Archivi tag: cantieri

Basta vittime sul lavoro!!!

Continuano (per fortuna) i controlli nei cantieri in tutta Italia da parte dei militari, supportati dai colleghi locali del Nucleo Ispettorato del Lavoro.

D’altronde, se si considera che da inizio anno, il numero dei lavoratori morti (a cui andrebbero sommati quelli di oggi…) ha già raggiunto quota 145, si può comprendere come ancora molto ci sia da fare sotto il profilo della sicurezza.

Ho letto proprio ieri di un cantiere nell’isola dove i carabinieri hanno accertato delle irregolarità, in particolare nella mancata predisposizione dei rischi di cadute, nel cantiere infatti mancavano i parapetti in adiacenza agli scavi, ma non solo, erano presenti rischi elettrici e il mancato rispetto della segnaletica e della viabilità di cantiere… 

Ecco i motivi che hanno condotto i carabinieri a sospendere temporaneamente l’attività, denunciando all’autorità giudiziaria il titolare a carico del quale sono state contestate sanzioni per oltre 20.000 euro. 

D’altronde il tempo delle negligenze e delle collusioni è messo ormai alle strette, ma non si può certo affermare che siamo giunti alla fine di quel sistema corruttivo/illegale, perché quest’ultimo, seppur certamente in questi giorni più limitato, continuerà nuovamente a fare danni, sono troppi purtroppo i funzionari infedeli coinvolti, gli stessi che non possono far a meno di quelle scadenzate bustarelle, ed è a causa di quanto tragicamente accaduto in questi mesi e soprattutto per merito della cassa di risonanza compiuta dai media in genere, che si è riusciti a sospendere (quantomeno temporaneamente…) quelle diffuse collusioni!!!

Perchè la verità è che i controlli devono essere realizzati quotidianamente, in particolare proprio in quel settore edile che per l’appunto evidenzia non soltanto quella mancata prevenzione, formazione, informazione e addestramento, ma soprattutto la presenza di gravi violazioni in fatto di diritti dei lavoratori e soprattutto della loro incolumità.

Peraltro, vorrei ricordare come nel solo 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati quasi 1500 e di questi la maggior parte sui luoghi di lavoro, mentre gli altri sono stati dichiarati come decessi sulle strade per giungere in cantiere e/o in itinere…

Si tenga ulteriormente conto che in quasi 15 anni il nostro Paese ha perso oltre 21.000 lavoratori, morti sul lavoro e naturalmente a questo conteggio mancano (o diciamo che sono sfuggiti…) tutte quelle altre vittime fatte passare per incidenti domestici e/o stradali… 

Perchè a differenza di quanto solitamente è stato dichiarato da parte di tutti i governi nazionali e soprattutto da quei suoi referenti istituzionali, in questo Paese si è pensato soltanto a promuovere la sicurezza in maniera sterile, il tutto a scapito di riforme importanti per realizzare in maniera concreta e soprattutto efficace quella necessaria messa in sicurezza che, proprio i numeri delle vittime, evidenziano esser mancata!!!

Vorrei altresì ricordare come quasi il 30% di quelle vittime, non aveva alcuna assicurazione o quantomeno non era in possesso di un’assicurazione dell’Inail e quindi, se sommate questa percentuale ai numeri di cui sopra, comprenderete quanto grave sia stata questa problematica; ma d’altronde l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL), diffonde esclusivamente soltanto i dati di propria pertinenza e quindi i numeri riferiti ai propri morti e d’altro canto, come dargli torto…

Il problema va ricercato alla fonte e fintanto che le imprese vedranno la sicurezza come un costo e taluni fuzionari come una opportunità di guiadagno, ecco che diventa quasi impossibile riuscire a fare sicurezza, anche perché la maggior parte di coloro incaricati (quantomeno sulla carta…) di farla rispettare, sono poi gli stessi miei colleghi che si genufleggono dinnanzi a quei loro “infidi” datori di lavoro!!!

Sicurezza nei cantieri: controlli più energici!!!

Dopo quanto accaduto in questi mesi e soprattutto dopo aver contato le vittime di quei luoghi di lavoro, ecco che i cantieri edili sono entrati nel mirino dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, questi infatti stanno verificando non soltanto le condizione di lavoro del personale presente ma anche le fasi lavorative.

Ciò che principalmente interessa è scoprire la presenza di operai a nero e/o privi di permesso di soggiorno ed ancora, il rispetto della regolarità contributiva (DURC), i contratti di categoria applicati ai dipendenti, ma soprattutto l’adeguata messa in sicurezza…

Difatti nel controllare quelle società affidatarie si stanno verificando anche i contratti di appalto e di subappalto, molti dei quali hanno già fatto scattare parecchie denunce, ma non solo, anche la sospensione dell’attività, in particolare le ispezioni hanno evidenziato come alcune imprese non avessero proceduto con la  formazione e l’addestramento dei propri dipendenti, peraltro mancavano le figure previste per quanto concerne gli addetti alla sicurezza, tra cui quelli al pronto soccorso, antincendio ed emergenza, oltre che RSPP e Preposti.

Inoltre, è stata accertata la mancanza della documentazione prevista in ambito 81/08 e s.m.i., vedasi l’inesistenza del POS e del PIMUS (piano di montaggio e uso smontaggio delle impalcature), mentre ad altre tipologie di imprese mancava il DVR o quantomeno lo stesso era presente ma non attinente con l’impresa stessa, essendo di fatto copia del documento di impresa similare e comunque, nella maggior parte dei casi, questi stessi non erano aggiornati. 

Alcune imprese sono finite nei guai per la mancata sorveglianza sanitaria, in particolare per quanto concerne gli autisti di autocarri, a cui non era stato effettuato il controllo del sangue per accertare la presenza di eventuali sostanze stupefacenti, sono state altresì evidenziate tutta una serie di violazioni, in particolare la mancata consegna al personale di DPI (personale) ed anche DPC (collettivo).

Addirittura taluni cantieri ispezionati presentavano gravi rischi nella predisposizione strutturale degli impalcati e/o di strutture prefabbricate; per questi motivi le imprese sono state segnalate agli uffici tecnici e in taluni casi è stato disposto il provvedimento di sospensione dell’attività. 

Sì… possiamo dire che dopo anni di mancanti controlli (e di tante mazzette fatte opporunamente girare…), ecco che finalmente qualcosa sta iniziando a muoversi; certo siamo ancora in alto mare e d’altronde basti osservare i cantieri in giro per la città per comprendere come ciascuno di essi presenti quantomeno dall’esterno problematiche più o meno gravi, alcune sicuramente rimediabili, ma certamente allo stato di fatto non conformi con quanto previsto dalle normativa vigente. 

Comunque, speriamo quantomeno che questi controlli non vengano improvvisamente sospesi e finisca tutto – per come finora accaduto –  a “tarallucci e vino”!!! 

Sicurezza in cantiere: Vediamo questo prossimo "sistema a punti"…

A leggere quel provvedimento sembrerebbe che questo sistema della patente a punti per i cantieri possa rappresentare qualcosa di meritoscratico, sì… per incentivare le imprese che dimostrano in maniera seria di concretizzare quelle misure di prevenzione per migliorare la sicurezza durante le fasi di lavoro.

L’hanno chiamata “patente a crediti“ e dovrebbe avere un punteggio iniziale di 30 crediti, con una dotazione minima per operare, pari o superiore a 15 crediti.

Questo limite funge di fatto da indicatore per comprendere l’idoneità di quell’impresa che opera nel settore edilizio e come avtrete comrpeso, tale punteggio viene preso in considerazione dalle Committenze, siano esse pubbliche o private, nel momento in cui si trovano a dover assegnare un appalto o anche semplici incarichi.

Quindi, il punteggio acquisito diventa un criterio di valutazione che si somma ai tradizionali parametri di selezione, come l’offerta economica e la competenza tecnica.

L’idea – in questo post mi limito semplicemente ad esporre l’argomento, mi riservo nei prossimi giorni di evidenziare l’ingannevole e fallace metodologia che si nasconde dietro questa soluzione  – è quella di favorire le imprese più professionali,  quelle in particolare che finora hanno adottato standard di sicurezza elevati… 

Ah… 😂😂😂😂😂 già mi vien da ridere, comunque contuniamo…

Secondo l’ideatori di questa patente a punti, si dovrebbe contribuire ad elevare il livello generale di sicurezza in particolare in quel settore più a rischio e cioà quello edile!!!

Ed allora, come riportato nella bozza del decreto, la patente sarà rilasciata in formato digitale presso la competente sede territoriale dell’Ispettorato, previo naturalmente il soddisfacimento dei requisiti richiesti da parte del responsabile legale dell’impresa o del’imprenditore autonomo (si son dimenticati di tutte quelle “Teste di legno” che poi sono la maggior parte deghli attuali nostri amministratori…).

Certo, verranno verificate le iscrizione presso la Camera di Commercio, Industria e Artigianato ed i vari adempimento degli obblighi formativi da parte del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori dell’impresa, come stabilito dall’articolo 37 e gli adempimenti degli obblighi formativi da parte dei lavoratori autonomi(cioè… non è vcambiato nulla… anzi, resta tutto inalterato, con i reali problemi di cui nessuno, a leggere dai media, vuole affrontare)!!!

A seguire… (a questa è la mia preferita, sì… bellissima) il possesso regolare del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) in corso di validità (vabbe… diciamo quindi che già un buon 50% dell’imrpese può iniziare a chiudere…) ed anciora il possesso del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) – (per esperienza posso dire che la maggior parte delle imrpse non lo non possiede ed anche quando ne hanno uno – solitamente un copia e incolla di qualche altro – quel documento non evidenzia la data certa e ancor peggio, non è stato negli anni aggiornato…);

Ma per il governo sono questi i criteri fondamentali a garantire la conformità alle normative vigenti e ad assicurare un ambiente di lavoro sicuro e regolare per le imprese e per i lavoratori, dipendenti e  autonomi.

