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Il teatrino della politica nei consigli comunali siciliani. “Come non si fa”: ministri del niente, consiglieri di plastica!

Sì, piango. Ma le mie lacrime non sono scaturite da una crisi di nervi, né da un dispiacere o da un dolore fisico. Non sono nemmeno lacrime di riso…

No, non piango per una disgrazia o per una sfortuna.

Piango per qualcosa che mi rattrista nel profondo, suscitando in me un pianto vero, amaro e silenzioso: quel pianto che nasce dalla consapevolezza che il teatro della finzione non è più solo al cinema o sul palco di una sala. Ora si è insediato in municipio. E gli attori, ahimè, non sono pagati per recitare, ma per governare.

Mi è capitato di osservare in questi giorni alcuni video – non vi dico per quale Comune, perché l’amico che li stava osservando e che mi hanno incuriosito, mi ha chiesto di tenere l’anonimato, e onestamente non posso dargli torto – e resto quindi lì, immobile, con gli occhi lucidi, come davanti a una tragedia che nessuno ha voglia di ammettere. Una tragedia vestita da farsa, diretta da registi incapaci, interpretata da personaggi che sembrano usciti da un provino fallito, per una parodia del potere.

Non serve nominare i luoghi, perché tanto il copione è identico ovunque. Cambiano i nomi, i cognomi, il colore della giacca, della cravatta, ma il copione è sempre lo stesso: un’opera buffa in tre atti, dal titolo “Come non si fa”, interpretata da chi non sa fare nulla, se non raccomandarsi…

Sono lì non perché hanno studiato, perché hanno idee, perché hanno a cuore il bene comune, no… sono lì perché papà conosce il segretario del partito, perché la zia ha votato per il capo corrente, perché il cugino ha fatto un favore dieci anni fa a uno che oggi ha un cognome importante…

Il loro curriculum? Una rete di raccomandazioni, un’agenda piena di debiti di riconoscenza e zero competenze!

Eppure, ogni settimana, indossano la giacca della serietà, si siedono dietro un tavolo con il gonfalone, accendono il microfono e iniziano lo spettacolo. Mezz’ora di dibattito che sembra una rissa da bar dopo mezzo litro di vino: urlano, si puntano il dito, si accusano di cose che non capiscono neanche loro, mentre fuori, fuori dal palazzo, la città aspetta una strada asfaltata, una scuola riaperta, una ristrutturazione necessaria, un servizio che funzioni. Ma a loro non interessa. A loro interessa chi ha detto cosa, chi ha osato guardare male il capogruppo, chi non ha applaudito abbastanza quando è stato letto l’ordine del giorno numero due.

Le grandi questioni? Le emergenze sociali? Le infrastrutture? I giovani che se ne vanno? Macché. Sono dettagli noiosi, roba da amministratori seri. Loro, invece, discutono su insulti ricevuti, su offese nei social, sui post ingiuriosi pubblicati nel web, su fatti e vicende del tutto personali, sì… ogni tanto s’interessano di regolamenti interni mai applicati, di verbali contestati per una virgola messa male, di mozioni presentate solo per far perdere tempo all’altro schieramento.

Sì… sono maestri nell’arte del nulla, campioni olimpici del burocratese sterile!

E mentre si azzuffano per un posto in commissione o per un incarico a un parente, fuori qualcuno aspetta un’ambulanza, un altro cerca lavoro, un altro ancora non ha la luce in casa. Ma loro non vedono o fingono di non vedere.

Perché tanto, alla fine della seduta, ognuno tornerà a casa con la coscienza a posto: ha fatto il suo dovere, ha difeso il suo clan, ha garantito un posto a un amico, un appalto a un socio, un favore a chi glielo chiederà domani.

Questa non è politica! È un sistema di scambio clientelare travestito da democrazia. È un circo dove i clown pensano di essere ministri e i cittadini sono solo comparse fuori campo. E il pubblico? Il pubblico è stanco, amareggiato, deluso, ma soprattutto, ormai, ironico. Perché ridere di questi personaggi è l’unico modo per non piangere davvero…

Alla fine, la vera riforma non è cambiare le leggi, ma cambiare il casting. Perché finché al potere ci mettiamo gli “amici degli amici”, invece di soggetti capaci e competenti, lo spettacolo continuerà e il sipario non calerà mai…

Chi non sbaglia non farà mai nulla!!!

