addetti ai controlli, risultavano essere ligi al proprio dovere e al rispetto delle normative previste e dei codici deontologici esistenti per la materia…
Il “Matematico” peraltro anticipava nella sua missiva che alcuni funzionari regionali, sarebbero stati colpiti da provvedimenti giudiziari, per aver realizzato, nell’esercizio delle proprie funzioni vantaggi patrimoniali, in contrasto con le norme di legge o di regolamento. 
D’altronde si sa… il bene giuridico è tutelato dal buon andamento e dall’imparzialità della pubblica amministrazione, oltre che dalla trasparenza dell’azione amministrativa.
Lo stesso inoltre riferiva: “Sarebbe opportuno, che all’interno di quell’ufficio il funzionario responsabile venisse provvisoriamente allontanato, nelle more degli accertamenti giudiziari…
Altrettanto inquietante era quanto emergeva dal cosiddetto conflitto d’interesse, ovvero quando quei dipendenti pubblici – addetti al controllo delle cave – attraverso propri componenti familiari, gestivano affari commerciali con taluni esercenti di cave…
E’ come se un finanziere, fosse ordinato dal proprio superiore di controllare una attività commerciale, del quale il subordinato sa essere intestata al suocero del proprio figliolo… 
Nulla di male ovviamente, non è messa in discussione l’integerrima professionalità del finanziere, ma quantomeno egli sarebbe tenuto a segnalare il conflitto d’interesse al proprio superiore, perché se non lo facesse, sarebbe di fatto una grave omissione!!!  
Comunque, come un sisma viene preceduto qualche giorno prima da piccole scosse telluriche premonitrici di un evento catastrofico, così quanto sta per accadere all’interno di quegli uffici, non rappresenterà una semplice scossa d’assestamento, ma bensì un terremoto di magnitudo 10!!!
Gli effetti sono imprevedibili come le violente scosse che seguiranno e difatti vedrete che quest’ultimi, avranno sviluppi di cui ancora non è in grado di valutarne gli esiti, ma qualcuno già – all’interno di quel settore – ipotizza uno squarcio talmente grande da inghiottire a breve un gran numero di soggetti, ritenuti fino a questo momento, irreprensibili e onesti!!!

Dott. Renato Panvino – Non è che a Catania stanno iniziando a dislocare quelle figure troppo scomode??? No… sicuramente mi sto sbagliando: quei trasferimenti vanno considerati semplicemente delle "promozioni"…


Il Dott. Renato Panvino – a capo dal 2014 del Centro Dia della Sicilia Orientale e I° Dirigente della Polizia di Stato –  lascia la nostra città etnea per assumere l’incarico di Questore vicario a Nuoro… 

Cosa dire, quando sento parlare di “trasferimenti”, il mio primo pensiero va immediatamente al Prefetto Mori…
Un uomo (per quei  giovani che poco sanno di lotta alla mafia nella nostra terra) nominato prefetto e trasferito in Sicilia nel 1924, precisamente a Trapani, dove la sua fama di uomo d’un pezzo ma soprattutto la condizione di non essere siciliano – e quindi estraneo da quella realtà “mafiosa” – rappresentò allora un valore aggiunto…
E difatti il suo lavoro iniziò subito, decidendo di ritirare tutti i permessi d’armi e di nominare una commissione provinciale per la concessione dei nulla osta – resisi di lì a poco obbligatori – per la guardianìa e il campieraggio, attività che solitamente venivano gestite proprio dai mafiosi…
L’intervento di Mori produsse effetti talmente positivi che fu rinominato “Il prefetto di ferro“, tanto che lo stesso Benito Mussolini decise di trasferirlo direttamente nel capoluogo siciliano, con ampi poteri straordinari…
Giunto a Palermo prese competenza sull’intera regione e inizio quella sua guerra (direi personale) per sconfiggere la mafia nell’isola!!! 
Basti guardare cosa scriveva Mussolini in un telegramma: “Mori ha carta bianca per ristabilire in Sicilia l’autorità dello Stato; se le leggi vigenti saranno un ostacolo, creeremo nuove leggi senza alcun problema!”.
Certo, durante quegli anni alcune delle procedure adottate sicuramente efficaci, sarebbero oggi considerati atti brutali e al di fuori della legalità, ma grazie ad essi, poté condurre una importante repressione nei confronti della mafia e di quella malavita locale composta da briganti, ma soprattutto riuscì a colpire quei signorotti locali (discendenti di quella vecchia nobiltà, latifondisti e notabili) che iniziarono a vedere in quell’uomo qualcosa di scomodo…
La sua fama – dovuta alla sua efficace e vigorosa azione di contrasto alla mafia – divenne ancor più sgradita non solo quando iniziò a colpire i piani alti, tra cui ad esempio alcuni politici siciliani che si erano riciclati all’interno del partito fascista, ma soprattutto, quando riesce ad elevare un ambiente ostile alla mafia dal punto di vista culturale. 
Difatti la sua azione non si esplicò soltanto con la volontà di condannare i criminali con pene severe o contrastando quel fenomeno mafioso colpendo gli interessi economici e la loro consistenza patrimoniale, bensì… egli riuscì in qualcosa di ancor più grande e cioè, eliminare definitivamente quella condizione “pesante” d’impunità nei confronti di coloro che governavano l’isola (d’altronde una sensazione purtroppo ancora oggi ben conosciuta dai miei conterranei, in quanto fortemente radicata in essi…)!!! 
Il Prefetto Mori, andò così conquistando il favore della popolazione – realizzando quanto negli anni successivi si è visto… è andato affievolendosi – quello di chiedere ad essa, d’attivarsi nella lotta alla mafia, combattendo l’omertà e sostenendo soprattutto l’educazione delle generazioni future!!! 
A Mori d’altronde non interessa contrastare lo strato della mafia più bassa, ma si occupa di quelle sue connessioni con l’ambiente politico, imprenditoriale e istituzionale, iniziando a colpire tutti quei cosiddetti colletti bianchi ed operando una vera e propria pulizia al suo interno, fintanto che alla fine di quel suo lavoro, non riuscendolo a contrastare con la forza, decisero di premiarlo… sì allontanandolo a Roma, con il riconoscimento di “Senatore del Regno”
Cosa aggiungere quindi, se non che vedo talune similarità tra questi due uomini…
Ecco perché ringrazio da siciliano il dott. Renato Panvino per quanto ha fatto per questa nostra città e colgo l’occasione di augurare ad egli lo stesso proficuo lavoro a Nuoro.
Inoltre mi auspico da £catanese” che il suo successore, sia altrettanto capace e meritevole di sedere in quel posto…  
Vorrei quindi dare un personale benvenuto al prossimo Capo di quell’ufficio “DIA”, riprendendo però per l’occasione una frase del prefetto Mori: Costoro non hanno ancora capito che i briganti e la mafia sono due cose diverse. 
Noi abbiamo colpito i primi che, indubbiamente, rappresentano l’aspetto più vistoso della malvivenza siciliana, ma non il più pericoloso. 
Il vero colpo mortale alla mafia lo daremo quando ci sarà consentito di rastrellare non soltanto tra i fichi d’india, ma negli ambulacri delle prefetture, delle questure, dei grandi palazzi padronali e, perché no, di qualche ministero…
Per cui… buon lavoro ad entrambi.