Ora viene la parte interessante… preannunciò che già qualche amico mi ha chiamato su metodologie “ambigue” in corso di studio per fuorviare quelle limitazioni… sto parlando dell’esonero per le imprese certificate SOA, le quali essendo in possesso dell’attestato di qualificazione, ovvero della qualificazione che autorizza un’impresa del settore delle costruzioni a concorre alle gare d’appalto pubbliche, non sono tenute al possesso della patente a punti per la sicurezza sul lavoro.

Su quest’ultimo punto vorrei ricordare come l’ultima impresa di cui abbiamo contato le vittime era certificata, tanto d’aver eseguito nel corso degli anni intervemnti considerevoli quali complessi residenziali, edifici commerciali, installazioni industriali, strutture socio-sanitarie ed anche plessi scolastici…

Quindi, di quale particolare qualificazione stiamo parlano, i soggetti esecutori di quei lavori pubblici il più delle volte non sono neppure quelli riportati nei documenti e quindi di quali requisiti di conformità stiamo parlando… 

Comunque… ritornando alla patente, quando un’impresa riceve – per non aver rispettato le normative vigenti in tema di salute e sicurezza – delle sanzioni, ecco che il punteggio della sua patente diminuisce proporzionalmente alla gravità delle infrazioni commesse. 

Se poi viene riconosciuta la responsabilità per un incidente mortale si perdono 20 crediti (sì soltanto…), mentre l’infortunio causa un’inabilità permanente al lavoro, allora si perdono 15 crediti e se la conseguenza determina un fermo di oltre quaranta giorni, ecco che allora scattano altri 10 crediti…

Prepariamoci quindi, a breve non ci saranno più morti, chissà… molti spariranno nel nulla, operai e impiegati saranno ricercati nel programma “Chi l’ha visto“, già… come la maggior parte di quei cinesi, che ogni giorno muoioni, difatti… dove vengono seppelliti??? A saperlo… certo se chiederete in girovi risponderanno che la maggior parte di loro è stata tumulata nella propria terra d’origine, ma sarà d’avvero così???

Ed infine l’Ispettorato del lavoro che nei casi di morti bianche o inabilità permanenti potrà  sospendere, in via cautelativa, la patente fino a un massimo di 12 mesi!!!

Ah… come accade per la patendi guida, anche qui i crediti decurtati potranno essere reintegrati a seguito della frequenza di corsi che consentono di riacquistare cinque crediti alla volta. 

La patente inoltre verrà incrementata di un credito per ciascun anno successivo al secondo, sino a un massimo di dieci crediti, qualora l’impresa o il lavoratore autonomo non siano stati destinatari di provvedimenti sanzionatori.

Ovviamente in caso di perdita totale dei punti, le conseguenze saranno per l’azienda disastrose, la perdita di tutti i punti potrebbe comportare la chiusura immediata del cantiere escludendo l’impresa a partecipare a future gare d’appalto oppure di ottenere finanziamenti pubblici per un periodo di due anni…

Vi saranno infine altre misure da adottarsi nei cantieri e nei luoghi di lavori per quanto concerne la sicurezza, dobbiamo attendere l’approvazione del testo finale… 

Ho come la sensazione che finirà come sempre in questo Paese a “tarallucci e vino” e vedrete fatta la legge, trovato l’inganno e tra qualche anno saremmo quì a parlare di un nuovo filone, già quello mai conclusosi delle inchieste giudiziarie!!!

Leggendo tutte quelle restrizioni viene da pensare che forse è meglio assumere un soggetto a modello “Totò”: quantomeno egli proteggerà la vostra impresa da future disgrazie!!!

Sicurezza nei luoghi di lavoro: Presidente Mattarella, chissà… se soltanto mi avesse contattato, forse oggi non saremmo qui a parlare di "patente a crediti"!!!

Stasera, per come avevo anticipato nel post pubblicato ieri, avrei dovuto iniziare a parlarvi della novità del governo sulla “patente a crediti” e di come il sottoscritto la ritenga del tutto inutile per affrontare il reale problema della sicurezza nei cantieri edili.

Purtroppo, essendo fuori sede, non ho avuto modo di completare quanto avevo iniziato a preparare, ma nel contempo mi sono ricordato di una lettera aperta scritta alcuni anni fa al nostro Presidente Mattarella e all’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi…
La missiva tra l’altro si concludeva con questa frase: Sì… cari Presidenti, continuiamo a parlare di Sicurezza sui luoghi di lavoro, tanto più di parlarne in questo nostro Paese cosa si fa: intanto oggi a causa vostra, piangiamo altri quattro morti, ma vedrete non saranno gli ultimi e difatti sono certo sin d’ora di poter preannunciare che tra qualche anno, il sottoscritto, si ritroverà ahimè… a parlarne nuovamente in questo suo blog!!!

Il titolo di quella lettera aperta era il seguente: Morti sul lavoro: una vergogna per lo Stato che non si impegna in maniera seria a mettere in pratica le procedure corrette!!! – link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/04/morti-sul-lavoro-una-vergogna-per-lo.html

Leggendola comprenderete il perché da sempre in questo nostro Paese la sicurezza non ha mai funzionato!!! Già… perché nessuno è disposto ad ascoltare… 

Cantieri: ecco i motivi per cui la "patente a crediti" non risolverà minimamente il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro!!!

Le vittime di Firenze hanno provocato un grido di allarme all’attuale Governo, d’altronde quest’ultima tragedia ha evidenziato per l’ennesima volta, come il sistema finora utilizzato e le normative vigenti 81/09 e s.m.i. non funzionassero a dovere…

Sono d’accordo con il segretario della Cgil Landini che ha dichiarato:  «Chiediamo che si apra una trattativa seria, di annunci, di chiacchiere ne ho già sentite anche troppe»!!! 

E così urgentemente il Consiglio dei ministri ha varato delle nuove norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in particolare nei cantieri edili e tra gli argomenti posti in esame è stato proposto un inasprimento delle sanzioni per coloro che non rispettano le regole in materia di sicurezza sul lavoro e un totale riesame degli aspetti penali.

Ecco quindi che nella bozza del decreto legge Pnrr è comparsa la cosiddetta “patente a crediti” per la sicurezza nei cantieri, una misura che entrerà in vigore dal primo ottobre 2024 e si propone di instaurare degli standard di sicurezza più elevati sia per le imprese che per i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili.

L’obiettivo fondamentale è quello di promuovere una cultura della sicurezza diffusa e rigorosa all’interno del settore edilizio, allo scopo di ridurre al minimo il rischio di incidenti sul lavoro.

Ecco quindi che con l’introduzione della patente, il Governo ambisce a migliorare le condizioni di lavoro nel comparto edilizio, garantendo la protezione degli operatori e del pubblico in generale. 

In vista di nuove disposizioni normative è opportuno quindi assicurare una gestione responsabile dei luoghi di lavoro e dei cantieri per non incorrere in pesanti sanzioni. 

Quindi, che cos’è questa “patente a crediti” per i cantieri???

Come funziona?

A chi verrà rilasciata?

Verranno esonerate le imprese già certificate SOA?

Nei casi di inadempienze accertate cosa accadrà?

Quali decurtazioni e sanzioni verranno applicate?

Ed infine nel caso di incidenti quali provvedimenti verranno intrappresi? 

In questi giorni farò in modo di rispondere ai quesiti sopra riportati, ma soprattutto motiverò il perché quest’ultimo “fantastico” lampo di genio, da parte delle nostre “incompetenti” figure istituzionali, evidenzi pienamente quella loro mancata preparazione su quanto avviene all’interno di quei luoghi di lavoro, un ambito lavorativo totalmente diverso da qualuque altro, che presenta tutta una serie di rischi difficili non solo dal prevenire, ma soprattutto da controllare!!!

Ed è solo grazie all’esperienza “pluriennale” posta in campo dei suoi responsabili, formatori e addetti alla gestione della sicurezza sul lavoro, che finora si è riusciti in questi lunghi anni, nella maggior parte dei casi, ad evitare il peggio…  

A domani quindi…

Muore un lavoratore ogni 8 ore, ma sono pochi coloro che prendono in maniera seria la gestione della sicurezza!!!

Certo, come sempre avviene, dopo l’ultima tragedia nel cantiere di Firenze, le Istituzioni si ricordano che tra i gravi problemi presenti in questo Paese, vi è il mancato rispetto della “Sicurezza nei luoghi di lavoro“!!!

D’altronde non bisogna essere un esperto per leggere i dati impietosi che ricordano a quegli “incompetenti” che – secondo quanto rimarcato nei rapporti INAIL – muore ogni 8 ore un lavoratore, parliamo quindi di tre morti al giorno e circa 86 al mese!!!

Ovviamente a questi dati ufficiali, mancano le denunce di tutti quegli incidenti mortali, occorsi all’interno dei luoghi di lavoro, ma fatti passare come incidenti in itinere, ovvero avvenuti nel tragitto casa-lavoro oppure quali incidenti casalinghi…

Naturalmente il settore con più incidenti mortali è quello delle costruzioni, a cui vanno sommate le migliaia d’infortuni gravi che pur non avendo provocato la morte del lavoratori, hanno lasciato su di essi profonde invalidità permanenti, handicap che costringono quei soggetti non solo a interventi assistenziale permanenti e continuativi, ma condizionando in pieno quella propria sfera individuale, familiare e soprattutto relazionale…

Non parliamo poi dei molti giovani vittime innocenti di questo vergognoso sistema; già… a molti di quei ragazzi vengono applicati da quegli “imprenditori” contratti alternativi, sì… esclusivamente per risparmiare. Fanno uso di quel cosiddetto “dumping” contrattuale, cioè lo svolgere lavori edili o di manutenzione, per poi ritrovarsi incredibilmente uno di quei contratto metalmeccanici o ancor peggio legato a interventi “multiservizi”!!! 

