Archivi tag: catania

Quei carri attrezzi abusivi

Pubblico una lettera ricevuta a mezzo mail (che ho solo leggermente corretto):

Sig. Costanzo buonasera, 

scrivo nuovamente dopo cinque mesi, perché sembrava che finalmente – dopo la pubblicazione del suo post (http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/05/quei-mancati-controlli-sui-carri.html) suggerito dalla mia precedente comunicazione – qualcosa fosse cambiato e debbo confermarle che così è stato proprio fino a pochi giorni fa.

Purtroppo in questi ore quella speranza è volata via in quanto, ho potuto notare come in città (ed anche fuori), si sia ripreso nuovamente a circolare con falsi carri attrezzi, certamente non autorizzati, quasi sempre con auto sopra dall’aspetto nuovo.

Non vorrei trovarmi nei panni di quei proprietari che ora si ritroveranno a piangere il furto della propria auto oppure consegnare a qualcuno “di buon cuore”, la somma richiesta di 500 euro per farsi restituire l’auto.

Non posso dire che i controlli non ci siano, io stesso più volte in questi mesi sono stato fermato dalla polizia ed anche dalla municipale, certo durante quel fermo mi è stato detto se conoscessi qualcuno che svolgesse come me questo lavoro ma che operasse abusivamente; un po’ mi vergogno perché so di aver nascosto la verità, ma mi creda, non è per mancanza di coraggioso e neppure perché perché lei pensi che io abbia paura, spero che lei capisca quanto sia difficile per noi esporci in questo ambiente: perderei subito il mio lavoro perché obbligherebbero il mio capo a licenziarmi e poi forse seguirebbero anche una serie di ripercussioni, non solo personali, ma anche familiari.

Mi dica quindi cosa posso fare io da solo??? Debbo far finta di niente, stare zitto come fanno tutti, non scrivere neppure a lei??? Forse debbo andare via come hanno fatto molti miei amici e parenti, cercare al nord un nuovo lavoro, ma con i pochi soldi che ho come faccio???

Mi creda, io vorrei semplicemente lavorare e stare tranquillo, vivere sereno, godere di quello che ho, ma poi, quando vedo che quel poco mi viene pure rubato via, ecco che divento pazzo e tutto mi sembra ingiusto. 

La prego di scusarmi per questo sfogo, ma ho come la sensazione che qui non cambi mai nulla perché alla fine a tutti sta bene così. Ogni sera ritirandomi a casa prendo mio figlio in braccio e mi chiedo: quale futuro potrò mai dargli rimanendo qui?

Sig. Costanzo, grazie per quanto va facendo, certo a qualcuno sembrerà poco o forse nulla, ma per me – anche se non la conosco personalmente – quel poco che fa, è veramente importante perché mi da la forza di continuare.

Una buona serata. 

C'è tra voi qualcuno capace di spiegarmi a cosa serve indicare i tempi d'esecuzione dei lavori, quando poi nessuna impresa li rispetta???

Sappiamo bene come la regola prevede per gli appalti dei lavori pubblici un termine contrattuale di ultimazione non definito (art. 1457 del cod.civ.), se pur va detto, questa sua mancata condizione non è del tutto corretta, in quanto l’opera da realizzarsi – anche se tardivamente ultimata – mantiene sempre la propria utilità.

Difatti, ciò trova conferma nelle disposizioni legislative che per l’appunto consentono alle imprese – per motivi evidenti o di forza maggiore – di poter  sospendere i lavori o stabilire eventuali nuovi termini suppletivi, per l’ultimazione di quell’opera.

Ora, volendo analizzare molti di quegli appalti in corso nella mia regione, in particolare nella mia provincia di Catania, scopriamo come quel termine di esecuzione – stimato e determinato dal Responsabile del Procedimento in sede di predisposizione degli atti – sia stato, nella maggior parte degli appalti traslato ed allora viene spontaneo chiedersi, se quel tempo previsto e a suo tempo ritenuto congruo, fosse di fatto errato oppure se per motivi che nulla hanno a che fare con ragioni di forza maggiore, si sia voluto in concreto agevolare quell’impresa che evidenzia di fatto, di non essere nelle perfette condizioni di eseguire quei lavori aggiudicati o sub appaltati, nei termini previsti!!!

Ecco, su questo punto, in base alla mia trentennale esperienza potrei già rispondervi, ma questa volta desidero coinvolgere ciascuno di voi e porre quindi questo quesito, analizzando in maniera serena quale sia il vostro giudizio, senza che questo debba trasformarsi in quel classico pregiudizio o in una valutazione che posa risultare di parte…

Naturalmente da quella vostra riflessione va eliminata quella condizioni di estrema rilevanza che può determinare un prolungamento dei tempi contrattuali e mi riferisco all’impreviste condizioni meteo “sfavorevoli” che comportano nel programma dei lavori uno slittamento a causa della minor produttività causata da quei giorni di maltempo, in quella zona d’intervento…

Quindi togliendo quelle sospensione legittima che esula dalla ordinarietà, vorrei sapere da parte Vs. se ritenere che vi siano altri motivi, chissà forse appositamente “celati”, che conducono quei nostri appalti a non essere realizzati nei termini previsti o ancor peggio a non essere completati del tutto, lasciando spesso quelle opere incompiute!!!

Potete pubblicare il vostro commento in fondo al post o inviarmi una mail che verrà pubblicata – se ritenuta valida e non offensiva – direttamente in questo mio omonimo blog – sia se autografata che in maniera anonima, in particolare è gradita l’indicazione di eventuali opere – di cui si ha realmente coscienza – che in questi anni sono rimaste manchevoli o del tutto incompiute!!! 

Come volevasi dimostrare, eccovi confermato l'inganno!!!

Cosa avevo scritto alcuni giorni fa???

Ecco l’ennesima dimostrazione: il Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata, meglio conosciuto con l’acronimo G.I.C.O., reparto d’élite della Guardia di Finanza di Catania, ha fatto emergere una serie di sentenze “di favore” compiute da parte di un magistrato compiacente… 

Ecco difatti emergere presunte sentenze a favore di alcuni imprenditori, a cui sono state contestati reati di corruzione, quella classica modalità “dare/avere”, che porta da una parte qualcuno a ricevere e dall’altro qualcuno a dare, come…??? 

Semplice si ritardano o si accelerano i giudizi di quelle sentenze, dimostrando in particolare che quando si trattava di decidere su quegli amici imprenditori, ecco improvvisamente vedere quelle media usuale, posta in atto per analoghe sentenze, prevista all’incirca prevista in uno o due anni, concludersi incredibilmente in pochi mesi…

Già… sentenze che venivano manipolate non solo da quel magistrato, ma sicuramente anche da chi si trova ad operare all’interno di quegli uffici, permettendo che quelle sentenze, passassero sempre nelle mani di quel  magistrato e non finissero indirizzate verso altri colleghi.

Mi sembra di rivedere quanto mi ha fatto leggere in questi anni una mia cara amica di Messina, con tutta una serie  di procedimenti che hanno subito in questi ultimi anni una serie di altalenanti giudizi, a seconda dei magistrati che hanno avuto in mano quei fascicoli e dai quali si è evidenziato in maniera tangibile, un sistema ingegnoso posto a protezione di quei “fratelli“, ora ahimè imputati, ma che sono riusciti – grazie a quei loro amici influenti dentro il palazzo di giustizia – a cavarsela,  grazie soprattutto a quel sistema giudiziario che dimostra essere fallace e soprattutto iniquo. 

Ho detto alla mia amica che appena una testata d’inchiesta a livello nazionale deciderà di verificare quanto finora accaduto, sono certo che molte teste cadranno e faranno la sessa fine di quella più famosa del profeta Giovanni Battista…

Ma chissà potrebbe accadere che prima che le Tv presentino un reportage su quanto finora accaduto, qualcuno – non ancora compromesso con questo corrotto sistema – presente all’interno delle forze dell’ordine – sia  disposto a fare il proprio dovere, senza doversi piegarsi alle volontà di qualche suo superiore (corrotto) o di quanti vorrebbero eclissare quelle verità scomode che si sa… non dovranno mai emergere!!!

La mafia comanda a Catania…

 Ancora arresti, già… gli ennesimi!!!

“Agorà”, è questo il nome che la Dda di Catania ha dato all’inchiesta scaturita dalle indagini dei carabinieri del Ros di Catania e del comando provinciale di Siracusa, che ha portato all’arresto di 47 persone. 

Il nome è azzeccato, d’altronde va ricordato come il nome “Agorà”, nell’antica Grecia, indicasse la piazza principale della polis, ove  si mantenevano o si creavano importanti relazioni interpersonali e nella quale venivano prese numerose decisioni…

Ci si meraviglia sempre quando accadono circostanze come quella emersa nella giornata di ieri, in particolare si fa finta di non comprendere come quel settore delle imprese sia di difficile definizione, in particolare su ciò che riguarda quel rapporto che viene ad instaurarsi nei casi di estorsione, poiché diventa estremamente difficile comprendere e quindi distinguere chi è vittima e chi viceversa ne è complice!!!

Difatti, molte imprese negli anni si sono mosse in stretta armonia con quelle strutture criminali, diventa quindi problematico affermare se quei rapporti siano stati occasionali o determinati da costrizioni o da legami di amicizia, oppure se essi siano stati motivati – come solitamente accade – da reciproci interessi comuni…

Difatti, ciò che maggiormente si evidenzia nelle attività ove vi è un forte interesse economico – in particolare negli appalti pubblici – è l’uso coercitivo e finanziario di quelle associazioni criminali; in primis con l’uso della violenza (solitamente rimane la prima “risorsa” potenziale), a cui segue – ma non per importanza strategica – la capacità di corruzione, dovute alla notevole disponibilità finanziarie di quell’organizzazione.

D’altronde entrambi dimostrano di avere dei vantaggi: la criminalità per vedersi finanziata la propria organizzazione, interviene con piccoli e grandi favori ed offre soprattutto un canale aperto nei contatti con i politici cui essi sono legati; viceversa l’impresa “amica” gode di quelle azioni di scoraggiamento adottate sulla concorrenza mediante intimidazioni ed ottenendo così gli appalti, i quali solitamente vengono assegnati in quanto agevolati mediante forme di corruzione da parte di quei collusi funzionari pubblici. 

Certo è difficile fare una analisi sociologica di quanto accade, ma comprendere come ormai anche per la magistratura è diventato difficile interpretare quel limite di demarcazione e soprattutto verificare qual è l’esistenza di quelle relazioni sociali (nel caso specifico il rapporto di scambio istauratosi tra l’impresa edile ed il clan mafioso) per indicare così con esattezza, la funzione svolta da ciascuna tipologia di relazione, la quale, non sempre, riesce a far emergere in maniera chiara gli elementi che costituiscono reato, ma che in ogni caso, assumono in se una grande rilevanza dal punto di vista sociologico e soprattutto socio-economico.

Ma d’altronde per meglio comprendere i passaggi di quanto avvenuto negli anni e ancora oggi si ripete in maniera costante, vi rimando ad un bellissimo libro di Claudio Fava, di cui vedete il titolo nelle foto sopra in allegato…

Catania: nuovamente nell'immondizia!!!

Sono passati un po’ di mesi e siamo ritornati nuovamente nella spazzatura!!!

Ma d’altronde il problema dei rifiuti costituisce da sempre in questa regione qualcosa che non bisogna risolvere, poiché il giro di denaro che esso produce è talmente esorbitante che soltanto a pochi è permessa quella sua gestione. 

Ed allora, andiamo per gradi… 

Innanzitutto le discariche, quelle esistenti sono esigue: lo sappiamo da almeno cinquant’anni ma non si è fatto nulla per ampliarle o non si è presa la briga di trovare nuove soluzioni alternative come ad esempio l’uso di quelle cave dismesse… 

Ed ancora, si era parlato della costruzione dei termovalorizzatori, ma anche in questo caso, qualsivoglia progetto presentato (se presentato…) è stato respinto!!! 

Chissà forse qualcuno ha deciso per noi oppure non voleva perdere quel proprio business milionario preferendo (o dovrei dire “imponendo”) che questa tipologia d’impianto, prettamente dedicato (in ogni parte del mondo) allo smaltimento dei rifiuti solidi non venisse realizzato, pur sapendo che il processo (simile a quello dell’inceneritore) riesca a trasformare in energia elettrica il calore prodotto dalla combustione e quindi potete comprendere quali benefici economici si potrebbero ottenere in questo periodo di crisi energetica e con gli aumenti delle fatture salite alle stelle a causa della guerra in corso.

Ho saputo tra l’altro proprio in questi giorni da parte di un autista che – a differenza di quanto avviene nella nostra regione – in altre realtà del nord Italia (stranamente) si prendono carico di gran parte dei nostri rifiuti, già… per riutilizzarli, riciclarli e recuperarli e trasformarli in risorse materiali, creando altresì così non solo un risparmio energetico per la collettività, ma incassando milioni di euro per quel ricevuto smaltimento…

Per correttezza, debbo avvisare che su quest’ultima notizia riportata non ho alcuna fondatezza, ma sarebbe grave se quanto a me riportato verbalmente fosse vero: pensare difatti che dove noi non riusciamo, altri ne approfittano, sarebbe qualcosa di allucinante!!!

Ovviamente non comprendendo i motivi di quella folle operazione, ho chiesto a quell’autista di chiarirmi, se poteva, i reali motivi che spingevano ad effettuare quella ambigua procedura: Sig. Costanzo lo capisce cosa significa spostare tutta questa spazzatura??? I costi dei trasporto che vengono pagate alle nostre imprese siciliane? I soldi che vengono dati alla regione del Friuli perché si prende la nostra immondizia?? E’ tutto un giro di soldi, ecco perché da noi non si fa nulla e si resta bloccati!!! 

Difatti (ho scoperto come quell’autista ne sappia più di me in rifiuti…) continuando in quel ragionamento mi diceva quanto segue: ma si chiede mai perché non si provvede a effettuare una legislazione regionale seria in tema di gestione dei rifiuti???

Vorrei ricordarLe come prima dell’avvento dell’Albo Gestori Rifiuti, per poter eseguire i trasporti dei rifiuti su tutto il suolo nazionale, bisognava ottenere tutta una serie di autorizzazioni che venivano rilasciate dai rispettivi organi competenti delle regioni nelle quali si volevano prelevare o smaltire i rifiuti ed i controlli erano serrati.

Oggi invece qualunque impresa in possesso di una idonea autorizzazione può effettuare il trasporto di quei rifiuti, di cui mi permetto di ricordarle che esistono due tipologie a seconda di chi produce il rifiuto e chi lo trasporta, sia per conto proprio che per conto terzi.

Ora, mi dica: chi mai controlla quei trasporti, i documenti (Ddt e/o formulari)??? Ed ancora: vengono realmente smaltiti in quegli stabilimenti distanti migliaia di chilometri oppure durante quel percorso i rifiuti subiscono una deviazione che li conduce a  finire quel loro tragitto in un percorso alternativo, quasi sempre una discarica non autorizzata e quindi abusiva???

