Stasera i Tg nazionali hanno appositamente censurato la notizia!!!
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Quanto sta avvenendo in Palestina è da condannare!!! Mi riferisco a entrambe le fazioni, sia quella israeliana che a quella palestinese…
Un’area quest’ultima causa di guerre civili, scontri militari, attacchi terroristici, episodi di violenza che hanno generato in oltre un secolo, ostilità tra la popolazione ebraica dello Stato d’Israele e quello arabo, posto sia all’interno della Palestina (a riconoscimento limitato) e nei Paesi limitrofi alcuni dei quali distrutti da guerre civili…
Osservare oggi quegli Stati completamente distrutti è una vergogna, in particolare per tutta la comunità internazionale che si è mostrata indifferente, ma non solo, con quei loro silenzi generali, hanno provocato forti tensioni tra quei due Stati, che poi sono conseguenza degli squilibri politici mondiali.
Va inoltre ricordato come in quell’area siano presenti ricchissime risorse energetiche, che fanno per l’appunto di quel territorio un’area appetibile che sin dai primi anni del 900 ha generato un nodo di conflitti di interessi…
Permettetemi tra l’altro di ricordare – oltre a quanto già riportato sopra – lo sfollamento forzato di una parte cospicua di popolazione a causa anche del brutale controllo delle milizie presenti, gruppi armati e/o forze di sicurezza, che agiscono nell’impunità generale: basti osservare quanto accade oggi nel Libano e in Giordania, dove pur avendo dato questi paesi ospitalità a milioni di rifugiati siriani e palestinesi, di fatto, hanno adottato politiche coercitive, per spingerli nuovamente a ritornare indietro nei loro territori di appartenenza, il più delle volte con atteggiamenti bellicose…
Anche in quella circostanza, l’indifferenza e i silenzi degli uomini ha generato qualcosa di aberrante e criminale, trovando ragioni storico-politiche in un diffuso antisemitismo secolare, che rappresenta ahimè ancora oggi, uno dei motivi di profondo contrasto, cui si intrecciano questioni religiose che con gli anni, hanno finito per mescolarsi ad altri interessi, che soltanto la “guerra dei sei giorni” e la forza militare (in particolare quella nucleare…) in possesso degli israeliti, costituisce di certo un deterrente per tutta quell’area medio orientale, pronta in qualunque momento ad esplodere…
Questa nuova escalation militare, tra le forze armate israeliane e i gruppi armati palestinesi, deve ora terminare!!!
“Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra”!!!
Massimo D'Antona: 128 passi, non uno di più…
Sul lato sinistro, un cartellone pubblicitario rende il marciapiede poco più di un francobollo di asfalto, pochi centimetri, prima dell’insegna, si scorgono un palo di ferro e una macchinetta per pagare il ticket del parcheggio, mentre sul lato destro i negozi non sono ancora aperti ma nei bar già si servono da due ore caffè e cornetti.
L’agguato dura sessanta secondi. Un minuto per uccidere il consulente del ministro del Lavoro Antonio Bassolino. Un agguato,un omicidio politico nel centro di Roma.
Aprono sacchetti di plastica, con i guanti prelevano decine di mozziconi di sigarette che saranno poi analizzati in laboratorio.
Solo dopo aver visto la scena dall’alto e compresi i meccanismi dell’ omicidio si possono ascoltare i testimoni.”Ho sentito dei colpi sordi –dice un signore -sembrava come l’esplosione di petardi. Poi ho visto un uomo allontanarsi in direzione di via Adda”. Una donna che ha il negozio a pochi metri dal luogo del delitto prosegue il racconto.”Sono arrivata verso le 8,30 in auto con mio figlio. Mentre stavamo parcheggiando,abbiamo sentito dei colpi sordi. Così, abbiamo visto un uomo che sparava proprio dietro al cartellone pubblicitario.Poco dopo l’uomo ha infilato la pistola dietro al giubbotto e si è allontanato a piedi verso via Adda”. Le prime intuizioni di chi ha scelto un’altra prospettiva,vengono dunque confermate. I killer di D’Antona hanno utilizzato una calibro 38 (“i colpi sordi”) e hanno rimediato l’unica possibile fuga:via Adda,una piccola strada a senso unico orientata verso la periferia. Il docente viene colpito prima alle spalle, si gira e solo allora uno degli aggressori gli spara: il secondo uomo del commando é di copertura,armato,pronto ad intervenire se la P 38 si fosse inceppata. L’assassino spara sei colpi e quasi certamente non è un professionista: si nota subito una strana imprecisione nel colpire la vittima.”Perché sei colpi?- si lascia scappare subito un investigatore. Il killer sceglie un revolver che non lascia bossoli, evita accuratamente un arma semiautomatica come nello stile dei terroristi negli anni settanta.