Tutti sanno quanto avviene da decenni in quel mondo del lavoro, ma nessuno denuncia quel distorto sistema, perché tutti ne fanno parte e tutti ne godono i profitti!!! Sì… dalla politica alle istituzioni, dalle associazioni di categoria agli imprenditori, ma soprattutto è la criminalità organizzata che trova in quei soggetti di cui sopra,  i referenti perfetti al loro sostegno illegale!!!  

Non parlatemi infine di valori, identità, codici etici, rispetto dei protocolli di legalità, controlli, la maggior parte di quelle note scritte sulla carta non vengono neppure attuate, servono soltanto per far ambiguamente evidenziare che essi attuano tutti quei principi di legalità, ma nulla di ciò è vero, d’altronde a smentire quanto sopra, mi basterebbe non più di un minuto!!!

Un’esperienza trentennale, sia in Italia che all’estero e permettetemi il merito di non aver mai avuto nei cantieri nei quali ho svolto funzioni tecniche, ma soprattutto incarichi di Cse o RSPP, un solo incidente mortale; beh… ritengo che sono pochi i soggetti che possono paragonare la propria esperienza con quella del sottoscritto, come d’altronde il pensare di parlare di sicurezza, sapendo di non aver mai denunciato personalmente nulla a quegli organi preposti, quantomeno per i fatti gravi di cui si era venuti a conoscenza!!!    

Per concludere vorrei evidenziare un’eccezione a quell’inconcludente “sistema di gestione della sicurezza”; mi riferisco ai Sindacati, in particolare alla CGIL (in questi anni ho potuto costatare il corretto operato compiuto dai responsabili della Provincia di Catania e Siena) che costantemente rappresentano quei loro iscritti, non solo a difesa di quei loro interessi, ma soprattutto nel controllare la sicurezza di quei luoghi di lavoro che come sappiamo è fortemente a rischio, provando tra mille difficoltà e con poca collaborazione da parte di Committenti ed Imprese, di tutelare tutti i lavoratori!!!

Ed infine un plauso agli “Enti Scuole Edili”, per la loro attività di formazione e di addestramento, fondamentale – secondo il sottoscritto – per preparare lavoratori e tecnici a quel comparto delle costruzioni che come sappiamo rappresenta uno di quelli che presenta più rischi, ma non solo, quanto appreso durante quelle didattiche, permetterà a ciascuno di loro di prevenire eventuali incidenti e quindi possibili infortuni, non solo per se stessi, ma anche per i loro colleghi: difatti… quanto accade solitamente in quei luoghi di lavoro è quasi sempre conseguenza diretta di una mancanza di  comunicazione!!!

E' sempre così: dopo che si contano le vittime, ecco che in questo paese si ricordano della Sicurezza sui luoghi di lavoro!!!

Il nostro è un paese composto principalmente da “ipocriti” che non fanno mai nulla di concreto, in particolare nel mettere in pratica gli incarichi per cui mensilmente vengono retribuiti, ma poi, quando accadono incidenti gravi come quello occorso ieri con il crollo di una struttura alle porte di Firenze per la realizzazione di un supermercato, ecco che improvvisamente tutti scendono in piazza!!!

Ascoltavo stamani il Tg1 che diceva come fossero in atto ora i controlli sul personale presente, sui contratti in essere di quei lavoratori, diretti o assunti dai subappaltatori, di tutte quelle procedure che la normativa di riferimento in materia di sicurezza sul lavoro (costituita dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. legge), prevede, ma delle cui adempienze ci si ricorda solo quando si contano i morti!!!

Poi per il resto, la maggior parte di quei responsabili se ne fotte e mi riferisco a molti miei colleghi in qualità di Direttori dei lavori, CSE ed anche RSPP, cui si aggiungono purtroppo gli Ispettori del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale che come sappiamo rivestano funzione di ufficiali di polizia giudiziaria…

Ma stranamente, solo dopo che accadono gli incidenti, ecco che ci si preoccupa delle figure preposte alla sicurezza, mi riferisco ai preposti, agli addetti alle emergenze, ai responsabili delle imprese individuali e/o subappaltatrici, al rispetto dei contratti di lavoro, alla formazione prevista, ai piani di evacuazione e agli interventi di primo soccorso, etc…

La verità è che non c’è alcun controllo o quantomeno nella maggior parte dei luoghi di lavoro quanto dovrebbe essere “regola” diventa qualcosa di arbitrario e non mi riferisco al piccolo cantiere portato avanti da quel pseudo “imprenditore” che, se non avessero l’appoggio della criminalità organizzata, non saprebbero neppure disegnare uno zero con un bicchiere, ma non sono soltanto queste le “imprese” (tra l’altro da noi in Sicilia rappresentano la maggioranza…), perché vi sono anche alcuni “General Contractor” presenti nell’isola che non sono da meno,  mi riferisco a società che vengono costantemente esaltate a livello mediatico!!!

Il sottoscritto ad esempio, proprio alcuni anni fa, dopo aver inviato formale comunicazione, si è recato – a proprie spese – in nord Italia, presso la sede legale in una di queste importanti “Holding”, per evidenziare quanto stesse accadendo in quel loro cantiere e mettendo soprattutto a conoscenza su fatti gravi, in particolare proprio sulla sicurezza!!!

Al mio primo incontro – sì… perché successivamente ne sono seguiti altri – credevano che mi fossi recato lì, chissà… forse per come fanno tutti in questo nostro Paese di merd… già, per ottenere qualche beneficio personale oppure per incrementare quella propria posizione professionale; quando viceversa hanno compreso che il sottoscritto non era soggetto con cui mediare ed avendo altresì intuito che mi occupo da oltre trent’an8ni di sicurezza e da quasi 15 di legalità, ecco, avendo esaminato tutte le criticità indicate, tra l’altro permettetemi di evidenziare come in una di quelle riunioni, nel presentare le prove su quanto stesse accadendo, il solito raccomandato del cazz…, mi faceva notare che non mi era permesso effettuare foto in quei luoghi di lavoro e portava a giustificazione (di quella sua totale ignoranza) la cosiddetta “legge sulla privacy”; Beh… a quel punto ho confermato ad egli che se non fossero state prese da parte della Società, provvedimenti entro e non oltre 15 giorni, tutti i documenti in mio possesso, comprese le foto ed i video  realizzati, sarebbero state trasmessi alle autorità competenti e poi casomai sarei stato denunciato per il mancato rispetto della privacy!!! 

A questo punto, visti gli animi un po’ accesi, uno dei “capi” seduto a quel tavolo – la riunione tra l’altro veniva ripresa da una webcam – compresa la situazione e dopo essersi scusato per quel suo sottoposto, mi confermava che avrebbero sin da subito effettuato le opportune verifiche e nel caso in cui avessi avuto ragione, si sarebbero presi con immediatezza tutti i necessari provvedimenti!!!

Ovviamente comprenderete che non posso fare il nome della società, non per una questione personale, d’altronde dopo quella esperienza il sottoscritto si è dimesso, ma posso garantirvi che tutte le figure allora a capo di quel cantiere da me segnalate sono stati allontanate, come anche alcuni responsabili, ma non solo, a talune imprese affidatarie e/o subappaltatrici sono stati rescissi i contratti in essere. 

Quindi da quanto sopra si comprende che ciascuno deve fare la propria parte, altrimenti si è tutti responsabili di quelle morti che ormai ogni giorno si contano nei  luoghi di lavoro; infatti.. secondo l’Inail, sono quasi tre i morti al giorno nel contesto lavorativo!!!

Eppure di queste morti non se ne parla mai a cui tra l’altro andrebbero sommati tutti quegli incidenti che ogni giorno – pur avvenendo nei luoghi di lavoro come ad esempio nei cantieri – vengono dichiarati all’interno dei Pronto Soccorso da quegli stessi lavoratori (ahimè sottomessi ai loro illegali “datori di lavoro”) come incidenti, sì ma procurati durante l’esecuzione d’interventi presso le proprie residenze.  

Mi dispiace dirlo, ma il problema reale della sicurezza nei luoghi di lavoro ha un nome ben definito e si chiama: collusioni e mazzette!!! Perchè tutto il resta come cantava Califano: è noia!!!

Le truffe e i raggiri nei lavori pubblici e privati, sono manifestazioni all'ordine del giorno!!!

Ma d’altronde ditemi: chi dovrebbe fare emergere quanto viene compiuto in quei loghi di lavoro??? Le forze dell’ordine, la magistratura, le funzionari istituzionali, ma ciascuno di loro si sa, interviene soltanto quanto ormai è troppo tardi… 

Certamente va fatto un distinguo tra chi si occupa in prima linea di colpire queste circostanze abiette e chi viceversa con i propri silenzi e specialmente con le collusioni, permette di fatto che queste possano compiersi!!!

La magistratura come per altro le forze dell’ordine, hanno certamente poca responsabilità se nessuno interviene a denunciare quei fatti gravi, mentre viceversa chi si trova nella qualità di Responsabile, Dirigente, Funzionario, Direttore dei lavori, Cse, etc… sa bene che dovrebbe adoperarsi celermente per limitare tutte quelle possibili truffe o inadempienze contrattuali di cui si è venuti a conoscenza…  

Ma si sa… nessuno dice nulla e tutti restano in quel loro omertoso silenzio, affinché non si pregiudichi il loro incarico, i privilegi goduti e soprattutto la possibilità di avanzamenti di carriera!!!

