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La Sicilia sull’orlo del crack…

Mi meraviglio a vedere tutte queste manifestazioni elettorali, questi partiti  che oggi si presentano con i soliti volti ( alla faccia del rinnovamento…) e che ci raccontano una bella favola, quella cioè che in Sicilia va tutto bene!!!
Io invece di storia ne voglio raccontare un’altra, quella vera fatta di numeri e non di speranze ed illusioni…
E’ quindi oggi voglio parlarvi del settore che mi compete cioè quello dell’edilizia, cominciando a elencarvi i 77.000 posti di lavoro persi tra il 2008 ed il semestre 2012 e delle quasi 500 imprese che hanno chiuso i battenti e/o hanno dichiarato fallimento!!!
Però i nostri politici cosa hanno fatto, niente…  semplicemente pazientato che qualcosa si muovesse, hanno sperato nelle parole del Presidente della Regione Lombardo e dei suoi rappresentanti, ed ancora si sono illusi in un provvidenziale intervento del Prof. Monti e del suo Governo Nazionale!!!
Una Pubblica amministrazione che viaggia a marcia ridotta, che secondo le stime dell’Ance, impiega circa 400 giorni per pagare le imprese  e questo soltanto nelle condizioni normali,  immaginatevi quando queste diventano estreme…, ed ancora, sono circa 1,5 i Miliardi vantati dalle imprese Siciliane nel settore edile proprio nei confronti della Pubblica amministrazione…, ed i nostri politici cosa fanno si presentano con quegli slogan del cazz…
Ormai l’intero sistema economico è in crisi e se continua così, non mi meraviglio di dover cominciare ad assistere, da parte di quei cittadini più in difficoltà, a gesti disperati… ed allora non bisogna più perdere tempo, bisogna accelerare, cominciare a mettersi a lavorare sul serio con programmi di sviluppo sicuri e programmati  ed investimenti alle imprese, facilitati da procedimenti burocratici celeri e snelli, tali da poter scongiurare i rischi, cui questo perdurare collasso potrebbe provocare…
I dipendenti ed i disoccupati Siciliani, le imprese e tutti coloro che oggi gridano un aiuto, non resteranno ancora tanto a guardare…
Le associazioni che oggi le rappresentano, politicamente gestite e che non scendono in piazza a protestare, non riusciranno ad essere ancora scudo per le nefandezze fatte dai nostri governanti e dai loro amministratori…
Le imprese Siciliane hanno iniziato a spostare i loro interessi verso altre nazioni, verso quei territori dove le legislazioni sono meno severe, dove la burocrazia è più celere, dove i pagamenti vengono realizzati entro 60 giorni, dove i contributi previdenziali ed assistenziali e le imposte sono del 50-70% inferiori a quelle italiane, dove i costi di gestione sono minimi, mentre i profitti sono di gran lunga superiori…
Bisogna riformulare il mercato del lavoro, creare quei posti che necessitano in settori produttivi e tagliare invece quei rami secchi che producono soltanto costi, trasformare quelle assunzioni clientelari date presso il pubblico impiego in qualcosa di utile e di necessario, iniziando per cominciare a premiare i meriti e non i soliti amici e parenti!!!
C’è poco da stare allegri, tutto il 2012 e certamente il 2013 non  basteranno…
Oggi vogliono convincerci che si sta per lavorando per intervenire, che la ripresa è possibile, inutili parole, parole soltanto parole gettate al vento, da persone che nella loro vita non hanno mai lavorato…
Ed infine non fatevi illudere, soprattutto in questo periodo elettorale, che in futuro ( e ovviamente grazie al vostro voto…), ci saranno nuovi sviluppi e che potranno portare a realizzare anche il sogno, quello di tutta una vita…: quel posto di lavoro fisso e non più precario!!!   

Sicilia, basta cassa integrazione…

La Regione ha sospeso il pagamento della cassa integrazione in Sicilia, in quanto ha finito i soldi…
Dalla scorsa settimana tutti i pagamenti sono stati bloccati ed ora si grida all’allarme: In Sicilia si è di fronte a una crisi, non rendersene conto, bloccando quelle procedure necessarie e non mettendo a disposizione le risorse di sostegno al reddito, significa fare aumentare la tensione sociale, questo è il commento amaro della segreteria regionale Cgil.
La Cgil giudica grave, l’incapacità dell’esecutivo di non trovare soluzioni, con una politica che non tiene conto della gravità della situazione…
In attesa di trovare i soldi necessari a coprire il fabbisogno per tutti i lavoratori usciti dalle aziende in crisi e dagli enti di formazione professionale, l’assessorato al Lavoro ha comunicato che non verranno accettate nuove richieste e che chi già riceve gli ammortizzatori sociali non potrà avere ulteriori proroghe. 
La sospensione ha due effetti. Le aziende che d’ora in poi vanno in crisi non possono contare sulla cassa integrazione: fino a quando non si troveranno altri soldi, i lavoratori non percepiranno assegno per il periodo in cui resteranno disoccupati.
Quindi, la Regione, non decreta più… significa cioè che ogni volta che un’azienda chiama i sindacati per concordare la mobilità e/o la cassa integrazione, gli uffici proviciali del lavoro, firmeranno un documento in cui si precisa che la Regione non è responsabile del mancato pagamento…
La dirigente del dipartimento Lavoro, Anna Rosa Corsello, anticipava che in mancanza di nuove risorse sarebbe stata immediatamente interrotta la cassa integrazione, avvertendo che tenuto conto delle attuali tensioni sociali, connesse con la grave crisi economica, non si poteva escludere che da questa interruzione sarebbero derivate reazioni di ordine pubblico…
Ieri i sindacati hanno chiesto un incontro urgente con l’assessore Beppe Spampinato, il quale ha convocato  un nuovo vertice per verificare la possibilità di sbloccare altri fondi…, dichiarando che la sospensione è solo un provvedimento temporaneo e non definitivo…