Osservando quanto accade abitualmente, scopro come la maggior parte delle persone preferisca non far nulla, già stanno in disparte, guai ad esporsi e non parliamo poi della peggiore eventualità, già… quella di mettersi in luce o peggio fare il primo passo, per loro quanto appena detto è fuori discussione, se poi si tratta di denunciare, vabbè… meglio lasciar perdere.  

Certo, come dice quel detto “chi non fa niente è sicuro di non sbagliare“; difatti è proprio ciò che fa la maggior parte dei miei connazionali che nell’evitare di commettere qualche errore rimangono immobili, anzi no, qualcosa di peggio lo vanno compiendo: si rende complici e omertosi!!!

Cosa dire, i restanti coraggiosi si contano sulle dita di una mano, sono certamente esigui quelli che hanno il coraggio di “fare” mentre viceversa sono tantissimi coloro che si lamentano e che attaccano in maniera ferocia, sì… nei social – quasi sempre in maniera anonima o attraverso nickname falsi – sono proprio questi i soggetti che attraverso quelle loro aride critiche, si sentono “portatori del verbo assoluto“, pur sapendo in coscienza che nulla di ciò che scrivono verrà poi di fatto messo in pratica, perchè essi sono eguali a tutti quei loro meschini che con la scusa di sbagliare, non fanno mai nulla!!!

E dire che è proprio concretizzando le azioni che si da un senso alla vita e non viceversa stando con le mani in mano, certamente si può sbagliare ma come diceva Samuel Beckett: “Avete tentato e avete fallito. Non importa. Tentate ancora. Fallite ancora. Fallite Meglio”!!!

Sì perchè si sa… sbagliando s’impara e l’errore serve proprio per imparare e ancor più per migliorare, non solo se stessi, ma l’intera società, la stessa che riflettendo sugli errori commessi, potrà – correggendoli – progredire.

Ovviamente, quando questa regola non viene applicata determina di fatto un ribaltamento perché non facendo nulla, non si avrà la possibilità di migliorare se stessi e ancor meno l’ambiente circostanzte nel quale si è inseriti…

Ecco perché è importante sempre fare e nel contempo abbandonare quanti sono infruttuosi, sì… coloro che credono di servire a qualcosa, pur sapendo essi stessi di esser talmente inutili che mi vien da aggiungere: neppure in casa loro servono a qualcosa!!!

Certo, alcuni più magnanimi del sottoscritto auspicano in un cambiamento che faccia comprendere a quegli individui dove si è sbagliato, dove si poteva fare e non si è fatto, credono o forse sperano ( quegli indulgenti…) che quegli inutili individui possano improvvisamente migliorare le loro azioni: beh… mi dispiace dirlo, ma non credo proprio, come dice il detto “chi nasce tondo non muore quadrato” e in questo Paese sono troppi coloro a cui piace non far nulla o meglio, devo correggermi, in un contesto essi sono bravissimi e particolarmente attivi: sì nel rubare!!!

Concludo con un sentito pensiero per alcuni miei (silenti) lettori: l’esperienza mi ha insegnato che si possono commettere degli errori indipendentemente dalla nostra volontà, poco tempo dopo ho imparato che si possono commettere degli errori senza neanche comprenderli o perché “qualcuno” li abbia voluti considerare tali!!!

Per sconfiggere la corruzione è necessario sconfiggere la cultura che la sostiene e ciò può essere realizzato non con sterili parole, ma con i fatti!!!

Comprendo bene che nello scrivere alcuni miei post non incrementerò nuovi follower, ma d’altronde non è per attirare nuovi lettori che dedico il mio tempo a questo blog, viceversa redigo quotidianamente i miei post affinché chi si trovi a leggerli e si trovi ahimè in ambigui contesti, mi riferisco a quelli cosiddetti “illegali”, provi a fare uno sforzo, a redimersi, d’altronde la mia priorità sta nella prevenzione, nel cercare in tutti i modi di convincere chi ancora non è entrato in quel meccanismo corrotto di rifiutare l’offerta che gli è stata proposta, dimostrando di saper esser forte, estraniandosi proprio da coloro che a differenza sua, ormai da tempo ne fanno parte.