Anche i dipendenti nel celare quanto avviene in quei luoghi diventano parte fondamentale di quel meccanismo illegale e fraudolente!!! Se pur giustifico in parte quel loro atteggiamento, per non mettere a rischio il proprio posto di lavoro, non giustifico però – quando emergono quei comportamenti illeciti – quel loro far finta di non aver compreso quanto stesse accadendo, tra l’altro, alcuni di loro, giustificano quei loro silenzi ad un presunto “vincolo di riservatezza“, provando così a giustificare (forse) la propria coscienza (se poi di onestà intellettuale e soprattutto di rettitudine si possa parlare…) per non aver divulgato a chi di dovere, quelle informazioni acquisite nel corso del proprio incarico e garantendo così ugualmente all’impresa o al proprio Ente di riferimento quel vincolo di lealtà…

Sicuramente una cosa va detta… dietro le truffe vi sono variazioni legislative e normative che hanno permesso quei raggiri, parlo ad esempio di quel noto “Bonus 110” che ha consentito  molte imprese non qualificate di ottenere importanti lavori, sia in maniera diretta che in subappalto!!!

E difatti, quando ormai la truffa è viene accertata tutti scoprono le falle, anche l’Agenzia delle Entrate difatti ha compreso se pur in ritardo come taluni “parametri spia” erano stati superati, ma ormai gli importi di quelle cartelle di liquidazione, erano state opportunamente ritirati…

Ma non solo, ci si è accorti in ritardo della mancata presentazione di garanzie bancarie certificate, sostituite in molti casi con titoli esteri che non possedevano alcun requisito certificato dal nostro sistema bancario; il sospetto ora è che dietro quei fondi possano esserci state operazioni di riciclaggio…

E dire che sono anni che il sottoscritto tratta questi argomenti, svelando tra l’altro molte di quelle modalità poste in atto e quindi quanto leggo nuovamente di come taluni soggetti siano stati capaci di mettere in atto talune situazioni, come ad esempio quelle sopra descritte, mi convinco sempre più che quanto accade quotidianamente, si determina perché – una grossa fetta d’individui collusi – fa sì che ciò avvenga!!!

E fintanto che dietro a quei lestofanti vi sono a sostegno i cosiddetti “colletti bianchi”, ma anche e soprattutto una schiera di dipendenti infedeli (nel rispettare le normative previste e  anche le regole civili), beh… si può discutere quanto si vuole, ma alla fine – per molti di quei cittadini fortemente collusi con quel sistema – non cambierà nulla!!!

Ecco perché rivolgendomi a quegli altri individui coraggiosi, se pur ahimè sempre più esigui, ricordo loro che vige la regola che: non si può sconfiggere chi non si arrende mai!!! Viceversa per tutti gli altri avvezzi ormai all’omertà e al sostegno della criminalità, beh… ecco che essi a differenza nostra possono arrendersi: sì… peraltro per come fanno abitualmente, utilizzando la complicità, la collusione, la concussione e soprattutto la corruzione!!!

Se in Sicilia dovessimo stappare una bottiglia di spumante per ogni cantiere i cui tempi di consegna non sono rispettati, beh…

Franciacorta, Prosecco, Trentodoc, Oltrepò Pavese, Cuvèe, Cà del Bosco, sono solo alcune tra le bollicine più frizzanti conosciute nel nostro paese…

Ma questa volta non è la degustazione ad incuriosirmi, bensì quanto compiuto da un inviato dell’emittente Video Regione 14, Emiliano Di Rosa, che ha realizzato un video divenuto virale nei social…

Già… nel parlare dello svincolo sulla scorrimento veloce Modica-Pozzallo, il giornalista ha aperto una bottiglia di spumante, ironizzando su quella apertura stradale che i siciliani attendono ormai da decenni e che ahimè ancora non si vede… 

Ho pensato per un istante che se i siciliani, compiessero in modo analogo quanto rappresentato ironicamente dal quell’inviato, se aprissero una bottiglia di spumante per tutte quelle opere incompiute o ancora in corso, ma i cui tempi hanno certamente superato i termini contrattuali previsti – d’altronde va detto… con i controlli inadeguati (per non volerli definire in modo diverso….) con cui operano le nostre D.l. – sono certo che in questo momento ci sarebbe poco da brindare, già… perché le bottiglie di spumante sarebbero terminate da un bel po’!!! 

Comunque riprendendo la notizia: il giornalista di “VrNews” ha esultato stappando una bottiglia di spumante, già… come se il cantiere fosse stato realmente concluso: Evviva l’autostrada per Modica – ha esclamato Di Rosa – questa mattina è stato finalmente inaugurato lo svincolo da e per Modica dell’autostrada Siracusa-Gela. Dopo tanta attesa non ci resta che festeggiare!!!

Ora, se il servizio tentava di evidenziare l’immobilismo di quei lavori, sono certo che l’iniziativa ha ottenuto mediaticamente quei frutti, poi… ovviamente, quanto questa produrrà gli effetti desiderati, beh… quella è tutta un’altra storia e non credo che si vedranno nel breve cambi di rotta!!!

Per adesso quindi, ridiamoci su…

Restano ora sulla strada lumini e fiori…

Il bilancio finale è di tre morti e tre feriti e per come si è compiuto l’incidente si può dire che si è evitata una strage!!!

Come scrivevo alcuni mesi fa, “Prima il lavoro e poi, ah si dimenticavo… il rispetto della normativa sulla sicurezza” – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/08/prima-il-lavoro-e-poi-ah-si-dimenticavo.html, anticipando che le morti bianche non si sarebbero arrestate e così è stato durante quest’anno!!!

Si ora come sempre avviene dopo una tragedia entrano in azione i tecnici dello Spresal, le forze dell’ordine e la Procura che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti e ha nominato come sempre avviene un consulente per individuare le cause di quanto occorso, ma ormai l’incidente è accaduto e nella strada restano solo fiori e lumini…

E dire che proprio alcuni giorni fa durante le manifestazioni nazionale sindacali ci si appellava alle istituzioni affinchè si mettano in pratica gli interventi previsti per la sicurezza nei cantieri, in particolare vista la ripresa di tutti quei lavori privati a seguito rilascio di bonus facciate e superbonus 110%.: Non vorremmo ritrovarci ancora una volta di fronte all’ennesima strage nei cantieri legata a tempi e modalità di lavoro, dove la fretta e la velocità eccessiva aumentano i rischi e dove la ripresa fa sempre più rima con incidenti e lavoro nero a fronte di una domanda di lavori superiore alla capacità delle stesse imprese – hanno dichiarato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini e il segretario della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi – La logica di fare sempre di più e più presto, con orari di lavoro massacranti e ricorso a squadre di cottimisti in sub appalto, che rischia di mettere la sicurezza di lavoratori e dei cittadini in secondo piano, – hanno aggiunto – deve essere contrastata. I cantieri non possono diventare il far west».

Già… Occorrono fatti concreti a partire da più controlli e formazione, soprattutto in edilizia, tanto più in questa fase di forte ripresa del lavori!!!

Ma come ripeto spesso, nel nostro paese, si parla, si parla, ma poco si fa per attuare le giuste soluzioni, forse epercé questo sistema malato vuole che si continui così, giocando sulla vita dei cittadini e fregandosene di attuare quelle regole di prevenzione che ridurrebbero di fatto gli incidenti mortali che, proprio quest’anno, hanno superato di gran lunga il numero di vitime degli scorsi anni…

D’altronde è passato un decennio da quando il sottoscritto riferenedosi alla propria città, Catania, scriveva un post http://nicola-costanzo.blogspot.com/2011/10/sicurezza-sul-lavoro-catania-capitale.html evidenziando tutti i problemi relativi alla gestione della sicurezza dei lavori ed indicando eventuali soluzioni da adottare!!!

Certo, se qualcuno da Roma – totalmente impreparato professionalmente (per non dire “incompetente”) sotto il profilo della sicurezza sui luoghi di lavoro – si fosse semplicemente degnato di leggere il mio post, metendo in pratica quanto consigliato, oggi certamente non saremmo qui a parlare di morti bianche e chissà, sicuramente centinaia di quelle vittime, sarebbero ancora quì tra noi, con i propri cari a preparare e festeggiare le prossime feste natalizie…

Già… ma come si dice: con i se e con i ma non si va da nessuna parte!!!

    

Sanità, diciotto cantieri della Regione aperti negli ospedali in Sicilia. L'Isola prima nella riqualificazione della rete ospedaliera!!!

Settantanove progetti, 18 dei quali già in cantiere fra cui tre già conclusi e prossimi all’inaugurazione, altri 12 in opera entro fine marzo. 

Obiettivo, dare alla Sicilia 520 nuovi posti di terapia intensiva e riconfigurare 27 pronto soccorso dotandoli di percorsi separati per i pazienti sospetti Covid.

Va avanti spedito il Piano di potenziamento delle strutture sanitarie siciliane, gestito dalla struttura snella che fa capo al presidente della Regione Nello Musumeci, nelle vesti di commissario delegato, guidata dall’ingegnere Tuccio D’Urso e composta da quattro funzionari regionali.  

Tanto da fare della Sicilia la prima regione d’Italia nell’avanzamento del programma di riqualificazione della rete ospedaliera.

Il Piano riguarda 16 delle 19 Aziende ospedaliere della Regione: il punto d’arrivo è portare a 700 i posti di terapia intensiva complessivamente disponibili nell’Isola e adeguare le strutture dei pronto soccorso. 

E’ prevista una spesa di 240 milioni di euro, provenienti dal Piano nazionale varato dalla struttura commissariale guidata fino a ieri da Domenico Arcuri e da un co-finanziamento della Sanità regionale.

I lavori e le forniture di attrezzature sono affidati a imprese già selezionate con gli “accordi quadro” nazionali della gestione Arcuri, velocizzando così le procedure amministrative.

L’avvio delle attività della struttura di gestione risale al 15 ottobre 2020. «In diciotto cantieri siamo già al lavoro – afferma l’ingegnere D’Urso – entro fine marzo ne apriremo altri 12, entro giugno le opere più semplici saranno concluse e tutti gli interventi previsti saranno avviati. 