Sicilia, basta cassa integrazione…

La Regione ha sospeso il pagamento della cassa integrazione in Sicilia, in quanto ha finito i soldi…
Dalla scorsa settimana tutti i pagamenti sono stati bloccati ed ora si grida all’allarme: In Sicilia si è di fronte a una crisi, non rendersene conto, bloccando quelle procedure necessarie e non mettendo a disposizione le risorse di sostegno al reddito, significa fare aumentare la tensione sociale, questo è il commento amaro della segreteria regionale Cgil.
La Cgil giudica grave, l’incapacità dell’esecutivo di non trovare soluzioni, con una politica che non tiene conto della gravità della situazione…
In attesa di trovare i soldi necessari a coprire il fabbisogno per tutti i lavoratori usciti dalle aziende in crisi e dagli enti di formazione professionale, l’assessorato al Lavoro ha comunicato che non verranno accettate nuove richieste e che chi già riceve gli ammortizzatori sociali non potrà avere ulteriori proroghe. 
La sospensione ha due effetti. Le aziende che d’ora in poi vanno in crisi non possono contare sulla cassa integrazione: fino a quando non si troveranno altri soldi, i lavoratori non percepiranno assegno per il periodo in cui resteranno disoccupati.
Quindi, la Regione, non decreta più… significa cioè che ogni volta che un’azienda chiama i sindacati per concordare la mobilità e/o la cassa integrazione, gli uffici proviciali del lavoro, firmeranno un documento in cui si precisa che la Regione non è responsabile del mancato pagamento…
La dirigente del dipartimento Lavoro, Anna Rosa Corsello, anticipava che in mancanza di nuove risorse sarebbe stata immediatamente interrotta la cassa integrazione, avvertendo che tenuto conto delle attuali tensioni sociali, connesse con la grave crisi economica, non si poteva escludere che da questa interruzione sarebbero derivate reazioni di ordine pubblico…
Ieri i sindacati hanno chiesto un incontro urgente con l’assessore Beppe Spampinato, il quale ha convocato  un nuovo vertice per verificare la possibilità di sbloccare altri fondi…, dichiarando che la sospensione è solo un provvedimento temporaneo e non definitivo…

Sicilia, basta cassa integrazione…

La Regione ha sospeso il pagamento della cassa integrazione in Sicilia, in quanto ha finito i soldi…
Dalla scorsa settimana tutti i pagamenti sono stati bloccati ed ora si grida all’allarme: In Sicilia si di fronte a una crisi, non rendersene conto, bloccando quelle procedure necessarie e non mettendo a disposizione le risorse di sostegno al reddito, significa fare aumentare la tensione sociale, questo il commento amaro della segreteria regionale Cgil.
La Cgil giudica grave, l’incapacit dell’esecutivo di non trovare soluzioni, con una politica che non tiene conto della gravità della situazione…
In attesa di trovare i soldi necessari a coprire il fabbisogno per tutti i lavoratori usciti dalle aziende in crisi e dagli enti di formazione professionale, l’assessorato al Lavoro ha comunicato che non verranno accettate nuove richieste e che chi gi riceve gli ammortizzatori sociali non potr avere ulteriori proroghe.
La sospensione ha due effetti. Le aziende che d’ora in poi vanno in crisi non possono contare sulla cassa integrazione: fino a quando non si troveranno altri soldi, i lavoratori non percepiranno assegno per il periodo in cui resteranno disoccupati.
Quindi, la Regione, non decreta pi… significa cio che ogni volta che una azienda chiama i sindacati per concordare la mobilit e/o la cassa integrazione, gli uffici provinciali del lavoro, firmeranno un documento in cui si precisa che la Regione non responsabile del mancato pagamento…
La dirigente del dipartimento Lavoro, Anna Rosa Corsello, anticipava che in mancanza di nuove risorse sarebbe stata immediatamente interrotta la cassa integrazione, avvertendo che tenuto conto delle attuali tensioni sociali, connesse con la grave crisi economica, non si poteva escludere che da questa interruzione sarebbero derivate reazioni di ordine pubblico…
Ieri i sindacati hanno chiesto un incontro urgente con l’assessore Beppe Spampinato, il quale ha convocato un nuovo vertice per verificare la possibilit di sbloccare altri fondi…, dichiarando che la sospensione solo un provvedimento temporaneo e non definitivo…

Sindacati…sempre a lottare per i lavoratori… o quasi???

Quando in Inghilterra si formarono le prime forme di associazione dei lavoratori le cosiddette Trade Unions, queste rappresentavano le prime vere forme di rappresentanza sindacale, con lo scopo di rendere più sopportabili le condizioni di vita dei lavoratori nelle fabbriche…
Ci fu poi un momento, in cui questi, cominciarono a organizzarsi diventando forza politica e questa separazione incrinò l’aspetto positivo, per le quali erano state create e scemando quindi in organismi di raccolta voti, da girare ai propri partiti di appartenenza… 
Ecco quindi che nascono le lotte sindacali, dove la mancanza di unione, determina confusione e vantaggi per alcuni a scapito di altri, ed ancora questi grossi gruppi, vengono a suddividersi ulteriormente con nuove sigle minori, ma che non fanno altro che creare ancora meno peso, da poter barattare con le grandi industrie e soprattutto con la politica…
Da noi ormai i sindacati non contano nulla, solo e soltanto quando vedono cominciare a tremare il loro immobilismo, ecco che allora si fanno sentire, sperano di poter mediare, per qualche elemosina da raccogliere, dal Presidente di turno, e quando non ottengono quanto loro desiderano, allora parlano di bloccare tutto e scioperi ovunque…
Ma lo sciopero bisogna farlo quando è giusto farlo, quando ci si accorge che le regole non vengono rispettate, quando non esiste equità, quando le diseguaglianze sono evidenti, quando il lavoro manca, quando coloro a cui avete richiesto l’iscrizione, la bella tessera, il fondo di previdenza ( chissà dove è stato investito e se oggi è rimasto qualcosa…), ecco allora eravate ben presenti e poi… vi siete dimenticati…,  dimenticati di tutti, parlate, parlate tanto, ma fatti se ne sono visti pochi anzi niente… le vostre mediazioni hanno portato i dipendenti ad essere licenziati come birilli…, carne da macello!!!
Ora che siamo dentro una crisi, di cui anche Voi siete responsabili, ora che ci viene presentato il conto, queste riforme umilianti, vergognose, avvilente, imbarazzante e mortificante, cosa fate, discutete a chi proporre le vostre posizioni, sperate di essere ricevuti per poter chiedere un leggero ritocco, tanto per far capire che siete presenti, che non siete statuine da spostare in una scacchiera, lontani dalla realtà che ormai vi è fuggita di mano…
A me non interessa  quale sindacato si muoverà per primo, non interessa a quale colore appartiene, ma se questo fa gli interessi di noi cittadini, allora state certi che io farò la mia parte… e sarò lì presente…
Non vi illudete che ora grazie al “ professore ”, ( perdoni le lettere minuscole… ) la nostra nazione raggiungerà come per magia, un salto economico inimmaginabile, ( qualcuno già gode per lo spread sceso ieri sotto i 400 punti…) è tutta una illusione, vedrete che coloro che oggi festeggiano, nascondono la reale situazione per evitare di fare crescere il panico tra i cittadini…
Il tempo dirà, chi aveva ragione e chi no…, io spero sempre di sbagliarmi!!!