La donna non ricorda le caratteristiche dello sparatore ma qualche particolare lo offre.”Ero troppo spaventata. Ricordo solo che aveva un berretto in testa e credo fosse vestito di chiaro”. Il figlio aggiunge altri indizi. Dice di aver visto il killer salire su un motorino,con un complice che lo attendeva in via Adda. ”Avevo appena parcheggiato l’auto quando ho sentito dei colpi sordi,molto più silenziosi dei petardi che si sparano a Capodanno. D’istinto mi sono voltato verso il punto da cui provenivano gli spari e ho visto due persone a pochissima distanza dall’avvocato. D’Antona si è accasciato lentamente,scivolando lungo il muro.Chiedeva aiuto con voce flebile. Dopo averlo ucciso i due si sono girati e incamminati con passo tranquillo ma svelto verso via Adda.Avevano il volto scoperto. I due assassini erano alti circa 1,80 e di un’età compresa tra i 25 e i 30 anni,con visi normali.Erano vestiti in modo simile.Uno aveva un capellino da baseball e una giacca tipo k-way di colore chiaro;l’altro portava un giubbotto di jeans e una maglia rosa.Uno di loro ha portato la mano all’altezza della cintura dei pantaloni,come se stesse nascondendo un’arma”.
Una donna filippina che lavora come colf in un palazzo vicino,è convinta che “soltanto uno dei due furgoni utilizzati dagli attentatori, era stato parcheggiato dalla sera prima in via Salaria”.
Alle 17,09 l’agenzia Ansa mette in rete poche righe.Le “Brigate Rosse per la costituzione del partito comunista combattente” rivendicano l’agguato al professore con una risoluzione strategica di 14 fogli su due facciate inviata al Messaggero e al Corriere della Sera. Sono in tutto 28 pagine fitte di righe. Il documento porta al centro una stella a cinque punte e una sigla:Brigate Rosse. E’ realizzato con il computer, non è dattiloscritto come i volantini brigatisti degli anni settanta. Nella parte iniziale c’è tutto il senso dell’azione.
Il documento analizza la politica italiana, il governo delle sinistre, la situazione internazionale ,la guerra nella ex Jugoslavia. L’attacco al sindacato,e in particolare alla Cgil è nello stile dei vecchi documenti delle Brigate Rosse degli anni settanta. Una copia quasi conforme,a cose già viste e sentite.
Lo stile e il testo sembrano nati in due tappe. E’ come se le 28 cartelle del documento fossero uscite dalla penna di giovani di oggi, colti, intelligenti, informati della politica nazionale e internazionale, di buona formazione e di buone letture. Una risoluzione scritta a più mani. I giovani “eredi”, prima di scrivere il testo, avrebbero però passato in rassegna tutti gli antichi documenti delle Brigate Rosse, compresi quelli del sequestro e dell’omicidio del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro. Poi discusso, per ore, con uno della vecchia guardia degli anni ’70 e ’80. E’ lui che avrebbe lasciato una impronta davvero indelebile sul documento rivendicativo per l’assassinio di Massimo D’Antona. Ci sono le analisi politiche aggiornate fino all’elezione di Carlo Azeglio Ciampi al Quirinale, termini e aggettivi attuali,che non apparivano nelle risoluzioni strategiche di vent’anni fa. Al posto del vecchio “Sim”,lo Stato Imperialista delle Multinazionali, c’è la “B.I”,la ” Borghesia internazionale” .
Ma il continuo ricorso alle maiuscole è davvero qualcosa di più di un’impronta. Non manca una sorta di autocritica al vecchio spontaneismo. Quasi una spiegazione delle antiche sconfitte. Il giudizio sul governo guidato da Massimo D’Alema e sulla politica riformista dei Democratici di sinistra è duro.
La concezione che sosteneva questo progetto ruotava intorno alla tesi che il processo controrivoluzionario avesse prodotto una condizione di modificazione dei rapporti di forza tra le classi e una ridefinizione delle forze politiche intorno agli interessi della B.I. L’attacco delle Br-Pcc al progetto di riforma dello Stato, attuato con l’azione contro Ruffili in dialettica con l’opposizione della classe, e le contraddizioni interne al quadro politico-istituzionale legato anche ad altre frazioni della borghesia, impediscono l’affermazione del progetto”.Marco Biagi: Abbandonato dallo Stato e dalle istituzioni!!!
A volte mi chiedo se vale la pena morire per questo paese…
Un paese che dimentica presto, che non protegge i suoi figli neppure nel ricordo, che commemora quei defunti nel solo giorno dell’anniversario, ma poi non continua quell’opera di comunicazione e divulgazione del pensiero di coloro che hanno sacrificato la propria vita, per la democrazia di questa terra…
Il nostro è uno Stato che viceversa si comporta in modo atipico, prova sempre a trovare “giustificazioni” anche quando queste non esistono… nel caso specifico, provando a ridurre la pena al terrorista di quelle “Nuove Brigate Rosse” che con pose fine alla vita del giurista e professore Marco Biagi…
Dice bene il figlio Lorenzo oggi: “Se a Boccaccini venisse ridotta la pena, sarebbe come se mio padre morisse una seconda volta… mi auguro che questa riduzione della pena non avvenga”!!!