Arresti domiciliari??? Quale grave patimento …

Voglio farvi una confidenza… questa storia degli arresti domiciliari mi sta un po’ sul cazz… 
Sì, comprendo perfettamente quanto è previsto dalla normativa vigente e soprattutto che in mancanza di una sentenza definitiva, bisogna attendere che le prove di colpevolezza trovino i dovuti riscontri…
Ma così facendo, difficilmente si troverà mai qualcuno pronto ad ammettere le proprie colpe e i reati commessi (quando questi ovviamente hanno motivo d’esistere), poiché ovattati all’interno della propria abitazione e protetti dal calore dai cari, si proverà in tutti i modi a dimostrare la propria innocenza, anche quando si sa quest’ultima, non essere la verità… 
D’altronde, quella sofferenza di stare rinchiuso in casa, quanto incide realmente sul morale di quei soggetti???
Provano angoscia, patimento, sentono quel castigo come fosse una forma di espiazione…???
Il sottoscritto crede proprio di no, d’altro canto ciascuno di essi gode in casa propria di tutti i confort a cui solitamente si è abituati, si possono espletare nuovamente quelle proprie passioni ed è anche un modo per riprendere i lavori a suo tempo tralasciati, mi riferisco a quegli hobby a cui un tempo, forse da ragazzi, si ci dedicava…
Già, in questo periodo (di reclusione forzata…) si può riprendere a leggere in maniera intensa, si può iniziare a scrivere, si dedica quel proprio tempo alla famiglia, in particolare se si è nonni e la casa è piena di nipotini…
Ecco perché non credo agli arresti domiciliari…
Diversamente infatti sarebbe la vita di questi soggetti, se fossero reclusi…   
Volete mettere quell’abitazione che – grazie ai proventi derivanti dalle corruzioni – è formata da una villa lussuosa con piscina e tutti confort di un centro benessere, con una cella di otto metri quadrati, dove si viene posti insieme ad altre due persone sconosciute???
Tre letti, un tavolo di 80 centimetri per 60, tre sgabelli, tre armadietti… 
Sì, perché nei nostri penitenziari causa il sopra affollamento, non esistono celle singole, per cui finiti lì dentro, ci si ritrova a condividere quello spazio ristretto con individui che sono lì per scontare le proprie pene, a volte lunghe, altre volte lunghissime…

Si cerca quindi giunti lì di sopravvivere, di mantenere giorno dopo giorno un livello di vivibilità meno indecente possibile e chiusi in quel poco spazio a disposizione, si cerca se pur costretti a condividere tutto, anche la propria intimità, di contare i giorni che restano alla libertà…
E’ come se all’improvviso tutto si riempie, quasi fosse una stanza piena di acqua che man mano sale, lasciando al recluso un po’ di aria…
Ecco che s’inizia a morire… anche perché le persone a cui chiedere aiuto non ci sono e quelle presenti nella stanza, non hanno alcuna intenzione di aiutarvi… d’altro canto sono persone che nemmeno si conosce, soggetti con culture e usanze ed anche religioni differenti, individui che in altre circostanze non si sarebbero neppure avvicinati… ed ora incredibilmente, si chiede loro aiuto???
Vivere lì dentro è impossibile, soprattutto per chi non vi è abituato, per quanti non fanno parte di quell’ambiente, dove da generazioni, si entra e si esce e dove il penitenziario viene visto come una seconda casa, piena di familiari e amici da poter – di tanto in tanto – rincontrare… 
Ma per gli altri, per quei professionisti dai colletti “amidati”, per quei medici, dirigenti, funzionari, professori, commercialisti, avvocati ed anche magistrati, ecco per loro la questione è diversa, per loro non è facile stravolgere quella linea di demarcazione, sotto la quale non si è mai scesi…  
Ora viceversa devono trovare un modo per sopravvivere, già… in quell’ambiente così “pericoloso” devono abituarsi a condividere tutto e soprattutto non devono mai calpestare gli altri detenuti senza nel frattempo farsi sottomettere per non perdere quel po’ di dignità che ancora gli resta…
Ecco perché credo che quella particolare situazione possa ritornare utile, affinché quei soggetti corrotti – celati da professionisti perbene – possano riflettere sui propri errori e chissà anche rivelare tutti i retroscena di quelle azioni corruttive e di quanti avevano di fatto partecipato…
Perché, se pur vero che l’uomo alla fine riesce sempre ad abituarsi a qualsiasi situazione, in questi casi particolari credo ci sia poco da fare, affinché quello spirito di sopravvivenza possa saper andare avanti…
Qui non è in conto l’essere umano, qui in gioco c’è tutto il percorso della propria vita, la consapevolezza del vissuto, le scelte giuste fatte e quelle errate, che l’hanno ahimè condotti lì…
Forse le parole sopra espresse possono sembrare dure, ma credo che quell’esperienza così difficile da sopportare, insegni a far mutare le persone a farle confrontare onestamente con se stessi, un modo nuovo per riscoprire la propria vita, senza finzioni, maschere o atteggiamenti di facciata, che si sa forse – in casa propria – quella stessa casa che negli anni che negli anni si è cercato di proteggere e rendere felice (attraverso lussi, regali e denaro) e che ora, sì ora che che si è “sottoposti agli arresti domiciliari” si prova ancora a proteggere,  forse per non far sentire ai familiari il peso di quella propria condizione e così si continua per l’ennesima volta a nascondere quelle proprie preoccupazioni, dietro una falsa felicità!!! 

Turbata libertà incanti e abuso d'ufficio e i fondi europei finiscono nelle mani della criminalità organizzata…