Sindacati…sempre a lottare per i lavoratori… o quasi???

Quando in Inghilterra si formarono le prime forme di associazione dei lavoratori le cosiddette Trade Unions, queste rappresentavano le prime vere forme di rappresentanza sindacale, con lo scopo di rendere più sopportabili le condizioni di vita dei lavoratori nelle fabbriche…
Ci fu poi un momento, in cui questi, cominciarono a organizzarsi diventando forza politica e questa separazione incrinò l’aspetto positivo, per le quali erano state create e scemando quindi in organismi di raccolta voti, da girare ai propri partiti di appartenenza… 
Ecco quindi che nascono le lotte sindacali, dove la mancanza di unione, determina confusione e vantaggi per alcuni a scapito di altri, ed ancora questi grossi gruppi, vengono a suddividersi ulteriormente con nuove sigle minori, ma che non fanno altro che creare ancora meno peso, da poter barattare con le grandi industrie e soprattutto con la politica…
Da noi ormai i sindacati non contano nulla, solo e soltanto quando vedono cominciare a tremare il loro immobilismo, ecco che allora si fanno sentire, sperano di poter mediare, per qualche elemosina da raccogliere, dal Presidente di turno, e quando non ottengono quanto loro desiderano, allora parlano di bloccare tutto e scioperi ovunque…
Ma lo sciopero bisogna farlo quando è giusto farlo, quando ci si accorge che le regole non vengono rispettate, quando non esiste equità, quando le diseguaglianze sono evidenti, quando il lavoro manca, quando coloro a cui avete richiesto l’iscrizione, la bella tessera, il fondo di previdenza ( chissà dove è stato investito e se oggi è rimasto qualcosa…), ecco allora eravate ben presenti e poi… vi siete dimenticati…,  dimenticati di tutti, parlate, parlate tanto, ma fatti se ne sono visti pochi anzi niente… le vostre mediazioni hanno portato i dipendenti ad essere licenziati come birilli…, carne da macello!!!
Ora che siamo dentro una crisi, di cui anche Voi siete responsabili, ora che ci viene presentato il conto, queste riforme umilianti, vergognose, avvilente, imbarazzante e mortificante, cosa fate, discutete a chi proporre le vostre posizioni, sperate di essere ricevuti per poter chiedere un leggero ritocco, tanto per far capire che siete presenti, che non siete statuine da spostare in una scacchiera, lontani dalla realtà che ormai vi è fuggita di mano…
A me non interessa  quale sindacato si muoverà per primo, non interessa a quale colore appartiene, ma se questo fa gli interessi di noi cittadini, allora state certi che io farò la mia parte… e sarò lì presente…
Non vi illudete che ora grazie al ” professore “, ( perdoni le lettere minuscole… ) la nostra nazione raggiungerà come per magia, un salto economico inimmaginabile, ( qualcuno già gode per lo spread sceso ieri sotto i 400 punti…) è tutta una illusione, vedrete che coloro che oggi festeggiano, nascondono la reale situazione per evitare di fare crescere il panico tra i cittadini…
Il tempo dirà, chi aveva ragione e chi no…, io spero sempre di sbagliarmi!!!

Lunedi 12 Dicembre: Sciopero generale

La CGIL prepara lo sciopero generale di quattro ore, per lunedì 12 dicembre!!!
Il sindacato guidato da Susanna Camusso sin da oggi sarà in piazza in tutta Italia con i presidi davanti alle Prefetture, con il coinvolgimento dei Comuni, delle Province e Regioni contro una manovra, proposta dal Governo, che contiene nessuna novità positiva e soprattutto molte parti gravi che non la configurano come una manovra equa…, e che, avverte la Confederazione, “grava su lavoratori e pensionati, già colpiti dalle precedenti manovre”. 
Vedere ancora oggi i sindacati divisi e non uniti per difendere i diritti di noi lavoratori, non fa certamente piacere, vorrei che per un momento, invece di fare gli interessi politici, facessero quelli pratici di noi cittadini che siamo poi quelli che li paghiamo…
Oggi a queste riforme bisogna dire NOOOOOO!!!!! Gridando ad alta voce e mobilitandosi verso uno sciopero generale non soltanto di 4 ore… ma di giorni, settimane e mesi se necessario, fino a quando le regole vengono cambiate e modificate una volta per tutti…

Basta privilegi per pochi e tasse per tutti… ci siamo rotti!!!
Non ci saranno voti da comprare… nessun posto di lavoro da barattare, non vogliamo più una politica fatta soltanto per il clientelismo, ma basata solo e soltanto per la crescita del nostro paese…
Oggi non vi serve più avere quella tessera di partito che tenete nel portafoglio quasi fosse una carta di credito…, un santino,  quella che tenete con tanto orgoglio, oggi rappresenta per voi ed ancor di più per i vostri figli una carta a debito che non estinguerete mai…

Svegliatevi, qui se non ci si da una mossa, crolla tutto come la torre di Babele ma non per punizione divina, ma per quella incoscienza nel voler sempre attendere che altri, sempre gli altri facciano qualcosa per noi…
E’ giunto il tempo che ognuno di noi, faccia i propri passi e come diceva il Presidente americano J. F. Kennedy: ” Non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, ma chiediti cosa tu puoi fare per il tuo Paese…” .
Non ci sono più scuse, ogni giorno che da oggi perderemo con il nostro immobilismo, rappresenterà un giorno   perso che non potremmo più recuperare!!!