Ho come l’impressione che egli sappia più di quanto non vuole dirmi, ma non proverò ad approfondire, d’altronde si è già aperto abbastanza senza conoscermi, più di quanto certamente  avrebbe voluto.

Mi saluta dicendomi: lo sa che in questo momento vi è una discarica enorme (non vorrei sbagliarmi ma credo abbia fatto riferimento a una località in Provincia di Siracusa…) che è pronta da mesi per essere utilizzata, ma che “incredibilmente” non riesce ad ottenere – causa la nostra burocrazia – le dovute autorizzazioni per aprire e far accedere in quel sito tutti i rifiuti attualmente sparsi per le nostre strade e non solo???

Non so che dire, sì… sono rimasto senza parole e per l’ennesima volta ho come la sensazione che anche su questa vicenda vi siano dei poteri (occulti) che determinano come in questa nostra regione, anche i rifiuti, siano di fatto “cosa loro”!!! 

Controlli inefficaci sul territorio??? Ecco quantomeno una soluzione!!!

Mi ero ripromesso di scrivere un post a riguardo…

Ed allora eccomi qui a suggerire una soluzione che potrebbe in maniera semplice essere adottata, se soltanto il nostro governo nazionale e di conseguenza le istituzioni poste a quei controlli, decidessero d’iniziare in maniera seria e soprattutto estesa, quelle opportune verifiche sul territorio che porterebbero in pochi mesi a far emergere tutta una serie di contraddizioni, tra illegalità e raggiri compiuti ai danni dello Stato!!!

La mia idea prende spunto da un’esperienza vissuta in Ucraina, in particolare ad Odessa, ma quanto sto per descrivere posso garantirvi avveniva ad ogni angolo di quella nazione: l’iniziativa messa in atto in quel Paese come soluzione pratica al controllo del territorio, era di posizionare nei punti strategici della città, in particolare quelli d’ingresso e di uscita, tutta una serie di postazioni di polizia, ma invece di usare le forze dell’ordine già abbastanza impegnate, utilizzavano i militari..

Ogni squadra era costituita da 5 elementi, tra cui due soggetti posti sul veicolo militare su cui era stata posizionata una mitragliatrice pesante a copertura dei tre militari posti a terra, anch’essi armati e con mitragliatori leggeri, i quali procedevano a fermare quelle particolari auto su cui credevano potessero viaggiare soggetti poco raccomandabili o quantomeno da controllare (non certo il vecchietto o la bella ragazza…).

Ecco quel particolare sistema potrebbe essere utilizzato da noi; tutto il sistema di controllo inizia sin dal momento del fermo, con la verifica dei documenti d’identità e della patente del guidatore, si passa poi alla regolarità assicurativa e di revisione del mezzo, ma soprattutto ciò che conta appurare è l’attestazione che autorizza quella persona fermata all’uso di quel mezzo, cioè quest’ultima deve dimostrare di essere il proprietario, il legale rappresentante, un delegato e/o dipendente, un agente/rappresentante di commercio o anche un semplice cittadino che ha deciso di noleggiare quel mezzo: il controllo verrà eseguito on line e comprenderà l’inserimento in un database non solo di quell’autista, ma anche di tutti gli eventuali occupanti l’auto, quanto compiuto servirà successivamente per poter incrociare questi dati registrati, con eventuali provvedimenti che potrebbero essere successivamente disposti dalle autorità giudiziarie… 

Va precisato altresì che se durante quei controlli l’autista di quell’auto dimostrasse di non aver alcun legame con la proprietà della stessa, ecco che si interverrebbe immediatamente con il sequestro del mezzo, in attesa che il reale proprietario si presenti presso gli uffici di competenza, per spiegare in maniera inequivoca, i  motivi che hanno portato a concederne l’uso di quell’auto ad un soggetto terzo.

Difatti, basterebbe bloccare la maggior parte delle auto di grossa cilindrata che in questo giorni circolano nella nostra città, per scoprire come queste siano in mano a soggetti estranei, tra l’altro sono certo che la maggior parte di essi risulteranno essere nullatenenti, possibilmente disoccupati e ritengo di poter aver un alta probabilità d’indovinare, se dichiaro che questi soggetti percepiscono anche il “reddito di cittadinanza“!!!

Viene infatti spontaneo chiedersi: come fa un soggetto come questo (ovviamente la circostanza vale anche se fosse una donna al volante…) a guidare un auto da oltre 50/100.000 euro??? Ed ancora, perché è stato concesso ad egli quell’uso e da chi??? Ipotizzando che quei controlli fossero compiuti in maniera accurata e costante, diventa agevole costatare quando quell’auto viene nuovamente riutilizzata da quello stesso soggetto o da un suo familiare!!!

Per cui, le ipotesi che restano è che egli possa essere di fatto il reale proprietario di quell’auto ed altri invece, se pur registrati ufficialmente nei camerali, siano esclusivamente delle teste di legno, come viceversa, può risultare che essi siano per c/ di quelle società dei semplici prestanome, a cui è data la possibilità (quasi fosse un contentino) di poter viaggiare saltuariamente su quella auto di lusso… 

Naturalmente grazie a quei controlli si potrebbe anche verificare se quei soggetti siano più o meno legati ad una associazione criminale e quindi proprio attraverso quell’auto, gli organi di polizia tributaria potranno procedere alla verificare in maniera diretta della contabilità societaria, analizzando in quali modi quell’auto o il parco macchine sia stato acquistato, se il bilancio ne permetteva l’acquisizione o se viceversa la cassa in quel preciso momento fosse in rosso e quindi non ne permetteva l’acquisto, portando quindi quegli ispettori a dover concludere che l’acquisto era stato realizzato grazie ad una contabilità extra in nero del tutto parallela.

Resta infine per correttezza da comunicare che chiunque può in maniera legale comprarsi l’auto che più desidera e che si può permettere; il post d’altronde non è realizzato per chi dimostra di aver una propria agiatezza o delle risorse personali/familiari chiare e ben evidenziate, bensì l’analisi compiuta sopra fa esclusivamente riferimento a coloro che non possono dimostrare di avere alcuna capacità economica, ma che attraverso espedienti illegali, di malaffare, corruzione ed evasione, manifestano palesemente “a mo’ di sfottò”, quanto sono stati in grado di compiere, grazie a questo Stato che glielo ha semplicemente permesso…

L'ombra della guardiania: un mondo sommerso che sopravvive grazie ad un inefficace controllo istituzionale!

Ho letto ieri un articolo interessante https://livesicilia.it/catania-etna-guardiania-inchiesta/ sui segni di vernice e le modalità di guardiania in alcuni comuni del mia città etnea…

Ingegnosi quei segni di vernice “spray” colorati apposti davanti alcune proprietà affinché venisse identificata (a chi di dovere…) l’attività di guardiania di alcuni terreni e immobili ricadenti in quell’area “protetta”!!!

La guardiania in generale costituisce da sempre un grave problema, in quanto risulta difficile dimostrarne l’effettiva attuazione, anche perché non sempre vi è la presenza in luogo di quei soggetti incaricati, che viceversa operano stando a distanza, ma controllando l’area anche attraverso nuovi e sofisticati metodi tecnologici…  

Ma ciò che più mi ha stupito in questi lunghi anni d’esperienza, non è tanto la guardiania sopra riportata (che naturalmente come dicevo sopra certamente costituisce un grave problema), peraltro quest’ultima non possiede di fatto quel carattere di ufficialità richiesto, viceversa in altri ambiti qual è ad esempio quello pubblico, mi riferisco in particolare a tutte quelle società che operano in quel mondo degli appalti, ecco… essi devono obbligatoriamente – ai fini di mantenere la validità dell’iscrizione nelle “white list” – inoltrare un’apposita comunicazione alla prefettura competente (art. 5, comma 1)!!!

Ecco forse è tutto qui il problema, difatti… se la Prefettura non attendesse di verificare a campione le condizioni richieste (o quelle di permanenza dell’impresa già iscritta nell’elenco), forse si renderebbe in maniera più celere come il più delle volte quell’obbligo è stato disatteso!!!

Ma d’altronde perché far ciò, già… se tutto andasse secondo le regole il nostro sarebbe un Paese perfetto, ma comprenderete come nei casi in cui fosse accertata l’insussistenza di quelle condizioni richieste, si dovrebbe immediatamente disporre – nel rispetto di quanto stabilito dell’art. 10/bis della legge 241/90 – la cancellazione dall’elenco, dandone comunicazione non solo all’impresa, ma anche al Committente affidatario di quegli appalti e sì… perché ciò che nessuno dice, è che proprio questi ultimi dovrebbero effettuare quei necessari controlli, mentre viceversa con le loro azioni dimostrano di fottersene, chissà… forse chissà debbo pensare che sono altrettanto collusi con quel sistema clientelare che preferisce proteggere invece che evidenziare i problemi…

Già… qualcuno di quei referenti dimentica che l’iscrizione nella cosiddetta “white list” non sia una semplice dichiarazione del caz…, ma essa è equipollente ad una informazione antimafia liberatoria, in particolare nello svolgimento di quelle attività per le quali essa è stata disposta!!!

Infatti l’iscrizione in quell’elenco costituisce la modalità obbligatoria attraverso la quale viene acquisita la documentazione antimafia nei confronti delle imprese che operano nei settori più permeabili alle organizzazioni criminali ed è soggetta alle seguenti condizioni: assenza di una delle cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all’art. 67 del D. Lgs. 6 settembre 2011, n. 159 (Codice Antimafia); assenza di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi dell’impresa di cui all’art. 84, comma 3, del Codice Antimafia.

Ecco, sono questi i motivi per cui il servizio di guardiania non può essere erogato da soggetti che non sono in possesso della prescritta licenza (ai sensi dell’art. 134 T.U.L.P.S.); viceversa per tutti quei soggetti non censiti nella Banca dati nazionali unica o inseriti nell’Elenco dei richiedenti l’iscrizione nella “white list”, si osserva l’obbligo di consultazione disposto dall’articolo 92 commi 2 e 3 del Codice antimafia, dal quale decorrono i termini alla cui scadenza la stazione appaltante sarà legittimata a procedere alla conclusione e/o approvazione degli strumenti contrattuali, fatte salve le clausole di legge previste in caso di successivo diniego all’iscrizione…

Catania: il "liotru" usato come fosse un parco di divertimento…

Ho letto di quei ragazzi che si sono presi gioco del noto liotru di Catania…

Ciò che mi meraviglia non è tanto il fatto che questi ragazzi abbiano compiuto una azione così deplorevole, no… è il pensare che nel punto più centrale di Catania, in Piazza Duomo, di fronte al Palazzo comunale, in un’area strategica e di fondamentale interesse, non solo monumentale, ma istituzionale, visto i documenti che in quei palazzi sono custoditi, beh… qualcuno, due ragazzini, abbiano potuto manifestare la propria esaltazione folle in maniera così tranquilla, come se non ci fosse nessuno delle nostre forze dell’ordine a sorvegliare quel luogo…

Immaginate ad esempio se quei ragazzi invece di appendersi a quella proboscita, avessero utilizzato tecniche “parkour” per saltare da un palazzo ad un altro…

Essi avrebbero potuto in maniera indisturbata entrare e uscite liberamente da quegli uffici pubblici e/o ecclesiastici, perchè nessuno mai li avrebbe bloccati, peraltro non si dice: “se uno non c’è… non c’è e nulla può fare“???

Ora immagino che, come sempre avviene in questi casi, si sarannno presi dei provvedimenti… e non mi riferisco alle sanzioni penali da doversi eseguire nei confronti di quei giovani, no… parlo di quelle azioni preventive che quanlcuno avrebbe dovuto mettere in atto e come dimostrato erano inesistenti o quantomeno inadeguate, visto quanto si è compiuto…

Ma d’altro canto si sa, da noi tutto viene vissuto così, con leggerezza e senza mai assumersi le proprie responsabilità e chissà se non è proprio questo il motivo perché alla maggior parte dei miei concittadini piace stare quì…  

"Controllo del territorio"??? Sì, una bella frase…

Sarà colpa mia, sicuramente dipende dal fatto che da sempre non riesca a farmi i caz… miei, ma mi debba interessare di ciò che avviene in questo nostra terra, anche per motivi futili, quali sono quelli per i quali oggi scrivo!!!

Non ho alcun interesse di conoscere ufficialmente a chi compete la responsabilità della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica o quale forze di polizia sia responsabile del controllo del territorio…

Quanto sto per raccontare è abbastanza singolare perché sembrerà alquanto strano che, se pur l’attuazione di quell’attività di coordinamento include parecchie figure tra quegli organi di controllo (è difatti specificato dal Ministero dell’interno che: il Prefetto si avvale del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, un organo consultivo del quale fanno parte il Presidente della Provincia, il Questore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Comandante del Gruppo Guardia di Finanza e il Comandante Provinciale del Corpo Forestale e la Polizia Municipale, ma non solo, la composizione è ampliata anche a soggetti esterni all’Amministrazione della pubblica sicurezza, tutto ciò per contribuire a rendere trasparente e iimmediata la natura di quella propria funzione), in talune circostanze si ha come l’impressione che non via nessuno ad applicarle!!!

Già, tutto si può dire, ma non che non vi siano abbastanza responsabili per riuscire ad espletare nei migliori modi possibili quelle funzione ed allora analizziamo nello specifico quanto è accaduto…

Se non ricordo male, la circostanza va inquadrata intorno allo scorso anno, precisamente siamo tra la fine di Novembre e gli inizi Dicembre…

Beh, nel recarmi a lavoro sono obbligato ad attraversare una sopraelevata, precisamente la diramazione che da Catania conduce alla S.S. per Enna/Caltagirone, così come indicato da quei cartelli stradali…

Ed allora, se provate ad attraversate quel viadotto, giunti in prossimità della curva vedrete che è parcheggiato in controsenso uno scoter di grossa cilindrata, posto tra l’altro in maniera instabile e pericolosa, con il rischio che possa scivolare o che un auto involontariamente possa urtarlo…

Vi starete dicendo: e allora, qual è la notizia eclatante???

Semplice, che oggi 18 Gennaio 2022 quel mezzo è ancora lì, senza che nessuno si sia interessato a recuperarlo o quantomeno nessuno tra quegli addetti, abbia pensato di segnalarlo ai propri superiori, affinchè si provvedesse al suo sgombero!!!

Niente di niente, due mesi e nessuno s’interessa… 

Mi sono chiesto: ma sarò l’unico automobilista ad attraversare quel tratto stradale, possibile che nessuno si sia accorto di ciò??? 


D’altronde, se quest’ultima circostanza fosse vera, sarebbe ancor più grave, perché in tal caso mi sorge una forte preoccupazione: se non si vedono contesti così palesi, come si può pensare di scoprire tutti quegli ambigui frangenti certamente celati???

Proprio stamani ne parlavo all’interno di un bar posto all’interno di un’area di servizio “2G” che si trova a poche centinaia di metri da quel viadotto…

Mi confermavano anch’essi i giorni ahimè trascorsi, integrando comunque che quel mezzo fosse di una persona che aveva avuto un incidente ed era stato – se ho ben compreso – trasportato al pronto soccorso…

Una condizione quindi ancor più grave, perché oggi non sappiamo nulla di quella persona e qualcuno – se si fosse interessato di quel mezzo – avrebbe dovuto chiedersi: perchè lo scooter non è stato recuperato da un familiare, parente o amico??