Certo… di una cosa nel corso degli anni mi sono convinto e cioè che la maggior parte dei miei connazionali sono di fatto corrotti, non certo più di altri presenti in altri luoghi sulla terra, ma sicuramente non sono di meno… 

Ora che si tratti di un qualcosa che appartiene al DNA o che dipenda da un profondo decadimento culturale, non so dirlo, certamente esso evidenzia in maniera chiara di esser indifferente a qualsivoglia principio di moralità, mi riferisco al non saper distinguere tra ciò che è bene e ciò che è male…
Già… è quel contesto che fa in modo di privilegiare sempre e in ogni circostanza se stessi ed il proprio tornaconto, al benessere dei proprie familiari ( come se gli mancasse qualcosa…), scadendo – pur di beneficiare di quelle ragioni strettamente personali – in comportamenti immorali o certamente illegali, tendenti – come si può abitualmente osservare – a privilegiare il proprio orticello, senza mai provare a occuparsi dei problemi sociali!!!

Già… è evidente in loro quella scarsa
cultura civica, aggravata inoltre dal quel peso culturale derivato dalla matrice cattolica, che contrappone alla messa in pratica dei reati, una serie di concetti distorti che vanno dal condono al perdono.. 

Peraltro, non condivido minimamente l’idea che le tangenti ricevute siano necessarie al sistema per alimentare un mercato parallelo e che in fondo, quanto accade illegalmente nel nostro paese, costituisca di fatto un surplus finanziario che poi, alla fine, rientra nel mercato legale…
Qualcuno di quei soggetti corrotti, è convinto che quei benefit ricevuti sotto forma di bustarelle, rappresentino il giusto compenso per aver assolto ad un gravoso problema, già… aver dedicato parte del proprio tempo a risolvere quanto lo Stato e in particolare la sua burocrazia crea ogni giorno, in particolare ai suoi cittadini e ancor più agli imprenditori…

Cosa aggiungere… da tempo ormai non credo – per come in molti dalle Istituzioni vorrebbero farci credere – al mito in cui la maggior parte della società civile sia onesta, no… il marcio non si trova per come vorrebbero farci credere soltanto nella politica, in quelle logge affaristiche o dipende dalla diffusa criminalità organizzata, no… è proprio la società civile ad evidenziare con i propri comportamenti la propria disonestà, perché questo in fondo: è un paese di corrotti!!!

Voler credere quindi che la corruzione sia un qualcosa di estraneo o distante è errato, questo malaffare è ovunque e si
combatte soltanto con un altro sistema, di
cui la società civile seppur in minoranza, è parte!!!

Certo, la lotta alla corruzione è una funzione complessa e presenta tante incognite e variabili, lo dimostra il fatto che tutto ciò che è stato compiuto fino ad oggi non sia servito a nulla o quantomeno non abbia funzionato!!!

E’ tempo di reinvestire nella cultura della legalità, perché solo così, con una nuova società civile, si potrà ripartire, facendo in modo che quel business milionario che tanto attrae i miei connazionali, lo stesso che foraggia in maniera consistente la corruzione di questo paese, possa finalmente arrestarsi!!!

D’altronde vorrei ricordare come proprio quest’ultimo, quando fatt emergere dalle forze di polizia, rappresenta solo una minima parte rispetto alla consistente parte che resta sommersa; si parla infatti di circa 60 miliardi, ma il suo recupero non deve essere inteso come semplice lotta all’evasione fiscale, bensì, come un rivalorizzazione del nostro Paese, in particolare delle amministrazioni pubbliche…

Già… come sempre ripeto, ciò che va avversato è il contesto sociale, perché esiste da tempo un diffuso pensiero confuso che evidenzia non solo una bassa sensibilità su questo gravissimo problema, ma manifesta una forte rassegnazione generale, in particolare nei giovani che ormai credono che in questo loro Paese non vi sia alcun futuro…

Per sconfiggere la corruzione è necessario sconfiggere la
cultura che la sostiene e ciò può essere realizzato non con sterili parole, ma con i fatti!!!