Sicurezza sul lavoro: Catania, capitale delle morti bianche!!!

“ Catania, capitale delle morti bianche ”, titolano in questo giorni tutti i giornali…

Mi viene da “ piangere ” al pensiero che in tutti questi anni, ne sono passati quasi 17, da quel lontano 94’, quando venne pubblicato il famoso Dlgs.  626 e s.m.i ( di cui le ultime modifiche, inserite nel 2007 dal Dlgs.  257 ), e da allora ( periodo in cui veniva finalmente e seriamente affrontato il problema della sicurezza ) ad oggi, i risultati sono rimasti sotto il profilo delle vittime eguali!!!
Il decreto legislativo 626/94 rappresentava la normativa di riferimento per aziende e impiegati prescrivendo misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori durante il lavoro, in tutti i settori di attività, sia privati che pubblici.

Furono designate delle nuove figure, quali il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione ( interno o esterno all’azienda), bisognava procedere alla nomina del medico competente, vennero designati i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio e di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato ed ancora si prevedeva la designazione dei lavoratori incaricati del pronto soccorso e dell’assistenza medica di emergenza…
Iniziò a redigersi il Documento di valutazione rischi, ed ancora, in tutte le aziende dovrà essere eletto o designato ( direttamente dai lavoratori al loro interno), il rappresentante per la sicurezza (sino a 15 dipendenti), mentre nel caso in cui l’azienda abbia più di 15 dipendenti, il rappresentante per la sicurezza è designato dai lavoratori nell’ambito delle rappresentanze sindacali in azienda.

Il datore di lavoro dovrà assicurarsi che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza e di salute, con particolare riferimento al proprio posto di lavoro ed alle proprie mansioni, ed ancora che le attrezzature di lavoro messe a disposizione del dipendente, debbano soddisfare le disposizioni legislative e regolamentari in materia di tutela della sicurezza e salute dei lavoratori stessi ad esse applicabili, ed infine vengono introdotte e pubblicate norme specifiche per quanto riguarda anche l’uso di attrezzature munite di videoterminali…

Ora gli anni sono passati, le leggi migliorate, modificate, corrette, ecc…, siamo giunti infatti oggi al Dlgv. 81/08 e s.m.i. ( il cosiddetto Testo Unico… ), ma la sostanza purtroppo non cambia…!!!

Si, gli incidenti soprattutto quelli mortali nei cantieri, non diminuiscono, e soprattutto non diminuiscono a Catania, e controllando meglio le ultime percentuali fornite dall’Inail, ci accorgiamo che siamo fortemente  peggiorati…
Ora tutti coloro che avrebbero dovuto verificare che ciò non avvenisse, sono lì pronti a discutere, realizzano seminari, vengono invitati tutti coloro che svolgono e si occupano di sicurezza  e così Direttori, Coordinatori, Presidenti di associazioni, Psicologi, Medici, Ordinari di università, Sindacalisti, ecc, sono lì pronti a dibattere… 
Ma di che cosa, vorrei dire??? Esistono pochissime regole e basterebbe soltanto farle osservare, è state certi che gli incidenti, soprattutto quelli mortali finirebbero…

 La prima regola è che “ la sicurezza non è un Business ” e non deve essere visto da coloro che vi gravitano attorno, come un pozzo a perdere, perché ormai questo è diventato!!!
Infatti, troviamo migliaia di piccole imprese artigiane, a cui vengono richiesti tanti di quei documenti per essere in regola con le normative, che inesperti, spaventati e preoccupati, preferiscono affidarsi al primo di turno, che avendo svolto ed ottenuto attraverso un semplice corso, il requisito di  Responsabile del servizio Protezione e prevenzione ( a che bella parola… ) o Coordinatore della sicurezza, comincia a preparare tanti di quei documenti, molti dei quali inutili, senza aver accertato l’eventuale ubicazione del cantiere oggetto dei lavori, senza la conoscenza delle capacità tecniche e dei mezzi d’opera dell’impresa, l’aver predisposto tutta una serie di dispositivi di protezione individuali e collettivi, di utensili elettrici o di opere provvisionali, cui l’impresa per abbattere i costi, farà a meno, utilizzando quanto ancora in proprio possesso, nel deposito del proprio magazzino, ormai non più in regola…, ed ecco quindi, che vengono presentati dei bei faldoni ( è giusto fare vedere quanto si è lavorato… ), seguiti correttamente da un conto “salato”… ( se poi una parte di questo conto può non essere registrato e saldato in contanti… è ancora meglio…)!!!

Accertata la mancanza di regole certe e attraverso la breccia, generata dalla confusione,  che tutti questi provvedimenti hanno portano, alcuni soggetti cogliendone questo passaggio si sono infiltrati, per poterne ottenere vantaggi, ed allora tutti a realizzare corsi di formazione ( tanto chi più ne ha più ne metta, per ottenere quel bell’attestato da mettere a vista dietro la propria scrivania, così fa più scena…, poi che non si è frequentato il corso o l’aver visto un cantiere soltanto in televisione, quello ha poca importanza…).
Bisogna purtroppo ancora aggiungere, che a volte vedere certi cosiddetti “docenti” (mi viene da ridere a chiamarli così ed anche raccomandati… ovviamente), sono messi lì a modo loro a spiegare, quasi sempre leggendo le schede preparate in precedenza, proiettate su quello sfondo bianco, attraverso quel sofisticato accessorio, portatosi da casa e facendo così passare, in maniera noiosa, quelle ore a se stesso e a coloro che sono costretti a sentirlo…
Ovviamente, non bisogna fare di tutta un’erba un fascio e c’è anche chi s’impegna, studia, si aggiorna ed è in questo settore molto preparato oltre che farlo certamente con passione, questi comunque sono pochi e si trovano, soltanto presso gli enti statali e/o paritetici…