Oppure: non è che quella persona vivesse da sola e a tutt’oggi essendo ricoverata presso una struttura sanitaria non ha potuto riprenderlo o vi sono altri motivi che sconosciamo???

Ancor peggio (auspico ovviamente che non sia accaduto nulla di ciò…):  e se quella persona nel frattempo fosse deceduta???

Ecco, sono tutti interrogativi che viene spontaneo chiedersi dal momento che quel mezzo è stato lasciato lì abbandonato, ma non solo, potrebbe tra l’altro venir rubato o ancor peggio utilizzato per fini illegali… 

Quindi i presupposti per intervenire ci sono tutti e ritengo che sia opportuno che qualcuni s’inizi a dare una mossa prima che qualcosa di spiacevole possa accadere!!!

Mi auguro quindi che s’intervenga celermente affinchè si metta in sicurezza quel tratto di strada, ma non solo, anche per provvedere alla salvaguardare della proprietà di quel mezzo, di cui a quanto pare, nessuno sa nulla!!!

Certo… se poi si fa finta – come spesso accade in questa nostra regione – di non vederlo, ci si gira dall’altro lato, ci si passa accanto e si preferisce proseguire per non perder tempo, vabbè quella è un’altra questione, ed il sottoscritto poco può fare per cambiare quell’amara consuetudine a cui in molti partecipano, se non provare quantomeno a far emergere quel po’ di buon senso, che a quanto vedo – con il mio binocolo – manca completamente!!!

"Fake Bank" a Catania!!!

A Catania… già non so il perché, ma purtroppo certe circostanze accadono sempre nella mia città etnea…

Ed ecco quindi che leggo di come il Gip Luigi Barone, abbia rinviato a giudizio sette persone per un procedimento scaturito dalle indagini condotte dalle fiamme gialle sul “crac” della Banca Base. 

A processo nel 2022 andranno dinnanzi la prima sezione penale del Tribunale penale, l’ex presidente del Cda e l’ex direttore generale dell’istituto bancario insieme agli ex “sindaci”, l’ex componente del collegio sindacale e gli allora promotori finanziari…

I reati ipotizzati a vario titolo, sono di bancarotta fraudolenta, falso in prospetto, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza…

Secondo l’accusa, i soggetti di cui ora indagati avrebbero “causato o comunque aggravato, per effetto di operazioni dolose, il dissesto facendo maturare un passivo di oltre 38milioni di euro” all’istituto di credito.

Al centro dell’inchiesta della Procura di Catania lo stato d’insolvenza della Banca Sviluppo Economico S.p.a. (Banca Base) dichiarato dal Tribunale civile di Catania del 24 dicembre 2018 e confermato in appello nell’aprile 2019.

L’operazione della Guardia di Finanza denominata “Fake Bank”, secondo l’accusa, avrebbe consentito di -tracciare la perpetrazione ripetuta di illecite condotte operate dalla governance della “fallita”banca etnea consistenti in operazioni finanziarie anti-economiche e dissipative del patrimonio societario in dispregio dei vincoli imposti dall’Autorità di Vigilanza…

Le strade di Catania sono buone come l'emmental!!! Difatti su quei lavori stradali ci mangiano tutti!!!

Cosa dire, le buche presenti sulle nostre strade superano anche quelle presenti nella forma del formaggio svizzero più famoso, l’emmental… noto per quella sua caratteristica delle occhiature, buchi dovuti a delle sacche di anidride carbonica  che si formano naturalmente durante le fasi di maturazione del formaggio a causa della fermentazione…

Stamani, nel dirigermi verso la cittadina di Nicolosi ho dovuto effettuare un vero e proprio slalom, senza però aver indossato alcuno sci eppure l’unico modo per proseguire quel tratto d strada che da Catania porta alla cittadina ai piedi dell’Etna era questo, quello cioè di evitare le buche, ma cosa dico buche, vere e proprie voragini!!!

Tra l’altro la cosa che più mi ha sorpreso è vedere come molte di esse fossero state segnalate, si… contornate da uno spray bianco intorno, per far comprendere agli autisti che li vi fosse una buca: non vorrei essere nei panni di un motociclista, in particolare nei giorno in cui quelle buche sono riempite di acqua e quindi impossibili da vedersi!!!

Certo la pioggia è stata in questi giorno qualcosa di terribile e inconsueto, ma veramente vogliamo dare la colpa di quanto sta accadendo al meteo??? 

Ci si è dimenticati di come quelle strade siano state da poco tempo ripristinate???

Non è che forse nell’eseguire quei lavori, qualcuno addetto ai controlli si sia volontariamente allontanato durante le fasi di lavorazioni, preferendo fare colazione invece di verificare la corretta procedura operativa per quel tipo d’intervento…  

D’altronde vi basta fermarvi in attimo ad osservare all’interno di quel foro per comprendere cosa non sia andato, non bisogna essere dei veri e proprie esperti per intuire che i millimetri di strati previsti non corrispondono minimamente a quelli riportati in un qualsivoglia capitolato…

Ma se quanto sopra è stato possibile realizzarlo è perché qualcuno voleva risparmiare e qualcun altro ci voleva (come si dice da noi): “mangiari“!!! 

Già perché alla fine di questo si tratta, di raggirare, imbrogliare, ingannare, rubare, sì, non importa come… l’importante è riuscirci sempre o quando ne viene offerta l’occasione, il tutto ovviamente a scapito dello Stato e quindi, di noi cittadini!!!

Allora perché meravigliarsi se solo dopo pochi mesi da quegli interventi, le strade si trasformano in un colabrodo??? 

Ed ancora mi chiedo, perché i Comuni invece di pensare a ripristinare con i nostri soldi quelle strade, non chiedono all’impresa che ha eseguito male quei lavori di ripristinarli immediatamente??? 

D’altronde contrattualmente quest’ultimi dovrebbero garantire i lavori eseguiti – in particolare se ora questi presentano difformità o ancor peggio vizi di esecuzione – e tale periodo non può certamente ridursi a qualche mese o a pochi giorni??? 

Mi rendo conto che nel mio blog sono sempre molto duro con le imprese che si comportano in maniera disonesta o con quanti operano nel pubblico in qualità di direzione lavori, rendendosi il più delle volte partecipi a quelle vergognose collusioni…

Comprendo come  la materia sia fortemente delicata e in questo momento saranno in molti a odiarmi per quanto sopra riportato, mi dispiace per loro, ma si dovranno aggiungere alla lunga lista già presente!!!

Comunque nulla per loro è perso, anzi vorrei dir loro di stare tranquilli, sì… perché potranno sempre auspicare nella giustizia o per meglio dire nella “mala-giustizia”, quella cioè che affida il proprio responso a vere e proprie interpretazioni dei giudici, gli stessi che dimostrano, di volta in volta, di mutare o per meglio dire “trasformano” quel loro parere nei vari giudizi…

Ma d’altronde si sa… il nostro è un paese pieno di buche e credetemi, non sono soltanto quelle stradali!!!

L'intensità della "legalità" in città, si vede soprattutto dalle cose banali…

Sento parlare spesso di “legalità” dagli uomini delle nostre istituzioni, ma se analizziamo in concreto quanta  validità abbiano quelle parole, si scopre come quell’intensità, così fortemente pronunciata, abbia nei fatti poca concretezza… 

Come si dice, controllando con il polso la situazione si evidenzia una portata limitata ed anche la tenacia messa in campo da parte di chi controlla, dimostra nella sostanza il classico braccetto corto…

Per meglio comprendere a cosa mi riferisco, mi permetto di farvi alcuni esempi pratici.

Innanzitutto, abbiamo visto in questi giorni quanto occorso con i rifiuti: abbiamo due realtà… una dove c’è chi esegue quotidianamente la differenziata e si ritrova quindi le proprie strade pulite, mentre in altri Comuni, ma debbo dire anche in talune zone della stessa città, ove sono ancora presenti quei cassonetti “aperti”, abbiamo subito una montagna di rifiuti!!!

Mi chiedevo, perché in alcune zone, mi riferisco a quelle del centro o adiacenti il lungomare, la raccolta è stata effettuata, mentre in quelle aree periferiche la spazzatura ha continuato a giacere lì per molti giorni??? 

Comunque alla fine per fortuna o per merito dei dipendenti “Dusty” i rifiuti sono stati raccolti ovunque e per un po’ di tempo dovremmo stare tranquilli…

Come scrivevo nel titolo di apertura sono le cose semplici a far emergere il livello di legalità di una città, ad esempio, avete mai visto dei carri attrezzi municipali che prelevano tutte quelle auto poste in doppia fila oppure parcheggiate in controsenso, senza considerare quanti parcheggiano nei posti riservati oppure dinnanzi a quegli ingressi condominiali???

Vi sono comuni in nord Italia che sopravvivono grazie alle multe o ancor meglio al sequestro delle autovetture o dei motocicli, qui da noi viceversa operano soltanto le società private, ma esclusivamente per interventi di carattere tecnico, altrimenti nessuno vede nullla…

Non parliamo poi dei controlli assicurativi o delle revisioni effettuate, su cento auto che circolano in città, cinque ( voglio essere bravo…) hanno assicurazioni taroccate oppure non ne possiedono alcuna; alcuni giorni fa un mio caro amico mi ha raccontato cosa gli è successo adiacente la Villa Bellini: Nicola, ero in fila quando un auto svoltando ad alta velocità mi è venuta addosso; è sceso un gigante  tatuato con 10 kg di collane d’oro appese al collo ed io vedendolo già mi ero messo paura (dal racconto penso che si comprenda o per meglio dire s’avverta quel senso di mancanza di “legalità” che per l’appunto i cittadini subiscono costantemente…) e difatti scendendo dall’auto mi sono diretto a guardare il danno e girandomi verso di egli ( non sapevo cosa dirgli e soprattutto in quale modo chiederlo…) gli ho detto – io ero fermo. Egli, guardandomi negli occhi mi ha risposto: tu mi sei simpatico ed oggi è il tuo giorno fortunato… ti faccio subito l’assicurazione e mi chiede gentilmente di spostare le auto, mi consegna la propria assicurazione e mi prega la cortesia di salutarci perché purtroppo deve andare via; mi prendo tutti i dati e qualche giorno dopo mi reco presso quell’ufficio assicurativo. Entro, chiedo del responsabile e racconto l’episodio, quando egli mi fa segno con la mano di fermarmi perché dai documenti consegnati è evidente che quella fosse un’assicurazione falsa!!! Ecco ciò che accade, ma come dicevo sopra nessuno vede nulla!!!

Continuando, ho scoperto in questi giorni come settimanalmente alcune strade – interessate dai mercatini rionali – vengono invase da quegli “stand” movibile, fino ad invadere metà delle corsie stradali, provocando ovviamente gravi disagi agli automobilisti…

Non parliamo poi di rispetto o di educazione stradale, cittadini che attraversano la strada dove non vi sono strisce pedonali, motoscooter con due o più individui che zigzagando e senza casco sfrecciano ad alta velocità, auto che escono dalle vie in controsenso, automobilisti in tripla sosta per andare nel chiosco e/ bar a far colazione e via discorrendo… ma nessuno come dicevo vede nulla!!!  

Ah… proposito, avete mai utilizzato il tratto che dall’autostrada conduce a Corso Indipendenza? Un tratto stradale certamente utile perché evita di proseguire in tangenziale (quasi sempre bloccata) che conduce all’autostrada Catania – Messina, peccato però che da entrambi i lati (sono anni che nessuno ha provveduto a tagliarle) le piante hanno ormai invaso la corsia di sorpasso, ma come sempre, nessuno vede nulla, chissà… m viene il dubbio che forse sono l’unico ad attraversarla…

Ho montato alcuni mesi or sono un oggetto (pochi euro) sullo specchietto retrovisore interno, si tratta di una telecamera che registra ciò che avviene di fronte all’auto, appena si mette in moto; credetemi, se dovessi realizzare un montaggio con i video registrati, sono certo che risulterebbe il più visto nel programma di “Paperissima”, solo che a differenza di quelli trasmessi su cui ridere, osservando il mio… verrebbe soltanto da piangere!!!

Ecco… sono le cose semplici che fanno la differenza, che pongono una città per vivibilità prima o ultima, sono i suoi cittadini a fare la differenza, a far in modo che la propria città cresca o decresca, sì basterebbe poco, ma a volte quel poco non si vuol fare ed allora quando ciò avviene, l’unica soluzione è imporre le regole a tutti e per farlo ci vuole coraggio da parte delle istituzioni (e non consenso…), ma purtroppo questa audacia il sottoscritto non l’ha mai vista e continua ahimè a non vederla in alcun luogo!!!  

Catania: Fake Credits number 2!!!

Ancora sequestri… ma questa volta a finire nell’inchiesta della Procura Etnea sono dei commercialisti…

Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Catania e riguarda beni per un valore complessivo di 7,5 milioni di euro. 

Sembra che il sistema illegale basasse tutto sulla compensazione dei debiti nei confronti dell’Erario, consentendo a società amiche, di effettuare l’acquisto di crediti vantati da altri…

Una circostanza tra l’altro già a suo tempo evidenziata nel 2019 in questo blog dal sottoscritto http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/11/certo-che-se-anche-le-nostre-eccellenze.html ed è strano che taluni reati continuino a persistere e soprattutto ad essere realizzati, sapendo di come già le nostre forze dell’ordine siano conoscenza di quel meccanismo illegale… 

Continuare con quel sistema fraudolente è secondo il sottoscritto da folli… creare cioè movimenti economici fantasma e operazioni in tutto o in parte inesistenti, sapendo di come ormai il sistema informatico, faccia risaltare quelle manovre finanziarie del tutto farlocche è come voler commettere un delitto, lasciando però sul luogo del crimine, sia l’arma da fuoco che le proprie impronte digitali… sperando altresì che la scientifica non possa risalire all’autore… una follia!!! 

Il sistema – spiegato dagli inquirenti – era semplice: La somma pagata dalla società acquirente per il credito fittizio rappresentava (in tutto o in parte), il guadagno dell’associazione per delinquere…

I crediti erariali gestiti ma ritenuti inesistenti ammontano a ben 9,5 milioni di euro e gli autori di questo sistema illegale sono anche accusati di truffa nei confronti degli imprenditori che avevano acquistato i crediti, convinti della loro esistenza. 

Il sequestro ha preso di mira non solo beni immobiliari ma anche mobiliari, quote di partecipazione in  società e disponibilità finanziarie su diversi conti correnti, non solo nella città etnea, ma anche in altre realtà nazionali… 

Come dice il titolo siamo giunti a due… e chissà se non dobbiamo aspettarci tra un po’… anche una nuova fake “number tree”!!!

Giustizia rinviata? Sì… ufficialmente a causa del "Pericolo Covid"!!!