Eccetto due, più complessi, che riguardano l’ospedale Cervello-Villa Sofia di Palermo e che partiranno comunque entro fine anno. Intanto ci sono già i primi interventi in dirittura d’arrivo: le terapie intensive all’ospedale Garibaldi centro a Catania e quelle dell’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera, in provincia di Agrigento.

Finalmente è stato eletto il nuovo presidente di Confindustria Catania…

E’ Antonello Biriaco!!!
E’ stato eletto all’unanimità dall’assemblea dell’associazione… e tralasciando coloro che lo affiancheranno in quella nomina, m’interessa riprendere quanto egli ha dichiarato, dopo aver appreso della sua nomina: 
– “Siamo fortemente consapevoli  della nostra missione sociale, ma per creare ricchezza e occupazione abbiamo bisogno di un ecosistema amico dello sviluppo. Non chiediamo  favori o assistenza, ma un contesto in cui fare impresa non sia una corsa ad ostacoli. Per la nostra area industriale,  che vive ancora nel degrado,  occorre una gestione amministrativa snella e ancorata ai territori,  che assicuri risorse certe e spendibili”!!!
– “Avvio dei cantieri del Patto per Catania e “Piano Marshall” per il recupero del tessuto immobiliare, sono due operazioni fondamentali. Non solo per dare slancio alla filiera edile che a Catania ha registrato la perdita oltre 15mila occupati, ma per attivare un processo di rigenerazione  del tessuto urbano che renda la città appetibile e sicura”.
– “A Catania rischio sismico e socio-economico formano un mix da allerta rossa. Sensibilizzare le istituzioni sul tema della vulnerabilità sismica del territorio, come chiede anche la nostra Associazione dei costruttori, deve essere un impegno collettivo”.
– “Dobbiamo fare in modo che Università  e aziende riescano a contaminarsi per fare sistema. Sosterremo la ricerca applicata e quella che produce  risultati in termini di brevetti e prodotti industriali.  Il  Digital Innovation Hub Sicilia, costituito a Catania sotto la regia di Confindustria Digitale, rafforzerà l’azione di supporto alle Pmi  nella pianificazione di investimenti  innovativi,  nell’accesso agli incentivi del Piano Industria 4.0, nell’implementazione di servizi di formazione e mentoring”.
– “Di fronte al mutamento dello scenario Mediterraneo, con il raddoppio del canale di Suez,  che ha spinto i traffici commerciali; Catania può assumere  una rilevanza strategica valorizzando i suoi asset:  porto,  aeroporto e interporto e puntando sull’avvio della zona economica speciale per accogliere investimenti collegati alla filiera marittima, logistica e manifatturiera”.
“Occorre rafforzare il dialogo con gli enti di programmazione per accelerare l’utilizzo dei fondi e rendere più efficace la scelta dei comparti verso  i quali indirizzare gli incentivi. Dobbiamo evitare la frammentazione  delle risorse in  mille rivoli e puntare verso misure che supportino in modo concreto la crescita delle imprese”.
Ed infine la dichiarazione più importante, perché prende in esame due presupposi fondamentali, la sicurezza e la legalità: “La nostra è una terra difficile, nella quale le Forze dell’ordine e della Magistratura hanno espresso la più alta professionalità.  A nome degli imprenditori esprimo gratitudine per il loro impegno, che affianca le nostre battaglie per poter investire senza condizionamenti di alcun tipo nel nostro territorio”.
Ciascuna di quelle frasi sopra riportate rappresenta in se qualcosa capace di destare curiosità e di suscitare un’attenzione appassionante e coinvolgente, quanto poi di questi propositi, si riuscirà a portare a compimento… ecco quella sarà una grande sfida…
D’altronde non bisogna mai dimenticare, che sono passati quasi venticinque anni dal giorno in cui, questa nostra terra ha iniziato a soffrire la recessione… 
Come non ricordare l’elenco delle imprese -di cui alcune iscritte a Confindustria Sicilia- che hanno chiuso i battenti e di quelle restanti che ancora sopravvivono, ma che hanno di fatto perso la maggior parte della propria capacità operativa, non essendo più competitive sia livello nazionale, che ancor più internazionale…
A quanto sopra vanno aggiunte quelle imprese che hanno mostrato incapacità nel rispettare le regole e che si sono dimostrate “corrotte”, evidenziando comportamenti di concorrenza sleale, che hanno portato le imprese sane a chiudere e loro stesse con il tempo, ad essere prese di mira dagli organi istituzionali…
E’ bello quindi sentir parlare di sicurezza, legalità, magistratura, forze dell’ordine e quant’altro… ma non vorrei scoprire tra qualche anno (per come ahimè avvenuto, proprio con alcuni uomini di quella Associazione…), che quelle belle parole facciano parte di concetti astratti, che non troveranno nella pratica, mai alcuna conferma…
Ma in questo momento, desidero allontanare qualsivoglia preconcetto e resto in attesa di vedere confermate tutte le premesse di cui sopra…
Presidente, buon lavoro.

Ritorno al passato??? Sì… a tutte quelle promesse mai mantenute!!!

Vi ricordate l’8 Maggio 2001 quel propagandato “Contratto con gli italiani”???
Si??? 
E vi ricordate cosa c’era stato promesso???
No??? 
Tranquilli, sono le medesime promesse che quel nostro “incandidabile” politico, ci sta propinando in questi giorni, in prospettiva delle elezioni nazionali del 4 Marzo c.a.:
– Meno tasse per tutti
– Città più sicure
– Pensioni più dignitose
– Più lavoro per tutti
– Più cantieri per tutti
ma soprattutto la più bella di tutte: 
– Se non mantengo vado a casa!!!
Già allora ci era stato detto: “le promesse fatte si mantengono e se tutti i miei progetti per il Paese non verranno realizzati, me ne tornerò a casa mia, dove sto tanto bene” (Corriere della Sera, 27 aprile 2001).
Caz… sono passati 17 anni ed è ancora qui a raccontarci le medesime “minchiate“…!!! 
Riesaminiamo comunque quanto allora accaduto…   

1. Meno tasse per tutti

Abbattimento della pressione fiscale

– con l’esenzione totale dei redditi fino a 22 milioni di lire annui [11.362 euro, nda];

– con la riduzione al 23% dell’aliquota per i redditi fino a 200 milioni [103.291 euro, nda];

– con la riduzione al 33% dall’aliquota per i redditi sopra i 200 milioni;
– con l’abolizione della tassa di successione e della tassa sulle donazioni.»
Sì… la riduzione delle imposte è al primo posto del suo «Contratto con gli italiani».
Cinque anni dopo, la promessa non è stata mantenuta!!! 
Le due aliquote non sono entrate in vigore… 
La pressione fiscale complessiva è rimasta sostanzialmente immutata. 
Secondo il documento di programmazione economico e finanziaria del governo Berlusconi per il 2006-2009, era pari al 42,2% del prodotto interno lordo nel 2001; ed è scesa ad appena il 41,7% nel 2004. Secondo altre stime più attendibili, è anzi complessivamente aumentata con le tasse degli enti locali e le ondate di rincari delle tariffe.
L’unico obiettivo centrato è l’abolizione della tassa di successione e di quella sulle donazioni… 
Nel primo Consiglio dei ministri del Berlusconi, è stata approvata la riforma dell’imposta di successione. 

Una legge per super-ricchi. 
L’Ulivo aveva già abbattuto la tassa fino ai 350 milioni di lire per ogni erede con un’aliquota del 4%. 

Il 90% dei cittadini italiani era al di sotto della franchigia. 
A Berlusconi, però, non bastava.
Mentre Bill Gates si batteva per mantenere la tassa in America, il nostro premier l’aboliva, permettendo così ai suoi eredi di risparmiare in futuro (secondo una stima dello stesso Berlusconi…) almeno 58 miliardi di lire.

2. Città più sicure

«Attuazione del “Piano per la difesa dei cittadini e la prevenzione dei crimini” che prevede tra l’altro l’introduzione dell’istituto del “poliziotto, carabiniere o vigile di quartiere” nelle città con il risultato di una forte riduzione del numero dei reati rispetto agli attuali 3 milioni.»
Nel 2001, quando Berlusconi mette nero su bianco la sua seconda promessa, i reati commessi ogni anno in Italia non sono 3 milioni, ma 2.163.826, contro i 2.205.782 del 2000 (fonte Istat). 
Negli anni seguenti non solo non diminuiscono, ma aumentano. 
Dal rapporto Censis, reso pubblico il 3 dicembre 2004, si evince che nei primi 24 mesi di governo Berlusconi la criminalità ha ripreso a correre: tra il 2001 e il 2003 si verifica un incremento del 6,7% e il numero dei reati toccherà quota 2.456.826. 
All’inaugurazione dell’anno giudiziario 2005 il procuratore generale Francesco Favara segnala un’ulteriore crescita: tra il luglio 2003 e l’agosto 2004, i reati denunciati per i quali è stata iniziata l’azione penale sono il 3,7% in più dello stesso periodo del 2002-2003.

Dunque i reati sono aumentati nonostante l’introduzione del poliziotto di quartiere. Secondo il premier (se sempre a “Porta a Porta” nel 19 dicembre 2005), gli agenti e i militari impiegati in questo specifico servizio sarebbero 3701. 

A metà agosto del 2004, secondo il ministero dell’Interno, erano 1900 e operavano in 433 quartieri o zone da circa 10 mila abitanti. 
A ferragosto dell’anno successivo il Viminale assicurava che il loro numero era salito a 2200.
In ogni caso, per garantire un poliziotto di quartiere ogni 10 mila abitanti in tutto il Paese servirebbero almeno 5900 uomini, che diventerebbero più di 16 mila volendo alternarli in turni di otto ore. 
Lo stesso Berlusconi sembra rendersene conto… 
Infatti, in caso di rielezione, ha promesso di aumentarli fino a 10 mila. 
Nell’attesa, ha mancato anche il secondo obiettivo del Contratto.