Il problema sta nella testa, è fondamentale far capire cos’è la prevenzione; occorre entrare nella psiche e “ martellare ” quotidianamente i  lavoratori, soprattutto quelli che ormai hanno una certa età, questi infatti sono i più reticenti a cambiare le proprie abitudini ( anche perché dita amputate, cicatrici e ossa rotte sono presenti ovunque…) e pensano che l’esperienza fatta negli anni, li renda immuni dal pericolo…
Bisogna far comprendere a quali rischi, la propria mansione può incorrere, non soltanto per lui, ma soprattutto per coloro che gli stanno vicino e quali conseguenze porta il verificarsi di un’infortunio, soprattutto nel caso in cui questo è mortale…
Inoltre, spiegare i danni che l’impresa subisce, dover dimostrare la reale estraneità nell’accaduto, palesare di aver messo tutte le precauzioni perché l’infortunio non avvenisse, ottemperare nella visione di tutti i documenti per sbloccare l’eventuale sospensione dei lavori, procedere con spese legali, chiamare in causa le assicurazioni, pagare transazioni… e via discorrendo…
La cosa bella è che tutti fanno finta di non vedere, basta vedere quasi tutti i nostri cantieri in Città…, gli operai non possiedono divise, il casco è un’eccezione almeno quando serve ( oppure diventa un’imposizione ritrovandoci operai ormai che pranzano con l’elmetto) , guanti, scarpe, cuffie, ecc… sono rari, ed ancora trabattelli e ponteggi formati dagli oggetti più strani ( negli USA sarebbero opere d’arte contemporanea ), e poi non parliamo dei DPI di terzo grado…  

Quindi mi chiedo, ma dove sono coloro che dovrebbero controllare…???, dov’è sono i Sindacati, ( Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ho letto che hanno ribadito la richiesta di una chiara ricognizione delle risorse umane che sono in campo per la lotta alle troppe violazioni delle norme sulla sicurezza del lavoro…), allora perché non cominciare anche con il dire che nella maggioranza delle nostre imprese, il dipendente e/o operaio, non può intervenire ne direttamente, ne attraverso i loro rappresentanti, nelle scelte aziendali della sicurezza, anzi eventuali suggerimenti vengono presi come  influenze negative nella conduzione del proprio e altrui lavoro, ed in contrasto con le decisioni prese direttamente dal proprio Datore di lavoro, ed a cui lui poco si può fare, se non iniziare una lotta impari, dove il mobbing, la farà da padrone, ed al “ povero dipendente/operaio” non resterà altro che rassegnare le proprie dimissioni…

Bisogna incidere nei controlli, con nuovi pubblici ufficiali, a cui è permesso verificare e quindi contribuire a fare espletare tutte quelle azioni atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, poter redigere un verbale di giudizio (non sanzionatorio), e rimandando ad un ulteriore controllo, entro pochi giorni, per verificare se quanto richiesto è stato messo in atto…, documento questo che possa servire quale giudizio di parere sul cantiere esaminato, ed inoltre essendo trasmesso alle autorità competenti, queste provvederanno a realizzare un monitoraggio più particolareggiato ed a prendere nei casi negativi,  i giusti provvedimenti…    
Purtroppo, Catania ha anche un altro triste primato, che è quello rappresentato dal lavoro nero…, ecco colpire quelle imprese che ancora oggi operano attraverso proprio personale o utilizzando personale in nero, tramite il subappalto è una situazione che non può essere più accettata…. queste “ imprese ” debbono essere subito sospese dall’attività, ai propri datori di lavoro, familiari diretti e/o affini che hanno avuto interconnessioni con la società deve essere tolta ogni possibilità, di fare nuovamente impresa…

L’operaio trovato in cantiere durante una verifica da parte di Ispettorati e/o carabinieri, deve dimostrare di essere stato assunto almeno con tre giorni d’anticipo, anche perché un giorno lo si perde per l’assunzione, un’altro per la visita medica e la formazione e la consegna dei DPI  e quindi soltanto il terzo giorno può realmente cominciare ad operare…!!!
Ed ancora bisogna colpire l’operaio che usufruisce dell’eventuale disoccupazione per poi andarsene a lavorare presso qualche impresa, di un amico o di un parente ( a nero…), ecco questi soggetti perderanno il diritto della disoccupazione ed il rimborso di quanto ricevuto con l’aggravio di una ammenda…, mentre all’impresa verrà cagionata una multa con la sospensione definitiva di lavori!!!

Multa e procedimento penale, che prenderà anche la Committente e/o il Proprietario ed anche il Responsabile dei lavori e il Coordinatore della Sicurezza… e qui centra poco la lotta alla legalità, alla Mafia …, perché qui sono soltanto le persone che non fanno il loro dovere e che  in maniera individuale, vanno punite!!!
Il prefetto ha assicurato che metterà attenzione alla questione, attraverso un incontro tematico con la partecipazione di parti sociali, forze dell’ordine, Inps, Inail e Azienda Sanitaria Provinciale.

Speriamo che non rappresenti una delle tante riunioni che alla fine non si concretizzano mai…; perché purtroppo le persone vanno e vengono e quindi  coloro che oggi vengono a trovarsi a dibattere e/o a risolvere questo grave e difficile problema, fra qualche giorno, probabilmente saranno andati in pensione e si dovrà nuovamente ricominciare!!!
Nel frattempo qualche altro morto, avrà elevato il numero di questa nostra vergognosa classifica…

Sicurezza sul lavoro: Catania, capitale delle morti bianche!!!

” Catania, capitale delle morti bianche “, titolano in questo giorni tutti i giornali…

Mi viene da ” piangere ” al pensiero che in tutti questi anni, ne sono passati quasi 17, da quel lontano 94′, quando venne pubblicato il famoso Dlgs.  626 e s.m.i ( di cui le ultime modifiche, inserite nel 2007 dal Dlgs.  257 ), e da allora ( periodo in cui veniva finalmente e seriamente affrontato il problema della sicurezza ) ad oggi, i risultati sono rimasti sotto il profilo delle vittime eguali!!!
Il decreto legislativo 626/94 rappresentava la normativa di riferimento per aziende e impiegati prescrivendo misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori durante il lavoro, in tutti i settori di attività, sia privati che pubblici.