Con un paese “liberi tutti” e con un’emergenza sanitaria di cui ormai  nessuno più vuole parlare, ecco che viceversa, all’interno di taluni palazzi istituzionali, mi riferisco ai nostri Tribunali, sono in molti tra quei suoi professionisti ad appellarsi a rischi “covid”, realizzando di conseguenza tutta una serie di slittamenti a quei programmati procedimenti giudiziari…

Non entro nel merito dei numeri dei contagiati e delle centinaia di vittime che ahimè vengono quotidianamente riportati dai notiziari, ma non dobbiamo dimenticarci, d’altronde l’abbiamo letto tutti, di come in molte regioni, parecchi decessi siano stati fatti passare per “infezioni covid-19“, quando le problematiche che hanno condotto molti di quei pazienti in quelle strutture sanitarie fossero di tutt’altra natura…

Ma L’Italia si sa, è il paese delle contraddizioni, soprattutto quando vi sono importanti interessi in gioco e la posta è alta perché trattasi di milioni e milioni di euro!!!

Ed allora viene spontaneo chiedersi, ma se l’emergenza sanitaria è così fortemente presente, tale da far si che la maggior parte dei legali presenti, fanno richiesta (per nome/conto dei propri assistiti) ai corrispettivi Presidenti di aula, per ottenere il rinvio dei procedimenti in corso, giustificando un pericolo Covid, mi chiedo, perché all’interno di quella struttura – lo scrivo da Coordinatore della Sicurezza o Responsabile del Servizio Prevenzione e protezione – non vi è alcun protocollo di sicurezza anti contagio messo in atto???

Penserete che sto scherzando ma non è così, anche un famoso supereroe se n’è accorto proprio alcuni giorni fa!!!

Già… era presente dinanzi al Tribunale, sì… proprio l’uomo mascherato più famoso al mondo che in attesa dell’apertura si faceva ovunque selfie…

Difatti appena hanno aperto l’ingresso, tutti noi ci siamo posti in fila dinnanzi a quel passaggio controllato dai metal detector e dalle forze dell’ordine, ed anch’egli, con quel suo mantello nero, la maschera e il cappuccio era in fila, posto a pochi passi dal sottoscritto..

Ovviamente appena entrato lo hanno salutato tutti, d’altronde parliamo di uno dei più famosi difensori del bene, cavaliere della giustizia e noto per quel suo impegno contro la criminalità organizzata e sempre in prima linea per garantire ovunque libertà…

Mentre mi trovavo all’interno della struttura, all’improvviso mi sono girato ed ho visto che egli veniva verso di me chiedendomi: “scusa, ma oggi si svolgono le udienze”???

Ho risposto: Ehm… certo penso di si, scusi uomo mascherato, ma perché me lo chiede??? Ed egli rispondendo: “Ho sentito di rinvii causa “pericolo covid”!!!

Ma non mi sembra proprio… d’altronde le basta osservare quanto finora accaduto: nessuna procedura di misurazione della temperatura , come peraltro non vi è alcun registro per la rilevazione della temperatura corporea, ancor meno sono presenti le procedure di ingresso, transito e uscita, queste come avrà visto sono totalmente libere, come d’altronde eventuali percorsi al fine di ridurre occasioni di contatto con quanti presenti al suo interno…

E se andiamo nel dettaglio, non vi è alcuna soluzione igienizzante per le mani, meno ancora nei servizi igienici e non parliamo di mascherine quelle sono un optional; c’è chi come Lei la tiene in viso in maniera corretta e chi viceversa ne fa un uso arbitrario, senza considerare chi ne è totalmente sprovvisto…

Non parliamo poi della Aule, di quegli spazi comuni al chiuso che non possiedono alcuna ventilazione continua al suo interno e quindi si dovrebbe garantire un tempo ridotto di sosta, per non parlare del mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra quanti che occupano quelle sedie, già… quelle dei legali sono poste lì senza alcuna protezione divisoria in plexiglass…

Tralascio di parlare di sanificazione periodica e/o pulizia giornaliera con appositi detergenti in tutti gli uffici, nei personal computer, ma anche nelle tastiere dei distributori di bevande…

Cosa dire… sembra che le dieci regole da seguire siano andate a farsi benedire, per chi non le ricordasse erano: no assembramento, evitare affollamenti in fila, mantenere la distanza di 1 m, uso dell’ascensore, lavare le mani, igienizzare le mani, coprire la bocca e il naso, no abbracci e strette di mani, disinfettare le superfici, i soccorsi…

Mio caro “cavaliere nero“, qui come può osservare c’è tutto il contrario di quelle regole, sembra di essere come diceva alcuni mesi fa quella signora sulla spiaggia a “Mondello”: “non c’è ne coviddi”!!!

Per cui, cosa aggiungere, stia tranquillo, non manca a Lei d’altronde… vada nella tua aula e compia il proprio dovere, come io farò nell’aula in cui a breve sarò chiamato!!!

30 MINUTI DOPO:  

Udienza rinviata al 2022 causa: “Pericolo Covid“!!!

Cazz… aveva ragione!!! 

Ma c’è qualcosa comunque che non mi è chiaro o forse sono io che mi son perso qualcosa???

Da Milano a Catania: ci si è dimenticati di quei Giudici, Avvocati, Commercialisti, Professori universitari ed Imprenditori, finiti in manette???

L’hanno già chiamata la Tangentopoli fiscale…

In manette sono finiti giudici, avvocati, commercialisti, professori universitari e imprenditori. 
Nel mirino il commercio sotterraneo di sentenze che in materia di imposte possono spostare, con una sola firma, milioni di euro dal privato allo Stato o come spesso accade, viceversa.
La nuova Tangentopoli riguarda uno dei settori della giustizia – i contenziosi tributari – finora quasi inscalfibile a ogni inchiesta della magistratura e a ogni riforma della politica.
Strutturato su due livelli di commissioni, provinciali per il primo grado e regionali per il secondo, la giustizia tributaria è un sistema di potere fortissimo. 
Una cerchia chiusa di magistrati, in maggioranza privati, onorari, chiamati a decidere su oltre 581mila contenziosi, per un valore globale di 50 miliardi di euro. 
Un tesoro affidato alle decisioni di avvocati, commercialisti, consulenti, ragionieri, persino ad agronomi e professori di liceo. 
Un sistema sul quale indagò anche Antonio Di Pietro, che dopo le inchieste sulla corruzione nei partiti, delle mazzette in valigia o fatte sparire nel water, si convinse di essere stato fermato proprio quando iniziò a scavare nel mondo delle sentenze tributarie. 
E oggi un nuovo grappolo di inchieste sta ripartendo da lì: solo a Milano si indaga su ben venti cause fiscali.
I militari della Guardia di Finanza, travestiti da avvocati, arrestano il giudice della commissione tributaria provinciale di Milano con una busta da 5.000 euro infilata nella giacca. 
Questi, avvocato della Cassazione e docente universitario oltre che consulente “in materia di conflitto di interessi”, aveva appena incassato la prima rata di una tangente da 30mila euro per intervenire su una estero vestizione da svariati milioni…
Ma non è un episodio isolato, perché i pm di Milano Eugenio Fusco e Laura Pedio, un mese dopo, ottengono l’arresto di un altro giudice onorario…
I due giudici accusati di corruzione in atti giudiziari hanno anche pilotato un contenzioso da 14,5 milioni a favore di una società, in cambio di 65mila euro. 
Il gip Manuela Cannavale cita esplicitamente la “spregiudicatezza con cui si muovevano i due giudici, che sapevano di poter fare affidamento verosimilmente anche su altri giudici tributari e funzionari dell’Agenzia delle Entrare, per pilotare ricorsi, influenzare i giudizi dei collegi, sostituirsi nella redazione delle sentenze, a fronte della corresponsione di dazioni illecite da ripartire con i complici”. 
E infatti nell’inchiesta è indagato anche un ulteriore giudice togato, ex presidente del tribunale di Imperia, ex giudice a Monza e presidente della Commissione tributaria provinciale di Milano.
Lo schema non è diverso da quello scoperto anche a Catania dal procuratore Michelangelo Patané e dal pm Tiziana Laudani.
Finisce in carcere, insieme a due imprenditori, un commercialista e un cancelliere e il presidente e giudice della sezione della Commissione tributaria provinciale di Catania. 
Secondo l’accusa il magistrato avrebbe usato per anni le auto della concessionaria di un grosso gruppo industriale etneo, in cambio di decisioni favorevoli, per un risparmio su tasse di 800mila euro. 
Per i pm, il giudice da presidente, da relatore o da estensore era casualmente sempre presente nelle decisioni di quel gruppo…
Gli investigatori non pensano che si tratti di casi isolati, ma che almeno in Lombardia si possa ipotizzare un sistema. 
Qualcosa che riporta alla mente vecchie inchieste, come la celebre P3 che nasceva proprio da oscuri personaggi che si vantavano di pilotare grandi processi tributari. 
“Emerge – dice oggi un investigatore – una rete di relazioni che sopravvive a ogni forma di incompatibilità”. 
Se per legge non può svolgere l’attività di giudice chi esercita attività di consulenza tributaria per “contribuenti, società di riscossione o altri enti impositori”, è vero che il conflitto d’interessi è all’ordine del giorno. 
“Era noto come questi giudici fossero in grado di risolvere i problemi: i commercialisti e gli avvocati che venivano in studio, sapevano di essere in grado di sistemare i processi”, mette a verbale la sua segretaria, svelando come oltre le incompatibilità formali bisogna fare i conti con un contesto di fortissima contiguità tra professionisti. 
Con commissari che sono amici, colleghi, a volte soci dei legali delle aziende coinvolte nelle liti. 
Storture che hanno portato fino al 60% le decisioni che danno ragione al privato e torto allo Stato e “che azzerano – riflette un magistrato – anni di lavoro di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate”!!!
A Milano come a Catania, le inchieste sono destinate ad allargarsi, mentre in altre procure, oltre a quella di Roma, sono ancora agli inizi. 
Quella del capoluogo lombardo fa da apripista, non solo perché i giudici arrestati avevano grande disponibilità di denaro (sono state scoperte cassette di sicurezza e contanti per oltre 250mila euro), ma soprattutto altre buste piene di banconote, con i nomi dei “soggetti erogatori” del denaro: manager, aziende, membri di commissione, funzionari dell’Agenzia delle Entrate!!! 
Che vergogna…

1° Maggio… la chiamano festa dei lavoratori!!! Ma vorrei sapere, chi sono i lavoratori che festeggiano e quanti contrariamente non hanno un caz… da festeggiare???

Quanta ipocrisia… 

Stasera ho visto quanto si siano dati da fare per organizzare un concerto per la “festa dei lavoratori”. 
Ho anche ascoltato in Tv i portavoce dei nostri sindacati o taluni esponenti politici del nostro governo, tutti entusiasti nel ricordare questo giorno così importante…
Ma qualcuno di loro si è letto i dati occupazionali di questo nostro paese???
Sanno per caso quali sono gli ultimi dati Istat sull’occupazione??? 
Al sottoscritto il solo vedere quei dati fa venir una grande tristezza mentre loro, si tutti quei soggetti in Tv pronti a promozionarsi, fanno venire il voltastomaco e non comprendo come voi riusciate ancora a sopportarli…
Siamo un Paese con il 30%  di disoccupazione e cosa facciamo… FESTEGGIAMO!!!

Incredibile… neppure l’emergenza sanitaria ha fatto comprendere a quei nostri governanti di quanto fosse importante mettersi dinnanzi a un tavolo per trovare le necessarie misure da mettersi in campo per risolvere questo annoso problema… 

Ed invece nulla, aspettano la provvidenza o forse dovrei dire i “miliardi”, sì… quelli che giungeranno dall’Europa, perché d’altronde solo questo sanno fare: utilizzare quelle somme per suddividerle nei vari macro settori economici, dagli appalti pubblici ai vari programmi d’investimento, incentivi grazie ai quali si potrà (forse) rimettere in moto l’economia di una nazione da tempo alla frutta… 
Ah sì dimenticavo, ma noi abbiamo Draghi, già… e sono molti tra i nostri esponenti politici a scommettere sulle sue prodigiose capacità, d’altronde sono gli stessi che ne hanno reclamato sin da subito quella rapida canonizzazione: sì… Draghi… “santo subito“!!!
Nel frattempo la maggior parte dei nostri giovani restano di fatto disoccupati e soprattutto, causa pandemia, non possono rivolgere verso altri nazioni quelle proprie prospettive…

Siamo terz’ultimi, solo peggio di noi troviamo Spagna e Grecia e non parliamo di ricerca o di laureati, quest’ultimi non trovano alcuna collocazione, se non coloro che possiedono un qualsivoglia titolo che abbia a che fare con questa emergenza sanitaria… 

L’Italia pre-covid era allo stremo, ma il virus ci ha completamente annientato e mi riferisco non solo alle migliaia di vittime che ahimè abbiamo in questi anni perso, penso anche ad una economia sofferente di cui non scorgo alcuna possibile ripresa… 
Sì… è vero, c’è un Italia che lavora o meglio dovrei dire vi è un terzo di italiani che lavorano e soprattutto mantengono gli altri due terzi, quelle parti sociali che fanno riferimento agli statali ed ai pensionati!!!
Ma ditemi, qualcuno in questi anni tra i vari governi, giallo/verde, giallo/rossi ed oggi quest’ultimi così uniti in quel mix multicolore vergognosamente shakerato, hanno fatto qualcosa??? 
Avete forse sentito che si sono abbassati i loro compenso oppure che hanno pensato di ridurre quelle pensioni d’oro, quei vitalizi, milioni di euro che come un macigno pesano sui conti dell’Inps al punto che ci si domanda sempre ma quanti sono??? 

Beh.,. ecco i numeri: 90.000 pensionati che costano allo Stato tra i 6,9 e i 7 miliardi di euro all’anno, già… da soli valgono quanto il 30% di una manovra finanziaria di bilancio!!!

E poi vi sono loro, tutti quei referenti pubblici, presidenti, componenti di organi esecutivi territoriali, locali, regionali, provinciali e continuando, dirigenti, funzionari, a cui vanno sommati uomini e donne istituzionali, forze dell’ordine, etc… 
Milioni e milioni di euro sprecati, infatti, sono cero che se vi fosse un qualche sistema elettronico che potesse monitorare e di conseguenza valutare il loro peso o per meglio dire quella loro rilevanza per questo nostro Paese, sono certo che alla domanda risponderebbe sul monitor: non ne avete alcuna esigenza, potete farne a meno!!!
Festa dei lavoratori, già… se solo si guardassero i reali numeri e le migliaia di richieste di sostegno di tutti quei cittadini che non possiedono nulla, non un lavoro e neppure un pezzo di pane!!!
Che schifo di paese è il nostro, quanto spreco e soprattutto quanta corruzione, d’altro canto cosa dovrei aggiungere, la maggior parte dei miei connazionali appartiene all’unisono a quel sistema “colluso” ed auspica che tutto resti così com’é… inalterato, affinché possano continuare quanto finora fatto per poi tra qualche anno, raccomandare quel loro figlio, per come si dice a Catania: “cosa inutile“!!! 