Ciò che sembra assurdo è che le misure di controllo solitamente previste… siano fatte in modo tale che siano presenti delle lacune, che permettono a quegli abituali lestofanti d’infiltrarsi…
Ettari ed ettari di terreni non utilizzati, ma registrati a fantomatiche società che ne denunciano la piena attività, con personale uffialmente registrato, ma la cui presenza è immaginaria, l’uso di macchinari e attrezzature mai viste in opera, terreni non di proprietà ma recintati come se lo fossero, con fili elettrificati a bassa tensione, per fare pascolare al loro interno gli animali… e tutto ciò, per poter incassare circa 500,00 euro ad ettaro… ed in Sicilia di ettari inutilizzati con questa metodologia c’è mezza regione!!!
Un fiume di denaro che scende dal cielo o meglio dall’Europa… 
La cosa assurda che i fondi non solo sono stati richiesti e quindi ricevuti per propri appezzamenti di terreno, ma anche per quelli di proprietà dello Stato… vedasi ad esempio il “Parco dei Nebrodi”, un’area talmente estesa che va dalla provincia di Messina a quella di Enna…
Ebbene… anche in questo caso, la criminalità organizzata è riuscita a prendere in concessione una parte di quei terreni e ottenerne così per se, i contributi europei…
Certo, con il Presidente del Parco, Giuseppe Antoci, le cose sono finalmente cambiate e soprattutto l’attentato subito, ha costretto lo Stato a contrastare seriamente quella criminalità, d’altronde nella nostra regione, senza eroi, non si va da nessuna parte… 
Di oggi quindi, le 15 ordinanza di custodia cautelare per la gestione mafiosa dei pascoli nella zona nebroidea condotta dalla Dda Nissena e dalla guardia di finanza di Nicosia (Enna).
Gli indagati sono accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti con l’aggravante mafiosa e abuso d’ufficio. 
Una vicenda che, secondo i magistrati della Dda nissena, riguarda l’irregolarità nell’assegnazione di 16 lotti destinati ai pascoli, che venivano dati in affidamento ad alcune aziende, nonostante fosse stata indetta una regolare gara, ma il cui appalto veniva nei fatti pilotato per favorire gli indagati…
Naturalmente in questo sistema era coinvolto anche un funzionario pubblico…
A seguito delle interdittive antimafia sono partiti i sequestri, che hanno inoltre dato il via a protocolli d’intesa con le varie Prefetture, per iniziare a limitare le partecipazioni di quanti chiedano di ottenere quei contributi, innalzando principalmente tutte quelle necessarie verifiche e ponendo sotto controllo il rilascio obbligatorio delle certificazioni antimafia… poste – prima di questo intervento – sotto soglia e quindi non necessarie…
Difatti, bastava una semplice autocertificazione per richiederne i contributi… alla faccia dei controlli… che è stato appurato… non esistevano!!!
Come scrivo ripetutamente, dietro questi sistemi illegali c’è sempre qualcuno (mi riferisco a qualche colletto grigio, vestito con l’abito da pubblico ufficiale…) che, pur avendo dei dubbi sulle procedure adottate, ha preferito (come sempre poi da noi… forse grazie a qualche mazzetta ricevuta…) starsene zitto!!!   
Contratti fasulli, prestanome compiacenti, funzionari collusi, controlli scadenti… anzi inesistenti… hanno permesso in tutti questi anni alle associazioni criminali… di mettere le mani sui denari della comunità europea…
Ora escono fuori i nomi di quanti indagati, sì… iniziano i processi, ma vedrete che passeranno anni prima che qualcuno venga condannato e nel frattempo comunque tutto, continuerà a procedere come nulla fosse accaduto…
D’altro canto, se continuano a cadenza programmata a ripetersi situazioni come queste, si comprende come tra quei soggetti, non ci siano soltanto rozzi ignoranti, ma individui “preparati” capaci d’individuare nella giurisprudenza quei punti deboli e così da poterne approfittare, riuscendo altresì a  dimostrare ahimè, d’essere sempre un passo avanti, nei confronti di quanti avrebbero dovuto controllare!!!

Turbata libertà incanti e abuso d'ufficio e i fondi europei finiscono nelle mani della criminalità organizzata…

Ciò che sembra assurdo è che le misure di controllo solitamente previste… siano fatte in modo tale che siano presenti delle lacune, che permettono a quegli abituali lestofanti d’infiltrarsi…
Ettari ed ettari di terreni non utilizzati, ma registrati a fantomatiche società che ne denunciano la piena attività, con personale uffialmente registrato, ma la cui presenza è immaginaria, l’uso di macchinari e attrezzature mai viste in opera, terreni non di proprietà ma recintati come se lo fossero, con fili elettrificati a bassa tensione, per fare pascolare al loro interno gli animali… e tutto ciò, per poter incassare circa 500,00 euro ad ettaro… ed in Sicilia di ettari inutilizzati con questa metodologia c’è mezza regione!!!
Un fiume di denaro che scende dal cielo o meglio dall’Europa… 
La cosa assurda che i fondi non solo sono stati richiesti e quindi ricevuti per propri appezzamenti di terreno, ma anche per quelli di proprietà dello Stato… vedasi ad esempio il “Parco dei Nebrodi”, un’area talmente estesa che va dalla provincia di Messina a quella di Enna…
Ebbene… anche in questo caso, la criminalità organizzata è riuscita a prendere in concessione una parte di quei terreni e ottenerne così per se, i contributi europei…
Certo, con il Presidente del Parco, Giuseppe Antoci, le cose sono finalmente cambiate e soprattutto l’attentato subito, ha costretto lo Stato a contrastare seriamente quella criminalità, d’altronde nella nostra regione, senza eroi, non si va da nessuna parte… 
Di oggi quindi, le 15 ordinanza di custodia cautelare per la gestione mafiosa dei pascoli nella zona nebroidea condotta dalla Dda Nissena e dalla guardia di finanza di Nicosia (Enna).
Gli indagati sono accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti con l’aggravante mafiosa e abuso d’ufficio. 
Una vicenda che, secondo i magistrati della Dda nissena, riguarda l’irregolarità nell’assegnazione di 16 lotti destinati ai pascoli, che venivano dati in affidamento ad alcune aziende, nonostante fosse stata indetta una regolare gara, ma il cui appalto veniva nei fatti pilotato per favorire gli indagati…
Naturalmente in questo sistema era coinvolto anche un funzionario pubblico…
A seguito delle interdittive antimafia sono partiti i sequestri, che hanno inoltre dato il via a protocolli d’intesa con le varie Prefetture, per iniziare a limitare le partecipazioni di quanti chiedano di ottenere quei contributi, innalzando principalmente tutte quelle necessarie verifiche e ponendo sotto controllo il rilascio obbligatorio delle certificazioni antimafia… poste – prima di questo intervento – sotto soglia e quindi non necessarie…
Difatti, bastava una semplice autocertificazione per richiederne i contributi… alla faccia dei controlli… che è stato appurato… non esistevano!!!
Come scrivo ripetutamente, dietro questi sistemi illegali c’è sempre qualcuno (mi riferisco a qualche colletto grigio, vestito con l’abito da pubblico ufficiale…) che, pur avendo dei dubbi sulle procedure adottate, ha preferito (come sempre poi da noi… forse grazie a qualche mazzetta ricevuta…) starsene zitto!!!   
Contratti fasulli, prestanome compiacenti, funzionari collusi, controlli scadenti… anzi inesistenti… hanno permesso in tutti questi anni alle associazioni criminali… di mettere le mani sui denari della comunità europea…
Ora escono fuori i nomi di quanti indagati, sì… iniziano i processi, ma vedrete che passeranno anni prima che qualcuno venga condannato e nel frattempo comunque tutto, continuerà a procedere come nulla fosse accaduto…
D’altro canto, se continuano a cadenza programmata a ripetersi situazioni come queste, si comprende come tra quei soggetti, non ci siano soltanto rozzi ignoranti, ma individui “preparati” capaci d’individuare nella giurisprudenza quei punti deboli e così da poterne approfittare, riuscendo altresì a  dimostrare ahimè, d’essere sempre un passo avanti, nei confronti di quanti avrebbero dovuto controllare!!!

La camorra fa schifo!!!