Furono designate delle nuove figure, quali il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione ( interno o esterno all’azienda), bisognava procedere alla nomina del medico competente, vennero designati i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio e di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato ed ancora si prevedeva la designazione dei lavoratori incaricati del pronto soccorso e dell’assistenza medica di emergenza…
Iniziò a redigersi il Documento di valutazione rischi, ed ancora, in tutte le aziende dovrà essere eletto o designato ( direttamente dai lavoratori al loro interno), il rappresentante per la sicurezza (sino a 15 dipendenti), mentre nel caso in cui l’azienda abbia più di 15 dipendenti, il rappresentante per la sicurezza è designato dai lavoratori nell’ambito delle rappresentanze sindacali in azienda.

Il datore di lavoro dovrà assicurarsi che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza e di salute, con particolare riferimento al proprio posto di lavoro ed alle proprie mansioni, ed ancora che le attrezzature di lavoro messe a disposizione del dipendente, debbano soddisfare le disposizioni legislative e regolamentari in materia di tutela della sicurezza e salute dei lavoratori stessi ad esse applicabili, ed infine vengono introdotte e pubblicate norme specifiche per quanto riguarda anche l’uso di attrezzature munite di videoterminali…

Ora gli anni sono passati, le leggi migliorate, modificate, corrette, ecc…, siamo giunti infatti oggi al Dlgv. 81/08 e s.m.i. ( il cosiddetto Testo Unico… ), ma la sostanza purtroppo non cambia…!!!

Si, gli incidenti soprattutto quelli mortali nei cantieri, non diminuiscono, e soprattutto non diminuiscono a Catania, e controllando meglio le ultime percentuali fornite dall’Inail, ci accorgiamo che siamo fortemente  peggiorati…
Ora tutti coloro che avrebbero dovuto verificare che ciò non avvenisse, sono lì pronti a discutere, realizzano seminari, vengono invitati tutti coloro che svolgono e si occupano di sicurezza  e così Direttori, Coordinatori, Presidenti di associazioni, Psicologi, Medici, Ordinari di università, Sindacalisti, ecc, sono lì pronti a dibattere… 
Ma di che cosa, vorrei dire??? Esistono pochissime regole e basterebbe soltanto farle osservare, è state certi che gli incidenti, soprattutto quelli mortali finirebbero…

 La prima regola è che ” la sicurezza non è un Business ” e non deve essere visto da coloro che vi gravitano attorno, come un pozzo a perdere, perché ormai questo è diventato!!!
Infatti, troviamo migliaia di piccole imprese artigiane, a cui vengono richiesti tanti di quei documenti per essere in regola con le normative, che inesperti, spaventati e preoccupati, preferiscono affidarsi al primo di turno, che avendo svolto ed ottenuto attraverso un semplice corso, il requisito di  Responsabile del servizio Protezione e prevenzione ( a che bella parola… ) o Coordinatore della sicurezza, comincia a preparare tanti di quei documenti, molti dei quali inutili, senza aver accertato l’eventuale ubicazione del cantiere oggetto dei lavori, senza la conoscenza delle capacità tecniche e dei mezzi d’opera dell’impresa, l’aver predisposto tutta una serie di dispositivi di protezione individuali e collettivi, di utensili elettrici o di opere provvisionali, cui l’impresa per abbattere i costi, farà a meno, utilizzando quanto ancora in proprio possesso, nel deposito del proprio magazzino, ormai non più in regola…, ed ecco quindi, che vengono presentati dei bei faldoni ( è giusto fare vedere quanto si è lavorato… ), seguiti correttamente da un conto “salato”… ( se poi una parte di questo conto può non essere registrato e saldato in contanti… è ancora meglio…)!!!

Accertata la mancanza di regole certe e attraverso la breccia, generata dalla confusione,  che tutti questi provvedimenti hanno portano, alcuni soggetti cogliendone questo passaggio si sono infiltrati, per poterne ottenere vantaggi, ed allora tutti a realizzare corsi di formazione ( tanto chi più ne ha più ne metta, per ottenere quel bell’attestato da mettere a vista dietro la propria scrivania, così fa più scena…, poi che non si è frequentato il corso o l’aver visto un cantiere soltanto in televisione, quello ha poca importanza…).
Bisogna purtroppo ancora aggiungere, che a volte vedere certi cosiddetti “docenti” (mi viene da ridere a chiamarli così ed anche raccomandati… ovviamente), sono messi lì a modo loro a spiegare, quasi sempre leggendo le schede preparate in precedenza, proiettate su quello sfondo bianco, attraverso quel sofisticato accessorio, portatosi da casa e facendo così passare, in maniera noiosa, quelle ore a se stesso e a coloro che sono costretti a sentirlo…
Ovviamente, non bisogna fare di tutta un’erba un fascio e c’è anche chi s’impegna, studia, si aggiorna ed è in questo settore molto preparato oltre che farlo certamente con passione, questi comunque sono pochi e si trovano, soltanto presso gli enti statali e/o paritetici…