3. Pensioni più dignitose
«Innalzamento delle pensioni minime ad almeno 1 milione di lire al mese.»
Il terzo punto del «Contratto con gli italiani» non ammette repliche. 
Già nella finanziaria 2001 il governo stanzia 2 miliardi e 169 milioni di euro per cercare di mantenere l’obiettivo. 
I soldi però non bastano.. e lo stesso governo, in una relazione tecnica, a stimare che quel denaro è sufficiente a «coprire» solo 2 milioni e 200 mila pensionati. 
Alla fine però solo un milione e 800 mila incasseranno effettivamente l’aumento. 
Ma gli aventi diritto, stando alla lettera della promessa, sono appunto il quadruplo. 
La UIL infatti calcola che gli anziani che nel 2001 ricevono ogni mese meno di 516 euro (pari a un milione di lire) sono 5.901.244, mentre secondo l’economista Tito Boeri, alla fine del 2002 sono addirittura saliti a 8 milioni!!! 
Insomma, per il 75% dei pensionati con meno di un milione di lire al mese l’impegno di Berlusconi non vale. 
Il perché è presto detto: Per mantenere la parola servirebbero ogni anno dagli 11,5 ai 17 miliardi di euro. 
Fino a un punto e mezzo del Pil. Una soluzione possibile sarebbe quella di aumentare le pensioni minime a tutti coloro che hanno compiuto 65 anni. 
Ma anche in questo caso il piatto piange: servirebbero 8,67 miliardi euro. 
Per questo si decide di aumentare solo la pensione minima a chi ha più di 70 anni, sempre che non cumuli un reddito di coppia superiore ai 6800 euro annui. 
In barba al Contratto con gli italiani, che non faceva alcuna distinzione. «Fatto l’annuncio, gabbato l’anziano», commenterà nel gennaio 2004 Dario Di Vico sul Corriere della Sera.

Il risultato è particolarmente odioso. 

Nei primi mesi del nuovo governo, centinaia di pensionati telefonano all’INPS reclamando inutilmente l’aumento. 
E alla fine qualcuno decide di passare alle vie legali. Nel 2006 Berlusconi viene citato in giudizio da una pensionata, Ida Severini, che gli contesta l’inottemperanza del Contratto. 
Il presidente del Consiglio dovrà presentarsi, accompagnato dai testimoni Bruno Vespa e Roberto Maroni (ministro del Welfare), il 28 febbraio davanti al giudice di pace di Roma. 
La Severini, 78 anni, nata a Recanati e residente a San Cesareo (Roma), lamenta la mancanza di 138 euro sulla sua pensione e rivela di aver votato Berlusconi alle Politiche del 2001: «Ho deciso di votarlo – spiega – proprio dopo averlo sentito annunciare il terzo punto del Contratto: l’innalzamento delle pensioni minime ad almeno 1 milione di lire al mese». 
Ha atteso quasi cinque anni invano. 
Poi ha deciso, appoggiata dall’Italia dei Valori e dalla Lista Consumatori, di trascinare il premier in tribunale per il mancato adempimento di una «promessa al pubblico», secondo quanto previsto dal Codice civile. 
Cause simili vengono intentate anche da pensionati di Udine e Bolzano.

4. Più lavoro per tutti

«Dimezzamento dell’attuale tasso di disoccupazione con la creazione di almeno 1 milione e mezzo di nuovi posti di lavoro».
Nei cinque anni di governo Berlusconi, i disoccupati sono diminuiti, ma di poco… non certo dimezzati!!!
Secondo Eurostat, nel gennaio 2001 il tasso dei senza lavoro era pari al 9,9%. 
Cinque anni dopo è sceso al 7,1%. 
Per dimezzarlo bisognerebbe toccare quota 4,95, obiettivo ormai irraggiungibile. 
Anche guardando i dati numerici, il milione e mezzo di nuovi posti è ben lontano dall’essere realizzato. 
Secondo i dati del Sole-24 Ore dell’8 gennaio 2006, l’incremento totale degli occupati tra il 2001 e il 2005 è stato in tutto di 1 milione e 74 mila unità. 
A questa cifra, già lontana dalla promessa iniziale, vanno oltretutto detratti gli immigrati clandestini che un lavoro l’avevano già prima del 2001 e che Berlusconi infila tra i «nuovi occupati» solo perché hanno regolarizzato la loro posizione uscendo dal sommerso: 343 mila persone sulle oltre 650 mila ammesse alla sanatoria. 
I nuovi posti scendono così a 731 mila: meno della metà di quelli promessi.
Comunque la si guardi, insomma, la clausola del contratto non è stata rispettata, anche se il ministro del Welfare Maroni assicura che sono stati creati «circa 2 milioni di posti di lavoro», senza peraltro specificare che nello stesso periodo ne sono andati perduti centinaia di migliaia. 
Ma non è tutto. Anche l’apparente crollo della percentuale dei disoccupati ha una spiegazione tutt’altro che incoraggiante: visto che il lavoro non si trova, molti iscritti alle liste di collocamento smettono di cercare un impiego e si cancellano dagli elenchi. 
Lo dice a chiare lettere proprio l’Istat nella sua relazione sulla disoccupazione: «Il motivo principale del calo è lo scoraggiamento dal cercare lavoro».
5. Più cantieri per tutti
«Apertura dei cantieri per almeno il 40% degli investimenti previsti dal “Piano decennale per le Grandi Opere” considerate di emergenza e comprendente strade, autostrade, metropolitane, ferrovie, reti idriche e opere idro-geologiche per la difesa dalle alluvioni.»
Secondo Il Sole-24 Ore del 6 gennaio 2006, nemmeno questo obiettivo – peraltro generico (aprire i cantieri non è la stessa cosa che costruire le opere) – è stato raggiunto. 
Alla luce dei dati disponibili forniti dal ministero delle Infrastrutture, si è raggiunto appena il 21,4% degli investimenti previsti dalla legge.Infatti sono stati appaltati cantieri per 51,2 miliardi su un totale di 173. 
E se anche nel giugno 2006 ci si arriverà, come garantito dal ministro Pietro Lunardi nel suo «bilancio sulla legge obiettivo a quattro anni dalla sua approvazione», si toccherebbe al massimo quota 25,4%… ben lontana dal traguardo del 40%.
Il ministero però sostiene che a giugno l’obiettivo sarà raggiunto e superato, arrivando al 45% delle opere «affidate e/o cantierate».
Ma l’affidamento di un’opera, pur rappresentando per molti versi un punto di non ritorno, è qualcosa di molto diverso dall’apertura di un cantiere. 
Esempio: l’appalto per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. 
Il 24 novembre 2005 la realizzazione dell’opera è stata assegnata a Impregilo, ma prima che le ruspe si mettano al lavoro passerà molto tempo: si arriverà a fine 2006, secondo le stime della stessa impresa appaltatrice, o forse molto più tardi se ci saranno intoppi nella progettazione definitiva e/o esecutiva, nella verifica di impatto ambientale, nella successiva approvazione del Cipe, previo consulto con le regioni. 
In ogni caso, anche se il governo Berlusconi ha fatto qualcosina in più degli esecutivi precedenti, non si può certo sostenere che abbia mantenuto la quinta promessa.
6. Se non mantengo vado a casa
«Nel caso in cui al termine dei 5 anni di governo almeno 4 su 5 di questi traguardi non fossero stati raggiunti, Silvio Berlusconi si impegna formalmente a non ripresentare la propria candidatura alle successive elezioni politiche.»
Pur avendo mancato tutti e cinque i traguardi, Silvio Berlusconi si ricandida. 
Così non mantiene nemmeno il sesto e ultimo impegno…
Mi consenta… “Cavaliere” di dirLe quanto segue: Qui è tutto pronto… ci faccia quindi un ultimo favore; salga su quella macchina del tempo e sparisca una volta e per tutte dalla nostra vista (portando con se quei suoi attuali partner di coalizione…) perché vede, di tempo da perdere noi… non ne abbiamo più!!!

C'era una volta l'Edilizia!!!