Ascoltavo stasera il Tg su Rai1, quando ho sentito il Ministro Costa pronunciare la frase: “La camorra fa scifo”!!!
A quella frase ho pensato: “e allora??? Vedi che novità…”!!!
D’altronde, mentre lo Stato pronuncia queste parole, il sottoscritto ripensa a tutte quelle frasi analoghe pronunciate negli anni scorsi, da altrettanti uomini delle istituzioni…
E la camorra cosa ha fatto… intimorita da quelle frasi pensate che sia stata ferma a guardare gli eventi, no… a continuato a fare quattrini con la propria organizzazione criminale, in particolare facendo affari con i rifiuti!!!
Il ministro dice correttamente: “fanno schifo anche i colletti bianchi che speculano sulla salute delle persone”, ma dimentica che sono stati principalmente molti di quei suoi precedenti colleghi a sfilare nei convegni in nome della lotta alla camorra, per poi successivamente sedersi a tavola con quei camorristi, per stringere accordi elettorali…
Come si fa a dimenticare che molti degli uomini eletti in quel territorio, sono stati eletti con i voti della camorra??? 
Credere che la camorra sia ancora costituita da quattro scugnizzi a modello “Gomorra” è una follia!!!
Quell’associazione criminale si comporta oggi come una holding, studia a tavolino i vari sviluppi del territorio, muove le proprie pedine, promuove quei suoi uomini, investe nel territorio, crea lavoro e consenso sociale, ed infine avvicina le associazioni di legalità esistenti per continuare i propri interessi, la sua è una vera e propria strategia…
E’ finito il tempo di quelle famiglie malavitose, ora c’è una metodologia da portare avanti, e ciascuna di esse, deve sottostare a quell’impostazione generale…
Certo, la camorra fa schifo, ma ciò che fa maggiormente più schifo, sono tutte le persone che presentandosi come perbene, con quelle facce pulite e le mani sporche dalle mazzette incassate, partecipano ogni giorno a quegli affari criminali e corruttivi, che determinano nel territorio un grave inquinamento che avvelena non solo l’ambiente, ma soprattutto i suoi cittadini…
Sì… l’hanno definita la “terra dei fuochi“, sono vent’anni che sento parlare di contrasto alla camorra, di realizzare quegli interventi necessari per ripristinare quei territori inquinato da liquami chimici e quant’altro, per combattere i roghi provocati da quella regia delinquenziale…
Non può essere che siamo ancora qui a palarne, non può essere che non sia cambiato nulla in tutti questi anni, che siamo ancora qui a contare gli incendi provocati, non uno, due, tre, quattro cinque… no, ormai non si contano più quegli compiuti, senza che mai nessuno abbia fatto qualcosa!!!
Potete non condividere quanto sto per dire, ma in questi incendi il sottoscritto vede soltanto una cosa, il fallimento dello Stato o per meglio dire, di una parte di quei suoi uomini!!!
Nel frattempo che a Roma si chiacchiera, la camorra continua a controllare il business dei rifiuti, incassa milioni di euro con quell’emergenza eterna, procede a rimuovere tutte quelle “ecoballe” (dopo che lo Stato ha pagato per realizzarle), ed infine inizia a dedicarsi ai nuovi impianti di trasformazione e/o di compostaggio…
La camorra è vero… fa schifo, ma non è la sola!!!

Il vero pericolo degli apparati giudiziari, è un lento esaurimento interno delle coscienze ed una sempre più crescente pigrizia morale!!!

Dispiace dover esordire con questo titolo, ma se qualcuno di quei soggetti si sente infastidito o a disagio, è perché forse in vita sua, non ha mai fatto un esposto!!!

Già… si ha l’abitudine di scialacquarsi la bocca con quella bella parola…”giustizia”, ma quando si è trattato di metterla in pratica, ecco che la maggior parte di essi si è nascosta o ha mostrato esser inadeguata…
Una circostanza quest’ultima, evidenziata anche nei palazzi di giustizia; d’altronde abbiamo letto in questi anni di un nuovo fenomeno corruttivo/criminale e cioè di inchieste che hanno visto come protagonisti, taluni magistrati, avvocati e dipendenti di quell’apparato giudiziario…
C’è chi vende le informazioni, chi avvisa sui procedimenti, chi aggiusta le sentenze in cambio di denaro, chi fa sparire i documenti affinché si rallentino le udienze e chi con quel sistema è diventato ricco… creando un sistema parallelo “irregolare”, con un vero e proprio tariffario…
Ricordo un’inchiesta a Napoli dove un imputato per comprarsi il “rinvio” della sua udienza ha dovuto sganciare 1.500 euro, mentre per posticipare la trasmissione degli atti, si chiedevano all’incirca 15.000 euro, denaro ovviamente che venivano suddivisi tra cancellieri, avvocati e loro complici…

Quello campano comunque non era l’unico caso isolato… anche in altre regioni come quella ad esempio pugliese, ci si poteva rivolgere al dipendente amico, che faceva riavere la patente sequestrata pagando il disturbo con aragoste e champagne, oppure in Calabria, quando tre giudici “antimafia”, furono accusati di corruzione per legami con alcune associazione criminali dell’ndrangheta. 

Se poi rivolgiamo la nostra attenzione alla Fallimentare di Roma, abbiamo trovato un gruppo di giudici e commercialisti, che si è arricchito sulla gestione di quelle società in difficoltà.
Come non evidenziare inoltre tutti quegli imprenditori che hanno preferito pagare tangenti per evitare il crac finanziario, il tutto grazie a sentenze pilotate… nel frattempo gli altri fallivano realmente!!!

E dire che quei soggetti, sono posti lì per far rispettare la legge, ma nei fatti si è scoperto di come, quei magistrati compiacenti e soprattutto avvocati senza scrupoli sono stati smascherati anche negli uffici del Tar o tra i giudici di pace…
Sono centinaia e centinaia i casi di cronaca che hanno fatto emergere quanto accade all’interno di quei tribunali, tanto che gli esperti hanno iniziato a parlare di un nuovo ambito illegale, quello della criminalità nel settore del giudiziario.

Le intercettazioni parlano chiaro: mazzette, trattative, favori personali, posti di lavoro e quant’altro costituiscono il nuovo mercato delle prestazioni, con funzionari impegnati a mercanteggiare per far ottenere quanto richiesto…
Scriveva bene nel 1935 il giurista Piero Calamandrei nel suo “Elogio dei giudici scritto da un avvocato”: Ciò che può costituire reato per i magistrati non è la corruzione per denaro; di casi in cinquant’anni di esperienza ne ho visti tanti che si contano sulle dita di una sola mano. Il vero pericolo è un lento esaurimento interno delle coscienze, una crescente pigrizia morale”.
Sono passati 83 anni da quella pubblicazione e la situazione non è per nulla migliorata, anzi ho l’impressione che sia oltremodo peggiorata!!!
La diffusione della corruzione nella pubblica amministrazione ha contagiato ahimè anche le aule di giustizia che, da luoghi deputati di ricerca della verità e lotta contro il crimine, sono diventati veri e propri dipartimenti, per incrementare un business illegale.
Vorrei ricordare un procuratore aggiunto di Roma, che alcuni anni fa dichiarava: “La criminalità del giudiziario è un segmento particolare della criminalità dei colletti bianchi. Una realtà tanto più odiosa perché giudici, cancellieri, funzionari e agenti di polizia giudiziaria mercificano il potere che gli dà la legge”!!!
Ed allora sorge spontanea la domanda: Se la giustizia è corrotta, se una parte di quegli uomini e donne a cui ci affidiamo, dimostra di essere svogliata o ancor peggio collusa con un sistema di scambi illeciti di favori e protezioni varie, ecco… con una situazione come questa, cosa può fare un semplice cittadino, che vuole esclusivamente far emergere una parte di quella illegalità???
Forse… lasciare perdere???