Il problema sta nella testa, è fondamentale far capire cos’è la prevenzione; occorre entrare nella psiche e ” martellare ” quotidianamente i  lavoratori, soprattutto quelli che ormai hanno una certa età, questi infatti sono i più reticenti a cambiare le proprie abitudini ( anche perché dita amputate, cicatrici e ossa rotte sono presenti ovunque…) e pensano che l’esperienza fatta negli anni, li renda immuni dal pericolo…
Bisogna far comprendere a quali rischi, la propria mansione può incorrere, non soltanto per lui, ma soprattutto per coloro che gli stanno vicino e quali conseguenze porta il verificarsi di un’infortunio, soprattutto nel caso in cui questo è mortale…
Inoltre, spiegare i danni che l’impresa subisce, dover dimostrare la reale estraneità nell’accaduto, palesare di aver messo tutte le precauzioni perché l’infortunio non avvenisse, ottemperare nella visione di tutti i documenti per sbloccare l’eventuale sospensione dei lavori, procedere con spese legali, chiamare in causa le assicurazioni, pagare transazioni… e via discorrendo…
La cosa bella è che tutti fanno finta di non vedere, basta vedere quasi tutti i nostri cantieri in Città…, gli operai non possiedono divise, il casco è un’eccezione almeno quando serve ( oppure diventa un’imposizione ritrovandoci operai ormai che pranzano con l’elmetto) , guanti, scarpe, cuffie, ecc… sono rari, ed ancora trabattelli e ponteggi formati dagli oggetti più strani ( negli USA sarebbero opere d’arte contemporanea ), e poi non parliamo dei DPI di terzo grado…  

Quindi mi chiedo, ma dove sono coloro che dovrebbero controllare…???, dov’è sono i Sindacati, ( Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ho letto che hanno ribadito la richiesta di una chiara ricognizione delle risorse umane che sono in campo per la lotta alle troppe violazioni delle norme sulla sicurezza del lavoro…), allora perché non cominciare anche con il dire che nella maggioranza delle nostre imprese, il dipendente e/o operaio, non può intervenire ne direttamente, ne attraverso i loro rappresentanti, nelle scelte aziendali della sicurezza, anzi eventuali suggerimenti vengono presi come  influenze negative nella conduzione del proprio e altrui lavoro, ed in contrasto con le decisioni prese direttamente dal proprio Datore di lavoro, ed a cui lui poco si può fare, se non iniziare una lotta impari, dove il mobbing, la farà da padrone, ed al ” povero dipendente/operaio” non resterà altro che rassegnare le proprie dimissioni…

Bisogna incidere nei controlli, con nuovi pubblici ufficiali, a cui è permesso verificare e quindi contribuire a fare espletare tutte quelle azioni atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, poter redigere un verbale di giudizio (non sanzionatorio), e rimandando ad un ulteriore controllo, entro pochi giorni, per verificare se quanto richiesto è stato messo in atto…, documento questo che possa servire quale giudizio di parere sul cantiere esaminato, ed inoltre essendo trasmesso alle autorità competenti, queste provvederanno a realizzare un monitoraggio più particolareggiato ed a prendere nei casi negativi,  i giusti provvedimenti…    
Purtroppo, Catania ha anche un altro triste primato, che è quello rappresentato dal lavoro nero…, ecco colpire quelle imprese che ancora oggi operano attraverso proprio personale o utilizzando personale in nero, tramite il subappalto è una situazione che non può essere più accettata…. queste ” imprese ” debbono essere subito sospese dall’attività, ai propri datori di lavoro, familiari diretti e/o affini che hanno avuto interconnessioni con la società deve essere tolta ogni possibilità, di fare nuovamente impresa…

L’operaio trovato in cantiere durante una verifica da parte di Ispettorati e/o carabinieri, deve dimostrare di essere stato assunto almeno con tre giorni d’anticipo, anche perché un giorno lo si perde per l’assunzione, un’altro per la visita medica e la formazione e la consegna dei DPI  e quindi soltanto il terzo giorno può realmente cominciare ad operare…!!!
Ed ancora bisogna colpire l’operaio che usufruisce dell’eventuale disoccupazione per poi andarsene a lavorare presso qualche impresa, di un amico o di un parente ( a nero…), ecco questi soggetti perderanno il diritto della disoccupazione ed il rimborso di quanto ricevuto con l’aggravio di una ammenda…, mentre all’impresa verrà cagionata una multa con la sospensione definitiva di lavori!!!

Multa e procedimento penale, che prenderà anche la Committente e/o il Proprietario ed anche il Responsabile dei lavori e il Coordinatore della Sicurezza… e qui centra poco la lotta alla legalità, alla Mafia …, perché qui sono soltanto le persone che non fanno il loro dovere e che  in maniera individuale, vanno punite!!!
Il prefetto ha assicurato che metterà attenzione alla questione, attraverso un incontro tematico con la partecipazione di parti sociali, forze dell’ordine, Inps, Inail e Azienda Sanitaria Provinciale.

Speriamo che non rappresenti una delle tante riunioni che alla fine non si concretizzano mai…; perché purtroppo le persone vanno e vengono e quindi  coloro che oggi vengono a trovarsi a dibattere e/o a risolvere questo grave e difficile problema, fra qualche giorno, probabilmente saranno andati in pensione e si dovrà nuovamente ricominciare!!!
Nel frattempo qualche altro morto, avrà elevato il numero di questa nostra vergognosa classifica…

Silenzio in Italia sugli scontri e gli scioperi contro il Governo Spagnolo…

Ho notato con particolare interesse a quanto in questi giorni è successo in un paese democratico ed economicamente vicino, se non migliore del nostro… parlo della Spagna…
Durante una giornata di sciopero, il primo dopo otto anni di governo Zapatero, la manifestazione è trascorsa nella violenza con scontri urbani.
Ci sarebbero stati circa una sessantina di feriti, con 40 fermati.
I militari per sedare la manifestazione hanno sparato in aria…, ovviamente gli agenti sostengono di essere stati aggrediti e purtroppo alcuni poliziotti sono rimasti feriti…
I Sindacati con una raccolta di circa 10 milioni di persone avevano indetto la protesta contro la riforma del lavoro varata in questi giorni dal governo ed anche contro i tagli e i congelamenti degli stipendi.
A Barcellona lo scontro è stato il più violento, con bottiglie molotov tirate verso la polizia…da gruppi ben organizzati ed armati…
Ovviamente la prova di forza fatta nei confronti del governo sta portando a rivedere la legge recentemente approvata, ma ciò che più colpisce è vedere come il popolo sovrano, riesce quando necessario a fare rispettare i propri diritti, condizionando anche scelte politiche a volte errate…
Mi chiedo??? non è che forse in Italia si è voluto sdrammatizzare l’esperienza Spagnola, farla passare come quelle manifestazioni contro il G8,  perchè così questa, non possa diventare esempio anche da Noi…???
In nessuna tribuna politica, nessuna trasmissione, se ne parlato, c’è stata una censura assoluta…si è preferito parlare di “gossip politico” …alla ricerca dell’appartamento ( Monegasco ) ormai perduto… 