Riguardando l’album dei ricordi, ho rivisto delle foto bellissime… sono reminiscenze che tornano a galla dopo essere state per troppo tempo sepolte…
Ripenso a quando ho iniziato, alla mia professione, alle soddisfazioni che mi ha dato nel corso degli anni… alle persone che ho conosciuto, ai colleghi di lavoro e a tutti quelli che ormai purtroppo non ci sono più…
C’era chi era come un padre, per esempio l’Ing. Emanuele Rimini, altri come fratelli ed altri ancora amici… ma con ognuno di loro, ho diviso esperienze lavorative (in italia e all’estero) che -se pur a volte pericolose- ripeterei…
Ripenso a quanti non ci sono più… a Carmelo Anastasi e alle nostre vicissitudini passate in Ucraina, mi rivedo a Jena (in Germania) con l’affabile “traduttore” Torrisi… e per ultimo l’amico Gaetano Breci…
Poi ci sono quelli con cui eri legato ed ora hai perso ed altri che se pur lontano… ti sono rimasti vicini, penso a Jerry da Omegna, Michele da Rapallo e Claudio da Genova, ed anche altri ben più vicini… come Francesco, Gino e Giuseppe da Lentini, Castel di Iudica e Ramacca; non ha importanza se non ci si vede più, basta il pensiero e poi… c’è sempre Facebook.
Ricordo inoltro con affetto l’Arch. Renzo e l’amico Salvatore… le cose ahimé… non sempre vanno per come vorremmo, a volte al destino piace mettere i bastoni tra le ruote!!!
L’importante penso è avere avuto nel corso degli anni con tutti un rapporto, onesto e corretto… poi le strade si possono anche separare, ma ciò che vi è stato… rimarrà per sempre indelebile!!!
Quanti anni son passati, 25 anni di cantieri…
Da quel mio primo cantiere di Brucoli (Augusta) per quella base residenziale Usa… all’ultimo importante intervento di Porte di Catania… passando inoltre dalla Libia… all’Ucraina, dalla Germania… alla Francia e poi Verbania, Sondrio, Bolzano, Recco… quanti anni trascorsi senza mai una fissa dimora… ma sempre a girovagare dove mi portava il lavoro…
Erano gli anni d’oro… anni nei quali l’edilizia era di traino per tutti i comparti, periodi di agiatezza che in molti ricordano, perché allora si lavorava “TUTTI” e non si sentiva questa attuale crisi!!! 
Sì… la corruzione c’era anche allora… ed i politici e/o gli amministratori corrotti, non erano di numero inferiori a quelli attuali, ma forse chissà… debbo pensare a quei tempi qualcosa si faceva!!!
Oggi invece c’è lo stallo più completo… niente di niente… mancano per di più gli “Imprenditori” quelli con la I maiuscola… e non come mi diceva… proprio alcuni giorni un mio amico: “sti scaurarocculi” ca tanto s’atteggiunu a forma d’appaltaturi…!!!
Il 90 %  di quanti oggi fanno impresa qui da noi in Sicilia… non sono capaci neppure di fare lo “zero con un bicchiere” eppure… grazie a certi “legami” si trovano ad operare nel mondo dell’imprenditoria!!!
Molti di loro sono dei semplici “prestanome”, altri dei piccoli “cottimisti” che sfruttano la propria manodopera (quasi mai regolare ma a “nero“), senza alcun rispetto delle normative vigenti sui contratti di lavoro o su quanto previsto in tema di sicurezza…
E poi cosa aggiungere su tutte quelle procedure devianti dei “subappalti”… 
General Contractor che in qualità di Committenti dei lavori, iniziano sin da subito ad affidare gran parte di quell’appalto alle “abituali” imprese di fiducia… le quali poi successivamente. subappaltano ad altre imprese minori… e via discorrendo… 
E il cosiddetto “subappalto a cascata” che sappiamo bene essere vietato (salvo che per la fornitura con posa in opera di impianti e di strutture speciali) ma che poi nella pratica trova mille modi (irregolari) per essere realizzato e risultare lecito!!!
Cosa dire inoltre di tutti quei contratti misti… similari al subappalto, definiti sub-affidamenti o sub-contratti, ecc… relativi a prestazioni che non sono ufficialmente lavori, ma riguardano la fornitura con posa in opera e il nolo a caldo…
Sarebbe fondamentale definire un criterio distintivo in base al quale si stabilisca una volta e per tutte se la prestazione del sub-affidamento sia qualificabile come lavoro o come prestazione diversa, sottratta al regime del subappalto.
La difficoltà maggiore è ovviamente data dalla “fornitura con posa in opera” di materiali per la quali si renda necessario stabilire quando prevale l’elemento fornitura e quando invece la prestazione lavorativa…

La verità è che il sistema (e soprattutto le imposte previste…) fanno si che si mettano in pratica… tutti questi “meccanismi alternativi”, necessari per comprarsi quanti sono designati ai controlli…
Mazzette, tangenti ed assunzioni varie di familiari… che permetteranno così all’impresa di concludere in tempi rapidi e senza ostacoli i lavori in corso, ma soprattutto certi, di aver ottenuto con il minimo sforzo il massimo dei risultati, e cioè quel consistente utile che ora si dovrà tentare di far sparire!!! 

Tutto il resto non ha importanza e non conta come viene realizzata l’opera…
D’altronde se alla base di tutto c’e il cosiddetto “massimo ribasso” (o l’offerta più vantaggiosa) e con la presenza di capitolati e contratti che permettono qualsivoglia “escamotage” e soprattutto, la mancanza di criteri sulle procedure dei controlli sui materiali, sull’identificazione dei lavoratori e dei mezzi in opera, e dove il più delle volte manca la tracciabilità dei fluissi finanziari… di quali regole si sta parlando…   

Infatti, se il settore delle infrastrutture è quello in cui la corruzione degli appalti pubblici risulta più diffusa (il motivo è dato dalle cospicue somme in gioco…) diventa fondamentale aumentare la vigilanza durante la realizzazione dell’opera stessa, soprattutto in sede di controlli della qualità o di completamento dei contratti di opere/forniture/servizi, perché è proprio in questa fase che viene intenzionalmente compromessa l’esecuzione e si da il via a quelle ben note irregolarità… 

E’ vero… c’era una volta l’edilizia… quella sana…
Oggi intorno a me… vedo degli “imprenditori” unicamente “rapaci”…

C'era una volta l'Edilizia!!!

Riguardando l’album dei ricordi, ho rivisto delle foto bellissime… sono reminiscenze che tornano a galla dopo essere state per troppo tempo sepolte…
Ripenso a quando ho iniziato, alla mia professione, alle soddisfazioni che mi ha dato nel corso degli anni… alle persone che ho conosciuto, ai colleghi di lavoro e a tutti quelli che ormai purtroppo non ci sono più…
C’era chi era come un padre, per esempio l’Ing. Emanuele Rimini, altri come fratelli ed altri ancora amici… ma con ognuno di loro, ho diviso esperienze lavorative (in italia e all’estero) che -se pur a volte pericolose- ripeterei…
Ripenso a quanti non ci sono più… a Carmelo Anastasi e alle nostre vicissitudini passate in Ucraina, mi rivedo a Jena (in Germania) con l’affabile “traduttore” Torrisi… e per ultimo l’amico Gaetano Breci…
Poi ci sono quelli con cui eri legato ed ora hai perso ed altri che se pur lontano… ti sono rimasti vicini, penso a Jerry da Omegna, Michele da Rapallo e Claudio da Genova, ed anche altri ben più vicini… come Francesco, Gino e Giuseppe da Lentini, Castel di Iudica e Ramacca; non ha importanza se non ci si vede più, basta il pensiero e poi… c’è sempre Facebook.
Ricordo inoltro con affetto l’Arch. Renzo e l’amico Salvatore… le cose ahimé… non sempre vanno per come vorremmo, a volte al destino piace mettere i bastoni tra le ruote!!!
L’importante penso è avere avuto nel corso degli anni con tutti un rapporto, onesto e corretto… poi le strade si possono anche separare, ma ciò che vi è stato… rimarrà per sempre indelebile!!!
Quanti anni son passati, 25 anni di cantieri…
Da quel mio primo cantiere di Brucoli (Augusta) per quella base residenziale Usa… all’ultimo importante intervento di Porte di Catania… passando inoltre dalla Libia… all’Ucraina, dalla Germania… alla Francia e poi Verbania, Sondrio, Bolzano, Recco… quanti anni trascorsi senza mai una fissa dimora… ma sempre a girovagare dove mi portava il lavoro…
Erano gli anni d’oro… anni nei quali l’edilizia era di traino per tutti i comparti, periodi di agiatezza che in molti ricordano, perché allora si lavorava “TUTTI” e non si sentiva questa attuale crisi!!! 
Sì… la corruzione c’era anche allora… ed i politici e/o gli amministratori corrotti, non erano di numero inferiori a quelli attuali, ma forse chissà… debbo pensare a quei tempi qualcosa si faceva!!!
Oggi invece c’è lo stallo più completo… niente di niente… mancano per di più gli “Imprenditori” quelli con la I maiuscola… e non come mi diceva… proprio alcuni giorni un mio amico: “sti scaurarocculi” ca tanto s’atteggiunu a forma d’appaltaturi…!!!
Il 90 %  di quanti oggi fanno impresa qui da noi in Sicilia… non sono capaci neppure di fare lo “zero con un bicchiere” eppure… grazie a certi “legami” si trovano ad operare nel mondo dell’imprenditoria!!!
Molti di loro sono dei semplici “prestanome”, altri dei piccoli “cottimisti” che sfruttano la propria manodopera (quasi mai regolare ma a “nero“), senza alcun rispetto delle normative vigenti sui contratti di lavoro o su quanto previsto in tema di sicurezza…
E poi cosa aggiungere su tutte quelle procedure devianti dei “subappalti”… 
General Contractor che in qualità di Committenti dei lavori, iniziano sin da subito ad affidare gran parte di quell’appalto alle “abituali” imprese di fiducia… le quali poi successivamente. subappaltano ad altre imprese minori… e via discorrendo… 
E il cosiddetto “subappalto a cascata” che sappiamo bene essere vietato (salvo che per la fornitura con posa in opera di impianti e di strutture speciali) ma che poi nella pratica trova mille modi (irregolari) per essere realizzato e risultare lecito!!!
Cosa dire inoltre di tutti quei contratti misti… similari al subappalto, definiti sub-affidamenti o sub-contratti, ecc… relativi a prestazioni che non sono ufficialmente lavori, ma riguardano la fornitura con posa in opera e il nolo a caldo…
Sarebbe fondamentale definire un criterio distintivo in base al quale si stabilisca una volta e per tutte se la prestazione del sub-affidamento sia qualificabile come lavoro o come prestazione diversa, sottratta al regime del subappalto.
La difficoltà maggiore è ovviamente data dalla “fornitura con posa in opera” di materiali per la quali si renda necessario stabilire quando prevale l’elemento fornitura e quando invece la prestazione lavorativa…

La verità è che il sistema (e soprattutto le imposte previste…) fanno si che si mettano in pratica… tutti questi “meccanismi alternativi”, necessari per comprarsi quanti sono designati ai controlli…
Mazzette, tangenti ed assunzioni varie di familiari… che permetteranno così all’impresa di concludere in tempi rapidi e senza ostacoli i lavori in corso, ma soprattutto certi, di aver ottenuto con il minimo sforzo il massimo dei risultati, e cioè quel consistente utile che ora si dovrà tentare di far sparire!!! 