Ma la circostanza peggiore è che non si trovano persone  perbene disponibili a ribellarsi, a scendere per una sola volta in piazza, ma non per chiedere qualcosa per loro, per quella loro attività, per quei loro amici politici o per accontentare i segretari di quelle categorie sindacali a cui sono iscritti, no… bisogna scendere per le strade per difendere gli interessi di tutti, soprattutto di quanti non possiedono nulla!!!
D’altronde augurarsi che questa volta le scelte saranno diverse, migliori o chissà azzeccate, è come sperare che la mafia doni tutti i propri proventi per fini sociali e solidali!!!
Sì… come si dice: “aspettate e sperate”!!!

La tangenziale di Catania e le uscite per i vari collegamenti, restano ahimè in condizioni disastrose!!!

Ma basta… non se ne può più!!!

Vorrei dire… bisogna sempre attendere qualcuno che scrive come il sottoscritto, per prendere i necessari provvedimenti???

Erano mesi che per andare a lavoro non percorrevo più quella nostra tangenziale ed ora purtroppo (e sicuramente per i prossimi anni ) dovrò attraversarla quotidianamente ed il solo pensiero mi fa star male.

Sì… perché c’è una cosa che più di tutte mi da fastidio ed è vedere l’immobilismo dei miei concittadini, quel sapere e vedere con i loro occhi come nulla cambi, ma restano lì… immobili, senza far nulla!!!

Ad inizio mese mi sono trovato presso l’uscita “Zona Industriale Sud” e percorrendo quel tratto di strada che conduce verso la nota “Milano del Sud” ecco che ahimè son finito all’interno di una buca abbastanza profonda, per fortuna senza distruggere una ruota della mia auto…

La cosa assurda è che proseguendo per quella strada, ma basta osservate tutto l’aerea intorno e le strade di ritorno, ci si accorge di come un “formaggio svizzero” abbia meno buche!!!

Peraltro fare lo slalom è inutile, perché solo con una moto si possono evitare quelle buche (ovviamente non quando piove, altrimenti i rischi per quei motociclisti sarebbero sicuramente fatali…) perché impossibile, si può soltanto sperare di prendere quelle meno profonde!!!     

La settimana scorsa come ricorderete ha piovuto, beh… il sottoscritto passava proprio da quella strada, il tratto che riporta verso la tangenziale (mi riferisco alla strada parallela che costeggia l’IKEA), non ci crederete… era piena di auto in fila posteggiate sul lato destro e ciascuno di quei loro conducenti, intenti a cambiare i pneumatici… 

Una vergogna, già,,, tutti sanno di quel disastro e nessuno fa niente e nel frattempo le auto restano in panne sott’acqua!!!

Ovviamente mi sono attivato a mandare una segnalazione e debbo confermare che qualcosa alcuni giorni dopo è accaduto; sì… hanno messo delle barriere metalliche e si è provveduto a fare dei lavori… 

Ma la scena ogni sera si ripete, già come dicevo sopra hanno iniziato a porre in quelle buche dell’asfalto a freddo, ma comprenderete come l’intervento compiuto da quegli addetti, oltre ad essere realizzato in maniera certamente errata, è stato immediatamente asportato dalle auto che vi transitavano, facendo risultando quell’azione del tutto inconcludente…

Riprendendo la tangenziale, questa è costantemente bloccata o quantomeno limitata, quasi sempre a causa di tamponamenti, ma ultimamente anche a causa di lavori stradali…

Mi verrebbe da dire: “ma perché non li hanno compiuti quando questa era completamente inutilizzata” ma ciò aprirebbe ad un discorso più ampio e non è il caso, comunque ritengo che basterebbe montare dei “tutor” e delle telecamere di sorveglianza (come nel tratto autostradale Firenze-Roma) sin dall’ingresso di “Gravina” e fino all’uscita “Zona industriale Nord” e viceversa, per vedere finalmente quella tangenziale funzionare, ah dimenticavo… va limitata altresì la velocità degli articolati presenti i cui autisti, il più delle volte, dimenticano di non guidare un auto, ma bensì un enorme mostro di ferro!!! 

Certo, la speranza sarebbe quella di vedere finalmente un cambiamento, ma da noi si parla soltanto e di fatti se ne vedono pochi, anzi non se ne vedono affatto!!!

La verità è che a nessuno interessa protestare, già… si resta in attesa che qualcosa accada, ma quando ciò accade, sì… quando improvvisamente la legalità s’impone, quando cioè le regole della società civile iniziano a farsi ferree, ecco che improvvisamente esce la vera natura dei miei concittadini che improvvisamente iniziano a farsi sentire ed allora sì che le proteste diventano vigorose, ma solo perché nessuno vuole farsi sottomettere da quei principi.

Ed allora cosa dire… continuiamo così!!! 

Già, son sicuro che anche domattina dovrò assistere all’ennesima riprovevole circostanza di restare bloccato, ma d’altronde si sa… è questo che quella strada da tempo rappresenta: sì… un’avventura!!!

Vorrei segnalare questa manifestazione che si terrà domani 28 Marzo a Catania.

 

NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELLA GESTIONE DELLE CASE DELL’ACQUA DI CATANIA!!! 

Il circolo provinciale di Catania di ltalexit con Paragone ha indetto una manifestazione Sit-in di protesta per domenica 28 marzo dalle ore 10 alle 13 in Piazza Nettuno Catania in opposizione alla decisione della Sidra di esternalizzare la gestione delle case dell’acqua, di cui non si comprendono le ragioni e le necessità. 

L’attuale prezzo per litro, 4 centesimi, ha riscontrato il gradimento dei catanesi, che hanno consumato in un anno circa 2.600.000 litri di acqua, generando utili per circa 70/80 mila euro, riducendo al contempo il consumo di plastica e anidrite carbonica. 

Sembra di assistere al gioco del “distruggere ciò che funziona”. 

Santo Musumeci, in qualità di consigliere italexit del V municipio ed artefice dell’attivazione nel 2019 della casa dell’acqua di piazza Eroi d’Ungheria, sottolinea anche che le case dell’acqua sono un baluardo di legalità, di socializzazione e di riqualificazione delle aree circostanti. 

A questa manifestazione ha già ufficialmente aderito anche il sindacato Federazione del Sociale USB Catania, ed altre associazioni e movimenti sono in corso di adesione. 

Al fine di sensibilizzare la cittadinanza riguardo il bene principale della vita, quale l’acqua, ltalexit con Paragone donerà, a titolo simbolico, alla cittadinanza 500 litri di acqua, prelevati dalla casa dell’acqua sita proprio in Piazza Nettuno. 

Verrà donato un litro a ciascun cittadino che interverrà alla manifestazione, alla sola condizione che si venga muniti di bicchieri, bottiglie in vetro. 

La legalità e la trasparenza sono essenziali come l’acqua, e non sono oggetto di privatizzazione, in quanto beni primari di una comunità. 

Il Coordinatore Provinciale Italexit con Paragone – Catania Santo Musumeci.

Catania "diventerà bellissima": avviata la demolizione dell’ex ospedale Santa Marta per riqualificare l’area!!!

E’ cominciata la demolizione degli immobili dismessi (risalenti agli anni 50-60) dell’ex ospedale Santa Marta di Catania. 

Un’operazione propedeutica al risanamento di questa zona del quartiere Antico Corso, con la realizzazione di una grande piazza verde di quasi 4 mila metri quadrati, con spazi per il relax, aree giochi per bambini e per il fitness, energeticamente autonoma, come prevede il progetto di massima finanziato dalla Regione Siciliana, redatto dall’architetto Giuseppe Scannella e presentato sabato scorso dal presidente della Regione Nello Musumeci e dal sindaco di Catania Salvo Pogliese.

L’intervento per la demolizione selettiva dell’edificio fatiscente su via Gesualdo Clementi durerà novanta giorni. 

Saranno abbattuti oltre 33 mila metri cubi di fabbricato, 11 mila metri quadrati di pavimenti e rivestimenti, più di due chilometri di tubazioni di scarico e 2.600 metri quadrati di infissi. 

Si stima che verranno eliminate 16 tonnellate di sfabbricidi e 18 tonnellate di materiali ferrosi/alluminio.

Al posto del fabbricato dismesso verrà realizzata una piazza e tornerà così visibile il prospetto del settecentesco Palazzo di scuola vaccariniana. 

I lavori sono coordinati dal Genio civile di Catania, guidato dall’ingegnere Natale Zuccarello. 

Il progetto di massima, che punta a restituire decoro e massima fruibilità a questa porzione del centro storico, sarà oggetto di un’apposita conferenza di servizi tra Regione, Comune, Genio civile e Soprintendenza.

Scontri a Catania e vedrete, siamo sono all'inizio…

 

Ieri sera sul Tg ho osservato gli scontri avvenuti in pieno centro nella mia città di Catania sotto il palazzo della Prefettura, che poi non ho mai capito quanto possa servire andare a protestare lì… come se qualcuno da quelle poltrone possa cambiare la situazione…

Come ripeto da una vita: i Prefetti vengono e vanno, mentre i problemi restano tutti inalterati!!!
Ma d’altronde, nessuno di loro ricerca problemi durante quell’incarico, anzi come si dice, “meno se ne hanno… meglio è”!!!

Comunque, per come avevo scritto nel mio post di sabato 24 c.m. “Iniziano gli scontri per le strade, alcuni dei quali umanamente comprensibili, altri… sicuramente alimentati dalla criminalità organizzata!!!” e difatti quanto avevo preannunciato si è ora avverato!!!

Che vi sia un grave pericolo derivante dal rischio di un nuovo lock-down è cosa assodata, anche perché le attività commerciali con questo nuovo blocco non potranno far altro che predisporsi verso la chiusura definitiva!!!
D’altro canto ditemi, chi di loro potrebbe sostenere i costi di gestione, personale e quant’altro restando aperti solo fino alle 18.00, ma neppure se arrivassero tutti gli incentivi Statali… essi non garantirebbero in alcun modo, il proseguo futuro delle attività!!!
Perdonatemi lo sgradevole paragone, ma indirettamente anche i soggetti legati a quella criminalità organizzata (e i parenti di quei congiunti attualmente detenuti) che sono a carico di quest’ultima, a causa dei mancati introiti derivanti dall’attuale “DPCM” e da un eventuale, ma molto probabile, rischio imposto di “coprifuoco”, si troverebbero ad avere limitate tutte quelle loro attività illegali…
Forse è il momento che qualcuno all’interno di quegli uffici istituzionali, inizi a prepararsi ad una prossima “pilotata” sommossa popolare !!!

D’altronde è stato già dimostrato con i numeri, come durante il precedente lock-down, ma anche nei mesi successivi, il numero delle attività criminali è sceso di ben il 70%!!!

Sono diminuiti le rapine, gli scippi, i furti all’interno delle abitazioni, il contrabbando, la vendita di materiale contraffatto, la prostituzione e lo spaccio di droga, per non parlare del mancato incasso dovuto alle scommesse clandestine e per causa dovute alla chiusura delle attività, che non ha permesso di fatto l’incasso mensile di ciò che solitamente viene definito “pizzo“!!!   
Sono migliaia quindi i soggetti cosiddetti “pericolosi” che potrebbero scendere in campo, in quanto a breve rischiano di non aver neppure i soldi per mangiare e credetemi… per chi è stato abituato ad averli sempre in tasca, non sarà per nulla facile contenerli, neppure facendo giungere l’esercito!!!
Peraltro, continuare per come si è fatto in tutti questi anni, cercando cioè di far finta che il problema non sussista o continuare a sperare che attraverso trattative e contentini vari tutto possa essere contenuto, resta una mera illusione, ma con una differenza, che questa volta il rischio è che qualcuno si possa, direttamente o anche indirettamente, far male!!!
Una cosa è certa, qualcuno deve iniziare a prendersi le proprie responsabilità ed agire di conseguenza, ormai…  dietro le quinte non è più possibile rimanere!!! 
 

Imparare la lingua dei segni??? Oggi a Catania si può!!!

Come ben sappiamo la lingua dei segni rappresenta per alcune persone con difficoltà all’udito l’unico tipo di comunicazione per potersi interfacciare con gli altri… 

Si utilizza un un sistema codificato di segni con le mani, espressioni facciali e anche movimenti delle labbra e questo permette sin dalla tenera età di poter colmare una disabilità che viceversa non  permetterebbe alcun tipo di contatto con il prossimo e il totale isolamento… 

Ecco quindi perché importante conoscere questa particolare lingua, poiché non si tratta solo di una espressione gestuale, ma bensì un modo intimo di avvicinarsi a tutti coloro cui vogliamo bene…  

Mi permetto di ricordare come la componente più importante della lingua dei segni è rappresentata ovviamente dai “segni” cioè da quei gesti effettuati con le mani, in maniera statica o in movimento, associati ad una particolare posizione del palmo e delle braccia. 

Ogni gesto ha uno o più significati specifici come avviene per le parole ed è codificato, in modo che entrambe le persone – a conoscenza del codice – possano comunicare. 

Il messaggio viene esternato con il corpo da chi “parla” e percepito con la vista da chi “ascolta”. 

La lingua dei segni, tramite l’espressività facciale, riesce quindi non solo a comprendere aspetti verbali, ma anche aspetti non verbali. 

La lingua dei segni a differenza di ciò che si può pensare erroneamente non viene utilizzata esclusivamente dai soggetti non udenti o dalle persone che hanno a che fare quotidianamente con soggetti sordi come parenti o amici, ma questa viene usata anche per soggetti che non possono più usare la fonazione per comunicare…

Ecco perché diventa importante imparare la LIS, perché si potrà – pur non sempre ricordando sempre il segno preciso corrispondente ad un nostro pensiero o a una determinata parola – far comprendere a chi ci sta di fronte – ciò che si vuole esprimere…

D’altronde anche noi usiamo in quest’ultimo periodo con gli smartphone una form di lingua dei segni, infatti attraverso l’emoji trasmettiamo il nostro stato, l’emozioni, i sentimenti ed anche le nostre emozioni, il nostro amore, a volte difficile da dirsi con le parole, ma esternate attraverso l’invio di cuoricini…

È utile quindi iniziare con parole facili utilizzate per le conversazioni quotidiane, come: “ciao”, “come stai”, “che ora è”…  vedrete che una volta che si è familiarizzato con questi termini base, si passera con nuove parole e comincerete a divertirvi… 

Sarà un primo passo importante per voi, ma potrebbe diventerà un passo importante per la vostra vita o carriera, ecco quindi perché vi consiglio di farvi aiutare da chi è già esperto nella lingua dei segni oppure come ricordato nella locandina, iscrivendovi ad un apposito corso…

Ed allora: Viva la lingua dei segni… 

Tutta la direzione "Lega" scende a Catania…

Tutti… presenti all’appello, deputati e senatori della Lega sono scesi a Catania per dar manforte a quel loro leader, ma non solo, sono oltre duecento i giornalisti e le troupe televisive arrivati anche dall’estero..