E infine permettetemi di ricordare che esiste un deficit tra etica pubblica e privata e che questa va colmata; i miei connazionali debbono iniziare a riconciliarsi con la cosa pubblica, prendendo coscienza che tra le vittime della corruzione vi sono anche quanti operano in maniera onesta per conto dello Stato, perché anch’essi sono suoi cittadini e provano tra mille difficoltà ogni giorno a difendersi, non solo dai corruttori, ma da quel loro Stato, già… che ha permesso e soprattutto ha premiato in questi lunghi anni, la cultura dell’indifferenza e dell’illegalità!!!   

"La mafia è un cancro ma non invincibile"!!! Si certo, ne parliamo tra cent'anni…

Ho ascoltato in questi giorni nei Tg nazionali le cazz…  espresse da taluni nostri governanti in occasione del trentunesimo anniversario della strage di Capaci, in cui come sappiamo morirono il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro!!!
“La mafia è un cancro ma non invincibile”!!!

Si ok… belle parole, ma sorge spontanea una domanda: ma quando verrà definitivamente debellata da questa nostra terra??? Già… quanti altri trent’anni dovremmo attendere prima di vedere arrestare l’attuale boss di cosa nostra???  

La verità…??? Non sanno neppure di cosa parlano ed allora cosa fanno oltre che parlare a vanvera, nulla… come loro solito peraltro!!!

Difatti, proclamano vittorie che non giungeranno mai in tempi celeri, certamente non attraverso questo modo d’agire!!!

Questi nostri uomini istituzionali – nessuno di loro escluso – non sarà mai capace di eliminare alcun “cancro” mafioso, neppure se vivessero altri cent’anni e quindi di cosa parlano??? 

Stessero almeno in silenzio…

Ora, non voglio pubblicare le classiche critiche sterili o certamente mai costruttive per come abitualmente avviene in quei noti social, ma ditemi, se le leggi che dovrebbero contrastare quel sistema criminale e corruttivo sono le stesse cui stiamo assistendo, già… osservando quanto sti sta compiendo attraverso le nuove riforme della giustizia – grazie a questo attuale governo in carica – cosa dovremmo mai aspettarci, se non altre collusioni o collegamenti di malaffare con quelle associazioni mafiose??? 

D’altro canto, se analizziamo le alleanze attualmente al governo di centrodestra (avrei detto lo stesso se ci fosse stato il centro sinistra…), esse sono costituite in parte da eletti, tra deputati e senatori, che hanno ancora pendenze con la giustizia!!!

E quindi, veramente pensate che questi soggetti stiano realmente compiendo qualcosa per contrastare la criminalità organizzata, la corruzione e tutto il business illegale presente nel nostro Paese??? Poveri illusi…

Ma non vedete o fate finta di esser ciechi di come l’illegalità, la corruzione, l’evasione, la spartizione negli appalti, la concessione ed il ricevimento di mazzette e di favori personali e/o familiari, rappresentino di fatto la principale vocazione della maggior parte dei miei connazionali???

Ed ora, nell’ascoltare quelle frasi ipocrite e artefatte mi viene da piangere, ma lo stesso accade ad alcuni miei conterranei, soprattutto tra i giovani i quali in queste ore di commemorazioni nelle strade di Palermo, hanno manifestato contro quegli esponenti istituzionali, stanchi ormai di sentire quelle “sterili” parole pronunciate su “legalità e lotta alla mafia“, quando in concreto, nessuno di loro è stato mai capace di prendere le distanze da quell’associazione criminale o da quei referenti, denunciando ad esempio quanti – anche tra i loro colleghi – l’hanno in questi lunghi anni appoggiata e di conseguenza favorita!!!

proprio su queste commemorazioni avevo scritto alcuni anni fa http://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/05/sembra-ieri-eppure-sono-passati-29-anni.html e a quanto vedo da allora, non è cambiato nulla!!!

Ischia: perdonatemi, ma quegli applausi "sterili" durante il corteo funebre non li comprendo!!!