Non si tratta di essere duri o senza cuore, ma il perdono – se esiste – lo dovrà compiere qualcun’altro, sì… qualcuno posto al di sopra di noi… viceversa la magistratura, è posto lì esclusivamente per accertare fatti ed emettere condanne, non certo per valutare congiunture morali o ancor peggio, farsi condizionare da nuovi fattori esterni, che nulla hanno a che fare con quelle tragedie storiche che hanno condotto ad alcuni lutti gravi di uomini eccellenti…
Il rispetto della memoria passa anche da queste azioni… altrimenti il messaggio che passa è quello di aver sprecato la propria vita per nulla!!!
Ed in questo il Presidente Mattarella può e deve fare di più… non solo ricordando quegli uomini e donne che hanno reso grande, con la loro opera, questo nostro paese, ma dando una indicazione morale da seguire, in un momento in cui la politica gioca dei ruoli ambigui, in particolare quando certi personaggi, si sa… erano ben inseriti all’interno di alcuni colori di partito!!!
Come ripeto spesso nel mio Blog… lo Stato e soprattutto i suoi uomini, deve rappresentare con forza lo Stato… altrimenti, ci troviamo dinnanzi a tanti “Pulcinella”che apron bocca solo per dire cazz… e non per fare ciò per cui sono stati posti lì!!!
Nel caso di Marco Biagi – come dice il figlio Lorenzo – l’hanno già fatto una volta: “Mio padre fu gravemente abbandonato dallo Stato e dalle istituzione. Come disse una brigatista pentita, se mio padre avesse avuto la scorta, non sarebbe mai successo quanto accaduto. Lo stato ha delle gravissime responsabilità nei confronti della mancata scorta”!!!
D’altronde… come dargli torto: “Basti semplicemente osservare, quanto ancora oggi accade all’interno di quel Parlamento”!!!
Ricordando Marco Biagi: “I giovani devono avere coraggio, volontà e determinazione”, perché solo così potranno riprendersi nuovamente in mano questo loro paese, finora totalmente inconcludente…
Un milione di migranti pronti a sbarcare!!!
La stessa situazione ed i medesimi errori, sono stati ripetuti alcuni anni dopo, con Muammar Gheddafi, che con molta fretta ( l’interesse principale di alcuni ns. partner era principalmente quello di mettere le mani sui pozzi di petrolio – di cui proprio U.S.A., Francia e Inghilterra ne erano stati fino ad allora esclusi… ) proprio dal ns. Stato Italiano e dal suo principale leader e amico ( il Cavaliere….) era stato abbandonato al suo destino… perdendo in sol colpo, non solo quei vantaggi energetici ed economici fino ad allora goduti, ma dando il via, a queste nuove forze propagandistiche integraliste, che stanno – attraverso una azione mediatica – ispirando intere masse di giovani, ad invadere il nostro territorio…
Gheddafi e Saddam, riuscivano, se pur con coercizione, a far rispettare le regole di convivenze tra le varie etnie e soprattutto garantivano la professione delle differenti religioni, inoltre, vi era un’alto grado di libertà, sicuramente maggiore di quanto oggi ce n’è sia, in quei paesi cosiddetti islamici, da molti definiti “moderni”Je suis Charlie…
Quindi, oggi protesto a gran voce, per quegli omicidi immorali, per quel modo crudele di calpestare la vita, in particolare ripenso ad un poliziotto ( brutalmente ucciso da un suo fratello musulmano ) morto, per aver compiuto soltanto il proprio dovere… Se osserviamo bene quanto sta accadendo tra questi stessi gruppi integralisti, non soltanto in Iraq o in Siria, ma anche in quei paesi come Pakistan, Afganistan, Iran, Turchia, e soprattutto nel continente africano, vedasi Somalia, Sudan, Egitto e per ultima la Nigeria con la strage di Boko Haram… è ovvio che qualcuno stia spingendo per realizzare quel cosiddetto califfato islamico d’ispirazione integralista, rispetto ad una religione che nulla centri con la religione Islamica… , ecco che, se ci si sofferma un attimo, forse ciò che è in ballo, è un vero è proprio scontro di suddivisione del potere economico, tra oriente ed occidente!!!
Perché il loro vero motivo è quello di prendere il possesso, di riunire in un unico “Ordine mondiale” quegli Stati che ancora oggi, manifestano la volontà di collaborare con l’occidente e con Israele…



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