Catania… nuovi arresti tra i "colletti bianchi": Ma a cosa servono, quando alla fine patteggiano le pene e nessuno paga!!!

La nostra città stamani è ritornata agli onori di cronaca nei notiziari nazionali…
Si… stasera ho ascoltato la notizia su Rai1 che descriveva dettagliatamente dello scandalo all’ispettorato del lavoro, con quei retroscena sul sistema corruttivo – per come riportato dal Procuratore Nazionale Carmelo Zuccaro – “ad ampio raggio”
Beh… se qualcuno pensava (erroneamente…) che alcuni nostri concittadini, avessero deciso di cambiare quel loro modo d’essere o quantomeno di operare finalmente in maniera legale, rispetto a quanto finora fatto, mi dispiace dirlo, ma si sono sbagliati!!!
Dice correttamente mia moglie: “Chi nasce tondo… non muore quadrato“!!!
Sì… questa volta il sistema corruttivo ha diversificato la propria pretesa… passando dall’abituale mazzetta in denaro, ad una nuova utilità… quella professionale….
Già si puntava a ricevere degli incarichi regionali, considerato che di li a breve, stava scadendo quel proprio mandato e quindi era indispensabile assicurarsi un nuovo incarico, quantomeno di pari livello!!!
Certo, sapere oggi che il lavoro svolto delle nostre forze dell’ordine, sia andato perfettamente a conclusione, può solo farci – come parte integrante di questa realtà etnea – piacere, ma quanto poi i risultati di questa inchiesta, avranno effettivamente rilievo, ecco questo è tutto un altro discorso…
Vorrei difatti riportare la Vs. attenzione su quanto accaduto alcuni mesi or sono… 
Quando cioè i Finanzieri del Comando Provinciale della nostra città, a conclusione di un’indagine coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica, ha portato all’ordinanza di custodia cautelare con 23 arresti (6 in carcere e 17 domiciliari) ed il sequestro preventivo di beni fino alla concorrenza di 14 milioni di euro nei confronti di alcuni funzionari e dipendenti dell’Istituto Superiore di studi musicali “Vincenzo Bellini” nonché di altri soggetti esterni coinvolti con l’ente pubblico.
Allora i reati contestati a varo titolo erano di peculato continuato, ricettazione, riciclaggio e associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio connessi alla illecita distrazione e depauperamento di risorse finanziarie dell’Istituto pubblico catanese!!!
Ora… vi starete chiedendo, ma cosa centra quella vicenda con quella di oggi…???
Nulla… ma vedrete come alla fine nessuno pagherà per quei reati commessi o certamente il denaro rubato… difficilmente verrà restituito!!!
Viene da chiedersi (per come avevo scritto alcuni giorni fa),  se “il gioco gioco non valga la candela“: Sei un dipendente pubblico da 1500 €/mese??? Il tuo reddito è all’incirca di 20/25 mila €/l’anno…???  Allora ragionando… se è bravo (per modo di dire… ovviamente...) e riesce a far sparire all’incirca un milione di euro, è come se si fosse risparmiato all’incirca cinquant’anni della sua professione…
Rischi…??? Nessuno… certo si potrebbe essere costretti a restituire qualche decina di migliaia di euro e forse un’altra decina per lo studio legale che lo ha difeso… ma per il resto, potrà trascorrere il suo tempo a ciondolare, divertirsi, viaggiare… d’altronde non dovrà mica trascorrere il proprio tempo all’interno di un penitenziario??? 
Ma lì… ci vanno solo i poveri disgraziati, come si dice… quelli con i soldi non ci vanno, anche perché si sa, la legge dice che chi sbaglia paga (o dovrebbe pagare…), ma un decreto invita le procure a stabilire quali reati punire e quali reati accantonare… ed il più delle volte quest’ultimi, vengono giudicati in maniera discutibile… e così alla fine, non paga mai nessuno!!! 

Sicilia: La nuova mafia…


Ho letto oggi di nuovi avvisi di garanzia, con le accuse di associazione mafiosa, estorsione, rapina, traffico di stupefacenti, porto d’armi, sequestro di persona, ecc…

Nomi nuovi sì… ma non saranno certamente gli ultimi, perché la storia insegna che per poter eliminare questa grave infezione presente nella nostra terra, si dovrebbe procedere con più alte misure di contrasto, perché quelle attuali prodotte… sono di fatto palliative, già servono soltanto a generare nuovi scenari all’interno di quell’organizzazione, che hanno quale risultato, quello di far avvicendare quei suoi giovani emergenti, al posto di coloro che vengono di volta quotidianamente arrestati…    
D’altronde è ormai chiaro a tutti che la mafia si è evoluta, non è più quella della “coppola di traverso”, è silente, non lascia morti per strada, non organizza stragi, è finito quel tempo coercitivo che necessitava per affermare il proprio ruolo… 
Oggi, cosa nostra punta principalmente all’aspetto finanziario, ha compreso che sono lì che girano i soldi ed allora quei cosiddetti “viddani” delle campagne, si sono trasformati in “imprenditori“!!!
Essi hanno mutati quelle loro mutati, basta più “pizzini”… oggi si viaggiano nei social, sono specializzati e tecnologici, sì… grazie a quei loro Iphone, scrivono su “Whatsapp” e “Skype”… 
La nuova mafia d’altronde s’ispira a quelle famose serie televisive, tipo “GOMORRA”… dove il loro modello si chiama Cirù… sì…”l’immortale”!!! 
Lo sceneggiato dovrebbe far comprendere agli attuali giovani purtroppo legati a quelle associazioni criminali, che prima o poi verrà il loro turno…
Loro sono soltanto dei numeri, già… i prossimi della lista e quindi debbono iniziare a riflettere, visto che sono ancora in tempo, se non sia il tempo di sacrificare quell’auto sportiva ricevuta o quella lussuosa abitazione realizzata per trascorrere le serate con gli amici e tornare indietro da quella decisione scellerata, che si sa… non potrà mai ripagare, da un futuro certamente più faticoso, ma sicuramente più corretto per se e per i propri figli…
Ed allora ritornando a quel business, eccoli investire in tutte quelle attività che producono incassi in contanti… (servono peraltro a riciclare tutto quel loro denaro sporco…), d allora acquistano supermercati,  ristoranti, sale giochi, bar, si dedicano a tutto ciò che è commercio, vestiario, vendita di materiale edile e inerti, ricettazione, contrabbando, che rappresentano soltanto una parte di quel giro viziato che ha come obbiettivo, quello di reinvestire parte dei guadagni realizzati con la vendita di tutti quei stupefacenti, prostituzione, pizzo, scommesse clandestine, gioco d’azzardo, usura, ecc…    
D’altro canto, se pensate che l’ultimo omicidio risale al 1993, ci sarà un motivo… forse è perché questa “nuova cosa nostra” non ha più bisogno di compiere omicidi per portare avanti quei suoi affari…
C’è un modo totalmente legale per riuscirci… e si chiama: Gare d’appalto e finanziamenti pubblici!!!
Sono soldi che giungono ogni mese dalla Comunità Europea e se pur la nostra isola, resta tra tutte la più povera d’Europa, continua stranamente a ricevere gran parte di quei finanziamenti che poi finiscono nelle mani di quella organizzazione criminale… a quest’ultimi, vanno sommate i profitti realizzati con le gare d’appalto, che seppur blindate da normative di anti-corruzione che prevedono politiche di contrasto al malaffare negli appalti pubblici, non si comprende il perché queste gare, ancora oggi, vengono truccate e l’imprenditore che ha ricevuto quel vantaggio – quando e se scoperto colpevole – non farà altro che patteggiare (sempre che il reato non finisca in prescrizione…) e tutto riprenderà come se nulla fosse accaduto, al limite nominerà un suo prestanome  in quella propria attività …  
D’altronde il sistema protegge il malaffare e la corruzione, sono quei suoi colletti bianchi a fiancheggiarli, dirigenti e funzionari delle PA e professionisti insospettabili, che si occupano di curare ogni loro interesse, sia commerciale, che legale e fiscale…
Ed infine i cittadini, la maggior parte di essi sono collusi, sono loro più di tutti a preoccupare, con quel modo omertoso di vivere le loro scialbe vite… quel mostrarsi sempre in modo servile e il volersi compromettere per una semplice mazzetta e restano sempre a disposizione di chiunque chieda loro una mano… 
Ed infine ahimè… un pensiero negativo va fatto per talune inutili associazioni antimafia, sempre pronte a mettersi in prima fila quando invitate nelle commemorazioni, in particolare se sono presenti telecamere per sponsorizzarli… ma se si osservano i fatti ottenuti da quelle loro irrilevanti lotte, si comprenderà quanto poco si è fatto, in particolare nel riutilizzare quei beni confiscati dei cosiddetti mafiosi, che restano di fatto nelle loro mani…  
Fintanto che tutto resterà così inalterato, abbiamo voglia di continuare a leggere nel web e/o nei quotidiani, di nuovi arresti e/o di reati di cui ormai siamo diventati esperti… perché alla fine, questa è la terra che i siciliani hanno scelto e tanto desiderano!!!