Mariateresa, Francesco e Michele, insieme ai genitori Gianluca e Valentina non ci sono più…

E non ci sono perché una malattia se li è portati via o perché il destino ha voluto che durante una loro vacanza, l’auto con cui viaggiavano dovesse avere un incidente, no… loro non sono più, per colpa di noi… tutti!!!

Non importa se non siamo residenti ad Ischia, la colpa resta eguale, perché quanto accaduto lì, poteva tranquillamente presentarsi in ciascuna abitazione del nostro territorio, un paese che dimostra di essere fragile, in particolare proprio per tutte quelle corresponsabilità non solo istituzionali (da parte di quei funzionari e addetti al controllo del territorio che non svolgono in maniera corretta il proprio compito) ma anche ahimè da parte di quei professionisti che pur di ricevere una parcella s’inventano espedienti che sanno bene essere irregolari, ed infine i cittadini, non meno colpevoli, sì… anche loro hanno colpe, che chiudono abitualmente un occhio  dinnanzi a quegli abusi, chissà… forse perché loro per primi hanno già approfittato di quella leggerezza legislativa e/o amministrativa!!!

Sono tutte connivenze che hanno portato tre ragazzini di 6, 11 e 15 anni, a non essere più tra noi e non per colpa di una frana che (forse) si poteva prevedere e che ahimè li ha inghiottiti per sempre!!!

Ecco perché non posso accettare quanto accaduto, come non m’interessano le lacrime di quegli uomini che avrebbero dovuto fare di più e non l’hanno fatto; peraltro non ho alcun trasporto per le parole espresse nell’omelia, sono le solite frasi di circostanza, quel prete ripete ciò per cui è stato indottrinato, mai una parola di condanna, difatti ripete a pappagallo quelle usuali frasi del tutto “inconcludenti” : “oggi li pensiamo nel paradiso uniti e sorridenti”.

Ma che cazz può fregare a Dio di averli nel “Paradiso“; scusate ma qual è il messaggio che si vorrebbe far passare, forse che “Egli” abbia pensato di portarli con se perché sarebbero stati meglio che qui??? 

Certo, osservando quanto accaduto qualcuno potrebbe crederlo.. ma Dio (se esiste…) non perde il suo tempo con noi, ha cose ben più importanti a cui pensare e soprattutto non può sostituirsi a quei dirigenti, funzionari e/o professionisti che richiedono o autorizzano (o ancor peggio fanno finta di non sapere…) ciò che sapevano e cioè che nulla doveva essere realizzato!!!   

Il Territorio è gravemente ferito ma non per colpa di Dio; Egli ci ha dato questa terra quasi fosse un paradiso, ma osservando ovunque cosa ne stiamo facendo, si sarà sicuramente pentito…

Non esiste per questa tragedia la parola “perché“??? Tutti sapevano e nessuno ha fatto nulla!!! D’altronde ditemi: dove sono le denunce, gli esposti presentati da quei conterranei, chi in quell’isola vedendo quanto stava accadendo si è presentato dalle autorità competenti o giudiziarie per evidenziare la realizzazione  di quelle costruzioni abusive???

Risponde il sottoscritto: NESSUNO!!!

Sono d’accordo con un loro compagno di scuola, quando legge dal pulpito: Non accettiamo la tua bara bianca, sarà dura salire le scale della scuola sapendo di non trovarti. Con te se ne va un pezzo di noi. Ci impegneremo per un’isola più bella

Infatti… non si può accettare!!! Scrosciano gli applausi sotto la pioggia, ma questi (credetemi) non servono a nulla, se non saranno seguiti da azioni concrete!!! 

Ragazzi tocca ora a voi farvi sentire, se volete cambiare questo stato di cose dovete lottare, non piegarvi a quelle abituali regole o consuetudini cui vedrete con il tempo – gli adulti – vorranno condurvi, affinché ciascuno di voi, diventi come sono stati (sterili) loro!!!

Ma voi per fortuna voi non siete così, siete diversi, puri, avete dalla vostra il tempo, sì…per cambiare questo schifo che vi circonda e dare finalmente una prospettiva diversa a voi stessi e perché no, ai vostri figli…

Ricordate da ora in poi queste mie parole: loro sono il passato, voi siete il futuro!!! Non lo sprecate…