Tutto il resto non ha importanza e non conta come viene realizzata l’opera…
D’altronde se alla base di tutto c’e il cosiddetto “massimo ribasso” (o l’offerta più vantaggiosa) e con la presenza di capitolati e contratti che permettono qualsivoglia “escamotage” e soprattutto, la mancanza di criteri sulle procedure dei controlli sui materiali, sull’identificazione dei lavoratori e dei mezzi in opera, e dove il più delle volte manca la tracciabilità dei fluissi finanziari… di quali regole si sta parlando…   

Infatti, se il settore delle infrastrutture è quello in cui la corruzione degli appalti pubblici risulta più diffusa (il motivo è dato dalle cospicue somme in gioco…) diventa fondamentale aumentare la vigilanza durante la realizzazione dell’opera stessa, soprattutto in sede di controlli della qualità o di completamento dei contratti di opere/forniture/servizi, perché è proprio in questa fase che viene intenzionalmente compromessa l’esecuzione e si da il via a quelle ben note irregolarità… 

E’ vero… c’era una volta l’edilizia… quella sana…
Oggi intorno a me… vedo degli “imprenditori” unicamente “rapaci”…

Ancora morti sul lavoro…

Ancora sangue nei nostri cantieri edili… 
In pochi giorni sono decedute 4 persone e nel corso di quest’anno sono già 14 le vittime ufficiali…
Ora sono in tanti a stringersi in cordoglio ed è così che partono gli appelli al Prefetto perché convochi immediatamente un comitato per la sicurezza sul lavoro…
Rappresentano uno dei tanti appelli che vengono realizzati tutte le volte in cui accadono questi mortali incidenti e come in ogni cosa… passato il momento dell’emergenza, tutto ritorna ad essere… come prima!!!
Tutti ora gridano ad alta voce…, dai sindacati alle associazioni di categoria, dall’ispettorato fino a proseguire con gli enti paritetici di formazione…
Peccato però che gli stessi, non siano così presenti nel corso dei lavori… anzi demandano proprio ad altri… in particolare a quei poveri Preposti ed R.S.P.P. il compito di far rispettare la sicurezza sul lavoro… mentre loro nel frattempo… discutono su quali soggetti coinvolgere in questo nuovo comitato provinciale, tanto per dare la “solita” visibilità a quei soggetti che, se da un lato è vero sono direttamente coinvolti nella sicurezza sul lavoro – vedasi quanti appunto operano negli uffici dell’Inps, Inail, Ispettorato del lavoro, Nucleo ispettivo del lavoro dei carabinieri e tutte quelle associazioni di categoria – dall’altro, peccato che… escono fuori dai loro uffici soltanto quando accadono tragedie simili…
Basti guardare giornalmente la ns. città per osservare in quali modi le nostre imprese – definite tali solo sulla carta – operano nei loro cantieri con evidenti difformità negli apprestamenti ed a quali  rischi espongono i propri lavoratori, quasi sempre sprovvisti sia dei DPI che di quelli collettivi… 
A tutto ciò si aggiunge il fenomeno del lavoro nero… e delle denunce per infortunio, quasi sempre sostituite dai dipendenti al pronto soccorso da mendaci dichiarazioni, proprio per evitare di coinvolgere l’impresa e/o i propri datori di lavoro…
A cosa serve quindi sedersi a discutere… basterebbe che ognuno di essi faccia quanto è loro dovere… e non si tratta solo ed esclusivamente di sanzionare -perché la politica finora instaurata e cioè quella della multa e/o della denuncia penale serve a poco per combattere un fenomeno che trova sempre nuove soluzioni e/o prestanomi umane per continuare – ciò che è veramente importante è fare cultura… trasmettere quel necessario messaggio della formazione e dell’addestramento…, far capire ai datori di lavoro l’importanza del rispetto delle norme ed ai lavoratori che la loro vita, viene prima di qualsivoglia compromesso… possa anche questo chiamarsi… posto di lavoro!!!
I metodi per prevenire gli incidenti ci sono tutti, ad iniziarsi da quei principi che prendono il nome di correttezza e legalità, dal rispetto delle leggi e dall’applicazione di quelle metodologia ben descritte nel D.Lvo 81/08 e s.m.i., che però debbono trovare applicazione non solo nella teoria, ma soprattutto nella pratica…
Il problema non deriva soltanto dai mancati controlli… ma nel costringere quelle imprese lestofanti a chiudere definitivamente i battenti… allontanare quegli imprenditori improvvisati, impostori e filibustieri che s’improvvisano in settori a loro sconosciuti, senza avere la benché minima capacità tecnica e organizzativa, credendo che la sicurezza sia qualcosa di totalmente inutile…
Anche la politica ha le sue colpe… 
Non è possibile infatti che lo Stato continui a tagliare i finanziamenti destinati agli ispettorati territoriali del lavoro, con il risultato che i propri addetti siano sempre più in numero esiguo e soprattutto senza quelle necessarie garanzie che permettano di poter espletare in maniera ottimale il compito a cui sono stati demandati… 
Bisogna affidare a coloro che vivono giornalmente i rischi dei cantieri, dell’industria, di tutte quelle attività che comportano gravi rischi per la salute dei lavoratori, il compito di dare suggerimenti e per ricercare quelle soluzioni corrette tali da poter affrontare un tema così delicato e di non facile soluzione… 
Non è corretto che le persone paghino con la propria vita… l’incapacità di quella politica e istituzioni, in un settore proprio come quello dell’edilizia, ormai in completa crisi e divenuto ormai territorio di illegalità e malaffare…
Basta… già basta con queste inutili stragi… e almeno per una volta, tutti, si ripeto tutti, inizino ad affrontare seriamente questo problema, tentando di realizzare quelle necessarie ed indispensabili correzioni, che permettano così progressivamente, non certo di eliminare tutti i possibili rischi, ma almeno quello di poter abbattere definitivamente questi esecrabili infortuni mortali sul lavoro!!!

Altri arresti per tangenti….

Sono passati soltanto pochi giorni dalla vicenda sull’Expo ed ecco, come prevedibile, altri 35 nuovi arresti per tangenti!!!

La cosa incredibile che mi sovviene è la proposta di qualche giorno fa, del ns. Presidente del Consiglio, Matteo Renzi che ha chiesto ai Sindaci di segnalare al Governo quali sono i cantieri fermi o bloccati per problemi burocratici, senza pensare che forse sono proprio questi che fan di tutto per bloccarli…,  come si dice da noi… “se non si mangia… non si va avanti….” e quindi altro che intervenire con lo “Sblocca Italia” qui si tratta di “BLOCCARE” definitivamente tutti questi ladri!!!
E’ incredibile dover pensare che sono sempre gli uomini dello Stato a sbagliare, non per niente è finito in manette il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, insieme ai soliti imprenditori, commercialisti ed anche ( incredibile ma vero… ), un generale in pensione della Guardia di Finanza: Emilio Spaziante.

L’hanno definita la Tangentopoli Veneta, ed è stata chiesta ( tanto per non cambiare…)  la misura cautelare anche per l’ex governatore e ministro Giancarlo Galan ( considerato uomo di fiducia del Cav. ) i cui atti dovranno essere trasmessi alla commissione parlamentare che dovrà decidere sulla autorizzazione a procedere.  

I vocaboli usati per queste circostanze sono sempre gli stessi: concussione, corruzione, riciclaggio, estorsione, frode, peculato, abuso, decadimento, compromesso, e non c’è coalizione che tiene…
Si passa dal Sindaco di centro-sinistra ( Giorgio Orsoni del Pd eletto nel 2010 ) all’Assessore regionale ( del centro-destra – Forza Italia ) delle Infrastrutture Renato Chisso, ma comunque sembra che siano circa un centinaio le persone indagate!!!

L’inchiesta è stata condotta dalla Procura locale, nell’ambito degli appalti legati ad un’opera colossale, iniziata nel 2003 e che permette al MO.S.E. (acronimo di MOdulo Sperimentale Elettromeccanico) da cui ha preso il nome l’intero progetto che consiste in delle opere mobili alle bocche di porto, per la difesa dalle acque alte, attraverso l’uso di un sistema di dighe, tale da arginare il fenomeno e salvaguardare così in particolare la città di Venezia.
Il sistema prevede che le opere mobili siano costituite da schiere di paratoie che in condizioni normali di marea sono piene d’acqua e restano adagiate nelle strutture di alloggiamento realizzate sul fondale del canale di bocca (ciascuna paratoia ha un lato vincolato alle strutture di alloggiamento con cerniere) e che, quando è prevista una marea superiore ai + 110 cm , le paratoie vengono svuotate dall’acqua mediante immissione di aria compressa così da farle sollevare, ruotando attorno all’asse delle cerniere, fino a farle emergere e bloccare così il flusso della marea.

Successivamente e cioè quando la marea cala, e nella laguna il mare raggiunge lo stesso livello, le paratoie vengono di nuovo riempite d’acqua e tornano ad adagiarsi nei propri alloggiamenti. la manovra di apertura e chiusura è in media di 4 ore e mezza, compresi i tempi per le manovre.
Comunque alla fine il sistema fraudolento è sempre lo stesso e cioè quello che prevede la collusione tra i nostri politici e l’imprenditoria, corruzione eseguita con il metodo della distrazione dei fondi, creando i soliti fondi neri, che poi vengono trasferiti all’estero, per essere nuovamente riciclati e fatti rientrare in un qualche modo in Italia…
Che l’Italia stesse affondando è una cosa risaputa, ma che anche quegli interventi correttivi servano a farla affondare ancora di più è veramente disarmante…
Se il destino del nostro Paese e quello di annegare, continuando così e con questi governanti, annegheremo presto anche in un bicchiere d’acqua!!!