Coi rifiuti… noi si butta niente!!!

Abbiamo letto alcuni giorni fa della maxi inchiesta sfociata nell’operazione “Gorgòni”, condotta dalla Procura & Dia di Catania, guidate rispettivamente dal Procuratore Carmelo Zuccaro e dal Capo Centro della Direzione investigativa antimafia Renato Panvino… 
D’altronde gli illeciti ambientali accertati dalle forze dell’ordine nel corso di questi ultimi anni, hanno accertato un numero sempre più in aumento d’infrazioni, di sequestri effettuati, di persone arrestate ed ovviamente è cresciuto in maniera sensibile anche il numero delle persone denunciate…
Un sistema quello dei rifiuti, che ha costretto lo Stato a dedicare un impegno più intenso ed un numero maggiore di addetti delle forze dell’ordine, contro un traffico illecito, che coinvolge una pluralità di soggetti, il più delle volte legate alla criminalità…
Peraltro, la maggior parte di questi illeciti ambientali, viene solitamente concentrata nelle quattro regioni con un’alta presenza mafiosa, come la Campania, Puglia, Calabria ed ovviamente non poteva mancare… la nostra Sicilia… 
Una menzione a parte merita l’attività svolta dal Corpo forestale della nostra isola, che nel corso di questi anni ha sempre più evidenziato il numero dei reati accertati e dove gli incrementi maggiori, hanno riguardato per l’appunto, il settore degli incendi, quello dell’urbanistica e dell’edilizia…
Già, perché bisogna considerare, che il business dell’ecomafia rappresenta la somma di tutta una serie di attività, che vanno dalla gestione illecita dei rifiuti speciali, all’abusivismo edilizio, per passare alla zoomafia, alla archeomafia e per concludersi infine, con la penetrazione di quelle proprie società, negli appalti pubblici e nella gestione dei rifiuti urbani…
Ed è dietro queste attività illegali, che si conferma la lunga mano della criminalità organizzata, che d’altronde si sa, sono anni che dimostra di essersi andata organizzando per poter partecipare a questa immensa e variegata serie d’attività illecite e l’hanno fatto, sia con i mezzi diretti dell’estorsione o anche, attraverso il volto pulito d’aziende create ad hoc per l’occasione… 
Ma al sottoscritto non interessa esaminare l’aspetto finanziario realizzato con questo business da quella associazione criminale, bensì, ritengo che l’aspetto più preoccupante è rappresentato dal riuscire ad aggirare sempre e in ogni circostanza, quelle normative previste in materia ambientale…
Una ragnatela diffusa quella del sistema “Mafia S.p.A.“, che sembra avvolgere completamente la nostra regione, dove s’intrecciano interessi e attività tra criminali, imprenditori e colletti bianchi, i quali formano unitamente, una seria minaccia per la nostra terra e non mi riferisco soltanto all’aspetto economico – per gli ingenti profitti lucrati o per aver scaricato sulla collettività tutti i costi derivanti da quella devastazione ambientale- bensì, per aver messo a rischio la salute e la sicurezza di tutti noi cittadini!!! 

Catania e la solita sinfonia stonata!!!

La città… Catania, i soldi spesi per  gioielli, abiti e vacanze… quelli dell’Istituto Musicale “Vincenzo Bellini”, le somme… 14 milioni di euro, gli arrestati… 23 tra funzionari, dipendenti della scuola e persone giuridiche esterne all’Ente pubblico, le accuse per quei reati: peculato, ricettazione e riciclaggio!!!
Ci mancava l’ennesima inchiesta… in questa nostra bistrattata città… 
C’era una volta in cui si era (negativamente) famosi nel mondo… per gli omicidi compiuti in maniera abitudinaria, ora con quella stessa regolare cadenza,  assistiamo a tutte queste inchieste per corruzione, tangenti, riciclaggio, scambio di voti, abuso d’ufficio, appalti irregolari e potrei andare all’infinito, tanto ogni giorno… ne abbiamo una!!!
Sono 23 le persone arrestate (sei in carcere e 17 ai domiciliari) dalla Guardia di Finanza al termine dell’indagine condotta sull’Istituto Superiore Musicale “Vincenzo Bellini” di Catania…
Erano, una vera e propria associazione a delinquere “ufficiale”, dove ciascuno di essi partecipava utilizzando o meglio distraendo illecitamente le risorse finanziarie dell’istituto.
Quando ripeto continuamente che i ladri non vanno soltanto ricercati in quegli ambienti ben conosciuti (mafia/politica/imprenditoria), ma soprattutto tra quegli enti pubblici… non mi sbagliavo, difatti, se andate a ripercorrere le inchieste in quest’ultimo anno e mezzo in Sicilia, potrete costatare come la maggior parte di quei “corrotti” sono inseriti in quegli uffici ed hanno solitamente le camicie dai “colletti bianchi”…
Nei loro confronti è stata compiuta dal gip un’ordinanza cautelare che dispone il sequestro preventivo equivalente di beni per 14 milioni di euro…
Ovviamente quei soggetti, sono stati coadiuvati nella truffa da alcune società commerciali compiacenti, di cui molte di esse… vedrete a giorni faranno come si dice a Catania “il botto” in quanto sicuramente già inadempienti con il fisco…
Fondi e fondi pubblici indebitamente consegnati a favore dell’ex responsabile dell’ufficio ragioneria dell’Istituto, il quale li divideva ai dipendenti suoi complici e alle imprese partecipanti all’illecito…
Quindi… gli indagati con quei soldi andavano in vacanza, acquistavano gioielli, compravano per se e per i propri cari vestiti d’alta moda, mentre le società a sostegno della truffa, aprivano conti correnti, usavano le carte prepagate, provvedevano ad inviare denaro con operazioni di “home banking”, trasformavano gli assegni in prelevamenti contanti, somme che venivano in parte restituite per cassa a compenso di quelle precedentemente incassate illecitamente (dal momento che non vi era stata svolto alcun mero servizio a favore di quell’ente…), così per come concordato quindi, le somme rientravano nella disponibilità di quei “corretti”impiegati… oggi “indagati”…
L’avevo scritto proprio alcuni giorni fa: cambiano i suonatori, ma la musica è sempre la stessa!!!