Silenzio in Italia sugli scontri e gli scioperi contro il Governo Spagnolo…

Ho notato con particolare interesse a quanto in questi giorni è successo in un paese democratico ed economicamente vicino, se non migliore del nostro… parlo della Spagna…
Durante una giornata di sciopero, il primo dopo otto anni di governo Zapatero, la manifestazione è trascorsa nella violenza con scontri urbani.
Ci sarebbero stati circa una sessantina di feriti, con 40 fermati.
I militari per sedare la manifestazione hanno sparato in aria…, ovviamente gli agenti sostengono di essere stati aggrediti e purtroppo alcuni poliziotti sono rimasti feriti…
I Sindacati con una raccolta di circa 10 milioni di persone avevano indetto la protesta contro la riforma del lavoro varata in questi giorni dal governo ed anche contro i tagli e i congelamenti degli stipendi.
A Barcellona lo scontro è stato il più violento, con bottiglie molotov tirate verso la polizia…da gruppi ben organizzati ed armati…
Ovviamente la prova di forza fatta nei confronti del governo sta portando a rivedere la legge recentemente approvata, ma ciò che più colpisce è vedere come il popolo sovrano, riesce quando necessario a fare rispettare i propri diritti, condizionando anche scelte politiche a volte errate…
Mi chiedo??? non è che forse in Italia si è voluto sdrammatizzare l’esperienza Spagnola, farla passare come quelle manifestazioni contro il G8,  perchè così questa, non possa diventare esempio anche da Noi…???
In nessuna tribuna politica, nessuna trasmissione, se ne parlato, c’è stata una censura assoluta…si è preferito parlare di “gossip politico” …alla ricerca dell’appartamento ( Monegasco ) ormai perduto… 

La libertà è la misura della maturità di un uomo e di una nazione…

La prima definizione di “politica” risale ad Aristotele ed è legata al termine “polis”, che in greco significa la città; politica, secondo il filosofo ateniese, significava l’amministrazione della “polis” per il bene di tutti…

Per Max Weber la politica non è che aspirazione al potere mentre per David Easton essa è la allocazione di valori imperativi (cioè di decisioni) nell’ambito di una comunità.

Ora diciamo che al di là delle definizioni più o meno interessanti, la politica in senso generale, riguarda “tutti” i soggetti facenti parte di una società e non soltanto chi fa politica attiva e quindi esclusiva di chi opera nelle strutture deputate a determinarla.

Per cui  “fa politica” anche chi, subendone ogni giorno gli effetti negativi ad opera di coloro che ne sono istituzionalmente investiti, riesce a scendere in piazza per protestare.

Quanti di Noi invece riteniamo che la politica non ci appartiene o che questa sia soltanto qualcosa di così lontano dalla nostra vita quotidiana, che soltanto quando veniamo chiamati al cosidetto ” voto ” ( quasi sempre richiestoci da qualche amico di turno, che poi appena eletto si dimentica di Noi…) ci ricordiamo di essa…

Ora il problema fondamentale è non come liberarci dalla politica ma da coloro che utilizzano questa, per farne i propri interessi personali…quindi credo che sia venuto il momento di prendere a calci in culo tutti coloro che sia in governo, che in opposizione, dimenticano dei reali bisogni cui il cittadino necessità!

Certamente ognuno di Noi pensa che tutto ciò è soltanto un’utopia…e poi cosa può fare un solo individuo in mezzo a questo mare ” sporco ” dove dal più semplice consigliere fino al più blasonato onorevole ( che di onorevole non possiedono neanche il nome…) ed attorno tutti coloro che per vantaggi ricevuti o in attesa di riceverli sono lì a spingersi con la speranza di coglierne qualche beneficio…Beh, io credo che ognuno di Noi può fare molto innanzittutto cominciando a strappare le proprie tessere di partito…poi continuando con quelle dei sindacati i quali vendono ad uno e all’altro i propri servizi a secondo i benefici personali cui possono attingere ( si ergono a difensori e paladini…ma in realta mediano per trovare scambi per posizioni e/o assunzioni di favore…), ed ancora tutti quei consigli espressi nei quotidiani nelle televisioni, nei libri, ed ancora nelle scuole e nelle chiese…per influenzare la collettività con  pareri che seguono invece proprie ideologie…politiche, religiose, ecc…infatti quando io sono più debole di te, ti chiedo la libertà perché ciò è in accordo con i tuoi princìpi. Quando sono io più forte di te, ti tolgo la libertà perché ciò è in accordo con i miei princìpi. Frank Herbert (1920-1986), scrittore americano.

Quindi, soltanto ed esclusivamente attraverso ” NOI “, passa l’unica strada per dare una svolta a questa situazione cancrenica cui ormai tutti ci siamo adeguati … e quindi credo sia venuto il momento di unirci, farci sentire, proporre nuove soluzioni, adottare anche cominciando attraverso Internet a proporci per realizzare un movimento libero, senza nessuna ideologia partitica, ma con l’unica obbiettivo di risollevare un Paese che ormai ha raggiunto una posizione da Terzo Mondo; il nostro infatti è un finto benessere… dove soltanto pochi stanno realmente bene e dove la stramaggioranza, indebitata, si trova a raggiungere a fine mese la possibilità di sopravvivere!!!

Non è tardi, almeno non per i nostri figli…se cominciamo a costituirci vedrete che fra qualche anno qualcosa cambierà…

La libertà non sta nello scegliere tra il bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.

La libertà quindi non è una cosa che si possa dare…ma ognuno di noi la libertà se la deve guadagnare e prendendola ciascuno è libero per quanto lo voglia essere. E come diceva nel film Bravehearth l’attore Mel Gibson…” Ricordatevi che potranno toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà!”

Ah, libertà, libertà! Persino un vago accenno, persino una debole speranza che essa sia possibile dà le ali all’anima…