Hanno limitato tutta l’area del Tribunale dove si svolgerà domani l’udienza a porte chiuse, mentre fuori il Palazzo di Giustizia si stanno preparando manifestazioni a sostegno ma anche contro quel leader… 

E’ proprio vero, le persone non hanno un cazz… da fare, invece di scendere per motivazioni serie o per cambiare questo stato di cose, persone il loro tempo preparando striscione della serie “Leghisti not welcome“, come se in Sicilia, noi siciliani siamo discriminanti verso chi manifesta politiche indipendentistiche o autonomistiche per quel loro territorio definito “padano”… 

D’altronde il sottoscritto per primo vorrebbe la nostra isola indipendente, non per niente alcuni anni fa avevo realizzato una pagina social intitolata “Sicilia libera e indipendente”…

Ciò che rompe maggiormente e che domattina la città, a causa dell’udienza preliminare – che vedrà per l’appunto l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini (leader ora della Lega Matteo Salvini) comparire davanti al gup con l’accusa di sequestro di persona aggravato dei 131 migranti presi a bordo della nave Gregoretti il 25 luglio del 2019 e trattenuti per sei giorni prima di poter sbarcare al porto di Augusta – sarò costretto a non poter circolare da quelle parti con l’auto,  che era proprio quanto dovevo fare…

Già… una volta per colpa del virus, una volta a causa della pioggia che allaga la città, ora ci si mette anche la giustizia… dando seguito a quella inutile politica, che dire alla fine non mi resta che dire: “semu pessi” 

 

Catania da sempre sott'acqua: La giustizia è lenta… ma poi finalmente arriva come un masso!!!

Riprendo quanto pubblicato su facebook da una mia amica sulla vicenda dei conti della precedente amministrazione del Comune di Catania: 

La Corte dei Conti, ha condannato l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco, il quale non potrà candidarsi per dieci anni!!!

La Sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Sicilia ha condannato l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco al risarcimento del Comune per 48 mila euro e l’interdittiva legale per anni 10.

Oltre l’ex Sindaco è stata condannata la sua giunta in carica tra il 2013 e il 2018 e l’allora collegio dei revisori di conti “per avere contribuito al verificarsi del dissesto finanziario” dell’Ente.

Gli assessori hanno avuto condanne da 51 mila fino a 14 mila euro. Per i revisori dei conti l’interdittiva è per cinque anni.

Il giudice della Corte dei Conti Salvatore Grasso ha stabilito l’interdittiva per dieci anni per Enzo Bianco, Luigi Bosco, Rosario D’Agata, Giuseppe Girlando, Orazio Antonio Licandro, Angela Rosaria Mazzola, Salvatore Di Salvo, Marco Consoli Magnano San Lio, Angelo Villari, Valentina Odette Scialfa Chinnici.

Catania verso il dissesto, Bianco davanti alla Corte dei Conti: “Colpa di chi mi ha preceduto e della crisi, e poi non abbiamo i vantaggi di Palermo”

L’ex sindaco non potrà candidarsi per dieci anni a cariche pubbliche e non può ricoprire la carica di amministratore pubblico. Gli assessori non potranno ricoprire la carica di amministratore negli enti pubblici per dieci anni.

Il giudice ha disposto che i revisori dei conti Natale Strano, Calogero Cittadino, Fabio Sciuto, Francesco Battaglia e Massimiliano Lo Certo non potranno ricoprire questo ruolo negli enti locali per cinque anni.

Enzo Bianco dovrà restituire al Comune di Catania, 48 mila euro, Luigi Bosco, 44 mila euro, Rosario D’Agata, 44 mila euro, Giuseppe Girlando, 44 mila euro, Orazio Antonio Licandro, 22 mila euro. Angela Rosaria Mazzola, 44 mila euro, Salvatore Di Salvo, 44 mila euro, Marco Consoli Magnano San Lio, 51 mila euro, Angelo Villari, 44 mila euro, Valentina Odette Scialfa Chinnici, 44 mila euro, Narale Strano, 21 mila euro, Calogero Cittadino, 14 mila euro, Fabio Sciuto, 21 mila euro, Francesco Battaglia, 14 mila euro e Massimiliano Carmelo Lo Certo, 14 mila euro.

Le indagini che hanno portato al decreto della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti sono state eseguite dalla Guardia di Finanza di Catania, coordinata dal procuratore della Corte dei Conti.

“Si deve ritenere, pertanto, che l’elemento soggettivo della colpa grave debba essere riscontrato nella condotta di tutti coloro i quali abbiano, – scrive il giudice nel decreto – nel corso di almeno due esercizi di bilancio, continuato ad approvare o ad apporre pareri favorevoli, nonostante il permanere delle predette criticità”.

“E’ chiaro che una vicenda così complessa dovrà avere lunghi ed approfonditi passaggi. Si tratta di un decreto non definitivo e non esecutivo – e non di una sentenza – a cui ovviamente faremo opposizione”.

Lo afferma l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco condannato dalla sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Sicilia al risarcimento del Comune per 48 mila euro e l’interdittiva legale per 10 anni

“Siamo soltanto alla prima fase di un giudizio di primo grado della Corte dei Conti che si concluderà davanti ad un collegio: avremo quindi modo di dimostrare la piena correttezza dei comportamenti della mia Giunta. – aggiunge – Pur non condividendola, prendo atto di questa prima decisione con il rispetto che sempre ho avuto e sempre avrò della Magistratura.

D’altronde la stessa Corte ci ha dato atto in più occasioni della efficacia delle azioni che abbiamo avviato in campo, per esempio sulle spese del personale, sui costi degli organi politici, sui fitti passivi”.

“La storia di questi 30 anni non può essere ribaltata e lavoreremo per ristabilire la verità. 

In me c’è amarezza. Ma anche la serenità e la piena consapevolezza di aver operato correttamente. Come sempre è stato riconosciuto nella mia lunga ed appassionata attività a favore della mia Città ed del mio Paese”, conclude.

Catania… un po' di quella storia poco raccontata e forse volutamente dimenticata!!!

Mi permetto con questo post, di riprendere il verbale di un processo svolto a Catania, nel quale ad essere sentito, era uno degli esponenti mafiosi più importanti allora della nostra città etnea che ci fa comprendere come in quest’isola, politica, mafia e imprenditoria fossero da sempre legati:

PRESIDENTE. Nel libro pubblicato da Arlacchi lei afferma che Pippo, suo fratello, dava il 5-10 per cento dell’importo degli appalti agli assessori regionali che li decidevano.
Ricorda questa cosa?
ANTONINO CALDERONE. Sì. Mio fratello nel 1963-1964 è fallito. Era una grossa impresa, che aveva qualcosa come 5 miliardi di lavori: nel 1964 erano belle cifre. Aveva preso questi lavori comprandoli a Palermo. Molti glieli ha venduti l’onorevole Laterza del movimento sociale italiano. Però gli diceva: “Pippo, se vado al governo non ti venderò nemmeno un bicchiere, però ricatto i miei colleghi che so che si vendono i lavori”. Ma non erano del MSI, erano di altri partiti.
Pagava il 5 o il 10 per cento. Addirittura, poiché per i primi lavori non aveva i soldi, faceva una pratica – non so come era – per cui gli davano soldi ancor prima che cominciasse i lavori. Metteva degli assegni firmati in una busta e li dava ad un uomo in cui avevano fiducia, dopo che aveva avuto questi soldi. Se li prendevano ancora prima che cominciassero i lavori. Li pagava!!!
PRESIDENTE. Tra i mezzi di persuasione con i quali Cosa nostra convince o cerca di convincere i cittadini a votare per i propri candidati vi sono soltanto quelli che ha detto, cioè un invito rivolto da una persona autorevole, o vi è anche la paura?
ANTONINO CALDERONE. No, non è la paura, non lo fa con l’imposizione, perché sa che ci vanno automaticamente. 
Domandano per chi si deve votare perché poi possono dire agli uomini d’onore: “Senti, ho votato per il tale candidato, ora ho bisogno di questo”. E’ una cosa normale.
PRESIDENTE. Perché si sa che Cosa nostra riesce ad avere favori. Questo è il meccanismo.
ANTONINO CALDERONE. Sì.
PRESIDENTE. Un commissario vorrebbe sapere che ruolo ha avuto Bontade nell’attività politica di Lima.
ANTONINO CALDERONE. Non glielo so dire. Non lo so.
PRESIDENTE. Ho qui un elenco dei nomi di esponenti politici che lei ha citato nei vari interrogatori. Uno è Calogero Volpe.
ANTONINO CALDERONE. Uomo d’onore della provincia di Caltanissetta.
PRESIDENTE. Un altro è l’onorevole Lupis.
ANTONINO CALDERONE. L’onorevole Lupis non era uomo d’onore ma era molto vicino a noialtri, che lo votavamo sempre. Con “noialtri” intendo noi di Catania.
PRESIDENTE. L’onorevole Lima?
ANTONINO CALDERONE. L’onorevole Lima io non l’ho votato mai, non lo so, ma ne ho avuto bisogno.
PRESIDENTE. I cugini Salvo?
ANTONINO CALDERONE. Li conoscevo molto bene. Erano due uomini d’onore. Uno era vicerappresentante, l’altro era capodecina della famiglia di Salemi.
PRESIDENTE. Secondo lei perché è stato ammazzato Ignazio Salvo?
ANTONINO CALDERONE. Non posso fare ipotesi. So solo che sono stati ammazzati Lima, Ignazio Salvo, Falcone, questa gente.
PRESIDENTE. L’onorevole D’Angelo era presidente della regione ed aveva proposto l’istituzione della Commissione antimafia.
ANTONINO CALDERONE. La prima antimafia in Sicilia l’ha chiamata lui.
PRESIDENTE. Per questo è stato considerato come un nemico da Cosa nostra?
ANTONINO CALDERONE. Sì, lo volevano ammazzare, ma il rappresentante provinciale si è rifiutato. Siamo negli anni 1963-1964. La Commissione antimafia cominciò a dare soggiorni a tutti, addirittura si diceva “siamo diventati come i crasti di Pasqua”, perché i crasti (i montoni in dialetto) di Pasqua sono tutti rinchiusi e la gente viene e li compra per ammazzarli. Si diceva che ad uno ad uno, ad uno ad uno, ci stavano mandando tutti al confino.
PRESIDENTE. Ciancimino?
ANTONINO CALDERONE. Non lo conosco.
PRESIDENTE. L’onorevole Concetto Gallo?
ANTONINO CALDERONE. Uomo d’onore della famiglia di Catania, poi messo fuori famiglia.
PRESIDENTE. Perché?
ANTONINO CALDERONE. Perché si era un po’ “ubriacato” anche lui. Quando tutta la Sicilia votava Milazzo, dopo che Milazzo era al governo, un giorno è venuto un genero di Rimi, Nino Buccellato, da non confondere con Nicola Buccellato.
Voleva un favore da Concetto Gallo, che prima gli ha fatto fare un po’ di anticamera e poi disse “Vediamo, non vediamo…”. Sono venuti a lamentarsi da mio zio, che era rappresentante della famiglia di Catania, e l’ha messo fuori famiglia. Ecco quali erano le punizioni se non si facevano i favori agli amici dopo che avevano votato.
PRESIDENTE. A questo punto che succedeva, non si votava più per una persona così?
ANTONINO CALDERONE. Certo, se non prometteva più …
PRESIDENTE. Nei suoi interrogatori ha detto che l’onorevole Milazzo favorì molto i Costanzo. Può spiegare? 
ANTONINO CALDERONE. Sì, l’onorevole Milazzo è stato… 
Nell’impresa dei Costanzo c’era un certo Giovanni Conti di Caltagirone, paesano di Milazzo e molto intimo suo. Questo Giovanni Conti comprava i lavori e faceva tutte le cose con la politica. Oltre allo
stipendio gli davano una percentuale sull’utile dei lavori che riusciva ad ottenere. Aveva il suo ufficio nell’impresa.
Ricordo di essere andato personalmente in via Etnea dove Milazzo – non ricordo bene … – aveva l’ufficio elettorale, mi pare. Era questo Giovanni Conti che dirigeva il tutto e i Costanzo mettevano i soldi. Poi però hanno avuto i lavori e sono diventati … Avevano già un certo nome, ma poi hanno fatto il salto di qualità.
PRESIDENTE. L’onorevole Guttadauro?
ANTONINO CALDERONE. L’onorevole Guttadauro … Sono tre o quattro fratelli – penso che saranno morti – tutti uomini d’onore. Mi pare che l’onorevole Guttadauro era del partito liberale, ma non ricordo. Era deputato a Palermo. 
PRESIDENTE. L’onorevole Laterza?
ANTONINO CALDERONE. Laterza l’ho avuto come avvocato. Ma era un uomo che poteva capire che eravamo… manco mafiosi, perché a quei tempi a Catania nessuno sapeva che c’era la mafia. E’ morto negli anni settanta, povero, senza soldi. Ogni tanto mi telefonava dicendo che aveva bisogno di 50 mila lire.
Mi difendeva gratis ma faceva una vita così: sperperava, era sempre senza soldi.
E’ l’onorevole Laterza di cui ha parlato prima?
ANTONINO CALDERONE. Sissignore.
PRESIDENTE. Insalaco?
ANTONINO CALDERONE. So che Stefano Bontade … Tanino Fiore, un uomo d’onore di Palermo, gli ha fatto la campagna elettorale con Stefano Bontade e dicevano: “Dobbiamo fare la campagna elettorale per il figlio di uno sbirro …”, perché suo padre era maresciallo dei carabinieri o di pubblica sicurezza.
PRESIDENTE. L’onorevole Verzotto?
ANTONINO CALDERONE. Molto vicino a Cosa nostra, però catanese. Era molto vicino a Di Cristina. Noialtri lo abbiamo conosciuto perché l’onorevole Verzotto aveva un segretario di Riesi. Di nome si chiamava Angelino, ma non ricordo il cognome. Era molto intimo di Di Cristina che ce lo ha fatto conoscere. Eravamo molto amici e non si vergognava di andare ad un matrimonio di mafiosi. E’ venuto a fare il testimone di nozze a Di Cristina, ricordo che ero presente. Poi si è impelagato un po’, non so cosa ha combinato, ed è stato latitante tanto tempo.
PRESIDENTE. E’ importante andare ai matrimoni?
ANTONINO CALDERONE. A quei tempi sì, molto. Ricordo quando c’era Verzotto a Riesi: tutti venivano a guardare questo grande … Dà forza all’uomo d’onore, perché se io faccio venire un grande deputato ad un matrimonio o ad un battesimo tutti sanno che poi possono chiedere un favore.
PRESIDENTE. Lei ha parlato anche di Antonio Succi, vicesindaco di Catania.
ANTONINO CALDERONE. Sì, era un DC, mi ha fatto dei favori. Noialtri lo abbiamo portato politicamente. Ma era un uomo buono.
PRESIDENTE. Nel suo libro fa riferimento ad un sottosegretario Evangelisti. Ricorda?
  ANTONINO CALDERONE. Sì, ricordo che mio fratello e Pasquale Costanzo volevano fare un regalo a Carmelo Costanzo facendolo diventare cavaliere del lavoro. Quell’anno c’era un po’ … c’è stata sempre rivalità tra Costanzo e Rendo, ma in quell’anno era particolarmente grande perché Rendo doveva diventare anche lui cavaliere del lavoro. Mi pare che lo ha fatto diventare un uomo politico, ma non so di che partito. Anche lui ha pagato 180 milioni.
PRESIDENTE. Chi ha pagato 180 milioni?
ANTONINO CALDERONE. Mi dicevano che Rendo ha pagato 180 milioni per diventare cavaliere del lavoro. Mio fratello disse che conosceva molto bene l’onorevole Lupis; allora, con Gino Costanzo, parlò con Lupis che disse che era possibile. Lupis a quei tempi aveva un segretario particolare, un nobile che poi non era nobile. Era un barone.
CARLO D’AMATO. Si faceva chiamare barone? 
ANTONINO CALDERONE. No, era stato adottato. Era il barone Felice Ciancio Villardita, che noialtri conoscevamo molto, molto bene. Felice Ciancio fece sapere che occorrevano 80 milioni da dare a Lupis o al partito, non so. Si incominciarono le pratiche. Quando tutto fu quasi pronto, un giorno mi trovavo nell’ufficio dell’impresa Costanzo e De Luca – la mano lunga dei Costanzo, quello che ne sapeva tutti i segreti – disse (c’era anche mio fratello): “Telefoniamo a Felice, vediamo a che punto sono le pratiche”. Telefonarono e dissero a De Luca: “Sai, mi dispiace, ci vogliono altre 30 bottiglie di latte”. “Ma come, eravamo rimasti d’accordo su un certo numero …”. “No, no, ce ne vogliono altre 30 perché si devono dare all’onorevole Evangelisti”. “Ti darò risposta”.
Poi mio fratello e Gino Costanzo si consultarono e decisero di rispondere affermativamente. E così Carmelo Costanzo è stato fatto cavaliere del lavoro. Mio fratello personalmente ha portato 110 milioni a Roma all’onorevole Lupis. Lo ricevette Felice Ciancio che disse: “Eccellenza, c’è Pippo con la borsa” “Sì, sì, prendi la borsa e fallo venire”. Mio fratello è andato lì e l’ha ringraziato.
PRESIDENTE. Mi pare sia emerso che Costanzo era contento di essere stato fatto cavaliere con un ruolo più importante.
ANTONINO CALDERONE. Sì, perché vi è stato sempre questo gareggiare. Costanzo l’hanno fatto cavaliere del lavoro dell’industria, perché è un imprenditore, mentre invece non c’era il numero giusto e hanno dovuto declassare Rendo facendolo cavaliere del lavoro dell’agricoltura. Cose da bambini.
PRESIDENTE. Quali erano le intese ed i rapporti tra i cavalieri del lavoro Graci, Rendo e Costanzo? 
ANTONINO CALDERONE. Loro si dividevano i lavori, ma Rendo faceva sempre la parte del leone in quanto, non so perché, aveva qualcosa in più degli altri; probabilmente era più furbo. Innanzi tutto le riunioni dovevano tenersi a casa sua e tutti dovevano andare a baciargli la mano.
Carmelo si poteva difendere in un solo modo: ogni tanto, a detta di lui e del fratello Pasquale, quando non era d’accordo su qualcosa gettava lì la battuta: “Gli amici di mio fratello non sono molto contenti”. Gli amici eravamo io e mio fratello. Tra l’altro, egli raccontava che si davano anche schiaffi. Noi mettevamo bombe nei cantieri.
PRESIDENTE. In quelli di Rendo?
ANTONINO CALDERONE. Sì, per farlo “abbassare”. Poi dicono che il mafioso sono io!
PRESIDENTE. Come riusciva Rendo a far venire Costanzo, che pure contava sul vostro appoggio, a casa sua?
ANTONINO CALDERONE. Secondo me, egli era molto più addentrato nella politica, in quanto non riceveva appoggi dalla mafia.
PRESIDENTE. Non era sostenuto dalla mafia?
ANTONINO CALDERONE. No.
PRESIDENTE. Secondo la sua opinione, invece, era sostenuto a livello politico?
ANTONINO CALDERONE. Questa è la mia opinione.
PRESIDENTE. Può parlare delle intese che vi furono in quel momento tra Graci, Rendo e Costanzo per esempio su come dividersi gli appalti?
ANTONINO CALDERONE. Quando si sono aggiudicati i lavori relativi alle dighe ed agli aeroporti, hanno costituito un consorzio. Ne hanno anzi costituiti molti; per un loro consorzio ho lavorato anch’io. Per dare un nome al consorzio si servivano dei loro stessi nomi storpiati.
Dopo essersi aggiudicati i lavori relativi alle dighe e agli aeroporti, dovevano costituire un ufficio in cui far confluire uomini di Rendo, Costanzo e così via. Poi non si sono messi d’accordo, perché dopo aver unito le loro forze qualcuno avrebbe dovuto comandare. Rendo voleva essere lui a comandare, ma gli altri non erano d’accordo. Allora hanno dovuto dividersi le dighe e gli aeroporti prevedendo conguagli in denaro per chi aveva una parte minore del lavoro.
A questo punto si è scatenato l’inferno. Vi sono stati mesi e mesi per potersi accordare e per farlo hanno chiamato gente da fuori. Uno era un professore universitario (Laspisa), un altro era un commercialista di cui non ricordo il nome e poi vi era un uomo politico.