Denuncia: sono circa 1.900 le imprese che a Catania operano senza essere in regola con il Durc!!!

Una notizia sconvolgente… ma di cui improvvisamente non si trova alcuna corrispondenza!!!

Ieri mattina, tra le sette e le otto, mi trovavo in macchina per accompagnare al “Cutelli” mia figlia Alessia con la sua amica Miriam…
Durante il tragitto… solitamente ascolto la radio, in particolare le ultime notizie.
Ecco che tra quelle, si fa riferimento ad una denuncia dell’Avv. Antonio Fiumefreddo – mi sembra sia l’attuale Amministratore Unico della società “Riscossione Sicilia” – nella quale veniva riportava la notizia che, nella provincia di Catania, vi sono… circa 1.900 imprese non in regola con il proprio Durc, in quanto dagli accertamenti, presentano presso l’Agenzia di riscossione, debiti per centinaia di migliaia di euro, ma che grazie a perversi meccanismi poco chiari e il solito colletto bianco “infedele” (che ha provveduto a cancellare quei debiti dal sistema), si è permesso di contro, di far risultare quelle stesse imprese… perfettamente in regola!!!

Ovviamente per quanto sto riportando, dovete concedermi… non certo il beneficio del dubbio, ma l’esattezza di quelle espresse parole, sulle quali posso permettermi comunque di mettere “la mano sul fuoco”, in quanto ritengo perfettamente coerenti… con quanto dal sottoscritto ascoltato!!!

Sembrerà assurdo ma appena sono rientrato a casa ho cercato di leggere sui quotidiani on line la notizia… niente di niente, il silenzio assoluto!!!
Quindi, ho cercato di riascoltare la notizia nell’archivio delle radio, ovviamente non sapevo su quale frequenza fosse stata riportata, ed ho provato quindi con quelle della Rai ( Radio 1-2-3 ) Radio 24, RAI GRS e R101…
Ho puntato direttamente su queste, perché rappresentano le principali 6 stazioni radio memorizzate nella mia auto (la sesta mancante dalla lista di sopra è Radio Sportiva), ma non sono riuscito a risentire in “replay” la notizia… sembra essersi dispersa nell’etere.
Mi sono chiesto è successo qualcosa nel frangente, ho forse sbagliato stazione radio oppure involontariamente avevo cambiato frequenza in maniera automatica ed ora non so più, da quale radio proveniva la notizia… se qualcuno di voi può aiutarmi gliene sarei grato…
Oppure, devo pensare che, essendo quella una notizia “bomba”… qualcuno ha provveduto a far la eliminare!!!
Comprenderete bene che, 2000 imprese costituiscono un numero davvero consistente e se così fosse, salterebbe quell’equo giudizio su una società di riscossione che manda cartelle esattoriali a tutti, in particolare a quei poveri cittadini, con la richiesta di qualche centinaio di euro e di contro, agli “amici degli amici”, imprenditori legati ad un sistema corruttivo, clientelare e certamente mafioso… annulla tutto!!!

Se dovesse essere vera la notizia. nessuno di noi… sarebbe più interessato a pagare quelle cartelle richieste, se non dopo aver fatto luce su quanto accaduto e soprattutto dopo che la società di riscossione dimostri – proprio per quella normativa sulla trasparenza amministrativa – di mettere in evidenza a seconda dell’importo… coloro che devono pagare ( basta una iniziale del  Nome e Cognome… non pretendiamo di mettere allo gogna nessuno…) con il relativo importo a debito riportato di seguito!!!

Si dovrà quindi procedere a quegli incassi milionari… prima di pretendere quelle poche centinaia di euro dai disoccupati, casalinghe, pensionati e poveri dipendenti!!!
La notizia comunque è sparita, almeno io ho difficoltà a reperirla…
Non mi resta che contattare Lunedì mattina l’Avv. A. Fiumefreddo per sapere se la notizia ascoltata fosse vera e nel qual caso, comprendere il perché, non riceva la giusta attenzione…

Comprendo adesso il perché l’Avvocato sia stato attaccato in questi giorni, da tutti, sia dai mass media, che da molti organi ufficiali…

Forse sono in molti ad avere paura di quelle denunce e si cerca in tutti i modi, che quanto ora scoperto  resti di fatto… insabbiato!!!
Avv., se pur in alcuni miei post precedenti non ho condiviso alcune procedure adottate dalla società che Lei rappresenta (vedasi IN.CO.TER S.P.A.), sappia che da ieri, Lei trova in ciò che sta facendo, il mio pieno consenso e mi auguro la piena solidarietà di quanti desiderano un paese onesto!!!
Continui così…  La prego non si faccia intimorire da nessuno!!!

Ma quali Vicerè… questi sono scassapagghiari!!!

A Catania in questi giorni si è ripreso il tema dei “Vicerè”, il famoso romanzo di De Roberto, ma credo che oggi il paragone risulti di per se spropositato…
Forse il termine più corretto da utilizzarsi è “scassapagghiari” perché in gioco non ci sono i personaggi d’élite descritti nel libro… e neppure nobili declassati, uomini politici o intellettuali banditi, qui ci sono semplici personaggi collusi dove è possibile toccare con mano tutta la loro debolezza… una classe di uomini nota che si è macchiata del più vile cinismo…
In questa vicenda, emerge in tutta la sua gravità la svendita dei valori… quel cedere sempre a compromessi in cambio di speculazioni finanziarie ( come se il denaro rappresentasse l’unico metro da far valere…), carriere rapidi, quel voler appartenere a compagine privilegiate, quel trasformismo quotidiano affinché si giungano ad ottenere i vantaggi personali… tanto ambiti. 
Ed allora  in quelle inchieste, troviamo nomi e cognomi di eclatanti giudici, cancellieri, dirigenti di pubblici uffici, comandanti delle forze dell’ordine, tutti uomini posti all’interno di apparati istituzionali… per poi proseguire verso gli usuali colletti bianchi in cui, dottori commercialisti, avvocati, funzionari di filiali e direttori commerciali danno il meglio di loro, per agevolare i soliti imprenditori e affiliati…. di “casa nostra”…
Non si tratta di rileggere le inchieste o di ascoltare le migliaia d’intercettazioni… ciò che emerge in maniera costante è come il malaffare – lo vado ormai ripetendo da anni è presente ovunque e in tutti i livelli… nessuno escluso!!!   
Non ci sono regole per limitare questa corruzione e neppure la minaccia delle pene severe serve a circoscriverne il fenomeno…
Ormai in questo meccanismo… ci si buttano tutti dentro e riuscire trovare una sola persona onesta tra la massa è diventata quasi una rarità…    
Ma questa situazione come dicevo sopra… piace… serve per mantenere quell’apparato chiamato “lotta alla mafia”, quel modus operandi per la legalità che trova certamente molte parole e tanta propaganda, ma certamente poca concretezza nei fatti (ad esclusione di quanto realizzano le procure), mi riferisco in particolare a quegli interventi necessari da compiere e che non vengono realizzati…
Dopotutto, prendiamo per esempio le ombre che si addensano sulle nostre Associazioni di Categoria (Camera di Commercio, Industriali, Ance) o anche su, Corpo Forestale, Protezione Civile, A.S.T, RFI, abbiamo visto come i loro Presidenti, Commissari, Dirigenti, siano stati tutti arrestati con le aggravanti di reati per associazione mafiosa, concussione, richiesta di tangenti, assunzioni e consulenze date a parenti e affini, per proseguire con l’induzione indebita e la promessa di vantaggi e utilità…
Quindi di cosa parliamo se come si dice nella nostra città “u pisci feti da testa…“!!!
Basta difatti analizzare quanto poco si faccia per allontanare definitivamente da quelle associazioni quelle imprese (e di conseguenza i loro rappresentanti legali), che hanno dimostrato – con i fatti – di essere stati partecipi di episodi gravi, durante la propria gestione imprenditoriale…
Ed inoltre, bisogna far sì che i controlli vengano realizzati con modalità ben più severe di quelle finora adottate: infatti è bastato esclusivamente allontanare ( per dare un segnale di simulato cambiamento all’opinione pubblica) il “capro espiatorio” e poi (partecipando in modo colluso al noto sistema fuorviante) lo si è fatto celatamente rientrare, attraverso la stessa società o di comodo, appositamente intestate al coniuge, figlio, parente di turno… o ancor peggio alla classica “testa di legno” messa lì in qualità di prestanome!!!   
Si tratta effettivamente di mettere in pratica quel cosiddetto “Codice Etico” tanto declamato… ponendo all’apice di ogni azione, quei necessari comportamenti rispettosi propri di quei principi, allontanando radicalmente qualsivoglia connubio criminale e far in modo di non barattare mai la propria influenza sociale, per convogliarla successivamente quando richiesta, ( di solito durante la vicinanza delle urna elettorali), a favore dei propri “amici” politici…
Basta ovvietà… sappiamo bene che non vi è necessità di ribadire per l’ennesima volta il rispetto delle leggi in vigore, quelle ci sono per essere rispettate, ma prima di esse… vi è l’etica della persona e questa non ha necessità di alcuna norma imposta… per essere propria!!!
E’ finito il tempo di utilizzare quell’evanescente parola chiamata “anti-mafia” è ora di ripartire mettendo la fine a questo modo di concepire la lotta al malaffare!!!
Non si può più puntare a favore del banco… bisogna decidere definitivamente da quale parte del tavolo si vuole stare seduti… dalla parte della legalità oppure nel lato opposto, lo stesso con cui finora si è stati avvinti… quello dell’illegalità!!!

Chi possiede coraggio e carattere, è sempre molto inquietante per chi gli sta vicino…

E’ da sempre così…
Essere in prima linea o restare dietro le quinte… questo è il vero dilemma… 
Voler rappresentare quel termine di paragone che, indipendentemente dal modo di fare, suscita inquietudine in chi, queste doti non le possiede e pur cercando d’imitarle, si rende consapevole di non poterle avere…
Perché la vita, per questi soggetti, non sarà mai piatta o impersonale, ma sarà sempre e ovunque “combattuta”, tra la propria libertà individuale segno di profonda dignità e quell’ambiente circostante, che chiede a tutti d’adeguarsi  a quel sistema ed alle sue regole…
E’ vero, sin dall’inizio si è a conoscenza che la lotta non porterà alcun successo, ma un uomo, già un uomo vero, si differenzia dal resto della natura umana, ed in particolare da quanti continuano a muoversi “strisciando” in modo viscido…
Ognuno di noi è qualcosa di unico, indistinguibile… e non può certamente barattare la propria coscienza per ragioni collettive…

Potersi addormentare con la coscienza a posto, senza dover sentire il peso dei compromessi con cui tanti hanno deciso di voler convivere, è qualcosa di certamente meraviglioso… 
Ogni persona deve decidere attraverso le proprie azioni dove voler stare, se reputa che una cosa sia giusta, questa allora va fatta…, perché se si è capaci di morire per i propri ideali allora è sicuro che si è disposti a vivere per essi…, infatti, a cosa serve essere vivi… se non si ha il coraggio di lottare???

Perché soltanto chi ha un forte senso individualistico sa riconoscere che la vita è una continua lotta, tra il sacrificio e la fierezza, tra quel mancato riconoscimento sociale e la salvezza della propria persona…
Come si dice… se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee… o le sue idee non valgono nulla, o non vale niente lui!!!
A me difatti non inquieta una persona coraggiosa e caratterialmente forte…, mi preoccupa invece molto di più… quelle persone insignificanti, poste dietro… in secondo piano, ipocrite e false, che non hanno alcuna capacità da mostrare… e che nell’ombra, non fan altro che criticare e giudicare gli altri…
Come poter continuare a vivere quando ovunque ti giri… trovi professionisti con i quali sei costretto a dialogare che sono disonesti???
Rubano tutti spudoratamente, si ritrovano scientificamente insieme su quel carro dei lestofanti, in quegli appalti, pubblici e/o privati e/o nella gestione di consulenze ed incarichi…
Altro che illegalità… qui si tratta di trovarne almeno uno onesto… che non si faccia corrompere da questo sistema marcio, che permetta alle proprie idee, di astenersi da quelle azioni riprovevoli…
Ricercare quindi quei giusti valori, distanti ognuno di essi, da ogni favoritismo personale o dalle solite promesse…  
Deve esistere soltanto la lotta ad ogni ideologica eventuale appartenenza a certe associazioni che conducano alla fine a fenomeni corruttivi…
Quel sistema tanto collaudo delle tasche piene deve definitivamente essere reciso, attraverso giuste sentenze – già al primo grado – che non permettano più a certi individui di continuare a rubare… e non parlo dei soliti cosiddetti mafiosi… ma di tutti quei professionisti dai colletti bianchi, che sotto il nome di politici, funzionari, imprenditori, giudici, consulenti, uomini dello stato e semplici dipendenti pubblici, operano per far si che alla fine nessuno paghi…
Un paese marcio il nostro – dove sono in tanti ad aver accettato in questi anni compromessi – diventando così “condizionato” sia nei giudizi che negli uomini scelti, quegli stessi che avrebbero dovuto in maniera autonoma e arbitraria decidere…
Occorre per poter andare avanti, resettare tutto il sistema, perché come si dice… a mali estremi, ci vogliono estremi rimedi, il resto come vado da sempre ripetendo è del tutto inutile !!!
Il coraggio infatti non è la mancanza di paura, ma proprio la capacità di vincerla!!!