PRESIDENTE. Non ricorda il nome di quest’ultimo?

ANTONINO CALDERONE. No.
PRESIDENTE. Era siciliano?
ANTONINO CALDERONE. Sì.
PRESIDENTE. Era di Catania o di Palermo?
ANTONINO CALDERONE. Non lo so.
PRESIDENTE. Secondo quanto lei sa, come facevano Graci, Rendo e Costanzo ad avere tutti questi appalti?
ANTONINO CALDERONE. Si mettevano d’accordo tra loro e con gli imprenditori del nord. Questi ultimi, quando venivano in Sicilia, aggiungevano alle spese il 10-15 per cento alla voce mafia, perché avevano paura che gli venissero fatti saltare i cantieri. Conseguentemente, non potevano competere con le imprese siciliane.
PRESIDENTE. Dovevano sostenere costi più alti?
ANTONINO CALDERONE. Certo, è logico. Infatti, nel momento in cui si inserisce nella busta l’offerta per un determinato lavoro, vi si includono tutte le spese, tra cui un onere aggiuntivo per i danni provocati dalla mafia o per quello che si deve pagare.
Loro invece andavano bene perché pagavano pochissimo.
PRESIDENTE. Loro chi?
ANTONINO CALDERONE. I Costanzo e i Graci.
PRESIDENTE. Anche Rendo pagava?
ANTONINO CALDERONE. No. Egli aveva delle buone assicurazioni e pagavano loro.
PRESIDENTE. Invece per quanto riguarda Graci e Costanzo?
ANTONINO CALDERONE. Graci pagava Madonia e negli ultimi tempi Madonia figlio e Nitto Santapaola. Costanzo, invece, pagava a noi che pagavamo poi la “guardiania” e facevamo prendere lavori a cottimo a uomini d’onore del paese. Questi erano i rapporti.
PRESIDENTE. Costanzo pagava anche Santapaola?
ANTONINO CALDERONE. Sì. A mio fratello dava un milione al mese. Dopo la morte di mio fratello, pagò a Nitto Santapaola 15 milioni. In quel momento quest’ultimo era vicino, ma non tanto, ad Alfio Ferlito, il quale disse: “Che me ne faccio di 15 milioni? Non sono nulla”. Decise allora di darli ai carcerati acquistando per loro panettone e champagne per Natale. Così nel carcere di Catania hanno brindato alla salute di Costanzo.
PRESIDENTE. Successivamente Costanzo ha pagato di più oppure è cambiato il rapporto?
ANTONINO CALDERONE. Non lo so.
PRESIDENTE. L’imprenditore Finocchiaro ha mai avuto niente a che fare con gli altri tre?ANTONINO CALDERONE. No. Finocchiaro aveva, come persone che lo guardavano, un gruppo catanese molto forte che non faceva parte della mafia. Si trattava del gruppo dei Cursoti di cui era capo un certo Manfredi. Non le so dire altro, perché Finocchiaro è emerso negli ultimi anni.
PRESIDENTE. Santapaola proteggeva altri imprenditori a Catania oltre a Costanzo?
ANTONINO CALDERONE. Apertamente no. Tuttavia, se andava da lui qualche imprenditore o qualche proprietario di negozi a lamentare di aver ricevuto estorsioni, egli li proteggeva.
Rispondeva lui al telefono e diceva: “Sono Nitto…”!!!

Catania… una città malata, una città cronica, una città sotto osservazione!!!


Catania in questo momento è una città indagata, sotto processo, sotto osservazione giudiziaria“. 
A dirlo è il presidente della Commissione regionale Antimafia, Claudio Fava, al termine delle audizioni in prefettura:
https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2019/12/12/mafia-fava-catania-citta-indagata-sotto-processo_j5YEhu1bsk8hu1AgRchWtJ.html?refresh_ce
D’altronde lo vediamo tutti cosa sta accadendo e cosa sia accaduto in questi lunghi con la complicità della politica, degli uomini istituzionali, dei colletti bianchi, di quella classe di imprenditori collusi e affiliati, di quei pseudo “consulenti” specializzati nel realizzare truffe, raggiri e frodi ai danni dello Stato…
Continuando ripete: “Mi riferisco all’Università, alla sua storia istituzionale e alle vicende legate all’ipotesi di falso in bilancio negli ultimi quattro anni, a un ex governatore della Regione che sarà giudicato nei prossimi giorni, a uno dei più grossi editori del Mezzogiorno indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Una quantità di urgenze giudiziarie che ci fa capire come questa città resti una storia da raccontare“.
La verità è che in questa nostra città non si è mai pensato seriamente di contrastare quell’associazione a delinquere che determina il buono ed il cattivo tempo, un sistema celato che si sostituisce allo Stato, garantendo occupazione, favorendo l’apertura di nuove attività imprenditoriali, garantendo a quelle esistenti continuità operativa attraverso la rotazione degli appalti, sia pubblici che privati… 
D’altronde basti osservare come in questi lunghi anni nulla sia cambiato, ne sotto il profilo sociale, ne sotto quello politico e ancor meno sotto il profilo “mafioso”, con riferimento a quelle famiglie che da oltre trent’anni impongono il proprio potere attraverso una serie di metodologie note, che fanno sì che il potere economico/finanziario sia sottoposto alla loro approvazione e chi si dimostra contrario a sottomettersi non può che chiudere o andar via da questa terra…
A combattere quel potere criminale ed illegale e quella la totale diffusa corruzione presente in gran parte di quegli apparati pubblici, resta per nostra fortuna una parte di quell’autorità giudiziaria, la stessa che ha saputo porre sotto indagine una parte importante della nostra città ritenuta da sempre ritenuta intoccabile!!!
La Procura Etnea, diretta dal procuratore Zuccaro, insieme alla Prefettura e alle forze dell’ordine è riuscita in questi anni a passare da uno stato di fatto “delicato”, ad uno finalmente deciso, energico e incisivo!!!
Si è passati così dal contrasto di una illegalità elementare che ha colpito quella cosiddetta micro criminalità, ad un livello più alto, inserendo nelle varie inchieste giudiziarie, nomi e cognomi di uomini e donne che mai – alcuni anni fa – si sarebbe pensato di toccare, come quegli stessi imprenditori – da sempre protetti dalla politica – che si sono dimostrati essere affiliati a quel sistema criminale chiamato “cosanostra”!!!
Ad essi vanno aggiunti tutti quei colletti bianchi posti all’interno dei nostri Enti in qualità di dirigenti, funzionari, consulenti, che grazie anche agli appoggi di certi uomini/donne istituzionali corrotti e grazie ai favori di politici altrettanto “enigmatici e collusi“, hanno potuto inserirsi in quei ruoli chiave, contribuendo ad alimentare quelle situazioni “illecite” che hanno poi dato – grazie (va detto) al contributo di semplici cittadini – il via a nuove inchieste giudiziarie!!!
Catania è malata, sì… possiamo dirlo senza alcuna censura… già…”infetta“, perché la maggior parte dei suoi concittadini dimostra di prestarsi – a volte senza alcun ritorno personale – a quelle metodologie corruttive e illegali!!!
Ma c’è di positivo che esiste un esiguo gruppo di soggetti che – pur non avendo alcun incarico tra quelle valide figure istituzioni – provano lo stesso quotidianamente a “curare” questo cancro diffuso, non solo provvedendo a denunciare, ma soprattutto scuotendo le coscienze sociali, provando così a liberarli da quella morsa, cultura della furbizia, della corruzione e soprattutto dell’inganno!!!
Come ripeto sempre alle mie figlie, ciascuno di noi può fare la differenza, basta semplicemente volerlo e soprattutto senza mai dover attendere che gli altri facciano altrettanto!!! 

Catania in dissesto, la Regione Siciliana a rischio fallimento e la nazione in completa crisi!!! Scusate ma quale futuro dobbiamo aspettarci???

Sono fortemente preoccupato… d’altronde come non esserlo vista la situazione critica in cui ci troviamo…
La mia città, Catania è in dissesto… e prova di giorno in giorno a sopravvivere, d’altronde sa bene che avendo accumulato 1,6 miliardi di euro di debiti, non sarà mai in grado di ripianare…
Ma anche la nostra regione siciliana è in totale bancarotta e l’aver provato a spalmare i propri debiti in trent’anni ( a modello mutuo… così si faranno ulteriori debiti su debiti…) non è servito a nulla; sappiamo come questa soluzione sia stata bocciata dalla Corte dei Conti, a conferma quindi che i debiti resteranno lì dove sono, a quindi possiamo inserire anche la nostra regione in quel così setto “dissesto” …
Certo qualcuno potrebbe pensare ( o per meglio dire sperare…) che a risolvere i problemi di cui sopra ci penserà lo Stato, intervenendo direttamente con cospicui finanziamenti… 
Ma quanto appena detto non è vero, in quanto a livello nazionale (ed è ciò che non viene detto ai cittadini…), si dovrebbe – per risanare i conti dello Stato – operare sull’economia reale in maniera restrittiva e per far ciò si dovrebbe iniziare a tagliare i fondi alle Regioni e ai Comuni!!! 
Ovviamente quanto sopra, comporterà alla Regione e ai  nostri Comuni in dissesto, di richiedere eventuali finanziamenti alle banche, posticipando così l’attuale problema sulle future generazioni…
Nel frattempo il nostro Stato – messo da parte il problema regioni e comuni – proverà a risanare i propri debiti, ma nel far questo dovrà ricordarsi ahimè di pagare ogni anno, i miliardi di euro di interessi sul debito presente con l’Ue, una situazione che ci fa comprendere, quanto alla fine fine sia difficile per noi risollevarci… già è come il cane che si morde la coda!!!
Va aggiunto inoltre che una nuova crisi economica è in atto e racconta come il 2019 abbia rappresentato la peggior frenata economica dai tempi della recessione del 2008…
Inoltre, con gli Usa che hanno dato il via ai dazi, con la Cina che ha fermato la crescita del proprio Pil, con la Germania che entrerà in recessione tecnica, anche il nostro Paese ha fatto segnare un -14% nella produzione industriale!!! 
Non dimentichiamoci inoltre come il nostro Paese deve risolvere all’incirca 150 crisi industriali e nelld quali  sono a rischio oltre 200 mila posti di lavoro…
Se aggiungiamo inoltre quanto appena occorso ad una nostra banca, che ha messo a rischio i conti dei suoi risparmiatori, cosa dire… l’ingresso nel 2020 non sembra anticipare nulla di buono, anzi tutt’altro…
Ma l’impressione peggiore che ricevo su quanto sta accadendo, è quella per cui quanto sopra non importi a nessuno o forse in questa mia riflessione dovrei escludere quel movimento spontaneo in atto da parte di quel gruppo di cittadini chiamatosi “sardine”, di cui oggi però non si può prevedere alcuna sua evoluzione, ne in politica e ancor meno nel sociale!!!
Certo che se è questo il futuro che ci aspetta e provando a mettermi nei panni di quei “pesciolini”, il mio primo pensiero è: siamo fritti!!! 

Con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte!!! Io ti dico: non canterà oggi il gallo, prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi!!!


Sono passati duemila anni… ma quanto detto allora da nostro Signore a Pietro… è ancora attuale!!!

D’altronde che volete, la natura umana è fragile, basta poco per evidenziarne la debolezza, in particolare nei momenti più ardui, quando si è sotto pressione… ed è lì che la maggior parte delle persone crolla!!!
Quanto sopra peraltro è stato dimostrato nei molti avvenimenti di cronaca…
Basti pensare ad esempio a quei cosiddetti “uomini duri“, che hanno manifestato la loro intrinseca natura animalesca, criminali capaci di sciogliere nell’acido altri individui, ma che poi… appena arrestati dalle forze dell’ordine, si sono immediatamente pentiti… ma pentiti di cosa???
Potrei comprendere un soggetto sottoposto a tortura che decida di parlare, per quanto quella sua resa possa poi successivamente garantirgli la salvezza… certo in quelle circostanze non è facile resistere, peraltro esistono metodi di coercizione a cui è difficile resistere, la maggior parte degli uomini si arrendono o si lasciano morire…
Ma non è questo il caso… 
Qui parliamo di situazioni quotidiane, a quella semplice consuetudine, quelli a cui mi riferisco sono uomini comuni, personaggi legati a quel mondo della politica, imprenditoria, sono professionisti, colletti bianchi, professori, medici, ecc… che appena vengono colti con le mani nella marmellata, si cac… addosso ed iniziano a fare tutti i nomi possibili e immaginabili, anche quelli che nulla centrano con la loro inchiesta!!!
Eppure prima di aver provato il freddo di quelle manette, si dichiaravano pronti al sacrificio… disponibili anche ad andare in prigione o alla morte se necessaria, tutto… pur di non pronunciare quei nomi!!!  
Ma appena quello scatto metallico a chiuso quei loro polsi, ecco che all’improvviso tutto è cambiato… e ci si è piegati come un ramoscello d’erba, esili, fragili già… come i biscotti friabili!!!
E dire che si dimostravano potenti ed invece ora evidenziano tutta la loro fragilità… già… in questi particolari momenti – nei quali avrebbero dovuto dimostrare la loro forza – si sono sciolti come neve al sole…
E’ bastato uno schiaffo per farli parlare… ed ora ne servono cento per farli stare zitti!!! 
Si perché in queste circostanze sono come un fiume in piena, non riescono a limitarsi, dinnanzi alla giustizia decade ogni forma di arroganza e prepotenza fin qui evidenziata e la paura prende il sopravvento…
Il fatto più insolito è che nessuno sta minacciando loro con violenza, già… nessun sopruso si sta compiendo nei loro confronti, eppure loro, come docili cagnolini, iniziano a scodinzolare quella coda, pur di far piacere quel loro interlocutore…
D’altro canto il traditore non si vede subito… ma solo quando viene messo alla prova, e lì per l’appunto che disattende gli obblighi di lealtà e fedeltà!!!
Certo, dispiace scoprire d’aver avuto per tanto tempo una serpe in seno, uno che pensava esclusivamente a sfruttare la situazione, ad accrescere la propria posizione sociale e soprattutto ad arricchirsi alle vostre spalle… 
Ma d’altronde cosa avreste potuto fare…
Era impossibile prevedere – prima di quegli accadimenti – in quali modi quell’individuo si sarebbe comportato e quale personalità avrebbe con il tempo svelato… 
Che dire… vi siete fidati ciecamente ed ora purtroppo ne pagate il prezzo: vivere sotto la spada di Damocle, sperando che mai il vostro nome venga pronunciato!!!

Si… ok… l'ennesima cava abusiva!!! Scusate, ma chi avrebbe dovuto controllare, dov'era???

Una cava estesa all’incirca 80.000 mq di sabbia marina in località Acate (RG), è stata sottoposta a sequestro dal Comando dei Carabinieri per la Tutela Ambientale, conosciuto ormai da tutti come  “NOE”…
La circostanza più assurda – quantomeno per quanto concerne il sottoscritto – non è raffigurata dal leggere la serie di reati commessi da quella società e di conseguenza dal suo amministratore…
No… quanto compiuto d’altro canto, rientra in quelle abituali metodologie praticate dalla maggior parte delle società presenti nel nostro paese, difatti, ciò che maggiormente mi da fastidio è qualcos’altro… che se avrete la bontà di leggere, andrò a breve a spiegare!!! 
Peraltro… a conferma di quanto sopra, vi è la conferma che risultiamo essere in graduatoria ai primi posti nel mondo, per evasione e corruzione!!!
Qui da noi infatti, vi è una certa predisposizione a commettere quegli illeciti, ciascuno – dal più piccolo al più grande – prova a celare quei propri profitti, operando il più delle volte in maniera abusiva…
La situazione più assurda, non è dovuta tanto a quella loro scaltrezza… no infatti, non dipende da una particolare dote personale o da chissà quale furbizia speciale che altri soggetti viceversa non possiedono…
No… nulla di tutto ciò, la loro… potremmo dire “fortuna” è casuale o meglio è legata al nostro territorio, dipende dall’incompetenza altrui o per essere più precisi, dal non svolgere con estrema professionalità il proprio incarico, basti vedere quei mancati accertamenti, quelle verifiche non compiute, cosa dire… per strafottenza o forse per timore, ed anche, per una propria diretta partecipazione, sì…  a quel malaffare!!!
Ecco… questo è ciò che più di tutto mi da fastidio!!!
Scoprire come in queste occasioni, nessuno di quei funzionari abbia controllato quant’era di propria competenza, perché d’altronde di questo si tratta… 
Qui non si discute di un camioncino di sabbia “rubato”… ma di una cava estesa 80mila metri quadrati e non può essere che nessuno di quei funzionari abbia notato nulla!!!  
Per cui… sapere che il titolare di quell’azienda sia stato denunciato, credetemi sulla parola… non mi da alcuna soddisfazione, anzi tutt’altro… anche perché vorrei comprendere nello specifico i motivi che l’hanno spinto a compiere quelle azioni illegali, seppur premetto che ciascuna di quelle condotte non può essere in alcun modo giustificata… 
Ma viceversa, ciò che il sottoscritto vorrebbe vedere come indagati, sono proprio quei responsabili seduti all’interno di quegli Enti pubblici, quanti tra quei dipendenti, nella qualità di funzionari e soprattutto di dirigenti… sapevano e non hanno fatto nulla; la conferma peraltro della loro negligenza è data da essi stessi, già… nel non aver mai riscontrato in tutti questi anni, alcuna violazioni in quelle cave!!!
Ora – grazie all’operato del Gruppo “NOE” – si è scoperto di come mancasse la denuncia d’inizio lavori, la nomina del direttore dei lavori (tra l’altro prevista per legge), la verifica dell’idoneità dei mezzi d’opera utilizzati per lo scavo ed il trasporto di quella “sabbia marina”, che mi auguro (ma questo rappresenta un altro aspetto inquietante e speriamo che nulla abbia a che fare con l’attuale inchiesta…) non sia stata utilizzata per la produzione di conglomerato cementizio…  
Sì… perché vorrei sapere oggi da coloro che operano all’interno di quel Distretto minerario, com’è sia stato possibile che questa società esercitava la propria attività estrattiva, se pur sprovvista di regolare autorizzazione, in quanto la stessa fosse scaduta da quattro anni, senza che nessuno di loro abbia fatto mai le opportune verifiche???
Un consiglio… forse è il caso che il dirigente di quell’ufficio obblighi i suoi sottoposti a verificare le autorizzazioni fin qui rilasciate dall’Ente, controllando – una per una – quelle correttamente prorogate e quelle da tempo scadute, recandosi inoltre sul posto, per riscontrare se i lavori di coltivazione sono stati realmente sospesi oppure no!!!
Perché credetemi, mi sono stancato di descrivere questo settore… sono anni che ne parlo, sin da quando nessuno per timore ne evidenziava i problemi ed il sottoscritto di contro ne anticipava in questo suo blog i rischi ambientali e finanziari derivanti, ma soprattutto ne evidenziavo i pericolosi legami tra imprenditori e colletti bianchi, quest’ultimi alquanto disponibili, nel non compiere quei necessari controlli… 
Già… mi auguro quantomeno che ora non si debba più leggere d’ulteriori inchieste giudiziarie compiute a seguito dei controlli del Gruppo militare del “NOE”, perché altrimenti tutto… sì proprio tutto, inizierebbe a diventare (per quegli addetti ai controlli in qualità di “pubblici ufficiali”) fortemente imbarazzante!!! 
Attenzione… sì… attenzione, perché i prossimi nomi che desidero leggere tra gli indagati nella prossima inchiesta giudiziaria, non dovranno essere esclusivamente quelli dei titolari delle cave abusive… bensì di coloro che con il loro comportamento, hanno permesso che quanto finora evidenziato in quel settore delle cave, potesse avverarsi!!!
Ed è la ragione che m’accompagna a concludere questo post con un proverbio adeguato alla circostanza: A buon intenditore poche parole… 

Playa di Catania: Sicurezza Zero!!!

Riprendendo un detto popolare dei miei concittadini: “Quannu a Sant’Aita s’arrubanu… ci misuru i canceddi i ferru!!!
Aver visto ieri sui Tg nazionali e regionali, quanto accaduto presso la nostra Playa… dimostra per l’ennesima volta – senza voler fare polemica – come da noi tutto è basato sulle chiacchiere o dovrei dire nel caso specifico sulla predisposizione di documenti (cartacei) che non hanno alcuna corrispondenza reale, con l’attività svoltasi… 
La dimostrazione di quanto accaduto ieri conferma quanto dal sottoscritto riportato… 
Infatti… mi riferisco a quella mancata messa in pratica di ciò che vi è riportato su quell’inservibile “Documento Valutazione dei Rischi”, realizzato da chissà quale “pseudo” responsabile della sicurezza, che non ha neppur da lontano compiuto una visita ispettiva su quei luoghi di lavoro, su quelle strutture di balneazione ed anche, su tutte le connesse attività presenti, come ad esempio gli uffici di accoglienza, la segreteria/direzione, i locali ricreativi e soprattutto tutti quei locali in cui sono presenti gli impianti tecnologici, la ristorazione, il bar, ecc… 
Sono sicuro che quei tecnici, hanno semplicemente “fotocopiato” uno dei tanti modelli di base DVR (Documento valutazione dei rischi conforme all’Art. 28 del D.lgs 81/2008 s.m.i.) prestatogli da un collega, gli hanno semplicemente cambiato il nome dello stabilimento balneare e senza preoccuparsi di fare tutte quelle reali valutazioni del luogo, degli ambienti, delle attrezzature legate alle fasi operative, degli addetti alla sicurezza presenti e di quelle formazioni effettuate (e soprattutto se quest’ultime sono state negli anni aggiornate…) ecco senza aver compiuto nulla di tutto ciò, hanno redatto il documento…

Oltre a ciò… hanno per di più predisposto il Piano di Emergenza ed Evacuazione, senza valutare eventuali rischi interferenti, ma soprattutto senza aver programmato insieme al titolare di quella struttura, alcune prova di evacuazione, prevedendo ad esempio eventuali rischi d’incendio, di sisma o tzunami… simulando quindi, quanto necessario per la salvaguardia dei clienti presenti in quello stabilimento balneare!!!

Sono certo che in tanti anni, nessuna di quelle strutture ha mai compiuto quanto sopra… già nessuno di loro, come d’altronde neppure quegli enti predisposti, già mai una prova per simulare una situazione d’emergenza, come peraltro non era mai – fino a ieri – predisposta una alternativa “Via di fuga” da quell’area…
Mia figlia ad esempio proprio ieri pomeriggio, si trovava in un lido “Le Piramidi” posto all’incirca nella zona mediana di quel litorale… e nel provare ad allontanarsi con il proprio motorino, si è trovata bloccata nei due sensi di marcia.. sia in direzione tangenziale dove era presente un rogo, che ritornando verso il faro, dove si era sviluppato per l’appunto l’incendio… 
Cosa dire… per fortuna che a limitare i danni sono intervenuti loro, quegli eroi chiamati “pompieri” che in questi giorni, a causa delle alte temperature che stanno alimentando ovunque incendi, non stanno trovando un momento di pausa…
Ora, nello scrivere questo post, sto ascoltando contemporaneamente il Tg su “Telecolor”, in particolare sto osservando quanto accaduto alla Playa…
Certo… ascoltare come alcuni dipendenti d’aver rischiato la propria vita per mettere in sicurezza l’impianto di rifornimento Agip nel quale operavano (adiacente quell’Ente fiera da tempo abbandonato…) o sentire quanto dichiarato ahimè da un’altro concittadino, che ha parlato della presenza sì… dei soccorritori… ma ahimè senz’acqua, fa venire una certa agitazione…
Ecco perché ritengo che da quanto sopra, la nostra Procura etnea debba approfondire in maniera accurata quanto accaduto nella giornata di ieri, ma soprattutto dovrà predisporre un controllo particolarmente dettagliato su tutte quelle strutture di balneazione, dalla messa in opera su quanto riportato in quei documenti obbligatori (previsti nel D.lvo. 81/08 e s.m.i.) e soprattutto verificare la predisposizione di tutte quelle attrezzature necessarie in materia di prevenzione, compresa la loro corretta manutenzione, in quanto quest’ultima assume un ruolo fondamentale, nella garanzia del mantenimento di quei requisiti nel tempo!!!
Altrimenti tutto resterà come sempre, e le nostre vite saranno affidate al fato…  
Perché si sa, appena passato questo periodo si procederà come al solito, già… con quel modo di procedere in maniera sterile e inefficace oppure per come riportato all’inizio, si prenderanno provvedimenti, soltanto quando ormai il danno è stato compiuto: “Quannu a Sant’Aita s’arrubanu… ci misuru i canceddi i ferru”!!!